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#Riforme Militari
greciaroma · 1 month
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Temistocle
Temistocle, membro della nuova generazione di politici sale alla ribalta della democrazia ateniese, insieme al suo grande rivale Aristide. Aveva Combattuto a Maratona durante la prima guerra persiana, essendo uno dei dieci strateghi ateniesi menzionati da Erodoto. Come grande politico, Temistocle era vicino al popolo e godeva dell'appoggio delle classi inferiori ateniesi, che, in generale, lo contrapponevano alla nobiltà. Eletto arconte nel 493 a.C prese una serie di misure per aumentare la potenza navale di Atene, cosa che sarebbe diventata fondamentale per tutta la sua carriera politica.
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kneedeepincynade · 11 months
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They failed in 1989,they failed in 2020, and they will always fail,China can not be broken
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ 拨乱反正 - ELIMINARE IL CHAOS, TORNARE ALLA NORMALITÀ ⚠️
🚩 Il 09/06 del 1989, quando il tentativo di rivoluzione colorata e golpe anti-CPC era ormai fallito, il Compagno Deng Xiaoping - Presidente della Commissione Militare Centrale, tenne un discorso a Pechino, che quasi nessuno conosce 🤔
💬 "Vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze ai Compagni dell'Esercito Popolare di Liberazione, alla Polizia Armata del Popolo e alla Polizia che sono morti nella Lotta, e la mia sincera solidarietà ai Compagni che sono stati feriti" 💕
💬 "[...] Questa tempesta doveva accadere, prima o poi. Come determinato dal Clima Internazionale [la caduta forzata del Socialismo in Europa] e Domestico [ONG come il NED insediatesi in Cina grazie all'aiuto di traditori come Zhao Ziyang], doveva accadere" 😭
💬 "Tutto ciò si è rivelato a nostro favore, poiché abbiamo ancora un folto gruppo di veterani che hanno sperimentato molte tempeste e hanno una profonda comprensione degli eventi. Sono dalla parte dell'intraprendere un'azione risoluta per contrastare i tumulti" ⭐️
💬 "[...] Era inevitabile che il tumulto si trasformasse in una ribellione contro-rivoluzionaria. Abbiamo ancora un gruppo di Compagni anziani, abbiamo un gruppo di quadri che hanno preso parte alla Rivoluzione, ecco perché è stato relativamente semplice per noi gestire la questione" ⭐️
💬 "La principale difficoltà nella gestione della questione risiedeva nel fatto che non avevamo mai vissuto una situazione del genere, in cui una piccola minoranza di pessime persone si mescolava a tanti giovani studenti e curiosi. Ciò che abbiamo affrontato non era solo gente comune che era stat fuorviata, ma anche una cricca ribelle. [...] Volevano rovesciare il nostro Stato e il nostro Partito" ⚔️
💬 "Avevano due slogan principali: «Rovesciare il Partito Comunista» e «Rovesciare il Sistema Socialista», il loro obiettivo era stabilire una repubblica borghese interamente dipendente dall'Occidente" 😡
💬 "In una parola, questa era una PROVA, e l'abbiamo superata. Di fronte al pericolo, i Compagni non hanno dimenticato il Popolo, gli insegnamenti del Partito e gli interessi della Cina" 💕
💬 "Nelle riforme politiche possiamo affermare un punto: dobbiamo insistere per attuare il Sistema del Congresso Nazionale del Popolo e non il Sistema Americano. [...] Gli USA ci rimproverano per aver soppresso gli studenti. Ma quando hanno gestito i disordini studenteschi nel loro Paese, non hanno inviato Polizia e truppe, non hanno arrestato persone e versato il sangue? Loro stavano sopprimendo gli studenti e il Popolo, noi stavamo reprimendo la ribellione contro-rivoluzionaria. Quali qualifiche hanno per criticarci?" ⭐️
💬 "Dobbiamo riassumere coscienziosamente le nostre esperienze, perseverare in ciò che è giusto, correggere ciò che è sbagliato, fare di più dove siamo rimasti indietro, riassumere le esperienze del presente e guardare al futuro" 💕
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⚠️ 拨乱反正 - ELIMINATE THE CHAOS, RETURN TO NORMALITY ⚠️
🚩 On 09/06, 1989, when the attempted color revolution and anti-CPC coup had failed, Comrade Deng Xiaoping , Chairman of the Central Military Commission, gave a speech in Beijing, which hardly anyone knows about 🤔
💬 "I would like to express my deepest condolences to the Comrades of the People's Liberation Army, the People's Armed Police and the Police who died in the Struggle, and my sincere sympathy to the Comrades who were injured" 💕
💬 "[...] This storm had to happen, sooner or later. As determined by the International Climate [the forced fall of Socialism in Europe] and Domestic [NGOs like NED settled in China with the help of traitors like Zhao Ziyang] , it had to happen" 😭
💬 "All of this has worked out in our favor as we still have a large group of veterans who have experienced many storms and have a deep understanding of the events. They are on the side of taking resolute action to counter the turmoil" ⭐️
💬 "[...] It was inevitable that the turmoil would turn into a counter-revolutionary rebellion. We still have a group of senior Comrades, we have a group of cadres who took part in the Revolution, that's why it was relatively easy for us to manage the question" ⭐️
💬 "The main difficulty in managing the issue lay in the fact that we had never experienced a situation like this, in which a small minority of bad people mixed with many young students and curious people. What we faced was not just ordinary people who were misguided stat, but also a rebel clique. [...] They wanted to overthrow our state and our party" ⚔️
💬 "They had two main slogans: «Overthrow the Communist Party» and «Overthrow the Socialist System», their goal was to establish a bourgeois republic entirely dependent on the West" 😡
💬 "In a word, this was a TEST, and we passed it. In the face of danger, the Comrades have not forgotten the People, the Party's teachings, and China's interests" 💕
💬 "In political reforms we can affirm one point: we must insist on implementing the National People's Congress System and not the American System. [...] The USA reproaches us for suppressing students. But when they handled the student unrest in the their country, didn't they send police and troops, didn't they arrest people and shed blood? They were suppressing the students and the People, we were suppressing the counter-revolutionary rebellion. What qualifications do they have to criticize us?" ⭐️
💬 "We must conscientiously summarize our experiences, persevere in what is right, correct what is wrong, do more where we have fallen behind, summarize the experiences of the present and look to the future" 💕
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goodbearblind · 2 years
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"Al fondo della mia rivolta contro i potenti trovo, più antico, il ricordo dell'orrore delle torture inflitte alle bestie... e più l'uomo è feroce verso la bestia, più è carponi davanti agli uomini che lo dominano."
Louise Michel, fu una poetessa, un'insegnante e sopratutto una militante anarchica francese. Fondamentale fu il suo contributo nel corso dell'esperienza della "Comune di Parigi".
A seguito delle sconfitte militari della Francia contro la Prussia, il 4 settembre 1870 la popolazione della capitale francese era insorta proclamando la Repubblica. Quando però il governo provvisorio tradì le speranze di cambiamento e minacciò il ritorno della monarchia, i parigini si ribellarono e cacciarono Thiers e i suoi ministri. Il 26 marzo nacque la Comune che nel corso della sua breve esistenza varò importanti riforme sociali e politiche.
Nel corso di questa esperienza, che terminerà con l'intervento delle truppe governative e il massacro di 20.000 parigini, Louise Michel si distinse per coraggio e forza di volontà. Combatté sulle barricate, medicò i feriti, divise il pane tra i poveri.
Ferita, sopravvisse all'occupazione della città, ma quando le autorità minacciarono di rivalersi su sua madre si consegnò.
Al processo chiese per se stessa la condanna a morte, assumendosi la responsabilità piena di tutto ciò che aveva fatto.
Alla fine fu esiliata in Nuova Caledonia, dove rimase per sette lunghi anni conquistandosi la fiducia e il rispetto dei nativi.
Tornata in Francia, fu nuovamente arrestata, condannata e subì anche un'attentato ma nulla la scoraggiò a lottare fino all'ultimo dei suoi giorni, per l'emancipazioni delle classi popolari.
Cannibali e Re
#louisemichel
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e-o-t-w · 5 months
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Eyes on the world #173
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Edizione natalizia delle news, dando nel frattempo il benvenuto anche all’inverno.
Questa settimana sono diversi gli ambiti da coprire, dalla guerra tra Israele e Hamas che non accenna a fermarsi alle ultime sull’Italia, fino al gravissimo attentato a Praga e alla sentenza che potrebbe rivoluzionare – sulla carta – il mondo del calcio.
Inforcate il vostro cappellino natalizio più bello e cominciamo 👇
🇮🇱 ISRAELE-HAMAS: RIAPERTO IL VARCO DI KEREM SHALOM, NUOVE NEGOZIAZIONI, L’INCHIESTA DEL NYT
(1) La guerra tra #Israele e #Hamas taglia quasi il traguardo dei 3 mesi e dalla Striscia di #Gaza arriva qualche novità degna di nota. Intanto è stato riaperto il varco di Kerem Shalom, nel sud-est, al fine di consentire ai camion con aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese di entrare. Il varco è rimasto chiuso dal 7 ottobre scorso, lasciando quello di #Rafah come unico accesso disponibile. In questo modo, secondo le prime stime, potranno essere raddoppiati i quantitativi di cibo e medicinali da destinare ai civili all’interno della Striscia. Continua nel frattempo la scarsità di carburante e, per riscaldarsi e cucinare, la popolazione della Striscia ha iniziato a tagliare pressoché ogni albero presente in zona. C’è chi usa persino la spazzatura, mettendo a rischio la propria salute per via dell’inalazione di gas tossici. Intanto l’esercito israeliano continua a setacciare i tunnel sotterranei usati da Hamas; in settimana ne è stato trovato uno di ingenti dimensioni, dentro il quale sarebbe potuta passare addirittura una macchina. Lo stesso esercito è coinvolto insieme ad Hamas e alle delegazioni di Egitto e Qatar nella negoziazione di una nuova tregua, con l’obiettivo di liberare nuovi ostaggi. Hamas chiede in cambio la sospensione di tutte le operazioni militari a Gaza, oltre all’arrivo di nuovi aiuti umanitari a Gaza. Il penultimo punto sembra essere quello più discusso e meno negoziabile da parte del governo israeliano di Benjamin #Netanyahu, che punta dritto alla distruzione totale di Hamas prima di un ipotetico cessate il fuoco. Anche nelle #NazioniUnite si sta provando a trovare nuovi compromessi, coinvolgendo i governi di tutto il mondo. A questo proposito, ieri il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato una nuova risoluzione per l’ingresso di aiuti umanitari, ma senza alcuna menzione di una conclusione delle ostilità (salvo solo la richiesta di “creare le condizioni” per ottenerla). Nessuno ha messo il veto su tale decisione, che è quindi stata approvata. In chiusura, il conflitto vero e proprio – purtroppo – prosegue. Il New York Times ha riportato i risultati di un’inchiesta secondo cui l’esercito israeliano avrebbe bombardato zone definite da lui stesso sicure e dove aveva consigliato ai civili palestinesi di rifugiarsi. Sono state usate immagini satellitari per analizzare alcuni crateri particolarmente grandi generati da uno specifico modello di bomba (Mk 84). Dopo aver scremato tutto il materiale antecedente alla guerra degli ultimi mesi, è stato stimato che oltre 200 di queste bombe sono state lanciate in tali zone. L’esercito ha giustificato l’utilizzo di questi armamenti parlando dell’intenzione di voler eliminare Hamas a qualunque costo e che l’uso fatto delle bombe verrà valutato in un secondo momento. Inutile dire come tali dichiarazioni abbiano incontrato il disaccordo di diversi osservatori internazionali, compreso il governo degli Stati Uniti (tra i principali finanziatori di Israele e da qualche settimana contrario ad alcune azioni intraprese dal governo locale e dall’esercito).
🇮🇹 LEGGE DI BILANCIO, PATTO DI STABILITÀ, MES: LE ULTIME DALL’ITALIA SUL TEMA RIFORME, MA NON SOLO
(2) Iniziamo dallo scorso weekend, quando un importante voto alla commissione #Bilancio del #Senato ha sbloccato il disegno di legge omonimo con l’approvazione di 4 emendamenti molto sentiti. Innanzitutto è stato cancellato un taglio alle #pensioni del personale sanitario e di alcune classi di insegnanti, misura parecchio discussa per alleggerire il sistema pensionistico, ed è stato anche rimodulato quanto lo Stato deve stanziare per finanziare il #Ponte sullo Stretto (la famosa querelle che ha indispettito la Sicilia, costretta a mettere più di quanto previsto). Sono state inoltre aggiunte risorse per gli stipendi delle forze dell’ordine e fondi per gli enti locali. Il testo ha ottenuto solo ieri la fiducia al Senato, mentre l’ok definitivo dalla Camera dovrebbe arrivare il 29 dicembre. Non è arrivato in tempo per essere inserito in legge di bilancio il rinnovo del #Superbonus, sul quale il governo è ancora spaccato. Parliamo dell’agevolazione fiscale dedicata a interventi di ristrutturazione edilizia per migliorare l’efficienza energetica di condomini e case in generale. In tutto ciò, va segnalato un grosso attacco informatico che ha colpito #Westpole, tra le principali aziende fornitrici di servizi informatici in Italia. Questo ha provocato enormi problemi a #PADigitale, la società che fornisce software alla pubblica amministrazione (parliamo di 540 comuni e più di 700 enti e aziende pubbliche). I server sono stati bloccati dal gruppo Lockbit, che per rimuovere il blocco ha chiesto un riscatto. Al momento non è noto quanto sia stato chiesto, a quanto ammonti il danno effettivo, né quanto ci vorrà per ritornare alla situazione di partenza. Nel frattempo, è stato anche trovato un accordo all’unanimità per la riforma del Patto di stabilità. I 27 paesi membri dell’UE hanno approvato il nuovo pacchetto di regole fiscali alle quali saranno sottoposti, dopo che l’Italia aveva minacciato di porre il veto per via di misure definite troppo stringenti e irrealistiche pur di non aumentare in modo esponenziale il ricorso al debito. Il ministro dell’Economia Giorgetti ha poi fatto marcia indietro dopo l’ammorbidimento di alcuni obiettivi. Prima di entrare in vigore le norme vanno comunque discusse e approvate dal Parlamento Europeo e in ogni caso non interesseranno le misure previste per il 2024. Ultima, ma non per importanza, la questione #MES, l’istituzione creata per aiutare i paesi dell’Eurozona in crisi economica. L’Italia è l’unico paese degli interessati a non aver ancora approvato la riforma internamente e questa settimana non sono stati fatti passi avanti, anzi. Si è votato proprio per la sua ratifica, ma i maggiori partiti di governo (tranne Forza Italia, astenuta come l’Alleanza Verdi e Sinistra) e il Movimento 5 Stelle hanno votato contro. PD, Italia Viva e Azione hanno invece votato a favore. Di fatto, la mancata ratifica blocca l’intero meccanismo per tutti i paesi che fanno parte del MES (20). È probabile che un nuovo voto venga rinviato all’estate del 2024 (dopo le elezioni europee in programma a giugno), dal momento che non è possibile discutere una proposta di legge analoga a una bocciata prima di sei mesi.
🇨🇿 PRAGA: UNO 24ENNE UCCIDE 14 PERSONE NELL’UNIVERSITÀ DI PRAGA, POI SI SUICIDA. IGNOTE LE CAUSE
(3) Andiamo momentaneamente in #RepubblicaCeca per un gravissimo attentato che ha coinvolto l’università di #Praga. Giovedì un uomo di 24 anni ha aperto il fuoco uccidendo 14 persone e ferendone più di 20, prima di togliersi la vita. Ieri mattina la polizia ha reso noto che l’uomo ha deciso di suicidarsi dopo essere stato circondato dagli agenti. È emerso anche che si trattasse di uno degli indagati per l’omicidio di un uomo e della propria figlia avvenuto la scorsa settimana, ma per la conferma saranno necessari ulteriori esami. Il 24enne aveva la licenza per utilizzare ben 8 armi, tra le quali 2 fucili, ma non è stato reso noto quale sia stata quella usata per l’attentato all’università. Ad attacco iniziato, diversi studenti e docenti hanno documentato sui social l’essersi barricati all’interno delle classi, e persino sui tetti (spaventose, a questo proposito, diverse immagini circolate nelle ultime ore). L’uomo è stato identificato con il nome di David K, studente dell’università di Praga (non è chiaro ancora di quale facoltà). La polizia ha trovato morto anche il padre dell’assassino nella propria abitazione, e le prime ricostruzioni fanno pensare sia stato il figlio stesso a ucciderlo. Sulle cause degli omicidi sono ancora in corso le indagini.
⚽ CALCIO: APPROVATA LA CREAZIONE DELLA SUPER LEGA. SVANITO IL MONOPOLIO DI UEFA E FIFA?
(4) In settimana una sentenza molto attesa ha gettato le basi per una imminente rivoluzione nel mondo del #calcio che conosciamo. Si è tornato infatti a parlare della tanto osteggiata #SuperLega, il progetto di un torneo calcistico europeo indipendente dalla #UEFA, ovvero la confederazione che gestisce il calcio nel nostro continente. È stata direttamente la Corte di Giustizia dell’Unione Europea a emettere il giudizio sul ricorso fatto nel 2021 dai promotori del nuovo torneo, al quale la UEFA si è opposta su tutta la linea, facendo emergere sospetti su una possibile violazione del diritto alla concorrenza nel mercato interno. A questo proposito, secondo i difensori della Super Lega, la UEFA avrebbe quindi in questo modo esercitato una specie di monopolio sul calcio professionistico europeo. L’organo si è a sua volta difeso rivendicando il potere che possiede da statuto sui club che aderiscono alle federazioni che lo compongono. La società promotrice della Super Lega ha accolto con ovvio entusiasmo la sentenza, promettendo a tutti i tifosi di mostrare le future partite del torneo in chiaro e rivendicando la liberazione dal suddetto monopolio della UEFA. Quest’ultima, quando il progetto naufragò nel settembre del 2021, aveva dapprima promesso di punire i team maggiormente coinvolti nel progetto (Juventus, Real Madrid e Barcellona), salvo poi fare marcia indietro in seguito all’intervento del Dipartimento federale di giustizia svizzero (la sede dell’UEFA si trova proprio in Svizzera, a Nyon). Tornando alla sentenza, vale la pena sottolineare due aspetti della faccenda: in primo luogo, la Corte di Giustizia non si è espressa sulla Super Lega in sé o sulla sua organizzazione, bensì solo sul ruolo dell’UEFA e della #FIFA (l’organo che racchiude tutte le federazioni continentali, anch’esso accusato di avere regole tali da restringere la concorrenza), mentre in secondo luogo è importante sottolineare come molti club non siano a loro volta inclini ad accettare eventuali inviti da parte della Super Lega. Infatti – senza citare l’ovvia approvazione di Real Madrid, Barcellona e Juventus (già d’accordo con il progetto originale) – altri importanti team europei come Bayern Monaco, Atletico Madrid, PSG, Manchester United, Roma e Inter, per citarne alcuni, si sono dichiarati contrari alla formazione di un nuovo ipotetico torneo calcistico, seguite a ruota dalle federazioni calcistiche di Italia e Inghilterra. Saranno comunque mesi molto importanti per il futuro del calcio, che potrebbe non essere più lo stesso dopo la sentenza di giovedì.
Alla prossima e buon Natale 👋🎄
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reginadeinisseni · 7 months
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GERÇEK BİR LİDERİN GERÇEK HAYAT HİKAYESİ - MUSTAFA KEMAL ATATÜRK
❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️ ❤️❤️ Mustafa Kemal Atatürk
STIAMO PER FESTEGGIARE IL CENTENARIO DEL PADRE DELLA PATRIA TURCA
Atatürk negli anni '30 del XX secolo 1º Presidente della Turchia Durata mandato 29 ottobre 1923 – 10 novembre 1938 Capo del governo İsmet İnönü Ali Fethi Okyar Celâl Bayar Predecessore carica istituita Successore İsmet İnönü 1º Primo ministro del Governo della Grande Assemblea Nazionale Turca Durata mandato 3 maggio 1920 – 24 gennaio 1921 Predecessore carica istituita Successore Fevzi Çakmak 1º Presidente della Grande assemblea nazionale della Turchia Durata mandato 24 aprile 1920 – 29 ottobre 1923 Predecessore carica istituita Successore Ali Fethi Okyar 1° Leader del Partito Popolare Repubblicano Durata mandato 9 settembre 1923 – 10 novembre 1938 Predecessore carica istituita Successore İsmet İnönü Dati generali Partito politico Partito Popolare Repubblicano Professione Ufficiale Firma Firma di Mustafa Kemal Atatürk Mustafa Kemal Atatürk Mustafa Kemal Pascià nel 1923, comandante in capo dell'esercito turco Nascita Salonicco, 19 maggio 1881 Morte Istanbul, 10 novembre 1938 Cause della morte cirrosi epatica Luogo di sepoltura Anıtkabir, Ankara (dal 1953) Precedentemente: Museo Etnografico, Ankara (1938-1953) Dati militari Paese servito Bandiera dell'Impero ottomano Impero ottomano Bandiera della Turchia Turchia Forza armata Esercito ottomano Esercito turco Anni di servizio 1893-1927 Grado Maresciallo Guerre Guerra italo-turca Guerre balcaniche Prima guerra mondiale Guerra d'indipendenza turca Comandante di 19ª Divisione 16º Corpo 2ª armata ottomana 7ª armata ottomana Gruppo d'armata Yildirim "fonti nel corpo del testo" voci di militari presenti su Wikipedia Manuale Mustafa Kemal Atatürk (IPA: [mustaˈfa ceˈmal aˈtaˌtyɾc]) (Salonicco, 19 maggio 1881[1] – Istanbul, 10 novembre 1938) è stato un generale e politico turco, fondatore e primo Presidente della Repubblica turca (1923-1938). Dal 1916 fu chiamato Mustafa Kemal "Paşa", dal 1934 Kemal "Atatürk".
È considerato l'eroe nazionale turco, e il padre della Turchia moderna.[2] Forte del suo prestigio in patria per aver assicurato la vittoria turca nella battaglia di Gallipoli del 1915 durante la prima guerra mondiale, Mustafa Kemal guidò il Movimento Nazionale Turco che resistette all'occupazione e alla spartizione della Turchia continentale da parte delle Potenze alleate dopo la sconfitta e dissoluzione dell'Impero Ottomano. Sotto il suo comando, nella guerra di indipendenza turca le forze turche sconfissero e cacciarono le armate armene, francesi, italiane e greche, nonché gli ultimi lealisti del sultano ottomano, ottenendo così la rinegoziazione dei trattati di pace e quindi la firma del Trattato di Losanna (1923) in sostituzione a quello di Sèvres. Infine dichiarò decaduto il sultanato, proclamando così la Repubblica di Turchia.
Fu promotore di una radicale politica di riforme volte alla modernizzazione e secolarizzazione della Turchia, facendola diventare una nazione laica e in via di industrializzazione, favorendo inoltre una profonda occidentalizzazione dal punto di vista culturale e dei costumi, volta a creare un distacco dalla precedente cultura ottomana e islamista. Ideologicamente laico e nazionalista, le sue politiche e teorie sociopolitiche divennero note come kemalismo.
Per i suoi meriti in patria, così come in Europa, è considerato una delle più importanti figure del XX secolo.
Rapporti con la Russia e poi Unione Sovietica Il 26 aprile 1920, Mustafa Kemal inviò un messaggio a Vladimir Lenin, leader bolscevico della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa (non ancora Unione Sovietica), promettendogli di coordinare le loro operazioni militari con i bolscevichi nella comune "lotta contro i governi imperialisti", richiedendogli 5 milioni di lire in oro e in armamenti. Per i successivi due anni, il governo di Lenin inviò aiuti militari alla Turchia tra i quali 6000 fucili e 5 milioni di munizioni.[38]
Nel 1921, Kemal firmò il Trattato di Mosca (Amicizia e Fratellanza) con la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, il quale fu poi seguito dal Trattato di Kars per assicurare i confini settentrionali della Repubblica di Turchia con la Repubblica Socialista Sovietica di Armenia, la quale era ancora formalmente indipendente ma nell'orbita sovietica. Le relazioni tra la Turchia di Kemal e l'Unione Sovietica furono fin da subito amichevoli ma basate sul fatto che erano contro un nemico comune: la Gran Bretagna e l'Occidente.[39] Nonostante i suoi rapporti con l'Unione Sovietica, Atatürk non era disposto a far penetrare il comunismo in Turchia. «L'amicizia con la Russia», disse, «non è finalizzata ad adottare la loro ideologia del comunismo in Turchia».[39]
#gustavopetro #colombia #DONALDTRUMP #TRUMP #BOLSONARO #DORIGHEZZI #STRISCIALANOTIZIA #FRANCESCO #RUTELLI #PROPAGANDALIVE #ELUANA #ENGLARO #ELUANAENGLARO #CRISTIANODEANDRE #twitter #facebook #skyrock #linkedin #instagram #okru #tiktok
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carmenvicinanza · 2 years
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Lorenza Carlassare
https://www.unadonnalgiorno.it/lorenza-carlassare/
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Lorenza Carlassare, giurista e costituzionalista, è stata la prima donna in Italia a vincere una cattedra di Diritto costituzionale, fino ad allora considerata materia ‘da uomini’.
Nacque il 1º aprile 1931 a Padova dove si era laureata con lode in Giurisprudenza, risultando la migliore dell’anno. Negli anni Cinquanta ebbe un assegno da assistente straordinaria, revocato immediatamente dopo il matrimonio, decisione presa perché “una donna sposata non può avere interessi scientifici né una posizione intellettuale”.
A causa di una legge fascista del 1919 che escludeva le donne dalla magistratura, oltre che da funzioni dirigenziali nella Pubblica amministrazione, non ha mai potuto ambire a quella carriera.
Ha avuto un percorso accademico impeccabile anche se, nei primi anni si è dovuta scontrare con una rigida mentalità e pratica maschilista.
Ha insegnato all’Università di Padova, Verona e Ferrara. È stata Accademica dei Lincei, socia dell’Accademia Olimpica di Vicenza e dell’Accademia Galileiana di Scienze Lettere e Arti di Padova.
Per divulgare la conoscenza e la difesa della Costituzione, ha scritto vari libri e articoli su quotidiani e riviste.  
Tra sue opere, oltre alle pubblicazioni di carattere scientifico, figurano Conversazioni sulla Costituzione e Nel segno della Costituzione. La nostra carta per il futuro.
Ha contribuito alla redazione della Storia d’Italia Einaudi.
Per molti anni ha fatto parte attiva dell’associazione di cultura politica Libertà e Giustizia, prima nel Consiglio di Presidenza e, fino all’ultimo, come sua garante e socia onoraria.
Ha fatto parte della commissione per le riforme costituzionali istituita nella XVII legislatura per elaborare proposte di modifica della seconda parte della Costituzione. Si è dimessa l’11 luglio 2013 in polemica con la sospensione dei lavori parlamentari ottenuta dal Popolo della Libertà a seguito della fissazione dell’udienza per il ricorso in Cassazione contro la sentenza del processo Mediaset, episodio che aveva definito una “disfatta morale e un’intimidazione […] verso la Cassazione“.
Nel 2014 era stata proposta dal Movimento 5 Stelle alla presidenza della Repubblica. Nello stesso periodo ha firmato l’appello contro la candidatura di Silvio Berlusconi al Quirinale, definita “un’offesa alla dignità della Repubblica e di milioni di cittadini italiani”.
Ha condotto con dignità e estrema competenza numerose battaglie per preservare la Costituzione contro ogni tentativo di ridurla a segno dei tempi. Nel 2016, schierata contro la proposta Renzi-Boschi di riforma costituzionale ha contribuito al confronto pubblico con diversi interventi, sia in tv che sui giornali, in sostegno del No nel referendum del 4 dicembre.
Nel 2020, si è schierata per il Sì in occasione del referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Aveva assunto posizioni nettamente pacifiste sul conflitto russo-ucraino, dichiarando apertamente il suo dissenso sulla partecipazione italiana alla guerra, all’impiego di armamenti e all’aumento delle spese militari approvato dal Parlamento.
Si è spenta all’età di 91 anni a Padova il 21 agosto 2022.
Lorenza Carlassare è stata definita dai colleghi una donna dal carattere indomito, intelligenza limpida e acuta e un sapere consolidato, mai sfoggiato. Una voce autorevole, libera e indipendente.
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diceriadelluntore · 2 years
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In questi giorni di tensioni internazionali altissime, si richiama più volte la via diplomatica alla risoluzione delle tensioni al confine ucraino. Diplomazia deriva da diploma, un foglio di carta piegato a due (dal greco diploos, doppio) che attestava la legittimazione dell’ambasciatore al sovrano.
Mark Kurlansky è un giornalista e scrittore americano dell’International Herald Tribune. Ha scritto dei libri molto singolari sul sale (Sale. Una Biografia, Rizzoli 2003), sul 1968, sulla non violenza, e uno sul merluzzo (Il Merluzzo. Storia del pesce che ha cambiato il mondo, Mondadori 1999) bestseller internazionale tradotto in decine di lingue.
Quello che ho letto io si lega alla diplomazia, perchè racconta, con dovizia di particolari e in modo molto suggestivo, la storia della carta. Kurlansky parte da un concetto semplice: la tecnologia è un’applicazione pratica di una conoscenza, ma non è essa stessa che forma la società, è la società che sviluppa una tecnologia per affrontare dei cambiamenti, in risposta ad una esigenza. La carta nasce in Cina, non si sa bene quando, ma nel 2 secolo a.C. i cinesi erano già padroni di tecnologie e tecniche per produrne in grande quantità: ma la carta in Cina era usata per lo più per imballare le cose, un po’ per esigenze pratiche un po’ perchè la scrittura cinese mal si prestava all’uso di un supporto leggero, economico per scriverci i laboriosi ed affascinanti caratteri. Di lì è un susseguirsi di leggende: monaci buddhisti la portano in Giappone, i giapponesi ne diventeranno maestri, tanto che la tecnica della carta washi, fatta a mano con le stesse tecniche millenarie, è patrimonio dell’Umanità (sebbene ne siano sempre meno i capaci a produrla); dei mercanti arabi fanno prigionieri dei monaci, che tramandano le tecniche, gli arabi la esportano in tutto il Mediterraneo, e per centinaia di anni ne sono esclusivi padroni. Nel 1200, Ancona è sotto assedio dei saraceni, che si stabiliscono in accampamento a Fabriano: lì insegnano ai cittadini le tecniche per la preparazione della carta, dagli stracci di lino e cotone dei vestiti, e i fabrianesi ben presto inventeranno il maglio idraulico per rendere polpa le fibre, la filigrana sulla carta, usata ancora adesso, e la risma, che anche all’epoca era di 500 fogli. In un susseguirsi meraviglioso, la carta entra come protagonista nelle riforme filosofiche e politiche: la Riforma Luterana e la Controriforma Romana fu la prima battaglia ideologica giocata anche sulla diffusione della carta, gli Illuministi stampano l’Enciclopedia sulla carta istituzionalizzando la diffusione del sapere sul mezzo scritto rispetto all’oralità, la carta è uno dei settori trainanti della rivoluzione industriale, prima come utilizzatrice degli scarti tessili, dopo, con la nascita dell’Industria pesante, come industria dei giornali, dei libri, del divertimento. Senza contare che fino alla seconda guerra mondiale metà delle cartucce militari erano fatte di carta. E per la carta sono iniziate le battaglie sulla salvaguardia dell’ambiente (per l’uso del legname come fonte primaria e dei residui chimici delle lavorazioni sversate nei fiumi). Si scopre in questo saggio che praticamente quasi ogni cosa che conosciamo ha avuto a che fare con la carta, e nell’era ipertecnologica ci sono ancora settori inscalfibili per la carta: ancora oggi non c’è nessun sostituito alla carta per le fotocopie che faccia breccia sul mercato, e il tentativo a metà riuscito dell’e-book di sostituire il libro ha frenato molti all’introduzione di qualcosa che sostituisca la carta. Kurlansky percorre la storia della civiltà attraverso le tecniche, le abitudini, le innovazioni che sono legate a questo bianco amico della nostra vita, che ci accompagna nei momenti più svariati.
Leonardo da Vinci ha lasciato poche opere pittoriche, ma migliaia su fogli di carta. Tra l’altro la carta usata da Leonardo è ancora perfetta, in quanto essendo fatta da stracci non ha lignina, che nei fogli più moderni tende a rendere i fogli più scuri (ed è il motivo per cui la carta per centinaia di anni è candeggiata, sia per renderla bianca sia per eliminare la lignina). Il suo autoritratto più famoso è su carta. A ricordarci la grandiosità di un oggetto semplice, ma essenziale nella storia dell’umanità.
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corallorosso · 2 years
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Ebbene no, non è stato Mussolini a istituire la tredicesima e le pensioni Ogni tanto salta fuori qualcuno che ripropone questo luogo comune, decisamente privo di contatti con la realtà. Praticamente tutti i presunti meriti del regime fascista sono basati sulla narrazione di fatti inesistenti, o pesantemente contraffatti. Proviamo quindi ad esaminare alcuni dei cavalli di battaglia dei nostalgici del ventennio. Prima, però, parliamo di quello che è stato l’indiscutibile demerito del regime fascista. Senza volerci soffermare su “quisquilie” come le Leggi Razziali o le violazioni dei diritti umani, Mussolini ha l’enorme colpa di aver trascinato l’Italia in una guerra totalmente assurda, salvo poi tentare la fuga travestito da tedesco, portando con sé la compagna ed i soldi, quando le cose si sono messe male. Se anche avesse fatto cose buone (e non le ha fatte) nulla potrebbe compensare questa enorme colpa. Ed è curioso vedere come i sovranisti, quelli che odiano l’Europa perché non possono pensare che il Governo Italiano si sottometta alla Germania e faccia ciò che vuole la Merkel (è questa la loro visione dell’UE), considerino normale che ai tempi di Mussolini il Governo Italiano si sia sottomesso alla Germania ed abbia fatto la guerra che voleva Hitler, causando inutilmente la morte mezzo milione di Italiani. Basta questa semplice considerazione a dimostrare che le nostalgie per il regime fascista sono frutto di ignoranza e pregiudizi. Andiamo ora ad esaminare le presunte “cose buone” fatte dal regime fascista. Le pensioni INFPS: l’unica riforma del fascismo fu il nome (la F non è un errore di battitura) “Fu Mussolini a introdurre la pensione di reversibilità nel caso morissero lui o lei. La previdenza sociale l’ha portata Mussolini, non l’hanno portata i Marziani” Matteo Salvini, Ministro dell’Interno, intervista radiofonica del 16/2/2016 In effetti il ministro Salvini ha ragione: la previdenza sociale in Italia non l’hanno portata i marziani. Ma nemmeno Mussolini e il fascismo. Come ricostruisce Francesco Filippi nel libro “Mussolini ha fatto anche cose buone” , il primo sistema di garanzie pensionistiche – destinato ai soli impiegati del pubblico e ai militari – è del 1895, governo Crispi. Tre anni dopo il governo Pelloux estenderà le coperture a una serie di categorie lavorative e fonderà il primo istituto antenato dell’Inps. Infine nel 1919, governo liberale di Vittorio Emanuele Orlando, il sistema viene “imposto a tutte le aziende come obbligatorio: da quel momento tutti i lavoratori italiani ebbero per diritto la pensione”. E il fascismo? Quando prende il potere si preoccupa – abolito il ministero del Lavoro – di concentrare tutte le funzioni che hanno a che fare con il welfare sotto la Cassa Nazionale col risultato di provocare “l’appesantimento del sistema e la sua progressiva inefficienza”, sottolinea Filippi. E poi, nel 1933, una riforma imponente: cambia il nome all’istituto, che diventa Infps, con la EFFE a fare da insegna luminosa. “Un tentativo propagandistico – spiega Filippi – di impossessarsi di quello che nei fatti era stato il frutto di decenni di contrattazioni e lotte sindacali, di riforme attuate dai governi liberali e di iniziative delle associazioni di categoria dei lavoratori”. Nel frattempo ciò che fa davvero il fascismo per i lavoratori è, nel 1926, stabilire che potevano esistere solo sindacati fascisti e vietare lo sciopero e la serrata, mettendo sotto giogo in un colpo solo i lavoratori e gli imprenditori. L’INFPS negli anni diventerà una macchina da stipendi, uno sfogatoio per le clientele e quindi un produttore di consenso. La tredicesima: Mussolini non è mai stato Babbo Natale “Non ti piace Mussolini? E allora rinuncia alla tredicesima” E’ una delle più diffuse stupidaggini che circolano sui social, attribuendo al Mascellone un altro merito che in realtà non gli compete. Come stanno davvero le cose? Con il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (CCNL) del 05/08/1937 art. 13 venne introdotta una “gratifica natalizia”, cioè una mensilità in più da corrispondere nel periodo natalizio ai soli impiegati del settore dell’industria. Quindi la gratifica non era per tutti i lavoratori ma solo per quelli del settore industria. E anche in questo settore rappresentava un privilegio più che un diritto, visto che non ne beneficiava nessuno degli operai, che nell’industria rappresentavano ovviamente la grandissima maggioranza dei lavoratori. Per loro, lo stesso contratto prevedeva invece condizioni che nulla avevano a che fare con lo spirito natalizio. Come l’articolo 8, che a proposito di “Orario di lavoro, lavoro straordinario, notturno e festivo”, poneva l’orario di lavoro a 10 ore giornaliere, con possibilità di straordinari fino a 12 ore non rifiutabili dal lavoratore: “Nessun impiegato potrà rifiutarsi, entro i limiti consentiti dalla legge, di compiere il lavoro straordinario, il lavoro notturno e festivo, salvi giustificati motivi di impedimento“. Tutto questo era perfettamente coerente con quelle che erano le normali politiche dell’epoca fascista, in una società volutamente basata non sui diritti per tutti, ma sui privilegi per pochi. La vera “tredicesima”, intesa non come “gratifica” per pochi, ma diritto ad una mensilità in più per tutti, venne istituita in due fasi: con l’accordo interconfederale per l’industria del 27 ottobre 1946, che la garantì a tutti i lavoratori del settore industria; con il Decreto del Presidente della Repubblica del 28 luglio 1960 n. 1070, che dopo quindici anni di lotte sindacali e operaie nelle fabbriche e nelle piazze (dello stesso anno anche l’eliminazione delle tabelle remunerative differenti per maschi e femmine), lo estenderà a tutti i lavoratori. E allora chi dobbiamo ringraziare per la tredicesima che oggi tutti i lavoratori percepiscono? Il ringraziamento non può che andare a tutti quei lavoratori e quegli operai che con le loro azioni sindacali, proteste, lotte e manifestazioni hanno ottenuto non solo la tredicesima, ma tutta una serie di diritti che oggi la politica sta cercando di rimettere in discussione (e forse questo spiega certe nostalgie per il regime). Le bonifiche, una scomoda verità “Io non sono fascista, però se bisogna essere onesti Mussolini ha fatto strade, ponti, edifici, impianti sportivi, ha bonificato tante parti della nostra Italia” Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo. Intervista radiofonica del 12/3/2019 Littoria, il simbolo del miracolo, la città fondata sulle terre strappate all’acqua, l’orgoglio della potenza fascista che nel 1933 dichiara la propria vittoria: la missione impossibile delle bonifiche, perfino nell’Agro Pontino, è compiuta. Lì dove hanno fallito tutti, il fascismo è riuscito. Ma è un racconto possibile solo grazie a una “grande operazione pubblicitaria”, obietta lo storico Francesco Filippi nel libro. La realtà la dicono i numeri che danno conto piuttosto di una serie di fallimenti, a dispetto dei proclami falsificati. Il fascismo, rimarca Filippi, aveva promesso di restituire all’agricoltura 8 milioni di ettari di terreni riqualificati: un’enormità. Dopo dieci anni di lavori più tentati che andati a segno e fiumi di denaro pubblico finiti – come accade sempre con il fascismo – ad amici degli amici e collettori di consenso del regime (come l’Opera nazionale combattenti), il governo annuncia il successo del recupero di 4 milioni di ettari. Sarebbe comunque tanto. Ma Filippi indaga sui particolari e scopre che i lavori “completi o a buon punto” arrivano a poco più di 2 milioni di ettari. E – bluff nel bluff – “di questi due milioni, un milione e mezzo erano bonifiche concluse dai governi precedenti al 1922”. Insomma, non dal fascismo. “In pratica – conclude Filippi – era stato portato a termine poco più del 6 per cento del lavoro”. E’ De Felice, uno dei più autorevoli storici del fascismo, a certificare – ricorda Filippi – che i risultati, nel complesso, furono inferiori “alle aspettative suscitate nel Paese dal battage propagandistico messo in atto e finirono per non corrispondere all’entità dello sforzo economico sostenuto”. A riuscirci saranno poi i governi del Dopoguerra, grazie ai fondi del Piano Marshall e della Cassa del Mezzogiorno. Mussolini immobiliarista “Le case agli italiani!” Così gridano oggi i fascisti di CasaPound nelle periferie di Roma. Certo avrebbero avuto poche speranze di essere accontentati dal fascismo. La prima legge sulle case popolari infatti è del 1903, per iniziativa di Luigi Luzzatti, deputato liberale che poi sarà presidente del Consiglio. I maggiori progetti di sviluppo urbano nelle grandi città con fame di abitazioni nascono tutti nei primi 15-20 anni del Novecento: Roma (la Garbatella per esempio), Torino, Napoli, Milano. L’unico “tocco decisivo” del fascismo, nel 1935, fu la decisione di gestire il sistema a livello provinciale. Annota ancora Filippi: “Come in altri campi della cosa pubblica, anche nell’edilizia popolare il fascismo si limitò a porre sotto il proprio controllo e ribattezzare strutture amministrative nate nell’Italia liberale”. A fronte di grandi progetti colossali come l’Eur, “la situazione abitativa rimase emergenziale anche negli anni più tardi del fascismo”. E la carenza di alloggi fu aggravata dalla decisione di Mussolini di portare l’Italia in una guerra mondiale: due milioni di vani andarono distrutti e un altro milione fu danneggiato, sintetizza Filippi. L’oro alla patria. E agli italiani niente “Si stava meglio quando si stava peggio.” E invece no. Come spiega Filippi, durante il ventennio fascista il divario della ricchezza media tra un italiano e un cittadino degli altri Paesi sviluppati si allargò. Un po’ per colpa della congiuntura internazionale (la crisi del ’29), un po’ per i problemi strutturali, ma anche perché “tutte le iniziative prese dai governi di Mussolini contribuirono a peggiorare la situazione”. Un effetto fu la divaricazione delle disuguaglianze: i ricconi – quasi tutti aderenti al regime – da una parte e la massa della popolazione dall’altra. Unica via d’uscita: l’emigrazione (all’epoca non avevamo il problema dell’accoglienza. Semmai quello di essere accolti. Durante il fascismo noi eravamo quelli sui barconi). Un dato, da solo, basta a spiegare quanto drammatica fosse la situazione economica. Come ricorda Filippi, oggi il reddito medio italiano è circa il 90% di un Paese europeo avanzato come la Francia. Negli anni Trenta del secolo scorso era il 33%. La legalità ai tempi del duce “Tutti questi politici delinquenti Mussolini li avrebbe mandati al confino” Di tutte le balle sul fascismo, quella del presunto amore per la legalità e l’ordine resta la più grossa. Il partito si è fatto strada con la violenza, con le manganellate agli avversari. E una volta raggiunto il potere lo ha rafforzato grazie su clientele e corruzione. E’ emblematico il caso di Giacomo Matteotti, ucciso per impedirgli di rendere noti i documenti che provavano una tangente incassata da Arnaldo Mussolini, fratello del duce. Al mito della moralità del regime contribuì in modo determinante l’abolizione della libertà di stampa, trasformando i giornali in organi propagandistici, destinati a raccontare la realtà immaginaria di un Paese che nella realtà non esisteva. Ricordiamocelo quando – e succede sempre più spesso – i politici attaccano i giornalisti che svelano i loro scheletri negli armadi. Fortebraccionews
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radheidiloveme · 2 years
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Il valzer della retorica...
La guerra Ucraina ci ha travolto con la sua crudezza ed ha evidenziato alcune cose su cui dovremmo porre attenzione.
In primis che l'Europa è unita a parole ma profondamente divisa nelle esigenze al di là dei proclami altisonanti dei politici che hanno lusingato l'Ucraina promettendo un'annessione immediata ma che bella realtà richiederà anni di riforme per essere realizzata.
In secondo luogo che l'America sta giocando una partita sporca utilizzando l'Unione Europea come scudo e che il suo leader è al suo apice di debolezza politica e di non consenso da parte del popolo americano.
In terzo luogo che c'è un terzo attore geopolitico che osserva in modo passivo la situazione, la Cina , che ha rinnovato la collaborazione economica con la Russia malgrado l'invasione in Ucraina e che detiene gran parte del debito pubblico americano.
Da ultimo che la Russia, dopo la caduta dell'Impero sovietico sta cercando di ritrovare un posto nello scacchiere delle potenze atomiche e militari insieme agli Stati Uniti d'America, all'Europa unita (NATO), alla Cina in vista della scadenza di importanti trattati internazionali.
Uno scenario di ridefinizione degli equilibri geopolitici mondiali che vede mettere in scena da parte della politica una stomachevole retorica su ogni palcoscenico.
La guerra è il gioco dell'avidità dei potenti pagata con il sangue degli umili.
Al discorso di Biden che si erge a baluardo della libertà mondiale , (a tal proposito, giusto per farvi un idea riguardo il concetto di libertà americano riferito al resto del mondo, vi suggerirei la lettura di un interessante libro scritto da William Blum , " il libro nero degli Stati Uniti d'America") anteporrei un passaggio del discorso che pronunciò Sir Winston Churchill all’Università di Zurigo il 19 settembre del 1946, un anno e mezzo dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
“Questo nobile continente, che comprende nell’intero le più belle e colte regioni del mondo, che gode d’un clima temperato e ripartito, è la casa di tutte le grandi razze imparentate del mondo occidentale. E’ la fonte della fede Cristiana e dell’etica Cristiana. E’ l’origine della maggiore quota di cultura, di arti, di filosofia e scienza dei tempi antichi e di quelli moderni.
Se l’Europa fosse un giorno unita nella condivisione della sua eredità comune, non ci sarebbe limite alla felicità, alla prosperità e alla gloria di cui i suoi tre o quattrocento milioni di abitanti potrebbero godere.
Quale è questo rimedio sovrano?
E’ quello di ricreare la Famiglia Europea, per quanto possiamo, e fornirle una struttura che le permetta di vivere in pace, in sicurezza e nella libertà.
Dobbiamo costruire gli Stati Uniti d’Europa.
Solo in questo modo centinaia di milioni di lavoratori accaniti saranno capaci di ritrovare le gioie semplici che rendono la vita degna d’essere vissuta.”
ed ecco il testo in quell’inglese formidabile che la mia modesta traduzione non riesce a restituire nella sua gloriosa enfasi:
“This noble continent, comprising on the whole the fairest and the most cultivated regions of the earth; enjoying a temperate and equable climate, is the home of all the great parent races of the western world. It is the fountain of Christian faith and Christian ethics. It is the origin of most of the culture, arts, philosophy and science both of ancient and modern times.
If Europe were once united in the sharing of its common inheritance, there would be no limit to the happiness, to the prosperity and glory which its three or four hundred million people would enjoy.
What is this sovereign remedy?
It is to re-create the European Family, or as much of it as we can, and provide it with a structure under which it can dwell in peace, in safety and in freedom.
We must build a kind of United States of Europe.
In this way only will hundreds of millions of toilers be able to regain the simple joys and hopes which make life worth living.”
Parole ispirate e piene di speranze disattese da una famiglia europea votata alla finanza più che al raggiungimento della realizzazione di un'anima politica comune.
Pace è una parola preziosa ed importante, abusata in questi giorni da politici di mediocre spessore, una parola che merita rispetto, azioni concrete e impegno profondo a non versare il sangue degli umili.
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superfuji · 3 years
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Mentre Trump imperversava su twitter con teorie fantasiose e pericolose sul virus, suggerendo cure miracolose, un accordo tra senatori democratici e repubblicani permetteva di approvare il Cares Act. Un pacchetto di 2.200 miliardi suddivisi tra helicopter money (denaro a pioggia) a tutti i contribuenti, finanziamenti a fondo perduto, crediti di imposta e detrazioni fiscali alle imprese e alle attività commerciali, indennità di disoccupazione, borse di studio e prestiti agli studenti, una moratoria dei pignoramenti e degli sfratti. Con l’uccisione di George Floyd esplode una rivolta che, tra la fine di maggio e i primi di novembre ha mobilitato circa 26 milioni di persone, con 10.300 manifestazioni in 2.700 località degli Stati Uniti. Una sollevazione che, oltre alle dimensioni, ha mostrato alcuni tratti inediti rispetto al passato per composizione sociale e percorsi di soggettivazione. La partecipazione di significativi settori di giovani bianchi e latini, la rapida politicizzazione dei soggetti e delle forme di lotta. Quindi, più che la repressione su vasta scala diventa efficace il recupero della protesta attraverso riforme della polizia (oggi tutte sepolte negli uffici del Congresso), una qualche forma di redistribuzione della ricchezza e la cooptazione di settori di movimento nella galassia delle Ong «democratiche». Il tutto condito con appelli all’antitrumpismo. Infatti in dicembre, con Trump sconfitto alle elezioni e impegnato nella ricerca di complotti mondiali contro di lui e Biden non ancora entrato in carica, con un nuovo accordo tra senatori democratici e repubblicani viene approvato il Consolidated Appropriation Act. Un intervento economico-sociale di 2.300 miliardi di dollari. Lo schema del provvedimento ricalca in gran parte quello del precedente Cares Act con sussidi e distribuzione di denaro ma con maggiori spese militari e investimenti nelle infrastrutture della logistica. La fine ingloriosa della presidenza Trump, da molti mesi scavalcato nel potere decisionale in campo economico dal gruppo di senatori repubblicani che fa capo a Mitch McConnell, coincide con la conclusione della prima fase dei finanziamenti e degli investimenti per mantenere le condizioni della riproduzione della società durante la pandemia e dopo la rivolta dei mesi precedenti. L’amministrazione Biden, nei primi mesi dopo l’insediamento, si muove per operare un salto qualitativo in campo politico, economico e istituzionale. Innanzitutto, si vuol ridare una credibilità politica e decisionale alla presidenza, minata dai comportamenti di Trump, e contenere il protagonismo e il potere politico dei governatori dei quattro Stati cardine della federazione: California, Texas, Florida e New York. Un protagonismo e un potere accresciuti durante la pandemia e la rivolta forzando le costituzioni dei singoli Stati rispetto alla costituzione federale. Paradossalmente, ma poi nemmeno tanto, è il governatore democratico dello stato di New York Andrew Cuomo, oggi dimissionato in quanto molestatore seriale di donne alle sue dipendenze, che si spinge più lontano nel tentare di modificare nei fatti l’architettura istituzionale dello Stato federale. Nei mesi più duri della prima ondata della pandemia diventa l’alter-ego di Trump e avvia un coordinamento politico, economico, istituzionale – nelle sue intenzioni da rafforzare progressivamente – con il Massachusetts e il Connecticut. Anche in questo caso all’insegna dell’antitrumpismo ma in realtà come una possibile anticipazione di nuovi rapporti di forza istituzionali con lo Stato federale.
Qualcosa di nuovo a Occidente. Appunti sulla transizione americana
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greciaroma · 1 month
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Cimbri e Teutoni
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Le ripetute sconfitte degli eserciti romani al nord contro Cimbri e Teutoni furono per Mario un'occasione per rinnovare la sua gloria e consolidare il suo potere. I due popoli infatti ottennero, a nord dei Pirenei, una serie di vittorie contro l'esercito romano, favorito dalle rivalità all'interno dell'aristocrazia senatoria, la cui sconfitta nella battaglia di Arausio (Arancione) nel 105 ne costituisce il culmine. Queste sconfitte terrorizzarono la popolazione romana, risvegliando lo spettro dell'invasione di Roma da parte dei Galli nel IV secolo a.C.
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kneedeepincynade · 1 year
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The west must understand that its sanctions mean nothing to China and in the future will be even less respected
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ IL GENERALE LI SHANGFU HA OTTENUTO LA CARICA DI MINISTRO DELLA DIFESA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE ⚠️
🇨🇳 Oggi, 12 marzo, il Generale Li Shangfu - che ha servito come Capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle Attrezzature della Commissione Militare Centrale e Comandante del Programma Spaziale con Equipaggio dal 2017 al 2022 - ha ottenuto il ruolo di Ministro della Difesa Nazionale, in sostituzione del Generale Wei Fenghe, che andrà in pensione ⭐️
🌸 Fin dalla sua nascita, il Collettivo Shaoshan ha dato ampio spazio al Processo di Modernizzazione dell'Esercito Popolare di Liberazione, l'elemento più importante per la comprensione del futuro della Dottrina Militare della Repubblica Popolare 🚩
🇨🇳 Nella maggior parte dei campi della Tecnologia e dell'Ingegneria Militare, come nel settore dell'Intelligenza Artificiale, della Guerra Elettronica, delle Armi Ipersoniche e dell'Ingegneria Aerospaziale, la Cina è Leader 🏆
⭐️ L'Esercito Popolare di Liberazione, sotto la Leadership di Xi Jinping, ha condotto riforme di caratura storica, come la formazione dei Cinque Comandi:
➖ Occidentale (Xinjiang, Tibet, Gansu, Qinghai, Sichuan Ningxia, Shaanxi, Chongqing) - Area di Responsabilità: India, Asia Meridionale, Mongolia Esterna, Pakistan, Afghanistan ⛰
➖ Meridionale (Yunnan, Guizhou, Guangxi, Hunan, Guangdong, Hainan) - Area di Responsabilità: Myanmar, Laos, Vietnam, Mar Cinese Meridionale, più un supporto al Comando Esterno per le operazioni militari nello Stretto di Taiwan 🇹🇼
➖ Settentrionale (Mongolia Interna, Heilongjiang, Jilin, Liaoning) - Area di Responsabilità: Mongolia, Siberia [Russia], Corea [Nord, Sud], Giappone, la Baia di Bohay, il Mar Giallo e il Mar Giapponese 🇯🇵
➖ Centrale (Pechino [Sede della Commissione Militare Centrale], Tianjin, Hebei, Shandong, Henan, Hubei) ⛩
➖ Orientale (Jiangsu, Shanghai, Anhui, Zhejiang, Jiangxi, Fujian) - Area di Responsabilità: Cina Orientale, Mar Cinese Orientale, Stretto di Taiwan | si tratta del Comando più attivo nella preparazione della Riunificazione 🇹🇼
⭐️ Inoltre, Xi Jinping - aiutato dal Generale Wei Fenghe e dai membri della Commissione Militare Centrale - ha sempre fatto presente che l'Innovazione Tecnico-Scientifica è il concetto-chiave del rafforzamento dell'Esercito Popolare di Liberazione ⚙️
🤔 Pertanto, l'ascesa di un Generale laureato in Ingegneria Aerospaziale, che si è occupato di Sviluppo dell'Equipaggiamento e di un'enorme componente del Programma Spaziale Cinese, rappresenta il perfetto sviluppo nel processo di Modernizzazione dell'EPL, che - tra pochi anni - raggiungerà il primato tecnologico e logistico rispetto ad ogni altro esercito esistente 🏆
🇨🇳 Li Shangfu è nato nel 1958, a Chengdu, nella Provincia del Sichuan. Figlio del Compagno Li Shaozhu, Veterano della Rivoluzione Comunista ai tempi del Presidente Mao Zedong, è entrato a far parte dell'Esercito Popolare di Liberazione nel 1978 ⭐️
📖 Sempre nel 1978, si è iscritto all'Università Nazionale di Tecnologia della Difesa, dove si è laureato in Ingegneria Aerospaziale. Dopodiché, ha iniziato a lavorare nel Settore Spaziale, come Tecnico e Ingegnere al Centro Spaziale di Xichang 🚀
🛰 Nel 2003, è stato promosso a Comandante del Centro Spaziale, e - tre anni dopo - ha conseguito il grado di Maggiore Generale. Nei dieci anni di Comando del Centro, ha supervisionato la costruzione e il lancio di decine di razzi, tra cui la Sonda Lunare Chang'e 2 🚀
🪖 Dopo 31 anni di lavoro a Xichang, ha ottenuto - nel 2013 - un incarico presso la Commissione Militare Centrale, sostituendo il Maggior Generale Shang Hong nel Dipartimento Generale degli Armamenti dell'Esercito Popolare di Liberazione 📊
⭐️ Nel 2016 è stato nominato Vice-Comandante delle Forze di Supporto Strategico dell'Esercito, che si occupa di Guerra Cibernetica, Guerra Spaziale e Alta Tecnologia 🤖
🇺🇸 Nel 2018, è stato posto sotto sanzioni dagli imperialisti statunitensi per transazioni che hanno comportato il trasferimento dalla Russia alla Cina di Su-35 e apparecchiature per l'S-400 🚀
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⚠️ GENERAL LI SHANGFU HAS BEEN APPOINTED AS MINISTER OF NATIONAL DEFENSE OF THE PEOPLE'S REPUBLIC OF CHINA ⚠️
🇨🇳 Today, March 12, General Li Shangfu - who served as the Chief of the Equipment Development Department of the Central Military Commission and Commander of the Manned Space Program from 2017 to 2022 - was given the role of Minister of National Defense, to replace General Wei Fenghe, who will retire ⭐️
🌸 Since its inception, the Shaoshan Collective has given ample space to the Modernization Process of the People's Liberation Army, the most important element for understanding the future of the Military Doctrine of the People's Republic 🚩
🇨🇳 In most fields of Military Technology and Engineering, such as Artificial Intelligence, Electronic Warfare, Hypersonic Weapons and Aerospace Engineering, China is the Leader 🏆
⭐️ The People's Liberation Army, under the leadership of Xi Jinping, has carried out historic reforms, such as the formation of the Five Commands:
➖ Western (Xinjiang, Tibet, Gansu, Qinghai, Sichuan Ningxia, Shaanxi, Chongqing) - Area of ​​Responsibility: India, South Asia, Outer Mongolia, Pakistan, Afghanistan ⛰
➖ Southern (Yunnan, Guizhou, Guangxi, Hunan, Guangdong, Hainan) - Area of ​​Responsibility: Myanmar, Laos, Vietnam, South China Sea, plus External Command support for military operations in the Taiwan Strait 🇹🇼
➖ Northern (Inner Mongolia, Heilongjiang, Jilin, Liaoning) - Areas of Responsibility: Mongolia, Siberia [Russia], Korea [North, South], Japan, Bohay Bay, Yellow Sea and Japanese Sea 🇯🇵
➖ Central (Beijing [Central Military Commission Headquarters], Tianjin, Hebei, Shandong, Henan, Hubei) ⛩
➖ Eastern (Jiangsu, Shanghai, Anhui, Zhejiang, Jiangxi, Fujian) - Area of ​​Responsibility: East China, East China Sea, Taiwan Strait | this is the most active Command in the preparation of the Reunification 🇹🇼
⭐️ Moreover, Xi Jinping - aided by General Wei Fenghe and members of the Central Military Commission - has always pointed out that Technical-Scientific Innovation is the key concept of strengthening the People's Liberation Army ⚙️
🤔 Therefore, the rise of a General with an Aerospace Engineering degree, who was involved in Equipment Development and a huge component of the Chinese Space Program, represents the perfect development in the PLA Modernization process, which - among a few years - it will reach the technological and logistic primacy over any other existing army 🏆
🇨🇳 Li Shangfu was born in 1958, in Chengdu, Sichuan Province. Son of Comrade Li Shaozhu, Veteran of the Communist Revolution under Chairman Mao Zedong, he joined the People's Liberation Army in 1978 ⭐️
📖 Also in 1978, he enrolled at the National University of Defense Technology, where he graduated in Aerospace Engineering. After that, he started working in the Space Sector, as Technician and Engineer at Xichang Space Center 🚀
🛰 In 2003, he was promoted to Commander of the Space Center, and three years later he received the rank of Major General. In the ten years of Center Command, he has supervised the construction and launch of dozens of rockets, including the Chang'e 2 Lunar Probe 🚀
🪖 After 31 years of work in Xichang, he obtained - in 2013 - a position at the Central Military Commission, replacing Major General Shang Hong in the General Armaments Department of the People's Liberation Army 📊
⭐️ In 2016 he was appointed Deputy Commander of the Army's Strategic Support Forces, which deals with Cyber ​​Warfare, Space Warfare and High Technology 🤖
🇺🇸 In 2018, he was placed under sanctions by US imperialists for transactions involving the transfer of Su-35 and S-400 equipment from Russia to China 🚀
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goodbearblind · 3 years
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"Al fondo della mia rivolta contro i potenti trovo, più antico, il ricordo dell'orrore delle torture inflitte alle bestie... e più l'uomo è feroce verso la bestia, più è carponi davanti agli uomini che lo dominano." Louise Michel, fu una poetessa, un'insegnante e sopratutto una militante anarchica francese. Fondamentale fu il suo contributo nel corso dell'esperienza della "Comune di Parigi". A seguito delle sconfitte militari della Francia contro la Prussia, il 4 settembre 1870 la popolazione della capitale francese era insorta proclamando la Repubblica. Quando però il governo provvisorio tradì le speranze di cambiamento e minacciò il ritorno della monarchia, i parigini si ribellarono e cacciarono Thiers e i suoi ministri. Il 26 marzo nacque la Comune che nel corso della sua breve esistenza varò importanti riforme sociali e politiche. Nel corso di questa esperienza, che terminerà con l'intervento delle truppe governative e il massacro di 20.000 parigini, Louise Michel si distinse per coraggio e forza di volontà. Combatté sulle barricate, medicò i feriti, divise il pane tra i poveri. Ferita, sopravvisse all'occupazione della città, ma quando le autorità minacciarono di rivalersi su sua madre si consegnò. Al processo chiese per se stessa la condanna a morte, assumendosi la responsabilità piena di tutto ciò che aveva fatto. Alla fine fu esiliata in Nuova Caledonia, dove rimase per sette lunghi anni conquistandosi la fiducia e il rispetto dei nativi. Tornata in Francia, fu nuovamente arrestata, condannata e subì anche un'attentato ma nulla la scoraggiò a lottare fino all'ultimo dei suoi giorni, per l'emancipazioni delle classi popolari. Cannibali e Re . . #louisemichel #cannibaliere https://www.instagram.com/p/CUO6FYAtfih/?utm_medium=tumblr
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Tesi sulla ribellione di George Floyd
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Di Shemon e Arturo da https://illwilleditions.com/theses-on-the-george-floyd-rebellion/
1. La rivolta di George Floyd è stata una ribellione multirazziale guidata dai neri. Essa non può essere categorizzata sociologicamente come una ribellione esclusivamente nera. Ribelli provenienti da gruppi di tutte le discendenze hanno combattuto la polizia, espropriato e bruciato proprietà. Inclusi nativi, ispanici, asiatici, e bianchi.
2. Questa sollevazione non è stata fatta da provocatori venuti da fuori. I dati dei primi arresti mostrano che si trattava di gente proveniente dalle zone limitrofe alla ribellione. Se c'era chi si era messo in viaggio dalle periferie, ciò non fa altro che rivelare la geografia scomposta della metropoli americana.
3. Sebbene vi abbiano partecipato molti attivisti ed organizzatori, questa ribellione non è stata organizzata dalla sinistra rivoluzionaria minoritaria e neanche dalle cosiddette ONG progressiste. È stata una ribellione informale ed organica, originata direttamente dall'esasperazione della classe lavoratrice nera nei confronti della società borghese e in particolare della polizia.
4. Lo stato di polizia non solo è stato colto alla sprovvista dalla portata e dall'intensità della ribellione, ma la società civile ha anche esitato e vacillato di fronte a questa rivolta popolare che si è diffusa in ogni angolo del paese e ha creato paura e scompiglio nella polizia.
5. La polizia ha mostrato molte debolezze durante la ribellione. Di fronte ad appena qualche centinaio di manifestanti, i dipartimenti sono stati facilmente sopraffatti e costretti a concentrare le loro forze in alcune zone nevralgiche. Appena la polizia arrivava in una zona di conflitto la gente si ritirava e si muoveva verso un altro posto per fare più danno. L'assetto di guerra tradizionale, con enfasi sulla superiorità di equipaggiamento e di tecnologie, ha fallito nel contrastare una serie di manovre flessibili, decentralizzate e rapide, focalizzate sulla distruzione di proprietà.
6. Dal 26 maggio al primo giugno c'è stata la fase militante della ribellione. Dopo il primo giugno la ribellione è stata non solo repressa militarmente, ma anche politicamente. Oltre alla repressione di polizia, militari e vigilantes, la sollevazione è stata attaccata da elementi della sinistra che hanno reagito ai riot condannandoli a causa dei provocatori venuti da fuori. In alcuni posti, i “buoni manifestanti” sono arrivati a bloccare i “cattivi manifestanti” e a consegnarli alla polizia.
7. Le ONG nere, compresa la fondazione Black Lives Matter, non hanno avuto alcuna relazione con la fase militante della ribellione. Queste organizzazioni, infatti, tendono a recitare un ruolo reazionario, spesso impedendo che riot, espropri ed attacchi alla polizia si diffondano. Le ONG nere sono state la punta di diamante delle forze che dividevano il movimento in buoni e cattivi manifestanti. La base sociale delle ONG nere non è il proletariato nero ma la classe media nera e, soprattutto segmenti della classe media bianca in via di radicalizzazione.
8. Questa ribellione ha riguardato la violenza razzista della polizia e l'ineguaglianza razziale, ma anche l'ineguaglianza di classe, il capitalismo, il COVID-19, Trump e altro ancora.
9. Questa ribellione apre una nuova fase nella storia dell'Isola Tartaruga [termine che designa Il Nord America nella cosmogonìa geografica dei nativi e in particolare dei Lenape, NdT] . Una nuova generazione ha fatto esperienza di un movimento potente e di fronte al perpetuarsi delle ineguaglianze e della crisi ha trovato improbabile starsene
seduti e accettare tutto ciò. La ribellione ha prodotto una nuova soggettività politica - il ribelle George Floyd - dando inizio a una serie di processi dagli esiti molteplici che saranno determinati dalla lotta di classe nel presente. Il proletariato americano è finalmente emerso ed è entrato nella storia.
10. Questa ribellione è la punta dell'iceberg della lotta alla pandemia. La ribellione mostra al mondo che la lotta rivoluzionaria può avvenire anche durante una pandemia. La pandemia peggiorerà solamente le condizioni di vita in tutto il mondo; come risultato possiamo aspettarci altre ribellioni in giro per il globo.
11. Ad oggi la ribellione di George Floyd è stata soppressa. In molti delle ONG e della classe media racimoleranno le briciole degli sforzi coraggiosi dei ribelli che hanno combattuto in quella settimana. Ma queste ribellioni torneranno. Sono parte della lotta di classe in corso negli Stati Uniti e a livello globale dall'ultima recessione mondiale (2008-2013). Ora l'economia mondiale è di nuovo in recessione.
12. Le attuali proteste diurne sono un prodotto contraddittorio della ribellione, caratterizzate da grandi folle, più classe media e più bianca. Questa composizione sicuramente aiuta a creare una atmosfera di tipo non violento e del “manifestante buono”, ma ciò è imprescindibile dai leader neri che sostengono questo tipo di politica. Allo stesso tempo, l'espansione delle proteste diurne consente una partecipazione più ampia, che è importante.
13. Gli scontri notturni hanno un limite nel senso che non trascinano larghi settori della società. Scontri, saccheggi, e attacchi alla polizia sono forme di azione di giovani e poveri. Molti lavoratori provano simpatia, ma stanno a casa. Questo mostra che gli scontri da soli non bastano.
14. Molte lotti importanti si sono mescolate con questo movimento, compresi i lavoratori dei trasporti che si sono rifiutati di collaborare con la polizia. Tuttavia, non è chiaro come questa ribellione si connette con le lotte che ribollono nei posti di lavori, con le lotte nelle carceri, e con le lotte per la casa che sono emerse nel contesto della pandemia. Qui sembra ci siano storiche e future connessioni da stabilire. In quale misura sono stati coinvolti negli scontri coloro che erano stati coinvolti nelle precedenti lotte nei posti di lavoro? E in quale misura i ruoterà torneranno al lavoro e sul lavoro continueranno la lotta?
15. I sindacati spesso considerano la polizia e le guardie penitenziarie come lavoratori bisognosi di protezione, invece di vederli come i mazzieri armati della borghesia che sono. A dispetto di una lunga storia di poliziotti repressori di scioperi, resta ancora molto da fare sul fronte del lavoro quando approccia alla questione dell’abolizione della polizia e del carcere. Senza lavoratori dei trasporti, lavoratori della logistica, lavoratori delle pulizia, lavoratori della sanità e altri, la lotta abolizionista è bloccata.
16. Considerando i bassi tassi di sindacalizzazione, molte lotte nei posti di lavoro saranno caotiche, esplosive, e senza mediazione dei sindacati o di qualsiasi altra organizzazione ufficiale. I sindacati cercheranno di stabilire un controllo su di esse e di cooptarle. Possono le lotte nei posti di lavoro corrispondere alle lotte nelle strade? Se sì, entreremo in una nuova fase di conflitto.
17. Nel tentativo di riconsolidare il suo potere e prevenire la rivoluzione, la borghesia corre a garantire riforme e concessioni. Alcuni poliziotti vengono licenziati e incriminati; i fondi di qualche dipartimento di polizia vengono tagliati; varie scuole e università cancellano i loro contratti con la polizia; diverse statute di razzisti sono rimosse; Trump firma un ordine esecutivo che stanzia maggiori risorse per la responsabilità penale della polizia; il Consiglio comunale di Minneapolis vota lo smantellamento del suo dipartimento di polizia. Questa sequenza segue un canovaccio comune nella storia capitalista - la classe dominante risponde alle crisi rivoluzionarie riorganizzandosi e ristrutturandosi in una forma che le garantisca di restare al potere.
18. Ciò che deve essere conseguito attraverso l’azione autonoma del proletariato, altri elementi della società cercano di agirlo con petizioni, leggi e cambiamenti nella polizia. Le riforme sono un obiettivo lodevole in un sistema capitalista razziale che dà in modo chiaro priorità alla polizia piuttosto che alla vita. Tuttavia, dobbiamo tenere a mente che la società borghese vuole mantenere questa ribellione più circoscritta possibile: perimetrandola solo su George Floyd, sulla diminuzione dei fondi della polizia e sulla redistribuzione delle risorse su altri settori sociali. Ma questa ribellione ha a che fare con molto di più. Ha a che fare con la profonda ingiustizia che un popolo percepisce e che nessun grado di riforma può estinguere.
19. L’abolizione comporta la distruzione materiale della gamma di infrastrutture costruite nell’era del capitalismo razziale. L’abolizione è avvenuta dal 26 maggio al primo giugno. Come conseguenza della rivolta dilagante, in una settimane è avvenuto molto di più in termini di discredito e limitazione della polizia che in tanti decenni di attivismo. Qui vediamo il potenziale dell’abolizione nel suo senso pieno, nell’apertura di un veloce momento di solidarietà tra differenti settori razzializzati del proletariato, nella genesi di una crisi nazionale, e nello spalancare la porta a un nuovo mondo, in un istante.
20. Non tutto quello che ha avuto luogo durante l’insurrezione ha rafforzato e liberato. Gli stessi problemi che esistevano prima hanno continuato ad esistere durante la ribellione - razzismo, transfobia, omofobia, competizione per procacciarsi risorse. Tutto questo non scompare improvvisamente in una ribellione. Il cruciale lavoro di costruzione di un mondo nuovo resta da fare.
21. Dobbiamo chiederci quale sia il significato ultimo di questa rivolta. Il tema è Black Lives Matter solo riguardo a coloro che sono razzializzati come neri o la lotta dei neri assume un contenuto più esteso?
22. I paragoni tra questa rivolta e il 1968 sono errati. Questa rivolta è differente su molti piani. Ci sono sindaci neri e dirigenti neri della polizia che governano in molte città. A ribellarsi è stato un proletariato multirazziale.
23. Può il proletariato nero guidare gli altri settori razzializzati del proletariato negli anni a venire’ Questa è una domanda vecchia di un secolo, con Du Bois, Haywood, James, Jones e Hampton che hanno tutti cercato di individuare differenti coalizioni con gli altri settori in questo paese e fuori nel tentativo di battere il capitalismo razziale e l’impero. Tutti loro sapevano che il proletariato nero può far esplodere una vasta ribellione, ma non può battere i suoi nemici da solo.
24. L’unificazione del proletariato in una lotta comune per eliminare il capitalismo è la sola speranza che ha l’umanità di salvare sé stessa e il pianeta. Il suo contropotere è fondato su tutte le persone che concorrono a combattere contro il razzismo, il patriarcato e tutto ciò che il capitalismo porta con sé.
25. Il desiderio di una solidarietà multirazziale è sempre pregno, come le storie del razzismo hanno mostrato. Lo sviluppo della solidarietà sarà teso difficile e dipenderà dalle circostanze oggettive e dalle scelte strategiche. Tra le maggiori preoccupazioni ci deve essere che di questa solidarietà non finisca per fare le spese la liberazione dei neri. Per prevenire ciò, ogni sforzo deve essere fatto per rispettare e sostenere l’autonomia della lotta rivoluzionaria dei neri.
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iltrombadore · 4 years
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Shanghai, 12 Aprile 1927: quando Chiang Hai Shek massacrò i comunisti cinesi
Il massacro di Shanghai accadde il 12 aprile 1927 e fu portato avanti dalle truppe nazionaliste di Chiang-kai.Shek, contro il Partito Comunista Cinese  e i suoi militanti. Questo tragico episodi determinò la rottura tra il Kuomintang, il partito nazionalista , e il PCC, e segnò l'inizio della lunga guerra civile che si concluse con la vittoria di Maozedong nel 1949 con l’instaurazione della Repubblica popolare cinese.
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Negli anni che precedettero il massacro, il Kuomintang e il Partito comunista erano alleati contro i ‘signori della guerra’, feudatari secessionisti. . Nel 1923, il governo di Sun Yat-sen, riconosciuto dall'Unione Sovietica, aveva tratto vantaggio dai consigli di membri del Comintern, come Mikhail Borodin, che aveva incoraggiato il Partito Comunista Cinese a unirsi al Kuomintang. Membri del PCC come Zhou Enlai, Ye Jianying o Mao Zedong erano diventati quadri del Kuomintang. Sun Yat-sen morì nel marzo 1925, lasciando le redini del governo a Wang Jingwei, capo dell'ala sinistra del partito e favorevole al mantenimento dell'alleanza con i comunisti. Chiang Kai-shek, uno dei principali capi militari del partito, tuttavia, consolidò sempre più la sua autorità. Nel marzo 1926, decretò la legge marziale a Canton, evocando una cospirazione contro di lui, e impose restrizioni all'accesso dei comunisti alle posizioni di responsabilità del Kuomintang.
Le riforme agrarie, favorite dai comunisti e dall'ala sinistra del Kuomintang, preoccupavano i proprietari terrieri, che sostenevano Chiang. Nel gennaio 1927 Wang Jingwei trasferì il governo a Wuhan per combattere l'influenza di Chiang Kai-shek. A marzo, come parte della Spedizione del Nord, Zhou Enlai organizzò una rivolta di lavoratori di Shanghai per rovesciare i signori della guerra locali. Comunisti e sindacalisti cinesi vinsero e presero il controllo della città.
All'inizio di aprile, Chiang Kai-shek, Bai Chongxi e Li Zongren organizzarono una riunione del comitato del Kuomintang e decisero di agire. Vennero presi contatti con le triadi  mafiose di Shanghai per organizzare gruppi armati Il 9 aprile, il Kuomintang dichiarò lo stato di emergenza.
La mattina del 12 aprile, le bande della triade attaccarono in massa gli operai di Shanghai mentre le truppe del Kuomintang disarmarono le milizie operaie. Il 13, l'esercito aprì il fuoco sulla folla che era venuta a protestare davanti al quartier generale locale. Chiang Kai-shek decretò lo scioglimento del governo locale di Shanghai, di tutti i sindacati e delle organizzazioni operaie sotto il controllo comunista. Più di 1 000 comunisti vennero arrestati. Gli scontri si conclusero, ufficialmente, con 300 morti mentre 5 000 persone vennero date come "scomparse".
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Arresti e massacri di comunisti si verificarono, sempre nel mese di aprile, anche nelle principali città cinesi. Dopo aver conquistato Pechino nel giugno 1928, Chang controllava la maggior parte della Cina. Il massacro di Shangai fu l’inizio della guerra civile. Il Kuomintang soppresse le insurrezioni comuniste in città come Canton. Nell'agosto 1927 ebbe luogo la rivolta di Nanchang, guidata da Zhou Enlai e Zhu De. A settembre Mao Zedong innescò la rivolta del raccolto autunnale, trasponendo le lotte comuniste nelle zone rurali. Questi eventi segnarono l'inizio del conflitto, che si concluse solo nel 1949 con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese.
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zvallid-mcmxxii · 5 years
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Il Fascismo in Portogallo (1933-1975): Il Fascismo in Portogallo iniziò nel 1933 quando l'economista Antonio de Oliveira Salazar salì al potere, elaborando una nuova costituzione e ribattezzando il Portogallo come "Estado Novo". Salazar riuscì a far crescere rapidamente l'economia del paese che stava attraversando un'enorme crisi, mediante il Corporativismo ed il Dirigismo economico, diminuendo fortemente la povertà tramite differenti riforme sociali. Durante la Guerra civile spagnola il Portogallo aiutò i nazionalisti inviando una legione di volontari, mentre nella Seconda guerra mondiale il Portogallo rimase completamente neutrale. Dopo la guerra entrò nella Nato a causa della sua posizione geopolitica (praticamente circondato da Paesi atlantisti) e per evitare l'isolamento economico, tuttavia, a differenza della Spagna, mantenne un'economia terzaviista e fino agli anni '50 il Portogallo fu anche uno dei pochi paesi che mantenne rapporti e che continuò a commerciare con essa. Tuttavia in quegli anni il Portogallo dovette affrontare una serie di guerre contro i movimenti indipendentisti all'interno delle colonie africane portoghesi: si parla di insurrezioni colorate, finanziate dagli americani e dai sovietici per tentare di ottenere influenza politica in quei territori. Tuttavia gli Usa, ad un certo punto, dovettero rinunciare poiché il Portogallo minacciò di abbandonare la Nato se gli americani non avessero smesso di finanziare i ribelli. Le guerre nelle colonie rovinarono la rapida crescita economica del paese che si bloccò definitivamente nel 1968, lo stesso anno in cui Salazar dovette dimettersi a causa di un infarto. In seguito sarà Marcelo Caetano a prendere il suo posto fino al 1975, anno in cui alcuni militari di sinistra avviarono la cosiddetta "Rivoluzione dei garofani", finanziata sia dagli Usa che da Israele, dopo che il regime rifiutò di concedere le Azzorre agli americani come ponte di lancio per fornire aiuti ad Israele nella Guerra dello Yom Kippur, sfidando per l'ennesima volta l'America, che rovesciò il governo dell'Estado Novo e democratizzò il paese.
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