#cose strane in internet
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“Quanti anni hai?”
La domanda che ciclicamente mi viene rivolta, qui e su altre piattaforme virtuali, è sempre la stessa: “Quanti anni hai?”. Da una parte la comprendo: la curiosità è donna, pertanto è normale che una donna sia portata a chiedermi quanti anni ho. Peraltro non è mica un segreto, eh, se una mi scrive in privato glielo dico. Ma non è questo il punto: quello su cui voglio soffermarmi è il ben poco significato di questo quesito. Peggio: la superficialità che ne permea la richiesta. Io negli anni mi sono confrontato con tante ragazze su Internet. Non centinaia, ma comunque parecchie. L’ho fatto perché mi piace studiare la psiche umana, mi piace conoscere, approfondire, ragionare, far lavorare la mente. La richiesta dell’età anagrafica è quasi sempre avvenuta, da parte di ambo le parti, in una fase successiva. Prima s’è iniziato a parlare, a confrontarsi, a raccontarsi. E poi tutto il resto. Cosa voglio dire? A volte sembra di stare su Tinder (che io non ho e non voglio avere). Purtroppo il pensiero che trasmettete, di solito, è: “Cerco un compagno e voglio vedere quanti anni ha, così se ne ha troppi o troppo pochi passo direttamente oltre”. È un po’ squallido come ragionamento, se posso. Lecito, ma squallido. Alla fine dipende tutto dalle intenzioni. Ma io l’ho detto subito, però: prendete questo blog come un libro, anche se dietro c’è una persona, in carne e ossa. Mi si dovrebbe contattare per uno scambio di opinioni, non per cercare la storia d’amore della vita. Anche perché io, all’amore, nemmeno ci credo più come prima. Vi interessa approfondire un concetto? Va benissimo, eccomi. Volete fare una critica? Vi ascolto. Ma chiedermi a caso quanti anni ho, alla ricerca di chissà cosa, è molto sciocco. Non mi offendo, ci mancherebbe. Dico solo che si potrebbero porre domande più interessanti, secondo me. Credo che l’obiettivo primario debba essere quello di trovare una forma di comunicabilità rispettosa e matura. E questo lo si può fare a qualsiasi età. Qualche anno fa parlavo amabilmente con una ragazza, andò avanti per un po’ di tempo. Poi, una volta scoperto che ero più grande di lei, scappò via. Ammetto che ci rimasi male. E vi giuro che non c’era reale motivo. Non v’erano scambi di foto e cose strane, ma discorsi molto normali, puliti. Eppure, nulla. Cerco sempre di comprendere tutto, ma l’amaro in bocca rimase per del tempo. Ecco, oramai io invito a priori le ragazze a non contattarmi, se tanto poi deve andare a finire così. Non mi piace essere abbandonato (a chi piace?), specialmente se mi comporto molto bene. Probabilmente l’opzione per porre domande in anonimato, qui, l’ho attivata proprio per questo: per mettervi più a vostro agio, per consentirvi di scrivere e chiedere qualsiasi cosa senza portare il peso dello svelamento, e quindi l’imbarazzo che può derivarne. È un blog particolare il mio, dedicato a un pubblico adulto pur non essendoci traccia di foto o video pornografici. Ma così, diciamo che avete mano libera. E io la libertà la amo sempre.
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/elogio-della-diversita/?feed_id=1689&_unique_id=66f3ea8acf61d %TITLE% Negli scorsi giorni sono stato colpito dal discorso di Winona Rider per i festeggiamenti per la mattonella di Tim Burton sulla Hall Of Fame Tim, la tua amicizia è stata un dono immenso. Quando ti ho incontrato, ero una ragazzina strana. Mi hai dato fiducia in me stessa, mi hai mostrato che si può andare contro le maree del conformismo. La tua inclusività creativa ha reso l'essere strana non solo accettabile, ma qualcosa di bello, da celebrare. Winona Rider su Tim Burton Uno dei pregi di internet credo sia stato esattamente questo. Rendere più normale chi si in passato si è sentito strano. Io sono uno di questi, per una serie infinita di motivi che si notano in molti aspetti della mia vita fin dall'infanzia. Io ho voluto una Barbie perché il mio Big Jim non fosse solo, giocavo più spesso con le ragazze perché non mi piaceva il calcio, ho scelto di suonare il sassofono quando avevo sei o sette anni e ho insistito finché i miei genitori non hanno ceduto all'evidenza che quello era il mio strumento, ho praticato moltissimi sport ma nessuno di quelli che la gente guarda in TV, a parte lo sci che è comunque relativamente di nicchia. Ho sempre prediletto quelli individuali e che avessero a che fare con la natura. Ero quello a cui gli amici chiedevano consigli, non perché dessi la risposta giusta, ma perché davo la risposta diversa. Oggi gestisco un blog che non serve a niente e non va più neppure di moda, ma qualcuno mi segue lo stesso, vado in giro con un'auto vecchia di sessant'anni (nel 2025), faccio ancora sport strani, ma insomma chi mi segue qui un po' di cose immagino le noti. Soprattutto sulle mie posizioni politiche raramente allineate a qualcuno ma sempre aperte all'inclusività delle minoranze, la difesa dei più deboli e l'osteggiare i bulli. Si soffre a sentirsi diversi. Si soffre perché non si ha con chi confrontarsi e quando si prova a confrontarsi le persone tendono ad omologarti e inquadrarti nei loro schemi e tu puntualmente non riesci a riconoscerti in nessuno di questi. Si soffre perché alla fine ci provi a infilarti in quelle scatoline, a sederti buono buono per essere riconosciuto dall'una o dall'altra parte ma poi ti rendi presto conto che sei seduto scomodo. Che in quel posto, in quella posizione proprio non riesci a starci. Alla fine sgusci fuori, ti mostri per quello che sei e ti ritrovi solo. A seconda delle età ti ritrovi anche preso in giro, o offeso, o semplicemente tagliato fuori da determinati ambienti che richiedono un senso di appartenenza che tu pur sforzandoti non riuscirai mai ad avere. Non sei un mostro. Non lo sei affatto, ma tante volte ti fanno credere di esserlo perché tutto ciò che sfugge al controllo per molte persone è male. Soprattutto per le persone conservatrici, o per le persone religiose ma non solo. Finisci per inserirti in ambienti in cui bullizzare è talmente istituzionale da non essere neppure percepito da chi perpetra il bullismo. Quando si da per scontato che tutti la pensino in un modo e tu non sei tra quelli. Ci si sente come un vegano continuamente invitato a grigliate di carne. Continui dirlo, "Raga, io non mangio carne", e continuano a risponderti "Non sei obbligato a mangiarla, ci sono queste buonissime verdurine gratinate al formaggio". Alla fine o ti adegui o smetti di andare, "che strano quel tipo" dicono loro derubricheranno il problema. Finisci per cercare di circondarti solo di persone come te, strane, fuori dalla media. Internet invece ha cambiato le carte in tavola. Non in maniera sostanziale, gli umani continuano a restare umani. (short.staipa.it/a01du). Nei primi anni, prima dell'arrivo dei moderni Social Network i forum tematici, erano un coacervo di gente strana, strana come me, strana come noi. Erano un modo per conoscersi prima per iscritto e poi di persona come a molti di noi strani piace ma senza l'intermediazione lenta della posta tradizionale.
Improvvisamente il mondo, si è accorto che le persone strane non erano così rare, e quindi appunto strane. Più precisamente che esisteva una quantità di persone che si riconoscevano come tali sufficiente a farne un possibile target pubblicitario. Basta guardare le serie TV. Nel 1974, ben prima di internet, la stranezza veniva rappresentata con personaggi come Potsie di Happy Days, probabilmente il personaggio in cui è stato introdotto il termine nerd. Il personaggio è essenzialmente una persona goffa, ingenua e un po' troppo rigida, il bersaglio perfetto degli scherzi di Fonzie, il quale diceva che tutti gli appassionati di scienze e matematica erano dei nerd, assimilando determinati interessi all'essere sfigato. Nel 1989 arrivava Internet e contemporaneamente Screech di Bayside School e Steve Urkel di 8 sotto un tetto. Il primo era il personaggio strano della sit-com, con una voce strana, bravissimo a fare i compiti e che in possesso di un robot. Non era un personaggio bellissimo ma meno negativo che in passato. Il secondo era divertente e piaceva al pubblico ma si trattava sempre di un personaggio occhialuto, con la voce nasale, vestito con pantaloni a vita altissima sostenuti da bretelle e goffo nei rapporti sociali. Insomma divertente, eh? Ma chi vorrebbe sentirsi rappresentato da lui, o vorrebbe essere lui? Poco dopo è arrivato Carlton Banks in Il Principe di Bel-Air, nel 1990. Forse il primo nerd vestito quasi normale e con una fissa per Tom Jones invece che per qualche materia scientifica Dobbiamo arrivare probabilmente a Ross Geller di Friends, nel 1994 per avere un nerd simpatico, che possa avere relazioni sentimentali e che non venga preso in giro costantemente per le sue stranezze. Internet era già comune, almeno tra i nerd. I forum erano già una realtà consolidata anche se non in Italia era ancora agli inizi. Da lì è stata una marcia trionfale del nerd. I Geeks di Freaks and Geeks, e Rory Gilmore di Una Mamma per Amica, nel 2000, hanno iniziato ad insegnarci che essere strani poteva essere un valore in cui riconoscersi. Sono passati 24 anni ma la cosa non è ancora chiara e c'è ancora bisogno di ribadirlo. Poi nel 2007 arrivano Chuck Bartowski in Chuck e Sheldon, Leonard, Howard, Raj,, Bernadette, Stuart e alla fine perfino Penny alla fine in Big Bang Theory a rendere bello il nerd, o in generale lo strano. Non solo presentandoli come personaggi ma iinnalzandoli a protagonisti, affrontandone le difficoltà. Sono tutti un'estremizzazione di qualche lato che molti di noi che si ritengono diversi dalla media hanno. Sono personaggi che vanno fieri di come sono e che imparano a integrarsi nella società senza perdere il proprio status, senza nasconderlo. Elliot Anderson, in Mr. Robot del 2015 infine è l'esempio definitivo dello sdoganamento, una serie non per nerd, non basata su riferimenti a supereroi, fumetti, giochi di ruolo e nerdate varie che porta un personaggio disagiato e in difficoltà sociale ad essere il cardine di una rivoluzione di livello mondiale. Il mondo sta cambiando, ed è un bene. E non c'entra con le mode, quelle per cui la stessa persona il giorno prima adora Barbie e vorrebbe essere come lei e il giorno dopo adora Mercoledì e vorrebbe essere come lei. Il mondo sta cambiando perché oggi si può sentirsi diversi dalla media e manifestare questa propria diversità trovando chi la pensa come noi, chi vive le stesse difficoltà senza necessariamente doversi inquadrare in una casella. Per questo, è importante oggi più che mai la diversità, essere fieri di sentirsi diversi, essere fieri di rifiutare l'omologazione e lottare contro gli inconsapevoli bulli che appartengono alle maggioranza. È manifestando ciò che siamo realmente che troviamo chi ci può capire, è mostrando ciò che siamo che ci possiamo sentire accettati e ci possiamo accettare. Chi non vuole capire non conta. Non è essere accettati da tutti che ci può rendere felici ma accettare noi stessi. Giunti a questa consapevolezza tutto il resto smette di essere di un qualunque interesse.
Se ti senti diverso ricorda che ci sono milioni di persone là fuori che si sentono allo stesso modo e che può essere facilmente trovarle, se non sotto casa nella rete. Diverso non è strano. Diverso è bello, un valore in più che ti rende speciale.
#InformEtica#Polemipolitica#Stefano#Anticonformismo#Bullismo#Conformismo#diversità#Libertà#Nerd#queer#SerieTV
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21/09/2024 • Da studente a lavoratore Pt.3
Mi ricollego al post precedente aggiungendo che spesso dovevamo andare a fare tirocinio generale e tirocinio specifico per la tesi in tutte quelle settimane prima della laurea, ad eccezione degli ultimi giorni. L'ultimo giorno di tirocinio guardavo ogni ambiente, ogni stanza, ogni ufficio con i lavoratori lì presenti cercando di fare un fermo immagine nel mio cervello per ricordare meglio quei posti che hanno avuto un significato per me e in cui ho instaurato rapporti. Quel giorno è terminato con un saluto differente da parte mia: "Io vado....non so se ci vedremo di nuovo."
Ora racconto del Power Point. La mia idea iniziale era farlo semplice e in poco tempo per concentrarmi sulle cose veramente importanti, poi il coordinatore ci dà indicazioni facendo riferimento anche agli anni precedenti, il messaggio era che alla commissione piace di più un Power Point super elaborato, con transizioni particolari, effetti, mappe concettuali interattive e cose così. Altra botta in fronte. Ho dovuto imparare a fare anche queste cose strane ma effettivamente belle e sceniche. Uno degli effetti che molti di noi abbiamo usato non c'era sul mio PC, e per capire che era un problema del software e non io che non sapevo fare le cose c'è voluto tempo. Ho provato a installare altre versioni ecc ma niente, quindi dovevo fare continuamente trasferimenti di ppt tra il mio pc e un altro che avevamo in casa, più lento ma con quell'effetto.
Altre cose a cui pensare in quel periodo erano la festa e l'abito, che sono cose che tolgono non poco tempo allo studio perché bisogna andare fisicamente in certi posti a vedere, scegliere, accordarsi. Nello specifico, per la festa ho dovuto attentamente scegliere chi invitare e chi no, coloro che non sono stati invitati è sia perché magari ci ho poco rapporto e sia per una questione economica perché le feste di laurea costano molto. Non ho invitato i parenti al di fuori della mia famiglia stretta. Mi sarebbe piaciuto che ci fossero state con me le mie nonne ma una era venuta a mancare qualche anno prima, mentre l'altra stava a casa perché con la vecchiaia non poteva più spostarsi, ma non è stata veramente assente perché con il pensiero lei c'era, così come l'anima dell'altra nonna. Gli altri parenti non invitati probabilmente si sono sentiti offesi e ne ero mortificato ma se avessi invitati alcuni avrei dovuto invitare anche tutti gli altri e si sarebbero create situazioni ancora più scomode, perché una festa con tutti è veramente troppo costosa. La ricerca del locale non è stata per niente facile, mi ero promesso di cercare un posto veramente bello perché quel giorno sarebbe stato importante forse più di un compleanno perché arriva una volta sola (o poco più) e perché è uno spartiacque tra due fasi della vita. Mi sono impegnato con lunghissime ricerche su internet, Google Maps, lettura di recensioni, telefonate, appuntamenti, visite sul posto, preventivi, menù, programmi della serata, problemi di sale non esclusive, prezzi esorbitanti proprio dei locali più belli, locali che non davano quasi niente da mangiare ma con solo alcool che costa quanto 2 cene a persona, locali brutti e non scenici come volevo io, locali troppo lontani e non facilmente raggiungibili da tutti, locali non adatti perché troppo a stile ristorante che non mi ispirava ecc. Alla fine opto per un bar-riatoranre di cui avevo pregiudizio ma che ho visitato per consiglio e per disperazione. Si è rivelato essere la soluzione migliore perché aveva un prezzo onesto, offriva un menù e un programma della serata ben equilibrati, si adattava alle esigenze alimentari degli ospiti e le mie esigenze organizzative ed era bel allestito all'interno con qualche albero nei giardini e tante lucine di Natale per decorazione. In questi anni c'è la moda delle lucine di Natale anche fuori natale per abbellire gli ambienti o le proprie stanze in casa. La torta che offriva non mi piaceva e faceva alzare abbastanza il prezzo, così la ricerca della torta perfetta è stata un'altra grossa faccenda. A partire dalla ricerca delle foto su internet, le chiamate e le visite a tutte le pasticcerie della zona anche a qualche chilometro di distanza, altri preventivi, incompatibilità con lo stile che preferivo e il materiale che non regge, proposte di torte totalmente o mezze finte, problemi con la pasta da zucchero che o non la sanno fare o costa una cifra ecc. Qualcuno può pensare, eh ma pensi sempre ai soldi? Si perché tra tasse universitarie, copie delle tesi, festa di laurea, torta, vestito, bomboniere ed altro se ne vanno via parecchi e queste attenzioni permettono di mettere da parte qualcosa ma avere anche allo stesso tempo la qualità.
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Le Fate Ignoranti - S01 | E08 📺 commento finale
✈️
Antonia comincia a vivere non appena arriva ad Istanbul dove trova qualcosa che la risveglia più di quanto non faceva l’ambiente in cui si trovava. Paragona la sua seconda vita a quella nascosta di Massimo ma forse questa nella sua sincerità è anche più potente..
La serie per quanto mi riguarda è riuscita, non avevo mai visto il film ma l’ho visto poco prima di tuffarmi nella serie proprio per capire le dinamiche e la trasformazione. Nel film c’era anche il passato quello che ormai è stato convertito nel presente nella serie, c’erano i primi cellulari non c’era tanto Internet le cose erano diverse e era stato messo quel malato proprio per mettere in risalto un problema che ora sembra meno attuale. Parlare di virus non sarebbe stato il caso data la situazione. Il film era pieno di storie solo accennate e la serie ci ha permesso di conoscere quei personaggi che facevano parte del palazzo e di apprezzarli anche di più. La storia principale è stata arricchita poi dalla presenza più pronunciata di chi muore subito all’inizio: Massimo. Non so se mi piace molto il preambolo che faceva all’inizio di ogni episodio parlando direttamente con lo spettatore, mi mette sempre soggezione quando un personaggio parla con me e certe volte ha detto delle cose un po’ strane. La parte che mi è sembrata più ridicola ma anche veritiera è quando ha detto che lui non riusciva fare a meno di nessuno dei due e dunque si era tenuto Antonia e Michele. Certo qui si aprirebbe un varco molto lungo di discussioni perché per quanto Michele sapeva la verità ma non è che non ne soffrisse… Anzi gliel’aveva puntualizzato proprio nel quadro e Antonia è stata deliberatamente presa in giro per un anno (ed erano sette nel film!). Quindi Massimo per quanto è sfortunato che è morto era quello che si era comportato peggio di tutti. Niente lo può giustificare neanche il fatto che si è ritrovato ad amare un uomo, lui è colpevole perché ha fatto soffrire entrambi e non si meritava Antonia che tra l’altro con lui viveva alquanto male. Possiamo anche credere che Massimo non vivesse bene con Antonia perché se era tutto rose e fiori non si sarebbe lasciato incantare da Michele…già è proprio così, è vero all’amore non si comanda però si dice all’amore non agli amori e si presuppone che ce n’è uno perché di sicuro lui ne preferiva uno e molto probabilmente era Michele perché era lì che rideva e scherzava ed era più libero mentre a casa erano tutti un po’ bacchettoni. Anche la madre di Antonia alla fine si libera di tutte le sue catene e si ritrova finalmente felice proprio in quel condominio perché tutti sono meno rigidi! Se Antonia fosse stata bene a casa sua non sarebbe partita. Non riesco a capire questa sua necessità di andarsene, dopo tutto continua ad essere la solita borghese che si fa servire da una nuova serva a Istanbul dove fa sempre la vita di quella che non fa niente che è servita e riverita…
Tra l’altro la nuova notizia che porta in sé secondo me o si poteva evitare nella trama oppure avrebbe dovuto creare dei dissapori con Michele perché non ci credo che lui ne è felice, come gli aveva detto Serra questo avrebbe messo un punto definitivo a favore di Antonia nella lotta d’amore che faceva con Michele per accaparrarsi Massimo, anche se morto. Che cosa sarebbe successo se fosse stata una normale realtà e Antonia questa notizia la dava a un Massimo vivo? Mi è sembrato un po’ troppo forzato nel lieto fine il fatto che Michele ne fosse contento e secondo me non sarebbe neanche dovuto andare a Istanbul. Antonia che tra l’altro si fa affascinare da quel nuovo tipo la rende del tutto frivola… non era in lutto? Ma forse lei era così e non si è mai espressa perché intrappolata nella rete di Massimo, vivevano delle vite inadeguate in cui erano rimasti incastrati per loro volere, sarebbero stati felici ugualmente anche entrambi vivi se solo si fossero separati. Non c’è la possibilità di dire meglio il film o meglio la serie perché la serie vive grazie al film e il film viene ampliato grazie alla serie. Per quanto riguarda Michele credo che il nuovo attore abbia fatto un ottimo lavoro non era facile raggiungere il livello di Michele nel film e mi sono piaciuti entrambi. Persino Antonia, le ho trovate entrambe sgradevoli come dovevano essere, sempre con la puzza sotto il naso e incapaci di amalgamarsi a quel gruppo tanto che hanno bisogno di fuggire. Ma se volevano così andare a fare un viaggio perché non ci sono mai andate prima? Perché erano incatenate a Massimo e allora è stato quasi liberatorio per lei, come si suol dire finché morte non vi separi…
#comments#commenti#tv#blog#reviews#show#review#commento#haus of hermio#tv show#recensioni#cinema strop#comment#Disney#le fate ignoranti
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29 Marzo
29 Marzo Tappa n: 10 Motril Benalmadena
percorrenza 113 km, ascesa totale 965 m tempo in movimento: 6h29m
Curiosità: frequenza respiratoria media 31 brpm, massima 44 brpm
Partenza un po dopo le 8, discesa dalla mia collina fino a riprendere la strada principale ( qualche problema di perdita di itinerario sulle stradine della città, il GPS tenta di farmi fare le cose più strane), e poi circa 10 km più o meno in piano, con quasi essenza di vento: oggi le previsioni lo danno attorno a 20 km/h, da O ed io vado dritto a O.
Fino a Salobrena tutto perfetto e poi iniziano i dolori: la costa è molto scoscesa, la strada principale segue il profilo e, vicino ai paesini, sale molto in alto per fare una specie di circonvallazione, con una diramazione, a volte due, che scendono al paese ma non c'è strada che colleghi i paesini a livello mare. E quindi è un continuo scendere quasi a livello mare e poi risalire in alto ( il max è stato 260 m) ma le pendenze sono notevoli: qualche giorno fa ho fatto lo spuntino di mezzo giorno con due ciclisti locali anche loro fermi e mi hanno confermato che anche per le strade nazionali la pendenza max accettabile è 10 %: e qui la hanno utilizzata a piene mani. Sono stati 35 km piuttosto duri: forse dipende dal fatto che questo è il decimo giorno senza riposo e il fisico lo sente.
Arrivato a Nerjia la strada inizia a seguire il profilo del mare e adesso si avverano le previsioni del tempo: vento da O a 20km/h giusto sul naso, se smetti un attimo di pedalare ti fermi, occorre ridurre velocità e metterci tanta pazienza. Inizia anche a piovviginare un po', ma poco e non metto il giubbotto: il calore che sviluppo asciuga la maglia.
Arrivo a Malaga, strada splendida per attraversarla, con un intera corsia dedicata alle bici, ma molto
lunga, circa 15 km, come attraversare Bari, e, proprio all'inizio , la batteria della macchina fotografica rende l'anima a Dio, ma non ho voglia di fermarmi a cambiarla. Finisco l' attraversamento e mi fermo per lo spuntino e la cambio, ma è tardi ho perso qualche scorcio bello.
L' uscita è un po' più difficile: c'è solo un ponte ed è quello della superstrada che porta all'aeroporto, tre corsie, macchine ai 120km/h, nessuna corsia per le bici: da fare venire un po' i brividi specie quando ci sono le uscite e le entrate laterali, comunque tutto bene, come direbbe Montalbano, santiando un po.
Arrivo al luogo di sosta, piccolino, non ho trovato alberghi ma un appartamentino: perfetto.
PS: ieri sera la connessione internet è saltata: pubblico con un giorno di ritardo.
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COSA FARE QUANDO SI LEGGE CHE IL VACCINO PER IL COVID-19 È QUASI PRONTO
Prima di tutto leggere l’articolo nella sua interezza, casomai a pie’ pagina l’articolista abbia avuto un rigurgito di coscienza e in font piccolo abbia scritto cosa intendesse per ‘quasi’.
Poi aprire i miracolosi e mai troppo inflazionati link allo studio oppure copiare la quasi mai citata bibliografia e incollarla sulla barra di ricerca dell’amico internet.
In assenza della possibilità di seguire i punti sopra, scegliere delle parole chiave contenute nell’articolo (nome dell’università, nome del ricercatore, nome del laboratorio, sigle farmacologiche strane) e fare una ricerca aggiungendo la parola magica PUBMED.
Pumed è ‘un motore di ricerca gratuito, basato principalmente sul database MEDLINE, di letteratura scientifica biomedica dal 1949 ad oggi; la sua prima versione online è del gennaio del 1996′ e inserito come parola chiave vi permette di escludere risultati di ricerca proveniente da Donna Moderna, laveritaèlafuori.it e varie pagine facebook di laureati all’università della strada che lavorano presso se stessi.
Per esempio, apro un articolo a caso su cui mi sono state chieste delucidazioni in privato:
https://www.ilsole24ore.com/art/vaccino-covid-19-parte-sperimentazione-sull-uomo-AD4areD
Di solito il Sole24ore è abbastanza equilibrato e senza troppi sbandamenti verso il sensazionalismo ma purtroppo nemmeno qua ci sono link o bibiografia, quindi di tutte le parole chiave interessanti (Kaiser Permanente Washington Health Research Institute of Seattle, Nih, Massachusetts, Moderna) scelgo la sigla con cui questo vaccino è al momento indicato: mRna-1273.
I risultati sono tantissimi, alcuni incidentali e non sempre riguardanti il Covid-19 (mRna infatti sta per Rna messaggero) quindi prima di tutto leggo il titolo e poi controllo LA DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STUDIO (cerchiata in rosso)
Eccolo lì. Come vedete l’ultimo è il più recente - non è detto però che sia il migliore - e il titolo sembra parlare proprio di quello che ci interessa (ci sono altre discriminanti, come per esempio il ‘citato da...’ e parecchi altri dati listati nello studio ma come non addetti ai lavori non vi interessano).
Leggiamolo:
https://www.nih.gov/news-events/news-releases/nih-clinical-trial-investigational-vaccine-covid-19-begins
Due cose saltano subito all’occhio:
The investigational vaccine was developed using a genetic platform called mRNA (messenger RNA). The investigational vaccine directs the body’s cells to express a virus protein that it is hoped will elicit a robust immune response. The mRNA-1273 vaccine has shown promise in animal models, and this is the first trial to examine it in humans.
Scientists at NIAID’s Vaccine Research Center (VRC) and Moderna were able to quickly develop mRNA-1273 because of prior studies of related coronaviruses that cause severe acute respiratory syndrome (SARS) and Middle East respiratory syndrome (MERS).
Siamo a una fase avanzata della sperimentazione (’Ma come?! Ma se il virus è arrivato da poco!’) perché sono già stati studiati i due fratellastri SARS e MERS, già in giro rispettivamente dal 2003 e dal 2012.
Però siamo alla Phase 1 trial cioè a una sperimentazione di primo livello.
COSA CAZZO SIGNIFICA?!
Seguitemi.
Come potete leggere, la sperimentazione di primo livello è quella che segue la fase preclinica di @spaam con piastre brodose, fragili vetrini e topi viziati (la zero viene spesso saltata) e serve, LETTERALMENTE, a scoprire se a quelle decine di poveri sfigati sani - una volta che il vaccino viene loro inoculato - scoppia il fegato, si ferma il cuore o hanno un improvviso desiderio di votare Salvini.
Il secondo livello, invece, sarà di scovare un numero un po’ più grosso (centinaia) di volontari però MALATI (a occhio non credo che si farà molta fatica) e vedere quanti stanno un pochetto meglio e quanti votino Salvini in insufficienza epatica e un infarto del miocardio in atto.
Il terzo livello, poi, serve a vedere quanto questo vaccino sia efficace SU UN GRANDE NUMERO DI PERSONE (migliaia) continuando a tenere d’occhio cuori, fegati e schede elettorali.
Il quarto livello, infine, è quel divertentissimo momento in cui andate a comprare il vaccino e dopo esservelo iniettato dovete magari andare da farmacista e/o medico curante a riferire che avete cagato il fegato nella sede della Lega mentre cercavano di defibrillarvi.
E ora arriva la parte ‘Ma lo sai ieri m’è venuto in mente di monta’ sull’arbero a coglie du’susine!’...
‘The entire process of developing a drug from preclinical research to marketing can take approximately 12 to 18 years’
Facciamo pure che ci siamo risparmiati preventivamente qualche anno grazie all’inculata ante litteram di SARS e MERS - e abbiamo quindi saltato la fase preclinica e la fase 0 (in blu) - facciamo che i burocrati terrorizzati ci risparmiano la trafila amministrativa di bolli e mazzette (in fucsia), però rimangono ben TRE LIVELLI (verdino, rosa, giallo) che correndo col pepe al culo potrebbero avere questi tempi
Dai quattro ai sette anni prima di avere un vaccino per il Covid-19 sicuro e disponibile per tutti.
(e no, i tempi non si possono accorciare più di così, a meno che non vogliate un esercito mondiale di cardiopatici cirrotici con magliette verdi)
Insomma, ‘quasi’ può voler significare un intervallo di tempo molto elastico e relativo (’Sono quasi in pensione’ e mancano dieci anni, ‘Sto quasi uscendo’ e sei ancora sotto la doccia) perciò ok, il vaccino per il Covid-19 è quasi pronto ma magari aspettate ad accapigliarvi per vincerne una fiala a un’asta di Ebay e magari i soldi intanto investiteli in qualcosa di meglio, tipo un Luna Park tutto vostro con blackjack e squillo di lusso.
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''VACCINI SI - VACCINI NO
Usciamo fuori dalla diatriba demenziale:
da una parte i beoti che credono alle rassicurazioni di autorità e big Pharm e dall’altra i creduloni che abboccano ad ogni bufala dei complottisti.
Resitamo lucidi e partiamo da un dato di fatto certo:
questi Vaccini a rnma modificato, hanno avuto
l’approvazione di Legge a causa della Pandemia, ma tranne che per gli “effetti indesiderati”, testati su diverse “cavie”, non hanno potuto avere la sperimentazione sulle conseguenze gravi a lungo termine.
Ergo: possiamo dire che il basso numero di inconvenienti sui già diversi milioni di vaccinati (Astrazenica è un discorso a parte) è accettabile e normale, ma i dubbi e le preoccupazioni per le conseguenze di questo tipo di vaccini (in realtà non vaccini), negli anni a venire del vaccinato, non possono essere sottovalutati.
Ci sono allarmi seri da parte di ricercatori, medici e scienziati che avvertono che questa promozione eccezionale dei vaccini a RNA messaggero (mRNA), studiati da decenni ma mai approvati per l’uso umano, date possibili conseguenze e modifiche genetiche, possano generare, nel tempo, nei vaccinati spaventose malattie.
Il Dr. Richard FLEMING fisico-nucleare ed esperto cardiologo avverte che questi Vaccini sperimentali inefficaci, potrebbero anche causare il morbo della Mucca Pazza come nel mondo animale.
E non è il solo.
Di fronte a questi avvertimenti, insorgono altri medici e scienziati, che si premurano di confutarli e rassicurare e in alcuni casi di denunciarli come bufale. Girate in Internet e li leggerete.
Non possiamo ingnorare queste tesi contrarie, ma appaiono però strane queste “confutazioni” e “rassicurazioni” che hanno tutta l’aria di essere sollecitate e ben ricompensate da autorità e dai produttori di vaccini che stanno facendo affari colossali.
Un altro metodo messo in atto dai “rassicuratori” è quello di denigrare i ricercatori che denunciano i pericoli, caso evidente per il Dott. Stefano Montanari che insieme alla Moglie Dott.essa Gatti restano comunque persone di alto profilo professionale e scientifico.
Comunque sia, per la mancata sperimentazione negli anni possiamo dire che ci sono possibili conseguenze future nei vaccinati, anche se non certe, e la domanda allora viene spontanea: vale la pena rischiare e vaccinarsi per evitare le conseguenze del Covid?
Senza sposare le tesi di chi denuncia tentativi di modificare geneticamente il genere umano come negli OGM, o di voler ridurre in futuro la popolazione mondiale, non vorrei però, che risponda al vero l’allarme del mio amico Giorgio Vitali, chimico, politilogo e storico di spessore:
«”Siamo in pieno Caos Biologico e con nuove malattie sempre più terribili all'orizzonte…
mentre l'Uomo torna indietro nell'evoluzione e si trasforma in Animale... scollegando il dna dall'Anima…
No a una società di ANIMALATI…
No alla violazione della Memoria Genetica !!
ARRESTIAMO QUESTI CRIMINALI E IL LORO PROGRAMMA DI STERMINIO DI MASSA”»
I vaccini mRNA possono modificare il DNA cellulare? Secondo una recente ricerca potrebbero farlo
VACCINICORONAVIRUSCOVID-19
Di Markus Su 11 Apr 2021 10,703
childrenshealthdefense.org
Nel corso dell’ultimo anno, è stato quasi impossibile per gli Americani non notare la decisione dei media di rendere i vaccini la narrativa dominante della COVID, anche prima che si verificassero decessi attribuibili al coronavirus.
Questa tendenziosa copertura mediatica ha fornito una spinta particolarmente vantaggiosa alla promozione dei vaccini a RNA messaggero (mRNA), studiati da decenni ma mai approvati per l’uso umano, dando così una mano a portare questa tecnologia sperimentale più vicina al traguardo normativo.
In condizioni normali, il nostro organismo produce (“trascrive“) mRNA dal DNA nucleare della cellula. Questo mRNA viene poi trasportato dal nucleo nel citoplasma, dove fornisce istruzioni su quali proteine produrre.
In confronto, i vaccini mRNA inviano il loro mRNA sintetizzato chimicamente (che porta le istruzioni per la produzione della proteina spike) direttamente nel citoplasma.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) e la maggior parte degli scienziati che si occupano di vaccini mRNA, tutto il processo si ferma qui: i vaccini mRNA “non influenzano o interagiscono con il nostro DNA in alcun modo,” sostiene il CDC. Il CDC afferma innanzitutto che l’mRNA non può entrare nel nucleo della cellula (dove risiede il DNA) e, in secondo luogo, che la cellula (proprio come in Mission-Impossible) “si libera dell’mRNA subito dopo aver finito di utilizzare le sue istruzioni.”
A dicembre, una prestampa sulla SARS-CoV-2 da parte di alcuni scienziati di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (MIT), aveva evidenziato risultati sul coronavirus naturale che avevano sollevato interrogativi sulle modalità di funzionamento dell’RNA virale.
Gli scienziati avevano condotto l’analisi perché erano rimasti “perplessi dal fatto che c’è un numero rispettabile di persone che risultano positive al COVID-19, in base alla PCR, molto tempo dopo la scomparsa dell’infezione.”
I risultati principali del loro studio sono i seguenti: l’RNA della SARS-CoV-2 “può essere retrotrascritto nelle cellule umane,” “queste sequenze di DNA possono essere integrate nel genoma cellulare e, successivamente, essere ritrascritte” (un fenomeno chiamato “retrointegrazione“) ed esistono percorsi cellulari fattibili per spiegare come possa accadere una cosa del genere.
Secondo il dotor Doug Corrigan, biochimico e biologo molecolare, queste importanti scoperte (che vanno contro “l’attuale dogma biologico“) appartengono alla categoria delle “cose che eravamo assolutamente e inequivocabilmente certi non potessero accadere ma che invece succedono.”
Le scoperte dei ricercatori di Harvard e del MIT, secondo Corrigan, farebbero vacillare anche le ipotesi del CDC sui vaccini mRNA. Infatti, un mese prima che venisse diffusa la prestampa Harvard-MIT, Corrigan aveva già descritto la cosa in un blog, delineando i possibili meccanismi e i percorsi con cui i vaccini mRNA potrebbero produrre lo stesso fenomeno.
In un secondo post sullo stesso blog, scritto dopo l’uscita della prestampa, Corrigan ha sottolineato che i risultati dello studio Harvard-MIT sull’RNA del coronavirus hanno importanti implicazioni anche per i vaccini mRNA, un fatto che descrive come “il grosso elefante nella stanza.” Pur non sostenendo che l’RNA del vaccino si comporterà necessariamente allo stesso modo dell’RNA del coronavirus (cioè che possa alterare permanentemente il DNA genomico), Corrigan crede che la possibilità esista e che meriti un attento esame.
Secondo Corrigan, il contributo della prestampa è che “convalida il fatto che una cosa del genere è almeno plausibile e quasi sicuramente probabile.”
Trascrizione inversa
Come implica la frase “trascrizione inversa,” il percorso da DNA a mRNA non è sempre una strada a senso unico. Enzimi chiamati trascrittasi inversa possono anche convertire l’RNA in DNA, permettendo a quest’ultimo di essere integrato nel DNA nucleare della cellula.
Né la trascrizione inversa è rara. I genetisti riferiscono che “Oltre il 40% dei genomi dei mammiferi comprende prodotti della trascrizione inversa.”
I risultati preliminari citati dai ricercatori dell’Harvard-MIT indicano che gli enzimi endogeni della trascrittasi inversa possono facilitare la trascrizione inversa degli RNA dei coronavirus e far sì che vengano integrati nel genoma umano.
Gli autori suggeriscono, che mentre le conseguenze cliniche richiedono ulteriori studi, gli effetti dannosi sono una possibilità distinta e che, a seconda dei “siti di inserimento nel genoma umano” dei frammenti virali integrati e dello stato di salute generale individuale, [questi effetti] potrebbero includere “una risposta immunitaria più grave … come una ‘tempesta di citochine’ o reazioni auto-immuni.”
Nel 2012, uno studio aveva suggerito che l’integrazione del genoma virale [nel DNA nucleare] potrebbe “portare a conseguenze drastiche per la cellula ospite, tra cui distruzione genica, mutagenesi inserzionale e morte cellulare.”
Corrigan si premura di dire che i percorsi che faciliterebbero la retrointegrazione dell’RNA virale (o vaccinale) nel DNA “non sono sconosciuti alle persone che si occupano di biologia molecolare ad un livello più approfondito.”
Anche così, la discussione della prestampa sulla trascrizione inversa e sull’integrazione genica ha suscitato un vortice di commenti negativi da parte di lettori non disposti a mettere in discussione il dogma biologico; alcuni hanno addirittura chiesto il ritiro del lavoro (anche se le prestampe sono, per definizione, non pubblicate) con la motivazione che “i teorici della cospirazione … prenderanno questo documento come ‘prova’ che i vaccini mRNA possono, di fatto, alterare il codice genetico.”
I lettori più riflessivi hanno concordato con Corrigan che il documento solleva domande importanti. Per esempio, un lettore ha affermato che mancano prove “che dimostrino che la proteina spike verrebbe sintetizzata solo per un breve periodo di tempo (diciamo 1-3 giorni) dopo la vaccinazione,” aggiungendo: “noi pensiamo che questo sia il caso, ma non ci sono prove a riguardo.”
Infatti, per quanto tempo l’mRNA sintetico del vaccino (e quindi le istruzioni per la cellula di continuare a produrre la proteina spike) persista all’interno delle cellule è una questione aperta.
Normalmente, l’RNA è una molecola “notoriamente fragile” e instabile. Secondo gli scienziati, “questa fragilità vale per l’mRNA di qualsiasi essere vivente, che appartenga a una pianta, un batterio, un virus o a un essere umano.”
Ma l’mRNA sintetico dei vaccini COVID è tutta un’altra storia. Infatti, il punto di svolta che, alla fine, ha permesso agli scienziati e ai produttori di vaccini di risolvere la decennale impasse dei vaccini mRNA è stato quando hanno capito come modificare chimicamente l’mRNA per aumentarne la stabilità e la longevità, in altre parole, produrre un RNA “che permane all’interno della cellula molto più a lungo dell’RNA virale, o anche dell’RNA che la nostra cellula produce normalmente per la sintesi proteica.”
Nessuno sa cosa faccia questo mRNA sintetico mentre “permane,” ma Corrigan ipotizza che la sua maggiore longevità aumenti la probabilità di “essere convertito in DNA.”
Inoltre, poiché l’mRNA del vaccino è anche progettato per essere più efficiente nell’essere tradotto in proteine, “gli effetti negativi potrebbero essere più frequenti e più pronunciati con il vaccino che con il virus naturale.”
Il segno del dollaro
Corrigan riconosce che alcune persone potrebbero sottovalutare i suoi avvertimenti e dire: “se il virus è in grado di fare questo, allora perché dovrebbe importarmi se il vaccino fa la stessa cosa?”
Ha una risposta pronta e convincente:
“C’è una grande differenza tra uno scenario in cui il codice genetico di alcune persone viene alterato, casualmente e inconsapevolmente, in quanto esposte al coronavirus e lo scenario in cui vacciniamo volontariamente miliardi di persone dicendo loro che una cosa del genere non sta succedendo.”
Sfortunatamente, l’atteggiamento prevalente sembra essere che la “corsa per far vaccinare il pubblico” giustifichi l’assunzione di questi ulteriori rischi.
A metà novembre, dopo che il Jerusalem Post aveva detto ai lettori che “quando il mondo inizierà ad essere inoculato con questi vaccini completamente nuovi e rivoluzionari, non si saprà praticamente nulla dei loro effetti a lungo termine,” il direttore di un ospedale israeliano aveva sostenuto che non valeva la pena aspettare altri due anni per scoprire i “rischi unici e sconosciuti” dei vaccini mRNA o i loro potenziali effetti a lungo termine.
Anche negli Stati Uniti l’entusiasmo per la tecnologia mRNA sembra illimitata. Solo pochi giorni dopo il rilascio da parte del CDC di dati aggiornati che mostrano come, al 26 marzo, più di 2.200 persone erano morte dopo aver ricevuto i vaccini mRNA di Pfizer o di Moderna, The Atlantic ha elogiato questo tipo di procedura, asserendo che la “geniale” tecnologia sintetica mRNA alla base dei vaccini COVID di Pfizer e di Moderna rappresenta una “svolta” che potrebbe “cambiare il mondo.”
Piuttosto che liquidare la prospettiva della retrointegrazione del DNA estraneo come una “teoria della cospirazione,” gli scienziati dovrebbero condurre studi su soggetti vaccinati con tecnologia mRNA per valutare i rischi reali.
Per esempio, Corrigan ritiene che, mentre i dati in vitro da linee cellulari umane (una delle fonti di dati esaminati dai ricercatori dell’Harvard-MIT) offrono risultati “inequivocabili” [a favore dell’alterazione genomica], c’è ancora bisogno di dimostrare definitivamente l’alterazione genomica in vivo attraverso “PCR, sequenziamento del DNA o Southern Blot … su DNA genomico purificato di pazienti COVID-19” e di individui vaccinati.
Eppure, invece di affrontare queste lacune nella ricerca, le aziende stanno sbavando di fronte alla possibilità di utilizzare mRNA umano modificato per “comandare il nostro apparato intracellulare” e “produrre praticamente qualsiasi tipo proteina immaginabile.”
Un comunicato stampa del 10 marzo, secondo cui i vaccini mRNA sarebbero i chiari vincitori della corsa al vaccino COVID-19, faceva notare che tutte le principali aziende farmaceutiche stanno ora “testando la tecnologia [mRNA] entrando in accordi di licenza e/o collaborazione con aziende RNA ben consolidate.”
Nei vecchi cartoni animati della Disney, gli spettatori vedevano spesso il ricco zio di Paperino, Zio Paperone, “con gli occhi sporgenti e con impressa l’immagine del dollaro, come nelle slot machine di Las Vegas” quando contemplava le opportunità di aumentare la sua già immensa ricchezza.
A giudicare dalla volontà dei dirigenti delle aziende farmaceutiche di trascurare i rischi a lungo termine (e possibilmente multigenerazionali) dei vaccini mRNA, anch’essi devono essere rimasti incantati dal simbolo del dollaro e da una serie infinita di prodotti mRNA “plug and play.”
Fonte: childrenshealthdefense.org
Link: https://childrenshealthdefense.org/defender/science-mrna-vaccines-alter-dna/
08.04.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org''
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Sai Federico, questo mondo non mi piace. Forse anche perché ti hanno ammazzato Caro Federico, quanti anni sono passati. Se fossi tuo papà direi “quanti giorni”. (...) Ti devo fare una premessa, perché da dove sei adesso troverai un po’ buffo quello che sto per dirti. Sai, dopo la condanna definitiva i quattro agenti sono rimasti in servizio. Anche se uno ha offeso tua madre e l’ha querelata. Strane cose vero? Beh, Matilde si è inventata un hashtag (una di quelle cose tecnologiche dei giovani di oggi, di ieri oramai). È fatto così: #vialadivisa. Su Facebook (uno strumento per vedere su internet quello che fanno gli altri) si sono viste persone di tutto il mondo, di tutte le età, con quella scritta. Chiedevano allo Stato italiano di destituire i poliziotti. Ma lo Stato italiano ha detto che quello che hanno fatto non era disonorevole. Già. Deformarti l’aspetto, infliggerti 54 ferite, usare in modo abnorme la violenza sul tuo corpo in una sorta di delirio come schegge impazzite (sono parole che vengono dagli atti processuali) non corrisponde a disonore. Rassegnati, ma è così. Poi c’è la mamma. Sapessi che cosa incredibile è stata tua mamma Patrizia. Nessuno le dava ascolto. Le volevano far credere che fossi morto per un malore, poi per un’overdose. Allora ha aperto un blog. E da lì è disceso tutto. Adesso la mamma è in pensione. Almeno non sarà più costretta a vedersi sindacati di Polizia che difendono i colleghi sotto il municipio dove lavorava. Ha fatto in tempo però a vedere quel sindacalista che applaudì chi ti uccise finire eletto in consiglio comunale. Non è l’unico che dal sindacato del Sap ha fatto il salto in politica. In questo paese disprezzare la vita paga. Ah scusa, non puoi sapere cos’è il Sap. La sigla sta per Sindacato autonomo di Polizia. Poco dopo la tua morte raccolse 170 firme tra i poliziotti della questura di Ferrara per dire che i loro colleghi erano innocenti. Immagino innocenti a prescindere. Il loro segretario nazionale, Gianni Tonelli, quello che disse che se non fosse stato per i suoi ragazzi tu saresti ancora in via Ippodromo a sbattere la testa contro un palo, è finito in parlamento. Ma anche altrove agenti in divisa ammazzano gente per strada. Ora però i telefonini fanno i video e si possono distribuire in fretta nella rete. Certo, forse tra i residenti di via Ippodromo nessuno avrebbe avuto il coraggio di farlo vedere, poi, quel video. Magari ancora una volta solo Anne Marie, l’unica testimone oculare che trovò normale raccontare quanto aveva visto. Scusa Federico, ce ne sarebbero tante altre di storie da raccontare, ma ben poche le troveresti allegre. Sai Federico, tu non sei qui a vedere come è diventato questo mondo che a me non piace per niente. E forse questo mondo a molti di noi non piace anche perché 15 anni fa ti hanno ammazzato. E mentre mi chiedo che uomo saresti potuto diventare, “scusami se sono qui a pensare a te, alle tue parole e ai tuoi sorrisi”. Che non ho mai conosciuto. Marco Zavagli, giornalista
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Elementi essenziali di un buon social media manager
Pur impiegando qualsiasi supervisore dei media online per svolgere il lavoro principale nelle tue missioni, è fondamentale rintracciare l'individuo perfetto poiché si rivolgeranno alla tua immagine.
Nella remota possibilità che tu sia un'associazione che gestisce un numero incredibile di questioni sociali, lo stile di vita e la presenza online di un individuo possono influenzare Social Media Manager a Bari enormemente la scelta del giusto promettente.
Analizza le caratteristiche e le abilità che ritieni che i principali dovrebbero avere per la tua immagine e assottiglia le decisioni dei tuoi concorrenti che dipendono da tali variabili.
Nel momento in cui hai limitato le tue decisioni, pianifica ciò che devi sapere in anticipo, così fin d'ora avrai un'idea del tipo di individuo che stai cercando.
Ecco le cose che potresti considerare di chiedere quando parli con loro:
Ti senti bene a svolgere il ruolo di guida nella realizzazione di progetti nelle vicinanze dei nostri diversi uffici per acquisire una significativa esperienza organizzativa?

La risposta a questa inchiesta è indispensabile in quanto numerosi capi dei media online non comprendono gli standard SEO e questo può causare un tremendo scontro se i post e la sostanza che stanno pubblicando influenzano la SEO e le cattive abitudini si astengono.
Questi due uffici devono lavorare insieme in modo coerente affinché avvenga una promozione di successo.
Cogli al volo l'opportunità di lavorare in una vasta gamma di campi di promozione in entrata?
Nel caso in cui l'amministratore multimediale basato sul Web sia semplicemente pronto per postare sui palcoscenici, tuttavia necessita di abilità nel piano essenziale, nella presentazione di e-mail e nei territori dei contenuti, generalmente non saranno la decisione più ideale per la tua organizzazione.
La pubblicità sui media online include qualcosa in modo significativo oltre la pubblicazione. La pubblicazione è la cosa che fanno gli helper remoti, non gli amministratori. I capi dovrebbero raggruppare probabilmente una parte delle abilità registrate nelle sottigliezze esplicite del lavoro sottostante.
È sicuro dire che sei moderno sugli attuali modelli online più recenti? Si può dire con certezza che sei entusiasta, innovativo e intelligente? Collabori con altre persone e sei disposto a prendere qualche direzione?
Questa indagine è fondamentale in quanto la posizione richiede che l'individuo conviva con gli altri e scopra un assortimento di metodologie fantasiose per prendersi cura degli affari.
La presentazione dei media basati sul web assume una parte vitale nell'aiutare il gruppo di supervisione aziendale con la procedura generale del marchio e richiede alla persona di impartire, avanzare e attuare tecniche di promozione future attraverso un assortimento di idee pubblicitarie in rilegatura.
Questi sistemi di pubblicità in entrata possono incorporare alcune o la totalità delle gamme di abilità che le accompagnano; informatizzazione visiva, presentazione di posta elettronica, avanzamento, contenuti SEO, organizzazione di occasioni e diverse amministrazioni e strumenti che l'organizzazione utilizza per amplificare le proprie attività di immagine. Nella remota possibilità che il promettente non possa utilizzare una vasta gamma di usi, programmazione e mezzi, è inverosimile che saranno potenti.
Molti operai in questo campo pensano di essere capi, dal momento che postano sui palchi, non è così. Non comprendono le idee della pubblicità, sono solo accattivanti, c'è una distinzione!
Competenze esplicite richieste per essere un amministratore fruttuoso:
Si dovrebbe fare affidamento sui media online che mostrano i concorrenti per avere una parte delle abilità individuali di accompagnamento:
Una solida comprensione della marcatura degli articoli e della cura del cliente.
Abilità relazionali sbalorditive e capacità di vendere pensieri attraverso un'ampia gamma di mezzi.
Solide capacità relazionali composte e verbali.
Piano essenziale e abilità realistiche.
Una solida comprensione delle idee di presentazione di Internet, ad esempio pubblicità video, media basati sul Web, promozione di e-mail e creazione di contenuti.
Composizione straordinaria e capacità di alterazione, così come la capacità di ricevere lo stile, il tono e la voce del palcoscenico del blog del marchio.
Abilità gerarchiche sorprendenti per avere la possibilità di lavorare in modo autonomo e supervisionare progetti con molte parti in movimento.
Sii amichevole e coinvolgi gli altri.
Avere eccellenti capacità di amministrazione e raccolta di edifici.
Socialmente affidabile, deviante e ricettivo.
Mentre solo una di ogni strana esperienza è significativa quanto l'altra, e siamo onesti, poche su tutte le strane possono avere tutte le abilità richieste, è normale che il richiedente abbia un numero di loro.
Si può dire l'equivalente delle particolari necessità di abilità occupazionali, che sono:
La capacità di lavorare e parlare con i direttori degli uffici di montaggio per distribuire le metodologie aziendali.
Crea o accedi a contenuti che spieghino la stima del marchio.
Esame diretto del prodotto e indagine sui modelli pubblicitari.
Fornire dati precisi, preparazione e rapporti sulla pubblicità degli articoli ai venditori e ai diversi uffici, se importanti.
Avvia e mantieni in modo appropriato vari record multimediali basati sul Web, ad esempio Twitter, Facebook, YouTube, LinkedIn, Google+ e così via sotto la direzione del direttore promotore.
Offri scambi su palchi amichevoli con una voce affidabile e on-brand.
Cerca e partecipa alle fasi multimediali basate sul web relative al marchio.
Per maggiori dettagli, vieni a trovarci:
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FIC: Diglielo veramente
Despite the title, which comes from Lucio Dalla’s “Canzone” this fic is in English. Written for Martino’s birthday and featuring what I believe to be the true present Niccolò made for him.
A sweater. A fucking sweater. A tight-fitting, flimsy, piece of… fabric, that doesn't even look that bad on him - it surely makes his shoulders seem wider - but… it's just not his style, you know?
Sure you do. And so should Niccolò, after a year and a half they have spent together.
He bets that he would have known what to buy Luai.
'Come on, don't go there.' Martino tells himself, while he picks on the sweater and stares at Nico. Who'd like to keep the party a secret - hence walking back to the car to call Gio - but hasn't taken Luchino into consideration. 'Yes, that's it. Focus on the party, instead. That's very sweet of him, don't you think? It's neither a grand gesture nor an especially creative way to celebrate you… but… Cut him some slack, Martino. You know he's ridiculously busy with Uni. Still terrified you might walk out again, the next time he screws up. Can you really blame him for not having the time and not being in the right frame of mind to come up with something unique?'
He can't, but he kind of does? And that's why he ends up making such a request as if he can really demand complete transparency between them from now on. As if his trust in Nico can truly be rebuilt on giving him third-degrees every time he's out with someone who isn't Marti.
He truly appreciates Nico's commitment to it, though. He doesn't shy away from giving him answers that he knows Martino won't like. Or that will ruin his carefully planned surprise.
He's still feeling kind of let down, however? And he does wish he wasn't an open book to Niccolò, because his own disappointment is getting to Nico as well… and the last thing he wants on his birthday is for his boyfriend to be sad? As though he had failed him, over something so trivial?
He's spent hours trying to fully enjoy his wonderful beach date with Nico, but he hasn't been able to. And not just because of that damned fisherman.
"Marti?" Niccolò snaps him out of it, as they drive away. "Can you put some music on, please?"
"You know these weird appendices I've got at the bottom of my arms, Ni? They're called hands. You've got two as well, so use them." Martino huffs, teasing, as he waits to be told which one he is supposed to pick.
"First of all: should I remind you that you are the one who doesn't like it when I'm driving and fiddling with the car stereo?"
True. He'd rather have Niccolò looking at the road, instead of rummaging a box to find that particular mixtape he had made… Couldn't he buy a regular phone, and have it on Spotify, instead?
"Secondly, I believe I've shown you how well I can use my hands plenty of times, haven't I?" He squeezes Marti’s thigh at that, running his fingers way too close to his crotch.
"Maybe you need to jog my memory a bit?" Marti asks, grinning and dragging Niccolò’s hand right where he wants it the most.
"Mhh… A tempting offer, but no.” Much to Martino’s disappointment, Nico breaks free of his hold and puts his hand back on the wheel. “We can't be late, not after I begged everyone to show up as early as they possibly could. You're gonna have to wait…"
"Mh, all right." He is so not pouting, no sir. Not at all.
"Oh, come on,” Niccolò adds, in a gentler tone. “It'll be worth it. And you'll get the exclusive on the newest addition to our drawer… "
Huh? So the sweater isn't the only present he is going to get from him, today? He wonders what it could be… and how he is going to use it on Nico.
Okay, not the wisest idea to think about that, when he's trying to keep his libido at bay… and he can't remember why exactly?
'Because you're never gonna hear the end of it, both from the boys and the girls, if you two get home needing a shower and a change of clothes.'
Right. Okay, then. Let's hear what Nico is in the mood for, during their journey back home. Knowing him, it can anything ranging from old school rock to dubstep. He's quite curious to find out what it will be, this time.
It's placed… Inside a handmade music box, painted in blue and red?
It opens to, a melancholic - nonetheless soothing - melody. Nothing that Martino has ever heard before, so it must be either something really obscure or a song that Niccolò wrote for him. While they were apart, judging from the vibes it gives off.
“Cool, right? Can you believe I found how to make a music box on WikiHow? Internet is not just for porn, after all.” Nico keeps on talking since Marti has been left speechless. How many sleepless nights did it take, for him to make this? “Now, I don’t know if you’re too young to remember how to use a cassette deck, but you’ve got to insert that tape… Staring at it won’t-”
“Shut up.” He finally manages to say, slapping Nico’s nape. They both smile at his feigned yelp: he didn’t even hit him that hard.
"I know, the audio quality isn't the best but I haven't given Miché - who is indeed the guy from Foggia, before you ask - enough to find some proper recording equipment… They will sound better live, I promise."
There’s the tune from the music box but played on a piano, at first. Followed by a silly ukulele ballad… and yeah, it sure is the same one Nico attempted to play for him back in October 2018.
In true Niccolò Fares’ fashion, the mixtape itself is filled with the cheesiest songs he could find. Songs that make Martino groan, but that he can’t help but sing along to. And then… Then the mood abruptly changes, with the last three songs. All the silliness is gone, and each of those lyrics goes straight to his heart.
‘Perché non è facile... Forse nemmeno utile… Certe cose chiare dentro, poi non escono. Restano, restano.’
‘Le incomprensioni sono così strane, sarebbe meglio evitarle sempre, per non rischiare di aver ragione… Che la ragione non sempre serve.’
’Stammi più vicino ora che ho paura, perché in questa fretta tutto si consuma… Mai, non ti vorrei veder cambiare mai.’
“Stop the car. Now.” He says, turning off the radio. He can’t wait another minute to make it crystal clear to Niccolò that there is nothing left to forgive. That he regretted walking out on him the minute he did it, and that it’s never gonna happen again.
Perhaps he hasn’t been straightforward enough, under the bed. They always tend to get a little sidetracked, on their reunions, after all. He’s not that good with words, though. So… A bone-crushing hug will do, for now?
And maybe later he can do better, be a lot more convincing. It’s what they both deserve, don’t they? *************************** A/N: I will include the links for the lyrics’ translations on AO3. Not here otherwise the post doesn’t show up in the tags.
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Dai Cactus di Fuoco...
Newsletterina breve mensile per i nostri follower! YAY! No... no, aspettate. Non è finito semplicemente un mese, si è concluso un anno, il 2020! L'anno più doloroso, schifoso, orrendo della nostra storia personale e forse degli ultimi trent'anni in generale. Abbiamo qualcosa da festeggiare? Forse.Abbiamo qualcosa da comunicare? Sicuramente!Cominciamo con le cose piccole... e poi andiamo a quelle più grandi. Ecco l'anno dei Cactus di Fuoco (e anche un accenno di sorprese per il futuro): 1. Anche Dicembre 2020 è finito! Una piccola cosa, se confrontata con l'immensità di quest'anno, ma abbiamo lavorato duro (come sempre). Ed è dunque è il tempo di rivelare quello che abbiamo creato in questo mese. Ecco la lista completa, con tutti i link: https://fantasydiario.blogspot.com/2021/01/dicembre-2020-cosa-abbiamo-creato.html Esploratela e divertitevi, germoglietti!
2. Ma se questo mese abbiamo pubblicato così tanta roba... quanto abbiamo creato in tutto l'anno? Detto fatto! Abbiamo sparso su internet, fra disegni, schede dei personaggi, capitoli di romanzo e illustrazioni varie, ben 896 cose diverse! (di cui la maggior parte sono proprio disegni). Ci sono artisti che non fanno così tanta roba in tutta la loro carriera. Beccatevi questo! Siamo stati bravi eh? Eh? Eh? (E allora perché ci sentiamo come se avessimo buttato quest'anno nella spazzatura?) 3. Ci siamo fatti l'account di Instagram! Non ci followa (si dice così fra voi gggiovani, vero?) praticamente nessuno, ma noi non ci scoraggiamo e vi buttiamo qui il link, giusto in caso a qualcuno venga il ghiribizzo di essere sempre informato su tutte le sciocchezze che facciamo: https://www.instagram.com/cactusdifuoco/ 4. Pure Le nostre artiste, Furiarossa e Mimma, si son fatte un account instragram! Probabilmente pubblicheranno roba una volta ogni morte di papa e non lo useranno granché (ce l'hanno solo per stalkerare i concorrenti ed i giudici di X Factor, let's be sincere), però ogni tanto pubblicheranno contenuti fighissimi, perciò... seguitele! https://www.instagram.com/furiarossaandmimma/
5. Abbiamo vinto (DI NUOVO!) un premio Watty! Che vi dobbiamo dire? Andate a leggervi il libro, è lungo, è completo, ed è abbastanza carino. Vi piacciono i licantropi, vero? E anche se non vi piacciono... vabbé, potete sempre tifare per l'antagonista (anzi, a dire il vero vi conviene): https://www.wattpad.com/story/109061795-urban-legends 6. Quest'anno abbiamo pure pubblicato un casottone di libri su Amazon! Un autore normale quanti libri pubblica in un anno? Uno. Se va proprio benissimo e ha la mano posseduta da un dio del fuoco, due. Noi ne abbiamo pubblicato cinque. Potrebbero essere sette, ma abbiamo deciso di tenerci bassi, anyway, perché non vogliamo far venire gli scompensi a tutti gli scrittori del mondo. I titoli? Io sono il Drago, Blindfury, Autobiografia (forse romanzata) di un drago dorato, Io, Dracula e altri mostri e il Bambino dei Cimiteri. E Blindfury �� pure un fumetto, ecco. 7. Stiamo scrivendo per voi delle nuove storie pazzissime! Due saranno fanfiction strane, ma anche se non conoscete quello di cui parliamo le potrete leggere e divertirvi lo stesso, perché come sempre introdurremo pian piano i personaggi come se fossero originali, quindi li potrete conoscere e fare finta che non si tratti di fanfiction (anche perché quando avremo finito cambieremo i nomi e le pubblicheremo come libri... avete presente come hanno fatto con le Cinquanta Sfumature di grigio? Ecco, quella era una fanfiction di Twilight, lo sapevate?). Vi diamo degli indizi? Sì, vi diamo degli indizi, parole a caso: Megalo Box, Tha Supreme, cantante libanese, arcobaleni, wrestling. 8. Stiamo scrivendo anche delle storie un po' meno pazze, per la vostra saga preferita, quella del Cammino delle Leggende. Se siete fans di Mark McWoodland e Paul Grimm, adorerete il nostro prossimo libro.
9. Tutte queste cose le stiamo scrivendo con penne biro su quaderni, quindi abbiate pazienza, ci vorrà un po' di tempo per trascriverle.
Abbiate cura di voi, proteggetevi dalle intemperie, innaffiatevi abbondantemente e leggete quanto vi è necessario! Possa il fuoco dell'ispirazione illuminarvi, e le spine metafisiche stuzzicare il vostro intelletto.
BUON ANNO NUOVO! -I Cactus di Fuoco
#Cactus di Fuoco#mi hanno chiesto se potevo pubblicarlo pure sul nostro blog#ed eccolo qua!#text post#2020
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memoria #6
L'altro giorno, mentre navigavo sull'internette ho letto da qualche parte che in Germania, non chiedetemi precisamente dove, intendono occupare i barboni facendo loro fare da ciceroni per i turisti, non chiedetemi con precisione le modalità, quando sono annoiata navigo solo per fare qualcosa, senza intenzione effettiva.
Mi è venuto in mente, quando anni fa (anni in cui potevo permettermi di viaggiare) andai con due miei amici a Madrid.
Arrivammo prima in due, alle 23.00, affamatissimi, poggiammo tutto in casa e uscimmo in cerca di cibo, ma non volevamo fermarci a mangiare da qualche parte seduti, avevamo voglia di vagare, quindi ci mettemmo alla ricerca di un paninaro, uno zozzone, insomma un punto ristoro veloce, cose così.
In giro, era dicembre, faceva freddo e credo fosse un mercoledì notte, dicevo in giro non c'era quasi nessuno, cioè, non nessuno come in un qualsiasi altro paese a dicembre di notte, ma comunque pochissima gente.
Ci fermammo a chiedere a due netturbini. Mo io ho vissuto in Spagna, secoli fa, però lo spagnolo lo so e iniziai a chiedere a sti due tizi dove potevamo trovare del cibo da asporto veloce, tipo panini a quell'ora di notte.
Ecco, da quel momento iniziò uno degli eventi più imbarazzanti della mia vita.
I netturbini con evidente difficoltà cercarono di spiegarci dove, come, cosa potessimo fare per mangiare, ma non ci riuscivano, cioè io credevo di non capirli, non afferravo nemmeno una parola, eppure non doveva essere difficile, Carlo il mio amico mi guardava interdetto e basito e io non sapevo spiegare come mai quelle parole strane non le afferrassi in nessun modo, la scena continuò per minuti e minuti finché non ci si avvicinò un tizio dall'altra parte della strada, che aveva capito la drammaticità della situazione.
Bene, il nuovo soggetto entrato in scena barcollava, aveva una birra in mano, puzzava di alcol e strada e rideva però, rideva molto.
Quindi io parlavo coi netturbini e Carlo col barbone ubriaco. Perfetto.
I netturbini ad un certo punto, disperatissimi, peggio di me, si guardano e a loro modo si dicono qualcosa, sottolineo “a loro modo” perchè è lì in quell'istante che mi rendo conto (dopo almeno 5min) che ste due povere vittime del mio stato perenne di rincoglionimento erano sordomute.
I netturbini erano sordomuti e io ci ho parlato per minuti senza capirlo.
Rimase il barbone che gentilmente in uno spagnolo biascicante, ma perfetto ci indirizzò verso un paninaro al centro, che loro ste cose le sanno, ovvio che le sanno.
Il giorno dopo, alla fermata Callao, c'era un altro barbone che divideva la richiesta di elemosina in settori, e tra cibo, alcol, sito internet c'era anche la vaschetta per il “porro”.
Dopo l'esperienza della notte prima, ho pensato bene di chiedere illuminazione sul dove trovare da fumare a lui.
E’ stato impeccabile.
Ecco, quindi se siete in un posto di cui non sapete niente, volete cavarvela da spiantati, spendere poco e riuscire in modo efficiente, chiedete ai barboni.
#lemiememorie madrid agosto 2013#però la storia è del 2009#fame#sordi#muti#sordomuti#netturbini#carlo#viaggi#metro#fumo#droga#panino#lingua#incomprensione#birra
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8 ottobre 2017
Ma i blog non erano già fuori moda dai tempi di Netlog? Sì, infatti ma non ho idea di che titolo dare a questa cosa visto che nemmeno ho idea di cosa scrivere. Utile, Michè. Almeno da qualche parte devi cominciare.
Mi chiamo Michele, ho quasi diciannove anni e sono abruzzese. Origini senegalesi, ma abruzzese. Così abruzzese che se Salvini mi chiedesse la carta di identità per dimostrarlo, la aprirebbe per trovarci degli arrosticini. Probabilmente messi da nonna Annarella che non si sa mai che non ne abbia abbastanza. Nonna Annarella ha anche pianto un sacco quando papà le ha detto che non avrei potuto portare carne di pecora in valigia. Sul momento mi ha fatto sorridere, ma ora viene un po’ da piangere anche a me. Non per gli arrosticini, più per la nonna e la mamma e il papà che ormai non vedo da--- tre settimane. Mi mancano molto, e forse sto facendo la figura del bambino dell’asilo nido che ha appena lasciato la mano della mammà, ma tant’è. A volte mi mancano pure i pomeriggi a raccogliere olive sotto il sole con trentatré gradi percepiti. Quasi.
Sono a Bologna dal 20 settembre ed è dal 20 settembre che mi dico di scrivere qualcosa, ché scrivere mi ha sempre aiutato, ma non ne ho avuto il coraggio fino ad ora. Il coraggio di fare che?, vi chiederete voi (ma voi chi?). La verità è che scrivere di se stessi richiede sempre coraggio, per quanto stupida possa suonare questa frase. Però voglio provare a darmi questa possibilità.
Ho deciso di cominciare Giurisprudenza qui a Bologna, lontano chilometri e chilometri da casa, per lo stesso principio: darmi una possibilità. In tutti i sensi. Me ne sto pentendo? Forse. A volte. Ma è anche vero che oggi va meglio rispetto a ieri e domani andrà meglio rispetto a oggi. Credo che a tutto vada al suo posto con un po’ di abitudine.
Per ora le lezioni (Diritto Costituzionale, Istituzioni di Diritto Romano, pure Filosofia del Diritto!) sono molto interessanti, anche se i miei compagni di corso sono… particolari. Non avevo mai davvero capito la definizione di figlio di papà finché non ho cominciato a frequentare Giurisprudenza. Ma immagino che una persona normale in tutta la facoltà riuscirò a trovarla. No? Oh, bè.
Ma arriviamo al succo della questione: un paio di settimanelle fa ho cominciato ad adocchiare il reparto vegetariano della Coop. All’inizio per pura curiosità, poi un giorno sono tornato a casa e ho fatto qualche ricerca- non è vero, sono rimasto davanti al computer per un intero pomeriggio, su siti di ricette perlopiù- non ho lo stomaco di guardare certi video sullo sfruttamento intensivo. So già più di quanto non faccia bene alla mia salute mentale. Non penso sia il caso di puntare al veganesimo visto che, ripeto, sono abruzzese, ma penso che mi piacerebbe provare a seguire una dieta vegetariana. Per gli animali, per l’ambiente, anche per me stesso. Chissà che non sia la strada giusta per me. Insomma, la parola d’ordine in queste settimane è proprio questa: tentare.
Ho trovato moltissime alternative alla carne e al pesce oltre a quelle che già conoscevo: i legumi, certo, un sacco di legumi, ma anche il tofu, il seitan, la carne di soia, ho scoperto anche che esistono certi tipi di “carne” a base di proteine vegetali che magari mi sarà utile in questo primo periodo di assestamento. In realtà ho già cominciato e per ora è molto meno difficile di quanto non mi sarei aspettato. La cosa più difficile sarà dirlo all’Annarè, ma a questo ci penserò agli Ognissanti. Magari un po’ prima così si abitua all’idea.
Ho fatto una prova del “coming out” con i miei coinquilini, ma non penso che sia proprio la stessa cosa. Loro hanno alzato le spalle e hanno ripreso a mangiare. Non sono nemmeno sicuro che mi abbiano sentito, ma sono ragionevolmente sicuro che potrebbero sporgere denuncia ai miei danni se leggessero i loro nomi su internet senza che li abbia avvertiti, quindi userò degli pseudonimi. L’Asmatico e il Gamer? Cazz, mi sa che anche così sono abbastanza sgamabile. Ma non ci sono prove contro di me.
Sta di fatto che, come ho detto, sono due guaglioni particolari. Bravi, eh. Pure simpatici. Ma particolari. L’Asmatico sta in stanza singola, e se dovessi dare delle stelline alla sua permanenza finora gli assegnerei quasi il massimo. Il massimo perché è pulito, silenzioso, non rompe le scatole a nessuno. Quasi perché ha occupato tutto (e badate, dico tutto) l’armadietto in bagno con i suoi medicinali. Io e C- io e il Gamer siamo costretti a tenere le nostre tachipirine e i nostri cerotti sul comò. E dire che l’Asmatico non sembra nemmeno un tipo troppo cagionevole. Okay, è un po’ bassino per la sua età, ma quella è genetica. A dire la verità ho paura che molto faccia l’influenza di sua madre.
Da quel che ho capito origliando ascoltando per caso le sue telefonate, la madre dell’Asmatico è una mamma pancina. Presente, no? Proprio quel tipo. Probabilmente anche no vax. Forse è per quello che si porta dietro così tanti farmaci: è obbligato. E l’ironia è che lui studia Medicina. È asmatico, forse non ha un vaccino in corpo, e studia Medicina! Sembra quasi una barzelletta. Ma forse non dovrei fare questo tipo di battute a cuor leggero; in fondo potrebbe sempre portare a casa un virus letale e sconosciuto in provetta.
L’altro coinquilino è anche il mio compagno di stanza e mi fa troppo ridere. Bonariamente, s’intende. Avete presente quei tizi che si registrano mentre giocano alla playstation? Ecco, così. Io prima di incontrarlo a malapena sapevo cos’era una playstation. Ora non so come sono finito in mezzo ad una diatriba di fondamentale importanza: è meglio l’Xbox One o la PS4? Il Gamer sostiene l’Xbox, l’Asmatico è fan della PS4. Quando ho provato scherzosamente a suggerire la Wii, mi hanno fulminato.
Il Gamer ha anche delle abitudini molto singolari (su quelle dell’Asmatico sorvolo perché sono troppe e troppo complesse per elencarle in questa sede), tipo: la mattina si sveglia alle 7 e 42 spaccate (non chiedetemi perché), fa colazione con latte e cereali E caffè, poi se non ha lezione (e ne ha avute davvero poche fino ad ora) si siede alla scrivania con una copertina sulle spalle e si mette a giocare. A cosa gioca? Non ho il coraggio di chiederglielo, ma a volte parla in lingue strane. Sì, ha pure il microfono incorporato nelle cuffie. Un giorno l’Asmatico gli ha detto che somiglia a Favij. Il Gamer si è messo a ridere, ma si vedeva che era un po’ piccato. Io tuttora non ho idea di chi sia Favij, ma gli vorrei chiedere perché si è chiamato come una verdura.
Io e i miei coinquilini non abbiamo avuto delle grandi interazioni, ma gli ultimi sviluppi mi fanno sperare per il meglio. Ad esempio, il 3 ottobre il Gamer mi ha chiesto che giorno fosse. “È il 3 ottobre”, gli ho risposto io. È stato qualcosa.
Il giorno dopo siamo andati insieme in Piazza Maggiore per San Petronio. È stata una bella festa e ci siamo divertiti, almeno fino a quando io non mi sono perso e non ho scambiato un altro tizio per il Gamer. Imbarazzante, ma non quanto scoprire che mentre io mi affannavo a cercarli, l’Asmatico e il Gamer erano tutti scialli a parlare di elettronica in un angolo della piazza. A volte ho paura che complottino contro di me. Non ho paura tanto dell’idea in sé (sono sopravvissuto a cose peggiori), ma più del fatto che non vorrei avere l’Asmatico come nemico. Perché mi sta simpatico, certo, e soprattutto perché potenzialmente potrebbe aggiungere una goccia di cianuro nel mio tè mattutino e io nemmeno me ne accorgerei.
Insomma, questo è quanto, e non pensavo nemmeno di avere così tanto da scrivere. Però, rileggendo, devo ammettere che tutto sommato non mi sta andando così tanto male. Forse è a questo che mi servirà il blog: a farmi prendere coscienza del fatto che le cose non sono tragiche come ci si aspetterebbe dalle prime settimane lontano da casa. O forse a sparlare un po’ di persone che nemmeno sanno di questa pagina. Non molto nobile da parte di un futuro avvocato, ma ognuno deve trovare una valvola di sfogo, no?
A presto (spero),
Michele.
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La parola perversione viene dal latino perversum e richiama a uno stravolgimento non tanto delle regole ma del senso comune o del comune sentire. La società si dà delle norme, anche nel campo sessuale e l’individuo si adegua. L’adeguamento è immediato prima ancora che mediato dalla legge che pure vigila coi suoi apparti medici piuttosto che con quelli giuridici. E tuttavia come si dice fatta la legge trovato l’inganno, perché il piacere è anarchico e dove ci sono le regole il desiderio esplode o implode a seconda dell’educazione che il singolo ha avuto. Quando implode abbiamo tecnicamente una perversione, se il fenomeno diventa sociale il rischio concreto è la rivoluzione. L’apparato medico dello stato si mette all’opera e diagnostica una perversione di massa. Come ha fatto Massimo Recalcati rinvenendo una nevrosi tra coloro che hanno votato no a una consultazione popolare (19 milioni di degenerati). La politica perversa diagnostica la perversione nel dissenso e tutto finisce a tarallucci e vino. Le cose però cambiano, i costumi pure, l’omosessualità non è più una deviazione neanche per il DSM e quelli che erano atti fuorvianti dalle regole vengono assorbiti dalle regole stesse. Tra le stranezze attuali nel campo sessuale appunto le seguenti, con la speranza e il timore che prima o poi vengano sentite come qualcosa di normale. Anzi di naturale, che suona meglio. L’industria del sesso non da oggi ha dato una risposta a tali bisogni e l’intimo, quella che una volta era l’intimità ha finito per riempire gli scaffali dei supermercati. E non solo. Come si può vedere nel The Sex Machines Museum nella città vecchia di Praga. (E che ho raccolto in dettaglio in Consigli, amenità e facezie sopra l’esercizio del meretricio e dei lupanari.) Insomma parliamo di stranezze o di perversioni?
Formicofilia: il desiderio di essere ricoperto di insetti nelle parti intime. Mysofilia: l’attrazione sessuale verso persone o oggetti sporchi. Infantilismo: il desiderio sessuale nato dal bisogno di indossare pannolini e di essere trattato come un neonato. Acrofilia: eccitazione sessuale in situazioni in cui ci si trova a grandi altezze. Acusticofilia: eccitazione sessuale che deriva dall’ascolto di determinati suoni come mugolii,sospiri, canzoni, frasi o ancora una certa lingua. Agalmatofilia: attrazione sessuale per statue, bambole, manichini e altri oggetti simili. Agorafilia: attrazione per l’atto sessuale consumato in spazi aperti. Altocalcifilia: il feticismo di chi trae piacere dall’osservare o indossare scarpe dai tacchi alti. Coprolalia: devianza che porta un soggetto ad utilizzare continuamente, in modo compulsivo un linguaggio osceno e volgare. Dendrofilia: attrazione sessuale per gli alberi tale da volersi congiungere con essi. Dorafilia: feticismo a causa del quale si prova attrazione e piacere sessuale nel contatto con indumenti in pelle animale e pellicce. Macrofilia: è il desiderio di fare sesso con un gigante. Sitofilia: è il desiderio sessuale che nasce dall’unione del cibo e il sesso. Spectrofilia: è il desiderio sessuale di fare sesso con un fantasma. Parliamo di Botulinonia quando salami, salsicce e wurstel vengono usati come surrogati sessuali. Tripsolagnia: piacere che deriva da un semplice massaggio alla testa. Agonofilia: eccitazione sessuale che deriva dalla lotta o dall’osservazione di persone che combattono come nel wrestling. Amartofilia: eccitazione sessuale derivata dalla convinzione che le azioni che si stanno compiendo siano fonte di peccato e di perdizione. Anisonogamia: attrazione sessuale verso partner con grande differenza d’età, molto più anziani o molto più giovani. In ambito femminile viene definita gerontofilia l’attrazione per partner maschili significativamente più datati. Chelidolagnia: provare piacere sessuale disprezzando il partner. Aggiungerei all’elenco anche l’attrazione per Barbara D’Urso. quella davvero mi sembra una perversione. Ma tant’è…
LIBRI CURIOSI (trovati e comprati in rete)
1) Extreme Ironing – Stiratura estrema di Phil Shaw
2) Pets with Tourette’s – Animali domestici con la sindrome di Tourette
di Mark Leigh
3) Learning to Play With a Lion’s Testicles – Imparare a giocare con i testicoli di un leone di Melissa Haynes
4) 5 Very Good Reasons to Punch a Dolphin in the Mouth – 5 ottime ragioni per dare un pugno in bocca a un delfino di Matthew Inman
5) How to Raise Your I.Q. by Eating Gifted Children – Come aumentare il tuo Q.I. mangiando bambini intelligenti di Lewis B. Frumkes
6) Chi me l’ha fatta in testa? Edito da Salani
7) Chi ha mangiato la mia fetta di pizza? Giuro su Dio che se le hai mangiate tutte sparo alla tua stupida faccia di J. Hunter
8) La posizione del missionario: Madre Teresa in teoria e pratica
9)Giochi che puoi fare con la tua …. L’autore forse però intendeva “pussy” nel senso di gatto
10) Tutto quel che so sulle donne l’ho imparato dal mio trattore
11) Immagini con cui non dovresti masturbarti
12) Fai in casa i tuoi sex toys
13) Il libro tascabile delle erezioni
14) Guida per principianti al sesso nella vita dopo la morte
15) Bare decorate da costruire da soli
16) Castrazione: vantaggi e svantaggi
17) Mangiare le persone è sbagliato
18) Come avere successo negli affari senza un pene
19) Diventare gay in dieci lezioni (ad opera dello scrivente)
20) Cazzi e canguri (pochissimi i canguri). Aldo Busi
21) Non desiderare la donna d’altri. E chi dovrei desiderare, la mia? Ma l’hai vista bene?
(Del sottoscritto)
E poi quello dai titoli strani sarei io.
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STRANEZZE VARIE acquistabili in internet
– Kit completo per uccidere i vampiri; 4500 dollari. La confezione contiene: una boccia di acqua santa, un paletto di avorio, il Nuovo Testamento e altro ancora
– Un fan di Britney ha visto la diva gettare a terra una gomma masticata e non ha perso tempo: l’ha raccolta, e l’ha messa all’asta su eBay. La reliquia gli ha fruttato 263 dollari
– Anima in vendita su Ebay. Prezzo 2000 dollari
– Il 22 Novembre 1963 a Dallas, Lee Harvey Oswald sparava da una finestra al Presidente degli Stati Uniti John Kennedy. La finestra da cui partì il colpo è stata smontata dall’edificio e rivenduta a 3 milioni di dollari
– Toast alla Francese lasciato da Justin Timberlake La popstar si trovava in un hotel di New York e prima di un’intervista avanzò dalla colazione un po’ di toast alla Francese. Le due fette erano mezze mordicchiate, qualcuno le ha raccolte e rivendute a 36mila dollari
– NIENTE: un prodotto per chi ha già tutto
– Carne di unicorno
– Corno per trasformare il vostro gatto in un unicorno
– Cucce di lusso per cani: costano 200.000 euro
– Borsetta autobloccante, per impedirvi di spendere troppo
– “Kissenger”, accessorio per smartphone per baciare a distanza
– Lattine di aria inquinata, per i Cinesi che sentono la mancanza di Pechino
– Col “profumo di culo” due imprenditori si sono arricchiti
– Occhiali che simulano le allucinazioni da LSD, senza assumere tuttavia la droga
– Slip con finto pene contro i tentativi di violenze sessuali
– Preservativi per cani e gatti
– Finte mutande sporche per nascondere i soldi in viaggio
– Abito da sposa fatto con i documenti del divorzio
– Armature per criceti in vendita su eBay
LE OMBRE DELLA PERVERSIONE La parola perversione viene dal latino perversum e richiama a uno stravolgimento non tanto delle regole ma del senso comune o del comune sentire.
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IL BABBO NATALE CHE ASPETTO (di Lino Corrado, dicembre 2018) Caro Babbo Natale, sono nervoso perché volevo chiederti un regalo diverso quest’anno, ma sono in ritardo e non so se faccio in tempo. Vorrei un dono diverso questa volta, una cosa strana forse per te. Desidero che mi aiuti a ricordare ciò che non ricordo più, anche se sono piccolo piccolo come un topolino, e ho pochi momenti da ricordare.
Ho trovato una pagina aperta su internet di una gara, che si chiama concorso, che sta per finire. Qualcuno stava leggendo, forse un fratellone o una sorellina, ma poi si sono stufati e se ne sono andati e hanno lasciato il computer acceso e io ho visto questa scritta. A mezzanotte di oggi finisce ed io voglio provare a farlo, ma non per vincere, quello non è possibile, perché sono troppo piccolino di età, ma io voglio provare a farlo per farti sapere, caro Babbo Natale una cosa che non so in che altro modo dirti. Forse questi signori che leggono capiranno che è importante e te la manderanno proprio a te, prima che tu parti con la slitta e le renne. Sono impensierito, caro Babbo Natale, perché ho un problema grosso tanto. Non ricordo più, Babbo Natale, come ti ho già scritto qualche riga sopra e vorrei un aiuto da te. E’ questo l’unico dono che ti chiedo ora per me. Avevo amichetti con i quali giocavo e mi divertivo come un pazzo.
Ci raccontavamo delle scemenze strane, che se ci penso ora, mi viene ancora da ridere con le lacrime che mi schizzano fuori, fino a bagnare le mattonelle. Non ricordo dove sono ora quegli amichetti, e nemmeno cosa fanno. Babbo Natale mi devi aiutare tu. Avevo una mamma zuccherosa, e forte, che mi teneva per mano appena urlavo impaurito per quei sogni di mostri che mi facevano svegliare tutto sudato e pieno di spavento. Lei mi carezzava e mi diceva che tutto andava bene e io ero di nuovo felice.
Avevo un padre che correva da me quando urlavo e non riuscivo a chiudere gli occhi per paura di non svegliarmi più. Lui mi diceva di pensare agli asinelli con il pelo lungo, che erano buoni e che ti facevano salire in sella senza farti cadere mai e io mi addormentavo tutto tranquillo.Avevo sorelle da curare e carezzare, ma non mi ricordo se l’ho mai fatto. Babbo Natale aiutami tu a ricordare, dammi la memoria che non ho, invece dei giocattoli. Non ricordo di aver aiutato chi chiedeva aiuto, ma anche chi non lo chiedeva, ma aveva bisogno lo stesso. Ora vorrei ricordare di averlo fatto Babbo Natale, perché l’anno sta per finire e io non voglio iniziare quello nuovo, senza aver ricordato di essere stato un bravo bambino. Babbo Natale, ti chiedo questo e basta. Però se mi regali questa memoria e scoprirò che tante di queste cose non le ho mai fatte, allora Babbo Natale, scusami, ma dovrai chiedere tu alla Befana di portarmi una calza con tutto questo dentro.
Perché io, Babbo Natale, voglio smettere di essere un bambino che non fa nulla di importante. Un bambino che, come spesso fanno i grandi, si preoccupa solo delle sue sorprese, delle sue scarpe nuove, mentre gli altri non hanno nemmeno i piedi, o dei suoi cappelli con altri che non hanno la testa, o del suo cellulare, con gli altri che non hanno occhi, o di carezzare sé stessi, mentre gli altri non hanno le mani. Babbo Natale fammi questo regalo, perché sono passato da dieci anni a sessanta senza accorgermi che non avevo aiutato nessuno. Se invece tu mi mandi il ricordo che io qualcosa di buono l’ho fatto, allora potrò essere contento che sono ancora un bambino buono e gentile come mi raccontava il nonno o come avrei voluto sentire dalla nonna. Caro Babbo Natale, aiutami tu, così non devo chiedere alla Befana che in fondo in fondo mi fa un po’ paura con quella sua faccia un pò vecchia, e con quel naso un pochino a bitorzolo.
Ciao Babbo Natale, aspetterò vicino il caminetto che ho acceso con il fuoco chiamato speranza, e mentre tu sei in viaggio, dirò solo la verità anche a me stesso quando la vedrò davanti i miei occhi pieni di lacrime per non ricordare. Se mi accontenti e vieni tu, Babbo salutami lo stesso la befana, perché se è vecchietta e un po' bruttina, ma non proprio tanto, non è mica colpa sua. Io ti aspetto col nasino all’insù, Babbo, eh?
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