#microcosmo
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cosechadehuellas · 23 days ago
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Le parece al soñador que cuanto más pequeños sean los seres, más activas serán las funciones. Viviendo en un espacio pequeño, viven en un tiempo veloz. Encerrando al onirismo, se le dinamiza. Un poco más y se podría proponer un principio de Heisenberg para la vida onírica. Las hadas son entonces actividades oníricas extraordinarias. Y si nos transportamos al nivel de las acciones minuciosas, éstas nos vuelven a traer al centro de la voluntad inteligente y paciente. Es por ello que las ensoñaciones liliputienses son tan tónicas, nos hacen tanto bien. Son la antítesis de las ensoñaciones de evasión que quiebran el alma. De esta manera, la imaginación minuciosa quiere inmiscuirse en todas partes, nos invita no sólo a entrar en nuestra concha, sino a introducirnos en todas las conchas para vivir en ellas el verdadero retiro, la vida enroscada, la vida replegada sobre sí misma, todos los valores del reposo. Tal es en efecto el consejo de Jean-Paul: “Visita el marco de tu vida, cada tabla de tu habitación, cada rincón, y ovíllate para alojarte en la última y la más íntima de las espirales de tu concha de caracol”. La insignia de los objetos habitados podría ser: “Todo es concha”. Y el ser soñador haría eco: “Todo me es concha. Soy la materia blanda que viene a hacerse proteger en todas formas duras, que viene, en el interior de todo objeto, a gozar de la conciencia de estar protegida”. Tristan Tzara, al igual que Jean-Paul, comprende ese llamado del espacio minúsculo: "Quien me llama en el agujero acolchado con granos de tela, soy yo, responde la tierra abierta, las capas endurecidas de paciencia inquebrantable, la quijada del piso de madera”. La gente razonable, la gente de una sola pieza, no tarda en acusar de gratuidad a semejantes imágenes. Un poco de imaginación miniaturizante basta para entender que es la tierra entera la que se abre y se ofrece en esa guarida minúscula, entre los finos dientes de la raya del tablado. Aceptemos pues los juegos de escalas y digamos junto con Tristan Tzara: “Soy el milímetro”. En el mismo libro podemos leer: “Agrandadas en el sueño de la infancia, veo muy de cerca las migas secas de pan y su polvo entre las fibras de madera endurecida al sol”. La imaginación, como la mezcalina, cambia la dimensión de los objetos. Sería posible hallar innumerables ejemplos de proliferación de la belleza liliputiense si se hojeara los libros científicos que han relatado, como si se tratara de hazañas, los primeros descubrimientos microscópicos. Es posible decir verdaderamente que al aparecer el microscopio fue el calidoscopio de lo minúsculo. Pero para seguir siendo fieles a nuestra documentación literaria, no demos sino una página en la que precisamente las imágenes de lo real afloran en la vida moral:
Tomar un microscopio compuesto y percatarse de que su gota de borgoña es en el fondo un mar Rojo, que el polvo del ala de las mariposas es el plumaje de un pavo real, el musgo es un campo de flores y la arena un montón de alhajas. Estas diversiones con el microscopio son más duraderas que los juegos de agua más costosos…Pero tengo que explicar esas metáforas mediante otras. La intención con la que envié La vida de Fixlein a la librería de Lübeck es justamente la de revelarle al mundo entero… que se debe acordar un precio mayor a las pequeñas dichas de los sentidos que a las grandes.
_ Jean-Paul Ritchter, "La vida de Fixlein", en Gaston Bachelard, "LA TIERRA Y LAS ENSOÑACIONES DEL REPOSO. Ensayo sobre las imágenes de la intimidad." Fondo de Cultura Económica. Jean paul Traducción: Rafael Segovia
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claudio-cavallote · 3 months ago
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🔹Existem mais átomos em um grão de areia do que estrelas na nossa galáxia. Se isso não é evidência de uma inteligência Suprema, não sei o que é inteligência...
🔹Estas pli da atomoj en unu sablograjno ol da steloj en nia galaksio. Se tio ne estas pruvo de Supera Inteligento, mi ne scias , kio estas inteligenteco...
✨✨✨
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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"Giorni d'amore e inganno": una lucida analisi dei rapporti umani di Alicia Giménez-Bartlett. Recensione di Alessandria today
Un romanzo che esplora il lato oscuro delle relazioni in un microcosmo di emozioni e tensioni.
Un romanzo che esplora il lato oscuro delle relazioni in un microcosmo di emozioni e tensioni. “Giorni d’amore e inganno”, scritto dalla celebre autrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, e tradotto in italiano da Maria Nicola, è un romanzo che indaga con uno sguardo crudo e spietato le dinamiche relazionali e i sentimenti umani. Pubblicato da Sellerio Editore, questo libro rappresenta una…
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pyxisbr-blog-blog · 9 months ago
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O Microcosmo Eleitoral, da Série "Entre sem bater". Um jardim é apenas uma metáfora de Voltaire. É o microcosmo que cada um defende, insanamente. Cadê você, Twitter? Fez o PIX? https://evandrooliveira.pro.br/wp/2024/10/07/entre-sem-bater-voltaire-o-microcosmo-eleitoral/ #Microcosmo #Entresembater #Voltaire #Inteligencia #Preguica #Positivista
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scienza-magia · 2 years ago
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La magia nel pensiero di Marsilio Ficino
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Come ogni altro aspetto della cultura anche la magia conosce una sorte di esplosione nel periodo rinascimentale. In tale periodo iniziando dall’ Italia una generale ansia di rinnovamento percorre l’Europa. L’io vuole sempre più decisamente farsi tutt’uno con un mondo in cui sente di dover ormai condividere sino in fondo le sorti. Nel Rinascimento vennero rese disponibili a tutti opere di un passato mai davvero conosciuto. Per fare un esempio Marsilio Ficino traduce in latino varie opere tra cui i 14 trattati del “Corpus hermeticum” attribuiti a Ermete Trismegisto che venne ritenuto un sapiente dell’antico Egitto. Dobbiamo mettere in evidenza che nel Rinascimento anche l’universo magico subì l’influsso dell’atmosfera di quel periodo storico e divenne la fucina di una straordinaria fioritura di idee opere e indicazioni di altissimo valore teoretico. Pertanto il mago rinascimentale offrì alla cultura europea già in ebollizione uno slancio nuovo e sorprendente influenzando una straordinaria rinascita dell’arte della filosofia e della scienza. Pertanto nel Rinascimento la magia fu sempre sul punto di risolversi in arte in scienza in psicoterapia e in religione. Dobbiamo dire che nel Rinascimento teoria e pratica sono sempre più rigorosamente intese come un unico plesso sapienziale. Per tale ragione nel Rinascimento risulta assai difficile separare chiaramente alchimia, magia, astrologia, medicina e filosofia. Nel periodo rinascimentale era considerato vero sapiente non solo chi sapeva ma anche chi agiva coniugando pratica e teoria. In tale periodo storico la natura era concepita come un essere animato.
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Pertanto per intervenire efficacemente sul mondo bisognava sapersi rapportare a un’anima mundi che reagiva alle azioni degli uomini secondo principi di vita e dinamicità suoi propri. Per il mago rinascimentale tutto parlava di Dio. Infatti mondo uomo e Dio costituivano un unicum caratterizzato da relazioni manifeste e relazioni nascoste che il mago sapiente doveva conoscere perfettamente. Nella sua anima l’uomo secondo il sapiente rinascimentale rifletteva il mondo, infatti l’uomo era considerato un microcosmo mentre l’universo un macrocosmo. Di conseguenza tutto era connesso con tutto cosicché ogni cosa era considerata la nota di una sinfonia cosmica da decifrare ed interpretare. In definitiva il mago rinascimentale attraverso immagini definite da una simbologia che proveniva da diverse tradizioni il mago evocava gli spiriti che animavano le realtà dell’universo caratterizzato da una simpatia cosmica. Come tutti sanno l’influsso platonico e neoplatonico dominava anche la magia rinascimentale. Dopo tale introduzione prenderemo in considerazione il pensiero intorno alla magia di Marsilio Ficino. Egli si dedicò a tradurre tutto Platone e i platonici e avendo tradotto anche Ermete Trismegisto sviluppò quella teologia platonica che giocò un ruolo fondamentale nel suo pensiero sulla magia Nel pensiero di Marsilio Ficino per farci illuminare dalla luce divina era necessario innanzitutto liberarsi dagli inganni dei sensi. In generale possiamo dire che Ficino difese le pratiche magiche ma a determinate condizioni. Per esempio egli sostenne che i demoni presenti nelle statue (secondo una tradizione magica che si può far risalire fino all’antico Egitto) dovevano essere adoperati soltanto come mezzi dal momento che il loro uso sarebbe diventato illegittimo se venivano utilizzati come dei. Ficino era molto attento nel difendere il sapere magico anche se era turbato da molte perplessità riguardanti soprattutto l’uso dei talismani. L’autore rinascimentale per essere legittimato nelle proprie teorie citava spesso Tommaso d’Aquino. Marsilio Ficino pure con tutte le sue perplessità credeva nell’esistenza dei demoni e nelle loro capacità di influire sullo spirito e sul corpo degli uomini. Non  esiste nessun dubbio che tale autore rinascimentale riconosceva innegabilmente una funzione positiva alla magia almeno in una sua opera ovvero il “De Vita”. In tale opera Ficino richiama alla memoria i Maggi che portarono doni a Gesù Cristo. Nell’opera di Marsilio Ficino è senz’altro presente una “contaminatio “di astrologia e religione Cristianesimo e Paganesimo. L’autore rinascimentale nel “De Vita” non dimenticò assolutamente gli aspetti più pratici della magia. Tale autore cercò in ogni modo di trovare una mediazione tra dottrine diverse e spesso antitetiche. La stessa volontà di mediare tra dottrine diverse e spesso antitetiche la si ritrova nel ruolo che Ficino attribuisce alle immagini. Esse giocavano un ruolo rilevante nella tradizione magica dell’antichità ruolo ripreso dal neoplatonismo dei primi secoli dell’era cristiana e dal magismo arabo medievale. Continuando a prendere in esame sempre il De Vita di Marsilio Ficino dobbiamo mettere in evidenza che egli riesce a cogliere uno degli aspetti più importanti della dimensione magica la cui legittimità è stata solo da poco tempo riconosciuta dalla scienza medica ufficiale sotto la spinta di una prospettiva a indirizzo omeopatico. In definitiva l’umanista italiano comprende che in questo complesso gioco di influssi e relazioni tra astri immagini entità soprannaturali e vita dell’essere umano un ruolo non indifferente deve essere giocato dal potere della immaginazione. Appare evidente che ancora un passo e Ficino si sarebbe trovato in pieno nell’ambito delle teorie moderne sulle malattie psico somatiche. In ogni caso la cosa non deve sorprendere poiché nel pensiero dell’umanista italiano mente e corpo non sono due realtà distinte e autonome ma sono strettamente collegate. Inoltre per l’autore in questione l’efficacia dell’azione magica viene inscritta nel contesto di una relazione ben più complessa di quella individuata fino ad allora. Infatti nella realizzazione dei prodigi di natura magica a svolgere un ruolo centrale non sono soltanto l’azione del mago e la configurazione degli elementi magici. Per Ficino è importante anche la disposizione di chi subisce il rito magico. Inoltre tra il mondo (ordinato da Dio) e l’agire del mago non poteva non esistere secondo Ficino un terzo elemento ovvero la disposizione di chi è oggetto dell’azione magica. Per dirla in altro modo nell’azione magica quello che appare davvero sorprendente a Ficino è l’impossibilità di ricondurla ad un rapporto univoco. In pratica possiamo dire che quella teorizzata da Ficino è per così dire una magia particolarmente consapevole ed attiva. Egli coglie e articola una molteplicità di elementi presenti nella dimensione magica che vibrano in seguito all’esistenza di una simpatia universale. In effetti Ficino scorge ed individua qualità occulte nelle cose qualità che rinviano all’azione e all’influenza dei pianeti. Ma secondo l’umanista italiano perché si abbia un fenomeno magico non basta disporsi ad un uso meccanico di tali qualità occulte delle cose nonché dei loro rapporti con i pianeti. Per dirla in maniera sintetica la magia teorizzata da Ficino è nel senso più esatto della parola una magia naturale poiché si basa sul presupposto che siano attivate nei riti magici senza nessuna esclusione tutte le forze della natura di volta in volta messe in gioco. Concludiamo tale articolo ribadendo che agire ed essere agiti, azione e passione, non sono nettamente distinguibili nella magia teorizzata da Marsilio Ficino. Prof. Giovanni Pellegrino Read the full article
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candoaltitude · 1 year ago
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today i am thinking about how john green's OCD fixated on germs and microbes and how his brother hank created a youtube series exploring and demystifying the microscopic world and the creatures that live there.
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casual-asexual · 4 months ago
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comunque vedere qui sarah che ha una canzone che non mi fa impazzire, ma che ha delle doti canore indiscutibili. mi viene da pensare quanti uomini mediocri con l'autotune staranno sopra di lei in classifica e niente, la meritocrazia non esiste
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vernyhore · 2 months ago
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you wanted more Langdon asks… what do we think his Bad Habit is after rehab. he gave up the drugs but now he has _____ instead. In a silly goofy coping mechanism way obv not like a different addiction
After rehab, Langdon got way too into endurance sports (as in, way more than before). It started with running - totally normal at first, then spiraled into marathons, obsessive tracking, and weirdly passionate debates about hydration powders. He started having really strong opinions about merino wool. Then came swimming. Then bouldering. That was a fun one, a good mental exercise, and Shen (who introduced him to the idea) complained that Langdon’s height gave him an unfair advantage.
The team poked fun at him at first, calling him "Ironman” or some other stupid nickname. Then, they’d get a bit concerned, because really, it was getting a bit much. Langdon would turn down invites to grab drinks because he “had a 5 a.m. swim,” and when they noticed he was sucking on energy gels during rounds, no one had the heart to ask if he’d actually eaten a meal in days.
Someone would call him out on it, eventually. Probably Mel, in that straightforward way of hers. Later, Robby, once it because clear it wasn’t funny anymore (he’d actually have a fight about it with Abbot, who was in the opposite camp of "whatever works, works, just leave the guy alone”).
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omarfor-orchestra · 1 year ago
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Comunque a me questa cosa che si presentano tra loro piace un sacco perché è come se poi ognuno adottasse chi presenta quindi si fanno il tifo a vicenda
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love4bug · 7 months ago
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'Microcosmos (Determinismo)' by Remedios Varo
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aquilacalvitium · 1 year ago
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HRNG...
THEM...
(It's big Special Interest hours, my dudes)
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elbiotipo · 4 months ago
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Lynn Margulis hits you with thirteen life-changing biological theories before you hit the ground
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komawo · 17 days ago
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teamLab Borderless in Tokyo, Japan
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spacenoirdetective · 7 months ago
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Vicente Segrelles
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yugocar · 1 year ago
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queer history is not american queer history. it has, of course, had plenty of influence on queer movements around the world, it does not mean that by knowing it you know the queer history of my culture and my country. i cannot explain how frustrating it is to see people who think that bombing my country was fine because we are all homophobic talk as though they have a universal understanding of being queer.
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lotus-tower · 2 months ago
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not learned enough to really speak meaningfully about this but gintama really is the most ridiculous "apolitical" story built on the most overtly political foundations you could possibly come up with
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