Tumgik
#se travestir
travesti-modanie · 1 year
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Faux seins garantit un confort optimal
Douceur et Souplesse :
Les faux sein en silicone sont fabriqués à partir de matériaux de haute qualité qui imitent la douceur et la souplesse des seins naturels. Cette texture agréable contre la peau garantit un confort optimal tout au long de la journée.
Légèreté :
L'un des avantages majeurs des faux seins en silicone est leur légèreté. Contrairement à d'autres options, ils ne créent pas de sensation de lourdeur ou de poids sur la poitrine. Vous pouvez les porter confortablement sans ressentir de fatigue ni de douleur.
Facilité de Port :
Les faux seins en silicone sont conçus pour être faciles à mettre en place et à retirer. Ils s'adaptent naturellement à votre corps et peuvent être portés avec différents types de vêtements sans aucun inconfort. De plus, leur conception ergonomique permet une mobilité totale.
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Adaptabilité à l'Anatomie :
Grâce à leur adaptabilité à l'anatomie individuelle, les faux seins en silicone procurent un confort sur mesure. Ils s'intègrent harmonieusement à votre corps, vous laissant libre de vaquer à vos activités quotidiennes sans aucune gêne.
Polyvalence d'Utilisation :
Que ce soit pour un usage quotidien, des occasions spéciales, ou même des performances artistiques, les faux seins et la fausse fesse en silicone s'adaptent à toutes les situations. Leur polyvalence permet de les porter confortablement en toute circonstance.
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Les faux seins en silicone sont bien plus que de simples accessoires pour se travestir. Ils offrent un confort ultime, permettant à ceux et celles qui les portent de se sentir bien dans leur peau tout au long de la journée. Leur douceur, légèreté, adaptabilité et soutien en font une option de choix pour ceux et celles qui recherchent une solution confortable pour obtenir l'apparence souhaitée. En optant pour les faux seins en silicone, vous pouvez non seulement améliorer votre apparence, mais aussi vivre votre vie en toute confiance, sachant que vous êtes à l'aise dans votre propre corps.
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falcemartello · 8 months
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+++Breaking against the current News+++
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Le forze israeliane hanno attaccato e ucciso 3 persone nell'ospedale Ibn Sina in Cisgiordania mentre erano travestite da civili e personale medico Hanno commesso molteplici crimini di guerra Protocollo Aggiuntivo I: Articolo 37 - travestire i soldati da civili Convenzioni di Ginevra I Articolo 12 - Danneggiare e mettere a rischio gli operatori sanitari - Uccidere i malati e i feriti negli ospedali
Se una cosa del genere l'avesse fatta un gruppo islamista cosa sarebbe successo? Cosa si sarebbe detto? Quale reazione avrebbe avuto il mondo occidentale?
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raisongardee · 8 months
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"Toute référence à l’ancien temps doit être éradiquée. Elle rappellerait aux gens que ce qui se passe est totalement illégitime. Il faut supprimer les repères traditionnels, interdire ou travestir les références culturelles, littéraires, artistiques, intellectuelles, les objets religieux, etc. Sous le bolchévisme régnait l’interdiction d’avoir une croix chez soi. Le régime totalitaire met en place cet homme nouveau, déraciné, et prêt pour un "nouveau départ" dans l’idéologie, une nouvelle naissance initiatique dans l’endoctrinement sectaire."
Ariane Bilheran, Psycho-pathologie du totalitarisme, 2023.
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abr · 1 year
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1. "Fact-checker" è il nuovo sinonimo per "servo di regime".
2. Globalisti, grande finanza e politici che guidano la narrazione dei media di regime, consapevoli che i cittadini hanno smesso di credere alle loro narrazioni e bugie, si sono inventati la "verifica dei fatti" per travestire la loro propaganda da "verifica indipendente".
3. Immancabilmente i "fact-checking" si concludono confermando la versione del regime, salvo quelle rare eccezioni che gli servono per dare una parvenza di "imparzialità", quando un fatto è talmente enorme ed evidente da non poterlo nascondere perché già dimostrato da altri.
4. Il "fact-checking" non può che concludersi confermando la versione di regime, visto che come "fonte indipendente" usano quella del regime stesso, di media di regime, giornalisti di regime, scienziati di regime, professori di regime, organizzazioni di regime, etc. di regime.
5. I "fact-checker" sono gli stessi narcisisti autoritari in ogni paese che affermano di avere poteri speciali per discernere la verità. Questo perché la caratteristica indispensabile per essere un "fact-checker" è essere un utile idiota con una cultura approssimativa.
6. (...) I "fact-checker" si dividono in due categorie: L'utile idiota puro e il fanatico globalista ideologizzato.
7. I "fact-checker" sono fermamente convinti di essere moralmente superiori. Di questa convizione se ne vantano spesso in pubblico, arrivando al punto di "provarlo" con "fact-checking" che fanno se stessi, confermando così che di essere degli utili idioti.
8. I "fact-checker" vivono in un eterno circolo vizioso. Primi del pensiero critico che mette in dubbio le "fonti ufficiali", cercano le "fonti indipendenti" su Google, che è quello che li finanzia e che le fonti indipendenti le censura, anche grazie ai loro "fact-checking".
9. Altre "fonti indipendenti" dei "fact-checker" sono gli altri "fact-checker". Sono a tutti gli effetti una loggia massonica in cui si proteggono l'un l'altro. Invece del grembiule massonico, amano esibire il logo di IFCN che li certifica, finanziata da Soros, Google e Facebook.
10. Uno dei segni di riconoscimento dei "fact-checker" è l'enorme coda di paglia che si incendia per autocombustione quando giurano l'indipendenza dalle organizzazioni di Soros, nonostante lavorino eslusivamente per aver ricevuto la "certificazione" di IFCN finanziata da Soros.
11. La coda di paglia gli si incendia quotidianamente quando giurano indignati minacciando querela, di non avere la responsabilità per la censura di Facebook, anche se gli forniscono i "fact-checking" che sanno che verrà utilizzato come scusa per censurare la libertà di pensiero.
12. I "fact-checker" sono i paladini della libertà di pensiero, purché il pensiero corrisponda al loro. Conoscono a memoria le regole dei social in cui si autorizzano a censurare chi vogliono, ma non hanno mai letto o capito l'Art. 21 della Costituzione sulla libertà di parola.
13. Il "fact-checker" è un animale sociale che ama i meeting onanistici con altri "fact-checker". (...)
14. Il "fact-checker" di razza ha una vera e propria adorazione per tutto ciò che rappresenta il potere costituito. Non c'è nulla di troppo sporco che il "fact-checker" non sia disposto a difendere con i propri "fact-checking".
15. Il "fact-checker" adora difendere qualsiasi potere costituito. (...)
16. (...) Il "fact-checker" non occorre corromperlo, perché è nella sua intima natura conformarsi al potere come Fantozzi al mega direttore.
17. "Il fact-checking ha assunto recentemente un ruolo importante nel pilotare le masse e le decisioni politiche. (...)
18. "Stranamente le loro decisioni convergono ineluttabilmente, con rarissime eccezioni, sempre con la visione del mainstream e del pensiero unico ovvero della politica mondiale fatta di governi fantoccio che eseguono semplicemente gli ordini ricevuti da altri."
19. "Proprio come i governi fantoccio citati, anche i fact-checker identicamente si comportano, conformandosi anche a costo di dover fare i salti mortali per spiegare l'inverosimile, fino a raggiungere vette di ridicolaggine assoluta che rasentano la vergogna." - Sir Lancillotto
20. Il primo "fact-checker" noto si chiamava Giuda Iscariota. Per trenta denari d'argento confermò che Gesù non era il Messia, usando come fonte indipendente i sommi sacerdoti. A quel tempo i "fact-checking" venivano ancora pagati bene.
21. Come Giuda anche il "fact-checker" contemporaneo ha la naturale propensione alla delazione. Crede che i Termini di Servizio dei social sia il Codice Penale, e si vanta di segnalare alle autorità tutti quelli "violano" quei reati immaginari che esistono solo nella sua testa.
22. I "fact-checker" sono gli stessi narcisisti autoritari in ogni paese. Il giornalismo è morto. I "fact-checker" sono i batteri che lo stanno portando alla decomposizione. —
Nota: Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
La guida definitiva al fact checking, via https://twitter.com/ChanceGardiner/status/1695828910955512173
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Ma première fois sur le Tumblr français (!) pour partager un texte que j'ai écrit en avril 2024 pour un concours de poésie. Il parle de mon expérience en tant que personne AFAB non-binaire transmasc, et je pense qu'il pourrait plaire / parler à pas mal de monde. J'en suis vraiment fier, et espère qu'il trouvera son public ici :)
texte en dessous de la séparation [ 2636 mots - CW dysphorie de genre, vocabulaire violent - français ]
Les asters et althéas entourent mes ecchymoses violettes de leurs pétales.
Je voudrais t’arracher la peau jusqu’à l’hypoderme, m’y engouffrer comme Patrocle dans cette armure pour m’y protéger du regard de l’étrangère dans le miroir.
Je voudrais te dérober tes os jusqu‘aux sésamoïdes, les accrocher à mes membres et mes envies pour y absorber l’énergie de ton corps en harmonie.
Le portrait remuant se dresse contre mon bouclier, en ennemi invaincu victorieux depuis tant d’années. Son regard s’accroche à mes contours, et je les sens brûler, carboniser cette chair enveloppée de rose poudré. Et je sens le poids de mes seins et le poids de mes sens et le poids de mes larmes dans l’indifférence de mon essence. Et je resserre la main, resserre le poing, rosse la rosière de naissance.
Mon reflet fracturé et moqueur continue de me sourire, dispersé à travers les éclats de verre renvoyant une vérité faussée dans les rayons de lumière. J’entends sa voix multipliée continuer de me murmurer que personne ne lae verra jamais. Que toujours on ne verra qu’elle.
Erreur d’association, âme et corps attachés par le mauvais cordon. Par celui qui fait mal, qui tire à tous les mouvements, qui crie au monde un mensonge sans aucune réparation.
Et elle me regarde souffrir, moi au cœur ni rose ni bleu, moi au cœur quelque part entre les deux. Et pourtant nulle part, nulle part ailleurs que dans cette armoire où mes larmes ont fait naître des cauchemars. Où mes espoirs ont fait éclore des ecchymoses, écosystèmes en prose des soirs où j’implore la sclérose de ce corps.
Je suis fatigué·e d’étudier et fatigué·e de chercher et fatigué·e d’expliquer. Fatigué·e de bander cette poitrine abhorrée qui reste pourtant toujours moins écachée que celle des hommes à mes côtés. Fatigué·e de marcher autour des autres qui entendent la télé m’insulter. Fatigué·e de voir ma sécurité menacée, qu’un sexe doit obligatoirement être genré, que pour un point médian on pourrait me tuer.
Comment être un garçon sans l’être complètement ? Peut-on altérer le “F” pour un espace blanc ?
Pourquoi devrais-je donc faire semblant ?
Iels m’incriminent de travestir mon cœur, d’intervertir les rôles par vecteur pour faire réagir, pour vivre à contre-courant des mœurs et arborer une originalité destinée à brandir une indocilité. Sachez que le seul déguisement que je porte est ma version passée, me collant en escorte dolente et non-désirée, faisant oublier que je ne suis pas “elle” et ne l’ai jamais été, plus aux alentours du “il” sans vraiment le toucher. Masculinité se maquille sans craindre de se repeindre du rose des filles et de s’oublier.
Mon âme est jaune, blanche, violette et noire, je vais ramasser les morceaux et devenir le miroir.
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mmepastel · 3 months
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Je n’avais jamais rien de lui, mais en entendant un conseil d’un libraire à un client (je tendais l’oreille), j’ai été tentée, et ma foi, je n’ai pas regretté.
En résumé, et je ne spoile rien puisque ce que je vais dire là est contenu dans les premières pages, un homme ordinaire a jeté un autre homme, un promoteur immobilier, à la mer et l’a laissé se noyer. Tout le reste de cet assez court roman sera son quasi monologue, face au juge, pour expliquer ce qui l’a conduit à ce geste meurtrier.
C’est un peu comme un polar à l’envers, les mobiles apparaissent après la révélation de l’identité du meurtrier. Et ces mobiles sont complexes, et variés ; ils relèvent de la moralité, mais aussi de ce sentiment d’enlisement des classes moyennes, déclassées de surcroît, dans ce coin de Bretagne dépeuplé, où les gens rêvent, comme dans la chanson de Souchon, « d’un mieux d’un rêve d’un cheval », ils essaient de sortir d’une forme de torpeur, et se laissent alors parfois embobiner par des promesses clinquantes. On perçoit aussi dans le discours du narrateur la difficulté d’un père, qui sent et sait ce qu’il montre à son fils de ses divers échecs, qui sent ce qu’il lui transmet malgré lui, cette conscience aiguë de ce message mortifère qu’il lui passe comme un poison, malgré lui donc, mais palpable tout de même et impossible à travestir (les enfants comprennent tout, surtout ce qu’il n’y a pas dans les mots).
Le climat de cette presqu’île bretonne, son paysage, semblent s’immiscer dans l’écriture de Tanguy Viel, et c’est assez éblouissant. Un rythme dans les phrases, une acuité dans le choix des mots, une profonde mélancolie un peu teintée de sarcasme. C’est sombre, mais terriblement juste, sans emphase. On est devant un tableau aux teintes grises, mais riche de nuances.
La maîtrise du style et la justesse des portraits, la logique sophistiquée mais implacable des événements font de ce roman, à mon sens, un petit bijou de polar social, quasi métaphysique.
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abridurif · 3 months
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Pour arriver à découvrir le plaisir possible de l’écriture, il a fallu que je sois à l’étranger. J’étais alors en Suède et dans l’obligation de parler soit le suédois que je connaissais fort mal, soit l’anglais que je pratiquais avec assez de peine. Ma mauvaise connaissance de ces langues m’a empêché pendant des semaines, des mois et même des années de dire réellement ce que je voulais. Je voyais les paroles que je voulais dire se travestir, se simplifier, devenir comme des petites marionnettes dérisoires devant moi au moment où je les prononçais. Dans cette impossibilité où je me suis trouvé d’utiliser mon propre langage, je me suis aperçu, d’abord que celui-ci avait une épaisseur, une consistance, qu’il n’était pas simplement comme l’air qu’on respire, une transparence absolument insensible, ensuite qu’il avait ses lois propres, qu’il avait ses corridors, ses chemins de facilité, ses lignes, ses pentes, ses côtes, ses aspérités, bref qu’il avait une physionomie et qu’il formait un paysage où l’on pouvait se promener et découvrir au détour des mots, autour des phrases, brusquement, des points de vue qui n’apparaissaient pas auparavant. Dans cette Suède où je devais parler un langage qui m’était étranger, j’ai compris que mon langage, avec sa physionomie soudain particulière, je pouvais l’habiter comme étant le lieu le plus secret mais le plus sûr de ma résidence dans ce lieu sans lieu que constitue le pays étranger dans lequel on se trouve. Finalement la seule patrie réelle, le seul sol sur lequel on puisse marcher, la seule maison où l’on puisse s’arrêter et s’abriter, c’est bien le langage, celui qu’on a appris depuis l’enfance. Il s’est agi pour moi, alors, de réanimer ce langage, de me bâtir une sorte de petite maison de langage dont je serais le maître et dont je connaîtrais les recoins. Je crois que c’est cela qui m’a donné envie d’écrire. La possibilité de parler m’étant refusée, j’ai découvert le plaisir d’écrire. Entre plaisir d’écrire et possibilité de parler, il existe un certain rapport d’incompatibilité. Là où il n’est plus possible de parler, on découvre le charme secret, difficile, un peu dangereux d’écrire. Michel Foucault, Le Beau danger, Éditions de l’EHESS, 2011
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claudehenrion · 2 years
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Arrêt-minute chez un psy... spi
  Pourquoi tout va-t-il si mal, en France ? En y réfléchissant, être élu Président de la République, ça doit être à la fois grisant et tout-à-fait déstabilisant, sur la distance. Comment, en effet, ne pas s'imaginer que la France entière (villes, villages, plages, campagnes, montagnes et îles lointaines) a décidé que vous seul aviez les qualités (donc l'intelligence !) pour dessiner l'Histoire, dont vous allez faire partie ?  On doit se répéter : ''Entre Louis XIV , Napoléon, De Gaulle et moi, il y a continuité :  ils étaient ce que je suis, je suis ce qu'ils furent''. Oubliés, les petits arrangements, les compromissions, les reniements, les mensonges, la chance... et le hasard !
Et, dans le cas de Macron –qui est notre problème du moment-- comment oublier, en outre, le travail de sape que ses prédécesseurs ont mené depuis Mitterrand, comme une idée fixe mais électoralement payante, pour savonner la planche à la famille le Pen, en la rendant socialement infréquentable ? Comment oublier le faible pourcentage des suffrages exprimés, qui réduit une élection prétendue ''au suffrage universel'' à une mini-représentativité  plus étique qu'éthique ? Comment oublier le rôle d'une Presse corrompue par les subventions étatiques et tout aussi inculte qu’esclave de la mode, qui va chercher à Gauche-toute la totalité d'idées-toutes-faites dont elle est incapable de comprendre la perversité et le caractère mortifère ?
On peut supposer qu'il n'est pas dans la nature d'un candidat à la présidence –par définition narcissique, sinon il n'aurait pas été là où il fallait être, ni fait ce qu'il fallait faire, ni dit ce qu'il fallait dire pour se retrouver dans la ''short list''-- de regarder en arrière, de s'arrêter aux détails, de se remettre en cause, et de se voir tel qu'il est ! Le premier ''pré-requis'' pour ''candidater'' à la présidence de la République, c'est d'être prêt à tout, à tout dire, à tout faire, à tout avaler, à tout travestir, à tout oublier –pour tuer, moralement, civilement, voire physiquement (pour Fillon, par exemple : les trois !) ceux qui vous gênent ou pourraient vous faire de l'ombre (NB – on pense aux mensonges XXL contenus dans l''anaphore'' qui fit élire Hollande en 2012 : il était  l'archétype grandeur nature... de ce qu'il reprochait à tort à Sarkozy !). C'est pour éviter des Giscard, Chirac, Hollande, Macron –et même, à un degré moindre, Sarkozy--, que j'avais voté ''Non'' à ce référendum (comme aux huit autres) : la probabilité statistique d'avoir un second De Gaulle était vraiment très, très faible !
Oui, mais voilà... le jour du scrutin arrive et ''c'est vous le gagnant'' (et nous les grands perdants). Et c'est dès cet instant précis qu'éclate la différence entre un petit joueur et un De Gaulle –auquel nous devons, pourtant, l'idée de cette élection présidentielle façon ''roulette belge'' (5 balles et un seul ''blanc'', son homologue dite russe ayant 5 blancs pour une balle !) : il suffit de lire la liste des successeurs du Général et de Pompidou : la cause est entendue ! Seul ennui : le seul qui ne l'a pas compris, c'est notre actuel vainqueur des 2 dernières ''courses au trésor'' : comme Mélenchon –dit ''méchencon'' par les gens lucides--, il se croit ''le Président de tous les français''... (ce qu'il se donne un mal de chien pour ne pas être, en plus), grâce aux suffrages de 27% de 65% des électeurs, ce qui fait 17 % du corps électoral, soit une très très petite non-majorité d'idées et de ralliement à son absence totale de programme, et se croit autorisé de proclamer : ''La République, c'est Moâ !''.
Dans le fond, c’est Macron et lui seul (plus son inexpérience, ses échecs, son manque d'existence, sa superficialité, son mépris pour ses ''sujets'', son absence dramatique de ''vista'', son progressisme mortifère, sa superbe, et son autoritarisme omni-présent (et omni-malfaisant : il ne faudra jamais oublier ''son'' confinement –plutôt  le nôtre, et si peu ''finement'' mené !-- ses conséquences et l'entêtement puéril à les nier. Cette tache est si énorme qu'elle suffit à tout rejeter en bloc. Pareil, pour l'immigration, niée perinde ac cadaver (= à mort), et pour la priorité donnée aux analyses de Greta Thunberg, contre toute réalité)... qui est l’obstacle qui empêche, jour après jour, la France de se redresser, d'être elle-même, de vivre heureuse, comme elle en rêve… et, tout simplement, d'avoir un futur. Avec le temps qui passe, les défauts de ce système se révèlent dans toute leur horreur, aggravée par le fait qu'une partie des castes qui se croient ''supérieures'' (Ouaf, ouaf, ouaf !) et de la bourgeoisie ont été ‘’eues’’ par le chant de cette pseudo-sirène masculine...
En toute honnêteté, la vérité est à chercher aussi, au-delà de Macron, dans les fautes graves des nuls qui ont précédé l'actuel : entre les pertes de souveraineté signées et con-tresignées, les abandons, les négligences, les ''laisser pisser'' (Je demande pardon. Mais c'est tout de même ça, le seul ‘’fil conducteur’’ de notre politique étrangère et européenne, depuis Pompidou !), nos présidents successifs ont enfermé la France dans une impuissance structurelle permanente au profit (?) d'une Europe devenue cauchemardesque --la grosse commission de Bruxelles y est pour beaucoup, du corrompu (et stupide) Jose-Manuel Barroso à la walkyrie du wokisme Ursula von der Leyen, en passant par Jean-Claude Junker, saoul comme un polonais dès 9 heures du matin, et qui racontait ses ‘’discussions avec les chefs des autres galaxies'' (sic ! La vidéo est encore visible, sur le Net !). Un proverbe affirme que ‘’le pouvoir rend fou’’, ces trois exemples lui donnent amplement raison.
Mais qui dit ''impuissance structurelle'' dit : plus aucun impact possible sur ''le futur de nos enfants’’ –comme le dit si drôlement Macron, qui n'en a pas. Notre totale dépendance aux Etats-unis, ces ex-amis devenus ''drogués à leur première place'' contestée (par la Chine) pour la première fois de leur courte histoire, nous paralyse et nous ringardise depuis le superbe ''coup de gueule'' de Dominique de Villepin contre la néfaste intervention américaine en Irak (NB : pensez comme le monde irait mieux, sans cette immense connerie... et sans la nôtre, parallèle, en Libye !) : nous sommes condamnés à suivre les erreurs de jugement d'un vieillard sénile qui risque de nous mener à une vitrification de l'Europe par haine ''perso'' envers Poutine (qui, d'accord, n'est que ce qu'il est, lui aussi... mais c'est un autre sujet).
Il y a plus grave encore : nous avons lié notre destin à une Europe confisquée et dénaturée par des technocrates progressistes qui, telle qu'elle est, ne peut nous entraîner que de catastrophe en catastrophe...  Ces deux paralysies forcées ne sont, en dernier ressort, que le résultat d'un manque total de vision... doublé d'une trouille permanente d'agir pour sortir de ce piège, ce double handicap expliquant pourquoi nos ''dirigeants'' à qui il ne reste rien à diriger, en sont réduits à meubler leur temps vide à... ce qui leur reste permis, comme aire de jeux : tout casser !
Alors... à grands coups le lois scélérates dites à tort ''sociétales'', ils font joujou à détricoter la France, son Histoire, sa culture, sa langue, ses amitiés historiques, sa société, sa joie de vivre, ses richesses, ses sites (par l'adjonction, exclusivement contre-productive, d'éoliennes écologiquement indéfendables), son identité –et celle de ses habitants --dont une autre partie du jeu consiste soit ''à les emmerder parce qu'on a envie'', soit à nier leur existence et à les remplacer par des ''migrants'' (sic !) qui ont pour seul but de prendre leur place (Si vous en doutez, foncez sur le net, et tapez ''la gestion de la barbarie''. Vous trouverez-là un ‘’manifeste du Grand Remplacement’’, vous savez... ce ''truc'' que tous nos hommes politiques et 97 % de la Presse affirment être un épouvantail inventé par l'extrême droite –comme si son auteur, le sinistre Abou Bakr Nagy, avait pu être autre chose qu'un islamo-gauchiste devenu monstrueux ! (mes références : Al Arabiya Institute for Studies).
Impuissance géopolitique organisée, abandon de toute référence nationale, capitulation sans condition devant le néo-jusqu'au boutisme des démocrates américains et la folie des progressouillards bruxellois, volonté de ''détricoter'' la France –ce ''petit village gaulois qui résiste à l'envahisseur'' (en criant, comme les pirates d’Astérix : ''Les GAU... les GAU GAU... les Gauchistes'' !)-- un nouveau monde rêvant d’un monde nouveau... mais jamais défini : il est impossible, mortifère et létal, tout à la fois : un rêve, pour nos malfaisants !
Ce petit arrêt rapide sur le sofa d'un psy-speed aura peut-être permis à certains  de comprendre pourquoi tout va si mal, dans ce qui reste de ce qui fut la France : le serpent se mord la queue, et la boucle est bouclée.  Seul ennui : tout semble être bien verrouillé, et on ne voit pas, à ce jour, d'où pourrait venir une solution !
H-Cl.
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mogkiompmovieguide · 2 years
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The Heart is Deceitful above all Things // Le Livre de Jérémie
Asia Argento
U.S / 2004 / 98 min
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Dans cette vision magnifiquement cauchemardesque de l'apocalypse américaine, un lien entre une mère détraquée et son fils martyrisé doit survivre malgré tout.
L'adaptation d'Asia Argento du recueil de nouvelles de JT Leroy, "The Heart Is Deceitful Above All Things ", est une mise en scène déchirante d'un conte sur la maltraitance des enfants, peu importe s’il s’agit d’une imposture autobiographique, et quelle que soit l'identité frauduleuse de son auteur JT Leroy ; Jeremiah Terminator LeRoy, un personnage littéraire créé dans les années 1990 par l'écrivaine américaine Laura Albert.
En tissant une intrigue à partir de ses deux livres, "Sarah" et "The Heart Is Deceitful…", Asia Argento relaie l'histoire de l'orphelin Jérémie (Jimmy Bennett/Cole Sprouse), que sa mère, Sarah, (Asia Argento) abandonne alors qu'il venait de naître, pour partir errer sur les routes de Virginie Occidentale, les mêmes que celles de la métamphétamine, pour laquelle elle tapine au hasard des parkings des aires de repos pour camionneurs et autres créatures du bitume. Le ciel n’est jamais bleu, la lumière grise, la seule végétation qui apparait dans le film se restreint à des carrées de gazon jaunies, sur lesquels gisent capotes et lézards morts.
Les années passent, Sarah revient plus défoncée et véreuse que jamais, pour arracher Jérémie à une famille d'accueil pourtant si stable … S’en suit pour l’enfant, une effroyable descente dans le caniveau croupi, sur ce torrent de matière fécale se reflète les visions abominables issues du cerveau lymphatique de Sarah.
Sarah tente pathétiquement de materner Jérémie qui vient d’avoir sept ans ; entre les clubs de strip-tease, les planques de trafiquants, plates-formes et Hot Rods, ces endroits que sa mère et lui appellent "chez eux". Alors qu’il se développe comme il peut, sa psychologie sexuelle de tendance sadomasochiste évolue prématurément elle aussi. Cela à la suite d'une expérience des plus marquantes, transmise par des hommes qui le violent et le battent, et une mère dont le travail de prostituée semble l’obliger à le travestir, pour le faire passer pour sa sœur cadette.
Tout allait pour le pire, et finalement Sarah abandonne Jérémie à nouveau pour partir en Lune de miel l’espace d’un week-end ; en fait une absence totale de 3 ans, durant lesquelles Jérémie reste seul, livré à lui-même. Ceci sans compter l’arrivée d’un grand-père totalement azimuté et psychiquement zélé (incarné par Peter Fonda) qui prend la garde temporaire de Jérémie.
Aussitôt de retour auprès de son fils, aussitôt de retour sur la route ("Tu te rappelles à quel point nous nous amusions?", dit-elle)
Jérémie, a 11 ans, il fait désormais l'expérience directe de la vie de sa mère. La prostitution d’autoroute, sa chaîne de petits amis de basse vie et son abandon à la folie psychotique, l’âme dévastée par la rue et la meth. Étrangement à ce moment du film, le spectateur commence à s'interroger sur la rébellion sévère de Sarah, sentant que la prostituée punk de 23 ans pourrait être un bien meilleur parent qu'il l'imagine pour Jérémie, simplement parce qu'elle l'aime.
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NON.
Ceux qui aiment leur cinéma amusant, ou du moins édifiant, n'apprécieront probablement pas The Heart is Deceitful Above All Things - mais quiconque est en contact avec son misérabilisme intérieur trouvera beaucoup à savourer dans cet examen sans compromis et implacablement pessimiste d'un lien entre la mère et le fils qu'aucune quantité de négligence, d'abus ou de folie ne peut effacer. Comme Dorothy dans Le Magicien d'Oz, Jérémie entreprend un voyage étrange et psychédélique à travers le miroir des backwaters pauvres du sud de l'Amérique, et pour correspondre à la perspective de ce petit garçon confus, parfois en état d'ébriété, Asia Argento propose une gamme désorientée mais indéniablement magnifique, de caméras biaisées par des angles inconfortables, et autres sursauts visuels hallucinatoires ( dont cette animation en volume, avec : « Le petit oiseau de proie en argile et le petit morceau de charbon qui pleure du sang" je crois).
Filmé par Eric Alan Edwards (Kids, My Own Private Idaho), et avec une bande originale comprenant Sonic Youth, Subhumans, Billy Corgan et : Hasil Adkins qui fait aussi une apparition décalée presque évidente, dans laquelle il joue de l’Orgue de Barbarie dans la rue, le film a un attrait torride et sudiste similaire à celui des livres de Leroy. Les caméos de Winona Ryder et Marilyn Manson, ou encore de Lydia Lunch incarnant une Assistante sociale, ajoutent une puissance Folk Punk authentiquement Américaine.
Asia Argento reste sexy tant bien que mal, car il s'agit tout de même de l’histoire réelle cette fois-ci d’une jeune actrice, fille d'un célèbre réalisateur européen, qui s'installe à Hollywood, où elle se trouve prise dans une spirale infernale de romances ratées et de toxicomanie renforcée. Autant que celle d’une malformation sociale de l'identité sexuelle d'un garçon. Fictive ou pas … "The Heart is Deceitful Above All Things" est une interprétation sincère et stylisée d'une histoire terriblement réaliste.
MAIS.
POUR CEUX QUI EN VOUDRAIENT UN PEU PLUS :
Asia Argento, elle-même résidente de Los Angeles et fille de l'auteur Italien Dario Argento, avait déjà clairement présenté avec "Scarlet Diva" une carte de visite très personnelle - et sa présence dans le rôle principal ne faisait que renforcer l'impression d'autobiographie. Pour son deuxième long métrage, elle s'en tient à une autre autobiographie (en quelque sorte), bien que cette fois ce ne soit pas la sienne. Le titre peut provenir de Jérémie 17: 9, "The Heart Is Deceitful Above All Things " est adapté d'un tout autre livre de Jérémie - le roman (soi-disant) autobiographique de J. (Jérémie) T. Leroy. Si Argento s'est de nouveau approprié le rôle principal de son film, il est peu probable que les critiques l'accusent cette fois, comme certains l'ont fait avec Scarlet Diva, de narcissisme complaisant, car il serait difficile d'imaginer un rôle aussi peu flatteur et repoussant que celui de Sarah.
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Les critiques sont extrêmement partagées, virulentes, voir même hargneuses concernant cet étrange objet d’Art et de provocation.
D’un point de vue haineux et réactionnaire mais objectif : Ce film est dépourvu de valeur morale, et encore moins "rédemptrice". Ce film délétère mérite des points thématiques négatifs.
L'éducation de Jimmy Bennett a dû être sérieusement pernicieuse pour que ses parents lui permettent de participer à cette adaptation digne d’un bouquin de Peter Sotos, puis lui permettent de rester en contact avec la Femme responsable de cette exploitation ultime.
En un mot, l'histoire célèbre la maltraitance des enfants sous une myriade de formes. Sarah fait de Jérémie ainsi que de son public, des captifs. Nous assistons impuissants à la destruction psychique réelle du garçon, et le regardons fumer, boire, se droguer et avoir des relations sexuelles avec des inconnus lorsqu'il n'est pas torturé.
La photographie comprend de nombreux clichés d'Argento à quatre pattes en train de pousser son cul vers l’objectif de la caméra, comme si elle le considérait comme son meilleur atout.
Jimmy Bennett a l'air effrayé, triste et finalement engourdi tout au long de sa partie du film. Heureusement, lorsque sa partition est terminée, il est remplacé par deux jumeaux plus âgés après qu'un homme n'ait viole son personnage.
La scène de viol est peut-être la partie la plus tordue du film, avec Asia Argento intervenant dans le fantasme de Jérémie se substituant à Sarah. Quoi ? Vous ne pensiez pas un instant qu'il y aurait une scène de cul dans son film sans qu'elle y participe elle-même ?
Bref ...
Il vous reste maintenant 97 minutes de film montrant à quel point Asia Argento peut être à la fois grossière, cruelle et salope. A la fois sexy, intelligente, et talentueuse.
Bonne séance
Le film ICI
( SOUS-TITRES EN ANGLAIS UNIQUEMENT ; j’ai tout de même ajouté au dossier un fichier .srt Français au time code légèrement décalé, il suffit juste de le synchronisé vous-même )
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Jen Wang
American comic artist
Dessinatrice, scénariste et illustratrice américaine basée à Los Angeles. Elle a publié des livres tels que Koko Be Good, In Real Life (avec Cory Doctorow), et The Prince and the Dressmaker (en français : Le prince et la couturière). Elle est la cofondatrice du festival de bande dessinée Comic Arts LA, basé à Los Angeles.
Sa bd présentée ici, "Le prince et la couturière", est un conte relatant la relation entre une jeune couturière pauvre et un prince qui aime se travestir en femme. L'album a reçu plusieurs récompenses, dont le Fauve jeunesse au festival d'Angoulême en 2019.
Une histoire qui montre bien qu'identité et orientation sont deux choses différentes
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travesti-modanie · 1 year
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Trouver un moyen de vivre et de se travestir
Un Acte d'Affirmation de Soi
Le travestissement va au-delà de la simple mode. C'est un moyen de se connecter profondément à soi-même et de se sentir en phase avec sa véritable identité. C'est une déclaration d'amour envers soi-même, une manière de célébrer sa singularité et de trouver la confiance en ses choix et en sa personnalité. L’acte de se travestir peut être un aspect inhérent de l'identité d'une personne, et ce n'est peut-être pas un choix qu'elle fait consciemment. Embrasser son identité de travesti et y trouver de la joie peut conduire à des expériences incroyables et à l'opportunité de nouer des liens significatifs avec des personnes acceptantes.
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Changer les Mentalités : Le Pouvoir de l'Acceptation
Le travestissement peut également avoir un impact positif sur la société en général. En affichant ouvertement notre identité de genre à travers notre style vestimentaire, nous contribuons à éduquer et à sensibiliser les autres à la diversité humaine. C'est un pas vers l'acceptation et la tolérance envers ceux qui sont différents de nous. Mon expérience a été d'être accro dès mon plus jeune âge et mon désir de me travestir et de me sentir féminine a augmenté presque chaque année. J'ai rarement l'occasion de m'habiller en faux sein mais ce soir j'en ai eu. Une fenêtre de quelques heures pour m'amuser.
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Conclusion : Oser Être Soi-même
Se travestir n'est pas seulement une question de mode, c'est une démarche courageuse pour affirmer sa véritable identité. C'est un acte de résistance contre les stéréotypes et les attentes sociales. En embrassant le travestissement, on fait preuve de confiance en soi et on inspire les autres à vivre leur vérité. Alors osons être nous-mêmes avec fausse fesse, sans peur ni réserve, et célébrons la diversité qui fait de chacun de nous un être unique et précieux. En adoptant le travestissement, les individus peuvent trouver un moyen de vivre authentiquement et de se libérer de l'angoisse mentale.
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aurevoirmonty · 2 years
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"La dictature des larves est la plus étouffante, la plus soupçonneuse de toutes. Du moment où elles gouvernent tout peut se violer, s'engluer, se travestir, se trafiquer, se détruire, se prostituer… N'importe quelle croulante charognerie peut devenir à l'instant l'objet d'un culte, déclencher des typhons d'enthousiasme, ce n'est plus qu'une banale question de publicité, faible ou forte, de presse, de radio, c'est-à-dire en définitive, de politique et d'or."
Bagatelles pour un Massacre - Céline
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rosesinvalley · 1 year
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Grayson Perry, artiste homme et femme
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Grayson Perry est une grosse tête comme on dit, polytechnicien diplômé,  académicien de la royale académie des arts d'Angleterre, décoré par la Reine et récompensé du Prix Turner, passionnée de motos, voici un artiste inspirant.
Après ses études d'art à Londres,  où il  fréquenta le club "Blitz" et les néo naturistes anglais ainsi que les Punks. Créatif, joyeux et anti-conformisme qui fut marqué par ses expériences de jeunesse où Londres était en plein essor culturel et artistique. Il créa Claire son alter égo, son médium. Il "ose" se travestir, la base de son travail intellectuel: interroger son identité sexuelle. Sa patte: la couleur, le tape à l'oeil, le kitsch.
Ces sujets identitaires s'expriment à travers des céramiques, des tapisserie, des cartes, des objets du commun qui deviennent extrêmement colorés, clinquants, hors du commun, un embellissement minutieux. 
Son idée principale jouer des codes culturels et les transformer pour nous montrer des réalités cachées, le sombre, le cru, le taboo dans une Angleterre très conservatrice dont il s’approprie les multiples facettes.
Un beau contraste qui le rend abordable et populaire car il reste néanmoins très positif.
Nous avons remarqué que Grayson est passionné de motos, il le dit lui même et joue sur ce coté macho de la moto.
Par exemple"Gay black cats". Il nous interpelle sur ce que l'on croit des Mc, les machos, la violence, il nous interpelle sur nos jugements. Un MC peut être investi par une communauté gays, et pourquoi pas. On le voit aussi très bien dans l'oeuvre" Selfie with political causes" il veut écraser le sexisme, l'intolérance avec sa Harley, c'est ce que l'on défend aussi. 
Il nous désenchante dans nos réalités, il démolie nos clichés de façon poétique. 
 Kiss Claire.
Dessin réalisé pour une oeuvre de charité.
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Présentation de la Royale académie d'art :
"Perry a étudié au Braintree College of Higher Education de 1978 à 1979 et a obtenu son diplôme de l’École polytechnique de Portsmouth en 1982. Il a reçu le Turner Prize en 2003.
Il travaille dans une variété de médiums mais est surtout connu comme céramiste. Il existe une dissonance entre les formes conventionnelles de ses vaisseaux et les représentations qui les ornent. Il utilise des images et des textes pour décrire des problèmes sociaux, ses propres expériences formatrices et pour raconter l'histoire de son alter ego, Claire. Le ton de ses récits est psychologiquement complexe et souvent caustique. Bien qu'il utilise des méthodes traditionnelles pour fabriquer ses pots, il utilise une gamme de techniques, telles que le gaufrage et les transferts photographiques, pour créer des surfaces complexes et animées."
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Perry aime travaillé avec les artisans Kustom 
Création de cette Harley  Softail Nightrain 2007  "La friandise" du département Harley Shaw Speed & Custom inscrite au Championnat du monde AMD 2018 à Cologne à Intermot.
Gay Black Cats MC , 2017
Drapeau fait main en coton et broderie, 97 × 148 cm Edition de 150 + 10AP
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Selfie with political causes
Drapeau fait main en coton et broderie, cette jeune fille écrase la violence avec une notion d'égalité, de justice sociale...
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"La tombe de l'artisan inconnu"
Cette photo fut tirée de son livre et de son périple "Les 10 jours d'Alan": Le personnage d'Alan inventé par Perry parcourra pendant 10 jours la route au volant d'une Harley customisée appelée KENILWORTH AM1 avec comme blason: Humilité et Paix. Il s'est inspiré du film "Chitty Chitty Bang Bang" dont l'histoire est : " En Angleterre, Caractacus Potts, inventeur farfelu et veuf, vit dans la misère avec ses deux enfants. Un jour, cependant, il achète une ancienne voiture de course et vit des aventures incroyables au dangereux pays de Vulgarie." Un vrai ROADTRIP ! Casque créé par Davida UK et l'Harley par 
Artiste couché (petit), 
Gravure Encadrée. Edition limitée signée de 58, 70 × 102 cm.
On voit l'univers de l'artiste, ses inspirations, sa KTM au dernier plan.
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christophe76460 · 1 month
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Fidèle au Christ jusqu’au bout
Paul s’est trouvé confronté à des tensions qui opposent ceux qui veulent absolument que les convertis au Christ se fassent circoncire, et d’autres qui ne veulent pas qu’on impose la circoncision. Pour les uns, c’est une question de fidélité à Moïse et à Dieu et pour les autres dont Paul, c’est aussi une question de principe : le salut ne se trouve pas dans la pratique de la loi, symbolisée par la circoncision mais dans la foi en Jésus-Christ mort pour nos péchés…
Dans ce conflit très vif, Paul va accepter le scandale de la croix ; ( voir Galates 5:11 ), il va défendre la vérité de la toute-suffisance de la mort de Jésus pour notre salut, malgré les persécutions que cela va lui valoir. Il nous montre ainsi qu’il y a des vérités pour lesquelles il vaut la peine de souffrir.
Paul discerne même un autre problème : « Tous ceux qui veulent se rendre agréables selon la chair vous contraignent à vous faire circoncire, uniquement afin de n'être pas persécutés pour la croix de Christ. » Galates 6:12
La peur du rejet poussait certains à travestir la vérité. Pour éviter les persécutions, ils préféraient mettre en avant la loi plus que la croix. Paul aurait aussi pu se faire moins d’ennemis s’il avait cédé. Mais il savait que si oublier la croix pouvait lui ouvrir des portes, cela lui fermerait la puissance de Dieu. C’est pourquoi il dit aussi : « Pour ce qui me concerne, loin de moi la pensée de me glorifier d'autre chose que de la croix de notre Seigneur Jésus Christ, par qui le monde est crucifié pour moi, comme je le suis pour le monde ! » Galates 6:14
Il nous apprend ainsi que s’il y a des concessions qu’on peut faire, il y en a d’autres qu’on doit toujours refuser. On ne doit rebuter personne a priori mais on doit accepter toutes les conséquences de notre fidélité au Christ. Jésus a été rejeté et ceux qui acceptent la croix doivent savoir qu’il y a le scandale de la croix !
( Toutes les pensées quotidiennes sur : *viechretienne. net/pensee-du-jour* ). ☀️réduire l'espace entre le "point" et le "net"☀️ dans votre barre d’adresse.
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papyanar · 1 month
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Une envie de caresses Aux contours de ses fesses S'est bien vite enhardie D'un plaisir consenti.... ,
Faut-il de l'humain,travestir les mauvais desseins,ignorer la miséricorde
Et donner a la femme,ineffable beauté les mots divins,sans une honte,
Que le Divin m'accorde la Félix Culpa.
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Martine joue du violon à ses clients et n'hésite pas à travestir la réalité sur sa profession
Les notaires ont recours à divers moyens pour donner la meilleure image de leur profession auprès de leur clientèle Communication et marketing Développer une présence en ligne forte: Un site web informatif et mis à jour, des pages actives sur les réseaux sociaux et des blogs permettent aux notaires de se connecter avec leur public cible et de partager leur expertise. Créer du contenu…
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