Tumgik
#non so cosa sto facendo onestamente
keikko · 7 months
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Catastrofi Innocenti #3
Fecero la versione di greco e al termine delle tre ore i ragazzi non si reggevano in piedi. Fiamma vide il compagno di banco alzarsi con le gambe tremanti e chiedere con un filo di voce alla prof di andare in bagno. Le due compagne di fronte a lei erano colte dalla trepidazione post-versione e si parlavano sopra per convincersi a vicenda di aver tradotto meglio dell'altre questa e quella frase. Fiamma sedeva sfinita al suo banco, con le gambe divaricate e le braccia penzoloni come un cristo morto, lasciando che tutto il suo peso venisse sostenuto da quel maledetto strumento di tortura moderno. Qualcuno aprì la finestra sotto l'ordine del professore della sesta ora, che era entrato e si era subito tappato naso e bocca indicando vagamente con un gesto frenetico della mano libera in direzione della finestra. Fiamma si alzò molleggiando, attraversò dall'ultima fila il corridoio e scambiò con il prof un'occhiata di intesa, che avrà espresso una stanchezza e uno smarrimento tali che il professore non osò richiamarla quando uscì dalla classe senza pronunciare parola. Percorse i corridoi della scuola con passo strascicato, percependo l'aria più fredda e lasciandosi sciacquare di dosso il calore della fatica appena passata. Voleva andare in bagno, ma un esigenza più forte e profonda le indirizzò i piedi verso la macchinetta. La macchinetta del caffè era il punto di ritrovo di tutti gli studenti di tutta la scuola. Attirava gli sguardi più famelici e demoralizzati e seduceva col suo borbottio incessante la folla demoralizzata. Fiamma si trovò di fronte quel simbolo di pace e speranza e decise di prendersi un cappuccino prima di cadere dalle nuvole e ricordarsi che non si era portata gli spiccioli. Rimase qualche secondo a fissare la macchina, in bilico tra le lacrime o le risate, e allora rimase ammaliata dal rumore borbottante che sembrava massaggiarle il cervello. Comprese che stava delirando e si dette forza per tornare in classe sconfitta quando senti dei passi alle sue spalle e una botta sulla schiena. Ahi, disse penosamente, e si girò per essere investita dal sorriso splendente di Andrea che non si sa perché non rimaneva mai sconvolta da cataclismi collettivi. Le disse che le aveva preso i soldi perché non l'aveva vista molto lucida, e prima che Fiamma potesse contestare e accusare nella mente un possibile furto e una violazione della proprietà personale, Andrea le dette un bacetto sulle labbra e le passò davanti per prendersi un caffè.
Nuovamente Fiamma rimase stordita da tale evidente forma di affetto e stette in silenzio dietro di lei a contemplare il formicolio che sentiva sulle labbra. Le leccò una volta, e poi una seconda volta più lentamente, quasi ingoiandosela quando di scatto Andrea si voltò e la salutò. Fiamma prese il cappuccino e rientrò in classe. Si sentiva ancora debole nonostante avesse ingerito una buona dose di caffeina e per calmare il mal di testa che le scoppiava nelle tempie pigiò le dita sulle vene pulsanti e appoggiò un attimo la fronte sul banco. Si destò dal sonno al suono della campanella e ringraziò il professore di storia per la sua infinita empatia e compassione verso i suoi studenti.
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trattengo-ilfiato · 2 years
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Tumblr media
Mi sono laureata. Mi sono laureata in ritardo, di quasi un anno, proprio un attimo prima di risultare ufficialmente fuori corso. È successo perché i primi due anni ho fatto degli errori di calcolo, perché nei miei piani non c’era il covid e la fatica post lockdown di trovare la forza anche solo per alzarmi dal letto, figuriamoci per preparare un esame, non avevo messo in conto neanche l’ansia da prestazione, la tremenda paura del fallimento, il senso di incapacità che mi spingeva a cancellare le iscrizioni il giorno prima di ogni esame. Per questo mi sono laureata dando nelle ultime due sessioni 16 esami e non lo sto dicendo per vantarmi, lo sto dicendo perché in quest’ultimo anno di università ho sacrificato ogni cosa per riuscire a laurearmi “in tempo”. Ho sacrificato il lavoro e con questo la mia indipendenza, ho sacrificato il tempo libero, ho sacrificato il divertimento, ho sacrificato la gioia di studiare con calma materie che mi piacciono, ho sacrificato la voglia di interessarmi a ciò che stavo facendo, ho sacrificato la mia salute mentale perché sono arrivata alla fine stanca, stremata,sfinita. Ho raggiunto il mio obiettivo e sono davvero immensamente felice di averlo fatto, ma se non ce l’avessi fatta? Non so onestamente come avrei reagito, come mi sarei sentita. So solo che guardandomi indietro avrei voluto più tempo, avrei voluto darmi più tempo per concedermi il lusso di rifiutare un voto che non mi soddisfaceva, per prendermi un attimo di respiro tra un esame e l’altro, per non sentirmi in colpa se un pomeriggio il mal di testa non mi permetteva di studiare e per non costringermi a sacrificare ogni cosa per via delle pressioni. Ammiro chi riesce a laurearsi in tempo, magari anche con bei voti, ammiro chi ha fatto fatica e si è laureato tempo dopo la scadenza prevista, ammiro anche chi ha deciso di non laurearsi perché non era la cosa giusta per lui. Ascoltate voi stessi, perché solo voi sapete cosa è giusto fare, non costringetevi a spezzare il filo che vi tiene insieme, non ne vale la pena. Rispettatevi e mettete in silenzioso le voci di chi invece che essere di supporto vi dice solo cosa dovete fare, come dovete farlo e entro quando.
#me
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la titolare oggi, dopo due settimane che lavoro lì, ha deciso che devo imparare a fare i gelati e ok ci sta, è sia bar che gelateria, ha senso.
quando mi ha chiamato per la prova e abbiamo parlato le ho detto che ho fatto solo cameriera e commessa da Yamamay ergo no, non so fare i gelati e le andava bene perché "vabe tanto impari qui" e fin qui ha senso.
mi fa vedere a fare un gelato e penso "non sembra semplice ma finché non provo non lo so" dopo avermene fatti vedere un paio, sparisce nel retro del bar, nel mentre una è in pausa e una sta facendo roba dietro e io rimango come una scema da sola davanti, arrivano due un signore che vuole un caffè macchiato e una che vuole un gelato.
bestemmio per il macchiato(ndr non so montare il latte, ci sono riuscita DUE VOLTE e basta, non riesco a capire se sbaglio io qualcosa o meno) per cui ok, metto sotto il caffè e vado a PROVARE a fare il cono alla signora.
in ordine: prendo il cono e mi si sfila dalla carta che ha attorno e penso "cominciamo bene", chiedo scusa alla signora premettendo che è il primo gelaro che faccio, metto il primo gusto e sembra stare su, faccio per mettere il secondo e questa inizia "no ma chiama pure la tua collega, non c'è problema, io aspetto anche" e le rispondo "no ma guardi è una questione di principio, mo lo faccio stare su" e questa va avanti, morale, il primo gusto inizia a spostarsi, io butto il gelato e chiamo una di quelle dietro dicendo "scusami puoi venire a farmi un gelato? ho provato a farlo ma non riuscivo a farlo stare su" questa un po' scocciata viene(ripeto, il mio curriculum lo avete visto, mi avete chiesto e no, non so fare i gelati, scocciati quanto vuoi, ci posso fare poco se ho una che mi mette pressioni nonostante le abbia detto che è il primo che faccio in vita mia(bucchin) ).
vado a fare il cazzo di macchiato, faccio per montare il latte e si monta a culo, lo verso e rimane un po' liquido e dico al signore "mi scusi, oggi non dev'essere giornata" e questo "ti scuso solo perché ti sei scusata" ok grazie, tu più gentile della signora a cui spero sia caduto il gelato in una pozzanghera.
tempo cinque minuti arrivano due, mi chiedono due macchiati, monto il latte, il latte non solo non si monta ma arriva a bollire, faccio per spegnere la lancia e buttarlo e la giro dal lato sbagliato ergo sparo latte ovunque anche sulle mie scarpe, respiro onde evitare di lanciare il bricco, chiedo a una collega di montarmelo e mentre lo verso per i due macchiati mi rendo conto che mi tremano le mani e che sto rischiando di iniziare a piangere da circa quando ho finito il macchiato del tizio che mi ha scusata, penso "ottimo, evitiamo" le mani vanno avanti a tremare circa boh 10 minuti? ho perso la cognizione del tempo onestamente.
mi riprendo, la cosa migliora ma una collega poi mi dice "eh devi imparare a montarlo perché X se ne va" della serie ok sorella ma HO FATTO PASTICCERIA, NON SALA, ALL'ALBERGHIERO NEI PRIMI DUE ANNI SU CINQUE NON TI FANNO FARE BAR MA SOLO IL CAZZO DI CAMERIERE ERGO OK IO IMPARO MA SE OGNUNA MI FA VEDERE MODI DIVERSI PER FARE LE COSE E NON STA LÌ A DIRMI "si, devi fare così" MENTRE LO FACCIO, IO COME SO COME DEVO FARE?
tra l'altro, non so come né quando, devo essermi tagliata con qualcosa perché ho l'indice destro con un taglietto ma non so da dove arrivi per cui bene.
in conclusione, il latte non mi si è più montato, mistero della fede, quella su cui ho sentito più critiche(X che se ne va tra tot) mi ha fatto vedere a fare la vaschetta di gelato, mi ha aiutato a fare un cono e una coppetta, a volte mi chiedo se sbaglio io a pormi o se sono gli altri che pensano che una volta che ti ho fatto vedere hai imparato a fare quello, della serie se Duplantis domani mi fa vedere come salta a 6.29m con l'asta non è che se prendo io l'asta al primo colpo faccio 6.29m, probabilmente mi ci incastro pure e vado di faccia sul materasso, boh dio caro.
ah si poi la titolare mi fa "sei lentissima" e poi subito dopo, essendosi probabilmente resa conto di aver fatto un commento un po' del cazzo "cioè sei un po' lenta per questo lavoro" io sapevo che non si devono fare le cose di fretta per evitare di farle male ma non mi sembra di avere la lentezza di una che ci mette 10 minuti a farti un caffè, cioè davvero, solo perché prima metto sotto la tazzina poi schiaccio perché non ho capito quanto tempo passa da quando schiaccio a quando esce il caffè(secondi) e non vorrei che mi scivolasse la tazza nella fretta e il caffè si butta perché esce e va nello scarico della macchinetta???
avevo bisogno di scrivere su Tumblr come facevo tipo tot anni fa, 2019 credo
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gcorvetti · 2 years
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Arte?
L'altro giorno ho visto uno short di un tizio di NY che odia le gallerie e per provare che tutto quello che si vede nelle gallerie è una presa per i fondelli ha appiccicato un suo quadro raffigurante un tentacolo di polipo verde e viola, onestamente fatto anche bene, al Moma di NY, naturalmente tutto documentato nel video, e con tanto di etichetta con nome e varie info come è consueto nelle gallerie, ha anche rischiato perché una tipa della sicurezza lo ha quasi sgamato, ma non si è resa conto che il quadro in quella parete, che era vuota, non c'era prima. Poi il video continua facendo vedere i visitatori della galleria che apprezzano il suo pezzo e che lo fotografano pure ignari di tutto; questo perché il tizio vuole dimostrare che quello che vediamo nelle gallerie non è arte assoluta, perché a decidere sono solo un pugno di persone (avvolte una sola), stessa cosa dice un tizio sul tubo che oltre a essere diretto con chi vuole fare arte e con chi la spaccia è anche incazzato con artisti che per lui, spesso anche per me, non sono artisti e che grazie all'alleggerimento della materia grigia dell'umanità e all'assuefazione alla monnezza vengono spacciati per artisti che fanno opere d'arte. Si è vero che come diceva Kandinskij l'arte è figlia del suo tempo e quindi ogni periodo storico ha la sua, ma certi pezzi saprei farli anche io che penso che un artista è una persona che riesce a fare qualcosa, non per forza innovativa, ma che solo lui riesce a fare; certo oramai ci sono tante persone brave che conoscono tante tecniche e possono benissimo intuire come ha fatto a farlo, ma sono sempre dell'idea che se 1000 persone fanno la stessa cosa su 1000 uno che sia artista c'è; un pò come lo studio che sto facendo in questi giorni sulla fluid o liquid art, ovunque su internet ci sono persone che si innalzano ad artisti sono perché mischiano il colore e lo spiattellano sulla tela, beh quello è, ci sono tantissime tecniche per farlo, ma spesso nei video che ho visto quando sembra che "l'artista" abbia finito e il pezzo sembra bello, ci da quel tocco e il pezzo diventa una merda, almeno per me, ho visto molti che lo fanno, poi ci sono persone che li comprano e quindi va tutto bene, chi se ne frega.
Ricordo un tizio che parlava proprio del fatto che oramai non esiste l'artista che pondera mesi per fare un pezzo è tutto legato al denaro si fa arte per venderla, dirai allora per cosa si fa, l'arte nasce lo stesso anche senza il bisogno del denaro, è un modo più semplice per guadagnare è vero, ma chi lo dice che i tuoi pezzi siano veramente artistici? I galleristi amici tuoi, quelli che guadagnano gonfiando il prezzo del tuo quadro per prenderci una grossa fetta di percentuale se ti va bene, se no ti danno 4 spiccioli e il resto se lo pappano loro inventandoti scuse su spese che non esistono, questo giusto per fare un esempio. Poco fa scorrendo FB ho visto delle foto della casa dell'arte di Tartu, alcuni volti li ho riconosciuto, persone che tempo addietro incontravo e con cui parlavo e che stavano sul loro piedistallo farcito di fogli di carta innalzandosi a grandi artisti, uno di questi mi diede un giorno alcuni suoi adesivi, su uno c'è della pancetta, su uno c'è scritto Jesus saves, e su uno una scritta in cirillico che non ricordo cosa significa, mi disse attaccali dove vuoi in giro per la città, gli dissi "contacci", arrivato a casa li buttai nella spazzatura, se quella è arte io sono Picasso; qua c'è un senso strano di glorificazione o di mistificazione di uno che fa un pezzo che secondo lui o chi lo espone è arte, nelle foto c'erano delle cornici dipinte così perfette che si vedeva che erano fatte col proiettore, un tizio che si spalma il colore in faccia e nel busto per poi spiaccicarlo nella tela, roba già vista nel secolo scorso.
Io ho come il bisogno di fare qualcosa e sto cercando la strada per farlo, non sono un artista visuale sono un musicista, anche se ho sempre studiato con curiosità la storia dell'arte a scuola, non so se sono un artista, su questo non tocca a me darmi l'appellativo, ho fatto fino ad ora 2 ready-made che per il tizio del tubo non è arte, ma i concetti che mi sono venuti in mente difficilmente sono rappresentabili in musica, quindi mi sono affidato ad oggetti che li rappresentano perfettamente, un giorno magari posto le foto, anche dei lavori futuri. Che dire, se non riesco a fare qualcosa che sia arte cercherò almeno di farlo per denaro, un pò come fanno tutti.
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destroyyyyy · 1 month
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senti io davvero ci ho sempre creduto a questa cosa ma veramente sta diventando parecchio tossica perché continui a comportarti in maniera che non è giusta nei miei confronti perché se giornalmente mi metti dei dubbi e ribalti completamente la situazione ogni volta che vengo a parlare anche se conosci la mia reazione benissimo capirai che prima o poi mi sento male per due motivi. davvero ti giuro io ci ho sempre creduto ma adesso sto cominciando a sentirmi male perché non sembra possa contenerti dal trovare nuove idee per distruggere tutto ogni giorno e io mi sento male ogni volta. non mi sento veramente a mio agio a continuare questa dinamica e credo che più va avanti più peggiori perché ogni giorno hai nuove idee che siano nevrosi o wrong timing e mi metto a credere e stare calmo e tu lo rifai da capo e ora mi sento davvero male a parlare e non so manco più che dire perché sono veramente boh non so niente. perché ogni giorno crolla tutto da capo. non credo onestamente che questo comportamento sia sano e se posso capire che ognuno ha le sue difficoltà non so letteralmente cosa posso fare perché non voglio entrare su ig perché mi viene la tachicardia. non riusciamo a parlare. mi dispiace molto che questa è la storia perché per me significava moltissimo. lo sai. credo che se ci vuoi ragionare ci devi ragionare da solo in questo momento perché non so proprio come aiutarti perché continuando a stare in questa situazione onestamente mi sto facendo del male da solo e non lo posso continuare a permettere per rispetto di me stesso e della mia vita perché in questo momento non ho le risorse per gestire questa situazione. spero che se mi rimetto a credere magari un giorno ci incrociamo capiamo e funziona perché davvero ci tenevo più di tutto al mondo veramente ma non so che altro fare in questo momento. spero che ci rimetteremo in sesto. se mi vuoi contattare sono disponibile (ricordate) perché comunque qui c'è sempre una persona che ormai ci conosciamo in qualche modo credo e mi puoi parlare e sono anche molto molto triste di tutto questo. god bless kid me metto a piange.
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sognosacro · 5 months
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Una volta ho mangiato un panino, a colazione.
Era tipo un sacco di tempo che nelle mie cellule non si scatenava una vibrazione positiva.
Avevo così fame e ho chiesto a questa persona se potevo mangiare un panino.
(ero costretta a mangiare la marmellata e tipo la odio, in più ero obbligata ad essere lì nonostante avessi impegni durante la giornata o essere lì perchè era lui ad averli. (poi onestamente non ero molto disposta a far entrare persone nella mia vita, in pochi sono entrati nella mia stanza, sono fatta così ma non lo sapevo allora) Poi c'era tutta la sua famiglia. E io rimanevo pure da sola la mattina e sgattaiolavo via per non veder sua madre che insisteva su farmi fare cose con lei, portarmi in macchina pure in stazione. Oddio fammi respirare non sono tua amica. All'inizio sembrava positivo. Poi non volevo altro che qualcosa di diverso e mi sono resa conto di aver bisogno della mia di famiglia, non di quel teatrino.)
Comunque tornando al panino. Mangiarlo e provare gioia o comunque vibrazioni cellulari di piacere mi ha fatta rendere conto che non la stavo più provando da un pò.
Tutto quel down emotivo è iniziato quando, mi sono aperta parlando del mio passato e non ho ricevuto dolcezza in cambio. Diciamo che il down cera già, ma stavo risalendo, lì sono stata uccisa.
"Come cazzo fai a sorridere dopo quello che mi hai fatto"
Io stupida dovevo lasciarlo subito, quando gli ho detto quello che mi ha fatto qualcuno lui mi ha risposto di aver tirato una sberla alla sua ex "ma ti prometto che non succederà mai"
Dopo tutte le red flag che ho ricevuto, cogliona io.
Per tipo 2 mesi non ha fatto altro che parlare della sua ex, al punto che gli chiedo se gli piace ancora e mi dice "perchè? sono con te" Si stiamo uacendo, ma non ti accorgi che parli continuamente di lei? (la cosa è continuata anche durante la relazione, una mattina si è svegliato e mi ha chiamata con il nome di lei. Dio.)
"ma no ci siamo lasciati da 4 mesi"
Si ma non dovresti nemmeno più pensarci no? Li ho percepito il suo bisogno di stare solo ed elaborare la sua rottura e la mia impossibilità di staccarmelo di dosso.
(Lì il mio intuito mi ha detto "se non riesci vuol dire che sei...")
Poi figuriamoci i miei di bisogni. Stavo solo cercando di andare avanti.
Ma sti babilonesi borghesi troppo viziati hanno rotto il * (e non cel ho con i ricchi) ma con quelli che rompono il * e fanno i drammatici esprimendo la loro vita in maniera esageratamente dispotica.
Poi madonna, manco si accorgono di avere tale dono tra le mani.
(e si metaforicamente potrei riversare tutto questo discorso su di me)
Però queste persone non hanno capito. Uno viveva in una grotta perchè rifiutava la madre adottiva, quando sono stata invitata da loro in Italia mi sono mega incazzata con lui. "Tu mi stai facendo una testa enorme su quanto fa schifo la tua vita quando hai una famiglia che ti cerca e ti aspetta ed è pure ricca?!"
Scusa se te lo dico, ma sei stupido? Posso capire che lei non è tua madre, ma la vita ti sta dando una seconda possibilità di avere quello che meriti nella vita e tu lo butti nel cesso per una donna che ha messo te e tua sorella in un orfanotrofio, per darvi una vita che lei non poteva darvi. Sicuramente non si aspetta un grazie, ma perlomeno rispetta e accetta quello che la vita ti sta dando. "e ma ci sono donne che non possono avere figli e forse un motivo c'è" Lei non ti ha chiesto di essere suo figlio, semplicemente quando ha visto voi due si è innamorata e ha scelto di prendersi cura di voi. Non esiste la madre perfetta, pensi che la mia sia meglio?
Poi un cazzo. Il panino..
La gioia di vivere si è relegata a un panino.
Ma ora non c'è più bisogno no? Non c'è più sta gente di M
Tra tutti e due non so chi è il più leso.
Poco importa.
Io ho i miei panini adesso. E sto bene.
Si certo, come se il pane attutisse la ferita.
Quale ferira poi. Nel mio intelletto forse per aver scelto gente del genere.
Forse sono solo incazzata con me stessa.
e bho non posso cambiare le cose, dicono che devo perdonarmi e lasciare andare, ma quanto è vero?
Poi sti panini. Mi ricordano la mia infanzia e i pic nic. E le tristi cene con mio padre quando non aveva voglia di cucinare quando sapeva già che andavo a trovarlo.
Quanta gente è capace di fare gesti carini? Spontanei?
Bah. Sono stufa. Richiudo sta merda nella tomba
Non so perchè a volte si risveglia.
Forse per sputarmi in faccia.
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old diary entries. last edited date: 24 gennaio
#thatawkwardfeelingwhen you realize you’re a bad person whoopsie daisy
Non sono né bello né brutto né niente di niente
Totalmente mediocre totalmente mediocre totalmente mediocre non mi merito un cazzo e quanto mi dà fastidio che non parliamo praticamente mai e che chissà quando cazzo lo rivedo e che palle
A volte tipo ora spero che mi lasci onestamente perché tra ocd e il fatto che non mi caga di striscio sto una merda e giuro che non avrò mai più a che fare romanticamente con una persona dopo. E adesso ho paura che questo significhi che non lo amo abbastanza e che non dobbiamo stare insieme perché ocd etc. ma sinceramente purtroppo o per fortuna sono troppo stanco per darci peso come prima sono veramente scoglionato no cioè nel senso ovvio che ci sto malissimo ci sto di merda forreal perché pensare ste cose fa schifo odio dovermi mettere costantemente in discussione e poi sentirmi una persona orribile ma io mi sento orribile sento di essere moralmente – per quanto non abbia senso perché che palle – una persona di merda e dopo l’esame di oggi sento di non voler neanche più continuare a studiare quello che studio che palle veramente come un esame mi abbia completamente tolto l’entusiasmo per qualunque cosa che stavo facendo ero così felice genuinamente di star facendo questa facoltà e oggi mi ha spento completamente e spero che se ne vada questo sconforto perché sono così stanco di sentirmi così continuamente intrappolato nell’imbarazzo di fare le cose perché sono veramente scoglionato di essere un’ameba che non fa e non vuole fare niente sono stanco di essere così sono stanco stanco stanco porco dio sono stanco stanco dio cane stanco. Non so neanche più come ci si sente a essere interessato in qualcosa e ieri sera invece per quanto fossi ansioso e nevrotico avevo voglia di leggere tutto quello che avevo salvato sul PC ero così contento di star studiando e oggi invece mi sono scontrato con la realtà del fatto che non valgo veramente un cazzo non valgo un cazzo di niente e sono esattamente uguale agli altri stronzi che mi stanno tanto sulle palle e che sono mongoloide esattamente come loro sono esattamente come loro e non ho alcun diritto di sentirmi né meglio né peggio perché sono mongoloide sono mongoloide esattamente come loro e continuo a dirlo non valgo un cazzo e lo dico perché è vero e lo dico qui perché mi sono rotto il cazzo di parlare con la gente del fatto che sto male mi sono rotto il cazzo di parlare con la gente e non sentirmi meglio perché sta stronzata che parlare con gli altri ti fa sentire meglio non so chi cazzo ce l’abbia messa in testa ma non è un cazzo vero fa solo male come riaprire le ferite e non ne vale la pena perché la gente non ha il potere di farti stare meglio la gente giustamente non ha idea di che cazzo dirti quando vai da lei e parli di certe cose e l’unica cosa che ha da dirti è “che palle” o “non so che dirti” o “mi sento esattamente come te” e quindi parlare non serve veramente a un cazzo. Non serve parlarne con lo psicologo che ti dice stesse cazzate inutili assolutamente inutili e non solo – si fa anche pagare fior di soldi per dirtele. Vaffanculo vaffanculo ma io che cazzo devo fare per stare meglio? Che cazzo devo fare? Che cazzo devo fare devo continuare a tirare avanti così perché non ho altre opzioni finché sarò così rassegnato che non me ne fregherà più? Tornare  a essere completamente indifferente al mio stesso stare di merda e darlo come stato naturale delle cose finché di nuovo non  mi ricorderò che sì esistono delle persone che incredibilmente funzionano e fanno quel che devono e non ci pensano. Non so che cazzo devo fare non voglio tornare in quel modo perché almeno adesso mi illudo che ci sia qualcosa di meglio ma allora forse è ancora peggio perché in fondo so che per me come per tante altre persone non è un’opzione questa cosa di stare meglio non si sta mai meglio e basta è una continua lotta che devi fare per tenerti sempre in equilibrio e questo equilibrio è una cosa che devi lavorare per mantenere e fare tanto di quello sforzo per mantenere e io so che non ne vale la pena ma non posso di certo ammazzarmi perché ormai mi si sono accollate troppe persone e anche se nonn ci fossero queste persone ci sarebbe la mia famiglia e anche se onon avessi la mia famiglia forse avrei troppa paura per farlo ma forse non avendo nessuno al mondo troverei più coraggio e smetterei totalmente di avere remore a riguardo. Ma questo non posso saperlo. Ormai sono così questa è la mia vita e  non ha senso chiedersi che forse le cose sarebbero diverse se fossero diverse cioè non ha proprio senso come domanda non posso saperlo nessuno può e sono veramente scazzato vorrei solo smettere smettere smettere smettere basta
Mi sento triste stanco scoglionato basta  
Ho pure già fottuto la batteria del pc forse o forse no boh
Comunque niente sono veramente stanco di stare così e vivere col peso della merda che ho fatto e che farò e che non starò mai meglio e che sto male e sto male perché non è possibile non stare male perché società etc. vabbe
Non so più che fare. Ovviamente non farò nulla perché non c’è niente da fare. Vorrei tanto smettere di scrivere, ma non ho nessuno con cui parlare. Sono una persona molto sola e molto triste circondata da persone ancora più tristi e sole di me. Allora non c’è nulla da fare. È tutto molto avvilente, non mi stupisce il fatto che non conosca una singola persona felice. Non c’è alcun motivo per esserlo. La persona che dovrebbe essere la più vicina e cara a me non fa altro che stare a letto tutto il giorno. Quando gli sono vicino cerco di mettergli a posto la camera, ma è inutile perché ogni giorno ributta tutto sul pavimento svestendosi. Non lo biasimo, non mi dà fastidio rifare la stessa cosa, non è quello che mi fa stare male. Mi sento molto male a pensare che sia una causa persa. Forse ha solo bisogno di riposarsi. Forse un giorno finirà. Forse qualcosa dentro id lui cambierà, per nessun motivo, come a volte succede a me. Una molla scatta e all’improvviso tutto si allinea. Forse succederà. È l’unica cosa in cui rimane da sperare. Ha cambiato di nuovo antidepressivo, ora prende l’Anafralin. Non so cosa dovrebbero renderlo diverso dalla sertralina, venlafaxina o fluvoxamina. Non credo cambierà nulla. Non saranno le pillole a renderlo una persona diversa. La cosa più logica per entrambi e per gli altri che conosco sarebbe morire. Nessuno ha niente da offrire. Forse Sergio ha ancora abbastanza energia per dedicarsi alle cose che ama. Io non ho più niente. Non amo e non odio nulla e nessuno. Sono completamente vuoto e inutile. Oggi cerco almeno di guardare qualche video su YouTube su Hobbes, non riuscirò a stare sui libri. Domani mattina cercherò di fare meglio. Spero anche di dormire stanotte, mi si stanno invertendo di nuovo i ritmi e questa cosa non mi piace.  
Sono ancora demoralizzato dall’esame dell’altro giorno, ma alla fine ho accettato il voto perché so di non poter fare di meglio. Non sono per niente tagliato per questo corso, non ne ho la capacità, ma come sempre non potrei fare certo di meglio. Quindi mi rassegno. Forse non sto così male come penso di stare. Sono più che altro una persona sgradevole.
Penso di chiedergli scusa dopo. Non avrei dovuto dire quelle cose, non fanno altro che farlo irritare nel migliore dei casi e rattristarlo nei peggiori. È totalmente inutile dire quella roba, ma del resto io stesso sono inutile, quindi non c’è altro da aspettarsi. Non lo dico con tristezza, non provo tristezza, sono sempre e solo un po’ scocciato da tutto e tutti. Non mi sento mai me stesso perché ormai non penso di esistere. Mi sento più che altro un simbolo. Però purtroppo esisto davvero e sono una pietosa scusa per una persona, quindi…
In ogni caso io ci ho provato ad amare le cose che amavo. Ho provato a entusiasmarmi per i libri, i film, studiare, perfino disegnare, o scrivere come ora – anche se non lo faccio perché mi piace, ma per sopravvivenza – e non è servito a nulla, non sono più niente. Sono un’ombra fastidiosa.
Adesso andrò a guardare un film e a far finta che questo mi piaccia molto. In realtà non è così e guardare qualunque cosa che duri più di 45 secondi è uno sforzo immenso, ma lo continuo a fare sperando di abituarci il cervello.
17.01.2022
Ho deciso di iniziare a mettere la data e renderlo una sorta di diario, devo solo fare attenzione a dove finisce per la questione del cloud etc. vedo se riesco a spostarlo su questo pc di modo che non rischio di farlo vedere a ilya quando gli do il computer vecchio. Stasera dovrei uscire con un amico, non ne ho per niente voglia
Vorrei solo restare qui a letto, scrivere, guardare ancora un po’ la serie che ho iniziato. Ho iniziato Hannibal. Non è male, ma è molto frustrante. Sono molto preoccupato per molte cose, allo stesso tempo mi sento tranquillo come se tutto questo non mi toccasse, come se non mi toccasse il fatto che dormo di nuovo di merda, che non ho assolutamente voglia di fare nulla, che non mi entusiasma niente di niente, che vorrei tanto avere un modo per farla finita, che il senso di isolamento dagli altri cresca ogni giorno, che gli esami si avvicinano e io non sto studiando, che sto diventando una persona inutile e sgradevole. Non mi interessa assolutamente nulla. Inoltre le mie capacità di battere al computer sembrano molto meno buone del normale, ho fatto molti errori scrivendo questo. Forse devo solo darmi tempo per riflettere.  
Forse è bene fare immediatamente una scaletta di cose di cui vorrei parlare con l’incompetente che mi segue al momento, a prescindere dal fatto che possa essere successivamente seguito da altri incompetenti dopo di lui, ma del resto non mi interessa riiniziare da capo. Temo che dovrò fare tutto da solo.
Ad ogni modo, devo discutere  
La mia apparente insicurezza nell’affetto che prova Ilya per me, derivata dall’abitudine di mia madre di dire che nessuno in casa le vuole bene etc.
La mia totale disillusione nel sistema che dovrebbe supportarmi nella transizione
Il fatto che mi comporto in modo eccessivamente diverso dal mio essere normale durante le sessioni
Quanto cazzo odio questo settore della medicina ora che ci penso
Comunque, non ho più voglia di scrivere o di fare questa lista, penso che andrò a leggere. Naturalmente tutto fuorché materiale per l’esame. Ammetto che questa tastiera ha davvero un bel feel al tatto, ma preferirei comunque una tastiera meccanica. Magari con switch marroni? Credo che siano una via di mezzo. O gialli, ma credo siano più difficili da acquistare.  
R-OCD logs — entry 1
I started seeing a therapist last December. In only three or four sessions, he diagnosed me with R-OCD and depression. Apparently, my gender dysphoria does not only exacerbate, but even cause the problems to the extent that treatment without HRT wouldn’t suffice, he said.
He quickly added it was not a matter of skills or lackthereof, but that my gender dysphoria caused depression, which, in turn, causes obsessive patterns. This is obviously a very reductive picture. I don’t know if he truly thinks that my gender dysphoria is the sole cause of my so-called depression, or if he was just suggesting that while other things play into it, my dysphoria has a largely more significant impact. Either way, I would also disagree with both of these theories. I am completely disheartened in everything, from the thorough incompetence of institutions to my personal relationships. That does not stem from the dysphoria. It stems from the fact that things just aren’t… good. “Good” or “bad” obviously have no inherent meaning, moral compasses are hard to define. I just mean that nothing has a good influence on me. Not the company of others, not the fulfilling of my academic duties (which I am obviously not fulfilling anyway). And I understand every therapist seeks to maximise the individual dimension of the problem — rather than actually frame it in a system of experiences, of machines that we are all unwillingly plugged in since the day we are born— and I also understand that this is a very misleading and dishonest thing to do. To say that not running to HRT would make me a lost cause is a very bold statement! But naturally he did not seem too bothered.
A lost cause. Huh. Perhaps. I know why I am the way I am, for the most part. The gender dysphoria shaped me, but I doubt solving that would make me any more palatable to therapy and its dishonest means. 
Anyway, I am disappointed in yet another person. Maybe disappointment requires expectation. I am not sure if that was there in the first place, and I am not interested to dig deep in my heart’s diary entries to find out.
On another note, my sight might be getting worse. What a pain.
We’re plugged into a machine, and this machine runs on blood, and this machine is perpetually dying and resurrecting, and we’re all tired. Of course I’m depressed. What a douche.
He’d probably say I’m escaping from my responsibility to make myself feel better — or maybe he wouldn’t say this at all — but that’s stupid. Maybe there are ways to make myself feel better, that aren’t outright self-deceit. But I’m not ready, and we’ll see. 
I started lying to my boyfriend, and I don’t intend to stop. I’m going to keep telling him I’m fine, I have to protect him. It deeply, profoundly clashes with my total victim complex, but I’ll have to sort that out.
We’ll see. I’ll still schedule a couple more appointments at least, see if he can be of any use to me.
Peace out. OCD sucks, btw.
It’s just a burning memory
We don’t have many days
Late afternoon drifting
Childishly fresh eyes
Slightly bewildered
Things that are beautiful and transient
All that follows is true
An autumnal equinox
Quiet internal rebellions
The loves of my entire life
Into each other’s eyes
My heart will stop in joy
A losing battle is raging
Misplaced in time
What does it matter how my heart breaks
Glimpses of hope in trying times
Surrendering to despair
I still feel as though I am me
Quiet dusk coming early
Last moments of pure recall
Denial unravelling
The way ahead feels lonely
Back there Benjamin
And heart breaks
Hidden sea buried deep
To the minimal great hidden
Sublime beyond loss
Bewildered in other eyes
Long term dusk glimpses
Gradations of arm length
Drifting time misplaced/replaced
Internal bewildered world
Burning despair does ache
Aching cavern without despair
An empty bliss beyond this world
Libet delay
Mournful camaraderie
Post awareness confusions
Temporary bliss state
A confusion so thick you forget forgetting
A brutal bliss beyond this empty defeat
Long decline is over
Place in the world fades away
It’s not the loneliness, it’s not the aimlessness, it’s the boredom that consumes me the most. I step foot in my room and sit down at my desk, having no idea what I am doing and why I am doing, but knowing that I am not interested in it in the slightest, no matter what. I never feel like doing anything, it’s a grey thick goo that consumes everything from within and erases every bit of me. Sticky and unresolved. I am absolutely undeniably bored. I think I will go mad if I don’t succeed in finding something that interests me soon enough. I will go mad. It’s not the loneliness, it’s not the aimlessness, it’s the boredom. I am bored all the time in a painful sort of way. My heart getting split in two, and that grey glue coming out from the cut flesh. I am so unbelievably tired. I could sleep at any given moment, in any given place. No energy at all, no investment, no commitment, no arousal. Plateau.  
Everything I do is performance, no genuineness behind it. I’m simply a replica, a sign, an observer. I carefully put up a persona, even in my own bedroom when no one is watching. I watch the movies my friends like, I read the books people talk about on the internet, I build a niche, a micro-echo chamber of people to copy from. You can shake my stone-cold hand, feel my heartbeat from under my neck, leave red marks on my skin, inquire me about my activities and find they are no different from most people my age, maybe even find me agreeable. But I am simply not there.
The way I talk is getting more and more confused by the day. I stumble upon words and form incoherent sentences. My brain is getting slower. I fear I am retarded in some way. I can’t resolve simple problems. I can’t coordinate my actions, I can’t do “time-management” (never could, to be fair). I move from room to room, road to road, and forget. I find it difficult to memorize streets, can barely remember how to get to my best friend’s house.  
Staring at the world through the looking glass. No investment whatsoever. A never ending farce turning tragedy and then farce again. My words and ideas are mere references, none of it is original, nor is it outstanding, copy of copy of copy. Maybe I am disgusted with everyone’s mediocrity because it mirrors my own back at me. I can’t make sense of it.
I pick apart my every feeling until I don’t have to worry about feeling it anymore, only about analyzing it. I attribute to every emotion a grandiose, almost religious meaning. Everything must mean something, everything an holy sign from the angels. Ironic, coming from a staunch atheist. It took a mental disorder to please my family and make me a believer.
Syllables get stuck in my tongue and letters get mixed up. They swap places, change their sounds, their quality, their length or accents, and people look at me weird. It makes me ashamed. I’m clumsy with my words the way I am with my hands, knocking things down, spilling, cracking, pouring, smashing, breaking. It makes me ashamed. It makes me ashamed. It makes me ashamed.
I look at women, and my adoration for them has turned into lazy, off-handed vulgar thoughts. I used to take in the sight of them like you would with a Greek statue. Now I see parts, fragmented, obscene, unceremonious parts. And it doesn’t affect me in any way, it’s like looking at grocery store price tags.
I naively ask “how do I stay motivated?” and the answers are “keep your eyes on the final goal! Remember why you’re in this in the first place!” and… there is no final goal. I have no idea why I do what I do. I have no goal from my future. I didn’t even realize I’d have to live this far. I’ve never had ambitions, now less than ever. I don’t care about a PhD, not that I’d be able to get one, I don’t care about a job in HR or a master’s degree. I dread the thought of joining academia. I don’t know why I keep telling people I want to do that. Maybe it makes me sound smart. I’d much rather be a corporate slave, honestly.
The image of slitting my wrists enters my mind often. It used to bring me comfort and relaxation. Now it’s just there. Blood everywhere, staining floors and ceramics. I can’t do that to my own mother and to whoever will have to clean that up. I can’t hang myself, the chandelier wouldn’t take it. Jumping from the third floor doesn’t seem high enough, and I’m too cowardly to do that. ODs on over-the-counter pills are hard to pull off, slow, painful, and feminine. I can’t get a gun.  
I eat too much just to concentrate on something else and then I feel disgusting about myself.
I have to walk this off tomorrow. I can’t believe how much I ate today.
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tuttinessuno · 2 years
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Ciao come stai ? Ho letto della tua pancreatite.. spero tu stia meglio. 🫶🏻
Volevo dirti che ora sono in terapia e anche se sono le prime sedute almeno so che ci sto provando, che sto facendo qualcosa per me..
E invece oggi so che non tutti ascoltano col cuore, che molte persone preferiscono sentire cos’hai da dire senza realmente capire, che in tanti non sono nemmeno in grado di ascoltare il rumore che fa il silenzio.
Che parole hai usato e quanto è vero ?!! Sento che questa frase sia fatta apposta per me..
Ho sorriso vedendo la tua foto di Bologna ( è Bologna vero ? ) con le luminarie natalizie : mi ha ricordato la camminata fin sopra il santuario di San Luca , un’estate lontana. Che nostalgia! 🥲
Per il resto cerco di non mollare, anche se certi giorni non ho voglia persino di svegliarmi ed è difficile dare un senso alle cose ..
Ti auguro buone feste e un anno migliore di quello passato ma soprattutto ti ringrazio perché nel tuo piccolo mi hai fatta sentire meno sola!
https://m.youtube.com/watch?v=SjENPPTzybQ
Ciao piccolo tesoro.
Non so chi tu sia e non ho assolutamente idea di chi tu possa essere, ma mi fa comunque tanto piacere sapere che hai iniziato la terapia e che hai iniziato a fare qualcosa per te stessa. Sarà un percorso probabilmente un po’ lungo e in certi momenti penserai di mollare tutto, però tu cerca di tenere botta e di ricordarti che quelle saranno solo fasi transitorie, destinate a finire e a risolversi.
Mi fa molto piacere che tu ti sia ritrovata in una frase che ho scritto io. È un testo molto personale, quello, ma sentivo il bisogno di scriverlo anche se onestamente credevo non fosse scritto bene come avrebbe dovuto, per rendere il concetto.
La foto è di Bologna, sì. È stato molto bello vedere le luminarie e l’albero di Natale oggi, insieme a mio papà. L’ho accompagnato a fare un piccolo intervento (andato tutto bene, fortunatamente) e al ritorno ci siamo goduti lo spettacolo della città tutta illuminata! Anch’io, comunque, una volta ho fatto una lunga camminata su per San Luca, in seguito ad una specie di fioretto. Ne ho un bel ricordo, tutto sommato… anche se… va beh. 🙏🏻
Lo so che è difficile certi giorni trovare un senso alle cose, tirarsi giù dal letto e fare ciò che bisogna fare. Vivo questa sensazione perennemente sulla mia pelle da così tanti anni… e nell’ultimo periodo mi succede sempre più spesso ed intensamente. La mia pancreatite rimane ferma lì dov’è. Avevo una visita d’urgenza prenotata una settimana fa che ho dovuto saltare perché sono rimasta giorni bloccata a letto. Oggi il medico, vedendo che la situazione è rimasta invariata e che il dolore all’addome è rimasto uguale, mi ha prescritto una nuova impegnativa d’urgenza… vediamo cosa salterà fuori dall’ecografia. Per il resto, io vivo di alti e bassi. Non credo che la terapia del mio psichiatra stia facendo effetto, ma per il momento non posso cambiarla. Spero con l’anno nuovo di trovare la terapia giusta, perché gli sbalzi d’umore sono sempre di più e mi stremano completamente. Sono più i giorni di down che di up. Ed anche i momenti di up, alla fine, nascondono sempre un malessere che è destinato a scoppiare in una crisi poco dopo.
Adesso cerco il link di YouTube. Dal messaggio così non riesco a selezionare il link né a cliccarci su.
Ricambio di cuore gli auguri di buone feste e di buon anno nuovo. E ti abbraccio forte. ❤️
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heresiae · 2 years
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I'm not ok
È un brutto periodo, causato da una cosa che, vista alla lontana, dovrebbe essere una cazzata, ma non lo è.
Questa cosa ha scatenato una serie di crolli emotivi dentro di me. Roba che stava in equilibrio precario come una partita di Genga che sta andando avanti da troppo tempo, è crollata male causa rimozione di cubetto scaraventato via da un calcio degno di un judoka olimpico.
Questo significa un paio di cose:
sono in stasi. le energie che sto utilizzando per tenermi insieme sono tali che il resto è tutto in secondo piano. igiene casalinga? nope. ordine? ahahahaha! lavoro? a malapena. implementazioni casalinghe? non ci pensare nemmeno. progetti personali? non esistono.
non posso frequentare nessun tipo di persona che assorba anche solo minimamente le mie energie.
Ci sono persone per cui faccio eccezione ovviamente, perché ci sono persone che non importa in quale stato emotivo tu sia, se hanno bisogno di te ci sei. E poi ci sono quelle che ancora non sono entrate nel circolo dei privilegiati, che vengono a domandarti attenzioni per delle cose a cui tu hai cercato di dargli gentilmente la soluzione in maniera soft e indiretta, indicandogli la via, aprendoti a confidenze ed esperienze personali, che invece insistono nel rimanere nel loro brodo e poi voglio comunque essere ascoltate, indirizzate e confortate.
Al momento non ho tempo ed energie per queste persone, ma non so come dirgli di levarsi dal cazzo e tirarsi insieme (perché non ha più 15 ma 30 suonati, e le soluzioni le sono state offerte tutte in quasi due anni di amicizia, ma lei le ha buttate al vento una ad una e ora sta facendo il "altro giro altra corsa") senza sentirmi una merda (e sentirla vittimizzarsi ancora nel "tutti mi abbandonano". fatti du domande. o meglio, valle a fare alla psicologa. ho visto come ha reagito quando un amico comune ha detto "mo' facciamo che basta" e non è stato bello).
E onestamente è una cosa che mi fa chiedere se ci voglio ancora essere amica.
Se avete consigli fate pure.
Il ghosting non è accettabile: 1) non molla, 2) alla nostra età, a meno che non siano stalker, non è più una soluzione.
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buonasera lettori, non ho più dato aggiornamenti riguardanti la situazione da Yamamay, probabilmente neanche vi chiederete il perché, poco mi importa.
il 21, quando ha finito il suo turno, la store manager mi ha preso per parlare, mi aspettavo mi dicesse che non mi rinnovano e, udite udite, il mio intuito aveva ragione, udite udite, anche sulla motivazione perché a quanto sembra siamo in esubero di personale e non c'è posto per me nemmeno in altri negozi, in più, a quanto mi ha detto, devono spostare anche due mie colleghe proprio a causa di questo esubero nel negozio di yamamay più grande d'Europa.
peccato che ieri sia saltato fuori che due da un negozio della provincia di Milano si sono licenziate, una già da tempo, ergo, due posti ci sono, non solo, oggi ho scoperto che vogliono spostare una mia collega in un altro negozio.
morale, togli quattro persone da un negozio così grande, per fare cosa? prendere altri stagisti al mio posto, cento su cento, dirò alle colleghe di aggiornarmi a riguardo, perché sono ben curiosa.
giovedì porterò un regalino, pensavo di comprare una piantina grassa per ognuna e mettere un bigliettino con il loro nome sopra, magari anche qualcosa dentro, non lo so, poi vedo, magari solo ad alcune.
non ho reagito quando mi ha detto che non mi rinnovano, onestamente me l'aspettavo visto come mi trattava "bene" nell'ultimo periodo, non sto reagendo a riguardo da tre giorni, so solo che mi stanno pesando questi ultimi giorni, come se non finissero mai e come se il giorno dopo non arrivasse mai, questi mesi sono volati, ho legato con quasi tutte, con chi più e con chi meno, con alcune vado più d'accordo che con altre, mi mancheranno ognuna per motivi diversi, paradossalmente anche la store manager probabilmente.
spero di non piangere l'ultimo giorno o giovedì quando saluterò la collega con cui vado più d'accordo(che ha 16 anni più di me quindi potrebbe pure essere mia madre) come sto facendo ora.
non starò qui a scrivere come altro mi sento a riguardo, altrimenti viene un post da Lara del 2014 e non mi va.
buonanotte lettori.
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lonelysmile · 3 years
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vorrei dire una cosa anche se magari risulta un po' da bm (anche se non credo di esserlo, ho 21 anni lol) but qui penso di poterla dire in totale serenità.
ultimamente è un periodo un po' pesante, causa uni, perché sono al terzo anno e sto facendo studio/lezione la mattina e tirocinio al pomeriggio. ho sempre cercato, soprattutto nei momenti down, di appigliarmi a qualche personaggio famoso che mi facesse svagare (non so se capite cosa intendo) tipo cantanti, attori e via dicendo. sentire in questi ultimi giorni buone notizie sul patteo messina ammetto che è stato fonte di svariati sorrisi e buon umore, quindi lui è un po' il mio personaggio famoso "comfort" attualmente e nulla, ci tenevo semplicemente a dirlo anche come sfogo personale so grazie teo ✨
la me di sei mesi fa è totalmente incredula per la me di oggi che sclera per dei calciatori, ma le cose cambiano no? e onestamente sono contenta di aver rivalutato questo mondo e di esserci un pochino entrata. FINE
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gcorvetti · 2 years
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Ed è finito.
Anche quest'anno come tutti gli altri sta per finire, cosa ho in serbo in questo post, niente, lo faccio in italiano come sempre, battutone.
In questi mesi sono cambiate alcune cose, come di solito capita quando si prova a fare qualcosa e attorno a te cambia tutto, in primis il gruppetto (oramai ridotto a 3 elementi compreso me) si è definitivamente sciolto, vuoi per gli impegni, vuoi per la differenza di visione che è cambiata in me, fatto sta che non li sento più, l'ultima volta ho chiesto se erano vivi uno ha risposto 'più o meno', l'altro mi ha fatto capire che loro si divertono come sempre anche senza di me, confermandomi che hanno una chat alternativa a quella dove scrivo io. Come dice Doc Spock :"Mandali a fanculo, diglielo, cazzo te ne frega", è vero caro amico, sarebbe da dirglielo ma vorrei farlo in gran stile in modo che loro capiscano che sono dei cazzoni e hanno perso una persona valida, questo sempre se gli interessa cosa che non credo proprio. Chiusa sta porta.
Dal primo del mese ho iniziato un corso di marketing, a che mi serve? Partendo che l'aspettativa per il corso era grande e invece alla fine non è altro che un'accozzaglia di informazioni buttate li in video che non spiegano niente se non una massa di concetti validissimi per carità, anzi preciso che sto imparando molte cose, ma il corso è fatto male (stringendo), non ti spiega niente, ti danno dei file (fogli di calcolo già compilati, PDF e word) dove devi inserire i dati per la maggior parte dei casi e da li crei la tua campagna marketing, si ok, li ho anche capiti i file, ma spiegarli sarebbe stato il massimo, invece di dare solo delle informazioni random su concetti e prassi da usare. Va bè finisce il 29 con un esame che onestamente non frega un cavolo di superare, anche perché il corso è pagato dal fondo di disoccupazione e quindi mi daranno sto foglio di carta che metterò nel cassetto insieme agli altri. Allora perché lo sto facendo? Un mese fa circa pensavo fosse una cosa indispensabile per l'andamento del mio business della stampa 3D, sicuramente una volta finito e messo in pratica quello che ho imparato qualcosa la riesco a tirare fuori, che poi il tutto si riduce in denaro, si l'idea è cercare di vendere le stampe 3D per sbarcare il lunario, come dico sempre da una vita 'non voglio diventare ricco, ma vivere decentemente'. Questa è un'idea che ho da qualche anno, quella di diventare indipendente da un lavoro tradizionale e crearmene uno che mi calzi a pennello. Farò un resoconto del corso alla fine.
In tutto questo si avvicina il natale, che chi mi ha letto in passato sa che odio profondamente, la fine dell'anno la festa più inutile che l'umanità abbia mai concepito, dopo il ferragosto naturalmente, sfido chiunque a dirmi quanti fine d'anno belli ha passato, io forse uno in diciamo 40 anni perché quando sei piccolo non credo che hai il concetto di fine d'anno, forse del natale perché ti becchi i regali.
La musica, questo mega tasto dolente, diciamo che la tendinite e il tunnel carpale sono quasi un ricordo, ho ancora qualche dolorino e problema ma ho già fatto alcune sessioni di chitarra, giusto un'ora, e devo dire che fra un pò sarà totalmente riabilitato a suonare, diciamo che dopo il corso e con l'anno nuovo mi ritaglierò un orario e mi rimetterò in carreggiata. Ora come ora non so con quale dei progetti che ho in cantiere inizierò questo nuovo segmento musicale della mia vita, l'ennesimo, forse il più difficile per via del posto, della gente ecc ecc, ma di sicuro quello che voglio di più, suonare. A tale proposito ieri ero andato a letto presto, perché nella mia mente volevo svegliarmi presto e fare più cose, sto corso mi ruba dalle 2 alle 4 ore al giorno non poco, ma invece mi sono messo a letto e non sono riuscito a prendere sonno se non alle 4 più o meno, quindi oggi niente sveglia presto. Ho pensato a quella frase della consulente per le idee imprenditoriali, no non quella che diceva direttamente cambia articolo questo non lo venderai credimi non otterrai nessun prestito ecc ecc, solita gente del cazzo che non fa altro che essere negativa nei confronti degli altri solo perché ha una vita di merda e deve rendere una merda anche quella del prossimo, va bè lasciamo perdere sto aspetto degli estoni che sono un popolo retrograde; la frase era :"Se dovessi fare una cosa sola, cosa faresti?" Questa notte mi sono interrogato su questa cosa, nel colloquio ci pensai un pò e risposi musica, perché è la mia specializzazione, ma dovrei cambiare posto, come quella storiella dell'acqua che costa di più a seconda del posto dove la vendono penso che non sono nel posto giusto e non riesco a valorizzarmi come dovrei. Non è la solita scusa, ho provato e ho tastato il terreno con le mie mani, questo paese non è un paese per artisti, si ci sono gli artisti se quelli che fanno il minimo del minimo si possono chiamare artisti, se quelli che non escono dalla loro confort zone si possono chiamare artisti, nonostante non mi interessi molto quello che fanno gli altri, lo trovo solo intrattenimento che è il minimo (come fanno loro), ma penso che in questo paese non ci sia ne la cultura ne la mentalità adatta a supportare gli artisti che fanno qualcosa di nuovo o di inedito. Detto questo e per concludere, invece di continuare a scrivere le stesse cose su quasi tutti i post tanto non penso che le cose cambiano, e, restando positivo (che è dire tutto e niente per me) vado avanti con le mie idee, che siano valide o no, che mi portino qualcosa o meno, ma sono idee mie e le coltivo in questo posto congelato.
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sognosacro · 1 year
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Oddio, ora lei, che te la sei fatto davanti a me, una delle tante .-. Scusa, ma mi fa veramente schifo.
Non riesco ad amare questa parte di te, proprio mi sale la voglia di violentare questa cosa. Questo carattere.
Il modo in cui mi hai trattata in passato.
E il modo in cui ora mi disprezzi.
È priprio quello che sto facendo a me.
Proprio un rigetto spontaneo
Perchè cazzo mi sta sul cazzo qualcuno che mi da cosí fastidio con i suoi modi di fare dispregiativi su tutti gli altri, persino su chi si porta a letto.
"io non credo che siamo monogami"
Queste parole mi fanno della violenza.
Io posso capire che esistono quelle relazioni aperte, ci sono passata e onestamente è piú stressante e superficiale di andarsi a comprare un paio di scarpe.
Mica ti compri il negozio perché "trovi che sia egoistico sceglierne una" come se quel paio di scarpe valesse meno del resto.
Cristo dio porco santo medio di calzatura.
Io proprio non riesco ad esprimere la mia emozione.
Non so se ridere o incazzarmi
O pentirmi di aver detto si per paura di non averti mai
Poi per cosa.. Che razza di situazione era quella?!
Io non so a cosa sei stato abituato prima di me, e tu non lo sai nemmeno di me.
Quello che so è che io ho passato piú stress emotivo con te che con qualcun d'altro. E questo non è un paragone, è che quello che mi fai provare è piú forte dei traumi, figurati se ti impegni cosa puoi farmi provare.
Quindi accetta la tua cristo dio di responsabilità e apriti con me
Ma fai quello che vuoi, per me puoi anche scegliere di uccidermi, basta che fai una cosa e la fai fino in fondo essendo cosapevole e sicuro che per te è la cosa giusta da fare. E farla cazzo! Non dire si, poi no, poi forse, poi si ma vado e non so se torno oppure si, ma non ci sono, che cazzo è questo. Non sono mica un panino.
Ok forse uccidermi no, perché è passato anche quello, peró è solo che quello che scegli non posso controllarlo io è solo che sta situazione mi ha scartavetrato i coglioni e vedere di continuo tattiche emozionali e confronti moletsi in cui tu ti deridi se ami una persona, be non so cosa è bene, ma di sicuro non questo.
Detto questo "finiamola qui."
Questa storia di AMICHE DA BACIARE E FOTTERE
O meglio, vorrei che non fosse mai successo.
Vorrei averti apprezzato diversamente.
Vorrei averti detto quello che volevo dirti in quel momento, ero decisa a farlo, ma qualcosa in te mi faceva sentire tagliata fuori, come se non volessi provare emozioni nei miei confronti.
Come se per te le emozioni fossero debolezze da nascondere.
Questo mi ha ferita e mi ha fatto perdere le speranze di dirti quello che provavo, cioè che non ce la facevo piú a vivere costantemente nell'incertezza, nella costante idecisione, nella consapevolezza che in qualsiasi istante saresti potuto essere con qualche altra "amica", di essere schiacciata nei momenti di debolezza, di bisogno, di essere gelosa, arrabbiata, irritata di tutto ció che NON facevi o negavi a te stesso, mentendomi. Parlando pure male di me. Come se non sapessi di parlare di te stesso. Cosa sei, stupido? Io non credo proprio, che una persona subdola come te possa far credere di essere stupido a qualcuno, ma certe volte proprio, io l'ho pensato di te, scusa.
Credevo che scegliere di stare con qualcuno significasse potersi confidare e avevo visto in te questa possibilità. Ma te mi hai sempre detto "rifletti"
Tanto vale avere gli amici se anche cosí mi sento sola.
Tanto vale avere qualcuno che ti abraccia se appena si sveglia si nasconde e si gira dall'altra parte.
A me dispiace dire questo
Perchè è successo davvero ed evidentemente mi sto solo sfogando.
Addio vecchio te, insulso e ripugnante disastro ancestrale che io non posso amare se non mentre mi picchio di disperazione e insulti.
Odio questo.
Non posso dire addio odiando qualcosa che fa parte di entrambi.
Non ha piú senso.
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nauseousnausicaa · 3 years
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ho un accumulo gigantesco di pensieri negativi ed emozioni fortissime che tengo accuratamente stipate dietro agli occhi e le presso là dietro stando al telefono o al pc e non appena mi stacco dallo schermo tutto crolla e defluisce sotto forma di infinite lacrime di boh non lo so onestamente sarà tristezza sarà ansia sarà paura sarà stanchezza veramente non lo so neanche io. ricordo che quando ero più giovane speravo tanto di poter dare un nome a questa mia condizione cronica ma ora realizzo che non serve proprio a nulla, stavolta davvero non vedo alcuna via di fuga, mi sembra che il mondo stia davvero per esplodere sterminandoci tutti. dico la verità e confesso che ho avuto dei pensieri suicidi estremamente nitidi ma meno coraggio di metterli in atto di quanto ne abbia mai avuto. quando non penso razionalmente spero che un deus ex machina mi tiri fuori da tutto questo. per qualche motivo al concetto di deus ex machina associo i draghi che in quell’episodio della settima stagione del trono di spade sbucano dal nulla in mezzo ai ghiacci e salvano una situazione che sembrava definitiva e letale. anch’io vorrei che un drago venisse a prendermi e mi donasse la voglia di vivere o la speranza, un po’ come gli angeli di platinum end, oppure mi portasse in tutto un altro mondo, o anche solo che mi lasciasse cadere dolcemente nel vuoto. mi dispiace sinceramente per tutte le persone intorno a me, ultimamente percepisco moltissimo affetto e amore nei miei confronti ma per qualche motivo mi da molto poco conforto e tantissimi sensi di colpa. mi viene da piangere al pensiero di non sentirmi mai a mio agio nella vita, di non voler fare proprio nulla, delle mie difese immunitarie che si abbassano, di non aver più voglia di uscire e di parlare con le persone. non riesco a capire come sia potuto succedere dato che mi sto sforzando di non scivolarci, sto facendo le cose, mi obbligo a socializzare almeno un paio di volte a settimana, a farmi la doccia, a non saltare troppi pasti, ma succede comunque e sembra che io non possa farci proprio nulla, mi sto spegnendo e vorrei solo che la cosa fosse un poco più rapida e indolore
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Capitolo 58 - Il patto, il nome e il principe (Seconda Parte)
Nel capitolo precedente: Angie fa uno strano incubo sul suo futuro in cui diventa una scrittrice di romanzetti rosa a sfondo fantasy e viene svegliata da una telefonata di Eddie, che le ricorda che finalmente è venerdì, cioè il giorno in cui riveleranno agli amici che stanno insieme. Stone, dopo essere sparito per un po’ per riflettere su quanto gli aveva detto Grace, va a prenderla al lavoro e chiarisce le cose con lei. Angie e Eddie si baciano sotto casa di lei, convinti che Jeff, Mike e Dave, che li aspettano nel furgone della band per andare insieme al concerto, li abbiano visti e stiano parlando di loro. Quando arrivano al van, invece, li scoprono intenti a discutere dell’ultimo episodio di Twin Peaks.
***
Rosa. Stanno diventando rosa. I miei colpi di sole viola si stanno lentamente, ma inesorabilmente, sbiadendo in un fucsia-gomma da masticare triste di sottomarca, mentre la tinta blu scuro sta via via scaricando del tutto, lasciando il posto al mio vecchio e banale castano. China, in bilico, sopra la turca, analizzo le ciocche che mi penzolano davanti alla faccia, illuminate dalla luce ronzante del bagno dell'Ok Hotel. Dopo aver tirato l'acqua ed essermi ricomposta, sento il volume della musica del locale alzarsi e abbassarsi subito dopo, seguito da chiacchiere e risate femminili. Qualcun altro è entrato in bagno e allora io resto qui. Non so perché, ma non mi piace incontrare altra gente uscendo dal bagno, mi mette a disagio. Non ho nulla contro l'andare al cesso in due, tre, cinque, dieci ragazze, ma se devo fare pipì, io sono quella che la fa sempre per ultima e dice alle altre di andare pure e che le raggiungerà fuori. Non posso certo usare questo sistema con le sconosciute, soprattutto nei cessi dei locali con file interminabili fuori dalla porta, allora che faccio? La tengo oppure cedo, cercando di evitare di incrociare lo sguardo con quello della tizia che entra dopo di me, a cui non frega un cazzo della sottoscritta ovviamente e vuole solo farla. Stavolta però è presto, il concerto deve ancora iniziare e i bagni erano vuoti, almeno finché non sono entrate queste. Chissà quante sono? Dalle voci sembrano tre, dovrò aspettare qua dentro per poco, sperando che nessuna cominci a farsi domande sul perché la mia porta è chiusa a chiave.
"Ma voi li avete già sentiti questi Pearl Jam?" la domanda posta da una di loro non sfugge alle mie orecchie, concentrate sui loro discorsi, fino a quel momento solo allo scopo di capire quando se ne sarebbero andate, ma ora ancora più attente.
"Non ancora, ma Emma sì, vero?" risponde un'altra voce un po' più acuta della precedente.
"Sì, e il cantante è un figo pazzesco" la terza voce ha un accento vagamente bostoniano, non riesco a capire se è un accento vero che la ragazza cerca di camuffare o se è una parlata che non le appartiene ma che calca apposta, non saprei per quale motivo. Ed è l'accento ad attirare per primo la mia attenzione, più che quello che dice.
"Va beh, per quello non serve sentirlo cantare, basta avere gli occhi per guardare" ribatte la prima voce sghignazzando.
"Sì, visto così è carino, ma sul palco è ancora più sexy. Vedrete che mi darete ragione"
"Non è male, ma io sono più orientata sul bassista" interviene di nuovo la voce numero due, che viene subito coperta da quella delle sue amiche.
"Lo sappiamo, lo sappiamo!"
"E' dai Green River che sei orientata su di lui, magari dovresti cambiare orientamento, visto che non c'è storia, che dici?"
"Tornerà single prima o poi, no? Mica se la sposerà Miss Perfezione" l'innocuo, e tutto sommato lusinghiero, soprannome dato da queste tipe alla mia amica mi dà un po' fastidio, diversamente dagli apprezzamenti su Eddie, che mi fanno quasi... piacere? Sì, piacere. Sono normale o cosa?
"Punta sui single della band, fidati" Emma-forse-Boston cerca di dissuadere l'amica dalla sua cotta per Jeff.
"Che poi sarebbe solo il chitarrista"
"Ma chi? Stone? Non si è ancora ripreso dalla storia disagiata con Valerie? O intendi l'altro?"
"L'altro. Stone ha la ragazza, avrà ritrovato la fiducia nel genere femminile"
"Oppure questa tipa la tiene a distanza di sicurezza dalle sue chitarre eheheh"
Ma chi è Valerie? Devo ricordarmi di chiederlo a Meg.
"Quindi restano la chitarra solista e il cantante. Tu ti prendi il chitarrista"
"Il cantante non è single"
"No?" chiedono le altre due in coro.
"No, ha la ragazza a casa che lo aspetta, o che sta per raggiungerlo, dipende da come va con la band"
"Ma di dov'è?"
"California, non so bene dove"
"Los Angeles"
"Secondo te uno che vuol fare musica parte da Los Angeles, che è il centro di tutto, e viene a infognarsi a Seattle? Ho sentito che è di San Francisco"
"NO, SAN DIEGO "sul momento quasi non capisco di chi sia la quarta voce, poi realizzo: sono io stessa, uscita dal bagno praticamente urlando.
"E tu... che ne sai? Chi sei?" ora che vedo il terzetto mi rendo conto che non è per niente come lo avevo immaginato. Voce numero 1, che nella mia testa è una sorta di capo del gruppetto, è alta quanto me, magrissima, e tutta occhi, occhi grandi e verdi, bellissimi, i capelli scuri raccolti in una coda alta tiratissima, orecchini a cerchio giganti. La ragazza di Boston sembra uscita da un episodio di Baywatch, bionda, occhi azzurri e fisico da urlo strizzato in un mini-abito nero, mentre la fan di Jeff con la voce acuta è la più alta di tutte, con spalle da nuotatrice evidenziate da un top a fascia, occhi neri e naso leggermente aquilino che le dà un'aria esotica e affascinante.
"Lo so perché lo conosco" faccio spallucce mentre mi butto sul lavandino a lavarmi le mani, focalizzando tutta la mia attenzione sul rosa dei miei cazzo di colpi di sole nello specchio.
"Sì, aspetta...ti ho vista con l'amica di Stone e Jeff, la bionda che lavora da Roxy... come si chiama?"
"Meg, è la mia coinquilina" rispondo al capo guardandola attraverso lo specchio.
"Conosci Jeff? E' ancora fidanzato?"
"Eheh sì, mi spiace"
"Visto, te l'avevo detto?"
"Allora ripiego sul cantante, tanto se la tipa è a San Diego che ne sa? Occhio non vede, cuore non duole"
"Non sta più con quella ragazza, si sono lasciati quando si è trasferito qui" mi fermo prima di aggiungere altri particolari intimi e non richiesti, anche se ho un insensato e improvviso desiderio di riverarli tutti, fino all'ultimo.
"VISTO? ALLORA E' SINGLE!"
"Lo dicevo io"
"In realtà... sta uscendo con un'altra ragazza, una che sta qui a Seattle" e che poi sarei io, ho una voglia matta di dirlo, ma perché? Che mi sta succedendo? Non starò mica diventando gelosa? Ho detto a Eddie che la sua gelosia nei confronti di Jerry non aveva alcun senso, ma almeno quella aveva delle basi. Dopotutto Jerry è il mio ex, è venuto a cercarmi e abbiamo passato del tempo in uno spazio ristretto da soli. Queste invece sono delle ragazze random che hanno solo detto che Eddie è carino. E grazie al cazzo. E' normale che lo pensino .Allora, perché parlo?
"E chi è?"
"Va beh, uscire non significa avere una fede al dito o chissà cosa"
"Ma come si chiama lui?"
"Già, è vero, come cazzo si chiama?"
"Eddie"
"E com'è Eddie? Come tipo, intendo"
"E'..." è dolce, sexy, divertente, timido, fuori di testa, romantico, buffo, protettivo, silenzioso, sgraziato, intelligente, appassionato, concreto, fedele, sincero, affidabile e altri ottocento aggettivi che mi vengono in mente, ma che tengo per me "... è ok, non parla molto, ma è simpatico"
"Un figo che parla poco: l'uomo perfetto" sentenzia la bionda, scatenando le risate di tutte e tre.
Io intanto continuo a sciacquarmi le mani e se insisto ancora un po' mi verranno le dita palmate. Chiudo il rubinetto e scrollo le mani nel lavandino, prima di indirizzarmi verso il ventilatore asciugamani con tre paia di occhi addosso.
"Allora ce lo presenti?" mi chiede la pertica quando ho già una mano sulla maniglia della porta e sto per uscire.
"Sì, certo!" sto ancora cercando di interpretare il mio comportamento quando esco dal bagno, seguita a ruota dal gruppetto, e chi ti trovo proprio lì, di fronte, con una mano in tasca e l'altra impegnata a reggere un bicchiere?
"Ehi, finalmente! Mi stavo preoccupando, c'era coda?" mi chiede notando che non sono l'unica a uscire dal bagno. Io gli vado incontro strofinando le mani ancora un po' umide sui miei jeans e, ben conscia di avere gli occhi del trio puntati su di me, faccio una cosa onestamente incomprensibile: allaccio le braccia al collo di Eddie e lo bacio come se lo avessi baciato per l'ultima volta un mese prima e non venti minuti fa, nel backstage, cercando di suscitare una qualche reazione in Stone e Dave, che però proprio in quel momento non stavano guardando dalla nostra parte. Cos'è? Improvvisamente sono diventata un'esibizionista?
"Stavo parlando con le ragazze" mi stacco dalle sue labbra, gli rubo la birra dalle mani e ne bevo un sorso, dopodiché mi giro verso il terzetto di mandibole cadute a terra alle mie spalle.
"Parla poco, ma si fa capire" il capo è la prima a rompere il ghiaccio, facendo ridere le altre due, e anche me, sotto i baffi.
"Si fa capire molto bene, direi" aggiunge la stangona.
"Ahah dai andiamo, ciao Eddie, buon concerto!" la Boston vamp prende le altre due per mano e le invita ad allontanarsi con lei.
"Ciao Eddie!"
"Dio che figura di merda"
"Ma va, che abbiamo detto in fondo?"
"Beh, insomma..."
Seguo finché posso la conversazione a tre, poi, quando le ragazze scompaiono dal mio radar, mi volto di nuovo e trovo l'espressione perplessa di Eddie.
"Le conosci?"
"Più o meno. Dai, andiamo che fra poco tocca a voi"
Io e Eddie ci salutiamo sotto il palco con un bacio, poco dopo aver intravisto Meg venire dalla nostra parte, ma quando ci separiamo notiamo che la mia coinquilina è più impegnata a imprecare contro un tizio, reo di averla urtata e aver quasi rovesciato il suo cocktail sulla maglietta nuova di lei, piuttosto che a guardare noi e le nostre effusioni. Eddie alza le spalle, fa un cenno di saluto a Meg e se ne va nel backstage a prepararsi.
"Non devi più far finta di non sapere niente di Eddie e me"
"Ah no? Ok, comunque quello stronzo davvero non guardava dove andava!" ribadisce voltandosi verso l'anonimo malcapitato, ormai già sparito fra la gente.
"No, abbiamo deciso di dirlo. Cioè, di farlo sapere, più che altro. Non nasconderci, ecco"
"Ah! Allora è per questo che state limonando a caso per tutto il locale?"
"Esagerata"
"No, hai ragione, forse sotto al mixer non l'hai ancora slinguazzato. E nemmeno davanti ai cessi"
"Ahahah piantala! E comunque, ehm, davanti ai cessi sì, anche"
"HA!"
"A tal proposito, ho bisogno di una consulenza. Della dottoressa Meg"
"Uhm"
"Sai che non mi piace approfittare dei tuoi studi in psicologia"
"Studi alquanto miseri"
"E della tua grande passione non solo accademica per la materia, ma... sono strana e ho bisogno che mi dici perché sono strana"
"Allora, prima di tutto ti ringrazio per la fiducia che hai in me, probabilmente malriposta, perché deve essere enorme se pensi che basti così poco per risolvere l'enigma Angelina Pacifico"
"Sto parlando seriamente"
"E poi sono lusingata, perché in genere sono io a impicciarmi dei cazzi tuoi cercando di psicanalizzarti e farti ragionare, mentre stavolta sei tu a chiedermelo spontaneamente. Sento che c'è una lacrima di commozione pronta a uscire"
"Ho fatto una cosa strana prima e non me la spiego"
"Ok, spara"
Ignoro il suo sarcasmo, pur apprezzandolo, e le racconto tutto quello che è successo con le tre sconosciute in bagno, mentre lei mi ascolta in un silenzio innaturale. Innaturale sia per lei, perché onestamente non penso di averla mai sentita tacere così a lungo, sia per il luogo, un locale affollato di persone, voci e rumori, anzi, casino puro.
"Quindi? Che mi sta succedendo? Sono diventata gelosa come Eddie? La gelosia è contagiosa? Oppure sono diventata stronza e basta?"
"Eddie è geloso?"
"Sì. Beh, un pochino" questo capitolo meglio affrontarlo un'altra volta.
"Il giusto, insomma"
"Oddio, giusto... cos'è giusto? La gelosia non è giusta, è stupida. E sto diventando stupida anch'io a quanto pare"
"Non sono del tutto d'accordo con la tua affermazione, comunque la gelosia non c'entra un cazzo col tuo exploit di prima"
"No?"
"No bella, non è gelosia, te lo dico io cos'è. Sono tre cose"
"Tre? Addirittura?"
"Numero uno: sei pedante"
"Vuoi dire pesante?"
"No, proprio pedante, è più forte di te. Se uno dice una cosa sbagliata lo devi correggere, nulla ti può trattenere, neanche la tua timidezza patologica. Se fosse stata una questione di gelosia saresti saltata fuori subito dal gabinetto, insultandole e dicendo loro di tenere giù le mani dal tuo uomo, invece te ne sei rimasta lì, buona buona, chiusa in quella toilette puzzolente a sentire le tipe sbavare per il tuo ragazzo finché non hanno cominciato a snocciolare informazioni sbagliate. A quel punto non ce l'hai fatta, dovevi dire la tua e illuminarle"
"Quindi mi sarei messa al centro dell'attenzione solo per fare la maestrina?"
"Non solo, ma anche. In questo, lasciatelo dire, tu e Stone siete uguali. Spaventosamente uguali"
"Smettila, mi dai i brividi"
"Numero due: cerchi approvazione"
"Approvazione?"
"Tutti vogliono piacere agli altri, per qualcuno è un po' più importante, soprattutto se ha un'autostima che traballa"
"Cos'è un'autostima?"
"Se fossi stata gelosa mi avresti descritto quelle tre come delle stronze o delle racchie o entrambe le cose, invece sembra quasi ti stessero simpatiche"
"Infatti, è così"
"Appunto. Tre ragazze simpatiche e carine che avevano un interesse comune con te, senza saperlo. Gli hai detto che conosci Eddie perché, inconsciamente, volevi ti accettassero"
"Oh"
"Numero tre... beh, il numero tre è il mio preferito"
"Ah sì?"
"Sì. Perché, cara Angie, sono lieta di comunicarti che alla veneranda età di diciotto anni"
"E mezzo"
"Diciotto anni e mezzo..." si corregge alzando gli occhi al cielo "... dopo tutto questo tempo, hai finalmente appreso uno dei concetti fondamentali della vita, nonché una delle sensazioni più gradevoli"
"Ovvero?"
"Ahahahah tirarsela, è ovvio"
"Tirarsela? Io non me la sono mai tirata nella mia vita!" forse giusto due secondi, quella famosa sera sfigata, con la cameriera del Canlis, aspettando Jerry. Si è visto poi com'è andata a finire.
"Appunto, ti ho detto che ci hai messo qualche annetto..."
"Ma poi tirarmela per cosa?"
"Perché Eddie è il tuo ragazzo, no?"
"E che c'entro io? Mica è un merito di cui vantarsi!"
"Questo lo dici tu, ma il tuo subconscio la pensa diversamente. Rifletti, hai trovato l'approvazione delle tue nuove amichette e quando hai visto Eddie potevi limitarti a presentargliele di sfuggita e andartene con lui, invece hai puntato dritto su Vedder e lo hai baciato lì davanti a loro, sapendo bene che le avresti lasciate di sasso. E non provarci neanche a dirmi che ti è venuto spontaneo e non hai pensato nemmeno per un secondo alla loro reazione, perché non ci credo per un cazzo"
"Beh, in effetti, ok, sì, ci ho pensato, un po'..."
"Stai col tipo che piaceva a tutte loro, quella è l'approvazione definitiva, quasi una consacrazione"
"Me la tiro senza un motivo valido, cosa sono diventata?"
"Pfff adesso non esagerare, dai!"
"Sono una persona orribile!"
"Ecco che parte l'Angie-dramma in 3, 2, 1" Meg fa il conto alla rovescia con le dita a un centimetro dal mio naso.
"Non capisci? Vuol dire che ho trattato Eddie come un oggetto, una merce di scambio!"
"Stai con un ragazzo carino e te la sei tirata un attimo, capirai!"
"Un trofeo per alimentare la mia autostima"
"La stai facendo più grave di quanto non sia, davvero. Cioè come tuo solito"
"Un ragazzo decente mi caga e mi monto la testa?"
"Un ragazzo decente ti caga, state insieme e non vi dovete nascondere per un motivo o per l'altro. Da quant'è che non ti capita?"
"Ehm... un sacco di tempo?" una relazione normale? Sono anni, direi. Ma poi, ce l'ho mai avuta una relazione normale?
"Stai col cantante di una band coi contro-cazzi di cui parlano tutti in città, io lo urlerei a tutti quelli che incontro, figurati. Vedila così: non sei orgogliosa di Eddie e di cosa sta facendo nella band?"
"Beh sì"
"E allora, sei orgogliosa e lo comunichi in giro, come lo hai comunicato a quelle tre"
"Infilandogli la lingua in gola davanti a loro?"
"Esatto. Ad ogni modo, considerando che lo stai facendo in ogni angolo di questo locale, ti avrebbero vista comunque a un certo punto"
"Non è detto, soprattutto se sono attente come i nostri amici, che non si sono ancora accorti di niente"
"O magari se ne sono accorti, ma vogliono essere discreti"
"Discrezione? Stone?"
"Beh, in effetti..."
"A proposito di Stone: chi è Valerie"
"ODDIO, VALERIE??? DOV'E'?!"
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"Mi sembra assurdo che tutti odino il Kingdome. Voglio dire, è il vostro stadio!" da quando sono qui a Seattle non ho trovato un tifoso che sia uno che non si sia lamentato dello stadio o che non l'abbia liquidato con sufficienza come una semplice location mai troppo amata dai cittadini. Jerry non è da meno, mentre discutiamo al bancone del bar in attesa dei nostri drink.
"Non è che lo odiamo, è che c'è di meglio. Sicuramente per il football non fa così schifo come per il baseball. O forse è solo questione di punti di vista: se i Mariners non giocassero così di merda, sarebbe lo stadio del cuore, come Wrigley Field per Chicago eheh"
"Non bestemmiamo, per cortesia! Non ci sono ancora stato comunque, devo andare a vedere coi miei occhi" lo spintono per gioco, afferro il bicchiere che il barista mi ha appena allungato e Cantrell fa lo stesso, facendomi un cenno di ringraziamento perché ho offerto io e continuando a parlare.
"Io ci ho camminato, anzi, ci ho corso! Sei anni fa, no, sette, quando i Seahawks hanno battuto i Raiders 13 a 7 al Wild Card Game e c'è stata una mega-invasione di campo dei tifosi. Ovviamente poi è andato a finire tutto in merda e la settimana dopo le abbiamo prese da Miami, ma in quel momento ci credevamo! Comunque il Kingdome lo fa la gente"
"Il dodicesimo uomo, no?" annuisco e, mentre faccio scorrere lo sguardo in giro per il locale, lo incrocio per caso con quello di Angie, poco lontana.
"Già, tolto quello e l'adrenalina, il campo di per sé fa cagare, sembrava di camminare su del cemento ricoperto di moquette verde"
"Io invece ci dormirei sull'erba di Wrigley..." guardo di nuovo nella stessa direzione di prima, ma non vedo più la mia ragazza "Ma anche sulle gradinate"
"Anche al Kingdome si può dormire bene, quando piove c'è la copertura che ti ripara. Al massimo te ne può cadere qualche pezzo in testa, ma che vuoi che sia" Jerry ridacchia sorseggiando il suo whisky, ma quasi si strozza, e io pure, quando una persona a caso compare dal nulla, praticamente urlando nelle nostre orecchie.
"CIAO RAGAZZI! VI STATE DIVERTENDO??"
"Oddio! Ciao Angie, uhm sì, direi di sì" Jerry la guarda perplesso mentre io istintivamente le circondo le spalle con un braccio.
"PERCHE'?"
"Come perché?"
"Cioè, ehm, voglio dire, come mai? Di che parlate?"
"Baseball" rispondo, probabilmente con gli occhi a forma di stella, come ogni volta che penso al mio sport preferito.
"E football" aggiunge Cantrell per poi finire in un sorso il suo drink.
"Sport eh? Una normale conversazione tra maschi, insomma..."
"Non necessariamente tra-" sto per obiettare sull'interesse prettamente maschile per lo sport quando il mio interlocutore mi interrompe.
"Vado a cercare Sean. Ho visto Layne con Demri quindi mi sa che hanno rifatto pace e mi tocca andare a casa col mio batterista. Ci vediamo!"
"Ci si vede!" lo saluto mentre si allontana con le mani in tasca e Angie fa lo stesso, ma a voce più alta.
"CIAO! Ok, che succede?" mi chiede rivolgendosi subito dopo a me con un'espressione serissima sul volto.
"Che succede? Niente, che deve succedere?"
"Di che stavate parlando davvero?"
"Che vuoi dire? Di sport, te l'ho già detto"
"Sì e io sono Doris Sams" ribatte incrociando le braccia e guardandomi male.
"Non è che sai giocare anche a baseball per caso?" la lascio andare a incrocio le braccia anch'io guardandola con sospetto per prenderla in giro.
"No"
"Non ci posso credere! Dobbiamo fare due lanci qualche volta"
"Non so giocare! Ma so come si gioca e so quattro cose di storia, ti ricordo che mio padre è un tifoso praticamente di tutti gli sport"
"Non lo so... sei molto brava a fingere di non saper fare le cose, non è vero?"
"E tu e il tuo amico siete molto bravi a fare finta di niente e cambiare argomento al momento giusto, non è vero?"
"Il mio amico?"
"Jerry... sì beh, amico per modo di dire"
"Guarda che stavamo parlando davvero del Kingdome"
"Sì, certo. E il dibattito era così animato che l'hai pure strattonato. Ovvio"
"Ahah gli ho dato una spintarella, per scherzo!"
"Oh sì, per scherzo"
"Angie, non so che cosa ti frulla per la testa e non so cos'hai visto, ma davvero, stavamo chiacchierando del più e del meno e stop"
"Stavate chiacchierando?"
"Sì"
"Tu e Jerry chiacchierate?"
"Sì. Come ben sai gli esseri umani sono animali sociali, interagiscono tra di loro e-"
"Piantala! Sai cosa voglio dire..."
"Non è che siamo migliori amici o cosa, ma ci conosciamo, perciò capita di fare quattro chiacchiere ogni tanto" alzo le spalle e da un lato mi viene da ridere al pensiero di Angie che accorre temendo un imminente duello tra me e il suo ex, dall'altro penso che tutto sommato un paio di pugni se li meriterebbe anche.
"E non avete parlato di nient'altro?"
"No, di che dovevamo parlare?"
"Non so, magari gli hai detto qualcosa per l'altra sera..."
"Perché avrei dovuto?" pensavo che Angie mi mandasse a fare in culo dopo quella prima scenata del cazzo, invece abbiamo fatto pace, la cosa è risolta. Perché dovrei andare a smuovere le acque?
"Boh, non lo so, forse perché a me hai fatto una testa così!" ribatte lei e d'un tratto mi sembra quasi esserci rimasta male.
"Che c'entra, io sto con te, mica con lui..."
"Ok, ma mi hai quasi mangiata viva al telefono. Invece lui niente? Se la cava così? Quattro chiacchiere al bar tra amiconi?"
"Angie, non ho capito, un secondo fa eri tutta allarmata perché pensavi gli avessi detto qualcosa e ora invece sei offesa perché non l'ho fatto. Sono io che non ci arrivo o non ha un cazzo di senso?"
Apre la bocca come per rispondere, poi la richiude e si guarda attorno come se fosse in cerca delle parole giuste fra la folla del locale, prima di ammettere, quasi mortificata: "Non ha un cazzo di senso, non lo so nemmeno io onestamente"
"Ehi, guarda che è tutto a posto, ok? Io e Jerry abbiamo un rapporto civile tra colleghi. E poi chi cazzo se ne frega di Jerry" le prendo il viso tra le mani e la costringo a guardarmi mentre la accarezzo e le sorrido per tranquillizzarla e farle capire che si sta agitando per niente.
"Ok. Ma come fate? Cioè, quando si parla di me, intendo"
"Semplice: noi non parliamo di te. Vuoi qualcosa?" rispondo secco, voltandomi verso il bancone e richiamando l'attenzione del barista per ordinare un altro giro per me, visto che Angie fa di no con la testa.
"Sì, va beh, ma se capita?"
"Non capita. Neanche una coca? O un succo?"
"No, grazie. Ma come fai a esserne sicuro? Se salto fuori come argomento in una discussione come vi comportate?"
"Non ci comportiamo in nessuna maniera perché non può succedere, Angie... Windbreaker?"
"Sbagliato. Comunque il fatto che non sia mai successo finora non esclude possa capitare in futuro" Angie sorride al mio tentativo buttato lì indovinare il suo secondo nome, ma non demorde sul tema.
"Lo escludo io, al 100%. Io e Jerry non parliamo di te e basta"
"Mai?"
"Mai, anche perché abbiamo fatto un patto" mi lascio sfuggire l'ultimo dettaglio e me ne pento un secondo dopo, non appena vedo l'espressione di Angie che registra questa informazione.
"Voi avete fatto... COSA??"
"Abbiamo stretto un accordo di non belligeranza che soddisfa entrambe le parti" ok, io non sono soddisfatto al 100%, e sicuramente nemmeno lui, ma almeno per ora sta funzionando.
"Hai fatto un patto con Cantrell? Su di me? E quando?" dopo ogni domanda lascia un paio di secondi di pausa, in cui io faccio sì con la testa. Ma la terza richiede una risposta più articolata.
"A San Diego" articolata per modo di dire.
"A SAN DIEGO? Hai detto a Jerry di noi quando me ne sono andata?"
"In realtà, prima..."
"COME PRIMA??"
"E comunque non gliel'ho detto io, è stato lui" Angie non mi sembra convinta o forse è solo che non ci sta capendo molto. Allora le racconto del nostro mini-battibecco allo Yates Club, di come Jerry aveva capito tutto e si era incazzato perché non gliel'avevo detto prima.
"Cioè, fammi capire: lui ha fatto quel cazzo che voleva con me e ha avuto il coraggio di prendersela con te perché non gli hai fatto sapere prima di essere interessato alla sua ex ragazza, che lui ha trattato come una pezza da piedi? Perché avresti dovuto riservargli questa cortesia? E poi, da cosa l'avrebbe capito che ci piacevamo, scusa?"
"Si vede che è un buon osservatore." o che io faccio schifo a nascondere cosa provo, ma evito di dirlo perché lei fa altrettanto schifo a capire i sentimenti degli altri e non voglio ferirla "Comunque un po' aveva ragione perché eravamo in tour assieme e ogni tanto lui mi chiedeva di te e si confidava con me e io avrei potuto confessare i miei sentimenti o almeno cambiare argomento e invece stavo lì a sentirlo. Quindi un po' merda lo sono stato"
"Si confidava con te?"
"Già"
"E che ti diceva di me?"
"Perché ti interessa? E' importante? E poi, non lo immagini?" se mi sono ingelosito così tanto l'altra sera è anche perché so che lui le sbava ancora dietro, mica per niente.
"No, ma sarei curiosa di sapere: 1) come fa ad essere ancora vivo e 2) come hai fatto a trattenerti durante tutto il tour"
"Non so, sarà che forse avevo fatto una certa promessa a una certa persona speciale di non spaccare la faccia a un certo ex e di mantenere un certo segreto e non combinare casini in generale"
"Caspita, sei proprio un tipo di parola, allora"
"Sono uno di cui ci si può fidare"
"Allora lo fai un patto anche con me?"
"Certo, tutto quello che vuoi"
"Il patto è... che non parliamo di Jerry"
"Ah"
"Tipo mai, ok?"
"Beh ecco..."
"Io non lo nomino a te e tu non lo nomini a me. Non è che lo possiamo cancellare dalle nostre vite, semplicemente non avremo mai più attivamente una conversazione su di lui, va bene?
"Non è così semplice..."
"Beh, se puoi fare un patto con lui non vedo perché non puoi fare lo stesso patto con me, che per giunta sono la tua ragazza" incrocia di nuovo le braccia e da come mi guarda so che non uscirò vivo da questa situazione se non accettando questo cazzo di accordo. L'unica cosa che posso fare è cercare di trarne il maggior vantaggio possibile.
"Infatti, posso farlo. Ci sto..." le tendo la mano e lei me la stringe "A una condizione"
"Quale sarebbe?" molla la mia mano sospettosa e secondo me davvero non sa dove sto per andare a parare.
"Che mi riveli finalmente il tuo secondo nome" alza gli occhi al cielo e nasconde a malapena un sorrisetto, forse si aspettava qualcosa di peggio.
"Ok, ci sto" mi stringe di nuovo la mano e io sono tutt'orecchi.
"Quindi?"
"Lo sai che ti sto offrendo un'arma potentissima, vero? Mi prenderai per il culo a vita per questa cosa"
"Scommetto che è un nome stupendo"
"Più che stupendo, stupefacente, come le sostanze che si facevano i miei quando hanno deciso di chiamarmi così"
"Così come?"
"Angelina...Qualcosa Wind Pacifico"
"Ma se è W puntato non può essere-"
"Anche l'altro pezzo inizia per W"
"Whirlwind!"mi viene di getto e per una spontanea associazione di idee nella mente mi scorre il testo di Like a hurricane di Neil Young e già me la vedo perfetta protagonista di quel capolavoro.
"No, è tutto insieme ma in teoria sarebbe una parola separata"
"Oh" sicura sicura? Perché quella ci stava davvero bene.
"E' un aggettivo" precisa mentre nel mio film mentale esco definitivamente dal bar fumoso di Neil e mi chiudo la porta alle spalle.
"Windy Wind?"
"Ahahah vaffanculo, Eddie!"
"Ok, serio. Warm Wind?" penso al calore dei suoi abbracci e della sua sola presenza in generale, ma lei fa no con la testa.
"Mia madre era...è una fan di Nina Simone. Quindi?"
"Uhm..."
"Forse se ti dico Station to station di David Bowie ti aiuto di più"
Scorro mentalmente la tracklist del disco finché non arrivo a forse una delle migliori performance vocali di Bowie di sempre, proprio alla fine.
Wild is the wind.
"Angelina Wildwind Pacifico"
"Colpita e affondata"
"Ma è fighissimo!"
"Ok ma... Vento folle? Io? mi ci vedi?" arrossisce e scuote la testa e si nasconde il viso con le mani.
"A dire il vero, ti si addice perfettamente"
"Come no? Si addice perfettamente alla persona più noiosa e banale del mondo"
"No, alla persona più forte e imprevedibile e bella da mozzare il fiato del mondo. Almeno, della parte di mondo che conosco io, che è poi l'unica che mi interessa perché ci sei tu" Angie si leva le mani dalla faccia e mi guarda seria seria senza aprire bocca e per un attimo mi illudo davvero di averla lasciata senza parole o per lo meno nella condizione di essere costretta a riconoscere e accettare un cazzo di complimento una volta tanto.
"Ahahah bel mondodi merda!" scoppia a ridere di botto e mi abbraccia, stretto.
"Quanto cazzo sei scema da uno a dieci?" io stringo di più.
"Non lo so, ma direi che a questo punto abbiamo un patto, giusto?" alza la testa per guardarmi e libera la sua manina destra dalla mia presa per siglare il nostro accordo definitivamente.
"Giusto. Affare fatto" la sciolgo dall'abbraccio e le stringo la mano, per poi tirarla di nuovo verso di me e sigillare il patto nella maniera che preferisco.
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Time to take a ride, time to take it in a midnight eye
And if you want to go, get on below
"Va beh, dove cavolo sono finiti quei due? Io e Dave dobbiamo aprire i regali!" siamo riusciti a raggrupparci più o meno tutti attorno a un paio di tavoli dell'Ok Hotel, do una pacca sulla spalla di Krusen che si risveglia di botto. Stava in fissa da quando è iniziato il pezzo dei Sonic Youth. O forse da quando è iniziata la serata.
"Prima li ho intravisti al bar" il batterista azzarda un'ipotesi e considerando che al bar ci ha trascorso tutto il tempo prima e dopo il concerto, Angie e Eddie potrebbe averli visti chissà quando. Potrebbero essere benissimo in Messico a quest'ora.
"Non ci sono più al bar, veniamo giusto da lì" McCready e Staley si uniscono a noi con due birre fresche fresche in mano, a proposito di gente che dovrebbe darsi una calmata.
"Ma sì, saranno in giro a limonare in qualche angolo del locale" è il commento di Stone, seduto di fronte a me, che tiene una mano sulla spalla di Grace, mentre agita l'altra nell'aria come per scacciare via un pensiero di poco conto.
"Ma chi? Eddie e Puffetta?" Gazzettino Cornell dall'altro capo del tavolo non poteva lasciarsi sfuggire il gossip dell'ultim'ora e sia Stone che Grace annuiscono.
"E' tutta la sera che non fanno altro, siamo al limite degli atti osceni in luogo pubblico" Mike condisce ulteriormente il pettegolezzo, seguito da Ben e Kim, che iniziano un vero e proprio siparietto, serissimo, che ci fa piegare tutti in due dalle risate.
"Io non ho mai visto una cosa del genere"
"A un certo punto li abbiamo cronometrati"
"Ci annoiavamo"
"Dodici minuti e mezzo di lingua"
"Ma lingua ininterrotta eh? Cioè, senza pause"
"Sembravano due cazzo di quattordicenni"
"Beh, Angie non è che sia tanto più grande, ci può stare"
"Ok, ma Eddie? Ma poi anche a livello pratico, cioè, io non ho capito come cazzo facevano a respirare"
"Avranno le branchie, cazzo ne so"
"Ahahahah ma che stronzi che siete!" la mia ragazza ci rimprovera tutti, ma prende a sberle sul coppino solo me.
"Si vede che stanno recuperando il tempo perso e voi siete solo invidiosi" Meg si unisce nel difendere i due piccioncini.
"Ho capito, ma DODICI MINUTI E TRENTA SECONDI" Kim ribadisce il concetto scandendo bene la tempistica da record.
"Invidiosi e guardoni!" ci si mette pure Grace.
"Erano in cima alle scale, era impossibile non vederli" il chitarrista fa spallucce e il suo bassista annuisce.
"Da qualsiasi punto e angolazione"
"Dodici minuti e mezzo sulle scale?" mi diverto a gettare benzina sul fuoco, i due musicisti mi guardano e allargano le braccia per ribadire la loro incredulità.
"Sì!"
"Allora il record è che Angie non sia caduta di sotto su qualcuno, visti i precedenti" commenta Cornell ridendo sotto i baffi.
"Dio, quanto ti piace quella storia!" Layne quasi si strozza con la sua birra e poi ride in faccia a Chris.
"Va beh, comunque siete delle merde, tutto questo casino per qualche effusione. Solo perché si sono lasciati un po' andare non significa che stiano sempre lì a sbaciucchiarsi ventiquattr'ore su ventiqu- Oh, aspè, sì, eccoli lì, si stanno baciando vicino alla porta" Meg interrompe bruscamente la sua arringa di difesa e il momento è comico perché tutti ci giriamo all'unisono e fra quelli che stanno dietro c'è chi si alza, chi si avvicina e chi allunga il collo per vedere meglio la nuova coppia non tanto nuova accanto all'ingresso del locale. Anche gli sconosciuti che ci passano davanti si girano dalla stessa parte per capire che cazzo stiamo fissando.
Non sappiamo se siano passati più di dodici minuti e mezzo dall'inizio di quest'ultima sessione, ma quei due si staccano e Eddie butta l'occhio proprio verso di noi, che come dei cazzoni ci giriamo e torniamo a parlare tra di noi, o meglio, a fare finta di chiacchierare del più e del meno, come se niente fosse, come se non ci avesse sgamati in pieno. Con la coda dell'occhio li vedo avvicinarsi e alzo la voce a caso.
"Va beh, anch'io adoro Goo, è un disco della madonna, non c'è neanche bisogno di dirlo. Dicevo solo che metterlo su per intero in un locale, lasciandolo andare, mi sa tanto di... sciatteria? Si dice così? Cioè, non dico tenere un dj o uno stronzo qualsiasi solo a mettere i dischi e fare una selezione, ma almeno prendersi il tempo in settimana di fare una cazzo di compilation e suonare quella, anche in repeat, non mi sembra uno sforzo così immane. Oh, ciao ragazzi, dov'eravate?" mi rivolgo prima a Stone e Dave, che mi guardano stralunati, poi a Angie e Eddie che arrivano al tavolo.
"In giro. Hai già aperto i regali? Manca il mio!" Angie alza le spalle e ravana nella sua borsa in cerca di qualcosa, per poi estrarre un pacchetto non troppo piccolo, anzi.
"Che figo, un set di pennelli nuovi, grazie!" esulto scartandolo.
"Me l'ha detto un uccellino che ti servivano..." Angie guarda per aria facendo la gnorri, esattamente come quell'uccellino che conosco bene e che le sta accanto. Questi due pirla stanno proprio bene assieme.
"Oh e questo è il mio" l'uccellino infila le mani nella borsa della sua bella e ne tira fuori un altro pacchetto tutt'altro che piccolo, che si rivela essere Subway art, un libro fotografico sulla graffiti art che volevo prendermi da una vita.
Posso dire di concludere questo compleanno in attivo, tra corde, cavi, kit di attrezzi, set di acrilici, un paio di buoni dell'Easy Street Records, ambìti e apprezzati tanto quanto il buono spesa del supermercato che mi ha preso Meg, e altri regali apparentemente più inutili, ma graditissimi, come l'appendichiavi da muro a forma di testata di Marshall con quattro portachiavi a jack: grazie Alice!
In tutto questo scambio di doni e auguri, Eddie e Angie sono seduti in un angolo e praticamente osservati speciali da parte di tutto il tavolo, che li guarda come si guarda un documentario sugli animali nella stagione degli amori. I due partecipano alle conversazioni e fanno finta di niente, anche se di tanto in tanto parlano zitti zitti tra di loro.
"Angie deve dirvi una cosa comunque" Eddie se ne viene fuori con questa cosa così dal nulla, in un momento in cui siamo tutti in silenzio a riprendere fiato dopo una battuta letteralmente del cazzo di Stone, che ha suggerito come titolo del brano di punta della nostra band fittizia nel film di Cameron Crowe Touch me I'm Dick, tanto per prendere un po' per il culo Mark Arm e soci. A proposito, chissà se Chris ha già buttato giù i brani del demo di Cliff? Devo ricordarmi di chiederglielo.
"Che cosa?" chiede Meg per prima, visto che nessuno parla, nemmeno Angie, che ha prima squadrato malissimo Eddie e poi ha iniziato a guardarci uno per uno e a sbiancare.
"C'entra il film?" chiede Layne.
"No, non c'entra il film"
"Molli l'università?" prova Dave.
"No! Perché dovrei?" nega quasi schifata Angie.
"E' una cosa personale?" se non lo conoscessi direi che Stone sta cercando di mettere Angie a suo agio aiutandola a sputare il rospo, ma visto che lo conosco posso dire senz'ombra di dubbio che si sta solo divertendo alle spalle della poveretta.
"Beh, sì, ma... mmm... non riguarda solo me, ecco"
"E chi?" la incalzo io.
"Eddie" "Io" rispondono i due piccioncini in coro.
"Oh cazzo, sei incinta?" McCready si distingue come sempre per il tatto e la delicatezza.
"ODDIO NO! Ma che cazzo dici?" Angie si alza in piedi allibita, mentre Eddie ride e basta.
"E allora? Qual è questa notizia?" Cornell è tutto orecchi e in questo momento me lo immagino armato di penna e blocchetto come un cronista di altri tempi.
"Quello che Angie sta cercando di dire è che-" Eddie si asciuga gli occhi con la manica della camicia e prova a rispondere, ma la ragazza lo interrompe.
"Stiamo insieme"
"..."
"Io e Eddie. Stiamo assieme"
"..."
"Da un po'"
"Quasi un mese" le suggerisce lui sottovoce.
"Quasi un mese" ripete lei e guarda le nostre facce in cerca di qualcosa che non riesce a trovare ed evidentemente ha deciso che la cosa migliore da fare è continuare ad aggiungere particolari o a ripetere lo stesso concetto con parole diverse finché non l'avrà trovato. O finché qualcuno di noi non aprirà la bocca.
"..."
"Tre settimane e qualcosa"
"..."
"Praticamente siamo una coppia"
"..."
"Cioè, lui è il mio ragazzo e io-"
"E lei è la mia ragazza"
"Wow, che coincidenza" Stone non si trattiene e io mi nascondo la faccia tra le mani per non far vedere che rido.
"In che senso?"
"Ok. State insieme e...?" Mike cerca di indagare ancora e se le chiede di nuovo se è incinta giuro che rotolo giù dalla sedia.
"E basta" Angie risponde e si risiede.
"E sarebbe questa la notizia?" Kim domanda mantenendo un'espressione serissima.
"Perché? Qual è il problema? E' perché pensate sia troppo piccola? Guardate che ne abbiamo parlato, lo so bene anch'io che-" Angie sta per lanciarsi in un discorso senza uscita, ma la sua coinquilina la blocca e fa scoppiare tutti a ridere.
"Angie-dramma del tutto immotivato in 3, 2, 1..."
Tutti tranne Angie, ovviamente.
"Perché ridete? C'è qualcosa che non so?"
"Quello che non sai è che tutti ora sanno che quello che tu sei convinta nessuno di noi sapesse, in realtà era ben noto a tutti quanti" Stone risponde alla sua maniera e la faccia di Mike mi lascia intendere che non ci ha capito molto.
"Eh?" il chitarrista conferma la mia ipotesi.
"Cioè ridiamo perché la notizia la sapevamo già" gli spiego riaccendendo la lampadina nel suo cervello.
"Ah!"
"Allora ci avete visti, insomma, stasera? No perché non dicevate niente..."
"Per chi ci hai presi? Noi siamo tipi discreti!" dichiara Cornell e sembra quasi crederci lui stesso.
"E comunque lo sapevamo già da prima di stasera" aggiunge Ben senza pensarci.
"Come lo sapevate già? MEG?? GLIEL'HAI DETTO, VERO??" Angie si rialza e ruggisce contro la sua amica.
"Come faceva a dirlo, scusa, se non lo sapeva?" Eddie domanda alla sua ragazza, ormai ufficiale, con perplessità.
"No! Infatti! Non lo sapeva! Ma... boh, magari lo aveva intuito. LO AVEVI INTUITO?"
"Lo avevo intuito" confessa Meg.
"ECCO!"
"Ma non ho detto un cazzo a nessuno, giuro" alza le mani come per difendersi, Angie decide di crederle e allora torna a squadrare noi uno per uno, prima di puntare dritto sul suo ragazzo.
"GLIEL'HAI DETTO TU!"
"No no, ti assicuro che io non ho aperto bocca, ho fatto come mi hai chiesto tu"
"E allora come facevate a saperlo?"
"A me l'ha detto Stone" dal nulla la voce dell'innocenza di McCready.
"Anche a me l'ha detto Stone, perché c'ero anch'io quella sera. E anche Dave" confesso e pure il batterista annuisce.
"Anche a noi l'ha detto Stone, ma un'altra sera, almeno credo" Chris guarda Kim e Ben che fanno sì con la testa.
"Per ovvi motivi, l'ha detto anche a me" Grace alza la mano e confessa timidamente.
"A me l'ha detto Jeff. Che gliel'ha detto Stone" anche Laura dice la sua.
"C'è qualcuno a cui Stone non l'ha detto, cazzo?" Angie sbotta incredula.
"Io! Io ho capito tutto da solo, sono un genio!" Layne alza la mano e la agita in aria tutto felice, come il vincitore di un gioco a premi in tv.
"E tu, invece? Tu come lo sapevi, genio?" Angie si rivolge a Gossard in cagnesco, ma Stone le risponde tranquillissimo.
"Io penso di averlo saputo ancora prima di te che sareste finiti insieme, Puffetta"
"Che vuoi dire?"
"Che fate entrambi schifo a fare gli innamorati inconsapevoli. Siete fatti l'uno per l'altra" traduco in Jeffese e tutti annuiscono, perfino Eddie.
"Eravamo così ovvi?"
"Noooooo"
"Non così tanto"
"Ma vaaaaa"
"E' che Stone è un acutissimo osservatore"
"E' che Stone non si fa i cazzi suoi, punto"
Sono solo alcune delle nostre risposte date in ordine sparso per non far sentire troppo una merda la piccola Angie.
"Dai, si è capito subito che avevano una certa intesa. Dalla prima sera che si sono incontrati, l'ho capito a mie spese visto che ci avevo scommesso su, ti ricordi Mikey?" mi piace che Stone, un po' come me, rievochi i ricordi in base alle scommesse fatte.
"Vero! Anch'io ci ho rimesso un deca perché pensavo non vi sareste cagati, invece avete attaccato bottone subito, sembrava vi conosceste già"
"Sorvolo sull'ennesima scommessa fatta sulla pelle di un'amica... ma, in un certo senso, noi ci conoscevamo già per davvero" Angie confessa e fa scattare mille campanelli d'allarme nella mia testa.
"COSA? COME? SUL SERIO?"
"Jeff?" Stone mi apostrofa dubbioso, mentre io continuo a dissimulare, alla mia maldestra maniera.
"IN CHE SENSO VICONOSCEVATE GIA'? QUESTA Sì CHE E' UNA NOTIZIA!"
"L'avevo incontrato da Roxy la sera prima, era venuto lì a mangiare"
"NOTIZIA NEL SENSO CHE E' UN FATTO NUOVO, MAI SENTITO"
"Jeff tu non ne sapevi niente, vero?" Stone non molla e ormai è chiaro che mi ha già sgamato alla grande, sono fregato.
Il mio sputtanamento per lo meno ha un merito: il battibecco che scatta subito dopo tra me, Stone e Mike circa i venti dollari che secondo loro gli dovrei restituire, sposta un po' l'attenzione da Angie che, finalmente libera dall'imbarazzo, si risiede e si gode la scena dei nostri amici che mi fanno il culo, mano nella mano con il suo nuovo ragazzo.
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So che non c'entra un cazzo con quello che sta succedendo nel mondo, vivo a Vienna facevo la cameriera e ahimè mi hanno licenziata perché purtroppo non c'è clientela, eh niente facendo il corso di tedesco mi ero presa una cotta per questo ragazzo, ma tipo stra forte, di quelle cotte che ti addormenti solo pensando a lui, oggi il giorno dopo che mi hanno licenziata decidiamo di uscire insieme e niente... c'è anche la sua ragazza, ora io ho vent'anni i miei genitori stanno dall'altra parte del mondo quindi nemmeno in Italia posso tornare l'unica cosa che posso fare e stare qua e studiare tedesco, non ho amici e sta sera mi sento la persona più sola del mondo.
Però vabbhe passerà.
Scusa per la grammatica di merda ma onestamente ora come ora è l'ultima cosa a cui sto pensando.
Con tanto love
Anon caspita💔, ti mando un abbraccio enorme, se volessi fare 2 chiacchiere trovi la mia chat sempre aperta 
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