E’ TEMPO DI … SALDI (Estivi)!
amaresemprelavita
“IL CLIENTE HA SEMPRE RAGIONE”
Vi è capitato di sentire o dire questa frase soprattutto quando si fa shopping?
Questa frase è attribuita all’imprenditore americano Marshall Field conosciuto nell’ambito commerciale per le sue politiche innovative di vendita sia al dettaglio che all'ingrosso.
Il Marshall Field Wholesale Store di Chicago, è considerata tra le più importanti strutture commerciali che siano state costruite nella seconda metà del XIX secolo. Nel 1885, Marshall Field contattò l'architetto Henry Hobson Richardson per progettare un edificio a scopo commerciale la cui bellezza sarebbe stata 'la materia e la simmetria piuttosto che una semplice decorazione superficiale.' La struttura completata era alta sette piani: le pareti portanti esterne erano ricoperte di mattoni di granito rosso e arenaria. Le finestre di vetro, incastonate in una cornice a doppia anta incorniciata di legno, erano incassate nella faccia interna delle pareti per sottolineare lo spessore della pietra se vista dall'esterno. Tutto era funzionale allo scopo dei Grandi Magazzini: la vendita del prodotto!
Mi sono sempre immaginata questi Grandi Magazzini brulicanti di persone che entrano ed escono dai negozi, si fermano incuriositi davanti le vetrine … ed è un continuo guardare, osservare e acquistare…
Oggi, noi beneficiamo dell’eredità di questi Grandi Magazzini: i Centri Commerciali! Quale modo migliore di trascorrere il fine settimana (spendendo sia tempo che denaro) quando non si hanno idee alternative?
Oggi, il consumismo, quale fenomeno economico - sociale della nostra società, incoraggiato soprattutto dalla pubblicità, ci porta spesso all’acquisto (a volte esagerato) di beni di consumo non sempre necessari. E’ inevitabile che, passeggiando nei Centri Commerciali, si guardino e riguardino le vetrine dei negozi a tal punto che non si resiste più alla tentazione di acquistare. Nel momento dell’acquisto una sensazione di benessere apparente ci pervade, ci si sente potenti, soddisfatti ma in realtà non facciamo altro che assecondare e pagare i desideri di coloro che con pubblicità, promozioni, offerte, marketing, mode e tendenze riescono a comprarci.
L’artista Andy Warhol, nella sua vita artistica, per quanto bizzarra possa apparire, non era lontano dal capire l’impatto psicologico del consumismo di massa: con le riproduzioni su vasta scala di immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali riusciva ad annullarne l’impatto e l’effetto che aveva sul consumatore.
Un esempio: La Coca Cola
A seguito di queste riflessioni mi chiedo: siamo veramente liberi o schiavi di questo sistema consumistico?
Quando mi trovo a passeggiare nei Centri Commerciali, sono attratta da negozi particolari come Triumph, Luisa Spagnoli, Lego, Mondadori … e penso che posti in un contesto tale perdano effettivamente la loro importanza ‘storica’. Ad esempio, facendo delle semplici ricerche online, ho scoperto che:
- il gruppo Triumph (intimo per le donne) nasce nel 1886 quando Johann Gottfried Spiesshofer bustaie e il mercante Michael Braun fondano una ditta di corsetteria la Spiesshofer & Braun. La loro attività iniziò con sei macchine da cucire e sei dipendenti, per la produzione di corsetteria in un fienile a Heubach (Germania meridionale). Nel giro di pochi anni l'azienda si espande già a 150 dipendenti. http://www.triumph.com/it/it/13498.html#.W0qKJ7jOPIU
- Luisa Spagnoli (da cui appunto la catena di negozi che porta il suo nome) era un'imprenditrice italiana conosciuta per l'ideazione dei Baci Perugina (oggi un regalo goloso e romantico per la Festa degli innamorati - San Valentino) e l'allevamento dei conigli d'angora dai quali si ricavava la lana d'angora per i filati. https://it.wikipedia.org/wiki/Luisa_Spagnoli
- I negozi di LEGO esistono grazie all'invenzione di un falegname e poi produttore di giocattoli danese il quale coniò anche il nome Lego che significa 'Giocare Bene'. https://it.wikipedia.org/wiki/LEGO
- La Mondadori, fu fondata nel 1907 da Arnoldo Mondadori in quale avvia l'attività editoriale e ad oggi pubblica libri e giornali (cartacei e digitali) in Italia e nel mondo. http://www.mondadori.it/chi-siamo/la-nostra-storia
La selezione che ho fatto è ovviamente riduttiva ma credo possa bastare a far capire la mia idea in merito: marchi che io definisco ‘storici’, all’interno dei Centri Commerciali, se pur accorpati e più accessibili, sono comunque decontestualizzati: negozi come Triumph e Luisa Spagnoli onoravano l’eleganza e il portamento femminile, le Lego rendevano costruttivo il tempo libero dell’intera famiglia, i libri permettevano la conoscenza … il tutto serviva a rendere significativa la vita stessa.
Oggi, possiamo dire lo stesso? Io non credo!
Ormai siamo abituati a seguire la massa perché estraniarsi significherebbe l’isolamento.
Mentre scrivo l’articolo, mi viene in mente la litografia di Honoré Daumier intitolata Vogliamo Barabba:
Pilato eccita la folla contro Cristo e la folla incitata segue il gesto e cede al potere. La folla è amorfa e impersonale. Tra questa folla moralmente deformata, un uomo ha in braccio un bambino, la cui testa (a mio avviso simbolo dell'incapacità di giudizio) è definita da una linea marcata e definita. Nonostante sia piccolo, è plasmato dall'uomo che gli sta indicando Cristo ma non per schierarsi dalla parte giusta quanto invece per esortarlo a chiederne la morte.
Il paragone può sembrare azzardato se non fuori luogo, ma fermiamoci un attimo a riflettere: non siamo anche noi come la folla descritta, plasmati e incitati (io dico anche ‘costretti’) a comprare qualunque cosa attiri il nostro occhio? Non credo sia un caso che l'artista abbia disegnato un individuo infantile: i bambini di natura sono ingenui, curiosi, plasmabili ma sono anche definiti 'spugne' perchè 'assorbono' in modo celere tutto ciò che vedono e sentono. Anche noi, dal punto di vista consumistico, siamo 'bambini' e come loro 'spugne' perchè volente o nolente subiamo il fascino di tutti quei messaggi subliminali legati allo shopping e di conseguenza ci teniamo ad essere sempre aggiornati sulle novità della moda a tal punto che non possiamo più permetterci di stare indietro perchè questo ci renderebbe diversi dalla massa, non considerando che invece questa diversità per noi significa essere UNICI.
Unicità o Molteplicità?
Io scelgo l’unicità, scelgo di essere me stessa anche per quanto riguarda lo shopping: mi piace fare acquisti, non perchè me lo impone la società ma perchè voglio soddisfare il mio gusto! Proprio per questo non mi accontento di cosa mi propone il mercato ma in tutto ciò che acquisto valuto la necessità, l’utilità, la praticità ... il mio benessere mentale. Il tutto è ancora più gratificante quando passeggio per le Vie della Mia Città, Roma: Via Condotti, Via del Corso, Largo Argentina … e ho come l’impressione di tornare indietro nel tempo quando ogni acquisto aveva il suo luogo giusto.
https://www.youtube.com/watch?v=r5yRXiIX8IA
“Quando faccio shopping il mondo diventa migliore, ma subito dopo non lo è più e io ho bisogno di rifarlo.” (I Love Shopping di Sophie Kinsella)
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