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#volta macron :(
anditwentlikethis · 4 months
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com que então parece que o equipamento novo que vão apresentar amanhã é mesmo absurdo de feio. Vão-me roubar a listada verde e branca clássica para meter aquela bizarrice como equipamento principal da próxima época
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sauolasa · 2 years
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La terza volta di Macron in Vaticano
Sotto l'incubo letale della guerra in Ucraina, che si avvia all'escalation, il presidente Francese Macron è stato a Roma dal Papa
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imninahchan · 1 month
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Ninguém falou nada, então aqui vai a minha contribuição: assistir as olimpiadas com o Swann Arlaud.
Julgar juntos as cerimônias de abertura e encerramento
Falar mal do governo francês
Ficar implicando um com o outro nas partidas Brasil vs França
Quem sabe até assistir algo ao vivo.
Ai ai, só eu aqui juntando duas das minhas recentes obsessões.
old que ele nem devia tá em paris durante os jogos de tanta raiva prefere estar com o primo de décimo terceiro grau no interior do que vendo essa paspaiada.
mas na minha fic mental se vc pede pra ficar, ele fica mas se recua a sair de casa pra ver os pobre coitado desfilando num barquinho naquele tietê. imagina ele em pé perto da tv, de braços cruzados nas costas e assistindo a abertura e o encerramento com cara de desgosto. enquanto os caras tão discursando, ele fica balançando a cabeça negativamente, tudo mentira, que palhaçada... mas a cada apresentação ele joga uma curiosidade histórica diferente, "ah lá, essa música que a maria antonieta sem cabeça tá cantando...", ou "não mas tentaram boicotar a aya nakamura né, vc lembra né?". faz pausas pra fumar um cigarrinho e quando volta, olha pra tv e solta um "ainda não acabou essa palhaçada não?"
se vc quer ir nos jogos, ele vai te levar. mas não espere q ele vai torcer, pq no máximo vai ficar aplaudindo e abraçar vc se o brasil ganhar algo (está pouco se lixando pra quantas medalhas a frança tem) melhor não levá-lo nos jogos em que o macron possivelmente pode estar pq ele vai ficar todo passivo-agressivo, "engraçado que ele vem assistir joguinho MAS RECONHECER O ESTADO DA PALESTI--"
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arcobalengo · 1 year
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- di Maria avorahkaZ
Oggi Ekaterina Nadolskaya, caporedattore di Russia News, è stata sgarbatamente respinta alla conferenza stampa del presidente francese Emmanuel Macron a margine del vertice del G20 a Nuova Delhi. Inoltre, i francesi hanno cercato di distruggere il suo telefono. La ragione di questa discriminazione - esplicitamente espressa da un membro del servizio stampa francese - è che la giornalista rappresenta i media russi.
Mi chiedo se i media occidentali, preoccupati per la libertà di parola e attenti ai diritti (ad esempio Politico Europe), non noteranno ancora una volta un altro scherzo razzista del team di Macron contro i media russi. Saranno di nuovo sorpresi dalla nostra risposta all'illegalità delle autorità dell'UE contro i media russi?
Non possiamo e non vogliamo umilmente ignorare il fatto che l'avanguardia delle pseudo-democrazie occidentali, questa volta rappresentata dalla Francia, ha dato ancora una volta un esempio di discriminazione razziale e di violazione dei principi fondamentali della democrazia. Non solo Parigi ha lanciato una vera e propria "caccia alle streghe" nel proprio spazio informativo, cancellando praticamente la presenza mediatica delle emittenti russe nel proprio ambito pubblico e creando condizioni insopportabili per il lavoro dei corrispondenti nazionali. Ora non esitano a esportare questo disprezzo per il pluralismo delle opinioni e i diritti dei media al di fuori dell'area dell'"Occidente collettivo". Ovvero, in Paesi e regioni a cui la Francia ha impartito per decenni lezioni di democrazia e libertà di parola.
Una simile politica, intrisa di falsità, arroganza e complesso di eccezionalismo, finirà per giocare a sfavore dei suoi promotori. Consideriamo inoltre l'accaduto come una palese manifestazione di razzismo e nazionalismo aggressivo, poiché l'incidente si basa su un atto di discriminazione basato sulla nazionalità.
❗️ Esigiamo le scuse dell'Eliseo nei confronti del rappresentante dei media.
Attualmente sono 11 i rappresentanti dei media francesi accreditati in Russia. Tutti loro hanno libero accesso a partecipare agli eventi stampa organizzati dal Ministero degli Esteri russo. Tra l'altro, nessuno ha impedito al corrispondente dell'Agence France-Presse e al suo cameraman di partecipare alla conferenza stampa odierna del ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, sui risultati del vertice del G20.
Esame di Realtà
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kemetic-dreams · 2 years
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Are Yoruba and Igbo language tonal languages? If yes, please explain.
Yoruba and Igbo are both tonal languages belonging to the Volta-Niger branch of the Niger-Congo family.
Except for Swahili, and some languages of the Atlantic branch such as Wolof and Fulani and the notorious Swahili (Bantu branch) almost all Niger-Congo languages are tonal.
Tone is the use of pitch in language to distinguish lexical or grammatical meaning – that is, to distinguish or to inflect words.
All verbal languages use pitch to express emotional and other paralinguistic information and to convey emphasis, contrast and other such features in what is called intonation, but not all languages use tones to distinguish words or their inflections, analogously to consonants and vowels. Languages that have this feature are called tonal languages; the distinctive tone patterns of such a language are sometimes called tonemes, by analogy with phoneme. Tonal languages are common in East and Southeast Asia, Africa, the Americas and the Pacific.
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Ásụ̀sụ́ Ìgbò
Tone varies by dialect but in most dialects there seem to be three register tones and three contour tones. Igbo words may differ only in tone. An example is ákwá "cry", àkwà "bed", àkwá "egg", and ákwà "cloth". As tone is not normally written, these all appear as ⟨akwa⟩ in print.
In many cases, the two (or sometimes three) tones commonly used in Igbo dictionaries fail to represent how words actually sound in the spoken language . This indicates that Igbo may have many more tones than previously recognised. For example, the imperative form of the word bia "come" has a different tone to that used in statement O bia "he came". That imperative tone is also used in the second syllable of abuo "two". Another distinct tone appears in the second syllable of asaa "seven" and another in the second syllable of aguu "hunger".
Èdè Yorùbá
In Yorùbá Language is a tonal language with three-level tones and two or three contour tones. Every syllable must have at least one tone; a syllable containing a long vowel can have two tones. Tones are marked by use of the acute accent for high tone (⟨á⟩, ⟨ń⟩) and the grave accent for low tone (⟨à⟩, ⟨ǹ⟩); mid is unmarked, except on syllabic nasals where it is indicated using a macron (⟨a⟩, ⟨n̄⟩). Examples:
H: ó bẹ́ [ó bɛ́] 'he jumped'; síbí [síbí] 'spoon'
M: ó bẹ [ó bɛ̄] 'he is forward'; ara [āɾā] 'body'
L: ó bẹ̀ [ó bɛ̀] 'he asks for pardon'; ọ̀kọ̀ [ɔ̀kɔ̀] 'spear'.
Apart from the lexical and grammatical use of tone, it is also used in other contexts such as whistling and drumming. Whistled Yoruba is used to communicate over long distances. As speakers talk and whistle simultaneously, the language is transformed: consonants are devoiced or turned to [h] and all vowels are changed to [u]. However, all tones are retained without any alteration. The retention of tones enables speakers to understand the meaning of the whistled language. The Yoruba talking drum ‘Dùndún’or 'iya ilu' which accompanies singing during festivals and important ceremonies also uses tone.
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abr · 3 months
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L'Occidente si guarisce DALL'INTERNO. All'esterno - oriente, sud - c'è solo fame disperazione e sottomissione.
Eradica Biden e Macron, isola gli inglesi poveretti facendoli tornare quel che erano fino al '600 cioè pirati, lascia i teteschi a leccarsi le ferite del loro essere in mezzo senza senso come i giovedì e il più è fatto.
Come dice, e Putin, ma la Palestina? Il primo è un satrapo locale da cui far rifornimento di gas, approccio pago pretendo, servimi stando zitto e bono arrivederci e grazie; la seconda è un problema che si risolve da solo, basterebbe dar carta bianca e finirla di rompere i coglioni a una delle nostre Radici, là nell'Avamposto che un po' alla volta s'allarga (Saudi, Emirati).
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jose-rossetti · 6 months
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Le Pen a Meloni: "Sosterrai o no un secondo mandato di von der Leyen?". ...
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Questa verità non è propaganda, che poi ci si dovrà confrontare battagliare scrontrarsi e sicuro perché sono tante le politiche che non accetteremo mai, ma se non le diamo a retta non avremo mai più la possibilità di dare il voto per cambiare le cose non avremo più nulla da contestare saremmo sotto dittatura esattamente come quella che hanno combattuto e vinto i nostri nonni, loro hanno cambiato abito ma non l'idea di dominare, voi vedete la Le Pen e vedete i fascisti nazisti ma i veri eredi sono il nuovo ordine mondiale loro sono quelli che hanno ereditato l'esperienza fallita del terzo Reich e grazie alla consapevolezza di quei errori oggi stanno riconquistando quel potere che i politici cresciuti e plasmati da loro stessi gli stanno regalando su un piatto d'argento. Guardate i sorrisi e come gli luccicano gli occhi a Macron Meloni e Company quando sono tra loro, e come se fossero dietro essere premiati perché tutto l'orribile che sta succedendo e che succederà nella loro mente non sono errori di scelte politiche ma bensì traguardi che hanno contribuito per l'impero i bambini a Gaza i bambini dei vaccini sono tutte scelte che hanno preso senza coscienza ma come ordine per poi averne il giusto ricompensò nella scalata della loro carriera. Loro non hanno bisogno dei voti del popolo loro hanno i padroni che li porteranno ancora più in alto come bravi cagnolini ben addestrati. Non guardate la Le Pen ,ascoltate le sue Parole e associatele alla vostra esperienza degli ultimi anni ragionate senza il Main stream cercate dentro di voi mettetevi in dubbio non fatevi manipolare loro avranno un premio noi no, noi perdiamo tutto, tutto quello che i nostri vecchi ci avevano affidato perché potesse crescere e migliorare in modo che le nuove generazioni potessero avere più diritti e che la forbice tra ricchi e poveri diventasse sempre meno larga. Pensate bene cosa volete per il futuro dei vostri figli e nipoti perché se sbagliare non avranno più neanche la possibilità di esprimere il loro parere se non sarà quello che viene chiamato politically correct. Sarà dittatura e sta volta resterà per moltissimo tempo.
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Raffaele Fitto verso la vicepresidenza della Commissione UE
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A tarda sera, in un'Eurocamera ormai vuota, la nuova Commissione europea ha avuto l'atteso via libera dei gruppi della maggioranza. Volto disteso, prudenza d'ordinanza, la presidente ha lasciato gli edifici del Parlamento europeo limitandosi ad un generico "vediamo" con i cronisti che gli chiedevano dell'appuntamento di martedì mattina per la lista dei commissari. Ma secondo diverse fonti europee è quasi certo che tra qualche ora, alla Conferenza dei presidenti dei gruppi, von der Leyen presenterà la sua lista. Con una sorpresa dell'ultima ora: al posto di Thierry Breton, nella casella destinata alla Francia ci sarà Stéphane Séjourné. A dispetto di cinque anni fa sulla lista dei nuovi commissari fino all'ultimo è stata mantenuta una coltre di riserbo, dovuta anche ad una certa instabilità delle ipotesi di deleghe da assegnare. Tra i principali nodi che la presidente della Commissione ha dovuto affrontare c'è stato quello della vicepresidenza esecutiva da destinare a Raffaele Fitto. Il ministro italiano avrà - anche se manca ancora l'ufficialità - la delega alla Coesione e al Pnrr e dovrebbe mantenere il ruolo pensato per lui prima della veemente protesta di socialisti, liberali e verdi: quello cioè di una vicepresidenza forte, formalmente dello stesso peso di quelle che avranno il francese Séjourné, la spagnola Teresa Ribera, il lettone Valdis Dombrovskis, lo slovacco Maros Sefcovic e l'estone Kaja Kallas. Il tutto nonostante il voto contrario a von der Leyen sia di Giorgia Meloni in seno al Consiglio europeo sia di Fdi alla Plenaria di luglio. Sul tavolo di Fitto ci sarà subito un dossier caldissimo, quello del rinvio della deadline del Pnrr: "Non è impossibile, dipende dai numeri", ha spiegato il commissario uscente Paolo Gentiloni. I principali movimenti tellurici dell'ultimo miglio hanno invece riguardato il candidato francese. Alle prime luci del giorno Thierry Breton, potente vicepresidente esecutivo con delega al Mercato interno, ha messo in scena un clamoroso strappo. In un primo tweet ha pubblicato la cornice di un quadro vuoto, spiegando che quello sarebbe stato il suo ritratto nella nuova Commissione. Subito dopo ha reso noto la lettera con cui ha ritirato la sua candidatura e ha rassegnato le dimissioni immediate. Von der Leyen, è stato il suo j'accuse, ha lavorato per chiedere l'esclusione della sua candidatura "per ragioni personali che in nessun caso sono state discusse direttamente con me". Ciò che Breton non ha reso noto è che il presidente Emmanuel Macron era sostanzialmente d'accordo. Poco dopo, infatti, l'Eliseo ha annunciato la designazione di Sejourné mettendo in chiaro l'obiettivo di Parigi: avere, all'interno della Commissione, una delega forte "sulla sovranità industriale Ue e sulla competitività". Il cluster di Sejourné (ogni vicepresidente esecutivo è infatti supervisore di un gruppo di commissari), raccontano diverse fonti europee, potrebbe a questo punto includere anche il portafoglio all'Economia. Al di là della distribuzione dei ruoli, ciò che emerge dalle nomine di von der Leyen è che la futura Commissione sarà nettamente a sua immagine e somiglianza. Una volta esclusi profili forti e non sempre in linea con la presidente, come quelli di Breton, Frans Timmermans e in misura minore Margrethe Vestager, i poteri dell'ex ministra tedesca, di fatto, risulteranno ben più incisivi. "Sarà un esecutivo Ue accentrato su Ursula, che opererà aspettando i suoi placet", è l'opinione di un europarlamentare della maggioranza di lungo corso. I socialisti potranno consolarsi con la delega della Concorrenza affidata a Ribera, mentre sul portafoglio del Commercio è dato in vantaggio il ceco Jozef Sikela sull'olandese Woepke Hoekstra, dato tra i papabili per l'Economia. La delega alla Giustizia appare diretta alla svedese Jessika Roswall, quella dell'Agricoltura al lussemburghese Christophe Hanses, i Trasporti al greco Apostolos Tzitzikostas. Il dossier della Migrazione potrebbe finire invece nelle mani della belga Hadja Lahbib mentre il Digitale avrà i colori finlandesi di Henna Virkkunen. Resta da capire se von der Leyen presenterà la squadra - undici in totale le donne - anche alla stampa, perché il Parlamento sloveno non ha dato ancora via libera alla candidata Marta Kos. In ogni caso, von der Leyen andrà per la sua strada. Read the full article
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hotnew-pt · 15 days
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futuras controvérsias sobre posições de extrema direita? #ÚltimasNotícias #França
Hot News Michel Barnier foi nomeado primeiro-ministro por Emmanuel Macron. O novo inquilino de Matignon assume uma posição muito direitista em certos assuntos, nomeadamente a imigração. O essencial Michel Barnier foi nomeado primeiro-ministro por Emmanuel Macron esta quinta-feira. A transferência de poder deve ocorrer por volta das 18h, conforme indicado por Gabriel Attal em mensagem aos seus…
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zabahronz · 2 months
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Tra Sanculotti, Giacobini e Cordiglieri
I risultati della seconda turna delle elezioni politiche in Francia mi hanno a dir poco sorpreso: avevo dato quasi per scontata la vittoria del Rassemblement National, invece il Nuovo Fronte Popolare ha beffato all'ultimo minuto Marine Le Pen assicurandosi la maggioranza dei seggi.
C'è però da dire che questa nuova maggioranza, essendo una coalizione dei diversi partiti di sinistra, non mi dà grandi certezze. Il non avere una visione comune su diversi temi potrebbe compromettere la buona riuscita di questa iniziativa politica. Sta ai vari segretari di partito il gravoso compito di accantonare le divergenze e riuscire ad assicurare ai francesi un Governo stabile e duraturo, contando anche sul fatto che Macron farà di tutto per far sì che questo accada.
Ma una domanda, a questo punto, mi sorge spontanea: è possibile replicare un'impresa simile in Italia? Abbiamo gli elementi e le circostanze atte a ciò?
Per come la vedo io sì, ma non nell'immediato futuro. Mi spiego.
Sinceramente parlando la sinistra italiana in questi ultimi anni non mi ha pienamente convinto: troppa confusione e troppe divisioni anche all'interno dei partiti stessi. Il prefissarsi un'obbiettivo comune però, ossia la sconfitta delle destre e la destituzione della Meloni, potrebbe diventare la chiave di volta della faccenda. Non raccolte firme che finiscono sul nulla, non opposizioni sterili e becere, ma un piano politico ben definito che possa garantire sicurezze ai cittadini.
Solo allora, a mio avviso, sarà possibile riavvicinare gli italiani al voto: perché in questi casi le pubblicità progresso servono a ben poco. Avere fiducia significa meritarla, e per meritarla bisogna innanzitutto dettare le condizioni perché ciò avvenga.
Avere i piedi più piantati a terra insomma.
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alephsblog · 2 months
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Difficile ora fare un governo, ed è probabile uno scenario bloccato con gli affari correnti ancora per un po’ guidati dal premier macroniano Gabriel Attal, ieri dimissionario, quindi una situazione ideale per l’Eliseo. Ma è ancora possibile che «gli adulti» dell’Assemblea Nazionale (come li ha definiti il nuovo volto della area socialista Raphaël Glucksmann) trovino un accordo per lasciare le estreme a piedi ancora una volta e formare un governo. In ogni caso, ora il compito dei democratici, dopo aver fermato la destra estrema, è quello di fermare il populismo anche antisemita della France Insoumise di Mélenchon («a ogni costo», ha scritto Bernard-Henry Lévy), provando a separarlo dalla ragionevolezza dei socialdemocratici. Vedremo se Macron ci riuscirà.
Intanto in soli tre giorni abbiamo assistito al Grande Spettacolo della Democrazia Liberale, con la vittoria dei seri ed equilibrati laburisti di Keir Starmer in Gran Bretagna, e con il no ai fascisti in Francia (lo spettacolo è stato decisamente migliore a Londra, dove l’uscita di scena del premier conservatore Rishi Sunak è stata un capolavoro di eleganza e di fair play; a Parigi, invece, il delfino lepenista Jordan Bardella ha parlato, come un Lavrov o un Trump qualunque, di ribaltamento della volontà popolare: cher monsieur Bardella, è stata proprio la volontà popolare, espressa dai suoi connazionali con una partecipazione storica al ballottaggio di ieri, a decretare che gli elettori anche questa volta preferiscono chiunque, anche un comodino, a voi).
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ilsimplicissimusblog · 2 months
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La resurrezione di Macron
È stato sconfitto prima dalla destra e poi dalla sinistra, ma alla fine  Macron e il suo sistema di relazioni hanno vinto  L’erratica politica francese dimostra ancora una volta che il discorso pubblico nei Paesi europei è completamente eterodiretto da poteri che prima creano un mostro ovvero un’immaginaria estrema destra rivestendo di tatuaggi inquietanti forze banalmente conservatrici ( al pari…
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cinquecolonnemagazine · 3 months
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Elezioni in Francia, la situazione dopo il primo turno
L'estrema destra del Rassemblement National di Marine Le Pen, sotto la guida del giovane Jordan Bardella, ha ottenuto una vittoria al primo turno delle elezioni legislative in Francia e potrebbe arrivare al potere per la prima volta nella Quinta Repubblica. A tarda notte, il ministero dell'Interno ha pubblicato i risultati ufficiali: con il 33,1% dei voti, il Rassemblement National (RN) e i suoi alleati superano la coalizione di sinistra del Nouveau Front Populaire (NFP), che ha ottenuto il 28% dei voti. In terza posizione si trova il blocco del presidente Emmanuel Macron, con il 20%. I Repubblicani (destra), che non hanno stretto alleanze con il RN, hanno ottenuto il 10%. Dopo il primo turno, il RN è certo di 37 seggi, l'NFP di 32, e il campo presidenziale di 2. Perché sono state indette le elezioni in Francia? Macron ha scelto di tornare alle urne tre settimane dopo le elezioni europee, che hanno segnato l'avanzata delle destre, sciogliendo anticipatamente l'Assemblea nazionale a soli due anni dalla sua elezione. L'importanza della posta in gioco ha portato a un significativo aumento dell'affluenza, raggiungendo il 66,7%. Nel campo progressista si assiste ora a un gioco di rinunce per favorire i candidati più capaci di sconfiggere l'estrema destra, con le sinistre e i macroniani alla ricerca di un'intesa per una possibile maggioranza di larghe intese. I commenti di Le Pen e Bardella Per essere eletti al primo turno delle legislative francesi, un candidato deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi. Accedono al secondo turno tutti i candidati che hanno ottenuto almeno il 12,5% dei voti degli iscritti alle liste del collegio, con possibilità di ballottaggi triangolari. Il secondo turno si terrà domenica prossima, luglio, ma la riconfigurazione finale dell'Assemblea dipenderà dalle dinamiche della settimana, tra ritiri e indicazioni di voto in ogni circoscrizione. "Intendo essere un primo ministro di coabitazione, rispettoso della Costituzione e della carica del Presidente della Repubblica, ma senza compromessi sulle politiche che attueremo al servizio della Francia", annuncia Bardella dopo il voto. In caso di maggioranza assoluta per i lepenisti al termine del secondo turno, il leader dell'estrema destra sarà "il primo ministro di tutti i francesi". Le Pen, più netta, ha parlato di "blocco macronista praticamente spazzato via" dopo il primo turno, avendo già ottenuto la sua rielezione al primo turno. L'appello di Macron "Di fronte al Rassemblement National, è giunto il momento di una manifestazione ampia, chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno", ha commentato Macron dopo la chiusura delle urne. Il presidente ha espresso soddisfazione per la "grande affluenza", segno dell'importanza di questo voto per tutti i cittadini e della volontà di chiarire la situazione politica attuale, confusa dopo le elezioni europee. Alcuni candidati del suo partito, come la ministra degli Esteri Marie Guevenoux e la sottosegretaria Sabrina Agresti-Roubach, hanno già annunciato il loro ritiro dal secondo turno, invocando un voto contro il RN. Gabriel Attal ha sospeso l'attuazione della controversa riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione, prevista per il 1 luglio. Il primo ministro ha deciso di sospendere la riforma, compresa la pubblicazione del decreto, per consentire aggiustamenti e discussioni tra le forze repubblicane. Per evitare un vuoto giuridico, verrà pubblicato un "decreto congiunto" che prorogherà le attuali norme sull'assicurazione contro la disoccupazione. La reazione dei sindacati I sindacati invitano a contrastare l'estrema destra. Marylise Leon, leader della CFDT, ha messo in guardia da qualsiasi "calcolo politico", mentre Sophie Binet, leader della CGT, ha fatto appello alla "responsabilità" di tutti i francesi. Il Nuovo Fronte Popolare ha ottenuto un risultato importante, ma per contendere la vittoria al RN deve lavorare sulle diverse visioni all'interno della coalizione di sinistra che include la France Insoumise di Jean-Luc Melenchon, il Partito Socialista, i Verdi, i Comunisti e altre forze minori. Il segretario socialista Olivier Faure avverte: "Sento molti leader del campo macroniano parlare senza dare chiare istruzioni di voto. Le loro parole sono troppo confuse. Spetta a loro lanciare un chiaro appello alla mobilitazione e alla Repubblica". Si apre una settimana decisiva, con il leader dell'Eliseo chiamato a giocare le sue ultime carte per mantenere una posizione stabile. Foto di jacqueline macou da Pixabay Read the full article
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arcobalengo · 7 months
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MISSIONE OFFENSIVA E CORSA ALLA GUERRA
Con il voto bipartisan che dà luce verde alla missione Aspides nel Mar Rosso, l’arco parlamentare che va da Meloni fino a Conte passando per tutti gli altri si aggrappa al concetto di “missione solo difensiva”. Le acrobazie politiche appese a un inganno linguistico, quando arrivano in zona di guerra, diventano molto pericolose e i politici acrobati diventano pericolosi irresponsabili. È uno di quei casi. Conosco i miei polli, purtroppo.
Perché se è volta a escludere qualsiasi presenza degli Huthi nel Mar Rosso la missione italica è a tutti gli effetti offensiva. Una cosa è stare su un confine a fare interposizione, altra cosa è scorrazzare nel Mar Rosso a caccia di Huthi. L'inevitabile conseguenza di qualsiasi incidente minore potrebbe essere un'appello a risposte militari più aggressive, trascinandoci verso un conflitto di maggiori proporzioni.
In tutta Europa c’è una corsa di molti politici a metterci nei guai. Corrono sia quelli che vorrebbero ingannare gli elettori dichiarandosi pacifisti ma coinvolgendosi in guerra, sia quei politici che dicono direttamente che il nostro futuro è la guerra, come Macron.
Macron invita gli Alleati a non essere “codardi”: «La guerra è tornata sul territorio europeo. Potenze diventate inarrestabili stanno estendendo la minaccia ogni giorno. Dovremo essere all’altezza della storia e del coraggio che implica». Ma davanti a Bibi il genocida dicono: "prego, si accomodi!".
Di fronte a questo scenario, è imperativo opporsi alla narrazione che vuole inevitabilmente trascinarci verso un nuovo conflitto globale. Dovremo smantellare tutta la tessitura che vuole ricomporre il mosaico della nuova guerra mondiale. Se vuoi la pace prepara la pace.
#democraziasovranapopolare
Pino Cabras
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lamilanomagazine · 3 months
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Francia al voto per il Parlamento: urne aperte per 49 milioni di elettori
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Francia al voto per il Parlamento: urne aperte per 49 milioni di elettori. La Francia vota per le elezioni parlamentari che, dopo il terremoto politico seguito alle elezioni europee, potrebbero dare al Paese, per la prima volta, un governo di estrema destra contrapposto al presidente Emmanuel Macron. Sono 49 milioni i francesi chiamati a rinnovare - con 3 anni di anticipo - i 577 deputati dell'Assemble Nationale.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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iotnoitutti · 3 months
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Il G7 dei contrasti
Sembra tutto bello, sembra che ci sia un’intesa perfetta pero’…pero’ cosi’ non e’ e lo dice anche, involontariamente, il telegiornale. Titoli altisonanti, prime pagine squillanti: per la prima volta ad un G7 partecipera’ anche il Papa e infatti il Papa arriva ma gia’ alcune ombre si evidenziano: la Meloni e Macron si evitano: c’e’ molta freddezza fra loro e il motivo e’ che la Meloni non vuole…
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