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#super baffo
portinaio · 1 year
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corallorosso · 3 years
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Prendete un Paese cresciuto, allevato nell’idea che l’omosessualità sia una distorsione, che essere gay significhi essere sbagliati, avere qualcosa da nascondere, da rifiutare o, peggio, da curare. Poi a un certo punto, due anni e mezzo fa, arrivano queste due ragazze qui, Erika e Martina, rispettivamente 22 e 24 anni. Si amano, ma non hanno le parole esatte per descrivere il loro amore, non dicono nulla, non cercano di convincere nessuno. Hanno solo un modo per raccontare quello che provano, per urlarlo al mondo: un bacio. Quel bacio a stampo, bellissimo, di un’ingenuità e una castità quasi virginale, nell’ottobre del 2019 arriva come un pugno allo stomaco di un Paese omofobo, retrogrado, incapace di riconoscere la bellezza senza i filtri del proprio dogmatismo feroce, si propaga più lontano di quanto non siano mai riusciti a fare anni di parole, pride, campagne, lotte per i diritti. Quel bacio diventa il marchio di fabbrica di Erika e Martina - alias Le perle degli omofobi - una sorta di kiss bombing con cui hanno invaso Instagram. È il loro modo di farsi beffe dei bigotti, di esorcizzare le proprie stesse paure, sfidandole, di lasciare un’impronta nel mondo, di ribadire la propria identità e, insieme, quella di migliaia di ragazze e ragazzi senza voce. È la virgola fuori posto, il baffo di Duchamp sulla Gioconda del super eterismo tossico, dadaismo puro, l’attacco frontale al cuore della famiglia mono-tradizionale. Per questo da due anni e mezzo Erika e Martina vengono ferocemente insultate sui social. Per questo, due giorni fa, Erika si è sentita dire che ha passato le finali di Miss Mondo non perché lo merita ma perché è lesbica dichiarata. Perché Erika e Martina hanno osato l’inosabile: hanno sbattuto loro in faccia un’ideale di felicità che non corrispondeva a nulla di quello che ci hanno sempre raccontato. Non hanno chiesto di essere capite, non hanno supplicato di essere accettate o tollerate. Hanno urlato delicatamente che dei giudizi e delle paure degli omofobi se ne fregano altamente, che non è un problema loro. Certe cose non te le perdonano. Vi voglio bene Erika e Martina. Per quello che siete, per ciò che fate, per come lo dite. Buona vita. Lorenzo Tosa
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cherylroberts · 3 years
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[H] « Intanto ringrazio Cheryl per conoscermi così bene da avermi regalato dei baby draghi » nel fare un occhiolino divertito alla sua CO-HOST « e voi altri per non aver detto di no alla vacanza migliore della vostra vita » con una punta di sarcasmo particolarmente pungente, per quanto bonaria « nonostante tutto » in loving memory of l’assalto al binario. Quindi cheers amichetti, bevete prima che Nat’alja torni e vi costringa personalmente. Heaven e le sue guance arrossate – a causa del falò lì accanto, ovviamente – di certo non ci pensano due volte a svuotare la sua tazza di iced tea. « E come da tradizione » annuncia con voce particolarmente squillante nel farsi passare il suo piattino di torta da CHERYL e scambiando con lei un’occhiatina di intesa, prima di lasciarle continuare la frase e renderla nota anche a chi gli Amanatidis non li conosce bene quanto lei. Tradizione che non perde tempo a mettere in pratica quando prende con le mani il suo pezzo di torta e lo spalma letteralmente in faccia a LIO accanto a sé. Il secondo pezzo, soddisfatta del lavoro fatto CHERYL (#spoiler), lo prende direttamente dalla torta – sempre con le mani, sì – e dopo essere salita col ginocchio sul tavolo per avvicinarsi a lei il più possibile, lo spalma in faccia ad ALEXA. Il tutto ovviamente molto in fretta, cercando anche di scappare dalla vendetta di LIO nel mentre.
[C] Lascia la parola alla FESTEGGIATA, e la ascolta osservando tutti i presenti. «Anche perché in caso contrario mi sarei offesa.» Se non si fossero presentati a casa sua, ecco. Però insomma, chi avrebbe rifiutato una vacanza in Grecia? Lei no di certo. Bicchiere di miscela speciale alla mano, aver cantato la canzoncina di rito, aiuta anche a tagliare la torta e a metterla nei piattini. L’espressione che ha in viso è piuttosto preoccupante ma, alla fine, per cosa? La prima che viene servita è HEAVEN, ma i piatti giungeranno a TUTTI i compagni. Si riallaccia alle parole della BIONDA, mentre afferra il proprio piattino. «Casa Amanatidis vi ringrazia. Buon proseguimento di serata!» E afferra quindi il pezzo di torta con le mani, spalmandolo sul viso di DOROTHY, seduta alla sua destra.
[C] Lei inclusa ed è per questo che il lato b si sposta leggermente indietro su quel telo e lei minaccia chiunque le si avvicini -« Non ti azzardare! Ho un dolce e non ho paura di usarlo » uuuh, che minacce serie stasera. Fa quasi paura…ah no. Comunque sia, non attacca ma è pronta a difendersi. Peccato che lei la volesse solo mangiare quella torta.
[D] Ecco che un piattino è super pronto per la povera CORNELIA che si sorbirà - forse, se non saprà difendersi a dovere - un colpo in piena faccia inaspettato e un conseguente sorrisetto soddisfatto, ma pur sempre sporco di torta. Dopo un finto sguardo carino però il suo piano malefico va avanti e si accosta a LIO, reduce di guerra proprio come lei. In realtà non servono molte parole, a parte brevi sguardi: uno verso la torta che tiene lui in mano, uno verso la propria di cui si è appena rifornita, ed infine proprio la FESTEGGIATA. E se il Serpeverde accettasse l`alleanza con quello sguardo d`intesa che 007 ci fa un baffo, DOROTHY partirebbe all`attacco, ovunque HEAVEN si trovi, cercando di coordinare il suo colpo con quello di LIO per regalarle una graziosa doppia torta. «Buon proseguimento anche a te.» Occhiolino incluso.
[A] «Ma che gramo fai!» no, non ci interessa che è una tradizione, ti sembra il caso di sprecare tutta questa torta? Ma poi, nonostante la non-simpatia che nutre verso la SERPEVERDE non può fare a meno di scoppiare a ridere, che è comunque la festeggiata quindi glielo concediamo, e il mood della serata è un po` troppo allegro per prendersela a male per una cosa del genere. «solo per stasera, Hazaar» e prendilo come regalo di compleanno. Insomma, per stasera pace, poi domani ci ammazziamo. Vedendo la situazione prendere piede trai compagni, si unisce, ovviamente, anche lei, afferrando un pezzo della sua torta con le mani e, non si sa con quale coraggio e per quale miracolo divino -sarà la miscela speciale-, il suo tentativo sarebbe rivolto verso SEBASTIAN, alzandosi all`impiedi e sporgendosi dall`altra parte del tavolo per schiaffargliela in piena faccia, per poi andarsi anche a giustificare «se non posso lanciarti incantesimi, ti lancio le torte» facnedo spallucce, e poi portarsi un dito sporco di torta alla bocca perchè, dai, almeno assaggiamola
[L] « Tu... » soffia fra i denti, potendo finalmente tentare di ripulire alla bell`e meglio le ciglia e riaprire gli occhi senza rischi, per identificare HEAVEN appoggiata al pianale ligneo e cercare di approfittare della postura poco comoda(?) della bionda per allungarsi in avanti col busto e afferrarla saldamente –ma senza stringere eccessivamente, per non farle male– dalla caviglia, sventando la fuga imminente. Ci prova. Se l`offesa dovesse riuscire, cercherebbe anche di tirarla all`indietro, per riportarla sul telone e chiamare aiuto. « Vogliamo condividerla la tradizione? » Alla HAZAAR. La tradizione dell`alto tradimento, visto il sarcasmo che si premura di esternare con quel nuovo sogghigno smaliziato che si stampa in faccia. Niente di personale, ma «TORTA QUI!» Un po` in generale, o a DOROTHY magari, verso cui lo sguardo scuro migra, trovandosela giusto lì vicino e armata di tutto punto. E beh, il resto è storia.
[S] Peccato che nel fare il tutto sia finito vicino al tavolino abbastanza da farsi colpire da ALEXA. Con lui che nemmeno se lo aspettava, quindi la prima cosa è un`espressione sorpresa, un lieve alzare le sopracciglia nell`inquadrarla veloce. La ascolta ed è il scetticismo a prendere forma, con un solo sopracciglio che rimane alzato e le iridi che vanno a squadrarla in quel giudicarla. E tiene gli occhi puntati su di lei, andando ovviamente a recuperare il catalizzatore con nonchalanche - che non ha dimenticato, no - per iniziare a giocherellarci, passandoci invece il braccio opposto contro il faccino con tanto di smorfia da bimbo sensibilino. Torna poi a guardarla, alzando appena la bacchetta (sia mai non l`avesse vista) e con un sorriso sprezzante « un`ottima idea » con tanto di labbra che vanno a distendersi nel dire in quella che sembra quasi una minaccia, le fa pure l`occhiolino. Ah sì, guarderemo pure HEAVEN poi per dirle ad un tono più basso « ma perché c`è lei? » con tutto lo schifo del caso sul volto, sì.
[H] « Bagno? » chiederebbe poi alla sua CO-HOST, per prima, rimettendo l’interrogativo anche a TUTTI gli altri mentre si versa un’altra tazza di iced tea sorprendentemente ed incredibilmente euforica, nonostante la sua estetica “rovinata”.
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scogito · 3 years
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Li chiamano Runner e Chaser. Sono quei ruoli che le fiamme gemelle “recitano” in una particolare fase del rapporto di coppia. L’una scappa, l’altra insegue e viceversa, fino a quando non si cresce, non si impara, non vengono superate prove o debiti karmici.
A fronte di tutto questo, e dopo aver letto il bignamino su “come capire in 5 punti se lui è la tua fiamma gemella”, migliaia di donne si sono convinte che la loro relazione sia di fiamma. Al 90% è in realtà karmica, ma se ne stanno lì a vivere una vita emotiva così altalenante che la Kingda Ka gli fa un baffo. Lunghissime attese, stressatissimi ritorni e intervalli di apoteosi mistiche (di solito brevi) pur di vivere quella persona.
Ormai si dice così “voglio viverti”. Non sei capace di vivere la tua vita, però vuoi vivere in quella di qualcun altro.
Puoi almeno chiederti se qualcosa potrebbe non quadrare?
Non è il mito o la verità delle Fiamme su cui mi interessa porre l’attenzione, ma il fatto che troppe volte relazioni tossiche vengono spacciate per gemelle. In nome di una "comprensione" illusoria dell'altro. Ché non è colpa sua se ancora non è evoluto e quindi lo aspetto finché non mi raggiunge. Un programmino niente male che ti seduce dentro legami merdosi fatti di afflizioni e vendette reciproche, di persone che attendono per anni qualcuno che ha invece proseguito il proprio cammino. Anni. Soltanto perché 4 punti su 5 combaciavano nell’analisi astropsichica di un pinco pallino trovato su You Tube.
Sarebbe un po’ il caso di finirla di attendere che l’altra metà vi salvi?
Perché alla fine il morbo è sempre lo stesso: senza qualcuno che vi scalda il fianco vi sentite inutili a voi stesse. Vi sentite perse, senza scopo e senza passione.
Uscite da tutto questo. Connettetevi a voi stesse. Ché se già non trovate la vostra di anima, come potete pensare di riconoscere una fiamma?
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barrenwomb · 4 years
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Ma te li sei beccati Ale e Giacomo che fanno la pubblicità di prima it? Ale con baffo terribile a manubrio ma glielo perdoniamo, Giacomo è super adorabile <3
non ci crederai anon, ma l’ho appena vista!! quanto sono belli? sì, anche ale, baffi osceni e tutto dksmnsjbs. voglio troppo bene ad entrambi.
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imoviez · 3 years
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CASTING COMPARSE PER FILM "LA STRANEZZA"
CASTING COMPARSE PER FILM “LA STRANEZZA”
    Per la realizzazione del film “La stranezza” ambientato nel 1920 , si effettua casting finalizzato alla selezione di comparse     Nello specifico si cercano : figuranti disponibile a tagliare capelli e barba (oppure farsi crescere barba per poi tenere il baffo), disponibili a lavorare dal 18 al 28 di marzo, provvisti di super green pass da vaccino oppure da guarigione.     MODALITA’ DI…
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pmanzo70 · 3 years
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«Super Baffo contro #Trump», la ridicola propaganda per #bambini di #Maduro In un #Venezuela sempre più #povero la #tv #chavista manda in onda un #cartone animato in cui il #dittatore #socialista salva il paese dai #blackout voluti dall'#America https://www.tempi.it/maduro-venezuela-cartone-animato-super-baffo/ (presso São Paulo, Brazil) https://www.instagram.com/p/CXYJKz4uAVQ/?utm_medium=tumblr
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viaggioasudest · 4 years
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Archeologa in cantiere - Winter Edition in covid-19 times🌦❄️☃️🌬😎🥶😷 È inutile negarlo: noi siciliani siamo più abituati al caldo☀️quei 40/50 gradi estivi ci fanno - quasi - un baffo🤣invece, soffriamo tantissimo il freddo, al quale, oggettivamente, non siamo abituati😅 Così, quando la temperatura scende sotto i 20 gradi, per me fa già freddissimo🤣🥶ed ecco che il siciliano doc tira fuori dall'armadio i suoi innumerevoli pile, rigorosamente di @decathlonitalia e giacche super calde, di quelle che usa di solito per andare a sciare sull'Etna, per capirci🌋🏔🤣 #viaggioasudest #archaeologist #archeoinfluencer #osservarcheologia #professionearcheologo #decathlon #quechua #abbigliamentotecnico #lavitaeillavorodiunarcheologo #technical #incantiere #ilovemyjob #archeologo #archeologia #outdoor #outdoorlife #outdooroutfit #outdooradventures #outdoorliving #naturelovers #natureaddict #womenpower #outfitoftheday #outfitinspiration #lifestyle #siciliangirl (presso Syracuse, Italy) https://www.instagram.com/p/CIyC5jeMZeo/?igshid=n1a58eylwq2p
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undannodidonna · 4 years
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Amarcord
un Danno di Donna - ep. 0 Amarcord
Una delle #psicopatie di cui siamo patologicamente affette, noi #donne, è il dubbio.
Noi viviamo nel dubbio, il dubbio di come ci sta un vestito, del nostro aspetto fisico, del colore dello smalto, della nostra pettinatura e... della #fedeltà, anche solo mentale, del nostro partner.
E grazie al #cazzo!
Ora, parliamoci chiaramente, La #fortuna è cieca ma la #sfiga ci vede benissimo.
Potevo nascere in quest'epoca grandiosa e possibilista dove ogni #femmina, a qualsiasi età, è una #strafiga da paura. Pelle luminosa e splendente, #sopracciglia arcuate e finemente disegnate, i peli già sapientemente estirpati e laserizzati, corpi voluttuosi e perfetti, abbigliamento casual chic tendente al #mignottesco.
E invece no. Sono dovuta nascere negli anni 80' ed essere un adolescente complessata negli anni 90', con anuwuanuwai (Dawson's Creek) come standard romantico, e #Xena come ambizione di vita.
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Ma solo io in quegli anni ero una busta de fave? Con il corpo di Danny de Vito, mentre la famiglia continuava a darmi il pane per la scarpetta, perchè tanto:
"No, tranquilla, è lo sviluppo, tanto è tutta altezza".
E ad oggi sono 1,55 cm.
Portavamo i pantaloni a zampa che si sdrucivano ad ogni passo e spazzavano l'intero paese, che il comune, ogni mese, ti faceva membro onorario per pulizia e decoro.
Con gli zatteroni dei cugini di Campagna, i capelli come i Cugini di Campagna, gli strass come i cugini di Campagna, cazzo eravamo noi i Cugini di Campagna, mischiati a #Mafalda.
Il baffo a tredici anni te lo tenevi e faceva pure tendenza, c'era pure chi si faceva i frisèe, tanto per essere originale e alternativa.
Così come le sopracciglia, o eri mono-ciglio, figlia illegittima di Felice Caccamo, oppure se avevi la fortuna di qualche attuacuggina estetista, avevi le parentesi tonde, come le vecchiette di oggi e l'espressione perennemente sorpresa.
E i peli? Che ve lo dico a fa'. D'inverno nemmeno le calzamaglie riuscivano a coprire gli spuntoni, mi ci potevo fare le trecce con i miei peli!
E le tute? Vogliamo parlare delle tute da ginnastica? Mica questi leggings super push up, modella culo e nascondi trippa. No, noi avevamo le tute in acetato, che tua madre ci si accendeva le sigarette, con le scintille, dal #culo, che producevi mentre camminavi.
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Quindi no, non è insicurezza, non è dubbio. Si chiama legittimo sospetto, perché ad ogni angolo spunta una ragazzina di quindici anni, che sembra uscita dal mondo delle fate, con gli uccellini che le intrecciano i capelli e la sensualità innata e ripensi alla sera prima, quando insieme al tuo compagno sfogliavi l'album dei ricordi, ed ad ogni cazzo di foto diceva:
🐷 "E tu quale sei? COSA sei? Ah, Ma sei tu? No, dai, non puoi essere tu!"
un Danno di Donna
seguimi sui social, per restare aggiornato ---> @undannodidonna
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Blusa baffo... é preta,tem brilho nas aplicações em correntes. Você pode fazer um look sério e elegante , ou um super despojado, vai da sua vibe! Abra sua vida para moda sustentável e vem salvar o mundo . . . . Veste P/M 20,00$💵 22,00$💳 (em Alto Da Ressurreição Teresina Piaui) https://www.instagram.com/p/CDUA-Efn2dE/?igshid=1oey6ecvlxd0i
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corpusdargento · 4 years
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Trovo sempre rifugio nel mio comune, nell'unico pub del centro, in quella provincialità che è fertile per ignoranze "forti" cioè possenti...che forgiano anche in tutte le loro "infantilità" e difetti una polidriecità tra i più grandi, caratteristiche univoche davanti alle mode giganti omologative dei ragazzi "studiati" di città.
Ogni sera affogato nell'alcool offerto anche dopo la chiusura (del pub) mi vengono regalate sempre nuove conoscenze e presenze vere tra storie profonde anche dai personaggi più semplici. Ex carcerati, 25 enni mantenuti che lavorano come matti sfruttati, ex pugili, coicanomani che mandano la forza lavoro e piccole imprese, ragazze uscite dalla depressione ma propositive alla vita, e poi Geni innestati in quel mondo... ad esempio un ragazzo pluribocciato che a 21 anni ti smonterebbe a discorsi uno politicamente impegnato, o un geologo ex informatico con moglie rumena estetista laureata in giurisprudenza a pieni voti, un chimico alcolizzato che lavora per una super azienda che Walter white gli fa un baffo, due gemelli cattolici ma con un anima e sensibilità grandi quanto il mondo, il paninaro accanto al pub anche lui cattolico ma saggio e sapiente come non mai su teologia-filosofia-economia-legge....... e poi F. Un ex scultore coi controcazzi che si ritrova a servire birre da anni.
Di quest'ultimo ci ho avuto diversi scambi di discorsi e condivisioni fino a un anno fa per una semplice volta che iniziai a parlargli di Vincenzo gemito... ma appena mi sono avvicinato del perché un personaggio così geniale non solo nelle sue abilità mostruose artistiche ma anche scultoree, controcorrente, e perspicace e anche umile... lavorasse nella birreria di un uomo preso per il culo di nascosto anche dai suoi dipendenti. Da lì c è stato un suo gentile allontanamento.
Stasera mi sono sentito purtroppo per la terza volta un fantasma su quella che era la mia isola felice. Dove non sono mai stato protagonista ma sempre rispettato... Mi mettevo ad ascoltare e non venivo mai inserito, appena provavo a inserirmi le mie parole saltavano... Allora quando mi stavo per levare senza fare troppa scena mi hanno fermato, F. Ha tirato fuori dal niente il discorso della gallerista che l Ha sempre chiamato per esporre a Milano.
Ne ho parlato un pò e F. Mi ha subito invitato a rivederci.... si vedrà .
(Sono un pò brillo) e scrivo di getto Sorry
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paukzen · 5 years
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Sardegna Gran Tour
(O - come da hashtag ufficiale su Instangram - #SardiniaGranTour, anche se poi, pensandoci adesso, sarebbe stato meglio #SardiniaBikeTour, vabbè)
Fu così che Ricky lanciò la proposta di un giro della Sardegna in 5 giorni da effettuarsi in novembre, mese notoriamente soleggiato e caldo. Gli invitati accettano pur facendo notare che 5 giorni forse sono un po’ pochi (così si estende a 9). Sul periodo, invece, nulla in contrario: impossibile che piova a novembre.
Partecipanti: Paukzen (il sottoscritto), Ricky, Luca e Paolo (lui solo da Cagliari in poi). Spoiler: Luca si rivelerà compagno di viaggio perfetto: gli va bene tutto e non si lamenta mai (cioè a parte del pedalare, ma questo è secondario).
Itinerario: seguire da Porto Torres tutta la costa della Sardegna tornando al punto di partenza, facile, no? Km previsti 11.000, dislivello previsto: sconosciuto, ma abbiamo calcolato non meno di 1000 m ds+ a tappa.
Nota: le foto sono mie, di Paolo e le più belle di Ricky, fate voi
1 tappa: Porto Torres - Stintino - Alghero - Bosa: 140,63 km e 949 m ds+
Si parte!!! E la prima tappa tutto bene, cioè: a parte la foratura di Ricky appena uscito di casa, la ruota dimenticata davanti ad un bar di Porto Torres (a seguito del cambio di camera d’aria), e poi recuperata, e gli abbondanti scroscioni (grossi scrosci, boh) di pioggia. 
Siamo comunque talmente freschi che già deroghiamo alla più o meno implicita regola di evitare degli avanti e indietro su strade chiuse e deviamo per Stintino (che poi questo era più o meno previsto), prima località turistica del giro.
Eccoci quì (due su tre), fiduciosi e ottimisti.
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La strada da Alghero a Bosa sono 40 km di nulla, ed è fantastica, e per l’occasione viene scattata la foto migliore della vacanza, a mio insindacabile giudizio.
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Alla fine si arriva a Bosa, si trova un B&B che neanche mi ricordo com’era e si mangia pizza al trancio (buonissima) seduti all’aperto nel bar accanto, che ha il merito soprattutto (l’unico) di offrire birra Ichnusa da 0,66 l alla modica cifra di 2,50 euro. 
Il viaggio non poteva iniziare meglio, ma poi.
2. Bosa / Cuglieri - S’Archittu - Oristano: 70,29 km e + 675 m ds+
Ed ecco finalmente la pioggia che tanto temevamo, tutto il giorno e a secchiate. D’altro canto le previsioni erano ideali.
La tappa odierna oltretutto parte malissimo con due gomme a terra su sei (una di Luca durante la notte e una mia, in camera in diretta, giuro). Si scopre che ho un copertone distrutto, ma grazie ad un ragazzo appassionato di bici che gestisce il B&B Muraglia Vecchia (che ovviamente consiglio a tutti quelli che andranno a Bosa) rattoppiamo il tutto e in qualche modo si riparte.
L’attrazione turistica del giorno è l’arco di S’Archittu che infatti fotografiamo (sotto la pioggia).
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Decidiamo poi saggiamente, visto la pioggia incesssante, di saltare a piè pari la penisola del Sinis, così
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e andiamo diretti a Oristano dove ci attende un hotel a 4 stelle che di 4 stelle aveva soltanto la sfarzosità degli spazi comuni. Comunque l’abbiamo pagato 70 euro in tre con colazione abbondante, quindi, noi che alla fine badiamo solo alla pancia, non ci lamentiamo.
Faccio notare solo (tralasciando l’acqua calda della doccia che arrivava solo a momenti) che per esempio non aveva il servizio lavanderia e così ci tocca andare in una lavanderia (appunto) a gettoni, con asciugatrice. Scopriamo tra l’altro essere un posto ideale per rimorchiare se non fosse che c’erano solo 60enni. Però potenzialmente, eh.
Alla sera i miei due compagni di viaggio vogliono mangiare assolutamente carne ma non si mettono d’accordo sul grado di cottura così seconda sera, seconda pizza, vabbè.
Segue breve passeggiata per Oristano e buonanotte.
Ah! Dimenticavo il super-gioco del viaggio: contare le vecchie Panda! Ce ne sono ancora un sacco in Sardegna e, se non fosse per il loro stato (e le targhe delle più diverse città continentali), mi verrebbe da pensare che ci sia una produzione ancora attiva in loco. Sui numeri siamo sulle 50 panda per tappa, mica cazzi. Avevo pensato anche di fare una sorta di media al km di Panda per tappa ma poi anche chi se ne frega.
3. Oristano - Arborea - Marceddì - Costa Verde -  Arbus - Sulcis - Buggerru - Nebida: 121,50 km e 1.846 m ds+
I vostri affezionatissimi quì partono separati. Io vado dal ciclista a comprare due nuovi copertoni (ma apre alle 8,30), loro si avviano senza di me (il gruppo si riunirà più tardi sulla scena del disastro, ved. dopo).
Il primo pensiero della mattina comunque è: stasera niente pizza!
Dopo la brutta strada SS fino ad Arborea (e vi risparmio le lunghe digressioni di dove mettono gli accenti i sardi) si passa dalla Costa Verde, quella delle dune di Piscinas, con paesaggi naturalmente molto belli, e, sulla successiva temibile salita verso Montevecchio, avviene il patatrac... (suspense mentre agevolo una foto della Costa Verde)
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E cioè a Ricky si rompe la sella e finisce con il culo a terra, buon per lui che aveva la borsa e così se lo salva (almeno fino ad oggi, eh! eh!)
Ad ogni modo arriva ad Arbus alla bersagliera, 
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dove troviamo un ciclista (o quasi) che ripara in qualche modo il danno e mangiamo tre panini spettacolari con 4,26 euro totali (e ci regalano pure una birra, forse perchè sono notoriamente bello, vai a sapè).
Ecco i panini.
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Quindi ripartiamo verso la temibilissima salita di Buggerru (che poi sarebbero ben due, una prima e una dopo, e che soffriamo un sacco, come testimoniato ampiamente dai lamenti di Luca) che ci conduce a Nebida, dove dormiamo in un B&B gestito da amici guide/arrampicatori di Ricky.
A Nemida c’è il famoso Pan di Zucchero, che poi sarebbe quella cosa là in fondo nella foto sotto, ma ammetto che ci sono immagini migliori.
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Per cena ci dicono che c’è una sola cosa aperta: una pizzeria, alè!
Primo giorno senza pioggia: di nuovo alè! Stavolta senza ironia.
4. Nebida - Sant’Antioco e le saline - Porto Pino - Chia - Pula: 136,15 km e 1.017 m ds+
Oggi si parte con tipo 20 km di discesa (ottimo) e con un vergognoso vento a favore che ci porta, ad una media di 60 km/h (o forse era leggermente meno), a Sant’Antioco dove troviamo un cielo nero nero nero ma nero e allora decidiamo di evitarne il giro, tiè.
Dopodichè, per espiazione, ci infiliamo in una strada sterrata in mezzo alle saline e al vento (stavolta più o meno contro) e da lì andiamo al bel Porto Pino (dove non c’è un caxxo di aperto per il pranzo), poi a Chia (altro posto fantasma in questo periodo) e infine, su una brutta strada, a Pula.
A Porto Pino ci siamo tutti e tre, anzi quattro col porto, indovinate qual’’è il porto.
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Poichè ho più o meno deciso di mettere due foto per giorno, la seconda è dedicata ai numerosissimi porta-bici sardi che hanno solo un difetto che vi faccio indovinare da soli.
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La sera dormiamo in un affittacamere con un giardino curatissimo da dei tipi particolari (= alcolizzati = simpatici) che hanno tipo 11 gatti, così va la vita.
E indovinate un po’? Non mangiamo la pizza!!! 
Tra l’altro anche oggi alla fine non prendiamo pioggia perciò va tutto per il meglio, anzi no (ved. giorno successivo). 
5. Pula - Nora - Cagliari - Villasimius - Punta Carbonara - Costa Rei - Muravera: 152,19 km e 1.251 m ds+
E infatti oggi ci dovrebbe essere l’incontro con Paolo che però rimane vittima del maltempo con conseguente ritardo mostruoso del traghetto che lo traghetta a Porto Torres con tipo 8 ore di ritardo e quindi giungerà a Cagliari solo la sera.
Necessariamente quindi l’incontro avverrà solo il giorno successivo sulla strada per Lotzorai e noi tre ci spariamo il super-tappone di 152 km fino a sera a Muravera (questo l’ho scritto solo per fare la rima).
Note: fino a Cagliari strada bruttissima dove ci siamo giocati almeno 2 vite a testa, da Quartu a Muravera invece forse la più bella strada del viaggio. Andateci (in bici).
Le foto delle tappa di oggi lo dimostrano:
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Figo, eh?
Per completezza concludo dicendo che la notte l’abbiamo passata in un appartamento con cucina alla incredibile cifra di 45 euro in tre. Poi per rimediare abbiamo fatto 88 euro di spesa, vabbè.
6. Muravera - Lotzorai: 87.61 km e 586 m ds+
Tappa facile facile, unendoci finalmente con Paolo a Muravera che alle 9,00 del mattino si era già sparato 60 km da Cagliari, ben gli sta.
Noi invece al suo arrivo eravamo alla seconda colazione.
Ed ecco finalmente Paolo, dal davanti
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e poi anche dal di dietro (è quello con la maglia verde, ovvio)
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Ad ogni modo a pranzo siamo già nei pressi di Lotzorai e mangiamo in un posto pessimo al porto di Arbatax che per vegetariani offre solo delle pastasciutte precotte che lasciamo perdere. Ma me lo ricorderò per il futuro, cari miei.
Il pomeriggio lo passiamo al fantastico B&B The Lemon House di Ricky & Elena a riposare. Ne approfittiamo per vedere (per quanto mi riguarda per l’ennesima volta) il film cult coreano Old Boy, che solo i veri intenditori di cinema sanno apprezzare (quì c’è una frecciata che qualcuno coglierà di sicuro).
Ne approfittiamo anche per lavare e asciugare tutto il nostro vestiario per l’ultima volta.
Per cena siamo invitati dall’ospitalissima famiglia di Luca per una grigliata a base di carne. A me, in quanto vegetariano, viene offerto, oltre ad un ottimo pesce spada sempre alla griglia (sono un vegetariano che però mangia pesce, eh), un minestrone fantastico e come dessert, questo per tutti, un tiramisù come raramente ne ho mangiati in vita mia. Il tutto accompagnato da vino come se piovesse. Si è fatto baldoria insomma.
7. Lotzorai - Passo Genna Silana - Dorgali - Orosei - Siniscola - Budoni: 137,76 km e 1.728 m ds+
Uhhh!!!! Oggi c’è in programma, subito alla partenza, la cima Coppi del giro che i due locali conoscono a memoria (fatta tipo due volte in bici in vita loro).
La bagarre per la conquista della vetta è stata veramente avvincente, come testimoniato dalla mia bellissima foto.
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Pantani ci fa un baffo.
Comunque ce l’abbiamo fatta, ecco la prova:
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Per il resto la tappa passa da Dorgali, Orosei (bella), Siniscola (bella) e finisce a Budoni. Si capisce che non la ricordo bene?
A Budoni dormiamo in un bel appartamento dove purtroppo si mangia veramente male (carbonara con vongole, secondo un antica ricetta inventata al momento da Ricky). Ah, no! Ho controllato ora, esiste davvero. Sarà che non abbiamo aggiunto il ciuffo di prezzemolo...
Purtroppo visto che l’abbiamo cucinata noi non possiamo lamentarci con nessuno.
8. Budoni - Golfo Aranci e Porto Rotondo - Costa Smeralda e Porto Cervo - Palau - Santa Teresa di Gallura: 142,69 km e 1505 m ds+
La tappa odierna inizia, e poi prosegue, con la pioggia e prevederebbe un pedissequo costeggiamento (?) del mare.  
Peccato che Ricky, febbricitante, tenta ad ogni bivio di boicottarla palesandoci scenari apocalittici di maltempo, salite tipo Mont Ventoux sulla costa, km inverosimili (dice 180, facendo la costa) e orario di arrivo improponibile (alle 20,00 di sera, assicura).
Al bivio per Porto Cervo quindi c’è il primo vero momento di contrasto, si fa per dire, nel gruppo.
Le posizioni sono le seguenti: Ricky vuole accorciare, Fede vuole essere fedele al piano e passare da Porto Cervo, Luca si rimette alla maggioranza (ma lamentandosi preventivamente).
La situazione è più o meno questa.
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Situazione di stallo, quindi (alla messicana? No purtroppo, che tanto mi avrebbe fatto sentire in un film di Tarantino). 
La decisione sta quindi a Paolo che dopo decine di minuti di tensione dice una cosa tipo: “Ma vaffanculo, passiamo da porto Cervo!”, così ha parlato e così si fa. 
Si merita l’unica foto del giorno.
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Pranziamo in un posto tipico (benzinaio) visto che è tutto chiuso o con prezzi improponibili (Porto Cervo è un enclave svizzera, no?) e veloci come il vento giungiamo a Palau e infine a Santa Teresa di Gallura.
Una cosa: la Costa Smeralda è anche detta in gallurese (esiste il gallurese? sì) Monti di Mola (scopro ora), il che per tutto il giorno mi ha fatto rimbombare nella testa l’omonima canzone di De Andrè che parla di un giovane che si innamora di un asina (e viceversa). Eccola quì.
Alla sera dormiamo in uno scadente hotel, anche conosciuto come topaia o bettola, scelto da Luca, che (non l’hotel, ma Luca) dopo avere visto la reception del posto, la prima cosa che dice è: “Domani la colazione non la facciamo quì” E noi naturalmente ubbidiremo.
A questo punto del viaggio ci è tornata la voglia di pizza e, complice anche una pioggia clamorosa che non ci fa allontanare dall’hotel per più di 100 metri, ci infiliamo in una pizzeria (appunto) di fronte alla sopracitata topaia (o bettola) e concludiamo la serata con birra a volontà.
9. Santa Teresa di Gallura - Porto Torres: 109,97 km e 1047 m ds+
In teoria doveva essere una tappa facile, ma. 
Ma un sacco di saliscendi e vento contro (alla fine, almeno quello, per la prima volta dall’inizio del giro) ci rendono la tappa più dura del previsto.
Per fortuna la formazione belga a ventaglio è ormai collaudatissima.
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Il morale però è alto sia per la vicinanza del traguardo sia perchè miracolosamente riusciamo a schivare la pioggia. 
A pranzo mangiamo un super-panino a Castelsardo, che ha il terribile difetto di potere essere raggiunto solo dopo una salita interminabile (e successiva discesa), ed è la prima volta che come vegetariano non mi trattano da appestato, bene.
Lungo il tragitto vediamo un sacco di cacciatori (è domenica) che in gruppi di 20 alla volta vanno a caccia di cinghiali, facile, eh? Codardi che non siete altro. Comunque (noi compagni cinghiali) conquisteremo il mondo, è solo questione di tempo, daje!
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Sul porto di Porto Torres (o quasi) facciamo le foto di fine giro tutti contenti come bambini.
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Totale: km: 1.098,79 / m ds+: 10.604
Foto sparse del giro.
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Fine! Ah, che nostalgia...
Si ringrazia lo sponsor ufficiale (usato a profusione da Ricky)
Una dedica speciale va anche al nostro ispiratore, colui che ha fatto questo:
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soccernetghana · 3 years
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Ghana legend Asamoah Gyan set to launch book in April
Former Black Stars captain Asamoah Gyan has revealed that he will be launching his autobiography in April this year.The all-time leading top scorer for the Black Stars opened up on plans for his new project when wrapping up on his special duties as a pundit on SuperSport.The former Sunderland striker had already announced plans for the book launch in an earlier post after meeting the President Nana Akufo-Addo."On Thursday, My Team and I, together with Mr. Anthony Baffoe and the Minister of Youth and Sports, Hon. Mustapha Ussif, visited the president at the Jubileee House to have further discussion on my Book launch. Thank H. E President Nana Akufo-Addo," he wrote on Twitter.According to Gyan, the book will inform readers about how he dealt with the pressure of playing at the Africa Cup of Nations tournament for Ghana.He gave a hint about the book when describing Sadio Manesearlier missed penalty kick and the late penalty which won the title for Senegal. The Liverpool forward had already missed a penalty in the opening minutes of the game but was able to redeem himself with the most important kick of the game.Gyan was also in that similar situation in the 2010 FIFA World Cup when he missed a crucial penalty against Uruguay which could have taken the Black Stars to the semi-finals of the World Cup.The former Al Ain striker also thanked his fans for the feedback he received from working on TV as a pundit for the South African company."It's the morning after yesterday's historic win by Senegal and I want to thank you all for coming along my AFCON 2021 punditry journey on Super Sports TV. It was an experience worth all the work that went into it. I am glad you enjoyed my time on the various matches," he wrote. source: https://ghanasoccernet.com/
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simplemlmsponsoring · 6 years
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Things have changed again, and they’ll keep on changing. You have to adapt or die. Having an empty, meaningless, untrustworthy, 0 value page on Facebook is going to spell disaster. In this specific post, Mr Baffoe (owner of tracking software Prosper202) shares what you HAVE to do in order to stay alive on Facebook.
Check his tips here (page likes, engagement, page age, feedback score and more)
The Big Bad Bully Strikes Again – RIP Back button scripts
Mr. Google Chrome strikes again and this time it ain’t pretty. To quote trustedreviews.com (and our very own “thedudeabides” mod):
“A future version of the Google Chrome browser will clamp down on websites that engage in a little monkey business when it comes to the ‘back’ button. The firm is working on a tool that would prevent websites resisting the back button’s traditional functionality in order to prevent users from leaving the site, in a tactic Google calls “history manipulation.”
“History manipulation” – if only…
Read the rest of the bad news right here
Read more: stmforum.com
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footballnewspapers · 7 years
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VIDEO: Watch Anthony Baffoe's super strike for Fortuna Dusseldorf in Bundesliga 27 years ago
VIDEO: Watch Anthony Baffoe’s super strike for Fortuna Dusseldorf in Bundesliga 27 years ago
[ad_1] Anthony Baffoe German Bundesliga ambassador Anthony Baffoe has been remembered for one of his goals for Fortuna Dusseldorf in the 1990/1991 season. Baffoe scored the second as Dusseldorf went on to win 3-2 against St Pauli. In 1983, Baffoe became only the third-ever player of African origin to make the step up to the Bundesliga. He went on to notch up 199 matches in the top two divisions…
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usanewstoday-blog · 8 years
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Baffoe: I Have A Problem With Shea McClellin In The Super Bowl By Tim Baffoe– (CBS) Martellus Bennett having a chance to win a Super Bowl title with the New England Patriots on Sunday doesn’t bother me.
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