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#dalla parte degli studenti
mermaidemilystuff · 3 months
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Pisa merda, ma oggi un po' di meno ❤️
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fridagentileschi · 3 months
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da GIULIO MEOTTI
Lola, sgozzata sull'altare della vigliaccheria multiculturale. Aveva dodici anni. L'hanno asfissiata e poi le hanno quasi staccato la testa. Arrestati quattro algerini. “Proteggiamo i nostri bambini, Lola”, accusa Eric Zemmour, l’unico che in Europa sembra aver conservato gli attributi e la lingua per nominare le cose. L'orrore colpisce la Francia quasi ogni giorno ed è impossibile tenere il passo delle cronache. Una guerra di sangue e di conquista, spesso in sordina, è dichiarata contro i suoi abitanti. Soltanto nei giorni scorsi un sacerdote aggredito per strada, un liceo chiuso per le violenze degli studenti islamici, due professori (di cui uno ebreo) minacciati di morte e messi sotto scorta... E poi ebrei buttati dalla finestra, accoltellamenti davanti alle scuole, fedeli cattolici aggrediti. Intanto l'ex capo della polizia di Parigi in un libro scrive: "Vedo un futuro molto oscuro per i nostri figli e nipoti". Quando ci sveglieremo? Lo volete capire che l' unica soluzione sono i porti chiusi e i rimpatri? Vogliono farvi credere che è impossibile...chi? quelli che sono riusciti con la scusa dell' influenza a tenerci chiusi in casa senza diritti per fare i loro sporchi comodi....!!!! Basta volerlo e l' occidente ritorna occidentale.. bisogna volerlo. Basta voltarsi dall' altra parte perché Lola e i tanti assassinati stuprati feriti umiliati non sono altri da noi. Siamo noi.
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abr · 3 months
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Senza scomodar Pasolini ("sono più popolo i poliziotti degli studenti in piazza"), se un Gramo Gramellini qualunque e tutta la buro-intellighentsjia di provincia a partire dal mattarello, potevano affermare di stare coi poliziotti che d'inverno idratavano i novax, perché mai esser reticenti ad affermare che, pur essendo anti stato e anti servitori sua, stiamo dalla parte di chi decida che la misura è colma e passi al massaggio delle zucche vuote di rumorosi noiosi studenti pisani?
Una manganellata passa, non fate le checche, la lezione di vita che offre per chi riesce a capirla, no: valutate le conseguenze dei vostri insulti, considerate se potete sopportarle.
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gregor-samsung · 13 days
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" Ricordo di aver letto non molti anni fa uno spiritoso articolo di Stefano Rizzato (apparso su «La Stampa» nella primavera del 2012) dedicato ai fumetti di Topolino. Diceva che i giovani lettori avevano qualche difficoltà a capirne la lingua, e che occorreva ormai il pronto soccorso di un «topo-dizionario» per capire verbi usati di frequente dal piccolo animale come turlupinare, corroborare, lucrare, un sostantivo come darsena, aggettivi come erudito, esoso, retrogrado, intabarrato. È vero che la lingua di Topolino è sempre stata di livello alto, ma le nuove generazioni non conoscono queste parole anche perché non le leggono piú. In un suo libro recente Massimo Arcangeli* ci ha fatto notare che addirittura fra gli studenti universitari stanno perdendosi parole come abulico, sordido, modico, solerte, blaterare, corroborare, menzionare, coacervo, laconico, nemesi; e che moltissimi non sanno trovare un sinonimo di pusillanime, e che indigente è confuso con ingente.
Ma oggi in realtà preoccupa di piú il fatto che molti giovani non sanno mettere insieme con accettabile padronanza una pagina scritta. All’Università hanno difficoltà a stendere una tesina, arrivano alla laurea sprovvisti di sintassi, incapaci di argomentare, fanno fatica ad articolare (ma anche a leggere) un testo con un po’ di subordinate. Come se non avessero fatto nulla in precedenza per imparare a scrivere, soltanto scaldato dei banchi. Siamo di fronte a un collasso sintattico, che preoccupa molto di piú degli strafalcioni e delle carenze lessicali: qui è in gioco l’incapacità di organizzare e gerarchizzare e illustrare le idee, sono saltati i nessi logici, i legami tra il prima e il poi, tra causa ed effetto, sono franati i nessi insieme alle pause, l’andare a capo, la scansione, la punteggiatura, il ritmo del discorso. Che cominci a farsi sentire il mancato insegnamento dello spessore storico di una lingua, o la semplificazione eccessiva di tale prospettiva? Dopo anni di impegno, di entusiasmi per sperimentazioni glottodidattiche, la capacità di costruire discorsi scritti da parte dei giovani che escono dalla scuola italiana è sempre piú carente. E il fatto poi che si leggano piú social che saggi e narrativa ha un suo peso. "
*M. ARCANGELI, Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua, il Saggiatore, Milano 2020.
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Gian Luigi Beccaria, In contrattempo. Un elogio della lentezza, Einaudi (collana Vele), 2022. [Libro elettronico]
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guidosaraceni · 3 months
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Dalla parte del Presidente
Avviso agli studenti di diritto costituzionale Chiunque avesse scritto sulla propria bacheca “la colpa è del Presidente della Repubblica perché ha approvato la legge!”, sarà trasferito ex officio nel Paese degli asinelli volanti dove potrà frequentare con passione e profitto la Facoltà di Scienze Teoriche ed Applicate dei Balli di Gruppo Estivi. Il Presidente non approva nulla. il Presidente…
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kon-igi · 2 years
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GIOVINASTRI MODERNI SEMPRE AL CELLULARE INVECE DI... DI...
Da una parte, l'81,8% dei docenti (e il 79,5% della categoria Altro, comprendente Ata, dirigenti scolastici, ecc.) che apprezzano la decisione delle Scuole emiliane Malpighi di vietare totalmente l'uso del cellulare a scuola.
Una percentuale che sale addirittura all'86,1% nel caso dei genitori, segno che gli adulti vedono nello smartphone più minacce che benefici.
Dall'altra, tra i quasi mille studenti che hanno detto la loro sul tema, praticamente tre su quattro (il 72,9%) esprimono il loro dissenso verso l'astensione totale del cellulare a scuola [X]
Io veramente provo un desolante senso di derealizzazione quando leggo queste notizie perché mi paiono gli avvertimenti dei TG per il gran caldo dopo cui ti chiedi ‘Ma chi trova queste notizie illuminanti che cazzo stava facendo l’altra estate?’
DOPPIO DEJA VU
Intanto direi che ciclicamente, all’incirca ogni tre quattro anni, qualche dirigente scolastico scopre che gli studenti hanno un cellulare e in questo evidentemente individua la chiave dell’apertura del Settimo Sigillo e la venuta di Armageddon.
Con due figlie faccio circa vent’anni di percorso scolastico e di innumerevoli trovate per togliere questo strumento del demonio al frutto dei nostri lombi: due volte gli armadi nell’atrio della scuola vigilati dalla bidella, tre volte il cassetto della cattedra, altrettanti la pila di cellulari sopra e una volta persino lo sbandieramento all’assemblea dei genitori del preventivo di un jammer per bloccare le frequenze.
Nessuna di queste soluzioni è durata più di un paio di settimane, vuoi perché le bidelle si erano stancati di appiccicare post it col nome del proprietario e il primo che arrivava prendeva lo smartphone più figo, vuoi perché dopo un giorno il cassetto della scrivania era pieno di cellulari prebellici star tac e i ragazzi tenevano il proprio (il jammer è stato bocciato da un gruppo di genitori antivaccinisti perché si collegava ai microchip che ai figli erano stati sicuramente impiantati alla nascita).
Ma se la cosa è organizzata bene può sicuramente funzionare! - obietterà qualcuno, dopo sette ore passate su facebook a condividere puttanate indignate.
E qua scatta il secondo dejavu, quello più remoto.
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Ma tutte queste persone hanno avuto delle vite così tristi da non rammentare come sfuggivano al mondo degli adulti? Cos’è, Sindrome di Stoccolma?
Vabbe’ perpetrare gli errori dei propri padri ma almeno si ricordano tutti i cazzo di stratagemmi con i quali riuscivano puntualmente ad aggirare i divieti degli adulti?
Io avevo gli auricolari che mi uscivano da dietro il collo, giravano sulle orecchie e venivano coperti dai capelli, leggevo laqualsiasi sotto il banco, dormivo con gli occhi aperti (true story) o, semplicemente, pensavo ad altro.
Siete degli stupidi se credete che i vostri figli e i vostri studenti siano più stupidi di voi.
Se li annoiate con le vostre lezioni piene di nozionismi sparati a nastro e senza il minimo coinvolgimento, questi giovani senza smartphone troveranno un altro modo per ignorarvi.
Perché se l’apprendimento si traduce in una performance di sofferenza, allora meritate che lo sguardo di questi studenti senza smartphone vi passi attraverso e si rivolga a un futuro nel quale sarete dimenticati insieme al vostro inutile e noioso bagaglio di nozioni fini a se stesse.
P.S.
I bambini vanno alle elementari, alle medie si chiamano ragazzini e alle superiori ragazzi. ‘La fidanzatina’ è quella della scuola materna, dopo si chiama ‘la sua ragazza’. E se volete farvi ridere dietro, giornalisti, continuate a dire ‘spinello’ e ‘sballo’. 
Ma non potete farvi correggere gli articoli dai vostri figli?
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toscanoirriverente · 25 days
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Quelle che vogliono l’ergastolo anche per chi fa catcalling definiscono “resistenza” le violenze di Hamas e negano le violenze sessuali sulle ragazze ebree
Non ho vinto il Pulitzer. Il Pulitzer non lo ha vinto nemmeno Mondoweiss, Jezebel, c’è stata però nei giorni scorsi una menzione speciale per gli studenti di giornalismo della Columbia che raccontano l’Instafada. Il Pulitzer lo hanno vinto anche i giornalisti che coprono la guerra a Gaza, ma non si capisce se vale anche per quelli che fanno inchieste dalla zona giorno con cucina a vista.
Non lo ha vinto, purtroppo, il sondaggio di TikTok su chi le donne preferirebbero incontrare di notte in un bosco, se un uomo o un orso. Partirei da questo. L’anno scorso in Francia c’è stata una storia per cui Le Monde non ha vinto il Pulitzer.
Un elettricista di cinquantaquattro anni per dieci anni ha sistematicamente drogato la moglie e l’ha fatta stuprare da sconosciuti. L’elettricista ha filmato e catalogato ogni stupro. Nessuno degli uomini che si è presentato a casa sua si è mai rifiutato di violentare la donna. Quando l’hanno visitata aveva quattro differenti malattie veneree. Lei non si è mai accorta di niente. E questo è il motivo per cui le donne rispondono l’orso: gli orsi non stuprano.
Probabilmente, tuttavia, se chiedessimo alle donne che manifestano per i terroristi se preferiscono l’uomo o l’orso, risponderebbero l’orso, a meno che quell’uomo non sia uno di Hamas. Questo perché Hamas ha proprio tirato una riga: ok bruciare vivi i bambini, ok tagliare a pezzi la gente, ok sputare sul corpo di una ragazza portata in parata, ok fare sondaggi su internet su quale degli ostaggi deve morire, ma per carità di Dio lo stupro no.
E insomma è successo che quelle che vogliono l’ergastolo ostativo per gli uomini che ti fischiano per strada per il grave reato di catcalling, quelle che non hanno mai avuto bisogno né di una prova né di un processo perché «ti credo, sorella», quelle che considerano come una micro aggressione l’acqua troppo calda dal parrucchiere, insomma quelle lì, hanno deciso che a un certo punto tutto l’impianto di giustizia sociale non valeva più.
La motivazione è che non puoi accettare di manifestare per qualcuno che stupra; quindi, devi dire che quello stupro non è mai successo. Se fai dell’attivismo un lavoro, se grazie a quello ci costruisci una specie di prestigio sociale, se grazie a quello vai in tv e scrivi libri, non puoi rischiare di perdere tutto: se ti piace la tua vita dovrai fare in modo di manipolare la realtà in modo che le corrisponda.
Questo succede a tutto il branco che vuole sentirsi parte di una comunità, un branco che decide che una storia è falsa solo perché non gli piace. Quando su X l’account del Pulitzer ha annunciato la vittoria del New York Times per la copertura internazionale dell’attacco di Hamas contro Israele, leggendo i commenti ho pensato che nessun editoriale potesse valere più di quello. Metà ha pensato che il Pulitzer fosse per il pezzo “Screams without words” che era l’inchiesta sugli stupri, l’altra metà si è accorta che quel pezzo non era tra i premiati e ha così convalidato la tesi che fossero tutte puttanate. Tutto questo sempre gratuitamente dalla propria zona di interesse, soggiorno con cucina a vista.
Perché la questione degli stupri è la linea da cui non si torna indietro? Per lo stesso principio dell’orso e dell’uomo. Perché i campioni che chiamano Hamas “resistenza” non possono ammettere di stare dalla parte di quelli che stuprano, nessuno lo può ammettere senza poi volersi buttare giù dalla finestra.
La psicologia delle folle ci dice che quello che si fa nella folla il singolo non lo farebbe mai. Nella massa un individuo non ha responsabilità, e quindi se tutto l’internet ti dice che quegli stupri non ci sono stati anche se hai davanti alla faccia una donna che ti dice che è stata stuprata, anche se hai davanti alla faccia lo stupratore che ammette di averlo fatto, tu continuerai a dire che quello stupro non esiste. Mai come ora spero che alla domanda «ma se un amico ti chiede di buttarti giù da un burrone, tu lo fai?» la gente risponda sì, ma giusto per dignità.
Ho guardato il film documentario “Screams before silence”. Ci sono le testimonianze dei sopravvissuti al 7 ottobre, ci sono quelle degli ex ostaggi, ci sono quelle dei soccorritori, ci sono i filmati degli interrogatori dei terroristi. Ci sono persone che non si conoscono e che raccontano tutte la stessa storia. C’è una ragazza che era al Nova Festival che racconta delle urla di una donna che continuava a gridare a qualcuno di fermarsi.
L’intervistatrice le chiede come facesse a sapere che la stavano stuprando. «I know what it sounds», risponde lei. Lei sa cos’è perché ogni donna sa cos’è, sa com’è, sa come suona. A questa ragazza viene poi chiesto perché avesse deciso di parlare, e lei risponde che aveva sentito persone che dicevano che non era vero niente e lei non poteva permetterlo. C’è l’interrogatorio a uno dei terroristi a cui viene chiesto cosa avesse fatto a una ragazza. Descrive come l’ha spogliata e ricorda perfettamente di che colore aveva la biancheria intima. I poliziotti gli chiedono cosa le abbia fatto, e lui risponde: «Ho dormito con lei». Poi confessa.
Se proprio non vogliamo credere alle vittime, possiamo sempre credere agli stupratori. TikTok non ha vinto il Pulitzer perché ha posto la domanda sbagliata: preferisti incontrare un orso o uno di X che commenta i Pulitzer?
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solo-stef · 10 months
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Parlavo l'altro giorno con una donna italiana trapiantata in Germania da diversi anni, con due figli ormai maggiorenni ma che, al momento del trasferimento in Germania erano adolescenti, e sono rimasta allibita dalla quantita' di agevolazioni che la Germania offre quando si hanno figli, a partire dal fatto che, fino a tre figli, lo stato ti eroga 250 euro /mese /figlio. Duecentocinquanta euro al mese per ogni figlio. Poi non parliamo delle infrastrutture che hanno, le scuole ad esempio restano a disposizione degli studenti per tutto il giorno e organizzano tante attivita', e' un vero luogo di aggregazione per i ragazzi. Qui da noi le scuole sono inaccessibili sempre a parte durante le lezioni, ma perche'? Per l'universita' lo stato ti eroga un prestito, che serve per la retta universitaria e per l'alloggio, che varia in base a quanto lontano da casa vai a studiare e che lo studente puo' rimborsare al 50% a partire dal quinto anno dalla laurea, anche a rate da 20 euro al mese (il restante 50% e' a fondo perduto). Per ogni ordine di studi, comprese le universita', il materiale didattico e i libri sono completamente gratuiti.
Io sono shockata.
Certo, ora la Germania ha il problema che tutti si laureano e nessuno fa l'elettricista o il giardiniere, ma insomma. Hanno valanghe di immigrati che possono essere impiegati in questo settore. Perche', al di la' di quello che ci racconta questo governo, gli immigrati non ce li abbiamo solo noi, solo che noi li sfruttiamo, loro li formano e li inseriscono nel mondo del lavoro.
Ma la Meloni, invece di andare a fare le giratine nel mondo, ma perche' non va a prendere appunti dai tedeschi?
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francesca-fra-70 · 1 year
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Li hanno ridotti così negli ultimi 12 anni e parlano pure facendo la morale al governo.
Dovrebbero mettere le tende sotto casa dei sinistrati di potere italiani che oggi sono dalla parte degli studenti mentre ieri chissà!
A cavalcare l’onda non li batte nessuno.😏
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scenariopubblico · 6 months
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Un Altro Scenario: la prima rubrica di Humus
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Siamo felici di fare spazio alla penna degli studenti del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania – Donato Gabriele Cassone, Giulia Celeste, Laura Raneri, facenti parte del corso di Scienze e Tecniche psicologiche.
L’iniziativa prevede il lancio di una rubrica chiamata Un ALTRO SCENARIO. Danza e psiche, dove, Eine andere Schauplatz (per l’appunto, Un’Altra Scena) è l’espressione che Freud prende a prestito da Fechner per il suo celebre saggio L’interpretazione dei sogni, indicando così l’inconscio.
Nella rubrica che verrà ospitata in queste pagine, la psiche è osservata a tutto tondo: dalla sua dimensione storica sino ai processi formativi che la modificano nel corso dell’esistenza, dagli aspetti mitici e filosofici fino alla dimensione “somatica” di psiche incarnata in un corpo con cui è in costante contrappunto. È una archeologia della psiche quella che si propone, certamente in debito con la clinica della psicologia ma ancor di più in volo ad ali spiegate verso le aperture di un orizzonte che cela lati insospettati di noi.
La rubrica si svilupperà in una serie di articoli redatti dagli studenti e dalle studentesse, originati dalla visione di cinque diversi spettacoli della stagione Sp*rt! di Scenario Pubblico. I loro sguardi, posizionati in prossimità di discipline come psicologia, pedagogia, filosofia, andranno a penetrare gli spettacoli, i processi creativi, gli incontri con gli artisti durante le open door per riflettere e rintracciare tematiche altre.
«I sogni molto frequentemente esprimono ricordi e conoscenze che il soggetto da sveglio è ignaro di possedere»;
scriveva Freud e la danza, un po’ come il sogno, ha la capacità di far riemergere, sollecitare e rilevare sentimenti, desideri, paure personali e, soprattutto, riflessioni, dubbi, contraddizioni collettive. Tutti argomenti che potranno essere approfonditi e che potremo leggere qui, per cinque mercoledì tra novembre e gennaio.
L’iniziativa è promossa dal prof. Emanuele Coco e Roberto Zappalà con il contributo di Maurizio Leonardi e la supervisione dei testi di Sofia Bordieri.
A mercoledì con il primo testo su Sport di Salvo Lombardo | Chiasma.
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ross-nekochan · 2 years
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Non sono razzista, ma...
Non nasciamo razzisti, ma cresciamo razzisti. Questa è una realtà ineccepibile. Chi crede di non essere razzista è un illuso.
Io so da sempre di essere razzista, ma da un po' di tempo a questa parte, lo direi pure ad alta voce. Razzista mi ci hanno fatto diventare.
Chi? Quelli per cui ho buttato circa 8 anni della mia vita: i giapponesi.
Questi, grandemente elogiati per la loro gentilezza, pacatezza, ordine ed educazione, dopo 2 anni e 2 mesi ancora non hanno eliminato il completo ban agli stranieri. È vero, dopo quasi 2 anni, gli studenti e gli studiosi sono potuti entrare, sebbene spesso a suon di rotture di coglioni, ma i motivi saranno palesati dopo.
In questi anni di pandemia, famiglie internazionali sono rimaste divise senza sapere quando sarebbe stato loro permesso di tornare a casa propria, perché senza passaporto giapponese (che, aggiungo, non permette la doppia cittadinanza manco per sbaglio) non si cantavano messe e il solo visto matrimoniale non era certo un documento sufficiente per permettere ad un possibile untore straniero di mettere piede nella sacra terra pura del sol levante.
Di contro, i possessori di passaporto giapponese potevano andare a studiare, a festeggiare, a scopare in tutto il mondo in piena libertà.
Poi, oh! Una nuova variante del covid! Aiuto! Come è potuto mai accadere una cosa del genere se abbiamo chiuso i nostri confini al mondo esterno? Non possono essere i giapponesi che, andando in giro per mezzo mondo, hanno portato nella loro patria nuove varianti, è impossibile! Non ci resta che continuare a mantenere il ban agli stranieri, non abbiamo altra scelta!!!
Così, fino a oggi, 2022: mentre il 90% del mondo si sta gradualmente dimenticando del covid e facendo ripartire l'economia turistica, il Grande, Potente, Unico Giappone ha concesso, con grande magnanimità, l'accesso ai turisti solo se in gruppi di minimo 10 persone e obbligatoriamente accompagnati da tour operator giapponesi. Perché non si può permettere a degli stranieri di poter girare tranquillamente il paese con i rischi che si corrono, eh no. Nel frattempo, ringraziamo per l'ispirazione, una tra le più atroci dittature ancora esistenti e nostra vicina di casa, o cara Corea del Nord, perché noi democratici e globalizzati lo siamo per mantenere lo status di stato membro del G8, mica per altro.
Loro si credono un grande popolo millenario dalla cultura vastissima, dal gene immodificabile e dalla stirpe pura eterna. Salvo poi scoprire che la loro millenaria tradizione si ferma massimo al 1868, quando, toh!, manco a farlo apposta, furono costretti dagli americani ad aprire le porte di casa al mondo dopo più di 200 anni di chiusura totale (ebbene sì, è un vizio - questa sì che è la loro più forte tradizione!).
Senza il caro Occidente che tanto ripudiate, non siete NIENTE e non sareste stato NIENTE, se non un popolo più arretrato dei popoli africani odierni, che sarebbe andato avanti ancora a spade e spadine. Vi abbiamo insegnato TUTTO: la polvere da sparo, il motore, la medicina... TUTTO.
E voi, pezzi di merda furbi come la volpe e avidi come sanguisughe, avete pure inviato le vostre menti eccellenti nello splendente occidente col compito di assorbire la conoscenza e portarla in patria, perché lo sapevate che eravate messi come la merda.
Nel tempo, fior fiori di brillanti menti occidentali si sono appassionati a voi e vi hanno studiato con una celerità di cui manco voi eravate muniti. Vi abbiamo fatto scoprire voi stessi e vi abbiamo smascherato perché tutte le vostre tradizioni, tutte le vostre "vie" (del te, dei fiori, delle arti marziali e del cazzo) non solo erano cose nate l'altroieri, ma erano pure fake perché le avevate rubate o dalla Cina o dal Portogallo o dall'Olanda. Il ramen è cinese, il sushi pure.
Dicevo, fior fiore di menti brillanti si sono interessate a voi e vi hanno aiutato a studiarvi... e voi che fate? BAN PERCHÉ GAIJIN È IL MALE, L'UNTORE DELLA MALATTIA FAMELICA CHE CI HA PORTATI ALLA ROVINA.
Dopo 1 anno di mobilità come studente perso e dopo un altro anno perso pure per entrare come turista, sapete che c'è di nuovo?
Andatevene a fanculo voi e la vostra gentilezza senza alcun senso. Ficcatevela nel culo gentilezza, educazione e (fintissimo) rispetto per il prossimo. Spero arriviate presto ad estinguervi dalla faccia della terra perché, razza pura per razza pura, non avete manco abbastanza sperma per riprodurvi e spero vivamente che nessuno ve lo presti, perché siete una razza di razzisti ingrati che non si meritano la sopravvivenza.
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kneedeepincynade · 1 year
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They failed in 1989,they failed in 2020, and they will always fail,China can not be broken
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
⚠️ 拨乱反正 - ELIMINARE IL CHAOS, TORNARE ALLA NORMALITÀ ⚠️
🚩 Il 09/06 del 1989, quando il tentativo di rivoluzione colorata e golpe anti-CPC era ormai fallito, il Compagno Deng Xiaoping - Presidente della Commissione Militare Centrale, tenne un discorso a Pechino, che quasi nessuno conosce 🤔
💬 "Vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze ai Compagni dell'Esercito Popolare di Liberazione, alla Polizia Armata del Popolo e alla Polizia che sono morti nella Lotta, e la mia sincera solidarietà ai Compagni che sono stati feriti" 💕
💬 "[...] Questa tempesta doveva accadere, prima o poi. Come determinato dal Clima Internazionale [la caduta forzata del Socialismo in Europa] e Domestico [ONG come il NED insediatesi in Cina grazie all'aiuto di traditori come Zhao Ziyang], doveva accadere" 😭
💬 "Tutto ciò si è rivelato a nostro favore, poiché abbiamo ancora un folto gruppo di veterani che hanno sperimentato molte tempeste e hanno una profonda comprensione degli eventi. Sono dalla parte dell'intraprendere un'azione risoluta per contrastare i tumulti" ⭐️
💬 "[...] Era inevitabile che il tumulto si trasformasse in una ribellione contro-rivoluzionaria. Abbiamo ancora un gruppo di Compagni anziani, abbiamo un gruppo di quadri che hanno preso parte alla Rivoluzione, ecco perché è stato relativamente semplice per noi gestire la questione" ⭐️
💬 "La principale difficoltà nella gestione della questione risiedeva nel fatto che non avevamo mai vissuto una situazione del genere, in cui una piccola minoranza di pessime persone si mescolava a tanti giovani studenti e curiosi. Ciò che abbiamo affrontato non era solo gente comune che era stat fuorviata, ma anche una cricca ribelle. [...] Volevano rovesciare il nostro Stato e il nostro Partito" ⚔️
💬 "Avevano due slogan principali: «Rovesciare il Partito Comunista» e «Rovesciare il Sistema Socialista», il loro obiettivo era stabilire una repubblica borghese interamente dipendente dall'Occidente" 😡
💬 "In una parola, questa era una PROVA, e l'abbiamo superata. Di fronte al pericolo, i Compagni non hanno dimenticato il Popolo, gli insegnamenti del Partito e gli interessi della Cina" 💕
💬 "Nelle riforme politiche possiamo affermare un punto: dobbiamo insistere per attuare il Sistema del Congresso Nazionale del Popolo e non il Sistema Americano. [...] Gli USA ci rimproverano per aver soppresso gli studenti. Ma quando hanno gestito i disordini studenteschi nel loro Paese, non hanno inviato Polizia e truppe, non hanno arrestato persone e versato il sangue? Loro stavano sopprimendo gli studenti e il Popolo, noi stavamo reprimendo la ribellione contro-rivoluzionaria. Quali qualifiche hanno per criticarci?" ⭐️
💬 "Dobbiamo riassumere coscienziosamente le nostre esperienze, perseverare in ciò che è giusto, correggere ciò che è sbagliato, fare di più dove siamo rimasti indietro, riassumere le esperienze del presente e guardare al futuro" 💕
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⚠️ 拨乱反正 - ELIMINATE THE CHAOS, RETURN TO NORMALITY ⚠️
🚩 On 09/06, 1989, when the attempted color revolution and anti-CPC coup had failed, Comrade Deng Xiaoping , Chairman of the Central Military Commission, gave a speech in Beijing, which hardly anyone knows about 🤔
💬 "I would like to express my deepest condolences to the Comrades of the People's Liberation Army, the People's Armed Police and the Police who died in the Struggle, and my sincere sympathy to the Comrades who were injured" 💕
💬 "[...] This storm had to happen, sooner or later. As determined by the International Climate [the forced fall of Socialism in Europe] and Domestic [NGOs like NED settled in China with the help of traitors like Zhao Ziyang] , it had to happen" 😭
💬 "All of this has worked out in our favor as we still have a large group of veterans who have experienced many storms and have a deep understanding of the events. They are on the side of taking resolute action to counter the turmoil" ⭐️
💬 "[...] It was inevitable that the turmoil would turn into a counter-revolutionary rebellion. We still have a group of senior Comrades, we have a group of cadres who took part in the Revolution, that's why it was relatively easy for us to manage the question" ⭐️
💬 "The main difficulty in managing the issue lay in the fact that we had never experienced a situation like this, in which a small minority of bad people mixed with many young students and curious people. What we faced was not just ordinary people who were misguided stat, but also a rebel clique. [...] They wanted to overthrow our state and our party" ⚔️
💬 "They had two main slogans: «Overthrow the Communist Party» and «Overthrow the Socialist System», their goal was to establish a bourgeois republic entirely dependent on the West" 😡
💬 "In a word, this was a TEST, and we passed it. In the face of danger, the Comrades have not forgotten the People, the Party's teachings, and China's interests" 💕
💬 "In political reforms we can affirm one point: we must insist on implementing the National People's Congress System and not the American System. [...] The USA reproaches us for suppressing students. But when they handled the student unrest in the their country, didn't they send police and troops, didn't they arrest people and shed blood? They were suppressing the students and the People, we were suppressing the counter-revolutionary rebellion. What qualifications do they have to criticize us?" ⭐️
💬 "We must conscientiously summarize our experiences, persevere in what is right, correct what is wrong, do more where we have fallen behind, summarize the experiences of the present and look to the future" 💕
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mezzopieno-news · 1 year
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ASSORBENTI BIODEGRADABILI DALLE FOGLIE: AL VIA IN AFRICA
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Un team di studenti kenioti ha fondato un’azienda per produrre in Africa assorbenti biodegradabili dalle foglie di scarto degli alberi di banano.
I cinque studenti del terzo anno della St. Paul’s University di Limuru hanno battuto più di 10.000 altri studenti provenienti da tutto il mondo aggiudicandosi il prestigioso premio Hult Prize, uno dei più importanti a livello internazionale nel riconoscese le eccellenze nelle imprese sociali innovative che affrontano i problemi più urgenti del pianeta. Con la loro nuova impresa chiamata Eco-Bana, Lennox Omondi, Keylie Muthoni, Brian Ndung’u, Shiltone Dullah ed Emmanuel Tony, tutti di età compresa tra i 20 e i 23 anni, hanno messo a punto un assorbente completamente creato dalla fibra di banana, prodotto spesso scartato come rifiuto.
Omondi, l’amministratore delegato, ha affermato che il loro obiettivo principale è garantire che il maggior numero possibile di ragazze africane, ma non solo, possa permettersi gli assorbenti. Il loro prodotto cercherà di risolvere anche il problema storico dell’inquinamento causato dal cloruro di polivinile, la plastica utilizzata al 90% per realizzare la maggior parte degli assorbenti. “All’inizio ho pensato di realizzare assorbenti riutilizzabili ma poi ho sentito che sarebbe stato troppo umiliante per la dignità di una persona e anche l’acqua scarseggia in Kenya”, ha detto. “Poi mi è venuto in mente che gli assorbenti biodegradabili economici potrebbero risolvere due seri problemi: la povertà e l’inquinamento” dichiara. L’Unicef stima che circa il 65 per cento delle donne in Kenya e l’85 per cento in Tanzania non possano permettersi prodotti igienico sanitari.
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Fonte: Hult Prize
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b0ringasfuck · 1 year
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la violenza ai neuroni
Sbarbi e adulti fasci menano studenti fuori da un liceo a Finenze.
Un preside si schiera dalla parte degli studenti antifascisti.
Il ministro lancia una reprimenda al preside.
Qualcuno mostra uno striscione con Meloni e Valditara a testa in giù.
Un preside lancia una reprimenda nei confronti degli studenti antifascisti.
Valditara e una tal Simona Malpezzi del PD condannano la violenza.
Violenza? Violenza?
Quindi se ti dichiari fascio, elogi il DVCIE e dico magari ti capita anche che un gruppo di adulti meni degli studenti e qualcuno si lamenta... eh signora mia, la libertà di opinione.
Se appendi uno striscione: lacrime, contorsioni, spasmi, condanne ferme. Eh ma sgnora mia la violeeeenza.
Vittimini di merda.
E il PD? Simona Malpezzi? Ma SRLY? Laureata alla Cattolica con una tesi su Fanfani «per la potenza e il futuro della Nazione gli italiani devono essere razzialmente puri».
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palmiz · 2 years
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Merita la lettura:
REQUIEM PER UN ITALIANO, UN UOMO, UN IMPRENDITORE ILLUMINATO E SOCIALE.
Una Lectio Magistralis per gli “studenti” purché non siano stolti.
Questo signore si chiamava Leonardo Del Vecchio ed era tra i cittadini più ricchi d’Italia e tra i cinquanta al mondo.
Lo è stato adesso, decine di miliardi (non milioni) di euro di patrimonio personale, ma quando nacque a Milano non era così.
È partito praticamente da zero. Era figlio di un fruttivendolo proveniente dalla Puglia come la madre che ebbe la malaugurata idea di andare al Creatore prima che lui nascesse, lasciando la famiglia praticamente in povertà assoluta.
La madre, presa dalle necessità, prima gli da il nome del padre morto e poi lo affida al famoso orfanotrofio milanese Martinitt. Un rifugio per i poverissimi, gli ultimi...
Cresce negli stenti e dalla parte sbagliata della vita, però non si piange addosso, fa esperienza ed impara veloce.
A 15 anni viene assunto a Milano come garzone in una ditta di medaglie e coppe, ma lo notano subito e gli consigliano di studiare: la sera ovviamente perché doveva portare innanzitutto il pane a casa.
Lui lo fa con determinazione e ferrea volontà finché a 22 anni si trasferisce in Trentino, prima come operaio, poi come proprietario di una ditta di minuterie metalliche per occhiali.
Ma è solo l’anno successivo, nel 1958, nel piccolo centro di Agordo nel Veneto, che trova finalmente la sua “casa” definitiva.
Da lì è tutta un’ascesa verso la nascita della Luxottica e la creazione di un impero che conta 150.000 dipendenti in tutto il mondo.
Adesso la Società è proprietaria di marchi americani mitici come Ray-Ban, Oakley. Marchi italiani storici come Persol e titolare di tanti altri marchi prestigiosi in licenza (D&G, Prada, Bulgari, ecc...). Quella che era la sua Casa ovvero l’azienda è quotata allo Stock Exchange di New York oltre che a Piazza Affari a Milano.
Ma non aveva mai dimenticato da dove veniva, la miseria e la fatica per arrivare lassù in cima. E nei momenti difficili della vita lui si immedesimava negli ultimi, perché nessuno debba essere lasciato indietro, perché ognuno è importante, ognuno può avere le potenzialità per trasformarsi in una storia di successo celata, solo temporaneamente, dalle difficoltà del momento.
Lui lo sapeva…..
Ci era passato, aveva combattuto e vinto e ha sempre voluto dare una mano.
Già ha donato ben 10 milioni di euro e 6 respiratori all’ospedale della Fiera a Milano.
Non pago, aveva deciso di integrare la Cassa Integrazione Guadagni per tutti i suoi dipendenti in Italia (stiamo parlando di oltre 10.000 persone) in modo che nessuno abbia decurtazioni di stipendio nei momenti di crisi passati e di donare un bonus di €500 (netti, non lordi) per chi sta ancora lavorando in Italia.
Ma la cosa più straordinaria è che questo grandissimo esborso sarà ripianato con una decurtazione del 50% dello stipendio di tutti i dirigenti, compreso lui...
Perché nei momenti duri della vita sono i più fortunati che devono fermarsi, voltarsi indietro ed allungare un braccio, porgere una mano a chi ne ha più bisogno.
Un Imprenditore italiano “solidale e sociale” come amo definire, che guarda alla globalità della sua azienda, dove ognuno è importante, dal singolo operaio che lavora alla catena di montaggio, su, su... fino a salire al vertice della scala gerarchica, al CEO.
Perché non è detto che si debba fare impresa asservendola esclusivamente al Dio Profitto, ma è moralmente “cosa buona e giusta” modellarla anche alla meravigliosa Dea Giustizia Sociale. Perché non è detto che un “Martinitt” non possa diventare l’uomo più ricco d’Italia ed il 50mo al mondo, se messo nelle condizioni di diventarlo.
Un imprenditore ”etico” stile Olivetti, per intenderci...
Solo per farvi capire il personaggio... lui era sempre così...
Alle cene aziendali di Natale organizzava delle feste separate: una per gli operai degli stabilimenti di Serico ed Agordo e un’altra per i manager di Milano. Quelle destinate agli operai sono NETTAMENTE più fastose di quelle per i Manager.
Pensate che ha costruito appositamente il PalaLuxottica per contenerli tutti, le cene sono preparate da Chef prestigiosi e noti come Oldani e cantano personaggi come Robbie Williams...
Quelle di Milano sono “solo” organizzate allo spazio Armani in Via Manzoni in centro.
Lo si vedeva spesso al bar del paese con i vecchi amici di un tempo oppure a prendere un caffè negli stabilimenti con gli operai, i magazzinieri, gli autisti. Come se fosse uno di loro.
Perché lui era uno di loro, perché non aveva mai dimenticato le sue umili origini, e questo lo ha fatto un vero gigante; imprenditoriale, ma sopratutto umano...
Insomma, un italiano per il quale essere “Proud of Italy”...
Se alla ripartenza da questo incubo che è la globalizzazione selvaggia, la pandemia, la guerra in Europa, la siccità con tutto ciò che comporta grazie ai vari ritardi della classe politica nel vedere solo la poltrona ma non il futuro e gli interessi del popolo, perché senza il popolo è la socialità illuminata e i Media dovranno parlare più di questi italiani piuttosto che dei vari Tronisti, Uomini e Donne, calciatori, veline, la D’Urso, Grandi Fratelli, Pupe e secchioni vari, avremo perso una grande occasione tutti. Avremmo perso due volte: perché oltre ad aver perso tantissimo della nostra vita in questa crisi di identità sociale, avremmo perso anche la conseguente lezione....sempre che gli “studenti” non siano stolti altrimenti anche tre volte.
A. Pini
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jago980 · 2 years
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Se andate al cimitero di Cascina, provincia di Pisa, troverete la tomba di un uomo che non ha mai vissuto né a Cascina né in Toscana: si chiamava Gregory Summers, e per la giustizia degli Stati Uniti aveva fatto ammazzare i suoi genitori per fregarsi l’eredità. Prima di essere condannato a morte, aveva espresso un solo desiderio: essere sepolto in Toscana.
La storia inizia la notte dell’11 giugno 1990. Tre uomini fanno irruzione in una casa di Abilene, in Texas, e uccidono i tre abitanti, tra cui i coniugi Summers. Arrestati, durante l’interrogatorio uno di loro sostiene che ad avergli commissionato l’omicidio sia stato il figlio adottivo della coppia: Gregory Summers.
Partono le indagini, il processo e poi la condanna a morte. Molti fanno notare le lacune delle indagini (il nome di Gregory sarà fatto soltanto da uno dei malviventi); altri le poche prove a suo carico; lo stesso Gregory, fino alla morte, dichiarerà la propria innocenza e dal carcere scriverà a ogni angolo del mondo per chiedere aiuto e la revisione del processo.
Dall’altra parte dell’Oceano, un suo appello viene letto dalla preside della scuola media di Casciavola, Pisa. La donna racconta la vicenda ai suoi alunni, che si appassionano alla vicenda. Molti iniziano a scrivere a Summers in prigione.
Inizia una corrispondenza tra il carcere e la scuola Pisa, che va avanti per anni. Gli stessi studenti mandano avanti una petizione per la revisione del processo che raccoglie oltre 700 firme. Nonostante tutti gli appelli, però, il 25 ottobre 2006 a soli 48 anni, Gregory Summers viene ucciso per ordine dei giudici del Texas.
Prima di entrare nella camera della morte, però, ha lasciato scritto un desiderio: essere sepolto in Toscana. Perché era la regione da cui aveva ricevuto le lettere più dolci (quelle dei ragazzini di quella scuola media). E perché era stato il primo Stato al mondo ad aver abolito la pena di morte, il 30 novembre 1786.
Il suo desiderio è stato esaudito. Oggi Greg è seppellito nel cimitero di Cascina, provincia di Pisa. Oggi, come ogni 30 novembre, il Consiglio regionale della Toscana si ritroverà davanti alla sua tomba. Sotto, l’epitaffio recita così: «Dal braccio della morte all’abbraccio di Cascina».
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