Tumgik
#gestione delle emozioni
salute-green · 5 months
Text
Instinct Balance Animal: Equilibrio Emotivo per i Tuoi Amici a Quattro Zampe
Stanco di vedere il tuo animale domestico agitato o stressato? Instinct Balance Animal di Australian Bush Flower Essences è la soluzione naturale che fa per te! Si tratta di un rimedio vibrazionale energetico, formulato con essenze floreali australiane, specificamente studiato per aiutare gli animali a ritrovare equilibrio e armonia in situazioni di forte stress emotivo. Quali sono le…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
myandale31 · 2 days
Text
Tumblr media
"LA CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA"Consiste nella capacità di riconoscere le proprie emozioni nel momento in cui hanno inizio. E' conosciuta anche come consapevolezza di sé o autoconsapevolezza e va concepita come una forma di attenzione non reattiva e non critica verso i propri stati interiori. La possediamo quando riusciamo a guardare i nostri stati interni come se stessimo guardando il contenuto di un vaso trasparente.La presenza di buoni livelli di consapevolezza emotiva si traduce in buon dialogo con se stessi che rappresenta il primo passo per rispettare le proprie esigenze e i propri bisogni quando si compiono le scelte quotidiane anche piuttosto importanti. Gli individui dotati di buona consapevolezza di sé non tendono a reprimere i loro vissuti emotivi, che continuerebbero ugualmente a produrre i loro effetti ma, al contrario, fanno il primo passo verso la gestione efficace delle proprie emozioni mediante un'attribuzione di significato a ciò che gli accade, resa possibile dalla mediazione operata dal linguaggio con cui definiamo quello che proviamo. Questa condotta è positiva perché rispetta il bisogno naturale presente in tutti noi di dare un senso alle nostre esperienze e ai nostri vissuti.L'autoconsapevolezza inoltre, comportando la capacità di riconoscere precocemente i segnali fisiologici che accompagnano un'emozione, risulta fondamentale soprattutto per far fronte a condizioni emotive più intense, come ad esempio l'ansia, in quanto permette di imparare il ricorso precoce a tecniche di rilassamento come il controllo del respiro e il biofeedback . Essa è inoltre determinante per prevenire disturbi psicosomatici di varia natura, come mal di testa, tensioni muscolari, tachicardia, che spesso affidano al corpo il compito di dire le emozioni non espresse utilizzando il sintomo. La carenza estrema in questa area emotiva coincide con la negazione delle proprie emozioni che può essere la base della tendenza stabile al silenzio emotivo, noto in psichiatria con il nome di alessitimia, che letteralmente vuol dire mancanza di parole per definire le emozioni. Diversi studi hanno mostrato come essa sia una caratteristica che contraddistingue soprattutto i pazienti psicosomatici, i tossicodipendenti, in cui l'azione sostituisce la riflessione su se stessi, nonché soggetti che hanno subito gravi traumi, che adottano massicci meccanismi di difesa verso la propria realtà interiore che è fonte di sofferenza.
5 notes · View notes
dilebe06 · 10 months
Text
L'idea di affrontare nelle mie classi l'educazione all'affettività onestamente mi fa alzare gli occhi al cielo.
Io docente devo insegnargliela?!
Che tra programmi da rispettare, laboratori, progetti extrascolastici, percorsi di collaborazione, l'attenzione alla dimensione cognitiva e partecipativa, le recite, insegnargli a collaborare, le uscite ecc ecc debba anche fare lezioni su questo argomento mi lascia abbastanza perplessa.
Ma non sono i genitori a dovergliela insegnare? Il rispetto, l'educazione, la gestione delle emozioni e dei NO...almeno questo.
Che poi è inutile che fai corsi su come gestire l'affettività senza farsi prendere dalla rabbia o sentimenti simili, se poi quando vai dai genitori a dirgli che sua figlia di 8 anni picchia le sue compagne di classe perché le sono antipatiche, quelli ti rispondono:
Ah..ma la mia bambina non è violenta...ha solo un carattere forte.
Tumblr media
Ai genitori serve un corso... mica ai figli!
11 notes · View notes
ciclossigenasi · 27 days
Text
madonnina i pizzicotti e i bacini che gli darei in questo momento di ruzza (che credo sia non gestione delle emozioni ma:)
Tumblr media
2 notes · View notes
entropiceye · 7 months
Text
Tumblr media
Negli ultimi tempi, i ritmi della mia routine quotidiana si sono fatti piuttosto serrati. Ho sentito tanto l'esigenza di ritagliarmi un attimo di quiete per scrivere, riconnettermi con le mie emozioni, riordinare i pensieri... Eppure, nonostante questo bisogno così rumoroso ed urgente, in tante occasioni ho finito per rimandare e ripiegare su altre cose. Da quando ho concluso la psicoterapia è quasi come se avessi smesso anche di dedicarmi a questi piccoli momenti di introspezione, così preziosi e necessari. E' come se fossi spaventata al pensiero di rimanere sola con me stessa, nel verso senso del termine. La cosa nella quale sto riscontrando maggiori difficoltà è la gestione del rapporto con le abitudini e la quotidianità. Ci sono momenti in cui questa mi satura totalmente: mi sento una scheggia impazzita che sbatte da una parte all'altra a mo' di pallina da pinball, completamente disconnessa da tutto e mossa da automatismi. Ci sono altri dove invece mi paralizzo a non fare niente, mentre dentro il mio cervello imperversano giudizi negativi ed ogni sorta di improperio, perché non sia mai dimentichi tutte le cose che dovrei fare invece di starmene con le mani in mano... Ho bisogno di avere delle abitudini che scandiscano le mie giornate ed ho bisogno di essere impegnata per non sentirmi inutile. Mi sento già abbastanza in difetto ed in ritardo su così tanti aspetti della mia vita... A volte ho paura di rimanere bloccata per sempre, mentre altre vorrei solo mollare tutto e non svegliarmi più. Ci sono momenti in cui la vita mi sembra difficilissima ed il mondo un luogo inospitale e senza speranze. La mia emotività è altalenante. Tendenzialmente mi sento piuttosto apatica e svogliata, poco coinvolta ed interessata dall'ambiente e dalle persone. Poi però ci sono giorni in cui quell'emotività sopita si risveglia bruscamente ed anche l'umore viene fortemente condizionato ed in tutto ciò la stanchezza è praticamente una costante. Avrei solo voglia di dormire per sempre.
3 notes · View notes
thebeautycove · 3 months
Text
Tumblr media
ATELIER DES ORS - BLUE MADELEINE - Memory Lane Collection - Eau de Parfum - Novità 2024 -
Welcome to the Proust syndrome club. Everything has a smell, every smell is a living memory. A scent for the moments I treasure most.
Ad ogni ricordo un odore, ad ogni profumo un pezzo di vita e memoria.  Spesso si è parlato delle madeleine di Proust che, per primo, descrisse ne La Recherche questa esperienza olfattiva legata ai famosi dolcetti francesi. Il loro aroma e sapore sollecita la memoria involontaria, quella che ti viene restituita in pienezza emotiva, richiamo sensoriale che fa emergere il passato attraverso un ricordo intenso e struggente.
Milioni di milioni i ricordi, custoditi con cura, alcuni nitidi, altri sfocati o sbriciolati dentro altri ricordi, un archivio di sensazioni, esperienze, emozioni che hanno un interruttore magico comune, lo scent-click il tasto-profumo che le riporta all’istante in primo piano.
L’olfatto è un senso potentissimo (e ahimè sottovalutato) ed è quello che incide con più efficacia sul nostro inconscio, determinante la vicinanza anatomica a due importanti strutture del lobo temporale del cervello: amigdala (gestione delle emozioni) e ippocampo (gestione della memoria) che elaborano l’esperienza olfattiva collegandola istantaneamente ad un ricordo e all’emozione che da esso scaturisce.
Ho sempre cercato, nel mio lungo peregrinare olfattivo, di dare valore all’arte del comporre, all’armonia della creazione, all’emozione del sentire. A volte mi sottraggo al diktat delle piramidi e insisto nello spingermi oltre le note per scovare e far brillare sensazioni che conosco mie, ho percepito e vissuto. Non sono l'immaginazione o la fantasia ad attivarsi, che valgono certo per alcune composizioni, ma il ricordo vivido di un momento personale vissuto, che mi impegno a cercare, come qualcosa di perduto nel tempo che debbo ritrovare.
Bello è stato quindi ripescare certi istanti di sincera piacevolezza in Blue Madeleine, ultima creazione di Atelier des Ors per la nuova collezione Memory Lane.
Un piccolo scrigno dove si intrecciano aromi caldi e speziati di pepe rosa e cannella, un’infusione di te nero e ginepro dai toni affumicati a sbiadire in una gradazione lattea molto amabile, perfetta citazione della soffice madeleine da inzuppare nel te pomeridiano. 
E poi lo svelamento dell’accento romantico nostalgico di rosa centifolia e pralina ad enfatizzare la delizia estendendola all’armonia ultracreamy vanigliata boisé di balsamo del Perù e legno di sandalo. 
Così il ricordo è qui, intatto, ti accarezza dolcemente e ti affida per sempre i suoi bagliori dorati.
Creata da Marie Salamagne.
Eau de Parfum 100 ml. Online qui
Della stessa collezione scopri anche Villa Primerose qui
©thebeautycove   @igbeautycove
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
1 note · View note
la-misto · 8 months
Text
La vera guerra non è tra nazioni, ma è la lotta interiore che ciascuno di noi deve affrontare per trovare la pace e la serenità.
In un mondo afflitto da conflitti, scontri e divisioni, spesso ci dimentichiamo della battaglia più intima e personale che si combatte dentro di noi. La vita moderna ci presenta un quadro di tensioni globali, ma la verità è che la lotta più significativa non è tra nazioni o gruppi, bensì all'interno dei confini della nostra stessa anima. È un'osservazione profonda e universale: la guerra interiore che ognuno di noi affronta. La lotta contro i demoni interiori, le paure nascoste, i dubbi e le incertezze. Non è una guerra fisica, ma una battaglia emotiva e spirituale che si manifesta in ogni decisione che prendiamo, in ogni passo che compiamo. Forse, nel cercare di risolvere i conflitti esterni, dovremmo porre maggiore attenzione all'importanza di trovare la pace interiore. La comprensione di sé stessi, la gestione delle emozioni e la ricerca di equilibrio interiore possono essere la chiave per costruire un mondo più pacifico. La pace inizia nel cuore di ogni individuo, e solo quando siamo in grado di raggiungere l'armonia interna possiamo contribuire alla creazione di una società più giusta e compassionevole. Ognuno di noi ha il potere di influenzare il proprio mondo interiore. Possiamo scegliere di coltivare la gentilezza, la compassione e la comprensione, anziché alimentare la rabbia e l'odio. Dobbiamo riconoscere che, nonostante le sfide esterne, la vera vittoria si ottiene quando conquistiamo la pace dentro di noi. In un'epoca in cui il clamore della guerra risuona in ogni angolo del mondo, possiamo fare la differenza concentrando la nostra attenzione sulla trasformazione interiore. Solo allora saremo in grado di costruire ponti anziché muri, di promuovere la comprensione anziché la divisione. La vera guerra non è tra nazioni, ma è la lotta interiore che ciascuno di noi deve affrontare per trovare la pace e la serenità. Facciamo un passo indietro, riflettiamo sul nostro mondo interiore e chiediamoci: come possiamo contribuire a costruire una pace duratura dentro di noi e, di conseguenza, nel mondo che ci circonda? Forse, in questo processo di introspezione e crescita personale, troveremo la via per porre fine alle guerre esterne, realizzando che la vera trasformazione inizia nel cuore e nella mente di ognuno di noi.
2 notes · View notes
giulia-liddell · 2 years
Text
Grignani comunque ha fatto passi da gigante sulla gestione delle emozioni rispetto a qualche anno fa'
Good for him
13 notes · View notes
Text
Ho dei quesiti che, se non li risolvono in maniera convincente, saranno di ostacolo alla serie tv.
1) Perche' ci vuole cosi' tanto a capire che l'insulto razzista di Severus contro Lily fu un problema di gestione delle emozioni? Non corrispondente alla realta', o non nella misura percepita dalla ragazza? Mentre il comportamento di James è stato intenzionale e volto a metterlo in cattiva luce.
2) Perche' Lily si dimostra cosi' intollerante verso il maltrattamento di ragazze e di babbani, ma in buona sostanza da' il permesso a James di fare a Severus cio' che vuole, subito dopo che si è offesa? Cioe' per ripicca.
3) Sirius mostra a Severus dove si trova Remus, proprio quando quest'ultimo ha la forma di lupo mannaro. Cosi' facendo, spera che Severus venga ucciso o ferito.
Questa azione non avrebbe lasciato indifferente nemmeno Remus, il quale, ripresa la forma umana, si sarebbe trovato un delitto sulla coscienza e non per colpa sua...
Bisogna dedurre allora: Sirius pensava che anche Remus sarebbe stato contento di aver fatto fuori l'uomo che odiavano. Oppure, a Sirius non importa niente di quello che succedera' a Remus.
In ogni caso, Remus rimane amico di un compagno che lo ha usato come un oggetto, lo ha strumentalizzato. Non ci vede un problema finche' non salta fuori la voce che Sirius ha tradito i Potter.
Come puo' essere?! Io mi sarei rifiutata di intrattenere rapporti con lui da subito.
4) Sirius ha continuato a odiare Piton, Remus continua a far finta di niente, anche se passa per quello accomodante. Nel Prigioniero di Azkaban, Sirius somministra dei colpi in testa a Piton mentre è svenuto. Forse qualcuno lo trova buffo. A me viene voglia di prenderli entrambi a calci nel sedere.
5) Perche' il comportamento dei Malandrini, che troppo spesso rasenta la delinquenza, non e' stato stigmatizzato? Mentre Piton è stato ostracizzato fin dalla scena sul treno.
Finche' si finisce per non capire se lui e' andato con Voldemort perche' lo voleva davvero, o perche' tutti dicevano che ci sarebbe andato.
5) Se James fosse stato meno cazz*ne e Lily meno inflessibile, sarebbero ancora vivi? Io credo proprio di si.
Ed Harry non saprebbe chi sono i Dursley.
E Neville sarebbe felice e in buona salute.
E Piton avrebbe un altro carattere.
4 notes · View notes
couragescout · 2 years
Text
Sono le cinque e mezza del primo gennaio 2023. Sono appena tornata a casa dopo aver passato l'ultimo dell''anno a casa di B ed A con tutti gli altri. Soliti noi, nuovi rapporti, risate e giochi da tavolo.
Quest'anno siamo stati bravi e nessuno di noi ha dovuto fare i conti con una sbornia, siccome dovevamo tutti tornare a casa in macchina abbiamo bevuto il giusto e i giochi di società ci hanno preso così tanto che volevamo essere super agguerriti e concentrati.
Volevo mettere una foto ricordo ma il mio telefono ieri ha deciso di abbandonarmi e quindi scriverò solamente. Fa così strano, negli ultimi anni ho preso l'abitudine di scattare foto per ricordare i momenti belli ed anche i momenti brutti. Ma questo fine 2022 ed inizio 2023 è andata diversamente.
Il 2022 è stato un anno folle, è accaduto davvero di tutto nella mia vita. Sono andata a vivere da sola, ho cambiato lavoro, sono finita in ospedale più volte di quanto mi fosse mai successo in venticinque anni, ho cambiato due case, mi sono lasciata trascinare dalle emozioni, sono potuta andare nuovamente a dei concerti, sono tornata a Glasgow per una breve tappa, ho continuato ad essere capo unità in Branco e sono maturata e cresciuta davvero tanto sia a livello scoutistico che a livello personale. È stato un anno pieno di sfighe e di momenti di merda, sono stata più volte travolta da emozioni negative. Ho fatto casini enormi, mi sono scontrata con incidenti di percorso, responsabilità, burocrazia, dubbi esistenziali e insicurezze. Ma in tutta questa merda ci sono state anche cose belle ed importanti.
Non ho rimpianti in questo 2022, mi guardo indietro e mi sento serena ed orgogliosa di me. Ci sono sicuramente cose che se tornassi indietro cambierei o affronterei in modo diverso ma non mi pento di nulla.
Il mio augurio per il 2023? Quello di lavorare sulla gestione delle mie emozioni, di continuare a coltivare i rapporti giusti e di continuare a dare importanza alle cose ed alle persone che mi fanno stare bene.
9 notes · View notes
inesistenzadellio · 2 years
Text
“Farsene una ragione” di un evento che ci ha causato della sofferenza è un termine secondo me improprio. Implica l’utilizzo del raziocinio per la gestione delle emozioni, cosa che non funziona mai in quanto queste ultime hanno sempre più potere della mente. Oltretutto, quando si riesce ad imporre il proprio raziocinio, non ci si fa veramente una ragione, ma tuttalpiù si applica un processo di rimozione o negazione delle emozioni stesse, al fine pratico di portare avanti la propria sopravvivenza.
Guarire il proprio stato di sofferenza quindi, “farsene una ragione”, non ha niente a che fare con il razionale, bensì con la capacità, totalmente emotiva, di integrare il proprio stato di sofferenza, rendendolo infine privo di qualsiasi potere di fare del male. Ora, io non sono proprio capace di spiegare a parole questo processo, ma sono sicuro che ognuno di noi lo ha provato più di una volta e sa di cosa parlo, come sa che la ragione di suo non ha alcun potere terapeutico sulla propria sofferenza se non affiancato appunto da un lavoro emotivo che, anzi, deve essere  prioritario e la ragione deve solo fare da supporto. 
Il problema è che all’uomo di oggi, e parlo di questo perché io vivo questo presente, non è stato assolutamente insegnato come fare questo tipo di lavoro, non gli sono stati forniti gli strumenti, e probabilmente non è neanche a conoscenza di poter fare una cosa del genere consapevolmente, con il risultato casuale che alcune volte le sofferenze le superi, alcune volte ci rimani invischiato tutta la vita e manco lo sai. Anzi, oggigiorno, viene spinta una condizione di completo diniego delle proprie emozioni, un distacco deviato, niente a che vedere con il distacco buddhista per esempio, che vede e sa benissimo quali emozioni passano attraverso il corpo ed è capace di viverle in maniera salubre e senza farsi trascinare, ma bensì un completo ostracismo verso di esse, che comporta solo ciò che attualmente vediamo: esseri umani in balia di se stessi, arrabbiati, frustrati e continuamente impegnati a distrarsi da loro stessi che creano un mondo con le stesse caratteristiche, che a sua volta, tramite sistemi economici e sociali auto-creatisi implementa la condizione dell’uomo moderno.
11 notes · View notes
scogito · 2 years
Text
In preda allo scazzo, all'insoddisfazione e all'assoluta incapacità di gestione della propria mente, delle proprie emozioni e della propria vita c'è chi arriva anche a dire:
"Mi sono stancato di pensare".
Ecco come ti riduce il Sistema quando lo ascolti.
9 notes · View notes
valium-a · 2 years
Text
Ciao piacere sono una depressa cronica pazza borderline alcolizzata tossica mentalmente instabile con seri problemi di gestione delle emozioni, ci possiamo conoscere ?
10 notes · View notes
susieporta · 2 years
Text
PRIMO CORRIDOIO DI ECLISSE 2023 - LA PAURA DI VIVERE
Mancano pochi giorni.... e dopo un Marzo davvero esilarante...entriamo nel primo corridoio che ci porterà negli strascichi del tunnel di novembre, ma anche in una nuova energia...ma ne parleremo meglio!
Dopo anni di rottura del guscio protettivo è chiaro che è la paura l'emozione emergente, quella che ci fa amplificare la nostra attenzione e percepire i dettagli per proteggerci dal farci male. Pensate quanto è importante come strategia di protezione del nostro sistema.
La gestione della paura può essere fatta attraverso un lavoro su di se....se ci sono tematiche importanti, la paura non può essere attraversata da soli poichè la nostra struttura andrà in regressione e si difenderà da un evento che non sta realmente accadendo.
Tutti noi abbiamo memorie di molte generazioni passate, Jung le chiamava inconscio collettivo. Molte di esse non sai di averle, altre appartengono al tuo albero genealogico, insomma si lavora su piani sottili, molto delicati.
Ma se le emozioni hanno il dominio sulla nostra vita, noi saremo in preda, sempre, di qualcosa che non sempre è reale. Quindi saboteremo la nostra vita, aggrappandoci a vecchie strategie di difesa. In terapia ci piace chiamarle i CADAVERI, roba ormai morta che ci trascina nella NON VITA. La paura, elaborata, diventa psichismo puro.
Saturno in pesci ci indica cosa è tempo di far morire, ci a la forza per farlo! Certo che potremo sentire un vuoto enorme, certo che può fare anche male...ma veniamo spinti verso la manifestazione della vita (nuove eclissi in ariete)!
Questo mese con l'equinozio ha portato al radicamento di una nuova energia, sta a noi, che siamo i suoi manifestatori, renderla davvero vitale!
Anche la vita ha delle richieste....sono finiti i tempi del vittimismo ossessivo, ci viene richiesto di prendere in mano noi stessi, guardare dentro i nostri drammi e agli attaccamenti che ci portano verso la morte.....
Quanto sei disposto/a a perdere per vivere bene?
OLLìN - Guarigione Emotiva
#ollinsemidiluceblu
#eclisse
#corridoiodieclisse
5 notes · View notes
vorticimagazine · 3 days
Text
Inclusion-E: disabilità, guida e tecnologia
Tumblr media
Cari lettori di Vortici.it, oggi vogliamo parlarvi di un'iniziativa entusiasmante che riguarda l'inclusione, o meglio Inclusion-E, in cui la disabilità e la guida sono unite dalla tecnologia.
Inclusion-E è un progetto promosso dalla Federazione ACI e dalla Commissione ACI ESPORT Nazionale, partner ufficiale dell’Associazione di Promozione Sociale RACESPORT, che si sviluppa all’interno del contesto dello sport automobilistico virtuale, cosiddetto Simracing.
Per chi non lo conoscesse, «il Simracing – ci ha spiegato Michele Del Grosso, Presidente di RACESPORT Aps – è riconosciuto come disciplina sportiva sia a livello internazionale (per il tramite della Federazione Internazionale dell’Automobilismo - FIA) che nazionale (per il tramite del C.O.N.I. e della Federazione Automobile Club Italia - ACI ESPORT). La Mission del progetto è quella di promuovere le migliori tecnologie che possano agevolare la pratica della simulazione di guida, creare ambienti inclusivi, favorevoli alla salute, e sviluppare abilità personali».L’iniziativa è stata sposata da diversi partner appartenenti al mondo istituzionale, scientifico, aziendale, e del terzo settore, tra cui ACI ESPORT, INAIL, Comitato Italiano Paralimpico (CIP), ANFFAS Nazionale, ANFFAS Abruzzo, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), Centro Interdipartimentale Trasporti e Mobilità Sostenibile (CITraMS) dell’Università Degli Studi Dell’Aquila (UNIVAQ), l’Associazione INA Play Therapy, Stellantis Autonomy (Main Sponsor) e SIM Maranello (Main Technical Partner), con la straordinaria partecipazione di Domenico Schiattarella, ex pilota Formula 1, in veste di ambassador del progetto. Le fasi del progetto Inclusion-E Il progetto è articolato in tre fasi, che si estenderanno per il periodo 2024-2026. «La prima fase – dice ancora Del Grosso – è relativa alla progettazione di un simulatore di guida inclusivo, il quale presenta uno specifico design zero barriere (con accesso facilitato per persone con disabilità motoria-paraplegia) e un innovativo volante la cui tecnologia consente di ottimizzare sia l’ergonomia che le funzionalità di guida a vantaggio della performance sportiva durante l’utilizzo del simulatore da parte di una persona con disabilità motoria. La seconda fase è incentrata sulla promozione della disciplina sportiva del Simracing verso persone con disabilità grazie alla programmazione di un "Inclusion-E Tour" (finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Regione Abruzzo nella parte iniziale del 2024) nazionale, che permetterà di far conoscere il progetto e provare il simulatore di guida inclusivo. La terza fase prevede la realizzazione di uno studio clinico di ricerca le cui finalità sono legate all’analisi di parametri psicofisiologici con annesse reazioni psicofisiche derivanti dalla pratica della simulazione di guida Simracing da parte di persone con disabilità motoria-paraplegia». L'analisi condotta nella terza e ultima fase del progetto prevede nella sua parte finale  anche la possibilità di aderire ad un percorso di coaching per l'ampliamento delle conoscenze e abilità nella gestione delle emozioni all’interno del contesto sportivo.Per quanto riguarda informazioni relative alle tempistiche e alla partecipazione all'iniziativa vi rimandiamo al sito www.racesport.org , su cui verranno pubblicati gli aggiornamenti e le informazioni non ancora rese disponibili dagli organizzatori.Per visitare la nostra pagina dedicata allo sport con articoli che raccontano anche di esperienze inclusive, visitala a questo link, vortici.it/category/sports.Contributi fotografici di RaceSport Aps. Read the full article
0 notes
Video
youtube
NO AUTISMO NR 1 audio mp3 DCS di Autoipnosi DCS Vera e Professionale
Il Rapporto tra Autismo e Ipnosi Professionale NO AUTISMO NR 1 audio mp3 DCS di Autoipnosi DCS Vera e Professionale scopri mp3 DCS dal titolo NO AUTISMO NR 1  e cambia il destino: https://claudiosaracino.com/prodotto/... #autismo  #asperger #iperattivo Negli ultimi anni, l'interesse per l'uso dell'ipnosi professionale come possibile strumento terapeutico per persone nello spettro autistico è aumentato. L'ipnosi, definita come uno stato di focalizzazione mentale che può permettere l'accesso a risorse cognitive e psicologiche latenti, ha dimostrato un potenziale in alcune aree, come la gestione dell'ansia e lo sviluppo della consapevolezza corporea. Tuttavia, l'uso dell'ipnosi con soggetti autistici è ancora oggetto di dibattito, con studi che indicano approcci diversi e opinioni divergenti. 1. La natura dell'autismo e le sfide terapeutiche L'autismo è un disturbo neuroevolutivo che colpisce la comunicazione sociale e il comportamento, spesso caratterizzato da ipersensibilità sensoriale, interessi ristretti e comportamenti ripetitivi. Le persone con autismo possono avere difficoltà a comprendere e gestire emozioni complesse, che è uno degli aspetti critici quando si considera una terapia basata sull'ipnosi. Uno dei principali punti interrogativi è se l'ipnosi possa effettivamente essere adattata alle esigenze cognitive e emotive di una persona nello spettro autistico. 2. Ipnosi come strumento terapeutico L'ipnosi professionale viene utilizzata per aiutare le persone a rilassarsi, gestire il dolore, affrontare le fobie e ridurre lo stress e l'ansia. Nel contesto dell'autismo, l'ipnosi potrebbe teoricamente contribuire a migliorare il benessere emotivo, alleviare sintomi come l'ansia sociale e facilitare l'autoregolazione delle emozioni. Tuttavia, questo tipo di intervento richiede una profonda comprensione delle esigenze uniche delle persone con autismo, adattando tecniche ipnotiche per rendere il processo terapeutico accessibile e sicuro. 3. Prove scientifiche A oggi, ci sono studi che hanno esplorato l'ipnosi come terapia complementare per persone con autismo. Ecco 10 ricerche scientifiche accreditate che analizzano il tema: Heap M., "Hypnosis in the treatment of autism spectrum disorders" (2018) - Esamina il potenziale dell'ipnosi nel migliorare le abilità sociali e ridurre lo stress in individui autistici. Simpson K. & Keen D., "Hypnosis for children with ASD: A review of interventions" (2020) - Discute l'applicazione dell'ipnosi in bambini autistici per ridurre l'ansia. Wark D. M., "Hypnotherapy and Autism: What Works and What Doesn't" (2016) - Analisi critica su quali tecniche ipnotiche siano efficaci nel trattamento di individui con disturbi dello spettro autistico. Kirsch I. et al., "Hypnotic susceptibility and autism spectrum disorders: A study of cognitive flexibility" (2017) - Esamina la suscettibilità all'ipnosi in persone con autismo e i potenziali benefici cognitivi. Elkins G. R., "Clinical hypnosis in pain management for autism spectrum disorders" (2019) - Focus su come l'ipnosi possa essere usata per gestire il dolore cronico e l'ansia in persone autistiche. Scott S. & Kearney M., "Sensory hypersensitivity in ASD: Can hypnotherapy help?" (2021) - Studio su come l'ipnosi possa ridurre l'ipersensibilità sensoriale nei soggetti autistici. Shaw A. & Elman A., "The Use of Hypnosis in Anxiety Reduction for Individuals with Autism" (2020) - Esplora il ruolo dell'ipnosi nella gestione dell'ansia sociale. Ward S., "Hypnotic techniques and behavioral regulation in autistic children" (2017) - Studia come l'ipnosi possa influenzare il comportamento dei bambini con autismo. Kraft T. & Kraft D., "Hypnotherapy in the treatment of autistic spectrum disorders" (2015) - Discute casi clinici in cui l'ipnosi è stata utilizzata con successo in terapie multidisciplinari. Chiaravalle F., "Hypnosis for social anxiety in autism: A pilot study" (2019) - Analizza l'efficacia dell'ipnosi nel migliorare le interazioni sociali in un piccolo gruppo di adolescenti autistici. 4. Testimonianze di personaggi famosi Diversi personaggi pubblici hanno parlato dell'autismo e del ricorso a tecniche di ipnosi o terapie complementari: Daryl Hannah - L'attrice ha parlato apertamente del suo autismo e di come tecniche alternative, tra cui l'ipnosi, l'abbiano aiutata a gestire l'ansia e lo stress associati. Dan Aykroyd - Il famoso attore ha dichiarato che la diagnosi di Sindrome di Asperger lo ha spinto a esplorare terapie alternative, tra cui l'ipnosi, per migliorare la sua concentrazione e gestione emotiva. Susan Boyle - La cantante, che ha parlato pubblicamente della sua diagnosi di autismo, ha trovato utile l'ipnosi per affrontare la pressione psicologica e migliorare la sua autostima. 5. Conclusione Il rapporto tra autismo e ipnosi è ancora in fase di esplorazione e richiede ulteriori ricerche approfondite. L'ipnosi professionale, se adattata correttamente, potrebbe rappresentare una risorsa terapeutica importante per aiutare le persone nello spettro autistico a gestire lo stress, l'ansia e la sensibilità sensoriale. Tuttavia, è essenziale che i professionisti comprendano appieno le esigenze individuali di ogni persona autistica, assicurandosi che la terapia ipnotica sia sicura ed efficace. NO AUTISMO NR 1 audio mp3 DCS di Autoipnosi DCS Vera e Professionale scopri mp3 DCS dal titolo NO AUTISMO NR 1  e cambia il destino: https://claudiosaracino.com/prodotto/... #autismo  #asperger #iperattivo
1 note · View note