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Come nasce l'AI. Con Gabriele Gobbo e Michele Laurelli - 246
In questa puntata di FvgTech, Gabriele Gobbo discute con Michele Laurelli degli aspetti tecnici dell’intelligenza artificiale: come si crea, quali modelli esistono e come impatterà sul nostro futuro quotidiano. L’intelligenza artificiale è ormai sulla bocca di tutti. Ma come funziona davvero? In questa puntata del programma TV FvgTech, in onda sul digitale terrestre e sul satellite, Gabriele…
#AI agentica#architetture AI#FvgTech#Gabriele Gobbo#Intelligenza Artificiale#Michele Laurelli#modelli AI#privacy digitale#puntata video#transformer
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Start Cup Padova 2025 lancia il bando per startup innovative: focus su clima, inclusione e impresa femminile. Candidature aperte dal 12 maggio. Scopri di più su Alessandria today.
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Come Sfruttare l'AI per Potenziare il Tuo Business da Intrattenitore per...
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IL FILM STA CAMBIANDO
L'azione rivoluzionaria di Trump parte dalla revisione del "EPA’s Endangerment Finding". E' la normativa emessa nel 2009, sotto l'amministrazione Obama, che dichiara la CO2, il metano e l'ossido di azoto, come inquinanti che mettono a repentaglio la salute e il benessere pubblico. Questa determinazione, apparentemente innocua, ha scatenato una cascata di regolamenti restrittivi ai sensi del Clean Air Act, che hanno preso di mira tutto, dalle centrali elettriche alle emissioni dei veicoli. Ora, i fondamenti scientifici, legali e politici della conclusione sulla pericolosità dei gas serra non sono mai stati certi come sostengono i suoi difensori. Si basano in gran parte su modelli informatici che prevedevano un riscaldamento globale catastrofico. Tuttavia, questi modelli non sono mai riusciti ad allinearsi con le tendenze di temperatura osservate. Esagerando i rischi posti dai gas serra, l'EPA ha creato un clima di paura per giustificare regolamenti draconiani. Il Clean Air Act non è mai stato concepito per affrontare i problemi climatici globali. La legge per regolamentare l'anidride carbonica, un gas essenziale per la vita, è stata una manovra che ha concentrato il potere nelle mani di burocrati non eletti. Avviando questa revisione, il presidente Trump ha compiuto il primo passo verso lo smantellamento della logica fuorviante che ha alimentato innumerevoli politiche climatiche insensate. E' certamente un atto di coraggio che mette in discussione l'ortodossia e sfida privilegi radicati per mettere al primo posto l'interesse generale. C'è solo da sperare che una mossa così audace, sia di stimolo ad altri leader per correggere drasticamente la rotta nella politica ambientale globale.
Fortunato Nardelli
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Ciò che ho amato di lei

La trovai qualche anno fa, senza neppure cercarla. In panetteria. Come capita con tutte le cose veramente importanti delle nostre vite: scelgono loro dove trovarti e quando, perché semplicemente ti devono arrivare. Fu, la nostra, una storia qualsiasi. Tra due anime a caso su sette miliardi. In questo emisfero terrestre, nello stesso quartiere. Si sviluppò da subito una fortissima e magnetica attrazione, tra noi. Ne apprezzavo la discrezione e i sorrisi imbarazzati, sottintesi.

I modi controllati e assolutamente raffinati. Pian piano, l’aiutai a liberare in lei la sua versione più istintuale, soffocata e ingabbiata. Dai pregiudizi e dal bisogno di essere accettata dai suoi genitori, dai suoi modelli di vita. A Lucia ho insegnato che non deve nulla a nessuno, tranne che forse alla sua vera natura e ai suoi desideri. Che tutte le voglie sono lecite, sacrosante e vanno soddisfatte, a meno che non siano dannose per qualcuno.

E quindi giù domande:
-e allora l’amore? Se poi improvvisamente amo qualcun altro e poi tu soffri?
-fallo: lasciami. Capirò.
-ma che dici, scemo… e la lealtà, la coerenza, il rispetto…
-tutte cazzate messe su carta da chi non ha mai amato. L’amore è l’unica variabile caleidoscopica, imprevedibile e spietata nelle nostre vite. Nessuno che se ne sia mai lamentato, però…
-la gratitudine?

-certo: la gratitudine deve essere ovvia, ma non può trasformarsi in una invisibile ma pesante catena che ti condizioni nelle scelte, nei gusti; qualcosa che ti impedisca di vivere da donna libera, che ti faccia sentire vincolata a chi ti ha fatto del bene. Aiutare, fare del bene significano infatti semplicemente rendere libero qualcuno; nel corpo e nella mente. Solo questo. Altrimenti non è fare del bene: è mettere delle ipoteche sul cuore e sulla vita di quella persona. Pretendendo poi di riscuotere di continuo dei dividendi. Potremmo chiamarlo strozzinaggio dell’anima, direi. Ecco, si! Quindi, anche se si tratta di forzare la tua natura gentile, alla fine se proprio devi, per tagliare i legami tossici della mente sentiti pure libera di alzare il dito medio a chi ti ha ingabbiata nella sua rete di follia mentale. Credendo magari di farlo “per il tuo bene” e addirittura in buona fede.

Mi ascoltava e beveva le mie parole. “Un uomo è già mezzo innamorato di una donna che lo ascolti.” Certo: è proprio vero, giuro. E io quindi l’amavo ogni giorno di più. Crebbe anche sessualmente. Moltissimo. Sapeva fare cose che neanche una contorsionista innamorata... Lasciai il mio monolocale e mi trasferii da lei, nel suo appartamento più grande del mio, per vivere insieme. Iniziai a sentirmi sempre meno il maestro e ogni giorno di più l’allievo.

Era divenuta esperta nella stimolazione erotica: visiva e sensoriale in genere. Mi insegnava cose incredibili. Mi faceva godere da matti. Si dice che ogni uomo cerchi solo una donna bella e che voglia fare tanto sesso, fino a quando… non la trova! Comunque, posso dire che ci siamo amati senza barriere, limiti, pregiudizi o gelosie. Non volevo che lei.

Non cercavo che il suo corpo. Non amavo altre cose che non fossero il suo odore, le sue forme. Il suo seno poi era per me una vera fissazione. Lucia lo sapeva e ogni tanto, a tradimento e con la scusa di dover prendere qualcosa, mi sfiorava coi capezzoli turgidi il petto, il viso o la schiena. Questo dava regolarmente inizio a una mia incontenibile eccitazione. Non c’era pomeriggio in cui non finissimo a letto per amarci prima di cena. Anche quando avevamo avuto di che discutere. Anzi: quello dava più sapore all’amore.

Quella donna era un raro compendio di grazia, bellezza, forza e infine fiera, conscia sottomissione. La donna perfetta. Per me che sono pieno di difetti, fisse e debolezze atroci che mi mangiano da dentro. Durò fino a quando due anni fa per l’università non venne a vivere con noi Elena, sua sorella minore. Fui stoico: resistetti fino a che mi fu possibile. Ma quella ragazza era attraente nell'anima, oltre che nel corpo; mi prese il cuore da subito e pian piano me lo accartocciò.

Con un semplice sguardo mi passava da parte a parte. E lo sapeva, la piccola maliziosa. Mi fece a pezzi i ventricoli, dopo avermeli virtualmente leccati a lungo. Ogni tanto, se eravamo soli, si scopriva il seno, poi apriva la bocca e cacciava tutta la lingua fuori, nella posizione di ricevimento del seme per dieci secondi. E mi guardava fisso negli occhi. Oppure mi faceva vedere le sue grazie in trasparenza. Una dolce tortura. Restavo senza fiato e lei si divertiva. 'Ma io scherzavo', diceva. Per me lei invece costituiva un'inversione dei poli dell’asse terrestre.

Elena era fidanzata, al paesello. In città perciò si sentiva più libera. In breve, divenni segretamente cotto di lei. Be’, tra noi in ogni caso ci fu solo un bacio; languido e dolcissimo. Me lo diede lei a tradimento, in un pomeriggio in cui probabilmente sentiva un po’ più di trasporto verso di me. Io non riuscii a fare nulla per impedirlo. Non che l’avrei voluto, devo dire. Poi sorrise e come se avesse semplicemente bevuto un bicchier d’acqua se ne andò al cinema con gli amici. Io rimasi con un incendio nella mente e nell’anima. S’era prodotta una crepa, nel cemento armato che sino a quel momento mi univa a Lucia, la mia donna.

Cercavo di nasconderla. Maldestramente. Lei però se ne accorse immediatamente. Le confessai che amavo quella giovane Venere, che quella cerbiatta incosciente mi teneva in pugno senza forse neanche immaginare che uragano aveva scatenato in me. Un amore improbabile, disperato e impossibile. Destinato a squagliarsi, alla fine: te lo giuro! Ma lei niente.

Mi si negò da subito. Iniziò a darsi piacere da sola, per farmi morire di passione. Lo faceva piangendo, nel nostro letto. La sentivo, gemeva ma non mi consentiva neanche di toccarla. Per me era una vera tortura guardarla spogliarsi, averla vicina ogni sera più bella della precedente, calda e non poterla neppure sfiorare. Sentivo il suo odore trovare le mie narici e arrivare al centro esatto del mio desiderio.

Sentivo l’aroma meraviglioso della sua pelle di seta e dormendo spesso me la sognavo. Soffrimmo entrambi da cani. Il calvario durò solo sei giorni e poi tra me e la sorella infine Lucia non ebbe esitazioni: scelse quest’ultima. Mi buttò fuori senza tanti complimenti. Pur non avendo io fatto nulla di concreto. L’amore esce fuori dai tuoi pori.

Se ne accorgono tutti. Più è impossibile, scorretto e proibito, più ti cresce dentro. I limiti, le imposizioni e i divieti sono proprio ciò che lo fa lievitare maggiormente. Amare è il vero pane quotidiano degli esseri umani. A volte è un pane amaro ed è protetto da una spessa vetrina di convenzioni. O da un chiaro “non ti voglio più.” E allora sono guai.

RDA
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Ma quanto vi costa firmare
ciò che postate con il nome
del vero autore anziché
spacciarlo per vostro pensiero?
Paura di perdere like? Ci sono blog, (non un post o due) costruiti interamente con frasi di altri passate per vostre.
A voi, falsi scrittori e scrittrici svelo un segreto, un qualcosa che voi non immaginate nemmeno... La gente legge libri, si informa, va in internet, conosce scrittori (quelli veri)... Incredibile ma vero... E riuscite a far passare per fessi solo voi stessi e chi vi mette like, che non so come fa a non accorgersi di niente, che vi fa complimenti per il pensiero scritto... E voi ringraziate pure... Non ho parole...
Il massimo si raggiunge con chi posta foto al mare, in bikini, asserendo di essere lei... Ma è invece una modella che posa per la pubblicità di Intimissimi. La stessa cosa vale per i maschietti con pettorali strabilianti, che altro non sono che foto rubate a modelli di note case di intimo. Ai tempi di internet non potete proprio barare e fate una emerita figura di... Non dico di cosa...
Cari finti scrittori, finte scrittrici e finte modelle e modelli sappiate che non tutte le persone abboccano. Buona continuazione nel mare di ipocrisia in cui state nuotando... E cercate di non affogare...
@occhietti
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For your eyes only ?
Eyewear from A to Z
Alessandra Albarello, Francesca Joppolo
Logos, Modena 2007, 208 pagine, 21,5x25cm, ISBN 978-88-7940-747-2
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Vetri curvi e colorati per vedere al di là dei propri limiti fisiologici. Oggi l’uso degli occhiali è molto diffuso: lenti correttive sono prescritte già in tenera età per correggere difetti visivi di varia natura. Gli occhiali da sole, senza particolari curvature, sono destinati a proteggere gli occhi dai raggi del sole o dalla polvere. Gli occhiali, da strumento per la vista, sono diventati con il passare del tempo anche un oggetto di moda.
Se l’ingresso della moda nell’uso dell’occhiale risale a tre secoli fa, è però a partire dalla prima metà del 20° secolo che l’occhiale occupa un posto di sempre maggiore rilievo nell’uso comune. Grazie soprattutto ai mass media (prima il cinema, poi la televisione e i periodici illustrati) e ai personaggi famosi che indossano specifici modelli, l’uso di occhiali con determinate montature (non importa se per lenti da vista o da sole) è diventato ‘forma di mascheramento’ e simbolo di misteriosità, fascino, seduzione.
L’occhiale è oggi un accessorio moda, al pari di una borsa, di un paio di orecchini o di guanti e ‘fa tendenza’. Per questo, indovinare un particolare modello, in cui prevale il design sul materiale, da abbinare a una grande firma dell’abbigliamento significa ottenere guadagni elevatissimi in un mercato globale alla ricerca di simboli comuni.
16/01/25
#Occhiali#for your eyes only#Andy Warhol#Brigitte Bardot#Duke & Duchess Windsor#John Lennon#Mastroianni#Peggy Guggenheim#Fiorucci#Dior#Courrèges#designbooksmilano#fashionbooksmilano
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Il 2025 iniziato da poco ci vede con almeno tre grandi incognite davanti che elencherò in ordine sparso:
Salute. La pandemia di Covid-19 (che non è ancora finita btw) ci ha mostrato quanto sia fragile un sistema sanitario già provato da anni di tagli e privatizzazioni. L'avvento di una nuova pandemia potrebbe essere la crepa in grado di far crollare la diga formata da un SSN e professionisti già allo stremo. Tutto questo senza contare le nuove sfide date dall'aumento di patologie dovute al peggioramento dello stile di vita/alimentazione + inquinamento + comparsa di virus/batteri esotici e/o resistenti ai medicinali. Come italiani ed europei assistiamo in questi mesi a una ripetizione di quanto già visto 4 anni fa, non una strategia corale dell'Unione ma un approccio egoistico su come prevenire e prepararsi. Magra consolazione: i passi avanti fatti dalla ricerca in questi anni promettono potenziali soluzioni più rapide rispetto al passato, chi e come potrà accedere a tali soluzioni sarà purtroppo la vera discriminante.
Cambiamenti climatici. Con buona pace di quanti ancora negano l'evidenza (a tal proposito si consiglia la lettura di "Ha sempre fatto caldo" di Giulio Betti) ci attendono anni di incertezza con eventi estremi e conseguenze sulla salute, sull'agricoltura e allevamento e sull'economia. Senza scomodare quanto accaduto in Romagna con quattro eventi alluvionali in meno di due anni o quanto sta avvenendo in California (il rogo di Los Angeles purtroppo sembra ben lontano dall'essere contenuto) e in altri stati USA dove attualmente scarseggiano uova (H5N1) e avocado (siccità e incendi), basta guardare i dati che certificano come il 2024 sia stato l'anno più caldo di sempre nonostante gli effetti della Niňa e l'aumento ESPONENZIALE della temperatura dei mari per sapere che siamo arrivati in una parte inesplorata e pericolosa della nostra esistenza come esseri umani. Se prima si ragionava su misure da intraprendere entro la fine del secolo (2100) attualmente sempre più climatologi sostengono che il sistema sia fuori controllo adesso: paradossalmente parte dell'inquinamento aiutava a mitigare il riscaldamento solare aumentando la formazione di nuvole e limitando l'irraggiamento solare, con le misure anti inquinamento degli ultimi decenni questa mitigazione è venuta meno. Molti si preoccupano dell'innalzamento del livello del mare o di una possibile fine della corrente del golfo con successivo crollo delle temperature in Europa. Queste cose molto probabilmente accadranno entrambe ma occorreranno decenni se non secoli per vederne pienamente gli effetti. Nel breve periodo quello che dovrebbe più preoccuparci e che invece è fuori dal discorso pubblico sono le condizioni estreme che porteranno a rendere difficile se non impossibile la vita in alcune parti del pianeta con conseguenti migrazioni e conflitti. E anche se è vero che siamo una specie in grado di adattarsi a molte condizioni (non tutti e non subito) tuttavia ciò che abbiamo perso di vista e che potrebbe portare alla nostra fine come società e come specie è altro: il collasso degli ecosistemi di cui facciano parte e attraverso i quali otteniamo il nostro sostentamento. In questo vorrei essere chiaro: non c'è al momento soluzione scientifica in grado di invertire il trend, i modelli più pessimistici parlano di +10 gradi centigradi entro le fine del secolo. Un pianeta inabitabile per la flora e la fauna attuali e quindi per noi. Anche ipotizzando supervulcani che erutta o quantità enormi di polveri in stratosfera, la via è tracciata. Così come una pentola non si raffredda immediatamente se si spegne la fiamma sotto di essa, così per inerzia il clima non smetterà di scaldarsi dovessimo all'improvviso terminare le nostre emissioni di gas attraverso combustibili fossili/incendi/allevamenti intensivi/scioglimento del permafrost. Ci abbiamo messo millenni per giungere a un certo grado di evoluzione per poi fotterci il futuro con le nostre mani in un secolo, bravi noi.
3) Questo punto è strettamente legato ai due precedenti. A livello geopolitico e politico assistiamo alla fine di quanto venuto fuori da due conflitti mondiali. Le istituzioni e le norme di cooperazione internazionali sono messe in discussione se non bellamente ignorate senza conseguenze da attori maggiori (USA, Russia, Cina) e minori (Israele, Sudan, Iran, Corea Nord, India etc.) in una nuova ottica che vede il conflitto e la prevaricazione come azioni viabili per gli interessi delle singole nazioni. Un futuro di guerra(e?) accarezzato e sostenuto da visioni politiche estreme sempre più correnti (o sarebbe meglio dire ricorrenti) in ogni Paese. È difficile trovare un senso in un mondo post ideologico a questa nuova spinta bellica se non in chiave di lotta per le risorse e la sopravvivenza nuovamente come nel punto 1 non del gruppo ma del singolo Stato così da potersi garantire degli anni finali più accettabili rispetto agli altri.
Se questa visione nel suo insieme può sembrare apocalittica, non bisogna lasciarsi distrarre dal fatto che non sia avvenuta per caso dall'oggi al domani, ma sia la conseguenza di decenni di scelte scellerate del gruppo e del singolo che hanno portato al declino che viviamo e vivremo.
Buon lunedì.
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Più o meno in questo periodo le colleghe iniziavano ad andare in panico da prova costume, si mettevano a fare le diete, si iscrivevano in palestra, invece a me piacevano proprio com'erano, più o meno grasse, più o meno difettose, ogni loro difetto generava in me una qualche parafilia. Il tempo che si perde a inseguire modelli che si risolvono in un niente. Poi quando in estate si vestivano leggere osservavo rincuorato ogni rotolino di grasso sopravvissuto ai trattamenti e tiravo un sospiro di sollievo (i corpi che si arrendono sono più sexy).
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mia madre vuole mettere una pompa di calore al piano superiore.
pacificissimo, al primo piano ha la stufa a pellet e il riscaldamento a gas lei lo usa solo quando io sono su natale e pasqua, lei dorme al freddo (sì, montagnina pura).
vorrebbe tenere quel piano fisso ai 16° in inverno che, onestamente, è una buona idea e con una pompa di calore lo farebbe abbastanza agevolmente.
peccato che mi abbia mandato il preventivo e qualcuno ha pensato bene che per un mono split + installazione + gestione pratica emea 4000 euro fosse un prezzo onesto.
in promo (l'originale era 6000 euro).
ho una mezza idea di andare su a gambizzarlo, perché se ieri non mi saltava un attimo il dubbio sul prezzo sparato e se non mi fossi fatta mandare il preventivo (che non è dettagliato per niente coi costi e i modelli installati) mia madre avrebbe speso 4000 euro per una roba che ne vale 1500/2000 al massimo (non scontata).
chissà quanta gente ha già truffato questo (il preventivo ha la sua faccia sul foglio e sì, è esattamente come ve la state immaginando).
#ladri e come individuarli#un solo preventivo da uno sconosciuto per una donna che una volta mi ha chiamata dicento “ho incontrato qualcuno che non conosco!!”#lei conosce pure i sassi da quelle parti#diocaro
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Sto ascoltando sempre più uomini che si lamentano della superficialità femminile e sempre più donne che si lagnano dell'inconcludenza maschile. Girano video in cui a cambiare sono soltanto le facce e quella specie di umorismo con cui infiocchettano la loro frustrazione, mentre i discorsi sono tutti uguali.
É un continuo accusarsi a vicenda, un continuo noi e loro, oltre al fatto che palesemente non sanno cosa fare.
Vorrei dire a queste persone che la sensazione di catastrofe relazionale non è solo una sensazione e che andrà peggiorando. Uomini e donne sono sempre più assuefatti da modelli culturali e personalità fallaci da non interessarsi nemmeno più del perché sono al mondo e che cosa dovrebbero fare insieme a un partner. A parte scop..re ovviamente, perché l'istinto animale resta sempre in pole position.
Chiunque ha capito l'andazzo si sta ormai dedicando ad altro e probabilmente a costruire o ricostruire se stesso ponendo focus molto diversi e superiori. Ha imparato a selezionare in base ai suoi valori e soprattutto non teme più di restare da solo.
Mentre gli altri continuano a incolpare l'altro.
Dunque che si fa? Non si tromba più?
Fino a quando ti fai questa domanda significa che sei saturo di pulsioni basiche, non hai capito cosa significa respirare per uno Scopo di Vita e peggio ancora non hai la volontà di trovare il tuo.
Le persone che vivono con queste problematiche sono energeticamente bloccate nel secondo Chakra (iperattività sessuale, scarsa autostima, inaffidabilità) e per certi aspetti stanno regredendo al primo.
Se fai parte di questo circuito e non te ne rendi conto non può aiutarti nessuno, per cui continuerai a lagnarti subendo tutte le conseguenze. Se te ne rendi conto e vuoi uscirne devi lavorare sulla tua determinazione, sulla volontà e sulla responsabilità, e usare l'energia sessuale verso la costruzione di un obiettivo funzionale e concreto.
Cioè correggere e cambiare tu, prima di screditare e obiettare sugli altri. Fino a quando li vedi e ti lasci trascinare nella lamentela fine a sè stessa, significa che ne fai parte.
#obiettivi#focus#crescita personale#volontà#discernimento#responsabilità#mondo marcio#chakra#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#schiavi#sessualità#rincoglioniti#consapevolezza#osservazione#relazioni#uomini#donne#gabbie#matrix#lagnarsi
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HAI ABBASTANZA TEMPO?

Gli antichi greci avevano due parole per "tempo":
Chronos,
che rappresenta la sequenza esatta e regolare di unità uguali. Un giorno ha 24 ore, ogni ora ha 60 minuti, ogni minuto ha 60 secondi. Chronos è il tempo che misuriamo.
Kairos,
che descrive invece il momento giusto, il favore dell'ora, o la sensazione di essere al posto giusto nel momento giusto. Kairos arriva e se ne va; non risponde agli uomini. Kairos non si lascia programmare, arriva per caso.
Chronos
è rappresentato come un vecchio con una clessidra e le ali di pipistrello sui piedi; è il corso inesorabile del tempo, che segna la grazia e la decadenza.
Kairos
è raffigurato come un giovane con le ali ai piedi, che corre, afferra e poi sparisce. Una lancetta dell'orologio non può afferrare Kairos; solo la mente lo può fare. Pensa al tuo giorno medio. Tutte le ore sono uguali? Offrono tutte le stesse opportunità? No, ovviamente no.
Alcune ore sono insignificanti, riempite da riunioni, pasti e lavori di routine. E poi ci sono quelle ore che contano davvero, e che accadono solo una volta: la nascita di un bambino, un esame, un bacio, una decisione importante, una vittoria, una conversazione profonda, un rigore.
Ogni essere umano è fatto di minuti, ore e giorni, ma solo alcuni hanno momenti che danno significato a una vita intera.
Gli autori dell'articolo sono Mikael Krogerus e Roman Tschäppeler.
Mikael Krogerus è un giornalista e scrittore svizzero-finlandese. È noto per il suo lavoro su argomenti che spaziano dalla psicologia alla sociologia e alla comunicazione. Insieme a Tschäppeler, ha scritto diversi libri su come migliorare il pensiero critico e prendere decisioni efficaci. Il loro libro più famoso, The Decision Book, è una guida pratica per aiutare le persone a comprendere e risolvere problemi complessi con l'uso di vari modelli mentali.
Roman Tschäppeler è un creativo e produttore svizzero. Ha collaborato con Krogerus su più progetti, combinando la sua esperienza in comunicazione visiva e creatività per rendere i loro libri accessibili e pratici. Oltre al suo lavoro di scrittore, Tschäppeler ha un background in arte e design, che contribuisce all'approccio visivo unico dei loro libri.
Insieme, Krogerus e Tschäppeler hanno creato una serie di libri noti per la loro capacità di sintetizzare concetti complessi in modo chiaro e accessibile, spesso usando grafici e diagrammi per facilitare la comprensione.
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Uno studio con il Dr. Fusco dimostra che un chatbot AI specializzato migliora la gestione dell’osteonecrosi da farmaci. Ricerca guidata dal DAIRI di Alessandria. Scopri di più su Alessandria today.
#AI per medici#Alessandria ospedale#Alessandria today#Antonio Maconi#chatbot medico#chatbot sanitario#chatbot specializzati#chirurgia maxillo-facciale#DAIRI Alessandria#database scientifico.#diagnosi supportata da AI#Dott. Vittorio Fusco#Fondazione Solidal#Google News#GPT-4#GuideGPT#innovazione in medicina#Intelligenza artificiale#intelligenza artificiale affidabile#italianewsmedia.com#Journal of Cranio-Maxillo-Facial Surgery#Lava#linee guida cliniche#medicina digitale#medicina personalizzata#medicina predittiva#Medicina traslazionale#modelli linguistici AI#MRONJ#Oncologia
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❓️A CHI GIOVA IL PROCESSO DI MOSTRIFICAZIONE DEL MASCHILE ? IL PATRIARCATO E' UNA FORMA DI CONTROLLO DI TUTTI, NON SOLO DELLE DONNE
Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne proponiamo di uscire dalla narrativa che degli uomini sembra saper solo restituire un'immagine mostruosa e pericolosa.
Come siamo arrivati a vedere degli uomini solo sotto questo aspetto? Perchè le uniche parole che si spendono per descrivere la psicologia maschile sono più o meno sempre le stesse?
Assistiamo quotidianamente a profezie che si avverano, laddove gli uomini sembrano non avere strumenti alternativi alla violenza per manifestare la propria fragilità. Ed in effetti è così. A fronte di un sistema nervoso che alla nascita è più immaturo e sensibile nei maschi rispetto alle femmine, tale per cui i bambini maschi avrebbero bisogno di maggior accudimento e vicinanza perchè oggettivamente più bisognosi e meno autonomi, abbiamo sviluppato una cultura educativa che li spinge precocemente ad essere indipendenti, a negare i propri bisogni di vicinanza ed evolutivi in genere.
A questo scopo i modelli maschili a tutti i livelli insegnano che per produrre l'illusione del maschio adeguato alle aspettative culturali occorra imparare a sopprimere e a non ascoltare le proprie emozioni, in particolare quelle della paura e della tristezza, antidoti naturali alla rabbia e all'ira che sono alla base degli agiti sia auto ( i suicidari sono in larga maggioranza di sesso maschile) che eterolesionisti ( non solo violenza sulle donne, ma condotte pericolose come la guida ad alta velocità).
In pratica è come se per avere l'illusione di saper guidare una macchina altamente sofisticata si dicesse ai conduttori di disattivare delle spie e regolarsi unicamente su un paio: la rabbia e il disgusto.
In questo video provo a dimostrare come tutta questa ignoranza sul funzionamento psicologico degli uomini sia delle donne che degli uomini stessi favorisca una dimensione immatura delle relazioni che porta necessariamente a poter controllare più facilmente gli uni e gli altri attraverso l'influenza esterna come i modelli culturali che gli uomini forti e sicuri sarebbero più attraenti.
A pensarci bene l'indicazione che viene data ai maschi fin dalla tenera età è "Non essere te stesso. Fa di te una copia del modello dominante".
Ed è proprio questa distanza sempre più siderale tra l'immaturità interiore e l'immagine esteriore, di negazione del bisogno dell'altro, che porta gli uomini a rifugiarsi nelle dipendenze in generale, non solo dalle donne, ma anche da sostanze o da lavoro: gli uomini anestetizzati sono burattini, soldatini, schiavi che non possono che muoversi in copioni copia e incolla, fortemente influenzabili e controllabili che non reggono all'impatto di una realtà, come quella intima, che chiede loro di esistere, di esserci.
La deriva di tutto questo si manifesta nella solitudine profonda in cui vive la maggior parte degli uomini: privati della capacità di condividere la propria interiorità, resi totalmente muti, privi di parole per dire cosa stanno vivendo e incapaci di chiedere aiuto, perchè non legittimati a farlo per non sprofondare in una vergogna che annichilisce, non resta loro che obbedire al mondo esterno e reagire ad esso come sistemi ipersemplificati stimolo-reazione, incapaci di portare una mediazione personale che verrebbe dal mondo interiore.
Anche questo è un lato del patriarcato di cui non si parla.
La lotta alla violenza passa anche dal creare una #cultura che aiuti e supporti i maschi a fare una ormai sempre più necessaria rivoluzione.
Servono nuovi Ulissi, pronti a scoprire le terre del mondo interiore maschile e donne in grado di affrontare il maschile immaturo e a tenervi testa, proprio come fece Penelope con i proci.
Il nostro contributo alla creazione di questa cultura proviamo a darlo, come abbiamo già fatto in passato in altre occasioni pubbliche, organizzando insieme al Comune di Mozzo la presentazione del libro di Alberto Penna "Uomini che piangono poco" (Ed. Garzanti) mercoledi 4 dicembre ore 20.30 presso la Sala Civica della Biblioteca di Mozzo.
L'evento è gratuito e a prenotazione obbligatoria. Il contrasto alla cultura della Violenza parte dalla creazione di premesse culturali diverse.
Contaminiamoci con nuove idee. Allarghiamo gli orizzonti di senso.
🤗ecco il link per iscrivervi all'evento:
https://www.eventbrite.it/e/maschi-che-piangono-poco-tickets-1082914248669?aff=oddtdtcreator
Centro Divenire Bergamo
#uominisidiventa
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USA e China si scannano per i modelli AI
L’Europa fa le regole senza averne mezzo

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Lina Poletti

Lina Poletti, scrittrice e letterata, pioniera della liberazione sessuale e omosessuale, si è battuta per il suffragio e per l’emancipazione femminile.
Si è schierata contro perbenismo e fascismo e agito, in prima persona, contro l’analfabetismo e ogni forma di sopraffazione e limitazione delle libertà.
Dantista, poeta e grecista di immensa cultura, ha attraversato quasi un secolo di storia con onestà intellettuale, originalità creativa e coerenza.
È stata una delle prime donne, in tutta Europa, a dichiarare apertamente di essere lesbica.
Nata a Ravenna il 27 agosto 1885, Cordula Poletti, era la penultima di quattro figlie di una famiglia di piccoli commercianti. Laureata in lettere all’Università di Bologna con Giovanni Pascoli nel 1907, con una tesi sulla poesia di Giosuè Carducci che viene ancora custodita nel Fondo Poletti della Biblioteca Classense di Ravenna.
Nonostante avesse sposato un uomo, Santi Muratori, suo amico d’infanzia con cui non ha mai vissuto, viene ricordata per le relazioni sentimentali che ebbe con Sibilla Aleramo e Eleonora Duse.
Nel 1908 ha partecipato al Congresso delle donne italiane in cui si chiedeva il suffragio, il riconoscimento della figura femminile nel diritto di famiglia e nei reati di violenza carnale. Vi erano presenti tutte le principali femministe italiane, tra cui la politica Anna Kuliscioff e Sibilla Aleramo, giovane scrittrice che, due anni prima, aveva pubblicato Una donna, romanzo che aveva fatto scalpore e scandalizzato, in cui raccontava l’abbandono del figlio e del matrimonio con il suo stupratore a cui era stata costretta dalla famiglia.
Tra le due era subito iniziato un intenso scambio epistolare e una grande passione.
In Lucida follia. Lettere d’amore a Lina, Sibilla Aleramo, l’ha definita, la fanciulla maschia, descrivendola come una giovane donna androgina, portatrice di comportamenti e caratteri svincolati dagli stereotipi sessuali, definibili come atteggiamenti culturali.
Insieme hanno partecipato ad attività suffragiste e filantropiche come quelle nelle scuole dell’Agro Romano e Pontino per portare l’istruzione nelle campagne dove abitavano popolazioni contadine analfabete, affette dalla malaria e costrette in condizioni di lavoro schiavistiche. Hanno anche prestato soccorso alle popolazioni terremotate di Calabria e Sicilia, nel dicembre 1908.
Nell’autunno 1910 la loro relazione si concluse definitivamente e Lina Poletti visse una storia intensa e conflittuale con la più grande diva del tempo, Eleonora Duse che, in quel periodo stava attraversando una crisi creativa. Tra viaggi e celebri frequentazioni, aveva scritto, per il suo grande ritorno teatrale, un’Arianna che non è mai andata in scena e che era stata motivo di forte contrasto alla fine della loro relazione che aveva portato uno strascico di beghe legali per la restituzione dei manoscritti.
Nel 1918 ha pubblicato Poemetto della guerra, un’opera epica, animosa, forgiata ai modelli plastici dannunziani, capace di rappresentare, in modo aulico e appassionato, la catastrofe della Grande Guerra.
Grande studiosa di Dante, si ricorda una sua lezione alla Biblioteca Classense di Ravenna, il 9 maggio 1920, in cui si era presentata in abiti maschili. In giacca e camicia bianca, una camelia bianca appuntata al petto, aveva letto e commentato l’ultimo canto della Divina Commedia con passione esegetica accompagnata a un misurato controllo stilistico.
Il suo grande amore è stata Eugenia Rasponi Murat, nobile intellettuale femminista, con cui ha vissuto per 40 anni, dal 1918 fino alla morte della contessa, avvenuta nel 1958. Insieme hanno viaggiato tanto, attraverso la Grecia e l’Europa, spingendosi fino in Oriente. Hanno vissuto a Roma frequentando circoli teosofici e filosofici che le resero invise al regime che aveva mandato più volte a casa loro le autorità preposte al controllo e alla censura. Militanti culturali antifasciste, avevano organizzato seminari guidati dal filosofo Jiddu Krishnamurti che, per primo, ha divulgato il buddismo in Italia.
Lina Poletti ha scritto diversi saggi dedicati a Dante, Pascoli e Carducci e si è sempre occupata, sia nelle opere sia nella sua vita privata, dell’emancipazione delle donne.
In anni più recenti, la sua figura è stata approfondita per la sua visione sulla libertà delle relazioni tra i sessi che l’hanno resa un’icona queer.
Il suo ultimo lavoro è stato un vasto progetto di antropologia culturale che indagava su origini e fini comuni dei popoli dell’area mediterranea di cui non ci resta nulla, come poco è stato tramandato delle sue opere.
Si è spenta il 12 dicembre 1971 a Sanremo.
Selby Wynn Schwartz, studiosa di Stanford in After Sappho, libro segnalato dal New Yorker e nella longlist del Booker, di lei ha scritto: Ci guidava come un faro verso un futuro in cui non sapevamo ancora come vivere.
Lina Poletti è stata una visionaria voluttuosa, una ribelle intellettuale che ha trasgredito alle regole chiedendo libertà, amando apertamente altre donne. Ha scritto un manifesto mentre i fascisti si preparavano alla marcia su Roma, nel 1921.
Non ha avuto remore a esporsi e vivere come desiderava, nonostante le privazioni sociali e culturali dei tempi e spianato la strada alle rivendicazioni dei diritti umani.
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