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#Tecniche di disegno
24hdrawinglab · 1 year
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Disegnare il foliage in autunno
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fashionbooksmilano · 8 months
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Jacopo Linussio
Catalogo mostra 1991 Tolmezzo e Paularo 2 agosto - 16 novembre
Realizzazione Editoriale Allemandi, Torino 1991, 67 tavole a colori, 21,5x30,5cm, ISBN 88-422-0 32 4-6, sovracopertina mancante
euro 20,00
email if you want to buy [email protected]
Jacopo Linussio è stato il creatore di una delle maggiori manifatture tessili conosciute nel Settecento in Europa. Come molti migranti dell’epoca, imparò le tecniche, acquisì tipologie grafiche, indagò l’organizzazione dello spazio produttivo lavorando in Autria presso una manifattura tessile di Villaco. Rientrato in patria ha saputo sfruttare positivamente l’esperienza ed è stato capace di tramutare un’antica forma di artigianato locale, la tessitura, in una moderna attività imprenditoriale dando lavoro a tantissime famiglie della Carnia. Oltre a degli interessanti saggi storici, il testo contiene le schede tecniche, curate da Attiliana Argentieri Zanetti, delle varietà di produzione della Linussio con un’analisi dettagliata dei campionari che riportano le armature, la descrizione del disegno, le immagini dell’originale e molti altri dati interessanti.
21/01/24
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gabrielesalvaterra · 4 months
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Alberto Fiorin / Mirijam Heiler GEOMETRIE SENSIBILI curated by Santina Ricupero texts and introduction by Gabriele Salvaterra Spinea (VE), Oratorio di Santa Mari Assunta April 12th - May 5th 2024
La doppia esposizione Geometrie sensibili pone a confronto il lavoro di Alberto Fiorin, veneziano di nascita, con la ricerca dell’artista altoatesina Mirijam Heiler. Alberto Fiorin, scultore, insegna Tecniche del Marmo e delle Pietre Dure presso L’Accademia di Belle Arti di Venezia ed è specialista del restauro di opere in marmo, con commissioni da parte di prestigiosi musei. L'autore espone in Santa Maria Assunta, Opus Sectile, una scultura a terra che riprende le armoniose organizzazioni pavimentali di chiese e palazzi antichi, il cui gioco prospettico distorto mette in discussione le nostre regole di visione acquisite. Tale scultura è posta in relazione con un massiccio blocco grezzo di marmo di Carrara retto alla base da quattro solidi, sculture in marmo di diversi colori, scolpite con eleganza e raffinatezza ma che, fungendo da basi per il grosso blocco, sono celati al nostro sguardo. Come simbolici pilastri di senso dell’esistenza, l’essenziale, invisibile alla nostra vista, va cercato col cuore e le risonanze interiori. Alle pareti due pannelli con disegni mostrano il percorso mentale di sviluppo del progetto e degli accorgimenti tecnici per la sua realizzazione. Nell’oratorio di Villa Simion Mirijam Heiler espone una serie di delicate opere pittoriche definite “Opere d’astrazione geometrica che parlano di paesaggi commoventi, esperimenti di poesia visiva che danno parola alla voce silenziosa degli alberi, direttrici e linearità provenienti dagli oggetti più comuni che consentono l’emersione sul supporto di liriche vibrazioni. Composizioni che si muovono con adattabilità tra l’astrazione geometrica, la poesia visiva, l’universo segnico e il disegno lirico minimale (Licini, Melotti o Matisse). Una geometria che sa anche essere sensuale quindi, ribaltando i presupposti di freddezza da cui sembrava nascere; una geometria che si dimostra capace di emozioni e gentilezza".
with exhibition catalogue
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piusolbiate · 4 months
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Sonia Tisano con Più Solbiate
Creativa e con la dote per il disegno, inizio la mia carriera lavorativa entrando nel mondo della progettazione architettonica e dell’arredamento.
Col passare degli anni, la forte passione per l’arte mi porta ad avviare la mia prima attività come restauratrice e decoratrice, lasciata anni dopo per ragioni familiari. 
In seguito grazie alla naturale predisposizione empatica e l'attitudine a stare al contatto con il pubblico mi portano dopo aver maturato le necessarie competenze tecniche e commerciali alla professione di consulente immobiliare.
Ma la mia vera passione rimane l'arte ed il volontariato, tant'è vero che sono attivamente presente nel gruppo artistico dei MastrArtisti del nostro paese, collaborando attivamente con gli eventi creati dalla Pro Loco e dalla Parrocchia. 
Ora, una nuova avventura mi attende con la lista di Più Solbiate spero di esserne all’altezza. Sonia Tisano
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noneun · 1 year
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La CARNE SINTETICA non esiste!
—Dario Bressanini
La carne sintetica non esiste. Esiste, invece la carne coltivata in vitro o in un bioreattore. Quindi adesso parliamo un po' dell'ultimo disegno di legge del governo, lo facciamo un po' a pezzi. Ma prima voglio chiarire questa cosa: l'uso di termini errati e volutamente utilizzati per colpire alla pancia delle persone non al cervello per stupire è una delle tecniche di disinformazione più vecchia. Allora: un elemento sintetico è un qualche cosa che è fatto da zero in un laboratorio chimico, quindi si assemblano le molecole direttamente. In questo caso si parla solo di colture cellulari, cioè sono cellule animali che crescono, si duplicano, si nutrono, si moltiplicano esattamente come fanno in un organismo vivente, solo che viene fatto in un bioreattore. Cominciamo col dire che quel disegno di legge non vieta niente, quindi il trionfalismo del ministro è del tutto fuori luogo. Non vieta niente per due motivi: il primo è che questi prodotti non esistono, non ci sono, per cui non c'è niente da vietare. Come fare un decreto legge un disegno di legge per non so vietare il consumo della carne dell'abominevole uomo delle nevi, OK? Ma anche se esistessero da qualche parte nel mondo, e non in Italia, beh non potrebbe vietare niente perché di fatto sarebbero già vietati. Perché ogni nuovo cibo, ogni novel food, come viene chiamato, deve prima essere preventivamente approvato dall'Unione Europea. Cosa che non è accaduta e non accadrà per vari anni a venire. Quindi non c'è niente da vietare al momento perché è già tutto vietato. Se in un futuro prossimo, perché ci sono svariate startup che in giro per il mondo che stanno lavorando su questo, perché si stima che sarà un mercato di svariati miliardi. OK quindi ci sono dei delle startup che presumibilmente nei prossimi anni tireranno fuori questi prodotti. Cosa succederà a quel punto? Beh succederà che chiederanno l'autorizzazione all'Unione Europea, l'EFSA, l'autorità Europea per la sicurezza alimentare farà le sue considerazioni, così come la faranno l'FDA e le altre agenzie in giro per il mondo. Nel momento in cui tutti i testi di sicurezza alimentare verranno passati e superati, in quel momento daranno l'OK e in quel momento questo disegno di legge varrà meno della carta straccia perché nessuno si può opporre alla libera circolazione delle merci nel mercato europeo.
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carmenvicinanza · 5 months
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Marjane Satrapi
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Marjane Satrapi, fumettista, regista, sceneggiatrice e illustratrice, con il suo lavoro illustrato ha dato voce all’Iran contemporaneo. 
È l’autrice del famosissimo Persepolis, il primo fumetto autobiografico sulla storia iraniana poi diventato un film, nel quale descrive la sua infanzia in patria e la sua adolescenza in Europa. La protagonista è una bambina, i suoi giochi, la scuola e la scoperta del rock, che si svolgono in mezzo all’ascesa del fondamentalismo religioso in Medio Oriente.
Una riflessione sui comportamenti legati alla superficialità e al pregiudizio che portano a identificare un paese, un’intera civiltà, con alcuni estremi, drammatici aspetti della sua storia recente.
Scritta con l’intento di “ribattere ai pregiudizi sul mio Paese senza essere interrotta” è la saga di una famiglia iraniana a Teheran tra il 1960 e il 1990.
Sua è anche l’immagine simbolo della lotta delle donne iraniane contro il regime: Donna, Vita, Libertà.
Nata a Rasht, il 22 novembre 1969, è stata educata secondo principi progressisti da genitori illuminati, che, per evitarle il clima oppressivo ed estremista del regime di Khomeini, l’hanno fatta studiare prima al Liceo Francese di Teheran e poi, ancora giovanissima, a Vienna, dove ha dovuto fare i conti con pregiudizio e razzismo nei suoi confronti.
Nel 1988, alla fine della guerra con l’Iraq, è tornata a casa e ha frequentato la Facoltà delle Belle Arti. Incapace di reggere il clima di censura e privazione delle libertà, terminati gli studi, si è trasferita prima a Strasburgo e poi a Parigi dove, frequentando l’Atelier des Vosges, gruppo di disegnatori e disegnatrici che hanno dato vita al movimento d’avanguardia della Nouvelle bande dessinée.
Nel 2001 è nato il suo capolavoro Persepolis che ha riscosso subito un grande successo grazie allo stile semplice e immediato del disegno, volutamente naif e talvolta elementare, sempre efficace.
Il libro ha venduto oltre tre milioni di copie in tutto il mondo ed è stato tradotto in oltre venti lingue. La storia ha assunto un carattere universale grazie all’astrazione conferita dal segno in bianco e nero e alla semplificazione delle figure. La forma del romanzo grafico è riuscita magistralmente a sintetizzare specificità culturali entrando in comunicazione con culture e età diverse.
Nel 2007 ne è stato tratto l’omonimo film d’animazione candidato al Premio Oscar nel 2008. Scritto e diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud è stato realizzato interamente a mano, secondo le tecniche più tradizionali, per ricreare il segno del fumetto.
Dopo Persepolis ha pubblicato Taglia e cuci, Pollo alle Prugne con cui ha vinto l’Oscar del fumetto al festival internazionale di Angoulême, Il sospiro, favole persiane, Il velo di Maia. Marjane Satrapi o dell’ironia dell’Iran.
La trasposizione filmica di Pollo alle prugne, in live action, del 2011, è stata presentata in anteprima alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ha anche diretto The Voices (2014) e Radioactive (2019).
La sua ultima fatica letteraria è stata Donna, vita, libertà, in cui ha riunito esperti di storia,  politica e comunicazione e i più grandi talenti del mondo del fumetto per raccontare l’evento che ha segnato la storia contemporanea: l’uccisione di Mahsa Amini dovuta al pestaggio della polizia morale perché non indossava “correttamente” il velo. La morte della giovane ha scatenato in tutto l’Iran un’ondata di protesta che ha dato vita a un movimento femminista senza precedenti.
Marjane Satrapi  vive e lavora a Parigi, collabora con numerose riviste e cura una colonna illustrata per il The New York Times.
Nel 2024 è stata insignita del prestigioso Premio Principessa delle Asturie 2024 per la comunicazioni e gli studi umanistici per “la sua voce essenziale nella difesa dei diritti umani e della libertà“.
Nella motivazione, la giuria ha evidenziato che “è un simbolo dell’impegno civico guidato dalle donne. Per il suo coraggio e la sua produzione artistica è considerata una delle persone più influenti nel dialogo fra culture e generazioni“.
Nel ringraziare per il riconoscimento, Marjane Satrapi ha affermato: “approfitto l’opportunità per celebrare la feroce lotta del mio popolo per i diritti umani e la libertà. Oggi si onorano tutti i giovani che hanno perso la vita e a quanti continuano nella battaglia per la libertà in Iran“. E ha dedicato il premio a Toomaj Salhebi, artista di rap, condannato a morte per il suo canto alla libertà.
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The ford one done!
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#the100dayproject 2023 days 71-73.
3rd artwork is complete.
For now this is the artwork that took me more time and work than the others. I used all the media from drawing to digital to make it realistic and evanescent in the same time.
Airbrush with acrylic on paper
20x50 cm
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#the100dayproject2023 giorni 71-73.
3-a opera della serie è completata.
Per ora è il dipinto su cui sono intervenuta di più. Ho usato tutte le tecniche disponibili dal disegno al digitale per ottenere la leggerezza ed evanescenza del salice in fiore.
Pittura acrylica con aerografo su carta
20x50 cm
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100-дневный проект 2023 г. Дни 71-73.
3-я картина готова.
Эта работа оказалась намного сложнее, чем я предполагала. Чтобы достичь прозрачности и мягкости цветущей вербы, я прибегла ко всем знакомым мне техникам от рисунка до цифровой живописи.
Аэрография акрилом, бумага
20х50 см
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a-tarassia · 2 years
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Allora dicevo che io di solito il martedì appena dopo il lavoro vado a lezione di russo, quindi non passo da casa perchè la tipa che ci insegna russo è una nazista (ahahahahah, joke) e inizia alle 18.15 spaccate, ma io stacco alle 18 e nonostante ci avessero garantito che si aspetta l’arrivo di tutti nei canonici 15min ciò infine non è vero, forse che in russia non hanno i minuti di tolleranza oltre a tantissime altre manie di inflessibilità, ma ciò vuol dire che io arrivo e trovo la lezione iniziata perchè Tatjana è così, lei inizia quando vuole e finisce anche quando vuole, ovvero dopo l’orario di chiusura tanto che devono venirci a chiamare sempre per dirci che la biblioteca deve chiudere, ovvero signori: 20.30. Secondo lei noi si deve fare due ore e mezza di russo a botta.
Sì. Siamo ad ormai 6 lezioni e a lei non fotte un sega delle regole.
Ma torniamo a noi. Io avevo iniziato a frequentare usualmente Matteo quando nel 2018 prendevo lezioni di recitazione e lui di francese, ci trovavamo fuori al portone alla fine delle lezioni e andavamo a prenderci da bere, siamo rimasti amici (per chi mi segue dalla maga lui è amico b) fino adesso che di nuovo il martedì si prende ancora lezioni insieme, cioè io russo, lui spagnolo e mi aspetta fuori perchè Tatjana se ne sbatte il cazzo degli orari. Usciamo di martedì e ci spariamo un paio di gin tonic. Ieri io avevo lavorato in magazzino coi mulettisti, non fate domande, e venivo da una settimana di dolori molto forti al trapezio, quindi non sono in forma, non ero in forma e per di più ero anche lurida, ma a lezione sono andata, coi vestiti sporchi, però uscire a bere in quelle condizioni, considerando che pioveva, non me la sentivo molto, allora Matteo è venuto a casa.
Cena, bottiglia di prosecco, due gin tonic, due canne. E sto.
Io e lui ci si vede tipo due volte a settimana in media, in circostanze sempre abbastanza eterogenee e ogni volta non so come, a distanza di anni, riusciamo a parlare ore. Compatibilità caratteriale +1000.
Ieri gli ho fatto disegnare come vede lui il calendario in testa, l’ho imparato su tiktok, cioè il concetto astratto della consecutio dei mesi è graficamente illustrato in modo diverso per ognuno, ognuno di noi ha un’idea personale, una raffigurazione di quello che vede quando pensa, tipo il tempo. Che è un concetto astratto chiaramente, quindi in verità lo abbiamo visto in tantissime rappresentazioni, ma non esistendo concretamente noi possiamo immaginarlo nel modo che vogliamo. Matteo per esempio non ragiona coi mesi, ma più con le stagioni, quindi l’arco temporale “anno” è quattro blocchi più o meno: quando fa caldo, quando fa meno, caldo, quando fa freddo, quando fa meno freddo. Io ho i mesi sistemati tipo gioco dell’oca in cui gennaio è da solo, da febbraio a maggio è una linea retta, mi curvano giugno e luglio insieme come pre estate, fanno una chicane con agosto di nuovo da solo in piena estate, e poi ancora mi tornano in rettilineo settembre, ottobre, novembre e dicembre per lo sprint finale. Ho sempre avuto questa illustrazione in testa e non mi ero mai posta la questione che fosse estremamente personale e totalmente senza senso. Luca vede i mesi singoli a comparsa per dire. Davor linea retta verso il basso. Adesso parlando di queste cose ieri con Matteo mi ero completamente dimenticata che lui è psicologo e ste cose le conosce abbastanza meglio di me, mi ha detto che (uso parole mie che non ricordo quelle tecniche) per studiare una persona, soprattutto da piccoli, gli si fa disegnare delle cose, ma non tanto quelle astratte quanto quelle reali, perchè anche l’albero per dire ognuno di noi ha quello che li simboleggia tutti, un albero di riferimento in testa è quello che disegnamo quando lo dobbiamo rappresentare noi, il disegno non è il modo ufficiale che abbiamo di comunicare, quello sono le parole che infatti sono uguali per tutti e riducono il nostro mondo interno di immaginazione e rappresentazione in una stringa di lettere, il disegno invece è personale e ognuno ha il suo albero. Ai bambini si fa disegnare spesso l’albero per vedere come lo disegna, quali elementi in più mette, se disegna la casa, strada, sole, come sono i rami, le foglie etc. Non che si usi solo questo per valutare la situazione di una persona, ma è indicativo di un po’ di cose. Nessuno comunque in testa vede lo stesso albero e nemmeno lo stesso calendario. Anche le parole che usiamo ognuno le rappresenta a modo suo anche se sono uguali.
Armando nel frattempo mi aveva inviato il link al Post sull’errore del missile in Polonia, resti di missile forse, schegge di supersantos probabile, un tiro sbagliato andato storto e scusa col sinistro non sono buono mi spiace se ti ho spaccato il setto nasale. Ci siamo guardati e non ci siamo detti nulla, che ne sappiamo noi, mica siamo all’oratorio che ti riprendi il pallone e domani è un altro giorno. No?
A fine serata abbiamo buttato due bottiglie di alcol, gin e prosecco, nel bidone del vetro e metallo era pieno di scatolette del gatto, nel senso di cibo per gatti, non scatolette di carne di gatto. Lì gli ho chiesto se ricordava quando durante la pandemia si andava a buttare il vetro pieno di bottiglie di prosecco, aperol, gin, birra e bottiglie di vino a cadenza regolare, alcol a profusione, una quantità di alcol che a pensarci gli ho detto mi chiedo come abbiamo fatto, lui mi ha risposto: è quello che ci ha salvato, quello e l’erba.
Fine.
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #247 - Grateful Dead, Live\Dead, 1969
L’apice della musica di San Francisco si ha con un ossimoro, perlomeno linguistico. Avviene nel momento massimo di popolarità, nei teatri simbolo, con la band che incarna quasi tutti le caratteristiche di questo periodo. Nel 1969 i Grateful Dead sono ospiti per alcuni concerti al Fillmore West e all’Avalon Ballroom, tra il gennaio e il marzo del 1969. Chiedono al loro mecenate e tecnico del suono, Owsley "Bear" Stanley (il quale molto prima di famose serie tv era anche un chimico clandestino, produttore di LSD, nominato Acid King dai media) di registrare con il meglio che si potesse avere, in termini di tecniche musicali, delle esibizioni live: Bear con l’aiuto di un altro ingegnere del suono, Ron Wickersham, perfezionerà le tecniche di registrazione con un nuovo tipo di microfono, e nuovi tipi di preamplificatori, tanto che Bear e Wickersham fondarono una società, la Alembic, che diventerà regina di questi componenti e in seguito meravigliosa liuteria per chitarre raffinatissime. Con il bene placido della Warner Bros., tre date vennero registrate: un concerto il 26 gennaio all’Avalon Ballroom e 4 concerti consecutivi il 27 Febbraio e il 2 Marzo 1969 al Fillmore West. In queste serate, la magia che scorreva tra Jerry Garcia (chitarra solista e voce), Bob Wier (chitarra ritmica e voce), Phil Lesh (basso), Ron “Pigpen” McKernan (Hammond e voce), le due batterie di Bill Kreutzmann e Mickey Hart e le tastiere di Tom Constanten è unica e il tutto si riversa in questo doppio LP live, leggendario, Live\Dead. In copertina, il disegno di Bob Thomas gioca sull’ossimoro: una divinità femminile esce trionfante da una bara con uno stendardo, sullo sfondo  la scritta psichedelica Live, a giocare sul fatto che sia un disco dal vivo, con nel retro la scritta Dead in caratteri colorati dalla bandiera a stelle a strisce. La scaletta, di appena 7 pezzi, esprime al meglio la creatività del gruppo, e quasi pone un limite creativo al rock psichedelico, come a dire che probabilmente più di così non ci si può spingere: la dimostrazione più sensazionale non può che essere ciò che i nostri combinano a Dark Star, un brano che appariva nel loro primo omonimo disco del 1967. Con il testo del paroliere, e membro ufficiale della band, Robert Hunter, nella versione originale dura 2 minuti, qui è il trampolino di lancio per un viaggio intergalattico di 23 minuti nel suono, nel pulviscolo sonoro spaziale, con gli intrecci delle chitarre di Weir e quella liquida, indimenticabile, di Garcia, rappresentazione unica e inarrivabile di un’idea musicale. Diventerà l’inno dei fan, e arriverà a versioni ancora più intergalattiche: record di sempre i 43 minuti del concerto del Dicembre 1973 a Cleveland, quanto la Sesta Sinfonia di Beethoven. Il ritmo si assesta nella ripresa, frizzante, di Saint Stephen, dedicata alla storia e al martirio del primo Santo cristiano, ma è solo una parentesi, che sfocia nella clamorosa The Eleven: nominata così per l’inusuale e complesso tempo ritmico di 11\8, è una jam che sa di jazz, acid rock, dove il suono arriva a zampate caracollanti. Arriva poi il turno dell’immersione nel blues, che sarà per tutta la carriera della band uno dei pilastri fondamentali: Pigpen ruggisce come un leone nella ripresa di Turn On Your Lovelight, classico della Peacock Record scritto da Don Robey, che qui svetta oltre i 15 minuti, e diventerà anch’esso un classico dei concerti con Pigpen in formazione (sfortunatamente morirà pochi anni dopo, nel 1972, per una rara malattia autoimmune). Ma c’è ancora modo di addentrarsi ancora più a fondo nelle profondità del blues: la band pesca un pezzo del Reverendo Gary Davis, dei primi anni ‘30, tra lo spiritual e il sermone accusatore, Death Don’y Have No Mercy, che viene rallentata all’inverosimile, e cresce con gli interventi magici e da brividi della chitarra di Garcia e dell’organo Hammond di Pigpen, con la sua vocalità calda e ruvida che regala una interpretazione indimenticabile. Con un salto inaspettato, Constanten mette in musica il suo diploma conseguito con Karl Heinz Stockhausen: Feedback è già elettronica, in un susseguirsi di effetti stranianti ed evocativi degli stati psicofisici alterati, con ruggiti elettrici che sembrano spilli di luce in un mare caotico. Alla fine, come un saluto tra amici, il traditional And We Bid You Goodnight saluta un momento storico della storia del rock, il primo e uno dei più alti momenti di improvvisazione musicale, che in quel periodo stava iniziando a diffondersi nel rock. Michelangelo Antonioni prenderà uno spezzone di qualche minuti di Dark Star per una delle scene cult di Zabriskie Point. Nella sterminata e inimitabile discografia Dead, esistono due perle assolute: nel 2005 un box set, limitato a 10 mila copie, Fillmore West 1969: The Complete Recordings, in 10 cd raccoglie in serie le 4 esibizioni al Fillmore West, con alcune perle, tipo una Turn On Your Lovelight da 19 minuti e una cover mozzafiato di Hey Jude dei Beatles. Nello stesso anno verrà distribuita anche una versione 3 cd che raccoglie alcune delle esibizioni di quelle serate magiche, tra cui due jam al limite della fantascienza, That's It For The Other One da 23:30 e una Jam da 25. Difficile trovare miglior rappresentazione della Haight Ashbury che non sia questo disco, per tutto quello che contiene, tranne forse un diretto impegno politico, che verrà sviluppato con più incisività dai Jefferson Airplane. Uno dei dischi da avere.
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jamessixx · 1 year
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Digital Portrait gift è sempre un nuovo modo di vedere il mondo.
Se stai cercando un regalo unico e significativo per sorprendere i tuoi cari, il Digital Portrait Gift potrebbe essere la soluzione perfetta!
1. Cosa è un Digital Portrait Gift?
Il Digital Portrait Gift è un dono speciale e innovativo che consente di trasformare una fotografia in un'opera d'arte digitale unica. Un artista digitale talentuoso userà la tua foto per creare un ritratto personalizzato che cattura l'essenza e la personalità del soggetto in modo sorprendente. Questo tipo di regalo è perfetto per qualsiasi occasione, come compleanni, anniversari, matrimoni, lauree e altre celebrazioni speciali.
2. Vantaggi di un Ritratto Digitale Personalizzato
I Digital Portrait Gift offrono molti vantaggi rispetto ai regali tradizionali. Alcuni dei principali benefici includono:
- Unicità: Un ritratto digitale è un'opera d'arte originale e personalizzata che rende il regalo unico nel suo genere.
- Espressione delle emozioni: Il talentuoso artista cattura le emozioni e i sentimenti del soggetto, rendendo il regalo ancora più prezioso e toccante.
- Durata nel tempo: A differenza dei regali tradizionali, un ritratto digitale è una creazione intempore che può essere conservata e apprezzata per anni a venire.
- Adattabilità: Puoi scegliere tra diverse opzioni di stile e formato per assicurarti che il ritratto si adatti perfettamente al gusto del destinatario.
3. Come Ottenere il Tuo Digital Portrait Gift
Ottenere un Digital Portrait Gift è semplice e conveniente. Segui questi passaggi per creare il tuo regalo personalizzato:
- Scegli un'immagine: Seleziona una fotografia di alta qualità che desideri trasformare in un ritratto digitale. Assicurati che il soggetto sia ben visibile e nitido.
- Scegli uno stile: Decidi il tipo di stile che preferisci per il ritratto. Puoi optare per uno stile realistico, artistico, a matita o persino a colori vivaci.
- Contatta un artista digitale: Ricerca e contatta un artista digitale professionista o un servizio specializzato nel creare Digital Portrait Gift. Assicurati di esaminare il loro portfolio per valutare la qualità del loro lavoro.
- Condividi le tue preferenze: Comunica all'artista le tue preferenze riguardo lo stile, il formato e qualsiasi dettaglio particolare che desideri includere nel ritratto.
- Approvazione e consegna: L'artista creerà il ritratto digitale basandosi sulla tua fotografia e le preferenze comunicate. Dopo la revisione e l'approvazione finale, riceverai il file digitale del ritratto pronto per essere stampato o condiviso online.
Un Digital Portrait Gift è un modo unico e significativo per dimostrare il tuo affetto e la tua considerazione ai tuoi cari. Trasforma una semplice fotografia in un capolavoro digitale che sarà apprezzato per sempre. Scegli uno stile che si adatti alla personalità del destinatario e contatta un artista digitale professionista per creare il tuo regalo straordinario. Non c'è regalo più prezioso del dono di un'opera d'arte personalizzata e toccante.
Titolo: "Digital Artist: La Creatività dell'Arte Digitale nell'Era Moderna"
Digital Artist SEO.
1. Cosa è un Digital Artist?
Un Digital Artist è un artista che utilizza il potere dei dispositivi e delle tecnologie digitali per creare opere d'arte. Sfruttando software avanzati, tavolette grafiche, penne digitali e altri strumenti, il digital artist è in grado di dare forma alle sue idee artistiche in modo preciso e versatile.
2. Competenze Chiave del Digital Artist:
Un digital artist deve possedere diverse competenze per eccellere nel suo campo. Queste competenze includono:
- Padronanza delle applicazioni di grafica digitale come Adobe Photoshop, Illustrator, Corel Painter e altre.
- Conoscenza dell'arte tradizionale, che fornisce una solida base per la creazione di opere digitali di alta qualità.
- Capacità di disegno e illustrazione, fondamentali per esprimere la propria visione artistica.
- Comprensione delle tecniche di animazione digitale per la produzione di GIF animate e opere d'arte interattive.
- Familiarità con l'arte digitale tridimensionale (3D) per la creazione di modelli e ambienti virtuali.
3. L'Influenza della Tecnologia sull'Arte Digitale:
L'avvento della tecnologia ha trasformato il modo in cui gli artisti creano e interagiscono con il loro lavoro. Grazie al digitale, l'arte può essere sperimentata in modo innovativo attraverso realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR). Queste nuove modalità di fruizione artistica stanno coinvolgendo sempre più spettatori, aprendo nuove opportunità per i digital artist di esplorare il rapporto tra l'opera d'arte e il fruitore.
4. Fonti di Ispirazione per i Digital Artist:
I digital artist traggono ispirazione da una vasta gamma di fonti, tra cui:
- La natura e il paesaggio, esplorando le forme e i colori unici presenti nell'ambiente circostante.
- La cultura popolare e i media, che offrono spunti per reinterpretare personaggi e storie famose.
- La scienza e la tecnologia, che stimolano la creazione di opere futuristiche e visionarie.
- Le emozioni e le esperienze personali, che consentono di esprimere sentimenti profondi attraverso l'arte.
5. Il Ruolo dei Social Media nella Promozione dell'Arte Digitale:
I social media hanno avuto un impatto significativo sulla visibilità e la promozione dell'arte digitale. Piattaforme come Instagram, Behance e DeviantArt hanno permesso ai digital artist di raggiungere un vasto pubblico globale, favorendo il networking e la collaborazione con altri creativi.
Il "Digital Artist" rappresenta una figura sempre più influente nell'industria creativa odierna. La sua capacità di fondere il talento artistico con le tecnologie digitali apre nuove strade espressive e rende l'arte accessibile a un pubblico sempre più ampio. Mentre il panorama dell'arte digitale continua a evolversi, i digital artist saranno protagonisti nella definizione del futuro dell'arte e dell'estetica moderna.
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devitalizart · 2 years
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Prove tecniche di disegno digitale. #fumettidisegnatimale #moleskinesketchbook #sketchbook #sketchaday #comics #fumetti #bulletjournal #moleskine https://www.instagram.com/p/CmWwDW4Nig8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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benzedrina · 2 years
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Dovrei rifare il letto, mettere un piumino che dormo ancora con lenzuola e plaid, sistemare un po' la disposizione del soppalco e forse mettere il letto centrale. Sono da due mesi in questa casa, mi ci trovo bene, è quasi tutto a misura mia e vige un bel disordine caldo e familiare. Ho fatto diverse cene, nulla di abitudinario ma comunque qualcosa di regolare. È entrata un po' di gente e bene o male i commenti sono stati un "si vede che è casa tua" con toni negativo o positivo. L'unica cosa regolare è la partita a D&D in settimana e la birra post partita di giovedì con il tipello a vedere qualche cagata in tv. Sui commenti fatti alla casa potrei scrivere un long form e tenerlo per me come saggio personale sul trattamento degli hobby altrui e sulla percezione artistica del mondo. Sarebbe un bel titolo. Qui a casa puoi trovare filati di ogni tipo, uncinetti, ferri circolari e non, macchina da cucito, jeans da tagliare e stoffe random. Anche cose per disegnare che ho accumulato negli anni, ma tanta roba perché boh le tecniche di disegno e pittura le ho iniziate tutte. Disegni miei e di altri, tanti fumetti e libri, cose per cucinare (ne vorrei di più, tipo che mi serve un mortaio), un sacco da boxe, corde per legare, roba di fotografia, libri di moda, di foto, di pubblicità, di font, boh un bordello. Casa è quello che ho accumulato nel corso degli anni, perché sono un disturbato cronico che deve fare cose e sentirsi perennemente l'ansia di non fare nulla. E questo, le persone che vivo, lo sentono. Il commento principe è "Gi sei too much" che non posso dire che sia sbagliato ma posso dire che mi faccia leggermente stare male. Lo capisco, ma avere tutta sta forza creativa, cioè energia ma a sentirla è proprio una forza interiore che ti spinge lontano, senti sto fuoco che brucia e vuoi fare e fare e se non fai ti viene rabbia perché il tempo che scorre lo senti nei timpani, e come le lontre che sono iperattive fai qualcosa. Cazzo, ho fatto un centinaio di origami in un periodo della mia vita. Ho fatto mosaici per anni con i miei. Ho scritto canzoni che non saranno mai cantanti. Ho un garage fuori città dove dipingo ad olio perché l'odore degli smalti e dell'acquaragia a casa è insostenibile. Mo mi so messo a fare le cose con la macchina da cucire. Cristo, Gi fermati a un certo punto. Ecco quello che sento, ma è una cosa mia, una lotta mia, non voglio che nessuno entri in questa lotta, mi serve per controllarmi. E quando sento quel too much, sento la presenza di sta persona che giudica quel mio fare cose, che ha varcato la linea del mio spazio personale e sta cosa mi fa male, poco poco, ma fa male. Infatti vado d'accordo con poche persone, semplicemente con quelle persone che rispettano questo mio modo d'essere, cioè di base vado d'accordo con tutti, sono una persona aperta, espansiva, curiosa, ed estremamente socievole, ma ti sento vicino se rispetti quella cosa. Sento che posso comunicare con te, dirti qualcosa di più profondo dei semplici discorsi che si possono fare, parlare di un botto di cose che tengo sopite, tipo tutto questo mega pensiero su di me.
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occhidibimbo · 2 years
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Mi chiamo Letizia, ho 22 e sono nata a Trento. Ho sempre amato disegnare da quando ricordo, da bambina, ma anche adesso, mi perdevo a osservare le nuvole, i paesaggi, o gli oggetti. Mi incanto per parecchio tempo, perché penso a come disegnarli, e cerco di ricordare che dettagli voglio tenere, in che modo rendere certe ombre o certi effetti. Quando hai capito che l’illustrazione era la tua professione? A metà del primo anno di università (Accademia di Belle Arti) ho capito di dover disegnare per forza, avevo sempre in mente i disegni iniziati o i disegni che volevo fare. Per poter dedicare abbastanza tempo a questo ho pensato di provare a farlo come lavoro. Ho iniziato a impegnarmi di più, lavorare di più e con più metodo, e indirizzare i miei studi in Accademia su corsi come illustrazione, fumetto, disegno digitale, disegno creativo ecc. Il tuo linguaggio visivo è molto particolare, quali sono le tecniche e gli strumenti che usi quando disegni? Disegno a mano, per lo più a matita, perché è più efficace e immediato, per rendere subito concreta un idea, poi la smusso, ridisegno e tolgo parti, ne aggiungo altre, finché mi avvicino a ciò che avevo in mente, e poi coloro (solitamente in digitale perché mi da la possibilità di cambiare idea più volte, e di modificare e elaborare i colori con più precisione.) Cosa pensi del tuo futuro da illustratrice? Spero che sarà il mio lavoro a tempo pieno, un giorno. Quali sono i tuoi punti di riferimento nel mondo dell’illustrazione? A chi ti ispiri? Io amo Sergio Toppi è sempre stato il mio autore preferito in assoluto, ma il mio stile/genere è lontano dal suo; ultimamente ho guardato molto i disegni di Rebecca Dautremer e Levi Pinfold, perché la composizione dei loro disegni è molto straniante, le forme sono a esagerate e interessanti. Le loro illustrazioni sono cosparse di piccoli dettagli che si notano solo dopo una lunga osservazione, quindi anche guardandoli mille volte c'è ancora qualcosa di nuovo da vedere. Secondo te, in che modo un buon libro illustrato può aiutare un bambino o una famiglia? Innanzi tutto abitua il bambino a consultare e approcciarsi all'oggetto libro, così anche quando sarà più grande gli sarà più naturale, secondo me, ci si abitua a sfogliare, e vedere quante cose possono stare tra delle semplici pagine. Inoltre le immagini sono più facili da ricordare, sono un mezzo educativo più efficace. E vale sia per i bambini che per gli adulti, per esempio un disegno del sistema solare permette di ricordare quasi tutti i pianeti dopo una sola occhiata, se si leggesse in che ordine stanno, che traiettoria percorrono, quanto sono grandi l'uno rispetto all'altro, sarebbe difficile da capire, oltre che da ricordare (e sarebbe pure un testo lungo e noioso). Insomma grazie ad un libro illustrato si può leggere senza essere capaci di leggere.   La giusta ricetta per una illustrazione efficace. Bisogna avere chiaro cosa si vuole comunicare, e renderlo comprensibile, al primo corso di illustrazione che ho fatto era stato detto che nell'illustrazione è dovere dell'autore farsi capire, al contrario della pittura dove è il pubblico che deve interpretare e capire. Per quanto riguarda la bellezza di un' immagine, non esiste un gusto estetico universale, certe illustrazioni piacciono a tutti e sono bellissime, ma io non so il perché o in base a cosa sennò sarei già ricca a famosa :) Quello che penso io di una buona illustrazione è che non deve ricopiare la realtà, ma deve renderla nuova, più interessante e arricchendo i soli concetti da comunicare permette di tralasciare ciò che non interessa. In questi anni, chi ti ha supportato e creduto nel lavoro che fai? Famiglia, prof. e amici, specialmente quelli dello Studio d'Arte Andromeda, un associazione culturale che si occupa di fumetto, satira e illustrazione e che frequento da tanti anni. Se fossi libera da ogni vincolo... Cosa ti piacerebbe illustr
are? Un libro di Murakami, un racconto di Sherlock Holmes, un libro sul sistema solare fatto con infografiche (l'esempio dei pianeti era un caso :D) Il consiglio più utile che hai ricevuto. Di disegnare tanto, tutto il giorno, finché non riesci a buttare fuori l'idea che avevi. Che consiglio daresti a chi vuole iniziare quest’avventura? Non me la sento di dare consigli, perché neanch'io sto ancora capendo come muovermi, consiglierei solo di finire ogni progetto, senza abbandonarlo a metà perché non ti piace più o perché viene diverso da come lo immaginavi, finire le cose ti permette di imparare dai tuoi errori, e la volta dopo, fare qualcosa di migliore, sapendo già dove non perdere tempo, e come migliorare. Segui Letizia su Facebook e Instagramm.
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susieporta · 2 years
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GIOCA E SCOPRI CHI SEI
Fin dalla nascita ognuno ha nel proprio sangue il ramo paterno e materno: non solo dna, colore della pelle, altezza o forma del naso, ma anche memorie, magari anche situazioni lasciate in sospeso dagli antenati, comandamenti tramandati in maniera non del tutto chiara.
In ogni famiglia ci sono trasmissioni, chiamate anche programmi inconsci, che si ripetono e che per trovare una risoluzione chiedono di essere sciolti tramite un processo di deprogrammazione.
Ci sono svariate tecniche che indagano l’albero genealogico, ma solitamente vengono richieste diverse sedute per ricostruire il disegno familiare.
Il gioco del risveglio accorcia i tempi in maniera magica, perché la sincronicita’ ci permetterà di comprendere quale sistema di ripetizioni stanno inconsapevolmente affaticando la crescita.
Ti aspettiamo a giocare: a questo link le date di ottobre 🔗 https://www.ilgiocodelrisveglio.it/eventi/
Per info e iscrizioni
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Come disegnare e colorare una mela da tagliare | Disegnidacoloraremondo
🍎 Impara a disegnare una mela succosa e realistica, pronta per essere tagliata a metà! ✏️ In questo breve tutorial, ti guiderò passo passo nel disegno e nella colorazione, utilizzando tecniche semplici e divertenti. Perfetto per artisti di tutte le età! 🎨 Non dimenticare di iscriverti per altri tutorial creativi! #disegno #disegnidacoloraremondo #mela #colorare #arte #tutorial #disegnofacile #frutta #bambini #creatività #youtube #shorts
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sib143 · 1 month
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Ciao a tutti, io sono Sib e sono arrivata qui grazie ai fantastici libri di Game of Gods scritti da Hazel Riley su wattpad.
Adoro leggere e qualche volta scrivo ciò che mi passa per la testa, da semplici pensieri a trame -leggermente improbabili- per nuove storie.
Qui su Tumblr mi piacerebbe postare alcune frasi e qualche disegno -che sia chiaro, non sono molto brava a disegnare, ma mi diverto comunque a sperimentare diverse tecniche di disegno e pittura- e, chissà, magari anche qualche foto dei paesaggi che adoro scattare in giro per la campagna :))
Alla prossima, cuoricini stellari a tutti voi!✨️
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