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#laboratori per bambini
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Per tutte le piogge! in tour • Foggia e San Giovanni Rotondo
Qualche parola di ringraziamento, qualche foto e tanti bei ricordi di queste memorabili giornate a Foggia e San Giovanni Rotondo, all'insegna della lettura e delle attività con i più piccoli...
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turuin · 8 days
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Day 49
Giorno 49 - ieri.
Totale caffè bevuti, due. (Ne ho anche RIFIUTATO uno a cena fuori!)
A pranzo: riso con le carote.
A cena: hamburger con contorno di patatine e polpette di melanzana.
Ho fatto i miei primi esercizi su Autumn Leaves + diteggiature drop2.
Nel pomeriggio, sono stato al Branchie - Festival di illustrazione, fumetto ed editoria indipendente ... grossa delusione: in pratica, gli stand di illustratori erano una decina, un altro paio di editori, il tutto non all'aperto come avrebbe dovuto essere ma impossibilmente stipato nel foyer del Teatro Sperimentale; la stanza era da debito d'ossigeno, e in venti minuti comunque s'era già visto tutto quello che c'era da vedere. Grava su di me il forte sospetto che il tutto fosse una scusa per ospitare Zerocalcare che faceva un firmacopie nel pomeriggio (ovviamente zero posti prenotabili sin dai tempi di Mosè) e un talk nella parte serale del festival (che però era a pagamento: in pratica, nel pomeriggio era gratis e poi bisognava uscire e rientrare col biglietto, anche questo pesantemente sold out da tempo). C'erano due laboratori in croce, uno di serigrafia per bambini e un altro che non ho capito, in ogni caso erano a pagamento anche quelli.
Insomma, la parola "festival" era leggermente ottimistica.
E' stata comunque un'ottima occasione di incontrare una bravissima disegnatrice di fumetti erotici, nostra amica (e con la quale siamo stati assieme a Bologna) ed il suo compagno, e con cui abbiamo cenato; e abbiamo fatto anche una capatina in fumetteria, così ho potuto completare la mia collezione di Conan - integrale (perché se ti piace Conan non puoi non avere i numeri disegnati da gente come Buscema e Barry Windsor-Smith) e prendere il quarto numero di Elden Ring.
Ora vorrei passare il pomeriggio in relativa quiete. Ieri ho scoperto che su Amazon Prime c'è l'intera saga di cartoni animati di Saint Seya! Ho fatto vedere la prima puntata a mia figlia, non ne è rimasta impressionata; poco male, me la rivedo volentieri io.
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gregor-samsung · 1 month
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“ A volte penso di appartenere a un’altra specie; questo pensiero che avanza in me assurdo come una mostruosità, contraddetto dall’apparenza ordinaria dei miei tratti e dalla mappa fantastica dei cromosomi, ha il potere di rasserenarmi. Nelle rare lezioni che ascoltai quando vagabondavo per le università, le uniche che ebbero il potere di incatenare la mia attenzione, richiamandomi alla coscienza strane e diverse emozioni, mostravano il mirabile codice della specie. Di esso rimanevo stupita come se la spirale della vita fosse un’altra possibile versione della chiave musicale del violino; una sorta di vibrazione sfuggita alla deflagrazione originaria da cui ogni cosa prese forma. Non volli imparare la catena di formule che, intrecciandosi in una magica danza, non ripeteva mai se stessa e con certezza assoluta custodiva l’identità unica di ogni nuova vita. Mi sembrò sempre che la riduzione di un simile prodigio all’apprendimento sterile del nome scientifico, la sua evocazione dotta e assurda nelle luce morta dei laboratori, avrebbero aperto, attirandola su noi, la catena infinita e ottusa del dolore. Bisogna essere molto ciechi per aggiungere nuove sofferenze all’eredità di dolore lasciata da chi è passato prima di noi!
Così, quando in un paese qualunque, forse nell’emisfero australe o nel silenzio dimenticato degli Incas, qualcuno ha trovato serbata la chiave della vita nel cuore indifferente di una pietra, come se questa fosse la cellula di un corpo o la memoria atomizzata dell’unica esplosione, io ho avuto la conferma di ciò che sempre pensai. Nello spartito della vita, risuoniamo tutti con un’unica nota le cui vibrazioni mutano impercettibilmente per la materia che ci accade di essere. Allo stesso modo, ho orrore dell’onnipotenza feroce, della dogmatica sordità, che traccia il confine fra ciò che è sano e il suo contrario. Tremo di fronte all’arroganza impietosa dei corpi sani, all’oscena prepotenza della loro forza; alla sicumera gloriosa con cui avanzano nell’universo pretendendo di esserne i padroni invulnerabili. Niente è più vano e folle di questa illusione: bisogna essere un po’ di pietra e d’albero; un po’ di mare e di tuono per ricordarsi la nota originaria; bisogna essere un po’ mostri per sentire risuonare la meraviglia e l’orrore di altri mondi lontani. In me vive il dubbio che l’errore genetico, da cui prendono vita creature mostruose e tenerissime; piccoli tartari con gli occhi all’insù, dalla memoria prodigiosa di Pico della Mirandola che suonano a volte come angeli, o vecchi-bambini destinati a vivere un quarto di secolo, nascosti come ragni nelle case per non offendere la proterva salute dei normali, incarni un’altra razza. O forse creature di altri spazi; abitanti di pianeti lontani, i cui frammenti vitali caddero errando, nel luogo sbagliato. Questo spiegherebbe la malinconia commovente di certi occhi fissati nel vuoto, che guardano mondi perduti e sorridono solo a essi, resistendo a tutte le seduzioni della nostra inutile umanità. La follia infine; non so se i suoi segni siano iscritti nell’abbraccio elicoidale della vita e neanche se appartenga al codice segreto di un’altra specie precipitata sulla terra. Credo piuttosto che essa sia un tramite; un sesto senso rimasto aperto per vocazione o per destino, dove le mostruosità svelano la propria origine autentica. In altri luoghi, lontani dagli orridi tavoli vivisettori che in nome della scienza profanano oscenamente i misteri della vita e della morte; in altri tempi da quelli in cui l’angoscia ci stringe a vivere, i folli furono celebrati come creature divine, nelle quali circolava libera la sapienza onnisciente. Erano tempi e luoghi dove la sadica struttura normativa che ci conculca non aveva ancora vinto, né aveva ancora sedotto l’intera umanità al peccato originario dell’invidia e alla pestilenza della sua vanità coattiva. Così essa non tollera che una creatura fugga al giogo delle rivalità fra uguali e, attraverso i mondi della follia, scelga l’identità eversiva a cui lo destinava l’unicità della sua nascita. Con un ukàse che non ammette eccezioni, l’alieno viene piegato all’annientamento dei suoi mondi e il veleno sottile dell’invidia raggiunge il suo centro creativo distruggendone le centraline. Ridotto a un’oscurità senza mostri e a un silenzio senza presagi, finalmente appartiene alla specie. “
Mariateresa Di Lascia, Passaggio in ombra, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; pp. 116-117.
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mezzopieno-news · 11 months
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IL VILLAGGIO DOVE EBREI E ARABI VIVONO INSIEME IN PACE
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Si trova a metà strada fra Gerusalemme e Tel Aviv il villaggio di Neve Shalom Wahat al Salam il cui nome, scritto sia in lingua ebraica che araba, significa Oasi di Pace. Fondato nel 1972 dal padre domenicano Bruno Hussar su un terreno concesso dal vicino monastero trappista di Latrun, nel 1977 ha visto il trasferimento della prima famiglia sulla collina che all’epoca non aveva né acqua corrente né elettricità. Oggi il villaggio ospita 70 famiglie, metà di fede ebraica e metà musulmane, che dedicano la loro vita alla costruzione di giustizia, pace e riconciliazione per la regione. Si tratta dell’unica comunità del Paese in cui ebrei e arabi, tutti di cittadinanza israeliana, vivono insieme per scelta e insieme fanno studiare i loro figli nell’asilo e scuola elementare bilingue che ospitano circa 270 bambini. Tra le altre iniziative della comunità vi è la Scuola per la Pace, che dalla sua fondazione nel 1979 ha offerto laboratori e corsi universitari per favorire il dialogo interculturale e interreligioso a circa 65.000 tra israeliani e palestinesi.
Nell’ultimo comunicato del villaggio emesso a seguito dello scoppio delle ostilità tra Israele e Hamas si legge: “Continuiamo a incontrarci e a discutere della situazione. Per noi il dialogo e il confronto sono fondamentali. Dobbiamo ritrovare la strada per tornare ai valori umani, al rispetto e all’apertura al dolore, alle paure e alle reazioni degli altri”.
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Fonte: Wahat al-Salam Neve Shalom; Oasi di pace
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pettirosso1959 · 4 months
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"Mai successo un fatto simile!"
"Mai visto un disastro come quest'ultima alluvione!"
"Cambiamento Climatico!"
"Le stagioni non sono più quelle di una volta!"
Voci del popolino ignorante milanese, riportate con estrema soddisfazione dai TG, quotidiani, politici di sinistra, verdacci, ribadite da Sor Piccozza e da Farfallino Amoroso (Tozzi e Mercalli).
Invece:
Milano, 31 maggio 1917.
Il 30 maggio, in una Milano spettrale, abitata solo da donne, bambini e anziani, iniziò a piovere a metà pomeriggio, mentre forti temporali avevano già interessato la Brianza e la fascia Prealpina.
Negli ultimi giorni del maggio 1917 l’Italia era piegata dalla Grande Guerra; era in pieno svolgimento la terrificante carneficina della Decima Battaglia dell’Isonzo, in cui il generale Cadorna mandò al massacro 400.000 soldati italiani contro le trincee e le mitragliatrici austro-ungariche. I morti italiani furono 36.000, i feriti e i mutilati oltre 130.000 e 26.000 i fanti catturati dal nemico. Dopo un mese di scontri il fronte era rimasto praticamente invariato.
I Savoia avevano imposto la censura più totale agli organi di stampa, le notizie, quindi, filtravano a fatica.
I fiumi Seveso, Olona e Lambro erano tutti ingrossati, piovve tutta notte e all’alba Milano si svegliò come se fosse Venezia.
Tutti i corsi d’acqua erano esondati e i danni più rilevanti avvennero nei quartieri dove correva l’Olona, lungo la zona ovest della città. Anche le zone di Porta Garibaldi e Porta Nuova erano sommerse, così come il Ticinese, dove era esondata addirittura la Darsena.
Le chiamate di aiuto ai pompieri furono centinaia già poche ore dopo il tramonto e continuarono tutta notte, con cantine e androni dei palazzi sommersi in alcuni punti anche da un metro d’acqua.
Il torrente Merlata, che allora correva in superficie, esondò e lo stesso accadde per la roggia Poveretto, le acque invasero il Cimitero Maggiore di Musocco, allagando gli ossari con quasi tre metri di acqua. L’onda di piena dei due torrenti si unì poi a quella del non distante Olona e insieme raggiunsero il quartiere della Maddalena, oggi piazza De Angeli, sommergendo anche le zone vicine di corso Vercelli e del borgo di San Pietro in Sala, oggi piazza Wagner.
I pompieri montarono delle passerelle in legno sopraelevate per far camminare i milanesi, esattamente come a Venezia, ma ben presto anche quelle vennero sommerse da altre ondate di piena dell’Olona.
Vennero sospesi tutti i Gamba de Legn, i tram a vapore extraurbani, che da Milano si dirigevano verso l’area metropolitana a nord e a ovest.
Il Comune decise di far trasferire tutte le bare in attesa di inumazione lontano dal Cimitero Maggiore, per timore che venissero prese dalle acque e portate via. Il cimitero venne poi chiuso, totalmente sommerso da più di un metro di acqua. L’ultima volta era accaduto nel 1893, quando le acque dell’Olona superarono addirittura i due metri di altezza a Musocco e Garegnano.
Diversi stabilimenti e laboratori subirono ingenti danni.
Altri danni notevoli furono arrecati dal Seveso, soprattutto alle porte di Milano. A Palazzolo di Paderno Dugnano crollò un ponte sul Canale Villoresi, alla congiunzione col Seveso; l’onda di piena fu talmente forte da causare l’annegamento di 16 persone. A Milano i danni maggiori furono causati nel quartiere di Ponte Seveso, all’Isola Garibaldi, a Niguarda, a Prato Centenaro e al Mirabello, tutti sommersi da oltre un metro e mezzo di acqua.
A Niguarda crollò un palazzo, fortunatamente tutti gli abitanti riuscirono a fuggire pochi minuti prima del crollo. Il Villaggio dei Giornalisti fu totalmente allagato ed evacuato.
Poco dopo l’alba tutte le linee tranviarie che dal centro correvano verso nord e ovest vennero sospese.
I quotidiani, sottoposti a censura, minimizzarono l’accaduto, nonostante danni ingentissimi, mezza città sott’acqua, 16 morti, collegamenti sospesi e le acque che si ritirarono completamente solo due giorni dopo. Nessuna notizia venne riportata dopo il primo di giugno.
Le foto vennero scattate nel pomeriggio del 31 maggio, quando le acque si erano ormai quasi completamente ritirate. In una foto si vede il Gamba de Legn per Magenta, bloccato dalle acque in via Marghera all’angolo con via Sacco.
(Grazie a Francesco Liuzzi e a “Milano Sparita”)
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istanbulperitaliani · 4 months
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I silos di Çubuklu
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I Silos di Çubuklu sono tra i più antichi impianti di stoccaggio di Istanbul. Situati nella località di Çubuklu di Beykoz, i silos hanno svolto un ruolo cruciale nello stoccaggio di carburante durante il periodo di industrializzazione di Istanbul. Dopo il loro abbandono hanno ritrovato nuova vita grazie ad un ambizioso progetto di restauro e trasformazione realizzato dal comune di Istanbul.
Il complesso, con una superficie di 20.000 metri quadrati, offre ora una vasta gamma di servizi culturali e ricreativi. Ha una biblioteca che può ospitare 110 persone e dispone di una collezione di 12.500 opere. Inoltre, il sito comprende il Museo delle Arti Digitali, il Museo della Natura e della Scienza, laboratori, un palco per eventi, aree per bambini, ristoranti e bar.
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Come successo per altre strutture, come ad esempio il Museo Gazhane, non solo é stato preservato un pezzo significativo del patrimonio industriale di Istanbul ma é stato creato un nuovo centro culturale che arricchisce la vita della comunità locale con eventi educativi, culturali e artistici accessibili a tutti. Sono tutte innovazioni che rendono Istanbul una metropoli all'avanguardia per i progetti di rigenerazione urbana, combinando conservazione del patrimonio e funzionalità moderne per il beneficio della città.
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
Scrivi una e-mail a: [email protected]
Seguici anche su www.facebook.com/istanbulperitaliani
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ecologiaglobaleessena · 5 months
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Gli Esseni, Laboratorio di Ecologia Globale Essena a cura di Clelia Antonia Facchini Nazione Essena
Per guardare il video cliccate su questo link: https://youtu.be/gXekHKsZE1A
youtube
Ecologia Globale Essena
• Seminiamo • Coltiviamo • Raccogliamo e Nutriamo Virtù
Incontri e Laboratori per bambini e adulti * senza limiti d'età*
a cura di Clelia Antonia Facchini, Portavoce dell’Ecologia Globale Essena, Sacerdotessa Essena, Allieva di Olivier Manitara, Alain Contaret e del Lignaggio millenario dei Saggi e Maestri autentici Esseni
“UN NUOVO SGUARDO E UN NUOVO MODO DI AGIRE PER L'ECOLOGIA”
Scrivici a: [email protected]
UNISCITI AL GRUPPO TELEGRAM: Ecologia Globale Essena
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Sito web della Nazione Essena Italica: https://www.olivier-manitara-tradizione-essena.com/ Informazioni di contatto: [email protected] •Accademia Essena: [email protected] •Arte del Movimento Meditativo (Qi Gong Esseno, Yoga Esseno): [email protected] •Ecologia Globale Essena: [email protected] •Femminile sacro Esseno: [email protected] •Mandala degli Angeli: [email protected]
N.B. Ogni riproduzione di testi, immagini e/o loghi sono soggetti a Copyright © 2023. “Nazione Essena” marchio registrato.
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Dal 20 aprile al 15 settembre, ogni sabato e domenica e festivi. Previste tre fermate
A Villa Bardini arriva il nuovo servizio gratuito di navetta elettrica per la visita del meraviglioso giardino incastonato fra le antiche mura di Firenze. La pendenza dell’aspra collina lungo la quale si estendono i quattro ettari di bosco, orto e frutteto non sarà più dunque un problema. Un’iniziativa di Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron in collaborazione con Opera Laboratori Fiorentini.
La navetta sarà attiva dal 20 aprile al 15 settembre 2024, ogni sabato, domenica e festivi (partenza alle 11.00 da via de Bardi e ultima corsa alle 17.30 da Villa Bardini, con un intervallo dalle 13.00 alle 14.00). Saranno tre le fermate: il capolinea in via de Bardi, la fermata Scalinata Barocca e il capolinea Villa Bardini. Precedenza sarà data alle famiglie con bambini e alle persone anziane. Il Giardino racconta sette secoli di storia fiorentina e del giardinaggio, dalla sua nascita come giardino barocco nel Seicento e Settecento al passaggio anglo-cinese e vittoriano. Nell’oasi verde convivono infatti tre anime: il giardino all’italiana con la magnifica scalinata barocca, il bosco all’inglese con i suoi elementi esotici e il parco agricolo dove è possibile ammirare il celebre pergolato di glicini. All’interno sono presenti circa 200 pezzi di scultura, tredici fontane, un muro fontana e tre grotte.
Organizza la tua visita.
@villabardini
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lamilanomagazine · 1 year
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Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo
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Festa de Lo Pan Ner – I pani delle Alpi: appuntamenti nelle province di Brescia, Sondrio, Varese e Bergamo. La Festa de Lo Pan Ner fa parte di un evento diffuso e transfrontaliero, giunto alla ottava edizione, condiviso con le Regioni Valle d’Aosta e Piemonte (Val d’Ossola e Comune di Lozzolo) e i Paesi confinanti, Svizzera (Valposchiavo in Canton Grigioni e Canton Vallese), Francia (Parc des Bauges) e Slovenia (Alta Val Sava). Brescia, Bergamo, Varese e Sondrio sono le province lombarde che sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 offrono una serie di appuntamenti dedicati alla Festa de “Lo Pan Ner - I Pani delle Alpi”. Oltre 40 comunità, con 42 forni e antichi mulini, in particolare della Valtellina e della Valle Camonica, accomunate, nei secoli, dalla coltura della segale, che ha svolto un ruolo fondamentale nella tradizione gastronomica alpina e nella gestione del territorio, preparano il pane utilizzando segale e frumento, macinati in loco negli antichi mulini rimessi in funzione, e riattivando per le giornate di festa i forni privati e comunitari. Laboratori didattico-sensoriali per bambini e scuole sono pensati per avvicinare le nuove generazioni all’arte della panificazione, perché non vada perso un patrimonio di saperi, a salvaguardia delle identità territoriali, ma anche dell’ambiente e della economia locale. In alcune località, si può assistere alla semina della segale e al taglio del grano saraceno, fare visite ai musei etnografici ed ecomusei, per scoprire gli strumenti più antichi d’uso nella panificazione. In particolare, aderiscono alla festa: Ecomuseo di Valfurva, Ecomuseo della Resistenza del Mortirolo (organizza iniziative nelle due province di Sondrio e Brescia), Ecomuseo dell’Alta Via dell’Oglio, Ecomuseo Concarena – Montagna di luce ed infine Ecomuseo del Vaso Re. In provincia di Brescia, a Bienno tra ‘I borghi più belli d’Italia’, si può visitare il Mulino Museo del 1400 di via Glere, funzionante grazie all’energia e alla forza dell’acqua portata nel borgo dal canale artificiale Vaso Re. Il 14 ottobre, alle ore 19:00, aperitivo a Casa degli Artisti con prodotti locali e pane di segale. A Cormignano e Davena di Vezza d’Oglio, merenda e colazione al forno con un fine settimana ricco di eventi dedicati alle tradizioni; a Doverio di Corteno Gorgi è ancora attiva un’antica Vicinia proprietaria di un caseificio turnario visitabile, esibizione dei norcini, una cerimonia di panificazione negli antichi forni, laboratori, visita a cantine, mercatini. Molte altre attività si svolgono a Malegno, Ossimo, Cerveno, Saviore dell’Adamello, Garda di Sonico, Vezza d’Oglio, Monno. Nel territorio di Sondrio, a Grosio, Grosotto e Mazzo, in Valtellina, i visitatori possono percorrere la via del pane. Si parte la mattina con una colazione nei campi di saraceno di Grosio, si cammina in un castagneto secolare per arrivare a Grosotto e visitare un antico mulino. A Mazzo si panifica nell’antico forno del Palazzo Lavizzari. Altri appuntamenti a Pila Boscarini di Teglio, Ponte Valtellina, Mello, Traona, Valfurva, Aprica e Castione Andevenno. A Cedrasco una mattinata dedicata ai ragazzi per riscoprire l’antica arte del mugnaio presso l’ex Mulino Oberti e un laboratorio per la preparazione dei biscotti. Dopo una breve escursione sul sentiero della “civetta”, che porta alla comunità di Fusine, i biscotti tradizionali vengono cotti al panificio Viganò. Si festeggia nell’area di Varese: a Cuirone ed Albizzate si può gustare la Brusela cotta negli antichi forni, un dolce tipico della zona preparato per l’occasione con farina di segale, farina di mais e uva americana. In provincia di Bergamo: a Vilminore, festa dell’antico forno di Pianezza. La farina distribuita nelle comunità (circa 400 kg) è tutta locale. Permette di riscoprire i piccoli produttori che, con grande passione, conservano le colture tradizionali e mantengono il paesaggio agricolo di montagna. Il programma completo e dettagliato delle feste si trova sul sito www.comunitadellasegale.it Per chi non può attivamente partecipare in loco, sabato 14 ottobre si può seguire in anteprima quello che succede in alcune comunità sulla pagina Facebook Intangible Search e sul sito www.comunitadellasegale.it. Durante la diretta, incontri con esperti, agricoltori, cuochi e fornai per scoprire insieme l’affascinante mondo della panificazione. La Festa de Lo Pan Ner di Lombardia è un evento organizzato da Regione Lombardia – Direzione Generale Cultura (Archivio di Etnografia e Storia Sociale) in collaborazione con ERSAF, Enti locali e Associazioni del territorio. L’elenco di tutti gli appuntamenti è disponibile su: www.comunitadellasegale.it www.lopanner.com/main Segui la festa de Lo Pan Ner su Facebook: @comunitadellasegale @intangiblesearch #LoPanNerLombardia #LoPanNerLombardia23... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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agrpress-blog · 1 year
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I bambini e le loro paure quotidiane. Come affrontarle senza timori e con il sorriso? A Zoomarine Halloween formato famiglia con “Smaschera la tua paura - il ritorno” con la partecipazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.  Mostri, fantasmi, zombie. Non sono certo solo queste le paure quotidiane dei bambini. Alcune sono tipiche dell’età evolutiva, altre dipendono dalla storia individuale di ogni soggetto e per questo, a volte, potenzialmente possono essere infinite. Nel “mese da brivido” per eccellenza, che ormai da tempo è associato all’arrivo della Notte di Halloween, il parco Zoomarine rilancia la seconda edizione di una campagna educativa che lo scorso anno ha avuto un grande successo: «Smaschera la tua paura - il ritorno», con la partecipazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Lo scopo è proprio quello di fornire alle famiglie una serie di consigli per aiutare i genitori ad affrontare i timori quotidiani dei propri figli, come il buio, gli insetti, la visita dal dottore e la puntura, il dentista, i mostri, i rumori assordanti, la separazione dei genitori e tante altre, grazie all’intervento di alcuni professionisti pronti a dispensare suggerimenti pratici ed utili a vincere i disagi. Il parco alle porte di Roma, diretto da Alex Mata, si prepara così a lanciare i suoi appuntamenti di (non) paura per fare in modo che i bambini possano divertirsi e giocare con i personaggi fantastici presenti nel parco e le cinque aree tematizzate in cui è diviso, senza dover avere terrore di vivere i vari week end di una festa formato famiglia. Dal regno di Harry (con tanto di bacchetta magica donata nella cena a tema di martedì 31 ottobre con tanti cosplayer) agli spettacoli di magia, con travolgenti laboratori speciali per apprendere i segreti nascosti dietro le performance dei bravissimi maghi del Club Magico Italiano sezione Roma. Uno show nello show nel quale bambini e ragazzi potranno imparare giochi di prestigio con lezioni gratuite, divertenti e colorate. Nel parco vestito a festa, popolato di zucche, scheletri, streghette, ci sarà anche il Teatro della (non) Paura con un palco sul quale si esibiranno attori e performer che potranno essere raggiunti anche dagli stessi che riceveranno un simpatico attestato che dimostrerà come hanno sconfitto la paura. Sarà, inoltre, possibile divertirsi con le varie attrazioni sempre aperte e visitare i percorsi educazionali con gli animali. Grande attesa poi per il 31 ottobre con sedici spettacoli, ventun attrazioni, fantastiche cene con cinque dimostrazioni e tanti artisti. Per i teenagers e gli adulti tre nuovi i percorsi: l’Orfanotrofio: Nel sottoscala, nel buio sussurrano i bambini persi, le Creature del bosco: dove è preferibile non entrare da soli, non urlare, e non fare il minimo rumore, il Galeone Maledetto con un labirinto all’interno della nave pirata, dove le anime dei caduti sono imprigionate. Tante altre sorprese, come l’attesissimo arrivo di Luli Pampin domenica 29 ottobre e il laboratorio delle zucche, dove i bambini potranno intagliare o pitturare la propria zucca insieme a tutta la famiglia per un Halloween davvero indimenticabile.
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Per tutte le piogge! • incontri di primavera
I tanti impegni di questo mese mi hanno tenuta lontana dalla scrivania (ma per fortuna vicina ai luoghi della cultura, ai bambini e a tante nuove conoscenze!) ma ora è proprio arrivato il momento di aggiornare il sito con qualche foto degli eventi passati!
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ilcartolaiodelbosco · 2 years
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Si celebra oggi la giornata mondiale dell’educazione, e non potevamo trovare momento migliore per presentare il lancio del progetto di educazione ambientale dal titolo “Siamo tutti cartolai! Amicizie silenziose tra carta e natura per costruire una biblioteca della biodiversità altamente creativa attraverso laboratori esperienziali”.
l'associazione o2italia da il via al ciclo di laboratori  ecocreativi e formativi dal titolo: ‘Siamo tutti cartolai! Amicizie silenziose tra carta e natura per costruire una biblioteca della biodiversità altamente creativa.
L'iniziativa è organizzata dal Nodo In.F.E.A. della Città Metropolitana di Messina con il coordinamento di Peppe Cacciola, in sinergia con l'Ente proponente e attuatore “O2italia” e con l'A.I.A.S. Onlus di Barcellona Pozzo di Gotto, mentre la responsabile del progetto è Antonia Teatino.
Si tratta di un format che mette insieme formazione per adulti e attività laboratoriale per gruppi di bambini frequentanti l’ambulatorio dell’AIAS di Barcellona Pozzo di Gotto Onlus, in via Gramsci, dove si terranno 18 incontri.
L’obiettivo è quello di creare un approccio ecologico attraverso un'azione inclusiva ed esperienziale che permetta una connessione tra le risorse naturali del territorio, i percorsi sensoriali, l'attività riabilitativa e quella didattica. Per maggiori info.
Comunicato stampa
Antonia Teatino, sulla base della ricerca di ecodesign applicata alla didattica, che porta avanti da anni, ha ideato un progetto che ha come obiettivo principale quello di diffondere l’educazione alla sostenibilità attraverso il cartolaio del bosco in ambiti educativi riabilitativi, attivare con i partecipanti un approccio ecologico che mette in connessione la bellezza e la scoperta della natura  facendo un parallelismo altamente inclusivo  tra Neurodiversità e  Biodiversità.
Il ciclo di laboratori si svilupperà nell'arco di 6 mesi e accoglierà  tutti i bambini le  bambine in età scolare (dai 6 anni in su) frequentanti il centro A.I.A.S.
Il ciclo di incontri formativi si svolgeranno online e coinvolgeranno insegnanti, terapisti, studenti di scienze della formazione con percorsi di studio sulla riabilitazione didattico sensoriali ed educatori.
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sguardimora · 2 years
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“Un giorno, da grandi, andremo in campagna, ma non sapevamo quando. Poi all’improvviso ci siamo detti andiamo ed abbiamo abbandonato le nostre città”: così Cinzia e Alex hanno iniziato il loro racconto, subito dopo averci accolto in quella che definiscono il cuore pulsante della loro associazione, la yurta costruita all’interno del giardino che ospita anche un arboreto di duecento piante che stanno crescendo. “Avevamo bisogno di rallentare e costruire qualcosa di nostro” continuano ancora i fondatori di Strada San Germano APS, associazione culturale che si trova alle porte del territorio marchigiano, nello colline tra Tavullia e Pesaro, che ieri abbiamo incontrano insieme agli artisti rumeni in residenza a Mondaino. 
Davanti a delle ciambelle fatte in casa e a una tazza di the caldo, Cinzia e Alex hanno condiviso la loro scelta di creare questo spazio che si nutre di natura e arte, un luogo dedicato ai bambini ma anche agli adulti e a chi ha bisogno di ascolto e attenzione. 
Come alieni in un territorio dedicato al motociclismo, Cinzia e Alex, tessitrice lei e artista lui, hanno creato una realtà che cerca di sostenersi in autonomia e attraverso piccolo sostegni che negli anni hanno trovato. Il luogo infatti è stato strutturato in modo che sia autosufficiente e utilizzano la metafora dell’orto per raccontare come lavorano, come investono le risorse che arrivano dalle loro attività: “concimare, lavorare, togliere sassi e riconcimare, coltivare e poi dopo anni mangiare qualcosa e qualcosa utilizzare da piantare di nuovo nell’anno successivo. Così accade nella campagna e così è stato per la nostra attività”. E questa affinità con la campagna si ripercuote anche sul teatro: le rassegne teatrali che organizzano vengono immaginate come un buffet per far vedere alla gente la bellezza e la potenzialità del teatro e in questi semini che ogni anno immettono nelle persone che incontrano quello che succede è un processo di educazione alla visione del teatro. “Il teatro è come un pranzo” dice Alex “un mix di assaggi differenti che è anche come il mondo che mostra la diversità di individui che formano una comunità”. 
Oltre alle rassegne teatrali le loro attività spaziano dalle feste ai laboratori, dai giochi passando ai corsi di telaio, dal supporto alle persone con difficoltà  all’orto sociale, dalle api e biomonitoraggio della qualità dell’aria del territorio attraverso il loro aiuto. E proprio il mondo delle api, il loro modo di vivere e lavorare insieme per il bene comune, è parte di quel racconto che Alex nei panni di Florindo narra ai bambini e alle bambine delle scuole del territorio che scoprono grazie a San Germano APS la semplicità dell’essere umano e della natura. Qui è concesso tutto ai bambini e alle bambine che hanno un’unica regola da seguire: rispettare gli adulti, gli animali e le cose. 
E poi: la tessitura come azione per entrare in un altro tempo; i corsi come momenti per far stare insieme le persone, per aiutare l’emotività attraverso la manualità; vedere gli adulti che i bambini già hanno in potenza; aprire il sacchetto della fantasia e mangiarsela; la fiducia delle maestre come gesto di coraggio; la necessità di creare una comunità consapevole sia della natura, della campagna, che del teatro; l’idea delle comunità utopiche che hanno come modello quello di autosostenersi e di non dipendere dallo stato.
Questi e tanti altri i discorsi che si sono aperti nella scorsa mattinata, ai quali nel pomeriggio si sono intrecciati i pensieri e le riflessioni emerse da un’altra comunità “fluida” che gli artisti hanno incontrato. 
Davanti a un aperitivo, accolti dal Bar la Loggia di Mondaino, Erik, un ex professore tedesco che da anni abita in un paesino abbandonato sulle colline marchigiane, Stefano, un designer milanese, Silvia, un’attrice di origini marchigiane che abita nel paesino limitrofo, Saludecio, Bianca e Liliana, due donne rumene che con le loro famiglie da anni vivono nel nostro territorio, accompagnati dalla mediazione linguistica di Denisa, hanno condiviso le loro storie e le loro riflessioni sul futuro, sull’idea di comunità e sull’utopia. 
L’innamoramento istantaneo nei confronti di Mondaino; l’utopia come forma di sopravvivenza; il modificarsi impercettibile delle cose; il turismo come forma di terrorismo; Ernst Bloch e il principio della speranza; l’architettura e le strutture urbane che influenzano la comunità; la struttura urbana di Mondaino che rappresenta la comunità che abbraccia, accoglie; l’utopia che non la si può toccare ma che è ciò che ti fa sognare; l’esistenza come preesistente all’essenza; se voglio trovarmi devo crearmi: queste alcune delle riflessioni emerse in questo lungo pomeriggio condiviso che, alla domanda “Che cos’è una comunità per voi?”, si sono chiuse con: la comunità è dove mi sento a casa. 
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"One day, when we grow up, we will go to the country, but we didn't know when. Then, all of a sudden, we said: let's go and left our cities": this is how Cinzia and Alex began their story, immediately after welcoming us to what they call the beating heart of their association, the yurt built inside the garden that also houses an arboretum of two hundred plants that are growing. "We needed to slow down and build something of our own," continue the founders of Strada San Germano APS, a cultural association on the outskirts of the Marche region, in the hills between Tavullia and Pesaro, whom we met yesterday along with the Romanian artists in residence in Mondaino.
Over homemade donuts and a cup of hot tea, Cinzia and Alex shared their choice to create this space that feeds on nature and art, a place dedicated to children but also to adults and those in need of listening and attention.
Like aliens in an area dedicated to motorcycling, Cinzia and Alex, she a weaver and he an artist, have created a reality that seeks to sustain itself independently and through small supports they have found over the years. In fact, the place has been structured so that it is self-sufficient, and they use the metaphor of the vegetable garden to tell how they work, how they invest the resources that come from their activities: "fertilize, work, remove stones and recultivate, cultivate and then after years eat something and something use to plant again in the following year. That's how it happens in the countryside and that's how it was for our activity." And this affinity with the countryside is also reflected in the theater: the theater festivals they organize are imagined as a buffet for people to see the beauty and potential of theater, and in these little seeds that each year they put into the people they meet what happens is a process of educating them to see theater. "Theater is like a lunch," Alex says, "a mix of different tastes that is also like the world that shows the diversity of individuals that make up a community."
In addition to theater reviews, their activities range from parties to workshops, from games passing to loom classes, from supporting people with difficulties to the social garden, from bees and biomonitoring the air quality of the area through their help. And it is precisely the world of bees, their way of living and working together for the common good, that is part of that story that Alex as Florindo tells to the boys and girls of the area schools who discover thanks to San Germano APS the simplicity of human beings and nature. Everything is allowed here for the boys and girls who have only one rule to follow: respect adults, animals and things.
And then: weaving as an action to enter another time; classes as moments to bring people together, to help emotionality through manual dexterity; seeing the adults the children already have in power; opening the bag of imagination and eating it; trusting the teachers as a gesture of courage; the need to create a community aware of both nature, the countryside, and the theater; the idea of utopian communities that have as a model to be self-sustaining and not dependent on the state.
These and many others were the discourses that opened up last morning, to which in the afternoon were interwoven the thoughts and reflections that emerged from another "fluid" community that the artists met.
Over an aperitif, welcomed by the Bar la Loggia in Mondaino, Erik, a former German professor who has lived for years in an abandoned village in the hills of Marche, Stefano, a designer from Milan, Silvia, an actress of Marche origin who lives in the neighboring village, Saludecio, Bianca and Liliana, two Romanian women who living with their families in our area for years, accompanied by Denisa's language mediation, shared their stories and reflections on the future, the idea of community and utopia.
Instantaneous falling in love with Mondaino; utopia as a form of survival; the imperceptible changing of things; tourism as a form of terrorism; Ernst Bloch and the principle of hope; architecture and urban structures influencing community; the urban structure of Mondaino representing the community that embraces, welcomes; utopia that you cannot touch but is what makes you dream; existence as pre-existing to essence; if I want to find myself I must create myself: these were some of the reflections that emerged in this long shared afternoon that, when asked "What is a community for you? ", closed with: community is where I feel at home.
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mezzopieno-news · 1 year
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IL PRIMO FARMACO SALVAVITA PRODOTTO DA UNA NO-PROFIT
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Per la prima volta al mondo un ente senza scopo di lucro ha deciso di produrre un farmaco salvavita che l’industria farmaceutica non considera profittevole per il basso numero dei casi.
L’Ada-Scid è una patologia che ogni anno colpisce tra i 6 e gli 11 bambini nei Paesi dell’UE; nota anche come malattia dei ‘bambini bolla’ è una immunodeficienza che impedisce di combattere le infezioni più comuni. Questi bambini sono costretti a vivere isolati in ambienti sterili e oltre a sopportare continue privazioni, sono soggetti ad un tasso di mortalità molto elevato. La terapia genica per questa malattia è stata scoperta e sviluppata nei laboratori dell’Istituto San Raffaele-Telethon di Milano, unico ente al mondo che ne effettua la somministrazione. Dopo l’interruzione della produzione del farmaco da parte dell’azienda farmaceutica anglo-statunitense Orchard Therapeutics, la Fondazione Telethon ha annunciato di aver deciso di prendersi carico della produzione e distribuzione del farmaco. “Una decisione maturata per salvare la vita anche di un solo bambino affetto da questa malattia rara”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Telethon, Luca di Montezemolo.
La decisione è stata presa per evitare la scomparsa dal mercato di un farmaco salvavita che ha permesso finora di curare 45 bambini provenienti da oltre 20 Paesi del mondo. “Questo traguardo ci incoraggia ad andare avanti su malattie genetiche per arrivare alla cura. I colleghi in Europa e Stati Uniti guardano il modello Telethon da prendere come esempio: credo che possa fare da apripista” spiega Alessandro Aiuti, dell’Istituto San Raffaele Telethon.
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Fonte: IRCCS Ospedale San Raffaele; foto di Polina Tankilevitch
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designme2011 · 2 years
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🌴 Mesagne “Insieme è Natale" Dal Villaggio polare al Castello di Babbo Natale. Pista di ghiaccio sintetico, laboratori per bambini, scuola guida polare e passaporto del villaggio con mascotte 🎄🤶 • • • #epifania #magiadellefeste #pranzo #befana #magic #mesagne #weareinpuglia #event #traveler #homealone #home #pranzodellabefana #info #tourist #art #artist #visitmesagne #mesagnexperience #visitmesagnecuordisalento #eventimesagne #nataleamesagne #welcometomesagne #portiamomesagnenelmondo #mesagnedavedere #viveremesagne #mesagnemylove #mesagneview #lacittadellamore #lacittadelcuore (presso Mesagne) https://www.instagram.com/p/CnSqoZxsK86/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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icampiestivi · 11 days
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"Philia" Campo autunnale in Natura, all'Alpe della Luna dal 31 ottobre al 3 novembre 2024
I campi di quest'estate ci hanno mostrato quanto sia prezioso il tempo che dedichiamo ai ragazzi, quanto sia nutriente e ricco di stimoli. E' grazie a loro che prendiamo consapevolezza, campo dopo campo, del valore degli strumenti che portiamo per instaurare relazioni più orizzontali e gentili, per gestire e sciogliere i conflitti, per esprimere emozioni e bisogni in modo chiaro, trasparente e consapevole. Abbiamo portato i nostri strumenti attraverso spazi di condivisione dedicati, momenti di gioco e di divertimento, certi che è proprio giocando e divertendoci che possiamo crescere e conoscerci realmente, un po' come quando eravamo bambini: è proprio giocando che abbiamo imparato a stare in piedi, a camminare, a correre e a fare tante altre azioni complesse e fondamentali. I ragazzi ci motivano a continuare con i nostri campi ed è quello che vogliamo fare. Dunque salutiamo l'estate appena trascorsa e volgiamo lo sguardo al prossimo campo, questa volta in autunno e in montagna.
Quando? Usciti da scuola, partiremo subito nel primo pomeriggio di giovedì 31 ottobre per restare fino al primo pomeriggio di domenica 3 novembre, in occasione del ponte di Ognissanti. Quattro giorni e tre notti per stare insieme ancora una volta e celebrare l'amicizia, la grade protagonista dei nostri campi.
Dove? Saremo ospiti del Rifugio "La Spinella" nel Comune di Sansepolcro, nella provincia di Arezzo. Un luogo completamente immerso nella natura incontaminata della Riserva Naturale dell'Alpe della Luna. Lì staremo a contatto con gli animali della fattoria (Asini, cavalli e capre) e avremo la possibilità di camminare lungo i sentieri del CAI per scoprire la natura che domina attorno a noi. Il Rifugio "La Spinella" sarà interamente autogestito da noi organizzatori per tutta la durata del campo.
Cosa faremo? I nostri campi si sono affermati non solo come una "vacanza" ma come vere e proprie esperienze di crescita umana. Dunque continueremo a conoscerci e a tessere relazioni autentiche attraverso:
Cerchi di condivisione e tematici, in cui ognuno potrà esprimere il proprio sentito e condividerlo con gli altri;
Giochi comunitari, giochi di società e attività volte a favorire l’introspezione e imparare a relazionarsi all’interno di un gruppo in maniera non violenta
Giochi di ruolo con storie costruite interamente da noi al fine di imparare a "mettersi nei panni degli altri";
Laboratori di cucina al fine di imparare a dare valore al cibo che prepariamo e a celebrarlo, ricordandoci che è tutt'altro che scontato;
Trekking ed esplorazioni per immergerci nella natura incontaminata e riscoprire il beneficio del camminare; Per tutta la durata del campo saremo comunità e l'autogestione del Rifugio "La Spinella" sarà un importante stimolo al riguardo. Oltre alle attività previste impareremo dunque a stare insieme nella nostra quotidianità in maniera rispettosa dei bisogni e del sentito altrui. Crediamo che la prima forma di cura parta proprio dal vivere la quotidianità in modo equilibrato.
Costi Per questo campo di novembre abbiamo pensato ad una quota "elastica" in modo da dare a più famiglie la possibilità di partecipare. Non stabiliamo una quota fissa ma una forbice di prezzo in modo che sia la singola famiglia a scegliere l'ammontare del proprio contributo. La forbice va da un minimo di 240 euro ad un massimo di 290 euro: ogni famiglia sceglierà da sé il valore da dare a questa esperienza all'interno della fascia di prezzo proposta, in modo che ognuno possa sentirsi a proprio agio nel contributo. In questa quota è compreso tutto: vitto, alloggio, escursioni e attività.
Trasporti: Abbiamo pensato di proporre anche per questo campo un trasporto collettivo in partenza da MO e BO, viene richiesto un contributo di euro 30 a ragazzo (totale per and/rit) Per chi volesse arrivare in treno prevediamo un trasporto dalla stazione più comoda e vicina di Arezzo, dettagli e orari verranno comunicati prossimamente.
Sconti : sconto di euro 40 per i fratelli/sorelle
Omaggio: se porti un amico ti porti a casa un piccolo tesoro Per ogni nuovo amico iscritto al campo (alla sua prima esperienza con i nostri campi) verrà offerto un omaggio di euro 30 ad entrambi i ragazzi amici, da scontare subito o da utilizzare in futuro per un prossimo campo.
Contatti: gianluigi 348 2208114 mail: [email protected]
I CAMPI ESTIVI E’ UN PROGETTO EDUCATIVO DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE LOFT350 (MODENA) PER OGNI RAGAZZO E’ PREVISTA UNA COPERTURA ASSICURATIVA RC/RCT unipol/sai
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