Tumgik
#(dovevo farlo SCUSATE)
scalpcollector · 7 months
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ho ritrovato il mio dvd di le follie dell'imperatore, l'ho rivisto. e sono sicura al 100% che qualcuno su tumblr ha già disegnato una cosa del genere ma dovevo farlo scusate vi amo ma mi fa troppo ridere
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sognosacro · 5 months
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Credo di odiare i lavori su commissione.
Mi sembra di essere una fabbrica, una fotocopiatrice di idee altrui e non riesco a metterci talento e passione in questi lavori.
Mi dispiace mamma.
Sto lavoro hippie che sto facendo per il cliente che vi raccontavo (praticamente finito) mi sta mandando in bestia perchè ho capito il senso che voglio dare alla mia vita e questo è praticamente il contrario.
Diosanto.
ora ve lo faccio vedere anche se non è finito.
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non c'è niente di magico e bellissimo.
Fosse mio lo avrei strappato.
E non ditemi "ma è colorato bene" perchè è l'unica cosa su cui non avevo regole e quindi l'unica in cui mi sono divertita.
Il resto mi ha detto lui cosa copiare dalle foto e dove mettere gli elementi aggiuntivi.
proprio mi ha chiesto di farlo assieme e gli ho detto di no, perchè cazzo. Già che ci sei fallo da solo no?
Bho. Ho sbagliato tutto e mi dispiace.
Io non sopporto i clienti.
Alcuni sono carini e gentili, altri proprio.
Non so come fate.
Preferisco vendere la mia stessa arte, quella vera.
Non questi disegni fattucchieri.
scusate ma... non c'è nemmeno la prospettiva. Più lo guardo più mi arrabbio.
non avrei dovuto accettare.
e ora mi do della stupida.
poi chi cazzo vuole nell'arte i suoi stessi problemi.
bah!!!! 😡
(dovevo sfogarmi ciao)
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justmythings-stuff · 1 year
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X: "mi raccomando lucia, ora che il tuo ragazzo è partito per la tournée non mettere foto che possano distrarlo"
Lucia: "ok"
Sempre lei: 🤪
SCUSATE DOVEVO FARLO HAHAHAHAHAH
Fedexchiesa in astinenzaaa🥳
La gente che lo tagga sotto 😂
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17 febbraio 2023
Avrei voluto descrivere questi ultimi giorni pre seduta abbastanza nel dettaglio così da non scordarmeli ma ovviamente ho troppa stanchezza da smaltire e troppo sonno da recuperare, quindi mi accontenterò di qualche highlights.
- che roller coaster di sensazioni ho avuto il giorno prima della seduta. Il prof relatore ci chiede di fare una call di prima mattina, l’unico giorno in cui potevo alzarmi più tardi, e io già prendo la mattina malissimo. Poi chiede ad ile di intervenire nel discorso di Rambo se succede come alla sintesi. Io che non mi so fare i fatti miei e sono una INFJ in tutto e per tutto, le dico che farò io una introduzione al suo discorso così si può togliere un po’ di attenzioni quando arriverà il suo turno, ile non è convinta all’inizio perché non vuole far sembrare che non vuole farlo lei al prof relatore ma riesco a convincere entrambi. Quando lo dico a Daniele si incazza per questa cosa, io poi dovevo andare a tagliarmi i capelli (l’unico giorno libero, again) e lo lascio sbollire finché non torno. Quando sono a casa mi scrive ‘da, no’ e altre cose che mi fanno pensare non può parlare ora. Gli dico appena ti liberi allora ci sentiamo. Non ci eravamo capiti e mi chiama immediatamente. Lo trovo che sta con il cell di sbieco perché sta fumando dalla finestra aperta di casa sua, gli ripeto cosa gli avevo scritto per messaggi, mi guarda un attimo, di gira di nuovo, e mentre non mi guarda mi dice ‘stanno bene i capelli’. Come devo fare con lui? Alla fine ne parliamo e lo convinco. E mi sento di nuovo meglio, meno per il fatto che avevi chiesto ad ile di sentirci con lui per risolvere la questione e mi aveva mandato un po’ a quel paese. E quindi non faccio in tempo a risolvere un problema che ne creo un altro. Prima di dormire mi ripasso i primi due paragrafi non miei e dopo una mini crying session, dormo.
- il giorno della seduta metto tutti i vestiti nella valigia 24h e prendo il treno, con un po’ di ritardo arrivo in auletta e ci sono già ile e Rambo, già vestiti e pronti, recupero le cose mie e scappo in bagno a cambiarmi. Chiarisco veloce con ile e spieghiamo a Rambo la cosa e lui mi dice che si era preparato dal 4 paragrafo in poi, quindi mi tocca imparare il terzo non previsto. Ile chiede se sono sicura di farcela e quando qualcuno fa così io ancora di più mi impunto e ovviamente le dico che non c’è nessunissimo problema, sono in grado di imparare una parte in più. Mi metto a ripetere e Daniele mi chiama e io esco dall’auletta per rispondergli e mentre esco lo vedo arrivare e chiudo la chiamata e lo saluto. (Qui ho avuto un altro simp moment perché scusate se sto ragazzo sta bene in suit e camicia e cravatta sottile e cappotto). Lo accompagno a lasciare il foglio con i nomi dei familiari che può portare in aula magna mentre ripeto il discorso a voce alta cercando di non incartarmi sulla parte nuova. In auletta poi cerco di sdrammatizzare l’ansia cercando di convincerli a farci qualche foto insieme con la polaroid mia (che può stampare in un secondo momento dato che è per metà digitalizzata). Al nostro turno della seduta abbiamo tutto pronto, tavole appese e pc con video del drone sulla città in loop. Sembra stiamo per iniziare col piede giusto quando i prof si distraggono per troppo tempo a discutere di cose si interessanti ma anche meno dato che dobbiamo parlare tutti. Una prof un particolare a quanto pare ci odia perché non fa altro che non essere d’accordo con il metodo usato nelle nostre analisi o perché non le sembrano corrette dato che la fonte di storici latini non è abbastanza per lei. Per colpa sua io parlo poco di restauro e mi fa iniziare di botto la parte del progetto (la parte di intro imparata stamattina) e va a chiedere cose inutili anche qui dove non so che tipo di risposte si aspetta ma ciò che ottiene sono le mie passivo aggressive perché ormai mi sto incazzando. Giriamo il corridoio e io continuo a difendere ciò che abbiamo fatto (sto difendendo l’indifendibile mentre il prof relatore invece che darci una mano parla con un prof singolo). La cosa poi che mi urta ulteriormente è che non abbiamo una fine vera e propria perché si allontanano tutti un po’ a caso e iniziano a voler far parlare la ragazza russa subito. Noi rimaniamo un po’ così, un po’ perplessi. Poi iniziamo a staccare le tavole e a tornare nella nostra auletta (abbiamo pure dovuto affrontare un trasloco di corridoio) e ci commentiamo a vicenda su come siamo andati.
- da questo momento in poi un po’ li perdo, perché ile ha voluto cambiarsi per mezz’ora e ora che si è fatta l’ora della seduta del pomeriggio si deve ricambiare, Rambo girovaga in cerca amici suoi e Daniele pure parla con amici e famiglia. Quando entriamo tutti insieme poi sbucano anche Cate e Bobba, infiltratesi nell’aula magna veloce per vedermi e ritornare nell’altra aula e sono stata felicissima che siano riuscite a venire alla fine. La parte nostra della seduta va abbastanza bene (ignorando Daniele che passa la parola a me quando avevamo deciso di non farlo, ile che salta una slide, io che vado a macchinetta perché dalla regia ci mettono fretta e Rambo che fa cose che non deve fare fino all’ultimo minuto tipo non dimenticarsi Raffaele nei ringraziamenti).
- sono riuscita a farmi due selfie veloci sia con ile (è uscito un po’ sfuocato non è giusto però a me non dispiace lo stesso) e sia con Daniele. Abbiamo una foto di noi 3 più Raffaele perché Rambo si era perso da qualche parte. Dopo aver fatto queste foto e un minuto prima di ritornare dentro per la proclamazione, Cate e Bobba mi stavano parlando e stava anche Daniele vicino e bho stavamo parlando un po’ tutti insieme quando di una pacca sul braccio a lui (anche se non ricordo cosa gli stavo dicendo) e quello ormai in automatico va a spettinarmi i capelli in una via di mezzo tra un head pat e un abbraccio e c’è Cate che ci guarda tipo ohhh. Sicuro mi dirà qualcosa quando le rivedrò. Alla proclamazione poi io becco un dignitoso 106, Daniele 101 (anche se ancora non ho capito se è contento o meno) ile prende un meritato 110 L (si mette pure a piangere quando la guardo, piccina) e Rambo 109 (il karma raga è importante rispettarlo). Siamo l’unico gruppo che non si abbraccia subito e io che è per la questione shock dei voti. Daniele che dice a voce alta pure ‘ti hanno messo 9 punti a te’ perché prima il prof di restauro era riuscito a dirgli con che voti partivamo e avevo un tono sorpreso. Bro me too. Non danno mai 9 punti, in più c’è stato il disagio della seduta della mattina dove sono stata un po’ passiva aggressiva mentre rispondevo quindi stavolta sono sorpresa a che io. Poi risaliamo in auletta veloce (qui è quando riesco a rubare quei due selfie) e riascendiamo giù per disperderci. Letteralmente, non li ho più salutati come si deve. Loro avevano posti dove andare dopo a differenza mia però un ultimissimo saluto l’avrei fatto. Non sono mai stata brava con gli addii non detti o le non closure.
- cate mi ha fatto una tenerezza assurda, ha pianto un sacco, mia madre non ha aiutato quando le diceva che la prossima sarà lei e arriveremo a festeggiarla insieme. Bobba mi manca sempre un sacco quando la rivedo dopo tanto tempo, ha un modo di parlare e metterti a tuo agio che la adoro. Mi hanno regalato persino qualcosa, totalmente unprovoked dato che avevo abbassato le mie aspettative alla fine. Un libro di una scrittrice coreana e un segnalibro/origami/photocard-style con una foto nostra fatto fare dall’amica di Cate che fa questo genere di cose con la carta. Ho già detto che le adoro? Vengo anche assalita dal fischietto di Stella che si presenta da me con Davide al seguito per congratularsi con me e lasciarmi pure un mazzetto di fiori bellissimi, non so quante volte li ho abbracciati.
- ora, a due giorni dalla fine, inizio ad avere sintomi di withdraw perché non ho visto ne Daniele ne Ilenia nelle scorse 48 h. Ora ci siamo sentiti veloce per metterci d’accordo sul tomo che il prof di restauro ci ha chiesto, dobbiamo andare a far stampare la sua copia prima o poi.
- vorrei riuscire ad avere due settimane di pausa, un po’ oltre la laurea si mia sorella next week cioè, per fare cose che non faccio da secoli come riprendere a leggere, finire dei kdrama, correre e imparare choreos per il pure priscio di farlo. Oggi pomeriggio inizio a vedere come provare a suonare una chitarra da sola e mi iscriverò al corso online di inglese offerto dal politecnico perché ho ancora un anno di tempo per utilizzarlo non pagandolo. Dopo di che inizierò a vedere cosa fare per l’esame di stato. Con ile si spera. Farò in modo di rimanere in contatto anche con Daniele, che se pensa che adesso può uscire dalla mia vita non ha capito cosa gli aspetta. Mai più mi lasciò sfuggire le persone.
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italianstream · 4 years
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SANREMO 2021 -  A Summary
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benziiiin · 5 years
Conversation
Edo: *vede qualcuno in lontananza fare qualcosa di stupido*
Edo: hahaha anvedi che idiota
Edo: *si accorge che è Lauro*
Edo: cazzo aspetta, ma è l'idiota mio
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clairelions · 7 years
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Can I just scream about this interaction??!! Two of my favorite (and Italian) girls ♥♥ Love u both so much ♥ @youngwholock @jungshiii
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sorella-di-icaro · 2 years
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Scusate ma dovevo farlo 🙈 (io sd i miei riferimenti nerd siamo come sardine in scatola)
Ora vi lascio ai 3 lyrics della canzone che effettivamente Harry sente nell'uovo d'oro quando ai trova nella vasca della bagno dei prefetti a Hogwarts per scoprire cosa esattamente feve fare nella seconda sfida del Torneo Tremaghi
🇬🇧: «Come seek us where our voices sound,
We cannot sing above the ground,
And while you're searching, ponder this:
We've taken what you'll sorely miss,
An hour long you'll have to look,
And to recover what we took.
But past an hour the prospect's black
Too late, it's gone, it won't come back.»
🇮🇹: «Vieni a cercarci dove noi cantiamo,
ché sulla terra cantar non possiamo,
e mentre cerchi, sappi di già:
abbiam preso ciò che ti mancherà,
hai tempo un'ora per poter cercare
quel che rubammo.
Non esitare, ché tempo un'ora mala sorte avrà:
ciò che fu preso mai ritornerà.»
🇷🇴 : «Veniți să ne căutați acolo unde răsună vocile noastre,
Noi nu putem cânta la suprafață,
Și în timp ce cauți, gândește-te la asta:
Noi am luat ceea ce vă va lipsi cu desăvârșire,
O oră va trebui să cauți,
Și să recuperezi ceea ce am luat.
Dar după o oră - perspectiva e neagră.
Prea târziu, s-a dus, nu se va mai întoarce.»
P.S. Dalla regia mi dicono di fare gli stessi passaggi che Harry fece nel quarto volume del libro per scoprire cosa lo aspetterà nella seconda del Torneo Tremaghi ━ ovvero di andare nella vasca da bagno di casa mia e di immergerlo nell'acqua e cercare di aprirlo per vedere se in realtà questo uovo può veramente farmi sentire la loro voce e la loro esistenza nel fiume Po
#harrypotterreferences
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lascialamiatesta · 3 years
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Per la mia famiglia
se state leggendo questo molto probabilmente io non ci sono più, ora sto meglio e tu mamma non hai più quella figlia che non hai mai voluto
Sei contenta ora? mi sono levata da mezzo, ho finalmente trovato il coraggio per mettere fine alla mia e alla tua sofferenza
Ora hai sicurante meno delusioni, meno rimpianti, puoi viverti la vita come vuoi tu senza avere il pensiero che tanto ti fa schifo di come potrò essere io tra qualche anno
sono arrivata ad un punto in cui non riesco più a trovare il motivo per restare qui, alla fine cosa ho di giusto?
Continui a dirmi che sono solo una delusione
Uno schifo
Che avresti preferito non avere nessun altro
Continui a chiederti cosa hai fatto di male per avere una figlia così e io ho deciso di aiutare entrambe in questa maniera
Ho fatto questa lettera per farti capire che ti vorrò sempre bene, a entrambi nonostante tutto e scusate se ero così, la figlia non giusta per voi ma ora sto bene
Non vi siete magari mai resi conto di niente e va bene così, non ve ne posso fare una colpa voi stavate male
avrei voluto poter vivere però... averne la possibilità e invece è finita qua
Sopra le mattonelle di un bagno o sopra un letto ancora non lo so dove mi Troverete
avrei voluto essere come tutte e avere una madre che mi accettasse, ma non è colpa vostra sono io quella sbagliata
Mi dispiace di avervi deluso per così tanto tempo, di avervi rovinato la vita come dici tu mamma.
Io non volevo tutto questo, avrei voluto poter passare le sere con gli amici, a ridere e scherzare e magari poter parlare di qualcosa con te mamma
Avrei voluto poterteli presentare e farli venire a casa ma tu non volevi neanche che io ci parlassi.. mi hai chiusa in in gabbia più di quanto già fossi e io come dovevo vivere? Come facevo a farlo in questo modo?
A farlo avendo te tutto il tempo che mi gridavi contro?
Non potevo continuare a vivere mentre tu mi dicevi che ero solo uno schifo...
non potevo farlo
Anche uno schifo come me ha il suo punto di non ritorno e questo è il mio
E.
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Okay raga scusate il disagio ma dovevo farlo...ecco a voi quanto so corta anche rispetto allo smol king. Sto ridendo come non mai.
We are cute sized
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silvie76 · 3 years
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Wind of Hope
Va bene provo a pubblicare questa mia follia su Falcon and Winter Soldier, per ora inizio da questa, l’altro, che è su Sam e Bucky, vedremo, questo è su Ayo e Bucky.
Buona lettura.
Ah possibili spoiler sui prossimi episodi...
Memoriale dei morti di Sokovia.
Il Barone Zemo era chinato a  guardare il mausoleo e nemmeno si accorse della presenza silenziosa alle sue spalle che lo stava fissando da diverso tempo.
Il giovane uomo, vestito con un giubbotto in pelle e dei semplici jeans scuri, lo fissava senza riuscire a capire cosa provasse.
Rabbia? Odio? Risentimento?
Non ne era sicuro.
Qualche anno prima quell’uomo lo aveva fatto ripiombare nell’incubo del controllo mentale.
Era terribile essere chiuso in un involucro che non rispondeva ai suoi comandi perché qualcuno gli aveva manomesso il cervello.
Aveva temuto che sarebbe stato così per sempre.
Poi si era affidato al Wakanda, alla loro tecnologia, sapienza e saggezza ed era rinato.
Per tutta la vita non avrebbe mai dimenticato quella notte in cui Ayo aveva pronunciato il vecchio codice del soldato d’inverno e lui non si era attivato, scoppiando in un pianto liberatorio.
Era ora di sdebitarsi.
Come una pantera, anche se era un lupo bianco, rubò la pistola a Zemo che, sentendo quel fruscio si girò di scatto con le mani alzate.
“Bucky…”
“Non chiamarmi così!” fece in tono glaciale.
“James… cosa ci fai qui?”
Il giovane Barnes fece un sospiro puntandogli la pistola alla fronte.
“Lo so cosa ti aspetti da me. Come vi aspettate tutti. Vuoi che ti uccida vero, Zemo?”
“Beh ecco non saprei… ci terrei a rimanere vivo. Tuttavia ammetto che la cosa sarebbe divertente.”
Bucky fece un altro lungo sospiro, poi con la stessa calma svuotò il caricatore per terra, prese le manette che teneva in tasca e iniziò a legargli i polsi.
“Sai Zemo tu non mi conosci. Credi di farlo perché tempo fa hai usato un maledetto codice per farmi diventare il soldato d’inverno. Tuttavia… tuttavia ora so che Steve aveva ragione. Io non sono il soldato d’inverno. Non lo sono mai stato.” disse a voce molto bassa facendolo girare, dopo averlo ammanettato, per guardarlo bene negli occhi con una calma impressionante.
Il barone deglutì a vuoto, poi fissò i proiettili per terra per un lungo istante e infine guardò gli occhi azzurro cielo di Bucky calmi come non mai.
“Sì, hai ragione.Ora lo so. Come so di essermi sbagliato su un’altra cosa.”
“Sentiamo.”
“Steve Rogers non era un’eccezione. Nonostante tutto quello che ti hanno fatto il siero non ti ha cambiato. Me ne accorgo ora, guardandoti negli occhi. Hai vinto James.”
Bucky sorrise tristemente e lo portò via in silenzio, verso una via laterale della città, che conduceva al luogo dove, diversi giorni prima aveva incontrato una cara amica, che temeva di aver offeso.
“So che sei qui. Ho mantenuto la promessa. Ho un regalo per te.”
Zemo divenne bianco come un lenzuolo.
“Non puoi darmi a loro.”
Bucky sorrise ancora:
“E perché no?”
“Pensavo mi volessi perdonare.”
“Ti ho già perdonato, mio malgrado ma non posso lasciarti andare. Devi pagare i tuoi crimini. Non tanto per me quanto per l’orrore compiuto contro il generoso popolo del Wakanda, che mi ha ridato la vita e credo che sia giusto che io li ripaghi.”
Ayo spuntò da un’altra via laterale, comparendo come dal nulla, sorridendo e andandogli incontro commossa.
“James io…”
“Non dire nulla…”
“Mi spiace per l’altro giorno. So che non avevi scelta.”
“Credimi avrei tanto voluto lasciarvi fare.”
La donna annuì, prendendo in consegna Zemo.
“Accusi gli altri di sentirsi superiore e tu? Tu che hai attivato un codice per usare un uomo, come tuo schiavo, cercando di farlo accusare di un crimine che tu hai commesso, cosa sei? Anche tu ti credi Dio, signor Barone.”
Zemo chinò la testa, senza saper cosa dire.
“Ci vediamo Ayo.” disse Bucky allontanandosi.
Zemo provò a chiamarlo:
“Sì, James hai vinto.” fece quasi felice.
Bucky raggiunse Sam che si stava occupando di caricare le ultime cose dei profughi.
“Andiamo allora?”
“Sì, amico. Il nostro lavoro qui è finito. E’ ora che manteniamo una promessa.”
Il giovane Barnes annuì guardando sereno i bambini.
Ventiquattro ore più tardi stavano salendo sulla barca di Sarah e Sam, insieme a diversi rifugiati.
“Ciao, io sono Sarah.”
“Ciao, io son Bucky! Scusa se ti stiamo invadendo.”
Sarah sorrise osservando i piccoli:
“E’ una bella invasione questa.”
Il giovane Barnes annuì prendendo in braccio alcuni bambini che gli sorridevano.
“Come fai a tenerci tutti in braccio?”
“E’ un segreto” disse lui divertito mentre Sam rideva, tenendo stretto lo scudo di Steve.
“Quell’uomo diceva che eravate cattivi ma non è vero. Siete due angeli.”
Sam e Bucky arrossirono mentre stavolta fu Sarah a scoppiare a ridere:
“In effetti se vogliono sì.”
Il giovane Wilson si avvicinò all’amico.
“Sei proprio sicuro di volerlo fare?”
“Assolutamente.”
“Non ti mancheranno gli Stati Uniti?”
James fece un sospiro.
“Verrò spesso a trovarvi, non lascerò gli Avengers. E non solo per Steve. E’ solo che…”
Sam gli mise una mano sulla spalla.
“Non devi dire nulla. Capisco. E’ una donna fortunata.”
Bucky divenne viola dall’imbarazzo.
“Cosa intendi?”
“Se… se… se”
“Non so di cosa stai parlando.”
“Certo. Certo.”
Bucky scoppiò a ridere. Era bello che Sam lo capisse così bene. Era come se Steve fosse lì con loro e gli sorridesse felice.
Tornò verso il timone e diede il cambio a Sarah, che si mise a ridere e scherzare con Sam.
Il viaggio sarebbe stato molto lungo ma nessuno di loro aveva fretta per il momento.
L’oceano stava prendendo le sfumature del tramonto, passando dall’azzurro al blu notte e al viola, mettendogli addosso una pace interiore che solo in un posto aveva sentito prima di allora.
Si lasciò guidare dal vento e dall’istinto, deciso a cancellare quel periodo orrendo della sua vita.
Era tornato in sé, ora lo sapeva.
Arrivarono in Wakanda 10 giorni più tardi mentre un’alba multi colore invadeva il panorama, rendendolo ancora più bello.
Sarah fu la prima a scendere insieme ad alcuni bambini, poi Sam e Bucky con altri mentre le Dora Milaje lo attendevano con altri dignitari del Wakanda.
“Scusate l’invasione” fu Sarah stavolta a dirlo.
“E’ una bella invasione” disse Shuri prendendo in braccio uno dei piccoli mentre il resto dei wakandiani presenti accoglievano gli altri rifugiati.
Bucky, dopo aver baciato sulla fronte tutti i bambini, abbracciò Sam:
“Grazie per tutto.”
“No, grazie a te. Avevi ragione. Non dovevo cederlo.”
“Io ho sempre ragione.”
Il giovane Wilson scoppiò a ridere imitato subito dalla sorella che abbracciò di slancio Bucky.
“Accidenti a Ayo che…”
“E basta con questa storia magari nemmeno mi vuole.”
“Tu sei fuori di testa. Non vedi che ti sta aspettando?” disse Sam indicando con il viso la giovane donna, in attesa, vicino ad una capanna.
Bucky li abbracciò di nuovo stretti e poi piano piano raggiunse la capanna, dove sei anni prima aveva ritrovato se stesso.
Ayo vi entrò insieme a lui.
“Mi spiace sul serio se ti sei sentita tradita” esordì lui.
La donna gli mise due dita sulle labbra.
“Ho esagerato. Forse anche perché…”
“Perché?” domandò lui incredulo.
“Perché ho temuto che non ti importasse nulla di me.” rispose lei con aria quasi timida.
“Una dora milaje che vuole un ex schiavo…”
“Oh smettila James! Non dirlo mai più!”
“Ma è ciò che sono stato!”
Ayo gli accarezzò il viso con gli occhi velati di lacrime.
“Sono stata così contenta di averti liberato, James.”
Bucky la fissava ammaliato dalla sua bellezza così regale, senza riuscire a fare nulla così fu lei che catturò le labbra dell’uomo con dolcezza e passione.
Lo voleva da così tanto tempo.
“Per quello che mi riguarda tu sei un re. Un re bellissimo e forte che ha vinto la sua guerra più grande.”
Gli occhi blu dell’uomo si riempirono di lacrime mentre la baciava piano sulle labbra, assaporandone il gusto.
“Sei sicura di poter sopportare questo vecchietto?”
“E che vecchietto!” fece lei dandogli un pizzicotto sul sedere. “Su datti una mossa, che so che hai gli arretrati!”
Il giovane Barnes le baciò piano piano il collo fino ad arrivare alla maglia, sfilandogliela lentamente nel frattempo la guerriera gli levava la maglietta, accarezzandogli con passione il torace e la schiena.
“Ti voglio da così tanto, James. E temevo che non mi avresti mai voluto.” mormorò la donna continuando a baciarlo sulle labbra.
Le loro lingue si intrecciarono, travolte dal desiderio mentre i due giovani finivano di spogliarsi e sdraiarsi sul letto, dove la fiera guerriera si mise a cavalcioni sopra di lui.
L’uomo la guardò.
Era una regina. Deliziosa, elegante, forte, fragile.
Quella pelle dolce e nera lo faceva diventare matto.
Con la punta delle dita gli sfiorò i piccoli seni, facendola gemere.
James sorrise entrando dentro di lei, cercando di essere il più delicato possibile.
Poi con le mani la fece sdraiare sopra di sé, iniziando a danzare con lei.
La donna gli baciò il collo e le labbra poi il torace, in piena estasi.
Stavano vibrando insieme, come un unico strumento, come un’arpa che suona una dolce melodia di amore.
La loro passione era travolgente, come se non potessero riuscire a staccarsi, come se volessero unire insieme le loro anime nello stesso momento in cui univano i loro corpi.
Persa negli occhi blu di James, Ayo si sentiva volare sopra l’oceano mentre il ragazzo, inebriato dallo sguardo scuro di lei, si sentiva in pace e nel contempo vivo come in mezzo ad una brughiera in piena primavera.
Era a casa finalmente.
Aveva davvero vinto.
“James… grazie di avermi scelto come casa.” mormorò lei quando finirono di fare l’amore mentre poggiava la testa sul torace liscio e morbido dell’uomo.
“Non poteva essere altrimenti. Mi hai fatto ritornare chi ero. Mi hai liberato. Non mi hai mai trattato da schiavo né mi hai compatito.” disse Bucky baciandole la testa nuda.
“Avresti tanto bisogno di piangere ancora, lo so.” fece la donna dandogli un piccolo tenero bacio sul capezzolo sinistro.
“Sì, è vero ma ora ho voglia di sorridere. Ed è merito tuo.” mormorò il giovane Barnes. “Ti amo mia dolce indomita guerriera.”
La donna gli sorrise, baciandolo di nuovo sul petto, dolcemente, facendogli venire la pelle d’oca. “Ti amo anche io, mio coraggioso lupo bianco. Sarò sempre la tua casa e il tuo rifugio.”
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bi-naesala · 5 years
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Scusate dovevo farlo
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28. Non doveva andare così. Ricordi?
L'ho amata..l'ho amata da quel lontano novembre del 2011..l'ho amata così, per caso.. NON VOLEVO innamorarmi, doveva essere un passatempo, una scappatella, una ragazzata.. NON DOVEVO innamorarmi, dovevo essere freddo, duro, farla innamorare e poi scappare.. non fu così.. non riuscì ad essere freddo, per quanto il mio passato mi avesse insegnato ad essere cupo, non ci riuscì.. quei occhi color cielo e quelle labbra dal colore delle fragole non me lo permisero.. ci vidimo per la prima volta all'uscita di scuola, aveva una camicia bianca che la rendeva un angelo, capelli raccolti come se avesse un cerchietto e uno zainetto azzurro che faceva di lei una visione celestiale.. la guardai.. non ci credei, stava venendo verso di me, il ragazzino bastardino, magro con i capelli all'insù e lo zaino portato su una spalla sola come per dire: sono figo. Eccola, mi disse ciao, io risposi con un "ehi" ci scambiammo un bacio sulla guancia, lei divenne rossa, poi il silenzio disturbato da un piccolo tamburo, era il mio cuore, non aveva mai battuto così prima di allora, eppure doveva essere solo una storiella da nulla, ma già da lì capii che non era come le altre.
Cosi da lì a pochi giorni ci fidanzammo ma la nostra prima uscita fu dopo due mesi di relazione, di nascosto, i suoi genitori rigidi e lei paurosa. Io arrivai in motorino con un mio amico lei aspettava passeggiando sul lungomare con una mia cugina. Arrivai, era bellissima, solita pettinatura che io amavo, vestita con una maglia rossa e pantaloni neri. Il contrario della prima volta che la vidi. Stavolta sembrava più un diavoletto, ma cazzo il diavoletto più bello del mio inferno. La baciai. Ricambió. Bastó un semplice bacio per smuovere tutto. Il mio mondo si capovolse. Sembrava tutto perfetto, tutto ok, mi sentivo sicuro, nessuno poteva toccarci eravamo io e lei. Solo io e lei.
Crescevamo, passava il tempo, ma nessuno dei due se ne accorgeva, eravamo felici, vabbè le litigate da ragazzini ci stavano, ma amavo anche litigare con lei, era un uragano quando si arrabbiava, ma le bastava un semplice abbraccio per colmarla, buttava le lacrime sporche di mascara sui miei giubbotti e finiva lì, rinasceva, come rinasce la luce dopo un brutto temporale. Dopo 3 anni ebbemo una piccola crisi, ci lasciammo, mi crolló il mondo addosso, ma facevo il duro, scrissi a tutte, nessuna mi desse retta, come per dire, tu sei suo. Dopo un po' di tempo la vidi passeggiare con un altro. Fu come un colpo di pistola dritta al cuore non ce la feci dovevo scendere e pestare questo. Scesi dalla macchina violentemente. Lui scappó, lei si mise a piangere gridando di lasciarla in pace. Le scrissi per chiederle scusa, e dopo un po le chiesi di uscire. Uscimmo, andai a prenderla e parlammo, io mi ero messo con un'altra. Solo per essere pari non per altro. Io amavo lei e solo lei. Lei era innamorata si vedeva. Non riusciva a guardarmi senza piangere. La riportai a casa e ci salutammo fino a che una sera di fine dicembre le chiuse se volesse passare il capodanno con me. Accettó. Ero rinato, ero tornato. Dovevo riprendermela. Era mia. La portai a casa mia. Parlammo e la baciai. Da lì i fuochi di capodanno. Era iniziato bene l'anno. Volevo passarlo con lei. Quell'anno e anche quello dopo fino all'ultimo respiro della mia vita. Doveva andare in quel modo. DOVEVA. Ritornammo ufficialmente insieme dopo qualche mese. Dopo incontri di nascosto e scappatelle. Ero divenuto un po' bastardo. Ma soffrivo più io a trattarla in quel modo. Passammo altri tre anni perfetti. O meglio 2 anni e qualcosina. Iniziammo a cambiare. A crescere. Io aprii insieme a un mio amico un attività ma che non andava così tanto bene. I debiti crescevano. E trascuravo sempre di più le cose importanti per me. Lei inizió ad allontanarsi. Magari a stare meno attenta a ciò che amavo. Così decisi di chiudere e dedicarmi a lei, alla mia famiglia e dare importanza a ciò che in questi mesi avevo trascurato. Riiniziai a trattarla da principessa come meritava. Le passavo 2 anni e nemmeno ma sembrava che le passassi di più. Era la mia piccola e a lei piaceva sentirsi in quel modo. I baci iniziavano a diventare sempre più virtuali che reali. Le coccole si erano trasformate in caccia ai punti neri. Le cene romantiche erano divenute in cene di famiglia, noi dove eravamo? Sbagliammo, sbagliammo entrambi. Lei si distaccó piano piano. Io crollavo piano piano. Avevo capito che non era più lei. Avevo capito che voleva qualcosa di diverso. Avevo capito che io stavo fallendo. Doveva aiutarmi a rialzare, per mesi sono stato messo alla prova, dovevo farle vedere che la amavo, dovevo farle fare tutto ciò che non aveva fatto, volevo farlo davvero, ma non mi diede tempo, non mi diede una mano, CADDI.
Iniziai a lavorare con mio zio per pochi spiccioli, per regalarle un San Valentino da favola, mi limitai a una serata in pizzeria e a un regalino, da lei apprezzato certo, sapevo che le piaceva cio che le stavo per regalare. Tornammo a casa, senza farlo.. tragitto casa sua casa mia in lacrime. Non capivo. Avevo fallito dinuovo. Sono stato sempre un ragazzo che amava vedere felici le persone a lui vicino. Feci sempre di tutto per lei e lei per me,anche se era quello che poteva fare, non avevo bisogno di nulla oltre che vederla felice. Una delle prime uscite cantai per lei, "più bella cosa non c'è" di Eros. Ero stonato mamma mia, avevo vergogna, ma vederla felice mi dava la forza di continuare a cantare. Anche se qualche volta sono stato freddo cupo o come diceva lei "troppo maturo" ho sempre fatto di tutto per vederla sorridere. Mi facevo in due per lei, non mi importava di nient'altro. Me ne fottevo di tutto e tutti, perfino di me stesso, ma di lei no. NON VOLEVO innamorarmi, ma è successo... NON DOVEVO.. beh sono qui, oggi, a 6 anni e 3 mesi di distanza.. sono solo, e ci rimarrò, la mia lei è lontana. Non è più me che vuole. La cosa più brutto é che finalmente l'ho capito. Per mesi mi sono preso per il culo da solo "magari è un momento così, ritornerà tutto come prima, si aggiusterà tutto vedrai". Non è stato così. Ha smesso di sognare ciò che sognavamo insieme. Sarà doloroso non poter fare tutto ciò che facevo con lei, in ogni cosa c'era un po' di lei, in ogni piccola cosa c'era lei. In ogni cosa sua invece, lei iniziava a scartarmi sempre più. La amo ancora. Non credo basti questa vita per dimenticarla. Me ne farò una ragione, con la mia testa sarò ancora a quel lontano 2011, dove con lo zaino su una spalla aspettavo la sua uscita da scuola. Starò lì e fermerò quell'immagine in eterno, li stavo bene, qui no, li stavo in inferno ma con il mio Lucifero. NON DOVEVA ANDARE COSÌ. RICORDI.? Il mio ultimo regalo per lei sono stati dei libri, glieli ho dati il giorno del nostro ultimo abbraccio, a lei piace leggere ed è una grande scrittrice, famosa su Tumblr,al contrario di me, io sono anche dislessico ahah avevo 6 in italiano, facevo bei temi, ma il voto si abbassava ad ogni verbo sbagliato. Adesso sono qui in una stanza fredda e buia, qui sono nato, lei era riuscita a farmi vivere, vedere la luce, ma è stata dinuovo lei a risbattermi qui. Donne non giocate con l'amore, ok, noi uomini per la maggior parte siamo stronzi, ma esistono anche i bravi ragazzi. ( scusate se ci sono errori grammaticali o quant'altro ma non ho voglia di rileggerlo, fa male)
-ilmostrodalcuoretenero.
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monstaxitalia · 7 years
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Da “The Complete X-Clan”: Parole chiave dai titoli degli albums
LOST
D: Cosa avete perso durante questo comeback?
Shownu: Penso di aver perso la mia stranezza in questo album. La mia personalità di solito consiste nell'essere imbarazzato facilmente e nell'essere strambo ma ora penso di essere diventato molto più a mio agio.
Minhyuk: Ho perso la mia sicurezza. Quando ho debuttato, non sapevo quasi nulla e lavoravo duramente soltanto per ogni cosa. Non sapevo cosa fosse cool e cosa non fosse cool. Ora guardo indietro e ci sono dei momenti cool ma alcuni non lo sono, al momento ci sto pensando molto quindi penso che la mia sicurezza in me stesso è persa. La riporterò presto indietro.
Hyungwon: Questa volta penso di aver perso peso. Fortunatamente (?) ho perso molto sonno. Originalmente sono il tipo di persona che dorme molto e penso che durante le promozioni ho perso ore di sonno.
Jooheon: Penso che anche io ho perso sonno. Il tempo impiegato per dormire è stato accorciato. Voglio dormire ma mi sento quasi dispiaciuto se non passo invece il tempo a controllare i video o comporre. Voglio dare alle Monbebes belle canzoni quindi spero di poter perdere più ore di sonno in futuro.
I.M: Penso di aver perso un po’ dei miei capelli. All'inizio delle promozioni avevo i capelli scuri, poi un grigio cenere e poi il colore è stato cambiato spesso. Voglio mostrare bei lati di me alle Monbebes.
FOUND
D: Cosa avete trovato durante questo comeback?
Shownu: Penso che come gruppo siamo migliorati molto durante l’X-CLAN. Penso che l’X-CLAN è stato il momento che ci ha permesso di incontrare ancora più Monbebes.
Wonho: Perdo molte cose che Kihyun trova ogni giorno. Durante l’X-CLAN, ho perso tanto e trovato tanto. Personalmente, penso di aver perso un po’ di salute. Penso che con il modo con il quale ho diviso il mio tempo mentre volevo fare meglio, la mia salute è crollata. Ma al momento sto cercando la mia salute di nuovo passo dopo passo. Non preoccupatevi molto!
Minhyuk: Penso di aver trovato me stesso. A confronto con il passato, sono molto più naturale e in qualche modo sono diventato più a mio agio con me stesso.
Kihyun: Dovrei dire che le mie emozioni sono un po’ scomparse? Non so da quando ma è iniziato a diventare duro entrare nelle emozioni quando canto. Quindi ho guardato films e quando devo cantare canzoni tristi devo entrare in emozioni tristi, ma era molto duro. Anche mentre registro, non posso esprimere me stesso bene quindi vado nel fancafe e leggo le vite giornaliere delle Monbebes, i posts e guardo anche films. Scatto anche molte foto. Mentre lo faccio, lentamente mi sento meglio. Il mio spettro dei pensieri si è allargato e come risultato ho trovato tante cose proprio per questi momenti.
Hyungwon: Ho questa felpa che mi piaceva e ho perso… e l’ho trovata un mese fa. Un giorno Wonho all'improvviso mi ha chiesto “Hyungwon-ah, la indosserai?”. Apparentemente è stata nella lavanderia per 6 mesi. Grazie a Wonho, ho trovato la felpa.
Jooheon: Quando abbiamo debuttato, non avevamo nessuna sensualità ma mentre promuovevamo, abbiamo guadagnato il sentimento proprio dei MONSTA X, lo stile e le canzoni. Lavoreremo duramente per mostrare più nuovi colori e lati dei MONSTA X.
I.M: Non solo io ma tutti i membri hanno guadagnato molto e trovato molto! Per sceglierne una, penso che abbiamo tutti guadagnato maturità.
GUILTY
D: Confessate qualcosa che avete fatto di sbagliato ai membri durante le promozioni delle quali le Monbebes non sanno nulla
Shownu: Mentre stavamo registrando, ci hanno detto spesso di non mostrare le nostre schiene alla telecamera. Per le promozioni di <All In>, dovevo ballare mostrando la mia schiena alla telecamera. Ho commesso il crimine di mostrare senza intenzione la mia schiena alla telecamera.
Wonho: Ogni minuto, ogni secondo faccio tutto con sincerità (ride).
Minhyuk: Al nostro primo concerto, mi è dispiaciuto non aver lavorato più duramente. Penso di sentire la maggior parte delle cose ai concerti. Ho avuto tempo per prepararmi di più e mostrare un lato migliore di me ma non sono stato capace di farlo quindi sono dispiaciuto per le fans.
Kihyun: Hmm giuro che non ho fatto nulla di male (ride). Se ho fatto qualcosa di sbagliato, sono il tipo che vuole essere sgridato sul momento. Ah, in verità ne ho una. C’è un bagno nella stanza di Wonho dove ci sono tanti aromi da bagno. Non gli ho detto che li stavo usando. Wonho: Mi stavo chiedendo perché non ne stavo usando molti e stavano diminuendo. È okay, per favore usane di più!
Hyungwon: Non sono normalmente il tipo ma dato che siamo andati incontro a tante diverse versioni della coreografia, essa può confondere. Spesso ho mostrato per sbaglio l’altra versione o ho fatto sbagli mentre le altre persone guardavano. Minhyuk: Per favore scusati. Hyungwon: Scusate.
Jooheon: Ho questo dispiacere perché speravo di poter mostrare un lato più cool. In un momento, all’Inkigayo per le promozioni di All In, ho indossato vestiti marroni e un cappello. Ma appena la canzone è iniziata il mio cappello è caduto e i miei capelli non erano pettinati.
I.M: Penso di aver commesso il crimine di aver rubato i cuori delle Monbebes.
INNOCENT
D: Un’incomprensione che volete chiarire dalle promozioni?
Shownu: Ho trovato il motivo del perché i mie selfies sono strani. Ogni volta che scatto una foto penso che sia strano portare le mie braccia avanti. Penso sia bello scattare una foto da lontano. Non è che non so scattare selfies ma mi piace scattare selfies da molto lontano. Penso sia strano scattarle da molto vicino.
Wonho: Ah, non mi alleno da pazzi. I membri continuano a scherzare dicendo che mi alleno in questo e quello. Vado solo sul tappeto o faccio esercizi di aerobica! E tutte le proteine / vitamine che porto con me sono solo mangiate per scopi salutari.
Minhyuk: C’era un post sul fancafe sul reclutare alcuni membri di un gruppo di ballo per covers dei MONSTA X. Loro dicevano che gli serviva una persona che avrebbe fatto la parte di Jooheon. Ho risposto dicendo che gli avrei prestato Jooheon e che sarebbe stato molto interessante vedere uno spettacolo diverso come quello e loro hanno risposto dicendo che non avrebbero accettato maschi (t/n: penso che le fans lo abbiano detto scherzando dato che pensavano che Minhyuk stesse scherzando). Io non stavo scherzando sul prestargli Jooheon.
Kihyun: Le Monbebes mi dicono che non posso scattare selfies. Quando carico selfies su Twitter loro mi dicono che sono carine e che a loro piacciono, ma altre mi dicono che dovrei scattarle in modo ancora più carino. Penso quindi che non scatto belle selfies per gli altri.
Hyungwon: Non vado nel fancafe e nemmeno lo controllo. Io vedo tutto!
Jooheon: Non sono quello che voleva il vestito da dottore. Io sono quello che girava lo stetoscopio. Volevo mostrare un lato cool e bello di me…. (risposta a Jooheon) Shownu: Ay! Non è un lato brutto. L’ha fatto per il bene del suo personaggio nel MV di Fighter cosicché il ruolo di Jooheon fosse importante.
I.M: Il mio nome completo è Im Changkyun ma le fans internazionali lo scrivono come “Lim”. Se lo traduci in coreano diventa “Lim” non “Im”. Quindi è “Im” per I.M. In più, il mio peso è 63Kg, non 59Kg!
BRILLIANT
D: Qual è il momento più bello nell’X-CLAN?
Shownu: Penso che i Mon Channel consistono di tanti momenti che mi danno i brividi, quindi penso siano belli. Per esempio, le parti di me che sudo mentre mi alleno. Quando vedo il dietro le quinte delle nostre esibizioni mi mancano e penso che il processo della creazione è molto bello. Consiste nei momenti dei MONSTA X quindi penso sia molto bello.
Wonho: Penso che mi piace di più il momento quando facciamo comeback. Non possiamo mostrarvi come ci siamo preparati, ma le Monbebes ci stanno aspettando nel modo giusto. Il momento prima quando noi mostriamo tutto quello su cui abbiamo lavorato duramente è il momento più eccitante. Possiamo vedere le reazioni delle Monbebes, quindi voglio esibirmi di nuovo e gli occhi che le Monbebes hanno in quel momento sono le cose più belle.
Minhyuk: Penso che noi promuoviamo molto quindi penso che le fans potranno sia aspettare per un periodo corto di tempo sia per un periodo lungo di tempo. Se ci prendiamo una pausa e ci prepariamo per il nuovo album, penso che il momento d’attesa delle nostre fans è molto bello. Grazie a tutte le Monbebes che ci aspettano sempre!
Kihyun: Penso al nostro primo concerto. È un momento fantastico per avere tutte le persone a cui piacciamo e che ci supportano in un solo posto, è una sensazione indescrivibile. Non penso che lo dimenticherò mai.
Hyungwon: C’è una scena nel MV di Fighter dove noi corriamo tutti insieme e I.M sta correndo davanti, penso che quella era bellissima. Eravamo tutti molto sorridenti / ridevamo molto. La scena è stata rallentata ed era bellissima.
Jooheon: Quando i MONSTA X si esibiscono. Guardo tante fancams. Quando tutti i nostri membri tirano fuori ogni movimento in sincrono e quando le Monbebes vedono ciò, penso che quel momento sia bellissimo. Balliamo sul palco e le espressioni delle Monbebes quando ci vedono! Non hai idea di quanto sia bello!
I.M: Ad essere onesti, ci esibiamo molto sul palco, nei concerti e promuoviamo anche in televisione ma dato che il tempo nel quale siamo sul palco è breve, l’emozione che condividiamo in quel momento termina dopo l’esserci esibiti. Ma dato che possiamo anche stare insieme con le fans nei fanmeetings, penso che il tempo che passiamo a comunicare con loro è molto bello e memorabile.
BEAUTIFUL
D: Ora l’X-CLAN è terminato, che tipo di cose/storie aspettate di più per il futuro?
Shownu: Ciascuno di noi sceglierà un colore dall'arcobaleno come proprio colore della macchina. Ognuno di noi ne guiderà una e andremo in gita insieme! Vorrei viaggiare con tutti.
Wonho: Spero che i sette di noi possano rimanere insieme come MONSTA X. Specificatamente vorrei creare un anello per ogni membro. Vorrei creare un posto d’incontro che è specialmente per noi. In più, spero ci possa essere uno spazio per le Monbebes, affinché loro possano essere a loro agio e riposarsi bene. Spero davvero ci possa essere un posto soltanto per noi, cosicché le nostre fans non dovranno aspettarci in posti non confortevoli prima delle messe in onda dei programmi musicali o fanmeetings. Voglio che le Monbebes siano trattate bene e rispettate in un bell'ambiente.
Minhyuk: Se sto parlando del futuro prossimo, sarà sui Monsta X che presto andranno al militare. Spero che dopo aver terminato il nostro servizio, possiamo parlarne e anche andare a fare un “viaggio/tour dell’amicizia”. Andiamo spesso all'estero, ma non abbiamo mai viaggiato insieme, quindi vorrei che noi sette viaggiassimo.
Kihyun: Spero che ci possa essere un punto d’incontro che è soltanto per noi----- Per i Monsta X e le Monbebes! Ci sarà cibo delizioso da mangiare e forse anche un posto come un bar che è come un parco divertimenti. Sarebbe bello se ci fosse un posto simile!
Hyungwon: Spero che dopo possa diventare un nonno che sorride mentre parla delle promozioni e delle esperienze della vita. Spero che noi possiamo tutti crescere e invecchiare in modo cool ed essere ancora insieme.
Jooheon: Il mio sogno è che tutte le nostre canzoni in un nostro album siano in classifica. Un giorno, penso sarà possibile. È vero che noi stiamo facendo del nostro meglio, ma dato che siamo insieme alle Monbebes che stanno dando il loro meglio per supportarci (e tifare per noi), penso che sarà possibile se siamo insieme con le Monbebes.
I.M: Per tutti di raggiungere i loro sogni e in quel giorno, spero che noi saremo insieme.
BESIDE
D: Dite qualcosa che volete dire ai membri che sono proprio di fianco a voi.
Shownu
La trilogia 2.5 di X-CLAN è una dove tutti i membri e io abbiamo avuto lo stesso obiettivo di fare meglio, senza relazioni di hyung-dongsaeng e realizzando questo album insieme. Vorrei direi grazie e avete lavorato duramente. C’erano molte cose che sono accadute ma ci siamo divertiti e penso che grazie a questo progetto abbiamo guadagnato tanta cura per ognuno di noi. A tutti i membri, avete lavorato duramente e vorrei dire di prenderci cura di ognuno di noi anche in futuro.
Sono grato a Jooheon per aver sempre rallegrato la situazione. Quando i membri sono tristi le loro condizioni peggiorano, in questo momento Jooheon è sempre capace di rallegrare la situazione per tutti, il che è una cosa che io non so fare e quindi gli sono grato. Penso che lui sia qualcuno dal quale posso imparare tanto anche sulle esibizioni/spettacoli.
I.M è qualcuno che ha il suo proprio colore distintivo e per ogni album fa la sua parte così bene. E al di sopra di tutto, sul palco lui è qualcuno che disegna il segno di completamento sui MONSTA X.
Penso che Minhyuk sia quella persona che si appoggia sempre sui membri e li guida. Serve qualcuno che tiene insieme il gruppo in modo diligente quindi grazie per fare ciò.
Hyungwon passa molto tempo con me, parliamo e ci ascoltiamo molto a vicenda. Sono molto grato perché lui è molto rispettoso e anche per molte altre cose. Andiamo molto d’accordo come persone quindi sono molto a mio agio con Hyungwon.
Wonho si prende bene cura di sé stesso. Ha migliorato molto sé stesso fin dal debutto ed è di immenso aiuto al gruppo. Grazie a Wonho, posso aggiustare e considerare dettagli che sono difficili da discutere, ma dato che me ne parla molto bene, io posso migliorare. Grazie per migliorarmi.
Senza Kihyun, non penso che le canzoni dei MONSTA X esisterebbero. È la voce dei MONSTA X e penso di avere tanto da imparare da lui vocalmente. È gentile e amichevole, ha buone maniere e ho tanto da imparare da lui.
Wonho
Per prima cosa vorrei dire qualcosa a me stesso. Voglio dire che hai lavorato molto duramente.
Shownu è qualcuno che ascolta davvero i consigli, è davvero bello vederlo migliorare. È bello vederlo responsabile. Shownu, hai davvero lavorato duramente.
Ad essere onesto, penso che Kihyun abbia avuto i momenti più difficili. Mentre aveva una schedule impegnata non poteva mostrarlo e lui ha realisticamente guidato il gruppo, il che è la cosa che aiuta di più. È un membro che è diventato una guida. Non è nemmeno semplice essere la persona che realisticamente consiglia i membri, per Kihyun che ha preso il ruolo del ragazzo cattivo senza negarlo e che si preoccupa anche per i membri, sono davvero grato per ciò.
Minhyuk mi bullizza molto (ride). Ma lui mi guida anche e si prende cura di me durante le messe in onda quindi sono molto grato. Si prende sempre cura delle parti che io non posso fare.
Grazie, Hyungwon, per aver diminuito le tue ore di sonno e per la cura dei membri e io sono spesso fiero di come tu faccia del tuo meglio.
Jooheon è davvero come un fratello minore. È molto amichevole ed ha tanta dolcezza. Non nasconde che gli piaccio e lo mostra quindi io ricevo davvero una sensazione di fratello minore da lui. Proprio come un fratello minore, lo trovo molto adorabile ed è un fratello minore che mi piace. Grazie per vivere così luminosamente.
Grazie, I.M, per migliorare ogni giorno. Perseveri sempre e fai del tuo meglio. Sono fiero di ciò e sono grato.
Minhyuk
Shownu è davvero d’aiuto non solo con le esibizioni ma anche con altre cose! Grazie. Grazie alle tue informazioni, le sto usando in modo utile in tanti modi.
Mi piace come Wonho lavora duramente con l’esercizio. Grazie a quello, fa sembrare i MONSTA X un gruppo con bei corpi.
Kihyun, ti sono sempre grato. Solo per esistere, grazie.
Grazie ai nostri hyungs con i loro corpi grandi, anche i MONSTA X sembreranno avere grandi corpi ma grazie al tuo corpo magro, Hyungwon, possiamo bilanciarci quindi grazie (ride). Sto solo scherzando, sono sempre grato che tu sei sempre al mio fianco.
Jooheon ha il compito di rallegrare la situazione nel nostro gruppo. Viene sempre bullizzato da noi hyungs ma lo accetta sempre con un sorriso, quindi grazie.
Maknae I.M, grazie per trattarmi sempre come un amico.
 Kihyun
Penso che Shownu sia migliorato tantissimo durante l’X-CLAN. Il suo parlare è migliorato molto.
Wonho ha sempre scritto canzoni e ha composto molto. È bello che lui può finalmente mostrare ciò negli albums dell’X-CLAN. Aspetterò canzoni ancora più belle in futuro!
Grazie Minhyuk per essere l’energia del gruppo. Sei davvero divertente quando i membri sono nella sala prove. Grazie a Minhyuk, l’atmosfera è sempre calda, quindi sono sempre grato.
Hyungwon durante le promozioni di X-CLAN ha avuto tanti impegni individuali. Ciò ha forse reso la schedule dei MONSTA X molto più complicata quindi grazie per non averlo mostrato e per essere rimasto insieme a noi. È un amico del quale sono grato.
Anche se la nostra schedule finisce all'alba lui compone comunque. Il tuo lato appassionato è cool. Grazie per lavorare sempre duramente per le nostre esibizioni, Jooheon.
Grazie, I.M, per essere sempre un forte dongsaeng. Ho iniziato a sentirlo soltanto recentemente ma I.M è diventato molto più carino durante l’X-CLAN! È un maknae molto più simile ad un bambino il che è molto buono. Carino.
Hyungwon
Shownu-hyung, grazie per averci guidato bene come leader.
Wonho-hyung, grazie per aver dato tante idee come secondo hyung.
Grazie Minhyuk, per aver sempre promosso con luminosa energia e per aver guidato il gruppo con una bella atmosfera.
Se dovessi riassumere parole di affetto per Kihyun, sarebbero: grazie per averci guidato nella giusta direzione.
Jooheon non è il maknae ma ha l’energia come un maknae e grazie per aver migliorato la qualità con il tuo talento.
I.M non ha nessun aegyo da maknae ma grazie per essere stato affidabile.
 Jooheon
Shownu è il cuore dei MONSTA X. Uno hyung come un grande albero. Tutti e 7 di noi sono molto uniti e colui che ci tiene insieme è Shownu. All'inizio mi sono spesso lamentato molto con Shownu ma lui ascolta bene e io mi fido sempre di lui. Sono sempre grato.
Wonho parla molto di musica ed è buono che entrambi monitoriamo l’altro. Sono grato che ci diamo consigli a vicenda senza esitazione.
Minhyuk è il mio hyung ma sembra un amico vicino di casa che mi tratta in modo amichevole e confortevole e grazie anche per le tue lamentele d’affetto.
Senza Kihyun, chi canterebbe le note alte e le improvvisazioni? Grazie per cantare note così’ belle.
Hyungwon, grazie per essere mio amico e per ascoltarmi sempre. Siamo molto uniti. Scherziamo sempre dicendo “Non siamo uniti!” ma possiamo solo dire ciò perché siamo uniti. Lo adoro davvero e grazie per parlare molto con me e grazie per essere sempre insieme.
Ho così tante cose delle quali sono grato ad I.M. I.M e io siamo i maknaes e facciamo rap insieme, ci diamo consigli a vicenda e qualche volta scherzo con lui come un dongsaeng. Anche se faccio ciò, lui mi tratta comunque come uno hyung e mi ascolta bene quindi grazie. Fa sempre bene le faccende (ride). Grazie per essere sempre pieno di supporto e disponibile.
I.M
Posso dire che i MONSTA X sono come un edificio alto e gli hyungs sono le fondamenta.
Shownu è davanti, viene colpito dalla luce e dai bisogni ed è sempre uno hyung disponibile. Sono grato poiché lui si preoccupa ed è attento a non far del male a nessuno con le sue parole. Inoltre, grazie per portare il peso del ruolo di leader.
Penso che Wonho sia molto cool quando dà le sue opinioni e le sue idee per il nostro bene.
La personalità di Minhyuk è come una FM. Qualsiasi cosa lui stia facendo, vuole procedere bene quindi penso che possiamo procedere bene grazie a lui.
L’essere amichevole di Kihyun e il suo essere socievole sono buone. Posso vedere quanto lui adori i membri. Quindi sono grato.
Per Hyungwon, ascolta bene le persone ed enfatizza con loro e di questa cosa io sono grato. E penso che lui sia semplicemente una persona cool.
Siamo nella rap line ma Jooheon prende tanto affetto dagli hyungs il che può essere occasionalmente un tormento, quindi sono grato che Jooheon lo blocchi da me come uno scudo (t/n: I.M intende dire che molte volte gli hyungs adorano così tanto i due maknaes che li infastidiscono, quindi Jooheon protegge I.M da questi fastidi!). Inoltre grazie per scambiare suggerimenti tra di noi e per stare insieme a me.
(crediti: @kihyonii, MONSTAXITALIA, non ripostate senza crediti!) 
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giangig-blog · 8 years
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Tutte le donne sono pazze (Prefazione + Capitolo 1 Jessi)
La prima domanda che mi hanno fatto è stata: "Perché diavolo hai scritto questo libro?"
Perchè cazzo l'ho scritto?
Perchè è da quando sono nato che la vita mi prende per il culo.
Per qualche insano motivo ha deciso che devo stargli sulle palle. Allora da sempre mi manda disgrazie e accidenti che rendono la mia esistenza al quanto difficle. E intanto da lontano la sento ridacchiare: "AHAHA guarda in che situazione di merda è quel coglione".
E io cosa cazzo possa fare? Sono bullizzatto dal destino!
Devo subire e stare zitto. Lasciarla scorrere e aspettare il momento adatto per dirle: "Stronza questa volta te l'ho messo nel culo io!"
E sapete come si fa a prendere in giro una persona ferendola gravemente nell'anima?
Le si fa credere che ce la stia facendo a raggiungere l'obbiettivo che si era prefissato. Glielo si fa toccare con un dito e poi...si distrugge tutto quello che ha creato. Però lasciandogli solo il minimo necessario per non morire completamente, dandogli una minuscola speranza che ancora non è tutto perduto e che si possa ricominciare da capo. Questa è la vera bastardata!
Poi il procedimento si ripete e si ripete come un loop, finché non sarà direttamente la morte a reclamarti a se, facendo finire questa straziante agonia.
E come sempre da lontano, la puttana ti guardare crescere, cadere, rialzarti e cadere. Ridendo di te ad ogni caduta. Perchè, alla fine, tutti siamo destinati a cadere.
Nel mio caso la vita ha deciso di ferirmi particolarmente facendomi incontrare ragazze completamente folli che stanno straziando la mia anima.
Questo cazzo di libro che andrete a leggere è la fottuta storia di un ragazzo appena ventenne e della sua impossibile e complicata lotta contro l'amore e la vita.
Per la cronaca quel ragazzo sono io.
Nella propria esistenza o si subisce o si reagisce combattendo. Io ho deciso di combattere e sto perdendo miseramente come un coglione. Ma non posso fare nient'altro che sfidarla la vita finchè non sarà uno dei due a perire.
Sono consapevole che sarò io a perdere alla fine, sono rassegnato ormai. Ma voglio farlo con il dito medio alzato e con un vaffanculo stampato sul sorriso.
Ovviamente la storia che ho scritto è più o meno veritiera.
Ho dovuto cambiare i nomi dei personaggi, i luoghi, le vicessitudini, gli scenari (sennò in parecchi mi avrebbero denunciato per quelle cazzo di leggi sulla privacy), ma fondamentalmente i fatti sono tutti veri.
Quindi se durante la lettura vi chiederete: "Ma questo tizio ha veramente fatto questa determinata cosa?"
Tecnicamente sì l'ho fatta, ma non nel modo in cui la state leggendo voi.
Può sembrare complicato o una presa per il culo, ma ho deciso di scriverlo così quindi...attaccatevi!
In questa storia descriverò l'idea dell'amore ai giorni nostri, delle delusioni per aver incontrato una stronza, di speranza, di odio, di falsa redenzione, di depressione, di suicidio, di sesso scontato e banale, di varie volgarità inutili, di rassegnazione e di un profondo disprezzo per tutto.
Se qualcuno dovesse scandalizzarsi del fatto che usi tantissime parolacce o che descriva nel modo più pratico e volgare l'atto sessuale, chiedo scusa, ma mi sembrava il modo migliore e più adatto per mandare determinati messaggi, sensazioni o emozioni.
Sappiate che in realtà sono una persona parecchio profonda.
Ma penso che se hai uno scopo non è molto importante come cazzo lo raggiungi. Quando ce l'avrai fatta potrai girarti indietro e mandare a fanculo tutti.
Ovviamente non ho scritto tutte queste cazzate solo il gusto di scrivere cazzate, anche se devo dire che mi piace farlo. Ma non siate banali o per benisti, dietro tutte queste vicende c'è un messaggio profondo che vi farà riflettere e pensare. Come nelle migliori storie scritte da tizi con le palle.
Quindi, dopo aver fatto il punto della situazione e dopo avervi detto le avvertenze all'uso, godetevi la lettura, capite il messaggio e vedete di apprezzarla perché mi sono fatto il culo per scriverla al meglio.
Buon divertimento stronzetti.
 JESSI
Prima dei 20 anni avevo una visione dell'amore davvero semplice e banale.
Una persona qualunque cresce con l'obbiettivo di farsi una famiglia, non avere problemi economici, amare, invecchiare e morire felice senza rimpianti.
Ma è davvero sicuro che sia questo l'unico modo per trovare la felicità?
Prendete me per esempio, ero all'ultimo anno di superiori e stavo con una ragazza.
Ero più che convinto di amarla ed ero sicuro che lei amasse me.
Si chiamava Jessi, era bellissima. Lunghi capelli biondi, occhi tremendamente azzurri e il sorriso più timido che abbia mai visto. Era intelligente, legata alla propria famiglia. Una ragazza con cui passare il resto della vita insieme, non si poteva trovare di meglio.
Si, aveva i suoi difetti, ma chi non ne ha? Per esempio Jess era fastidiosamente credente. Faceva parte di una non so quale setta religiosa dove i preti si possono sposare e invece di pregare cantano con una vera e propria band in chiesa.
Roba che se la sentisse mia nonna scomunicherebbe tutti.
Aveva un infinito timor di Dio.
Qualsiasi cosa facesse si preouccapava del giudizio divino, viveva nel terrore più puro, soprattutto in campo sensuale.
Sono più che favorevole al fatto che le persone debbano credere in qualcosa, senza una guida che ti illumina la via, chiunque sarebbe perso. Prendete me per esempio, che sono completamente allo sbando. Uno dei più grandi peccatori non pentiti al mondo. Non penso che il Signore stia a giudicare qualsiasi cazzata che una persona possa fare. Anche lui avrà i suoi problemi o comunque qualcosa di meglio a cui pensare.
Per me Dio è il più grande scrittore di sempre, il più fantasioso, quello che ha creato il racconto più incredibile che sia mai esistito. Devo dire che ultimamente ha un po' perso il filo della storia, ci sono un po' di buchi qua e la e qualche ridondanza nella trama, ma da lui mi aspetto un gran finale con il botto.
Scusate lo sproloquio...dicevo...Jess aveva paura del giudizio divino soprattutto in campo sessuale e potete capire che io in quel periodo (come ora tra l'altro) avevo gli ormoni che giravano a duemila e lei poi era proprio una bellissima ragazza con un corpo sexy, forse un po' troppo magra ma comunque sexy (a me piacciono le formose). Mi arrapava tantissimo e soprattutto era la mia ragazza cazzo!
Secondo voi che cosa desideravo da lei più di qualsiasi altra cosa? Ovviamente che me la desse!
Ma la sua opinione era che fare l'amore prima del matrimonio fosse uno dei peccati più grandi che ci possa essere.
Ne discutevamo in continuazione! Cosa dovevo fare io aspettare? Le palle mi sarebbero diventate blu! Allora ne parlammo a lungo e arrivammo ad un compromesso: potevamo masturbarci a vicenda. (Anche se secondo lei la masturbazione personale è un grave peccato. Fa diventare cechi e forse è per questo che ci vedo malissimo)
Mentre stavamo insieme io andai in vacanza a Praga. Capite che la città ceca è la capitale della perversione e io ebbi svariate occasioni di tradirla, ma la amavo e non l'avrei mai fatto. Fatto sta che al mio ritorno Jessi fu strafelice di vedermi, le mancai così tanto che decisi che era pronta. Potevamo fare l'amore! Ero più felice io di lei!
Non me lo feci ripetere due volte, non si sa mai cambiasse idea.
Eravamo soli a casa sua, la buttai sul letto e cominciammo a pomiciare di brutto.
La spogliai completamente e le ciucciai le tette, poi passai alla fica. Gliela leccai così tanto che cacciò un urlo forte che i suoi cani cominciarono ad abbaiare all'impazzata. Per sicurezza l'avevo fatta finire. C'era l'opportunità che il dopo andasse male. Era da tanto che non scopavo. Avrei potuto deluderla.
Fu direttamente lei a sbottonarmi i pantaloni e prendere il mio uccello in bocca e ciucciava di gusto posso assicurarvelo. Decisi che era il momento, la presi sopra di me e le dissi: "Facciamolo". Lei tutta titubante annui.
Potei finalmente aprire quel preservativo che tenevo nel portafoglio per le emergenze. Ancora un paio di mesi e sarebbe scaduto.
Glielo infilai dentro piano piano, ma era strettissima, non voleva entrare. Con pazienza riuscì a metterlo dentro e la santarellina godeva come pochi. Pompai e pompai.
Era troppo stretta quella fica, dopo poco venni.
Entrambi ci sdraiammo sul letto abbracciandoci esausti.
Jessi disse: "Vado un attimo in bagno".
Mi accorsi che dopo 5 minuti non era ancora tornata.
Potevo capirla, era la sua prima volta, si poteva prendere tutto il tempo di cui necessitava. Ma dopo altri 5 minuti che aspettavo nudo sul letto, mi preoccupai ed andai a vedere.
Aprii la porta del cesso e la trovai rannicchiata in un angolo del pavimento mentre stava piangendo.
"Cosa è successo piccola?" le chiesi preoccupato.
Mi guardò terrorizzata con quegli occhi blu pieni di lacrime.
"Ti rendi conto di cosa abbiamo fatto! Ti rendi conto di cosa ho fatto! Andrò all'inferno per questo! Dio perdonami ti prego!" urlò guardando in alto.
Segui il suo sguardo e vidi solo il soffitto.
Non potevo quasi crederci che fosse seria.
Con tutta la pazienza e l'amore che provavo per lei, le sedetti accanto sul pavimento del cesso e l'abbracciai. Nudo come un verme.
"Tranquilla amore...ti perdonerà".
Come se non bastasse il giorno dopo mi svegliai con un forte dolore che proveniva dal mio pene. Controllai ed era diventato incredibilmente gonfio e rosso, un male che non vi dico. Andai dal dottore e mi disse che avevo preso una qualche malattia venerea. Dovevo fasciare il mio amico e impomatarlo per bene.
Jessi andò a nozze con questa notizia quando gliela comunicai.
"Lo vedi! E' la punizione divina! Abbiamo peccato!" sbraitò.
Intanto stronza la punizione me la sono presa io.
Il mio uccello guarì nel giro di un mesetto e di fare l'amore con la mia ragazza ovviamente neanche se ne parlava. Una volta Dio mi aveva mandato una malattia venerea, alla seconda che avrebbe fatto? Me lo avrebbe tagliato?
Allora decidemmo di continuare a toccarci, leccarci, strofinarci. Quello non era peccato secondo lei.
L'estate passo e io mi diplomai.
Era una mattina di settembre quando mi arrivo un messaggio di Jessi che mi chiedeva se potessi andare da lei.
Arrivai a casa sua e la baciai, lei sorrise e poi cambiò espressione.
"Devo parlarti di una cosa..." disse.
"Dimmi pure amore!" Sentivo la tensione scendere prepotentemente nella sala da pranzo dove eravamo.
"Beh non so come dirtelo, ma...dobbiamo lasciarci..."
Alll'improvviso mi si annebbiò la vista, le gambe cominciarno a tremare e il cuore smise di battere.
"Co..cosa?Perché?" balbettai.
"Beh...ho conosciuto un ragazzo e...mi sono accorta che mi piace. Ma non posso stare con lui finchè sto con te e io voglio stare con lui...quindi dobbiamo lasciarci..."
Che cosa cazzo stava dicendo? Era diventata scema? Ero diventato scemo io?
"Ma che cazzo dici?" dissi perplesso.
"Te l'ho detto...ho conosciuto uno e mi piace. Vorrei stare con lui, ma non posso stare con lui perchè sto con te..."
Non aveva senso la sua frase. Cioè aveva senso tecnicamente...ma che cazzo!
Urlai la prima cosa che mi venne in mente. "Mi hai tradito?"
"No no! Non ti tradirei mai! Sai che non faccio queste cose!" si difese "Ma se sto con te, non posso stare con lui. Invece se ti lascio posso stare con lui e non passare male agli occhi di Dio..."
...vi giuro che non sapevo cosa cazzo fare!
"Ma sei uscita di testa? Ti sei drogata?"
"No macchè! Ma se sto con te non posso stare con lui..."
"Ho capito!" urlai interrompendola bruscamente "E questo chi cazzo è ora? Da dove è uscito fuori?" almeno volevo delle spiegazioni.
"Beh...è...è Peter...lo conosci...il portiere della squadra di calcio della scuola..."
Peter era un cazzo di ragazzone con 20 cm circa in più di me in altezza, tutto muscoli e sicuramente più attraente fisicamente di me...oggettivamente parlando, lui era più bello...ma che cazzo!
"Da quanto mi stai tradendo?" chiesi disperato.
"Non ti sto tradendo te l'ho detto! Se sto con te..."
"Si ho capito cazzo!! Da quanto lo frequenti o lo senti, qualsiasi cazzo di cosa tu ci stia facendo insieme?"
"Da un paio di settimane...gliel'ho detto che sono fidanzata, ma lui ha insistito...ci siamo visti e mi sono trovata bene..,meglio che con te...non ho intenzione di ferirti, ma non voglio neanche prenderti in giro..."
Mi sembava già che mi stesse prendendo in giro.
Ci furono diversi secondi di silenzio assordante.
"Ti prego di qualcosa?" mi gurdò con aria preoccupata, come se volesse il mio consenso.
Quel viso dolce che avevo tanto amato improvvisamente diventò la cosa che più odiavo al mondo.
Reflettei due secondi e dissi: "Non ho niente da dire...se non che sei una troia!" sbraitai.
"Non mi sembra il caso di offendermi! Non ho fatto niente di male io!" disse con la voce rotta dal pianto.
Sbottai.
"Non hai fatto niente di male?! All'improvviso mi lasci per stare con un altro e credi di essere nel giusto perchè se fai così Dio non può giudicarti in errore! Ti sembra normale?!"
Lei iniziò a piangere e singhiozzare. Non me ne importò niente.
"Spero che Dio ti punisca per quello che hai fatto, come quando mi ha mandato quella cosa al cazzo che mi hai passato tu puttana!" Decisi di andarmene "Vaffanculo troia!" presi la porta e me ne uscii.
Mentre uscivo di casa lei mi urlò dietro "Fanculo tu coglione!".
Mi girai più furioso che mai.
"Spero che il Signore non venga mai a sapere che ti piaceva succhiare questo!" presi il mio uccello sotto i jeans con le mani e glielo mostrai. "Troia di merda" sbattei la porta più forte che potei e andai via.
La sentii piangere.
Ero incazzato da morire, non riuscivo neanche a credere che si potesse fare un ragionamento simile. Con che razza di persona ero stato tutto questo tempo?
L'incazzatura piano piano svanì e fece posto al dolore più disarmante. Avevo forse esagerato?
Per due mesi mi crogiolai nelle mie stesse pene.
Jessi mi mancava da morire, ma ormai stava con un altro più alto e bello di me e io l'avevo anche trattata di merda.
Provai a scriverle, ad andare sotto casa sua, a chiamarla, ma lei non voleva più saperne di me.
Il sangue continuava a sgoragare dalle ferite del mio cuore ed ad innondare la mia anima.
L'amore fa schifo, anzi chi ama è stupido! Fanculo l'amore! Fanculo Jess! Fanculo tutti!
Pensai a diversi modi per allienare il mio dolore, per uscire dal tunnel nero di odio profondo in cui ero entrato. La via più pratica e veloce era farla finita, suicidarsi. Uccidersi per problemi di cuore come nelle migliori tragedie shakespeariane, ma era una cosa stupida da fare in quel momento. Avevo ancora paura della morte a quei tempi.
Potevo mettermi con un'altra, ma chi aveva la forza di uscire e provarci con sconosciute.
Forse avevo bisogno di un viaggio.
Il mio sogno era sempre stato quello di girare il mondo come artista di strada. Suonare la mia chitarra nei vicoli più dispersi del globo.
Potevo trasferirmi per un po' ed intraprendere una nuova avventura.
Ma dove?
Spagna? Il tempo era sicuramente simile a quello italiano, ma il cibo è troppo piccante e io ho problemi digestivi. Germania? No, non ho mai capito un cazzo di tedesco, troppo difficile. Francia? Troppo snob, non fa per me.
Ma si certo! La scelta più ovvia sarebbe stata Londra. Parlavo bene inglese, tutti i miei idoli musicali si erano formati nella capitale britannica e so anche che è pieno di fiche bionde che sono in grado di farmi scordare una bionda che mi ha triturato il cuore.
Okey Londra era la soluzione migliore.
E così feci, prenotai immediatamente il biglietto. Sarei partito in Gennaio con la mia chitarra, i miei sogni, l'odio per l'amore e un cuore pieno di cerotti che aveva bisogno di guarire.
Il mio entusiasmo era alle stelle, ma non ero consapevole che quello sarebbe stato solo l'inizio della mia fine...
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pinasaviano23 · 8 years
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La serata stava prendendo una piega diversa. Non avrei mai pensato che gli amici di Jo fossero i One Direction. Non mi sarei mai aspettata di trovarmi cosí a mio agio in mezzo a persone che avevo appena conosciuto e così diverse da me. Andrea non avrebbe mai dovuto fare quella scenata, o peggio trattarmi come se fossi la sua ragazza. Era vero, andavamo a letto insieme, ma non gli avevo mai promesso niente che gli desse il diritto di rovinarmi la serata con la mia migliore amica. Se aveva pensato solo per un attimo che gli avrei obbedito come dovevo fare quando eravamo a lavoro, si era sbagliato di grosso.
Il modo in cui Harry aveva tenuto testa al mio capo gli aveva fatto guadagnare un sacco di punti ai miei occhi. E poi quella voce, così profonda che avrebbe fatto impazzire qualsiasi ragazza, il che gli dava un altro milione di punti. Ma non aveva nemmeno bisogno di parlare per conquistarne una, sarebbe bastato che la guardasse negli occhi. Non riuscivo a capacitarmi di quanto fossero verdi, talmente brillanti da scintillare nonostante le luci soffuse della discoteca. Ad uno del genere non avrei detto di no nemmeno sotto tortura. Qualcuno potrebbe darmi della facile, ma io li seleziono bene prima di lasciarmi andare. Perché non tutti ne valgono la pena. Non tutti si meritano determinate attenzioni. Harry Styles si sarebbe meritato un'intera settimana di attenzioni no-stop.
« Ragazzi che ne dite di tornare a scatenarci in pista? » propose Niall. Il biondino irlandese non me la contava giusta con quella faccia da angioletto. Non lo era per niente, ne ero sicura. Sotto sotto doveva essere un furbetto con le corna che gli spuntavano da tutte le parti.
« Andiamo » gridò Jo mezza brilla al di sopra della musica e ci alzammo tutti per cominciare a farci spazio in mezzo alla folla.
Mentre camminavo sentii qualcuno afferrarmi un polso e quando mi girai per vedere a chi appartenesse quella mano fui ipnotizzata da un paio di smeraldi.
« Balla con me » mi sussurrò all'orecchio, con un tono roco che mi fece venire la pelle d'oca su tutto il corpo.
Se continuava a fare così, non avrei resistito a lungo.
Lo seguii senza oppormi mentre ci allontanavamo dagli altri. Fece aderire la mia schiena al suo petto conducendomi in un ritmo che aveva poco a che fare con la canzone che stavano suonando.
« Per essere una bambolina, hai un bel caratterino »
« L'apparenza inganna » gli feci notare.
« Uhff...e mordi pure? » chiese maliziosamente.
« No, però potrei graffiarti »sussurrai maliziosa la suo orecchio.
« Sei una piccola tigre... non vedo l'ora di essere marchiato »
A quel gioco potevamo giocare in due. Se lui si divertiva a provocarmi, avrei fatto altrettanto.
Mi strinsi ancora di più al suo corpo e cominciai a muovere il sedere contro il suo inguine. Nessun ragazzo sarebbe rimasto indifferente a una cosa del genere. Certe volte mi comportavo proprio da stronza, ma quello era il ruolo che avevo scelto di interpretare.
« Posso baciarti? » mi chiese col fiato corto, cercando di trattenere un gemito, ma fallendo miseramente. Il mio ego cresceva a dismisura ad ogni suo respiro ansante, mentre continuavo la mia tortura. Il suo ansimare al mio orecchio però aveva un effetto collaterale anche su di me e sarei potuta venire solo per il piacere che gli stavo provocando. E quello fu l'inizio di tutto, con una domanda che nessuno mi aveva mai posto e mi fece ridere. Forse per il troppo alcool ingerito e l'atmosfera di quella serata che si stava rivelando insolitamente divertente, cominciai a pensare che quel ragazzo fosse troppo carino e dolce, ma troppo diverso dal tipo di maschio che mi è sempre piaciuto. Di sicuro uno che non ti chiede il permesso prima di provarci. Ma comunque Harry rimaneva terribilmente sexy ai miei occhi.
« Certe cose si fanno, non si chiedono » gli sussurrai senza pensarci, voltandomi verso di lui e mettendo fine alla mia tortura. Mi alzai in punta di piedi e lo baciai per prima, cogliendolo di sorpresa, senza chiedere alcun permesso.
Scoprire che sapesse anche baciare da Dio non mi sorprese affatto. Quel ragazzo era un dono del Signore mandato sulla terra per far felici noi donne.
Certe sensazioni che non provavo da tempo si risvegliarono in me, come quasi dopo un lungo sonno a cui le avevo costrette, ma non volevo sentirmi così e le respinsi ancora. Mi concentrai piuttosto sulle labbra perfettamente cesellate di Harry.
Fu a quel punto che mi sentii toccare la spalla.
« Scusate, ma io vado a casa. Mi accompagna Niall. Marty tu che fai? » mi chiese Jo, ma ero ancora troppo stordita dal bacio per pensare a cosa risponderle.
« L'accompagno io dopo, non preoccuparti » rispose Harry al posto mio.
« Non avevo dubbi. Ci vediamo domani »
Andò via veloce, senza darmi il tempo di spiccicare parola.
« Dove eravamo rimasti? » mi chiese Harry, tornando a prendere possesso delle mie labbra.
Restammo lì per forse un'altra ora a ballare, bere e baciarci, quando poi Harry mi chiese se fossi pronta a tornare a casa.
Salimmo in macchina senza parlare, lo guardavo guidare e non riuscivo a staccare gli occhi da quei dettagli che lo rendevano così affascinante. Aveva un profilo davvero bellissimo, ogni cosa era proporzionata e aveva un suo ruolo nel renderlo stupendo, ma mai banale. Non era certo perfetto, avrei potuto trovargli mille difetti, ma era questo che lo rendeva ancora più attraente ai miei occhi.
« Quanti anni hai? » mi chiese rompendo quel mio momento di contemplazione estatica del suo viso, come se non avessi mai visto un ragazzo prima (sarà forse perché era inglese) e così iniziammo a parlare e a farci domande che potevano sembrare sciocche, ma per me fondamentali. Volevo sapere tutto di quel ragazzo, che sebbene più piccolo mi teneva in pugno e non era mai successo che un uomo mi interessasse così tanto. Continuavo a guardare la sua mano che si muoveva sul cambio... ho sempre detto che vedere la mano di un uomo impugnare il cambio mi eccitava, lo trovavo un movimento dannatamente erotico. Lui, notando dove si fosse poggiato il mio sguardo, lasciò la leva e cercò la mia mano. Gliela strinsi e cominciai a disegnare dei cerchi con il pollice sul dorso. Poi sciolse la presa per iniziare ad accarezzarmi lievemente la coscia.
« Ti va di venire da me? Possiamo bere qualcosa e poi ti accompagno a casa, promesso! Non mi va ancora che questa notte finisca »
« Si, perchè no »
La strada scorreva fuori dal finestrino, mentre dentro di me si faceva largo una certa frenesia di arrivare a casa sua, non era per il gusto dell'ignoto, ma per la certezza che da lì a poco mi sarei ritrovata tra le sue braccia e non ci saremmo limitati ai baci. Come, dove e quando era solo una questione di dettagli.
Come facevo ad averne la certezza? 1. Era di un ragazzo che stavamo parlando; 2. Il modo in cui mi guardava, mi parlava e soprattutto mi accarezzava, lasciava poco spazio ai fraintendimenti.
Alla fine andava a finire sempre così, ma decisi di fare un passo indietro, di non essere io a farlo accadere, di aspettare e di lasciare fare a lui le prossime mosse. A volte i maschi sono così lenti, credono di essere loro a condurre il gioco, quando in realtà non è mai così.
Fece manovra e dopo aver premuto un pulsante sul tastierino agganciato alle chiavi, il portone della sua enorme villa si aprì. Fermò l'auto nel vialetto e scese ad aprirmi la portiera. Mise le chiavi nella toppa della porta d'ingresso e prima di aprire si voltò indietro a guardarmi e io ricambiai con uno sguardo complice. Entrammo in casa e mi condusse verso un enorme salotto. Si tolse la giacca e si sbottonò il primo bottone della camicia. Mi piaceva l'arredamento di quella stanza, un po' eccentrico ma accogliente al tempo stesso. Rispecchiava di sicuro la sua personalità. Accese la tv tenendo il volume basso, poi aprì una cassettiera per cercare un CD da mettere su. Aveva creato una certa atmosfera e ne ero contenta. Abbassò le luci, poi si avvicinò al divano su cui ero seduta attirandomi tra le sue braccia e ricominciò a baciarmi. Mi tolse la giacca e mi accarezzò le braccia.
« Non ho più voglia di bere », il suo tono di voce si era fatto ancora più roco.
« Nemmeno io »
Piano piano, continuando a baciarmi, mi fece salire delle scale per condurmi in quella che immaginai fosse camera sua.
Mi fece sedere sul letto, seguendomi, e mi strinse a sè approfondendo il bacio. Si spostò sul collo, inspirando il mio profumo, e sentii un brivido percorrere la mia schiena.
Lo sfiorai lievemente con una mano e sentirlo già gonfio sotto i jeans mi eccitò enormemente. Continuai ad accarezzarlo pensando che sotto quei pantaloni neri non prometteva affatto male. Ci baciammo con passione, la sua lingua che si intrecciava alla mia mi fece impazzire. D'impeto decisi di prendere in mano la situazione e mi spostai su di lui. Il contatto del mio bacino con il suo amichetto, ancora ben imbrigliato, mi diede quell'audacia che mi serviva per provare a farlo sentire almeno la metà di come mi sentivo io mentre mi sfiorava con le labbra la parte del petto lasciata scoperta dal vestito. Muovendo i fianchi sui suoi, gli provocai un gemito gutturale, da animale ferito. Forse stanco di stare sotto, ribaltò le posizioni e mi spogliò completamente. Prese a sfiorare la mia intimità calda e già umida. Non c'era spazio per le parole, i nostri corpi parlavano da soli e dicevano tutto ciò che c'era da sapere.
Con un po' del suo aiuto riuscii a spogliarlo... non avrei mai pensato fosse così sexy osservare il suo corpo percorso dall'inchiostro nero. Mi piaceva decisamente troppo essere sovrasta da quei muscoli tonici e scolpiti, e non ci sarebbe stato nessun pensiero capace di impedirmi di toccarlo. Almeno per quella sera quel ragazzo era mio. 
Riprese a baciarmi così voracemente l'incavo del collo che non potei fare a meno di gemere, godendomi il contatto delle sue mani e delle sue labbra.
Si fermò un istante e mi scrutò minuziosamente.
« Sei bellissima» si lasciò scappare prima di immergere la testa tra le mie gambe, cominciando a leccarmi e a mordicchiarmi la pelle fino a salire l'inguine. La sua bocca e la sua lingua ebbero accesso ovunque e si muovevano con disinvoltura offuscando il mio autocontrollo. Con tutto quello che mi stava facendo non potei fare a meno di gridare il suo nome disperata. Appoggiò la punta della lingua proprio lì facendomi sussultare, per poi cominciare a leccare e succhiare, muovendosi sapientemente dentro di me.
Fui catapultata completamente in un altro mondo, mentre sentivo le sue dita che si insinuavano dentro di me e fui ipnotizzata dai suoi occhi così verdi quando incrociai il suo sguardo... sembrava un angelo. 
Capii che quello era il mio turno, così lo feci sdraiare sotto di me e gli accarezzai il torace, scendendo rapidamente sulle sue gambe lunghissime per massaggiargli l'interno delle cosce. Con le dita iniziai a percorrere il suo amichetto sorridendogli maliziosa e mi persi nella sua espressione così eccitata. Allora feci qualcosa che era nuova anche per me, senza chiedere, senza dubbi, sapevo istintivamente cosa fare per mandarlo in estasi. Lo avvolsi con le mie labbra, mentre con la lingua raggiungevo i punti più sensibili. Lo vedevo godere palesemente, non riusciva a trattenere i gemiti, mugolava per l'incessante lavoro della mia lingua. Mi voleva, mi desiderava e per me era lo stesso.
« Fermati » mi implorò, « non voglio venire così »
Prese la scatola dei preservativi dal cassetto del comodino, ne scartò uno e lo indossò con fare esperto. Mi fece salire su di lui ed iniziai a cavalcarlo, gemendo con il suo nome fra le labbra. Quel senso di pienezza mi stava facendo morire e speravo con tutto il cuore che i vicini non ci sentissero perché non avrebbero fatto fatica ad immaginare cosa stava succedendo tra quelle mura.
Mi tenne saldamente per i fianchi, dettando il ritmo dei miei movimenti e dei suoi, mentre io gli accarezzavo il petto. Quando si spinse troppo profondamente, non potei fare a meno di gridare e stringere i suoi bicipiti, affondando le unghie nella carne.
La posizione non era delle più comode, ogni tanto devo fermarmi, ero esausta. Harry capì il mio disagio e si portò sopra di me. Ero completamente bagnata, lui durissimo... un connubio perfetto. Continuammo a baciarci, guardarci, afferrarci e toccarci. Dalle sue labbra dischiuse era un continuo fluire di gemiti e ansimi, qualche imprecazione detta sottovoce, sospiri.
La passione mi trascinò via da quella stanza e non fui più in grado di guardarlo, i miei occhi si chiusero per tutte quelle sensazioni straordinarie che era capace di suscitare in me. Non mi ero mai sentita così.
« Guardami » mi ordinò ansimante, mentre io ormai al limite raggiungevo l'orgasmo dritta nei suoi occhi. Continuò a muoversi dentro di me per qualche secondo, capii di stava per arrivare e sentii perfettamente il suo sesso ingrossarsi e contrarsi dal piacere.
Le parole erano superflue, mi aveva già detto tutto con le sue mani, la sua bocca e ogni parte meravigliosa di lui. Uscì piano da dentro di me, colmando la sua assenza con il bacio più dolce che avessi mai ricevuto. Si sfilò il preservativo e lo gettò nel cestino accanto al letto. Si sdraiò la mio fianco e mi strinse tra le sue braccia.
« Mi hai distrutto » fece soffocando uno sbadiglio con un bacio sulla fronte.
« Sono felice di dire che vale lo stesso per me »
« Adesso dormiamo »
« Va bene »
Stretta a lui, dopo tutta quella attività, ci misi un paio di secondi ad addormentarmi.
Qualche ora dopo fui la prima a svegliarsi. Scivolai via piano dal suo abbraccio senza svegliarlo e recuperai la borsa che conteneva il mio cellulare e chiamai un taxi. Recuperai tutte le mie cose e mi rivestii, facendo attenzione a non fare alcun rumore che potesse destarlo dal sonno. Andai in bagno e sistemai quella massa informe che erano diventati i miei bellissimi capelli biondi.
Quando fui certa di avere un aspetto decente tornai in camera, presi il suo telefono per lasciargli un messaggio:
"Grazie per la notte fantastica".
Scesi al piano di sotto e recuperai la mia giacca ancora sul pavimento.
Quando uscii da quella casa, il taxi era già lì ad aspettarmi.
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