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#Gianfranco Fabbri
io-rimango · 11 months
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Ciò che mi frega è lo specchio.
Di quando mi ci metto davanti.
Profilo; di fronte; di nuovo profilo.
Non sono mica contento.
Riprovo.
Profilo; di fronte; ah, dimenticavo: tre quarti.
Patemi del tipo La bella del reame. Ma, d'altra parte, ognuno ha le sue miserie.
Poi mi tiro su dicendomi sotto voce che in fondo ho altri problemi:
- che sono precario;
- che del domani ho tutte le incertezze.
È solo una questione di profilo.
(Gianfranco Fabbri, "Ciò che mi frega è lo specchio")
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gianlucadandrea · 7 months
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ESCE NELLA COLLANA “ROSSA” L’ULTIMA OPERA DI GIANLUCA D’ANDREA, “NUOVO INIZIO”, CON LA POST-FAZIONE DI ANTONIO DEVICIENTI.
Un graditissimo ritorno, quello dell’amico Gianluca D’Andrea, che arricchisce il nostro catalogo con la sua ultima opera, “Nuovo inizio“, al termine della quale Antonio Devicienti dà prova di tutta la sua maestrìa critica. Riproduciamo, qui sotto, alcuni testi di questo significativa raccolta. Il rizoma: immagine di un nuovo inizio della scrittura Nuovo inizio di Gianluca D’Andrea è un…
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iopensomanonsono · 2 years
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A proposito di Esperti
Ma non perché, e vorrei dire banalmente, il sapere esperto va considerato a seconda dei modi della vita sociale e le regole della decisione democratica: questo l’abbiamo già detto. Perché, invece, come scriveva Foucault (1966) e genialmente riprendeva Fabbri, “la realtà non è né nelle parole né nelle cose, ma negli oggetti”. Non siamo, infatti, sempre lì, forse qualche passo in avanti abbiamo camminato. La salute non ci è garantita, sperabilmente, solo da un sistema sanitario, da un ospedale o da un medico, ma da un oggetto complesso che è fatto di scelte amministrative, di procedure, di atti concreti, di decisioni cliniche, di consulti, di visioni politiche, di paradigmi medici: giudicare ciò che è successo durante la prima ondata di pandemia di Covid-19 (e magari speriamo anche l’ultima) in Lombardia, in Brasile o in Nuova Zelanda, non è possibile riducendo il campo di osservazione, ma accettando la complessità dell’oggetto di analisi. Allo stesso modo, l’atto individuale di cura sul quale si interroga Fabrizio Benedetti non chiede di scegliere tra le parole e i farmaci: anche la cura è un “oggetto complesso” fatto di presidi terapeutici indicati dall’esperienza clinica, di atteggiamenti e relazioni interpersonali, di organizzazione sanitaria e di progettazione degli spazi della cura, di uso del tempo e attenzione alle dimensioni passionali e dell’aspettualità, di competenze del medico e di aspettative e desideri dei pazienti. Una parola non vale l’altra, ce ne sono di più esperte e certificate, ma la cura non è riducibile alle linee guida; non tutti i sistemi sanitari sono equivalenti, se ne può misurare l’efficienza ma la loro organizzazione ci dice anche come pensiamo la malattia. Questione non secondaria. La decisione è assunzione di responsabilità: ascoltate le “parole” di tutti, valutate tutte le “cose”, compresa l’indissociabilità tra queste e quelle. Pino Donghi - AC/DC. Quando il sistema è una malattia e la speranza è un farmaco in Gianfranco Marrone - La competenza esperta. Tipologie e trasmissione (2021)
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garadinervi · 4 years
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Semiotica in nuce. Volume II. Teoria del discorso, Edited by Paolo Fabbri and Gianfranco Marrone, «Segnature», Meltemi, Roma, 2001.Cover Art: Jasper Johns, Numbers in Color, 1958-1959. Graphic Design: Gianni Trozzi
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ellegi53 · 5 years
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Articolo su estense.com con un mio commento.
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giuliocatelli · 3 years
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b. 1982, in Rome Education:
2006-2008 MA , Accademia Belle Arti Macerata. 2001-2005 Bachelor Degree History of Art, Sapienza Università di Rome
Solo and Two-person Exhibitions:
2019 Fiore aperto / fiore chiuso, Maurizio Bongiovanni / Giulio Catelli, Galleria Richter, Roma;
Cats love birds, Giulio Catelli / Alessandro Finocchiaro, MARS a cura di Fabio Carnaghi, Milano.
2018 Quotidiano emozionale, a cura di Marta Silenzi, con un contributo di Mercede Auteri, Galleria Centofiorini, Civitanova Marche (Mc);
1 luglio 2014, a cura di Giuseppe Raso con un testo di Maria Pia Bonanate, Cantine De Gregorio, Sciacca (Ag);
2016 Giulio Catelli e Roma, testi di Fabrizio D’Amico, Guido Giuffrè, Antonio Mercadante, Galleria Lombardi, Roma
Group exhibitions (selection):
2020
Mistici, sensuali, contemplativi, a cura di Nicola Nitido, Metodo Milano, Milano;
Le altre opere. Artisti che collezionano artisti, a cura di Lucilla Catania e Daniela Perego Museo Carlo Bilotti, Roma.
2019
Antonio Mercadante, un critico irregolare in mostra. Paesaggi umani, Accademia di Belle Arti di Roma, Roma.
2018
Landina 2018, esperienze di Pittura en plein air , a cura di Lorenza Boisi, Museo Tornielli, Ameno (NO);
Painters – painting – painters, MARS a cura di Lorenza Boisi, Milano;
Birds, a cura di Enrico Mitrovich, L’Officina Arte Contemporanea / Galleria Ghelfi, Vicenza;
Eros, dal mito al contemporaneo, a cura di Alba Romano Pace, con la collaborazione di Angelo Mondo, Ennio Turco, Museo Archeologico di Gela (Cl)
2017
Selvatico [dodici]/ foresta. Pittura Natura Animale, a cura di Massimiliano Fabbri e Lorenzo di Lucido, Galleria Marcolini Forlì (FC).
2016
Civica raccolta del disegno di Salò, nuove acquisizioni 2011-2016, a cura di Marcello Riccioni, MuSa, Salò (BS);
Open eleven for GAP, a cura di Luca Scandurra, GAP Arte, Acireale (CT);
66° Rassegna Internazionale D’Arte G. B. Salvi, a cura di Nunzio Giustozzi e Daniela Simoni, varie sedi, Sassoferrato Ancona;
Erranti, Erotici, Eretici, a cura di Marco Tonelli, Fondazione Sergio Vacchi, Castello di Grotti, Siena;
Still Nature, Giulio Catelli – Alessandro Finocchiaro, a cura di Chiara Palozza, Ostello Santa Maria delle Grazie, Magliano Sabina (Roma);
Testo a Fronte 2, a cura di Tiziana D’Acchille, Galleria Porta Latina, Roma;
Katten Kabinet, a cura di Lorenza Boisi, Mars, Milano.
2015
"Ecce Homo" Immagini da Antonello, a cura di Gianfranco Centenari e Claudio Cerritelli, Galleria Alberoni, Piacenza.
Residency:
2019 Cartografia Sensibile curated by di Lorenza Boisi, Verbania Cusio Ossola, IT.
2017 Timisoara (Romania), International artist residency, Painting Colony / Krchedin (Serbia), 10th International Artistic and Poetry Colony “Krchedin 2017”.
2017 Landina, Esperienze di pittura en plein air, curated by Lorenza Boisi, Verbania Cusio Ossola, IT.
2012 Denizli (Turkey), Intercultural Painting Camp, Cafer Sadik Abalioglu Education and Culture Foundation.
2011 Hangzhou (China), Follwing the footsteps of Marco Polo: Italian Artist painting Hangzhou, Hangzhou Cultural Brand Promotion Organization
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fratur · 6 years
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Mi evolvo nell’indecisione ;
ballo con l’afasia due volte a fila
una danza tormento
secondo la catabasi infernale.
Ore otto, tele
giornale sulla rete ammiraglia,
dove una voce appare e non si sente.
Gianfranco Fabbri
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lurally · 5 years
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Campionato Autobianchi A112 Abarth: la vera scuola italiana di rally
Campionato Autobianchi A112 Abarth: la vera scuola italiana di rally
Nel 1976, a Torino, si pensa al futuro dei rally. Nasce, cosi, alla Lancia l’idea del trofeo monomarca, una formula che negli anni a venire si dimostrerà vincente e permetterà ai giovani di avvicinarsi a questa specialità dell’automobilismo sportivo con una spesa contenuta. L’idea è semplice. Per mettere insieme un vivaio dal quale possano emergere i futuri campioni servono: una vettura di…
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pangeanews · 5 years
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“Nei miei versi è la mia resurrezione”: se volete essere inondati di luce, leggete l’epistolario tra Christian Tito e Luigi di Ruscio
Quando incontro un poeta che mi colpisce c’è una cosa che non riesco a fare, mi blocco, non riesco ad avvicinarmi. Resto anche anni nell’ombra, lo seguo, leggo quel che scrive, ma ci metto parecchio tempo ad avvicinarmi all’uomo che veicola il poeta. A volte troppo tempo, come con Christian Tito. Lo incontro a maggio 2015, grazie al lavoro instancabile che fa Bologna In Lettere. Non incontro un uomo, ma una luce. Lo sguardo di Christian aveva qualcosa di luminoso, di una purezza che la vita non ha sporcato, il torace aveva il cuore esposto. Vivere così, in questa apertura agli altri è rarissimo. Appunto Christian era una luce, le sue poesie uno slancio di speranza.
*
Colpevole quindi di aver atteso troppo apro questo meraviglioso scambio epistolare pubblicato dal caro Gianfranco Fabbri de L’arcolaio nel 2014: Lettere dal mondo offeso. Se volete sperare che sia possibile trovare uomo e poeta sullo stesso asse, se volete credere che possa esistere una comunicazione vera senza interessi di comodo, per favore leggere queste lettere. Questo epistolario organizzato per zone tematiche è un incastro continuo di parole luminose, farete fatica a non segnarvi passaggi intensi a quasi ogni pagina. Nei primi scambi riportati, cronologicamente gli ultimi per Di Ruscio, poco prima della morte nel 2011, lui scrive in una lettera “Nei miei versi è la mia resurrezione”. Il poeta alla fine tenta sempre di far sopravvivere alla sua morte le parole, crede in un suono che non si esaurisce, in una parola che possa resistere passando ad altri. Parole come figli potenzialmente senza scadenza, senza un tempo biologico da esaurire.
*
In questo scambio troverete prima di tutto due uomini che si incontrano nel terreno bianco e lucido del foglio, della possibilità della parola scritta. Due uomini con età e vissuti molto diversi. Scrivono di poesia e di vita, di come queste due siano incollate, necessarie l’una all’altra. Christian scrive “Le cose belle è giusto donarle e spargerle nel mondo, altrimenti esso resta offeso”, e Christian Tito ci dona appunto queste lettere, apre un varco nella loro vita.
La parte davvero splendida di questo libro è il fatto che Christian Tito abbia cercato di riunire le lettere per temi trattati in modo da dare unità ma anche continuità allo scambio. Questo rende la lettura necessaria, non si riesce a interrompere, c’è fame continua di lettura e rilettura. Ad ogni inizio di capitolo, ma anche in alcune lettere, sono presenti le poesie e gli scritti di Luigi Di Ruscio: questo permette al lettore non solo di entrare in un rapporto privato ma anche nella parola più sacra, più pesata, più sofferta. Così insieme scoprite l’uomo e il poeta. Il criterio fondamentale in queste lettere è la verità, ammettersi gli sbagli, le fessure di buio, non avere paura di confessare a un amico, mai conosciuto di persona, i propri tormenti, le proprie umane debolezze.
*
In queste lettere si può davvero comprendere come chi scrive viva il tormento della lettura dei propri cari; Luigi Di Ruscio, nato nel 1930 a Fermo emigra nel 1957 a Oslo, si sposerà con Mary, una donna norvegese che non imparerà mai l’italiano. Questa frattura di comunicazione tra marito e moglie rende lo scrittore un uomo libero di dire il vero, di scrivere la vita, senza sentire l’angoscia del giudizio. Luigi scrive quanto sia importante in un matrimonio mantenere una zona franca, sacra e isolata per ognuno dei due. Per la scrittura quindi è necessario abitare un deserto, subire anche il dolore di una parola che non può essere comunicata, che non può essere compresa. Il poeta parla una lingua marziana per i suoi cari, in questa solitudine però si rende libero, libero di donare la parola e donarla agli sconosciuti come me che incontrano i suoi versi. Addirittura Di Ruscio nasconde per parecchio tempo alla moglie la sua scrittura e a Christian chiede “È possibile una specie di censura famigliare? Cose che uno non scrive per non far fare brutta figura con i vicini? Una censura magari non completamente cosciente, difficilmente un italiano sposato in Italia con una italiana avrebbe potuto scrivere e pubblicare le mitologie della propria moglie”.
*
Leggete questo libro se avete bisogno di parole che vi curino, che vi inondino di luce. Di Ruscio scrive “Ho poche cose da raccomandarvi, l’amore per gli uomini innanzitutto”, cos’altro quindi possiamo fare se non prendere queste lettere, leggerle come si legge una preghiera. Leggerle perché qualcuno che ora abita altri mondi ci ha lasciato scritto “Questa notte vi ho rivisti tutti/ splendidamente vivi” (Luigi Di Ruscio) e “Allora nella notte non perderti d’animo,/ nel chiarore resta sempre vigile./ C’è un fuoco da portare,/ da passarci di mano,/ da restituire alla terra.” (Christian Tito).
Tenete le poesie di Luigi Di Ruscio e di Christian Tito arrotolate sotto il cuscino la notte, appendetele sul frigo, fatele restare ancora qui queste parole, fatele conoscere.
Clery Celeste
*In copertina: Luigi Di Ruscio (1930-2011)
  L'articolo “Nei miei versi è la mia resurrezione”: se volete essere inondati di luce, leggete l’epistolario tra Christian Tito e Luigi di Ruscio proviene da Pangea.
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tmnotizie · 5 years
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PESARO – Le istituzioni e le scuole, chi fa musica, chi ama Rossini e chi si sta avvicinando a piccoli passi al suggestivo ‘mondo’ del compositore; è l’intera comunità ad essere invitata all’incontro di sabato 30 marzo, ore 18, all’Auditorium Pedrotti (Palazzo Olivieri, piazza Olivieri).
Un appuntamento che nasce per raccontare 4 anni in 10 punti – il già fatto tra produzioni speciali, relazioni internazionali, pubblicazioni, Rossini Gourmet e molto altro ancora  – e lanciare il futuro di una città che ha scelto Rossini come ‘motore’ di un cambiamento culturale. Insomma, un vero e proprio viaggio nel ‘pianeta Rossini’; e non a caso il titolo – Andiamo a giubilar – è tratto proprio dall’opera Il viaggio a Reims.
Di tutto questo parleranno Gianfranco Mariotti, presidente del Comitato Promotore delle celebrazioni rossiniane, il sindaco Matteo Ricci, Daniele Vimini assessore alla Bellezza del Comune e Presidente del Rossini Opera Festival. L’incontro è anche l’occasione per consegnare una medaglia realizzata per il 150esimo della morte di Rossini, alle principali istituzioni musicali che hanno collaborato alle iniziative nel corso di questi anni.
Ai partecipanti verrà donato il libro Utet Grandi Opere Le primedonne di Rossini di Paolo Fabbri (2018). La casa editrice Utet – sponsor delle celebrazioni rossiniane – sarà presente anche con il volume Rossini. L’artista l’uomo il mito, Paolo Fabbri, (2018): il preziosissimo tomo di 400 pagine formato 32×42 cm in tiratura limitata e numerata di 1000 copie, sarà in visione per il pubblico durante l’incontro.
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gianlucadandrea · 5 years
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POSTILLE (tempi, luoghi e modi del contatto) di Gianluca D’Andrea – Una lettura di Gian Ruggero Manzoni Gianluca D’Andrea è nato a Messina nel 1976. Tra le sue pubblicazioni: “Il laboratorio” (Lietocolle, 2004); “Distanze” (
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retegenova · 6 years
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Teatro della Tosse
Stagione 2018
PRESENTE
settembre – dicembre
  VIDEO AXTO
Axto https://vimeo.com/290239997
    Dopo un’intensa  stagione estiva in Liguria,  tra la Villa Duchessa di Galliera di Voltri, il Castello di Noli e la 29esima edizione de “Le Stelle Stanno a Guardare” ad Apricale,  la Tosse  ritorna in “centro” e il 21 settembre, a partire dalle 19.30, apre le porte dei Teatri di Sant’Agostino con la tradizionale serata di presentazione agli spettatori in cui  Emanuele Conte, Presidente e regista della Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse,  il direttore artistico Amedeo Romeo e tutto lo staff presenteranno il cartellone a chiusura del 2018 e daranno le prime anticipazioni del 2019.
  Un cartellone che fino al 31 dicembre presenta:
cinque prime nazionali (AXTO, REVERSIBLE,  IL CANE SENZA CODA, SONG FROM THE UPROAR, MADRE), il Festival della Scienza, una riflessione sulla Bellezza, la quarta edizione de la rassegna di danza RESISTERE E CREARE, l’eccellenza della nuova drammaturgia italiana,  i nuovi corsi e laboratori della Falegnameria del Teatro della Tosse curati da Pietro Fabbri, oltre ad alcuni eventi speciali, la stagione 2018/2019 di Teatro Ragazzi e le proposte de La Claque.
  Tra i molti artisti:
Emanuele Conte, Les 7 doigts de la main, Chiara Guidi, Michela Lucenti e Balletto Civile, Les artistes du Groupe Acrobatique de Tanger, Corrado Accordino e Binario 7, Michalis Theophanous, Gian Piero Alloisio, Simone Perinelli, Renzo Martinelli, Irene Lamponi, Fattoria Vittadini, Teatro della Contraddizione e Compagnia Sanpapié, Amedeo Romeo, Matteo Manzitti ed Eutopia Ensemble, Lab 121 e Davide Carnevali, Paolo Bonfiglio, Gianfranco Berardi, Gabriella Casolari, e molti altri.
  La programmazione del 2018 è stata resa possibile grazie al Ministero per i beni e le attività culturali, al Comune di Genova e alla Regione Liguria ed è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo.
La stagione si apre il 25 settembre con la Prima Nazionale di Axto  – Oratorio per corpi e voci dal labirinto regia di Emanuele Conte e Michela Lucenti.
Axto, è il nuovo tassello del percorso artistico intrapreso da Conte e Lucenti tre anni fa con la messa in scena di ORFEO RAVE, che ha dato vita a un lavoro potente e visionario continuato nelle successive collaborazioni: INFERNO#5 presentato al Festival di Cividale del Friuli e Il MAESTRO E MARGHERITA, che ha debuttato lo scorso inverno  sul palcoscenico della sala Trionfo.
Il legame tra Conte e Lucenti è andato oltre la messa in scena degli spettacoli, nel corso del tempo è diventato qualcosa di più articolato e ambizioso. La creazione di un linguaggio artistico totale che mette al centro l’attore-performer, per un teatro sia fisico che di parola, dove i testi originali – spesso legati al mito – e le coreografie sono in costante dialogo con allestimenti scenografici potenti ed evocativi.
  Il lavoro di Conte e Lucenti non si ferma alla rappresentazione in palcoscenico ma proseguirà con una serie di Corsi/Laboratori finalizzati alla formazione di artisti performer, figure interdisciplinari, che vanno nella direzione di un teatro totale.
  Affrontiamo questo ultimo quadrimestre 2018 continuando la nostra ricerca nel campo di un  linguaggio artistico che, travalicando  i confini della prosa tradizionale, esplora tutti i campi dell’arte dal vivo,  mantenendo centrale il dialogo con gli spettatori e con gli artisti.
    Cartellone
  dal 25 al 30 settembre tutte le sale AXTO Oratorio per corpi e voci dal labirinto
testo Emanuele Conte
 regia Emanuele Conte e Michela Lucenti coreografie Michela Lucenti
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, Balletto Civile, Ass. Cult. Ultimo Punto -Artisti in Piazza Festival
dal 12 al 14 ottobre sala Agorà RITRATTO DI DONNA ARABA CHE GUARDA IL MARE di Davide Carnevali regia Claudio Autelli produzione LAB121 in collaborazione con Teatro San Teodoro Cantù
  dal 19 al 21 ottobre sala Aldo Trionfo RÉVERSIBILE regia Gipsy Snider
produzione Les 7 doigts de la main
    dal 23 ottobre al 4 novembre sala Dino Campana IL CANE SENZA CODA un’opera teatrale di Paolo Bonfiglio drammaturgia Antonio Tancredi
regia Emanuele Conte
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
    6 novembre ore 20.30 e 7 novembre ore 10.00 e ore 20.30 sala Dino Campana Amleto take away uno spettacolo di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo
  Così tanta bellezza
8 novembre sala Aldo Trionfo ESERCIZI PER VOCE E VIOLONCELLO SULLA DIVINA COMMEDIA DI DANTE voce Chiara Guidi produzione Societas
    9 novembre sala Aldo Trionfo SONGS FROM THE UPROAR musica e libretto Missy Mazzoli regia Amedeo Romeo direzione Matteo Manzitti con Eutopia Ensemble e Genoa Vocal Ensemble in Co-produzione con la Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
  10 novembre sala Dino Campana Così tanta bellezza scritto, diretto e interpretato da Corrado Accordino produzione Compagnia Teatro Binario 7
  dal 15 al 17 novembre sala Dino Campana HERETICO dopo questo apparente nulla drammaturgia e Regia Simone Perinelli Produzione Gli Scarti / FuoriLuogo in coproduzione con Fabbrica Europa, Armunia, Triangolo Scaleno Teatro / Teatri di Vetro
dal 18 novembre al 2 dicembre tutte le sale RESISTERE E CREARE
23 e 24 novembre HALCA Groupe Acrobaqtique de Tanger
  27 novembre TIRESIAS the double life of the mantis coreografia, spazio scenico e performance Michalis Theophanous in collaborazione con University of Roehampton London co-prodotto da Change Performing Arts
29 e 30 novembre BALERHAUS Teatro della Contraddizione e 
Compagnia Sanpapié
  30 novembre  e 1 dicembre MADRE/LES ALLUMES prima nazionale ideazione, coreografia e regia Michela Lucenti creato e danzato con Balletto Civile produzione Balletto Civile e Fondazione Luzzati- Teatro della Tosse
  Dal 13 al 16 dicembre TU ES LIBRE di Francesca Garolla regia di Renzo Martinelli Produzione Teatro i
  22 e 23 dicembre sala Dino Campana TROPICANA di Irene Lamponi regia Andrea Collavino produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse
31 dicembre sala Aldo Trionfo LA PRIMA LUNA
CAPODANNO ALLA TOSSE regia Emanuele Conte
Musiche GIUA
produzione Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse
    EXTRA TOSSE
  28 settembre ore 22.00 Luzzati Lab (vico Amandorla 3c) La voce in una foresta di immagini invisibili Chiara Guidi / Societas
  29 settembre a La Claque in Agorà
Fermo al semaforo in attesa di trovare un titolo,
vidi passare la donna più bella della storia dell’umanità
di Andrew Faber. Reading a cura di Miraggi Edizioni
in collaborazione con Bookpride e Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse.
  12 e 13 ottobre cantieri Mariotti LINEA New York Amsterdam Concept Karim Jampem
Ingresso libero
  7 e 8 dicembre sala Aldo Trionfo IL MAESTRONE
15 e 16 dicembre Luzzat Lab MIZAR boutique libraria pop-up, seconda edizione
    Anticipazioni 2019
  Dal 18 al 22 gennaio il Maestro e Margherita, lo spettacolo di Emanuele Conte e Michela Lucenti ritorna al Teatro della Tosse dopo il fortunato debutto dello scorso anno. I due artisti si confrontano con un capolavoro della letteratura mondiale. L’amore tra IL MAESTRO E MARGHERITA, la storia di Pilato e la storia del Diavolo a Mosca per raccontare l’eterna lotta tra bene/male, colpa/innocenza, illusione/verità attraverso la danza, il teatro, la musica. “Uno spettacolo di teatro totale” così lo descrive Michele Sciancalepore sulle pagine di Avvenire.
  Dal 1 al 3 febbraio ancora  Michela Lucenti in palco con SHAKESPEARE/SONETTI regia di Valter Malosti. Uno spettacolo trasversale, giocato su combinazioni imprevedibili di movimento e parola, in perenne dialogo con la musica e il suono
  Dal 7 al 9 febbraio in arrivo LES IRRéELS di Cie Creature. Fantastici personaggi con sembianze di animali accoglieranno il pubblico all’interno delle loro divertenti e suggestive casupole.  Ibrido tra un’installazione plastica e una performance poetica, Les Irréels è uno spettacolo senza parole che si installa nel cuore della città e della vita quotidiana. Un popolo parallelo agli umani, esseri fantastici che hanno un potere magico e consolatorio per chiunque li incontri, ci accompagnerà in un percorso immaginifico.
  Il 28 febbraio la Tosse si sposta in Piazza Sarzano con TEATRI MOBILI di Manoviva e Antipodi. I Teatri Mobili sono un bus e un camion teatro che ospitano al loro interno spettacoli unici e senza parole per un massimo di 35 spettatori alla volta. I due mezzi delimitano un’area foyer all’aperto, uno spazio conviviale con un palco per la musica dal vivo, i teatrini emozionali (scatole elettromeccaniche per uno spettatore) e una biblioteca sulle arti dello spettacolo. A esibirsi, in spettacoli magici adatti a tutti, è un’intera famiglia, i capostipiti Girovago e Rondella e i figli Compagnia Dromosofista. Fino al 2 marzo.
  Dal 28 al 30 marzo LEBENSRAUM , regia Jakop Ahlbom. Presentato per la prima volta in Italia alla Biennale di Venezia 2018 Lebensraum è teatro fisico con una punta di magia. Il regista Jakop Ahlbom ,anche attore e acrobata, ha una grande passione per gli horror anni ’60 e le commedie anni ‘20. Lebensraum è un divertente omaggio al grande Buster Keaton. Due inventori vivono in una piccola stanza dove l’arredamento ha molteplici funzioni: il letto è un pianoforte e la libreria un frigorifero, ma quando creano una donna- robot che si occupi delle faccende domestiche, la loro  vita viene spassosamente sconvolta.
          Davide Bressanin
Ufficio stampa
Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse ONLUS
www.teatrodellatosse.it
      CARTELLONE-2018.doc CS-2018-fino-dicembre-Teatro-della-Tosse-4.doc
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Genova Celebra Colombo
Teatro della Tosse stagione 2018 Teatro della Tosse Stagione 2018 PRESENTE settembre - dicembre   VIDEO AXTO Axto     Dopo un’intensa  stagione estiva in Liguria,  tra la Villa Duchessa di Galliera di Voltri, il Castello di Noli e la 29esima edizione de “Le Stelle Stanno a Guardare” ad Apricale,  la Tosse  ritorna in “centro” e il 21 settembre, a partire dalle 19.30, apre le porte dei Teatri di Sant’Agostino con la tradizionale serata di presentazione agli spettatori in cui  Emanuele Conte, Presidente e regista della Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse,  il direttore artistico Amedeo Romeo e tutto lo staff presenteranno il cartellone a chiusura del 2018 e daranno le prime anticipazioni del 2019.
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garadinervi · 4 years
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Semiotica in nuce. Volume I. I fondamenti e l’epistemologia strutturale, Edited by Paolo Fabbri and Gianfranco Marrone, «Segnature», Meltemi, Roma, 2000. Cover Art: Ivan Puni, Flight of Forms, 1919
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sardegnadies · 7 years
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Gianfranco Poddighe, presidente del Gremio dei Fabbri
Gianfranco Poddighe, presidente del Gremio dei Fabbri
È stato eletto nei giorni scorsi. Le votazioni si sono svolte a seguito della revisione dello statuto dell’antico sodalizio, che ha introdotto la nuova carica
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muccamuffa · 8 years
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Ogni volta che mi allaccio le scarpe, al mattino ripenso a Giorgio Manganelli, il quale divideva con me l’incertezza di tale operazione. Esito quanto mai labile: reggerà o no, la stringa? E io, sottintende la domanda, terrò per tutto il santo giorno?
Gianfranco Fabbri
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gianlucadandrea · 5 years
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La Casa Editrice L’Arcolaio presenta: La collana PHI Φ
La Casa Editrice L’Arcolaio presenta: La collana PHI Φ
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La Casa Editrice L’Arcolaio presenta:
La collana PHI Φ
con la presenza dei curatori Gianluca D’Andrea e Diego Conticello e dell’autore Luciano Neri
***
La casa editrice L’arcolaio nasce l’otto gennaio dell’anno 2008 per iniziativa dello scrittore Gian Franco Fabbri, il quale, già da tempo tentava di esprimere, all’interno del mondo letterario, una sorta di mappatura dei poeti che stavano…
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