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#come faccio a sopravvivere esattamente?
schizografia · 3 months
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Barnstone: A Cincinnati, quando un ammiratore vi ha det-to: «Possiate vivere mille anni», voi gli avete risposto: «Atten-do ansiosamente e con gioia la mia morte». Cosa volevate dire?
Borges: Voglio dire che quando sono infelice - e questo succede molto spesso a tutti noi - mi consola veramente il pensiero che tra pochi anni, o forse tra pochi giorni, sarò morto e quindi nulla avrà più importan-za. Non vedo l'ora di essere cancellato. Ma se pensassi che la mia morte sarà solo un'illusione, che dopo la morte continuerei ad esi-stere, allora mi sentirel molto, molto infelice. Perche sono veramente stanco e nauseato di me stesso. Naturalmente però, se continuassi a esistere senza ricordarmi di essere mai stato Borges, allora e solo allora non mi importerebbe, perché potrei essere stato centinaia di persone strane prima di nascere, ma tutto questo non m'importerebbe dal momento che li avrei dimenticati. Quando penso alla morte, lo faccio con fiducia, con un senso di attesa. Direi che desidero la morte, che voglio smettere di svegliarmi ogni mattina per dirmi: «Bene, eccomi qua, devo ricominciare a essere Bor-ges». C'è una parola in spagnolo, che presumo voi conosciate. Mi chiedo se si usi ancora. Invece di dire «svegliarsi» si dice recordar-se, cioè ricordare se stessi. Mia madre era solita dire Que me recuerde a las ocho, cioè: voglio essere ricordata a me stessa alle otto. Ogni mattina provo questa sensazione, perché mi trovo più o meno in uno stato di non esistenza. E così, quando mi sveglio, mi sento sempre come se venissi abbandonato, perché, ecco, sono ancora qui, c'è ancora lo stesso stupido e vecchio gioco che va avanti: devo essere qualcuno, devo essere esattamente quel qualcuno. Ho certi impegni da rispettare: uno di questi è sopravvivere tutto il giorno.
Jorge Luis Borges, Conversazioni americane
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ninoelesirene · 1 year
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Fatico sempre molto a formulare la frase “ho avuto una vita complicata”. Mi pare di appropriarmi di un diritto che non mi riguarda, quello di calzare gli eventi con la propria sensibilità, unica e irripetibile, senza necessariamente calibrarla su quella degli altri. “C’è chi sta peggio, c’è chi sta meglio”. Mi obbligo alla comparazione e, se non lo faccio, mi sento arrogante.
Alla fine, però, il rischio diventa quello di svuotare di significato la mia esperienza, di cui, esattamente come nel caso di quanti mi circondano, sono l’unica misura. C’è chi sta peggio, c’è chi sta meglio, ma ci sono anche io.
Quindi prendo un bel respiro e dico: ho avuto una vita complicata. Non vorrei aggiungere altro, nessuna spiegazione, nessun dettaglio, nessun correttivo. Complicata.
E, lungo il percorso che mi ha condotto dove sono - nel territorio fertile della maturità, in cui nulla accade senza sforzo, ma tutto porta con sé una lezione - mi ha fatto compagnia quella che ho chiamato per lunghi anni “la lucina”. La immaginavo come una fiammella che, nella difficoltà, ha sempre riscaldato un luogo preciso alla bocca dello stomaco: un punto luminoso in mezzo al buio, conforto remoto, ma inestinguibile.
Sono sempre stato grato di custodire un mezzo simile, capace di suggerirmi la sopravvivenza in forma di radiazione di fondo. Sono sempre stato grato, quasi non mi appartenesse. Mi sono sentito speciale.
Ho temuto, nell’ultimo anno, che la lucina si fosse spenta. Faticavo a vederla, a sentirne il tepore. Ho scoperto, invece, che non l’avevo compresa. La lucina, infatti, era una via di fuga, più che uno strumento magico. Correvo verso di lei per non abitare il presente, collocando me stesso in un luogo-non-luogo, in cui non ci si confronta realmente con il dolore.
Nell’ultimo anno ho smesso di scappare. Ecco cosa è successo. Ho deciso di stare nel buio, invece che rifugiarmi in un bagliore lontano. E ho cominciato a sentire, a sentire tanto, a far espandere le pareti del cuore fino a farle diventare sottili sottili. Ho sentito tutta la tensione, ho percepito la bocca dello stomaco stringersi fino a strozzare quel piccolo fascio luminoso, che somiglia ora al proiettore di un vecchio cinema, più che al chiarore del giorno. E, alla fine, ho capito che posso sopravvivere e che il contrario del buio non è sempre la luce. A volte, il contrario del buio è la capacità di stare nel buio.
Quindi, caro me, ho avuto una vita complicata, per il mio unico sentire, di cui mi do il pieno diritto. Allo stesso tempo, però, ho smesso di essere speciale; per sentirmi umano, finalmente.
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omarfor-orchestra · 1 year
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Io come faccio a sopravvivere esattamente
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Anna Frank
Anna di Franco? No, piuttosto Anna di Norvegia nelle mani dei Franckenstein
Che la giovane Anna Frank sia veramente esistita non é mia intenzione metterlo in dubbio ma sembra che abbiano utilizzato questa sua storia per raccontarne un’altra, una che riguarda l’erede di Norvegia e la sua famiglia nelle mani dei Franckenstein, veri responsabili del nazismo, che pretendevano il trono, e a quanto pare alla fine lo hanno ottenuto...
Attenzione quindi alla Tesla e a Twitter, perché il padre di Elon Musk é il fratello di “Anna Frank” e tutto quel che la sua famiglia possiede appartiene ai Franckenstein
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(Anna Frank non somiglia esattamente alla principessa di Norvegia ma in qualche modo si somigliano nella maniera di sorridere In realtà nei tratti più nel dettaglio somiglia a Errol Musk, come ad esempio la forma dei denti, il naso, gli zigomi e il colore degli occhi)
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Come faccio a saperlo? Perché é stata mia madre per più di 50 anni (io sono solo la figlia di comodo, non sono la sua vera erede, non so nemmeno se i figli che partoriva e sostituiva con bambini comprati siano stati fatti sopravvivere, ma inizio a credere che le abbiano fatto tutto il male del mondo, forse se l’avessero deportata avrebbe sofferto di meno)
I figli probabili sono: Bill Gates (figlio di Andreotti?!)
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E la cantante Madonna 
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Non ho nessuna foto di mammina altrimenti l’avrei postata Questo é tutto quel che so sull’argomento ma temo che tutte le monarchie con le loro discendenze siano soltanto un ammasso di bugie perché alla fine sempre di bambini adottati o rapiti si tratta
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kon-igi · 6 months
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Buongiorno kon.
Sono diversamente giovane, pensionato, lavoro ancora perché mi piace e mi pagano bene.
Non fumo, non vado al bar,non pratico sport,non spendo al di fuori della famiglia, la mia auto è vecchia, allora, perché se spendo dei soldi per comprare uno strumento musicale mi sento in colpa come se facessi mancare il pane in casa ?
Grazie.
Molto bene... il tuo ask mi ha innescato un sentimento sopito che con dita tremanti ho chiesto a DALL·E di rappresentarmi
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PERCHÉ ORAMAI QUALSIASI COSA CHE ESULI DALLA MERA UTILITÀ PRATICA È VISTO COME TEMPO SOTTRATTO ALLA TUA CAPACITÀ PRODUTTIVA.
Ho impiegato 50 anni a capire che io non sono il mio lavoro.
Il mio valore non mi è restituito né dalla corposità del mio stipendio e nemmeno dagli elogi dei colleghi.
Faccio un lavoro E POI mi arrivano i soldi che converto in beni e servizi utili a me e alle persone a cui voglio bene.
Ma soprattutto faccio un lavoro che mi piace e se non fosse così, la suddetta equazione si sarebbe fermata subito perché avrei smesso di fare quel lavoro. Semplicemente.
Mi rendo conto di offendere centinaia di persone che arrancano per avere una vita decente e di questo mi scuso a priori ma io preferisco vivere a fatica senza quel lavoro piuttosto che sopravvivere grazie a un lavoro che mi svuota giorno dopo giorno.
Diventare vecchi significa diventare sordi a certi richiami della società e con me è davvero tempo sprecato cercare di fare leva sul bisogno indotto di BENESSERE che per ciò che mi riguarda, pur avendo le stesse radici etimologiche, è ben diverso dallo STARE BENE.
Oggi le persone cercano il benessere non per stare bene ma per stare meglio di altri o, basilarmente, perché hanno paura di stare male.
Ma io non ho più paura.
O meglio, ho paura ma di quelle cose che meritano tale sentimento.
Ho paura che le persone vivano nella paura della morte, dell'abbandono, della solitudine, della malattia e, soprattutto, nel terrore atavico di non essere visti.
Quindi, per cortesia, compra quella cazzo di chitarra, banjo, flauto, ukulele, tastiera, dulcimer o theremin e suonalo come se stesse per finire il mondo... riempi lo spazio che separa le persone e invitale a danzare da sole o in compagnia, con il loro passo e il loro ritmo, singhiozzando di gioia liberata o urlando a squarciagola tutta la loro frustrazione.
Il tempo perso a riflettere se una cosa bella sia anche utile è esattamente quello.
Tempo perso.
Un abbraccio.
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ross-nekochan · 2 years
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Io che in meno di due settimane dovrei:
- traslocare
- trovare tipografia per stampare la tesi
- trovare fioraio per corona d'alloro (alla triennale non l'ho messa perché non era necessaria ma stavolta mi voglio far passare sto sfizio)
- trovare scarpe (non ho nessun paio che non siano rovinate in qualche modo, a parte le converse quotidiane)
- studiare il discorso in giapponese + in italiano e preparare il power point
Cosa ho fatto negli ultimi tre giorni:
- assolutamente NIENTE perché sono 3 notti che non dormo e ieri ho passato tutta la giornata con un mal di testa talmente forte che mi ha provocato una nausea altrettanto forte che non riuscivo a stare in piedi senza voler vomitare l'anima.
Bonus track: fa talmente caldo che non riesco a vivere là fuori (oltre a non riuscire a dormire la notte) + ho il raffreddore (come sia possibile non lo so).
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veronica-nardi · 4 years
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Drama Quiz 2020
FINALMENTE E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RISPONDERE A QUESTO MALEDETTO QUIZ (perché è maledetto, non prendiamoci in giro)
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L’ho aspettato con intensa trepidazione tutto l’anno. Sarò sincera: una parte di me quest’anno ha visto drama asiatici solo per poter rispondere a questo quiz.
Varie emozioni ho provato nel rispondere alle seguenti domande: dalla nostalgia ripensando ai drama visti, a un senso di divertimento generale, e a un certo porconamento perché con tutti i drama visti quest’anno rispondere alle domande, sopratutto alcune, non è stato affatto facile.
Ah com’era facile la vita l’anno scorso quando c’era The Untamed!
Ecco i 45 drama che ho visto in questo sfigato 2020 (in ordine cronologico di visione):
Coreani: My Country The New Age, Hotel del Luna, One more time, My runway, Romance is a bonus book, Descendants of the sun, The Crowned Clown, At Eighteen, Orange Marmalade, Memories of the Alhambra, Mr Sunshine, Live, Beethoven virus, Weightlifting Fairy Kim Bok Joo, Chief of staff, Tell me what you saw, Soulmate, Graceful Family, Sassy Go Go, Man to man, When the camellia blooms, Circle: two worlds connected, Hwarang, Goong, The most beautiful goodbye, Hospital Playlist, Hot Stove League, Kingdom (prima e seconda stagione).
Cinesi: Ever Night, Yanxi Palace Princess Adventures, Metti la testa sulla mia spalla, Oh! My Emperor, Super Star Academy, Arsenal Military Academy, The lost tomb (prima stagione), The Legends.
Taiwanesi: Black and white, Autumn’s Concerto, Triad Princess, Someday or one day.
Giapponesi: High and Low (di cui tra stagioni e film ho perso il conto della roba che ho visto, ma lo considero un pacchetto unico), Wild heroes, Hana yori dango (prima stagione), Karamazov no Kyodai.
Thailandesi: The Underclass.
Rewatch: The Untamed (che non userò nelle risposte perché ha già grandemente vinto l’anno scorso) e Meteor Garden.
Da notare come i coreani troneggino di brutto. Cercherò di essere più equilibrata il prossimo anno XD.
Cominciamo.
1) Drama preferito del 2020 
Anche se è la prima domanda, è l’ultima a cui sto rispondendo. Perché avevo la bellezza di dieci drama tra cui scegliere, e per giorni mi sono messa le mani nei capelli: sostanzialmente, tutte le volte che pensavo a un drama mi dicevo “ecco, è questo il mio preferito!”, ma non perché lo fosse davvero, ma solo perché ci stavo pensando ed ero presa dall’emozione del momento.
Poi, esattamente due giorni fa (oggi mentre scrivo è il 28 dicembre), mentre stavo camminando ho aperto un attimo la bozza di questo post per rivedere quali drama fossero in lista tra i preferiti, e quando mi è caduto l’occhio su questo titolo, il mio cervello ha fatto boom.
Mi sono detta: “E’ perfetto per essere il drama dell’anno! Perché non ci ho pensato prima??” E mi sono data della stupida. Non so perché, ma una parte di me l’ha sempre scartato o dimenticato, ma giuro che per me è perfetto per essere nominato drama preferito dell’anno.
Quando ho realizzato che doveva essere lui, ho raggiunto la pace dei sensi.
Per un sacco di tempo ho pensato che Hotel del Luna avrebbe molto probabilmente vinto, e anche Goong c’è andato davvero vicino, e anche The Crowned Clown.
Quando poi ho iniziato The Legends ero così entusiasta: aveva tutti i requisiti per diventare il nuovo The Untamed, peccato che poi si sia perso lungo la strada e non sia riuscito a reggere il paragone.
Ma bando alle ciance e ciancio alle bande. Il mio drama preferito dell’anno è, rullo di tamburi....
LIVE
Ebbene sì, Live. E sono molto contenta di nominarlo: non solo è un drama che mi è rimasto nel cuore, ma penso che sia anche un drama fatto bene e che tutti dovrebbero vedere.
Live, vivere. Una serie sulla vita e il lavoro dei poliziotti ma non solo. La serie ci mostra cosa significa vivere nelle vesti di un poliziotto, ma in generale è un racconto su quanto possa essere arduo, doloroso e bastardo il percorso della vita, che a volte ci mette davvero a dura prova.
La serie è schietta, umana, dolorosa, realistica. I poliziotti messi in scena non sono dei supereroi senza paura dotati di poteri magici e acclamati dalla gente. Anzi. Ricordo che per la maggior parte del tempo a questi poliziotti la gente gli sputava in faccia (letteralmente).
Una cosa che colpisce è vedere questi poliziotti che lottano per vivere una vita giusta e dignitosa, lottano per proteggere i cittadini e per catturare i criminali, sono quelli che combattono per tutti ma nessuno combatte per loro. E quindi si devono arrangiare e fare da soli, stringendo i pugni e imprecando tra i denti.
“Non siamo quelli che proteggono le persone. Siamo quelli contro cui si impreca.”
E’ semplicemente impossibile non empatizzare per la squadra di poliziotti messa in scena, e anche simpatizzare per loro è davvero facile. Ricordo come fossero un branco di scaricatori che passava la maggior parte del tempo a urlarsi in faccia e a sbattere le porte, ma sapevano anche essere dei teneri pucciosi e un gruppo di comari pettegoli. Per non parlare di come fossero capaci di fare fronte comune quando si trattava di sopravvivere in un mondo crudele. Best team ever. Alla fine mi sono entrati nel cuore, anche chi all’inizio non mi piaceva molto.
Live lo dovrebbero vedere tutti per le tematiche messe in campo e per il modo in cui vengono affrontate.
La serie mette in campo problemi e tematiche che fanno parte della quotidianità di tantissime persone, e lo fa in modo sincero, diretto, pulito, arriva al punto senza girarci troppo intorno, e allo stesso tempo è estremamente rispettosa dei sentimenti dei personaggi, e questo lo ricordo molto bene.
Live mi ha fatta arrabbiare, piangere, mi ha distrutta e mi ha spezzato il cuore, mi ha fatta sentire frustrata e impotente. I casi da risolvere sono pesanti e dolorosi, ma Live è stata capace di regalare anche scene in cui si piange di gioia, e lo dico col cuore in mano: quelle scene erano preziosissime.
Inoltre ricordo alcune parti - ma giusto alcune eh - in cui ho riso fino alle lacrime.
Perché Live mi ha regalato una delle più belle bromance di sempre.
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Vorrei stare qui a parlare di ogni singolo personaggio e di tutte le scene che mi sono rimaste impresse, ma siccome non posso dico solo che uno dei personaggi principali ha un’evoluzione davvero bellissima e a tutto tondo, e ogni poliziotto della squadra riesce a farsi amare per qualche motivo: a tutti viene dato dello spazio per raccontare le loro storie umane e difficili, che ho seguito tra rabbia, tristezza ed affetto.
Una morale che mi porterò dietro da questa serie per l’eternità è che non possiamo aspettarci che i poliziotti siano impeccabili, che abbiano sempre la prontezza di seguire alla lettera il manuale. Prima di essere dei poliziotti, sono degli esseri umani. Non possiamo pretendere da loro l’impossibile, perché la verità è che sono costretti a prendere delle decisioni vitali in situazioni di forte stress nel giro di pochi secondi.
La tristezza di questa serie è vedere la gente comune trattare a pesci in faccia questi poliziotti che si fanno il culo dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina, mettendo continuamente a repentaglio le loro vite. Affrontare situazioni di pericolo e catturare criminali fa parte del loro lavoro, ma penso che sarebbe consolatorio e gratificante se almeno ricevessero il supporto da parte di quei cittadini che si impegnano tanto a proteggere.
Ci sono momenti in cui la frustrazione vola davvero altissima, ma è una serie che vale assolutamente la pena vedere.
2) l’ultimo drama che hai visto quest’anno
Kingdom
Ad un certo punto di questo autunno mi sono accorta di aver guardato un sacco di drama coreani nei mesi precedenti, e di aver abbastanza trascurato quelli degli altri paesi (basta guardare la mia lista), così mi sono ripromessa di guardare solo drama taiwanesi, cinesi o giapponesi fino alla fine dell’anno, giusto per rimpolpare un po’ la situazione.
Promessa che è andata a farsi benedire nel momento in cui ho scoperto (a quanto pare lo sapevo già ma giuro che non me lo ricordavo proprio, grazie memoria) che uno dei miei grandi amori di quest’anno, ovvero Ju Ji-hoon che ha interpretato il principe Shin in Goong, è il lead di questa serie zombie in onda su Netflix.
Quello degli zombie non è proprio il mio genere preferito, ma ammetto che ogni tanto qualcosa di questo genere posso anche vedermelo volentieri (oltretutto i feels da The Walking Dead sono volati altissimi).
E poi c’era Shin (sì, io lo chiamo Shin), e addirittura nel ruolo del lead, e la prima stagione contava solo sei episodi non molto lunghi, quindi la serie sembrava proprio dirmi “guardami, guardami!”. E quindi l’ho guardata, alla faccia dei drama degli altri paesi. Fatemi causa.
Finita la prima stagione ho scoperto che era già disponibile la seconda sempre sei episodi, e mi sono detta “che faccio non me la guardo?”. Volendo finire in fretta per dedicarmi a questo quiz, me la sono sparata nel giro di una mattina, finendo col rincoglionirmi.
Posso concludere dicendo che la serie mi è piaciuta molto. Attendo la terza stagione.
3) Un attore e un’attrice che hai scoperto quest’anno 
Xu Kai e Bai Lu
Entrambi da Arsenal Military Academy e The Legends, dove interpretano i lead in tutte e due le serie, ed entrambe le volte danno vita a due bellissime storie d’amore di cui mi sono innamorata.
Mi hanno conquistata sia singolarmente, sia come coppia. Sono un attore e un’attrice molto giovani - 25 e 26 anni - ma già estremamente capaci, espressivi, versatili, ci regaleranno così tante soddisfazioni nel corso degli anni.
Insieme sono qualcosa di stupendo, hanno un’ottima chimica che rende la loro recitazione molto naturale. Li ho adorati sia in Arsenal, dove hanno dato vita a un rapporto un po’ alla Daoming Si e Shancai, un po’ alla gatto e il topo, un rapporto litigarello, sale e pepe, divertente, ma anche ricco di complicità e romanticismo; sia in The Legends, dove la storia d’amore è molto più centrale ed è anche molto più ricca di angst, e sono pienamente riusciti a dare vita a una storia tormentata, tragica, difficile, dolce, triste, romantica, passionale.
Mi sono completamente innamorata di loro, sono stati una gioia per gli occhi per tutto il tempo.
Bonus per Yeo Jin-goo, interprete di The Crowned Clown e che non posso non citare.
4) Un drama che hai visto che sapevi che non era il tuo genere ma che poi ti è piaciuto 
Memories of the Alhambra
Dunque, qui devo spiegare bene.
Quando ho letto questa domanda mi sono trovata un po’ in difficoltà, perché io scelgo sempre drama che mi ispirano e che è molto probabile mi piacciano. Oppure me li consiglia @dilebe06​, che ormai conosce i miei gusti e mi consiglia sempre ottimi drama.
Oppure vado “sulla fiducia”. Mi spiego: quando c’è un attore o un’attrice che mi piacciono, vado a guardare quali altri drama hanno fatto e me li vedo di default, intuendo già che mi piaceranno, perché do per scontato che se un attore o un’attrice mi piace molto, i loro drama non potranno non piacermi.
Per esempio io probabilmente non avrei mai visto Circle, un drama di fantascienza con gli alieni. Ma sapendo che c’era Yeo Jin-goo, ho pensato che non poteva essere brutto, infatti mi è piaciuto molto.
Avrei anche risposto Circle a questa domanda, o magari High and Low (chi se l’aspettava tanta profondità da quella che doveva essere una serie sulle risse di gruppo?), ma poi mi è venuta in mente una cosa.
Quando ho letto la trama di Memories of the Alhambra non mi è ispirata molto e ho detto a @dilebe06​ di guardarla pure senza di me.
ANCORA MI DO DELLA CRETINA DA SOLA.
Per fortuna a una certa @dilebe06​, che come ho detto poc’anzi mi conosce bene, mi fa sapere che il lead di questa serie potrebbe piacermi molto, e da come me ne parlava sembrava un drama con un ritmo molto coinvolgente e pieno di misteri.
Siccome mi fido di lei, ormai incuriosita, ho iniziato a guardarlo... finendo col mangiarmi un episodio dietro l’altro e rischiando di morire per la troppa adrenalina. L’ho amato.
Lo considero uno dei drama coreani migliori, non solo del 2020, ma che in generale siano mai stati creati.
E pensare che io lo avevo scartato...
Ecco perché inserisco Memories in questa domanda, perché all’inizio lo avevo scartato perché, per motivi noti solo a me, “non mi ispirava”.
5) Personaggio con la migliore evoluzione 
Lu Zhaoyao in The Legends
Zhaoyao è stata una delle mie eroine e lead preferite di questo 2020. Un personaggio sfaccettato, dinamico e in cambiamento continuo, tanto che nel corso della serie attraversa tre diverse evoluzioni: inizialmente parte come una ragazza allegra, innocente, spensierata, ma non priva di coraggio e di talento; poi diventa una giovane donna piena di rancore, fredda, combattiva e sfacciata, nonché una leader capace di dare fuoco a una città per proteggere i membri della sua Setta; e infine si trasforma in una donna matura, consapevole, che impara ad amare e ad essere amata, che smette di lottare da sola intrappolata nel proprio risentimento, che rivede totalmente i propri orizzonti, sogni e priorità.
Faccio vincere lei perché diventa proprio un’altra persona nel corso della serie, e Bai Lu è stata bravissima nell’interpretare un personaggio così ricco di sfumature che compie un percorso travagliato.
6) Drama che ti è piaciuto meno 
Black and white
Questa è facile da rispondere. Basta guardare i voti che ho dato ai drama di quest’anno, e Black and White penso sia l’unico a cui non ho dato nemmeno la sufficienza.
Era partito bene, sembrava simpatico, divertente, con scene d’azione per movimentare la situazione, i personaggi erano carini e il fatto che fossero poliziotti significava che avevano dei casi da risolvere. Tutto portava a pensare che sarebbe stato un drama di intrattenimento molto carino.
Poi sono cominciati i problemi.
Uno dei due poliziotti protagonisti che si scopre essere stato rapito, drogato e sottoposto a una chirurgia facciale per volere del suo stesso padre, l’altro poliziotto viene fuori che sia il figlio niente poco di meno che del presidente in persona, sempre detto poliziotto si innamora di una tizia che gliela mette nel culo ma che in punto gli dice che lo ama (e lui che piange). Il tutto coronato da una “”bromance”” in cui i due prima tentano di ammazzarsi (non ricordo chi dei due tenta di ammazzare l’altro), e dieci minuti dopo - ripeto, dieci minuti dopo - sono fratelli per la vita.
Un’accozzaglia di roba assurda, cringe e trash.
Io ho già deciso il momento più WTF, ma mi sto accorgendo che pure questo non scherza.
Ma sono contenta perché tra i quarantacinque drama visti quest’anno, questo è l’unico ad essere stato bocciato.
7) Un drama che non eri sicura che avresti finito 
At Eighteen
Ci sarebbe anche Metti la testa sulla mia spalla, abbandonato dopo i primi tre episodi perché a mia mamma non piaceva e ripreso da me sola tempo dopo, ma preferisco inserire At Eighteen perché non ho modo di citarlo da nessun’altra parte in seguito, e sarebbe un peccato.
Anche At Eighteen l’ho cominciato con mia mamma, e pensavo che lo avremmo droppato al primo episodio perché non ci stava prendendo, era un po’ noioso. Poi, proprio sul finire della prima puntata, la trama improvvisamente si illumina e abbiamo deciso di proseguire.
Lo abbiamo iniziato annoiate, lo abbiamo finito in lacrime per la commozione.
Ho visto tre drama scolastici quest’anno, e At Eighteen è il mio preferito perché è quello che trovo più realistico nella messinscena delle tematiche e dei personaggi.
At Eighteen è un drama di denuncia del sistema scolastico coreano, fatto di classifiche soffocanti, manipolazioni e voti truccati; una serie che parla di genitorialità, sul ruolo e l’importanza dei genitori e i danni irreparabili che un’educazione sbagliata può provocare nei figli; ma soprattutto una serie sugli adolescenti e su tutte quelle cose che possono vivere dei tipici ragazzi e ragazze di 17-18 anni: il bullismo, i primi amori, l’inserirsi in una nuova scuola, l’accettazione, le amicizie, la scoperta della propria sessualità, le litigate, il divorzio dei genitori, prendersi una cotta per il giovane e carismatico professore, pensare a cosa fare nella propria vita.
Accompagnato da una bellissima colonna sonora, At Eighteen è un drama davvero meritevole - con attori che per una volta sembrano davvero dei ragazzi perché lo sono loro stessi - che tocca argomenti difficili in modo sapiente, riuscendo non solo a far riflettere ma anche emozionare.
8) Protagonista maschile preferito 
Ha Seon di The Crowned Clown
Una delle domande più difficili per me, perché quest’anno ho visto quattro lead che mi sono entrati nel cuore: Joo Jin-woo di Memories of the Alhambra, Shin di Goong, Mo Qing di The Legends, e Ha Seon di The Crowned Clown. Ognuno di loro mi ha conquistato per motivi diversi e ognuno di loro meriterebbe di vincere, ma alla fine scelgo Ha Seon.
Un ragazzo povero cresciuto per la strada in una piccola compagnia di saltimbanchi, è allegro, sorridente, gentile, affabile, spensierato, e allo stesso tempo furbo e intelligente. La sua vita cambia radicalmente quando, a causa della sua somiglianza fisica col Re, viene messo sul trono per proteggere il sovrano, la cui vita è costantemente in pericolo.
Ho seguito Ha Seon con enorme piacere ed interesse nel suo travagliato percorso. Da buffone di strada che non sa nemmeno leggere e che vive la sua vita con spensieratezza assieme alla giovane sorella, Ha Seon compie un’evoluzione davvero straordinaria. Impara a leggere, a parlare in modo formale, impara a muoversi a corte e a impartire ordini. 
La lezione più dura che impara sulla propria pelle è quella che il Re è un lavoro di merda: sei sempre nel mirino, circondato da avvoltoi che non attendono altro che prenderti il trono, la tua vita è costantemente in pericolo, sei costretto a fare delle scelte difficili e a compiere azioni discutibili, ogni tuo gesto/azione/parola deve essere riflettuto con calma in modo da non fare passi falsi, e devi essere pronto a rinunciare alle cose a cui tieni di più. Insomma, è un lavoraccio in cui si vive costantemente con il cuore in gola.
Ha Seon è stato un protagonista davvero splendido che è impossibile non amare. Mi ha strappato vari sorrisi, mi ha fatto riflettere, pensare, emozionare. Ricordo come si facesse aiutare ma non permetteva che gli venissero messi i piedi in testa: era sì un buffone ignorante, ma non era stupido, capiva perfettamente perché era stato messo sul trono, e non gli andava giù di essere una marionetta sacrificale. 
Un carattere forte che esplode nel momento in cui decide di abbracciare il potere e di tenersi il trono per proteggere coloro che ama e per cercare di cambiare il mondo. Questa è una delle mie due scene preferite della serie, ed è il motivo per cui scelgo Ha Seon come protagonista dell’anno: perché decide di usare il suo privilegio e il suo potere per fare qualcosa di buono.
Ha Seon è un personaggio ben caratterizzato, sfaccettato, con una bella evoluzione, ma non lo premio per questo, bensì per il messaggio chiaro, semplice e diretto che porta con sè.
9) Protagonista femminile preferita 
Dong-baek di When the camellia blooms
WOO CHE COLPO DI SCENA DELL’ULTIMO MINUTO.
Dico così perché ero abbastanza convinta che la mia preferenza sarebbe ricaduta su Lu Zhaoyao di The Legends, ma poi, qualche giorno fa, durante una delle mie passeggiate - perché a quanto pare durante le passeggiate ho le illuminazioni divine - mi sono messa ad ascoltare una ost di When the camellia blooms e mi sono detta: “No cavolo, è lei che voglio far vincere!”
Non è una decisione presa dal nulla e che si basa su uno scoppio improvviso di pazzia, perché Dong-baek è sempre stata una lead da me molto amata, e ce l’avevo comunque in lista tra le preferite.
Le altre due che avevo in lista sono Mal-wol di Hotel del Luna, che quando ho visto ho pensato avrebbe potuto vincere come lead preferita, e Seok-hee di Graceful Family, che fra tutte è quella che risulta più carente in fatto di evoluzione.
Di queste quattro protagoniste - tutte da me amatissime - tre di loro sono molto, ma molto, come si dice, badass. Una caratteristica abbastanza alla moda tra le lead dei drama ultimamente.
Ho deciso di premiare Dong-baek perché è stata una protagonista così particolare, così diversa da tutte le altre. Così... umana e realistica.
Un’ottima protagonista ben caratterizzata e approfondita, che compie un’evoluzione - davvero bella - sia come persona, che come figlia, che come madre, ma che rimane umana nei suoi momenti di crollo. Adorabile e sfaccettata, mi è piaciuta un sacco.
E’ stata una lead, e in generale un personaggio, per me molto particolare fin dall’inizio. Timida, ferita e perdente, ma capace di travolgere con la sua schiettezza. Non è affatto una badass alla Jang Mal-wol di Hotel del Luna, ma trova comunque il coraggio di rispondere a modo suo, e nel corso del tempo acquista forza e sicurezza, trova l’amore, diventa più sciolta, matura e combattiva.
E’ un personaggio sfigatissimo, e la scrittura di un personaggio così è legit che possa non piacere, ma quello che adoro di Dong-baek è che abbia una psicologia realistica e sfaccettata, plasmata dalle sue esperienze passate, ed è questo che la rende credibile ai miei occhi.
Mi piacciono le protagoniste badass, ma stavolta premio la cruda e commovente realisticità di When the camellia blooms.
10) Miglior Coppia 
The Legends
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Allora, ho visto varie coppie che mi sono piaciute un sacco quest’anno (io ancora mi sogno la notte la scena del treno di Memories of the Alhambra, perché una cosa del genere è il mio sogno proibito). Anche se non è quella che più di tutte mi è entrata nel cuore, penso che la coppia vincitrice dovrebbe essere quella di Someday or one day, perché oggettivamente parlando è la storia d’amore più romantica che abbia mai visto (anche più della Wangxian, OMMIODDIO L’HO DETTO).
Ma, appunto, non è quella che alla fine mi ha preso il cuore. Riconosco la bellezza e il profondo romanticismo di Someday or one day, ma per me vince The Legends.
SPOILER
Una coppia che affronta mille prove e ostacoli, che combatte contro il mondo intero, contro il destino e contro se stessi, contro i propri errori, la propria gelosia e i propri timori, superano insieme esperienze di vita e di morte, si devono aspettare l’un l’altra, il tutto per un arco di tempo di quindici anni, ma alla fine niente e nessuno li può separare, e il loro amore vince su tutto.
Ho dovuto aspettare più di metà serie per vedere l’amore scoppiare - e stiamo parlando di 55 episodi - e se ci fosse un premio per il personaggio più paziente, Mo Qing vincerebbe da qui all’eternità. 
Ricorderò per sempre i porconi che Zhaoyao mi ha fatto tirare per episodi ed episodi: lo odia, lo vuole uccidere, lo manda in missioni altamente pericolose, sposa un altro perché preferisce la vendetta sull’amore - minchia i santi che ho tirato giù in quella scena - lo inganna fingendosi un’altra e prova pure a sedurlo, gli sparisce davanti (facendo letteralmente puff) rischiando di farlo morire di crepacuore e, oltre il danno la beffa, manco ricorda di aver passato una notte di passione con lui.
CIOE’.
E lui non è che a un certo punto perde la pazienza, la manda a quel paese, o si arrabbia. No, lui continua ad amarla profondamente, fedelmente, si prende saggiamente cura della sua Setta mentre lei non c’è, e la aspetta. Quest’uomo è un santo.
Battute a parte, riconosco che Zhaoyao ha sempre avuto le sue ragioni, e poi devo ammettere una cosa bellissima: Mo Qing l’ha amata moltissimo, ma dopo aver capito di essere innamorata anche Zhaoyao ha amato tantissimo lui, in modo altrettanto profondo e fedele. Perché ci vuole una grande forza d’animo e devi nutrire un vero amore se rimani al fianco dell’uomo che ami anche quando lui sta male e ha le sue crisi, anche quando diventa addirittura pericoloso. Un’altra avrebbe potuto abbandonare Mo Qing, soprattutto quando perde il controllo dell’essenza demoniaca e uccide le sue guardie. Voglio dire, avrebbe potuto uccidere la stessa Zhaoyao. Quindi l’ammiro molto per aver avuto il coraggio di essere rimasta al suo fianco, anche nei momenti più difficili.
Perché un conto è dire di amare una persona nei momenti dolci e romantici, un altro è dire di amarla anche nei momenti di dolore e quando le cose si mettono male. E’ qui che si vede il vero amore. E Mo Qing e Lu Zhaoyao hanno dimostrato di amarsi veramente.
Un’altra cosa che ho adorato di questa coppia è che, in un mondo di drama in cui spesso non è ben chiaro per quale motivo i personaggi si innamorano o sembrano che si mettano insieme in modo forzato, in The Legends sono ben chiari i motivi che portano Lu Zhaoyao e Mo Qing a innamorarsi l’uno dell’altra. E sono fottutamente adorabili.
11) Miglior scena d’azione 
HIgh and Low The Movie
High and Low vince a mani basse sui combattimenti, bassissime proprio, visto che è una serie sulle risse tra gruppi di disgraziati.
Ci sono varie scene d’azione davvero fighe, ma il mega rissone in The Movie l’ho semplicemente adorato. Mi ha pompato parecchio e me lo sono goduta come una bambina davanti alle caramelle.
Mi è piaciuto come i vari personaggi si siano aiutati e parati il culo a vicenda, anche tra gruppi diversi, dimostrando ancora una volta il rispetto che scorre tra le varie bande, o forse hanno semplicemente capito che per sconfiggere davvero i cattivi bisogna combattere insieme e aiutarsi a vicenda.
Le uniche due note stonate della scena - più che scena è proprio un pezzo di film - sono state Sara (tipico nome giapponese) - tizia depressa che Leopardi spostati - che per tutto il tempo non viene colpita nemmeno una volta Dio solo sa come, e l’assenza di morti: ancora mi sto chiedendo come sia possibile che dopo essersi menati in quel modo nessuno sia morto o quantomeno finito in ospedale.
Ma è nulla in confronto a Cobra che veniva costretto a ingerire cemento e nella scena dopo combatteva fresco come un fiore XD.
12) Il peggior outfit? 
Romance is a bonus book
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Per fare questo collage - perché volevo dare la prova di cotanta bruttezza - sono andata a rivedermi certe scene e a cercare su internet immagini del drama. Mi sento una martire per aver sopportato tanto orrore per la seconda volta, ma mi sono sacrificata per una giusta causa.
Dan-i, la protagonista di questa serie, indossava ad ogni singola scena un messo insieme di roba che giudicare inguardabile è essere gentili. Mi sanguinavano gli occhi ogni volta.
Da notare il bonus dell’immagine finale con il lead e quella sua... giacca.
E’ talmente brutta che mi sento insultata.
Un pugno negli occhi.
13) Il drama più datato che hai visto in questo 2020 
Soulmate e Goong
Ne ho due a pari merito, perché sono entrambi del 2006 (in realtà ho controllato nei dettagli e ho scoperto che Goong è uscito qualche mese prima quindi dovrebbe avere l’esclusiva ma facciamo finta di niente).
Tra i due, Soulmate è quello che mi è piaciuto di meno, perché per gran parte del tempo non capivo il senso del drama: abituata a storie d’amore in cui la relazione viene costruita nel tempo, non riuscivo a farmi piacere i due lead che sembravano essere destinati senza essersi nemmeno mai incontrati.
Ma non avevo capito che il senso del drama... era proprio quello: quando due persone sono destinate prima o poi si incontreranno e si incontreranno sempre.
Non è comunque una storia d’amore che mi è rimasta nel cuore, perché non amo quelle love story in cui si parla di destino, ma in generale il drama mi è piaciuto.
Per quanto riguarda Goong, l’ho adorato. Penso uno dei miei preferiti quest’anno.
In una Corea moderna in cui esiste ancora la monarchia, una ragazza qualunque è destinata ad essere la promessa sposa del principe ereditario per volere dei rispettivi nonni. Una volta a corte, Chae-kyung fa fatica ad ambientarsi, e la freddezza del principe Shin non aiuta. Ma costretti ad essere marito e moglie, i due devono imparare a conoscersi, ad andare d’accordo, a rispettarsi.
E mentre loro non sono contenti dei ruoli che devono ricoprire, l’ex principe ereditario Yul e sua madre tornano dall’Inghilterra per riappropriarsi di quello che un tempo spettava a loro.
In tutto ciò si mette in mezzo anche Hyo-rin, una second lead che prima rifiuta la proposta di matrimonio di Shin, poi capisce quanto in realtà tiene a lui e fa marcia indietro.
In Goong c’è un po’ di tutto: amore, amicizia, famiglia, gioco del trono, vendetta, intrighi. Goong parla di reali, ma alla fine i personaggi in scena non sono delle persone speciali, sono degli esseri umani come noi,  con i loro pregi e i loro difetti.
Penso che il punto focale della serie siano proprio questi adolescenti alle prese con i primi amori, con i loro sogni, con i loro dubbi riguardo il futuro. C’è chi ha un buon rapporto con i genitori e chi invece deve fare i conti con rapporti più freddi e distaccati. C’è chi fa amicizia facilmente e chi deve imparare a comunicare come si deve.
Al di là di essere o meno dei reali, le tematiche portate in campo sono tutte molto umane e realistiche, e questo è un gran punto di forza di Goong.
I personaggi sono caratterizzati molto bene e alcuni di loro compiono delle evoluzioni davvero belle e ben fatte. Il mio preferito è stato Shin, che mi ha ricordato molto Daoming Si di Meteor Garden per la sua scontrosità e l’incapacità di comunicare come un essere umano decente. La differenza è che mentre Daoming Si era pieno di rabbia, Shin era pieno di tristezza e di amarezza, ma anche lui come Daoming Si compie un percorso molto umano fatto di alti e bassi.
La storia d’amore principale è bella perché umana: litigi, battibecchi, incomprensioni - perché cos’è un drama senza fraintendimenti - ma anche romanticismo, parole dolci, scene in cui la ship è letteralmente VOLATA.
Bellissima anche la colonna sonora.
Insomma, anche se è un drama un po’ datato e dal punto di vista visivo non è bello come quelli di oggi, vale assolutamente la pena vederlo!
14) Hai droppato drama? quali? 
Before we get married e School 2017
Io non sono una che droppa i drama. Assolutamente no. Anche se capita che un drama non mi piace io tendo a voler arrivare fino in fondo, quindi deve farmi proprio cagare cagare perché io lo abbandoni.
Eppure quest’anno ne ho droppati ben due (che possono sembrare pochi, ma per me sono anche troppi): il taiwanese Before we get married, e il coreano School 2017.
A mia discolpa posso dire che li ho droppati non per mio volere, ma per quello di mia mamma: si cercava un’altra serie da vedere dopo At Eighteen, e ne abbiamo provate alcune, tra cui queste due, che a lei non sono piaciute, quindi le abbiamo droppate.
Effettivamente sembravano un po’ trash entrambe e non facevano impazzire nemmeno me, ma a volte penso di riprendere Before we get married giusto per godermi la presenza di quel cucciolino adorabile di Jasper Liu.
15) Miglior Momento comico 
Ever Night
Strano ma vero, questa è stata una delle domande più difficili per me, perché non mi veniva in mente nessun momento comico da premiare. Certo, ho visto tante scene buffe e divertenti quest’anno, ma tutte le volte che pensavo a questa domanda non c’era nessuna scena che mi saltava subito alla testa come per dire: è questa!
E lo dico: questa scena di Ever Night l’avevo totalmente dimenticata, me ne sono ricordata solo rileggendo per puro caso i vecchi commenti con @dilebe06​.
In realtà mi sono tornati in mente due momenti divertenti.
Il primo è quando Ning Que e Pipi vengono “incantati” dalla musica di Nono e Decimo e costretti a ballare senza che possano controllarsi. Ricordo di aver riso come una scema.
La seconda scena che voglio citare non dovrebbe essere divertente, perché la serie ti presenta tutto in modo molto serio, ma non ho potuto fare a meno di ridere di gusto.
Non ricordo bene i particolari, ma il fatto è questo: vogliono cercare e uccidere il “figlio del male”, un bambino che sono convinti un giorno diventerà l’incarnazione di pura malvagità e pericolo per il mondo intero. Gli uomini dell’esercito si recano in questa casa perché i corvi hanno indicato quella, entrano dentro e uccidono tutte le persone al suo interno.
Peccato che questo figlio del male si trovava... nella casa affianco. Tipo a tre metri di distanza. Questi hanno fatto un massacro e scatenato una vendetta perché hanno sbagliato porta.
Cioè tutta la storia di Ever Night parte dal fatto che questi hanno fatto irruzione nella residenza a tre metri di distanza da quella giusta.
Scusate ma a me fa assai ridere.
16) Miglior bacio 
When the camellia blooms
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Ho visto dei gran bei baci quest’anno, come quello sotto la pioggia di Memories of the Alhambra - e per tanto tempo ho pensato che sarebbe stato il mio preferito - o quello di Goong dopo che Chae-kyung confessa a Shin il suo amore, o ancora quello di Descendants tra Yoon Myung-ju e il sergente Seo nella mensa dell’esercito dopo che lei ha letto la lettera d’amore di lui.
Poi ho visto questo bacio di When the camellia blooms... e ciaone proprio.
E’ stato bellissimo non solo il bacio in sé, ma anche proprio tutta la scena che ha portato a quel bacio.
La scena è questa (SPOILER): Yong-sik si trova in ospedale ferito e sporco di cenere dopo aver salvato Dong-baek, le dice che devono smetterla di flirtare facendomi rimanere di merda perché penso a una rottura, poi aggiunge che l’unica cosa che rimane da fare è sposarsi perché non riesce a smettere di preoccuparsi per lei.
E io mi sono sciolta come un ghiacciolo al sole. Prima l’ho mandato a cagare per avermi fatto credere di volerla lasciare, poi mi sono sciolta.
E’ stato bello e commovente vedere la sorpresa anche sul volto di Dong-baek, che dopo essere stata “una perdente desiderosa di affetto per tutta la vita, gli dice di amarlo senza paura.”
Lui sorride in quel suo modo adorabile, l’attira a sé e c’è questo bacio incantevole, tenero, romantico, meravigliosamente perfetto.
E’ una scena che mi commuove ancora oggi (non appena l’ho rivista mi sono venute le lacrime): adoro questa proposta di matrimonio che arriva all’improvviso, con semplicità e naturalezza, fatta in un letto d’ospedale tra malati e feriti. Un momento in cui non penserei mai di veder arrivare una proposta di matrimonio. E quel bacio mi ha riempita di gioia e di calore.
17) Miglior Villain 
Graceful Family
ASPETTAVO QUESTA DOMANDA.
La direttrice Han vince su tutta la linea lasciando indietro i suoi avversari a mangiarsi la polvere.
Ho adorato questo drama e ho adorato questo villain. Una villain femminile spettacolare!
Per me, lei e la lead sono state le Queens di questa serie, ma la diabolica direttrice è a un livello superiore: una villain e una antieroina allo stesso tempo, un personaggio con un passato e un percorso, una donna che fa quello che ritiene deve essere fatto, una direttrice disposta a sporcarsi le mani senza rimpianti per proteggere il sistema.
Questo è il tipo di villain che io adoro. Non sopporto i personaggi che fanno cose cattive perché sono stronzi e punto, o i classici cattivi assetati di potere.
Ho letteralmente adorato tutti i “faccia a faccia” tra lei e Seok Hee, la lead. Con le due Queen a confronto, i loro momenti erano ricchi di tensione e adrenalina, e morivo dalla voglia di sapere la prossima mossa.
Ricordo anche una bella discussione tra la direttrice e l’avvocato Heo, capitalista versus idealista.
Una stronza senza precedenti, ma interessante il suo discorso sul dover prendere delle decisioni quando sei a capo di un’azienda come il MC Group: quando sei in una posizione di potere, come essere un presidente oppure un re, fare delle scelte difficili e scendere a compromessi fastidiosi è qualcosa di inevitabile e che bisogna imparare ad affrontare.
E complimenti non solo alla scrittura del personaggio, ma anche alla messa in scena e alla recitazione, davvero ottima. L’aurea di cazzutaggine di questa donna ha raggiunto picchi altissimi di epicità, tanto che ci sono stati momenti in cui mi sono detta che fosse indistruttibile.
Sono ancora qui a esigere che le venga fatta una statua.
18) Peggior Villain 
The Underclass
Lo dico subito: è una risposta a presa di culo. Però ci sta. E ora spiego perché.
Innanzitutto voglio dire che avevo altri quattro peggior villain tra cui scegliere: il classico nobile che vuole il potere di Hwarang, la setta religiosa completamente no sense e decisamente fuori di testa di Wild Heroes, l’americano stronzo poco approfondito di Descendants of the sun, e i super cattivi giapponesi di Mr Sunshine.
Avevo deciso di premiare questi ultimi, perché è vero che sono stati tutti villain abbastanza tremendi, ma non potevo accettare la superficialità di mettere in scena un esercito di giapponesi tutti stronzi e tutti cattivi, non da una serie come Mr Sunshine.
Ma parlandone con @dilebe06​, ho pensato di dare una risposta “a presa di culo”: incorono come peggior villain dell’anno la preside di The Underclass.
E’ a presa di culo perché questa preside NON ci viene presentata come una villain o come un personaggio cattivo, anzi, la serie vuole farla passare come personaggio positivo, che ascolta le studentesse e ha a cuore le loro opinioni. E che c’è di male, vi chiederete voi.
Di male c’è che questa preside è una beneamata incompetente.
Andiamo con ordine: prima abbandona il suo ruolo di dirigente scolastico lasciando il sistema nelle mani del vicepreside, sapendo benissimo che non le piace il suo modo di gestire le cose; poi passa una cosa come quattro anni a coltivare l’orto, mentre il vicepreside la fa da padrone e il suo sistema è sempre più ingiusto e limitativo per certe studentesse - ripeto: la preside è consapevole di tutto questo. Poi succede una disgrazia: una delle SUE studentesse si suicida, la cosa le viene riferita, lei se ne dispiace MA NON FA UNA PIEGA.
Torna a scuola solo quando la serie decide che deve tornare, ovvero quando le protagoniste sono in pericolo, e finalmente si degna di riprendere il suo posto. La prima cosa che fa una volta ripresasi il potere è azzerare tutte le classifiche e i punteggi ottenuti fino a quel momento, quindi se sei una studentessa che ha passato mesi e notti insonni a studiare come una matta per ottenere un buon punteggio e salire in classifica, tutti i tuoi sforzi finiscono nel cesso. Attaccati.
E almeno la preside si fosse degnata di rimpiazzare il sistema a classifica con un nuovo sistema, più equo e paritario, e invece no! Questa donna si siede in poltrona, raduna le varie rappresentanti di classe intorno a sé e fa: “bene ragazze, io non ho idea di cosa fare, voi che dite?”
Cos..... Aspetta... Seria?
Sì, era seria. Questa è davvero tornata senza avere la minima idea di come gestire la scuola.
Si decide che per decidere il nuovo sistema scolastico si terrà un Festival con varie prove, e la classe vincitrice potrà scegliere il sistema scolastico da adottare.
IL SISTEMA SCOLASTICO DA ADOTTARE DA QUI IN AVANTI.
Non se mettere alle finestre delle tende blu o verdi, ma il nuovo sistema scolastico. E lo dovranno decidere delle ragazzine di 17-18 anni perché la preside “non ha idee”.
Questa non è una preside che ascolta le ragazze, questa è una preside che non ha voglia di fare, che non ha capacità decisionale, che non ha le competenze per dirigere una scuola.
Che torni a coltivare l’orto che è meglio.
19) Peggior Ship 
Hwarang
Pensavo che la peggior ship l’avrebbe vinta quella di Super Star Academy - un drama piuttosto no sense che ho visto solo per Xiao Zhan - che vedeva il lead innamorato della lead perché quando avevano otto anni l’aveva salvata da un dirupo (The Untamed intensifrienzz), e da allora era convinto che il loro amore era destino.
Io ho detto di aver già scelto la migliore scena WTF, ma a ripensare ai drama mi tornano in mente di quelle perle che ancora rimango basita.
Comunque, non premio loro come la peggior ship, perché almeno c’era una costruzione decente della loro relazione, e la storia d’amore non era noiosa.
LA STESSA COSA NON POSSO DIRE DELLA SHIP DI HWARANG.
Signore abbi pietà di me.
Venti episodi. Venti episodi di cliché - lui che si finge un’altra persona e lei si innamora, poi scopre la verità e si arrabbia ma ormai è troppo innamorata, è un cliché trito e ritrito, anche basta! - venti episodi di scene ripetitive e noiose, ma soprattutto venti episodi di PIAGNISTEI DELLA LEAD.
Giuro, non ho mai visto una lead così frignona. E inutile. E insopportabile.
A una certa mi mettevo pure a ridere in modo isterico davanti ai suoi pianti. Io l’avrei fatta morire al quarto episodio. Ve lo garantisco: nessuno avrebbe sentito la sua mancanza.
Oltre a questo, incorono questa ship come la peggiore perché non ho mai visto né sentito quella chimica, quel sentimento e quella passione che dovrebbero esserci in una coppia ben riuscita.
Mi consolo un po’ pensando all’altra storia d’amore della serie, quella secondaria, ma mannaggia a voi dovevate concentrarvi su questa! Carinissima e adorabile.
Io faccio un appello: @dilebe06​ ti prego l’anno prossimo metti la domanda sulla ship secondaria preferita. Se quest’anno ci fosse stata, avrei votato loro!
20) Miglior Colonna Sonora 
Hotel del Luna
Allora, dico subito che quest’anno ho sentito molte bellissime colonne sonore e ascoltato un sacco di bellissime ost. Molte le riascolto spesso e mi sono proprio entrate nel cuore.
Ma Hotel del Luna DEVE vincere.
Sì, deve vincere. Io non ho mai visto un drama così perfetto nella combinazione audio-scena. Nel rivedere alcuni pezzi mi sono ricordata che ogni singola scena - ripeto: ogni singola scena - era accompagnata da una canzone con cui si sposava alla perfezione.
Ogni ost scelta era semplicemente perfetta per la scena che stavo vedendo, era davvero qualcosa di incantevole e magnetico.
Hotel del Luna è stato un grande drama per me quest’anno. Da un certo punto di vista, dovrebbe vincere come drama dell’anno: la storia è bella e coinvolgente, la lead è strepitosa, la storia d’amore è tristemente romantica, la recitazione è ottima, gli outfit splendidi, l’ambientazione suggestiva, una delle colonne sonore più belle di sempre, un finale commovente ma coerente.
Tutt’oggi mi è davvero difficile trovare dei grossi difetti a quella serie.
Quello che mi colpiva durante la visione era il fatto che fosse una gioia per gli occhi. Ero semplicemente incantata per tutto il tempo da quanto fosse fatto bene.
Bonus per The Legends, che sfoggia una colonna sonora che mi è piaciuta un sacco e che forse avrei fatto vincere se non fosse stato per Hotel del Luna.
21) Miglior ambientazione 
The Legends
Qui però The Legends lo faccio vincere. Per quanto mi sia piaciuta l’idea di un hotel in cui i fantasmi devono soggiornare finché non sono pronti a partire per l’al di là, non mi ha tuttavia fatta innamorare l’interno dell’hotel di Hotel del Luna. Non so neanch’io cosa mi aspettassi, ma ricordo di essere rimasta un po’ delusa, forse perché non mi piaceva lo stile (non sto dicendo che fosse brutto o fatto male, solo che non era nelle mie corde).
The Legends è stata una meraviglia per gli occhi: le inquadrature del mondo fantasy nel quale è ambientata la storia mi hanno incantata per tutto il tempo, e ammetto di avere un debole per i caratteristici set degli storici cinesi.
22) Miglior scena WTF 
The Lost Tomb
Ci sono TANTE scene wtf e no sense che potrebbero tranquillamente vincere, come una del già citato Black and White, oppure una scena di Super Star Academy in cui la lead aiuta a rialzarsi un cattivo che è inciampato e che la sta inseguendo, oppure la setta religiosa di Wild Heroes capitanata da una pazza che tiene prigioniera la figlia e vuole costringerla ad uccidere il padre per compiere una sorta di rito.
Ma The Lost Tomb regna incontrastata. Questa serie è la regina sovrana delle scene wtf, perché praticamente è fatta SOLO da scene wtf e di dubbio senso logico.
Indimenticabile la scena in cui la nonna si fa servire tranquillamente il suo tè mentre intorno a lei incombe una rissa spietata, o il momento in cui i personaggi convincono il lead ad aprire una bara dicendogli che possono trovare al suo interno la soluzione su come uscire dalla tomba sotterranea in cui si trovano.
Ma la scena che per me vincerà nei secoli dei secoli è quella in cui il signor Fatty si aggira per la tomba sotterranea con un vaso in testa. Ma non messo come cappello, ma come maschera, nel senso che gli copre proprio tutta la faccia.
Sento ancora il no sense dilagare prepotente nel mio cervello.
23) Personaggio più intelligente 
Yanxi Palace: Princess Adventures
Sappiate che questa è la penultima domanda a cui rispondo. Mi sono ridotta a questo punto perché non sapevo proprio chi mettere. Non perché io non abbia visto personaggi intelligenti quest’anno, ma perché non ricordo nessuno che mi abbia colpito nel segno.
Ci sarebbero tutti quei personaggi strategici che hanno giocato al gioco del trono o ideato stratagemmi politici, come quelli di The Crowned Clown, Graceful Family o Chief of staff.
Alla fine ho deciso di nominare la principessa Zhaohua di Yanxi Palace per aver fregato tutti, la madre stessa e spettatori compresi, fino alla fine, per ottenere la sua vendetta.
Sembrava una pazza squilibrata, e invece...
24) Personaggio meno intelligente 
Weightlifting Fairy Kim Bok Joo
Non riuscivo a trovare un unico personaggio che fosse il più stupido dell’anno, però mi è venuto in mente che i personaggi di Weightlifting Fairy facevano uso di strategie davvero ridicole, a partire dalla lead che si creava una nuova identità per poter incontrare il second lead, illudendosi di non essere scoperta da nessuno, oppure la zia del lead che per dieci anni mandava cartoline false al nipote spacciandosi per la madre pensando che lui non lo avrebbe mai saputo.
Pur di non dire la verità (cosa comprensibile) i personaggi di questa serie mettevano su dei pandemoni e raccontavano un sacco di bugie, ma le strategie che usavano erano proprio stupide.
Comunque ammetto di aver citato questa serie anche per riuscire a inserirla nel quiz, perché a parte questo è stato un drama estremamente godibile e carino, con tematiche legate allo sport affrontate bene e una storia d’amore super carina e simpatica con una bellissima chimica.
25) Miglior personaggio comico 
Descendants of the sun
Lo ammetto, non è un personaggio che si possa definire comico, ma siccome ho passato giorni a pensare a una risposta a questa domanda e non mi veniva in mente nessuno, ho avuto l’illuminazione pensando al sergente Seo e alla sua esilarante poker face che mi ha fatto fare non poche risate.
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Questa scena è epica ancora oggi.
26) Miglior Second lead maschile e femminile 
The Legends e Arsenal Military Academy
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Or dunque, quando ho visto Autumn’s Concerto il second lead è stato il mio eroe ed ero pronta a premiare lui, poi ho visto The Legends e...
In realtà, non l’avevo capito subito che Jiang Wu fosse il second lead della situazione, perché io per la maggior parte del tempo questo personaggio l’ho preso per quello che sembrava: un cazzone, e non so davvero come altro dirlo.
Soltanto a un certo punto ho realizzato che nascondesse di più dietro quell’aria da coglione patentato, e mi sono anche accorta... che il suo amore per la lead era reale. Mai, neppure per una volta, io l’avevo preso sul serio. Pensavo che la volesse per capriccio, per diletto, perché era prepotente, ma quando l’ho visto sacrificare il suo cuore per darlo a lei in pericolo di vita - non chiedetemi come abbia fatto lui a continuare a vivere, storia lunga - mi sono detta: cavolo, questo fa sul serio.
Ho capito che la amava davvero, e lo riprova nel momento in cui la fa scappare rimanendo indietro a combattere il villain, salvando la vita di lei e perdendo la propria. Non posso dire che Jiang Wu fosse un esempio di virtù - si nutriva con la paura delle persone, per intenderci - e non si è sacrificato per salvare il mondo quindi non posso nemmeno dire che sia stato un eroe. Il suo è stato un amore egoista, ma sincero.
Questa svolta diciamo sentimentale del personaggio mi è piaciuta tantissimo, e Jiang Wu è diventato uno dei miei personaggi preferiti di The Legends.
Per quanto riguarda la second lead femminile preferita, ho sempre apprezzato molto la signorina Song di Romance is a bonus book, e penso di parlare a nome di molti nel dire che il lead avrebbe dovuto scegliere lei. Come lui si sia potuto innamorare di una svampita come Dan-i, rimane un mistero della fede.
Anche la second lead di Goong ha fatto la sua bella figura, grazie al suo percorso di consapevolezza in cui riesce alla fine a trovare la sua strada.
Ma la mia scelta ricade, senza alcun dubbio, sulla signorina Qu Manting di Arsenal Military Academy.
Arsenal è stata una serie piena di personaggi femminili bellissimi, e questo è stato un grande pregio del drama. Una di loro è appunto Qu Manting, una giovane ragazza degli anni ‘10 a cui piace cantare, ballare e recitare, ed è brava a farlo. E’ forte, sensibile, coraggiosa, intelligente, piena di talento che non viene riconosciuto o apprezzato dai genitori, ma nonostante l’assenza di approvazione della famiglia Qu Manting si fa strada da sola, con le sue sole forze e la sua bravura, determinata a vivere la vita che desidera.
Per tanto tempo, Qu Manting è stata una second lead che non passa il suo tempo ad andare dietro al culo del lead cercando di conquistarlo: le è stato dato spazio per sviluppare la sua caratterizzazione ed avere una sua storyline, e questo mi è piaciuto un sacco.
Poi si innamora del lead, e all’inizio mi piaceva perché si è mostrata così coraggiosa, onesta e tenera nel dichiararsi, e mi va bene che gli vada dietro per cercare di farlo innamorare, ma a tutto c’è un limite. Credo che qui la sceneggiatura abbia un po’ esagerato, perché nonostante i continui - e molto sinceri - rifiuti di lui, lei continua a provarci imperterrita, assicurando che un giorno lui l’amerà.
Penso che alla lunga sia finita col diventare patetica, ma in generale Qu Manting è stata un’ottima e simpatica second lead - che non passa il tempo a mettere il bastone tra le ruote ai due lead e non tenta di rovinare la reputazione della protagonista come fanno molte - e davvero un bel personaggio.
Grazie a lei sono riuscita a inserire Arsenal Military Academy, che altrimenti avrebbe latitato.
27) Peggior Second lead maschile e femminile 
Goong e The Legends
Spero che @dilebe06​ non mi uccida quando incorono il principe Yul come peggior second lead maschile dell’anno.
Ho pensato per tanto tempo a questa domanda, perché mi è saltata subito in mente la peggior second lead femminile, mentre ho dovuto riflettere per trovare il maschile.
All’inizio non mi veniva in mente nessuno, poi sono riuscita a trovarne due: Hwi-young di At Eighteen e Yul di Goong. Sarebbero da nominare entrambi per lo stesso motivo, ma la differenza è che in At Eighteen ho avuto giustizia.
Il principe Yul torna in Corea dopo quindici anni di assenza intenzionato a riprendersi il trono che un tempo spettava a lui. Che si sia d’accordo con lui o meno, penso che fin qui possa essere comprensibile. Poi si innamora della lead, sposa del principe Shin, suo acerrimo rivale, e personalmente penso che Yul abbia trascinato il suo risentimento troppo a lungo.
Lui continua a complottare e a fare cose che mettono in cattiva luce e feriscono Shin e, di conseguenza, anche Chae-kyung Shin, perché lei lo ama, e Yul lo sa bene. Non voglio discutere se quella di Yul fosse più voglia di giustizia o di vendetta, quello che voglio sottolineare è che, prendendo di mira Shin, ha di riflesso preso di mira la ragazza a cui diceva di tenere.
Senza contare che screditando la reputazione del principe ereditario, anche la moglie non ci passa benissimo, ma Yul ha sempre preferito dare ascolto alla propria rabbia che al bene di Chae-kyung Shin.
Per carità, questa è una cosa umana, ma mi ha dato davvero fastidio il modo in cui la serie ha affrontato le cose: per esempio non ho mai visto Yul preoccupato di perdere l’amicizia di Chae-kyung qualora avesse scoperto di tutti i suoi imbrogli, e quando alla fine tutto viene fuori trovo davvero assurdo e ingiusto che Chae-kuyng non si arrabbi e non affronti la cosa con Yul, e che il loro rapporto rimane com’era.
Almeno in At Eighteen, dopo che il second lead tenta di mettere in cattiva luce il lead finendo per ferire la lead, lei gliene parla e la loro amicizia non è più quella di prima.
Passiamo alla peggior second lead femminile.
The Legends mi ha regalato un bellissimo second lead maschile, ma una ridicola second lead femminile: si tratta di Lin Zi Yu, la capitana delle guardie della Setta di Zhaoyao.
All’inizio mi piaceva, era una tipa cazzuta ed estremamente fedele. Quando Mo Qing diventa il nuovo Capo Setta lei se ne innamora perché lui è gentile nei suoi confronti e le dà fiducia, e fin qui ci sta.
I problemi cominciano quando Zhaoyao ritorna in vita e Zi Yu si rende conto che Mo Qing ha occhi soltanto per lei. Mo Qing è molto onesto e sincero su questo: nel suo cuore c’è soltanto Zhaoyao, e non ci sarà mai posto per nessun altra. Zi Yu ci rimane talmente male che prima dice a Mo Qing di averla molto delusa - ??? - poi abbandona la Setta e li tradisce tutti passando dalla parte del nemico. Non perché Mo Qing sia un cattivo leader, ma perché non corrisponde al suo amore.
In realtà vuole solo vendicarsi di Zhaoyao e distruggere la sua Setta, non vuole uccidere anche Mo Qing, ma in questo modo non fa di certo il suo bene.
E quando più avanti Mo Qing è prigioniero del villain, lei lo va a trovare in prigione dicendogli di poterlo liberare se lui corrisponde al suo amore. E questo sarebbe amore?
Quando Zhaoyao si è trovata in pericolo di vita, Jiang Wu non ha esitato un secondo a sacrificarsi per salvarla, perché l’amava davvero, mentre il tanto decantato amore di Zi Yu sembra più un sentimento immaturo ed un capriccio.
Non puoi andare dalla persona che dici di amare e dirle che la salvi solo se ricambia i tuoi sentimenti: questo non è amore.
E’ stata abbastanza patetica.
28) Miglior momento triste 
Hotel del Luna
Rispondere a questa domanda richiede di fare una scelta difficile, perché un po’ tutti i drama contengono delle scene tristi.
Ricordo che l’anno scorso The Untamed aveva messo insieme da solo una intera collezione di momenti tristi o a dir poco tragici, e sceglierne solamente uno non fu affatto facile.
Quest’anno ci sono due drama che mi vengono subito in mente quando penso alla parola tristezza: Hotel del Luna e When the camellia blooms. Non me lo sarei mai aspettato, ma quest’ultimo mi ha davvero spezzato il cuore in certe scene, ma Hotel del Luna vince perché il finale è la cosa più commovente che abbia mai visto.
Tutto l’episodio finale è un profondo e disperato dispiacere nel vedere i vari personaggi dirsi addio e partire per l’al di là. E’ qualcosa che sapevo sarebbe successa fin dall’inizio, eppure sono scene che mi hanno fatta piangere come una fontana.
C’è un momento in particolare che mi lascia sempre molto intristita quando ci penso: l’addio di Kim Seon-bi. E’ una cosa molto strana, perché anche se mi piaceva come personaggio non era uno dei miei preferiti, quindi penso di aver pianto non tanto per la sua partenza in sé, ma per la reazione di Man-wol, che prima assiste alla sua partenza in modo apparentemente freddo, con aria spenta, senza nemmeno salutarlo come si deve, per poi ritrovarsi a piangere disperata quando assaggia il drink da lui inventato, perché non può più nascondere a se stessa che quelle decine, centinaia di anni passati insieme le hanno dato la vicinanza di un collega e amico a cui si è affezionata a discapito di tutto.
La scena è accompagnata da una ost perfetta che a volte mi fa piangere a solo ascoltarla.
29) Peggior finale 
Goong
Dunque, premetto che per mesi ho pensato che il finale peggiore dell’anno lo avrebbe vinto The Crowned Clown a mani basse ma, sorprendentemente, sono riuscita a trovare un senso a quel finale: in fondo si è chiuso così come è iniziato, come una favola.
Continua a non farmi impazzire il modo frettoloso in cui hanno risolto la questione dell’erede al trono, ma se penso che tutto è iniziato in modo assurdo e favolistico, allora riesco a spiegarmi e ad accettare anche il finale, che è anche soddisfacente per quanto riguarda i villain.
La stessa cosa non posso dire per Goong, e qui devo andare di spoiler.
Ho amato Goong, che nonostante l’età - è del 2006 - dimostra di non invecchiare mai riuscendo ancora ad emozionare e trattando tematiche sempre attuali.
Ma questa serie ha un grande difetto: il finale.
Non mi è piaciuto per due motivi, e uno lo spiegherò tra poco nel rispondere ad un’altra domanda, quindi non sto a ripetermi, ma quello che ci tengo a dire e che proprio non mi è andato giù di questo finale, è la questione dei “cattivi”.
Yul e sua madre hanno complottato per tutta la serie per riprendersi il trono che pensavano spettasse loro, hanno messo su intrighi e mentito a chiunque. E alla fine... non vengono puniti. Yul si prende tutta la colpa di quanto accaduto, sua madre tenta il suicidio per la disperazione (da notare: per la disperazione, non per i sensi di colpa. Shining Inheritance intensifrietzz), e finisce con loro che partono per ricominciare la loro vita da qualche altra parte.
Scusate ma... e tutto quello che hanno fatto non ha conseguenze? Perché gli altri personaggi non si arrabbiano con loro, soprattutto la Regina Madre che è stata presa in giro dalla madre di Yul per tutto il tempo, e la lead con Yul? Io pensavo che una volta venuti a galla tutti gli intrighi la loro amicizia ne avrebbe risentito, invece manco tirano fuori l’argomento.
NON E’ CHE SE NON PARLATE DI UNA COSA IO ME LA DIMENTICO EH.
Semplicemente deludente.
Inoltre il mio sogno era vedere la relazione del re e la madre di Yul venire allo scoperto, e vedere i due sputtanati davanti a tutti. Quanto avrei adorato.
30) Miglior Bromance 
The Crowned Clown
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Probabilmente la mia domanda preferita del quiz, almeno per quest’anno.
Ne ho viste di belle bromance quest’anno, eccome se ne ho viste, ma ammetto che una parte di me ha sempre saputo che alla fine avrei premiato loro.
Ha Seon e il suo Primo Ministro hanno sempre occupato un posto un po’ speciale nel mio cuore, e sempre lo avranno.
Il momento in cui parte la bromance è stato uno dei più alti di tutta la serie: quando Ha Seon decide di continuare a essere Re per proteggere coloro che ama e fare qualcosa di buono per il popolo, colpendo con le sue parole il Primo Ministro che gli promette di servirlo con lealtà e di proteggerlo.
Ha Seon è stato una vera benedizione per il Primo Ministro, che inizialmente lo mette sul trono soltanto come marionetta sacrificale, ma il simpatico buffone riesce piano piano a conquistarlo, mostrandogli giorno dopo giorno di essere coraggioso e gentile, buono al punto giusto e ferreo quando necessario, pronto ad ascoltare, veloce ad imparare, e anche capace di agire di propria iniziativa.
Quando il Primo Ministro si rende conto che Ha Seon vuole sì il potere, ma non per fare il dittatore di turno bensì per cercare di cambiare il mondo, ai suoi occhi il misero buffone di strada diventa un Vero Re degno di essere appoggiato. Quel re che ha aspettato per tutta la vita. Ed è la prima volta nella sua vita difficile, triste e disillusa, che il Primo Ministro impara cosa vuol dire fidarsi ciecamente di qualcuno, ed è bellissimo.
La cosa ancora più bella è che quando Ha Seon viene a sapere dei crimini e delle brutte azioni commesse dal Primo Ministro, anziché allontanarlo con sdegno se lo tiene ancora più stretto e addirittura gli chiede di non lottare più da solo e di poter condividere con lui il peso di quelle brutte azioni e dei sensi di colpa. Perché ormai conosce il suo Primo Ministro e sa che non è di un animo malvagio, ed è consapevole di come entrambi abbiano lo stesso obiettivo e la stessa visione della vita.
SEMPRE DETTO CHE SONO ANIME GEMELLE.
31) Miglior attore e Migliore attrice 
Yeo Jin-goo per The Crowned Clown e Alice Ke per Someday or one day
Yeo Jin-goo è uno di quegli attori che mi hanno rapito il cuore quest’anno.
Anche se la sua parte era molto meno interessante e potente rispetto a quella della protagonista, ho subito notato la sua bravura quando ho visto Hotel del Luna. Ma è stato quando ho visto The Crowned Clown che mi sono detta: wow!
Qui interpreta contemporaneamente due personaggi completamente diversi tra loro: uno il simpatico, buono e sveglio buffone di strada, e l’altro un giovane re inquietante, paranoico e sempre più fuori di testa.
Interpretare due ruoli così diversi allo stesso tempo non è facile, soprattutto per un attore di soli 21 anni (all’epoca), e Yeo Jin-goo l’ha fatto in modo eccellente. L’ho davvero amato tanto.
Lo stesso discorso vale per Alice Ke: anche lei ha dovuto interpretare due ruoli assolutamente diversi in Someday or one day. Mi ha soprattutto colpita come sia riuscita a calarsi in modo assolutamente perfetto e con molta naturalezza nei panni di detta Depressa, un personaggio così diverso dalla lead.
Ma non solo ha recitato due parti differenti tra loro, a una certa ha pure interpretato una che fingeva di essere l’altra. E’ come se in The Crowned Clown Jeo Jin-goo avesse interpretato il re cattivo che fingeva di essere il buffone buono. Quello sì che sarebbe stato interessante da vedere.
Insomma, questo attore e questa attrice mi hanno dimostrato di saper saltare da un ruolo all’altro in modo così naturale che non sembrava nemmeno stessero recitando.
32) Il personaggio che hai amato di più 
Goong
Penso che ormai anche i muri si siano rotti i maroni di sentirmi sospirare per Shin.
Quanto ho amato questo ragazzo.
La cosa bella è che non è stato un amore a prima vista, anzi all’inizio non mi piaceva: simpatico quanto un’ortica, mi sembrava più morto che vivo da quanto fosse depresso. Mi ricordo di aver pensato “speriamo che non rimanga così fino alla fine sennò fa venire la depressione pure a me.”
E infatti è cambiato. In modo lento, naturale, umano, iniziando ad affezionarsi alla lead e sentendo sempre di più di avere bisogno di lei, e allo stesso tempo continuando a sbagliare e a fare errori. Anche alla fine non è che diventa un raggio di sole, non è nel suo stile, ma decisamente non è più lo stesso ragazzo che avevo conosciuto nei primi episodi.
Da ragazzo scontroso e chiuso in se stesso, abituato a soffrire in silenzio e da solo, con un’infanzia negata alle spalle e un futuro infelice davanti, Shin lotta tra le difficoltà di palazzo, la freddezza della sua famiglia e il combattuto rapporto con Chae-kyung (i loro battibecchi sono meravigliosi). Col tempo impara cosa vuol dire affezionarsi a qualcuno e sentire la sua mancanza, impara a parlare dei suoi sentimenti, impara a essere onesto con se stesso e capisce cosa vuole davvero nella vita.
SPOILER: la scena negli episodi finali in cui Chae-kuyng gli dice di amarlo non per tenerezza o compassione o perché è un principe, ma per quello che lui è, mi ha fatta commuovere tantissimo. Era quello che aspettavo perché sono le parole che Shin aveva bisogno di sentirsi dire. E vederlo finalmente aprirsi, ammettere ad alta voce il suo desiderio di averla sempre al suo fianco, è stato bellissimo.
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33) il personaggio che hai odiato di più 
Questa domanda è davvero difficile per me, perché ho due problemi: col tempo ho imparato a non odiare i personaggi che vedo, e se per caso provo antipatia per qualcuno con la memoria che mi ritrovo me lo scordo nel giro di qualche mese.
Perciò non c’è proprio nessuno che mi viene in mente, nessun personaggio che mi faccia dire “ecco, questo l’ho proprio odiato!”.
Certo, ci sono stati personaggi che mi sono stati antipatici e che mi hanno fatto porconare, ma non ce n’è uno o una che regna su tutti.
Quindi nomino i genitori di Graceful Family per essere stati dei genitori di merda, per aver provocato dei danni irreparabili, specialmente la matrigna. 
34) Quale personaggio vorresti essere e quale no? 
Vorrei essere Chae-kyung di Goong per poter stare con Shin, e non credo ci sia bisogno che spieghi perché, visto che poc’anzi l’ho incoronato come personaggio da me più amato.
Mentre non vorrei essere una delle persone di Smart City di Circle a cui vengono cancellati i ricordi. Come dice la serie stessa, “i nostri ricordi ci rendono le persone che siamo”, e penso che a plasmare la persona che sono oggi siano di più i ricordi dolorosi e le esperienze difficili, quindi non vorrei mai che qualcuno mi manipolasse la memoria lasciandomi solo i ricordi felici. Forse soffrirei di meno, ma sarebbe una vita così fasulla e non mi sentirei nemmeno un vero essere umano.
35) Quale drama meriterebbe un sequel? 
Goong
Sembra ombra di dubbio Goong, ho sempre saputo che avrei messo questo drama in questa domanda.
Ho visto drama con finali aperti o con finali che sembrano preannunciare una seconda stagione, come Cirle o Graceful Family. Peccato che queste fantomatiche seconde stagioni non arrivano e mai arriveranno (e sì Vagabond e Designated Survivor, sto parlando anche con voi), ma al di là di questo, appena ho finito di vedere Goong avrei voluto spaccare il computer.
Per due motivi.
Il primo è che, contro ogni mia aspettativa, ero finita con l’affezionarmi ai personaggi e non ero pronta a lasciarli andare, soprattutto il lead.
Il secondo è che c’era effettivamente del materiale per una seconda stagione interessante.
SPOILER
Voglio dire, la serie finisce con Chae-kyeong e Shin che scoprono di aspettare un bambino, E VOI FATE FINIRE LA SERIE SENZA FARMI VEDERE COME SARANNO NEI PANNI DI GENITORI??
SENZA FARMI VEDERE SHIN CON UN BAMBINO O UNA BAMBINA IN BRACCIO???
Beh, ora che ci penso forse è meglio che non l’abbiano fatto, perché probabilmente il mio cuore non avrebbe retto per l’amozione.
Ma comunque... io avrei voluto vederli!
La coppia di Goong mi ha fatta emozionare, sorridere, ridere, piangere, esasperare, arrabbiare... Il loro rapporto era sia complicato sia divertente, e avrei proprio voluto vederli diventare una famiglia. Li ho visti maturare e diventare più consapevoli nel corso della serie, avrei sinceramente voluto continuare a seguirli nella loro crescita di giovani adulti.
E poi ci sono domande che rimangono senza risposta e lasciate all’immaginazione dello spettatore.
Dove e come vivranno d’ora in poi i due protagonisti? Chae-kyeong diventerà una stilista? Shin riuscirà a realizzare il suo sogno di andare a Parigi per studiare cinema? E sua sorella che genere di regina sarà?
Sono davvero offesa e dispiaciuta che abbiano concluso Goong in modo incompleto.
Non vi perdonerò mai.
36) Una frase o una scena che ti è rimasta impressa ancora oggi 
Chief of staff
“La nostra società è diventata immune e intollerante al dolore degli altri.”
Questa è una frase pronunciata dal lead durante un’intervista, e appena l’ho sentita mi sono detta: “questa vincerà come citazione dell’anno”.
In poche e semplici parole sono riusciti a descrivere perfettamente il mondo di oggi, e non c’è proprio altro da aggiungere: questa frase bisogna solo leggerla e stare in silenzio, e riflettere.
37) Di quale drama faresti un rewatch adesso? 
Goong
In realtà ci sono vari drama che mi rivedrei volentieri, ogni tanto sono presa da attacchi di nostalgia o mi metto a riflettere su certe scene e mi viene voglia di rivederle.
Ma scelgo Goong per rivivermi daccapo l’evoluzione di Shin e la bellissima storia d’amore con Chae-kuyng. Sono sicura che me lo godrei con molto piacere nonostante l’abbia già visto, e forse noterei cose diverse e vedrei certe cose in modo diverso.
Inoltre Goong è un drama che nonostante passi il tempo non invecchia mai. Ed è bello che la storia d’amore si sviluppi piano piano, tra alti e bassi, in modo realistico, al contrario di tanti drama moderni dove i personaggi spesso si innamorano e nemmeno si capisce il perché.
38) I 3 attori e le 3 attrici più belle 
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In ordine di immagini:
Song Joong-ki (Descendants of the sun)
Hyun Bin (Memories of the Alhambra)
Xu Kai (Arsenal Military Academy, The Legends)
MI VERGOGNO MOLTO PERCHE’ NON HO NOMINATO IL MIO SHIN. 
Ma lui è troppo regale per poter stare in mezzo alla comune plebaglia.
Le attrici:
Bai Lu (Arsenal Military Academy, The Legends)
Lee Ji-eun (Hotel del Luna)
Park Shin-hye (Memories of the Alhambra)
Comunque gli attori e le attrici asiatici hanno questa cosa che più invecchiano più diventano fighi. Rivedere il lead di Secret Garden e la lead di You are beautiful invecchiati di dieci anni in Memories of the Alhambra, mi ha lasciata di stucco. Me li sono mangiati con gli occhi per tutto il tempo.
39) Un drama per riflettere, uno per piangere ed uno per rilassarti 
Live per riflettere, Hospital Playlist per piangere, Metti la testa sulla mia spalla per rilassarti
Non ho dubbi: ho sempre saputo che Live avrebbe vinto questa categoria. Ho visto altri drama molto interessanti dal punto di vista etico-morale, ma per quanto mi riguarda Live si porta a casa la vittoria.
Live è un drama che va visto, dovrebbero proprio farci un decreto al riguardo.
Questa serie parla di poliziotti e del loro lavoro, di quanto possa essere soddisfacente e frustrante allo stesso tempo. Mi ha fatta riflettere non poco su varie tematiche e situazioni, su cosa sia giusto e cosa sbagliato, su come è meglio comportarsi in una determinata circostanza.
Ci sono scene a cui rifletto ancora oggi.
Per quanto riguarda il drama per piangere, quando ho letto la domanda la prima volta ho pensato che sarebbe stato difficile rispondere, perché in fondo di drama che mi hanno fatta piangere ne ho visti parecchi quest’anno.
Poi ho avuto il colpo di genio: Hospital Playlist parla di dottori, di pazienti e della vita in un ospedale. Ospedale, ok? Quel luogo che ospita gente malata e dove delle persone - bambini compresi - muoiono ogni giorno.
E’ ovvio che questa serie è stata fatta sapendo benissimo che avrebbe commosso il pubblico, e quindi è il drama perfetto per piangere.
Così come è perfetto Metti la testa sulla mia spalla per rilassarsi.
Quanto è carino questo drama. Non so dire quanto io l’abbia trovato davvero bellino bellino. Ventiquattro episodi di pura spensieratezza. Non ricordo nemmeno un momento tragico o pesante. Un drama leggero ma non stupido, che racconta una storia d’amore davvero carina nella sua completezza, dalla conoscenza all’innamoramento, dalla dichiarazione alla relazione vera e propria, per finire con discorsi seri come il matrimonio e possibili figli.
Adorabile poi il lead.
40) Peggior attore e peggior attrice 
Gu Jiacheng di Oh! My Emperor e Go Ara di Hwarang
Per alcuni mesi ho pensato che avrei nominato il lead di Ever Night, che era passabile quando si trattava di fare lo sbruffoncello ma piuttosto penoso nelle scene drammatiche: davanti alla morte di un personaggio la sua faccia rimaneva impassibile come quella di un ebete, tanto che partivano strategicamente le scene flashback per onorare il personaggio morto e non dover più inquadrare il protagonista.
Ma merita un Oscar in confronto al lead di Oh! My Emperor, che dall’inizio alla fine del drama - non importa se fossero scene divertenti, tragiche o romantiche - ha sempre sfoggiato la stessa fottuta faccia da poveraccio annoiato, e non so come altro dirlo.
Giuro, talmente inespressivo da risultare annoiato e noioso ai miei occhi, che per fortuna si sono rifatti grazie alla meravigliosa espressività del suo collega Xiao Zhan.
Per la peggiore attrice non sapevo proprio chi nominare, perché ad essere sincera non ne ho vista nessuna che mi abbia fatto cagare.
Ho pensato di nominare Go Ara per il suo ruolo della lead di Hwarang. Specifico però che il vero problema di quella piagnona non era tanto la recitazione, bensì la scrittura del personaggio, portatrice di due grandi difetti: passiva quanto una banana, e il solo fatto che respirasse causava più danni dell’eruzione di un vulcano.
Tuttavia ammetto che nella storia d’amore non ho mai visto tutta questa passione negli sguardi o nelle parole, né da parte sua né da parte del lead, che sembrava recitare quasi di controvoglia.
41) Una ship fittizia che shippi? 
Mr Sunshine
So che la storia d’amore della serie è quella tra Eugene e Go Ae Shin, ma che qualcuno venga a dirmi che questa gif non è qualcosa di meravigliosamente romantico:
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Basta guardarli per capire che è amore.
Loro che bevono insieme al bar (Dong Mae minacciava di morte il signorino Kim ma dettagli), fanno passeggiate notturne, guardano insieme il tramonto... Come si fa a non shipparli?
Battute a parte, mi è davvero piaciuto un sacco il rapporto tra questi tre uomini - e un pizzico di romanticismo c’era davvero, diciamocelo - un rapporto complicato da delle circostanze che li portano a non starsi molto simpatici ecco.
Ma c’è sempre una sorta di rispetto di fondo, e alla fine combattono tutti per la stessa causa donna, diventando quindi alleati.
42) Una serie che merita più conoscenza 
Circle: two worlds connected
Io giuro di non aver mai, e dico MAI, sentito parlare di questa serie. Io stessa l’ho vista solo perché mi sono andata a cercare i drama di Yeo Jin-goo, e ho trovato questo Circle. Anche se le storie di alieni e di fantascienza non sono esattamente le mie preferite, ho dato per scontato che un drama con questo attore non può essere brutto, e così me lo sono visto.
Ma se non fosse stato per il mio amore per Yeo Jin-goo probabilmente non avrei sentito parlare di Circle per tutta la mia vita. Ed è un vero peccato, perché è una serie stupenda con messaggi importanti.
Ho detto che è una serie sugli alieni, ma a conti fatti questi c’entrano ben poco. Portata avanti da un ritmo incalzante grazie alla narrazione in contemporanea di due storyline tragico-thriller, la serie parla di questioni etiche e morali davvero interessanti su cui vale la pena riflettere.
Inoltre Circle è la prima serie coreana del genere sci-fi.
Davvero non mi spiego come possa essere così sconosciuta.
43) Se potessi resuscitare qualcuno…chi sarebbe? 
Mr Sunshine
SPOILER DEL FINALE
Pensavo che sarebbe stato difficile rispondere a questa domanda, perché mi sono detta: “Con tutti i personaggi morti quest’anno, che ne so io chi voglio riportare in vita!”
Poi ho guardato la lista dei drama visti e ho fatto il punto della situazione, e mi sono sorprendentemente accorta che di personaggi morti che vorrei riportare indietro non ce ne sono poi molti, anzi davvero pochi.
Inizialmente avevo pensato di nominare un certo personaggio di Arsenal Military Academy - l’unica scena in tutta la serie che mi abbia fatto piangere, bastardi! - ma poi mi sono ricordata del finale di Mr Sunshine e mi sono detta: “ho ben quattro personaggi tra cui scegliere!”
Il finale di Mr Sunshine è stato un’ecatombe, mi ha davvero spezzato il cuore: dei cinque personaggi principali, ne vengono fatti fuori quattro.
Dunque, una parte di me vorrebbe riportarli in vita tutti, perché li ho adorati tutti e quattro per motivi diversi: il signorino Kim era adorabile e più profondo di quello che sembrava, Kudo Hina era una donna intelligente, badass e affascinante, e Dong-mae faceva la parte del giapponese arrabbiato e cazzuto che spaventava le persone semplicemente camminando per strada, la qual cosa mi faceva sempre molto ridere.
Ma scelgo di riportare in vita Eugene, perché a pensare alla lead che passa la vita a combattere per la Corea tutta sola soletta, mi sale troppo la tristezza.
E poi quei due erano adorabili insieme.
44) Un oggetto/potere/abilità che vorresti 
Memories of the Alhambra
Vorrei la lente per entrare nel gioco di realtà virtuale di questa serie.
Sembra che io non abbia capito il messaggio della serie, che per tutto il tempo sembra urlare: “Non giocare a questo gioco pericoloso! La tecnologia va dosata con cura!”, ma è più forte di me, mi sono innamorata di quel gioco appena l’ho visto.
Lo trovo fighissimo e affascinante.
I videogiochi sono belli, ma questo? Questo è tutto un altro livello. Quanto mi piacerebbe che esistesse davvero, adorerei poter indossare quella lente e immergermi in un elettrizzante e fantastico mondo surreale, in cui combattere nemici, perdere vite, stringere alleanze, salire di livello... Semplicemente impazzirei.
Penso anche che ne diventerei pericolosamente dipendente, ma dettagli.
45) Se potessi uscire con un personaggio di un drama, chi sarebbe?
Hwarang
In realtà vorrei uscire anche con il principe Shin e con il lead di When the camellia blooms, ma ho già parlato di loro e di quanto li abbia adorati, inoltre mi dispiace un sacco non citare questo personaggio di Hwarang.
Vorrei uscire con Kim Soo Ho detto “raggio di sole”.
Questo ragazzo mi ha rallegrato le giornate durante la visione della serie, lui e la sua bromance con Park Ban Ryu, detto “palo in culo” - che coppia! una delle poche cose belle della serie.
Soo Ho è un ragazzo solare, energico, pieno di vita, bello, un po’ scemo, un sognatore, sincero, coraggioso e di buon cuore. Un’uscita con lui la farei molto volentieri, penso che riderei fino alle lacrime e mi divertirei come una matta.
Ma attenzione: scelgo lui perché la domanda chiede con quale personaggio vorresti semplicemente uscire. Se la domanda avesse chiesto con quale personaggio ti vorresti sposare, avrei risposto Shin.
Adoro Soo Ho, è davvero un raggio di sole, ma lo vedo più come un fratello o un migliore amico. Non lo vedo come il ragazzo adatto a me. Decisamente, io sono più una tipa che starebbe bene con uno come Shin.
INFINE…UNA CHALLENGE: io so che nella lista avete drama inseriti nella categoria “prima o poi lo vedrò” e che ormai vegetano lì da mesi e mesi.
Bene, è ora di tenere fede agli impegni!
45 bis) Quale di questi drama ti impegni a vedere nel prossimo anno costi quel che costi?
Joy of life
Ho avuto un po’ di difficoltà a rispondere a questa domanda, perché inizialmente non mi veniva in mente nessun titolo che vegeta nella mia lista da mesi. C’è anche da fare un appunto: io non tengo una vera e propria lista con i drama che intendo vedere, perché se cominciassi a segnare tutti quelli che mi interessano ne verrebbero fuori a decine, forse centinaia... e mi sentirei male. Quindi non segno nulla e faccio prima. 
Occhio non vede, cuore non duole.
Tanto ho la mia segretaria di fiducia @dilebe06 che mi tiene sempre aggiornata e mi dà sempre ottimi consigli su cosa guardare.
Ci sono effettivamente alcuni drama che dico di voler vedere da alcuni mesi, come Itaewon Class o Crash landing on you, ma Joy of life vince perché desidero vederlo da oltre un anno penso.
Dopo che ho visto The Untamed ho cercato quali altri drama avesse fatto Xiao Zhan, e ho trovato questo Joy of life ma, complice il fatto che lui abbia solo una parte secondaria e il fatto che sia uno di quei dramoni cinesi da una cinquantina di episodi, ho sempre rimandato.
Ma prometto di vederlo assolutamente nel 2021.
Lo voglio vedere solo per la presenza di Xiao Zhan (che sì, fa solo una parte secondaria ma rimane comunque l’uomo che sarà mio marito nella mia prossima vita credici), ma da quello che ho capito è un drama davvero bello con una bella trama, quindi penso che meriti davvero.
NON POSSO CREDERCI MA HO FINITO.
Mi sento stanca come quando finivo le partite di Haikyuu.
Arrivederci all’anno prossimo.
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armoniaprivata · 4 years
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Il lato umano
Guardo fuori dal vetro oscurato e osservo quello che rimane della mia città. Palazzi, solo palazzi, tutti con le finestre temperate per schermare la luce, per tentare di arginare questo calore insostenibile per la nostra fragile razza. Immobile. Nessuno passeggia per le strade, le persone non si incontrano più nella realtà, rimangono solo le olochiamate, effimere immagini che ci danno l'illusione di essere ancora vivi. Biologicamente viviamo ma nella realtà siamo come ibernati in queste case che ci proteggono in un'aria condizionata necessaria a sopravvivere.
C'è ancora una speranza per il futuro di mia figlia e mia nipote. Stiamo per lasciare questo pianeta condannato a morte in cerca di una nuova vita, ma io la mia l'ho già vissuta e ho scelto di lasciarla qui. Quando la mia famiglia ha lasciato l'Italia per venire nella capitale ero piena di sogni e di entusiasmo e ho vissuto anni felici. Ricordo quando ancora si passeggiava senza caschi per l'ossigeno, quando Central Park era un polmone di alberi con foglie vere e non solo tremule immagini 3D come ora. Io ricordo i profumi. Ho vissuto su questa terra sofferente i miei anni migliori e non credo di volerla lasciare, sono vecchia e la spietata tecnologia lascia indietro umani di 112 anni come me.
Io me lo ricordo ancora il brivido di guardarsi negli occhi, mi ricordo la sensazione del calore del sole sulla pelle, l'emozione di tenersi per mano.
Immersa nella mia malinconia mi sento ancora più vecchia tanto da non accorgermi di non essere più sola. Vivo in un'abitazione che condivido con mia figlia e Giorgiana, la mia bellissima nipote adolescente che è appena entrata nella mia asettica sala. È un fiore che sta sbocciando, ha l'età in cui gli sbalzi ormonali prendono il sopravvento, o almeno così è stato per tutti prima che le cose cambiassero. Il siero regolatore viene iniettato fin da giovanissimi, aiuta a limitare tutti i bisogni e tutti gli istinti inclusi la fame, la sete, la socialità e perfino l'amore.
La osservo e riconosco nel suo atteggiamento una forma di agitazione. " C'è qualcosa che non va? " chiedo invitandola con un gesto a sedersi accanto a me, non troppo vicina, il contatto non è più di moda in questo mondo.
"Madre mi ha informato che tra due settimane partiremo con la prima piattaforma in partenza per il sistema solare di Trappist-1..." interrompe la frase deglutendo e io riconosco i sintomi di un'emozione che sta lottando dentro di lei.
"Percepisco un turbamento in te, mi sembra una notizia positiva, molti vorrebbero essere al tuo posto ora e questa è la dimostrazione che il tuo nucleo di appartenenza è tenuto in altissima considerazione dal Consiglio. Vuoi condividere i tuoi pensieri?" la mia domanda è cauta, le generazioni moderne non hanno confidenza con la confusione mentale.
"Io...non trovo chiarezza nonna. Il mio organismo comunica un senso di mancanza, non ho mai provato questo stato emotivo e non lo comprendo."
I suoi grandi occhi verdi spalancati su di me mi stanno chiedendo aiuto, la corazza di controllo algido che la sua educazione le ha impartito si sta crepando ed è una sensazione tremendamente familiare. Io me lo ricordo ancora cosa significa sgretolarsi in un'emozione ma come posso spiegarlo a chi è stato addestrato al calcolo, alla freddezza e all'autocontrollo totale.
"Cosa pensi che ti mancherà di questo pianeta?" domando con delicatezza, cercando di introdurla al concetto di nostalgia che lei non conosce.
"Mancare nonna? Come quando hai bisogno di qualcosa e non è disponibile nell'immediato?" mi chiede dubbiosa.
"Sì, il tuo turbamento potrebbe essere legato al fatto di dover lasciare qualcosa di utile in questo mondo" spiego con cura e mi colpisce vedere la sua confusione dipanarsi e diventare lucida.
"Nonna" mi chiede con un tremolio nella voce "Può accadere che sia un altro essere umano a mancare?" inclina la testa e guarda il pavimento come se si vergognasse di questa ammissione. Avverto un pugno nello stomaco riconoscendo questa emozione che è stata bandita e riappare il ricordo dell'amore che ho solo potuto intravedere più o meno quando avevo la sua età.
"E' questo che ti è accaduto?" la invito a continuare con delicatezza.
"Sì" tiene di nuovo lo sguardo basso e guardandosi i piedi inizia timidamente il suo racconto: "Ero al centro addestramento per imparare il regolamento e le procedure da seguire quando saremo sulla navicella. L' istruttore, Mr. Scott è un cadetto dell'Accademia interspaziale. Non è cresciuto nella capitale, è stato erudito ai segreti dell'umanità insieme a pochi eletti affinché portino avanti le conoscenze del nostro popolo dopo la colonizzazione. Nonna, lui è così diverso..." e i suoi grandi occhi si aprono di nuovo sciogliendosi in un'emozione forte.
"Quando parla con me, i suoi occhi mi guardano con attenzione, è come se parlassero e quando accade io mi sento strana, avverto una sensazione simile a quando il mio corpo si ammala, come quando da piccola mi hanno iniettato il vaccino. Io sento la volontà di stare in sua presenza e questo è contro le regole, siamo tutti uguali non è corretto avere preferenze tra esseri umani. Ma non posso evitare di pensare che quando partirò, non lo vedrò più e questo pensiero mi confonde. Mr. Scott mi ha chiesto un colloquio privato nella sua abitazione. So che il regolamento lo vieta ed è mio dovere rifiutare ma io voglio dire di sì. Nonna, perché questa volta è così difficile fare ciò che è corretto rispettando le regole dell'isolamento sociale, perché sento la voglia di stare da sola con lui?" La sua voce razionale si interrompe e riesco a percepire in ogni parte di me la sua battaglia per ritrovare il controllo.
"Mia cara, credo sia arrivato il momento che io ti passi un'eredità che è nella nostra famiglia da più di 150 anni. Non ero sicura che tu fossi pronta ad accettarlo, scoprirai che le cose sono cambiate molto nel mondo, ma ora comprendo che per te è arrivato il momento di sapere ", con un gesto premo il comando sulla tastiera a destra del divano, appare dopo poco il robot domestico sorreggendo una valigia in titanio. Mi volto verso i grandi occhi timorosi della mia bellissima nipote e le dico:
"Giorgiana, ti racconto la storia di mia nonna." e digitando il codice faccio scattare la serratura della valigia. Un odore stantio di polvere e storia invade la stanza asettica e la ragazzina starnutisce guardandomi con terrore.
"Tranquilla, si chiama polvere, è una sostanza molto sottile che si infila nelle narici e può causare starnuto, non ha nulla a che fare con le malattie che conosci" cerco di rassicurarla, ad oggi uno starnuto è visto come un allarme, dopo che una pandemia di influenza ha distrutto metà popolazione un secolo fa. Da un vano estraggo un paio di guanti in materiale antistatico e glieli porgo.
"Indossali prima di estrarre il contenuto" mi raccomando. La osservo nell'operazione e il suo stupore mi commuove quando tra le mani saggia un materiale di cui è scomparsa l'esistenza.
"Che cos'è nonna? "mi chiede ammaliata.
"Questo materiale si chiama velluto, è un tessuto con il quale i nostri antenati si coprivano nei giorni di freddo. È morbido e caldo, mentre questo tipo di indumento veniva chiamato "mantello" ed è appartenuto a mia nonna. Veniva indossato per passeggiare per le strade durante l'inverno, la stagione fredda che durava 3 mesi quando la Terra ancora girava intorno al sole sulla sua orbita. Tua nonna aveva una grazia innata e quando camminava per le strade di Venezia, la città dove anche io sono nata, generava attorno a sé un interesse magnetico. La città viene ricordata ancora nei libri di storia per il carnevale, una festa imposta dalla cultura religiosa del passato. Era un momento in cui le persone indossavano delle maschere colorate per coprirsi il volto e si divertivano negli eccessi di cibo, danze e risate. Dicono fosse una festa molto folle. Ora guarda sotto il mantello" la invito a proseguire la sua scoperta e la osservo mentre le sue mani ammirano con curiosità la maschera veneziana laccata che tante volte ho guardato da ragazzina, sognando un mondo in cui le emozioni potevano ancora essere espresse in maniera sfacciata.
La valigia cela ancora due oggetti e mi sforzo di ricordare tutti i dettagli che mia madre ha raccontato a me così da poterli a mia volta tramandare al mio futuro.
"Questa teca protegge un'immagine di Venezia, è una fotografia. È una tecnologia antiquata, è come uno dei nostri ologrammi ma è fissa, la fotografia poteva solo fissare un preciso momento. Vedi, Venezia era bellissima, una città circondata da acqua"
"Dall'acqua nonna? Come la capitale..." mi interrompe la curiosità di Giorgiana.
"Non come la Capitale, no. C'è stato un tempo in cui il mare era una risorsa, circondava le città e veniva utilizzato per generare energia, cibo e anche per viaggiare. Venezia aveva strade fatte di acqua che la attraversavano e le persone venivano condotte su imbarcazioni chiamate Gondole, vedi nell'immagine? Queste barche dalla forma strana portavano le persone. C'erano anche strade a Venezia, piccole e strette, ma non ricordo come le chiamavano..."
"Nonna ma le persone potevano uscire di casa?" e mentre Giorgiana si appassiona alla storia io mi sento scaldare dai ricordi di un passato tanto lontano di cui non è rimasta traccia.
"Certo, si camminava per le strade, anche in gruppi di persone sai? E si correva e si ballava, soprattutto nei giorni del Carnevale. C'è ancora un oggetto nella valigia, è il più importante "e aspetto che Giorgiana lo estragga con questa curiosità che le arrossa le guance.
"Questo è un libro fatto in carta, di quando sulla Terra c'era abbondanza di alberi e la carta veniva utilizzata in molti modi. Mia nonna, cara Giorgiana, era una scrittrice e in questo libro ha messo tutta la sapienza dell'amore. Si tratta di un diario, una raccolta di storie di passione e amori proibiti che raccontano una parte di vita che alle generazioni moderne è stata negata. Il corpo parla, esattamente come la mente. Usa parole fatte di sensi, odori, gusti e fantasie. È una magia che accade quando due corpi si uniscono, si fondono fino ad arrivare a un'estasi di emozioni che fanno perdere completamente il controllo ed insieme ad esso il senso del tempo e dello spazio. Per questo motivo è stato proibito, gli istinti sono pericolosi in un mondo di scarsità come quello in cui viviamo. Ogni cosa va misurata, contenuta, limitata e non ci si può permettere il lusso di perdere l'autocontrollo. Forse la nuova colonizzazione ci permetterà di vivere in un nuovo mondo di abbondanza dove potere tornare ad essere umani, con tutte le nostre eccesive emozioni, con gli entusiasmi e le voglie incontrollate, forse potremo tornare ad usare i nostri sensi così come siamo nati per farlo. Mr. Scott è un privilegiato, è stato formato a queste informazioni affinché possa educare una nuova umanità quando le condizioni saranno sicure. E devi sapere Giorgiana che esistono connessioni speciali, uniche e istintive che non possono essere contenute e io credo che questo sia quello che sta accadendo a te ora. La fiamma delle tue origini si è risvegliata e così i tuoi sensi sopiti. Questo diario descrive nei dettagli le sfumature di ogni emozione e io credo che ti farà bene saperne di più, dopo averlo letto sceglierai chi vorrai essere."
Un senso di completezza mi pervade, è come se finalmente dopo tanto tempo sentissi di aver avuto un ruolo in questa esistenza, ora che ho potuto consegnare un lascito fondamentale affinché l'umanità non si perda del tutto nella mia genealogia.
Non sono mai stata una ribelle ma avrei tanto voluto, così come lo era stata mia nonna a suo tempo, così come lo vedo accadere in mia nipote. Lascio la stanza mentre lei sfoglia con delicatezza estrema le pagine della nostra storia di famiglia, un bagaglio scomodo per questo mondo. Noi donne, portatrici della scintilla di vita, fuoco di creazione ma anche di empatia, dolcezza e fantasie. Tutto questo ci è stato rubato e io ho avuto il privilegio di restituire un pezzo del tesoro perduto.
Lascio a Giorgiana il tempo di assorbire questo linguaggio così distante dalla sua quotidianità e cerco qualcosa per passare il tempo, mi immergo nei miei pensieri di vecchia fino a quando mi accorgo della presenza della mia nipotina. Sta piangendo, lacrime vere, copiose e amare. Anni di emozioni represse sgorgano come un fiume e io piango insieme a lei, grata per averle potuto fare un regalo così importante.
"Nonna" mi dice tra i singhiozzi "io lo voglio provare, io lo voglio vedere" e vedo l'emozione trasformarsi in lucidità e determinazione, mi guarda e si avvicina in un gesto di tenerezza che non mi aspetto dandomi un bacio sulla guancia: "Io vado" e con un passo sicuro esce dalla porta di questa asettica gabbia.
Non sarà più la stessa quando rientrerà, non sarà mai più la stessa.
Ora che il dado è tratto emergono le mie preoccupazioni di nonna, mi chiedo se davvero fosse pronta e abbastanza forte per affrontare questa ribellione interiore che la cambierà per sempre.
Rimango in compagnia dei miei pensieri ansiogeni fino a quando riesco ad assopirmi molto tempo dopo, mi sveglia il suono di una olochiamata, il ricevitore fluttua nell'aria e nell'etere appare il volto di Giorgiana.
Anche attraverso il tremolio dell'ologramma percepisco la sua luce.
"Ciao nonna, volevo ringraziarti, il mio corpo vuole ringraziarti. Ho assimilato quello che ho letto trasformando ogni parola in azione, facendola penetrare nei tessuti e sottopelle, ho lasciato che il fuoco bruciasse le regole, i limiti e l'autocontrollo e finalmente mi sono sentita viva! Ho scoperto che siamo ricettori di emozioni e siamo fatti per godere, così si dice giusto? Sto ancora prendendo confidenza con la terminologia. Le mani possono disegnare sul corpo spirali che provocano calore e benessere e anche scompiglio in ogni cellula. Il respiro può cambiare e diventare profondo, scendere nelle viscere. Si può respirare con la pancia, con la schiena e si può respirare anche con il sesso. Sì, adesso la conosco questa parola. Cinque lettere e cinquemila emozioni.
Nonna, siamo fatti per essere scompigliati, disordinati, caotici e impulsivi. Siamo nati per essere creativi, per risolvere il caos che la natura ha messo dentro di noi in milioni di modi diversi. Siamo istinto e se ascoltiamo le vibrazioni del nostro essere allora diventiamo immensi creatori. Scott lo sapeva e mi ha aiutato a ricordare un'eredità che è scritta nel nostro DNA. La tecnologia è solo a nostra immagine e somiglianza ma la meraviglia è che questo organismo così imperfetto che è l'uomo possa funzionare in una maniera tanto perfetta. Io ho aperto la percezione attraverso i sensi, l'eredità della razza umana, e non posso permettermi che tutto questo rimanga solo con me.
Nonna grazie per avermi guidato in questo risveglio ma io sento che il mio dovere sia cambiato ora, io devo diffondere questa verità e lo voglio fare attraverso il libro della nostra antenata, tutti sapranno e tutti vivranno.
Ora devo andare, ho finalmente una vita da vivere!
Ciao nonna"
Su queste ultime parole l'ologramma svanisce e io rimango così, con questa utopia che aleggia nell'aria.
Un misto di orgoglio e malinconia mi invade, voglio credere che ci riuscirà, che il coraggio e la forza saranno al suo fianco in questa lotta per restituire il lato umano alle persone ma la mia parte disillusa teme che più probabilmente la fermeranno prima.
Ma ora che so che si è sentita viva anche solo per un giorno, sento di nuovo affiorare quella sensazione di appagamento sereno, uno stato di compimento e con esso una stanchezza atavica mi avvolge.
Questa è la Terra in cui ho vissuto e qui ho deciso di lasciare che il mio corpo rimanga.
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•quante cose dici rispetto a quelle che pensi ?
-Solo quelle necessarie
•Dovrei fare anche io così
se non avessi creato un paradosso mi sarebbe piaciuto dire a sofia che io sono una persona che ama il silenzio e che non sente la smania di riempirlo con chiacchiere inutili. so godermi il silenzio e non mi imbarazza, mai
quella stessa sera quando sofia mi ha confessato di avere un animo tormentato e con gli occhi spenti e il cuore turbato mi ha chiesto un opinione io non l'ho rassicurata e nemmeno buttata giù. la cosa giusta da fare in questa situazione non mi era chiara e non è chiara tutt'ora. chiunque le avrebbe detto che tutto passa ma io da persona addolorata so che non è esattamente così, io so che a distanza di anni sento ancora le stesse voci di cui lei si lamenta che risuonano in testa. certo dopo un po' di tempo il dolore passa in sottofondo ma non scompare mai del tutto e se sofia è fatta come me l'oscurità è sempre dietro l'angolo. avrei voluto dirle che non andrà meglio.
non ti puoi offendere perché io mi sono arrabbiata con te, la stronzata qui l'hai fatta tu ed io ho bisogno di tempo per processare la cosa.
il perdono non è semplice da elaborare e tu facendo il bambino allunghi solo il tempo necessario. hai diritto di arrabbiarti solo se la mia reazione è sproporzionata o se rimango arrabbiata troppo a lungo e dato che sono passati solo sei minuti da quando hai fatto la stronzata non credo sia il caso dell'uno o dell'altro. mi dovresti chiedere scusa invece di fare l'offeso
•scusa
è ok io ti ho perdonato ma non mi piace quando litighiamo. so che è difficile perché è la nostra natura ma dovremo cercare di migliorarci e trovare compromessi, io proverò a contenere la mia rabbia ingiustifiacata e tu le tue reazioni drammatiche, ti va bene ?
•si
ok
è inutile che mi dici che ti manco solo quando sei ubriaco se poi da sobrio mi dici a malapena ciao
su che base dovrei costruire questa amicizia che vuoi tanto avere eh?
sulle sue parole che ci scambiamo in macchina ?
io voglio quest’amicizia moltissimo ma non investirò le mie energie in un rapporto a senso unico, io non ho più energie, non ho forze, non ho amore. se io investo in questo rapporto tu mi distruggi e io lo so. perché tu non sei pronto a crescere e io non ho tempo di aspettarti
non sono arrabbiata con te è solo che mi fai male. mi fai malissimo. il peggio è che non te ne accorgi. il peggio è che io non faccio niente a riguardo perché si tu mi fai male da morire ma io ricordo che mi hai fatto stare bene una volta e ora non riesco più a distinguere bene e male. mi hai creato una dipendenza e lascerò che tu mi provochi un dolore enorme purché tu mi dia un secondo di felicità ma un giorno tu mi farai così tanto male da uccidermi e io sarò così distratta da non rendermi conto di essere morta
è calmo, nei suoi occhi vedo la follia da mare. ha venticinque anni e da quello che ho visto nella vita ha superato il tempo di stallo e temo che rimarrà nel mare a vita. dopo la maturità ci sono sette anni nei quali puoi lavorare, divertirti o studiare e dopo i quali se non ti sei sitemato o se non inizi a sistemarti puoi dichiararti fallito. puoi avere un figlio o essere felice sul piano emotivo e quello che ti pare ma per me rimani un fallito. lui sa che il suo tempo è finito e spera che tutto si sistemi senza che lui agisca ma io so che lui rimarrà in mare. è calmo, mi trasmette serenità è una di quelle persone che fanno vivere meglio i soggetti complessati come me . ma è una relazione che potrebbe sopravvivere solo nella quiete della notte o nel mare, la frenesia del giorno ci farebbe troppo male, figuriamoci quella della città . io non voglio che lui sia il mio stallo, so che se mi legassi a lui rimarrei intrappolata nella sua rete e che non riuscirei più a liberarmene. so anche che lui ha il potere di farmi stare malissimo, so che quando i suoi occhi così dolci assumeranno il barlume della follia mi distruggerà poiché io rimarrò intrappolata in quella parvenza di calma. non voglio rimanere bloccata in mare ma infondo è solo una scopata no?
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Ho preso la mia decisione.
Caro Tumblr,
Si sempre il mio sfogo personale, se non ti interessa puoi pure saltare avanti.
Come ben saprai qualche giorno fa mi ero sfogata con te riguardo una questione spinosa e diversi dubbi che mi erano “cresciuti” dentro durante un weekend di vacanza che poi si è trasformato quasi in un incubo.
Ho preso la mia decisione. Ci ho riflettuto, molto e anche attentamente, ma non posso più tirarmi a dietro una cosa che non funziona.
L’ho mollato. Senza se e senza ma. L’ho chiamato al telefono e gli ho detto esattamente queste parole:
“Ciao ... , senti ci ho pensato tanto in questi giorni e ho capito che in realtà io non sono più felice. Forse hanno ragione tutte le persone che in questi 4 mesi mi hanno detto di non mettermi con una persona soltanto perché ero sola da tanto tempo ormai. Ma credo che non sia questa la cosa che mi ha fatto capire che tra noi non può e non potrà mai funzionare. La cosa che mi ha aperto gli occhi è scoprire che tante volte, mentre io pensavo di uscire per una bella serata in coppia ero stata utilizzata soltanto come tappa-buchi perché a te non andava o non ti piaceva quello che facevano i tuoi amici (vedi Domenica sera tornati dal mare che, ho scoperto ieri per puro caso, che mi hai chiesto di rimanere da me a cena solo perchè ormai era troppo tardi per andare coi tuoi amici). Perciò tu eri tranquillo perché tanto dietro c’ero io che ti aspettavo, come una povera scema aggiungerei. Ho capito che non sono e non sarò mai la tua priorità, perchè me lo hai dimostrato e continui a dimostrarmelo tutt’ora. Inoltre nel nostro rapporto ci sono troppi segreti e troppi paletti che non vanno bene. Dal cambio della password del tuo telefono, al fatto che non posso mai chiederti nulla delle tue uscite con gli amici, oppure che vuoi che ci scriviamo solo per dirci cose importanti, ecc...
Io non penso che l’amore debba essere come quello dei libri che leggo, perché quelli sono finzioni e noi viviamo nel mondo vero. Anche se dentro di me ci spero esistano davvero quegli amori lì. Ma non penso neanche che una relazione si debba basare solo sul “Sì abbiamo due stili di vita opposti, ma tu mi piaci e quindi può funzionare”. Perchè non funzionerà mai, il nostro stile di vita influenzerà sempre il nostro rapporto. Perchè come io non verrò mai a fare una vacanza nella quale si beve e balla tutto il tempo, tu non verrai mai a fare una vacanza dove si passano le ore su una spiaggia abbracciati a leggere un libro o a chiacchierare.
Perchè se devo tirare avanti una storia solo per non dire che sono sola allora non ci sto. Io voglio avere accanto a me una persona che abbia il mio stile di vita, non voglio stare in una relazione dove devo fingere (io o tu il discorso è uguale) di essere una persona che non sono. E questi due giorni dove “avevamo deciso” (tra virgolette perchè non avevo altre scelte) che ci saremmo sentiti di meno, beh... per me sono stati una tortura. Io non voglio aspettare di vedere una persona faccia a faccia per raccontargli cosa mi succede durante la giornata (anche perchè se sto ad aspettare i tuoi comodi, che sei sempre in giro con gli amici, non ci vedremmo mai) 
1) Perchè poi le cose me le scordo se faccio passare tanti giorni e 
2) Perchè non fa parte di me.
Quindi ti auguro il meglio di trovare una persona che abbia le tue stesse idee di relazione e con la quale tu possa vivere una storia felice, senza dover litigare ogni 3 giorni.”
Ovviamente come potrai immaginare lui ha incominciato con tutte le frasi del tipo “No ma noi ci amiamo”, ecc... Però io ho spento il telefono.
Se qualcuno sta leggendo questo post, testo,... boh non so neanche come definirlo sinceramente e hai avuto o hai tutt’ora una storia d’amore, come si fa a sopravvivere in coppia? Esistono ancora le coppie che hanno i loro momenti oppure adesso ognuno coi suoi amici poi quando ci si vede ci si vede?
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giallofever2 · 4 years
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Dario Argento, racconti del terrore
Nel numero di GQ Italia in edicola dedicato alla paura, il re italiano del brivido racconta come sfruttare al meglio la propria parte oscura
Dario Argento è pronto a girare il suo prossimo film giallo, Occhiali neri, le cui riprese dovrebbero ricominciare a maggio: il regista «di paura» che il mondo ci invidia, 80 anni compiuti lo scorso settembre, continua a voler scuotere nel profondo. Perché come racconta a Malcom Pagani nel numero di GQ in edicola, Dario Argento ha ancora tanti film in testa, tante storie. «E le voglio girare perché senza cinema il mondo mi sembra un posto più povero, vuoto e insignificante». Ecco altri 15 segreti che ha svelato a GQ.
1
«Ho avuto molti amori, è vero, ma erano passioni che andavano e venivano proprio come le tante donne che ho avuto vicino. Può anche darsi che il colpevole fossi io perché starmi accanto non era facile. Ero capriccioso, esigente, incostante e quasi sicuramente anche geloso».
2
«Della mia infanzia, molto serena, ricordo soprattutto l’incontro con la paura. Mi ha fatto scoprire mondi sconosciuti di cui i miei amici e i miei fratelli non avevano neanche la più lontana idea».
3
«È stato fondamentale avere consapevolezza del fatto che c’era una parte di me capace di pensieri orribili e immaginazioni spaventose. Ho coccolato, abbracciata e accudito la mia metà oscura. Mi ha fatto compagnia e continua a farmela. Mi fa commettere atti crudeli e bruttissimi: è vero. Ma ci dialogo da sempre e non ho mai avuto la tentazione di mediare. Forse per opportunismo: molti di quei pensieri infatti sono nei miei film».
4
«Da ragazzo non dividevo il letto né concedevo l’intimità della notte a nessuno. Temevo che nel sonno, dando le spalle all’amante, potessi essere ucciso».
5
«Una notte, persuaso che l’assassino che stavo descrivendo sulla pagina fosse davvero in casa con me, pronto a uccidermi, mi precipitai sulle scale e svegliai il portiere. Era sorpreso. Parlammo a lungo, almeno fino a quando le mie ansie si placarono».
6
«Il set è un luogo in cui non mi diverto mai. Non ho mai provato una grande felicità nel realizzare i miei film. Era un lavoro che facevo con metodo e applicazione quasi impiegatizia. Un lavoro che non di rado mi lasciava totalmente svuotato... Facevo il mio storyboard, facevo in modo di rispettare il mio stile, cercavo di sopravvivere».
7
«Se un attore arriva con delle idee per migliorare la scena è sempre il benvenuto, se arriva per rompere proditoriamente i coglioni, invece, vuol dire che desidera sabotare il lavoro e io il lavoro non me lo faccio sabotare da nessuno».
8
«La vendetta è un piatto che va servito freddo».
9
«L’operato della censura è stato spesso orrendo con i miei film, tanto da spingermi a vere acrobazie per salvare alcune copie di lavori che dai tagli erano stati devastati. Opera, un film che mi era costato tanto come preparazione e impegno, per esempio dai tagli venne massacrato. Fu una botta durissima. E io caddi in depressione».
10
«Ho ottant’anni e per lunghissimi periodi della mia vita ho vissuto in albergo. Mi sono sempre piaciuti, gli alberghi. Sono impersonali, perfetti per concentrarsi, non ti appartengono esattamente come tu non appartieni a loro».
11
«Oggi, come ieri, non ho molti amici. La pulsione al piacere della solitudine, un prezzo lo richiede sicuramente. È una dipendenza, la solitudine».
12
«L’hashish mi ha fatto compagnia per moltissimo tempo. Non mi ricordo neanche chi mi iniziò al vizio, ma se avessi potuto avrei continuato. Ho dovuto smettere, con grande dolore, perché bronchite e tosse non mi davano tregua».
13
«La paura è un sentimento. Un’emozione diversa dal brivido che avverti guardando un film che ti terrorizza. La paura nasce dal subconscio e il subconscio, anche se spesso facciamo finta che non esista, ce l’abbiamo tutti».
14
«Finché in una sala ci sarà una persona da impaurire potrò considerarmi una persona contenta».
15
«La morte fa parte delle paure di tutti. So che un giorno dovrà succedere. Spero soltanto di essere pronto».
Leggi l'intervista completa di Malcom Pagani a Dario Argento sul numero di febbraio di #GQ
Nella foto in alto: Dario Argento indossa giacca, dolcevita e pantaloni Saint Laurant By Anthony Vaccarello.
Servizio di Nik Piras; Foto di Daniel Riera. Fashion Editor: Nicolò Andreoni; Grooming: Gianluca Ferraro Etoile Management; Fashion Market Editor: Michele Viola.
Dario Argento - authorized page GQ #gqitalia #gq #darioargento
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iwouldliketo666 · 5 years
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PIACERE, SONO UN NARCISISTA MALIGNO
ECCO COSA TI ASPETTA.
1. Ti farò sentire la persona più fortunata di questo mondo. Ti farò toccare il cielo con un dito, ti farò volare così in alto che ti sembrerà di essere finita dentro una favola. Grazie a me proverai emozioni mai provate, ti farò battere il cuore così forte come non ti è mai successo prima di me, ti farò sognare e sperare con le lacrime agli occhi, ti farò provare un'euforia di tale intensità che ti sembrerà di essere pazza. Quello che ancora non sai è che arriverai a maledire il giorno in cui mi hai conosciuto, che ti farò sprofondare negli abissi così neri e profondi, ti farò cadere così in basso e così rovinosamente che non vorrai più vivere. Quello sarà il prezzo da pagare per il tempo e le cure che mi avrai dedicato.
2. Tutto quello che mi dirai, prima o poi verrà usato contro di te. Raccoglierò attentamente tutti i tuoi dati sensibili, studierò le tue debolezze, i tuoi valori morali, la tua capacità di sacrificio e, ogni volta che mi farà comodo, userò tutto quello che so su di te per farti sentire in colpa, manipolarti, minacciarti e distruggerti.
3. Ti farò fare cose mai fatte prima nella tua vita. Se non sai cosa significa gelosia e sei sempre stata per la fiducia totale e rispetto della privacy, ti trasformerò in una pazza paranoica che frugherà nelle mie tasche, passerà giornate intere in lacrime in attesa di un messaggio o una chiamata, controllando ossessivamente i miei accessi su Facebook, Messenger, WhatsApp etc. Ti farò sentire una persona insicura, brutta, inferiore, inadeguata, pazza, non degna di me, ti farò patire le pene d'inferno e vivere nel dubbio di avere delle rivali ad ogni angolo, ti farò perdere tempo, soldi, sonno, serenità e, infine, stima di te stessa.
4. Ti farò impazzire con il mio eloquio polemico e inconcludente, con i miei equilibrismi verbali, con i miei silenzi calcolati, con la mia freddezza e umiliazioni, che si alterneranno ai sempre più rari momenti di pace. Mentirò sempre e comunque, racconterò versioni ribaltate sulle mie ex, di cui parlerò male all'inizio (psicopatiche, stalker, isteriche, ossessive, soffocanti, ingiuste, fallite etc.) per farti sentire unica e speciale e poi ne parlerò bene alla fine (pazienti, tolleranti, ricche, buone, capaci, generose etc) per farti sentire una nullità.
5. Ti farò tremare, piangere e vivere nell'ansia costante, ti farò credere ogni giorno di aver sbagliato qualcosa, ti porterò a fingere, a tacere, a stare attenta a ogni tuo gesto e ogni tua parola rivolti a me; ti farò arrivare a chiedermi scusa anche perché respiri, mentre mi terrò il diritto di prenderti in giro, mentirti, tradirti, umiliarti ed insultarti e mai ti chiederò scusa per tutto ciò. Minimizzerò ogni mio errore (anzi, io di errori non ne faccio) e ne esagererò ogni tuo, negherò anche davanti all'evidenza i fatti avvenuti e le parole dette; quando ne avrò bisogno distorcerò la realtà con tale virtuosismo, che tu non sarai più sicura dei tuoi stessi sensi e dei tuoi ricordi.
6. Ti farò sentire sbagliata in qualunque caso: che tu mi ami o rispetti troppo o poco, che tu sia aperta, estroversa, impulsiva o chiusa, introversa e riflessiva. Ti farò vivere sulle spine e, con il tempo, ti farò cadere in depressione e malessere fisico.
7. Mentre sarò occupatO a disintegrare la tua personalità, arruolerò parallelamente le nuove leve di vittime con cui ripeterò tutte le fasi perverse del mio rapporto con te e con cui tramerò contro di te quando sarai prossima a essere scaricata.
8. Ti farò sentire colpevole della rottura e di ogni cosa andata male nel nostro rapporto. Ti farò sentire responsabile delle mie bugie e dei miei tradimenti, ti farò provare l'orrore del sentirti morta dentro (in pratica la condizione in cui io vivo perennemente). Ti porterò via ogni cosa che non posso avere io (valori morali, positività, stabilità, affetti familiari e amicizie sincere) e che non sono in grado di provare (amore, gioia di vivere, rispetto, fiducia nel prossimo etc). Distruggerò tutto ciò che possiedi di bello, e in cambio ti darò solo cose brutte: sofferenza, negatività, cinismo, dolore, risentimento, amarezza, apatia, rabbia, dubbi, sensi di colpa e voglia di morire.
9. Quando ti avrò prosciugata e non avrai più nulla da offrire, ti butterò fuori dalla mia vita come un oggetto vecchio, rotto e inutile e ti sostituirò con un'altra vittima, più interessante in quel momento perché ancora piena di vita, di gioia e di speranza.
10. Vivrò a lungo nel tuo cuore perché ti mancherà quel bel personaggio che ho recitato all'inizio, che ho interpretato così bene al fine di catturarti. Lo amerai e lo rimpiangerai per sempre. E sopravviverò a lungo anche nella tua mente perché mi odierai per tutto il dolore che ti avrò inflitto, per la più atroce delle delusioni che tu abbia mai vissuto, sarà questa la punizione più dura per esserti permessa di aver conosciuto il vero me.
Passerai mesi o anni a rivivere i ricordi belli e brutti, a rimuginare, a tormentarti, ad alternare i momenti di rabbia e voglia di vendetta a quelli di nostalgia dei primi tempi.
11. Se ti vedrò tornare a sorridere alla vita ed essere di nuovo felice, lo prenderò come un affronto personale perché significherà che non mi pensi più, quindi tornerò sui miei passi e cercherò di annientarti di nuovo.
12. Quello che dovresti sapere è che a qualunque cosa io dica o faccia, è valida solo ed esclusivamente in quel preciso momento. Non ho tutte le tue seghe mentali (valori morali, sentimenti, profonde convinzioni e idee radicate su qualcosa), dentro di me ho tutto e il contrario di tutto, e non mi faccio problemi a contraddirmi, a cambiare versione su qualunque cosa in caso di necessità. Dunque tu parti svantaggiata.
13. Dopo l'esperienza con me imparerai che le parole non valgono niente, che i sentimenti possono essere recitati, che per fare del male a qualcuno non è necessario avere un motivo. Proverai sulla tua pelle il male gratuito e perverso.
14. Se riuscirai a sopravvivere alla devastazione della tua vita e del tuo essere che avrò prodotto, un giorno mi ringrazierai per averti resa più forte e per averti insegnato ESATTAMENTE CIÒ CHE NON VUOI ESSERE: UN MORTO VIVENTE.
Dott. ssa Elisabetta Notaro (psicologa)
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whatisthereality · 4 years
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Tall/short [LH]
summary: mentre Luke e Y/N fanno l’albero di Natale, la differenza d’altezza tra loro due colpisce ancora
written by: me
word count: 575 (leggermente corto, ma secondo me è carino)
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Natale. solo con questa parola possiamo dire una delle cose preferite al mondo di molte persone. La famiglia, i regali, i dolci, la veglia, le luci, le decorazioni, le canzoni, il caldo, il calore umano che si risveglia. a praticamente tutti piacciono queste cose. Y/N non faceva differenza, e già dal primo dicembre entrava in modalità “folletto di natale”, come il suo fidanzato piaceva chiamarla. Certo, anche lui amava il Natale, ma non aveva la biancheria intima con le renne sopra.
Y/N e Luke si trovavano nel salotto di casa loro (già completamente decorato a tema, esattamente come il resto della casa), montagne di scatoloni piene di decorazioni a terra, mentre facevano l’albero. Y/N aveva calzini con disegnate delle calze sopra, un cappello da babbo natale, un maglione rosso con le renne (di Luke, ma lei lo ha costretto a comprarlo e indossarlo così che avesse il suo odore sopra e lei potesse indossarlo) e delle palline con disegnato sopra babbo natale sulle orecchie. Luke invece indossava solo un noioso, comune maglione rosso sbiadito (parole della sua ragazza, dopo che lui aveva rifiutato di mettersi le orecchie da renna). Comunque, mentre Luke finiva di mettere le lucine intorno all’albero, Y/N cercava nelle scatole il puntone [non ho idea se si dica così, io la chiamo semplicemente “punta”] da mettere in cima all’albero. 
“trovato!” urlò felice, una volta preso l’oggetto che cercava da più di cinque minuti, facendo saltare Luke dallo spavento.
“congratulazioni, babe” le rispose questo roteando gli occhi, ma sorrideva
“Luke, non sei emozionato? saremo i primi ad avere un’albero di Natale!” chiese Y/N, quasi saltellando dall’eccitazione, e Luke sorrise per quanto fosse tenera la sua ragazza
“questo perché nessuno fa ancora l’albero il 2 dicembre, elfetta” disse, toccandole la punta del naso, facendoglielo arricciare
“guasta feste” borbotto Y/N, per poi riprendersi d’animo
“ma ti perdono, perché a Natale siamo tutti più buoni”
“oh! come sono fortunato, non sarei riuscito a sopravvivere altrimenti” le rispose Luke con fare teatrale e una mano sul cuore
Y/N non rispose, ma passò a mettere il puntone sull’albero.
“hai bisogno di una mano?” disse Luke, ghignando, vedendola saltare per mettere il puntone in cima
“no, ce la faccio” borbotto la sua ragazza, ancora cercando un qualche modo per arrampicarsi sull’albaro senza farlo cadere. dopo altri tentativi, si girò finalmente verso Luke, che stava ancora ridendo sotto ai baffi, con un sorriso furbo sulle labbra
“sai, non capisco perché ci serva per forza il puntone sull’albero. insomma c’è una legge che lo dice? inoltre, è esagerato. Credo che per quest’anno possiamo anche farne a meno” brontolò Y/N, diventando ancora più frustrata, vedendo il sorriso di Luke crescere
“babe, non possiamo evitare di mettere il puntone, dopo l’albero non sarebbe completo” Y/N sbuffò e si girò per continuare a provare di mettere il puntone, ma appena fu di spalle al suo ragazzo, Luke la prese per i fianchi e la sollevò
“Luke, che diavolo fai? mettimi giù!”
“metti il puntone!” le disse ridendo, e la rimise a terra solo a lavoro completato
“te l’avevo detto che avevi bisogno di aiuto” disse ridacchiando Luke, ricevendo un leggero schiaffo sul braccio
“sei troppo bassa per arrivare lassù”, continuando, scoppiando poi a ridere vedendo la faccia imbronciata di Y/N
“io non sono bassa, sono leggermente sotto la media. sei tu che sei un gigante”
“e comunque, se ce lo chiedono, ho messo il puntone da sola”
“mmm, certo. ora baciami però, piccolo elfo”
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Never enough (pt.1)
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04.09.76
S: Odia quel posto ed è inevitabile guardarsi intorno con aria circospetta ad ogni passo. Si avvicina rapidamente al reparto interessato, aumentando il passo pur di non sostare poi troppo in quelle zone, arricciandosi le labbra e scontrando lo sguardo con la figura di Katrine intenta a chiacchierare con qualcuno di cui non sembra interessargli. La guarda con aria circospetta, intenzionato ad oltrepassarla, ma non risparmiandola di un « ehi » alquanto Burtoniano. Oggi ha almeno voglia di salutare, insomma.
K: A impatto potrebbe quasi imprecare con parole non riproponibili - sopratutto dopo Martedì sera - ma anni di terapia e un`apparente serenità mentale fanno si che al saluto ella risponda con un battito di ciglia guardandosi alle spalle, prima a destra e poi a sinistra, come a cercar di capire se quel minimo accenno di saluto fosse per lei o per qualcuno posto sicuramente alle sue spalle. Nessuno, il neurone ci mette poco a capire cosa fare e come farlo, istintivamente guarda nella direzione della Wilson che invece ha abbandonato il campo da qualche minuto, per poi riguardare Sebastian e rispondere con un «Hey» alzando anche la testa simil "yo bella fratello", qualsiasi altra parola sarebbe probabilmente sprecata e non vuole rischiare di creare scompiglio, non in ospedale.
S: Un pensiero che dura un battito di ciglia mentre si volta verso di lei, osservandola e sospirando subito dopo. Le si avvicina, tornando praticamente indietro, muovendo prima un passo, poi un altro. Le mani ancora nelle tasche. « Sei andata dal magipsicologo? » Le domande indiscrete che dovrebbero essere rivolte a qualcun altro soltanto dopo una lunga conversazione. Ma lui no, non è — più — così. « Ho da chiederti delle cose, già che ci sei. » E nonostante le parole lascino pensare a qualche forma di pretesa, il tono di voce potrebbe sembrare gentile.
K: Per poco non ci rimane secca quando la voce torna ad essere vicina e alle sue spalle, si volta di scatto, «Sto bene»risponde lasciando una pausa «grazie» non riesce a capire dove voglia andare a parare se la stia insultando dandole della pazza, o se la domanda sia seria. Fa un lungo respiro per poi continuare «Non ultimamente»si guarda intorno cercando forse colleghi del Ministero, o semplicemente cercando una privacy che in quel posto pare essere difficile da ottenere «Ho controlli sporadici, a meno che non ci siano urgenze»tipo uccidere qualcuno -cof-. Le iridi lo scrutano davvero, non riesce a capire, eppure non se ne va, risponde alle domande senza troppa dolcezza, ma con cortesia. Non sa bene se andare via o rimanere, ma la frase successiva le da la risposta «In merito a?!»domanda curiosa, non sa proprio che cosa possa volere o chiedere un Sebastian dopo anni di indifferenza, da parte di entrambi sicuramente, ma non se ne va e infatti conclude con un «dimmi..»
S: « Quindi si guarisce? » in quella domanda apparentemente retorica. Sbatte le palpebre, non smette di guardarla. Anche se lei fissa altrove, spostando gli occhi. Lui resta lì, rivolto totalmente verso di lei. « tu cos’hai? » Non se lo ricorda più, è evidente. « Non ti ho mai vista in merito al tuo problema, ma come persona che frequentavo e basta. » specifica. Ricorda soltanto le crisi altrui, il terrore o la rabbia nei suoi occhi.
K: Fa spallucce «ci si convinve» è un modo delicato per dire di no, un modo che spaventa meno probabilmente «Con alcune malattie la parola guarigione è relativa, si possono controllare, ma eliminarle come mostri no». Deglutisce e il suo guardarsi intorno ora riguarda solo più la Wilson quel discorso che è in stand by da troppo tempo,  «Disturbo borderline associato ad un disturbo bipolare» fa una pausa per lasciar assimilare la questione «L`hanno scoperto ad Aprile del settimo anno a Hogwarts, ebbi una crisi molto forte, mi tolsero la spilla e mi mandarono a casa..dovetti ripetere il settimo anno a Settembre dello stesso anno»un sospiro mentre si umetta le labbra e mentre la destrorsa tiene il laccetto della borsetta,nella mancina il pollice gioca con la fede nuziale, il suo tic nervoso alla ricerca di un porto sicuro.. «Le persone sono persone, i problemi o le malattie che hanno non le rendono necessariamente un qualcosa da vedere in modo diverso» trattiene una risatina, non per cattiveria, ma in merito ad un discorso che lei stessa si è dovuta ripetere più volte «Io sono sempre io, ho avuto le mie crisi, e i miei comportamenti ma la malattia non definisce ciò che sono, ciò che faccio o che decido... non più di quanto non lo possa fare una sbronza, l`uso di sostanze illegali.. l`amore o l`odio...»conclude serena quasi fosse una persona adulta che fa discorsi da persone adulte.
S: Sposta il peso da un piede all'altro, lasciando ondeggiare piano il bacino. « Anche io » Si schiarisce la voce, nonostante pronunci quelle esatte parole con voce estremamente bassa. « sì, le conosco » le crisi. Un lungo respiro. « che ti è … successo? » durante la crisi. E la guarda; gli occhi azzurri interamente rivolti nei suoi, mordicchiandosi appena le labbra con una base di nervosismo di sorta. « e cosa l’ha scatenata? » continua a far domande senza rivolgerle risposte a sua volta. « non è … esatto » sposta appena il capo di lato « Per noi è più difficile fermarci, a differenza degli altri. » un sospiro « e ti parlo anche solo della profonda solitudine quando il tuo ragazzo è a lavoro tutto il giorno e tu ti senti… quasi abbandonato. Sai che tornerà, sai che deve lavorare, sai che ti ama, ma … quel sentimento c’è lo stesso. »
K: Risponde alle domande come se fosse ad un`intervista, un`intervista stretta e scomoda perché lei quell`intervista se l`è fatta ormai sette anni prima «L`ansia per gli esami mi ha portato la prima crisi, ho passato alcuni giorni in dormitorio senza muovermi o mangiare, senza la forza di fare alcun che, poi d`improvviso mi sono alzata, mi sentivo forte mi sentivo diversa, ho recuperato compiti, allenamenti ho iniziato a progettare mille cose, progettavo e progettavo e più nella mia testa tutto aveva senso ed era perfetto, più accanto a me...»fa una pausa «la gente iniziava ad avere paura»un`altra pausa «Ad aprile l`apice è stato un pomeriggio nei sotterranei, non ricordo nulla, sono Arielle che mi raccoglie da terra inseme a fogli sparsi ovunque, poi le lacrime, la spilla che se ne va e io che torno a casa con mio padre» deglutisce facendo cadere le iridi smeraldine verso il pavimento «era tutto lì da un po` di più.. c`erano stati diversi sentori prima, piccoli accorgimenti che però sono passati inosservati a causa dell`adolescenza, il periodo in cui abusavo di alcol, l`autolesionismo con Jackie, con te.. il voler allontanare a tutti i costi Adam senza però riuscire davvero a farne a meno..» sospira e scuote la testa «Mi sono nascosta dietro questa scusa per anni sai?!»la difficoltà nel fermarsi «siamo più fragili, più soggetti ad agire d`impulso, ma molte scelte che facciamo sono frutto di ciò che siamo e decidiamo di essere» sospira nuovamente «Molte volte il mio istinto era quello di continuare a colpire Jackie così come lei colpiva me.. eppure arrivavo sempre al limite a costo di prendermele..Così come in diverse occasioni c`era quella parte al di fuori della malattia che ci rende quello che siamo che mi impediva di andare oltre..»Inclina la testa leggermente stringendo un po` gli occhi «C`è molta strada da fare per arrivare alla consapevolezza di poter sopravvivere anche senza..»l`altra persona «hanno rapito Adam per delle settimane, e non era a lavoro, non sapevo se sarebbe tornato...mi sono buttata nel male, nella ricerca disperata di ossigeno con cui respirare..perché lui era il mio e mi era stato portato via; eppure sono sopravvissuta..» vorrebbe aggiungere altro ma si ferma.. sta parlando anche troppo per i suoi gusti e con l`ultima persona con cui vorrebbe. «Non sono nessuno per dirti come vivere.. ma sono qualcuno..sono stata qualcuno per poterti dire come non morire dentro la scusa di una malattia che se curata e controllata.. renderà te stesso esattamente per ciò che sei»una pausa «o forse è questo che ti fa paura?!»
S: « Anche io ho superato quella fase » Si schiarisce la gola ancora una volta. « quando Ilary mi ha lasciato. » - « Ho passato un anno a cercarla, a provare a riconquistarla, a farmi bastare i pochi minuti passati insieme, ma … poi ho capito che potevo farcela da solo e mi sono staccato da lei. Sapevo non sarebbe più tornata da me e sono andato avanti, cercando di dimenticarla » e lo stacco è stato alquanto brusco. « Mi sono innamorato di un’altra persona e lei ha deciso di tornare. Non so neanche io per quale motivo. » un sospiro « e … staccarmi da lei è stato difficile. Ho lasciato il mio attuale ragazzo per dare una chance a lei, ma … continuavo a pensare a lui e alla fine ho portato me stesso e loro due allo stremo delle forze. Come faccio sempre. » Ma perché glielo sta raccontando? Forse perché crede Katrine sia l’unica possa capirlo sul serio. « Il disturbo non mi definisce, lo so. Sono comunque uno stronzo che usa e manipola le persone. » un sospiro « ma perché voler loro bene… mi rende vulnerabile agli altri ed al disturbo stesso. » preme ancora una volta le labbra tra loro « no, non ho paura di me stesso. Non più, oramai. » immobile, abbassa il capo verso il basso.
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K: «quanto vale la pena rischiare la vita e perdere tutto quello che hai..»alza la mano quasi a volerlo fermare «non dirmi la frase "ho già perso tutto non ho più niente" perché giurò che ti lancio dalle scale facendoti arrivare al piano terra in tempo per fare l`accettazione» seria, non in vena di scherzi muove la testolina di tanto in tanto seguendo il suo discorso e rispondendo nelle varie pause «Non conosco la vostra storia personale»per ora «ma c`è una differenza tra» e ora si aiuta tirando su prima la mano destra a modi bilancia «perdere la persona che ami» alza ora la mano sinistra «sapere che la persona che ami è morta»una pausa «o non saperlo».«Nella mente, nel cuore e nelle paure Ilary è comunque ancora viva.. si l`hai persa, si non avete più alcun rapporto,ma lei c`è» mette qualche pausa di tanto in tanto «diverso sarebbe se nel perderla lei fosse anche morta» sospira «sono due perdite diverse..tu sei sopravvissuto al suo abbandono si, ma dopo quanto tempo hai trovato un`altra persona da amare?!»domanda retoricamente?
«Quanto tempo Sebastian ha vissuto con se stesso? da solo senza qualcuno a cui aggrapparsi, qualcuno da amare?»
scuote la testolina «lasci uno, prendi l`altro..torni indietro e ti accorgi d`aver sbagliato..sembra comunque che tu non riesca a guardarti allo specchio senza avere qualcuno vicino..» alza la mano nuovamente «sicuramente mi sbaglio, non conosco nulla di te, e per quanto ne so potresti tranquillamente essere una persona totalmente diversa dallo studente...eppure» fa una pausa «la storia si ripete ancora»lascia la frase così non vuole ne farlo arrabbiare ne tantomeno ferirlo..ma fargli forse capire qualcosa. «Il voler loro bene, non ti rende vulnerabile..» ora la voce si fa un po` più scocciata «andiamo Sebastian hai fatto quello che hai fatto perchè amavi una persona e non venirmi a dire la ca**ata che eri vulnerabile e malato in quel momento» fa una pausa prendendo un bel respiro «non mi interessa il motivo, se tu l`abbia fatto o meno, in che modo.. non è questo il punto..il punto»un nuovo respiro per tornare calma
«il punto è che parli del disturbo come se fosse una cosa che ti rende vulnerabile.. eppure.. a farsi male sono sempre gli altri...»
una pausa «Questo cosa ti dice?» lo guarda davvero e nel caso lui lo permettesse lo guarderebbe negli occhi «Hai molto da comprendere non solo di te stesso, ma anche di te stesso nel mondo.. non è una bacchetta che ti definisce, non è l`avere qualcuno vicino, non è avere un figlio o una malattia.. sei tu che definisci te stesso..che decidi quali decisioni prendere.. e non voglio entrare in merito a ciò che è successo..ripeto non mi interessa quello..» pausa prima di concludere e fare diversi respiri profondi 
«tu quando conosci davvero Sebastian Waleystock?!»
to be continued..
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Lucid dreams
Comunque ecco, non so voi ma il mio cuore mi confonde continuamente. Le mie emozioni sono così instabili. Mi sento costantemente in oscillazione tra stati emotivi e sensazioni divergenti, quasi opposte a volte. Per non parlare di quello che provo per le persone che mi stanno accanto.
C’è per esempio questo pensiero ricorrente. Dico ricorrente perché mi tormenta da qualche mese ormai. Forse anche qualche anno, non so, a volte se ne va e a volte torna. Talvolta è lieve e riescono non pensarci ma a volte è talmente forte che lo sogno pure. E mi tormenta perché mi sconvolge tutti i piani. Non ho nemmeno il coraggio di esprimerlo a parole perché sarebbe davvero un problema se lo prendessi seriamente.
Qualche anno fa la mia psicologa mi ha detto che l’amore vero resta lì accanto a te per tanto tempo. È quello che resiste. Che si avvicina senza nemmeno che tu te ne accorga e si fa strada nella tua vita. Mette radici nella tua persona. E ad un certo punto arriva ad occupare un posto talmente grande che diventa quasi indispensabile. Ecco lei mi ha detto che secondo lei quello è l’amore vero, che non va confuso con l’infatuazione o l’innamoramento.
E io non faccio a meno di pensare che c’è sempre stata una costante nella mia vita negli ultimi anni. E a volte i confini tra affetto e amore sono così sottili. Dico solo che amore e innamoramento sono due cose diverse. E io penso anche che cambio idea talmente spesso che non mi fido più nemmeno di quello che sento. Credo che ho imparato ad adattarmi così bene alle circostanze che arrivo a cambiare dentro, come una sorta di mutazione camaleontica. Che mi serve per sopravvivere. Lo so che mi serve per sopravvivere. Quando il tuo intorno cambia devi cambiare anche dentro, punto.
E io continuo a pensare che c’è sempre più compatibilità. Non so nemmeno io. C’è ammirazione, e questo mi spaventa perché è una sensazione forte. Che cos’è l’ammirazione poi? Un’emozione? Non lo so. E tutte quelle frecciatine poi, che mi mettono in difficoltà. Mi mettono davvero in difficoltà perché non riesco a fare a meno di pensare che questa sensazione sia condivisa, che non sia solo un pensiero mio. “We’re not gonna be friends forever”. Anche questa mi fa pensare. Sono talmente ricorrenti che non posso fare a meno di ignorarle.
E ogni volta che si passa più di qualche ora assieme ecco che risalgono a galla. Incredibile. Però ecco, forse sono solo delle sensazioni di passaggio o forse ad un certo punto non riuscirò più ad ignorarle. E in quel caso sarebbe un gran casino, non voglio neanche pensarci perché potrebbe essere davvero un gran casino. Credo semplicemente che nessuno dei due sia pronto a prendere questa cosa sul serio. Perché magari non è per niente seria, ecco perché. O forse è una scelta. Di fatto si tratta solo di una scelta.
Che poi pensò seriamente a come sarebbe se io dicessi qualcosa e se succedesse qualcosa e davvero faccio fatica ad immaginarmela come un’opzione possibile. Non saprei come comportarmi. No, decisamente non la vedo come un’opzione realizzabile. Spero che tra un po’ io mi ricorda esattamente di cosa sto parlando perché non è facile capirci qualcosa in tutta questa astrattezza.
Bon, quel che sarà sarà immagino.
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pandaemonika · 5 years
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Momo watching: Il buco
Ho terminato la visione poche ore fa e ho assolutamente bisogno di parlarne. Premetto che mi sono imbattuta in questo film per caso, grazie ad un video YouTube di Synergo che ne parlava sia bene che male a dire il vero. Quello che mi ha incuriosito di più è l'atmosfera claustrofobica in stile The Cube e il fatto che la situazione di partenza sia degna di un episodio di Black Mirror. Adoro gli universi distopici e gli spunti che offrono per approfondire le interazioni tra personaggi. Mi affascinano tutte le riflessioni che scaturiscono sulla natura umana, sull'etica, la morale, sul modo in cui è strutturata la società ecc... quindi non potevo farmelo scappare. In casi come questo, è irrilevante per me incappare in una recensione positiva o negativa, il film va visto comunque. Avviso subito che da qui in poi partono gli spoiler. 
In pratica, c'è una struttura verticale organizzata in centinaia di piani. Ogni piano è composto da una stanza con un buco al centro, che permette di guardare nelle stanze precedenti o successive. In ogni stanza ci sono due persone che devono convivere per un mese, al termine del quale verranno spostate in un altro piano sorteggiato casualmente. Ogni giorno c'è una piattaforma con sopra del cibo, che passa di stanza in stanza attraverso il buco, a partire dai piani più alti fino ad arrivare in fondo, e si ferma solo per pochi minuti per permettere a tutti di mangiare. Ovviamente il cibo, con il procedere della piattaforma verso il basso, scarseggia sempre di più fino a sparire completamente. Viene da sé che, mentre le persone che si trovano ai piani alti riescono a sopravvivere in condizioni accettabili, chi si trova vicino al fondo finisce per impazzire, dando sfogo ai peggiori istinti animali. Adoro il significato che c'è dietro: la critica alla società, la contrapposizione tra una visione cinica del mondo (come quella del vecchio) e il tentativo del protagonista di rovesciare il sistema. Forse il finale, a livello di sceneggiatura è un po' traballante. Faccio fatica a credere che la bambina possa sopravvivere spostandosi su una piattaforma che si muove a quella velocità... lo stesso impatto con l'aria è troppo forte. Mi domando anche chi fosse all’inizio il suo compagno di cella, che fine abbia fatto e per quale motivo nessun adulto abbia mai provato a sfruttare la piattaforma per risalire prima di allora. Sarei anche curiosa di sapere come sia potuta entrare la bimba all’interno della struttura, dal momento che viene detto più volte che i minori di 16 anni non sono ammessi. Mi rendo conto però che il punto non è questo. Credo che lo scopo del film fosse quello di mostrare la tendenza dell’uomo a scegliere la via più breve, all’interno di un sistema corrotto e distorto. Seguire le regole del gioco e conformarsi è il modo più semplice per uscirne vivi, cedere all’egoismo e abbandonarsi ai propri istinti selvaggi è il modo migliore per assicurarsi il successo. Quella del protagonista, che tenta di risvegliare nel prossimo un po' di senso civico, di collettività e collaborazione, è sicuramente la via più rischiosa. Quindi, anche se non sappiamo esattamente chi sia a capo del sistema, chi lo abbia costruito, come possa essere giustificato a livello legale ecc, non importa perché il focus viene posto sulle interazioni dei personaggi e ciò che viene messo in discussione è la loro capacità di restare umani. E, in quest’ottica, considero la scena finale di una potenza incredibile. L’idea che una bambina indifesa arrivi in cima, come testimonianza del fatto che, anche nelle peggiori condizioni di cattività, l’uomo sia riuscito a mantenere intatta la propria dignità di essere umano, senza tramutarsi completamente in bestia, lo trovo un grande messaggio di speranza.
Scusate il papiro enorme, ma l’argomento è troppo serio per affrontarlo in maniera sintetica XD Qua ci andrebbero pagine e pagine di riflessioni filosofiche, antropologiche e sociologiche, ma mi fermo qua per il bene mio e di chiunque abbia letto questo walltext infinito.
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