#Lucca Demon

[monsoonxskies]

He’ll be okay. I think. Hopefully.

…

Idk he’s survived it before, he should be good right-

Trying to mess around with different poses woooo- I’m happy with how this one turned out! I might try to digitalize it at some point 👀

[theonevoice]

Oh no, my friends... Lately I was considering the chances that in s3 Aziraphale may find an unlikely ally in Michael, both being sword-wielding angels, but I've just suddenly remembered: in Christian mythology, one of the main endeavours linked to the cult of the Archangel Michael it's him slaying the dragon.

And the word "dragon" has a long documented use as a interchangeable synonym for... snake.

(left: The Archangel Michael and the dragon, Maestro di Soriguerola, XIII century; right: The Archangel Michael and the snake, Chiesa di San Lucca in Foro, XI century)

(Saint Michael slaying the devil, also known as "Diavolo di Mergellina", Leonardo da Pistoia, 1542)

I'm worried for our demon now... what if Michael attacks Crowley? What if Aziraphale doesn't arrive in time, or the Metatron stops him from intervening?

😢

[sofysta]

L’assurda storia della Sepoltura negata a Niccolò Paganini

"Abusa dei suoi poteri. Potrebbe suonare divinamente e a volte lo fa, per un paio di minuti. Ma poi se ne esce con trucchetti, sorprese, convulsioni dell’archetto. Ed enarmonici simili a miagolii di un gatto morente”. Dice di lui Thomas Moore, poeta e commediografo irlandese vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento. Ma voi non fatevi condizionare dalle parole di un impenitente consumatore di luppolo. La modalità giusta per ascoltare e comprendere questa storia – da sobri o anche no – richiede solo che alziate il volume al massimo, il resto poi verrà da sé. E adesso mettetevi comodi.

I fatti iniziano nel 1801, quando un giovane che aveva impressionato positivamente un alto funzionario del governo durante una festa di piazza, viene chiamato a suonare il violino a una messa pontificia nell’antica città di Lucca. L’avvenimento viene riportato negli Archivi di Stato della città dall’abate Jacopo Chelini che, si da il caso, sia anche uno dei membri dell’orchestra. Il protagonista delle cronache è un giacobino genovese di 19 anni, noto per essere un gran patriota ma, soprattutto, un prodigio dello strumento. La liturgia inizia e, da che il giovane doveva suonare soltanto un paio di sezioni, alla fine resta sul palco 28 minuti, un lasso di tempo impensabile per un semplice ospite. In quella mezz’ora ha modo di mostrare virtuosismi senza eguali nella tecnica, nell’interpretazione e nell’imitazione di suoni bizzarri, una delle sue specialità sulle quattro corde: il ragazzo riproduce alla perfezione il canto degli uccellini, il suono del flauto, del corno e della tromba.

Ci vuole un niente perché la messa finisca in caciara, con stupore misto a vergogna dei più alti esponenti del clero locale. Il resto dei presenti invece se la ride e se la canta, non curandosi minimamente del fatto di trovarsi in chiesa. L’evento avrebbe anticipato ciò che sarebbe avvenuto nei quasi quarant’anni successivi. Da quel momento ha inizio l’epopea a tinte fluo di uno dei personaggi più controversi che la musica classica abbia partorito.

Niccolò nasce in Vico del Colle Gattamora, un caruggio di Genova, il 27 ottobre 1782. È papà Antonio, spedizioniere marittimo in fissa con la musica, a iniziare il bambino prima al mandolino e, successivamente, alla chitarra e al violino. Quando lo becca intento a fare qualcosa di diverso dai suoi esercizi l’uomo lo punisce severamente, prima picchiandolo poi lasciandolo nella sua stanza a digiuno. Il violinista affermerà in seguitò: “Sarebbe stato difficile immaginare un padre più severo”. Che poi, più che uno severo a me ricorda il Marchese de Sade ma si sa, i figli tendono spesso a liquidare l’operato dei genitori, soprattutto se tra i fatti e il ricordo è passato qualche anno a mitigare spiacevoli inconvenienti. Ad ogni modo sappiate che anche mamma Teresa vede in quel figlio dalla salute precaria un grande potenziale. Più che altro, la donna scorge un’opportunità di avanzamento sociale – la fissazione per il denaro è un’altra peculiarità che il bambino acquisirà dai suoi genitori e che si porterà dietro, assieme alla passione per il gioco d’azzardo – ma andiamo con ordine. C’è un fatto interessante, e certamente meno “venale” relativo a Teresa, che è assolutamente degno di nota; un fatto che condizionerà la vita di Niccolò rispetto alle illazioni sulla sua famigerata appartenenza al mondo esoterico.

Quando Niccolò ha cinque anni, una notte la donna sogna un teatro in fiamme con suo figlio in cima a un mucchio di macerie che è intento a suonare una musica trionfante, con il Tartini che lo dirige assistito da un demone rosso. Quando, all’improvviso, appare un angelo e la donna gli chiede di far diventare il ragazzo il più grande violinista di tutti i tempi, questo annuisce, promettendo che il suo nome avrebbe fatto parte dell’Olimpo degli uomini straordinari della storia per l’eternità. No, non penso avesse preso dell’assenzio. Dubito se ne facesse uso nelle umili case della Genova del 1787. Anche perché Paganini avrebbe raccontato questa stessa versione del sogno tutta la vita, garantendone la veridicità in prima persona. Sin dai tempi di Tartini, il violino era associato al demonio perchè era stato proprio il musicista veneziano a comporre una sonata ad esso dedicata, “Il trillo del diavolo”

...ispirata, guarda caso, a un sogno molto simile a quello della signora Paganini.

Madre e figlio, conoscendo la storia, se ne sarebbero serviti per alimentare la leggenda. Anche per questa ragione, in molti si convinceranno che Paganini avesse fatto un patto col diavolo.La fiducia del futuro maestro Paganini nel proprio destino, si basava fermamente su ciò che sapeva di saper fare col suo “Cannone” – come usava chiamare il suo violino – e sull’eccitazione, esagerata, che suscitava nel pubblico durante le sue esibizioni. Così esagerata che essi non potevano certo limitarsi al semplice apprezzamento della performance; chiunque volesse capire la natura del suo genio, doveva necessariamente appellarsi all’elemento sovrannaturale. D’altronde, anche nel suo aspetto c’era qualcosa di talmente sinistro da non passare inosservato.Per definizione, “demone” è uno spirito che assiste o dimora una persona o il suo genio, e ne rivela capacità o energie sovrumane. E Niccolò Paganini non sembra umano, ma proprio per niente: magrissimo, dinoccolato, capelli lunghi di un color castano cenere, incarnato ceruleo e lineamenti spigolosi, il maestro veste sempre e solo di nero.Non che fosse una novità all’epoca: la recente Rivoluzione Industriale avrebbe apportato una serie di cambiamenti, sia economici sia sociali, che avrebbero condizionato anche l’ “outfit” maschile, che man mano diventerà sempre più simile a quello di un soldato da parata. Tra i suoi obiettivi c’è quello di definire gli uomini all’interno di uno status, con la creazione di una vera e propria “divisa” quasi monocolore. Prediligerà le tinte neutre e il nero diventerà il colore prescelto dalla nascente classe borghese.Inoltre, il nostro Nosferatu indossa occhiali con piccole lenti tonde che vanno dall’azzurro pallido al viola intenso, il colore liturgico per eccellenza indossato dagli osservanti cattolici durante i lunghi periodi di penitenza. Una miscela di sacro&profano, giusto per restare in tema religioso. Più Gothic persino di Gary Oldman in Dracula di Frances Ford Coppola, e più spettinato. E con qualche dente in meno.

Comunque il ragazzo detta moda, come una qualsiasi influente rock star dei nostri giorni: con lui si inaugura la stagione degli “scialli alla Paganini”, dei “cappelli alla Paganini”, delle “pipe alla Paganini”. Ogni feticista d’Europa è presto accontentato e le botteghe dei sarti fanno “palanche” a sbafo. Le dita, affusolatissime, sembrano lunghi artigli che si gingillano su un corpo di donna a forma di grancassa, le cui corde paiono ricavate da intestini umani. Altro che abitato dal demone: il violinista genovese è Belzebù in persona!

In realtà, la ragione del suo aspetto va ricondotta alle sue diverse malattie. Perchè Paganini è messo maluccio sin dalla tenera età, e di cosa precisamente fosse affetto ancora oggi non ci è dato saperlo. In tempi moderni numerosi ricercatori hanno ipotizzato, proprio studiando il calco delle sue mani, che potesse soffrire della malattia di Marfan, che altera il tessuto connettivo e compromette, a lungo andare, vari apparati dell’organismo, tra cui lo scheletro. Non si escludono però nemmeno la tubercolosi e la sifilide; l’uomo è amato e adulato soprattutto dalle signore, che si battono a colpi di ombrellini pur di riuscire ad infilarsi nel suo letto.Le protezioni per evitare malattie sessualmente trasmissibili, o le gravidanze indesiderate, nei primi decenni del 1800 non erano granché efficaci, e le conseguenze arrivano insieme alla fama. Si dice fosse stato condannato a scontare una lunga detenzione per aver sedotto e ingravidato una minorenne, nel 1814. La ragazza darà poi alla luce una bambina morta.Nel 1826 diventa padre di Achille, l’unico vero amore della sua vita. La madre è Antonia Bianchi, una cantante che per anni lo accompagnerà sul palco e in camera da letto, e che finirà per diventare la sua donna fissa per qualche tempo. Accetterà una liquidazione di duemila scudi per rinunciare definitivamente a ogni rivendicazione sul bambino, di cui il musicista si curerà fino alla fine dei suoi giorni. Perchè Paganini è anche ricco, molto ricco. A furia di repliche alla Royal Opera House di Londra, arriverà a guadagnare oltre 6000 sterline in poche settimane che, riportate ai giorni nostri, sono quantificabili in circa 725 mila euro – ed è uno dei “tour” meno noti della sua carriera! – ma è anche uomo generoso e caritatevole: tiene diversi concerti di beneficenza e aiuta molti amici in difficoltà economiche. Certo, ama esibirsi al camposanto di fronte a un pubblico che siede su poltrone a forma di lapide, e usa frequentare gli ospedali – nello specifico il reparto dei colerosi – per prendere ispirazione dalla sofferenza umana ma, tutto sommato, è un brav’uomo.Ormai trentacinquenne, è deciso a godersi la vita ai limiti delle sue forze osservando, divertito, come il mondo inventi leggende sul suo conto. E qui ci avviciniamo alla fase finale, quella più assurda e paradossale, della parabola, prima ascendente poi letteralmente decadente, di quest’uomo delle stelle. Le condizioni di salute di Niccolò peggiorano intorno al 1820. L’uomo ha una tosse cronica, dimagrisce precipitosamente e la terapia che gli hanno prescritto, basata su lassativi e massicce dosi di mercurio – usato, all’epoca, per contrastare gli effetti della sifilide – lo stanno pian piano consumando. Un secondo medico gli suggerisce di fumare più oppio per calmare la tosse compulsiva; le mucose della bocca gli si infiammano, a stento riesce a parlare e le condizioni fisiche iniziano a creargli non pochi disagi psicologici, dettaglio che alimenta anche una certa tendenza all’ipocondria. The Starman è ormai sul viale del tramonto.

Gli anni passano, e le lugubri dicerie sul suo conto iniziano a palesarsi come l’altra faccia della medaglia su cui è affissa la sua intera esistenza. L’uomo ne diventa ossessionato. Perseguitato dalla sua stessa caricatura, cerca di dedicarsi all’unica cosa in cui si sente ancora invincibile: la musica. Finché l’avvelenamento da mercurio non porta a termine la sua missione: è il 1837, Paganini diventa completamente afono ed ha un colorito spettrale. Achille, che intanto è diventato adolescente, gli fa da interprete finché il musicista non riesce più nemmeno ad alzarsi dal letto, figuriamoci ad alzare l’archetto. Il 27 maggio del 1840, a Nizza, Niccolò Paganini muore. Ha 58 anni

Poco prima che il musicista spirò viene chiamato un prete perché ha voglia di confessarsi. Si perché, udite udite, Paganini era credente! Ma il chierico mandato per assolverlo resta non poco turbato da quell’essere tanto pastricciato che, per di più, non spiccica una parola. È segno inconfutabile di un rifiuto totale dei sacramenti! L’ arcivescovo di Nizza, monsignor Galvani, accoglie la denuncia del religioso – che intanto se l’è squagliata – esposto che, unito ad alcune testimonianze a sfavore tipo quella della domestica di casa Paganini, farà in modo che all’uomo venga negata una degna sepoltura. Il vescovo, infatti, lo definisce essere impuro dominato da uno spirito malvagio, tanto che alla stampa viene persino vietato di citarne il nome. Intanto il conte di Cessole, amico e tutore del figlio Achille, fa imbalsamare il cadavere, che rimane per due mesi nella stanza del decesso, salvo poi essere trasportato nelle cantine dell’abitazione del conte stesso. Qualcuno capita in visita a casa del Cessole e si offre per acquistare, a prezzo pieno, l’ingombrante cassone per poterci fare un altarino.Nel frattempo Achille Paganini, assieme a pochi volenterosi amici, cerca di ottenere la revoca del decreto del vescovo, inoltrando petizioni alle autorità genovesi e al Ministero degli Interni: niente da fare, le istituzioni sono irremovibili e la salma resta in Francia. Allora il ragazzo si rivolge direttamente al Papa, il quale scarica il barile all’arcivescovo di Torino.

La cassa comincia a essere scomoda, quindi si decide di trasferirla a Villefranche-sur-Mer, sempre in Costa Azzurra, in un lazzaretto/magazzino usato come deposito ittico. Intanto il maestro, con la sua dipartita, ha moltiplicato i suoi fans come Gesù Cristo con i pesci. Tanto per restare in tema; questi ultimi vi si recano in pellegrinaggio restando ore e ore in contemplazione, tra uno sguazzo di triglia e uno schiocco d’orata, vegliando sul suo cadavere. Il puzzo è nauseabondo ma Paganini è un vero e proprio Dio pagano, e il suo corpo è venerato come fosse una reliquia. A seguito delle denunce di alcuni pescatori, la salma viene spostata nuovamente e seppellita alla bell’e meglio in prossimità di un olificio. Ma la gente lì va a scaricarci la monnezza così, grazie all’interessamento di Carlo Alberto di Savoia nel 1844 – sono passati quattro anni dal decesso – viene finalmente concesso il nulla osta del trasporto della bara in Italia, a patto che il tutto avvenga discretamente e senza trambusto mediatico. Questa viene poi condotta nell’entroterra genovese, a San Biagio in Val Polcevera, e seppellita sotto un orto che un tempo era stato di proprietà dei Paganini.

Dopo ancora diversi anni di trattative e una richiesta in carta bollata a Maria Luisa d’Austria in persona, Achille ottiene il permesso di portare suo padre a Parma, dove intanto si era trasferito. Lì procedono a una sepoltura “provvisoria” presso il cimitero di Gallone che durerà, non ci crederete, ben trentadue anni! Finalmente, nel 1876 la Chiesa sancisce quel parziale annullamento del decreto originario, e autorizza il definitivo trasporto del feretro nella tomba di famiglia, questa volta al cimitero della Villetta, sempre a Parma, dove tutt’ora si trova.

Si vocifera che, nelle vicinanze del mausoleo, di notte si intravedano figure spettrali suonare e ballare motivetti lugubri. La maledizione di Paganini, un uomo costantemente in bilico tra sacralità e oscenità che non trova pace nemmeno da morto, vivrà in eterno e ci perseguiterà. Fino alla fine dei giorni!

Interpretazione " Capriccio 24" di David Garret dal film omonimo " Niccolò Paganini il violinista del Diavolo"

[ash-and-books]

Rating: 4/5

Book Blurb: It's all fun and games until someone catches feelingsFate sends me straight into the lion's den. Or rather, the fox's den. After my dad trespassed into a powerful fox demon's territory, our family is struck with a powerful curse. Now, to remove it, I'll have to appeal to the demon's better nature.Easier said than done. That arrogant fox demon won't be swayed by an apology basket full of treats. He does, however, need a fake mate for a week-long Winter Festival.Though I'd be a liar if I didn't admit that our doting lovers' act was becoming harder by the day. The more time I spent with Lucca, the more his irresistible charms get under my skin. Deep down, I know it's all a game. But my heart just can't seem to get the memo. When our week-long affair comes to a close, will I really be able to walk away?

Review:

When her father steals from a fox’s den, she’ll have to appease the fox and convince him to break the curse.... except what he wants in return is for her to be his pretend mate for a week to convince a dragon to give him land.... what was only suppose to be fake begins to turn very real. This was a short and fun read, it was funny and definitely a great time. 

[tamapalace]

Tamagotchi Featured at 2022 Lucca Comics & Games

Lucca Comics & Games, an annual comic book and gaming convention in Lucca, Italy featured Tamagotchi products at the Bandai booth! A cute display shows that there were several models featured, including the Tamagotchi Pix, Tamagotchi Original, and Demon Slayer Tamagotchi.

The event runs from Friday, October 28th 2022 through Tuesday, November 1st 2022 in Lucca, Italy. Kats_Bags_Blog on Twitter was able to attend and purchase both a P1 and P2 Tamagotchi Original at the booth.

[inthiswhisper]

gabriel: every day, asmodeus tortured me. every day. he fed off my grace for years. he used me, he debased me, until i was… what i went through — you don't forgive. everyone who had a hand in it will die. get me?

sam: yeah, we do. 

dean: okay, you went through it. we get it. ... but killing loki? not gonna change any of that. ... probably not even gonna make you feel better.

gabriel: well, agree to disagree, dean-o. we all have our demons.

-

dean: not like i care about killing gods, okay? but this whole revenge kick? it's a waste of time. you've seen it, sam. with me, with dad. revenge only ends one way — ugly.

sam: well, maybe it doesn't have to.

dean: okay, i think i know what this is. ... you're so hopped up on this ‘kill bill’ fantasy of his. if you had a shot at lucifer, you wouldn't take it?

sam: of course i would. but this is about gabriel. he needs our help.

—

sam’s relating to people seeking revenge this season is consistently mounting. i won’t get repetitive, but father lucca and rowena were in the same boat — seeking what they lost and losing themselves in that. even father lucca—

father lucca: i didn’t know what to do.

sam: so you hit me?

father lucca: the skull was gone. when i saw you found something, i lost my head, okay?

—hurt sam to get his relic back, just like rowena nearly killed sam to get crowley, and kevin—

kevin: michael says… when he lets me into heaven, i'll get to see my mom again.

mary: i’ve been to heaven, and what's there — it's just memories. nothing's real.

kevin: [crying] i don’t care. you don't understand. you don't know the things that i've done. i just want this to be over. 

—double-crossed mary, jack, and the hunters on the promise that he’d see his mom. gabriel’s ready to do anything to get his peace of mind back. and every single time, sam stated that he understood. he got it. he’d be desperate too if put in their shoes. i don’t know, i just like seeing sam go through similar arcs and reach a place where he knows revenge isn’t right, but he feels for the people seeking revenge because it’s born from pain and a need for peace. to cleanse and restart, which sam fully understands. 

but dean is... conflicted, as always. he knows revenge isn’t right either. he just got over nearly taking his grief out on jack. so, i do not blame him at all for trying to keep sam from making the heart choice instead of the smart choice this time. if he gives other people’s decisions an inch, they’ll take a mile and leave everyone devastated. i mean, it’s funny — he and sam / cas are paralleling mary and jack in that way. i did say that mary had balanced her parenting instincts and her hunting instincts, both of which dean possesses. so, dean and mary are being level-headed and asking for sam, cas, and jack to be patient. to think things through. to not risk their own and other people’s lives for the sake of a cause, or it will end ugly. but with situations dire — it’s hard to hold onto rationale.

[brother-joseph]

Check out this listing I just added to my Poshmark closet: St Gemma Galgani Pamphlet/Minibook, by Bob and Penny Lord.

[ao3feed-brucewayne]

Mark of the Bat

by Hyper_Nexus There are two people that the Iron Blooded Valkyrie despises the most. One is the mysterious Batman who rides the Demon Dragon of Legend. The other is the laid-back nobleman who teaches at the Ansullivan Dragonar Academy. Little did she know that the two of them are the same. Words: 7912, Chapters: 1/?, Language: English Fandoms: Batman - All Media Types, 星刻の竜騎士 | Seikoku no Dragonar | Dragonar Academy (Anime) Rating: Explicit Warnings: Creator Chose Not To Use Archive Warnings Categories: F/M Characters: Bruce Wayne, Navi (Seikoku no Dragonar), Angela Cornwell, Primrose Shelley, Oscar Brailsford, Ash Blake (Seikoku no Dragonar), Lucca Sarlinen, Anya|Shamara Kiltzkaya, Silvia Lautreamont, Rebecca Randall (Seikoku no Dragonar), Veronica Lautreamont Relationships: Veronica Lautreamont/Bruce Wayne, Navi (Seikoku no Dragonar)/Bruce Wayne, Angela Cornwell/Bruce Wayne, Primrose Shelly/Bruce Wayne, Silvia Lautreamont/Bruce Wayne, Rebecca Randall (Seikoku no Dragonar)/Bruce Wayne, Oscar Brailsford/Bruce Wayne Additional Tags: Harems, Ecchi, Tentacles, Age Difference, Alternate Universe via https://ift.tt/J9jUx1L

[monsoonxskies]

Not as happy with this one- Drawn in November, tried to play around with different changes but overall theres… Something wrong with his face. Doesn’t look right to me. But! For what it was worth, I did do what I aimed to do otherwise!

[nonsololibristore]

BUON MERCOLEDì AMICI DI CARTA E DI INCHIOSTRO! LUCCA E’ ALLE PORTE E PORTA CON SE UN CARICO DI MERAVIGLIE A FUMETTI TARGATE STAR COMICS: EDIZIONI STAR COMICS: - CARD CAPTOR SAKURA COLLECTOR'S ED.9 - CESARE 13 - CREAMY MAMI LA PRINCIPESSA CAPRICCIOSA 6 - DEMON SLAYER 21 ( NORMAL E LIMITED EDITION ) - FAIRY TAIL COLLECTION 9 - GHOST GIRL 2 - GUNDAM THUNDERBOLT 17 - INUYASHA WIDE EDITION 7 - KAIJU NO.8 VOL.5 ( NORMAL E VARIANT COVER ) - TV ANIME DEMON SLAYER CHARACTERS BOOK 1 - TOWER OF GOD 7 - YONA - LA PRINCIPESSA SCARLATTA 36 VI ASPETTIAMO!!! #fumetterianonsololibri #fumetti #manga #starcomics #consiglidilettura (presso Non Solo Libri - Store) https://www.instagram.com/p/CkK55rXN_tm/?igshid=NGJjMDIxMWI=

[zeal-ascendancy]

Everyone went to Lucca’s house so Lucca and Janus could make adjustments to Glenn’s arm if they needed.

“So, where is the shell supposed to be?” asked Glenn once everyone was settled in.

Crono looked to Lucca and asked, “I don’t suppose you have any old maps from Glenn’s time, do you?”

“I might,” Lucca replied. “I’ll go check.”

Lucca returned several minutes later with a few history books. Opening one up, she showed Crono a world map. “It’s from a half century before but does it help?”

Crono looked at the map and pointed to a large island north of the eastern continent.

“Pretty sure he said it was here,” he noted. “I remember the map he showed me had a large island by a cape.”

Glenn glanced at the map. Looking at the cape just south of the island Crono was pointing to, he felt his heart start to pound. The island was north of Choras. For him it had been nearly three decades since Ozzie’s forces had burned his home to the ground but the memories of that day were still clear in his mind.

“That island… it’s north of my homeland,” Glenn suddenly said. He pointed to the small town in the map.

“Cyrus and I grew up there… in Choras,” Glenn continued. “Our families had been there since it’s founding… until…”

“Until?”

Glenn closed his eyes and sighed. He hated to remember that day but after so long with the group, he knew they deserved the whole story.

“Until the day Ozzie rallied the Mystics into a single force and razed the town,” Glenn said. “Before that the Mystics were considered a minor threat by most people. Scary monsters and demons that stayed in the forests.”

“I was just a child, maybe half Janus’s age,” he continued. “It was sunset when they attacked, setting fire to houses and chasing people, trying to herd people into the town square to kill everyone.”

Glenn continued his story, telling the group that Cyrus was the one who saved him when he was frozen in fear seeing his parents being overrun by the skeletons Ozzie created with his necromancy. That day, Cyrus and he had both lost everyone in their families. For Glenn it meant his parents and grandparents… aunts and cousins… for Cyrus, he lost his parents and his younger brother and sisters, everyone.

“I’ve always knew why Cyrus had such anger in his heart about the Mystics,” Glenn added. “We were the sole survivors of our families and he never wanted what happened in Choras to befall another soul…”

“I wanted to protect others too, of course and it’s easy to see the Mystics as monsters when you don’t consider they have lives and family as well,” he continued.

Ayla looked at Glenn and said, “Are you going to be okay being near your old tribe’s land?”

“Aside from getting ill from traveling there, I think I’ll be okay,” Glenn assured. “I hate to recall it and you’ve seen how well I handle things that remind me of that day, but I’ll manage.”

“If it makes you feel better… Choras was rebuilt a bit south of your hometown,” Lucca said. “It was like two or three hundred years ago, I’d have to look for the right history book to be sure.”

Glenn smiled slightly. It wasn’t his Choras but knowing the land was eventually recolonized did bring him small amount of happiness.

Later as everyone went over the plan and discussed what they’d need to explore the cave, Glenn found himself feeling frustrated and embarrassed as he tried to make the prosthetic do what he wanted. After what felt like the millionth attempt to pick up the empty cup in front of him, Glenn sighed and righted the cup with his right hand and sat back. He wanted to cross his arms but that felt awkward too.

Everyone exchanged glances but didn’t say anything. No one knew how to assure Glenn that his struggle wasn’t a big deal to them. Glenn was about to get up and storm out when he felt a gentle hand pat him on the shoulder. He looked up to see it was Lara.

“You’ll get use to the prosthetic with time if you keep using it,” Lara said reassuringly. “I had to relearn how to walk with my prosthetics and I still sometimes need a cane. I imagine a new hand is much harder but I know you’ll get it.”

Glenn sighed and smiled softly. It was reassuring to hear from Lara that she understood what he was going through. He wanted to make sure Lucca’s efforts were not in vain. After everyone was done eating, Glenn told the group that he felt it was best if he went back to Spekkio in the morning to learn how to use the arm more efficiently. He felt bad making them wait longer but everyone assured him that it was fine and they’d prepare everything else for going into the cavern.

[vineboom-sfx]

Day 4: Sides (Ft. my ocs Lucca and Mari)

[inthiswhisper]

asmodeus: you think you’re so high and mighty, better than the rest of us, but ... you are more wicked than any demon i know. and i know ‘em all.

ketch: at least i still have a soul.

asmodeus: what you think that buys you, huh? souls are messy, all conflict and confusion.

ketch: well, i know who i am.

asmodeus: do you? because you say you have ... this men of letters code, handed down for centuries. but wait. ... you work for me. you act like you’re this cold-blooded killer. but you know what i see when i look in your eyes? fear, and regret, and pain. i see your chewy middle, boy. you want redemption, but you ain’t never gonna get it. your kind — our kind — we can’t be redeemed. all we can do is spread our pain around. so no, you don’t know who you are, but i do. which is why no matter where you go, no matter what you do — you’re mine.

—

once again, big dean and jack vibes. perceived as a killer, so dean plays the part when deep down he’s in pain. jack belonging to a kind that are notorious for being feared and do not get to choose their fate. also, sam vibes in his struggle to escape the trauma lucifer left him with, and father lucca telling them how to be better than the imperfection of the world when it’s easier to give into our greed and misdeeds. and then the mention of a lack of soul — cas killing donatello because he was soulless and was ‘too corrupt,’ but dean tried to confront cas on why it’s not cas’ call. so, what makes ketch at all better than asmodeus for having a soul if they’ve both had twisted morals. plus, the empty vibes of just submitting to the darkness holding onto you. and finally, ketch’s ‘i know who i am’ moment — dean / cas have both been called out for a long while now about not really knowing who they are. which side they belonged to. where their loyalties lie. what their true sense of self is. i think it’s one of my favorite deancas parallels the show explores. anyway, the strong focus on redemption and identity this season, even for characters like ketch and rowena, is so great.

[brother-joseph]

Check out this listing I just added to my Poshmark closet: Saint Gemma Galgani DVD by Bob and Penny Lord, New.