Tumgik
#una giornata qualunque
omarfor-orchestra · 2 years
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aculofan · 4 months
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Oggi.
Giornata internazionale degli infermieri.
Siamo stati osannati come angeli, quando c'era da parare il qulo a tutti, ci sono state fatte promesse mai mantenute, i trascorsi 4 anni hanno accelerato/accentuato il disamore verso questa Arte.
Ma tanti, tantissimi operatori sanitari, di qualunque categoria, lavorano con attenzione e competenza...solo che, come ho già scritto una volta, le persone belle esistono ma non fanno rumore.
Ciao.
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lunamagicablu · 2 months
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Goditi la giornata, non lasciarla finire senza crescere un po’. Senza essere stato felice, senza aver nutrito i tuoi sogni. Non essere sopraffatto dallo scoraggiamento. Non permettere a nessuno di negarti il diritto di esprimerti, il che è quasi un dovere. Non abbandonare il tuo entusiasmo per rendere la tua vita straordinaria. Non mancare di credere che le parole e la poesia possano cambiare il mondo. Perché qualunque cosa accada, la nostra essenza rimarrà intatta. Siamo esseri umani pieni di passioni. La vita è deserto e oasi. Ci abbatte, ci fa male, ci insegna, ci rende protagonisti della nostra storia. Anche se il vento soffia contro, con un potente lavoro continuo è possibile cambiare una stanza. Non smettere mai di sognare, perché solo nei sogni l’uomo può essere libero. Non cadere per il peggiore degli errori: il silenzio. La maggior parte delle persone vive in un silenzio terribile. Non rassegnarti e non fuggire. Valorizza la bellezza delle cose semplici, se riesci a fare belle poesie, su piccole cose. Non attirare le tue convinzioni. Tutti abbiamo bisogno di essere accettati, ma non possiamo remare contro noi stessi. Goditi il panico che ti fa avere una vita. Prova a viverlo intensamente senza mediocrità. Pensa a te stesso come futuro e affronta il compito con orgoglio e senza paura. Impara dalle esperienze di coloro che hanno vissuto prima di te e possono insegnarti. Non permettere che la vita passi senza aver vissuto. Walt Whitman ******************** Enjoy the day, don't let it end without growing a little. Without having been happy, without having nourished your dreams. Don't be overwhelmed by discouragement. Don't let anyone deny you the right to express yourself, which is almost a duty. Don't abandon your enthusiasm to make your life extraordinary. Don't fail to believe that words and poetry can change the world. Because whatever happens, our essence will remain intact. We are human beings full of passions. Life is desert and oasis. It knocks us down, it hurts us, it teaches us, makes us protagonists of our own story. Even if the wind blows against, with a powerful continuous work it is possible to change a room. Never stop dreaming, because only in dreams can man be free. Don't fall for the worst of mistakes: silence. Most people live in a terrible silence. Don't give up and don't run away. Value the beauty of simple things, if you can make beautiful poems, about small things. Do not attract your beliefs. We all need to be accepted, but we cannot row against ourselves. Enjoy the panic that makes you have a life. Try to live it intensely without mediocrity. Think of yourself as the future and face the task with pride and without fear. Learn from the experiences of those who have lived before you and can teach you. Do not let life pass without having lived. Walt Whitman 
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occhietti · 10 months
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Goditi la giornata, non lasciarla finire senza crescere un po’. Senza essere stato felice, senza aver nutrito i tuoi sogni. Non essere sopraffatto dallo scoraggiamento. Non permettere a nessuno di negarti il diritto di esprimerti, il che è quasi un dovere. Non abbandonare il tuo entusiasmo per rendere la tua vita straordinaria. Non mancare di credere che le parole e la poesia possano cambiare il mondo.
Perché qualunque cosa accada, la nostra essenza rimarrà intatta. Siamo esseri umani pieni di passioni. La vita è deserto e oasi. Ci abbatte, ci fa male, ci insegna, ci rende protagonisti della nostra storia.
Anche se il vento soffia contro, il potente lavoro continua, è possibile cambiare una stanza. Non smettere mai di sognare, perché solo nei sogni l’uomo può essere libero. Non cadere per il peggiore degli errori: il silenzio.
La maggior parte delle persone vive in un silenzio terribile. Non rassegnarti e non fuggire. Valorizza la bellezza delle cose semplici, se riesci a fare belle poesie, su piccole cose. Non attirare le tue convinzioni. Tutti abbiamo bisogno di essere accettati, ma non possiamo remare contro noi stessi. Trasforma la tua vita in un inferno. Goditi il panico che ti fa avere una vita. Prova a viverlo intensamente senza mediocrità.
Pensa a te stesso come futuro e affronta il compito con orgoglio e senza paura. Impara dalle esperienze di coloro che hanno vissuto prima di te e possono insegnarti. Non permettere che la vita passi senza aver vissuto!
- Walt Whitman, Carpe diem
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thebutterfly0 · 8 months
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E' tardo pomeriggio di un sabato qualunque. Stamattina spesa, il mio massimo impegno della settimana, invece nel pomeriggio ho fatto la lavatrice e ho sistemato casa. Domani a parte la spesa sarà una giornata più o meno simile. Poi si ricomincia con la settimana, ho dei problemi anche al lavoro che non mi fanno stare tranquilla perché la colpa è mia e mi sono data della cretina più volte. Solitamente nel lavoro sono una macchina da guerra, questi problemi mi fanno capire che la mia vita sta veramente andando a rotoli. Ho la mente da tutt'altra parte, non riesco a concentrarmi e faccio fatica anche a lavorare purtroppo. Mi devo dare una svegliata, non posso mandare a puttane anche il lavoro. Davvero non me lo posso permettere. Di questa cosa non ne ho parlato con nessuno perché me ne vergogno. Lo sapete solo voi, ma anche questa cosa mi sta mandando fuori di testa ancora di più di quella che son già. Lunedi pomeriggio ho una riunione col boss, incrociamo le dita ce non vogliono mandarmi via alla scadenza del contratto altrimenti è veramente la fine. Mi sembra di essere in un sogno dove non sono io che sto vivendo tutto ciò.
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telefonamitra20anni · 6 months
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Appuntamento con il destino all'ora del tè.
È una giornata qualunque della sua vita da impiegato, Marcello riceve una telefonata:
Pronto, Marcello? Vieni in Piazza di Spagna, c'è il Rugantino, una sala da tè, ci vediamo lì, devo presentarti una persona.
Quella persona era Visconti. Con lui Marcello, ha aperto le porte al proprio destino, varcando la porta d'oro del teatro, ma questo ancora non lo sapeva. Luchino lo ha allenato con le dovute durezze, riservate a un purosangue, alimentando in Marcello la chiara e sicura voglia di potercela fare. Gli ha insegnato la sacralità di quel palcoscenico, e del peso che le parole hanno. Lo ha forgiato, stancato, esortato, stimolato, esaltato, rivendicato e messo in discussione. Visconti ha sfidato il suo istinto, con un occhio attento al futuro e Marcello si è lasciato sfidare, così, semplicemente, in un giorno qualunque. Il mestiere dell' attore, è cominciato così, davanti ad un tè, mentre la vita si rimetteva in gioco con un banale "si", detto con la incosciente e ostinata voglia di giocare.
«Visconti mi ha messo in teatro e mi ha insegnato buona parte di quello che so, non solo il mestiere ma il gusto del mestiere, da uomo moderno, il non essere guitto, una cosa che tanti attori bravi non capiscono, pur essendo dotati di grandi possibilità. A parte naturalmente, insegnarmi a recitare, a capire certi testi, a capire come valorizzarsi […]. Questa partenza mi ha fatto capire le mete da perseguire, anche nel cinema».
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evrensadwrn · 5 months
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𝒔𝒆𝒊 𝒎𝒊𝒐 𝒇𝒓𝒂𝒕𝒆𝒍𝒍𝒐 ( 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆 𝒎𝒊 𝒊𝒓𝒓𝒊𝒕𝒂𝒏𝒕𝒆 )
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paura di uscire, anche se non accade | trans mtf!gianna d’antonio
⟢ a/n: la mia prima volta a scrivere in italiano scusate se ci sono errore :[
version on ao3 for quick translation | wc: 1090 | divider by @/benkeibear
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Il buio gelido della mezzanotte che albeggia sulla casa della Famiglia D'Antonio, l'odore della polvere depositata su ciottoli e marmi, la puzza di un qualcosa di dolce, l'odore del mare che circonda l'Italia. Un mare freddo di notte. C'è un sentimento, quello disgustosamente opprimente dell'empatia. Non essere spietati per qualcuno, nientemeno che per Gianni stesso. Gianni D’Antonio. Il figlio d’oro. Il favorito della famiglia.
Santino è avido, è sempre stato un uomo avido, avido. Tutto quello che voleva, e anche di più, lo pretende da tutti gli altri. Lui è così.
Vuole tutto e ancora di più. Lui, è avido. Ma mantiene una facciata di elequonza.
"Gia", chiama Santino bussando alla stanza del fratello. La risposta? Silenzio. Santino bussa ancora, prima di decidere di aprire la porta a se stesso. “Gianni?” La stanza è buia, fredda. Molto freddo. L'odore del profumo—
Aspetta.
Profumo? Santino si guarda intorno nella stanza del fratello. Profuma di ciliegie e di odori dolci e femminili. Qualcosa che Santino si aspetterebbe dalle sue ragazze— e non dalla stanza di Gianni. Oro e ornamenti finemente lavorati sono sparsi ordinatamente per la stanza. Alle pareti sono appesi quadri, la collezione d'arte privata di Gia.
Santino invidia Gianni, da cose semplici a una comprensione molto più complessa. Il suo aspetto, la sua sicurezza, il suo carisma, il modo in cui si comporta; Santino vuole sentire che, la falcata sicura di Gia.
Un’altra cosa: è differente. Più morbida. Le coperte che drappeggiano il letto sono morbide, foderate di pizzo insieme ai cuscini. Fiori in vaso: sul comodino, nell'angolo, accanto all'armadio.
Ora che è qui, forse può rubare l'auto di Gianni per un'ora o due. Santino apre uno dei cassetti di Gia sulla scrivania per le chiavi dell'auto. Lo trova quasi subito, ma sotto c'è un piccolo quaderno. Suscita il suo interesse, così lo raccoglie rapidamente e si siede sul bordo del letto di Gia."Non gli dispiacerà se ho dato un'occhiata ai suoi pensieri,” Santino pensa che mentre sfoglia le pagine. Le parole non lo interessano, poiché si tratta soprattutto di come Gia racconta la sua giornata e le cose che ha fatto. A Santino non importa nulla della sua vita.
Ma c'è qualcosa che cattura lo sguardo di Santino.
‘Non mi piace essere un uomo. Vorrei essere una donna. Prima a Roma ho comprato degli oggetti che mi aiutano a sentirmi meglio.’
“Santino!” Santino ha appena il tempo di accorgersi che Gianni è tornato nella sua stanza. Rapidamente, Gia strappa il taccuino a Santino. “Cosa hai letto?”
“Niente!” Santino promette, mentre prende le chiavi della macchina e le infila in tasca. “Posso avere la tua auto?”
“Non dirlo è papà, per favore, Santino.” Gia sa che Santino sa. “Qualunque cosa leggiate qui, non diteglielo.”
Santino è silenzio, la sua lingua diventa secca. Gia espira pesantemente.
“Perché?” Santino chiede. Santino ridacchia a mezza voce. “E’ uno scherzo, vero?” Gia è silenzio stavolta. “No..?” La voce di Santino si disperde mentre guarda Gianni, osservando l'espressione del volto del fratello.
“No, Santino.” Gianni dice. “No. Vorrei che fosse uno scherzo. Vorrei. Così posso ridere con mia madre quando chiedo di andare in altri posti. Ma non. Fa male desidare qualcosa che non si avvererà.”
Santino guarda Gianni con attenzione, in attesa di qualcosa. Non si sa bene cosa stia aspettando, ma tra i due fratelli c'è silenzio. Sorella? Forse.
Schiocca la lingua prima di passare silenziosamente davanti a Gianni per andarsene. Santino non aveva intenzione di fare nulla. Ma ora lo fa. Gli costerà molto, ma non gliene importerà nulla.
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Sono passate quattro o cinque ore da quando Santino è tornato alla villa e ora è di nuovo qui!
“Quello stronzo ha preso la mia macchina.” Gia sussurrò sottovoce mentre vede Santino scendere dalla sua auto. “Cazzo,”
Quel coglione sta tornando a casa dal garage con le borse in mano. Probabilmente un regalo per la sua nuova ragazza. Esibizioniste.
Gia ha un sapore amaro in bocca mentre guarda Santino che torna verso la porta d'ingresso della villa. Il palmo della mano sotto il mento, guardando con i suoi occhi verdi. Gia sospira, la mano gli accarezza la testa mentre lui sbuffa per lo stress. È in difficoltà. Il suo cuore batte forte e i suoi pensieri corrono più veloci dei cavalli in fuga. E se Santino lo avesse detto al padre? E se lo avesse detto a tutti? No, no, no. Cazzo. Non avrebbe dovuto scriverlo, non avrebbe dovuto—
“Gianni!” La voce di Santino è forte dall'altra parte della porta bianca. Bussa, con forza.
“Vattene.” Gia grida dall’altra parte. “Vattene, Santi, Vattene.”
“Le chiavi…?” Santino dice di entrare. Si lascia convincere e Gia ci casca. “Le chiavi dell'auto, le ho prese io. Se non apri questa porta, la tua macchina è mia!”
“Questo fastidioso parassita…” Gia borbotta sottovoce. “Mio dio,” Gia apre la porta, ma Santino entra a forza con un sorriso fastidioso. “sei irritante, Santino.”
“Sì, lo so, cara sorella.” Gia deve ammettere che quelle parole di essere chiamata sorella le hanno dato un po' di felicità.
Santino ha in mano delle borse. Gia è un po' preoccupata per l'interno delle borse. "Santino, che cazzo hai in quelle borse?" Gia chiede, indicandole.
"Sei molto eccitata, Gia." Un'osservazione sarcastica e sciocca di Santino, che si siede sul letto di Gia come se fosse suo. Santino apre la borsa che ha, prima di richiuderla e lanciarla a Gia perché la prenda. “Ho graffiato la tua auto. Non voglio pagare i danni.”
“Certo che hai danneggiato la mia macchina, insolente, disordinato, irritante stronzetto....” Quando gli occhi di Gia guardano la borsa, le sue parole svaniscono mentre elabora ciò che sta vedendo e che suo fratello le ha appena comprato (sacrificando la nuova verniciatura della sua auto). “Cosa?”
L'incredulità colpisce Gia.
“Cos’è questo, Santi?” Gia chiede a Santino che sta scegliendo delle scarpe di Gia che molto probabilmente vuole portare con sé.
“Ha?”
“La borsa, Santino.”
“Sì, è?”
“Gli abiti di seta sono per le donne.”
Gia dice, mentre Santino raccoglie le scarpe— "Non toccarle.” Lei dice severamente.
“Non ti ho ancora comprato un vestito o dei tacchi. Dato che potresti dover iniziare dal primo livello. Bisogna entrarci lentamente.” Santino fa spallucce.
"Non so cosa dire" Dice Gia mentre si siede e guarda l'accappatoio.
“Grazie mille?”
“Benvenuti,” Gia dice che è un modo per colpire Santino.
“Dovrebbe essere il contrario, Gia.” Santino dice.
“Hmmm….. no.” Dice Gianna prima di lanciare un paio di scarpe a Santino. "Ora vattene"
“Hey!” Santino osserva le scarpe. “Puttana.” Sussurra prima di andarsene, posando le chiavi sul letto di Gia.
( wickblr pride anon if you see this i love you )
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susieporta · 2 months
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"Provate per un giorno a guardare a ogni esperienza o situazione come a un moto della vita, che non ha nulla di personale, e a dire semplicemente
“Sì”
proprio come se questo sì fosse un mantra, o se preferite una preghiera, oppure come se quel movimento lo aveste scelto voi.
Il ripeterlo durante la giornata, di fronte a qualunque avvenimento, senza scivolare nel vittimismo ma stando veramente presenti a noi stessi, può essere un’esperienza profonda e sconvolgente.
È come se la realtà che siamo abituati a vedere ci si staccasse di dosso, e l’abituale lotta con il quotidiano diminuisse d’intensità.
Cominciamo a osservare che le cose sembrano accadere senza il nostro intervento. Diventa più evidente come sia l’energia che ci portiamo dentro ad attrarre le energie che ci si muovono intorno.
E che questo accade con l'obiettivo di farci vedere, di sanare".
- Marina Borruso
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elenascrive · 2 months
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Sembrava una giornata qualunque quella odierna ma così non è stato, poiché L’Amore puro ed incondizionato ha trovato il modo di sorprendermi all’ennesima potenza per l’ennesima volta. Torno a casa da lavoro e sul tavolo della cucina trovo un sacchettino del bar poggiato accanto alla Mia tazza, che sapevo già cosa contenesse. Il croissant al pistacchio, il Mio preferito, amorevolmente acquistato da Mio fratello prima che potessi rincasare. Non è nuovo a questo genere di sorprese dolci e golose, lo fa spesso infatti, sapendo quanto adori fare colazione in questo modo. La sola vista mi ha immancabilmente riempito gli occhi di fortissima commozione, poiché trovo tenerissimo il Suo particolare modo di coccolarmi e di viziarmi, soprattutto quando mi ritrovo in momenti non particolarmente esaltati. Non c’è bisogno che gli dica nulla, Lui capisce ed agisce per farmi stare meglio. È veramente Unico in questo. Perciò quando comincio a sentirmi sfortunata, Lui mi rimette subito in careggiata per farmi capire l’esatto contrario. Avere una Persona accanto così premurosa ed affettuosa è la ricchezza più grande che potessi desiderare di avere in questa vita. Se dovessi descrivere cos’è L’Amore sarebbe proprio così: sentire i bisogni dell’altro senza nemmeno la necessità di parlare, semplicemente ascoltando con attenzione il Suo cuore. Del resto si sa, sono i piccoli gesti quelli in grado di fare la differenza in qualsiasi tipo di circostanza. Ed è difficile immaginarmi accanto ad un Uomo con caratteristiche diverse, quando sono stata abituata così bene!
Inutile concludere che gustarmi questo delizioso cornetto ha migliorato di gran lunga il Mio umore e così anche la Mia giornata. Ci voleva insomma!
Che meraviglia sentirmi così importante ed amata.
Menomale che ci sei!
Grazie di cuore Bimbo Adorato!
Ti amo un casino! ❤️
Tua Elenuccia
@elenascrive
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Art: @clotildeboucard
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angelap3 · 6 months
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Era una giornata come tante di un mese qualunque
L'areoporto era gremito di persone chi partiva e chi arrivava...mi sono seduta ad osservare senza alcun pensiero svuotata da ogni emozione
Delle porte si aprivano e uscivano persone con enormi bagagli cappelli allacciati al collo frutto di acquisti dell'ultimo momento..per portarsi un ricordo,..
Poi una giovane ragazza con occhi rivolti alla ricerca e alla speranza di trovare chi aveva tanto atteso
Un uomo con una piccola cartella ,.aria frettolosa alla ricerca forse di un taxi
La porta si apriva e si richiudeva e il via vai continuava..
Poi ecco un abbraccio d'amore ..la felicita' di ritrovarsi
E poi l'equipe di un aereo che era arrivato a destinazione
E allora li mi sono chiesta se anche questo era la vita...partenze...arrivi addii felicita' e dolore
Gli echi dell'autoparlante che dava gli annunci
E ho sognato di vivere anch'io un momento di felicita'
Mi sono alzata e mi sono diretta all'uscita
E lui so che mi attendeva...
(Angela P.)
Dal mio diario..... 2015
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petalididonna · 1 year
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Distrarmi per vivere
Ci vorrebbe un'altra vita un'altra me, un'altra dimensione dove riuscire ad essere distratta, dove è normale, salutare, armonioso, liberare il proprio pensiero, la propria mente oltre il tangibile il materiale il socialmente giusto.
Distrarmi, ecco dovrei distrarmi per vivere.
Lottare contro un’idea patologica, un senso di responsabilità eccessivo, l'ansia radicata in profondità, può sembrare difficile, ma non deve essere certo un’impresa impossibile.
La distrazione personalmente vissuta come qualcosa di negativo.
Ma la distrazione non è soltanto un difetto.
In molte circostanze la capacità di distrarsi può rivelarsi di grande utilità. Per allentare una forte tensione o un pensiero disturbante non c’è niente di meglio che rivolgere altrove la propria concentrazione.
Non importa dove, se in un libro, nell'orizzonte o negli occhi di uno sguardo, nelle parole di un amico, nel profumo di un fiore o semplicemente nel silenzio .
Distrarsi per vivere, un'occasione per trasformare una giornata qualunque in un giardino fiorito🌷
Adeline Ady
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lunamagicablu · 9 months
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Per un giorno basa tutte le tue decisioni lasciandoti guidare dall’intuito. Immagina che la voce della gioia dentro di te sappia quali sono i tuoi migliori interessi. Confida nel fatto che questa voce saprà rispondere alle tue richieste in qualunque momento. Quando devi prendere una decisione, chiediti: “Dov’è lo slancio?” Dov’è la carica che ti elettrizza, la passione, la gioia, ciò che ti dà forza? A ogni bivio, segui sempre il sentiero a più alta intensità di gioia. Per un giorno, metti in stand by la razionalità nel decidere e rivolgi la tua vita allo Spirito. Alla fine della giornata, sdraiati sul letto e mettiti una mano sul cuore. Senti l’energia, la vitalità e la pace che provengono dal vivere basandosi sulla guida del cuore invece che su quella della mente. Alan Cohen
For one day base all your decisions by letting your intuition guide you. Imagine that the voice of joy within you knows what your best interests are. Trust that this voice will be able to respond to your requests at any time. When you have to make a decision, ask yourself, “Where is the momentum?” Where is the energy that electrifies you, the passion, the joy, what gives you strength? At every crossroads, always follow the path of highest intensity of joy. For a day, put rationality on standby in deciding and turn your life to the Spirit. At the end of the day, lie down in bed and place your hand over your heart. Feel the energy, vitality, and peace that come from living from the heart rather than the mind. Alan Cohen
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gregor-samsung · 8 months
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“ Il sabato, il mercato apre al pubblico alle nove. Questo vuol dire che i veri appassionati alle otto in punto sono già lì, in attesa. Ci si incontra in un bar proprio di fronte al mercato, tutti dotati di enormi zaini vuoti che si spera di riempire. Qualche saluto imbarazzato fra persone che si conoscono di vista da anni, di cui spesso si sanno nome e professione, ma con cui non si è mai davvero scambiato quattro chiacchiere. Si beve un caffè e ci si guarda sospettosi, soprattutto fra rivali con gli stessi gusti. È una specie di maledizione, qualunque sia l’argomento della tua ricerca ci sarà sempre qualcuno contro cui combattere. Anch’io, naturalmente, ho il mio antagonista. È un signore anziano, alto e sottile come un giunco. Avvizzito e scuro di carnagione come se fosse stato a seccare per anni al sole del deserto, vestito sempre con quello che a me sembra essere lo stesso lungo impermeabile chiaro, estate o inverno che sia. Insensibile al clima come i migliori cercatori di libri: che piova, nevichi o tiri vento, che si ghiacci o ci sia un’afa irrespirabile, lui è sempre lì. Ogni sabato alle otto. Si aggira fra i banchi con una leggera zoppia che usa come un’arma per dissimulare la sua ferocia. Pensi possa essere lento nel muoversi e, invece, appena qualcosa attrae la sua attenzione è capace di scalare degli enormi mucchi di libri con la stessa agilità di un ragazzino. Io ormai lo so, ma tra i neofiti la sua apparente fragilità fa molte vittime. Fragilità? Non sa cosa sia. È duro come il legno stagionato di cui sembra essere fatto. È resistente anche, il maledetto! Non si stanca mai, controlla con pignoleria ogni mucchio e non c’è sabato che a fine giornata non vada via con il suo zaino stracolmo di pesanti tomi. Ho sentito un libraio una volta chiamarlo professeur e un altro Henri. Professor Henri era, quindi, tutto quello che conoscevo del mio avversario, oltre al fatto che era temibile, un vero osso duro, che adora la botanica e la Rivoluzione francese. E che mi sta antipatico. Sembra avere un sesto senso per i libri di botanica. Si tuffa nei mucchi come una donnola dentro la tana di un coniglio e ne emerge sempre con qualcosa fra le mani. Quando ci si incrocia fra i cumuli, sembra sempre che mi osservi con uno sguardo dove si mescolano in parti uguali sufficienza e divertimento. Ci teniamo d’occhio da lontano e normalmente a inizio giornata ci dirigiamo ai poli opposti del mercato alla ricerca di mucchi appena scaricati guardandoci in cagnesco, con la speranza di trovare per primi qualcosa che possa suscitare l’interesse dell’altro. Una vitaccia, ve lo garantisco. “
Stefano Mancuso, La pianta del mondo, Laterza (collana i Robinson / Letture), 2022⁷, pp. 19-20.
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a--piedi--nudi · 9 months
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Pop
Questa mattina, in macchina, passando sopra il fiume è partito un pezzo alla radio, il volume era basso, ho sentito una specie di piacere dondolare nel cervello e delle domande, chi è cos'è, poi ho capito, babbo ha cominciato a fischiettare e la giornata si è come aperta; risalendo verso il centro ho avuto l'impressione di "essere al mondo" e di percorrerlo in istanti di bellezza. Andavamo all'ospedale per vedere se uno di quei medici che ti accoglie come un figlio in qualunque momento fosse lì e lì era a fare un'impegnativa veloce per un controllo e sorriderti, chiederti di mamma e stringerti forte la mano. Doveva entrare in sala operatoria. Piano, piano, una cosa alla volta si può fare tutto. Now And Then. Dopo pranzo ho avuto un raptus: siliconare e stuccare tutte le parti del bagno messe male, mi è venuto in mente Michael Jackson, ho cercato fra i vinili e prima di mettermi all'opera ho piazzato sul piatto Dangerous. Brutto, brutto quanto mi è sembrato brutto. Tanto. Tornando a casa, poco fa, sempre in auto, è partita "Animal Instinct"; quando sento la sua voce, ora, mi si blocca sempre un istante il respiro. È un leggero dolore. Ho sempre ascoltato musica nella vita, ascoltata ovunque e male. Mai approfonditamente, mai tradotta, sempre mischiata ad altro e soprattutto cose di epoche antecedenti alla mia. La voce di Dolores che arriva da una finestra sopra una pizzeria nell'estate dei vent'anni, della gioia e dell'energia è, forse, l'unico ricordo forte di contemporaneità che mi porto nel cuore. Pop.
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La vita coi cani è strana.
Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo (a volte con qualche piccolo aiuto), il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa.
Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei premietti.
La vita coi cani è crescere.
Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai.
I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto.
Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera.
Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda.
Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa.
Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa.
Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia.
Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione.
Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.
Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore.
Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci.
Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio.
Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi.
Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo.
Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
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grlbts · 9 days
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mi sono reso colpevole molte volte di aver ignorato messaggi troppo a lungo salvo poi usare come scusa gli impegni vari e i casini e le emergenze. Penso sia un'esperienza abbastanza comune, tutti ti dicono che saranno sempre raggiungibili 24/7 su mail, whatsapp e tutta una serie di app e servizi vari però in realtà vogliono anche farsi i fatti loro e non essere disturbati in qualunque momento della giornata.
Poi tra noi quando finalmente rispondiamo ci diamo queste scuse che ci fanno sembrare sempre così stressati e raffazzonati da non avere neanche un secondo per digitare ma in realtà credo che un po' tutti sappiamo che sono tutte bugie o almeno mezze verità, eppure le accettiamo con un sorriso e tanta comprensione.
Io mica stavo in riunione nel bunker col segretario di stato e Kamala Harris e anche tu permetti se avessi tutte queste emergenze una dopo l'altra ti saresti già licenziata o sparata penso.
Allora visto che andando avanti così da queste sabbie mobili non se ne esce più voglio cercare di essere più sincero e comunicare prima che non sarò sempre reperibile e che magari le cose che possiamo dirci ora è meglio dirsele e togliersele ora senza rimandare.
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