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#Pakistan Politicas
informationnewsever · 7 months
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Secret's of Pakistan
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The most high profile political events taking place in if I am going to tell you about Madders then,Let's start our countdown Liaqat Ali  Khan friends Liaqat Ali Khan of Pakistan,These are a very important part of the date.
no shortage of traitors in this country  Many politicians .Continuous
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b0ringasfuck · 6 months
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Partigiani di chi e memoria.
Quello che sta facendo Israele, la posizione di Europa e US, nei fatti più che nelle parole, l'assoluta parzialità dei paesi occidentali e dei mass media e spudoratamente evidente. Mentre Israele si pulisce il culo con le risoluzioni ONU e ha totalizzato 30000+ morti tra i civili, non solo stiamo a guardare, ma lo aiutiamo ad andare avanti. In contesti analoghi ci comportiamo all'opposto.
Se già non lo era prima, la superiorità morale dell'occidente oggi è ancora di più indifendibile... immaginatevi come ci vedono da fuori.
Ma dobbiamo essere "partigiani", dalla NOSTRA parte, perchè LORO sono peggio.
Ieri dovevamo essere competitivi con la Cina sul costo della manodopera... e ci abbiamo provato e chi lavora oggi in occidente è più povero.
Oggi dobbiamo contenerli sulla tecnologia, perchè LORO sono PEGGIO. Non dobbiamo competere, essere migliori con chi diciamo sia PEGGIO... dobbiamo CONTENERLO. Non migliorarci ma impedire agli altri di farlo. Una strategia che non si è limitata all'aspetto tecnologico nei confronti degli ALTRI, ma anche a quello economico e politico e poi ci riempiamo la bocca con democrazia, autodeterminazione, competizione.
Ed è lo specchio di quello che poi le nostre classi dirigenti fanno in politica interna. Non cercare di essere competitive, ma difendendo monopoli, rendendo sempre più difficile l'accesso universale a sanità ed educazione, bloccando l'ascensore sociale...
Domani ci chiederanno di andare in guerra, perchè saremo già dimentichi di quello che stiamo lasciando aiutando a fare a Israele e quindi noi abbiamo ragione, siamo meglio, siamo dalla parte del giusto.
Dobbiamo farci pagare meno, dobbiamo rinunciare al welfare, all'educazione, alla stabilità del lavoro, dobbiamo pagare i carri armati, finanziare le aziende private per essere competitive, rinunciare alla privacy per la sicurezza, veder ristrette le nostre libertà civili, il diritto allo sciopero, gli spazi di dissenso e protesta per essere competitivi con quelli che sono PEGGIO di noi.
Crocefissi nelle scuole per combattere la sharia. Donne a stirare e niente aborto, stracciamo le unioni civili per difenderci dal "patriarcato e dall omofobia islamici". Finanziamo le aziende private a babbo morto contro lo "statalismo cinese". Precariziamo il lavoro perchè in Pakistan i bambini cuciono i palloni.
Ma abbiamo sempre ragione, siamo sempre meglio.
Cosa ci stia guadagnando la gente però è un mistero. Siamo costretti a rinunciare sempre a qualche cosa... perchè siamo meglio degli ALTRI.
Cosa ci verrà chiesto domani? Ci ricorderemo di come è andata a finire l'ultima volta che ci hanno chiesto sacrifici, hanno ridotto i nostri diritti o le nostre libertà per difenderci dagli ALTRI (i negri, i froci, i cinesi, gli ambientalisti, chi sciopera, i musulmani...)?
Intanto il divario tra ricchi e poveri aumenta. Chi saranno mai questi altri che ce lo vogliono mettere al culo?
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colonna-durruti · 2 years
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“Gli USA hanno distrutto quel gasdotto”. Il silenzio tombale sullo scoop di Hersh
16.02.23 - Il Manifesto - Redazione Italia
L’ACCUSA. Così i sommozzatori della Us marine avrebbero piazzato gli esplosivi che lo scorso 26 settembre hanno fatto saltare in aria il Nord Stream 2 posato sul fondo del Mar Baltico.
È passata una settimana da quando Seymour Hersh ha pubblicato un articolo dal titolo assolutamente fattuale: “Come l’America ha eliminato il gasdotto Nord Stream”. Per essere più precisi: come un gruppo di sommozzatori della Marina degli Stati Uniti, con la collaborazione della Norvegia, ha collocato gli esplosivi che il 26 settembre scorso hanno distrutto il gasdotto russo-tedesco sul fondo del mar Baltico.
L’amministrazione Biden ha colpito l’infrastruttura di un Paese non solo amico, ma membro della Nato (la Germania) il cui scopo era di rifornirsi di energia da un Paese con cui, tecnicamente, gli Stati Uniti non sono in guerra (la Russia).
Traduzione politica: si tratta dello scoop del secolo. Oggi, nel 2023, gli Stati Uniti hanno bombardato un pezzo di Germania. Nessuno però ne parla. Il silenzio della stampa americana è assordante.
Il pretesto, naturalmente, sono le smentite ufficiali: un portavoce della Casa Bianca ha dichiarato che «queste affermazioni sono false e completamente inventate». Tammy Thorp, un portavoce della Central Intelligence Agency, ha ugualmente risposto: «Completamente e totalmente falso». Data l’enormità della cosa, un po’ più di zelo giornalistico sarebbe forse opportuno…
All’epoca delle esplosioni i giornali americani, seguiti a ruota da quelli europei, avevano definito l’attentato “un mistero”, oppure un “auto-sabotaggio” compiuto dalla Russia. Oggi l’ottantacinquenne Hersh commenta che, da quando ha iniziato il suo mestiere negli anni Sessanta, le autorità hanno sempre detto che «i miei articoli erano sbagliati, inventati, scandalosi».
È lui stesso a raccontare sulla piattaforma Substack: «Sono stato un freelance per gran parte della mia carriera. Nel 1969 ho raccontato la storia di un’unità di soldati americani in Vietnam che aveva commesso un orribile crimine di guerra. Avevano ricevuto l’ordine di attaccare un normale villaggio di contadini dove, come sapevano alcuni ufficiali, non avrebbero trovato opposizione, e gli era stato detto di uccidere a vista. I ragazzi uccisero, violentarono e mutilarono per ore, senza trovare alcun nemico. Il crimine fu insabbiato dai vertici militari per diciotto mesi, finché non lo scoprii. Per quel lavoro vinsi un Premio Pulitzer, ma portarlo a conoscenza del pubblico americano non fu facile. (…) Fu rifiutato da Life e da Look. Quando il Washington Post finalmente lo pubblicò, era disseminato di smentite del Pentagono».
Invece era tutto vero e anni dopo il principale responsabile, il tenente William Calley, fu condannato all’ergastolo dalla corte marziale, ma immediatamente graziato dal presidente Nixon.
Dal caso My Lay sono passati 54 anni, ma Hersh non si è certo riposato: si è occupato del colpo di stato in Cile del 1971, della politica estera di Kissinger (The Price of Power, 1983), del mito di Kennedy (The Dark Side of Camelot, 1997) e delle torture di Abu Ghraib in Iraq nel 2004 e di come Osama bin Laden fu ucciso in Pakistan nel 2011.
Benché sia stato talvolta smentito o contestato, per esempio sull’uso di gas in Siria, la verità è che le indagini successive gli hanno quasi sempre dato ragione, come provano i cinque premi George Polk conferitigli dalla scuola di giornalismo di Long Island, un record finora mai uguagliato.
Anche nel caso del Nord Stream le sue fonti sono anonime, ma la ricostruzione degli avvenimenti è coerente e soprattutto implicitamente confermata da prese di posizione ufficiali: più volte il Segretario di Stato Anthony Blinken e, in una conferenza stampa il 9 febbraio 2022, lo stesso Presidente Joe Biden, avevano affermato che consideravano il Nord Stream una minaccia per gli interessi degli Stati Uniti e che, in un modo o nell’altro, sarebbe stato fermato.
Blinken, pochi giorni dopo la distruzione del gasdotto disse che si trattava di una «meravigliosa opportunità per mettere fine una volta per sempre alla dipendenza dall’energia russa».
Victoria Nuland, un alto funzionario del Dipartimento di Stato, nel corso di un’audizione al Senato, disse: «Sono molto soddisfatta, e credo lo sia anche l’amministrazione, di sapere che Nord Stream 2 è adesso un rottame metallico in fondo al mare».
Hersh ha lavorato per anni al New York Times, ma scrive: «Oggi non sarei il benvenuto». In effetti il prestigioso quotidiano in questi giorni ha dedicato decine di articoli al caso della mongolfiera cinese abbattuta sull’Atlantico dopo aver attraversato il Canada e gli Stati Uniti, ha riferito puntualmente di altri tre Ufo distrutti dall’aviazione negli ultimi cinque giorni, ha dato ampio spazio al Super Bowl vinto dai Kansas City Chiefs durante il quale Rihanna ha annunciato la sua seconda gravidanza. Il giornale si è ugualmente occupato (come il manifesto) dei corsi di cultura afroamericana cancellati all’Università della Florida, ma anche di come ci si può preparare psicologicamente a un possibile licenziamento, dei progetti di mini-case per affrontare la crisi degli alloggi negli Stati Uniti, degli auguri per San Valentino, oltre a invitare i suoi lettori a fare sesso con maggiore frequenza e fare attenzione alle uova che mangiano.
Del Nord Stream, neanche una riga: sul motore di ricerca del giornale l’ultimo riferimento a Seymour Hersh risale al 2015.
Il Manifesto. Fabrizio Tonello
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pedrop61 · 2 years
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Per rompere l’unità dei BRICS gli Stati Uniti potrebbero attaccare l'India
Di fronte alla crescente influenza del blocco delle nazioni emergenti, Washington potrebbe lavorare per rovesciare il primo ministro Modi.
Negli ultimi anni l'India ha seguito una doppia politica estera.
Da un lato, è entrata con Australia, Stati Uniti e Giappone nell'alleanza quadrangolare Quad, per controllare il commercio attraverso l'Oceano Indiano e bilanciare l'avanzata cinese.
Dall'altro, mantiene le sue tradizionali buone relazioni con la Russia, per evitare problemi in Asia, contenere il Pakistan e avere un mediatore per il suo difficile rapporto con la Cina.
L’India potrebbe subire una rivoluzione colorata come altri Paesi negli ultimi tre decenni. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna non sopportano i Paesi non allineati e stanno facendo arrivare il messaggio a Modi.
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lamilanomagazine · 4 months
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Presidente della CEP sulla morte del cristiano Nazir Gill Masih: il Pakistan «ha bisogno di pressioni dall'estero, dai governi nei confronti del governo».
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Presidente della CEP sulla morte del cristiano Nazir Gill Masih: il Pakistan «ha bisogno di pressioni dall'estero, dai governi nei confronti del governo». Lunedì 3 giugno, Nazir Gill Masih, cristiano settantenne di Sargodha, città del Punjab, in Pakistan, è morto in ospedale dieci giorni dopo essere stato attaccato da una folla a seguito di un'accusa di presunta blasfemia. Mons. Samson Shukardin, Presidente della Conferenza Episcopale Cattolica del Pakistan, ha affermato che, a meno che non vengano approvate leggi che dichiarino reato fabbricare accuse di blasfemia, i cristiani e le altre minoranze religiose non si sentiranno mai al sicuro. Tali incidenti non potranno che aumentare a meno che le autorità pakistane non reprimano quella minoranza di musulmani che falsifica le accuse, impedendo così alle folle di terrorizzare le vittime, le loro famiglie e i vicini. In un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) il Vescovo Shukardin ha dichiarato: «È molto importante che venga introdotta una normativa in base alla quale coloro i quali hanno accusato ingiustamente qualcuno di blasfemia siano condannati, anche a pene detentive». Il presule ha sottolineato che, poiché l'analfabetismo è comune tra i cristiani, è improbabile che la maggior parte di loro possa commettere blasfemia secondo la fattispecie prevista dall'art. 295B del codice penale, il quale prevede l'ergastolo per la profanazione del Corano. Il Vescovo, che è anche Presidente della Commissione cattolica nazionale per la Giustizia e la Pace, ha altresì accusato le autorità pakistane di non aver reso giustizia ai cristiani vittime delle violenze che, lo scorso agosto, hanno interessato il distretto di Jaranwala, sempre nel Punjab e anche in questo caso per una falsa accusa di blasfemia. Mons. Shukardin ha avvertito che questo e altri esempi di inerzia del governo hanno incoraggiato a usare le controverse norme sulla blasfemia contro le minoranze innocenti, e ha sottolineato che solo la pressione straniera indurrà il Pakistan ad agire. Il Paese «ha bisogno di pressioni dall'estero, dai governi nei confronti del governo», ha concluso.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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newsnoshonline · 6 months
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Le campagne elettorali alimentate dall’intelligenza artificiale sono qui: dove sono le regole? Intelligenza Artificiale e Politica: Regole Necessarie Le elezioni in paesi come Indonesia e Pakistan suggeriscono l’emergere di un nuovo scenario politico, con l’utilizzo massiccio di tecnologie di intelligenza artificiale. Questo solleva gravi preoccupazioni etiche e sociali. Un Nuovo Scenario: Softfake vs Deepfake L’intelligenza artificiale ha aperto la strada a softfake, manipolazioni visive per migliorare l’immagine di un politico, a differenza dei deepfake associati a intenti dannosi. È una pratica eticamente discutibile che coinvolge direttamente i team elettorali. Un Caso Concreto: Le Elezioni in Indonesia Un esempio tangibile è rappresentato dalle elezioni presidenziali indonesiane, in cui il candidato Prabowo Subianto si
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cinquecolonnemagazine · 7 months
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Armi nucleari, la situazione nel mondo tra riserve e test
Le armi nucleari hanno la capacità di annientare città intere e di causare morte e sofferenza su scala inimmaginabile ha reso il loro utilizzo un tabù nella politica internazionale. Nonostante la loro pericolosità, le armi nucleari continuano ad esistere e ad essere purtroppo una parte importante dell'arsenale bellico di molti Stati. Il loro sviluppo e la loro proliferazione hanno avuto un impatto profondo sulla storia del XX secolo e continuano a influenzare le relazioni internazionali nel XXI secolo. La situazione nel mondo è stata analizzata da Our World in Data. Armi nucleari: numeri nel mondo Nove paesi hanno attualmente armi nucleari: Russia, Stati Uniti, Cina, Francia, Regno Unito, Pakistan, India, Israele e Corea del Nord. Queste potenze nucleari differiscono molto per il numero di testate nucleari che hanno. Il grafico mostra che mentre la maggior parte ha dozzine o poche centinaia di testate, la Russia e gli Stati Uniti ne hanno migliaia: La loro proliferazione Il numero di paesi che possiedono armi nucleari non è mai stato così alto. Solo un paese, il Sudafrica, ha completamente smantellato il suo arsenale. Ma, come mostra il grafico, molti altri stati hanno preso in considerazione o perseguito armi nucleari, e quasi tutti si sono fermati. Alla fine degli anni '70, più di una dozzina di paesi hanno preso in considerazione o lavorato per acquisirli. Recentemente, solo la Siria ha preso in considerazione l'idea di costruire armi nucleari e solo l'Iran ha perseguito la loro costruzione: Il numero di armi nucleari nel corso degli anni Dopo essere aumentati per quasi mezzo secolo dopo la loro creazione negli anni '40, gli arsenali nucleari hanno raggiunto oltre 60.000 testate nel 1986. Da allora abbiamo assistito a un'inversione di tendenza, come mostra il grafico. Le potenze nucleari hanno ridotto molto i loro arsenali nei decenni successivi e il numero di testate è sceso sotto le 20.000 negli anni 2010: La distruttività delle armi nucleari è diminuita? Un semplice conteggio del numero di testate non considera che queste armi differiscono soprattutto per la loro potenza esplosiva. Inoltre, non considera che non tutti possono essere utilizzati contemporaneamente. I dati mostrati nel grafico seguente tentano, invece, di tenerne conto: I test si sono quasi fermati? Gli stati dotati di armi nucleari hanno spesso testato le loro testate in passato, ma ora si sono quasi fermati. Il grafico mostra che hanno raggiunto il picco nel 1962 con 178 test, per lo più condotti dagli Stati Uniti e dall'Unione Sovietica. Questi test hanno danneggiato l'ambiente e le persone, in particolare le comunità indigene. I test sono diminuiti più tardi durante la Guerra Fredda e sono stati quasi assenti negli ultimi due decenni. L'unico paese che ha recentemente effettuato dei test è la Corea del Nord: Foto di Alexander Antropov da Pixabay Read the full article
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ilsimplicissimusblog · 7 months
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Il Pakistan si ribella al padrone americano
A sorpresa Imran Khan l’ex primo ministro esautorato e incarcerato grazie all’intervento degli Usa e dell’esercito pakistano  che è un fedele servitore di Washington, come del resto accade in tutti i Paesi colonizzati, Italia compresa,  ha ottenuto una straordinaria vittoria elettorale, visto che la sua formazione politica, Pti  è ora di gran lunga la maggiore del Paese. Ancor più straordinaria…
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carmenvicinanza · 11 months
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Zarina
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Memory is my only possession.
Zarina è stata l’artista proveniente dal Sud Est Asiatico più conosciuta e rappresentata.
Le sue opere si possono ammirare nelle collezioni permanenti di importanti istituzioni culturali come la Tate Gallery, il Guggenheim, il Metropolitan Museum of Art, il Whitney Museum e il MoMa.
Spaziando tra disegno, incisione e scultura, il suo stile è caratterizzato dall’utilizzo di forme astratte e geometriche.
Nata il 16 luglio 1937, col nome di Zarina Rashid, a Aligarh, nella regione dell’Uttar Pradesh, in India, dopo la spartizione del paese, nel 1947, è fuggita con la famiglia a Karachi, nel neonato Pakistan.
A 21 anni ha sposato un diplomatico da cui ha preso il cognome Hashmi che ha seguito in giro per il mondo. Ha vissuto a Bangkok, Parigi, Bonn, Tokyo, dove si è immersa in movimenti artistici come il modernismo e l’astrazione.
Trasferitasi a New York nel 1976, ha iniziato a frequentare e sostenere i movimenti delle donne e antirazzisti, entrando a far parte dell’Heresies Collective, pubblicazione femminista che esplorava l’intersezione tra arte, politica e giustizia sociale.
Ha insegnato al New York Feminist Art Institute e, nel 1980, ha contribuito a curare una mostra alla AIR Gallery intitolata Dialectics of Isolation: An Exhibition of Third World Women Artists of the United States che ha dato rilievo al lavoro di artiste provenienti da quello che, allora, veniva definito ‘Terzo Mondo‘.
Il lavoro di Zarina ha esplorato il concetto di casa come spazio fluido e astratto che trascende la fisicità o il luogo. È spesso caratterizzato da simboli che richiamano alla mente idee come il movimento, la diaspora e l’esilio, come iscrizioni nella sua lingua nativa, l’urdu, o elementi geometrici ispirati all’arte islamica.
Nel 2011, è stata tra i quattro artisti e artiste a rappresentare per la prima volta l’India alla Biennale di Venezia.
L’Hammer Museum di Los Angeles, nel 2012, ha organizzato la prima retrospettiva sul suo lavoro dal titolo Zarina: Paper Like Skin, in mostra anche al Solomon R. Guggenheim Museum, all’Art Institute of Chicago e alla Pulitzer Art Foundation di Saint Louis.
Numerosi sono stati i riconoscimenti ottenuti per la sua arte e impegno.
Per la critica occidentale, la sua opera rappresenta una fusione intellettuale tra la filosofia “orientale”, la geometria “islamica” e l’astrazione “occidentale”. Per quella del sud est asiatico, il suo lavoro assume un diverso livello di significato: ha trasposto brillantemente, attraverso la sua arte, la testimonianza di un trauma collettivo e il senso di spaesamento che continua a fratturare l’identità del subcontinente.
È morta a Londra il 25 aprile 2020.
Per renderle omaggio, 16 luglio 2023, nel giorno del suo compleanno, Google le ha dedicato un Doodle.
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Saiyuki: origini parte 2
Come detto nel post precedente,l'opera di Wu Cheng'en è ispirata a sua volta ad un altro testo le Testimonianze sulle regioni occidentali del Grande Tang. Il libro venne scritto nel 646 d.C. da Bianji un discepolo di Xuanzang e descrive il viaggio del giovane Xuanzang da Chang'an (oggi Xi'an) verso l'Asia Centrale e forse anche in Asia meridionale tra il 629 e il 645 d.C. Il libro è costituito da 120.000 caratteri cinesi ed è suddiviso in 12 volumi nei quali è descritta la geografia, le terre, il clima, i trasporti marittimi, i prodotti locali,le persone, la lingua, la storia, gli usi e costumi, la religione, la cultura, la politica e via dicendo dei territori occidentali quali Xinjiang, Persia, Tajikistan, Bangladesh, Pakistan, India, Sri Lanka ecc. (ho messo i nomi odierni di alcuni dei territori occidentali visto che Tajikistan, Uzbekistan non esistevano all'epoca). L'opera ha un grande valore storico e archeologico,ad esempio fornisce informazioni sul fatto che a quel tempo esisteva già una cultura buddhista in Afghanistan nonché la prima testimonianza letteraria dell'esistenza dei Buddha di Bamiyan:Buddha di Bamiyan:
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foto risalente al 1931 dal sito: http://www.uspolicyinabigworld.com/2009/10/29/us-diplomat-delivers-odd-resignation-in-afghanistan/bamiyan_buddha/
L'opera è importante anche per la storia indiana tant'è che gli archeologi lo usano per riempire alcuni vuoti della storia indiana. Il libro è noto anche per avere un'esatta descrizione delle distanze e dei luoghi dei diversi posti ed è servito anche come linea guida per lo scavo di molti importanti siti quali Rajagrha,il tempio a Sarnath,Ajanta,le rovine del monastero di Nalanda nel Bihar e le rovine di Vasu Bihar dell'antica città di Pundra.
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Pakistan, bomba a raduno politico: almeno 45 morti
Almeno 45 persone sono rimaste uccise (inizialmente il bilancio era di oltre 70 vittime) e oltre 150 ferite a causa di un’esplosione avvenuta durante un comizio politico nella provincia pakistana del Khyber Pakhtunkhwa. Secondo le prime ricostruzioni, si tratterebbe di un attentato kamikaze, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli.  L’esplosione ha insanguinato una manifestazione politica…
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sauolasa · 1 year
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Pakistan: l'ex premier Imran Khan in tribunale. Disordini e arresti
Lui nega le accuse di corruzione e sedizione: "Persecuzione politica da parte del governo di Shehbaz Sharif"
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kneedeepincynade · 1 year
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Pakistan has decided that China is more important than the US and so will more and more nations
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ HINA RABBANI KHAR: "IL PAKISTAN NON DOVREBBE SACRIFICARE LA SUA PARTNERSHIP STRATEGICA CON LA CINA PER PRESERVARE LE RELAZIONI CON GLI USA" | CRESCE LA FRATELLANZA DI FERRO SINO-PAKISTANA ⚠️
🇵🇰 Hina Rabbani Khar, Ministro di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica Islamica del Pakistan, ha dichiarato che il Rapporto Sino-Pakistano continuerà a crescere, che la Repubblica Islamica non può più mantenere una «via di mezzo» come posizione tra Cina e USA, e - infine - che il Paese Asiatico non sacrificherà la sua Fratellanza di Ferro con la Cina per preservare i rapporti con gli USA 🥳
👁 Andiamo ad analizzare gli ultimi eventi tra Cina e Pakistan, che mostrano l'ulteriore rafforzamento dei Rapporti tra i due Fratelli di Ferro:
一 10/03: Il Tenente Generale Nadeem Ahmed Anjum, Direttore Generale del "Bayna al-Khidmāti Mukhābarāt", Agenzia di Intelligence della Repubblica Islamica del Pakistan, che si occupa di Sicurezza Interna, Controspionaggio e Questioni Militari, si è recato in Cina, a Pechino, su invito del Compagno Chen Yixin, Direttore del Guójiā Ānquán Bù, la più potente Agenzia di Intelligence della Repubblica Popolare Cinese 🇨🇳
🇵🇰 La Delegazione del Pakistan ha discusso questioni di importanza strategica con i Funzionari del Partito Comunista Cinese legati al Guójiā Ānquán Bù, con l'obiettivo di rafforzare il Partenariato Strategico tra i due Paesi, legati da una "Fratellanza di Ferro" 💕
🇵🇰 Oltre al Direttore Anjum, si sono recati in Cina anche il Direttore Generale delle Operazioni Militari del Pakistan, il Generale Sahir Shamshad Mirza, così come ufficiali del Quartier Generale per le Operazioni Congiunte 🪖
🤔 Essendo un Incontro di Alto Livello tra funzionari dell'Intelligence, non sono state rilasciate dichiarazioni, ma è probabile che i temi trattati siano stati:
➖ La questione dell'instabilità politica attuale in Pakistan 🔥
➖ La tensione Sino-Indiana sul Confine tra i due Paesi 🔥
➖ La tensione Indo-Pakistana, con l'India che si sta sempre più legando agli USA in funzione anti-Cinese e anti-Musulmana, dato che produce l'85% della propaganda anti-Musulmana a livello mondiale 🤮
二 26/04: Il Generale Zhang Youxia - Vice-Presidente della Commissione Militare Centrale - ha incontrato, a Pechino, il Generale Asim Munir, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito del Pakistan 🇵🇰
🌟 Il Generale Cinese ha sottolineato che, indipendentemente dai cambiamenti della situazione internazionale, la Cina darà sempre priorità al Pakistan nella Diplomazia tra Paesi vicini, e che l'Esercito Popolare di Liberazione è disposto ad approfondire la cooperazione tecnico-militare con l'Esercito del Pakistan 🤝
🇵🇰 Il Generale Pakistano ha riconosciuto la profonda Amicizia e Fratellanza tra i due Paesi, e ha dichiarato che la Repubblica Islamica è disposta a rafforzare la Cooperazione con la Cina, per contribuire alla Stabilità e alla Pace della Regione 🕊
三 27/04: Il Compagno Wang Yi - Direttore dell'Ufficio Generale della Commissione Centrale per gli Affari Esteri del Partito Comunista Cinese - ha incontrato il Generale Munir, a Pechino 🚩
🚩 Il Diplomatico Cinese ha dichiarato che l'Esercito del Pakistan è uno strenuo difensore della stabilità e della sicurezza, nonché un fermo sostenitore dell'Amicizia Sino-Pakistana 💕
🇨🇳 Wang Yi ha sottolineato che l'Amicizia Sino-Pakistana si fonda su Tre Pilastri:
➖ Rispetto Reciproco (相互尊重) 💕
➖ Fiducia Reciproca (相互信任) 💕
➖ Sostegno Reciproco (相互支持) 💕
🇨🇳 La Cina apprezza la posizione amichevole del Governo Pakistano, e continuerà a sostenere il Pakistan per salvaguardare la sua Sovranità, la sua Indipendenza e la sua Integrità Territoriale, e aiuterà la Repubblica Islamica a raggiungere l'Unità, la Stabilità, lo Sviluppo e la Prosperità, per permettere al Paese di svolgere un ruolo importante nella Regione e nel Mondo 🌐
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⚠️ HINA RABBANI KHAR: "PAKISTAN SHOULD NOT SACRIFICE ITS STRATEGIC PARTNERSHIP WITH CHINA TO PRESERVE RELATIONS WITH US" | THE SINO-PAKISTANI IRON BROTHERHOOD GROWS ⚠️
🇵🇰 Hina Rabbani Khar, Minister of State for Foreign Affairs of the Islamic Republic of Pakistan, said that the Sino-Pakistani relationship will continue to grow, that the Islamic Republic can no longer maintain a "middle ground" as a position between China and USA, and - finally - that the Asian country will not sacrifice its Iron Brotherhood with China to preserve relations with the USA 🥳
👁 Let's analyze the latest events between China and Pakistan, which show the further strengthening of relations between the two Iron Brothers:
一 10/03: Lieutenant General Nadeem Ahmed Anjum, Director General of the "Bayna al-Khidmāti Mukhābarāt", Intelligence Agency of the Islamic Republic of Pakistan, which deals with Internal Security, Counterintelligence and Military Matters, went to China, in Beijing, at the invitation of Comrade Chen Yixin, Director of Guójiā Ānquán Bù, the most powerful Intelligence Agency of the People's Republic of China 🇨🇳
🇵🇰 The Pakistan Delegation discussed issues of strategic importance with the Chinese Communist Party officials linked to Guójiā Ānquán Bù, with the aim of strengthening the Strategic Partnership between the two countries, bound by an "Iron Brotherhood" 💕
🇵🇰 In addition to Director Anjum, Pakistan's Director General of Military Operations, General Sahir Shamshad Mirza, as well as officers from the Joint Operations Headquarters 🪖
🤔 Being a High Level Meeting between Intelligence officials, no statements were released, but it is likely that the topics discussed were:
➖ The issue of current political instability in Pakistan 🔥
➖ The Sino-Indian tension on the border between the two countries 🔥
➖ The Indo-Pakistani tension, with India increasingly linking itself to the USA in an anti-Chinese and anti-Muslim function, since it produces 85% of anti-Muslim propaganda worldwide 🤮
二 26/04: General Zhang Youxia - Vice-Chairman of the Central Military Commission - met General Asim Munir, Chief of Staff of the Pakistan Army in Beijing 🇵🇰
🌟 The Chinese General stressed that regardless of the changes in the international situation, China will always give priority to Pakistan in neighboring diplomacy, and that the People's Liberation Army is willing to deepen military-technical cooperation with the Pakistan 🤝
🇵🇰 The Pakistani General recognized the deep friendship and brotherhood between the two countries, and declared that the Islamic Republic is willing to strengthen cooperation with China, to contribute to the stability and peace of the region 🕊
三 27/04:Comrade Wang Yi - Director of the General Office of the Central Commission on Foreign Affairs of the Communist Party of China - met with General Munir, in Beijing 🚩
🚩 Chinese Diplomat said Pakistan Army is a staunch defender of stability and security as well as a firm supporter of Sino-Pakistani Friendship 💕
🇨🇳 Wang Yi pointed out that Sino-Pakistani Friendship is based on Three Pillars:
➖ Mutual Respect (相互尊重) 💕
➖ Mutual Trust (相互信任) 💕
➖ Mutual Support (相互支持) 💕
🇨🇳 China appreciates the friendly stance of the Government of Pakistan, and will continue to support Pakistan to safeguard its Sovereignty, Independence and Territorial Integrity, and help the Islamic Republic achieve Unity, Stability, Development and Prosperity, to allow the country to play an important role in the Region and in the World 🌐
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scrivoluzione · 2 years
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Pakistan: la crisi politica e lo scontro interno alla classe dominante arriva a un livello senza precedenti https://www.rivoluzione.red/pakistan-la-crisi-politica-e-lo-scontro-interno-alla-classe-dominante-a-un-livello-senza-precedenti/
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lamilanomagazine · 4 months
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Arrestata in Pakistan la madre di Saman Abbas
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Arrestata in Pakistan la madre di Saman Abbas. La madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, 51 anni, è stata arrestata in Pakistan. La donna a dicembre era stata condannata all'ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia, per l'omicidio della figlia. Era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara, insieme al marito, dopo l'omicidio. Su di lei pendeva un mandato di cattura internazionale. La 51enne è stata trovata in un villaggio ai confini con il Kashmir. Le attività di ricerca e dell'arresto sono state coordinate dalla Federal investigation agency con il supporto di Punjab Police e il concorso dell'ufficio di polizia presso l'ambasciata d'Italia in Pakistan. Nazia Shaheen, stando a quanto si apprende, è stata trasferita a Islamabad per le procedure formali di estradizione. «Siamo veramente felici di apprendere la notizia dell'arresto della madre di Saman, avvenuto questa mattina da parte della polizia del Punjab. Speravamo e ci credevamo fosse solo una questione di tempo. Una madre che si macchia di questo efferato crimine merita di scontare tutta la condanna inflitta dal Tribunale di Reggio Emilia. Attendiamo sia estradata e venga a scontare la sua pena», ha detto l’avvocato Claudio Falleti, della parte civile Saqib Ayub, fidanzato italiano di Saman.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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arcobalengo · 2 years
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Brzezinski: «Sì. Secondo la versione ufficiale della storia, l’aiuto della Cia iniziò durante il 1980, vale a dire, dopo che l’esercito sovietico invase l’Afghanistan, il 24 dicembre 1979. Ma la realtà, custodita segretamente sino ad ora, è completamente diversa. In realtà, fu il 3 luglio 1979 che il presidente Carter firmò la prima direttiva per aiutare segretamente gli oppositori del regime filosovietico di Kabul. E quel giorno stesso, io scrissi una nota al Presidente, nella quale gli spiegavo che secondo me questo aiuto avrebbe indotto i sovietici a intervenire militarmente». Jauvert: «Malgrado questo rischio, lei era un sostenitore di questa azione coperta. Forse che lei stesso desiderava questa entrata in guerra dell’Unione Sovietica e ha cercato di provocarla? ». Brzezinski: «Non è affatto così. Non abbiamo spinto i sovietici a intervenire, ma incrementammo consapevolmente la possibilità che lo facessero». Jauvert: «Quando i sovietici giustificarono il loro intervento affermando che intendevano combattere contro un segreto coinvolgimento degli Stati Uniti in Afghanistan, la gente non ci credette. Tuttavia, c’era un fondo di verità. Oggi non si pente di nulla?». Brzezinski: «Pentirmi di cosa? Quell’operazione segreta fu un’idea eccellente. Ebbe l’effetto di trascinare i russi nella trappola afghana e lei vorrebbe che me ne pentissi? Il giorno che i sovietici attraversarono ufficialmente il confine, scrissi al presidente Carter: “Adesso abbiamo l’opportunità di dare all’Unione Sovietica la sua guerra del Vietnam”. In effetti, per quasi dieci anni, Mosca dovette condurre una guerra insostenibile dal governo, un conflitto che contribuì alla demoralizzazione e infine al collasso dell’impero sovietico». Jauvert: «E lei non si pente neanche di aver appoggiato il fondamentalismo islamico, avendo fornito armi e addestramento ai futuri terroristi?». Brzezinski: «Cos’è più importante per la Storia del mondo? I Talebani o il collasso dell’impero sovietico? Qualche musulmano fomentato o la liberazione dell’Europa centrale e la fine della guerra fredda?». Jauvert: «Qualche musulmano fomentato? Ma è stato detto e ripetuto che il fondamentalismo islamico oggi rappresenta una minaccia mondiale». Brzezinski: «Sciocchezze! Si sostiene che l’Occidente avesse una politica globale nei confronti dell’Islam. Questo è stupido. Non c’è un Islam globale. Guardi all’Islam razionalmente e senza demagogia o emotività. È la maggior religione del mondo, con un miliardo e mezzo di seguaci. Ma cosa c’è in comune tra il fondamentalismo dell’Arabia Saudita, il Marocco moderato, il militarismo del Pakistan, l’Egitto filo-occidentale o il secolarismo dell’Asia centrale? Niente di più di ciò che unisce le nazioni cristiane».
Franco Fracassi - The Italy Project
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