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#musica in vena
diceriadelluntore · 3 months
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Storia di Musica #330 - Lucio Battisti, Don Giovanni, 1986
Questo disco ha "provenienza" certa: lo ha comprato all'epoca mio papà, che ha sempre avuto una grande passione per il ragazzo di Poggio Bustone. E spesso, negli ultimi anni, qualche volta abbiamo discusso di come, nella lunghissima carriera di Lucio Battisti, la parentesi del decennio '80, per certi versi davvero sorprendente, sia molto meno famosa, al limite dell'inesistenza, del periodo precedente. Un po' perché dopo il 1980 decise di concentrarsi solo sull'aspetto musicale abbandonando le apparizioni televisive, le interviste radiofoniche e dei giornali (ultima rilasciata alla Tv Svizzera Italiana nel 1979), e un po' perché decise di fare tutto da solo, abbandonando il sodalizio con il paroliere Mogol. I primi indizi si hanno nel 1978, quando va in Inghilterra per registrare Una Donna Per Amico: tentativi precedenti di sfondare nel mercato internazionale fallirono, ma Battisti cercava un bisogno di internazionalizzare la proprio musica. Il disco fu prodotto da Geoff Westley, già con i Bee Gees, e con aggiunta di contaminazioni folk, un piccolo valzer (la canzone Perché No) diviene un disco memorabile, e vende 800 mila copie solo in Italia. Il soggiorno inglese sforna un altro lavoro, Una Giornata Uggiosa (1979), ancora con Westley che raduna un gruppo di sessionisti che avevano lavorato con Simple Minds, Cockney Rebels e addirittura il sassofonista dei King Crimson Mel Collins. Il disco, altro successo clamoroso, attinge stavolta al funk e ai ritmi primigeni della new wave. Uscito nel 1980, il disco è l'ultimo lavoro a firma Battisti-Mogol. Sulla separazione ci sono decine di storie sui motivi mai chiariti della decisione. Questo episodio fu l'inizio della reclusione mediatica di Battisti. Che aspetta due anni per ritornare con un disco, E Già, che spiazza completamente il pubblico e la critica. Prodotto da Greg Walsh, già assistente di Westley, è un freddo disco di musica elettronica (non c'è un solo strumento acustico, solo tastiere elettroniche programmate da Walsh) dove Battisti canta i testi scritti da Velezia, pseudonimo della moglie Grazia Letizia Veronese. Un disco che segna un cambiamento profondo, che verrà in parte accolto dal suo pubblico (il disco arriverà al numero 4 in classifica). Nel 1983 aiutando a scrivere le musiche del disco del suo amico Adriano Pappalardo, Battisti incontra Pasquale Panella, poeta romano dalla vena sperimentale e dadaista, con il quale la sintonia è subito interessante, fino a creare un sodalizio, unico e per certi versi irripetibile, che porterà a 5 dischi, descritti poi dalla critica come il "periodo bianco" di Battisti, per via delle copertina di questo colore. In verità, il primo disco della loro collaborazione, ha la copertina beige. Forse quasi a sottolineare il graduale e ulteriore passaggio di concezione musicale.
Don Giovanni (1986) è un disco che musicalmente riesce a coniugare la nuova passione elettronica con il caro, e fortissimo, senso melodico di Battisti, che stavolta è accompagnato da un gruppo di musicisti di respiro internazionale, producendo una musica che è perfettamente inserita nel periodo (a me ricorda certi passaggi dei sofisticati e bravissimi Talk Talk di Mark David Hollis). Ma la dimensione completamente innovativa, e che fece discutere moltissimo, sono i testi di Panella. Infarciti all'inverosimili di figure retoriche, doppisensi, metrica estemporanea e che hanno l'incredibile pregio di sembrare perfetti nella loro assurdità. Esempio classico è Le Cose Che Pensano, diventato suo malgrado un classico: Su un dolce tedio a sdraio\Amore, ti ignorai\E invece costeggiai\I lungomai\M'estasiai, ti spensierai\M'estasiai, e si spostò\La tua testa estranea\Che rotolò (...) Cadere la guardai\Riflessa tra ghiacciai\Sessanta volte che\Cacciava fuori\La lingua e t'abbracciai\Di sangue m'inguaiai\Tu quindi come stai?. Ma si può continuare: E ne parlò, certo che ne parlò\E che saziò i gusti di chi\Vide o intuì, non visto\Gli opposti su un ponte e brume\Su un fiume con molte schiume (Il Doppio Del Gioco); la lista di nomi fantasiosi di Equivoci Amici (Cassiodoro Vicinetti, Olindo Brodi, Ugo Strappi, Sofio Bulino, Armando Pende, Andriei Francisco Poimò, Tristo Fato e così via). Due canzoni spiccano: Il Diluvio, dal bellissimo tappeto sonoro, che nei suoi sognanti 6 minuti ci regala perle come "Dopo di noi diluvierà\Non spioverà, va bene\Noi la fortuna degli ombrellai\Chili di liquidi dopo di noi\Va bene, come vuoi, dopo di noi" oppure "Piove con ghiaccia semplicità\Con truci gocce dal bel luccichio\E piove, piove, piove, siamo annaffiatoi\Dopo di noi il bello verrà\Finché terrà l'ombrello. E poi Don Giovanni, che i più maliziosi vedono come una risposta di Battisti a Mogol che gli aveva rivolto parole pungenti dopo la conclusione del loro rapporto professionale, nel brano La Massa Indistinguibile, interpretato da Mango nell'album Australia (1985): lì Mogol scrive "Cos’è successo al tuo successo\Era un miraggio, un messaggio vuoto\Tu ci hai creduto ed hai perduto\L’autoritratto adesso è scolorito" e Battisti-Panella rispondono così:
Non penso quindi tu sei
Questo mi conquista
L’artista non sono io
Sono il suo fumista
Son santo, mi illumino
Ho tanto di stimmate
Segna e depenna Ben-Hur
Sono Don Giovanni
Rivesto quello che vuoi
Son l’attaccapanni
Poi penso che t’amo
No anzi che strazio
Che ozio nella tournee
Di mai più tornare
Nell’intronata routine
Del cantar leggero
L’amore sul serio
E scrivi
Che non esisto quaggiù
Che sono
L’inganno
Sinceramente non tuo
(Sinceramente non tuo)
Qui Don Giovanni ma tu
Dimmi chi ti paga
Una chiara e credo definitiva concessione alla libertà di non inseguire più il successo, e della libera scelta di scrivere e cantare di altro dal cantar leggero a l'amore sul serio. E l'attaccapanni del testo è il disegno, stilizzato, della copertina, da cui scende uno sciarpone felliniano.
Il disco nonostante la sua natura così strana e straniante ottenne un successo notevole, continuando la serie lunghissima di Numeri Uno di Battisti (che terminerà solo nel 1990 con La Sposa Occidentale, un altro disco stupendo). Rimarrà sempre il dubbio di quando e quanto fosse provocazione e quando e quanto no, Panella dichiarò: Il difetto della canzone e’ quello di avere un senso. Quando sarà insensata sarà vera poesia (…) a me piace portare la canzone all’estenuazione, cercarne il limite estremo, dare alle parole e al loro susseguirsi una strana configurazione. Mettere a rischio le parole, provare a confonderle, prima che loro e la noia abbiano il sopravvento. Lui continuerà anche con altri, regalando delle perle pop che ricordiamo tutti, tipo il Trottolino Amoroso per Minghi e Mietta di Vattene Amore, Dindondio di Zucchero (“Quindi non io, ma una canzone, ti parlerà. Un’emozione, cosa cos’è? È questa qua) e persino In Amore per Gianni Morandi e Barbara Cola (“Ti supererò, in amore andrò molto più lontano dove tu stupore sei, con le mani andrò dove sento il cuore che mi fa capire come stai aspettando me”). Rimane l'inizio di un percorso geniale, a tratti forse anche troppo, che segna l'ultimo periodo di un artista unico come Lucio Battisti. In effetti però capisco che al falò della spiaggia è più facile cantare di bionde trecce, occhi azzurri e poi piuttosto che di:
Con tante madri e il tempo un laghetto
Coi pesci dei giorni
È il gamberetto del mio compleanno che torna lì
Fu molto dopo che dentro la pioggia
Vidi tra mille la goccia d'acqua mia
Prigionia
da Madre Pennuta, 1986.
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donaruz · 10 months
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Il 17 novembre del '66 nasceva Jeff Buckley,
Grande poeta e voce indimenticabile
Ecco: nel rock Jeff Buckley è stato forse l’ultimo a restare nel vertiginoso equilibrio tra forma e vita, assolutamente riconoscibile, trasparente e assimilabile e allo stesso tempo capace con la sua voce di meravigliare, stupire, ipnotizzare accordo dopo accordo, strofa dopo strofa, ritornello dopo ritornello. Classico, in perfetta sospensione tra storia e vita, tra apollineo e dionisiaco si direbbe. Insomma, una delle ultime volte in cui il rock è stato Arte allo stato puro
❝ La mia musica preferita è quel genere di musica capace di fermare il tempo. La musica è un filo diretto che ti collega alle persone. (...) Mi piacciono certi accordi sospesi. Mi piace che la chitarra abbia una vena di mistero ❞ (Jeff)
Atlantide
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"Gelido in ogni vena" Giovanni Battista Ferrandini, "Siroe" Libretto: Pietro Metastasio
Countertenor + piano accompagniment: Philippe Jaroussky Live on France Inter Nov 2023 Cosroes' aria (Act III, scene V)
Gelido in ogni vena Scorrer mi sento il sangue, L'ombra del figlio esangue M'ingombra di terror.
E per maggior mia pena Vedo che fui crudele A un'anima innocente, Al core del mio cor.
** I feel my blood congealing run Thro' ev'ry vein, in ev'ry part, And the pale ghost of my dear son, Strikes dread and terror to my heart.
And still to add to greater woe, The loyal innocent I've slain, Of cruelty at length I know, I, on myself, have fix'd the stain.
Gelido in ogni vena" is an aria from a libretto by Pietro Metastasio*. It appears in two distinct operas: "Siroe" and "Farnace". (Farnace: 1927, "Gelido in ogni vena" was set to music by almost every composer in Baroque and beyond. The approaches are very different and interesting to hear. They range from Vinci's approach which is more pleasing than it is gripping to Vivaldi's soul-crushing benchmark of what a baroque aria can be.
The fellow Venetian Giovanni Battista Ferrandini (*1710) has a yet different approach. It's not quite clear when his version was composed, only that it happened before 1758. The dread that befalls Cosroe when he imagines seeing his deceased son whom he (justly) feels he has wronged that makes his blood run cold with fear and guilt, Ferrandini illustrates with fragile diminished jumps and subtle harmonic shifts and chromatics as Cosroe's world is coming apart at the seams, shifting and shaking while he tries to somehow smoothen the cracks and live on. More personal and intimate than Vivaldi's, Ferrandini's interpretation is sublime by its own merit.
*) (this seems more likely even though some sources credit Antonio Maria Lucchini, but it seems that his version didn't contain "Gelido ...")
The full da capo aria can be found on Philippe Jaroussky's album "Forgotten Arias" [x]. On the radio, live, he gives us a two-minute slice.
The full radio podcast is still available here: [x]
Translation Source: Siroe, re di Persia. Drama per musica 1736, British Library [x]
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copihueart · 6 months
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PENSIERI DI PRIMAVERA
L’AMORE
Ognuno lo legge in modo diverso, perché altra spiegazione non sa dare al suo ridere di spore, ai bruschi abbassamenti di temperatura, ai movimenti del fascino e dell’ignoto. Amare è come essere dentro una bolla d’aria, è come sopravvivere ad una immersione prolungata, riuscire a diventare bersaglio, come mordere una mela vistosamente colorata, in un estremo labirinto per liberarlo dal piacere, così da sussultare e agonizzare, accarezzandosi il corpo con la calma di una costellazione. L’amore è come uno stregone indiano,che ad un’ora imprecisata, in un giorno che non so, in un luogo che non conosco, certe volte o forse mai, ci chiamerà a raggiungerlo, approfittando del tempo di un mare tranquillo, o sotto la pioggia battente o dentro il vortice di un uragano. Spenderà il suo buon calore, disegnerà teli sgombri di presenze, forse seduto nella panca intiepidita dal sole autunnale, dove si stamperà il primo bacio, a succhiare sotterranee solitudini della vena cava. Sarà l’odore che si porta addosso, perché le piace appuntarsi fiori nei capelli e zuccherarsi le labbra di rossetto, nel rosso succo delle fragole, nel suo comodo nascondiglio, tra i capricci del vento dove si affollano i sogni e i desideri.
O se ne starà a bruciare accovacciato davanti al fuoco, aggrappato mani e piedi al cordame, ebbro d’aria e di vento, aspettando di ridisegnare i contorni del mondo, nell’arco di una piazza piena di fortezze dove mancano i tavolini all’aperto. Camminerà a passi brevi, nel disincanto della sera, come un musicante ubriaco, drogato dalla nafta degli scappamenti e dal luccichio delle auto in corsa, a disseppellire granchi nei deserti dove niente può turbare le nostre attese e circonderà ingorghi di nuvole, parole pronunciate senza convinzione, nel disordine inafferrabile delle gambe delle donne, con quel senso confuso di mancata intimità.
Lo si memorizzerà per assorbimento, come un impercettibile liquido, soffocato dal minimo rumore, dal prolungarsi della sua caduta o della sua vittoria e si guarderò intorno, consunto e leggero, quasi pietrificato dal sapore della melanconia, dal silenzio seppellito nell’abbandono, con il suo desiderio unico e inconsueto, a deporre i gioielli della felicità, in un groviglio di pensieri che si trasformano e strascicati illuminano le ultime voci remote di ogni attimo trascorso. Faccia a faccia con la tonda luna, mentre la poesia lo morde e lo sublima, il colore gli accarezza gli occhi e fiorisce in bocca, la musica le strugge l’anima e scoppia di desiderio e di passione sulla mia giubba scolorita. Cosa lo può distogliere dal nascere e dal morire, nella spossatezza del creato, tra la folla dai volti ignoti, nei delicati frammenti del cuore, nell’attorcigliarsi di nuovi e prossimi incontri, di anime candide che si stupiranno di esistere, negli assolati pomeriggi d’estate, nell’immobilità del mare, appassionandosi ancor di più, governando senza raggiungere nessun luogo, in attesa di quella brezza tiepida che tornerà a consumarlo-
Oggi lo ritrovo seduto in una stanza terremotata, nella nebbia bassa della terra, declinante di luce, dove cade l’antica abitudine serale, ancora un po’ smarrito, tra i soprabiti scambiati e subito ripresi, quasi che non si potesse più pronunciare il suo nome, smarrito nei vicoli che si ingolfano di memoria, nell’ingratitudine azzurra, nel sospiro e nel pianto, a non aver voglia di coricarsi con nessuno, perso nella tramontana che sgretola le siepi, nell’immobilità del mutamento. Quasi lo avessero bandito, con tutte quelle promesse che ora occupano il suo posto, nel dondolio degli steli umidi di pioggia. E’ stato tradito, più volte calpestato e ingannato, nella dimensione dei torrenti in piena, travolto dagli scandali, in questa ressa del cuore dove tutto è permesso, dove sfuma invisibile il cielo, tra quei caseggiati dove si chiude l’esistenza, decifrando il desolante possesso, a smascherare la cattiveria degli uomini, nel freddo dato dalla tristezza, nell’umile corruzione dell’orgasmo.
Ma l’amore, anche se risulta una mossa sfocata, nelle labbra che sono laghi, tra i flaconi vuoti, nello sguardo delicato tra i rifiuti, saprà risorgere, con tutta la forza dei suoi denti saprà mordere, ripetere i suoi schiocchi di frusta. Saprà rinnovarsi in quel qualcosa che spesso ci sfugge, nell’incrinatura dell’aria incerta e tra i segni indelebili che lo ammantano, impresso in uno zampillo di pellicola, come un guerriero pronto alla battaglia, scivolando leggero sulle molli flottiglie di passanti, con in mano il petalo di una rosa, così come lo abbiamo sempre sognato, unico e raro, a cercare un’anima dove riflettersi, nel senso perfetto che deterge il sudore, schermato l’obiettivo, se ne andrà a spasso in bicicletta, tra le nostre forme contorte, quasi ad indagare dove lo porterà l’umanità, con quella goccia sua che è fulgore del diamante.
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seoul-italybts · 1 year
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[✎ ITA] Los Angeles Times, intervista SUGA : ‘Siamo veri fratelli, punto’ | 09.05.23⠸
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SUGA | Agust D 💿 D-DAY : Intervista con il Los Angeles Times
SUGA dei BTS ci parla dell'avventura solista, del suo amore per l'hip-hop e del futuro del gruppo:
‘Siamo veri fratelli, punto’
__ di AUGUST BROWN | 9 maggio 2023 | Twitter
Comunque prendiate l'attuale limbo delle superstar del K-pop, i BTS — una lunga pausa prevista per poter adempiere al servizio militare, un rinnovato focus sulle proprie carriere soliste o una vera e propria crisi esistenziale per la scena K-pop — questa comporta comunque alcune importanti sfide, non solo per la band ma anche per l'industria musicale globale.
Mentre i membri del gruppo più famoso nella storia musicale della Corea del Sud fanno a turno, in ordine di compleanno, per adempiere ai 18 mesi di servizio militare obbligatorio — Jin e J-Hope hanno già iniziato — i ragazzi che non si sono ancora arruolati hanno l'opportunità di ricostruirsi un nome come artisti solisti, dopo sei album di successo sulle classifiche Billboard ed altrettanti singoli alla posizione n.1 della Hot 100, ottenuti dal gruppo.
La loro etichetta, la Hybe – attualmente impegnata in un'ondata di acquisizioni – rischia potenzialmente di perdere miliardi di dollari. Recentemente, Bang Si-Hyuk, il presidente della Hybe, ha dichiarato che non c'è ancora una data precisa per un ritorno di gruppo, nonostante riponga le sue speranze sul 2025.
Prima di dare inizio al suo servizio militare – più tardi, nel corso di quest'anno – Suga sta facendo un tour delle arene americane, in seguito al rilascio del suo album di debutto solista, “D-Day”, pubblicato a nome Agust D (ha anche altre due mixtape firmate Agust D). Questo ardente e cupo progetto rap ha debuttato alla pos. n.2 della Billboard 200.
Questa settimana, Suga si esibirà in tre concerti sold out al Kia Forum di Inglewood, il 10, 11 e 14 maggio. Tuttavia, giura di non essere in competizione con i suoi compagni di gruppo.
“Lei si sente in competizione con i membri della sua famiglia? È geloso del successo dei suoi fratelli o sorelle?”, mi ha chiesto, ridendo, durante la nostra chiamata Zoom (Suga era coadiuvato da un interprete). “Siamo veri e propri fratelli, punto. Se io ho successo, bene. Se è la mia famiglia ad avere successo, ancor meglio.”
È ormai tanto che l'alter ego di Suga, Agust D, fa girar teste nella sfera dei progetti solisti dei BTS. Talvolta, alcune di quelle teste rischiano pure d'esser mozzate da un'enorme spada rituale, come nel video musicale della sua sontuosa “Daechwita”, del 2020. Altre, vengono infilzate da parte a parte con un paio di bacchette, come lo stesso Suga si premura di fare nel deliziosamente macabro video – in stile “Oldboy” - girato per il suo nuovo singolo, “Haegeum”.
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Risulta difficile conciliare questo trasgressivo artista solista con l'agile ed elegante rubacuori che armonizza su successi da Hot 100 come “Butter”. Le/gli ARMY più devoti sanno che Suga ha una vena underground risalente agli anni precedenti al debutto nei BTS, quando già prendeva spunti di produzione da alcuni pionieri del rap coreano, quali gli Epik High.
“I BTS hanno parecchie canzoni ottimiste e vivaci”, spiega. “Ma la mia musica, da sempre, è priva di ogni filtro. Ecco perché non mi piace separare Agust D da Suga, perché dietro entrambe queste figure ci sono comunque io.”
Ciononostante, c'è da dire che “D-Day” riesce comunque a distinguersi, e non solo per la produzione da brivido e la crudezza dei suoi video. In “Haegeum”, l'artista è lapidario riguardo la vita moderna in Corea del Sud: “Forse è tutta opera nostra/ Schiavə del capitalismo, schiavə del denaro/ Schiavə dell'odio, del pregiudizio / Schiavə di YouTube, schiavə del vanto”. Poi punta la sua lama contro la cultura Internet, che così tanto affascina e distrugge i giovani: “Un flusso di informazioni incessante impedisce la libertà di immaginazione/ e cerca di creare conformismo/ Tutti questi rumori frastornanti ci assordano, accecano”.
“La nostre vite sono meglio di quanto non siano mai state in passato”, dice Suga. “Secondo alcunə, viviamo meglio dei re vissuti centinaia di anni fa. Ma le nostre preoccupazioni si avverano anche più facilmente. Ognunə di noi è solə, si sente fuori posto e le esperienze ed i valori dei nostri genitori ci sembrano ormai estranei, come, ad esempio, la fissazione per il successo ed i risultati. Non proviamo più alcun senso di appartenenza.”
Ma Suga, a sua volta, non si sottrae all'auto-critica. In “People Pt. 2”, traccia in collaborazione con l'artista R&B / k-pop IU, cerca di venire a patti con la sua diffidenza rispetto all'intimità. “Già, l'abnegazione può, di fatto, sfociare nell'egoismo, è vero/ Quando dico che tutto ciò che faccio è per te, in realtà è la mia brama a parlare”.
“Questa parola, ‘amore’ …è condizionale”, canta. “Un bambino che non ha ricevuto abbastanza amore, ecco perché sono un tipo, prima di tutto, prudente”.
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Suga – nome di nascita Min Yoongi – è noto per essere scoppiato in lacrime dopo aver visto i suoi genitori, inizialmente riluttanti [rispetto alla sua carriera musicale], tra il pubblico di un concerto dei BTS, nel 2016. Che idea si sono fatti di questo brano?
“In realtà, non faccio ascoltare la mia musica ai miei genitori prima del rilascio, perché ci sono troppe imprecazioni”, risponde ridendo. “I miei genitori ascoltano le canzoni dei BTS. Andiamo d'accordo, ora.”
Da un lato, essere parte di un gruppo famoso in tutto il mondo significa che ogni passo falso può essere pericoloso. Dall'altro, una fama come quella dei BTS – nonché la loro ottima reputazione artistica – dà un certo margine di candore e schiettezza, che non è da tutti, ci ha spiegato Sang Cho, co-fondatore della ditta di distribuzione ed eventi K-pop KAI Media, con sede a L.A. “Suga e RM sono come i Lennon e McCartney dei BTS. [È probabile RM sarà il prossimo membro ad arruolarsi]. Tutti i membri sono molto talentuosi, ma loro due sono decisamente la forza motrice dietro la musica dei BTS ”, ha detto Cho. “Credo Suga sia un po' più il Lennon della situazione — più esplicito nella sua sensibilità anti-establishment. ‘Haegeum’ è un doppio senso che fa riferimento sia ad uno strumento a corde appartenente alla tradizione coreana, che un gioco di parole che significa ‘libertà dalle restrizioni’.”
“D-Day”, inoltre, è una riflessione sulla musica che ha aiutato Suga a diventare un artista vero e proprio. “Snooze” è una delle ultime collaborazioni del compositore giapponese Ryuichi Sakamoto - un brano sapientemente costruito, seppur un po' austero, in cui Suga ripensa alla sua adolescenza e agli anni in cui ha imparato a lavorare sui sample.
“Non sono poi così bravo al pianoforte, ma ricordo ancora quando passavo le mie giornate a suonare ‘Merry Christmas Mr. Lawrence’, quando ero più giovane”, dice Suga. “È impossibile sfuggire alla sua influenza [di Sakamoto] quando si è nati in Corea. Quando ero adolescente, avevo bisogno di brani strumentali, privi di voce, come sample, quindi invertivo e editavo la sua musica. Sono molto grato di poterlo considerare un mio mentore, nonostante io l'abbia incontrato solo una volta.”
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Nonostante Suga sia ironicamente cinico rispetto a riconoscimenti come i Grammy Awards — “Non è più una cosa locale?” scherza, facendo eco alla battuta del regista sud-coreano Bong Joon Ho riguardo gli Oscar —, ha un'idea piuttosto precisa della posizione che occupa nella scena hip-hop.
“Quando ero più giovane, ci tenevo a quella distinzione. Speravo nell'approvazione dei/lle fan della musica rap”, confida. “Ma sono sicuro che se andassi ad un concerto hip-hop, ci troverei solo fan di quel genere, mentre, beh, le/i fan dei BTS sono anche fan dell'hip-hop. Io stesso sono un grandissimo appassionato di hip-hop, ma la cosa più importante è che non è fiato sprecato fare musica per coloro che ti hanno sempre amato e supportato.”
Mentre i membri dei BTS sono alle prese con questi anni di transizione, sono ancora sempre molto presenti gli uni nella vita degli altri.
A marzo, “Like Crazy” di Jimin ha debuttato in vetta alla classifica Hot 100. Suga non vede l'ora di assistere ai concerti dei suoi compagni di gruppo, quando verrà il momento, facendo il tifo tra il pubblico.
“Quando vivi per 13 anni sotto lo stesso tetto, 24/7, non puoi che diventare una famiglia”, dice. “Molte persone credono che i legami tra i membri dei gruppi K-pop siano finti, ma non è vero. Per noi, ad esempio, la relazione è più tipo ‘Oh, Jimin, ciao! Sei entrato nella Hot 100, sono davvero fiero di te!’.”
⠸ ita : © Seoul_ItalyBTS⠸
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gcorvetti · 1 year
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Performance.
Ieri finalmente c'è stata la performance di Andres Roots prima e poi Ahmed Ag Kaedy dal Mali. Andres ha suonato come al solito i suoi brani di slide blues come al solito impeccabile con la sua vena ironica e la sua precisione, mentre Ahmed ha portato una nuova sonorità, non tanto a livello effettistico e quindi di sound, ma proprio di identità musicale di un posto lontano dal gusto di passato. Quello che ha suonato lui è una sorta di blues ancestrale, il Mali è uno dei paesi che ha subito deportazione da parte degli yankee per le piantagioni, chiamasi schiavitù come sappiamo tutti, in uno dei docu film prodotti da Scorsese sul blues si va appunto in Mali a scoprire le origini di quei canti che qualche decennio dopo venivano intonati in inglese dai braccianti riportando a galla quella cultura africana così intensa e mai dimenticata tramandata oralmente nonostante la situazione avversa. Ieri lui ci ha regalato quello spicchio di tradizione che è ancora viva e che ha ancora molto da dire nonostante gli anni, peccato che era da solo e non con tutta la band, capisco che girare in 5 costa di più, va bè ci sta, mi sono congratulato con lui col mio francese super arrugginito e quando l'ha capito si è messo a parlare in inglese, che a quanto ho capito non sa benissimo, ma ci sta, è stato contento secondo me che qualcuno gli abbia fatto i complimenti nella lingua che parla. L'unica nota dolente, c'è sempre qualcosa che non va così è la vita, è che ho comprato i biglietti online al costo di 15€ + 1,20€ di commissione del sito, la mia compagna ha sentito che il biglietto costava 15€, cioè a saperlo lo prendevo al botteghino, alla fine agli organizzatori vanno comunque 15€, cosa cambiava dire venite prima per il biglietto, oppure dare un orario di apertura del posto in modo da fare botteghino nei giorni precedenti al concerto, sta gente non ha idea di come si organizza un evento, il posto poi si chiama club della cultura ma poca però :D.
Cosa diversa è accaduta invece in Puglia, che ci azzecca direte, ho letto sta notizia
Cioè sto qua si è infastidito perché a 10 minuti dalla fine, per ordinanza comunale, ha ben pensato di tirare una secchiata al duo sottostante, secondo me a molte persone non piace la musica, certo dipende cosa stavano suonando, ma a me è capitato di avere sotto casa a Venezia il concertino del chitarrista che cantava boiate fino all'una di notte quando è arrivato il vecchietto della casa di fronte e gli ha detto in venexiano di smettere che voleva dormire se no chiamava la polizia, fine dei giochi; potevo io tirare una secchiata al tizio quando fece Il tempo di morire di Battisti tutta sbagliata, per esempio, ma ricordo che quella sera mi vidi un film sul pc e mi addormentai sul divano. Ma il signore pugliese no, lui tira l'acqua.
A voi i video dei ragazzi, si fa per dire.
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desi09-blog1 · 1 year
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Dulce compañia
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De todas las maneras posibles en las cuales creias que Alice llamaria, nunca pensaste que fuera para salvar a su hermano de la muerte. Lo cual te lleva a estar en la parte trasera de un auto robado con las esperanzas de que no te asesinen a ti también.
Estabas tomando un breve descanso de hacer medicamentos, algo a lo cual te has dedicado por varios años. Sentada en la sala, veias por la ventana el amplio bosque brillar por las gotas de lluvia, tu tranquilidad se vio interrumpida por el sonido del celular.
"Alice, nunca pense que llamarias", "lo se, lo siento pero en verdad necesito tu ayuda, mi hermano esta apunto de cometer una tonteria y solo puedo confiar en ti para evitarlo"
Estabas un poco sorprendida, Alice nunca llamaba sin avisar y menos para un problema algo grave, despues de escuchar la situacion de su hermano pediste su ubicación exacta, y seguido de eso te teletransportaste.
Aun recuerdas cuando conociste a Alice, realmente te sorprendio que pudiera encontrar un lugar sagrado sin ser notada por ti.
Las estrellas iluminaban el cielo a cada paso que dabas, todos los años repetias este ritual, danzando en honor a los antiguos espiritus que te permitieron vivir mientras que toda tu clase perecia, los druidas eran algo que quedo en el pasado, y mas aun si eras la guardiana de la puerta universal. La musica latia en tus venas, la luz tomaba formas y te acompañaba en la danza, en el punto mas alto sentiste como te elevabas, flotando y marcando el centro del circulo, hasta que al terminar, escuchaste un crujido, volteando hacia tu derecha, habia dos vampiros. "como llegaron aqui?"
Saliste de tus pensamientos debido a un movimiento brusco del carro que casi hace que te caigas. Alice le estaba diciendo algo desesperada a esta chica. "Bella, eres la única a la que no puede ver venir. Si voy, leerá mis pensamientos y pensará que estoy mintiendo, se apresurará a hacerlo” disumulaba bien su desesperación. Pero en ese momento notaste a las personas con capas rojas, dandote cuenta que no sabias donde estabas, solo te apareciste en la carretera, pero nunca supiste el lugar.
Cuando Alice termino de hablar con el policia, tu con un poco de desesperación le preguntaste "Alice, donde estamos?", te vio con arrepentimiento "estamos en Volterra, ¡Lo se, no te dije pero estaba desesperada y eres la unica persona que conozci que podria detenerlos usando la fuerza". La desesperación te gano, ¡nunca dijo que seria en Volterra!, llevas siglos evitando pisar este lugar, huyendo de su conocimiento sobre ti, para evitar que fueran en tu contra, buscando los poderes que eres capaz de manejar. "Alice! sabes porque no piso Volterra, aun no es muy tarde para que me vaya, tal vez ya me olieron pero no sabran quien soy", lo decias casi llorando, en verdad no querias estar ahi. Pero mientras hablabas, Alice te iba arrastrando cada vez mas hacia el inmenso castillo, que sabias que seria tu ruina.
"Por favor Alina, te prometo que no te pasara nada malo, solo, ayudame a que no asesinen a mi hermano", juraste que pudiste ver brillar sus ojos con lagrimas, si no supieras que no puede llorar. Tú corazon blando sedio a sus ruegos antes que tus pensamientos. Ibas a replicar una vez mas, pero ella ya habia irrumpido dentro del castillo.
Eras un poco mas alta que Alice, solo por unos centimetros, asi que por mas que quisiste esconderte detras de su espalda, alcanzaste a ver a Bella y Edward dandote la espalda y justo frente a ellos habia dos vampiros, uno mucho mas alto que el otro. Mientras que uno era menudo, aunque eso no quitaba la fuerza que se veia que poseia, el otro era alto y musculoso, podria partirte como una ramita en un segundo, no es como que lo dejaras, pero podia.
Alice y su don de ser la persona mas sociable “Vamos chicos, es un festival. No querrías hacer una escena.”, les sonrió. “No lo haríamos”, respondio el mas alto. Estabas evitando hacer contacto visual con todos y disminuir tu presencia a lo minimo, sin embargo, Alice se movio hacia Bella, dejandote al descubierto, deteniendo lo que iba a decir el vampiro musculoso.
En ese momento alzaste la mirada y quedastre prendida a esos hermosos ojos rojos. Con ese contacto, supiste que no seria facil salir de allí tranquila.
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margeocar · 2 years
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Mi pecho esta presto, recuéstate en el,
Duerme en mis venas; cuidaran de ti;
te apegaran a mi alma; te llevaran a
sueños de musica celestial; te llevaran
al centro del universo. Duerme, y
despiértate a mí, escucha el cálido
sonido de mi corazón; besará tu
miedo fuera de este mundo.
Ven,
mi alma te ha deificado…
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Dramavinile - Soaked
Ehi! Eccoci di nuovo. Oggi vorrei dedicare spazio e tempo (non richiesti ovviamente) ad un progetto elettroacustico molto interessante, a me sconosciuto fino a qualche giorno fa.
Sto parlando di Dramavinile, alias di Vincenzo Nava dall'Irpinia, già deus ex machina di Manyfeetunder, etichetta ambient attiva dal 2013.
"Soaked" è l'ultimo album, in ordine di tempo, uscito dalla mente e dalla vena creativa di Nava. Siamo in ambient(e) elettroacustico. I suoni sono dichiaratamente lo-fi. Lo sono, però, nel senso più buono del termine, con le minimali note di chitarra che si fanno fisiche, quasi tangibili nell'aria. E' possibile scorgere continui brusii naturali, stimoli seminascosti. Ogni ascolto diventa l'occasione per individuare un rumore o un suono nuovo, anche se il tutto sembra volutamente essenziale.
Un elemento straordinario nella sua "normalità" è il fatto che in alcuni pezzi si senta un respiro umano tra le note. Questo diventa la voce del disco in un certo senso: affascina ed impreziosisce l'ascolto.
Dramavinile e la sua musica sono, in definitiva, una splendida scoperta, che non fa che confermare l'ottimo stato della musica difficile italiana, in particolare degli artisti elettroacustici che popolano, silenziosamente, il nostro territorio.
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diceriadelluntore · 1 year
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Storia Di Musica #294 - Simple Minds, New Gold Dream (81-82-83-84)
Se in un ipotetico cruciverba la definizione chiedesse: Famoso gruppo rock scozzese degli anni '80 (10 lettere) la risposta è una sola. Simple Minds. Tutto comincia a Glasgow quando tre ragazzi, Jim Kerr, Charlie Burchill e Brian McGee fondano nel febbraio del 1977 un gruppo a tre, Johnny & The Self Abusers, nome in pieno stile punk. Pubblicano anche un singolo, Saints & Sinners / Dead Van Dals, ma l'insuccesso li porta a sciogliere il gruppo. Un anno più tardi ci riprovano, ma scelgono come nome Simple Minds, partendo da un verso di The Jean Genie di David Bowie, He's so simple-minded, he can't drive his module. Si uniscono le tastiere di Michael McNeil e il basso di Derek Forber, e firmano con la Zoom Records, una etichetta in orbita Arista. Suonano come gruppo di apertura a diverse band, come Siouxsie & The Banshees, gli Ultravox di Midge Ure, e pubblicano il primo disco, nel 1979, Life In A Day, dalla stupenda copertina. Vivono in maniera turbinosa il passaggio dalla scarna dimensione del punk all'arrivo imperioso dell'elettronica e della new wave. Nello stesso anno, desiderosi di fare grandi cose, pubblicano Real To Real Cacophony, un disco che vira con violenza verso l'elettronica, con atmosfere quasi spettrali e in vena di sperimentazione. Le vendite scarseggiano, e l'Arista concede un ultimo tentativo: Empires And Dance nel 1980 è un interessante incrocio tra Krafwerk e Joy Division, con canzoni che hanno un potere magnetico come Celebrate, ma nemmeno stavolta arrivano vendite, nonostante la critica apprezzi tantissimo il disco. Si dividono dalla Arista e firmano con la Virgin, ed iniziano con il botto: originariamente infatti pubblicano un doppio album, composto da due album separati, che la casa discografica prontamente vende separatamente, Sons & Fascination e Sister Feelings Call (1981), con Steve Hillage dei Gong in produzione, sono il primo tentativo organico di dare forma alle ritmica mai banali, alla chitarra ieratica di Burchill e a indirizzare meglio la appassionata e versatile voce di Kerr. Finalmente le vendite arrivano e gli album sfiorano la Top Ten degli album più venduti. Ma c'è il primo abbandono: McGee se ne va, e per un certo periodo c'è una rotazione di batteristi finchè, dopo un lungo tour, viene ingaggiato il batterista Mel Gaynor, formidabile, che subito viene mandato in studio per registrare del nuovo materiale.
Ciò che ne viene fuori, abbassata la tensione personale e ritrovato un approccio più spirituale alla composizione, parole di Jim Kerr, è il tanto atteso capolavoro. In regia c'è un giovanissimo Peter Walsh, che a 21 anni aveva lavorato con gli Heaven 17 e a 22 aiuta la band scozzese a produrre un disco che nelle atmosfere generali è sofisticato, etereo ma ricco di vibrazioni intense, suonato benissimo e che ha canzoni meravigliose al suo interno. Il titolo viene in mente alla Band durante un tour in Australia, nel 1981, in cui il promoter oceanico chiedeva se volevano già preparare un tour nel 1983 e 1984: New Gold Dream (81-82-83-84). Il primo singolo è Promised You a Miracle, con il meraviglioso lavoro del basso di McNeil e il riff accattivante di Burchill, con un inaspettato ritmo funk, e con questa canzone debuttano persino in Tv nella storica trasmissione della BBC Top Of The Pops. Il disco ha canzoni che sono diventate famosissime: Someone Somewhere In Summertime, dall'atmosfera sognante e la ritmica innovativa, Glittering Prize che divenne una hit anche per il fantasioso video girato in uan camera tutta dipinta d'oro, canzone che come poche tra l'altro racconta la new wave degli anni '80 nelle sue tastiere a tappeto e nel beat elettronico. Del tocco elettronico dei primi dischi rimane solo Big Sleep, in una mutazione che trova però un perfetto equilibrio in musicalità e diventerà una sorta di pietra di paragone per qualche anno. C'è persino uno strumentale, Somebody Up There Likes You, nella meravigliosa Hunter And The Hunted c'è persino la leggenda del jazz Herbie Hancock a suonare un assolo al sintetizzatore, e New Gold Dreams (81-82-83-84) con il suo andare a salire diventerà una hit e un inno da stadio, anticipando il suono elettronico dei Depeche Mode. Il successo di critica e vendite è altissimo, tanto che la band sfrutta l'onda e pubblica nello stesso anno Sparkle In The Rain. Chiama a produrre uno dei nomi del momento, Steve Lillywhite, che aveva prodotto gli XTC e i primi tre dischi degli U2, per un suono più leggero ma che ha un alone di ruvidezza.
Nel 1985, Once Upon A Time diviene uno dei pochi dischi di grande successo più criticato dai fan. Il tutto perchè la band decide di fare una cover di Keith Forsey, Don't You (Forget About Me), che diviene una hit mondiale come colonna sonora del film Breakfast Club (canzone in primo momento rifiutata da Brian Ferry) e ritenuta troppo "pop commerciale". In tutta risposta, la Band è una delle colonne del Live Aid, con piena sorpresa di chi li aveva conosciuti come avanguardia nel 1980. Rimane tuttavia uno zoccolo duro di appassionati, tanto che hanno un record invidiabile di ben 21 singoli in classifica fino al 1998, anno in cui dedicheranno un disco a Napoli, Neapolis. I Simple Minds hanno avuto un percorso musicale del tutto particolare, e il loro ricordo è minore rispetto ad altri gruppi del periodo anche per scelte personali che li allontanarono dal pubblico (dopo Once Upon A Time, si presero una pausa di 4 anni per far uscire Street Fighting Years, che contiene due grandi inni della loro antologia, The Belfast Child e Mandela Day). Ancora oggi suonano, pubblicano canzoni e fanno concerti, probabilmente con poche nuove cosa da proporre, ma con una sfilza di canzoni inni che molti ancora ricordano, declamati tra l'altro con il meraviglioso accento di Glasgow di Kerr, che chiama propriamente la sua band Simple Mains.
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sounds-right · 16 days
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“AL DI LÀ DEL MARE”, ecco il nuovo singolo di DANIEL MEGUELA
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Da venerdì 6 settembre 2024 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale "AL DI LÀ DEL MARE", il nuovo singolo di DANIEL MEGUELA.
"Al di là del mare" è un brano che si immerge nelle rapite debolezze dell'anima e del nostro essere. Le incertezze esistenziali che noi tutti viviamo e la paura del futuro visto attraverso la metafora del mare, dei sui profondi e abissali misteri. La canzone ha un sound di movimento come le stesse eterne onde del mare che contemplate portano ad interrogarsi sulle dinamiche di quel dolore intimo e personale che noi tutti chiamiamo depressione. Tutto questo però viene raccontato da un testo all'apparenza semplice che abbraccia il suono piacevole della canzone stessa ma che tra le sue righe nasconde un malessere più profondo.
Daniel Meguela ha scritto testo e musica del brano con la produzione artistica di David Gionfriddo, mentre il mix e mastering sono stati fatti da Andrea Corvo presso Synthesis Studios. La produzione esecutiva del brano e del videoclip è stata curata dalla 90.01 Evolution di Giusi Ferraro.
Spiega l'artista a proposito del brano: «Nudo di libertà e schiavo di questa realtà. Il momento in cui un uomo si interroga sul significato e sul valore della vita, e lo fa rivolgendosi attraverso il mare, che riflette come uno specchio lo stato d'animo e l'interiorità emotiva. Ho scritto, Al di là del mare nel modo più semplice possibile ma cercando la profondità del mio essere, chiedendomi cosa ancora il futuro ha in servo per me, dove mi porterà questo mio navigare, ora che le mie paure stanno cedendo il passo alle certezze».
Il videoclip di "Al di là del mare", diretto da Valentino Canale, vede Daniel Meguela come protagonista assoluto che interagisce con il mare, interrogandosi sul futuro e sulla paura di vivere. Il mare come uno specchio riflette lo stato d'animo di ognuno di noi e in questo caso è li eterno ad ascoltare i dubbi e il dolore esistenziale dello stesso, regalandogli un tramonto mozzafiato che fa da cornice alla canzone, che però ci dona un sound energico e spensierato che da vita ad una libera interpretazione di chi guarda.
Guarda il videoclip su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=ba7iwKLMAAo
Biografia
Daniel Meguela, classe 1976, già nella primissima infanzia rivela una personalità brillante, eclettica e polivalente. La sua spiccata sensibilità lo porta ben presto a creare un suo mondo melodico fatto di emozioni e musica, tradotte con grande semplicità ed immediatezza.
Inizia fin da subito a comporre i suoi brani, curando personalmente la stesura del testo e della musica. Infatti, nel 1987, a soli 11 anni, si classifica in prima posizione in un festival canoro in occasione di El Clásico a Barcellona, con il brano Se fosse amore.
Negli anni '90 si dedica anche alla danza moderna, passione parallela alla musica, tanto da far parte del corpo di ballo della trasmissione musicale Mio Capitano di RAI2 del 1996.
Nel 1998 partecipa al Contest Live Studio Aperto creato da Claudio Baglioni in occasione del suo concerto "da me a te" presso lo Stadio Olimpico di Roma. Inizia da qui un vigoroso percorso formativo che lo aiuterà a perfezionare la sua vena creativa, con l'ausilio di importanti musicisti e arrangiatori. Questa formazione confluisce naturalmente nella produzione di una grande quantità di brani, anche con lo pseudonimo di Daniel Ventura.
Nel 2006 il brano Saró Qui viene inserito nella compilation Hit Mania Champions.
Dallo stesso anno fino al 2011 inizia a collaborare nell'entourage di Paolo Carta musicista e produttore di Laura Pausini. 
Nel contempo siamo nel 2008 esce un suo nuovo lavoro. Un progetto artistico che comprende tra gli altri, due brani: In 8 minuti e Madre Terra, con i quali Daniel inizia a scalare i vertici delle classifiche di Music Box Italia.
Nel 2009 l'attività di studio ricerca musicale, unitamente a quella di scrittura, prosegue in abbinamento a vari tour di promozione radiofonica, come quello di Radio105. Nel corso dell'anno viene realizzato il video del brano Madre Terra che vede la partecipazione professionale di un'intensa Martina Colombari, premiato nella VII edizione del Premio Roma Videoclip La promozione su scala nazionale porta Daniel in varie manifestazioni; partecipa in qualità di ospite: al Premio Pigro dedicato al grande Ivan Graziani, al programma tv di RAI1 FESTA ITALIANA condotta da Caterina Balivo, al TG1 Note ed infine alle presentazioni sala stampa di SANREMO 2010.
II 2015 si apre con l'incontro fortunato tra Daniel e la 90.01 Records, una giovane etichetta discografica, che crede nel suo talento genuino e senza "fumo negli occhi". Inizia così un'intensa collaborazione professionale.
Il 2017 è l'anno della conferma. In un tempo falso sarò vero, trasformerò con te gli ostacoli in pianura, vedrai... è la chiave rivelatrice del singolo Voglio Respirarne uscito il 24 Novembre dello stesso anno, brano che ha anticipato il suo nuovo album dal titolo COMPOSTOUNICO, ovvero una sintesi musicale di esperienze, persone e vita vissuta.
Nel 2018, esce il suo secondo singolo Sei Come Sei la semplicità di un pop melodico, elegante e diretto, che si piazza in alto nelle classifiche YouTube.
Ma è ad Ottobre 2018 che Daniel svela la sua vena sportiva per la sua squadra calcistica del cuore, la S.S.Lazio, incidendo per lei il nuovo inno Più In Alto Degli uomini, di cui è ovviamente autore, ed anch'esso raggiunge subito ottimi risultati di visualizzazioni. L'inno diventa anche sigla di chiusura del noto programma radiofonico QUELLI CHE HANNO PORTATO IL CALCIO A ROMA condotto dal famoso telecronista sportivo Guido De Angelis.
Dopo un periodo di nuove sperimentazioni che lo porta a girare ancora per le più importanti città Europee, Daniel inizia nel 2021 anche a collaborare come ghostwriter per alcune case editoriali. 
Nel gennaio del 2024 torna a lavorare al suo terzo album dal titolo, L'Amore mi trattiene. Scritto nei testi e nella musica per l'estremo bisogno di raccontare il mondo sociale e impegnato che ha vissuto con mano, il quale, contiene ben 13 tracce da un sound attraente, calamitato ai suoni dei nuovi artisti del panorama musicale attuale, per competere tranquillamente con le nuove generazioni in grande ascesa, e in collaborazione con il produttore artistico e arrangiatore David Gionfriddo, riesce a dargli un suono unico. 
Il 3 maggio 2024 Daniel viene onorato di un riconoscimento importantissimo dalla commissione Medea Odv. La cerimonia, che si è tenuta a Roma a Palazzo Montecitorio, ha visto la partecipazione di numerosi artisti, intellettuali e attivisti impegnati nella promozione della cultura e dei diritti umani attraverso l'arte e la musica. Daniel Meguela è stato riconosciuto per il suo impegno nella produzione di opere musicali che non solo intrattengono, ma sensibilizzano su tematiche di rilevanza sociale e umanitaria.
Il 5 luglio 2024 uscito il suo nuovo singolo "Fuori" accompagnato da un videoclip che vede la partecipazione come attore protagonista il bravissimo attore Jonis Bascir e che viene candidato ai maggiori Short Film Festival del mondo riscuotendo un grande successo: al Rome International Movie Awards ottiene il premio per Miglior Video Musicale, Miglior Regia, Miglior Attore,Miglior Colonna Sonora Originale; al London Indipendent Film Awards vince come Miglior Video Musicale; al Los Angeles Movie and Music Video Awards ottiene il premio come Miglior Attore Video Musicale, Miglior attore non protagonista, Miglior attrice non protagonista, Miglior Video Musicale Europeo; al Castle Film & Media Awards (Bracciano) è stato premiato come Miglior Attore, Miglior Video Musicale e Miglior Colonna Sonora, Lungometraggio; all'Indipendent Shorts Awards Los Angeles; al Berlin Shorts Award. Attualmente finalista del prestigiosissimo Remember the Future Word Film Festival in Cannes.
"Al di là del mare" è il nuovo singolo di Daniel Meguela disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica da venerdì 6 settembre 2024.
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radiohimalaya · 2 months
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[1976] Album "Al borde del principio" Musica di Adolfo Celdrán
Beso soy, sombra con sombra. Beso, dolor con dolor, por haberme enamorado. corazón sin corazón, de las cosas, del aliento sin sombra de la creación. Sed con agua en la distancia, pero sed alrededor.
Corazón en una copa donde me la bebo yo y no se lo bebe nadie, nadie sabe su sabor. Odio, vida: ¡cuánto odio sólo por amor!
No es posible acariciarte con las manos que me dio el fuego de más deseo, el ansia de más ardor. Varias alas, varios vuelos abaten en ellas hoy hierros que cercan las venas y las muerden con rencor.
Por amor, vida, abatido, pájaro sin remisión. Sólo por amor odiado, sólo por amor.
Amor, tu bóveda arriba y yo abajo siempre, amor, sin otra luz que estas ansias, sin otra iluminación. Mírame aquí encadenado, escupido, sin calor a los pies de la tiniebla más súbita, más feroz, comiendo pan y cuchillo como buen trabajador y a veces cuchillo sólo, sólo por amor.
Todo lo que significa golondrinas, ascensión, claridad, anchura, aire, decidido espacio, sol, horizonte aleteante, sepultado en un rincón. Espesura, mar, desierto, sangre, monte rodador, libertades de mi alma clamorosas de pasión, desfilando por mi cuerpo, donde no se quedan, no, pero donde se despliegan, sólo por amor.
Porque dentro de la triste guirnalda del eslabón, del sabor a carcelero constante y a paredón, y a precipicio en acecho, alto, alegre, libre soy. Alto, alegre, libre, libre. sólo por amor.
No, no hay cárcel para el hombre. No podrán atarme. no. Este mundo de cadenas me es pequeño y exterior. ¿Quién encierra una sonrisa ? ¿Quién amuralla una voz? A lo lejos tú, más sola que la muerte, la una y yo. A lo lejos tú, sintiendo en tus brazos mi prisión, en tus brazos donde late la libertad de los dos. Libre soy, siénteme libre. Sólo por amor.
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ethanacquarius · 2 months
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         ⤹         𝐞𝐭𝐡𝐚𝐧 𝐡𝐮𝐠𝐡𝐞𝐬 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧  ᴀʙᴏᴜᴛ ʜɪᴍ ›               ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ         ﹫  ᴡʜᴀᴛ's ʏᴏᴜʀ ᴘᴇʀsᴏɴᴀʟɪᴛʏ? ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ    𝑰𝒍 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒕𝒊𝒕𝒖𝒊𝒔𝒄𝒆 𝒍𝒂 𝒈𝒓𝒂𝒏𝒅𝒆𝒛𝒛𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍‘𝒖𝒐𝒎𝒐.         𝑳‘𝒖𝒐𝒎𝒐 𝒏𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒄𝒉𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒂𝒏𝒏𝒂,           𝒍𝒂 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒅𝒆𝒃𝒐𝒍𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒏𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂;           𝒎𝒂 𝒆̀ 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒂𝒏𝒏𝒂 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒏𝒕𝒆. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ Ai vertici ci si può sentire soli. Gli Architetti (INTJ), uno dei tipi di personalità più rari e più capaci, lo sanno bene. Razionali e veloci, gli Architetti sono orgogliosi della loro capacità di pensare con la propria testa, senza tralasciare la loro straordinaria abilità di vedere oltre la falsità e l‘ipocrisia. Ma poiché la loro mente non è mai a riposo, gli Architetti possono avere difficoltà a trovare persone in grado di tenere il passo con la loro continua analisi di tutto ciò che li circonda. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ 𝑈𝑛𝑜 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑜𝑛𝑖𝑒𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑜 Gli Architetti mettono in discussione tutto. Molti tipi di personalità si fidano dello status quo, affidandosi alla saggezza convenzionale e alle competenze altrui come guida per la propria vita. Ma gli Architetti, perennemente scettici, preferiscono fare le proprie scoperte da soli. Nella loro ricerca di modi migliori per fare le cose, non hanno paura di infrangere le regole o di rischiare il dissenso, anzi, si divertono a farlo. Ma, come vi direbbe chiunque abbia questo tipo di personalità, una nuova idea non vale nulla se non funziona davvero. Gli Architetti vogliono avere successo, non solo inventiva. Portano nel loro lavoro la propria determinazione, mettendo in campo tutta la forza del loro intuito, della logica e della forza di volontà. E che il cielo aiuti chiunque cerchi di ostacolarli imponendo regole inutili o avanzando critiche poco ponderate. Questo tipo di personalità è caratterizzato da una forte vena di indipendenza. Agli architetti non dispiace agire da soli, forse perché non amano aspettare di allinearsi con gli altri. Inoltre, in genere preferiscono prendere decisioni senza chiedere il parere di nessuno. A volte, questo comportamento solitario può risultare insensibile, poiché non prende in considerazione i pensieri, i desideri e i progetti degli altri. Sarebbe tuttavia un errore considerare gli Architetti come poco attenti. A prescindere dagli stereotipi sul loro intelletto stoico, queste personalità provano sentimenti profondi. Quando le cose vanno male o feriscono gli altri, gli Architetti si sentono coinvolti in prima persona e dedicano molto tempo ed energia a cercare di capire perché le cose sono andate in quel determinato modo Forse non danno sempre importanza alle emozioni come strumento decisionale, ma sono autenticamente umani. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ 𝑆𝑒𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎 Gli architetti possono essere sia i più audaci sognatori che i più spietati pessimisti. Credono che, grazie alla forza di volontà e all‘intelligenza, possano raggiungere anche gli obiettivi più impegnativi. Ma queste personalità possono anche rivelarsi ciniche nei confronti della natura umana in generale, ritenendo che la maggior parte delle persone sia pigra, priva di immaginazione o semplicemente condannata alla mediocrità. Le persone con il tipo di personalità Architetto traggono gran parte della loro autostima dalla loro conoscenza e acutezza mentale. A scuola possono essere stati quelli definiti "topi da biblioteca" o "secchioni". Ma invece di prendere queste definizione come un insulto, molti Architetti la accolgono. Riconoscono la propria capacità di apprendere e padroneggiare qualsiasi argomento di loro interesse, che si tratti di codifica, capoeira o musica classica. Gli Architetti possono essere risoluti, con poca pazienza per le frivolezze, le distrazioni o i pettegolezzi. Detto questo, sono tutt‘altro che noiosi o privi di senso dell‘umorismo. Molti Architetti sono noti per la loro arguzia irriverente e, sotto l‘apparente serietà, possiedono spesso un senso dell���umorismo acuto e deliziosamente sarcastico. ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ㅤ[ ... ]
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tarditardi · 2 months
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“Fuori” è il nuovo singolo di DANIEL MEGUELA
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E’ disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale "FUORI", il nuovo singolo di DANIEL MEGUELA.
"Fuori", il nuovo singolo di Daniel Meguela che anticipa l'uscita dell'album "L'Amore mi trattiene", è un brano che mette in luce il disagio sociale nella sua spasmodica ricerca della serenità e rappresenta un grido dei più soli, che emarginati dalla società stessa sopravvivono nella speranza di poter ricominciare, mentre il mondo social, veloce e cinico non si accorge neanche della loro esistenza. 
La canzone presenta un sound dinamico: un pop anni '80 ma con lo stile della musica attuale. L'arrangiamento incalzante si fonde armoniosamente con un testo riflessivo che, a tratti, diventa malinconico. Questa combinazione conferisce al pezzo una particolare unicità, valorizzata ulteriormente dalla voce di Daniel Meguala.
Spiega l'artista a proposito del brano: «C'è una parte del mondo invisibile che vive fuori, nella bellezza della vita reale ma pur sempre ai margini, sola. Ognuno di noi, metaforicamente è un colore che fa parte di questo mondo e nessun essere umano dovrebbe essere mai emarginato "FUORI"».
Il videoclip di "Fuori" con la partecipazione dell'attore italiano Jonis Bascir racconta la storia di un uomo che, dopo anni di prigione, viene scarcerato e si ritrova in un mondo cambiato. Sentendosi invisibile e alienato, vaga per la città cercando qualcosa di familiare, ma viene evitato e scambiato per un ladro o un senzatetto. Decide di andare alla sua vecchia casa, sperando di trovare sua figlia, ma scopre che è in vendita e disabitata. Non ha niente con sé, solo la speranza che in un attimo gli è stata rubata dalle inevitabili circostanze. Lo sconforto e la paura prendono il sopravvento.
Per un attimo si china su se stesso come un guerriero sconfitto dal fato. Il dolore è visibile nel suo volto mentre, disperato, si incammina verso l'ignoto, trovandosi davanti a un marciapiede che conduce verso una spiaggetta con un mare blu profondo. L'uomo, quasi isolato da tutte quelle persone che prima lo ignoravano o disprezzavano, si trova davanti a un bivio: continuare o cedere. Quella libertà tanto desiderata non era dolce come l'aveva sognata.
Mentre sta per fare il passo decisivo, un bambino lo salva dall'abisso invitandolo a giocare a pallone, restituendogli un senso di identità e speranza. La storia si conclude con un messaggio di speranza per il protagonista, ma solleva una riflessione sulla difficile reintegrazione dei "Ricominciati" nella società e la mancanza di supporto da parte dello Stato per queste persone. Il videoclip è stato candidato ai Festival Internazionali più importanti, data la sua importanza sociale.
Guarda il videoclip su YouTube: 
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Biografia
Daniel Meguela, classe 1976, già nella primissima infanzia rivela una personalità brillante, eclettica e polivalente. La sua spiccata sensibilità lo porta ben presto a creare un suo mondo melodico fatto di emozioni e musica, tradotte con grande semplicità ed immediatezza.
Inizia fin da subito a comporre i suoi brani, curando personalmente la stesura del testo e della musica. Infatti, nel 1987, a soli 11 anni, si classifica in prima posizione in un festival canoro in occasione di El Clásico a Barcellona, con il brano Se fosse amore.
Negli anni '90 si dedica anche alla danza moderna, passione parallela alla musica, tanto da far parte del corpo di ballo della trasmissione musicale Mio Capitano di RAI2 del 1996.
Nel 1998 partecipa al Contest Live Studio Aperto creato da Claudio Baglioni in occasione del suo concerto "da me a te" presso lo Stadio Olimpico di Roma. Inizia da qui un vigoroso percorso formativo che lo aiuterà a perfezionare la sua vena creativa, con l'ausilio di importanti musicisti e arrangiatori. Questa formazione confluisce naturalmente nella produzione di una grande quantità di brani, anche con lo pseudonimo di Daniel Ventura.
Nel 2006 il brano Saró Qui viene inserito nella compilation Hit Mania Champions.
Dallo stesso anno fino al 2011 inizia a collaborare nell'entourage di Paolo Carta musicista e produttore di Laura Pausini. 
Nel contempo siamo nel 2008 esce un suo nuovo lavoro. Un progetto artistico che comprende tra gli altri, due brani: In 8 minuti e Madre Terra, con i quali Daniel inizia a scalare i vertici delle classifiche di Music Box Italia.
Nel 2009 l'attività di studio ricerca musicale, unitamente a quella di scrittura, prosegue in abbinamento a vari tour di promozione radiofonica, come quello di Radio105. Nel corso dell'anno viene realizzato il video del brano Madre Terra che vede la partecipazione professionale di un'intensa Martina Colombari, premiato nella VII edizione del Premio Roma Videoclip La promozione su scala nazionale porta Daniel in varie manifestazioni; partecipa in qualità di ospite: al Premio Pigro dedicato al grande Ivan Graziani, al programma tv di RAI1 FESTA ITALIANA condotta da Caterina Balivo, al TG1 Note ed infine alle presentazioni sala stampa di SANREMO 2010.
II 2015 si apre con l'incontro fortunato tra Daniel e la 90.01 Records, una giovane etichetta discografica, che crede nel suo talento genuino e senza "fumo negli occhi". Inizia così un'intensa collaborazione professionale.
Il 2017 è l'anno della conferma. In un tempo falso sarò vero, trasformerò con te gli ostacoli in pianura, vedrai... è la chiave rivelatrice del singolo Voglio Respirarne uscito il 24 Novembre dello stesso anno, brano che ha anticipato il suo nuovo album dal titolo COMPOSTOUNICO, ovvero una sintesi musicale di esperienze, persone e vita vissuta.
Nel 2018, esce il suo secondo singolo Sei Come Sei la semplicità di un pop melodico, elegante e diretto, che si piazza in alto nelle classifiche YouTube.
Ma è ad Ottobre 2018 che Daniel svela la sua vena sportiva per la sua squadra calcistica del cuore, la S.S.Lazio, incidendo per lei il nuovo inno Più In Alto Degli uomini, di cui è ovviamente autore, ed anch'esso raggiunge subito ottimi risultati di visualizzazioni. L'inno diventa anche sigla di chiusura del noto programma radiofonico QUELLI CHE HANNO PORTATO IL CALCIO A ROMA condotto dal famoso telecronista sportivo Guido De Angelis.
Dopo un periodo di nuove sperimentazioni che lo porta a girare ancora per le più importanti città Europee, Daniel inizia nel 2021 anche a collaborare come ghostwriter per alcune case editoriali. 
Nel gennaio del 2024 torna a lavorare al suo terzo album dal titolo, L'Amore mi trattiene. Scritto nei testi e nella musica per l'estremo bisogno di raccontare il mondo sociale e impegnato che ha vissuto con mano, il quale, contiene ben 13 tracce da un sound attraente, calamitato ai suoni dei nuovi artisti del panorama musicale attuale, per competere tranquillamente con le nuove generazioni in grande ascesa, e in collaborazione con il produttore artistico e arrangiatore David Gionfriddo, riesce a dargli un suono unico. 
Il 3 maggio 2024 Daniel viene onorato di un riconoscimento importantissimo dalla commissione Medea Odv. La cerimonia, che si è tenuta a Roma a Palazzo Montecitorio, ha visto la partecipazione di numerosi artisti, intellettuali e attivisti impegnati nella promozione della cultura e dei diritti umani attraverso l'arte e la musica. Daniel Meguela è stato riconosciuto per il suo impegno nella produzione di opere musicali che non solo intrattengono, ma sensibilizzano su tematiche di rilevanza sociale e umanitaria.
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burplash · 3 months
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Thriller - Michael Jackson
Wanna be startin somethin: La letra no me disgusta, el beat es lo que mas disfrute de la canción. Invita a bailar. Siempre sostengo que si una cancion no me atrapa a los 30, 45 segundos de haber comenzado, jamas la volvería a escuchar gustosamente. Me paso eso con la letra. Lo que más me gusto es el coro del final y creo que tambien es de lo más destacado. La voz del Rey no esta en discución, sus solos, sus tonos son atrapantes asi que espero que eso ya este claro desde un inicio me deja tranquila, por lo que para ser la primera canción, la carta de presentación, invita y de buena manera. 7.50/10
Baby Be Mine: Creo que voy entendiendo porque es un disco que se vendio muchisisisimo, la bateria dios mio. La mejor forma de arrancar, me imagino en un video musical bailando desenfrenadamente. La letra es tipica de un pop de ese momento, con esos tintes de que es facil de aprender por lo que la hace placentera y con las palmas que se agregan llevan la musica por las caderas de una forma de ola de mar. 8.50/10
The Girl Is Mine: No tenia idea de esta colaboración, es la tipica balada de los 80, el encuentro de las voces de Michael y Paul hace que sea una buena mezcla. No es de las que más me impacto, en difinitiva chill, relax, buena musica que acompaña un atardecer en los brazos de mamá, aunque la letra no tenga absolutamente nada que ver con ello, pero la melodia lleva a generar un hambiente de calidez. 8/10
Thriller: La famosa cancion que le dio el nombre a este gran disco. Impactante por donde se lo escuche, es inquietante pensar que el disco vio la luz en 1982 y esta canción siga trascendiendo de generación en generación. Lo que más destaco son los vientos, por dios no se imaginar como corre la sangre en mis venas con cada arreglo que suman de los vientos. Tengo una experiencia personal con el videoclip de la canción, todavia me atraviesa el miedo de la primera vez que lo vi. Sin dudas MJ fue un visionario. La oscuridad de la letra, el interprete del final, un genuino: 10/10.
Beat It: Escucho esta canción y pienso en mi amigo Mateo. Creo que, si en realidad es mi canción favorita de todo el disco. Enamorada completamente de la bateria, el bajo y la guitarra electrica. Verlo en vivo seguro fue de lo más grandioso que alguien pudo haber visto. La letra la conozco de memoria. Soy Lady Gaga diciendo; incredible amazing... Beat It hace que ponga MJ en mi top de cantantes favoritos. 10/10
Billie Jean: La historia de esta cancion es realmente atrapante, por lo que no solo llegas a escucharla entera por la canción en si, sino por la misma historia que cuenta. Destaco mucho como arranca, es de lo que más me gusta la bateria, es el gran soporte de la canción, y en general del disco entero. Tiene un rol muy importante, además, si pensamos en Michael, automaticamente pensamos en esta canción por el beat. 10/10
Human nature: Es la canción más sensual de todo el disco. Como mujer produce movimientos, miradas, tal cual como dice la canción Naturaleza Humana, eso que llevamos adentro. Lo que compartimos con otro que no sabemos que poseemos. 7/10.
P.Y.T. (Pretty Young Thing): La mas ochentosa de todas. Si cerramos los ojos nos imaginamos esa decada, con sus colores, su moda, sus bailes. Se escucha unos bongos que conducen a que se vuelva una canción apta para un fantastico ballroom. Jamás la había escuchado y de todas las del disco que no conocia esta es la que más me gusto, la que yo sé que pondria para bailar algún día. Más la escucho más me gusta. 8.90/10
The Lady In My Life: Obviamente ahora entiendo de donde salieron los Luis Miguel de la época, y todos los contemporaneos a Michael. Es una buena balada, una buena declaración de amor y una canción muy sensual y dulce a la ves... tampoco me impacto y creo que por eso también es la canción con menos escuchas. Pero no quita que se pueda captar toda la capacidad vocal de Michael. 7/10
En promedio el disco es un 8.50, un grandioso número para un grandioso album. Muchas veces baile escuchandolo, MJ es uno de los más grandes artistas que han pisado el mundo y que he podido esuchar. Descubri nuevas canciones y eso hizo que este domingo no haya sido tan deprimente despues de todo. Me siento completamente satisfecha, no esperaba tanto para se sincera. Pero entendí que sabía más del disco de lo que yo me podría imaginar.
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cinquecolonnemagazine · 5 months
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Canzoni sulla giovinezza: inno all'età spensierata
La giovinezza è un periodo della vita spesso celebrato nella musica, con canzoni che ne catturano l'energia, l'idealismo e la spensieratezza, ma anche le insicurezze e i dubbi. Inno all'età spensierata Molte canzoni sono dedicate alla gioia di vivere tipica della giovinezza, come "Albachiara" di Vasco Rossi, che dipinge un quadro idilliaco di un'estate al mare con gli amici. "Vivere" di Vasco Rossi è un inno alla gioia di vivere e all'ottimismo tipici di questo periodo della vita. Riflessioni sul tempo che passa Altri brani affrontano il tema del tempo che passa e della giovinezza che sfugge, con una vena malinconica o nostalgica. "Gli anni della gioventù" di Claudio Baglioni è un classico in tal senso, che riflette sul tempo perduto e sulla nostalgia per i bei momenti passati. "La cura" di Franco Battiato è una struggente ballata sul rimpianto per un amore perduto e sulla consapevolezza che la giovinezza non tornerà più. L'amore e l'amicizia L'amore e l'amicizia sono temi ricorrenti nelle canzoni sulla giovinezza. "Azzurro" di Adriano Celentano è una dichiarazione d'amore universale. "L'estate sta finendo" dei Righeira è un inno all'amore estivo e alla spensieratezza dei giovani. Rivoluzione e ribellione La giovinezza è spesso associata anche al desiderio di cambiamento e alla ribellione contro le regole. "Imagine" di John Lennon è un inno pacifista che invita a sognare un mondo migliore, mentre "Blowin' in the Wind" di Bob Dylan è un canto di protesta contro le ingiustizie sociali. Canzoni italiane e internazionali Le canzoni sulla giovinezza sono presenti in tutti i generi musicali, dal pop al rock, dal folk al rap. Tra gli artisti italiani che hanno dedicato brani a questo tema troviamo Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Fabrizio De André, Jovanotti, Ultimo e molti altri. Tra gli artisti internazionali ricordiamo Bob Dylan, Bruce Springsteen, David Bowie, The Beatles, Nirvana e Oasis. Canzoni sulla giovinezza, ricordi e bellezza Le canzoni sulla giovinezza ci permettono di rivivere le emozioni e le esperienze di questo periodo speciale della vita, con tutte le sue gioie, i suoi dolori e le sue contraddizioni. Sono una preziosa testimonianza del potere della musica di evocare ricordi, farci riflettere e aiutarci a crescere. Foto di Ri Butov da Pixabay Read the full article
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