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#aiuola
levantindesign · 2 months
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Fellow visualisers, give your clients flowers. In pots. We have prepared 3D models of our Aiuola cachepots right away with beautiful greenery (3dsMax 2014 + obj (Vray+Corona). 🌿 Go on, download and apply in your projects! Available on the site: Menu > 3D-models
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copihueart · 2 years
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missviolet1847 · 10 months
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Sarà anche Natale e tutto brilla ..
ma 5 km di cavi per illuminare questo magnifico cedro , alto 18 metri , che resiste da 150 anni in una aiuola del centro città mi sembra eccessivo . Anche le piante patiscono gli effetti delle emissioni luminose.
Auguri di resistere fino all"Epifania 😀
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ninfettin · 1 year
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mi sento accartocciarmi. la ragazza che va via da lavoro mi ha detto peste e corna sulla titolare e di stare attenta che non mi sfruttino, anche l'altra ragazza che era in turno con me oggi era al limite per colpa della capa. tornando a casa ho visto un coniglio domestico in una aiuola in mezzo alla strada, ho cercato di prenderlo, ma scappava e ho lasciato perdere perché avevo paura che finisse sotto una macchina. il tipo ovviamente non si è fatto sentire e non che mi importasse davvero ma gestisco l'abbandono livello meno uno
sono appena tornata a casa e avrei voluto sfogarmi con i miei ma hanno già i loro pensieri quindi ho solo detto di essere stanca e di avere il mal di pancia
annaspo. vorrei solo poter trovare un lavoro in cui non ci siano superiori sempre pronti a sfruttarti e a trattarti come uno scarto umano. penso sia il minimo sindacale ma sono una ingenua
ora prendo le mie medicine, faccio skincare, bevo il mio latte di riso e guardo qualcosa su Netflix con il ventilatore puntato contro. piccoli rituali per scollarmi e salvarmi da quello che c'è fuori almeno fino a domani mattina
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teredo-navalis · 5 months
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C'è chi fa pisciare il cane nell' aiuola e nonostante tutto butta l'acqua per pulire un po', e poi c'è chi fa pisciare il cane sul mio cancello.
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kon-igi · 2 years
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SE ALLA MALVAGITÀ DEL GESTO NEI CONFRONTI DI UN ULTIMO TU RISPONDI RESTITUENDO LA RABBIA A CHI L'HA COMMESSO, TU RENDI L'OPPRESSO ANCORA PIÙ SOLO E SENZA RENDERTENE CONTO EREDITI LA MALVAGITÀ DEL GESTO.
Sembra una frase buona per una bacheca facebook, magari con l’immagine del maestro tartaruga di Kung Fu Panda per renderla più accattivante, ma per quanto riguarda il sottoscritto si tratta di un pensiero scaturito da un episodio accadutomi parecchi anni fa e su cui non ho mai smesso di arrovellarmi.
Avevo una ventina d’anni e stavo togliendo catena e lucchetto dal Ciao che avevo legato a un palo, quando un cane e il suo proprietario (uso questo termine invece di ‘umano’ e il perché vi sarà evidente a breve) mi passano accanto. 
Da un aiuola con cespugli esce un altro cane che si avvicina scodinzolando per annusarlo, quando il tizio tira indietro il suo strattonando il guinzaglio e portando indietro la gamba tira una calcio di punta con tutta la sua forza nel costato del cane che si era avvicinato.
Sono passati trent’anni ma io ricordo chiaramente il guaito straziante di dolore dell’animale e come questo fuggì contorcendosi.
Io rimasi letteralmente raggelato e sconvolto da un gesto di crudeltà così gratuito e me ne rimasi lì dieci minuti con la catena in mano e il motorino per terra.
Dopo tanti anni di condivisione di vita coi miei cani posso dire che spesse volte il guaito è più di sorpresa e paura che di dolore reale (me lo hanno insegnato Otto e Cthulhu che si sfasciano gravemente senza proferire un cai e poi sembrano morire tra atroci sofferenze quando li spazzolo) e qualche volta ci sono situazioni di emergenza in cui DEVI dare un calcio per proteggere te o il tuo cane (e io allora non potevo sapere se ci fossero stati precedenti episodi di aggressione) ma il racconto non riguarda i due cani o il padrone...
Il racconto riguarda me e come ho reagito. Anzi... come NON ho reagito.
Ho guardato picchiare un cane e non ho fatto nulla.
Da quella primavera del 1991 ho rievocato l’immagine migliaia di volte, con la differenza che dopo il calcio al cane io arrivavo alle spalle del tizio e gli tiravo una catenata a braccio teso tra il collo e la faccia, col lucchetto che faceva un bellissimo rumore mentre gli spappolava il naso. E una volta caduto a terra gli mollavo un calcio da Arancia Meccanica nel fianco urlando - ADESSO LO SAI COSA SI SENTE!
Nei primi anni questo pensiero mi faceva stare meglio ed era sempre la prima e l’ultima cosa che rievocavo tutte le volte che davo o prendevo botte per raddrizzare un torto (vero o presunto che fosse) ma aldilà della penosa sceneggiatura mentale coi tragici motivi della nascita di un John Wick ante litteram, man mano che col passare del tempo mi facevo coinvolgere nel ‘salvataggio’ del metaforico cane di turno, mi rendevo conto che non stavo difendendo proprio nessuno...
Stavo ricucendo il mio orgoglio ferito.
Non ero stato abbastanza coraggioso e dovevo dimostrare a tutti il contrario.
Ovviamente non era solo quello - mi è sempre stato insegnato un forte senso di giustizia e di accudimento - e qualcuno potrebbe dire che in fondo l’importante è che un ‘ultimo’ venga difeso ma invece era... È proprio quello il problema.
Se difendi l’ultimo tirando calci al penultimo tu li stai scambiando solo di posto.
È imperativo morale che tu impedisca immediatamente un atto di crudeltà e sopraffazione ma devi anche essere consapevole del PERCHÉ hai voluto/dovuto farlo e dopodiché chiederti COME evitare che questo venga reiterato.
Se non sai (o non vuoi) rispondere a queste domande, la risposta allora è L’ORGOGLIO e quindi non hai bisogno di chiederti le motivazioni - hai semplicemente dimostrato di essere migliore dell’oppressore - o le soluzioni, perché l’oppresso era solo una scusa per mostrare la tua forza.
Tutto ciò per dire che adesso quel cane finalmente riposa nella mia mente, insieme alla catena col lucchetto, meno rugginosi di quanto vorrei ma sufficientemente polverosi da non dovermene preoccupare troppo.
P.S
@surfer-osa e @salfadog vadano affanculo (con affetto), loro e la chat sui cani maltrattati che m’ha fatto venire i flash tipo veterano del vietnam che sente odore di bruciato e sclera.
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clevernews · 1 year
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«Καμένα λουλούδια στο παρτέρι» 
Οι άνθρωποι είναι αλαζόνες! Δεν αρκούνται στη σκέψη πως πρόοδος σημαίνει ότι πάλι θα πεθαίνεις, απλά πιο παχύς, πιο καθαρός και πιο καλοντυμένος!  «Καμένα λουλούδια στο παρτέρι» είναι ο τίτλος σε ελεύθερη απόδοση του έργου του Ugo Betti «L’ aiuola bruciata». Το έργο είναι γραμμένο μεταξύ του 1950 και 1952, σε μια περίοδο όπου η φασιστική λαίλαπα στην Ευρώπη άρχισε να υποχωρεί, αφήνοντας πίσω τις…
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vento-del-nord · 2 years
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A volte sento di non appartenere a questo mondo;
l’anima mia vaga senza posa tra deserti vasti
e praterie.
Il tempo trascorre e vola via senza spazio
per i sogni,
e scorre sulle mie stagioni ingiallite
così come la mia mano su questi versi
inutili.
Di fronte a me la città illuminata a giorno,
nella notte.
Le infrastrutture d’acciaio,
le auto veloci e scintillanti, come dardi di fuoco,
nella notte.
Le insegne dei bar, la gente che passa nella sua gelida indifferenza
milioni di anime che passano lentamente
nella notte.
Ma i miei occhi vedono il passo furtivo di un gatto randagio.
Ed il mio cuore sente un fiore che sboccia in una piccola aiuola.
Forse per questo mi sembra d’essere
un poeta.
Anonimo
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qualbuonvento · 2 years
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Fiore d'inverno,
caparbio si distende.
Aiuola spoglia.
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levantindesign · 2 years
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On February 23, still carefree, we prototyped a new product: the Aiuola series of flowerpots 🌳
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scrittoresolitario · 2 years
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Piccole cose
Dopo una lunga passeggiata era arrivato in prossimità della piazza centrale, proseguì imboccando una stradina in direzione ovest e si soffermò davanti una piccola aiuola non molto in vista, ma che ispirava Tom poiché era capace di trasmettergli una certa serenità. Era stato sempre attratto dalle cose semplici e non troppo appariscenti poiché era consapevole che da quelle, ne avrebbe tratto sempre il meglio. Era felice.
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telodogratis · 17 days
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LAVORI
Viale Regione Sicililana Sud Est, carreggiata centrale corsia di sorpasso direzione Catania, nel tratto compreso tra Ponte Corleone e Rotonda Oreto, chiusura per lavori Reset di pulizia aiuola centrale; procedere con prudenza; possibili rallentamenti.  ​Read More Viale Regione Sicililana Sud Est, carreggiata centrale corsia di sorpasso direzione Catania, nel tratto compreso tra Ponte Corleone e…
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gennarocapodanno · 24 days
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Vomero, largo Carosone: aiuola nel più totale degrado e abbandono
Un altro palese esempio della grave situazione nella quale si trova il poco verde pubblico presente sulla collina vomerese Largo Carosone: aiuola                “ E’ una vergogna. Il poco verde pubblico che ancora esiste al Vomero, uno dei quartieri meno verdi d’Europa, è totalmente  abbandonato – denuncia ancora una volta Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già…
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giardinoweb · 3 months
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Tutto sulla portulaca.
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Ciao a tutti! Sono Andrea, e oggi voglio parlarvi di una pianta davvero speciale: la portulaca. Diciamoci la verità, il suo nome non è proprio dei più accattivanti, ma vi assicuro che questa pianta ha davvero molto da offrire. Un tripudio di colori per il vostro balcone La prima cosa che colpisce della portulaca è sicuramente la sua fioritura. Piccoli fiori coloratissimi, che vanno dal bianco al giallo, passando per il rosa, il rosso e il viola, tempestano il fogliame creando un vero e proprio spettacolo di colori. Perfetta per dare un tocco di allegria a balconi, terrazze e davanzali, la portulaca si adatta benissimo anche alla coltivazione in vaso. Una pianta robusta e poco impegnativa Oltre ad essere bella, la portulaca è anche una pianta davvero robusta e poco impegnativa. Non teme il caldo, anzi, lo adora! Perfetta per le estati torride, si accontenta di annaffiature moderate e resiste anche a brevi periodi di siccità. Non è esigente neanche per quanto riguarda il terreno: un buon terriccio universale è tutto ciò che le serve per crescere sana e rigogliosa. Come coltivare la portulaca Coltivare la portulaca è davvero molto semplice. Ecco alcuni consigli: - Semina: la portulaca si semina direttamente in terra o in vaso da marzo a maggio. I semi sono piccoli, quindi è importante distribuirli bene e coprirli con un leggero strato di terra. - Annaffiature: annaffiare regolarmente, ma senza esagerare. Il terreno deve rimanere umido, ma non fradicio. - Concimazione: concimare una volta al mese con un fertilizzante liquido per piante fiorite. - Esposizione: la portulaca ama il sole diretto, quindi scegliete un luogo ben soleggiato per il vostro vaso o la vostra aiuola. Insetti e malattie La portulaca è una pianta generalmente resistente agli insetti e alle malattie. Tuttavia, può essere soggetta ad attacchi di afidi e lumache. In caso di infestazione, è consigliabile utilizzare prodotti biologici per il controllo dei parassiti. La portulaca è una pianta davvero speciale: bella, resistente, poco impegnativa e anche commestibile. Se siete alla ricerca di un fiore per dare un tocco di colore al vostro balcone e che vi regali anche qualche soddisfazione in cucina, la portulaca è la scelta perfetta! Provare per credere! Buon giardinaggio a tutti! Andrea Read the full article
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claudiotrezzani · 3 months
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"Tutto si tocca", scrivevo in "Procedere per superfici".
Esperienze tra loro slegate possono confluire, intendevo.
Anche qui, succede.
Succede con l'evocativa fotografia di Marc Mespliè.
Sapete, ce l'avevo sopra, Gianni Vigorelli.
Sopra nel condominio, lì abitava.
Fine e colto scultore, Gianni fu.
E in Marc ho visto sua opera.
Svettante figura in piazza, sopra aiuola, quella di Gianni è.
Con Marc, stessa icastica triangolazione.
Sì, dalle ginocchia verso il vertice del capo.
Con Marc, celare potenzia.
Perché più ch'indovinare, giova percepire tensione.
Plastico anelito verso liberazione, ma la forza endogena esplode anche se trattenuta.
Densa tintuale severità, veemente nervatura di pieghe.
Geometrica astrazione coesiste e dialoga con materica pregnanza.
Grazie dell'ispirata danza, Marc Mespliè.
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Claudio Trezzani
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L’aiuola riprende a vivere grazie al lavoro dei volontari
Lavorano imperterriti tra le auto che sfrecciano e sotto la pioggia i volontari di Torino Spazio Pubblico, che si sono dati appuntamento ieri mattina all’angolo tra via Calandra e il principio di corso Massimo D’Azeglio, all’inizio del parco del Valentino, per ridare vita a una piccola aiuola della città. Il progetto di cittadinanza attiva, che ha ormai compiuto più di dieci anni e che lo scorso…
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