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#lettere d’amore e desiderio
princessofmistake · 4 months
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Stanotte avevo composto per te una lettera bellissima, nelle ore insonni, piene di incubi, ma è tutta sparita: mi manchi e basta, in un modo piuttosto semplice, disperato, umano.
Vita Sackville-West, lettera a Virginia Woolf
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carmenvicinanza · 1 month
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Claire Denis
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Claire Denis, regista e sceneggiatrice brillante e contemporanea, che ha diretto le più grandi star del cinema francese, rappresenta un faro di sapienza e maestria nella settima arte.
Nei suoi lavori crea connessioni tra il post-colonialismo e la globalizzazione, analizzando la fenomenologia umana, spesso, a partire dalle sue caratteristiche sessuali. 
L’Africa, con i suoi spazi dilatati e la sua luce, e l’immigrazione nel continente europeo, con il suo drammatico impatto sulle difficoltà della vita quotidiana, sono stati spesso i suoi riferimenti tematici.
Nata a Parigi il 21 aprile 1948, è cresciuta in Africa, suo padre era amministratore civile presso le colonie francesi. Ha frequentato le scuole elementari camerunesi, somale, gibutiane e burkinabé. Ammalatasi di poliomielite all’età di dodici anni, era tornata in Francia curarsi, continuando la sua formazione presso il Lycée de Saint-Germain-en-Laye, dove ha scoperto le magnificenze del cinema, soprattutto quello giapponese.
Dopo una laurea in Lettere e una in Economia, ha avuto un breve matrimonio con un fotografo con cui lavorava.
Quando si è separata si è trasferita per un po’ in Africa, dove ha lavorato come regista presso Télé Niger. Rientrata in Francia è stata assunta dal dipartimento di ricerca dell’Office de Radiodiffusion Télévision Française.
Mentre studiava all’Institut des hautes études cinématographiques, ha realizzato i suoi primi cortometraggi e documentari.
Fondamentale è stata l’esperienza come assistente di registi come Constantin Costa-Gavras, Wim Wenders e Jim Jarmusch.
Il suo primo lungometraggio, Chocolat, del 1988, è stato in concorso al Festival di Cannes. La storia è quella di una donna che torna in un piccolo presidio francese del Nord del Camerun, dove aveva trascorso gran parte della sua infanzia, per rendersi conto di quanto la società fosse cambiata esteriormente e di quanto certi comportamenti fossero stati tramandati alle persone che erano rimaste.
Nel 1990 è uscito S’en fout la mort, ambientato nella banlieue parigina, sulla vita di alcuni immigrati di origine africana, coinvolti in un giro di combattimenti di galli e di scommesse clandestine. Si inizia a palesare, nello stile e le tematiche a lei care, l’aggiunta di violenza da noir e l’interesse per il corpo che prenderanno sempre più definizione nei lavori successivi. 
Nel 1991 ha fondato la sua società di produzione, Les films de Mindif.
Tre anni dopo è uscito J’ai pas sommeil, ispirato alla storia vera di un serial killer, film struggente e disperato in cui ancora una volta racconta la solitudine, il desiderio d’amore e la morte tra quelli che ha definito “i tanti apartheid quotidiani“.
Nel 1996 Nénette et Boni ha vinto il Pardo d’oro al Festival di Locarno. Il film racconta la vita di un fratello e una sorella che vivono soli a Marsiglia. Lei è decisa a dare il neonato in adozione, lui rapisce il piccolo nel disperato tentativo di ridare vita a una famiglia.
Nel 1999 ha realizzato Beau travail, girato a Gibuti, un altro dei paesi della sua infanzia in cui mette in scena una storia di potere e morte all’interno della Legione straniera. Nel film, alla presenza totale e magnetica del paesaggio si sovrappone il suo occhio di donna che descrive un mondo maschile secondo coordinate lucide e acute.
Sono seguiti film che mescolano sesso e cannibalismo, persone bianche e nere, ripulsa e desiderio, come Trouble every day con Vincent Gallo e Cannibal Love – Mangiata viva che rappresenta l’apice della sua estetica post-moderna, dove sangue è pienezza e il corpo è desiderio e fonte di sazietà.
Vendredi soir, del 2003, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
La sua filmografia è continuata con diversi altri apprezzati lavori, tra cui L’amore secondo Isabelle, del 2017, con Juliette Binoche che è stato candidato a vari premi, César, European Film Award e Best European Film.
Per Avec amour et acharnement è stata insignita dell’Orso d’argento per il miglior regista e Stars at Noon le ha portato il Grand Prix al Festival di Cannes.
Ha girato praticamente un film ogni due anni, compresi diversi documentari.
È apprezzata dalla critica mondiale per la sua ricerca sobria ma appassionata che mette in rapporto il gioco delle relazioni interpersonali con la costruzione dello spazio, il valore espressivo della luce, lo sguardo sui corpi e sul loro equilibrio emotivo.
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queerographies · 1 month
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[Lettere d'amore e non di gay][Gianfranco Martinelli]
"Lettere d'amore e non di gay" di Gianfranco Martinelli è un testo epistolare pieno di amore e dolcezza verso un uomo. Le lettere esprimono tenerezza e desiderio di vicinanza, offrendo anche spunti per comprendere e accettare se stessi. Un'opera toccante
“Lettere d’amore e non di Gay”: Un Viaggio Emotivo tra Parole e Cuori Titolo: Lettere d’amore e non di gayScritto da: Gianfranco MartinelliEdito da: BooksprintAnno: 2024Pagine: 118ISBN: 9788824997232 La trama di Lettere d’amore e non di gay di Gianfranco Martinelli “Lettere d’amore e non di Gay” è un testo epistolare scritto in modo molto emotivo. In ogni lettera viene espresso l’amore…
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weirdesplinder · 3 years
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Piccola lista di Romance con scambi epistolari
Cosa c’è di più romantico di una lettera d’amore? Nulla secondo me. E trovo comunque che le lettere in generale siano tremendamente romantiche, per questo ho pensato di proporvi una piccola lista di romanzi che contengono lettere d’amore o corrispondenze epistolari.
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Pomeriggio d’amore (Love in the afternoon) di Lisa Kleypas
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Trama: Beatrix Hathaway si trova più a suo agio in mezzo alla natura che non nelle sale da ballo. Nonostante le Stagioni trascorse a Londra, non è mai stata seriamente corteggiata né conquistata, e si è rassegnata a un futuro senza amore. Quando l’amica Prudence le rivela il proprio disappunto per le noiose lettere che riceve dal suo papabile fidanzato, il capitano Christopher Phelan impegnato nella guerra di Crimea, Beatrix si offre di rispondere al suo posto. Ciò che inizia come un innocente inganno, tuttavia, si trasforma inaspettatamente in qualcosa di profondo e passionale per entrambi, e Beatrix si scopre innamorata. Al suo ritorno, Christopher sarà più che mai determinato a fare sua la donna che attraverso quelle lettere lo ha definitivamente conquistato…
A Sir Philip con amore (To Sir Philip with love) di Julia Quinn
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Trama: Eloise Bridgerton ha ormai ventotto anni compiuti ed è ancora senza marito. A spezzare il grigiore delle sue giornate arrivano le lettere di sir Phillip Crane, un botanico rimasto vedovo con due gemelli da crescere.
Dopo un anno di corrispondenza lui le chiede di sposarlo, ma quando finalmente si incontrano, Eloise scopre che Phillip, più che una compagna, cerca una madre per i suoi figli. Riuscirà il suo amore a fare breccia nel cuore apparentemente insensibile di Phillip?
La mia opinione: mi piace rileggere molti dei romanzi della serie Bridgerton, in particolare il secondo, il quarto, il settimo, ma probabilmente quello che rileggo più spesso è il quinto, questo. Eloise a volte come personaggio è troppo, lo ammetto, ma mi fa sempre ridere tanto.
Amare un libertino (When He Was Wicked) di  Julia Quinn
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Quando Michael Stirling, il più audace libertino di Londra, incontra Francesca Bridgerton è amore a prima vista. Un amore non ricambiato: Francesca sta per sposare suo cugino John.E anche se un evento improvviso libera Francesca da qualunque vincolo, Michael non osa confessarle il proprio amore e per dimenticarla parte per l’India. Ma al suo rientro, inaspettatamente, Francesca gli chiede consiglio per trovare un buon marito: potrà Michael sopportare di gettarla tra le braccia di un altro?
La mia opinione: non il mio preferito della serie #Bridgerton, ma sicuramente tra i miei preferiti, e sicuramente per me il più romantico, perchè lui la ama in silenzio da anni, e c’è un lungo e duraturo scambio epistolare, e come vi dicevo, io trovo le letttere terribilmente romantiche. Qui lo struggimento c’è, ma a livelli normali e poi alla fine ripaga.
Summer Breeze, di Catherine Anderson  (inedito in italiano)
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1889. Rachel Hollister non ha messo piede fuori di casa, un ranch in mezzo alle prateria, da ben 5 anni. Vive tra l’altro non nell’intera casa ma solo in una stanza e mezza e tiene barricato tutto il resto. Il terrore l’attanaglia al solo pensiero di uscire. Ma non è sempre stata così, tutto ebbe inizio cinque anni prima quando tutti i suoi famigliari durante un pic nic furono uccisi a colpi di pistola da un misterioso omicida posto su un rilievo. Uno ad uno caddero davanti ai suoi occhi ma la pallottola destinata a lei si limitò a sfiorarla e farla svenire. Il colpevole dovette crederla morta e Rachel sopravvisse, ma da allora non è più uscita di casa. Sopravvive grazie ad un anziano ranchero che lavorava con i suoi e che le porta cibo e vende i suoi dolci, tramite una fessura tra le assi che barrano le porte. Poi però un giorno lui non viene al loro solito appuntamento settimanale. E’ stato ferito e al suo posto si presenta il giovane ranchero, un forestiero, che lo ha trovato e curato. Rachel dovrà superare le sue paure e fidarsi di lui se viole sopravvivere…. anche perchè chi ha ucciso la sua famiglia la tiene d’occhio e aspetta solo che lei esca per finire la partita.
La mia opinione: questo in realtà è uno dei romance che preferisco, ma in effetti ha una trama piuttosto pesante, perchè avere una storia d’amore con un’agorafobica è senza dubbio problematico. Il protaginosta maschile impiega quasi mezzo libro solo a convincerla a fidarsi di lui e farlo entrare nel suo regno e ci riesce in gran parte grazie al suo cane. Ho veramente ammirato la sua pazienza, il coraggio di Rachel e anche i suoi limiti che in fondo sono credibili. Un romanzo interessante, romantico ma anche pieno d’azione e introspezione, molto intimo con i due nostri eroi chiusi in casa all’oscuro di chi voglia uccidere Rachel. E soprattutto contiene una stupenda lettera d’amore.
Caro nemico (My Dearest Enemy) di  Connie Brockway
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Tra di loro c'erano troppe cose: una proprietà che entrambi volevano ed un destino che non potevano condividere.Avery Thorne ha un unico desiderio: ereditare al più presto Mill House, la proprietà dello zio Horatio. Ma i suoi sogni vengono infranti dalla lettura del testamento: per cinque anni la tenuta sarà affidata a Lilian Bede, un'intraprendente suffragetta, che la erediterà definitivamente se saprà dimostrare di essere una buona amministratrice.La prima reazione di Avery è di rancore e di folle vendetta, ma qualcosa gli farà cambiare idea…
La mia opinione: anche questo è un gran bel libro in generale e molto divertente anche, forse non andrebbe in questa lista poichè non è certo romanticissimo di per sè, ma io trovo terribilmente romantici gli scambi epistolari, in generali, e questo libro si basa proprio su uno scambio epistolare tra due cosiddtti nemici. Perciò per me è molto romantico.
My sweet folly, di Laura Kinsale
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Trama: La moglie di un uomo anziano inizia quasi per caso una corrispondenza col giovane cugino del marito, militare in India. Le lettere diventano presto un vero e priprio flirt a cui però lui pone fine confessandole un giorno di essere sposato. Anni dopo. rimasta vedova, Folly si ritrova convocata nella dimora inglese dello stesso, ora diventato responsbile della sua figliastra. Ma l’uomo che incontra non sembra poter essere quello che le scriveva quelle stupende lettere, sembra solo un povero pazzo. 
La mia opinione: l’ho voluto mettere in lista perchè qui le lettere hanno molta importanza all’inizio del libro, ma...non lo consiglio, già dal secondo capitolo il libro diventa confuso e sconclusionato.
When a Scot Ties the Knot di Tessa Dare
Inedito in italiano
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Trama: Una ragazza che odia le folle pur di evitare il suo debutto in società e di non presenziare alla Stagione londinese si inventa un finto fidanzato al fronte (siamo nel periodo delle guerre napoleoniche). Per renderlo più realistico gli da un nome scozzese, un grado, e gli scrive pure delle lettere che invia sul serio, convinta giaceranno in qualche ufficio postale all’estero per sempre. Ma in verità nelle truppe la fronte c’è un soldato omonimo del suo immaginario amore che riceve tutte le sue lettere e che, finita la guerra, bussa alla sua porta.
La mia opinione: la premessa è stupenda, le lettere di cui possiamo leggere qulche pezzo, davvero divertenti, ma quando il soldato bussa alla porta di lei, bello come il sole e lei lo respinge....(e lo respinge per quasi tutto il libro) ci chiediamo perchè? Va bene non fidarsi subito di uno sconosciuto, ma già dopo poche poche pagine si capisce che lui è un uomo d’onore...e ho già detto che è molto bello? Quindi tutta questa mania di respigerlo mi ha dato proprio fastidio.
Un’irresistibile furfante (A Rogue by Any Other Name) di Sarah MacLean
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Trama: Sono passati dieci anni da quando il giovane marchese di Bourne ha perso tutto al gioco. Ora, divenuto comproprietario della bisca più famosa di Londra, è determinato a riprendersi l’eredità e vendicarsi. Per questo deve sposare lady Penelope Marbury, il cui padre possiede non solo le terre che gli appartenevano ma anche le informazioni necessarie a distruggere l’uomo che lo ha rovinato. Per Penelope, che ci ha rimesso la reputazione quando il fidanzato l’ha respinta, Bourne rappresenta l’accesso a un mondo di piaceri inesplorati. Per Bourne, lei è solo una pedina del suo piano, non aspettandosi certo di ritrovarsene poi innamorato….
La mia opinione: non il mio preferito della MacLean (quello è Nine Rules to Break When Romancing a Rake), ma comunque carino e scritto molto bene. L’unica cosa che non mi ha convinto a pieno è che sembra l’insieme di trame e personaggi simili che ho già letto in romanzi di altre autrici, ma se voi non avete letto tantissimi romance, non avrete questa impressione di già visto che ho avuto io. L’ho messo in questa lista perchè all’inizio di ogni capitolo l’autrice riporta un pezzettino di alcune lettere che i protagonisti si sono scambiati da giovani.
Saprò ritrovarti (Till Next We Meet)  di Karen Ranney
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Trama: Il capitano Harry Dunnan, dei Fucilieri scozzesi di stanza in Nordamerica, si è sposato per convenienza. Quando la moglie Catherine inizia a scrivergli, il colonnello Adam Moncrief, suo superiore, accetta di rispondere al suo posto. Ne nasce un’intima corrispondenza in cui due anime si rivelano, finché Dunnan muore. Divenuto duca di Lymond, Adam è incapace di dimenticare Catherine e si reca da lei. Scopre allora che non si tratta della creatura che gli ha aperto il cuore, bensì di una donna distrutta per la morte dell’uomo che ha amato attraverso le lettere, e drogata al punto di rischiare la vita. Per ritrovare colei di cui si è innamorato, Adam dovrà combattere contro un fantasma e il segreto che egli stesso ha nel cuore…
La mia opinione: Karen Ranney è sempre una garanzia di trame ricche di pathos.A me piace quindi non esito a consigliarla.
Nobile satiro (Noble Satyr) di Lucinda Brant  (libro dichiaratamente ispirato al libro La pedina scambiata di Georgette Heyer)
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Trama: Abbandonata alla Corte di Versailles, Antonia Moran attira le attenzioni lascive del predatorio Comte de Salvan. Lei orchestra la sua fuga sfruttando i legami familiari con l’onnipotente Duca di Roxton, un nobiluomo che le hanno consigliato di evitare. Ma Roxton è un nobile soccorritore, o il più spregevole dei satiri? La fiducia incondizionata di Antonia in lui potrebbe salvarlo, e distruggere lei.
Vi chiederete certamente perchè l’abbia messo in questa lista visto che dalla trama sembra non contenga lettere... Ebbene ha diritto a stare in questa lista perchè l’autrice ha scritto a compendio di questo romanzo ( e dei successivi due della serie Roxton) un volume intero di lettere che i protagonisti si sono scambiati durante la loro vita.  Il libro in questione si intitola Eternamente vostro e se amate i romanzi epistolari è certamente imperdibile, a patto però che leggiate i romanzi a cui si accompagna, altrimenti non lo potrete capire  e apprezzare a pieno.
Lettere d’amore (Bandera’s bride) di Mary McBride
Per anni John Bandera ha scritto lettere a una ragazza del Sud del Mississipi Emily Russell, spacciandosi per un suo amico bianco, poichè lui come mezzo sangue temeva di venire respinto. Ma quando lei gli ha proposto il matrimonio lui sempre per timore di un rifiuto quando lei l’avesse visto ha smesso di scriverle. Emily però ora è in grossi guai e ha deciso di raggiungerlo in cerca di aiuto nonostante lui l’abbia respinto....
When the Earl Met His Match  by Stacy Reid 
inedito in italiano
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Trama: Quando Hugh Winthrop, il futuro conte di Albury, decide di pubblicare un annuncio per trovare una moglie su un giornale londinese, non si aspetta che una sconosciuta gli risponda per dirgli solamente che sbaglia a cercare un’unione di convenienza invece che d’amore. Scambia diverse missive con lei sulla vera natura dell'amore, e ne rimane incuriosito. Finchè un giorno riceve una sua lettera in cui all’improvviso gli da ragione, poichè anche lei non crede più all’amore e pochi minuti dopo l’arrivo della missiva la misteriosa sconosciuta bussa alla sua porta bellissima e incinta offrendogli un matrimonio di convenienza.
La mia opinione: libro molto carino. Il conte è muto e non crede nell’amore ma si innamora come una pera cotta della protagonista fin da subito. Mi ha fatto sorridere vederlo ripetere che lui non l’amava quando accetta un figlio non suo, le da qualsiasi cosa lei chieda, la bacia, la corteggia, le massaggia i piedi gonfi....solo la protagonista non si rende conto che è cotto. Peccato per alcune scene inverosimili e coincidenze forzate e inutili che lo rendono meno realistico di quanto avrebbe potuto essere.
Aggiungo in calce altri due romance inediti in italiano che dalle trame sembrano incentrati proprio su delle lettere, ma su cui non ho ancora potuto indagare a fondo. Quando li leggerò ve ne potrò parlare più approfonditamente:
A Delicate Deception  by Cat Sebastian
The Lost Letter di Mimi Matthews
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#LaPoesiaSalveràIlMondo
Perchè abbiamo paura delle parole
quando sono state mani dal palmo rosa,
delicate quando ci accarezzano gentilmente le gote, e calici di vino rincuorante
sorseggiato, un'estate, da labbra assetate?
Perchè abbiamo paura delle parole
quando tra di loro vi sono parole simili a campane invisibili,
la cui eco preannuncia nelle nostre vite agitate
la venuta di un'epoca di alba incantata,
intrisa d'amore e di vita?
Ci siamo assuefatti al silenzio.
Ci siamo paralizzati, temendo che il segreto possa dividere le nostre labbra.
Abbiamo pensato che nelle parole giaceva un folletto invisibile,
rannicchiato, nascosto dalle lettere dalle orecchie del tempo.
Abbiamo incatenato le lettere assetate,
vietando loro di diffondere la notte per noi
come un cuscino, gocciolante di musica, sogni,
e caldi calici.
Perchè abbiamo paura delle parole?
Tra di loro ne esistono di incredibile dolcezza
le cui lettere hanno estratto il tepore della speranza da due labbra,
e altre che, esultando di gioia
si sono fatte strada tra la felicità momentanea di due occhi
inebriati.
Parole, poesia, teneramente
hanno accarezzato le nostre gote, suoni
che, assopiti nella loro eco, colorano una frusciante,
segreta passione, un desiderio segreto.
Perchè abbiamo paura delle parole?
Se una volta le loro spine ci hanno ferito,
hanno anche avvolto le loro braccia attorno al nostro collo
e diffuso il loro dolce profumo sui nostri desideri.
Se le loro lettere ci hanno trafitto
e il loro viso si è voltato stizzito
ci hanno anche lasciato un liuto in mano
e domani ci inonderanno di vita.
Su, versaci due calici di parole.
Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole,
in alto, con l'edera che discende dalle sue lettere.
Nutriremo i suoi germogli con la poesia
e innaffieremo i suoi fiori con le parole.
Costruiremo un terrazzo per la timida rosa
con colonne fatte di parole,
e una stanza fresca inondata di ombra,
protetta da parole.
Abbiamo dedicato la nostra vita come una preghiera
chi pregheremo... se non le parole?
Canto d’amore per le parole
di Nazik al-Mala’ika
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140eoltre · 3 years
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Vita parte, Vita torna, Vita c’è, Vita non c’è, Vita viaggia, Vita segue il marito, Vita ha due figli... E Virginia? Virginia sopporta l’assenza, Virginia soffre la distanza, perché se Vita manca, manca la vita. Ma l’assenza, essendo la figura stessa dell’amore, quale altra? – Virginia aspetta che Vita torni. L’amore non finisce mai per l’assenza dell’amato.
NADIA FUSINI, Due donne in amore saggio introduttivo a VIRGINIA WOOLF e VITA SACKVILLE-WEST, Scrivi sempre a mezzanotte. Lettere d’amore e desiderio, Donzelli editore, Roma 2019, p. 18
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laciviltacattolica · 4 years
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«Desiderio» | Diego Mattei S.I.
Un amore può durare tutta una vita? Soprattutto, in amore si ama con uguale intensità oppure sempre vi è qualcuno che ama più dell’altro, perché l’amore è per sua natura uno sbilanciamento che muove in modo diverso chi vi è coinvolto? Con Desiderio, Giorgio Montefoschi racconta con grande delicatezza la storia di una relazione che segna la vita di un uomo e di una donna, nell’arco di quarant’anni, dalla giovinezza spensierata fino alla prima vecchiaia. 
Tutto inizia negli anni ‘60. Matteo vive a Roma, ha vent’anni, studia Lettere, sogna di diventare professore universitario e ha due grandi amici, Giorgio e Mario, con i quali sta programmando di andare in Spagna in macchina. È il primo maggio del 1962 e Matteo raggiunge Marco, un altro amico, nella casa di campagna dei genitori di lui. Lì incontra Livia. Bastano poche ore per scoprire l’intesa e perché l’attrazione reciproca sbocci. Nel giro di pochi giorni si incontrano e si lasciano. La bacia a Villa Borghese, nella casa di campagna di lei vanno a letto insieme e poi all’improvviso Livia decide di trasferirsi a Londra in Inghilterra.
Passano 25 anni. Matteo è diventato giornalista, come il padre. Si è sposato con Anna, la sorella più piccola di Giorgio. La compagnia degli amici negli anni si è dispersa. Mario vive a Milano, di alcuni si sa cosa facciano, di molti altri si sono perse le tracce. Un pomeriggio Matteo è seduto su una panchina di Villa Borghese e ritrova Livia, che è rientrata a Roma da Londra dopo tanti anni. Basta che si rivedano e si riaccende la passione tra i due; e iniziano una relazione extraconiugale, riprendendola là dove l’avevano interrotta, come se si fossero lasciati solo pochi giorni prima.
Giorgio Montefoschi è uno scrittore di grande sensibilità e misura. La vicenda si svolge in una Roma che è descritta in modo minuzioso, con grande attenzione ai dettagli, ed emerge poco alla volta attraverso le fini pennellate dei dialoghi, che catturano i lenti movimenti degli affetti, le sintonie inattese e le impreviste lontananze, i momenti di pace e le inquietudini che attraversano un cuore umano.    Consigliato per chi si domanda che peso abbia il desiderio d’amore e d’amare nella vita di un uomo.
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edizioneintegrale · 4 years
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Cuori spezzati e lettere d’addio
Jean-Paul Sartre a Simone De Beauvoir
Mia cara piccola ragazza,
Per molto tempo avrei voluto scriverti la sera, dopo una di quelle uscite con gli amici che presto descriverò in “A Defeat”, di quel tipo quando il mondo è nostro. Volevo portarti la mia gioia del vincitore e posarla ai tuoi piedi, come facevano all’epoca del Re Sole. E poi, stanco per tutto il vociare, sono sempre e solo andato a letto. Oggi lo sto facendo per sentire il piacere, che ancora non si conosce, di trasformare all’improvviso l’amicizia in amore, la forza in tenerezza. Stanotte ti amo in un modo che non hai conosciuto in me: non sono né consumato dai viaggi, né avvolto nel desiderio della tua presenza. Sto padroneggiando il mio amore per te e lo sto girando verso l’interno come elemento costitutivo di me stesso. Questo accade molto più spesso di quanto dico a te, ma raramente quando ti sto scrivendo. Cerca di capirmi: ti amo mentre faccio attenzione alle cose esterne. A Tolosa ti ho semplicemente amata. Stasera ti amo in una sera di primavera. Ti amo con la finestra aperta. Tu sei mia, le cose sono mie, e il mio amore altera le cose intorno a me e le cose intorno a me alterano il mio amore.
Mia cara bambina, come ti ho detto, quello che ti manca è l’amicizia. Ma adesso è il momentoper consigli più pratici. Non potevi trovare un’amica donna? Come può Tolosa non riuscire a contenere una giovane donna intelligente degna di te? Ma non avresti dovuto amarla. Ahimè, sei sempre pronta a dare il tuo amore, è la cosa più facile da ottenere da te. Non sto parlando del tuo amore per me, che è ben al di là di questo, ma tu sei generosa con i piccoli amori secondari, come quella notte a Thiviers quando hai amato quel contadino che camminava in discesa nel buio, fischiettando, che si è rivelato essere me. Ricevi il sentimento, libero dalla tenerezza, che viene dall’essere in due. È difficile, perché tutte le amicizie, anche tra due uomini focosi, hanno i loro momenti d’amore. Mi basta solo consolare il mio amico in lutto per amarlo; è un sentimento facilmente indebolito e distorto. Ma tu sei in grado di farlo, e devi sperimentarlo. E così, nonostante la tua misantropia fugace, hai immaginato che bella avventura sarebbe cercare a Tolosa una donna che fosse degna di te e di cui tu non saresti innamorata? Non perdete tempo con l’aspetto fisico o la situazione sociale. E cerca onestamente. E se non trovi nulla, trasforma Henri Pons, che a malapena ami ancora, in un amico.
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profondo-inverno · 4 years
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K Caro amore :
Caro amore, oggi ti scrivo perché in realtà ti scrivo ogni giorno ma tu non lo sai. Sono passati anni ormai da quando ti conosco e l’ultimo l’ho passato alla scrivania a buttar giù fiumi di parole d’amore per te. Delle centinaia di lettere che scrissi te ne mandai soltanto una piccola parte. Ho sempre avuto il terrore di soffocarti, di assillarti con il mio irrefrenabile desiderio di avere un contatto continuo con te. A volte quando sento il mio vicino di casa suonare il pianoforte la domenica mattina, o quando aspetto che mi venga dato il resto al bar, o ancora quando osservo meglio un palazzo a cui non avevo mai fatto caso prima, ecco, in questi momenti così banali vieni ad occupare la mia testa all’improvviso e vorrei sapere come stai, se hai dormito bene, cosa farai quel giorno, se ti manca qualcuno, se ti manco io. Vorrei che quelle tue labbra fossero solo mie e solo mie fossero anche le tue mani e mi strapperei tutti i vestiti e camminerei scalzo nel deserto pur di sentire di nuovo la tua risata. Eppure non mi cerchi, non mi cerchi più. Sono stato io a nascondermi, a fuggirti, ad allontanarmi perché credevo di consumare troppo velocemente un bene che sarebbe potuto sfiorire in un battito di ciglia? O sei stat* tu? Ti prego solo di non dimenticarmi, non lo sopporterei. Ma lo so che ci rincontreremo e sarà sempre come quella prima volta, con il cuore che sussulta. Caro amore, un giorno non solo ci riabbracceremo ma faremo l’amore soltanto guardandoci negli occhi e sussurrando quelle parole che io scrissi in miliardi di pagine e che tu non dicesti mai.
- K
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princessofmistake · 4 months
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Creatura carissima,  Era molto bella la lettera che hai scritto alla luce delle stelle a mezzanotte. Scrivi sempre a quell’ora, perché il tuo cuore ha bisogno del chiaro di luna per liquefarsi.
Virginia Woolf, lettere a Vita Sackville-West.
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wetpillow · 4 years
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Ossa di cartapesta, uragano nelle vene. Voci dolci, atmosfere intense. Le onde del mare e le pietre fine nelle scarpe. Le lettere d’amore cariche di pioggia. Cuori che pulsano nello stomaco. Sbarcare il lunario. Buoni propositi per l’anno nuovo. Aerei in rotta di collisione. L’amore, la paura, la voglia di. L’adolescenza bruciata e i chilometri in due secondi. I mesi fermi-immobili a non fare progressi. I corpi senza motivi. I   pensieri sovraccarichi. Le ciglia lunghe per coprirsi il viso e nascondere la verità. Le rondini che se ne vanno e tornano. I rami spogli, gli alberi alti, i battiti forti, i fiori bianchi, i veleni in corpo, le dita mangiate e tutti gli sbagli. Le parole che non conosco e che vorrei imparare. Le cose facili a dirsi e non a farsi, facili a farsi e non a dirsi. Ultimi sguardi per cambiare il mondo, Incontrarsi e tremare di freddo. Meritarci tutto e non concedercelo. Immagini a bassa risoluzione. La neve nei sogni, gli occhi chiari. Le notti blu. Le parole non dette e quelle delle male. I baci che sanno di desiderio ed è come spegnere sempre le candeline. Avere paura di amarsi troppo. Sentirsi diversi, sentirsi simili. Che il mare é lontano e io e te dove vogliamo andare? Hazle Weatherfield
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ilcielodipuglia · 5 years
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Canto d’amore per le parole (Nazik al-Mala'ika Baghdad, Iraq 23/8/1923 – Il Cairo, Egitto 20/6/2007) Perché abbiamo paura delle parole quando sono state mani dal palmo rosa, delicate quando ci accarezzano gentilmente le gote, e calici di vino rincuorante sorseggiato, un'estate, da labbra assetate? Perché abbiamo paura delle parole quando tra di loro vi sono parole simili a campane invisibili, la cui eco preannuncia nelle nostre vite agitate la venuta di un'epoca di alba incantata, intrisa d'amore e di vita? Allora perché mai abbiamo paura delle parole? Ci siamo assuefatti al silenzio. Ci siamo paralizzati, temendo che il segreto possa dividere le nostre labbra. Abbiamo pensato che nelle parole giaceva un folletto invisibile, rannicchiato, nascosto dalle lettere dalle orecchie del tempo. Abbiamo incatenato le lettere assetate, vietando loro di diffondere la notte per noi come un cuscino, gocciolante di musica, sogni, e caldi calici. Perché abbiamo paura delle parole? Tra di loro ne esistono di incredibile dolcezza le cui lettere hanno estratto il tepore della speranza da due labbra, e altre che, esultando di gioia si sono fatte strada tra la felicità momentanea di due occhi inebriati. Parole, poesia, teneramente hanno accarezzato le nostre gote, suoni che, assopiti nella loro eco, colorano una frusciante, segreta passione, un desiderio segreto. Perché abbiamo paura delle parole? Se una volta le loro spine ci hanno ferito, hanno anche avvolto le loro braccia attorno al nostro collo e diffuso il loro dolce profumo sui nostri desideri. Se le loro lettere ci hanno trafitto e il loro viso si è voltato stizzito ci hanno anche lasciato un liuto in mano e domani ci inonderanno di vita. Su, versaci due calici di parole. Domani ci costruiremo un nido di sogno di parole, in alto, con l'edera che discende dalle sue lettere. Nutriremo i suoi germogli con la poesia e innaffieremo i suoi fiori con le parole. Costruiremo un terrazzo per la timida rosa con colonne fatte di parole, e una stanza fresca inondata di ombra, protetta da parole. Abbiamo dedicato la nostra vita come una preghiera chi pregheremo... se non le parole?
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Il matrimonio santo di Gianna e Pietro Molla
Gianna Emanuela Molla racconta come la santità della mamma, sia fiorita in un matrimonio vissuto come "via per il Paradiso" e, ancor prima, in un intreccio di vite familiari intrise di amore per il Signore, sempre messo al primo posto. Se oggi famiglia e matrimonio sono sempre più vessati dallo spirito del mondo, la Chiesa coi suoi santi profetizza una via di luce e di speranza.
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di Costanza Signorelli (20-10-2019)
Molti conoscono Santa Gianna Beretta Molla per via di quello straordinario gesto d’amore che permise alla sua ultima figlia di venire al mondo, a prezzo della sua stessa vita. Meno noto invece è il fatto che, questo sacrificio, fu come il sigillo su una vita tutta santa, ma soprattutto su un matrimonio veramente santo. È la stessa figlia, Gianna Emanuela Molla che non esita a definire i suoi come due «Santi Genitori», essendo intimamente convinta che l’amato papà fosse «il degnissimo sposo di una Santa sposa».
Così facendo ella non vuol certo anticipare un giudizio che la Chiesa non ha espresso, ma semplicemente vuole riferire il pensiero che la mamma stessa, quando in vita, aveva più volte manifestato. È perciò sotto questa particolare luce di santità matrimoniale che oggi vogliamo conoscere e amare la vita di questa “Santa della famiglia”, nella cui proclamazione la Chiesa ha mostrato, ancora una volta, la sua natura profetica. In quale momento storico, infatti, la famiglia è stata più vessata e umiliata che in quello odierno? E quale testimonianza oggi è più provvidenziale di quella che presenta la quotidianità del matrimonio come un’autentica via di santità?
FAMIGLIA: CULLA DI SANTITÀ
Nata a Magenta, in provincia di Milano, il 4 ottobre 1922, Festa di San Francesco d’Assisi, Gianna, insieme al dono della vita, riceve dal Signore due genitori profondamente cristiani, Maria De Micheli e Alberto Beretta, entrambi terziari francescani. Battezzata come Giovanna Francesca, è la decima di tredici figli, cinque dei quali muoiono in tenera età, e tre si consacrano a Dio.
Già da questi primi dati si comprende come il contesto familiare di provenienza è intriso di religiosità. In una lettera del 22 aprile 1955 al fidanzato Pietro, Gianna parlerà così di mamma e papà: «I miei santi genitori: tanto retti e sapienti, di quella sapienza che è riflesso del loro animo buono, giusto e timorato di Dio!». Si capisce perciò che la prima autentica esperienza di Chiesa fu per la Santa la sua stessa famiglia e la sua più esperta catechista fu proprio la mamma: lei la introdusse alla conoscenza e all’amore per il Signore, posto come unico centro di tutta la vita, dentro e fuori casa.
La piccola Gianna accoglie da subito e con piena adesione il dono della fede: «A soli cinque anni e mezzo - racconta Gianna Emanuela - riceve per la prima volta la Santa Comunione e da quel momento, insieme alla mamma, partecipa tutte le mattine alla Santa Messa per prendere quello che da subito considera "il cibo indispensabile di ogni giorno"». Così, la fervida amicizia con il Signore, che la Gianna bambina respira in famiglia, cresce in un amore profondo e personale insieme alla Gianna donna e poi medico. Intanto, nasce in lei l’urgenza di conoscere la sua personale chiamata nel piano d’amore di Dio…
VOCAZIONE ALLA FELICITÀ
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«Dal seguire bene la nostra vocazione dipende la nostra felicità terrena ed eterna». È con tale profondità di coscienza, ma con altrettanta serenità d’animo, che Gianna continua a pregare e far pregare con fervore per la sua vocazione. «La mamma - racconta Gianna Emanuela - si preoccupava di conoscere la volontà di Dio su di lei per poterLo servire al meglio. Ma non ha avuto fretta, ha continuato a pregare sino a che non è stata sicura della vocazione alla quale il Signore la stava chiamando».
In questa fase di scelta vocazionale, come del resto in tutta la vita, la preghiera fu per Gianna più che fondamentale: «Ha sempre pregato moltissimo - continua la figlia - dando esempio alle sue giovani dell’Azione Cattolica. Diceva loro: “Ricordiamoci che l’apostolato si fa soprattutto e prima di tutto in ginocchio”. Recitava quotidianamente il Santo Rosario perché, come aveva imparato da piccola in famiglia, “senza l’aiuto della Madonna in Paradiso non si va”». Inizialmente, proprio per questo suo amore, che mette sempre Dio al primo posto, si consolida in Gianna il desiderio di raggiungere il fratello padre Alberto, medico missionario Cappuccino in Brasile, per aiutarlo come medico e dedicarsi totalmente alla vocazione missionaria. Ma la strada che il Signore ha preparato per la giovane donna non è questa: Gianna non ha la salute per sopportare il caldo equatoriale di quelle terre. «Questo significa che il Signore da te vuole altro», le ripete il suo direttore spirituale che la incoraggia a formare una famiglia santa, imitando l’esempio dei suoi genitori.
«Così sentendosi chiamata dal Signore alla vocazione del matrimonio, la mamma l’ha abbracciata con tutta la gioia e con tutto l’entusiasmo». E cosa fa dunque la giovane santa, ancor priva di un fidanzato? «Nel giugno 1954, a quasi 32 anni di età, la mamma si reca a Lourdes per pregare la Madonna affinché le facesse incontrare colui che sarebbe dovuto essere il suo sposo, quello che il Signore le aveva preparato fin dall’eternità».
UN INCONTRO VOLUTO DALL’ALTO
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In questo intreccio di santità, che si tramanda di famiglia in famiglia, come un tesoro prezioso, si innesta perfettamente la figura dell’ingegner Pietro Molla, ovvero colui che la Provvidenza suggerirà a Gianna come marito.
Nato l’1 luglio del 1912 a Mesero, paese vicino a Magenta, anche Pietro Molla, per parte sua, riceve in dono due genitori profondamente cristiani, è il quarto di otto figli. «Quando incontrò la mia mamma - continua Gianna Emanuela - della quale aveva 10 anni in più, il papà era un uomo di grande fede e dalle straordinarie virtù. Ma soprattutto, proprio come lei, aveva posto il Signore al centro della sua vita sin dalla sua giovinezza. Posso dire che papà, da un lato, aveva una grande dedizione al lavoro e, dall’altro, si sentiva chiamato dal Signore alla vocazione del matrimonio, desiderando profondamente avere una sua famiglia. Proprio per questo si recava ogni giorno nella "sua" piccola chiesetta di Ponte Nuovo (Magenta) per chiedere alla Madonna del Buon Consiglio che gli facesse incontrare “una mamma santa per i suoi figli”!».
«Il Signore stava davvero chiamando i miei genitori alla vocazione del matrimonio come loro pensavano: la Vergine Maria, infatti, ascoltò le loro preghiere, e così, nonostante i due già si conoscessero già da cinque anni, fu grazie alla Madonna che finalmente i loro bellissimi cuori e anime si incontrarono!». Da questo momento inizia il fidanzamento come “un tempo di grazia”, vissuto nella grande gioia e gratitudine verso il Signore e la Vergine Maria, e nell'instancabile preghiera di affidamento per la nuova famiglia nascente.
IL SANTO MATRIMONIO
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Gianna Beretta e l’ingegnere Pietro Molla si uniscono in matrimonio il 24 settembre 1955, nella Basilica di San Martino a Magenta (Milano). Ma cosa significa per i due innamorati celebrare il Sacramento del matrimonio e formare una famiglia? Ecco cosa scrive Gianna al suo “Pedrin d’or”, dieci giorni prima delle nozze: «Pietro mio carissimo, grazie di tutto. Vorrei poterti dire tutto ciò che sento e ho nel cuore, ma non sono capace. E tu che ormai bene conosci i miei sentimenti, sappimi leggere ugualmente. Pietro carissimo, sono certa che mi renderai sempre felice come lo sono ora e che il Signore esaudirà le tue preghiere, perché chieste da un cuore che lo ha sempre amato e servito santamente. Pietro, quanto ho da imparare da te! Mi sei proprio di esempio e ti ringrazio. Così, con l’aiuto e la benedizione di Dio, faremo di tutto perché la nostra nuova famiglia abbia ad essere un piccolo cenacolo ove Gesù regni sopra tutti i nostri affetti, desideri e azioni. Pietro mio, mancano pochi giorni e mi sento tanto commossa ad accostarmi a ricevere il Sacramento dell’Amore: diventiamo collaboratori di Dio nella creazione, possiamo così dare a Lui dei figli che Lo amino e Lo servano. Pietro, sarò capace di essere la sposa e la mamma che tu hai sempre desiderato? Lo voglio proprio perché tu lo meriti e perché ti voglio tanto bene. Ti bacio e ti abbraccio con tutto l’affetto, tua Gianna». E altrettanto Pietro le scriverà prima del grande giorno: «Gianna carissima, … con la certezza che Iddio ci volesse uniti, tu ed io abbiamo intrapreso la nostra nuova vita. In questi mesi è stato tutto un crescendo di comprensione e di affetto. Ora, la nostra comprensione è perfetta, perché ci è di luce il Cielo e di guida la Legge Divina... Ora, il nostro affetto è pieno perché siamo un cuore ed un’anima sola, un sentimento ed un affetto solo, perché il nostro amore sa attendere, forte e puro, la benedizione del Cielo (…)».
La figlia Gianna Emanuela racconta così la Santa unione tra i suoi genitori: «Leggendo e trascrivendo per mesi le lettere di papà alla mamma per la loro pubblicazione, ho capito che il loro amore poteva essere così grande, così profondo e così vero perché il Signore e la Mamma Celeste erano veramente sempre presenti e facevano parte integrante di questo loro amore, come di tutta la loro vita. Ci sono aspetti che mi illuminano e mi commuovono profondamente: la loro profonda fede e illimitata fiducia nella Divina Provvidenza, la loro profonda umiltà, il loro immenso amore reciproco - che li rendeva più sereni e più forti -, il loro incommensurabile amore per noi figli, la loro grande stima reciproca, la loro continua comunicazione e supporto vicendevole, le loro intense e costanti preghiere per ringraziare il Signore e la Vergine Maria, il loro amore e la loro carità verso il prossimo. Hanno veramente vissuto il Sacramento del Matrimonio come vocazione e via verso la santità».
E sarà esattamente in questo terreno fertile e fecondo di santità che in soli sei anni e mezzo di matrimonio, Gianna e Pietro accoglieranno sei figli: due raggiungeranno il Cielo ancora in grembo, Mariolina alla tenera età di sei anni, dua anni dopo la morte di Gianna, mentre l’ultima sarà la grazia che permetterà a entrambi di sugellare, seppur in forme molto diverse, la loro comune vocazione: dare la vita per amore.
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weirdesplinder · 3 years
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I miei preferiti di Lisa Kleypas
Mi è stata chiesta ed eccola qui la classifica dei miei libri preferiti di Lisa Kleypas, in ordine di preferenza. Nelle prime posizioni quelli che amo di più naturalmente, in base al mio gusto personale
Questa classifica si basa su quanto ho letto della produzione di Laura Kleypas e anche se ho letto molti dei suoi libri, non li ho letti tutti. In particolare mi mancano quasi tutti i suoi contemporanei e tutta la serie Ravenals, che spero di riuscire presto a leggere e che solo per questo non vedete rappresentata in questa classifica.
Forse una volta che l’avrò letta uno o più libri che la compongono prenderà il posto di un romanzo citato ora in questa classifica, per ora non lo posso sapere, nel caso l’aggiornerò.
Ed ora ecco la mia classifica:
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1. Peccati d'inverno (Devil in winter)
Terzo romanzo della serie Wallflowers
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Trama: Evangeline Jenner, la più timida delle quattro Zitelle, sarebbe anche la più ricca, se solo potesse entrare in possesso dell’eredità che le spetta. Pur di riuscirci, Evangeline è determinata a sfidare tutte le convenzioni. Da qui, la sua oltraggiosa proposta di matrimonio al visconte Sebastian St Vincent, uomo dalla reputazione talmente pericolosa da rovinare il buon nome di qualsiasi fanciulla. Ma Evangeline ha le idee chiare e gli pone una condizione: si concederà a Sebastian solamente la prima notte di nozze. Eppure, quando la posta in gioco è la passione, anche il cuore è a rischio.
2. Sognando te (Dreaming of you )
Secondo libro della serie Gambler of Craven's
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Trama: Al riparo nel suo cottage di campagna Sara Fielding passa il tempo a creare storie che fanno sognare. La sua vita tranquilla viene sconvolta quando, spinta dalla curiosità, Sara entra in contatto con il bellissimo Derek Craven, che è riuscito a uscire dalla povertà estrema della sua infanzia e ora è il re della più prestigiosa casa di gioco londinese. Derek è diventato ricco, ma anche sospettoso, duro di cuore; e quando la dolce, innocente, beneducata Sara Fielding entra nel suo mondo pericoloso qualcosa cambia. La ragazza timida e bruttina si scopre una donna di gran fascino, mentre il cinico Derek impara a cedere alle lusinghe e alle promesse dell’amore…
3. All’improvviso tu (Suddenly you)
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Trama: Londra, 1836. Amanda Briars, celebre scrittrice, è alla vigilia del suo trentesimo compleanno.Ritiene che sia giunto il momento di perdere la verginità, però senza sposarsi né avere legami duraturi.Così chiede a una maîtresse di procurarle un gigolò.All’appuntamento si presenta tale Jack Devlin, un uomo molto affascinante ed estremamente seducente.Ma, una settimana dopo, Amanda scopre che Jack non è affatto chi diceva di essere...
4. Fino a mezzanotte (Mine Till Midnight)
Primo libro della serie  Hathaways
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Trama: Quando un’inaspettata eredità eleva la sua famiglia ai ranghi dell’aristocrazia, Amelia Hathaway scopre che occuparsi delle sorelle minori e dell’imprevedibile fratello è molto più difficile in una tenuta fatiscente dello Hampshire. A rendere la sua vita ancora più complicata, subentra poi l’attrazione per Cam Rohan. Mezzo rom e ricchissimo, Cam è insofferente verso le restrizioni imposte dall’alta società ed è deciso ad abbandonare tutto per tornare a vivere sotto le stelle. Ma quando Amelia entra nella sua vita, le sue certezze si scontrano con il desiderio che li consuma. Potrà un uomo come lui convincere Amelia che la libertà di cui ha bisogno è in realtà una vita accanto a lei?
5. Pomeriggio d’amore (Love in the afternoon)
Quinto libro della serie Hathaways
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Trama: Beatrix Hathaway si trova più a suo agio in mezzo alla natura che non nelle sale da ballo. Nonostante le Stagioni trascorse a Londra, non è mai stata seriamente corteggiata né conquistata, e si è rassegnata a un futuro senza amore. Quando l’amica Prudence le rivela il proprio disappunto per le noiose lettere che riceve dal suo papabile fidanzato, il capitano Christopher Phelan impegnato nella guerra di Crimea, Beatrix si offre di rispondere al suo posto. Ciò che inizia come un innocente inganno, tuttavia, si trasforma inaspettatamente in qualcosa di profondo e passionale per entrambi, e Beatrix si scopre innamorata. Al suo ritorno, Christopher sarà più che mai determinato a fare sua la donna che attraverso quelle lettere lo ha definitivamente conquistato...
6. Perchè sei mia (Because you’re mine)
Secondo libro serie Capitol Theatre
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Trama: Piuttosto che essere costretta a sposare un vecchio e depravato lord, lady Madeline Matthews è disposta a tutto, anche a sacrificare la propria reputazione. Perciò fugge a Londra, con l’unico intento di diventare l’amante dell’attore e seduttore più famoso del momento: Logan Scott. Indurito dai tradimenti subiti nel passato, Logan non ha però alcuna intenzione di farsi coinvolgere in una relazione da quella giovane innocente, e la respinge.Ma Maddie è solare, bella, appassionata, ed è impossibile resisterle. Anche se per Logan abbandonarsi a quell’amore significherebbe far correre nuovi rischi a un cuore già ferito...
7. Al calar della sera (Tempt Me at Twilight)
Terzo libro serie Hathaways 
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Trama: A Londra per la sua terza Stagione, Poppy Hathaway aspetta trepidante che il giovane Michael, di cui è innamorata, trovi il coraggio di dire al proprio padre che la vuole sposare. Senonché, il destino la porta a fare la conoscenza di Harry Rutledge, enigmatico proprietario dell’albergo in cui alloggia. Harry è un uomo che non si ferma davanti a niente pur di ottenere ciò che vuole, e ora, affascinato dalla sua bellezza e dal suo spirito, desidera Poppy. Dopo essere riuscito a mandare a monte i piani dei due innamorati, mettendo loro contro il padre di Michael, chiede infine la mano della ragazza e la ottiene.Ma poco prima del matrimonio Poppy scopre le sue macchinazioni...
8. Segreti di una notte d’estate (Secrets of a summer night)
Primo romanzo della serie Wallflowers
https://amzn.to/2Mh4tRc
Trama: Annabelle Peyton è splendida e di nobili origini, ma non ha dote e il suo algido orgoglio le impedisce di accettare il corteggiamento di Simon Hunt, ricco borghese e impetuoso seduttore, ben diverso dagli aristocratici che vorrebbe accalappiare. Almeno fino a quando lui non le ruba un bacio che non riesce più a dimenticare... Così inizia tra i due un gioco di seduzione e desiderio, fino a quando la mossa più imprevista di tutte, l'amore, li lascerà senza fiato.
9. Tua per sempre (I will)
Novella breve natalizia
https://amzn.to/3kbbe3g
Trama: Andrew, lord Drake, è un famigerato libertino che non ha nessuna intenzione di ravvedersi, almeno fin quando il padre, sul letto di morte, non lo disereda per la sua condotta scandalosa. Timoroso di perdere fondi e posizione sociale, Andrew architetta un audace piano per convincere il genitore che è cambiato: corteggerà la rispettabile zitella Caroline Hargreaves, una donna che fino a quel momento non aveva degnato neppure di uno sguardo e che lo disprezza profondamente. Ma ciò che nessuno dei due ha messo in conto è che le bugie a volte possono trasformarsi in veritàe che la passione può scoppiare quando meno lo si aspetta...
10. L’amore è il mio incantesimo (Crystal cove)
Libro quattro della serie Friday Harbor
https://amzn.to/37DLIPd
Trama: Cresciuta con una madre inquieta e vagabonda, Justine Hoffman desidera una sola cosa: una vita stabile, tranquilla, persino prevedibile. Quella che è riuscita infine a costruirsi a Friday Harbor, dove gestisce un piccolo B&B. Ma c'è ancora qualcosa che manca nella sua esistenza: l'amore. E dopo anni di inutili attese, è decisa a tutto pur di cambiare il suo destino di solitudine. Ma non sarà facile: come nelle favole, infatti, qualcuno ha gettato un incantesimo su Justine alla sua nascita, condannandola a non trovare mai l'anima gemella. Quando incontra il misterioso Jason Black, Justine dà inavvertitamente il via a una tempesta di desideri e passioni pericolose che rischia di minacciare tutto quanto ha di più caro. Perché anche Jason custodisce dei segreti, e vuole da Justine ciò che il fato non ha previsto..
Se volete sapere perchè mi piacciono questi libri in particolare vi rimando la video che ho gli ho dedicato a questo link: https://youtu.be/x6abjqK17_A
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latuanudaproprieta · 5 years
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Ieri sera mi sono sentita come se tante ali mi accarezzassero tutta, come se le punte delle tue dita avessero bocche che baciavano la mia pelle. Gli atomi del mio corpo sono tuoi e vibrano insieme così che ci amiamo l’un l’altra. Voglio vivere ed essere forte per amarti con tutta la tenerezza che ti meriti, per darti tutto ciò che c’è di buono in me, così che tu non ti sentirai solo. […] Sento di averti amato da sempre, da prima che tu nascessi, da prima che tu fossi concepito. A volte sento di aver partorito me stessa.
Dal piccolo letto su cui sono sdraiata guardo la linea elegante del tuo collo, la raffinatezza del tuo viso, le tue spalle e la tua schiena ampia e forte. Provo ad avvicinarmi a te il più possibile così che possa percepirti, per godere della tua incomparabile carezza, il piacere che è toccarti… se non ti tocco, le mie mani, la mia bocca e tutto il mio corpo perdono la sensazione. So che dovrò immaginarti quando sarai andato via. […] Non negarmi gli altri desideri che danno completezza a ciò che provo per te e che può soltanto essere chiamato amore. […] E l’unica cosa che esiste per me in questo momento è che ti amo.
In un mondo migliore senza ipocrisia, stupidità, miseria e tradimento… non abbandonarmi. Tienimi dentro di te, ti imploro. Voglio essere la tua casa, tua madre, la tua amante e il tuo figlio… Ti amerò dal panorama che vedi, dalle montagne, dagli oceani e dalle nuvole, dal più sottile dei sorrisi e a volte dalla più profonda disperazione, dal tuo sonno creativo, dal tuo piacere profondo o passeggero, dalla tua stessa ombra o dal tuo stesso sangue. Guarderò attraverso la finestra dei tuoi occhi per vedere te.
Mi sono sentita come se avessi perso tutto, e volevo morire. […] Per te ho ricominciato a vivere, a dipingere, ad essere felice, a mangiare meglio per essere forte così che tu potessi trovarmi bella, un po’ nel modo in cui ero prima, ma adesso sono di nuovo così triste che non voglio fare niente, non voglio vedere nessuno e ancora una volta sono in uno stato di solitudine che non c’è modo di descrivere.
Mio Bartoli-Jose-Giuseppe-il mio rosso, non so come si scrivono lettere d’amore. Ma voglio dirti che tutta me è aperta per te. Da quando mi sono innamorata di te, tutto si è trasformato ed è pieno di bellezza. Voglio darti i colori più belli, voglio baciarti… voglio che i nostri mondi da sogno siano uno solo. Vorrei vedere dai tuoi occhi, sentire dalle tue orecchie, sentire con la tua pelle, baciare con la tua bocca. Per vederti dal di sotto, vorrei essere la tua ombra nata dalla suola del tuo piede, che si estende lungo il terreno su cui cammini… Voglio essere l’acqua che ti lava, la luce che ti dà forma, vorrei che la mia sostanza fosse la tua sostanza, che la tua voce uscisse dalla mia gola così che tu mi accarezzassi da dentro… nel tuo desiderio e nella tua lotta rivoluzionaria per una vita migliore per tutti, voglio accompagnarti e aiutarti, amarti e nella tua risata trovare la mia gioia. Se a volte soffri, voglio riempirti di tenerezza così che tu ti senta meglio. Quando hai bisogno di me, mi troverai sempre vicino a te. Sempre aspettandoti. E vorrei essere leggera e soffusa quando vuoi restare solo.
Perdonami se tutte queste cose che ti scrivo ti sembrano stupidità, ma credo che in amore non ci sia né intelligenza né stupidità, l’amore è come un aroma, come una corrente, come pioggia. Lo sai, mio cielo, tu piovi su di me e io, come terra, ti ricevo
Frida Kahlo
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Per sempre sarai
PROMPT: Mi piacerebbe leggere qualcosa dove Ermal, che ormai da più di un anno conosce Fabrizio, si è lasciato talmente coinvolgere dal suo modo di essere che decide di fargli una sorpresa. Va da Romina e si fa fare un tatuaggio. Una cosa piccola perché è la sua prima volta, ma molto significativa per loro. Vuole essere il suo modo per dire a Fabrizio che gli entrato fin sotto la pelle e che non potrà mai cancellarlo. Insomma una cosa da diabete. 😂
Ci tengo a dire che mentre scrivevo sta cosa è partita “Piccoli problemi di Cuore” e sto ridendo da mezz’ora a sentire ermal che canta “sono piccoli problemi di cuore nati da un’amicizia che profuma d’amore” vi giuro non ce la sto facendo manco mai anche se quando mai ce la faccio
Ma ecco che vado (sarà breve e diabetoso ve lo dico in anticipo ma sono soft af oggi)
Ermal non è mai stato un tipo da tatuaggi
Sia ben chiaro, non che abbia qualcosa contro i tatuaggi o chi se li fa eh
Però non sono mai stati una cosa sua e non ha mai sentito il particolare desiderio di farsene uno nonostante ne abbia visti alcuni esteticamente molto belli
Finché non è arrivato Fabrizio
Fabrizio con la sua pelle inchiostrata che è come un libro aperto su cui puoi leggere la sua storia
Fabrizio che è più tatuaggi che braccia e petto
Fabrizio che è bello, bello in tutto, sia dentro che fuori
Fabrizio che, lo sa, ha finito per entrargli fin sotto la pelle, lasciandovi un segno indelebile della sua presenza
Esattamente come un tatuaggio sulla pelle, solo sull’anima
Tuttavia, più il tempo passa e più Ermal inizia a provare il curiososo desiderio di vederselo anche stampato addosso, questo segno
Una cosa piccola, magari, ma qualcosa che sia loro e loro soltanto
Per la verità, non ci deve pensare poi tanto.
L’idea gli viene un giorno mentre, a letto, stanno accoccolati vicino, la sua schiena contro al petto di Fabrizio e le loro mani strette insieme, la penombra della luce lunare e dei lampioni che nella notte romana sa di serenità
E di colpo, sa cosa deve fare
Il giorno dopo, va da Romina.
Va da Romina perché sa che deve essere lei e nessun’altro a fargli quel piccolo favore
Non ci vuole nemmeno molto: lei è stupita di vederlo arrivare, ma quando le spiega ciò che vuole sorride
“Si può fare?” le chiede e lei sorride “Per così poco” replica lei
La sera stessa sta a casa loro, con il suo segreto nascosto sotto alla camicia
Mangiano insieme, esattamente come al solito -quando gli è concesso dai rispettivi impegni, chiaro- e sistemano i piatti nel lavandino.
Tutto scorre normalmente, insomma
Si baciano
Tanto, come al solito quando riescono a stare insieme - conciliare due carriere come le loro non è facile tra concerti, interviste, inviti ai programmi...
È solo quando arrivano in camera e Fabrizio gli bacia il collo che Ermal sorride
Sorride perché sa cosa sta per trovare, quando lo spoglierà, e non riesce a impedire alle proprie labbra di aprirsi in un sorriso nonostante si senta anche un po’ agitato
E se non gli piacesse?
Non che creda davvero a questa ipotesi, ma sai com’è, su un 99,9% di probabilità che gli piaccia c’è sempre quello 0,1% che...
“Che c’è?”
Fabrizio glielo chiede curioso, squadrandolo appena, divertito
“Niente”
Troppo in fretta, ha risposto troppo in fretta
“Che mi nascondi?” Domanda Fabrizio, ancora più incuriosito
Capisce benissimo dalla sua espressione che c’è qualcosa, ma Ermal scuote appena il capo e si morde il labbro senza dire niente
Fabrizio lascia perdere.
Non perché voglia farlo, ma perché sa che glielo dirà non appena vorrà e dato che non è nulla di brutto che deve dirgli continua a baciarlo, delicatamente, iniziando a slacciargli appena la camicia
“Hai una sorpresa per me?” Chiede, la voce appena roca
Ermal non parla.
Non parla ma ad ogni bottone slacciato si morde più forte il labbro, in attesa che veda
“Ao, t’hanno mangiato la lin-“
Si interrompe
Si interrompe perché non riesce a credere a quel che vede e Ermal sa che ha visto perché gli fissa insistemente il petto
Petto sul quale, a destra, Ermal si è fatto tatuare una semplice parola
Pace
Sta lì e Fabrizio la guarda, incredulo, e senza nemmeno accorgersene vi passa la punta delle dita, sfiorandola
“Ti piace?”
Ermal glielo chiede appena timoroso dato il suo prolungato silenzio, ma quando Fabrizio alza la testa, gli occhi lucidi che si scontrano con i suoi, sa che si, gli piace, molto
“L’ho messa qui” dice, posando la mano sulla sua “nella tasca a destra in alto, metaforicamente parlando” cita e poi sorride appena, intrecciando le dita con le sue “Mi è venuto in mente vedendo la tua mano sul mio petto. Volevo qualcosa che fosse nostro e mentre ero lì steso a letto con te l’ho letto e ho pensato che era vero, che era così che mi sentivo: in pace”
E fa un sospirone tremante “so quanto è importante questa parola per te e so anche quanto è vero che è così che mi sento quando stiamo insieme. Tu... hai rimesso tutto a posto in un periodo in cui le cose erano veramente, beh, una merda. Mi hai dato tantissime cose, Fabrizio, tutte bellissime e io-“
Si interrompe perché Fabrizio lo bacia. Lo bacia e può sentire il suo viso umido ma non importa perché lo stringe a se forte, fortissimo, e può sentire in quella stretta tutto l’amore che prova
E quella stessa pace che hanno tatuata addosso quando sono insieme, sulla pelle e nell’anima
E sa di aver fatto la scelta giusta
D’altronde, chi ti entra sotto la pelle più di qualcuno che ti regala tanto di quel bene da farti sentire in pace con tutto?
Anche quando niente è a posto, ma tu sei in pace perché beh, sei tu che sei nel posto giusto
E Fabrizio tira su con il naso, premendo le labbra contro i suoi ricci scuri che tanto ha imparato ad amare, come ha imparato ad amare lui, in ogni aspetto
“È bellissimo” risponde, tirandosi appena indietro, asciugandosi il viso
E poi, gli da un bacio leggero, casto, che posa sulle sue labbra con dolcezza
Ermal vi legge un grazie, lì dentro, e un amore così grande che non è sicuro di meritare ma che di certo Fabrizio ha scelto di dare a lui
Finiscono a letto, poi, si, a baciarsi dolcemente
E quando gli sembra di averne abbastanza, rimangono accoccolati
Ermal sorride, notando come le dita di Fabrizio corrano sempre più spesso sul suo petto
“Ho anche affrontato la paura di quei maledetti aggeggi per tatuarmi per te” scherza, baciandogli la guancia
Fabrizio sorride, l’espressione dolce e serena mentre guarda quelle quattro lettere sul suo petto
“Ermal” lo richiama “per quel che vale, non cambierei niente del momento in cui ho fatto questo tatuaggio” dice, mostrandogli la mano “però grazie per avergli ridato un senso positivo dopo tutto questo tempo”
Non c’è nient’altro da aggiungere mentre si stringono a vicenda, accoccolandosi più vicini
Perché in fondo, hanno già detto tutto ciò che c’è da dire
E su di loro, cala semplicemente la pace
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