Tumgik
#24 agosto morti
perfettamentechic · 1 year
Text
24 agosto … ricordiamo …
24 agosto … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic
2022: Joe E. Tata, Joseph Evan Tata, attore statunitense conosciuto per il ruolo di Nat Bussichio all’interno del serial televisivo Beverly Hills 90210. Tata in seguito apparve anche in alcuni telefilm, come Streghe, e soap opera come General Hospital. Da tempo soffriva della malattia di Alzheimer.È stata sposato con l’attrice Susan Levy. (n. 1936) 2022: William Reynolds, William de Clerq…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
ilpianistasultetto · 1 year
Text
NOTIZIE DA ISTITUTO LUCE
"Sono gia' 15 milioni gli italiani in vacanza", recita contento il conduttore del Tg1.
Se facciamo una media vacanze di 15 giorni (che gia' e' una media niente male) , nelle due quindicine di luglio saremo gia' a 30milioni. Poi, si sa, il mese boom per i vacanzieri e' Agosto. Mettiamo l'asticella bassa? Seguendo i numeri di luglio, ci vogliamo fermare a 40milioni? Totale 70milioni. Insomma, 59milioni di italiani vivi (come certifica ISTAT essere gli italiani nel 2022) e forse 11 milioni di morti che quest'anno si godranno le vacanze. Ma perche' dovrei meravigliarmi se il Paese intero e anche piu', si gode le meritate ferie, come raccontano i tg a reti unificate, con aeroporti, traghetti, alberghi e ristoranti, tutti presi d'assalto, seppur con prezzi alle stelle? Succede di meravigliarmi perche' penso alle mie di vacanze. Dal 24 luglio al 10 agosto in un appartamentino (50mq) in una casa tipica della Provenza, qualcosa di simile a un appartamentino in un agriturismo nella campagna toscana. Una vacanza senza infamia e senza lode.. Costo, 200 euro al giorno x alloggio. Poi aggiungo benzina, autostrade, qualche spuntino giornaliero in un bar per pranzo e una cenetta in qualche ristorantino di medio-basso livello, ingresso a qualche evento e qualche spesa extra; credo di non cavarmela meno di 6mila euro. Ecco perche' mi meraviglio. Perche' vivo in un Paese dove 70milioni di persone possono permettersi vacanze dai 5 ai 10-20-30 mila euro e oltre. @ilpianistasultetto
66 notes · View notes
3nding · 1 year
Text
LA PSA IN PROVINCIA DI PAVIA, FATTI E CONSIDERAZIONI - di Elisa Trogu, suiatra
Per approcciare correttamente il problema Peste Suina Africana (PSA), ritengo che in primis sia necessario chiarire un aspetto epidemiologico che sta venendo travisato anche sui media: la Peste Suina Africana NON è una patologia scatenata/causata/esacerbata dagli allevamenti intensivi. La PSA in Sardegna è presente dal 1978, e in Sardegna gli allevamenti intensivi sono pochissimi: nel contesto sardo la persistenza dell'infezione è stata mantenuta dai suini bradi illegali, animali quindi liberi e che vivono in un contesto di benessere assoluto. In Penisola Iberica, dove l'ingresso del virus si è avuto nel 1960, si è risolto definitivamente il problema depopolando gli allevamenti estensivi che utilizzavano una peculiare tipologia di strutture dove albergava un ben determinato tipo di zecca molle, Ornithodoros erraticus, che, come accade in Africa con Ornithodoros moubata, è serbatoio dell'infezione. Anche in questo caso, quindi, il problema NON erano affatto gli allevamenti intensivi. In molti paesi del Nord Europa oltre ai cinghiali il problema sono i piccoli allevamenti familiari, estensivi o semiestensivi, i cosidetti "backyard".
Veniamo a noi: la PSA in Italia sul Continente è arrivata tramite l'uomo, verosimilmente con qualche scarto alimentare. Nell'autunno 2021 ha iniziato ad infettare e uccidere i cinghiali in Piemonte/Liguria (focolaio scoperto nel gennaio 2022, quando ormai il virus era diffuso su un'area enorme), dopo la Pasqua 2022 la stessa problematica si è avuta a Roma (in un parco cittadino, probabilmente causata degli scarti di qualche grigliata), quindi in provincia di Salerno e poi Reggio Calabria. Queste sono tutte zone a bassissima, se non nulla, presenza di allevamenti intensivi. Interessante notare come in tutti i casi il numero di cinghiali morti sia enormemente superiore rispetto ai focolai negli allevamenti (unica eccezione Reggio Calabria, dove semplicemente con "allevamenti" si intendono piccolissime realtà familiari, anche di 1-2 capi per autoconsumo, e contestualmente la ricerca delle carcasse di cinghiale, in zone come l'Aspromonte e la Sila, non è affatto agevole): nella nostra realtà è proprio Sus scrofa ad essere il serbatoio dell'infezione e i numeri assolutamente folli delle popolazioni di questi animali, anche in contesti urbani, stanno rendendo difficilissima l'eradicazione della PSA.
Ma cos'è successo in provincia di Pavia?
Il giorno 18 agosto 2023 il Centro di Referenza Nazionale ha confermato la positività alla PSA di un piccolo allevamento (un agriturismo con 166 suini stabulati) a Montebello della Battaglia: dopo la morte di un paio di soggetti l'allevatore aveva contattato l'ASL, che in data 16 agosto ha effettuato un sopralluogo. In quel momento gli animali mostravano unicamente una lieve sintomatologia respiratoria. Il 19 agosto erano rimasti in vita 39 animali che sono stati abbattuti.
Chiariamo anche questa cosa: la PSA non uccide gli animali in maniera rapida e improvvisa: è lenta a diffondersi, strisciante, ma il genotipo attualmente circolante (il 2) manifesta una mortalità prossima al 100%.
A Montebello viene completata d'indagine epidemiologica da parte dei Colleghi di ATS Pavia e da essa si evince che il focolaio è stato causato da falle nella biosicurezza: l'allevatore infatti possiede e lavora molti terreni, i suoi mezzi agricoli entrano ed escono dall'allevamento e in zona sono stati ritrovati cinghiali positivi (il virus della PSA è estremamente resistente e può essere veicolato anche con le ruote dei mezzi, oltre che con le calzature). L'unico allevamento intensivo in zona di protezione (che seguo io) è negativo, e a fronte della presenza delle adeguate misure di biosicurezza rafforzata i maiali non vengono abbattuti.
lo e tutto il resto dei suiatri del Nord Italia ci illudiamo, per un istante, che il disastro sia evitato. II 24 agosto scoppia il bubbone: una collega di ATS Pavia si reca per un controllo di routine (fissato giorni prima proprio a seguito del primo focolaio) presso un allevamento di Zinasco. Al suo arrivo si trova davanti un allevamento vuoto (la mattina stessa erano stati inviati gli ultimi tre camion di suini al macello, in fretta e furia) e una trentina di carcasse. Grazie alla sua competenza comprende immediatamente la situazione e riesce ad intercettare i camion prima che i suini vengano scaricati nei macelli, allerta l'ATS e la Regione. Quello che emerge è AGGHIACCIANTE: da tre settimane (le prime ricette alla farmacia erano arrivate ai primi di agosto), nell'allevamento in questione (circa 1000 capi), i suini stavano morendo. In tre settimane erano morti circa 400 maiali (il 40%), erano state fatte innumerevoli ricette e nessun campionamento. Né l'allevatore né il veterinario che segue i maiali avevano segnalato la mortalità abnorme, al contrario avevano scientemente omesso la cosa e venduto tutti gli animali, anzitempo, pur di nascondere la situazione. I maiali infetti erano stati inviati in 4 strutture del Nord Italia, ma fortunatamente il virus non si è diffuso, probabilmente anche grazie alla prontezza a alla competenza della collega, che ha evitato che gli ultimi suini venissero scaricati nei macelli di destinazione. Ad oggi tre persone, tra le quali il soccidario e il veterinario, sono indagate; è opinione diffusa che ci siano altri individui implicati, ma sarà la magistratura a fare luce sulla cosa. Personalmente spero tanto che le pene siano esemplari.
In seguito a questo focolaio l'ATS ha iniziato una serie di controlli: altri due allevamenti intensivi, nello stesso comune di Zinasco, sono risultati positivi (anche in questo caso, considerato che il virus stava iniziando a circolare in quel momento, la mortalità era lievissima o assente). Tutti i maiali vengono chiaramente abbattuti, come stabilito dalla normativa.
Il 31 agosto risulta positivo un piccolo allevamento familiare (5 capi), dove era morto 1 suino. I restanti vengono soppressi.
II 4 settembre, viene ufficializzata la positività del "santuario" Cuori liberi. I responsabili avevano segnalato la morte di 2 soggetti su 40 e le analisi confermeranno che i maiali erano morti per la PSA. Da qui parte la follia. Mentre i focolai fortunatamente si fermano (si avranno ancora un caso a Dorno sempre il 4 settembre e un ultimo caso l'8 settembre a Sommo, sempre in zona di protezione), l'ATS inizia a scontrarsi con i tenutari del "santuario". Invito tutti a guardare la loro pagina: è allucinante. Non vi era nessuna minima misura di bio sicurezza: una foto del 28 giugno ritrae tre persone, con normalissime scarpe, senza calzari, che sono all'interno di un box con i suini. Il 16 aprile invece si trova l'immagine di visitatori esterni, anche questi privi di calzari e camici usa e getta, che accarezzano un minipig.
Vediamo di chiarirla questa cosa: la PSA se la sono tirata in casa loro. Loro non hanno tutelato minimamente i suini che avevano in stalla. Vi ricordo che la provincia di Pavia, per la vicinanza con quella di Alessandria dove i casi di cinghiali positivi sono numerosissimi e in espansione geografica, è sempre stata considerata ad alto rischio! Questa situazione di allerta era nota a chiunque si occupi di maiali, dai veterinari agli allevatori. I suini di "Cuori liberi" sono stati contagiati a causa delle persone che entravano senza nessuna attenzione dentro la struttura (vi ripeto che l'ATS è stata chiamata proprio perché due maiali erano morti) e stavano morendo per la PSA già ai primi di settembre.
II 4 settembre vi erano 38 maiali vivi. Quando è stato attuato l'abbattimento degli ultimi maiali in data 20 settembre ne erano rimasti in vita 9.
Gli altri sono morti e no, non è una bella morte quella da PSA: nel caso migliore (raro) la forma più acuta causa una morte repentina; negli altri casi i soggetti sviluppano febbre, sindrome emorragica, vomito e diarrea con presenza di sangue. Questo è quello che è stato fatto sopportare a quelle povere bestie.
Intanto l'ATS si rende conto della delicatezza della situazione: viene contattata anche la facoltà di Medicina Veterinaria di Lodi e viene deciso un protocollo farmacologico per l'abbattimento. In data 14 settembre il Collega Chiari (regione Lombardia) chiarisce la cosa durante un aggiornamento via web con gli stakeholder. La stessa sera mi chiama un caro amico, suiatra, che mi racconta di essere stato contattato da qualcuno del santuario che gli ha chiesto se può occuparsi della soppressione farmacologica dei suini rimasti. Lui, chiaramente, dice di no. Perché? Perché nessun veterinario suiatra vuole avere a che fare con quelle persone. Su alcune pagine vengono pubblicati video girati con i droni durante gli abbattimenti programmati (che tra l'altro interesseranno anche alcuni allevamenti negativi, ma correlati epidemiologicamente con altri infetti o comunque in zona di protezione) oltre che messaggi dai toni in alcuni casi quasi deliranti. Si inizia a leggere la parola "assassini" collegata a chi sta semplicemente eseguendo quanto imposto dalla legge. La violenza di queste persone è evidente e in aumento, giorno dopo giorno.
Intanto dal "santuario" continuano i messaggi strappalacrime, con richieste di soldi e di presenziare ai blocchi. Decine di persone si accalcano DENTRO e FUORI l'area, creando un pericolo enorme: molti di questi soggetti infatti hanno a che fare con altri suini in altri santuari. Di conseguenza in data 19/09 Regione Lombardia emette una circolare con oggetto "Sorveglianza santuari correlati con focolaio PSA 190PVO44" nella quale, al termine di una serie di misure di biosicurezza, viene riportata la frase "In caso di necessità la vigilanza di cui al punto precedente può essere effettuata anche con il supporto delle forze dell'ordine". Siamo arrivati al punto di dover esplicitare un'evenienza simile, manco stessimo parlando degli ippopotami di Escobar
La mattina del 20 settembre, a fronte di una situazione di stallo da una parte e di elevatissimo pericolo epidemiologico dall'altra, i pochi suini rimasti in vita sono stati abbattuti. Si poteva fare altro? No.
La PSA è catalogata nel Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1882, che è uno degli atti derivanti dalla Animal Health Law (Regolamento UE 2016/429, in categoria A + D + E:
«malattia di categoria A»: malattia elencata che non si manifesta normalmente nell'Unione e che, non appena individuata, richiede l'adozione immediata di misure di eradicazione (articolo 9, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria D»: malattia elencata per la quale sono necessarie misure per evitarne la diffusione a causa del suo ingresso nell'Unione o dei movimenti tra Stati membri, di cui all'articolo 9, paragrafo 1, lettera d), del regolamento (UE) 2016/429);
«malattia di categoria E»: malattia elencata per la quale vi è la necessità di sorveglianza all'interno dell'Unione (articolo 9, paragrafo 1, lettera e), del regolamento (UE) 2016/429).
Da settimane i suini del santuario stavano morendo. La PSA è stata introdotta dalla totale mancanza di attenzione dei tenutari. Alcuni scrivono che il loro veterinario avrebbe potuto occuparsi dell'eutanasia dei maiali: chi è il collega? Perché non l'ha fatto visto che sono stati contattati Veterinari esterni? Ma soprattutto: questo collega perché non ha tutelato i suini a fronte della situazione epidemiologica del Nord Italia? Vi ricordo che il 18 agosto vi era stato il caso di Montebello, ad una manciata di chilometri: perché nessuno ha fatto nulla per evitare il contagio? Incompetenza? Menefreghismo?
Vi è poi un altro aspetto che vorrei chiarire: i suini non amano affatto essere toccati da persone che non conoscono e il contenimento per questi animali è fonte sempre di grandissimo stress (considerate che già entro due minuti dall'inizio del contenimento si hanno alterazioni del leucogramma). Per i suini quindi le manipolazioni necessarie per la soppressione farmacologica comportano senza dubbio una sofferenza maggiore rispetto, ad esempio, a un improvviso e rapidissimo colpo alla testa.
Comunque, l'ATS aveva concesso ai tenutari del santuario di utilizzare il metodo farmacologico, proprio per cercare di risolvere la situazione. Inoltre, nei maiali lo "scodinzolare" non è sovrapponibile a quello dei cani, bensi in moltissimi casi è indice di un atteggiamento aggressivo e di difesa: basta con la storiella dei maialini che correvano felici incontro ai loro carnefici. Pensiamo invece come per due lire c'è chi li tratta come i cetacei dei delfinari, obbligandoli a contatti con umani che non conoscono ma che sono disposti a versare un obolo per la foto da postare sui social.
Ricordatevi poi che a, fronte di una situazione epidemiologica tanto grave, i Colleghi delle ATS devono giustamente sottostare a quanto riportato dalla Normativa (e dal Regolamento di Polizia Veterinaria del 1954 all'Animal Health Law (Regolamento (UE) 2016/429) molte cose sono cambiate, ma certi capisaldi permangono), oltre che ad eventuali Decisioni della Commissione: i Colleghi che una massa di violenti esaltati sta minacciando di morte hanno semplicemente eseguito quanto prescritto da norme che sono il frutto di studi, conoscenze decennali, oltre che di competenze acquisite tramite il lavoro di migliaia di persone ed anche, perché negarlo, la morte di milioni di animali. Che si abbia la decenza di tacere almeno di fronte a questo.
Inoltre vorrei riportarvi due articoli del nostro Codice Penale:
Articolo 500: Diffusione di una malattia delle piante o degli animali Chiunque cagiona la diffusione di una malattia alle piante o agli animali, pericolosa all'economia rurale o forestale, ovvero al patrimonio zootecnico della nazione, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se la diffusione avviene per colpa, la pena è della multa da euro 103 a euro 2.065.
Articolo 416: Associazione per delinquere
Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Infine, una semplice domanda: cosa rende diversi i suini dei "santuari", o comunque "non DPA", rispetto ai suini di un allevamento intensivo? Perché un esemplare di Sus scrofa domesticus di tot anni, stabulato in un contesto assolutamente inadatto (come ad esempio un appartamento), obbligato a defecare ed orinare su di una traversina, con calori mensili a vuoto, obeso, impossibilitato a grufolare, privo di interazioni con i conspecifici, MALATO, dovrebbe essere più tutelato di un maiale di tot mesi SANO che, sebbene destinato al macello, sta in quel momento vivendo la sua vita tranquillamente, senza alcuna sofferenza?
Voi che vi stracciate le vesti, che urlate, minacciate, postate frasi allucinanti di una violenza assoluta, me la spiegate la differenza? Perché io, che da più di un mese non riesco a dormire una notte intera, che passo i fine settimana a studiare, correggere piani di Biosicurezza, che passo ore al telefono con i Colleghi per cercare un confronto, o anche solo conforto, che da anni combatto davvero affinché i suini degli allevamenti soffrano il meno possibile, io, che i suini se serve li uccido con le mie mani, per evitare sofferenze inutili, io, questa differenza, non riesco proprio a vederla.
Dr.ssa Elisa Trogu, medico veterinario
22 notes · View notes
Text
Tumblr media
Il 24 agosto alle 17 si svolgerà il funerale di un bambino sbarcato a Lampedusa dentro una bara bianca. Sconosciuto c'era scritto sul foglio appiccicato con nastro adesivo. " evento n. 5 - "del 5 /8/2023 - numero 2". Ma un nome il bimbo ce l'aveva ..... ...si chiamava Mohamed Junior Diomande, e viaggiava con la sua mamma. Era partito dalla Costa d'Avorio, aveva attraversato il deserto, era arrivato sul coste nordafricane ed aveva poi preso un barchino a Sfax in Tunisia. È annegato nel bel Mare Nostrum. Morto di confini, morto di indifferenza. È stato accolto con un picchetto d'onore dal prefetto, dal sindaco, tutti a rendere omaggio al piccolo. E così l'Europa dei vigliacchi accoglie con onore i morti ma lascia annegare i vivi, sigla accordi per bloccare all'inferno le persone ma vuole mantenere un anima pura, capace di "commuoversi" davanti all'orrore che causa ogni giorno. Mohamed verrà sepolto a Favara. Mohamed aveva 1 anno e mezzo, è annegato in mare perché nessuno ha voluto concedergli un viaggio sicuro, è morto in mare perché qualcuno ha deciso che lui non era un bambino come gli altri da proteggere ed accudire ....lui era solo un migrante !
dalla pagina fb di Simona Forlini
6 notes · View notes
siciliatv · 27 days
Text
Migranti, da gennaio ad oggi 434 morti. Lo sdegno di Papa Francesco: “Il mare nostrum è diventato un cimitero”
Tumblr media
Migranti, da gennaio ad oggi 434 morti. Lo sdegno di Papa Francesco: “Il mare nostrum è diventato un cimitero” Dall’inizio del 2024 fino al 24 agosto, sono stati434 i morti e 611 i dispersi nella rotta del... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
0 notes
unita2org · 29 days
Text
DA Remocontro: LE STRAGI, LA FAME, E SUI BAMBINI DI GAZA ORA ANCHE LA 'POLIO'
Israele-Palestina 24 Agosto 2024 Piero Orteca Le stragi, la fame, e sui bambini di Gaza ora anche la ‘Polio’ Sui bambini di Gaza è piombata anche la poliomielite, altro ‘dono’ di una guerra sempre più ignobile. Mentre la ‘guerra quotidiana’ registra oltre venti i palestinesi uccisi ieri dalle bombe in ogni punto della Striscia e scontri al confine tra Libano e Israele e altro morti, un…
0 notes
lamilanomagazine · 1 month
Text
Attacco a Solingen: ISIS rivendica l'attacco durante il Festival della Diversità, tre morti e otto feriti
Tumblr media
Attacco a Solingen: ISIS rivendica l'attacco durante il Festival della Diversità, tre morti e otto feriti. Il 24 agosto 2024, una tragedia ha colpito la cittadina di Solingen, situata nel Land del Nordreno-Vestfalia in Germania, durante una festa di celebrazione per il 650° anniversario della sua fondazione. L'evento, noto come Festival della Diversità, è stato teatro di un violento attacco con coltello che ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre otto.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
0 notes
m2024a · 1 month
Video
youtube
Tragico incidente nel Salernitano: moto si scontra con auto. Morti l'uomo e la donna in sella al mezzo, un ferito grave È di due morti e un ferito grave il bilancio di un incidente è avvenuto nel pomeriggio di sabato 24 agosto sulla statale 18, nei pressi dello svincolo di Capaccio Paestum, in provincia di Salerno. Le vittime sono un uomo di 48 anni ed una donna che viaggiavano in sella ad una moto, morti a causa delle gravi ferite riportate nell'impatto. Ferito gravemente e trasportato in elisoccorso all'ospedale di Salerno anche un uomo che era alla guida di una delle altre due vetture rimaste coinvolte nell'incidente. Non è stato ancora possibile identificare una delle due vittime in quanto è in corso il recupero del corpo, sbalzato fuori dalla carreggiata. La strada è stata provvisoriamente chiusa – e il traffico deviato – per consentire i rilievi e le operazioni di soccorso. Sull'incidente indagano i carabinieri della compagnia di Agropoli.
0 notes
alessandrocorbelli · 1 year
Text
14 agosto 2018: crolla il Ponte Morandi La ricostruzione a 5 anni di distanza - Genova
Crollo del Ponte Morandi a Genova (Digital News 24) Lun, 14/08/2023 Sono le 11:36 di cinque anni fa, martedì 14 agosto 2018, quando, durante un violento nubifragio, una porzione di circa 200 metri del ponte Morandi, viadotto della A10 che corre sopra l’alveo del torrente Polcevera, crolla causando 43 morti e 11 feriti. Circa due anni dopo, il 3 agosto del 2020, è stato inaugurato il nuovo…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
kritere · 1 year
Text
Migranti, due naufragi a Lampedusa, morti un bimbo di due anni e una donna, almeno 30 dispersi
DIRETTA TV News su migranti e sbarchi in Italia 6 Agosto 2023 Sono due le barche affondate al largo di Lampedusa nelle ultime 24 ore. Il bilancio è pesantissimo: 2 morti, un bambino di circa 2 anni e una donna, e almeno 30 dispersi. 0 CONDIVISIONI Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su News su migranti e sbarchi in Italia ATTIVA GLI AGGIORNAMENTI A Lampedusa è strage di…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
tempi-dispari · 1 year
Photo
Tumblr media
New Post has been published on https://www.tempi-dispari.it/2023/06/19/rain/
Rain
Il contesto storico e culturale del 1980
Il decennio non inizia nel migliore dei modi: prendendo spunto dall’invasione russa in Afghanistan, il presidente americano Jimmy Carter comunica che gli Stati Uniti boicotteranno le prossime Olimpiadi estive di Mosca, invitando le altre Nazioni a seguire il suo esempio. 61 Paesi aderiscono al boicottaggio: l’Italia lo fà a metà, non inviando in Russia gli atleti appartenenti alle forze armate o a corpi militari.
Il 24 aprile, la prima seria crisi internazionale: finisce in tragedia il tentativo di un commando di liberare gli ostaggi americani in mano al regime di Teheran. Otto soldati muoiono nell’operazione, e il disastro sarà la causa principale della mancata rielezione di Carter l’autunno successivo. Il quarantesimo Presidente degli Stati Uniti sarà l’ex attore Ronald Reagan.
Il monte St.Helen distrutto nell’eruzione Il 18 maggio, dopo un sonno di oltre un secolo, il Monte St.Helen erutta in modo disastroso, lanciando cenere nel cielo fino a 5 chilometri di altezza. La montagna viene rasa al suolo dal disastro.
John Lennon Al termine di un anno che ha visto tra l’altro la morte del Maresciallo Tito, che nel bene o nel male aveva retto le sorti della Jugoslavia per 40 anni, muore ucciso da un fan pazzo anche John Lennon, il leader dei Beatles e una delle figure più importanti della vita culturale dell’epoca. Ci lascia i suoi indimenticabili capolavori e un messaggio di pace universale, “Imagine”.
Il premio Nobel per la chimica va a Berg, Gilbert e Sanger, per i loro studi sulla struttura del DNA, “Time” nomina uomo dell’anno il neopresidente americano Ronald Reagan. La popolazione del mondo tocca quota 4.434.682.000, un milione di lire del 1980 varrebbe oggi circa 2.300 euro.
“Canadian caper” è il nome in codice dell’operazione segreta orchestrata dall’agente della CIA Tony Mendez con l’aiuto determinante dell’ambasciatore canadese a Teheran, Ken Taylor, grazie alla quale sei diplomatici statunitensi, sfuggiti ai raid degli studenti di khomeini all’ambasciata dell’anno primo, riuscirono a tornare sani e salvi in patria, spacciandosi per la troupe di un film di fantascienza che non sarebbe mai stato girato.
“Argo”, questo il titolo (e che poi sarebbe stato fatto oltre 30 anni dopo proprio per raccontarne la storia). In una drammatica corsa sul filo del rasoio, Mendez e i sei riuscirono a imbarcarsi su un volo Swissair e a prendere letteralmente il volo verso la libertà, proprio quando il cerchio delle ricerche intorno a loro si stava stringendo.
IN ITALIA
È un anno triste anche in Italia: nel giorno della befana viene assassinato Piersanti Mattarella, presidente della regione Sicilia che stava cercando di riformare con criteri di meritocrazia, evidentemente invisi ai mandanti dell’omicidio.
A febbraio le brigate rosse uccidono in un attentato all’università La Sapienza Vittorio Bachelet, vicepresidente del CSM, mentre a giugno un DC9 dell’Itavia esplode sopra i cieli di Ustica, per cause che 40 anni dopo non sono ancora state chiarite.
Muoiono i 77 passeggeri e i 4 membri dell’equipaggio, in una delle pagine più buie della mala politica italiana. Il 2 agosto, l’attentato più vigliacco della storia della Repubblica italiana provoca la morte di 85 persone alla stazione di Bologna, quando una bomba fà crollare un’intera ala della stazione.
Il 23 novembre un fortissimo terremoto investe un’ area di 17.000 Kmq. tra Irpinia e Basilicata: le cifre della tragedia sono pesantissime: 3.000 morti, oltre 10.000 feriti, quasi 300.000 senzatetto.
Arte e spettacolo
“Kramer contro Kramer” sbanca la notte degli Oscar, vincendo 5 statuette: miglior film, regia, attore protagonista (Dustin Hoffmann), attrice non protagonista (Meryl Streep) e sceneggiatura.
L’allucinato “Apocalypse now” si ferma all’Oscar per la fotografia (all’italiano Storaro) e per il suono. “Alien” vince gli effetti speciali, “All that jazz” vince 4 Oscar e la Palma d’oro a Cannes.
Esce nelle sale il secondo episodio della saga di Guerre Stellari: “L’impero colpisce ancora”, che guadagnerà oltre 500 milioni di dollari in tutto il mondo. In campo televisivo, il 1° giugno un’emittente di Atlanta comincia le trasmissioni: nasce la CNN, che rivoluzionerà il modo di fare giornalismo negli anni a seguire.
Le Olimpiadi di Mosca, segnate dal pesante boicottaggio dei Paesi occidentali, portano all’Italia 8 medaglie d’oro: su tutte, quella di Mennea nei 200 metri e di Sara Simeoni nel salto in alto. Intanto, alle Olimpiadi invernali di Lake Placid si era registrata la clamorosa vittoria della squadra americana di hockey, formata da studenti universitari, sul colosso russo: “The miracle on ice”.
La Germania vince gli Europei di calcio, organizzati in Italia: i giornali cominciano a scrivere il “de profundis” di Bearzot. Il Nottingham Forest di Shilton vince la coppa dei campioni. Interrompendo un digiuno di 9 anni, l’Inter di Bersellini e Beccalossi è Campione d’Italia.
I Blondie sbancano le top-ten con “Call me”, mentre “The wall” dei Pink Floyd è l’album dell’anno. Esce nelle sale un filmetto francese senza tante pretese: “Il tempo delle mele”.
Diventerà film generazionale, con la zuccherosa “Reality” ad imperversare in tutte le feste di compleanno. Arriva anche in Italia la geniale invenzione di un matematico ungherese: il cubo di Rubik, che toglierà il sonno a un’intera generazione.
Ma quanto poteva essere difficile, diranno gli scafati figli del 2000? Un cubo di 6 lati, ogni lato 9 quadratini colorati? Beh, figli della playstation, sappiate che le combinazioni possibili in cui il malefico cubo poteva trovarsi sono 43,252,003,274,489,856,000 (!!), una sola quella giusta, con tutti i lati colorati! E c’era chi lo risolveva tutto in meno di 25 secondi!!
In questo contesto nascevano i Rain
I RAIN sono nati nel 1980, quando l’unica descrizione possibile per la loro musica era semplicemente “heavy metal”. La loro carriera artistica ha attraversato diversi cambi di stile, ma la passione per l’hard rock più fisico, lascivo e metallico ha finalmente trovato la strada di casa.
Nonostante il loro ultimo album Spacepirates risale al 2016 e la band abbia affrontato un doppio cambio di formazione l’anno successivo, i RAIN non hanno mai rallentato la loro attività sul fronte live, affermandosi come una delle band più intramontabili e coerenti dell’heavy metal italiano ed europeo scena.
Oggi il gruppo bolognese è tornato in sella, affidandosi all’instancabile determinazione del veterano chitarrista Amos The Snake, a cui nell’ultimo decennio si sono aggiunti il ​​bassista King Gabry, il batterista Gunner, il cantante Evil Mala e il chitarrista solista Freddy V.
Nonostante abbia vissuto diverse fasi creative in una carriera così lunga, lo stile dei RAIN si è evoluto anno dopo anno in un hard’n’heavy energico, irriverente e orientato alla strada, nel senso più genuino e rock’n’roll del termine. Un sound classico, ma mai nostalgico, che ha sempre saputo trarre ispirazione dalle più recenti evoluzioni della musica contemporanea.
La volontà della band di rimanere costantemente aggiornata in termini di produzione e influenze, infatti, ha permesso ai RAIN di spaziare con naturalezza dal power metal all’hard rock, incorporando i rami più pesanti del suono alternativo e focalizzando il processo creativo sull’eredità dei capisaldi della musica pesante.
Nel corso degli anni, punti di riferimento obbligatori come Motörhead, Judas Priest e Accept sono stati aggiornati sulla scia di un suono sempre più personale e versatile. I RAIN sono quindi diventati la band ideale per aprire concerti di artisti iconici (Paul Di’ Anno, Michael Schenker, Udo Dirkschneider e Yngwie Malmsteen), ma anche perfetti animali da festival, come chiaramente affermato dalle straordinarie esibizioni al Metal Camp nel 2005 e al Metalitalia Festival del 2019 (con Slayer, Anthrax, Children of Bodom, Gotthard, Hardcore Superstar e Phil Campbell).
Un percorso artistico spalancato a contaminazioni groove metal e street/glam rock fin dall’album Bigditch 4707 (1998, Eternal Shadows Records), che RAIN sviluppò ancora meglio nel successivo Headshaker (2002, Deadsun Records) e nel modern classic Dad Is Dead (2008, Aural Music). I tour europei e americani, a supporto rispettivamente di Blaze Bayley e dei mitici WASP, diventano l’ovvia conseguenza di questa crescita.
L’album Mexican Way (2013, Aural Music) ha soddisfatto l’esigenza di sperimentare con i suoni acustici, aprendo la strada alla partecipazione dei RAIN al Pistoia Blues 2015 (con The Darkness e Black Label Society). Quello era solo un episodio, comunque, perché il richiamo della musica pesante è troppo selvaggio e rinvigorisce i celebri Spacepirates (2016, Aural Music), come sempre supportati da intensi tour italiani ed europei con la band di Jeff Scott Soto.
Insieme alla produzione dell’attesissimo nuovo album, nel 2017 l’ultima formazione RAIN ha pubblicato il singolo Good Morning Texas (featuring Alessandro Del Vecchio e il produttore americano Beau Hill) e la cover di Disperato Erotico Stomp del concittadino Lucio Dalla, in partenza subito per un nuovo tour europeo sempre con i maestri W.A.S.P.
La recente ristampa per il decimo anniversario di Dad Is Dead, con il disco bonus Live In Russi, ha contribuito a indicare la futura direzione stilistica. Durante il 2019 e il 2020 la band ha lavorato duramente su una serie di nuove canzoni, insieme alla pre-produzione e al mix di Giuseppe “Dualized” Bassi (Fear Factory e altro), che ha dato una nuova e fresca spinta al suono e agli arrangiamenti, insistendo ancora di più su soluzioni moderne e groovy, che però non ne pregiudicheranno il marchio cruento e concreto.
Nell’ottobre 2021 RAIN ha pubblicato Come back A-Live, il primo libro mai realizzato dalla band, pubblicato da Arcana Edizioni e basato sull’esperienza del tour on-the-road del 2010 negli Stati Uniti con i WASP, scritto da Dave Tonioni (che ha preso parte a quel tour come merchandiser, fotografo, tour manager e molto altro) e acclamato dalla stampa italiana.
Contemporaneamente all’uscita del libro, RAIN pubblicava un nuovo singolo come logica colonna sonora, chiamato Come back A-Live. Per una band già abituata a farsi acclamare dal vivo, il prossimo album A New Tomorrow, la cui uscita è prevista per la fine del 2022, rappresenta una grande sfida soprattutto a livello creativo. Se i RAIN si sono sempre dimostrati capaci di infiammare i palchi di mezzo mondo, questa volta hanno nel mirino il tuo impianto stereo. Quindi, è meglio che tu sia pronto.
Anno per anno:
La storia dei Rain inizia nel 1980 a Bologna. Tre generazioni di musicisti si sono alternate apportando le proprie influenze e contribuendo alla creazione del sound della band, partendo dall’Heavy Metal puro delle origini fino alla sperimentazione di nuove atmosfere nell’album acustico “Mexican Way”, per tornare a elementi hard ‘n’ heavy con l’ultimo lavoro in studio “Spacepirates”.
Tra il 1998 e il 2007 la band ha pubblicato due album: “Bigditch 4704”, distribuito dalla label greca Eternal Shadows, e “Headshaker”, registrato per l’etichetta francese Deadsun Records. I lunghi tour promozionali dei due album hanno portato i Rain sia in Italia che in Europa, grazie anche alle date a supporto di Paul Di Anno, Michael Shenker, Udo, Iron Savior e Helstar, tra i tanti.
Nel 2008 la band pubblica il disco “Dad is Dead”, che contiene 12 tracce inedite e una cover del classico “Rain” dei The Cult, che vede la partecipazione di Steve Sylvester (Death SS) alla voce. Il disco è stato prodotto e distribuito da Aural Music in tutto il mondo, mentre la distribuzione italiana è stata curata da Audioglobe.
Il tour promozionale di “Dad is Dead” ha portato i Rain in Finlandia, Germania, Polonia, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Danimarca a supporto di Blaze Bayley (cantante degli Iron Maiden dal 1994 al 1999), e negli Stati Uniti per un tour di un mese a supporto di W.A.S.P. nel 2010.
La produzione in studio è continuata nel 2011 con l’album “XXX”, un’antologia dei 30 anni di carriera del gruppo, in cui alcune delle canzoni più significative della carriera dei Rain sono state riarrangiate e reinterpretate. La collaborazione con Aural Music è continuata anche per questo album, e il 15 ottobre 2011 è iniziato a Tilburg, in Olanda, il “XXX Tour”, che ha portato la band ancora una volta ad attraversare Italia ed Europa.
Nell’ottobre 2013 il desiderio di sperimentare e realizzare un progetto parzialmente diverso ha portato alla pubblicazione di “Mexican Way”, un album acustico. Il disco ha ricevuto ampi consensi sia dal pubblico che dalla critica. Aural Music ancora una volta è stata partner fedele della band occupandosi della distribuzione del prodotto in tutto il mondo. All’interno delle 12 tracce sono presenti anche due canzoni cantate in lingua spagnola.
La band è partita per il tour di supporto di “Mexican Way” attraversando l’Italia partendo in marzo 2014 da Roma, eseguendo il repertorio classico unito a brani estratti da “Mexican Way”, unendo quindi il sound heavy con una componente acustica.
Il 2014 vede l’ingresso in formazione del nuovo cantante Mantis le Sin, di un nuovo chitarrista solista, Amedeo Mongiorgi, e del un nuovo batterista, Andrew Gunner.
Durante il 2014 e il 2015 la band, al lavoro sul nuovo album in studio, ha comunque tenuto numerosi concerti sia in Italia che in Europa (da menzionare la partecipazione a Pistoia Blues nel 2015 a supporto di The Darkness e Black Label Society).
L’album “Spacepirates” viene pubblicato la luce nel 2016, contiene 9 tracce inedite e vede I Rain ritornare a un sound decisamente Hard ‘n’ Heavy. La band inizia immediatamente il tour a supporto del disco accompagnando la band di Jeff Scott Soto in alcune date europee, e battendo l’Italia da nord a sud.
Nell’estate 2016 Mantis le Sin e Amedeo Mongiorgi salutano la band e vengono rimpiazzati rispettivamente da Maurizio “Evil Mala” Malaguti alla voce e da Freddy “V” Veratti alla chitarra solista.
Nel gennaio 2017 i Rain pubblicano un nuovo singolo “Good Morning Texas”, frutto della collaborazione con produttore americano Beau Hill (Alice Cooper, Winger, Ratt) e con Alessandro Del Vecchio alle voci. Il brano oltre che pubblicato come singolo, viene inserito come bonus track nell’edizione speciale in vinile di “Spacepirates”, uscita nell’aprile 2017.
Nel marzo 2017 la band, come tributo a Lucio Dalla, il cantante e artista bolognese scomparso anni prima, realizza una cover del brano “Disperato Erotico Stomp”, che viene anche pubblicato digitalmente e per il quale viene rilasciato un video ufficiale.
Il 31 ottobre I Rain pubblicano una edizione limitata in vinile a 45 giri della cover di “Disperato Erotico Stomp”, e pochi giorni dopo si imbarcano in un tour europeo di 10 date in Italia, Svizzera, Olanda e Germania a supporto di W.A.S.P. per il loro Re-Idolized “The Crimson Idol” 25th Anniversary World Tour.
Dopo un 2018 caratterizzato da impegni live la band ha pubblicato il 26 ottobre 2018 una edizione speciale del classico del 2008 “Dad is Dead” pensata per il decimo anniversario dell’uscita dell’album, edizione completamente rimasterizzata, con una nuova copertina e un bonus disc di materiale live estratto dal “Live in Russi” del 2018.
Durante il 2019 e il 2020 la band ha lavorato su un gruppo di nuove canzoni, con la pre-produzione ed il mix di Giuseppe “Dualized” Bassi (Fear Factory e altri), che ha conferito al suono una nuova freschezza, insistendo ancora di più su soluzioni moderne e cariche di groove, che tuttavia non andranno a rivoluzionare il marchio di fabbrica della band.
Nell’ottobre 2021 i Rain hanno pubblicato “Come back A-Live”, il loro primo libro, pubblicato da Arcana Edizioni e basato sull’esperienza on the road del tour del 2010 in U.S.A. con W.A.S.P. Il libro è stato scritto da Dave Tonioni (che in quel tour fu fotografo, merchandiser, tour manager e molto altro). Contemporaneamente all’uscita del libro i Rain hanno pubblicato un singolo inedito che ne fa da colonna sonora, intitolato appunto Come back A-Live.
Il 2022 ha visto la pubblicazione dei singoli inediti “A New Tomorrow”, “Peace Sells”, cover del brano dei Megadeth, e “Down in Hell”, che hanno aperto la strada all’uscita di un nuovo album, dopo 6 anni di attesa dal precedente lavoro, dal titolo “A New Tomorrow”, pubblicato il 23 settembre. L’album è stato registrato ai Fear Studios (RA – IT), pre-prodotto e mixato da Giuseppe “Dualized” Bassi, e masterizzato da Dan Korneff al Sonic Debris Studio (NY).
youtube
0 notes
perfettamentechic · 3 years
Text
24 agosto … ricordiamo …
24 agosto … ricordiamo … #semprevivineiricordi #nomidaricordare #personaggiimportanti #perfettamentechic #felicementechic #lynda
2018: Antonio Pennarella, attore italiano. Negli anni ottanta lavorò solamente in teatro. Dagli anni novanta fu accreditato nei titoli di testa di vari film distribuiti al cinema. (n. 1960) 2017: Jay Thomas, Jay Thomas Terrell, è stato un attore statunitense. (n. 1948) 2014: Aldo Donati, cantautore, attore e conduttore televisivo italiano. Numerose sono le partecipazioni a manifestazioni canore e…
youtube
View On WordPress
1 note · View note
corallorosso · 3 years
Photo
Tumblr media
Qatar, nessuna indagine sulla morte di migliaia di lavoratori migranti Manjur Kha Pathan, 40 anni, era alla guida del camion per 12-13 ore al giorno. Si era lamentato perché l’impianto di aria condizionata non funzionava più. Il 9 febbraio 2021 si è sentito male nel suo alloggio ed è morto prima che arrivasse l’ambulanza. Sujan Miah, 32 anni, era un tubista impegnato in un progetto nel deserto. È stato trovato morto nel suo letto la mattina del 24 settembre 2020. Nei quattro giorni precedenti la temperatura aveva superato i 40 gradi. Tul Bahadur Gharti, operaio edile, è morto nel sonno il 28 maggio 2020 dopo aver lavorato per circa dieci ore con una temperatura che aveva raggiunto i 39 gradi. Suman Miah, 34 anni, operaio edile, è morto il 29 aprile 2020 dopo un lungo turno di lavoro con una temperatura di 38 gradi. Il governo del Bangladesh ha offerto alla famiglia un risarcimento equivalente a circa 3000 euro, che però sono stati destinati a ripagare debiti contratti con i procacciatori di lavoro in Qatar. Yam Bahadur Rana, guardia di sicurezza in un aeroporto, un lavoro che lo obbligava a rimanere seduto per lunghe ore sotto il sole, è morto sul lavoro il 22 febbraio 2020. Mohammad Koachan Khan, 34 anni, intonacatore, è stato trovato morto nel suo letto il 15 novembre 2017. Anche la sua famiglia ha ottenuto assistenza dal governo del Bangladesh ma anche in questo caso la somma ricevuta è stata usata per ripagare i debiti pregressi. Questi sei lavoratori migranti, le cui storie sono al centro di un nuovo rapporto di Amnesty International sul Qatar, godevano di ottima salute e avevano superato gli esami medici obbligatori prima di partire per il Golfo. Le statistiche ufficiali del Qatar mostrano che dal 2010 al 2019 sono morti 15.021 stranieri di ogni età e occupazione. Su buona parte di questi decessi, le autorità locali non hanno indagato nonostante le prove che fossero collegati alle condizioni di lavoro. Le autorità locali, infatti, sono solite emettere certificati di morte senza condurre adeguate indagini, attribuendo i decessi a “cause naturali” o a generici problemi cardiaci. Questi certificati impediscono di reclamare un risarcimento a famiglie già in grave difficoltà dopo aver perso il loro unico percettore di reddito. Il rapporto di Amnesty International, basato sull’analisi di 18 certificati di morte emessi tra il 2017 e il 2021 e su interviste alle famiglie dei sei lavoratori migranti deceduti, mette in evidenza la rischiosa correlazione tra condizioni climatiche estreme e turni di lavoro eccessivi e fisicamente sfibranti. Dei 18 certificati di morte esaminati da Amnesty International, 15 non hanno fornito informazioni sulle cause alla base del decesso limitandosi a espressioni quali “grave crisi cardiaca originata da cause naturali”, “non precisata crisi cardiaca” o “acuta crisi respiratoria originata da cause naturali”. Il fatto che un’elevata percentuale di decessi sia attribuita a “disturbi cardiovascolari” rischia di oscurare l’altro fatto che un gran numero di decessi resta senza spiegazione. Questo è quanto indicano anche i dati provenienti dagli stati dell’Asia meridionale, dai quali arriva la maggioranza dei lavoratori in Qatar. Ad esempio, i dati ufficiali del Bangladesh mostrano che nel 71 per cento dei casi di connazionali morti in Qatar tra novembre 2016 e ottobre 2020 il decesso è stato attribuito a “cause naturali”. Un’indagine del Guardian ha rivelato che, nel 69 per cento dei casi di lavoratori provenienti da India, Nepal e Bangladesh tra il 2010 e il 2020, il decesso è stato attribuito a “cause naturali”. Uno dei principali rischi per la salute dei lavoratori migranti in Qatar, ampiamente documentato quanto prevedibile, è dato dall’esposizione a temperature estreme e a tassi elevati di umidità. Nel 2019 uno studio condotto dalla rivista Cardiology ha trovato una correlazione tra caldo e decessi di lavoratori nepalesi in Qatar e ha concluso che “almeno 200 dei 571 decessi per problemi cardiovascolari dal 2009 al 2017 avrebbero potuto essere evitati”. Fino a poco tempo fa la principale protezione contro i colpi di calore era il divieto di lavorare all’esterno in determinati orari, tra il 15 giugno e il 31 agosto. Nel maggio 2021, l’inizio del periodo è stato anticipato al 1° giugno e sono state introdotte due nuove misure: il divieto di lavorare all’esterno quando l’indice che misura caldo e umidità supera una determinata quota e il diritto dei lavoratori di fermarsi e presentare un reclamo al ministero per lo Sviluppo amministrativo e gli Affari sociali se temono un colpo di calore. Manca tuttavia ancora una misura fondamentale: periodi di riposo proporzionali alle condizioni climatiche e alla natura del lavoro. Il diritto dei lavoratori ad “autogestire” i ritmi di lavoro nella stagione calda, a causa dei rapporti di lavoro estremamente iniqui non risulta particolarmente utile. Le autorità del Qatar, uno degli stati più ricchi del mondo, hanno non solo tutte le possibilità ma anche l’obbligo di cambiare questa situazione. Amnesty International chiede loro di rafforzare le leggi sulla protezione dei lavoratori dalle temperature estreme introducendo periodi di pausa obbligatori e migliorando le procedure di indagine, di certificazione e di risarcimento per i decessi dei lavoratori migranti. Riccardo Noury Portavoce di Amnesty International Italia
21 notes · View notes
paoloxl · 3 years
Text
Morti in carcere: almeno tre decessi alla settimana - Osservatorio Repressione
Nelle statistiche pubblicate online dal ministero della Giustizia i dati ufficiali (e parziali) dell’ecatombe dietro le sbarre: 154 vittime nel 2020, contando solo suicidi e decessi per presunte cause naturali
Decessi per Covid e altre malattie, in cella, in infermeria e nei reparti detentivi ospedalieri. Suicidi. Overdosi da stupefacenti e psicofarmaci, inalazione del gas delle bombolette da campeggio usate per cucinare. Infortuni accidentali. Mancata liberazione di persone malate con pochi giorni da vivere. La fine per vecchiaia, dietro le sbarre. Un delitto, probabilmente.
Casi non chiari o non chiariti. Per il 2020, l’anno della pandemia fuori controllo e della strage post rivolte, il ministero della Giustizia conta e dichiara 154 decessi di persone sotto la custodia dello Stato: 61 detenuti si sono tolti la vita (stando alle apparenze iniziali) e altri 93 sono stati stroncati da «cause naturali» (voce che include i decessi per abuso di droghe).
Ragazzi e uomini, nella quasi totalità dei casi. Una media di tre morti la settimana, almeno. L’avverbio è d’obbligo. Dal prospetto degli «eventi critici» sul portale di via Arenula mancano gli omicidi, i decessiaccidentali e quelli per cause da accertare, pochi o tanti che siano.
Morti in carcere 2021: suicidi e casi da chiarire
Di carcere, in carcere, si continua a morire. Anche quest’anno le storie tragiche si contano già a decine. Per esempio. Yassine Missri stava alla Dozza, il penitenziario alla periferia di Bologna. Aveva 28 anni, faceva il barbiere. È stato trovato senza vita il 27 gennaio 2021.
Ambra Berti era della stessa età. Veniva da esperienze personali pesanti, soffriva la lontananza dai due figli piccoli e dagli altri affetti. È spirata nella casa circondariale Spini di Gardolo, a Trento, il 14 marzo 2021.
Alberto Pastore, rinchiuso a Novara, non è arrivato a 25 anni. Ha scelto di congedarsi dalla vita il 14 maggio 2021 con un gesto irreparabile, annunciato da tempo.
A  Genova-Marassi sembrava che Emanuele Polizzi, il 28 maggio 2021, si fosse suicidato. Poi due compagni di detenzione del 41enne sono stati indagati per omicidio volontario.
Detenuti morti: nomi e dati nel dossier 2021 di Ristretti Orizzonti
Per il 2021 il ministero di Giustizia per ora in rete non fornisce informazioni né sui singoli decessi né sulla conta parziale, lasciando fuori omicidi e eventi accidentali o da approfondire. Pubblicherà statistiche aggregate l’anno prossimo.
Numeri ufficiosi e provvisori e notizie arrivano dal prezioso dossier “Morire di carcere“. A curarlo sono i volontari di Ristretti orizzonti, il giornale fondato nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova. Da gennaio a fine luglio di quest’anno, scandagliando pagine e siti di cronaca e vagliando denunce e segnalazioni, i redattori della rivista e del rapporto hanno individuato e censito 78 vittime, restituendo loro la dignità del nome (dove possibile). Per svariate vittime le cause di morte sono da ricostruire, per 28 è stato suicidio.
Situazione carceri italiane: sui decessi manca trasparenza
Di molti carcerati morti si conoscono i dati anagrafici minimi, di alcuni nemmeno quelli. Via Arenula, il dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, i provveditorati regionali, i singoli istituti, le procure e le regioni (con la competenza sulla medicina penitenziaria e sulla medicina d’urgenza) non rendono noti i singoli decessi in tempo reale (se non in casi eccezionali), né informazioni di base sulle vite perse e sulle circostanze.
A far filtrare all’esterno le notizie delle morti in cella in genere sono fonti sindacali, avvocati e associazioni, familiari, operatori. Il dovere di informazione dello Stato, dicono dall’ufficio stampa di via Arenula, è ritenuto assolto con la pubblicazione dei riepiloghi annuali degli «eventi critici segnalati alla sala situazioni del Dap», cioè notificati dai singoli istituti ai referenti romani.
Suidici nelle carceri italiane e morti per cause naturali
Nel  2019 i suicidi “ufficiali” sono stati 53 e i decessi per cause naturali 90, con un solo omicidio dichiarato ad integrazione delle tabelle online. Per il  2018  i funzionari  ministeriali censiscono 61 suicidi, 100 morti naturali, nessun omicidio,
Dal 1992 al 2020 il totale dei decessi in carcere per cause note (o presunte tali) supera abbondantemente quota 4.000 e senza contare poliziotti penitenziari e altri operatori : 1.514 i ristretti suicidi e 2.623 i reclusi stroncati da malanni e problemi di salute, più un numero imprecisato di vittime di uccisioni o omissioni.
Morti in carcere Modena: Antigone, la strage del Sant’Anna e altri casi
Antigone sta seguendo una serie di storie al vaglio alla magistratura e la strage del Sant’Anna di Modena (cinque vittime nella struttura emiliana e quattro durante e dopo i trasferimenti in altri penitenziari).
Per quest’ultimo procedimento, archiviato dal giudice, l’associazione ha presentato reclamo contro l’estromissione dal ruolo di persona offesa. E sta studiando possibili contromosse.
Omicidio colposo, ma c’è rischio prescrizione
Alfredo Liotta morì il 26 luglio 2012 in una cella del carcere di Siracusa. Aveva 41 anni e l’ergastolo da scontare. Una vicenda di «abbandono terapeutico», a detta di Antigone.
«ll personale medico e infermieristico non ha saputo individuare e comprendere i sintomi né il decorso clinico dell’uomo e le carenze conoscitive hanno portato al decesso Gli operatori succedutisi nella cella di Liotta, negli ultimi 20 giorni di vita, sono rimasti completamente passivi davanti alle sue patologie. Alfredo soffriva di epilessia, anoressia e depressione. Aveva smesso di bere e di mangiare».
In primo grado, il 13 ottobre 2020, cinque dei nove camici bianchi alla sbarra sono stati condannati per omicidio colposo. La sentenza è stata impugnata in appello. Sulla vicenda però incombe la prescrizione del reato, l’esito di svariate inchieste simili.
Morti sospette in carcere: mancano diagnosi e cure
Stefano Borriello, 29 anni, il 7 agosto 2015 venne stroncato da una infezione polmonare durante il tardivo trasporto dal carcere di Pordenone all’ospedale. Secondo la madre, stava male da giorni ma non era stato curato. Antigone, opponendosi alle richiesta di archiviazione, è riuscita a far portare in aula la vicenda. A giudizio è stato mandato il medico curante del carcere.
«Gli viene contestato  di non aver diagnosticato l’infezione polmonare letale. Non fece alcun rilevamento dei parametri vitali, non dispose un esame clinico-toracico». La mancata diagnosi portò a non «somministrare  antibiotici, quelli  che avrebbe evitato il peggiorare delle condizioni di salute e portato alla guarigione». Il processo è in corso, prossima udienza a settembre 2021.
Il ragazzo che non doveva essere in prigione
Valerio Guerrieri aveva 21  anni e problemi conclamati. Il 24 febbraio 2017 si tolse la vita a Regina Coeli. Non avrebbe dovuto essere in carcere. Un giudice, 10 giorni prima, aveva revocato la custodia cautelare in cella e disposto il ricovero in Rems, una delle strutture che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari.
Dopo un doppio giro di richieste di archiviazione, e di opposizione, è stata disposta l’imputazione coatta per l’allora direttrice del penitenziario romano e un’altra dipendente ministeriale. Si ipotizzano i reati di rifiuto di atti di ufficio, indebita limitazione della libertà personale e morte o lesioni come conseguenza di un altro reato.
Jhonny il rapper, impiccato nel carcere di Salerno
Il 26 luglio 2020, a 23 anni, il giovane rapper Jhonny Cirillo si è tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo alla finestra del bagno di una cella della casa circondariale di Salerno. Avrebbe dovuto esser sottoposto ad un livello di sorveglianza elevatissimo, perché si era fatto dei tagli a un braccio.
Non solo. Era in condizioni mentali preoccupanti, manifestava scoramento, minacciava lo sciopero della fame e della sete, aveva chiesto il trasferimento in una struttura esterna specializzata. Il 22 aprile 2021 Antigone ha depositato un esposto-denuncia, chiedendo verità e giustizia anche per lui.
Torture, percosse, abusi e altri decessi da chiarire
Video, esposti e denunce di torture e pestaggi hanno riportato l’attenzione investigativa, e ministeriale, su altri casi che interrogano e inquietano: un detenuto morto nel carcere della mattanza di Santa Maria Capua Vetere (Lamine Hakimi di 27 anni, inizialmente considerato un sucida ) e i tre trovati senza vita a Rieti, dopo la sommossa di marzo 2020 (Marco Boattini di 40 anni, Carlo Samir Perez Alvarez di 28 e Ante Culic di 41, per cui si ipotizzò l’overdose).
«Ad oggi – asserisce l’ufficio stampa di via Arenula – non risultano episodi di decessi di detenuti all’interno degli istituti riconducibili a personale penitenziario».
Lorenza Pleuteri
da Osservatorio Diritti
2 notes · View notes
gregor-samsung · 3 years
Text
“ Avevo affisso alla porta del mio studio un cartellino con questo avviso:
 Sospese da oggi le udienze a tutti i personaggi, uomini e donne, d’ogni ceto, d’ogni età, d’ogni professione, che hanno fatto domanda e presentato titoli per essere ammessi in qualche romanzo o novella. N.B. Domande e titoli sono a disposizione di quei signori personaggi che, non vergognandosi d’esporre in un momento come questo la miseria dei loro casi particolari, vorranno rivolgersi ad altri scrittori, se pure ne troveranno.
 Mi toccò la mattina appresso di sostenere un’aspra discussione con uno dei più petulanti, che da circa un anno mi s’era attaccato alle costole per persuadermi a trarre da lui e dalle sue avventure argomento per un romanzo che sarebbe riuscito – a suo credere – un capolavoro. Lo trovai, quella mattina, innanzi alla porta dello studio, che s’aiutava con gli occhiali e in punta di piedi – piccolo e mezzo cieco com’era – a decifrare l’avviso. In qualità di personaggio, cioè di creatura chiusa nella sua realtà ideale, fuori delle transitorie contingenze del tempo, egli non aveva l’obbligo, lo so, di conoscere in quale orrendo e miserando scompiglio si trovasse in quei giorni l’Europa. S’era perciò arrestato alle parole dell’avviso: «in un momento come questo», e pretendeva da me una spiegazione. Erano ancora i giorni di torbida agonia che precedettero la dichiarazione della nostra guerra all’Austria, ed entravo di furia nello studio con un fascio di giornali, ansioso di leggere le ultime notizie. Mi si parò davanti: – Scusi… permette? – Non permetto un corno! – gli gridai. – Mi si levi dai piedi! Ha letto l’avviso? – Sissignore, appunto per questo… Se mi volesse spiegare… – Non ho nulla da spiegarle! Non ho più tempo da perdere con lei! Via! Vuole le sue carte, i suoi documenti? Venga, entri, prenda e se ne vada! – Sissignore… ecco, ma se volesse dirmi almeno che cosa è accaduto?… Sperando di farlo schizzar per aria, polvere, come per una cannonata a bruciapelo, gli urlai in faccia: – La guerra! Rimase lì impassibile, come se non gli avessi detto nulla. – La guerra? Che guerra? Me lo tolsi davanti con uno strappo violento; entrai nello studio, sbattendogli la porta in faccia; e, buttandomi sul divano, corsi con gli occhi alle ultime notizie dei giornali, se finalmente la dichiarazione di guerra era avvenuta, se gli ambasciatori d’Austria e di Germania erano partiti da Roma, se c’erano già i primi fatti d’armi per mare o alla frontiera. Nulla! ancora nulla! E fremevo. «Ma come? ma come?», dicevo. «Che s’aspetta? E che aspettano ancora questi signori ambasciatori, dopo le sedute solenni della Camera e del Senato e il delirio di tutto un popolo che da tanti giorni grida per le vie di Roma guerra, guerra! Son diventati sordi? ciechi? L’albagìa tedesca, la tracotanza austriaca dove sono più? Quattro, cinque volte, nei giornali del mattino, nei giornali del pomeriggio, in quelli della sera s’è loro annunziato che i treni speciali sono pronti per essi. Niente. Sordi. Ciechi. E intanto a Trieste, a Fiume, a Pola, in tutto il Trentino si fa scempio e strazio dei nostri fratelli che ci aspettano; e noi li abbiamo lasciati partire protetti e tranquilli, i signori sudditi austriaci e tedeschi!» Mentre così pensavo, fremendo, m’avvenne di levar gli occhi dal giornale, e che vidi? Lui, quel petulante, quell’insoffribile personaggio, ch’era entrato non so come, non so donde, e se ne stava pacificamente seduto su una poltroncina presso una delle finestre che guardano sul mio giardinetto, tutto ridente e squillante, in quei giorni di maggio, di rose gialle, di rose bianche, di rose rosse e di garofani e di geranii. Guardava fuori, con faccia beata, i cipressi e i pini di Villa Torlonia dirimpetto, dorati dal sole, abbagliati sotto l’intenso azzurro del cielo e stava a udire con delizia evidente il fitto cinguettio degli uccellini felicemente nati con la stagione e il chioccolio della fontanella del mio giardinetto. La sua vista inopinata, quel suo atteggiamento di delizia mi suscitarono una rabbia che non so dire: una rabbia che avrebbe dovuto lanciarmi addosso a lui, e invece restava lì come schiacciata dal peso d’uno stupore, ch’era anche nausea e avvilimento. Gli vidi, a un tratto, voltare verso me quella beata faccia. Con l’orecchio intento e una mano appena levata: – Sente? – mi disse, – sente che bel trillo? È un merlo, questo, sicuramente. Afferrai i giornali stesi su le ginocchia con l’impeto di piombargli con essi sopra ad accopparlo, urlandogli nel furore tutte le ingiurie, tutti i vituperii che mi venivano in bocca. E poi? Sarebbe stato inutile. Scaraventai a terra i giornali, puntai i gomiti su le ginocchia, mi presi la testa tra le mani. Poco dopo, con placida voce, quegli ricominciò a dire: – E che c’entro io, scusi, se il merlo canta? se le rose ridono nel suo giardinetto? Corra a mettere la museruola a quel merlo, se le riesce, e a strappar queste rose! Non credo, sa, che se la lasceranno mettere la museruola gli uccellini; e tutte le rose di questo maggio da tutti i giardini, non le sarà mica facile strapparle… Mi vuol far saltare dalla finestra? Non mi farò male; e le rientrerò nello studio dall’altra. Che vuole che importi a me, agli uccellini, alle rose, alla fontanella della sua guerra? Cacci il merlo da quell’acacia; se ne volerà nel giardino accanto, su un altro albero, e seguiterà di lì a cantare tranquillo e felice. Noi non sappiamo di guerre, caro signore. E se lei volesse darmi ascolto e dare un calcio a tutti codesti giornali, creda che poi se ne loderebbe. Perché son tutte cose che passano, e se pur lasciano traccia, è come se non la lasciassero, perché su le stesse tracce, sempre, la primavera, guardi: tre rose più, due rose meno, è sempre la stessa; e gli uomini hanno bisogno di dormire e di mangiare, di piangere e di ridere, d’uccidere e d’amare: piangere su le risa di jeri, amare sopra i morti d’oggi. Retorica, è vero? Ma per forza, poiché lei è così, e crede per ora ingenuamente che tutto, per il fatto della guerra, debba cambiare. Che vuole che cambi? Che contano i fatti? Per enormi che siano, sempre fatti sono. Passano. Passano, con gli individui che non sono riusciti a superarli. La vita resta, con gli stessi bisogni, con le stesse passioni, per gli stessi istinti, uguale sempre, come se non fosse mai nulla: ostinazione bruta e quasi cieca, che fa pena. La terra è dura, e la vita è di terra. Un cataclisma, una catastrofe, guerre, terremoti la scacciano da un punto; vi ritorna poco dopo, uguale, come se nulla fosse stato. “
---------
Brano tratto da:
Luigi Pirandello, Colloquii coi personaggi.
NOTA: il racconto breve Colloquii coi personaggi fu pubblicato per la prima volta a puntate sul quotidiano palermitano Il Giornale di Sicilia (17-18 agosto e 11-12 settembre 1915; il Regno d’Italia era entrato in guerra il 24 maggio). Assieme ai racconti Personaggi e La tragedia d’un personaggio questo testo ha fornito lo spunto per l’innovativo Sei personaggi in cerca d’autore, dramma rappresentato per la prima volta il 9 maggio 1921 al teatro Valle di Roma.
4 notes · View notes
vigormortiss · 3 years
Video
vimeo
Vigor Mortis - Portfolio 2021 from Vigor Mortis on Vimeo.
24 ANOS DE HORROR, HUMOR, CINEMA, TEATRO E QUADRINHOS.
- MORGUE STORY - SANGUE, BAIACU E QUADRINHOS - Longa metragem exibido em mais de 30 festivais em todo o mundo e vencedore de 8 prêmios internacionais. - NEVERMORE - TRES PESADELOS E UM DELIRIO DE EDGAR ALLAN POE - Coletânea de 04 curtas metragens. Exibido na Cinemateca de Curitiba e no RioFan, entre outros. - NERVO CRANIANO ZERO - Longa metragem. Premiere mundial como filme de abertura do Fantaspoa 2012. - CORAÇÃO QUE FALAVA DEMAIS(2013) – Curta metragem. Selecionado para o Spooky Fest (Washington, USA), Thriller! Chiller! (Michigan, USA) e Another Hole in the Head (San Francisco, CA, USA) - CONTE ATÉ 10. - Curta metragem produzido como parte do longa metragem de compilações 13 Histórias estranhas - NO TROVÃO, NA CHUVA OU NA TEMPESTADE. Curta metragem produzido como parte do longa metragem de compilações 13 Histórias estranhas 2. - VIRGIN CHEERLEADERS IN CHAINS (Virgens Acorrentadas, EUA 2017/2018) produção e roteiro de Gary Gannaway. Direção e edição de Paulo Biscaia Filho
TEATRO
- PEEP - ATRAVÉS DOS OLHOS DE UM SERIAL KILLER; Auditório Salvador De Ferrante(Guairinha) - Novembro De 1997, Fringe '98 Do Festival De Teatro De Curitiba - Teatro Novelas Curitibanas - Março De 1998 - D.C.V.X.V.I. &; EIS O FILHO DA LUZ,Barracão Do FTC; Março De 1999 - Mostra Oficial Do 8o. Festival De Teatro De Curitiba - MOBY DICK E AHAB NA TERRA DO SOL– Teatro Londrina – agosto de 2003. – Teatro Novelas Curitibanas – março de 2004 (parte da Coletiva de Teatro da Mostra Fringe do Festival de Teatro de Curitiba) - MORGUE STORY – SANGUE, BAIACU E QUADRINHOS – Espaço 2 – Abril/Maio 2004 e Teatro José Maria Santos Nov/Dez 2004 e Março 2005 dentro do Festival de Teatro de Curitiba/Mostra Fringe– TROFÉU GRALHA AZUL DE MELHOR ESPETÁCULO, DIRETOR, TEXTO, SONOPLASTIA - SNUFF GAMES – Casa de Teatro Edson D’ Ávila – Outubro/Novembro 2004 e Teatro Paiol -Março 2005 dentro do Festival de Teatro de Curitiba/Mostra Fringe - DIMENSÃO DESCONHECIDA - Teatro Regina Vogue - Março/Abril 2006 - GRAPHIC - Teatro da Caixa - Curitiba Out/Nov 2006. Teatro da Caixa Out/Nov 2006. FTC Fringe 2007 Centro Cultural do Banco do Brasil do Rio de Janeiro - Abril/maio 2007. INDICADO A PRÊMIO SHELL DE MELHOR AUTOR. TROFÉU GRALHA AZUL DE MELHOR ESPETÁCULO, DIRETOR, TEXTO - PINCÉIS E FACAS - Teatro do Museu Oscar Niemeyer e Teatro Regina Vogue - Curitiba Nov/Dez 2006 - GAROTAS VAMPIRAS NUNCA BEBEM VINHO - Espaço 92 (Curitiba) e seleção o ficial do Riocenacontemporanea - 2007 - SANTA E DOMENICA - Teatro José Maria Santos (Curitiba) - HITCHCOCK BLONDE, texto de Terry Johnson. Tradução Direção e Vídeos de Paulo Biscaia Filho. Estreia na Mostra Contemporânea do Festival de Teatro de Curitiba em 25 de março de 2008. Temporada no ACT - Ateliê de Criação Teatral em Abril e Maio de 2008. - NERVO CRANIANO ZERO. Teatro da Caixa de Curitiba(Jul), ACT (Agosto), Teatro Nelson Rodrigies Rio de Janeiro(set) (2009) - MANSON SUPERSTAR. Teatro Novelas Curitibanas (Nov/Dez) (2009) - A JANELA E O JARDIM. SESC Copacabana RJ (Out), Teatro do CCJF - RJ(Out) (2009) - VIGOR MORTIS PEEP SHOWS - Teatro HSBC (Abril) (2010) - FORSAKEN LABORATORY - Hypnodrome, San Francisco USA (Out 2010), em parceria com a cia Thrillpeddlers - OS CATECISMOS SEGUNDO CARLOS ZÉFIRO - CCBB - Rio de Janeiro (Mar 2011) - AV INDEPENDENCIA 161 - TRILHA SONORA PARA COISAS IRREVERSIVEIS - Teatro Novelas Curitibanas - Curitiba (Abril 2011) - SEANCE - AS ALGEMAS DE HOUDINI - Espaço 2 - Curitiba , Set/Out 2011. - A MEIA-NOITE LEVAREI TEU CADÁVER - TUC, Curitiba, abril/maio 2012, Cena Brasil Internacional(RJ), Junho 2012. - VIGOR MORTIS JUKEBOX - TUC, Curitiba, jun 2013, Festival de Jacarezinho Aug 2013, PALCO GIRATÓRIO SESC 2015 (38 cidades pelo Brasil) - MARLON BRANDO, WHISKEY, ZUMBIS E OUTROS APOCALIPSES, Sociedade Vasco da Gama, Curitiba, Dezembro de 2013, Teatro José Maria Santos, Fevereiro/Março 2014 e Agosto/Setembro 2014 - DUPLO HOMICÍDIO NA CHAPTAL 20 - Teatro Novelas Curitibanas, Curitiba. Novembro e Dezembro de 2014 - LOBOS NAS PAREDES, adaptado a partir da obra de Neil Gaiman. Guairinha. Junho e Julho de 2015. Teatro Bom Jesus. Setembro de 2015 - NAUTILUS, Prêmio Funarte Myriam Muniz 2014. Teatro José Maria Santos. Outubro e Novembro de 2015 - A MACABRA BIBLIOTECA DO DR. LUCCHETTI , produzido através do Rumos Itaú Cultural. Cia dos Palhaços ( curitiba, abril de 2017) e Cemitério de Automóveis ( SP. , maio de 2017) Selecionado para a mostra Rumos Itaú Cultural (SP , outubro de 2017) . 4 indicações para o Troféu Gralha Azul - ACORDEI CEDO NO DIA EM QUE MORRI , direção e texto de Paulo Biscaia Filho (Ave Lola setembro e outubro de 2017) - VIGOR MORTIS JUKEBOX Vols. 1, 2 e 3 , direção e texto de Paulo Biscaia Filho (Ave Lola setembro e outubro de 2019)
5 notes · View notes