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#evitare gli errori
lospalatoredinuvole · 2 years
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Diamo troppo peso agli errori.
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volumesilenzioso · 9 months
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ieri ho messo un paio di jeans skinny per la prima volta dopo diverso tempo. nell’ultimo mese ho perso 4 kg partendo già da un sottopeso grave e ieri, per la prima volta, quando mi sono vista allo specchio con quei jeans ho pensato “faccio impressione”, tanto che per un attimo ho pensato di mettere una delle mie solite tute larghe per nascondermi. ieri, quando mi sono guardata allo specchio, ho capito di aver toccato di nuovo il fondo, ma questa volta non so neanche come abbia fatto ad arrivare così in basso. poi sono andata dalla nutrizionista, mi ha fatto l’esame per calcolare la massa grassa, la massa magra ecc e mi ha mostrato quanto il mio corpo stia soffrendo per come lo sto trattando da diversi anni. ieri ho pensato che vorrei poter tornare indietro nel tempo, così da poter tornare al 2018 ed evitare di ripetere gli stessi errori che ho commesso negli anni successivi. ora si sono mischiate troppe cose e non so come affrontarle tutte, quindi la mia testa mi porta a pensare che forse sarebbe più semplice morire, così da evitare tutto questo processo che sarà sicuramente pieno di alti e bassi solo per poi vivere una vita normale che sarà comunque una merda. depressione, ansia generalizzata, anoressia nervosa e disturbo borderline di personalità: questo è tutto quello che vedo quando mi guardo allo specchio, praticamente mi identifico nelle mie malattie, non vedo le qualità che altre persone vedono in me, vedo solo tutte queste cose che da tempo mi mettono i bastoni fra le ruote. ieri ho deciso che voglio provarci, voglio provare a stare bene. con la psichiatra non è andata benissimo, probabilmente mi troverò male anche con lo psicologo, ma devo stringere i denti e andare avanti, questa volta non devo mollare, non posso sempre darla vinta alla parte irrazionale della mia testa, perché quella è la parte di me che vorrebbe soltanto vedermi morta. devo cercare di fidarmi e affidarmi, sarà difficile, ma sento di doverci provare davvero
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crazy-so-na-sega · 4 months
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"Tutto il mondo moderno si è diviso in conservatori e progressisti. L'attività dei progressisti è quella di continuare a fare errori. L'attività dei conservatori è quella di evitare che gli errori siano corretti".
-Gilbert Keith Chesterton
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fridagentileschi · 2 years
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Bella risposta ai gretini
Alla cassa di un supermercato una signora anziana sceglie un sacchetto di plastica per metterci i suoi acquisti.
La cassiera le rimprovera di non adeguarsi all’ecologia e gli dice:
“La tua generazione non comprende semplicemente il movimento ecologico. Noi giovani stiamo pagando per la vecchia generazione che ha sprecato tutte le risorse! “
La vecchietta si scusa con la cassiera e spiega:
“Mi dispiace, non c’era nessun movimento ecologista al mio tempo.”
Mentre lei lascia la cassa, affranta, la cassiera aggiunge:
” Sono persone come voi che hanno rovinato tutte le risorse a nostre spese. E ‘ vero, non si faceva assolutamente caso alla protezione dell’ambiente nel tuo tempo.”
Allora, un pò arrabbiata, la vecchia signora fa osservare che all’epoca restituivamo le bottiglie di vetro registrate al negozio. Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate. La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco. Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali.
Ma noi non conoscevamo il movimento ecologista.
E poi aggiunge:
“Ai miei tempi salivamo le scale a piedi: non avevamo le scale mobili e pochi ascensori.
Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all’angolo.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.
Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda.
Avevamo una sveglia che caricavamo la sera.
In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva di tutti questi aggeggi elettrici specializzati per preparare tutto senza sforzi e che mangiano tutti i watt che Enel produce.
Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dalla ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica.
Non avevamo i tosaerba a benzina o trattori: si usava l’olio di gomito per falciare il prato.
Lavoravamo fisicamente; non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l’elettricità.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Bevevamo l’acqua alla fontana quando avevamo sete.
Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare.
Si riempivano le penne in una bottiglia d’inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta.
Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ambientalista.
Le persone prendevano il bus, la metro, il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24. Bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all’altro, le matite, gomme temperamatite e altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni gettati a fine giugno, nuovi: matite e gomme con un nuovo slogan ad ogni occasione.
Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista!
C’era solo una presa di corrente per stanza, e non una serie multipresa per alimentare tutta la panoplia degli accessori elettrici indispensabili ai giovani di oggi.
Allora non farmi arrabbiare col tuo movimento ecologista!
Tutto quello che si lamenta, è di non aver avuto abbastanza presto la pillola, per evitare di generare la generazione di giovani idioti come voi, che si immagina di aver inventato tutto, a cominciare dal lavoro, che non sanno scrivere 10 linee senza fare 20 errori di ortografia, che non hanno mai aperto un libro oltre che dei fumetti, che non sanno chi ha scritto il bolero di Ravel…( che pensano sia un grande sarto), che non sanno dove passa il Danubio quando proponi loro la scelta tra Vienna o Atene, ecc.
Ma che credono comunque poter dare lezioni agli altri, dall’alto della loro ignoranza!
Fonte: blog decideilpopolo.it
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janniksnr · 3 months
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partita finita da venti minuti e sono già arrivati gli esperti da divano di tennis a spiegarci che jannik vince solo partite inutili, che lo slam glielo ha regalato medvedev, che è un rottame con problemi fisici boh ma tutto ok ?? capisco la delusione (io in primis lo sono ed è normale), ha fatto tanti errori che si potevano evitare ma insomma daniil era in super forma (sicuramente anche più riposato) e per come si era messo il secondo set già portarla al quinto mi è sembrato un miracolo. è andata così, resterà sicuramente il rammarico di un possibile epilogo diverso, ma è parte del gioco..poi ben venga le critiche costruttive ma le idiozie che sto leggendo servono a zero e sono disoneste nei confronti di un ragazzo che sta vivendo una stagione fantastica e sta riportando il tennis italiano ad altissimi livelli
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entropiceye · 1 year
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Ultimamente mi rendo conto di non riuscire ad esternare le mie emozioni. E' una cosa più forte di me. Mi filtro sempre un po', perché dentro la mia testa si sta facendo davvero tanto buio e quand'è così, ho paura di raccontarlo. Un po' perché temo che le persone mi lascino; un po' per evitare di ascoltare consigli non richiesti o giudizi e svalutazioni, un po' perché parlare di quelle cose, dare loro un corpo attraverso la voce ed esternarle... Le rende in un certo senso più reali e spaventose. Finché rimangono in testa be', puoi sempre cercare di metterle da parte (non sempre e sicuramente non senza un grosso sforzo mentale). Mi rendo conto di essere molto stanca e demotivata. Sono spesso triste, con le lacrime pronte a scorrermi giù dagli occhi. Dormo male, dilaniata dall'ansia di dover fare tante cose, che poi puntualmente rimando perché non riesco a concentrarmi come vorrei e dovrei. Mi sento in colpa per questo eppure non riesco a fare chissà quanto per evitare di ricadere sugli stessi errori. Mi sembra di cercare di esserci per tutti (in famiglia, al lavoro, con le amicizie), meno che per me. Mi sento in colpa perché sento che sto riversando tutta la mia negatività e il mio senso di solitudine sull'unica persona di cui mi importa davvero. Mi vede sempre triste e stressata e io non vorrei questo... Vorrei riuscire ad essere presente quando sono con lui, invece che con la testa sovraffollata. Ieri mi sono abbuffata di nuovo. Non avevo nemmeno fame, volevo solo smettere di pensare. Volevo farmi del male e quello era il modo meno drastico che mi veniva in mente. Penso al mio corpo che cambia e che mi piace sempre meno, penso all'inverno e al fatto che probabilmente molti vestiti non mi andranno più. Penso all'umiliazione inevitabile che sarà dover chiedere dei soldi ai miei genitori per comprare qualcosa che mi entri (al punto che magari finirò per indossare sempre gli stessi vestiti proprio per dover evitare di farlo). Penso di essere un fallimento. Dopo anni di sforzi, di soldi spesi in terapie sono ancora qua ad abbuffarmi di nascosto. Probabilmente se non facesse troppo caldo per le maniche lunghe avrei reagito diversamente e la cosa ancora più folle e disturbante, è che una vocina nella mia testa afferma che sarebbe stato sicuramente meglio, perché almeno così avrei evitato di ingozzarmi e ingrassare. Ah, mi sono sentita male ovviamente. Mi sono addormentata per cercare di sfuggire ai crampi, senza neppure mettere le lenzuola sul letto. Più tardi è rientrata la mia coinquilina e mi ha svegliata per parlare, è un momento difficile per lei. Io riuscivo solo a pensare al senso di vergogna che mi stava divorando. Ho cercato di essere una buona amica, l'ho ascoltata e rassicurata, ho persino atteso che si addormentasse, ma la mia testa è sempre altrove, sempre lì, su quel pensiero maledetto. Quando pensi al suicidio come fai a dirlo? L'ultima volta dirlo è servito solo a farmi guardare con sospetto, a essere controllata a vista, ingannata e per poco pure rinchiusa. Altre volte è servito solo a far realizzare a qualcuno che ero troppo piena di problemi e che perciò era meglio lasciarmi perdere. So che certi pensieri li avrò sempre di tanto in tanto. Ma ultimante sono persistenti e accompagnati da impulsività. Sento che sta andando male di nuovo e ho bisogno di aiuto.
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susieporta · 1 year
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La tendenza a non credere che una storia sia finita quando è finita è un problema che produce serie conseguenze, come tutte le volte in cui non accettiamo la realtà e ci rifugiamo in quello che preferiamo vedere per non soffrire.
La tendenza a credere a bugie che evidentemente sono bugie perché più volte hai avuto prove concrete di parole smentite dai fatti… è un altro problema gigantesco che ci porta a restare dentro situazioni che in modo palese sono intrise di infedeltà, tradimenti e inganni e a soffrire senza scadenza.
La tendenza a credere che sia possibile ricominciare, che lui tornerà prima o poi perché il vostro amore è unico e insostituibile e perché lui è l’unico per te, anche se ti tratta male, ti picchia, ti minaccia e ti manipola… è un altro grosso problema perché ti fa restare impantanata dentro una storia che ti racconti nella tua testa e che non ha nessun riscontro nella realtà.
La tendenza a credere che le persone possano cambiare secondo quello che ti desideri, che siano perfette, che siano sempre innocenti, anche da adulte, e dunque che i loro errori siano da considerare degli innocui scivoloni non intenzionali… è infine il più grosso dei problemi perché ci conduce a identificarci con il ruolo di madri compassionevoli e prodighe pronte a perdonare qualsiasi cosa e capaci di restare a qualsiasi costo, visto che consideriamo gli altri come bambini bisognosi del nostro amore onnipotente, come ci hanno insegnato nel tempo a fare nei secoli dei secoli.
Il problema di credere di essere la madre di chiunque è che interpreti qualsiasi separazione come un abbandono e ti convinci di non poter abbandonare nessuno, ci credi veramente che non te ne puoi andare, che non puoi evitare di restare e che sei destinata a quel legame perché siete fatti l’uno per l’altra.
Ecco.
Sta tutto qui il problema.
Credere che l’amore sia una sorta di predestinazione senza scelta.
Iniziamo a scegliere.
Con l’augurio di avere il coraggio di guardare la verità, che è sempre meno dolorosa delle bugie madornali che a volte ci raccontiamo per non lasciar andare qualcuno.
Ti aspetto nel percorso LE DEE DENTRO DI TE.
Un viaggio dedicato a chi vuole imparare a essere completa prima da sola e poi insieme.
👉🏻 https://manuelatoto.it/le-dee-dentro-di-te/
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curiositasmundi · 11 days
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[...]
Peggio di così non si poteva fare a livello di comunicazione. La notizia ha scatenato le opposizioni, con Matteo Renzi, il Movimento 5 stelle e il Pd alla carica per chiedere spiegazioni di questo nuovo maldestro passo falso di Meloni, che da agosto non trova pace: prima con le dichiarazioni che avallavano una fantomatica cospirazione delle toghe a carico della sorella Arianna e ora con i dieci giorni di passione intorno all’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
A guardare bene, gli errori comunicativi hanno avuto un crescendo di confusione paragonabile solo alla débâcle dell’ormai famigerata conferenza stampa a Cutro. Tutto è cominciato con la decisione di Meloni di metterci la faccia, intervenendo in difesa del suo ministro alla trasmissione di Paolo Del Debbio per poi essere smentita in diretta da Boccia.
Poi la scelta di tenere nel limbo Sangiuliano anche davanti all’evidenza, rifiutando le sue prime dimissioni ma costringendolo a sottoporsi all’imbarazzante intervista al Tg1. Infine, la dimostrazione tangibile che Meloni si sente costretta in un fortino assediato, con l’allontanamento della polizia. Una sequela di errori, leggerezze e sottovalutazioni inaspettate da parte di una premier che, durante il Consiglio dei ministri di ripresa dei lavori, aveva parlato dell’importanza di comunicare «di più e meglio».
Archiviato il tentativo, fallito, di farsi consigliare da un giornalista esperto come Mario Sechi, la premier aveva deciso di riportare la gestione del dossier comunicazione “in famiglia” promuovendo nel ruolo di consigliere strategico l’amico e sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Ora, dopo questi giorni di fuoco, l’orientamento di Palazzo Chigi sarebbe quello di trovare un nuovo esperto esterno in grado di gestire la crisi. Fazzolari rimarrebbe al suo posto di regista della comunicazione politica, il nuovo profilo dovrebbe invece evitare che altri “casi Boccia” esplodano.
Più facile a dirsi che a farsi, perché il profilo di alto livello che Meloni sta cercando è difficile da identificare. Tra i nomi collaterali al partito (che sono sempre la scelta preferita della premier) non spuntano persone all’altezza di un ruolo del genere, e, al di fuori, nessuno si è mostrato disposto a caricarsi di un compito tanto gravoso. Reso ancora più complicato dalla necessità di districarsi nella fitta rete costituita dal “cerchio magico” della premier, composto, oltre che da Fazzolari, dalla sorella Arianna, dalla segretaria Patrizia Scurti, dalla storica portavoce Giovanna Ianniello e da pochi altri fedelissimi.
Dopotutto è anche questo uno dei motivi che ha convinto Sechi, mai davvero entrato in sintonia con il cordone sanitario meloniano, a traslocare alla direzione di Libero. Un riflesso di questo “effetto respingente” di Meloni & co. lo si vede anche in altre posizioni strategiche.
L’ex cognato e ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida fatica a trovare un capo dell’ufficio stampa dopo l’addio di Paolo Signorelli, costretto a lasciare per le sue chat con il defunto Fabrizio “Diabolik” Piscitelli. E anche in altri ministeri, come quello della Giustizia, si è assistito a un avvicendamento.
A oggi, dunque, a Roma si registra un fuggi fuggi di comunicatori e spin doctor avvicinati informalmente dallo staff presidenziale. Proprio questa penuria di figure all’altezza è ormai un’emergenza per il governo, soprattutto per le caselle appannaggio di Fratelli d’Italia. Anche per questo Meloni sarebbe intenzionata a tenere ad interim le deleghe del dimissionario Raffaele Fitto, affidandole ai suoi sottosegretari, e per sostituire Sangiuliano ha scelto la soluzione lampo di Alessandro Giuli, tra i profili più stimati provenienti dalla destra e già “bollinato” come fedele.
La lista di nomi presentabili, senza imbarazzanti rapporti col passato legato alla Fiamma e con curriculum all’altezza, è praticamente finita. Il criterio di selezione basato sulla fedeltà, anche ideologica, sta mostrando tutti i suoi limiti.
Dopo due anni di governo e mentre si comincia a discutere una Finanziaria che si preannuncia molto complicata, la fotografia è quella di una premier ossessionata dal timore di complotti e asserragliata a palazzo Chigi, circondata dai suoi fedelissimi e preoccupata che i poliziotti della sicurezza origlino alla sua porta e spifferino ai nemici i suoi segreti.
In realtà – se spifferi ci saranno – rischiano di provenire proprio dalle leggerezze inaccettabili commesse dal suo ministro della Cultura. Che ha permesso a Maria Rosaria Boccia di tenere sotto scacco la premier e, secondo alcune sue allusioni, anche le persone a lei più vicine.
Via
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a-differentmind · 4 months
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Ho sempre pensato che uno dei punti più belli delle relazioni fossero proprio i momenti di difficoltà perché mostrano l'imperfezione dell'essere umano e la capacità di creare un legame forte che permetta di superare il momento. Per la serie "io ti vengo incontro perché a me di te interessa".
Ho cercato di vedere gli errori come un motivo di crescita e sia chiaro di errori ne ho commessi tanti nel passato,ma tutto mi è servito per maturare e migliorare e anche se ho molta strada da fare sono grato per quei momenti.
Solo che nei rapporti e nelle relazioni di oggi sembra veramente che non si possano commettere errori e che al minimo problema tutto possa crollare.
Non c'è quella volontà di mettersi in gioco e molto probabilmente il tutto è dettato da una fragilità interiore figlia di traumi,abbandoni e ferite precedenti.
Però ho sempre pensato che la cosa più bella dei momenti di difficoltà fosse fare la pace,perché nei rapporti che ho avuto ho sempre cercato la pace,perché insieme all' amore è una delle cose più belle del nostro mondo.
Che poi è buffo:pretendiamo di risolvere i conflitti,le guerre nel mondo e non siamo capaci neanche di venirci incontro e fare la pace tra di noi.
Per questo mi è sempe dispiaciuto vedere tutte le persone allontanarsi da me,andare via..come se fossi sempre la persona da evitare quando molto spesso le cose potevano essere risolte con un confronto,con un dialogo o semplicemente con un abbraccio.
A volte basterebbe un abbraccio,un pianto,una chiaccherata per evitare un sacco di cose brutte,di paranoie,di ansie e di agitazioni.
Per questo cerco sempre di insistere sul concetto di semplicità,perché le cose semplici e piccole aiutano sempre.
Faccio sempre cosi forse perché nessuno lo ha mai fatto con me,ma è quello che in fondo ho sempre desiderato,qualcuno che ci tenesse davvero.
Per questo dico a chiunque sia arrivato fin qui a leggere che se avete qualcuno con cui avete discusso o se ce qualcuno di importante per voi,scrivetegli,dite loro che gli volete bene.
E se tu che stai leggendo non hai nessuno,te lo dico io che ti voglio bene.
Abbiate fiducia nelle persone se vi dimostrano di tenerci,non allontanatele.
Non cancellate tutto quello che c'è di buono,creare dei legami oggi è difficile e certe cose potrebbero non ripresentarsi più nella vita.
Lo dice una persona che per queste cose ci ha sofferto.
Dimostrare del bene nei momenti di difficoltà non è mai un male,dimostrare affetto non è mai un errore.
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Forse un giorno imparerò a perdonarmi per le cose che non ho capito per tempo, per le parole sbagliate, per le scelte non meditate abbastanza, per gli errori commessi e per il male fatto a me stessa e ad altri, anche senza volerlo.
Forse un giorno imparerò a perdonarmi per tutte le volte in cui non ho reagito, lasciando che gli altri mi privassero di un pezzo di me.
Forse un giorno accetterò che fa parte della vita inciampare ed andare a sbattere, proprio come mi è successo oggi, perché non tutto si può evitare, anche facendo attenzione. Alcune cose accadono e quello che fa la differenza è come accogliamo le difficoltà e come attraversiamo il dolore.
Forse un giorno proverò ad essere meno spietata con me stessa, a guardare al mio passato e ai miei sbagli con uno sguardo meno severo, imparerò forse a farmi una carezza da sola, tutte le volte in cui ne sento il bisogno ma non c'è nessuno accanto a me.
Forse un giorno diventerò saggia e quel giorno sarà quando avrò smesso di giudicarmi, di mettermi perennemente sul banco degli imputati, per vedere se - scavando- viene fuori la causa di tanta imperfezione.
Ma forse la causa la conosco già: un cuore che assomiglia ad un pozzo nero, un'anima irrequieta, un'instancabile ricerca di un equilibrio che appare perennemente precario. Quel desiderio di non stare mai ferma, che prima o poi stanca gli altri e sfianca me ma che non cambia mai.
Forse un giorno capirò che il cuore non va maltrattato ma consolato e che la vita è breve. Ogni giorno, anche il peggiore, è crescita. Ogni giorno, anche il peggiore, può avere un senso se abbiamo dato amore. E l'amore è l'essenza, anche quello non compreso, anche quello apparentemente sprecato, anche quello che non viene percepito. L'amore va, comunque, in circolo e un giorno mi permetterà di fare tutte queste cose.
Sicuramente non oggi, non in questa giornata qui. Ma prima o poi.
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Laura Messina
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princessofmistake · 6 months
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« Orrore! », esclamò Miss Bingley, « Non ho mai sentito discorso più odioso! Come lo castigheremo per le sue parole? »
« Niente di più facile, se ne avete proprio l'intenzione », disse Elizabeth. « C'è sempre un modo di tormentare qualcuno. Stuzzicatelo, prendetevi gioco di lui. Data la confidenza che c'è tra voi, non vi dovrebbe essere difficile. »
« No, parola d'onore, vi assicuro che non saprei da che parte incominciare. La nostra intimità non mi ha ancora insegnato tanto. Stuzzicare un carattere così fermo, una tale presenza di spirito! In questo ci vincerebbe sempre. Quanto a burlarci di lui, ci renderemmo ridicole a farlo senza un motivo. Non si può che ammirare Mr Darcy. »
« Non si può ridere di Mr Darcy? E' un raro privilegio; e spero sia veramente raro, perché sarei desolata di aver parecchie conoscenze di questo genere. Mi piace tanto poter ridere un po' degli amici! »
« Miss Bingley esagera, » disse Darcy. « Anche il più savio e il migliore degli uomini, perfino la più saggia e la migliore delle sue azioni, può esser messa in ridicolo da chi non abbia altro scopo al mondo che di fare dello spirito. »
« Esistono veramente simili persone, » rispose Elizabeth, « ma spero di non essere tra quelle. Credo di non farmi mai gioco delle cose serie e buone. Le stramberie e le sciocchezze, le stravaganze e le incoerenze mi divertono, lo riconosco, e, quando mi capita, ne rido volentieri. Ma penso che questi difetti non si possono proprio attribuire a voi. »
« Non tutti forse. Ad ogni modo ho sempre cercato di evitare quelle debolezze che espongono spesso al ridicolo anche le persone più serie. »
« Come la vanità e l'orgoglio? »
« Sì, la vanità è una debolezza vera e propria e come tale da evitarsi. E l'orgoglio...uno spirito che sia veramente superiore saprà controllare il proprio orgoglio. »
[...] « No, » disse Darcy, « non ho mai preteso tanto. Ho la mia parte di difetti, ma spero di non mancare di discernimento. Non garantisco del mio carattere. Credo per esempio di essere poco arrendevole, e comunque troppo poco per piacere alla gente. Non so dimenticare presto, come dovrei, gli errori e i vizi degli altri, né tanto meno le offese che mi vengono fatte. I miei sentimenti non mutano a ogni più lieve sollecitazione. Forse si potrebbe dire di me che serbo rancore. Una volta persa la mia stima, è persa per sempre. »
« Questo è davvero un difetto! » esclamò Elizabeth, « Un risentimento implacabile getta una vera ombra anche sopra il carattere più bello. Ma avete bene il vostro difetto. Non è tale da poterne ridere. Siete al riparo dai miei strali. »
« Credo che in ogni carattere ci sia una tendenza o un difetto particolare, una disposizione naturale che neppure l'educazione riesce a reprimere. »
« E il vostro difetto è una tendenza a vedere tutti in cattiva luce. »
« Il vostro », rispose Darcy con un sorriso, « quello di misconoscere tutti volontariamente. »
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mchiti · 6 months
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è da inizio campionato che dico che bisseck merita la titolarità ma mr 30 milioni deve giocare per forza perchè lo abbiamo pagato caro. Ora si capisce perchè il bayern lo ha svenduto senza problemi. colpa vostra che continuate ad incensarlo quando bisseck ieri è entrato e ha fatto benissimo, è entrato con le palle, il difensore delle grandi partite invece ha sgommato nelle mutande porco dio, ci ha costato la qualificazione, abbiate la dignità di ammetterlo
per prima cosa ti dovresti calmare e se non ti dispiace evitare di bestemmiarmi in faccia perché sono letteralmente in Ramadan e mi infastidisce sta roba. la dashboard la evito perché è giusto che sia io a farlo ma se devi venirmi in ask box così evita.
Detto questo ieri hanno perso tutti, stai facendo discorsi da falliti che vanno bene per i quattro disagiati odiatori seriali dell'inter, non mi interessa nulla di quello che stai dicendo. Pensavi di fare clean sheet a madrid? l'atletico non è l'ultimo degli stronzi. Ieri Pavard ha fatto un brutto errore mi pare di averlo scritto chiaramente in tutte le salse, perché bisseck alla fine non si stava facendo fottere malamente pure? se avessero fatto gol lì? adoro anche bisseck e non mi interessa andare a vedere gli errori singolarmente, è per dire che si perde insieme. Un centrocampo che non ha retto una palla, il rinvio di de vrij (brutta partita per un giocatore che comunque stimo) in occasione del pareggio non ha certamente facilitato niente a pavard sinceramente. dumfries, mkhi, calha, tutti malissimo. Partita persa anche per i gol mangiati, gli attaccanti non pervenuti in due partite, non si perde solo sul singolo gol subito. Pavard rimane un ottimo giocatore, ha anche salvato un altro gol fatto. Pazienza. Datti una calmata, vai a prendere aria fresca, non mi interessano questi toni
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lunamagicablu · 1 year
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Un po’ di follia, quel tanto che basta per godersi la vita, e un po’ di saggezza per evitare gli errori: questo basta. Osho ***************** A little madness, just enough to enjoy life, and a little wisdom to avoid mistakes: that's enough. Osho
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b0ringasfuck · 8 months
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nanorecensioni sci-fi: A rough draft (2018)
La cosa più terribile del film è il doppiaggio in inglese.
B movie russo abbozzato anticomunista e anticinese.
Un'idea interessante ben pubblicizzata nel titolo ma portata avanti a cazzo come un fantasy recitato ammerda.
Davvero un peccato perchè l'idea principale del film avrebbe meritato uno sviluppo e invece si perde tempo a contentini depressivo/eroici/amorosi che ricordano i cliche di molti filmz russi.
E quindi vi spoilero l'idea e vi risparmiate il film che è proprio raffazzonato.
Diversi universi paralleli in cui uno usa gli altri per fare "esperienza" e evitare gli errori.
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Da tutte le relazioni andate male, si impara a come trattare meglio il prossimo partner ed evitare di ripetere gli stessi errori avvenuti nella relazione precedente
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raffaeleitlodeo · 11 months
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Tre cose che ho letto e che rimettono un po' le cose di Gaza nel loro contesto. Si parla di scelte di politica estera, reazioni all'11 settembre, diplomazia vista non dal buco della serratura ma da chi la fa e del perché sono saltati gli accordi di Camp David del 2000 (Arafat, Barak, Clinton).
1. Su 972Mag un media ebraico di sinistra si pubblica uno scoop su un documento del ministero dell'Intelligence israeliano nel quale si valuta l'idea di espellere la popolazione da Gaza e mandarla verso il Sinai per poi immaginare una loro permanenza sulla penisola egiziana. Non è LA linea perseguita dal governo, è uno scenario tra gli altri, che è il lavoro dell'intelligence preparare, ma è un segnale di uno dei filoni di pensiero che guida le politiche del governo Netanyahu e dei suoi alleati nazionalisti di destra. https://www.972mag.com/intelligence-ministry-gaza.../
2. Sulla NYRB un lunghissimo e vecchio articolo (2001) da Robert Malley, inviato speciale di Clinton per il Medio Oriente, in cui si spiega come non sia vero che gli accordi del 2000 siano saltati per "colpa" di Arafat. Malley non dice che la colpa sia di Clinton o di Barak, ma di un complesso di cose, dubbi relativi all'atteggiamento con cui ciascun attore approcciava ai negoziati, all'ostinazione di Barak di volere tutto o niente contro quella di Arafat a volere dei passi intermedi già negoziati realizzati invece di aspettare il padre e le madre di tutti gli accordi. E a una serie di errori da parte di Clinton, natturalmente schierato con Israele per ragioni storiche e strategiche ma con grandi divergenze da Barak che non esplicitò, rendendo sospettoso Arafat. Ho semplificato tutto, questo è un articolo ricchissimo di particolari e analisi. Il succo: negoziare è complicato, i fattori che giocano sono molteplici, dalle personalità, al contesto politico interno, alle relazioni internazionali, al caso. https://www.nybooks.com/.../camp-david-the-tragedy-of.../
3. Questo dei tre è l'articolo più importante e ne tradurrò qualche frase. Si riferisce alla risposta degli USA al 9/11 è del 2002 e sembra scritto su Gaza. Dichiarare "guerra al terrore" ha significato creare una psicosi da guerra nella società USA, in guerra si vogliono vittorie semplici, battaglie che seguano il news cycle, cioé l'esatto opposto dell'operazione di intelligence, operazioni mirate e segrete (che rimangano tali o meno), individuazione di interlocutori per raccogliere informazioni, ecc. che serve se vuoi sconfiggere un gruppo informale e militante. "L'uso della forza non è più visto come l'ultima risorsa, da evitare se umanamente possibile, ma come la prima, e prima viene usata meglio è". Una guerra contro il terrorismo è anche una guerra diversa: per molti nel popolo i terroristi sono "combattenti per la libertà" e quindi reagire brutalmente invece che lavorare a conquistare i cuori e le menti è controproducente. Inciso su Gaza, oggi Israele sta facendo l'esatto contrario di quel che servirebbe per conquistare cuori e menti. In un articolo sul NYT Thomas Friedman parla della reazione di Manmohan Singh dopo gli attentati a Mumbai, qiando decise che invece di dare la caccia alle bande terroriste in Punjab o Paksitan lavorò in maniera molto diversa, impedendo così che l'attenzione si spostasse dalle bombe a Mumbai alle bombe indiane. Oggi siamo qui a parlare della strage nel campo di Jabalya, segno che in questo senso Israele ha sbagliato tutto.
In secondo luogo dichiarare guerra ai terroristi nel 2000 ha significatto dare ad al Qaeda uno statuis da combattente, da esercito, e non da banda di banditi. Un errore che ha elevato la guerra di al Qaeda a una guerra appunto e non ha un atto di terrore da parte di una banda di assassini fanatici religiosi. Quello status regalato dagli USA a bin Laden ha aiutato al Qaeda a diventare un punto di riferimento planetario. Infine, "Nell'intricato gioco di abilità tra i terroristi e le autorità, come hanno scoperto gli inglesi sia in Palestina che in Irlanda, i terroristi hanno già vinto una battaglia importante se riescono a provocare le autorità a usare la forza armata contro di loro. A quel punto si troveranno in una situazione vantaggiosa per tutti: o fuggiranno per combattere un altro giorno, o saranno sconfitti e celebrati come martiri". A Gaza è lo stesso, con in più le migliaia di civili che muoiono e che alimentano l'idea che a essere martire è il popolo palestinese e non i miliziani delle brigate al Qassam e i loro leader. https://www.foreignaffairs.com/.../whats-name-how-fight
Martino Mazzonis, Facebook
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