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#aldo tagliaferri
garadinervi · 1 month
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William Xerra: 'La pratica del vivere', Edited by Cristina Moregola, Assessorato alla Cultura – Comune di Castello Sopra Ticino, Castello Sopra Ticino (NO), 2013, Edition of 100 [Fondazione Bonotto, Molvena (VI). Art: © William Xerra]
Exhibition: Curated by Cristina Moregola, with an address given by Aldo Tagliaferri, Sala Polivalente A. Calletti, Castello Sopra Ticino (NO), November 25 – December 21, 2013
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marcogiovenale · 1 year
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"corrado costa... ci sei?" - video di documentazione della biblioteca panizzi di reggio emilia
Nel 2021, a trent’anni esatti dalla scomparsa dell’artista e poeta, una riflessione sul lavoro di Corrado Costa, prendendo spunto dalle nuove acquisizioni dell’archivio custodito in Biblioteca Panizzi. Interventi di Annalisa Rabitti, Giordano Gasparini, Chiara Panizzi, Aldo Tagliaferri, Paul Vangelisti, Ettore Rocchi, Amedea Donelli, Fabio Orecchini, Chiara Portesine.
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nobrashfestivity · 3 months
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Unknow Artist Guinea Dog stone Sapi or Kissi group Expo cat.: "KAOS-Parcours des Mondes", Paris, 2002:16-17 Tagliaferri (Aldo), "Pomdo Mayen Yafe et Nomoli", Paris: galerie Johann Levy, 2003: #22
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lamilanomagazine · 2 years
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Galà delle Eccellenze Italiane, premiata Giusy Versace
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Galà delle Eccellenze Italiane, premiata Giusy Versace. C’era anche l’atleta paralimpica e senatrice Giusy Versace alla VI edizione de "Galà delle Eccellenze Italiane", il premio ideato dal giornalista e storytailor Piero Muscari, che si è tenuto lo scorso 28 ottobre nella splendida cornice del ristorante "La pergola-Terrazza degli aranci", dello chef stellato Heinz Beck.   Il premio, dedicato a "storie di coraggio, passione e identità dell’Italia che vale" è stato conferito, oltre alla Versace, anche ad Al Bano, Giovanni Fileni, Piero Lissoni, Paolo Tramontano e Bruno Vespa.   I vincitori sono stati selezionati da un comitato presieduto da Michelangelo Tagliaferri uno dei maestri della comunicazione italiana, e composta da Piero Muscari, dalla giornalista Rossana Luttazzi, da Daniela Rambaldi della Fondazione Carlo Rambaldi, dallo Chef Heinz Beck, da Maria Rosaria Gianni (caporedattore sezione cultura del Tg1), da Aldo Cingolani (Bertone Design), dall’ex campione di pugilato Patrizio Oliva e dal chitarrista dei Pooh e oggi solista di successo Dodi Battaglia.   Giusy Versace è stata premiata da Pierfrancesco Rimbotti, fondatore e CEO di Infrastrutture Spa, e ha ricevuto in premio una preziosa scultura realizzata ad hoc dal noto artista e maestro del vetro Silvio Vigliaturo e un quadro con incisa la motivazione: "Anche se la tua vita si spezza a metà, non rammaricarti di quanto hai perso. Sii grato, piuttosto, di quello che hai e non arrenderti mai".   Intervistata da Piero Muscari, la Versace si è raccontata al pubblico, ripercorrendo i momenti più belli e i più difficili della sua "seconda vita" (dall’incidente del 2005 nel quale perse entrambe le gambe ad oggi), con una narrazione ricca di pathos che ha commosso il pubblico e strappato molti applausi.   "Sono onorata di aver ricevuto questo premio al fianco di personaggi così illustri, le cui storie di coraggio e di successo rappresentano uno stimolo importante anche per le nuove generazioni. Riconoscimenti come questi danno ancora più valore e significato al mio costante impegno, sia in politica che fuori, nell’adoperarmi per rendere la nostra società più inclusiva. Ringrazio Piero Muscari e tutto il suo staff per l’eccellente organizzazione di questa serata e per le grandi emozioni che ci ha regalato attraverso il racconto di 'Eccellenze Italiane'" - queste le parole di Giusy Versace.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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mayolfederico · 4 years
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ventuno dicembre
Guido Strazza, Orizzonti   Il libro Paola, le rose che il vento del nord strapazza sul mio terrazzo sono di porpora oscura – ma loro profumano- come il sangue che l’ago mi estrae dalla vena a verifica dell’anti-coagulo. Rose e sangue e azalee già spente, tempo che altrove è il suo contrario, e, a ritmarlo, il ticchettio della bomba innescata da sempre nella mia mano, o in quella di non so che…
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giuliomozzi · 7 years
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Come sono fatti certi libri, 22 / "Curriculum mortis", di Enrico Emanuelli
Come sono fatti certi libri, 22 / “Curriculum mortis”, di Enrico Emanuelli
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di Antonio Celano [In questa rubrica pubblico descrizioni, anche sommarie, di libri che – al di là della storia che raccontano o del tipo di scrittura – presentano una “forma” un po’ particolare, o magari bizzarra. Che cosa si intenda qui per “forma” mi pare, visti gli articoli già pubblicati, piuttosto evidente. Chi volesse contribuire si faccia vivo in privato ([email protected]). gm].…
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cancersfakianakis1 · 6 years
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The Era of PARP inhibitors in Ovarian Cancer: “Class Action” or not? A Systematic Review and Meta-Analysis
Publication date: Available online 3 September 2018
Source: Critical Reviews in Oncology/Hematology
Author(s): Nicoletta Staropoli, Domenico Ciliberto, Teresa Del Giudice, Eleonora Iuliano, Maria Cucè, Francesco Grillone, Angela Salvino, Vito Aldo Barbieri, Antonio Russo, Pierfrancesco Tassone, Pierosandro Tagliaferri
Abstract
Introduction
Carboplatin is the milestone of epithelial ovarian cancer (EOC) treatment, thus response to platinum is the major prognostic factor. Among platinum-sensitive patients, 40% carry a germline or somatic BRCA1/2 mutation. In this scenario a new class of drugs, the PARP inhibitors (PARPis), produced a significant improvement in long-term disease control. In order to make an aggregate evaluation of the impact of these agents, we performed a systematic review and meta-analysis.
Patients and Methods
Clinical trials were selected by searching “Pubmed” database and abstracts from major cancer meetings. We considered the January 2008 - April 2018 time frame. Progression free survival (PFS) was the primary end-point, toxicities were secondary end-points. Hazard ratios (HRs) of PFS, with confidence intervals, and risk ratios of grade 3-4 toxicity rates, were extracted from retrieved studies and included in the current analysis. Meta-analysis was carried out by the fixed and random effect models. We conducted this meta-analysis to also compare indirectly the efficacy of different PARPis in EOC patients.
Results
Five randomized trials for a total of 1839 patients were selected and included in the final analysis. In particular, we evaluated a BRCA-mutant cohort (871 patients) with a pooled HR 0.25 (95%CI 0.21-0.31) and the BRCA-wild type cohort (836 patients) with a pooled HR 0.41 (95%CI 0.31-0.55), respectively. Regarding safety profile, no significant differences were detected in all grade toxicities, however, taking into account 3-4 grade toxicities and SAEs (severe adverse events), we show that rucaparib-treated patients reported major abdominal pain events, while niraparib-treated patients were associated with the highest percentage of haematological toxicities, hypothesizing a drug effect for the safety analysis. In the indirect comparisons, significant differences were not detected on PFS for the different agents.
Conclusions
We confirm a significant benefit in survival outcome of PARPis for EOC patients with a “class effect” on the bases of narrow CI and indirect comparisons in the different groups. Therefore, we underline that this strategy is of special value in BRCA-mutated patients because genetic testing allows best patient selection for all PARPis with the added value of individualized prevention in familiars.
Graphical abstract
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pangeanews · 5 years
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“Poiché ogni cosa vivente è Sacra!”: William Blake e Giuseppe Ungaretti nell’aldilà della poesia
Nei diversi autoritratti che costellano la sua insigne carriera si notano i caratteri della cultura e della serena scaltrezza. Era amico di Samuel Johnson e di Edmund Burke, che spese parole alate sulla sua salma, fu il massimo ritrattista dell’età inglese aurea. Mostrava agli altri il lato migliore, sbozzato in caritatevole enigma. L’altro, invece, viso teso all’estasi nel celebre ritratto di Thomas Philips, illustrava gli altri mondi, questi gli apparivano miseri e una cloaca l’ambizione, umana troppo umana. Per lui la carne era viatico mica approdo, era vicolo non porto, un unicorno verso i regni di là. Naturalmente, erano magnetizzati dai contrari: una fece storia nel suo tempo, l’altro forgiò i tempi a venire.
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I am hid. “Io mi sono nascosto”. La prima delle Annotations di William Blake “ai discorsi di Sir Joshua Reynolds” si chiude con questa ammissione radicale. Dove si è nascosto, William Blake, il poeta che raffigurava The Ghost of Flea, il fantasma di una pulce, come un mostro gigantesco, demoniaco, interstellare, prefigurazione degli “Avengers”, che ha ispirato Jim Morrison e Jim Jarmush, che influenzò William Butler Yeats e ispirò papiri esegetici a Northorp Frye, a Gilbert Keith Chesterton, a Harold Bloom? Blake si è nascosto nel retro del mondo, nell’enigma delle cose, dove l’oscuro fiammeggia e l’origine degli esseri – geometricamente indimostrabile – si rivela. William Blake “il Nascosto” avrebbero potuto titolare l’immane rassegna alla Tate di Londra, in scena fino al 2 febbraio 2020, “con oltre 300 opere originali, la più vasta mostra su Blake degli ultimi vent’anni”. Invece, hanno preferito il pop, usando una trinità di aggettivi – “Ribelle, Radicale, Rivoluzionario” – che sta indosso a Blake come a James Dean. Il genio di Blake – “Il Genio Poetico è il vero Uomo, il corpo o forma esterna dell’Uomo deriva dal Genio Poetico”, scriveva lui – è lì, nel nascosto, nel forgiare una genia all’ambiguo, nello scovare mitologie sotto l’unghia del visibile.  Così, “Nelle foreste della notte” – il titolo del saggio di Stefano Zecchi che sigilla la fondamentale edizione delle Opere di Blake edita da Guanda nel 1984 per cura di Roberto Sanesi – ci abbaglia Urizen, il “creatore degli uomini” e suo figlio Los, il tempo, il creatore del mondo, e Ahania, il piacere, e Rintrah, l’ira, e poi Bromion e Ocalythron e Urthona, in una cosmologia contraddittoria che pare provenire dagli gnostici dell’Antico Testamento – dai fantasmagorici libri di Enoch – e prevedere i deliri del Maldodor di Lautréamont, l’ebbrezza di Rimbaud, Il Signore degli Anelli di Tolkien e il Necronomicon di Lovecraft.
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Di fatto, l’implacabile esuberanza lirica di Blake – che ebbe bisogno, per cementarsi, come accade alle voci che accadono come una tempesta, del fraintendimento e della cattiva coscienza degli intellettuali del suo tempo – non si affratella ad alcuna mistica, egli è l’emblema dell’ispirato e del desolato, per cui “l’Esuberanza è Bellezza”, e i delicati acquerelli, le possenti incisioni – alla Tate ci sono tutti i capolavori di Blake, normalizzati in moda, da Newton a Cerberus e The Ancient of Days – sono necessarie per affacciare la visione poetica verso lo sconfinato. Per fortuna, nonostante le mostre ‘mostruose’, Blake resta il nascosto, l’inafferrabile. Come introdurre nell’imbuto didattico, nello scioglilingua degli accademici cartesiani versi come questi: “Roteando rotondi in due piccole Orbite, & chiusi in due piccole Cave,/ Gli Occhi osservarono l’Abisso, per timore che solide ossa rendessero ghiaccio ogni cosa;/ Ed una terza Età passò oltre & uno Stato di lugubre dolore” (da Milton)? Di Blake è sonora, ora, due secoli dopo – la Tate ci avverte che nel 1809 Blake realizzò, a casa del fratello, la prima esposizione delle opere, naturalmente stroncata dalla stampa – l’opera pittorica; quella poetica non può scalfirla l’esegesi, essa prevede il salto, bisogna lasciarsi catturare.
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“Chiunque si disponga a Scardinare l’Esecuzione dell’Arte si dispone a Distruggere l’Arte”. Nelle Annotations Blake stila un sommario di storia dell’arte. “La sua Lode a Raffaello è come il Sorriso Isterico della Vendetta. La sua Affabilità & il suo Candore sono la trappola nascosta & il festino avvelenato”, attacca disintegrando le asserzioni di Sir Joshua. “Rubens, Correggio & Tiziano” sono detti “Idioti”; Savator Rosa è “il Ciarlatano della Pittura”. Blake non sopporta quelli che “si fanno beffe dell’Ispirazione & della Visione”. Adora Michelangelo perché è possente, immaginifico, ‘biblico’, in bilico sugli abissi.
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In Italia, William Blake ha avuto un sommo traduttore: Giuseppe Ungaretti. Il rapporto non fu occasionale né sporadico: “Lavoro alle traduzioni di Blake da più di sette lustri. È un poeta difficile. Sempre, anche quando è semplice come l’acqua. Ma c’è poeta, o un qualsiasi uomo che parli, che sia nel suo dire interamente decifrabile?”, scrive il poeta nel Discorsetto del traduttore che apre Visioni di William Blake, album di traduzioni edito da Mondadori nel 1965. I primi “giochi” dentro l’opera di Blake sono pubblici nel 1930 su “Il Tevere”, poi Ungaretti li accoglie nel complessivo Traduzioni – insieme a poesie di Saint-John Perse, Esenin, Góngora, Jean Paulhan – pubblicato nel 1936 dalle Edizioni di Novissima. Nel 1993 Mondadori ripubblica Blake secondo Ungaretti in un volume memorabile – copertina nera, da cui appare, nuda, sinuosa, La Verità secondo Jules Lefebvre – introdotto da Aldo Tagliaferri (che ha questa intuizione: “Era possibile innestare la poesia di Blake solo in una poesia capace tanto di stringata sentenziosità quanto di avvolgente mistero e di scatti impetuosi… Ungaretti si dimostra interprete più efficace, e al contempo più partecipe, di quanto lo sia stato, poniamo, Gide in francese”). Di quel libro, tuttavia, se ne sono perse le tracce. Un peccato, perché Ungaretti, Lancillotto della ‘poesia pura’ che aveva sintonia con i poeti che rompono le norme del linguaggio, sfasciando la grammatica in graniglia di bagliori – la fascinazione per Blake, ma anche per Lautréamont e Hölderlin – sapeva bene che “il vero poeta anela a chiarezza: è smanioso di svelare ogni segreto: il proprio, il segreto della sua presenza terrena cercando di conoscere il segreto dell’andare della storia e dei motivi che reggono l’universo, cercando d’impossessarsi, folle, del segreto dei segreti. Egli ha coscienza che la parola è difficile, ma, e se ne dispera, la rende fatalmente più oscura, più intrappolata nei significati che, cerando di nudarla e di coprirla di luce, le moltiplica”.
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Le parole di Ungaretti su Lautréamont: “Nella poesia di Lautréamont sono dunque compenetrati questi caratteri di gran parte della recente poesia francese ed europea: uno schianto carnale che apre il volo a fiori di fuoco, e insieme una lucidità cruda che per vertigine di irrisioni fa salire l’espressione all’infinito distacco del sogno; una necessità di strappare alla realtà le sue maschere, e di restituire alla natura la sua maestà tragica”.
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In Joshua Reynolds, insigne ritrattista e fondatore della Royal Academy of Arts, Blake vedeva l’icona del mentitore, dell’esteta impostore, che di un volto non afferra il mistero, ma soltanto la somma pattuita per dipingerlo. “Simulazioni dell’Ipocrita”, giudicava i discorsi cattedratici di Reynolds, e inutili gli esagitati sforzi dell’intelletto: “Reynolds Pensa che l’Uomo Impari tutto ciò che sa. Io dico al Contrario che l’Uomo Porta in Sé Tutto ciò che ha”. Così, deliberò di vivere nascosto, Blake, come gli eremiti ustionati dall’angelo, come gli uomini incapsulati nel futuro. “Mi considero sufficientemente Pago di vivere come faccio ora, & temo solo di portare Sfortuna ai miei amici”, scrisse il poeta a John Linnell, il 25 aprile del 1827. Qualche giorno prima, a George Cumberland, “Sono stato molto vicino ai Cancelli della Morte & ne sono tornato alquanto gracile, un Vecchio debole e malfermo, ma non in Spirito & Vita, non nell’Uomo Reale. L’Immaginazione che Vive per Sempre”. Morì tre mesi dopo. Si pensava come a un “Povero Giobbe”, stava illustrando la Divina Commedia. Nessuno fu più vigile di lui. (d.b.)
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Un canto di libertà
(William Blake nella traduzione di Giuseppe Ungaretti)
1. Cacciò un gemito l’Eterna Femmina! L’udirono su tutta la Terra.
2. La costa d’Albione è malata, silente; le praterie d’America languiscono!
3. Ombre di Profezia rabbrividiscono lungo fiumi e laghi, e mormorano attraversando l’oceano. “Francia, il tuo mastio abbattilo!”.
4. “Spagna d’oro, rompi le barriere dell’antica Roma!”.
5. “Tu, Roma, getta le tue chiavi negli abissi, che cadano giù, sempre in eterno cadano giù”.
6. “E piangi!”.
7. Essa raccolse nel tremito delle sue mani il terrore neonato, urlante.
8. Sulle montagne infinite di luce, ora precluse dall’Atlantico, il fuoco neonato si erse davanti al re stellato.
9. Pavesate di nevi dall’aspetto grigio e di facce burrascose, le ali invidiose sbatterono sul vuoto.
10. La mano, trafiggente lancia, divampò in alto, sfibbiato lo scudo; avanzò la mano della gelosia fra i capelli in fiamme e scagliò il neonato prodigio attraverso la notte stellata.
13. Le membra di fuoco, i capelli in fiamme passarono rapidi come il sole che affonda nel mare d’occidente.
18. Con tuono e fuoco guidando le legioni stellate attraverso solitudini desolate, egli promulga dieci comandamenti, dalle palpebre, con nero sgomento, saettando di raggi il baratro,
19. Dove il figlio del fuoco nella nube orientale, mentre il mattino arruffa le piume del suo petto d’oro,
20. Sbaragliando nuvole con scritte di anatemi, schiaccia e riduce in polvere sotto i suoi piedi la legge di pietra, sciogliendo i cavalli eterni dalle tane della notte, gridando, “Non c’è più impero! Ora cesseranno il leone e il lupo”.
Coro: “I Preti del Corvo dell’alba, nel loro nero letale, non maledicano più con voce rauca i figli della gioia! Né quelli ch’egli ha accettato fratelli, e che, tiranno, chiama liberi, pongano più limite o costruiscano tetto! Né la pallida e religiosa lussuria chiami più verginità quella che ha desideri ma non li attua! Poiché ogni cosa vivente è Sacra!”
William Blake
*In copertina: William Blake, “Newton”, 1795-1805 ca., Tate Gallery, London
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okmugello · 7 years
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Borgo San Lorenzo. Domenica il Trofeo Florence Supercross
Per gli amanti del ciclismo e in modo particolare per gli appassionati di Ciclo Cross, da non perdere domenica prossima 17 dicembre 2017, il Trofeo Florence Supercorss che si svolgerà a Borgo San Lorenzo con inizio alle ore 9,30, (Zona Salceta bordo Sieve), evento organizzato dalla società ASD MUGELLO TOSCANA BIKE.
La gara aperta anche alle Mountain Bike, fa parte del circuito “Florence Super…
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garadinervi · 2 years
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Aldo Tagliaferri, Presentimenti del mondo senza tempo. Scritti su Emilio Villa, Edited by Gian Paolo Renello, Graphic Design by Susanna Doccioli, «Fuori catalogo», Argolibri, Argo, Bologna, 2022
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garadinervi · 2 years
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Emilio Villa, Poesia è [1980 circa; ed. 2002]; in Emilio Villa. L'opera poetica, Edited by Cecilia Bello Minciacchi, Afterword by Aldo Tagliaferri, «fuoriformato. nuova serie» 4, L'orma editore, Roma, 2014, pp. 689-695
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garadinervi · 2 years
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Corrado Costa, Poesie edite e inedite (1947-1991), Opere poetiche II, Edited by Chiara Portesine, Foreword by Aldo Tagliaferri, Texts by Adriano Spatola, Gian Luca Picconi, Milli Graffi, Giulia Niccolai, Paul Vangelisti, Marco Giovenale, and Chiara Portesine, «Costiana» 2,  Argolibri, Argo, Bologna, 2021
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garadinervi · 3 years
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Corrado Costa, 6 lettere d’amore per Amedea, Text by Aldo Tagliaferri, Pari&Dispari, Reggio Emilia, 1986, Edition of 150 [Biblioteca Digitale Reggiana, Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia]
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garadinervi · 4 years
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Emilio Villa, Sette frammenti da ‘L'arte dell'uomo primordiale’, Edited by Aldo Tagliaferri, with seven copperplate engravings by Arnaldo Pomodoro, Cento Amici del Libro, Milano, 2004, (Officina Bodoni, Verona, 2004), Edition of 130
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garadinervi · 4 years
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Emilio Villa, Ultimatum à la corrrrée (1953), in Emilio Villa. Opere Poetiche I, Edited by Aldo Tagliaferri, Coliseum, Milano, 1989, p. 247
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garadinervi · 4 years
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Aldo Tagliaferri – Chiara Portesine, Emilio Villa e i suoi tempi. Finestre per la monade, «Ricerche e studi villiani» 2, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2016
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