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#vettore virale
medicomunicare · 24 days
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Vaccino contro il cancro ai polmoni: inizio della prima fase di sperimentazione umana
Carcinoma polmonare: un breve contesto Il cancro ai polmoni rappresenta una delle principali cause di mortalità a livello mondiale, con oltre 1,8 milioni di decessi stimati a livello globale nel 2020 e con un tasso di sopravvivenza a 5 anni che rimane basso nonostante i progressi nelle terapie oncologiche. Esistono due principali tipi di cancro ai polmoni: il carcinoma polmonare non a piccole…
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arcobalengo · 7 months
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Bloomberg!!??
"i vaccini contro il COVID-19 sono stati collegati ad aumenti di patologie neurologiche, ematiche e cardiache nel più grande studio globale sulla sicurezza dei vaccini mai realizzato fino ad oggi... La miocardite è stata costantemente identificata dopo vax mRNA....
... Nello studio sono stati identificati possibili segnali di sicurezza per la mielite trasversa – infiammazione del midollo spinale.. Lo stesso vale per l’encefalomielite acuta disseminata – infiammazione e gonfiore nel cervello e nel midollo spinale – sia a vettore virale che a mRNA..... .
L’intolleranza all’esercizio fisico , l’affaticamento eccessivo , l’intorpidimento e la “ nebbia cerebrale ” sono stati tra i sintomi comuni identificati in più di 240 adulti affetti da sindrome cronica post-vaccinazione in uno studio separato condotto dalla Yale School of Medicine"
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@monicaelis
https://www.bloomberg.com/news/articles/2024-02-19/largest-covid-vaccine-study-yet-finds-links-to-health-conditions
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Sordità, quattro bambini riacquistano l'udito con la terapia genica 
    La terapia con un gene  L’aggiunta alle cellule dell’udito di un gene di salvataggio, tramite un vettore virale innocuo, ha ripristinato l’udito dei piccoli pazienti dopo poche settimane.  La procedura è stata provata nel 2018 sui topi e adesso ha avuto successo sui quattro bambini che soffrivano di sordità.  Un risultato importante, raggiunto diciannove anni dopo l’identificazione della…
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kon-igi · 2 years
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LA SCIMMIA RICCHIONA SULLA SPALLA
Scienziato - *scopre in un lago sperduto della Patagonia un protozoo che colonizza i tessuti cerebrali del Pinguino di Magellano*
Media - L’AMEBA MANGIA-CERVELLO TERRORIZZA ANCHE L’OCCIDENTE!
Da qualche giorno avete potuto apprezzare la notizia, ripresa da più testate, di una malattia nota come VAIOLO DELLE SCIMMIE che si sta presentando in zone non propriamente endemiche (Africa centrale) con persone che ne presentano i sintomi nonostante non siano mai state in questi luoghi.
Credo che sia importante un breve riassunto:
Non si tratta del vaiolo (Vaiola maior), quello che ha ucciso 500 milioni di persone solo nel 20° secolo e che è stato definitivamente debellato nel 1980 grazie alla vaccinazioni di massa, ma di Monkeypox virus, appartenente alla stessa famiglia delle poxviridae.
Non è trasmesso dalle scimmie (è stato rilevato la prima volta su alcuni esemplari di scimmia) ma dai fluidi (saliva, principalmente) di canidi e roditori, quindi una ZOONOSI, sebbene il contagio interumano sia possibile attraverso gocce di saliva di persona con infezione in fase acuta.
Si tratta di un’infezione virale a basso rischio di mortalità (attualmente 3,6% nella popolazione africana) con sintomatologia simile a quella del vaiolo (febbre dolori muscolari e comparsa di vesciche papulo-pustolose) ma dal decorso facilmente controllabile (terapia sintomatica nella maggioranza dei casi e antivirale Tecovirimat nei rari casi gravi) con sequele ‘mild’ cioè leggere.
Chi è stato vaccinato contro il Vaiolo maior - la ‘cicatrice’ sul deltoide - è protetto quasi totalmente da tale infezione (quindi vi vo nel culo, giovinastri moderni).
La cosa che mi premeva far notare è che nella raccolta dei tanti dati gli epidemiologi si sono accorti che un numero rilevante di pazienti infetti era omosessuale o bisessuale ma che l’orientamento sessuale era una correlazione probabilmente casuale e non causale, visto che il principale vettore di infezione sono le droplet respiratorie, e che quindi further research is needed.
E di tutto quanto detto cosa avranno preso i gionali come titolo di apertura?
IL VAIOLO DELLE SCIMMIE È IL NUOVO AIDS PER GLI OMOSESSUALI!
Mi chiedo che razza di crampo alle dita per la foga di pestare sui tasti verrà a questi giornalisti quando nel 2030 ci sarà la quarta pandemia da Coronavirus mutato.
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vadaviaaiciap · 3 years
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CAPRA CAPRA CAPRA
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falcemartello · 3 years
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"Ma sei matto a provare l'idrossiclorochina o l'ivermectina?!
Fai una prima dose di terapia genica a vettore virale e una seconda a rna modificato piuttosto, ma non sai che con l'ivermectina rischi che al massimo non fa niente non vorrai mica vivere nel medioevo.."
@boni_castellane
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corallorosso · 3 years
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Il parlamentare 'brasiliano' della Lega: prende lo stipendio ma non è più venuto in parlamento Un caso estremo di assenteismo proveniente, nemmeno a farlo apposta, dalla Lega. Luis Roberto Lorenzato è un deputato che dall’inizio della pandemia fino a oggi è scomparso dai radar del parlamento. Per 14 mesi, Lorenzato è rimasto a svernare in Sudamerica senza presentarsi in aula. Nonostante questo, ha continuato a ricevere lo stipendio, portando a casa una cifra che da marzo 2020 a oggi è stimabile tra i 150 e i 180mila euro. Tra i primi parlamentari della Lega eletti all’estero, Lorenzato ha deciso di trascorrere quasi tutto il periodo dell’emergenza Covid nel suo Paese natale, il Brasile. È rimasto distante dal suo luogo di lavoro, la Camera, ma non ha mai pensato di rinunciare allo stipendio di parlamentare né tantomeno di dimettersi. Le sue attività di questi mesi sono più che altro le pubbliche invocazioni a Santa Giacinta perché faccia finire la pandemia, ma anche le denunce dei presunti complotti di Bill Gates per diffondere il virus, tutto visibile sulle sue pagine social. E soprattutto la promozione del vino rosso da lui prodotto, annata 2018, con allegato il seguente messaggio: "Il vino contiene Resveratrol, un antibiotico naturale antiossidante molto efficace… Attraverseremo questa fase brindando" Quarantacinque anni, Luis Roberto Lorenzato viene da una famiglia di emigranti che dal Piemonte raggiunsero il Brasile alla fine dell’Ottocento. Non si tratta di una famiglia qualunque. Lorenzato dichiara di discendere direttamente dal re Arduino d’Ivrea, proclamato sovrano d’Italia nel 1002, sul trono con alterne fortune fino al 1014, quando fu definitivamente destituito da Enrico II. I galloni all’interno della Lega, però, Lorenzato non se li è guadagnati con i titoli nobiliari. Piuttosto, a favorire l’ascesa del deputato leghista potrebbero essere stati i suoi rapporti con l’attuale presidente brasiliano Jair Bolsonaro. Matteo Salvini, neanche a dirlo, da tempo rivendica una relazione privilegiata con il leader della destra sudamericana. E Lorenzato pare aver avuto un ruolo nel cementare questo feeling. (...) L’ultima sua presenza segnalata nei registri delle votazioni della Camera è del 20 febbraio 2020, il giorno in cui a Codogno viene scoperto il cosiddetto “paziente uno”. Da quel momento, non c’è più nessun segnale dell’attività parlamentare di Lorenzato, che si sarebbe rifugiato in Brasile, senza più tornare in aula. Con un’unica eccezione: una manciata di voti espressi tra il 20 e il 26 luglio. “Quella settimana è venuto solo perché stava in vacanza in Italia”, si sussurra nei corridoi di Montecitorio. (...) Alla fine, il parlamentare carioca la butta sulla questione epidemiologica. “Spero di avere presto la piacevole occasione di incontrare i miei colleghi e di poterli salutare, senza il timore o il pregiudizio di essere un possibile vettore di una variante virale!”, ci scrive con riferimento alla variante brasiliana del virus. Insomma, se Lorenzato non si presenta a lavoro, lo fa per tutelare gli altri deputati. I colleghi, magari ringraziano. I cittadini, meno. globalist
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3nding · 3 years
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Fabrizio Pregliasco, la sfida ai no vax: basta dire che il vaccino è sperimentale – Il Tempo
Pregliasco si scaglia anche contro i media. "Molto è da attribuire a una sorta di cacofonia dell’informazione. E passata, per esempio, l’idea che i vaccini siano sperimentali e che alcuni possano interferire con il nostro Dna. Ma non è così. Le tecnologie che hanno permesso di mettere a punto i preparati a Rna (come Pfizer, ndr) e quelli a vettore virale (tipo AstraZeneca, ndr) sono allo studio da anni. E questa confusione informativa continua",  dice il virologo.
Venite a spararmi i link col cherry picking perchè quando non vi vanno bene sono mediafilogovernativicattivih1!1
Basta?
Basta.
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abr · 3 years
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La settimana scorsa l' indicazione dell'EMA (Ente Europeo del Farmaco: quello che doveva rilocarsi a Milano ed è finito ad Amsterdam, ndr) era più o meno questa: «Non è provato il rapporto di causa-effetto tra i casi di trombosi (da vaccino AstraZeneca) e la vaccinazione». In queste ore ci sarà un cambiamento: ulteriori approfondimenti fanno dire ad Ema (...) che il nesso esiste, anche se non è chiaro quale sia il meccanismo. (...) Alcuni paesi - Germania in primis - hanno già deciso di riservare AstraZeneca solo agli over 60, perché c' è una costante nei casi di reazioni avverse gravi segnalati: riguardano di solito chi ha meno di cinquant' anni (ma ce ne sono anche tra i 50 e i 60) e all' 80 per cento sono donne.Anche il Regno Unito (che non dipende da Ema) tre giorni fa ha confermato di avere verificato 30 casi di coaguli del sangue (...) su un totale di 18 milioni di iniezioni. Secondo Channel 4 News, però, anche le autorità sanitarie britanniche ora stanno pensando di introdurre dei limiti di età, escludendo i più giovani dall' uso di AstraZeneca. In Germania, su un totale di 2,7 milioni di iniezioni, il Paul-Herlich-Istitute segnala «31 casi di trombosi della vena sinusale dopo la vaccinazione con il vaccino Covid-19 di AstraZeneca; in 19 è stata segnalata anche trombocitopenia; il risultato è stato fatale in 9; ad eccezione di due casi, tutte le segnalazioni riguardavano donne di età compresa tra 20 e 63 anni. I due uomini avevano 36 e 57 anni». Ieri a Messina un avvocato di 45 anni è stato ricoverato in gravissime condizioni, per una trombosi: qualche settimana fa era stato vaccinato con AstraZeneca. La procura ha aperto un fascicolo (...) resta da capire come mai in Sicilia vi siano molte più segnalazioni di questo tipo che nel resto d' Italia. (...) (...) Per quanto questi casi siano rari, bisognerà comprendere se sono riconducibili al prodotto AstraZeneca o alla tipologia dei vaccini a vettore virale (Pfizer e Moderna non lo sono, Johnson & Johnson sì).
da IlMessaggero dei Caltagirone palazzinari asserviti alle PA, eliminate le parti dell’articolo più untuosamente “rassicuranti” (e anche il link) per profilassi anti liquidi corporei. 
Comunica il CONTRORDINE COMPAGNI della Ema: si capisce che in Europa siamo passati da pochissimi casi di morte da vaccino a solo POCHI. Ma sono piccoli intoppi, classici nelle fasi SPERIMENTALI. Classico anche che colpita sia una classe, le donne tra 30 e 50, che del Covid potrebbe farsene un altissimo baffo ma tant’è.  
Andare circolare che qui non c’è niente da vedere (fin che non capita a te). 
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paolocentofanti · 2 years
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COVID-19: ottimizzazione di un vaccino sperimentale a vettore virale
COVID-19: ottimizzazione di un vaccino sperimentale a vettore virale
COVID-19: ottimizzazione di un vaccino sperimentale a vettore virale. Mittelhäusern e Berna, 02.08.2022 – Numerosi progetti di ricerca per lo sviluppo di vaccini contro SARS-CoV-2 sono stati avviati in risposta alla pandemia. In una recente pubblicazione su “npj vaccines”, rivista del gruppo “Nature Portfolio”, i team di ricerca dell’Istituto di Virologia e Immunologia (IVI) e dell’Università di…
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medicomunicare · 9 months
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La neuropatia CMT e le ragioni degli insuccessi di terapia genica: la revisione arriva con le staminali
La malattia di Charcot-Marie-Tooth (CMT) è un gruppo di malattie neurodegenerative familiari che causano neuropatia ereditaria motoria e sensoriale, con un’incidenza di 10-80 su 100.000 individui. Più di 30 geni autosomici dominanti sono considerati causativi della CMT e altri geni causativi sono autosomici recessivi o al cromosoma X. Le mutazioni causano neuropatia periferica assonale o…
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luciafaleri · 3 years
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Ora capisco, perché i vaccini a vettore virale come AstraZeneca sono stati quelli più osteggiati. Tutti siamo le cavie e il nostro governo sembra complice di questa mattanza ai danni di noi cittadini italiani. https://www.instagram.com/p/CWVsnkcs9hE/?utm_medium=tumblr
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kon-igi · 4 years
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V FOR VENDETTA VACCINALE
Tante storie e poi il post sul vaccino ve l’ho fatto lo stesso... ma vabbe’, anche questa è prevenzione (nel senso che prevengo i futuri ask direttamente proporzionali al battage mediatico in crescendo sull’argomento).
Per semplificare al massimo una questione fisiologica ESTREMAMENTE COMPLICATA, non farò differenze tra i vari fisio-attori organici che concorrono alla nostra difesa immunitaria ma li chiamerò genericamente ANTICORPI e in particolare li rappresenterò come dei POLIZIOTTI.
In passato, nel parlare di alcune infezioni batteriche, avevo raccontato del vaccino come di una FOTO SEGNALETICA fornita preventivamente ai POLIZIOTTI i quali potevano intervenire e ‘catturare’ il malvivente prima che questo facesse danni.
Per un VIRUS, invece, la questione è differente perché non si tratta di ‘malviventi’ veri e propri da riconoscere ma di materiale non vivente (il virus non ha DNA suo) che usa le cellule come incubatrice per la propria replicazione.
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(nell’animazione, l’RNA virale protetto dal capside lipidico - quello che d’estate si ‘scioglie’ e rende il virus meno aggressivo - che penetra la cellula grazie alla proteina SPIKE e una volta dentro si replica).
Esistono due tecnologie vaccinali che stanno per essere a messe disposizione:
A vettore virale con Adenovirus indebolito (Astrazeneca e CanSino Biologics)
A RNA messaggero (Pfizer&BioNTech e Moderna)
La prima metodica è quella tradizionale: si cerca un virus del cavolo (l’Adenovirus è uno di quelli responsabli del raffreddore), lo si indebolisce e lo si usa per veicolare la famigerata glicoproteina SPIKE, quella con cui il Sars-CoV2 aggancia la cellula ospite per penetrarci e replicarsi.
L’altra metodica, più recente e innovativa, è quella di inoculare direttamente nell’organismo dei frammenti di mRNA (i ‘messaggi’ che le nostre cellule si mandano) che contengano solo le informazioni per produrre la proteina SPIKE ma in anticipo rispetto al virus, che invece sfrutta questo meccanismo di comunicazione fisiologica per replicarsi.
Le metodiche di ‘avvertimento’ sono differenti ma in entrambi i casi i nostri anticorpi vengono a conoscenza della glicoproteina SPIKE in modo preventivo e riescono a bloccare l’infezione delle nostre cellule per tempo.
I pro e i contro sono INNUMEREVOLI ed è inutile che ci si stia troppo a soffermarcisi sopra.
I più comprensibili ai non addetti ai lavori:
Il primo metodo è più conosciuto, il secondo lo si userebbe per la prima volta
Il primo è un metodo laborioso (produzione del virus vettore, depotenziamento del virus vettore, arricchimento del virus vettore), il secondo più economico e, soprattutto, più veloce
Il primo metodo permette una conservazione tradizionale del vaccino (semplice frigorifero), il secondo a temperatture ottenibili solo con refrigeratori appositi (-70/80° C)
Il primo funziona se il sistema immunitario è valente, il secondo anche in pazienti anziani e/o immunodepressi
Ora che avete visto il cubetto di ghiaccio, evitate di fregiarvi del titolo di esperti glaciologi antartici e fate quello che faranno il 99% delle persone, me compreso:
APRITE LA BOCCA PER RICEVERE L’OSTIA BENEDETTA OPPURE CHIUDETEVI IN CASA DA ATEI ORGOGLIOSI.
Il resto sono pippe da Report.
Grazie della comprensione.
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Vaccino senza iniezione: La NEXTBIOMICS deposita domanda di brevetto
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La NEXTBIOMICS, società biotech dedicata alla ricerca e allo sviluppo di probiotici di prossima generazione e spin-off dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha depositato domanda di brevetto per un vaccino batterico contro la sindrome da COVID-19. L’ingegnerizzazione del probiotico Escherichia Coli Nissle 1917, esprimente la proteina Spike del SARS-CoV-2, ha ottenuto un modello innovativo di immunizzazione contro il COVID-19 mediante la stimolazione del sistema immune intestinale. Il vaccino si differenzia da tutti quanti gli altri in quanto non necessita di iniezione, non utilizza un vettore virale come l’Adenovirus e sfrutta la capacità intrinseca di Escherichia Coli Nissle 1917 di modulare la risposta immune.  “Il vaccino di NEXBIOMICS è simile rispetto agli altri già autorizzati, in quanto stimola la risposta immune contro la proteina Spike che il Coronavirus usa per infettare le cellule, ma se ne differenzia perché utilizza come vettore un batterio probiotico, già in commercio e largamente utilizzato”, dichiara Giovanni Sarnelli, professore di Gastroenterologia della Università Federico II, socio Co-fondatore e CEO di NEXTBIOMICS. Il punto di forza è rendere il processo più rapido, con il vantaggio della somministrazione orale che non necessita di personale e/o strutture sanitarie, né di centri vaccinali. Ciò riduce i costi di gestione, distribuzione e la pressione sulle strutture pubbliche e rende l’intero processo più agevole, non è infatti necessario mantenere le condizioni di refrigerazione. “I dati preclinici condotti su modello murino - aggiunge Giuseppe Esposito, Professore di Farmacologia presso la Università Sapienza di Roma, responsabile scientifico e socio Co-fondatore di NEXTBIOMICS - dimostrano che la somministrazione per 5 giorni a settimana, per un totale di 17 settimane, di Escherichia Coli Nissle 1917 ingegnerizzato è stata in grado di stimolare significativamente la risposta immune, con la produzione di anticorpi circolanti di tipo IgM e IgG, senza che fosse documentato alcun effetto collaterale e/o avverso. Dato ancora più interessante è la capacità del vaccino di stimolare significativamente la produzione di IgA a livello mucosale, intestinale e bronchiale, garantendo de facto un’ulteriore protezione nei confronti dell’infezione da COVID-19”. Diverse le aziende farmaceutiche interessate affinché si possano utilizzare l’invenzione e i dati sperimentali per attuare la sperimentazione clinica e portare sul mercato il nuovo vaccino. La fase di ideazione e la parte scientifica sono state accompagnate da una proficua attività di disegno sperimentale e strategico portate avanti in collaborazione con la Sequentia Biotech, società Spagnola esperta in genomica. “i dati epidemiologici e l’evoluzione della pandemia da SARS-COV-2 indicano che i cittadini dovranno continuare a sottoporsi al richiamo vaccinale”, evidenzia Walter Sanseverino, CEO di Sequentia Biotech e socio Co-fondatore di NEXTBIOMICS. Della riuscita sperimentazione è soddisfatto il CFO Francesco Campobasso: “Questo traguardo, che si aggiunge agli altri probiotici di nuova generazione già brevettati dal nostro team, ci permette di accelerare la nostra linea di sviluppo per il rilascio di versioni annuali ad ampio spettro per le varianti mutate del COVID-19 che nel corso del tempo potranno comparire”. Read the full article
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corallorosso · 3 years
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"Vorrei capire cosa è stato calcolato e ragionato?" "I numeri non giustificano le decisioni del Governo" sulle riaperture dal 26 febbraio. "Quanti morti di Covid-19 siamo disposti a tollerare?". "Vorrei capire cosa è stato calcolato e ragionato. L'Inghilterra ... è arrivata a queste scelte con 15 morti al giorno, 2mila casi e il 70% della popolazione vaccinata. Vorrei capire cosa è stato calcolato e ragionato". Secondo Crisanti "siamo governati da persone che non hanno gli strumenti conoscitivi giusti. Quanto al Cts, nel primo" Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid-19 "non c'erano persone competenti, nel secondo i competenti sono in minoranza". Il virologo sottolinea poi un altro problema da non sottovalutare. In questo momento in Italia si contano ancora sui 15mila contagi al giorno e "non si vaccina con alti livelli di trasmissione, è un azzardo biologico. In questo modo si dà al virus l'opportunità di mutare. Bisogna adottare il modello inglese, che ha accelerato con la campagna vaccinale quando i contatti tra i cittadini erano ridotti". Quanto "ai vaccini a vettore virale", questi "si basano tutti sullo stesso principio, quindi avranno gli stessi effetti collaterali. Inoltre non riescono ad essere aggiornati per proteggere dalle varianti. Se il virus non variasse andrebbero benissimo". "Questi vaccini al terzo, quarto richiamo diminuiscono di efficacia", sottolinea il virologo alla vigilia del responso dell'Agenzia europea del farmaco Ema sui casi di trombosi rare segnalati dopo la somministrazione del vaccino di Janssen (Johnson&Johnson). globalist
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giancarlonicoli · 3 years
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19 apr 2021 16:20
LA NOSTRA GRANDE DEBOLEZZA: L'ITALIA E’ TOTALMENTE DIPENDENTE DALL'ESTERO PER LA FORNITURA DEI VACCINI - EPPURE SIAMO STATI UN PUNTO DI RIFERIMENTO MONDIALE FINO ALLO SCANDALO ENIMONT NEGLI ANNI ’90 E LA CONSEGUENTE CESSIONE DELLA SCLAVO DI SIENA - SAREBBERO ALMENO 4 LE AZIENDE ITALIANE PRONTE A PRODURRE VACCINI, MA PFIZER, MODERNA E ASTRAZENECA HANNO GIA’ RICEVUTO MONTAGNE DI SOLDI, TECNOLOGIE E PERSONALE PER AFFRONTARE LA PANDEMIA, SENZA CONSIDERARE LA LENTEZZA DELLA NOSTRA BUROCRAZIA…
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Laura Della Pasqua per "la Verità"
I cervelli ci sono, quei ricercatori che hanno resistito alle sirene delle istituzioni internazionali. Ci sono anche i privati disposti a rischiare. Mancano però i soldi o arrivano con il contagocce. E soprattutto c' è scarsa lungimiranza politica. Sui vaccini si proiettano i soliti mali italiani. I due vaccini made in Italy, Reithera e Covidevax, rischiano di naufragare nelle pastoie di una burocrazia che non ha i tempi della scienza e per assenza di investimenti.
Così siamo prigionieri delle forniture delle case farmaceutiche straniere. Una mancanza di autonomia che ha già avuto effetti pesanti sulla popolazione e ne avrà anche per il futuro: basta vedere quello che è successo con il blocco negli Usa del Johnson&Johnson.
Ormai è chiaro, la pandemia non si esaurirà di qui a fine anno. Ce la porteremo dietro per chissà quanto tempo ancora, tant' è vero che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato la trattativa con Pfizer per 1,8 miliardi di dosi dal 2021 al 2023.
Nel settore dei vaccini l' Italia sconta errori politici sistematici. Siamo totalmente dipendenti dall' estero, dalle multinazionali che ora spadroneggiano al punto da mandare in crisi intere nazioni per il solo fatto di non rispettare le consegne. Pfizer, Moderna, Astrazeneca sono partiti nella ricerca contemporaneamente alle due aziende italiane che hanno il brevetto dei vaccini (Reithera e Takis), ma con la differenza che hanno ricevuto montagne di soldi, anche contributi pubblici, oltre a essere strutturate con laboratori, tecnologie e dipendenti più all' altezza della sfida.
Eppure l' Italia è stata un punto di riferimento mondiale per la sperimentazione dei vaccini fino agli anni Novanta, fino al disastro Enimont che portò alla cessione della senese Sclavo, passata di mano in mano, fino ad arrivare alla britannica GlaxoSmithKline (Gsk) che vendette poi i vaccini influenzali italiani alla Seqirus controllata dall' australiana Csl. Il nostro Paese quindi paga decenni di assenza dal settore.
Il ministero dello Sviluppo economico ha fatto sapere che al momento sarebbero almeno 4 le aziende pronte a produrre vaccini direttamente o in conto terzi: il loro nome è top secret. L' obiettivo indicato dal ministero è di raggiungere entro l' anno l' autosufficienza vaccinale anche per il futuro. Ma al momento sembra un libro di buone intenzioni, perché «sono necessari non solo incentivi economici, già a disposizione, ma anche una semplificazione normativa dell' industria farmaceutica» che non si annuncia facile.
Negli annunci del governo c' è pure la creazione di un polo pubblico-privato relativo alla farmacia biologica e un polo vaccinale. Bisogna però cercare partner privati disposti a investire con i rischi d' impresa che comporta la ricerca sui vaccini. Così il target fissato inizialmente dal commissario Francesco Paolo Figliuolo di 500.000 vaccinazioni al giorno entro fine aprile è stato ridotto di quasi il 40% (315.000) per la mancanza di dosi. E per il futuro, qualora si dovessero rendere necessarie altre massicce campagne vaccinali, resteremo in balia dei contratti firmati da Bruxelles e dei capricci delle Case farmaceutiche fornitrici.
Il nostro Paese ha un primato in Europa, ogni anno conteso con la Germania, per la produzione di farmaci. Ma abbiamo un ruolo marginale sui vaccini, a parte l' infialamento di prodotti provenienti dall' estero in base a qualche accordo commerciale. Lo stabilimento di Anagni del gruppo americano Catalent si occupa di confezionare l' Astrazeneca: è quello che sollevò forti discussioni qualche settimana fa per la presenza di 29 milioni di dosi ferme nel deposito.
La Gsk a Rosia (Siena) è focalizzata sulla meningite: per modificare l' impianto allo scopo di produrre vaccini anti Covid ci vorrebbero 7-8 mesi e bisognerebbe trasferire altrove la produzione dei farmaci anti meningite, patologia che comunque colpisce milioni di individui. A dicembre il gruppo ha annunciato un investimento di 18 milioni di euro per ammodernare la struttura e contribuire a infialare e confezionare l' adiuvante pandemico del nuovo vaccino Sanofi-Gsk.
A Latina l' Haupt Pharma della multinazionale Aenova, che produce per conto terzi, ha avviato un progetto di riconversione di un reparto per l' infialamento di medicinali tra cui i vaccini. Il Pfizer sarà prodotto nello stabilimento di Monza del colosso farmaceutico americano Thermo Fisher. Si punta a sfornare 130.000 fiale al giorno, 30 milioni entro il 2021.
Sempre in Brianza opera la biorfamaceutica Adienne di Caponago, un' azienda impegnata dal 2004 nella ricerca e sviluppo di farmaci per le malattie rare e per il trattamento del trapianto di cellule staminali emopoietiche: qui da luglio si produrrà lo Sputnik, ma non per l' Italia.
Infine, nei laboratori di Roche Italia, vicino a Monza, sono stati messi a punto i test diagnostici utilizzati per la ricerca del vaccino Moderna e ora sono in corso studi, in collaborazione con l' americana Regeneron, per un trattamento per la terapia con anticorpi monoclonali destinati alla cura di pazienti non ospedalizzati.
Fin qui abbiamo parlato di grandi gruppi stranieri e di aziende che producono vaccini di case farmaceutiche estere. I vaccini made in Italy sono legati a filo doppio alla possibilità di ricevere fondi. L' imprenditore Lucio Rovati, a capo della Rottapharm Biothec, è impegnato in un prodotto tutto italiano. Il vaccino, chiamato Covidevax, è stato ideato dalla Takis di Castel Romano e Rottapharm si sta occupando dello sviluppo. Si basa su una tecnologia nuova rispetto alle altre già disponibili, a Rna messaggero (Pfizer e Moderna) e a vettore virale (Astrazeneca e Johnson&Johnson).
Per stimolare la reazione immunitaria essa utilizza un frammento di Dna che viene iniettato nel muscolo e promuove la produzione di una porzione della proteina Spike, la principale arma che il virus utilizza per entrare nelle cellule umane.
Nella fase di sperimentazione è stato coinvolto un consorzio di centri clinici italiani quali l' Istituto Pascale di Napoli, lo Spallanzani di Roma e l' ospedale San Gerardo di Monza in collaborazione con l' università Bicocca di Milano. Per completare la fase 3 occorrono finanziamenti e poi bisogna stringere accordi con un pool di aziende per la produzione su larga scala.
C' è poi il vaccino di Reithera, azienda di Castel Romano, entrato in fase di sperimentazione clinica avanzata. Le somministrazioni sui volontari hanno avuto risultati incoraggianti. L' obiettivo è di concludere i test entro la fine dell' anno. Lo studio si avvale della collaborazione dell' Istituto Spallanzani ed è finanziato con 8 milioni dal Miur e dalla Regione Lazio e altri 81 milioni da Invitalia, entrata al 27% nell' azionariato, mentre l' azionista di maggioranza è la svizzera Keires. L' azienda finora ha ricevuto meno di un quarto dei soldi promessi. Ma ora il vero interrogativo è se valga la pena di investire risorse su prodotti che rischiano di essere tagliati fuori dalle scelte europee, orientate a puntare su Pfizer e Moderna.
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