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#combustibili fossili
anchesetuttinoino · 4 months
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Il Mozambico nelle mani delle multinazionali fossili europee e statunitensi.
Interessante articolo pubblicato da Altraeconomia. Il Mozambico si è consegnato alle multinazionali straniere ed ha rinunciato alla sua sovranità; ora non ha il potere di modificare le normative ambientali che possono limitare l’estrazione di combustibili fossili, né di cambiare le leggi sui diritti dei lavoratori o richiedere un aumento delle tariffe per lo sfruttamento dei giacimenti. In caso…
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noneun · 2 years
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La stessa persona che mi ha fatto i complimenti per l'acquisto dei pannelli fotovoltaici e dell'auto elettrica
ma non per i motivi ambientali che mi hanno spinto, bensì solo per i vantaggi economici di risparmio di elettricità e carburante...
È la stessa persona che ha appena acceso sotto la mia finestra per l'ennesima volta il tosaerba a motore per tagliare inutilmente due cm di un prato già basso, distruggendo l'habitat di qualche pianta e animale, e riempiendomi casa di puzza e rumore.
Che sorpresa inaspettata.
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leparoledelmondo · 2 years
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Mobilità sostenibile
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Se vogliamo parlare di mobilità sostenibile diciamo subito che il miglior viaggio e quello evitato.  Circa il 25% delle emissioni italiane di gas serra arriva dai trasporti (1.700 kg per persona all’anno). E’ facile produrli, basta bruciare un paio di litri di gasolio (ogni litro genera 2,6 kg di CO2). Se una autovettura fa circa 20 km con un litro di carburante fossile emette circa 130 gr di CO2 al chilometro.
Una valida soluzione di trasporto, per abbassare il nostro impatto ambientale, potrebbe essere l’auto elettrica, solo se verrà caricata con energie rinnovabili e una rigida filiera di riciclo delle batterie esauste.
Poi ci sono i consueti mezzi pubblici: treni, tram, metropolitane, bus. Sono sempre convenienti in termini di basse emissioni per passeggero e per chilometro percorso, anche se qualche volta i prezzi e il livello di servizio non ne incoraggiano l’uso. Ma i migliori mezzi di locomozione sono i cari vecchi piedi e la bicicletta (se volete quella elettrica a pedalata assistita).
Illustrazione di Andy Singer
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veggiechannel · 10 months
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In un'era segnata dal cambiamento climatico e dalla crescente consapevolezza ambientale, la transizione ecologica verso fonti energetiche rinnovabili, abbandonando il gas e gli altri combustibili fossili, è diventata un obiettivo primario a livello globale. Abbiamo intervistato Sergio Ferraris, giornalista esperto in ambito ambientale e scientifico, esplorando i vari aspetti di questa transizione: le sfide, le soluzioni innovative, l'impatto ambientale e sociale, e le prospettive future per l'Italia e il mondo.
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megachirottera · 2 years
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I file di Twitter rivelano la rete di censura guidata dal governo
Non importa che tu stia pagando i loro stipendi con i tuoi soldi delle tasse guadagnati duramente … Source: March 22, 2023; Analysis by Dr. Joseph Mercola [>Fact Checked<] (more…) “”
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sauolasa · 1 year
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Ambiente: G7 di Sapporo poco ambizioso sui combustibili fossili
Giappone, il G7 frena sui combustibili fossili: prevista l'eliminazione graduale di fonti di energia inquinanti come il carbone ma senza prevedere ulteriori scadenze
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falcemartello · 1 month
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+++Breaking New+++
Stamane su RaiNews dicono che le temperature torride di questi giorni sono causate "dai vacanzieri che si spostano con le auto a combustibili fossili e con il condizionatore acceso".
Ecco, qualcuno mi dia una parola di conforto per favore...
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abr · 5 days
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Nota di servizio: diffidare di chi usi l’#Alluvione per proferire cose tipo: “stop ai combustibili fossili oggi stesso”, perché vi e si sta prendendo per il chiulo.
Lodo Tozzi: non si confonda clima con meteo. Augh.
(quanto me gusta ributtargliela tra i piedi).
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mezzopieno-news · 8 days
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LA GRAN BRETAGNA CHIUDE L’ULTIMA CENTRALE A CARBONE
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La Gran Bretagna spegne l’impianto di Ratcliffe-on-Soar, l’ultima delle sue centrali a carbone ed esce definitivamente dal carbone.
La centrale era una delle più inquinanti d’Europa e generava 8-10 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. L’enorme sistema produttivo del Paese guidato dal carbone per 140 anni, nel 1990 forniva ancora l’80% dell’elettricità della nazione. La conversione è avvenuta in energia più pulita che oggi è prodotta al 34,7% dal gas, al 32,8% dall’eolico e dal solare, all’11,6% dalla bioenergia e al 13,8% dal nucleare. La Gran Bretagna è il 1° paese del G7 a onorare l’impegno sullo stop al carbone. Secondo l’accordo di Parigi, l’abbandono totale del carbone è un elemento fondamentale per una transizione energetica capace di tenere sotto controllo il surriscaldamento globale. L’Accordo del 2015 ratificato finora da 197 Paesi che rappresentano oltre il 90% delle emissioni globali, prevede che l’uso del carbone nella produzione di elettricità scenda dell’80% rispetto ai livelli del 2010, entro il 2030. Tutte le centrali elettriche a carbone dovranno essere chiuse entro il 2040. In Italia gli ultimi 6 impianti a carbone in funzione hanno già avviato le procedure di chiusura, 4 nel 2025 e 2 tra il 2026 e il 2028.
Nel 2023 la quantità di elettricità generata da combustibili fossili nel Regno Unito è scesa al livello più basso dal 1957. La produzione di combustibili fossili è diminuita di due terzi dal suo picco nel 2008, con l’uso del carbone in calo del 97% e del gas del 45%.
___________________
Fonte: UK Government; Energy Dashboard; foto di Pollinations AI
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scogito · 8 months
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"Negli ultimi 35 anni, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) delle Nazioni Unite ci ha avvertito che le emissioni derivanti dalla combustione di combustibili fossili, principalmente anidride carbonica (CO2), stanno causando un pericoloso riscaldamento globale. Questo mito è ciecamente accettato, anche da molti dei miei colleghi scienziati che non sanno praticamente nulla del clima. Come scienziato, il mio scopo qui è quello di aiutare a smascherare questa favola.
La storia del riscaldamento globale non è una fantasia benigna. Sta danneggiando seriamente le economie occidentali. Nel gennaio 2021, la Casa Bianca ha ridicolmente dichiarato che “il cambiamento climatico è la più grave minaccia esistenziale per l’umanità”. Da lì, l’America è passata dall’indipendenza energetica alla dipendenza energetica. Un’altra conseguenza è stata la comparsa di numerose aziende il cui obiettivo è quello di “sequestrare CO2” e “sequestrare carbonio” dalla nostra atmosfera. Tuttavia, questa cosiddetta “soluzione” è scientificamente impossibile. La vita sulla Terra si basa sul carbonio! La CO2 è cibo per le piante, non un inquinante!
Generazioni hanno subito il lavaggio del cervello per decenni per credere a questa immaginaria “crisi climatica”, dall’asilo all’università, e nei media mainstream e nei social media. I giovani insegnanti indottrinati si sentono a proprio agio nell’insegnare questa disinformazione agli studenti. Gli scienziati del clima disonesti si sentono giustificati a diffondere disinformazione perché hanno bisogno del sostegno del governo per gli stipendi e la ricerca..."
+ Link articolo: CO2 base della vita
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anchesetuttinoino · 4 months
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Climate Change. Chi bacchetta a destra e manca dimentica di fornirci le soluzioni
Quale alternativa a gas e petrolio senza distruggere l’economia del vecchio continente (a favore del maggior paese produttore di CO2 che è la Cina)? Unicredit, Intesa Sanpaolo & co: anche in Italia le banche amano le fossili Tra le banche che non lesinano finanziamenti alle fonti fossili alcune sono ben note anche in Italia. I dati di Banking on Climate Chaos… articolo qui
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pettirosso1959 · 1 month
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Will Happer, professore emerito di fisica presso l’Università di Princeton, ha dichiarato: “Le energie rinnovabili, come il solare e l’eolico, occupano molto spazio e di notte non funzionano affatto. Abbiamo bisogno di altre fonti che forniscano energia elettrica durante la notte. Non funzionano bene nemmeno nelle giornate nuvolose o in inverno, quando il sole è basso. Quindi, si tratta solo di segnalazione di virtù; non hanno alcun senso economico a meno che non siano massicciamente sovvenzionate dai governi statali e federali.”
Ma, oltre a questi problemi ben conosciuti ai più, andiamo a vedere cosa comportano in termini di inquinamento e deturpazione del territorio.
Infatti, molti non sanno che la costruzione di impianti per le energie rinnovabili comporta alcuni impatti ambientali. E allora ecco una panoramica dei principali:
1) Uso del suolo: La costruzione di impianti solari ed eolici richiede ampie superfici di terreno, che possono portare alla perdita di habitat naturali e alla frammentazione del territorio.
2) Consumo di risorse: La produzione di pannelli solari e turbine eoliche richiede l’estrazione e la lavorazione di materiali come il silicio, i metalli rari e l’acciaio, che possono avere impatti ambientali significativi.
3) Emissioni durante la produzione: Anche se le energie rinnovabili producono poche emissioni durante il loro funzionamento, la produzione e l’installazione delle tecnologie possono comportare emissioni di gas serra.
4) Impatto sulla fauna: Le turbine eoliche possono rappresentare una minaccia per gli uccelli e i pipistrelli, mentre la costruzione di impianti solari può disturbare gli habitat naturali.
5) Uso dell’acqua: Alcune tecnologie rinnovabili, come il solare termico e la geotermia, richiedono grandi quantità di acqua per il raffreddamento e il funzionamento.
Quindi, ok alle rinnovabili per avere alternative e minor dipendenza dai combustibili fossili, ma attenzione a darle per non inquinanti e rispettose della natura, potreste cadere nella trappola della propaganda del Green New Deal o di Net Zero.
Da Attività Solare - Solar Activity
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leparoledelmondo · 2 years
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70 anni di pannelli solari
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I primi pannelli solari fotovoltaici fecero la loro comparsa a metà del secolo scorso, ma la loro efficienza era talmente bassa e i costi così elevati da non permettere praticamente nessuna applicazione. Fu la corsa allo spazio durante il periodo di guerra fredda a spingere le superpotenze mondiali a investire ingenti capitali nella costruzione di pannelli fotovoltaici capaci di produrre energia come nessuna altra fonte era capace di farlo. poi si aggiunsero le crisi petrolifere degli anni ’70 e dei primi anni 2000 che spinsero molte compagnie a cercare un’alternativa alla volatilità dei prezzi delle fonti fossili. Quindi l’interesse per il fotovoltaico fu tutt’altro che guidato dalla lungimiranza, la tendenza è sempre stata quella di correre ai ripari durante le crisi, piuttosto che prevedere le criticità e prepararsi in anticipo. Questo comportamento dell’essere umano può essere notato anche in altri ambiti, ma nell’ambito energetico ha contribuito a ritardare lo sviluppo delle nuove tecnologie sostenibili.
Photo by NASA
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crossroad1960 · 1 year
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Dedicato ai negazionisti🤡
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francesca-fra-70 · 1 year
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"Un importante scienziato del clima avverte che il cambiamento climatico spazzerà via tutta l'umanità a meno che non smettiamo di usare combustibili fossili nei prossimi cinque anni."
21/06/2018
Domani scadranno i 5 anni. Non so voi, ma io vado a scegliere la foto per il mio epitaffio, l'immagine è tutto !😏
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colonna-durruti · 2 months
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https://www.facebook.com/share/Uwe6spdRgU491h87/
LE COMPAGNIE PETROLIFERE TRA CAMBIAMENTI CLIMATICI, DATI INSABBIATI E GREENWASHING
Questo grafico riassume una delle azioni più squallide e vigliacche legate al mondo del negazionismo climatico. Mettetevi comodi, perchè ci sarà da mettersi le mani nei capelli.
A cavallo tra gli anni '70 e '80 una delle più grandi compagnie petrolifere, la Exxon Mobile, aveva prodotto tramite i propri scienziati diversi studi per valutare l'eventuale impatto dell'aumento di anidride carbonica in atmosfera. I risultati, molti dei quali ottenuti con un livello di precisione assolutamente comparabile a quelli prodotti a livello accademico, mostravano oltre ogni ragionevole dubbio che l'anidride carbonica prodotta bruciando di combustibili fossili era destinata a cambiare il clima, con possibilità di rischi catastrofici e irreversibili. Stiamo parlando di oltre QUARANT'ANNI FA.
Tanto per darvi un'idea del livello di consapevolezza che EXXON aveva nel 1982: il grafico qui sotto è preso da pagina 14 del report risultato dallo studio. Le curve nere indicano le previsioni dei modelli della EXXON (sono due per via dell'incertezza nei modelli), la curva rossa invece mostra i dati della concentrazione di CO2 osservati fino ad ottobre 2019, mentre la curva azzurra è la previsione del modello IPCC RCP6.0.
Non vi sto nemmeno a dire che questi risultati non furono comunicati al pubblico e solo recentemente un'inchiesta ha rivelato che EXXON conosceva le sorti del nostro pianeta già quasi 40 anni fa. I risultati del report sono stati ignorati e negli anni successivi EXXON ha speso il suo tempo a confondere l'opinione pubblica e a sfruttare la politica per continuare a produrre CO2 in modo indisturbato.
È incredibile il livello di accuratezza della previsione, ma è ancora più incredibile che questi documenti siano stati letti e *compresi* dalla dirigenza EXXON, e siano stati presentati come "ambigui", pur consapevoli del fatto che i risultati scientifici fossero solidi. Un modus operandi che non è esclusiva della Exxon ma anche ALTRE compagnie petrolifere nel corso degli ultimi venti anni hanno speso fior di quattrini per finanziare in modi più o meno oscuri le lobby del negazionismo climatico. Exxon dovrà difendere la propria posizione nei tribunali, ma quanto è emerso negli ultimi anni è qualcosa di assolutamente spaventoso.
Non solo: perché viene messo in atto un altro comportamento per cercare di limare o mascherare le responsabilitá delle compagnie petrolifere di fronte ai cambiamenti climatici. Il cosiddetto Greenwashing, ovvero citando Wikipedia '' la strategia di comunicazione di certe imprese finalizzata a costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale, allo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dagli effetti negativi per l'ambiente delle loro attività''. Cosa giá nota fin dagli anni '70 ma attualissima ancora oggi, messa in atto tramite media, giornali, e perfino divugatori utilizzati per diffondere addirittura dati errati e ovviamente al ribasso rispetto a quelli reali su temperature o concentrazione di gas serra in atmosfera. Quando certi meccanismi si intrufolano anche nel mondo di chi certe cose dovrebbe comunicarle in modo integro e con dignitá morale, capite che la situazione diventa sconfortante.
La scienza non ha bisogno di mentire. Bastano i dati a parlare. E, cosa ancora piú importante, bisogna saperli comunicare correttamente, senza vendere la propria dignitá per una manciata di soldi. Perchè, alla fine, negazionismo e complotti hanno le gambe molto corte.
Matteo, Galselo Wrapsy
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