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#uccello senza nido
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"quando tu, in una parola, vivrai senza la vita,
penserai senza un pensiero,
sentirai senza cuore
allora tu non saprai che fare:
sarai un viandante senza casa,
un uccello senza nido.
Io sono così."
~ Luigi Pirandello
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dinonfissatoaffetto · 2 years
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Ero un uccello delle isole senza nido, alla ricerca di una gabbia dove riparare per l’inverno. Avevo bisogno del calore delle donne, del loro odore, dei loro pieni e dei loro vuoti, delle loro braccia che mi cingevano, dei loro seni contro il petto, di un ricovero di carne.
- Ali Bécheur
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cerentari · 11 months
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Il nido del gatto - Alice
L’aria è ferma nel cielo. L’ombra di un uccello al rallentatore aumenta la profondità di campo. Ritorna nei profumi la memoria. Non sporgono in pericolo i bambini e il mio gatto si gira senza dirmi il suo segreto. Una linea nera emana altri colori. Porcellane che raccontano la loro storia. Parla il labbro meglio della lingua l’occhio con la coda vede più lontano. La luce nel tramonto aumenta e il…
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punti-disutura · 5 years
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Noi siamo come i poveri ragni, che per vivere hanno bisogno d’intessersi in un cantuccio la loro tela sottile, noi siamo come le povere lumache che per vivere han bisogno di portare a dosso il loro guscio fragile, e come i poveri molluschi che vogliono tutti la loro conchiglia in fondo al mare. Siamo ragni, lumache e molluschi di una razza più nobile – passi pure – non vorremmo una ragnatela, un guscio, una conchiglia – passi pure – ma un piccolo mondo sì, e per vivere in esso e per vivere di esso. Un ideale, un sentimento, una abitudine, una occupazione – ecco il mondo, ecco il guscio di questo lumacone, o uomo – come lo chiamano. Senza questo è impossibile la vita. Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un’enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai (…) allora tu non saprai che fare; sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così. (…)
Luigi Pirandello, da una lettera alla sorella Lina, ottobre 1886.
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mucillo · 2 years
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Io sono così
(Luigi Pirandello)
Quando tu riesci a non aver più un ideale,
perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata,
senza nesso, senza spiegazione mai;
quando tu non hai più un sentimento,
perché sei riuscito a non stimare,
a non curare più gli uomini e le cose,
e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi,
e l’occupazione, che sdegni
– quando tu, in una parola, vivrai senza la vita,
penserai senza un pensiero,
sentirai senza cuore –
allora tu non saprai che fare:
sarai un viandante senza casa,
un uccello senza nido.
Io sono così.
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tura13 · 3 years
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Quando tu riesci a non aver più un ideale,
perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai;
quando tu non hai più un sentimento,
perché sei riuscito a non stimare,
a non curare più gli uomini e le cose,
e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi,
e l’occupazione, che sdegni
– quando tu, in una parola, vivrai senza la vita,
penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore –
allora tu non saprai che fare:
sarai un viandante senza casa,
un uccello senza nido.
Io sono così.
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divina-la-divi · 3 years
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“Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido.
(Luigi Pirandello; lettera alla sorella Lina)
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vefa321 · 5 years
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Buongiorno,
Da oggi, fino al 31, i tre giorni della Merla, (si lo so, ho scritto un nome di uccello, concedetemi una scivolata...)
Torniamo all'argomento, La leggenda narra di un inverno rigido, e di una merla che pure di non lasciare il nido aveva fatto scorte di provviste.
Il freddo ed il vento, infuriati dalla Merla dispettosa, chiesero tre giorni di freddo polare al mese di Febbraio per stanare la pennuta, fu così che Gennaio allora solo di 28 giorni ne divenne 31 e Febbraio decurtato rimase breve ed innevato...
Che poi quest'anno l'inverno non sia così rigido non fa differenza, la Merla per tre Giorni si nasconde nel suo nido, e di uscire non pensa proprio.
Insomma, fossimo tutti uccelli, uccellini od uccellacci, da questo mercoledì e fino a venerdì vorremmo tutti starcene a casa al calduccio, plaid e Caffé...
Ma siccome passera (:)) anche senza il freddo pungente questa giornata, non ci resta che farci Fenice ed una volta rinati dalle ceneri, andare a lavorare...
Buon mercoledì con caffè e per chi gradisce anche un bicchiere di Merlot.
Quando a Tordi, quando a Grilli...
E se Monet diceva "io dipingo come un uccello canta.“
Mi sembra giusta aggiungere "io scrivo come starnazza un oca"
Con affetto la vostra oca Giuliva... Che con le sue penne scrive le solite cavolate.
@vefa321
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the-mortal-silence · 4 years
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Io sono così (Luigi Pirandello)
Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.
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sputatrevolte · 5 years
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Sono un uccello senza piume dentro un tunnel. A nulla serve sbatacchiare per uscirne. Bene dunque. Farò qui il mio nido.
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pangeanews · 4 years
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“Un’esplosione stellare della mente”. I consigli di Vladimir Nabokov al giovane scrittore
Una volta scritti, i libri dovrebbero essere sotterrati – oppure, sotterrato sotto svariati, variopinti pseudonimi, dovrebbe svanire lo scrittore, sottratto all’etica delle vendite, alla claustrofobia delle interviste, della ‘prestanza’ pubblico. Non può prestarsi al mondo, lo scrittore, perché, se è grande, ha dato forma a un mondo: non si resta impuniti – non si deve, è doverosa la reazione – dopo aver scritto un libro. Ordire un nuovo ordine verbale nel covo caotico del tempo, estrarre allo spazio una nuova dimensione – l’immaginazione, dove tutto, soprattutto l’opposto, è possibile – è azione pericolosa. A volte diabolica. Non si scrive impunemente un libro, ancora.
*
Tra gli scrittori di genio, cioè dediti con monastico scempio alla scrittura, Vladimir Nabokov mi pare il demoniaco. Ha scritto, con intenzione peculiare, in contrasto alle altezze, sfidando le potenze, dando al suo mondo una coerenza più accurata di qualsiasi altro creato. Nabokov ha scritto scombinando i simboli, organizzando il regno in modo obliquo, proprio. Per questo, per quanto sia più citato che letto (pochi vanno oltre Lolita), la sua qualità incantatoria è sublime, superiore. Ti ubriaca dimostrando, ovunque, una superiorità a tratti esaltante, spesso esilarante, a volte insopportabile. Il ‘metodo’ di scrittura di Nabokov – per schede, in faldoni, come un classificatore celeste – e la sua ostinata scienza nello studiare le farfalle (“Non poche farfalle diurne e una notturna sono state battezzate col mio nome, e in questi casi il mio nome diventa nabokovi ed è incorporato in quello dell’insetto… C’è anche, in Sudamerica, un genere Nabokovia Hemming. Tutte le mie collezioni americane sono in qualche museo, a New York, Boston e Ithaca”), lo rendono affascinante, cristallino e sinistro. Una volta, ho pensato che Cormac McCarthy – scrittore opposto a VN – abbia raffigurato il temibile Nabokov nel Giudice Holden di Meridiano di sangue, albino, demoniaco, generosamente assassino, pingue, con il vezzo di classificare tutto ciò che vede, a degna incoronazione del suo infinito romanzo del caos.
*
Icona della forza dell’originalità contro i romanzieri creati in batteria, dei libri unici, inclassificabili, inimitabili, Nabokov non avrebbe alcun consiglio per il ‘giovane scrittore’ se non: leggi i miei libri e gettati in un pozzo. Con canonica perizia Emily Temple ha estratto un mazzo di Vladimir Nabokov’s Best Writing Advice, tuttavia, ricavandoli da interviste, libri, conferenze dell’immenso VN (a cui, ora che mi ricordo, ho dedicato un romanzo terribile, tutt’ora inedito). Ne ho tratto una traduzione. In effetti, uno scrittore, dopo aver scritto un libro – ogni parola non benedice ma contrasta il mondo – deve sotterrarsi. Oppure, diventare farfalla – sulla fragilità brunita delle sue ali, è detto, è descritto il futuro del mondo, l’apocalisse, la resurrezione. (d.b.)
***
Non esiste immaginazione senza conoscenza (comincia a studiare Dio e il mondo). “Uno scrittore creativo deve studiare attentamente le opere dei suoi rivali, incluso l’Onnipotente. Deve possedere la capacità innata non solo di ricombinare ma di ricreare il mondo dato. Per fare ciò in modo adeguato, evitando la mera duplicazione, l’artista dovrebbe conoscere il mondo. L’immaginazione senza conoscenza non conduce oltre la serra di un’arte primitiva, lo scarabocchio di un bambino sullo steccato, il messaggio divulgato in un supermarket. L’arte non è semplice – mai”.
*
Copia soltanto da te stesso. “Gli epigoni sembrano versatili perché imitano molti altri, del passato o del presente. L’originalità, in arte, non copia altro che se stessa”.
*
Ascolta il caos del mondo. “Scrivere è un’occupazione futile se non implica anzi tutto l’arte di osservare il mondo come possibilità per un’opera di finzione. Il materiale del mondo appare piuttosto reale, per ciò che riguarda la realtà, ma non ammette la totale conoscenza: di fatto, è il caos e il caos dice allo scrittore, “vai, inventa!”, permettendo così al mondo di sfarfallare e coagularsi”.
*
Segui l’esempio della Natura: menti. “La letteratura è invenzione. La finzione è finta. Definire una storia una ‘storia vera’ è un insulto all’arte come alla verità. Ogni grande scrittore è un grande mentitore, come la Natura, arcigna. La Natura inganna sempre. Pensate all’illusione dei colori, che inganno sofisticato e prodigioso. La Natura è retta da un meraviglioso sistema di incantesimi e di astuzie. Lo scrittore segua l’esempio della Natura”.
*
Forza e originalità rendono il brivido di un libro indimenticabile. “Forza e originalità congiunte al primo spasmo dell’ispirazione sono direttamente proporzionali alla grandezza del libro che un autore sta scrivendo. In fondo alla scala, si può provare un brivido lieve notando la connessione tra una fabbrica, il fumo, un cespuglio stentato e un bambino pallido. La combinazione è così semplice, la simbologia tanto evidente, il ponte tra le immagini noto e consunto dai venditori di idee standard, che la finzione messa in atto avrà necessariamente un valore modesto… Basta, a volte, ascoltare il lampo creativo: un’immagine improvvisa e viva, a cui si connettono unità narrative diverse, in una specie di esplosione stellare della mente”.
*
Vuoi essere narratore, insegnante o prestigiatore? “Uno scrittore può essere considerato un narratore, un insegnante, un prestigiatore. Uno scrittore di genio combina questi tre aspetti, ma è il prestigiatore che predomina. Al narratore ci rivolgiamo perché ci intrattenga, per l’eccitazione mentale più semplice, primaria. Una mente diversa, non necessariamente superiore, cerca un insegnante. Propagandista, moralista, profeta: questa è la sequenza. Infine, e soprattutto, un grande scrittore è sempre un grande prestigiatore, uno che conosce gli incantesimi, di cui amiamo cogliere la magia individuale del genio, studiare lo stile, le immagini, il modello”.
*
La disciplina della parola esatta. “Lo stile non è uno strumento, non è un metodo, non riguarda soltanto la scelta delle parole. Lo stile costituisce la personalità dello scrittore… Uno stile può essere perfezionato, precisarsi, diventare più potente, come accade in Jane Austen. Ma se uno scrittore è privo di talento non può sviluppare alcuno stile letterario di qualche vigore. Per questo credo che non si possa insegnare a scrivere narrativa se non si possiede un talento. Solo in quest’ultimo caso un giovane autore può essere aiutato a trovare se stesso, a sfrondare la lingua dai luoghi comuni, a eliminare la goffaggine, ad abituarsi alla disciplina della parola esatta, l’unica, la sola che con la massima precisione trasmetterà la tonalità perfetta di quel pensiero”.
*
Le idee sono solo fesserie. “Stile e struttura sono l’essenza di un libro; le grandi idee sono fesserie”.
*
Un romanzo si scrive nella testa – soltanto dopo, molto dopo, sulla carta. “Non so se un uccello visualizzi o meno il futuro nido e le uova al suo interno. Quando, a posteriori, ricordo la forza che mi ha fatto annotare alcuni nomi, alcuni concetti e dettagli prima che ne avessi un concreto bisogno, credo che l’ispirazione – ciò che non riusciamo a dire in altro modo – fosse già al lavoro, indicandomi i reperti di una storia ancora sconosciuta. Dopo il primo shock, il primo riconoscimento – una voce improvvisa: “ecco quello che devi scrivere” –, il romanzo si costruisce da solo, il processo procede nella mente più che sulla carta… Arriva un momento in cui tutto è scritto nella nostra mente, allora quello che devi fare non è altro che afferrare carta e penna. Dal momento che l’intera struttura è già forgiata, come un enorme dipinto, io posso illuminarne con la torcia soltanto un settore, e partire da lì. Non comincio mai un romanzo dall’inizio, non scrivo il capitolo tre se prima non ho completato il quattro, non scrivo in modo diligente una pagina dopo l’altra, no, proseguo vagabondando, un po’ qui un po’ là finché non ho riempito tutti gli spazi vuoti”.
*
I dettagli, i dettagli… “I dettagli, i dettagli: accarezza la divinità dei dettagli”.
Vladimir Nabokov
*In copertina: Vladimir Nabokov secondo Philippe Halsman, 1966
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sofficefioccodineve · 5 years
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Io sono così
Quando tu riesci a non aver più un ideale,
perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata,
senza nesso, senza spiegazione mai;
quando tu non hai più un sentimento,
perché sei riuscito a non stimare,
a non curare più gli uomini e le cose,
e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi,
e l’occupazione, che sdegni
quando tu, in una parola, vivrai senza la vita,
penserai senza un pensiero,
sentirai senza cuore 
allora tu non saprai che fare:
sarai un viandante senza casa,
un uccello senza nido.
Io sono così.
Luigi Pirandello
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love-nessuno · 5 years
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«Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l'abitudine, che non trovi, e l'occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così».
(Luigi Pirandello)
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nodivergence · 6 years
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Dedalus
Da secoli gli uomini avevano fissato lo sguardo in alto, come lui faceva sugli uccelli in fuga. La colonnata sopra il suo capo lo faceva pensare vagamente a un tempio antico e la canna, su cui s’appoggiava stanco, al bastone ricurvo di un augure. Un senso di paura dell’ignoto mosse il profondo della sua stanchezza, una paura di simboli e di portenti: dell’uomo in forma di falco, suo omonimo, che s’involava dalla prigionia sopra ali di vimini; di Thòth, il dio degli scrittori, che scriveva su una tavoletta con un giunco e portava sullo stretto capo d’ibis la luna falcata. Sorrise pensando all’immagine del dio, che gli ricordava un qualche giudice camuso, in parrucca, intento a metter virgole a un documento tenuto a distanza di braccio, e sapeva che non aveva ricordato il nome del dio altro che perché somigliava a una bestemmia irlandese. Pazzie. Ma non era a motivo di queste pazzie che lui stava per abbandonare la casa di preghiera e di prudenza dov’era nato, e l’ordine di quella vita che lo aveva formato?
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Ricomparvero con gridi acuti al di sopra della spalla sporgente della casa, volando neri contro l’aria che impallidiva. Che uccelli erano? Pensò che dovevano esser rondini di ritorno dal sud. Allora doveva partire, perché quelli erano uccelli che andavano e venivano sempre, costruivano sempre una casa temporanea sotto le grondaie delle dimore degli uomini e sempre abbandonavano le case costruite da loro, per andarsene errando.
Abbassate la faccia, Oona ed Aleel,
io vi contemplo, come la rondine
il nido sotto la grondaia prima
di viaggiare sulle acque sonanti.
Una fluida gioia carezzevole, come il suono di acque innumerevoli, gli invase la memoria e si sentì nel cuore la placida pace degli spazi silenziosi in un diafano cielo svanente sulle acque, la pace del silenzio oceanico, delle rondini in volo nel crepuscolo marino sulle acque scorrenti.
Una fluida gioia carezzevole lo invase in quelle parole, dove le lunghe vocali dolci s’incontravano senza rumore e ricadevano, versandosi, scorrendo all’indietro, continuando ad agitare le candide campane delle onde in scampanii muti, in sommessi richiami soffocati; e Stephen sentì che l’augurio cercato negli uccelli sfreccianti e roteanti e nel pallido spazio del cielo sul suo capo gli era uscito dal cuore, rapido e calmo, come un uccello da una torre.
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The Wonder Years - Sister Cities
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Sto pensando spesso al fatto che quando si spengono le braci
È l'assenza di calore a far male più che il freddo
(da: Heaven’s Gate (Sad & Sober))
1. Raining in Kyoto
Piove a Kyoto
   Piove a Kyoto, allaga le strade
Io sorseggio un caffè della macchinetta
Ho visto il dio del riso e una volpe con una chiave, chiave
Mi sono svegliato che non ci vedevo dal mal di testa, stringendo i denti
Solo e confuso, devo prendere le pillole per addormentarmi
Addolciscono la tua assenza, ma non mi fanno sognare, sognare
   Piove a Kyoto. Quando respiro esce il vapore
Ti ho comprato una candela; non so neanche bene che significato abbia
Ma ho imprecato contro i fiammiferi e annego nel dolore, dolore
C'era lì vicino un uomo più anziano di me, mi ha sorriso
Ho suonato la campanella come ha fatto lui e ti ho chiesto scusa
Un funerale improvvisato, ho cercato di liberarti
   Sei semiaddormentato
E ti ho comprato una radio per coprire il rumore dei macchinari
La luce dell'ospedale
Mi hai chiesto com'era il tempo, volevi che ti lasciassero uscire
   Piove a Kyoto. Comincio a tremare
Faranno domani il tuo funerale, e io sono dall'altra parte dell'oceano
Ho cercato nelle tasche, ci ho trovato una gru di carta
Ormai è passato più di un anno, aprile lascia il posto a maggio
Non sono stato fermo un secondo, ho avuto paura, cazzo
Troppo codardo per andare a visitare la tua tomba
   Sei semisveglio
E ti ho comprato una radio per scacciare la malinconia
Tenendomi la mano
Mi hai chiesto com'era il tempo, volevi che ti lasciassero morire a casa
   Sei semisveglio
E ti ho comprato una radio per scacciare la malinconia
La luce dell'ospedale
Mi hai chiesto com'era il tempo, volevi che ti lasciassero uscire
   Buonanotte, buonanotte, addio
       2. Pyramids of Salt
Piramidi di sale
   Ti ho visto che ti nascondevi in mezzo all'edera
So che hai troppa paura di chiamare
Si preparano per l'inverno qui
Hanno messo insieme piramidi di sale
Hai visto che facevano fatica a respirare
So che pensi che sia colpa tua
Ti ho visto che ti nascondevi in mezzo all'edera
Restando tranquillo per tutto l'autunno
   Hai un uccello nel costato
È lì che grida per non farmi mai dimenticare
Voglio aprirti lo sterno
Voglio strapparlo dal suo nido
E riseminarti come un giardino
Per farti crescere i fiori dal petto
Hai un uccello nel costato
Io continuo a cercare di dimenticare
   Ho tracciato una riga sulla sabbia con queste mani del cazzo che non servono a niente
Ho tracciato una riga sulla sabbia, tu l'hai lavata via di nuovo
   Ti ho visto che ti nascondevi in mezzo all'edera
Ho guardato la notte che cominciava a scemare
E ti chiedi al mattino chi è che trascinerà il sole fuori dal lago
Ti sposti delicatamente dai punti che ti fanno male
Vedo bene che provi dolore
Tutto quello che viene lasciato per tanto tempo alla luce qui un giorno scomparirà
   Ho tracciato una riga sulla sabbia con queste mani del cazzo che non servono a niente
Ho tracciato una riga sulla sabbia, tu l'hai lavata via di nuovo
Ho tracciato una riga sulla sabbia con queste stramaledette mani che non servono a niente
Ho tracciato una riga sulla sabbia, tu l'hai lavata via di nuovo
   Quanto siamo vuoti
Questi corpi che crollano con tanta grazia
E ti voglio bene
E mi dispiace
E capisco benissimo se dai la colpa a me
E io non so cosa fare
E tu stai affogando
E io colpisco l'acqua disperatamente, disperatamente
   Ho tracciato una riga sulla sabbia con queste mani del cazzo che non servono a niente
Ho tracciato una riga sulla sabbia, tu l'hai lavata via di nuovo
Ho tracciato una riga sulla sabbia con queste stramaledette mani che non servono a niente
Ho tracciato una riga sulla sabbia, tu l'hai lavata via di nuovo
Non lavare via di nuovo me
       3. It Must Get Lonely
Ci si sentirà soli
   Ho i nervi a fior di pelle alla luce del sole dopo due settimane al buio
Se mi vieni a dire che non stai facendo uso, probabilmente è perché lo stai facendo
   Ti ho visto lì a un isolato di distanza dal mare
Sei una villetta a schiera in una strada vuota dove le altre sono state abbattute
E tu sei l'ultima che rimane in piedi
Chissà come ci si sentirà soli
Chissà come ci si sentirà soli
   Il grigio comincia a inghiottire il grigio dove il cielo incontra il Mare d'Irlanda
Come un completo che è stato a troppi funerali e comincia a essere sdrucito
Ho visto un sacchetto di clementine aperto a terra su una via inglese
E dal contrasto mi è venuto un capogiro maledetto
   Ti ho visto lì a un isolato di distanza dal mare
Sei una villetta a schiera in una strada vuota dove le altre sono state abbattute
E tu sei l'ultima che rimane in piedi
   Sarà anche abbastanza ovvio che io non cambierò mai
Sarà anche abbastanza ovvio che sono io quello che rimane
Ma chissà come ci si sentirà soli
Chissà come ci si sentirà soli
Ma chissà come ci si sentirà soli
Ma chissà come ci si sentirà soli
   Sono uno spettro sulla luce fioca che illumina i fiori delle tombe di Montmartre a Parigi
Dove i corvi sapranno come mi chiamo
E hanno lasciato le loro orme nella neve lungo lo steccato di Palmer Street
Mozziconi sulle lapidi che mi hai lasciato
   E ti ho visto lì a un isolato di distanza dal mare
Sei una villetta a schiera in una strada vuota dove le altre sono state abbattute
E tu sei l'ultima che rimane in piedi
   Sarà anche abbastanza ovvio che io non cambierò mai
Sarà anche abbastanza ovvio che sono io quello che rimane
Sarà anche abbastanza ovvio che tu non cambierai mai
Sarà anche abbastanza ovvio che sei tu quello che rimane
Ma chissà come ci si sentirà soli
Chissà come ci si sentirà soli
Chissà come ci si sentirà soli
Chissà come ci si sentirà soli
Chissà come ci si sentirà soli
Ma chissà come ci si sentirà soli
       4. Sister Cities
Città gemellate
   La luna sembra vicinissima sopra la stazione centrale
Guardo gli autobus che partono in silenzio, diretti in luoghi stranieri e distanti
Le Ande mi abbracciano forte; l'unico figlio di una madre
Mi sento leggerissimo in questa valle come se nello stesso momento fossi in ogni punto
   Mi tengo in disparte, come un cane randagio per strada
Tu mi hai portato a casa
Siamo città gemellate
Mi tengo in disparte, come un cane randagio per strada
Tu mi hai portato a casa
Siamo città gemellate
   Siamo venuti qui abbandonati
Un vecchio appartamento di mattoni a vista
Altalena arrugginita in cortile, come dove sono nato io
Resto guardingo come se fossi ferito
Il primo istinto è sempre quello di scappare
Voglio evaporare, voglio finirla qui
Voglio una luce nel buio, voglio ingoiare il sole
   Mi tengo in disparte, come un cane randagio per strada
Tu mi hai portato a casa
Siamo città gemellate
Mi tengo in disparte, come un cane randagio per strada
Tu mi hai portato a casa
   Ero tutto pelle, ossa e scabbia
Tu mi hai accolto in casa tua
Mi hai tenuto al caldo con una coperta fatta col tuo vecchio giubbotto invernale
   Mi tengo in disparte, come un cane randagio per strada
Tu mi hai portato a casa
Siamo città gemellate
   Mi tengo in disparte, come un cane randagio per strada
Tu mi hai portato a casa
Siamo città gemellate
Mi tengo in disparte, come un cane randagio per strada
Tu mi hai portato a casa
Siamo città gemellate
Siamo città gemellate
       5. Flowers Where Your Face Should Be
Fiori al posto della tua faccia
   Ortensie azzurre in mezzo alle erbacce
Fermate dell'autobus e filo spinato
Mentre andiamo a guardare il cuore della Terra dalla vetta del Poás
Uguali a quelle che abbiamo coltivato a casa nel Jersey
Appese a testa in giù a essiccare in vista del matrimonio
   C'è un uomo con la testa fra le mani sul marciapiede
Sua moglie è dietro di lui appena fuori dalla strada
E gli carezza la schiena mentre lui singhiozza sull'asfalto
E la cosa che mi colpisce di più è la simmetria
Hanno la stessa forma che abbiamo io e te
Quando la luce dell'ala est dell'ospedale si ingarbuglia fra i tuoi capelli
E la tristezza che mi si è accumulata nel cuore comincia pian piano a calare
   E ti ho visto stanotte in un sogno
Ma c'erano le ortensie al posto della tua faccia
   Le sequoie sembrano solitarie e lunari e distanti
Il sole arriva a frammenti dai varchi fra gli alberi
E mi sento più lontano da casa che mai
Ma queste sottili strisce di luce nello spazio ti legano a me
E mi suscitano ricordi del nostro appartamento su Second Street
Dalla finestra esposta a sud la luce colpisce un tratto dei tuoi capelli
Come un percorso che hai preparato per me
   E ti ho visto stanotte in un sogno
Ma c'erano le azalee al posto della tua faccia
   Un pezzo di noi sotto il sole del mattino nei sacchi a pelo sotto la 101
Lei gli toglie gli occhiali mentre lui si riaddormenta
Non avranno granché, però dannazione, hanno l'amore
   E ti ho visto stanotte in un sogno
Ti sposerò sotto un arco di legno di Crescent City
       6. Heaven's Gate (Sad & Sober)
Heaven's Gate (Triste e sobrio)
   Sto pensando spesso al fatto che quando si spengono le braci
È l'assenza di calore a far male più che il freddo
E per ironia della sorte cammino da solo
Per un intero isolato che ha solo pompe funebri e la terra che c'è sotto
   Triste e sobrio, domenica pomeriggio
Triste e sobrio, domenica pomeriggio
Scompari in frammenti, le fasi della luna
Triste e sobrio, domenica pomeriggio
Scompari in frammenti, le fasi della luna
   Ho visto parti di te dissolversi, ridotte in cenere e portate via
Ho visto i tuoi ricordi svanire
Ombre di cui rimane un alone sul muro
E io, io ho sentito i polmoni che mi diventavano bombe atomiche
Che soffocavano nella calura della Florida restando senza ossigeno
   Triste e sobrio, domenica pomeriggio
Scompari in frammenti, le fasi della luna
Triste e sobrio, domenica pomeriggio
Scompari in frammenti, le fasi della luna
O una stanza vuota
O il blues in 12 battute
O una luce a giugno
   Tu eri un bandito, e io un incidente letale
Tu eri le Decade che portavo ai piedi
Io ero sotto un lenzuolo viola
Tu eri un bandito, e io un incidente letale
Tu eri il fucile appeso al muro
E doveva per forza andare a finire
Tu eri un bandito, e io un incidente letale
Tu eri la finta pioggia che cade dall'unità esterna di un condizionatore
Tu eri un bandito, e io un incidente letale
Tu eri il fucile appeso al muro
E doveva per forza andare a finire così
       7. We Look Like Lightning
Sembriamo un fulmine
   Mi sono già dimenticato in che mese siamo
Sono semisveglio, so che è sbagliato
Ma giurerei su Dio che siamo quasi a Natale
In una lingua che non capisco dagli altoparlanti si sente una voce che va e viene
Gli altri passeggeri sembrano agitati
Gioco a "qual è la canzone con cui vorresti morire?"
Qual è la canzone...
   All'improvviso mi rendo conto di quanto andiamo veloci
Leghiamo stretti i due lembi del mondo
Cuciamo i buchi con spilli e filo
E il fanale lì fuori sull'ala illumina le nuvole da dentro
E da terra sembriamo un fulmine
Gioco a "qual è la canzone con cui vorresti morire?"
Qual è la canzone...
   Sono di nuovo dovunque nello stesso momento
Sento l'oceano nei motori
Percepisco la luce della luna che filtra
Forse è tutto frutto della mia mente
Sono una presenza estranea nel tuo flusso sanguigno
Sono uno sconosciuto sul mio stesso letto
Gioco a "qual è la canzone con cui vorresti morire?"
Qual è la canzone con cui vorresti morire?
Qual è la canzone con cui vorresti morire?
Qual è la canzone
   Mi tornano in mente ricordi di una sera in una città in mezzo alla prateria
(Tornado Alley, fuggivamo da una tempesta)
Mi vedono lo sporco sotto le unghie
(Sono un mucchietto di ossa abbandonate per terra in un aeroporto)
Le borse che ho sotto agli occhi hanno spazio quando tocchi il fondo
(Per fare i bagagli e filare verso la porta)
Un giorno le cose che ami ti porteranno alla tomba
(Ma io conto di correre fino a che a correre non ce la faccio più)
   Qual è la canzone con cui vorresti morire?
Qual è la canzone con cui vorresti morire?
Qual è la canzone con cui vorresti morire?
Qual è la canzone
Qual è la canzone
Qual è la canzone
       8. The Ghosts of Right Now
Gli spettri dell'oggi
   Voglio portarti da qualche parte dove sei più al sicuro
Toglierti il dolore coi denti
Voglio tirar via le ulcere che ti scavano dei buchi nelle guance
E voglio riportarti in acqua, far diventare sempreverdi i tuoi rami
Voglio portarti da qualche parte dove sei più al sicuro
Voglio andarmene
   Volevo vedere quanta luce si accumulava nel caldo dell'High Desert
E tu mi indichi dove dovrebbe essere la South Sister dietro le nuvole
Sono tormentato dagli spettri dell'oggi
   L'intera costa è rimasta senz'acqua
Diventa di varie sfumature di grigio
Un po' come vedere una persona a cui tieni che deperisce piano piano
E tu sembravi molto dimagrito al mio matrimonio
Stanco di portarti addosso il peso di tutti i dottori e di tutte le cure
E di tutti i motivi per cui avere paura
   Volevo vedere quanta luce si accumulava nel caldo dell'High Desert
E tu mi indichi dove dovrebbe essere la South Sister dietro le nuvole
Sono tormentato dagli spettri dell'oggi, gli spettri dell'oggi
   Voglio portarti da qualche parte dove sei più al sicuro
Voglio portarti da qualche parte dove sei più al sicuro
   Volevo vedere quanta luce si accumulava nel caldo dell'High Desert
E tu mi indichi dove dovrebbe essere la South Sister dietro le nuvole
Sono tormentato dagli spettri dell'oggi
       9. When the Blue Finally Came
Quando infine è arrivato il blu
   Ho guardato il sole che si spegneva e si scavava la tomba nell'oceano a sud di Sydney appena fuori dall'interstatale
E ho teso la mano cercando di non tremare
Ti ho guardato che ti lanciavi da un dirupo e cominciavi a levitare
   E sì, ho paura, ma ti seguo lo stesso
Quando infine è arrivato il blu, ha inghiottito tutto
   Nel mare di alberi pensavo di sentire i fantasmi fra le onde
Quando si è messo a soffiare il vento, ho sentito la gioia che tornava in un posto freddo e solitario
Sono riuscito a distinguere la tua voce, ma non posso chiederti di restare
Ti ho guardato che ti incamminavi nella foresta e cominciavi a levitare
   E sì, ho paura, ma ti seguo lo stesso
Quando infine è arrivato il blu, ha inghiottito tutto
       10. The Orange Grove
Il boschetto di aranci
   Dio mio, riportatemi al boschetto di aranci che ho trovato nel bel mezzo del deserto
L'aria dolce come un miracolo
Non può sopravvivere, eppure continua sempre a crescere
Il Texas Occidentale sta lentamente morendo – una piattaforma petrolifera sul tramonto
L'aria è pesante e piena di fumo
Non hanno intenzione di fermarsi le mani che hanno costruito questa casa
Un cane abbaia in lontananza
Dei rottami piantano radici in mezzo agli arbusti
   Assisterai al declino
Racconta una bugia e di' che farai risorgere un fantasma
Le tigri di carta che hai creato per poi giurare di tenerti per te
Sei il coltello puntato che ho sulla gola
Dio mio, riportatemi al boschetto di aranci
   L'autunno è arrivato all'improvviso e senza clamori
La gente fuma fuori dalla controporta
Il lavoro se n'è andato via dalla città insieme all'estate
Cerchiamo di restare al caldo
Quella tosse mi piace sempre di meno
Un altro mese, cerchi di tirare avanti
La mattina sputi sangue
Dai un nome falso al pronto soccorso
A tanto così da perdere ogni cosa
Tiri i colpi della disperazione al buio
   Assisterai al declino
Racconta una bugia e di' che farai risorgere un fantasma
Le tigri di carta che hai creato per poi giurare di tenerti per te
Sei il coltello puntato che ho sulla gola
   Quando tua madre si è ammalata piano piano
Il peso l'hai portato addosso tutto tu?
Quando le spese hanno cominciato a crescere
Il peso l'hai portato addosso tutto tu?
Quando la banca è venuta a prendersi la tua casa
Il peso l'hai portato addosso tutto tu?
Quando raccogli quello che hanno seminato loro
Il peso l'hai portato addosso tutto tu?
   Assisterai al declino
Racconta una bugia e di' che farai risorgere un fantasma
Le tigri di carta che hai creato per poi giurare di tenerti per te
Sei il coltello puntato che ho sulla gola
Dio mio, riportatemi al boschetto di aranci
       11. The Ocean Grew Hands to Hold Me
L'oceano si è fatto crescere le mani per sorreggermi
   Ho smesso di fare a patti con Dio più o meno quando ci hai lasciati
Ho detto che avrei cominciato a credere se ti avessero fatto guarire
Mi sa che lo sapevano bene che era una stronzata
Non avrei mai mantenuto la mia parola
Le pareti sono tutte macchiate di nicotina
Le sento che si avvicinano per stritolarmi
Ho sentito qualcuno che piangeva
Pensavo di essere da solo
Sono venuto qui a intorpidirmi i polmoni con l'aria salata
A curarmi le ossa con qualche bella ondata
Vorrei che la corrente mi riportasse a casa
È un decennio che corro ormai
E penso di esser pronto a partire
Sono pronto a partire
   Ho smesso di fare a patti con Dio quando la luce alla fine si è spenta
Proteggerò quello che rimane del nostro lato buono quando la cenere oscurerà il cielo
E ti sorreggerò con la mano sinistra
E con la destra preparerò il pugno
E se i bastardi vengono a farci del male sarò lì al tuo fianco
Sono al tuo fianco
   Quando ero a pezzi
Quando sono diventato troppo debole
L'oceano si è fatto crescere le mani per sorreggermi
Quando ero a pezzi
Quando sono diventato troppo debole
L'oceano si è fatto crescere le mani per sorreggermi
   Ho smesso di prendermela con Dio quando hai detto che eri malato
Ho imparato a contare sulle persone che mi vogliono bene quando cominciano a crollare le certezze
Confido che la corrente ti riporti da noi
Mi manca chiunque nello stesso momento
Ma più di tutti mi manca l'oceano
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lunamarish · 3 years
Text
Io sono così
Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni
– quando tu, in una parola, vivrai senza la vita,
penserai senza un pensiero,
sentirai senza cuore –
allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido.
Io sono così.
Luigi Pirandello
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