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#walter legge
primepaginequotidiani · 2 months
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PRIMA PAGINA Unita di Oggi martedì, 23 luglio 2024
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fiammarock · 1 year
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Magari due non se lo dicono neanche,
ma glielo si legge negli occhi
che passerebbero la vita ad aspettarsi,
a trovarsi,
a prendersi,
a volersi...
Walter
🔥
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chez-mimich · 2 months
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“ARS SONORA” E “NEL TEMPO”
“Ars Sonora” è una iniziativa del FAI che ha proposto, a Villa Panza a Varese, una serie di tre concerti, l’ultimo dei quali si è tenuto domenica 21 luglio scorso, con un magnifico confronto a quattro mani tra Enrico Intra e Ricciarda Belgiojoso. Il concerto, nello splendido salone della Villa (che è anche sede della collezione d’arte contemporanea Panza di Biumo), ha presentato un programma pianistico di assoluta originalità sia per la scelta degli autori sia nel “concept” della serata. I brani interpretati primariamente da Ricciarda Belgiojoso, venivamo poi ripresi, in forma di reinterpretazione, da Enrico Intra, quasi sempre con un tocco di jazz e comunque attraverso l’improvvisazione più pura. In qualche brano il paradigma era rovesciato, ma il risultato sempre fascinoso. Certo che improvvisare sul minimalismo di Philip Glass, primo autore proposto, sembra operazione piuttosto ardua, vista la serialità quasi maniacale di certi spartiti del musicista statunitense, eppure, già da “Opening” primo raffinatissimo brano, si è capito, se ce ne fosse stato bisogno, di quale agile maestria mentale (e manuale) sia capace il Maestro Intra. Segue quindi Bach (studio n. 1 dal Clavicembalo ben temperato), in un programma che è un florilegio di piccoli gioielli musicali, e anche qui Intra ne dà una interpretazione di assoluta originalità, dove il divertimento dell’invenzione, benché su un banco di prova così impegnativo, si legge nell’espressione degli interpreti. Si susseguono velocemente (il concerto è stato replicato subito dopo, visto il grande successo di pubblico) autori molto stimolanti quali György Ligeti e Eric Satie, la cui “Gymnopedie” fa sembrare ancora più incantevole il bellissimo salone, l’antistante giardino e la magia del cielo sereno dopo un temporale. Seguono Chick Corea, con un incantevole brano dal suo “Children’s Songs”, Julia Wolf con un brano minimalista “torturato” a dovere da Intra che mette le mani nella pancia del pianoforte, come da miglior tradizione del jazz di improvvisazione, traendone un magnifica variazione sotto lo sguardo attento, divertito e affascinato della bravissima Ricciarda Belgiojoso. Un’ora esatta per un concerto difficile da dimenticare o da riporre nello scaffale dei tanti ricordi musicali. Anziché parlare del dopo concerto, vale però la pena parlare del “prima”: Villa Panza, ospita fino al gennaio 2025, una piccola ma assolutamente inconsueta mostra che raccoglie opere del Minimalismo americano (e italiano) intitolata “Nel Tempo” di cui, il FAI (con Magonza), edita anche il bel catalogo. Numerosi e variegati gli artisti in mostra: Gregory Mahoney, con la sua apodittica “Time exist in the Minds” (del 2000, guarda caso stesso anno del brano di Julia Wolf), Allan Graham, Grenville Davey, Susar Kaiser Vogel, William Metcalf, On Kawara, Jan Dibbets, Cioni (Eugenio) Carpi, Walter De Maria, Robert Tiemann, Franco Vimercati, Hanne Darboven, Ian Wilson e altri. Non capita spesso, di godere di due appuntamenti con la bellezza nell’arco di pochi minuti (per restare al tema del Tempo) e a pochissima distanza. Appuntamenti che fanno ricordare l’estate anche come qualcosa di bello per lo spirito.
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shywyrdarticles · 6 months
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Nex Benedict e il terrorismo stocastico
Per le poche persone che leggeranno ecco una discussione sul "Terrorismo stocastico"
Scrivo questo testo al fine di mettere chiarezza, per quello che posso, su quello che è stato un crimine d'odio che tristemente spesso non viene riconosciuto come tale. Il mio obiettivo in questo articolo è di parlare di Nex Benedict e la prevenibile tragedia avvenuta e di come questi eventi siano tristemente parte di una catena più grande e sistematica di eventi, tentando di mettere luce sul significato di Terrorismo Stocastico che spesso viene sorvolato o volontariamente ignorato. Il fatto che anche a seguito di un evento così chiaro ed eclatante ci siano ancora persone che mettono in dubbio gli avvenimenti rende necessario averne una discussione seria, e nonostante comprenda che in Italia tristemente è un argomento di cui si parla poco, penso sia utile e quantomeno umano provare a vedere come queste dinamiche vengono messe in atto sempre contro le categorie più vulnerabili e bisogna prendere atto di come e quando succede.
-La Vicenda
L'8 febbraio di quest'anno sono stati(presumibilmente) uccisi Nex Benedict(they/them , he/him), studente trans, nonbinary, due spiriti, che frequentava il liceo di Owasso, Oklahoma Le indagini sono ancora in corso¹ ma mi baserò sui dati ad ora disponibili, basti che sono stati assaliti nei giorni precedenti nel bagno scolastico, essendo passata la legge in alcuni stati in America per la quale è obbligatorio andare nel bagno del genere assegnato alla nascita. Le 3 ragazze con le quali è avvenuto l'attacco avevano cominciato nei giorni precedenti ad attuare comportamenti di bullismo, iniziando l'interazione insultandoli, usando nomignoli, e poi quando Nex hanno rovesciato dell'acqua su una delle ragazze, hanno assalito Nex in 3 lasciandoli svenuti e facendo interrompere il conflitto da amici di Nex e operatori scolastici (le dinamiche sono più dettagliate nella fonte)¹
Non era stata chiamata la polizia ne il pronto soccorso bensì la famiglia, e la madre ha quindi portato Nex all'ospedale dove hanno parlato con la polizia che ha detto che entrambe le parti avrebbero probabilmente la stessa colpa, essendo che Nex hanno lanciato l'acqua, invitando a non denunciare.² [Tra le risorse c'è una registrazione video della polizia con assieme un trascritto che spiega gli avvenimenti.²] Nex sarebbero tornati a casa per poi il giorno seguente avere uno svenimento e in seguito essere dichiarati morti. Dettagli sull'autopsia verranno rivelati questi giorni anche se la famiglia sta tentando di contattare medico legale privato per l'autopsia oltre che quello fornito dalla polizia.³
Reazioni e personalità di rilievo
Nex sono stati vittima di un crimine d'odio ma questo genere di crimini non nasce casualmente. Oklahoma è un paese "rosso" ossia nel sistema politico americano, dominato da una destra estremista. Una di queste leggi era appunto quella sulla divisione dei bagni per genere di nascita, evento che se di per sé è osceno, nel contesto delle costanti leggi anti trans e anti lgbtq+ in America serve a creare divisione e radicalizzazione nel paese creando l'immagine che vi sia un dibattito dove il dibattito non c'è. Mettendo spesso minoranze nella situazione di doversi difendere, di dover spiegare che le persone non-binary esistono, che le persone trans non sono adescatrici etc. creando quindi una dinamica dove sembra esserci un confronto, rendono appetibile anche ignorare la scienza o rinnegare le persone di fronte a loro a prescindere da qualsiasi tipo di prova.¹²
Il preside della scuola, Ryan Walters(repubblicano, ossia partito conservatore), ha preso tempo addirittura per parlare di come Dio ha creato solo due generi e di come la sinistra stia tentando di usare la morte di questo studente per motivi politici. È utile far notare che a causa della sua retorica studenti transgender che sono stati intervistatə hanno dichiarato come la sua retorica sia stata vista dagli studenti come permesso al fine di infastidire e attuare atti di bullismo contro di loro.⁸
Il preside della scuola aveva anche da poco contattato una creatrice di Tiktok chiamata nella piattaforma "Libs of tiktok" come supervisore dei media della libreria in Oklahoma al fine di bandire qualsiasi libro che contenga contenuti lgbtq+ friendly o che reputi dannoso per gli studenti. Per chi non lo sapesse "Libs of tiktok" è un canale basato sul ripubblicare eventi considerati "cringe","estremi", etc. E mostrare di cos'è fatta davvero la sinistra(quindi si prende in giro le persone trans e lgbtq+ in generale per lo più) Non andando troppo nei dettagli la presenza di "Libs of Tiktok" ha causato più volte(probabilmente più di quante si voglia ammettere) reazioni violente nella vita reale(esempio di come ha fatto dimettere Tyler Wrynn, insegnante che ha avuto la "colpa" di dire in un tiktok "se i tuoi genitori non ti amano e accettano per come se questo natale, si fottano, sono io i tuoi genitori sono fiero di te bevi un po' d'acqua, ciao!" causando un onda di video e scalpore dalla destra che l'hanno infine fatto dimettere(non è neanche il primo a perdere il lavoro per ragioni del genere a causa di libs of tiktok)⁴'⁵ Altri eventi significativi sono i costanti allarmi bomba che seguono l'account, spesso infatti capita che a seguito di aver rivelato scuole nelle quali "libs of TikTok" ha trovato motivo critica, spesso seguono nei giorni seguenti allarmi bomba anonimi, solitamente falsi ma che costringono le scuole a chiudere anche per vari giorni.¹⁰'¹¹
-Cominciamo quindi a parlare di terrorismo stocastico. Cos'è quindi?
Il terrorismo stocastico è un tipo di terrorismo che si attua senza effettive ordini, capi o strutture dirette di potere. Detto in breve dei terroristi stocastici sarebbero estremisti che non attuano strumenti di radicalizzazione come culti o direttamente chiamando le persone ad agire, bensì rendendo l'ambiente politico/sociale sempre più radicalizzato e sempre più incline a episodi di violenza contro minoranze, creando allo stesso tempo una distanza tra il terrorista stocastico e gli avvenimenti effettivi. Stocastico significa di base un sistema di probabilità casuale(per non andare troppo nello specifico), in questo contesto si basa sul fatto che un terrorista stocastico non sa chi effettivamente farà il gesto,né quando, però costruisce un ambiente dove questo gesto avverrà. Praticamente se io attuo un costante attacco verso un determinato gruppo di persone, rendo il mio pubblico sempre più radicalizzato, o comunque faccio da ponte a contenuti molto più radicalizzanti, è ovvio che prima o poi sfoci in atti violenti. Un esempio è il Buffalo Shooting, dove il ragazzo diciottenne colpevole di aver ucciso 10 persone di colore era stato radicalizzato¹⁴ dalla destra americana a credere alla teoria del rimpiazzamento(che vogliono sostituire la razza bianca, non andrò più a fondo essendo che il più delle persone penso capiscano già dove vadano a parare discorsi del genere) e questo è solo un esempio ma penso sia facile capire cosa si intende ora⁹. Si sta creando un ambiente dove non vanno direttamente a dire ai ragazzi che devono andare a compiere atti di violenza, bensì dove questi atti di violenza sono sottintesi, dove i ragazzi stessi ci penseranno perché sono stati radicalizzati, spesso fa forum anonimi online quali 4chan, al punto da crederci effettivamente, sfruttando la loro debolezza essendo stati praticamente adescati in questo da personalità famose e la comunità stessa.¹⁴'¹⁵ Una sorgente utile aiuta a spiegare vari modi come la destra alternativa americana spesso usa tattiche di reclutamento e quali. ⁶
-La Pipeline
È importante notare che non sono solo i più estremi ad essere colpevoli, è bensì una "pipeline", ossia un percorso che inizia da comportamenti e da video più leggeri e che col tempo porta una persona a radicalizzarsi sempre di più. Può iniziare con dei semplici video di self-help(aiuto personale), che però spesso fungono da ponte a personalità sempre più estreme, ed essendo questo tipo di pipeline quasi sempre rilegata a youtube o piattaforme simili penso sia giusto farsi la domanda di perché questi servizi indirizzano una serie di contenuti che costituiscono una discesa sempre più ripida verso personalità estremiste.¹³ Sono colpevoli di questo anche appunto anche creatori più non esplicitamente estremisti di destra o che verrebbero considerati quasi apolitici. Basta un certo tipo di ambiente e comunità di un creator può divenire un fervente punto di riunione per opinioni di destra, basti vedere la popolarità, soprattutto durante il periodo di Gamergate¹⁶, dei video anti "femministe sjw"¹³. Ci sono molti esempi in questi video che se avrete il tempo di vedere è molto informativo sull'argomento e anzi ho preso molto io stessa dal video per parlarne.⁷
-Fine
Dico tutto ciò soprattutto per tentare di far conoscere la storia di Nex, far vedere quanto viscide possano essere le persone dietro a questo crimine d'odio, ma allo stesso tempo di tentare di capire il contesto nel quale questa violenza sfocia e di come probabilmente è venuta a nascere. Qua è il gofundme della famiglia di Nex Benedict, per favore se potete date qualcosa: https://www.gofundme.com/f/dagny-benedict
Grazie per aver letto, ci saranno molte cose che probabilmente sono al minimo inaccurate però volevo esprimere i miei pensieri sull'argomento. Normalmente preferirei starmi zitta davanti a una cosa del genere però penso sia necessario almeno per quei pochi che leggeranno di non farsi convincere che è un dibattito o una discussione, questo è stato un crimine d'odio, Nex avevano solo 16 anni erano andati in bagno e c'è qualcosa di così terrificante nel pensare che in un contesto del genere le persone trans debbano temere della propria vita. Vederli dire al poliziotto con così tanta certezza che l'attacco era per come erano vestiti e come il poliziotto ignora completamente la cosa, il sapere che anche la scuola stessa in cui andavano è stata così fredda di fronte a una cosa del genere, queste cose mi lasciano onestamente distrutta.
P.S. So che usare i pronomi plurali può causare confusione ma mi sembrava la maniera più adatta di parlare di Nex. P.P.S Aggiornamento sull'articolo: Alcune fonti hanno fornito alcune informazioni riguardo la morte di Nex, è stato dichiarato(anche se l'autopsia non è stata pubblicata) che Nex possano essere morti per suicidio(assunzione eccessiva farmaci) mentre questo non cambierebbe comunque alcuna dinamica penso sia giusto fornire l'informazione, assieme al fatto che la famiglia di Nex, in particolare la nonna, Ms.Benedict, abbia detto che nonostante gli annunci della polizia non bisognerebbe agiungere a conclusioni affrettate riguardo al crimine, e neanche sulla severità dell'aggressione e il ruolo di essa nella vicenda¹⁷'¹⁸, avendo la polizia già ammesso di star velocizzando il caso e di farlo al fine di sviare l'attenzione dei media.¹⁹
Sorgenti:
https://abcnews.go.com/US/nex-benedict-body-camera-footage-interview/story?id=107516210
3. https://www.independent.co.uk/news/world/americas/nex-benedict-death-cause-investigation-b2501551.html
4. https://eu.oklahoman.com/story/news/2024/02/21/libs-of-tiktok-chaya-raichik-oklahoma-under-fire-after-nonbinary-oklahoma-students-dies/72682329007/
5. https://news.yahoo.com/preschool-worker-lost-her-job-134720746.html
8. https://www.nytimes.com/2024/02/23/us/oklahoma-nonbinary-student-superintendent.html
9. https://www.bradyunited.org/fact-sheets/hate-crimes-and-gun-violence
10. https://www.nbcnews.com/tech/internet/libs-tiktok-x-chaya-raichik-bomb-threat-twitter-of-libsoftiktok-rcna102784?cid=sm_npd_nn_tw_ma&taid=65c392be0e6a9c00011984ba
11. https://www.losangelesblade.com/2024/02/08/labeled-stochastic-terrorism-libs-of-tiktok-attacks-nbc-for-same/
12. https://www.youtube.com/watch?v=wmVkJvieaOA
13. https://firstmonday.org/ojs/index.php/fm/article/view/10108/7920
14. https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_manifestos_of_mass_killers
15. "You Wait for a Signal While Your People Wait for You" Manifesto di Payton Gendron
16. https://www.theguardian.com/technology/2016/dec/01/gamergate-alt-right-hate-trump 17. https://twitter.com/mollyhf/status/1768421641132892566 18. https://glaad.org/nex-benedicts-family-releases-statement-with-new-information-about-medical-examiners-findings/ 19. https://popular.info/p/nex-benedicts-mom-raises-doubts-about Risorse relative al testo: 2. https://www.kjrh.com/news/local-news/owasso-police-release-audio-video-recordings-from-investigation-into-nex-benedicts-death 6. https://www.youtube.com/playlist?list=PLJA_jUddXvY7v0VkYRbANnTnzkA_HMFtQ 7. https://youtu.be/pnmRYRRDbuw?si=065sr3iwPWzFRceh
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multiverseofseries · 6 months
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Diabolik: rubare è umano, spiegare è diaboliko
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Diabolik, il primo film della trilogia dei Manetti Bros con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea.
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Diabolik: Miriam Leone e Luca Marinelli in una scena del film
C'era grande attesa, da parte mia, per la prima trasposizione cinematografica moderna di Diabolik, la storica creatura fumettistica delle sorelle Giussani per Astorina, dopo il cult pop del 1968 di Mario Bava con John Phillip Law, Marisa Mell e Michel Piccoli. La pesante eredità - tanto cartacea quanto audiovisiva - è stata presa dai Manetti Bros. e dal trio Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea e il risultato viaggia a metà strada. Una strada buia e tempestosa come quelle della pellicola.
Ricostruzione fumettistica
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Diabolik: una scena del film
Uno dei pregi del film è la ricostruzione puntuale e dettagliata delle location fittizie anni '60 del fumetto - dalla capitale Clerville al centro montanaro Bellair, dove si svolge il prologo del film, fino alla città costiera di Ghenf - ma anche dei costumi e del trucco e parrucco dei personaggi, a metà tra il caratterista e il sopra le righe. Tutto sullo schermo trasuda pagine fumettistiche trasposte in versione live action, come se prendessero vita per dipingere una serie di vignette in sequenza, grazie anche all'aver girato in location come Bologna e Trieste per restituire un certo tipo di paesaggio urbano particolare, unico nel suo genere, comprese le automobili che sfrecciano tra le strade buie e tempestose.
La caratterizzazione dei personaggi - dal glaciale Diabolik di Luca Marinelli alla seducente Eva Kant di Miriam Leone fino al tutto d'un pezzo Ginko di Valerio Mastandrea - viaggia invece a binari alterni, a volte con una recitazione eccessiva, a volte fin troppo impassibile. Ma - nonostante il film si intitoli Diabolik - come ben sappiamo dai fumetti e dal famoso numero 3 a cui i Manetti Bros. si sono ispirati - non esiste Re del Terrore senza Eva Kant e a emergere nel film sono soprattutto le figure femminili più che quelle maschili.
Women power
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Diabolik: Miriam Leone in un'immagine
Il film utilizza i personaggi - soprattutto quelli femminili che risultano quasi più rilevanti di quelli maschili rubando la scena - per parlare di tematiche femministe anche litteram ed estremamente (e tristemente) attuali. A fare una miglior figura di fronte al pubblico sono infatti Eva di Miriam Leone e la Elisabeth di Serena Rossi, due donne soggiogate in modo diverso dal protagonista ma che allo stesso tempo riescono ad emanciparsi. Eva è infatuata dal Re del Terrore ma rimane indipendente, lucida, calcolatrice: una femme fatale a tutti gli effetti. Elisabeth invece è totalmente perduta nelle proprie ansie e nelle proprie ossessioni, quasi fosse prigioniera nella grande casa dove vive: ad aspettare che il suo amato Walter torni a casa, che la guardi intensamente, che le dia quelle attenzioni che tanto anela, finendo preda del proprio esaurimento nervoso. Un esaurimento nato però da un vero e proprio abuso emotivo da parte dell'uomo. Una tematica sottile ma interessante da inserire proprio in questo film e nel nostro contemporaneo.
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Diabolik: Luca Marinelli in una sequenza
Allo stesso tempo anche le due figure maschili dovrebbero restituire il concetto di Doppio, ma non riescono fino in fondo: Diabolik e Ginko dovrebbero rappresentare due facce della stessa medaglia, lo yin e lo yang, il buio e la luce che si alternano e si mescolano, che non avrebbero senso di esistere l'uno senza l'altro, ma questo non arriva appieno allo spettatore, a causa di un'interpretazione un po' ingessata nelle atmosfere degli anni '60 e nei propri abiti da parte dei due attori. Il vero "doppio" di Diabolik risulta così Giorgio (Alessandro Roja), che rappresenta la Legge e allo stesso tempo colui che viene soggiogato e ingannato da Lady Kant.
Spiegami quel colpo di scena
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Diabolik: Valerio Mastandrea nei panni dell'Ispettore Ginko
Però quell'atmosfera è meravigliosamente restituita dai Manetti Bros. grazie anche agli omaggi al cinema classico, in primis quello di Alfred Hitchcock, con alcune inquadrature e alcuni movimenti di macchina che sono volti a mostrare il lato più thriller e noir della vicenda attraverso manierismi tecnici, dettagli e primi piani, e la colonna sonora di Pivio e Aldo De Scalzi è la ciliegina sulla torta. A livello narrativo il susseguirsi degli eventi, che partono con un bell'inseguimento e con un prologo avvincente, diviene man mano più elementare man mano che la pellicola scorre sul grande schermo: un insieme di causa ed effetto a volte troppo semplicistico, pensato quasi per un target che ha bisogno di molte spiegazioni su ciò che sta vedendo, anche a livello cronologico, compresi i colpi di scena della trama abbastanza prevedibili. Un cinecomic "troppo italiano", insomma, eppure l'atmosfera che ci restituisce il film è talmente "ferma nel tempo", quasi magica, che si perdonare gli scivoloni di sceneggiatura e recitazione, e la classicità di questo Diabolik anno 2021 eppure così 1960, che vediamo come un omaggio a una storia antica eppure senza tempo. Una storia di furti, omicidi, amori strozzati e passioni travolgenti.
Conclusioni
In conclusione in questo Diabolik dei Manetti Bros. si può osservare come sia evidente che i registi abbiano voluto omaggiare un certo cinema classico e allo stesso tempo la controparte cartacea originaria, cercando di catturarla sul grande schermo soprattutto attraverso una ricostruzione attenta nelle scenografie, nei costumi, nel trucco, nelle inquadrature e nei dettagli. Emergono maggiormente i personaggi femminili rispetto a quelli maschili, portando alla luce la tematica dell’abuso emotivo e dell’emancipazione femminile. il film si fa perdonare qualche scivolone nella sceneggiatura un po’ troppo elementare nel susseguirsi di causa-effetto degli eventi.
Perché ci piace 👍🏻
L’atmosfera fumettistica e degli anni ’60 fortemente curata tra scenografie, costumi e trucco.
La regia che omaggia grandi classici del genere thriller e noir come Hitchcock.
L’emergere dei personaggi femminili e della tematica dell’abuso emotivo.
Cosa non va 👎🏻
i personaggi maschili, un po’ troppo ingessati nei propri ruoli.
Alcuni scivoloni nella sceneggiatura e nel susseguirsi dei colpi di scena, abbastanza prevedibili con qualche spiegone di troppo.
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There's a parallel in the classical music world, with the post-war Brits and the incomparable German soprano, Elisabeth Schwarzkopf.
She had an amazing combination of both mastery of her instrument, but also intense beauty! She, along with Herbert Von Karajan, were "Re-introduced" to American audiences in the '50s, Schwarzkopf in 1953, with an absolutely stunning concert of lieder, as well as an aria, all with a pianist.
She would eventually wed her producer and mentor, Walter Legge. She would partner musically with the Accompanist of the Ages, Gerald Moore, both as touring partner and recording partner. After Moore retired, her accompanist was pianist Jeffrey Parsons.
I came to know all this because she was one of my "musical obsessive deep dives". Nothing was ever mentioned of her war-time past, other than some stunning recordings dating back as early as 1944. She as well as many other German artists stayed in Germany, where they already had carreers or promising starts.
In order to stay working in Germany, the musicians had to be members of the party, regardless of their sentiments.
In the '90s, when she was very old, there was a particularly acidic article, calling her out as "The Nazi Diva", and essentially dismissing her immense talent and artistry. Schwarzkopf was one of the rare classical vocal artists who could truly inhabit whatever piece she was singing, be it a little Mozart song about violets, or Schubert's macabre masterpiece, The Erlking.
On the opera stage, she was unparalleled in Mozart. and in the works of Richard Strauss. Her first recording of Strauss' "Four Last Songs" (with Otto Ackermann conducting) is one of the recording touchstones that made me want to know more about vocal classical music in general, but the simple piano-accompanied lieder and orchestral song in particular.
All of this to say who or what these people did during WWII should not give free-reign to completely negate their artistic contributions to their chosen means of expression; for Chanel, it was the couture, with Schwarzkopf, it was the interpretation of the world's greatest music in countless concert halls and recital halls.
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Ma She- Hulk è veramente femminista o è solo un supereroe sessualizzato?
In un periodo in cui il Marvel Cinematic Universe (e ne parleremo del perché i supereroi hanno un po’ stancato) sembra aver perso il suo hype, ho voluto rendere pubblica questa mia riflessione su un personaggio che sullo schermo non è stato apprezzato a dovere ma che rappresenta il cambiamento nell’industria dei fumetti.
She-Hulk è sempre stato il mio personaggio preferito non per come è nata ma per come sia riuscita a spezzare i canoni estetici e sociali a cui le donne erano costrette. 
L’introduzione di She-Hulk all’interno dell’universo Marvel ha sicuramente rivoluzionato l’idea del supereroe femminile visto sino ad allora.
COME NASCE?
Con il successo della serie tv su Hulk (tra gli anno Settanta e Ottanta), Stan Lee si sentì quasi obbligato a creare una versione femminile del “mostro verde” ma la sua scelta non fu dettata dalla voglia di creare una controparte femminile, bensì di garantirsi i diritti su un ipotetico spin-off della serie [1]. È il 1979 quando dalle idee e dalle mani di Lee e John Buscema, nasce She-Hulk, all’anagrafe Jennifer Walters, figlia dello sceriffo Morris Walter e orfana di madre. Jennifer acquisisce i poteri che la rendono forte grazie al cugino Bruce Banner che, in seguito ad un’aggressione che le ha provocato delle gravi ferite, le fa una trasfusione con il suo sangue mutandola quindi geneticamente. Sebbene all’inizio la donna si trasformi esattamente come il cugino, con il tempo riesce a controllare la sua mutazione tanto da abbracciarla totalmente rimanendo quasi sempre con l’aspetto da She-Hulk piuttosto che quello comune di Jennifer. [2]
La vita di Jennifer è alterata dalla ricerca della giustizia: la madre uccisa da criminali, suo padre che lavora per la legge, lei che viene aggredita ma è anche un avvocato. In un certo senso lei incarna la giustizia in un prodotto che rappresenta perfettamente l'epoca in cui è stato creato. Quando Savage She-Hulk[3] venne pubblicato la prima volta, la seconda ondata di femminismo e lotte per la parità di genere, aveva trasformato il mondo.
Le donne richiedevano la parità di lavoro, di non essere relegate solo al ruolo in famiglia e che venisse loro riconosciuto il diritto di abortire.  E la saga dell’avvocato Walter riflette proprio questa realtà, mostrando una donna che lotta per essere accettata in una professione dominata dall’uomo. Nonostante She-Hulk abbia un’impostazione femminista, il suo personaggio veniva oggettualizzato e sessualizzato.
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Questo primo arco narrativo racconta principalmente l’origine di Jen come She-Hulk ed esplora la sua accettazione di questa forma ma è in Sensational She-Hulk che il tono del personaggio cambia radicalmente. Si nota un cambiamento della percezione del corpo della protagonista che si rende conto dell’effetto che fa sugli uomini, questo rende il fumetto estremamente sessualizzato e degradante. Basti pensare che in un numero She-Hulk è disegnata mentre si spoglia per il lettore, invitandolo a comprare il suo fumetto. La sessualità di Jennifer diventa anche la chiave della narrazione del testo dato che, la gigantessa verde, acquisisce consapevolezza e gode della sua libertà sessuale ma costruisce quest’ultima per il singolo piacere dello sguardo maschile.
E questa non è libertà.
Jen preferisce la sua forma mostruosa al posto dell’aspetto normale, tanto da vestire raramente i panni da umana, lei è felice di essere bloccata nella sua forma di Hulk in quanto le porta numerosi vantaggi, vantaggi che prima poteva solamente sognare.
Come affermato da Dale Mitchell nel suo saggio dedicato a She Hulk[4], la supereroina è una creazione letterale e metaforica dell’uomo, come Eva è nata dalla costola di Adamo così la sua mutazione è stata avviata dal materiale genetico di Bruce Banner, eppure She-Hulk non è il risultato di qualche gesto simbolico o di ispirazione femminista, come detto in precedenza, è nata dall’esigenza di Stan Lee di garantirsi un seguito televisivo.
She-Hulk nasce come versione femminile di Hulk ma in realtà riflette perfettamente la società patriarcale dove sono gli uomini a dover dare i diritti alle donne. Mitchell inoltre spiega come She-Hulk sia erroneamente considerata un’icona femminista, perché non è solo stata creata per il puro piacere maschile ma anche per farsi strada in una società di uomini, in un lavoro che all’epoca era riservato solamente agli uomini.
In una società patriarcale le esperienze maschili sono considerate la norma, quindi le esperienze femminili legate alla vita di una donna sono totalmente diverse e non adatte alla visione del mondo maschile, vi è un’inequità di genere che le femministe radicali vorrebbero annullare cambiando la società dalle basi.
Ovviamente il saggio di Mitchell si concentra sulla situazione della donna negli anni Ottanta ma, nonostante ciò, questi concetti sono ancora terribilmente presenti all’interno della nostra società che sta molto lentamente creando uno spazio per le donne.
Viene automatico domandarsi come le lettrici dell’epoca abbiano recepito il messaggio pseudo femminista di She-Hulk che sicuramente rappresentava una novità narrativa al quale ispirarsi ma che in realtà rivestiva perfettamente i panni di una donna vista da un uomo.
Basterebbe ragionare sul titolo per rendersi conto di quanto questa eroina vesta dei panni femministi visti da una mente maschile, infatti non nasce con il nome di Incredible She-Hulk come il cugino, bensì come Savage She-Hulk. L’aggettivo incredibile per Hulk denota qualcosa di estremamente buono e inaspettato (quando è noto che non è così) mentre savage viene usato quasi per descrivere la primitiva e selvaggia She-Hulk, questo immaginario pone l’eroina come secondaria rispetto alla sua controparte maschile. Quando però da savage diventa Sensational She-Hulk, quasi in contrasto con gli aggettivi usati in precedenza, sembra quasi che la figura del supereroe femminile venga costruito come un contrasto con la norma maschile, quasi come se non potesse avere una propria identità senza essere continuamente paragonata a un eroe maschile.
I personaggi femminili dell’epoca però, sia al cinema che nei fumetti come in questo caso, venivano raccontati nella maggior parte dei casi da uomini e quindi venivano visti con i loro occhi.
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Le donne venivano disegnate per esaltare i loro corpi per cullare la mente di un pubblico prettamente maschile portando quindi un esempio di sessualizzazione che sarebbe stata presa come esempio dai lettori. Lettori a cui viene insegnato come desiderarla tramite l’immagine di un corpo formoso che viene scoperto durante le battaglie e lettrici che vengono spinte a desiderare di essere come lei. All’epoca non vi era alcun tipo di lamentela riguardo la sessualizzazione di She-Hulk, il fatto che lei spesso posasse in copertina quasi come se fosse una rivista di Playboy era un modo per aumentare le vendite in calo. Per chi non conosceva il fumetto, sembrava quasi un albo pornografico soft-core dove la protagonista si sarebbe svestita per compiacere il lettore che diventava quindi un voyeur inconsapevole.
Eppure, si può considerare She-Hulk una femminista liberale, l’oggettivazione del suo corpo è voluta dagli autori e dai lettori ma lei aderisce all’ideologia di donna in carriera che rappresenta clienti sovrannaturali che senza di lei non avrebbero modo di essere tutelati perché ostracizzati da un sistema normativo dominato dagli umani, sistema che, bisogna ribadire, è patriarcale.
Il femminismo liberale vede lo stato come un ostacolo per il raggiungimento dell’eguaglianza di genere a causa di leggi che favoriscono la disparità di trattamento tra uomini e altri generi. [5]
  Per She-Hulk è la riforma del sistema politico e legislativo il mezzo che porterà alla libertà di genere, nonostante spesso, all’interno delle sue storyline, i tribunali e gli studi rivali di avvocati si divertono a pubblicare dettagli della sua vita privata e la magistratura le tolga l’abilitazione. Jennifer Walters non si arrende, e per aiutare i più deboli, nonostante la forza disumana, ripone la sua fede in un sistema patriarcale che riesce a sfruttare.
O che con gli occhi di oggi, possiamo dire che la sfrutta, illudendola di fare la cosa giusta. Isabella R.
[1] Uno spin-off è un'opera derivata da un'opera principale, tipicamente un prodotto audiovisivo nato da una serie televisiva, un film, un fumetto o un videogioco, che mantiene l'ambientazione dell'opera originaria ma si focalizza su storylines di personaggi secondari nell'opera di riferimento. [2] BYRNE J. (2018) Marvel Omnibus: La sensazionale She-Hulk. Modena: Panini Comics [3]  LEE S., KRAFT D. (1978-80) The Savage She-Hulk 1–25, Marvel Comics. [4] Dale Mitchell (2015) Paradoxes and patriarchy: a legal reading of She-Hulk, Griffith Law Review, 24:3, 446-481, DOI: 10.1080/10383441.2015.1087367 [5] CURTIS Neal, CARDO Valentina (2017) Superheroes and third-wave feminism, Feminist Media Studies, DOI: 10.1080/14680777.2017.1351387
Crediti: (created 2021, online since JULY 2024) Romeo Isabella Ma She- Hulk è veramente femminista o è solo un supereroe sessualizzato?: https://opulenzacinematografica.tumblr.com/post/755540030581358593/she-hulk-femminismo
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agrpress-blog · 4 months
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Partecipazione dei lavoratori: la Camera adotta la legge proposta dalla Cisl per una “svolta epocale” La Camera dei Deputati ha fatto un pass... #cisl #luigisbarra #partecipazione #sindacato #WalterRizzetto https://agrpress.it/partecipazione-dei-lavoratori-la-camera-adotta-la-legge-proposta-dalla-cisl-per-una-svolta-epocale/?feed_id=5376&_unique_id=664cf0f657704
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drakternfl2 · 8 months
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Kansas City Chiefs og Baltimore Ravens kjemper om AFC-tittelen
AFC-mesterskapet er en ære Kansas City Chiefs ikke vil gi opp, og trofeet er oppkalt etter lagets tidligere eier. Så mesterskapet betyr mye for Kansas City Chiefs, som ikke ønsker å tape mot Baltimore Ravens. Patrick Mahomes sin Amerikansk Fotball Drakter nr. 15 dukker opp igjen i semifinalen, og han er mer ivrig etter å beseire Baltimore Ravens for å gå videre til Super Bowl-finalen.
De to lagene i Super Bowl-finalen avgjøres denne uken, og fire lag skal kjempe om to opprykksplasser. Baltimore Ravens beseiret Houston Texans med en stor scoring på hjemmebane. De undertrykte motstanderne offensivt og klarte ikke å score høye poeng. Kansas City Chiefs møtte den kjente rivalen Buffalo Bills, og konkurransen mellom de to lagene var veldig spennende. Dette var første gang quarterback Patrick Mahomes kom til hjemmebanen til Buffalo Bills. Han ledet Kansas City Chiefs til å fullføre et comeback og vinne. Kansas City Chiefs avanserte til AFC-finalen for sjette år på rad, mens Buffalo Bills var fulle av anger etter å ha tapt kampen. Quarterback Patrick Mahomes og quarterback Lamar Jackson vant begge den ordinære MVP. De har møtt hverandre fire ganger, og Patrick Mahomes har fordelen med tre seire og ett tap.
Selv om Patrick Mahomes' personlige data er foran Lamar Jackson, vil Baltimore Ravens' angrep og forsvar legge press på dem. Hjemmefans vil vifte med Baltimore Ravens Drakter mens de ser frem til laget vinner AFC Championship. Quarterback Patrick Mahomes' partner, Travis Kelce, vil bli bevoktet av Baltimore Ravens, som så Philadelphia Eagles mislykkes. Kansas City Chiefs hovedtrener Andrew Walter Reid og Baltimore Ravens hovedtrener John William Harbaugh har også jobbet sammen, og nå vil AFC-mesterskapet bekrefte matchingen deres.
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lamilanomagazine · 8 months
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Pistoia: giorno della Memoria, le iniziative per commemorare le vittime della Shoah
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Pistoia: giorno della Memoria, le iniziative per commemorare le vittime della Shoah. Per commemorare le vittime della Shoah in occasione del Giorno della Memoria, che ricorre ogni anno il 27 gennaio, sono in programma iniziative dal 23 gennaio al 7 febbraio organizzate da Comune di Pistoia, Cudir, Anpi e altre associazioni. Martedì 23 gennaio alle 16.30 nella Biblioteca San Giorgio, dal progetto di Uniser Pistoia, si terrà Le parole di Hurbinek. Giornate della memoria ideato da Massimo Bucciantini, la restituzione pubblica del laboratorio scolastico condotto nel corso della prima edizione, con presentazione dei testi radiofonici di Walter Benjamin e Janusz Korczak realizzati dagli studenti dell'Istituto Marchi-Forti di Pescia e del De Franceschi-Pacinotti di Pistoia: Illuminismo per ragazze e ragazzi, un podcast a cura di Giovanni Guerrieri de I Sacchi di Sabbia e Rodolfo Sacchettini. Info: [email protected]. Venerdì 26 gennaio alle 15.30 nell'Officina delle Opportunità (ex Melos, in via dei Macelli 11) si terrà Parole della Memoria, laboratorio di Cavardiage e scrittura poetica per ragazze e ragazzi dai 14 ai 25 anni sul tema della memoria e della commemorazione delle vittime della Shoah. L'appuntamento è curato dal progetto Officina delle Opportunità e dalla Cooperativa Intrecci. L'iniziativa è gratuita e su prenotazione. Per informazioni: 340 417 3071. Sempre venerdì 26 gennaio alle 17 a Palazzo de' Rossi (via de' Rossi, 26) si terrà la Cerimonia di consegna da parte del Prefetto di Pistoia delle "Medaglie d'Onore" conferite ai sensi della legge 27 dicembre 2006 n. 296. L'iniziativa è a cura della Prefettura di Pistoia. Info: tel. 0573-350461, 350459. Sabato 27 gennaio alle ore 10 nell'aiuola di viale Arcadia (piazza della Resistenza) è previsto l'Omaggio al cippo che ricorda i bambini ebrei vittime di esperimenti medici nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Saranno deposti fiori bianchi. L'iniziativa è di Cudir e Associazione Scarpette Rosse n°24. Per informazioni contattare il Cudir allo 0573 371234. Sempre sabato 27 gennaio alle 11 in piazza della Resistenza si terrà la Cerimonia itinerante con deposizione di fiori alle targhe dedicate a Renato Moscato, ebreo pistoiese ucciso ad Auschwitz, ai Rom e Sinti vittime del Porajmos, e al cippo dedicato ai bambini ebrei cavie degli esperimenti medici di Josef Mengele nel campo di Auschwitz-Birkenau. Interverranno il sindaco Alessandro Tomasi, il presidente della sezione Anpi "Pietro Gherardini" Renzo Corsini. In questo percorso della memoria alcuni elementi del "Coro Città di Pistoia" eseguiranno tre canti yddish e rom tratti dal "Concerto per la Memoria" e una ninna nanna palestinese. Seguirà il trasferimento alla stazione ferroviaria di Pistoia per la deposizione di una corona alla targa commemorativa dei deportati e internati che non fecero ritorno dai campi di deportazione e di internamento nazifascisti. Interverranno Filippo Mazzoni, vicepresidente dell'Istituto Storico della Resistenza di Pistoia. Alla cerimonia sarà presente il sindaco Alessandro Tomasi. L'iniziativa è a cura di Cudir e Anpi. Info: Cudir 0573 371234. Domenica 28 gennaio alle 17 nel Santuario di Valdibrana a Pistoia sarà celebrata la Santa Messa in suffragio delle vittime della Shoah. Seguirà alle 18 nell'aula liturgica del Santuario di Valdibrana il Concerto per il Giorno della Memoria, a cura del Coro Città di Pistoia. Info: [email protected]. Mercoledì 7 febbraio alle 17 nell'auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio è in programma La resistenza degli IMI nei campi di detenzione del Terzo Reich, convegno sugli Internati Militari italiani nei campi di detenzione del Terzo Reic. Si terrà la presentazione del libro La volontà delle parole di Valentina Peselli (Ciesse editore). Oltre all'autrice interverranno Mauro Perini, presidente Anei di Firenze e Filippo Mazzoni, vicepresidente dell'Istituto Storico della Resistenza. A coordinare l'iniziativa sarà Rosalba Bonacchi, presidente Provinciale Anpi. L'evento è a cura di Anpi, Istituto Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea e Coordinamento per la Democrazia Costituzionale Pistoia. Info: [email protected]. Fino alla fine di gennaio nella galleria centrale della Biblioteca San Giorgio sarà possibile visitare la mostra La memoria disegnata. I fumetti da leggere per non dimenticare. Percorsi tematici di lettura, ascolto e visione. Numerosi sono i percorsi bibliografici che la Biblioteca di via Pertini ha redatto in occasione del 27 Gennaio, Giorno della Memoria, in cui si celebra la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz. Questa storia è raccontata utilizzando il genere del fumetto, un linguaggio che, grazie alla sua peculiarità espressiva, si presta in modo efficace alla narrazione di questa realtà storica. L'iniziativa è a cura della Biblioteca San Giorgio. Tutti gli eventi sono a ingresso libero e gratuito. Il programma è visibile su: www.comune.pistoia.it oppure www.cultura.comune.pistoia.it.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Ascani e Verini, la destra vuole smantellare la sanità pubblica
“È ormai chiaro a tutti che la destra intende smantellare la sanità pubblica. L’abbiamo visto con il sostanziale taglio delle risorse previsto nell’ultima legge di bilancio. Lo vediamo nelle diverse realtà locali. Tra cui la nostra Umbria dove la giunta Tesei, perfettamente allineata con la linea della destra nazionale, persegue il medesimo disegno”: lo denunciano Anna Ascani e Walter…
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personal-reporter · 10 months
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Nelson Mandela, tutto per il Sudafrica
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L’uomo che cambiò per sempre la storia del Sudafrica del Novecento… Nelson Mandela nacque il 18 luglio 1918 nella famiglia reale dei Thembu, una tribù di etnia Xhosa che viveva in una fertile valle del Capo Orientale del Sudafrica. Il suo nome in lingua Xhosa, Rolihlahla, ha un significato profetico, poiché tradotto diventava attaccabrighe e venne chiamato Nelson solo quando iniziò a frequentare il collegio coloniale britannico di Healdtown e gli fu dato dall’insegnante, che sceglieva nomi inglesi per i ragazzini sudafricani, al posto di quelli impronunciabili tribali. Già da studente, mentre frequentava l’Università di Fort Hare emerse la forza di volontà di Mandela e la sua rabbia per l’ingiustizia, fu espulso dall’università nel 1940 per aver guidato una manifestazione studentesca insieme a Oliver Tambo. A 22 anni trovò lavoro come guardiano alle Crown Mines di Johannesburg, mentre la politica cominciò a giocare un ruolo molto significativo nella sua vita. Spinti dall’umiliazione e dalle sofferenze della loro gente, e offesi dalle leggi sempre più ingiuste, nel 1944 Nelson, Walter Sisulu e Oliver Tambo insieme ad altri costituirono la Lega Giovanile dell’ANC e in pochi anni Mandela ne divenne presidente. Completati i suoi studi di legge all’Università del Witwatersrand, Mandela con Tambo avviò il primo studio legale per i neri e  si dedicò anima e corpo una campagna non violenta di disobbedienza civile, aiutando ad organizzare scioperi, marce di protesta e manifestazioni contro le leggi discriminatorie. Mandela venne  arrestato per la prima volta nel 1952 e poi venne  assolto, ma seguirono arresti e detenzioni, culminati nel Processo per Tradimento del 1958, che si concluse nel 1961 con l’assoluzione. Dopo il processo, di fronte alle crescenti repressioni e la messa a bando dell’ANC, la lotta armata diventò l’unica soluzione, ma nel 1962 Mandela fu arrestato di nuovo per alto tradimento e fu condannato a cinque anni di carcere. Mentre scontava la condanna, fu nuovamente accusato di sabotaggio al processo di Rivonia e una sua appassionata arringa, durata 4 ore, finì con la famosa frase “Ho nutrito l’ideale di una società libera e democratica, in cui tutte le persone vivono insieme in armonia… Questo è un ideale per cui vivo e che spero di realizzare. Ma se è necessario, è un’ideale per il quale sono pronto a morire”. Nel 1964 Mandela fu giudicato colpevole di sabotaggio e alto tradimento e fu condannato a scontare l’ergastolo a Robben Island. A metà degli anni Ottanta la crescente condanna internazionale portò a colloqui segreti tra il governo e Mandela e finalmente alla sua liberazione l’11 Febbraio 1990, a cui seguirono le trattative per la transizione democratica del paese. Nel maggio 1994, Mandela fu eletto Presidente del Sudafrica nelle prime elezioni a suffragio universale e nel 1999 si ritirò ufficialmente dalla vita pubblica, ma non interruppe mai la sua  azione umanitaria, portando la sua battaglia per la pace e la comprensione umana oltre i confini del Sudafrica. Nelson Mandela morì il 5 dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg. Read the full article
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cinquecolonnemagazine · 11 months
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Mazzarri nuovo allenatore del Napoli, Rudi Garcia esonerato
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(Adnkronos) - Walter Mazzarri è il nuovo allenatore del Napoli al posto dell'esonerato Rudi garcia. Il club partenopeo licenzia Rudi Garcia con un comunicato e il presidente Aurelio De Laurentiis annuncia il ritorno di Mazzarri con un tweet contemporaneo. "La Società Sportiva Calcio Napoli ha deciso di revocare l’incarico di responsabile tecnico della prima squadra al signor Rudi Garcia. A lui e al suo staff il ringraziamento per la collaborazione resa fino a oggi", si legge sul sito del club. Contemporaneamente, dal proprio profilo X, De Laurentiis twitta un eloquente "Bentornato Walter!".  [email protected] (Web Info) Read the full article
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umbriasud · 1 year
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Giuliano Zera, una moto da corsa la passione della vita
Giuliano Zera (n.16) tra Walter e Francesco Villa Negli annuari dei campionati mondiali alla voce Giuliano Zera si legge del suo debutto avvenuto nel 1973. Al Gran Premio delle Nazioni, a Monza. Fu il giorno della tragedia di Pasolini e Saarinen. Lui era lì, partecipava a quella gara della classe 250. Il “debuttante” che aveva alle spalle giù sette anni di gare sui ircuiti di tutta Italia.…
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elmartillosinmetre · 2 years
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Callas, retrato íntimo
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[Una de las últimas fotos de Maria Callas junto a Onassis / FONDS DE DOTATION MARIA CALLAS]
Akal publica el más extenso epistolario de Maria Callas en castellano, acompañado de sus breves y fragmentarios intentos de redactar unas memorias
El 22 de abril de 1949 Maria Callas embarca en el Argentina para su primera gran experiencia sudamericana. La tarde antes se ha casado en Verona casi en secreto con Giovanni Battista Meneghini, un industrial 27 años mayor. Tanto durante la travesía como en la estancia en Buenos Aires, que se extiende hasta principios de julio, Callas escribe carta tras carta al esposo contándole detalles de sus actividades y mostrándose tan triste por la lejanía como hondamente enamorada ("Querido, ¿quién se quiere y comprende tanto como nosotros? Esta es mi razón de vivir. Así que cuídate por mí, si no es por ti, porque sin ti viviría sin alma", 7-05-1949; "¡Todo el mundo hablará de nuestro amor como un símbolo!", 14-05-1949). El encantamiento duró más o menos una década. El 31 de julio de 1960, ya separada y anhelando el divorcio que el marido le niega, escribe desde Milán a Matilde Stagnoli, una antigua doncella de su época de Verona: "Por supuesto que es un hombre pequeño, me da pena y lo desprecio por su constante chantaje". Ha pasado el tiempo, se ha cruzado Onassis y Callas ha descubierto que Meneghini ha ido poniendo a su propio nombre todas las pertenencias y ganancias de los años de esplendor de la soprano: "Mi marido se hace pasar por millonario y no tiene ni un centavo. Se ha llevado (por mi amor por la paz) todo lo que yo tenía" (a Herbert Weinstock, un crítico y editor estadounidense amigo, 12-03-1960).
Amor y desengaño. Nada que no enseñe la vida a cada paso. Pero en el caso de Callas ayuda a trazar de forma firme su retrato más íntimo, el de una mujer apasionada y ambiciosa en la vida y en el arte, que es el que dibuja su correspondencia, editada ahora por Tom Volf (el cineasta autor en 2017 de la exitosa Maria by Callas) y traducida y publicada en español por Akal. Desde 1946 hasta el mismo año de su muerte (1977), este epistolario (se publican también, como contexto, algunas de las cartas recibidas por la cantante) podría pasar casi como un catálogo de obsesiones, que yo agruparía en cuatro categorías: el amor, el estatus, el dinero y el canto. Sobre todo ello se proyecta una personalidad a ratos insegura, de unos valores sociales más bien chapados a la antigua y dominada por un rasgo de carácter sobresaliente: el orgullo. Un orgullo que para Callas parecía sinónimo de dignidad personal, lo que la llevaba a ser inflexible con lo que consideraba cualquier transgresión de sus sólidos principios morales (que la afectaran a ella, se entiende: así se apartó radicalmente de Onassis nada más conocer la amistad del multimillonario griego con Jackie Kennedy, pero no tuvo empacho en mantener una relación con Giuseppe Di Stefano a principios de los 70, a sabiendas de que su "pobre" mujer no sospechaba nada).
Las difíciles relaciones con su familia (especialmente, su madre y su hermana), los conflictos e intrigas con gestores, colegas y críticos, sus pleitos (antes del del divorcio, el que tuvo con Eddie Bagarozy, su primer mánager, quien quiso aprovecharse económicamente de su éxito, que ella negaba deberle), su devoción por dos artistas con los que sí se sentía en deuda (Elvira de Hidalgo, su profesora, que la orientó hacia el belcanto, y Tullio Serafin, el director que le enseñó todos los secretos de las escenas), sus dietas, enfermedades y accidentes, sus fobias y sus gustos (habitualmente, caros), su forma de entender la amistad y las relaciones sociales, sus preocupaciones domésticas pasan por estas cartas combinadas con la defensa a ultranza de su honor contra chismorreos de toda naturaleza y diversas consideraciones sobre su corta, pero espectacular carrera artística.
El epistolario muestra también cómo algunas amistades se rompieron (aparte Bagarozy, la de John Ardoin, uno de los críticos que más hizo por su nombre en Estados Unidos) o quedaron muy dañadas (la de Lawrence Kelly, director primero de la Ópera de Chicago y luego de la de Dallas, uno de los principales soportes de la cantante en su país natal) y la perseverancia sobre todo de dos nombres, que aparecen al principio y al final: uno es el de Elvira de Hidalgo, profesora, amiga y consejera; otro, el de su padrino, Leonidas Lantzounis, en el que se apoyó para lo pequeño y para lo grave.
Las cartas se acompañan de dos modestos intentos memorialísticos, el primero dictado entre finales de 1956 y principios del año siguiente con la intención de contrarrestar la fama de diva caprichosa y conflictiva que había empezado a ganarse; el segundo ya en 1977, algo más corto (23 páginas, por 35 del anterior), pero acaso de más interés, pues aparte de hablar de su familia, su relación con Onassis y los principios de su arte, comenta los principales roles de su carrera. Como epílogo, Tom Volf coloca el famoso diagnóstico que en 1958 el crítico Teodoro Celli hizo de la voz de Callas, un ensayo en el que la conecta con dos grandes divas del siglo XIX, María Malibran y Giuditta Pasta. 
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Maria Callas. Cartas y memorias
Edición a cargo de Tom Volf. Traducción de Emiliano D'Inecco y Jordi Sánchez i Sanjuán. Madrid: Akal, 2022. 526 páginas. 25 € (ebook, 13,99 €)
La diva en el mercado
Entre las cartas de Callas, se cuentan algunos intercambios con Walter Legge y ejecutivos de la EMI, la compañía (hoy parte de Warner, que le ha dedicado una web específica a la Divina) para la que hizo casi todas sus grabaciones oficiales. EMI explotó el legado de Callas en todas las formas imaginables, reeditando una y otra vez el mismo material, que incluía también los vídeos: los conciertos de Hamburgo de 1959 y 1962, la gala parisina de 1958 (con el Acto II de Tosca íntegro), el documental Maria Callas. Life and Art o las entrevistas famosas con Lord Harewood y Bernard Gavoty. Pero pronto fueron también las grabaciones en vivo, mucho tiempo piratas, que acabó por absorber el mercado oficial, de modo que la Warner presenta hoy una caja de lujo de 69 CD con todas las grabaciones de estudio realizadas por Callas entre 1949 y 1969 (incluidas las del sello italiano Cetra) y otra de grabaciones en vivo (1949-1964) en 45 CD.
Tom Volf se declara un devoto, un obseso de Callas, a la que descubrió en 2013. En 2018 creó, con el apoyo de Georges Prêtre entre otros, el Fonds de Dotation Maria Callas, que pretende recoger toda la documentación relacionada con la artista, pero la máquina de facturación no se detiene. Volf rodó en 2017 Maria by Callas, seguramente la más exitosa producción cinematográfica con la soprano como protagonista (incluidas las ficciones), organizó una exposición itinerante con el mismo título, ha editado tres libros (el de la película de 2017, Callas Confidential y este de las cartas) y ha montado a partir del último de ellos una obra teatral, con Monica Bellucci de protagonista.
[Diario de Sevilla. 5-09-2022]
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milotzi · 4 years
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Pitching an idea here. #greatartists but #whataboutherpast #masterclasses #teachingmusic For future reference. Preferably for a #stageplay but also #filmortv great #playwrights #screenwriters needed; so maybe this isn't entirely new, a mix between #whiplash and #takingsides but I think with the right writing this could be awesome, looking into the times, careers, past histories and marriage of #elisabethschwarzkopf and #walterlegge. And of course I would want to see my #favouriteactors cast #mirandaotto and #richardcoyle despite the relative ages not being accurate. But that's what acting could resolve, no doubt.
PS Should such a literary text already exist can you let me know? So far I've only found historical, journalistic or biographical texts. And I keep watching fascinating YouTube footage of concerts/his life/her life/masterclasses and interviews she gave.
https://www.instagram.com/p/CCOkr15BANR/?igshid=1uudk7ty1x3a6
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