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#storia del '800
gregor-samsung · 2 years
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“ [I]l capitano Pollock ha fatto chiamare a raccolta la compagnia davanti al granaio della fattoria, che era costruito un po’ più in là, verso il bosco, e solo adesso aveva incominciato a bruciare, e si vedevano dalle finestre le lingue di fiamma che attaccavano già le travi del tetto; e lì era già pieno di prigionieri che parlavano tutti insieme fra loro in una lingua strana, che i ragazzi che li sorvegliavano non capivano niente e li guardavano storto, e li tenevano a bada col moschetto carico, e nel cortile una quantità di feriti sparpagliati qua e là, che tendevano le braccia e gridavano qualcosa, e io m’immagino che volevano solo dell’acqua, che è quello che chiedono tutti i feriti, anche quelli che magari hanno un buco nella pancia, e mandar giù dell’acqua è il modo più sicuro per spedirli all’altro mondo, ma tutti i feriti comunque chiedono sempre acqua, e perciò credo che anche quelli lì stavano chiedendo da bere, ma anche loro parlavano tutti quanti straniero e non ci si capiva niente; e Joe McLaughlin si grattò la testa e disse, be’, guarda un po’ quanti crucchi, e Ted Bitterrot disse che secondo lui non erano crucchi per niente, ma venivano da qualche altro posto ancora più lontano, e poi arrivò il tenente Gordon che aveva appena parlato con i loro ufficiali e disse, be’, ragazzi, lo sapete da dove vengono questi yankees? Sono polacchi, disse, il 58° New York; ecco che razza di feccia ci mandano contro, disse, poveracci sbarcati lassù senza un soldo in tasca, che neanche parlano inglese, e là il governo offre cento dollari di premio a chi si arruola, e quelli si arruolano per non crepare di fame nelle fogne di New York, e neanche sanno perché li mandano a combattere, ed è con questi mercenari che credono di arrivare a Richmond; ma finché ci sono dei veri Americani con un fucile in mano da questa parte del Rappahannock, a difendere le loro case e le donne del Sud da questi stranieri, non credo che ci arriveranno mai, eh, ragazzi? Così disse il tenente Gordon, e Joe McLaughlin sputò e disse, polacchi, eh? Be’, non lo so che razza di gente sono, ma per me è meglio che tornano di corsa nella loro Polacchia, che qui non è aria per loro. E poi non disse più niente, ma questa cosa continuava a girargli in testa e non lo lasciava tranquillo, che era uno che di idee non ne aveva tante, Joe McLaughlin, ma quelle che gli si ficcavano nella zucca, non se le levava più, e ci pensava e ripensava tutto il tempo; e tre o quattro giorni dopo, quando la nostra squadra andò a sorvegliare i prigionieri e i negri che seppellivano i morti, io e lui ci trovammo proprio lì, al margine del bosco dietro il granaio, che intanto aveva finito di bruciare e restavano solo le travi carbonizzate, e lui si piantò a gambe larghe davanti a una tomba appena riempita, dove avevano sepolto uno di quei polacchi, e disse, be’, vecchio, ecco qua, hai fatto un viaggio così lungo per venir qua a rubarci la nostra terra, ed ecco quel che hai guadagnato, sei piedi di terra in tutto, e ti basta e ti avanza; non hai mica fatto un buon affare, era meglio se te ne restavi laggiù; e poi sputò il suo tabacco, non proprio sulla terra smossa, ma appena un po’ più in là, e ne strappò un altro morso dalla treccia e ricominciò a masticare, e credo che da allora in poi non ci pensò più. “
Alessandro Barbero, Alabama, Sellerio (Collana La memoria n° 1195), Palermo, 2021¹; pp. 189-191.
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francescosatanassi · 7 months
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LA SPOSA È BELLISSIMA
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Alla fine dell'800, la maggior parte degli ebrei europei risiedeva in una zona tra Polonia e Russia meridionale, ma dopo l'ennesima persecuzione iniziò a muoversi verso il monte Sion, luogo sacro vicino a Gerusalemme. Quella terra però non era libera, da generazioni era abitata da pastori e coltivatori arabi. Così, l'ebreo ungherese Theodor Herzl trovò il modo di aggirare "il problema" fondando il sionismo, cioè la teoria che fosse giusto creare uno Stato ebraico in Palestina. Inviò due rabbini a valutare la situazione e la loro risposta fu: "La sposa è bellissima, ma è maritata a un altro uomo", cioè la Palestina andrebbe benissimo, però ci sono gli arabi. Non che fosse un problema, le teorie sioniste dicevano anche che se gli arabi non accettavano di abbandonare passivamente la propria terra, gli ebrei avrebbero dovuto prenderla con la forza. Alla fine della I Guerra Mondiale la zona passò agli inglesi che assieme ai francesi iniziarono a discutere su come spartirsi il territorio, ovviamente senza tenere conto del volere degli arabi. Nacquero le prime formazioni paramilitari ebraiche, anche di stampo terroristico, che compivano attentati e stragi indiscriminate tra i palestinesi. Alla fine della II Guerra Mondiale, con la scoperta dei campi di sterminio e la Shoah, il movimento sionista attirò le simpatie dell'Occidente, gli inglesi si ritirarono e l'ONU propose la nascita di due Stati: uno ebraico e uno palestinese. Agli arabi, che erano più di un milione, sarebbe andata la porzione minore di territorio; mentre agli ebrei, in minoranza, la porzione maggiore. Così esplose quella che gli israeliani oggi chiamano "guerra di indipendenza", mentre gli arabi "nakba", cioè catastrofe, che portò al grande esodo verso i Paesi confinanti. Con l'appoggio delle democrazie europee, i villaggi furono distrutti, gli abitanti arrestati, uccisi, espulsi fino alla proclamazione ufficiale dello Stato di Israele. Da quel giorno, i palestinesi conducono una resistenza eroica per difendere la propria terra, mentre violando ogni diritto umano, Israele prosegue la pulizia etnica per cancellare ogni presenza palestinese. Tutto questo, in brevissimo, è storia. Tutto il resto è propaganda.
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diceriadelluntore · 2 months
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Storia Di Musica #316 - The Black Crowes, The Southern Harmony And Musical Companion, 1992
La musica rock americana a fine anni ’80 è un calderone emozionante di vibrazioni che ribolle in continuazione. In quegli anni ci sarà una straordinaria concentrazione di visioni musicali, che a seconda della zona dell’immensa nazione prende dal passato per proiettarsi nel futuro. Se per esempio a Seattle la tradizione viene usata per fare a pezzi il vecchio e diventare occasione per buttare fuori tutta l’ansia del periodo, nel profondo Sud è il trampolino di lancio per catapultare nella contemporaneità il rock “classico”. La storia di oggi ci porta in Georgia, ad Atlanta, dove i fratelli Robinson crescono in una famiglia nella quale, nei decenni precedenti, la musica ha regalato qualche soddisfazione: infatti il padre, Dan, arrivò addirittura in classifica con un singolo, Boom-A-Dip-Dip, nel 1959. I fratelli Robinson, Chris alla voce e Rich alla chitarra, prima si avvicinano al punk, ma ben presto trovano molto più stimolante il rock anni ’60, sia quello tipico delle loro parti, il southern rock dal suono caldo e coinvolgente, sia il rock blues anni ’60 portato negli Stati Uniti dai gruppi inglesi. La prima formazione si chiama Mrs. Black Crowe’s Garden, ma nel 1988 cambiano nome in The Black Crowes: diventano localmente richiestissimi nei club di Atlanta e dintorni, dove li nota un emissario della A&M che fa registrare al gruppo dei demo. Non se ne fa nulla, ma una sera a sentirli suonati c’è George Drakoulias, famoso produttore e talent scout, che li segnala alla persona che in quel momento è il produttore più interessante del paese: Rick Rubin. Sebbene non suonino metal, la specialità della Def American di Rubin, i ragazzi suonano meravigliosamente nel loro mix di vecchio e nuovo, un rock solido e arricchito di soul, gospel e passione, e vengono messi sotto contratto. Tutta questa passione si percepisce già dalla copertina del loro primo disco, Shake Your Money Maker (1990): prodotto da George Drakoulias, si rifà nella grafica del titolo e nella foto a quelle mitiche dei gruppi british blues di 30 anni prima, fa pensare ai Faces e ai primi Rolling Stone, e il dubbio scompare sentendo con che voce si presenta Chris Robinson: un mix selvaggio di Rod Steward e di Mick Jagger, il suono potente e solido di brani come She Talks To Angels, Twice As Hard o la superlativa cover di Hard To Handle di Otis Redding. Il successo arriva quasi inaspettato: milioni di copie vendute e una fama crescente, frutto anche delle stupende esibizioni live, pirotecniche e imperdibili, che convincono pure gli spettatori delle band metal della Def American a cui sono chiamati ad aprire i concerti.
Nel 1992, in un paio di settimane, registrano il loro secondo album, chiamati all’arditissimo compito di replicare il successo del primo: ma sin dalle prime note, The Southern Harmony And Musical Companion, che prende il nome dal titolo di un inno di William Walker, un pastore battista dell’800, non delude le aspettative e sarà un disco epocale per bellezza e successo. È sempre la copertina che rivela la nuova strategia della band: i musicisti sono fotografati in bianco e nero facendo intuire che stavolta più che il rock blues inglese è la tradizione del southern rock alla Allman Brothers Band e Lynyrd Skynyrd ad essere di ispirazione. Con l’innesto di Marc Ford alla seconda chitarra (il resto vedeva Johnny Colt al basso, Steve Gorman alla batteria e Eddie Harsch alle tastiere), il suono diventa più pieno e pastoso, l’aggiunta di cori femminile rimanda alla grande tradizione Soul, l’affiatamento generale e le doti da cantante di Chris Robinson, davvero convincente, ne fanno un disco che schizza in vetta alle classifiche, con 4 singoli numero uno nella classifica di Billboard, record rimasto per anni imbattuto. La travolgente Sting Me apre il disco, seguita da Remedy dove si innalza il piano di Eddie Harsch a cadenzarne la ritmica . Thorn In My Pride, un super blues, come No Speak No Slave, ha echi zeppeliani (amore mai nascosto, dopo anni la band registrerà un live nientemeno che con Jimmy Page in persona). Bad Luck Blue Eyes, Goodbye è una ballatona ariosa e stupenda, come Sometimes Salvation, dove Robinson canta alla maniera straziante di Janis Joplin. Hotel Illness è il brano più immediato, come la bellissima My Morning Song. Chiude un omaggio a Bob Marley, Time Will Tell, che sigilla con una struggente natura gospel un disco che si ascolta tutto d’un fiato. Dopo l’ennesimo tour a mille e pieno di soddisfazioni, cambiano produttore e pubblicano nel 1994 Amorica: però più che per le canzoni è ricordato per con la famosa copertina, anche censurata, di un primo piano di un succinto slip a stelle a strisce che appena copre un pube di una donna nera. La band, dopo vari avvicendamenti (il più famoso fu l’allontanamento di Marc Ford come secondo chitarrista, per i gravi problemi di dipendenza da droghe di quest’ultimo) pubblicherà un altro grande disco, By Your Side del 1999, e continuerà una strepitosa carriera live nei più grandi festival e con collaborazioni prestigiose (oltre al già citato Page, anche i mitici Dead) ma i dissidi tra i fratelli, anche economici, porteranno ad una serie di liti e reunion, intramezzati anche da un ottimo disco, Warpaint del 2008, fino allo scioglimento del 2015.
Nel 2019 però l’inattesa svolta: prima l’annuncio di un tour celebrativo di Shake Your Money Maker, poi lo stop per la pandemia Covid-19, ma dal 2022 nuove date e addirittura un nuovo, inatteso disco, che uscirà la settimana prossima, il 15 Marzo 2024, dal titolo che è un programma: Happiness Bastards. Quando uscì, oltre 30 anni fa, Shake Your Money Maker (che è il titolo di un classico blues di Elmore James) la band era considerata la next big thing del rock a stelle e strisce, persino all’esordio musicale band dell’anno 1990 per la rivista Rolling Stone. A distanza di anni si può dire che in parte hanno disatteso quella speranza, ma hanno lasciato degli esempi di musica genuina e viscerale che sembra quasi stridere con tutto quello che in quegli anni diventerà preponderante.
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sofysta · 6 months
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Finalmente si parla non di mafia, ma della nostra storia gloriosa. Perchè la Sicilia, comunque si veda, è un cardine della cultura italiana. E sicuramente verrà la narrazione dell'800, del 900, della grande letteratura, mille storie ideate dai piu' grandi scrittori italiani...Capuana, Verga, De Roberto, Pirandello, Quasimodo, Sciascia, Vittorini, Bufalino, Consolo, Camilleri...quanta ispirazione.
E alle storie, si affiancano gli edifici meravigliosi, i luoghi. Verrà Basile, il grande liberty di un'epoca stupefacente.
Questa nuova visione della Sicilia andrà indietro nel tempo, quando la sopraffina corte imperiale di Federico II cullava le prime rime poetiche in italiano.
E il mondo greco, secoli prima, di questi imperiosi teatri dove si misurava la tragedia, e vicende meravigliose.
Quante storie deve ancora raccontare, questa terra.
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F. Ferla
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angelap3 · 3 months
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Schiava greca in vendita nel mercato orientale
Dipinto del pittore spagnolo José Jimenez Aranda 1897 .
L’insegna appesa al collo recita in greco, rosa (il fiore )18 anni in vendita per 800 monete
La ragazza gira la testa a terra per nascondere la sua vergogna, la postura delle mani e dei piedi suggerisce lo stesso, e gambe dei potenziali acquirenti sono visibili dietro il corpo nudo della ragazza.
Questo è stato il destino crudele di molte donne e bambine che sono state rapite da Saraceni e Ottomani (Turchi),
da "La Veja"
La Storia dell'Arte tra Miti e leggende
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palmiz · 4 days
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Nel novembre 2011 presso il museo di Dortmund in Germania,un addetto alle pulizie ha distrutto un'opera d'arte contemporanea stimata 800 mila euro.
L'opera,intitolata :
"Quando inizia a gocciolare dal soffitto" era una bacinella contenente un fango d'acqua,grondante dal soffitto.
L'addetto alle pulizie, notò la bacinella sporca e sgomberò il tutto portando via,uno dei più grandi colpi all'arte contemporanea.Dimostrando che anche se costava 800 mila euro era solo sporcizia più ordinaria.
La storia si ripete in Italia,
un addetto alle pulizie buttò via un po' di carta schiacciata e raccolse le briciole dal tavolo, il tutto faceva parte di un'installazione artistica del valore di
10 mila euro. E se ancora non ci credete, la storia si è ripetuta per la terza volta sempre in Italia nel comune di Bolzano, un pulitore notò un'installazione :
"Were we dance tonight"rappresentando bottiglie di champagne, sigarette e carte di caramelle.
Naturalmente è stato raccolto il tutto e buttato nel cesto della spazzatura.
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fashionbooksmilano · 7 days
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Yemen
Fabio Rangoni
Testi di Isabella Camera d'Afflitto e 'Abd al-'Aziz al-Maqalih
Damiani, Bologna 2006, 128 pagine, 60 illustrazioni, 25x25cm, Inglese/Italiano/ Arabo, ISBN 9788889431764
euro 25,00
email if you want to buy [email protected]
Con più di 50 immagini in bianco e nero, il libro è il diario di viaggio del fotografo Fabio Rangoni nella regione dello Yemen. In un vivido bianco e nero ispirato alle fotografie scattate in Egitto dai viaggiatori archeologici nella seconda metà dell’800, gli scatti ritraggono la vita e gli spazi della capitale dello Yemen del Nord, San’a, situata al centro di un vasto altipiano e cinta da mura la cui leggendaria costruzione è fatta risalire a tempi biblici. Fra gli alti palazzi della città, veri e propri miracoli di statica architettonica, Rangoni ha documentato la vita, le abitudini e la storia del luogo che stregò anche il poeta Pier Paolo Pasolini, che a San’a girò un documentario e alcune scene del suo Fiore delle mille e una notte. Le foto sono accompagnate da una raccolta di poesie inedite del poeta yemenita contemporaneo ‘Abd al-‘Aziz al-Maqalih. La presenza di questi versi nel libro di Rangoni nasce dal felice incontro fra il fotografo e l’orientalista Isabella Camera D’Afflitto, che ha suggerito la pubblicazione di questo poeta pressoché sconosciuto ai lettori italiani. Visitare lo Yemen è stata per me un’esperienza di grande impatto, letteralmente un viaggio in un’altra dimensione spazio-temporale, una dimensione in cui la materia assume un ruolo preponderante e uomini, animali, terra, fango, città, torri, cisterne d’acqua, mura, mercati danzano come per incanto attorno a noi, in un unirsi e disunirsi continuo, ad un ritmo lento, ben diverso da quello a cui la nostra quotidianità ci costringe. Fabio Rangoni vive e lavora a Bologna. Isabella Camera D’Afflitto è Professore di Letteratura Araba Moderna e Contemporanea presso la Facoltà di Studi Orientali dell’Università “La Sapienza” di Roma. ‘Abd al-‘Aziz al-Maqalih, nato nel 1937, è uno dei più grandi poeti arabi contemporanei. Tra il 1972 e il 2005 ha pubblicato 13 raccolte di poesieoltre a numerosi saggi critici. È stato insignito di numerosi premi arabi e internazionali. Attualmente è Rettore dell’Università di San’a.
02/05/24
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ideeperscrittori · 1 year
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LA BIDELLA PENDOLARE
Su Repubblica hanno raccontato la storia poco verosimile della bidella felice di fare ogni giorno 800 chilometri in treno, tanto per dare nuova linfa alla retorica contro i percettori del reddito di cittadinanza, che ovviamente dovrebbero prendere esempio.
Domani racconteranno l'edificante storia del cosmonauta Giuseppe. Sulla stazione spaziale non c'era posto, quindi Giuseppe fa il pendolare spazio-Terra ogni 24 ore, grazie a un costosissimo abbonamento mensile per viaggiare su una navicella di Elon Musk, che in cambio gli ha concesso il profilo verificato su Twitter.
FINE [L'Ideota]
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theperfectpints · 7 days
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La bandiera della provincia del Leinster sventola orgogliosamente lungo O'Connell Bridge. L'arpa dorata su sfondo verde, rappresenta una delle quattro province dell'isola, quella più popolata del paese. Quella della zona orientale, quella che comprende, appunto, la capitale Dublino.
Le prime tracce di questo bellissimo stemma risalgono a prima del XVII secolo. Non solo: questa bandiera fu utilizzata nel corso della storia da organizzazioni e movimenti per l'indipendenza dell'Irlanda. Dagli 'United Irishmen' nel 1798, agli 'Irish Republican Brotherhood' nella seconda metà dell'800, fino ad arrivare ai volontari impegnati durante la Rivolta di Pasqua nel 1916.
Ai giorni nostri spesso questo stemma viene combinato insieme agli altri tre raffiguranti le restanti province d'Irlanda per rappresentare l'intero paese.
Per rappresentare un'unica indivisibile Irlanda. 🇮🇪 💚 🌉 🐦
© Irish tales from Rome
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Ortona
Una città “dalle sere dolci e profumate come quelle d’Oriente”
(Gabriele D’Annunzio)
Questa città ha una storia tutta da scoprire, dove leggende tramandate nel tempo si mescolano alla vita di tutti i giorni e sanguinose battaglie e saccheggi distrussero tanto davvero troppo tra le vie di questa cittadina.
In passato la città era completamente circondata da una cinta muraria trecentesca e al suo interno era suddivisa tra Terra Vecchia, ovvero la zona dove abitavano i pescatori e i marinai e dove si svolse la terribile Battaglia del dicembre 1943, e Terra Nuova, una zona costituita per lo più da orti e campi. Parlando di Terra Vecchia bisogna considerare un aspetto molto singolare che i pescatori avessero lì le loro casette colorate tra quelle viuzze strette nella parte alta della città e non sulla costa vicino al porto e che per raggiungere le loro imbarcazioni percorressero degli scalini che collegano ancora oggi queste due zone; inoltre bisogna dire che il porto un tempo non era situato dove lo troviamo oggi ma si trovava più vicino al Castello Aragonese quindi sotto la cosiddetta Pizzuta.
Proprio dietro al faro dell'attuale porto, dove si trova anche una statua di San Tommaso che accoglie i marinai, c'è una piccola spiaggetta di pietre nominata la spiaggetta della Ritorna perché con l'avvicinarsi del maltempo le mogli dei pescatori (ed anche secondo un'altra leggenda una principessa) urlavano e pregavano «ritorna» ai loro amati.
Percorrendo le viuzze di Terra Vecchia possiamo notare un arco in pietra tufacea, il materiale di cui sono costutuite le scogliere, una casa lasciata così com'era di cui si può scorgere il colore originale attorno alla finestra e una casa che venne distrutta dalle bombe che si trova (ironia della sorte) nella piazzetta dedicata alla convivialità nominata dell'Allegria.
Per quanto riguarda il commercio bisogna dire che Ortona aveva un commercio comune con Venezia di stoccafisso e baccalà, che un tempo era il pesce dei poveri e dei contadini.
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Terra Vecchia ha termine dove è situato Palazzo Farnese, costruito nel 1584 venne comprato dalla Madama (Margherita d'Austria) insieme a tutto il feudo di Ortona e le vennero affidati anche i restanti feudi abruzzesi che amministrò con grande maestria.
Tra i personaggi illustri di Ortona che possiamo nominare ci sono due membri del Cenacolo Michettiano: Basilio Cascella (seppur nato a Pescara) e il compositore Francesco Paolo Tosti.
Pertanto a fine 800 Ortona vive di riflesso del Cenacolo Michettiano e vengono costruite case in stile liberty.
Proprio a Ortona è stato composto il nostro "inno" abruzzese per la gioventù "Vola Vola Vola " a cui a Porta Caldari è dedicata una fontana.
Vulesse fa' r'venì pe' n'ora sole
Lu tempe belle de la cuntentezze
Quande pazzijavame a vola vola
E te cupria de vasce e di carezze
E, e vola, vola, vola, vola, vola E vola lu pavone Si tiè lu core bbone Mo' fammece arrepruvà
...
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Percorrendo la passeggiata orientale che costeggia la costa e qualche viuzza raggiungiamo affacciato sul mare il Castello Aragonese che esternamente si presenta intatto ma all'interno possiamo notare essere rimaste in piedi solo alcune mura e torrette. La sua storia è un continuo trasformarsi: da alcuni resti romani venne costruita poi una fortezza che in seguito venne utilizzata per scopi militari, per poi venire acquistata facendola diventare un palazzo signorile con all'interno un meraviglioso giardino all'inglese.
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È arrivato il momento di fare una visita al museo dedicato alla Battaglia di Ortona tra civili e soldati canadesi contro le truppe tedesche, ma intanto possiamo già rinvenire delle tracce di questo sanguinoso scontro in un vicolo della città dove possiamo ancora leggere una scritta che indicava il coprifuoco: "il coprifuoco per tutte le truppe alleate è alle 21:00" e affianco possiamo notare dei fori nel muro causati dalle schegge delle granate esplose e dai proiettili.
Il Museo della Battaglia conserva oggetti e foto che testimoniano i giorni del violento scontro urbano del dicembre 1943, ciò che caratterizza questa guerra è essere stata principalmente una guerra di "propaganda" e poco utile invece a fini strategici, anche se comunque molto sanguinosa essendosi svolta casa per casa.
I civili vennero fatti sfollare dalle truppe tedesche ma non tutti fuggirono decidendo di nascondersi nelle cantine delle loro case ma perdendo così la vita.
Ortona ha ottenuto la medaglia d'oro al valore civile perché durante il conflitto ci si è aiutati l'un l'altro civili e soldati canadesi.
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I tedeschi tra le altre cose distrussero anche la torre dell'orologio, una delle due torri della Cattedrale di San Tommaso, per evitare fosse un punto di avvistamento.
Ma perché proprio a Ortona?! Semplice, perché è qui che il Re Vittorio Emanuele III di Savoia fuggì durante la seconda guerra mondiale imbarcandosi appunto al porto di Ortona verso Brindisi; ed è qui che si trovava la Linea Gustav.
Tra gli oggetti presenti nel museo possiamo soffermarci su tre in particolare:
I papaveri ricamati sulle vesti dei soldati canadesi e delle crocerossine, che indicavano la loro morte in battaglia essendo i papaveri rossi come il sangue;
Varie radioline e giradischi militari con cassa perché anche i soldati avevano bisogno di qualche momento di svago;
Una foto particolarissima, una foto di un banchetto di natale realizzato durante la guerra per i soldati circondato da firme, firme dei soldati sopravvissuti sia canadesi che tedeschi come inno alla pace, a testimoniare che fare la guerra non conviene.
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Ora è sufficiente uscire dal museo e svoltare verso la costa per raggiungere la Cappella del Crocifisso Miracoloso. Un tempo chiamato monastero di Sant'Anna questo luogo è testimone di antiche storie di fede, mare, corsari saraceni e leggende anche culinarie.
Era il luogo di fede in cui vivevano e pregavano del monache di clausura. Si narra che un giorno mentre pregavano l'affresco del crocifisso iniziò a gettare sangue dal costato, questo venne considerato un miracolo ma anche simbolo di presagio di un'imminente tragedia. Il sangue miracoloso venne raccolto in due ampolline, di cui una si trova a Venezia e l'altra è rimasta in questa Cappella ad Ortona rinchiusa in una teca (che viene messa in mostra il secondo venerdì del mese).
Il presagio era reale infatti dalla costa arrivarono le vele dell'ammiraglio della flotta ottomanna Piyale Paşa che iniziarono a distruggere tutto. Gli abitanti di Ortona fuggirono nelle campagne ma le monache di clausura non poterono abbandonare il monastero e restarono a pregare, le loro preghiere forse le salvarono perché Ortona viene nuovamente distrutta ma i nemici non riuscirono nemmeno ad avvicinarsi al monastero e alle suore di clausura perché una fitta nebbia ricoprì questo luogo come a renderlo invisibile e inesistente.
A questo luogo e alle monache di clausura sono legate anche altre due leggende di cui una è solamente la visione della realtà in chiave magica e fantasy poiché le monache di notte per lavare i panni si recavano alla fonte vicina facendosi luce nel buio e da allora quella fonte venne chiamata la fonte delle fate. Mentre l'altra è legata alla nascita del dolce tipico di Ortona: le nevole (da non confondere con le neole o ferratelle abruzzesi), dolce che appunto secondo questa leggenda è stato creato dalle monache di clausura che un giorno avendo finito le ostie presero gli ingredienti che avevano e unendoli e cuocendoli con il ferro per le ostie diedero vita alle nevole, la cui ricetta prevede solamente mosto cotto, arancio autoctono dal sapore dolceamaro e olio d'oliva (alcuni pasticceri del posto aggiungono anche della cannella).
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La Cattedrale di San Tommaso, un tempo Cattedrale di Santa Maria Vergine, custodisce le reliquie dell’apostolo San Tommaso e la sua pietra tombale dove viene ritratto l'apostolo e che presenta due fori uno per inserirvi un bastoncino di incenso e l'altro per inserirci degli oggetti che successivamente venivano recuperati intrisi dell'energia sacra per poter ottenere cure miracolose, infatti sia la pietra tombale che le reliquie stesse dell'apostolo sono importanti non per il loro aspetto fisico materiale ma per l'energia fortissima dell'anima che emana il corpo del santo apostolo, un'anima che è stata così vicina a Cristo nei suoi giorni in Palestina.
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Spero questo riassunto vi abbia fatti viaggiare insieme a me alla scoperta di questa città abruzzese e ringrazio per la visita guidata i Compagni d'Avventura e Ortona Welcome
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VENTUNESIMO SECOLO - di Gianpiero Menniti
MASCHILE E FEMMINILE: IL MUTAMENTO PROFONDO
Tra le fonti del romanzo "Le Streghe di Shakespeare" c'è un testo singolare.
Anni fa, parecchi anni fa (fine anni '80, primi '90 del secolo scorso) venni incuriosito da un titolo inconsueto, "Occidente misterioso - Baccanti, gnostici, streghe: i vinti della storia e la loro eredità".
A interrogarmi non era solo l'esordio del libro ma il nome dell'autore, Giorgio Galli, scomparso nel 2020, storico e politologo milanese di riconosciuto valore.
Inaspettatamente, l'insigne docente di storia delle dottrine politiche aveva dato alle stampe un volume per raccontare che i vinti nascosti della storia fossero spesso alcuni "modelli femminili di visione del mondo", relegati nell'impulsività mistica e quindi osteggiati per la loro forte carica emotiva, in apparenza contrari alla genesi razionalista delle società considerate progredite e naturalmente, cosa più importante, ai loro assetti.
Dal mondo antico fino all'età moderna.
Dunque, sostiene Galli, nei «passaggi cruciali della costruzione dell'Occidente come civiltà, le tensioni e i conflitti tra "femminile" e "maschile" hanno avuto un ruolo superiore a quello sinora loro accreditato.».
Ancora più singolare fu l'accoglimento della robusta e davvero interessante tesi di Galli: il sistema accademico italiano lo sospinse in un limbo di marginalità.
Il suo libro venne in altri casi fortemente criticato come si fosse trattato di uno "scivolone" dell'illustre cattedratico.
Aveva toccato un nervo scoperto il buon Galli?
Nessuno, a mia memoria, entrò mai nel merito della sua proposta interpretativa, certamente molto avanzata in quel torno di fine millennio.
Lo studioso non si arrese e negli anni successivi coltivò il filone.
Galli aveva indirettamente chiarito, argomentando con dovizia, quanto fosse rimasto fervente, nel corso di un lunghissimo arco di tempo, il fiume carsico dei diritti in capo al genere femminile, la portata storicamente rilevante degli assetti sociali costituitisi anche sul contrasto verso rivendicazioni ritenute eversive e infine si basasse su quell'antica polarizzazione anche l'origine dei fermenti politico-sociali che attraversarono l'800 e il '900, secoli nei quali si è consumata la formula stantia della superiorità "maschile", ormai ampiamente decaduta e oggi in procinto di crollare definitivamente.
Si badi: non si tratta di ridurre la storia a una divisione di potere e contropotere tra i sessi (sarebbe una grossolana fandonia) ma di saper cogliere, come Galli riuscì a fare, l'importanza di questo dinamico confronto socio-culturale percorrendo l'arco del pensiero e dunque della civiltà occidentale.
Tutti i processi storici sono segnati da avvenimenti che fanno da detonatore, come recenti e tragici casi di cronaca nera insegnano da noi.
E che osserviamo in misura ancora più rilevante in scenari distanti dal nostro modello: gli accadimenti in Iran, con la "polizia morale" che massacra ragazze indifese, sono l'esempio lampante della discrasia tra un potere reazionario e una società che sul riconoscimento delle libertà individuali in capo al genere femminile e dell'habeas corpus in particolare, arriverà ad abbattere quelle obsolete forme di dominio e con esse l'intero assetto sociale, dello Stato e dei fondamenti religiosi sui quali si regge.
Quando accadrà - e accadrà anche se le martiri saranno ancora molte - quale corso prenderà la storia in Medio Oriente?
Dunque, in relazione causale, nel resto del globo?
Nessun cambiamento di status si è mai affermato pacificamente.
Ma il cambiamento è in atto, ormai segnato e inarrestabile.
Ed è, in non rare occasioni, coinciso, quando racchiuso in termini avanzati (poichè esiste anche un conservatorismo di stampo femminile non meno intransigente e detestabile) con il ruolo delle donne.
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Questo sostengo facendomi breccia, implicitamente, attraverso il buon Galli, storico acuto e politologo lungimirante.
Gli idioti (nel significato originario greco) non se ne avvedono.
Gli imbecilli (nell'etimologia latina) tentano di contrastarlo.
Ne "Le Streghe di Shakespeare" l'argomento è scavato ancora più profondamente, in chiave antropologica.
Fino a contemplarne l'origine.
Sepolta in un abisso scabroso.
Nelle immagini: "Grande Dea Madre", periodo Paleolitico, collezione Mainetti, New York
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i-aliar · 6 months
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Cara Giulia,
la tua storia ha risvegliato in me ricordi dolorosi, ricordi che ho chiuso a chiave in un angolo della mia memoria.
Mi sono rivista in te, nelle tue paure, nei tuoi pensieri, ho rivisto me stessa correre come hai corso tu quella sera in una grigia e fredda zona industriale.
Meritavi di più dalla vita. Meritano di più dalla vita il 13,6% delle donne - 2 milioni 800 mila - che in Italia subiscono violenze fisiche.
Ma a volte è difficile uscirne da certe situazioni. Solo chi ci è passato può sapere.
Questi soggetti non si rivelano subito, prima sono dolci, ti riempiono di affetto, fiori e regali. Dei veri principi sul cavallo bianco.
Poi dopo anni, si mostrano per quello che sono.
Ti isolano dalla tua vita. Devi essere il loro centro. Non puoi desiderare di stare con la tua famiglia più del dovuto, non puoi desiderare di stare con gli amici.
Non puoi desiderare.
Che un uomo possa ancora decidere cosa fare di una donna e della sua vita, che possa sentire il potere nelle proprie mani per toccare, umiliare, spaventare, arrivare a togliere tutto, persino la vita, è inammissibile.
Sai, io sono riuscita a salvarmi. Anche se ancora dopo anni non mi sento al sicuro e libera di parlare di questo a mio nome.
Ho aspettato anni un suo passo falso per metterlo contro se stesso e scagionarmi dalla sua mente.
Quando mi diceva piangendo che si sarebbe ammazzato senza di me, non ci credevo. Io lo sapevo, non avrebbe mai avuto il coraggio di uccidersi.
Con più probabilità avrebbe perso la testa un giorno e avrebbe ucciso me.
Avrei voluto conoscerti e parlarti della mia storia.
Perché io so cosa hai provato.
So cosa rappresenta l’abbraccio di una madre quando vivi situazioni in cui non ti senti più al sicuro.
Chiudi gli occhi e sei lì. Nel posto in cui più di ogni altro, ti sei sentita in salvo.
Quella sera, secondo me ti sei immaginata proprio lì poco prima di andartene per sempre.
E ora sicuramente sei lì - tra le nuvole - al sicuro, insieme a lei.
🤍
- anonimo
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kneedeepincynade · 1 year
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Karl Marx,not a legend but a man of flesh and bone as much as me and you. The scientist of the international proletariat, the father of our never ending strugle, today we remember him in his date of birth and honour him with our actions!
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⚠️ XI JINPING: "RICORDIAMO IL GRANDE CARATTERE E LE AZIONI STORICHE DI KARL MARX, E RICONOSCIAMO IL SUO NOBILE SPIRITO E IL SUO BRILLANTE PENSIERO" ⚠️
🇩🇪 Il 05/05 del 1818, nasceva a Treviri, in Germania, Karl Marx ⭐️
🚩 Nel 2018, durante il 200° Anniversario della nascita di Marx, il Partito Comunista Cinese adornò la Grande Sala del Popolo di Pechino con il ritratto del Filosofo Tedesco, dove solitamente è appesa la Falce e Martello e l'Emblema della Repubblica Popolare Cinese 🚩
🇨🇳 Il Presidente Cinese rilasciò un discorso su Karl Marx di fronte ai Delegati del Congresso Nazionale del Popolo, dichiarando: «Oggi teniamo questo grande con enorme venerazione per celebrare il 200° Anniversario della nascita di Marx, per ricordare il suo grande carattere, le sue azioni storiche e riconoscere il suo Nobile Spirito e il suo Brillante Pensiero» ⭐️
💕 Con nobili ideali e senza timore per le avversità, dichiarò il Presidente Xi Jinping, «Marx si dedicò alla lotta per la liberazione dell'Umanità, scalando l'apice del Pensiero nella sua Ricerca della Verità, e combattendo incessantemente per rovesciare il vecchio mondo e stabilirne uno nuovo» ⭐️
🇨🇳 Il Presidente Cinese definì il Marxismo come «il bene spirituale più prezioso e influente» lasciato da Marx ⭐️
💬 «Come un'alba spettacolare, il Marxismo ha illuminato il percorso dell'Umanità nell'esplorazione della Legge della Storia. [...] Il Pensiero e la Teoria di Marx vanno oltre il suo tempo, e costituiscono l'Essenza dello Spirito del suo Tempo e l'Essenza dello Spirito dell'Umanità intera» ⭐️
🇨🇳 Indicando il Marxismo come una Teoria della Praxis atta a indirizzare le persone a cambiare il Mondo, il Presidente Cinese ha dichiarato che la sua diffusione a livello globale ha aumentato la Forza del Socialismo, che «Potrebbero esserci battute d'arresto nello sviluppo del Socialismo nel Mondo, ma la tendenza generale per lo sviluppo della società umana non è mai cambiata, e non cambierà mai» 🚩
🇷🇺 «Il rombo della Rivoluzione d'Ottobre ha portato il Marxismo-Leninismo in Cina», e il CPC, fin dalla sua nascita, ha «combinato i Principi Fondamentali del Marxismo con la Realtà della Rivoluzione Cinese» 🇨🇳
💬 «Abbiamo adattato il Marxismo alle Condizioni Materiali della Cina. [...] Solo applicando il Materialismo Dialettico e il Materialismo Storico possiamo analizzare e affrontare ogni questione, e assicurare la continua vitalità e innovazione del Marxismo» ⭐️
🔍 Per chi volesse approfondire:
🔺Xi Jinping: "La Repubblica Popolare Cinese è il risultato della Lotta del Popolo Cinese" - I, II, III 🇨🇳
🔺 Dialettica Economica della Cina del Compagno Cheng Enfu: I, II, III 🚩
🔺国家发改委, l'Agenzia di Pianificazione Macro-Economica della Cina: I, II 🚩
🔺La Rivoluzione d'Ottobre e il suo legame con la Nuova Cina 🇨🇳
🔺Zjuganov: "La Cina continua l'Esperienza Sovietica, ha sollevato 800 milioni di persone dalla povertà, è una Potenza Spaziale e sono i primi al Mondo da trent'anni nel ritmo di sviluppo" 🇷🇺
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⚠️ XI JINPING: "WE REMEMBER THE GREAT CHARACTER AND HISTORICAL DEEDS OF KARL MARX, AND WE RECOGNIZE HIS NOBLE SPIRIT AND BRILLIANT THINKING" ⚠️
🇩🇪 On 05/05 of 1818, Karl Marx was born in Trier, Germany ⭐️
🚩 In 2018, during the 200th Anniversary of Marx's birth, the Communist Party of China adorned the Great Hall of the People in Beijing with the portrait of the German Philosopher, where the Hammer and Sickle and the Emblem of the People's Republic of China usually hang 🚩
🇨🇳 The Chinese President gave a speech on Karl Marx in front of the National People's Congress Delegates, declaring: «Today we hold this great one with enormous reverence to celebrate the 200th Anniversary of Marx's birth, to remember his great character, his historic actions and recognize his Noble Spirit and Brilliant Thought" ⭐️
💕 With noble ideals and fearless of adversity, President Xi Jinping declared, «Marx devoted himself to the struggle for mankind's liberation, climbing the pinnacle of Thought in his Pursuit of Truth, and fighting unceasingly to overthrow the old world and establish a new one» ⭐️
🇨🇳 The Chinese President defined Marxism as "the most precious and influential spiritual asset" left by Marx ⭐️
💬 "Like a spectacular sunrise, Marxism illuminated the path of Humanity in exploring the Law of History. [...] Marx's Thought and Theory go beyond his time, and constitute the Essence of the Spirit of his Time and the Essence of the Spirit of all Humanity »⭐️
🇨🇳 Indicating Marxism as a Theory of Praxis capable of directing people to change the World, the Chinese President declared that its global diffusion has increased the Strength of Socialism, that «There may be setbacks in the development of Socialism in the World, but the general trend for the development of human society has never changed, and will never change" 🚩
🇷🇺 «The roar of the October Revolution brought Marxism-Leninism to China», and the CPC, since its inception, has «combined the Fundamental Principles of Marxism with the Reality of the Chinese Revolution» 🇨🇳
💬 «We have adapted Marxism to the Material Conditions of China. [...] Only by applying Dialectical Materialism and Historical Materialism can we analyze and address every issue, and ensure the continued vitality and innovation of Marxism» ⭐️
🔍 For those who want to learn more:
🔺Xi Jinping: "The People's Republic of China is the result of the Chinese People's Struggle" - I, II, III 🇨🇳
🔺 Comrade Cheng Enfu's Economic Dialectic of China: I, II, III 🚩
🔺国家发改委, the Macro-Economic Planning Agency of China: I, II 🚩
🔺The October Revolution and its link with New China 🇨🇳
🔺Zjuganov: "China is continuing the Soviet experience, it has lifted 800 million people out of poverty, it is a Space Power and they are the first in the world for thirty years in the pace of development" 🇷🇺
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diceriadelluntore · 3 months
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a Gaza è davvero un genocidio?
Sto pensando da stamattina a come risponderti. Genocidio è una questione moderna: la parola è stata coniata da Raphael Lemkin, un giurista polacco, che la scrive per la prima volta in un saggio del 1944, Axis Rule In Occupied Europe. Laws Of Occupation, Analysis Of Government. Proposal For Redress. La conia unendo la parola greca genos (tribù o razza) con il termine latino cide (da caedere, uccidere). Va detto che in molte lingue esisteva già una parola simile, per esempio in tedesco (Völkermord, da non confondere con la nemesi potteriana) ma Lemski è un giurista polacco ebreo fuggito dopo l'invasione nazista nel suo paese, quindi non penso volesse usare il termine tedesco. Dopo quello che successe e che tutti sappiamo, nel 1946 dopo la fine dei processi di Norimberga (in cui Lemski si battè con tutte le sue energie per includere quella parola negli atti d’accusa) l’Assemblea Generale dell’ONU dichiarò il genocidio un crimine secondo il diritto internazionale. Due anni dopo, nel 1948, fu adottata la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, che definisce questo atto commesso con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Da allora, il genocidio è considerato un crimine dalla comunità internazionale. A questo punto sorge una questione formale e sostanziale: la definizione di tale crimine è precisa e circonstanziata in termini così ristretti che, alla prova dei fatti, ed è la Storia a dimostrarlo, nonostante decine di "candidati", solo le atrocità che avvennero durante, in poco meno di 100 giorni, nel 1994 in Rwanda sono state giudicate come "crimini di genocidio": ti ricordo che dopo l'assassinio del presidente del paese,  Juvénal Habyarimana, da Aprile ad Agosto del 1994 i ribelli dell'etnia Hutu uccisero, la cifra non è mai stata calcolata definitivamente, almeno 800 mila civili Tutsi (la differenza tra i due gruppi, che prima era solo socioeconomica, era diventata di tipo razziale sotto la dominazione belga del paese africano durante il 1800). Il massacro e l'uccisione dei musulmani kosovari durante la Guerra nella Ex Jugoslavia, nonostante processi internazionali e condanne per crimini di guerra, non è "formalmente" un genocidio.
Rimane da risponderti: in definitiva, quello che sta succedendo assomiglia pericolosamente ad un genocidio. Tuttavia, sperando che l'uso della parola non diventi, con l'abuso, una sterile e sciocca "arma politica" (come in realtà è già successo in passato), la questione secondo me contiene due questioni secondarie.
La prima è sottilmente politica e riguarda l'accusa, mossa dal Sudafrica (che fa capo ad una delegazione internazionale) che ha chiamato a rispondere giuridicamente della questione di genocidio lo Stato e la popolazione che ne ha subito l'esempio più drammatico e terrificante. Accusandoli di genocidio, avviene un paradosso identitario niente male, che viene spiegato benissimo da un antropologo che si è sempre occupato di processi identitari, Jean-Loup Amselle: "benchè possa sembrare una affermazione scandalosa, è evidente che il genocidio ha come effetto la costituzione, in quanto tale, del gruppo che si accanisce a distruggere e di dare in particolare al gruppo dei sopravvissuti una consistenza che non avrebbe altrimenti. Il genocidio, per le procedure che mette in atto (...) è quindi il paradigma identitario più efficace della nostra epoca" (Logiche Meticce. Antropologia dell'identità in Africa e altrove. Bollati Boringheri, 1999, pagg. 34-35).
La seconda è di tipo pratico: la sproporzione della risposta al terrificante attacco terroristico del 7 ottobre 2023 subito da Israele ha perso ogni "dimensione" di difesa, che non solo si concretizza nella differenza numerica di vittime, ma nell'indiscriminata e palese distruzione di ogni cosa che riguardi un nemico certo (i terroristi di Hamas) che l'attaccante ha deciso di perseguire in ognuno dall'altra parte, in un modo che fa nascere ben più di un paio di domande sulla premeditazione politica di questa azione militare.
Ovviamente, lascio alla tua curiosità di approfondire future chiacchierate o domande al riguardo. E se qualcuno ti accusa di essere antisemita se la pensi così come me, rispondigli così: la critica si basa su scelte culturali, sempre possibili, e non su quelle di natura, che non lo sono; é una critica a ciò che sta facendo, non a quello che è.
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bergamorisvegliata · 6 months
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I LUOGHI DELL'ANIMA
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E' in continuo "viaggio" "bergamo risvegliata" -sebbene il viaggio sia solamente virtuale-, e per l'occasione della celebrazione di Halloween, torna in Liguria dopo aver visitato qualche mese fa Finalborgo.
La mèta infatti non è delle più "animistiche" pur se alcune caratteristiche le conserva a iniziare proprio dall'antico borgo.
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Questo è Triora è un  bellissimo borgo medievale, situato nella Riviera Ligure di Ponente, in provincia di Imperia, arroccato a circa 800 mt. nella splendida Valle Argentina.
Ha una popolazione di poco superiore alle 200 persone ed una estensione territoriale molto vasta che comprende numerose frazioni interessantissime da visitare, con territori montani una volta coltivati che ora racchiudono splendidi boschi e paesaggi unici.
Triora deve il suo nome a “Tria-Ora” (tre bocche) indicante i tre principali prodotti del luogo (grano, vite e castagno).Ma è per la tragica storia accaduta negli anni 1587-89 che viene conosciuta tuttora come Paese delle Streghe. Ovviamente Triora non è solo processi per stregoneria, ma grazie a questo traino è possibile venire a scoprire le meraviglie di un territorio che insieme alle persone, alla cultura ed alle tradizioni diventa un LUOGO……. unico.
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Innanzitutto la Valle Argentina ai piedi del punto più elevato della Liguria. i
Il monte Saccarello 2.201 mt. parte delle Alpi Liguri, confine amministrativo tra le province di Imperia e di Cuneo e confine di Stato tra l’Italia e la Francia……una valle speciale e per molti incantata..
E a proposito di...incant-esimo:
-Il nuovo Museo Etnostorico della Stregoneria di Triora, situato all’interno di Palazzo Stella rappresenta un doppio motivo di vanto per il borgo, che restituisce alla visita un gioiello architettonico di Triora e insieme un’importante memoria storica: quella delle donne accusate di stregoneria e orribilmente torturate nei notissimi processi degli anni 1587-89.
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-La prima fase di allestimento del MES propone 4 sale:Con la prima si entra subito nelle coordinate e negli strumenti operativi del pensiero magico, con la prestigiosa collezione esoterica “Pio Breddo”.
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Nella seconda si materializzano, in forme artistiche, le immagini delle dee, spiriti e creature femminili presenti nel pantheon archetipico delle accusate.
Nella terza sala fragranze erboristiche aiutano ad esplorare le competenze fitoterapiche delle dominae herbarum.
Un pannello di passaggio introduce al grigiore della quarta sala, con l’invenzione della strega diabolica e il processo di Triora. Qui, testi antichi di esperti demonologi attestano un’evidente premeditazione nel colpire i ‘devianti’, mentre la voce di Franchetta Borelli, alias Laura Sicignano, coinvolge direttamente il visitatore nelle torture subite.
Per altre "info" non mancate di consultare il link:
https://www.trioradascoprire.it
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moonyvali · 1 year
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LO SGUARDO ALTRUI
Nei rapporti con gli altri il fattore fondamentale per consentire l'instaurarsi di rapporti pacifici e di mutua comprensione è la capacità di mettersi nei panni altrui, di guardare il mondo circostante anche con gli occhi dell'altro, dalla sua prospettiva.
Non è un esercizio facile, ma è l'esercizio etico primario che sta alla base di tutte le etiche tradizionali come formula della reciprocità. Questa prassi è stata tuttavia progressivamente erosa nella cultura occidentale (in particolare americana). Non è sempre stato così, ma oggi lo sguardo occidentale è addestrato a concentrarsi su quali possano essere i lati da cui l'altro potrebbe avermi offeso, dal mio punto di vista, posto come ultima autorità.
Spostato sul piano della politica estera questo unilateralismo etico nell'opinione pubblica si esprime in forme di "imperialismo ingenuo", che farebbero tenerezza se non lasciassero dietro di sé una scia di morte e distruzione.
Ora, qualcuno ancora oggi continua a chiedersi: "Cosa mai avrà avuto da temere la Russia in Ucraina? E' chiaro che si tratta di un pretesto per invadere l'Europa." "E cosa mai avrà da temere la Cina per armarsi?" "E cosa mai avranno da temere l'Iran, o la Corea del Nord, o il Venezuela," ecc. ecc.?
Perché, giusto cielo, ci odiano tanto, noi che siamo manifestamente lo standard della civiltà e cavalleria?
Per approssimare una risposta può aiutarci soffermare un momento lo sguardo su alcuni dettagli.
Ad esempio.
Gli USA sono il paese al mondo maggiormente coinvolto in conflitti bellici nel corso della sua storia; e sono peraltro il paese con l'esercito di gran lunga più potente al mondo, spendendo da soli più della somma dei successivi 15 paesi più militarmente sviluppati al mondo (800 miliardi di dollari/anno per gli USA, contro i 293 della Cina, i 76 dell'India, i 65 della Russia, i 56 della Germania, ecc.; dati 2021).
Gli USA hanno inoltre fomentato sistematicamente un'infinità di colpi di stato verso governi sgraditi (spesso vantandosene post hoc).
E quando i regime changes non riescono in forma indiretta, nutrendo le proprie quinte colonne, si passa spesso allo stadio successivo, dell'intervento diretto.
Il canone, divenuto oramai classico, del'interventismo americano è infatti rappresentato da un'operazione in due tempi: in prima istanza si alimentano e finanziano le proteste (sempre sedicenti "democratiche") all'interno del paese X; in seconda istanza si utilizza come giustificazione ad intervenire il fatto di essere "invocati dalla minoranza oppressa nel paese X".
Questo giochino, sempre spalleggiato dai media a gettone, è uno schema universalmente noto e discusso ovunque, tranne in Occidente.
Qui da noi i probi raddrizzator di torti, Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo sotto l'ascella, sono invece sempre sinceramente stupiti di come ovunque la giungla extraoccidentale pulluli di malvagi oppressori, e di oppressi desiderosi di essere liberati da noi.
Se pensiamo che il segno distintivo del controllo militare imperialistico è la presenza di basi miltari al di fuori del proprio territorio, è utile ricordare che i paesi da noi descritti come proverbialmente aggressivi e guerrafondai (Russia, Cina, Iran, Corea del Nord) possiedono tutti assieme una manciata di basi militari extraterritoriali (6 la Russia, 4 la Cina, tutte in paesi loro prossimi). Gli USA da soli possiedono invece oltre 800 basi militari extraterritoriali, distribuite su tutti i continenti.
Infine, come impeccabilmente documentato da Daniele Ganser (ne "Le guerre illegali della NATO"), dopo la caduta dell'URSS, la Nato, non si è limitata ad espandersi massivamente, in particolare verso Est, ma è intervenuta ripetutamente con iniziative di aggressione verso paesi terzi (iniziative non difensive, in violazione della funzione originaria dell'alleanza).
Ed è per queste, e altre, ragioni che sarebbe utile smettere di continuare a scandalizzarci della pagliuzza nell'occhio altrui senza notare il trave nel nostro.
Da occidentali spiace dirlo, ma nonostante il profluvio di autoassoluzioni hollywoodiane, da tempo agli occhi del resto del mondo gli USA appaiano come il bullo del quartiere e la Nato come la sua gang.
Andrea Zhok
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