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#tra mille virgolette
omarfor-orchestra · 2 years
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Oh no ma quindi c'è anche Nic stasera
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lonelysmile · 2 years
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questa storia del pullman veramente di una bassezza unica
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purplebass · 1 year
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Oggi è il giorno in cui si "può" tra mille virgolette, fr, parlare nella propria lingua madre su tumblr. Come se ci servisse il permesso. Mi piace molto questa iniziativa, anche perché non siamo obbligati socialmente a usare l'inglese per ogni cuoll e' cazz, prestatemi il termine (e sì, parlo anche in napoletano perché anche questa è la mia lingua!), però lo facciamo lo stesso per non sentirci soli e incompresi. C'è questa angli-dominazione (sempre per mancanza di un termine migliore) che a volte mi scoccia. Ci sono cose che non hanno la stessa bellezza, se dette in inglese. Dovremmo fare questa giornata più spesso.
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girulicchio · 2 years
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Mille giorni di me e di te
Forse tu non sei brava in matematica, ma io so contare fino a mille. Solo che poi dimentico quando ci sono arrivato e ricomincio a contare a ritroso. Infatti, piccolo spoiler: mille giorni sono passati da più di un paio di mesi, mi sa.  San Valentino, anniversario e il mio compleanno cadono in meno di due settimane. Il primo ce lo perdiamo sempre, ma tanto c’importa poco. Gli altri due li abbiamo sempre passati insieme.  Ti dirò: per me conta più di molto altro. Non tanto per il giorno in sé, ma perché fai parte dei miei regali.  Sono così felice di realizzare ogni volta quel piccolo desiderio di stare tutto il giorno insieme.  E so che per te non è necessariamente così, so che per te, tra molte virgolette, un giorno vale l’altro. Ti confesso che a tratti mi pongo quasi l’obiettivo di farti piacere i giorni importanti dell’anno. Se finora non ci sono riuscito è probabilmente per mie mancanze, ma non mollerò.  È una specie di gioco dove se vinco io, vinciamo entrambi. E se vinci tu, non ha vinto nessuno. Quindi, impara a perdere e dammi una mano! E come quando conto i giorni che mancano per vederci, come quando conto i giorni passati insieme, se ad una certa dimentico dove ero arrivato, poco male: ricomincio.  Tra poco meno di due settimane torno da te, a cercare di renderti più felice che in altri giorni e soprattutto a sperare di farti capire che sì, un giorno vale l’altro, ma se hai un motivo, fosse anche solo un pretesto, per essere più felice, allora devi approfittarne.  E infatti, a dimostrazione di quanto io riesca a sembrare contraddittorio pur essendo molto coerente nella mia testa, scrivo tutto questo in un giorno del tutto casuale, che non è nemmeno il millesimo.  Se vuoi, possiamo dire che oggi è la festa del Grazie.  Grazie di esserci. 
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tempi-dispari · 2 years
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Carovana Tabù, un disco di cui Miles Davis sarebbe fiero
Uno degli aspetti più bello delle arti e, quindi, anche della musica, è il non essere delle isole. L’interdisciplinarità è intrinseca nell’espressione umana. Ogni modalità espressiva richiama o, meglio, può richiamarne un’altra. Spesso uno dei connubi più indicati è quello tra arti figurative e musica. Si voglia per quanto riguarda i video dei diversi brani, le copertine, o ciò che le canzoni trasmettono.
I Carovana Tabù hanno fatto propria questa premessa addentrandosi in un esperimento tutt’altro che facile. Trasformare in note, le proprie e personalissime note, i quadri di Miles Davis. Hanno affrontato questo compito con tutta la modestia, il rispetto e la delicatezza che il caso impone. E lo hanno fatto passando prima attraverso le note di Davis.
Quelle note che a loro volta dipingono immagini. Il disco è idealmente diviso in due parti. Una prima dove, appunto, i nostri si sono cimentati con ben 7 brani del musicista statunitense. Essendo la personale interpretazione ‘appunti’ non se ne possono fare. Si può dire se è ben suonata o meno. Tutto qui. Il resto sono solo chiacchiere da pseudo intenditori.
Una cosa è certa, le atmosfere, i cambi di voce, le impennate ritmiche sono spiazzanti e, di conseguenza, notevoli. Inutile soffermarsi sul livello dei singoli musicisti. Solo una parola, eccelso, come tante volte accade nel jazz. L’ottetto ha poi un’altra formidabile arma dalla sua: l’eterogeneità delle esperienze pregresse che messe tutte assieme danno come risultato un sound caleidoscopico. Jazz, funk, soul, rock, blues e chi più ne ha più ne metta.
La coralità del risultato non può lasciare indifferente neanche un sasso. In Four gli intrecci di chitarra elettrica e fiati, dopo in ingresso al limite del free jazz, è davvero spettacolare, solo per citare un brano. Il track by track richiederebbe uno scritto almeno di 10 pagine. E questo per la parte ‘cover’. Le virgolette non sono d’obbligo, di più. Non si tratta semplicemente di rifacimenti ma di interiorizzazione e revisione dei brani.
Immutato punto di vista anche sulla seconda suite. Pur avendo uno spunto differente è sempre la forza dell’insieme che fa la differenza. Morbidi e notturni passaggi di piano introducono a New York By Night, la prima delle tre originali.
Ascoltandola effettivamente ci si può rivedere a camminare per le strade della grande mela con auricolari isolanti mentre si attraversano marciapiede colmi di persone. Volti che passano accanto inizialmente senza una storia ma che lentamente diventano la città stessa che si ritrova, si incontra, pulsa e suona.
Per non parlare dei ritmi sincopati di Dancer o dei repentini cambi di tempo e atmosfere di Root.
Tirando le somme. Un disco da ascoltare a riascoltare mille volte e ancora non ce ne si sazierà. Un viaggio non solo nella musica di Davis ma dentro i propri pensieri. Leggeri, muovendosi a ritmo, riflessivi, mentre si superano stretti vicoli dai quali esce una musica suadente e coinvolgente. Un disco adatto a tutti gli amanti della buona musica, che non hanno preclusioni di genere e sanno quando un disco trasmette emozioni. Da non perdere.
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teredo-navalis · 2 years
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Parlando con amico mollato dalla zita dopo tre anni almeno, mi dice: io non me la toglierò dalla testa per i prossimi due o tre mesi.
Okay bro. Io ci ho messo più di un anno a pensare un po' meno di almeno una volta al giorno al tipo con cui sono stata, tra mille virgolette, insieme per un mese e basta e mi ha trattata pure di merda
Ma chi sono io per giudicarti? forse forse ti invidio guarda pd
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abr · 4 years
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(Nel 2016)  l’unico vero buon motivo per votare Trump si sarebbe potuto riassumere in una sola parola. Hillary. Ma era un motivo ampiamente sufficiente. E molti americani hanno dimostrato di pensarla esattamente come me. Nel 2020, però, è tutta un’altra storia. Forse anche a causa delle mie aspettative, molto modeste, il Trump presidente – con tutti i suoi evidenti limiti caratteriali – mi ha piacevolmente sorpreso. Manca ancora qualcosa (Obamacare e libero scambio prima di tutto), ma la lista dei “pro” è nettamente più lunga di quella dei “contro”: gigantesco taglio alle tasse, incrollabile difesa di Israele (...), fermo atteggiamento “pro-life”, dure (e giuste) prese di posizione nella culture war, individuazione (senza se e senza ma) del pericolo cinese. Basta tutto questo per augurarsi la sua rielezione a novembre? Forse. Ma a far pendere decisamente dalla sua parte l’ago della bilancia è, ancora una volta, quello che Trump ha contro. (...) Parlo di quella marmaglia paleo-marxista, politicamente corretta e violenta che sciama per le strade delle città statunitensi incendiando tutto quello che trova sul proprio cammino e bullizzando tutti quelli che non la pensano esattamente come loro (liberal compresi). Parlo di un sistema dei mainstream media che ha raggiunto livelli di partigianeria e falsità senza precedenti nella storia delle democrazie. Parlo di un sistema di istruzione superiore ormai in mano a un manipolo di truffatori di professione, che riesumano teorie seppellite dalla scienza e dalla storia per ingannare le nuove generazioni e garantirsi il dominio eterno delle istituzioni universitarie. Parlo di un partito (quello democratico) da tempo avvelenato dall’odio politico e dall’estremismo più infantile. Parlo di una classe “intellettuale” – tra mille virgolette – che predica e pratica un antiamericanismo aggressivo e che si distingue (come si è sempre distinta) nella difesa ad oltranza delle dittature più feroci. Sleepy Joe e Kamala Harris rappresentano soltanto la punta dell’iceberg. E non si tratta neppure di un’avanguardia particolarmente brillante. Un anziano politicante particolarmente versato nelle gaffe e nei contatti inappropriati con il sesso opposto, in chiara fase di decadimento cerebrale. Un’estremista di San Francisco il cui unico pregio è un colore della pelle abbastanza misto da poter soddisfare almeno un paio di componenti etniche del partito. È davvero questo il meglio che la “resistenza” può offrire all’America dopo quattro anni di Trump? Perdonatemi, ma io mi tengo il “puzzone”.
Andrea  Mancia riassume perfettamente il mio medesimo punto di vista. Ci riesce da quasi tutto il Nuovo Millennio. PS.: BENTORNATO! via https://rightnation.it/2020/09/06/trump-2020-perche-si/
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thousandyears3005 · 3 years
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18 luglio, 04:46
è notte,
quasi l'alba, in questo momento è buio fuori e l'unica fonte di luce in strada sono i lampioni, sicuro che quando finirò, ci saranno le prime luci del giorno.
Premetto, sono fatto, mi sarò fumato tre joint, o forse 4.. vabbe poco importa, quindi non badare agli errori se ci saranno.
Questa è per te G.
Si lo so e notte inoltrata e non ti ho mai scritto a quest'ora, ma so anche che forse è l'unico momento in cui posso parlarti senza filtri.
Che stai facendo? non ora, in generale intendo.
Periodicamente ci facciamo questa domanda e ultimamente (se "ultimamente" si possano definire gli ultimi 2 anni) la risposta non era delle migliori.
Intanto parte nelle cuffie "repeat after me" a tutto volume per farmi uno di quei viaggioni sotto fattanza (roba che se non stessi ascoltando musica penso che potrei crollare sulla scrivania).
"You don't love him,
you don't love him,
you don't love him,
you just fucking"
mamma mia the weeknd cantami la vita.
Cerco di tornare in me se no finisce che mi metto sul letto a fumarmi un altro joint ascoltando musica, "perdendomi".
Stai crescendo ancora, hai 24 anni, ancora per poco, ma lo sai, l'età è solo un numero del cazzo, non si finisce mai di cresce, non si finisce mai di impara, e purtroppo manco di sbaglia, si possono ridurre gli errori o le stronzate, si, ma non siamo perfetti, io non mi ritengo perfetto anzi tutt'altro proprio, quindi chill e ascolta.
So che hai passato un periodo di merda, e forse lo stai passando tutt'ora (per altri motivi), ma guardati indietro di boh, un anno e mezzo? guardati o ricordati com'eri.
Eri terrorizzato dall essere un fannullone perchè eri bloccato gia da un anno con l'uni. Ora? L'hai passato, punto.
E ti conosco, so gia che pensi si ok ho passato un esame, ora ne mancano tipo boh altri 20 30 manco lo so, insomma te ne mancano, senza farci tanti giri di parole. True, però prima di quei 20 30 o quanti cazzi sono c'era solo "quell'esame"; e tu porco dio "quell'esame" l'hai passato, ce ne hai messo, ma lo hai fatto, step by step no?
Adesso ne hai 30? ok poi saranno 29 poi 28 e cosi via, non rompere il cazzo, rimboccati le maniche e finisci sti cazzi di studio che me so rotto i coglioni pure io dell'uni.
Quindi tema universitario "stiamo lavorando per voi", stai nella strada giusta, quindi una cosa buona.
Di cosa vuoi parlare ora? Verona, ti sei rotto il cazzo?
Sincero non lo so, cioè dovunque sto poco mi importa basta che non sia un buco di paesino del cazzo come prima, però sarò sincero penso a mia madre delle volte, mio padre sti cazzi tanto lo sai che rapporto cè, però a lei ci penso si, non è giovane come le altre madri dei miei amici per ditte, che hanno 45 50 anni, cioè lo sai lei ormai va per i 65, vive sola (e comunque sai, sta a 500 km da me, anche la più singola stronzata, o il più banale dei problemi e io non ci sono accanto a lei, non posso starci e cazzo a volte "rosico" troppo.) Vorrei godermela di più, non ti dico chissachè, ma anche un pranzo o una cena a settimana insieme a settimana, cazzo se mi piacerebbe..
Ne abbiamo passate tante insieme, troppe.. è anche giusto che lei non stia sola, lontana da persone che davverp le vogliono bene.
Sai..
Prima erano due le donne della mia vita, ora è solo una, giustamente direi anche. E no tranquillo non rinizierò con la solita lamentela e tutto. Sappiamo cosa è successo. Non servono altre parole per quella pagina di vita. Quello che ti voglio dire sono le sensazioni "nuove" che sto provando.
"Nuove" tra virgolette perchè in realtà non sono nuove, le avevo gia provate in parte. Anche dopo il primo amore (o quello che è stato), quella sensazione di vuoto, ma che qualunque cosa tu faccia aoh non je la fai, cè. E continuerà ad esserci. Mi vien da ridere perchè una di queste notti so finito a vede non so in che modo, un video del cazzo che forse diceva il vero o forse minchiate, ma vabbe, in poche parole diceva che quando tu ti innamori il tuo cervello fa partire (non so come cazzo spiegarlo) tipo dei "segnali" o vibrazioni, vabbe spiegata di merda, che ovviamente ti facevano stare bene, cioè che nel mentre le provi tu stai bene insomma,come appunto drogato perchè era da un po che non lo provavi, oche forse non avevi mai provato, quindi tutto nuovo, effetto wow, e il tuo corpo lo sente, la tua mente pure, sei felice, sei attivo, emo capito, stai bè.
I cazzi ovviamente arrivano quando il tuo cervello non produce più tutte quelle cose che ti fanno sta de cristo, perchè finisce la relazione, o la conoscenza, frequentazione, qualunque sia il legame con quella persona; Il tuo cervello non si comporta più come prima, il tuo corpo si sente in maniera diversa, mente uguale e proprio come una droga la rivuoi.
Rivuoi quelle sensazioni, quei momenti stupidi passati insieme. Non ti importa dei viaggi, delle mille cose iperwow che avete fatto, in quei momenti ti vengono, o almeno, vengono a me in mente, quei momenti dove forse non succedeva nulla, o quasi, ma una risata, uno sguardo rubato mentre vedevamo il nostro programma preferito al letto, quando ci guardavamo negli occhi mentre scopavamo, o alla tua espressione, le tue varie espressioni mentre andavamo al sushi o che ordinavamo sushi da asporto, completa felicità.
(dallo schermo del pc vedo riflessa la finestra perchè intanto fuori il cielo si sta schiarendo, il giorno effettivo sta per arrivare)
Insomma i momenti che solo le due persone che li vivono possono sapere e possono spiegare.
Tutto sta roba per dire che quelle sensazioni nuove, che nuove non sono, arrivano di meno, anzi in confronto a qualche settimana, o mese fa, molto meno, ma quando arrivano..
non ti dico..
A volte sto facendo tutt'altro, oppure sto co la testa a pensa, cazzo ne so, la vittoria dell'Italia per dirti, minchia domenica notte, cioè stavamo festeggiando da tipo 3 4 ore, sfasciati a merda, bevuto, fumato, devastato sotto ogni punto di vista, e saranno state le 4 e mezza di notte (tipo all'incirca l'ora in cui ho iniziato a scrive oggi questi pensieri) e niente, blackout.
Per tipo 20 minuti stavo in mezzo a gente che saltava, urlava, le peggio cose, e io, quasi scena da film, come se mi potessi vedere da un terzo occhio, immobile fissare il vuoto.
Un down totale.
Ecco sti momenti non mi mancavano, però allo stesso tempo so che fanno parte del processo di guarigione..
Tu hai fatto tutto ciò che potevi. Hai sbagliato inizialmente, ma lo hai riconosciuto, e già questo vedendo come vanno le cose in giro non è scontato.
Sei tornato, con umiltà, cercando di dimostrare a te stesso e a lei che potevi migliorare, che potevi essere meglio, anche se detta cosi boh me sto a dipinge come un mostro.
ma che cazzo sto a scrive?
vabbe tu ci hai provato. Non volevi avere rimorsi, e fino all'ultimo sei stato li, speranzoso.
Ha deciso altro lei, vai avanti G.
VAI AVANTI.
basta pensarci, o almeno è normale se succede ma come un pensiero che viene deve essere un pensiero che vai via subiro dopo. (Me se stanno ad incrocia gli occhi te lo dico).
Hai sbloccato l'uni, a settembre rinizi, ritorni in ambienti con tante persone giovani, con tante nuove esperienze, rinizia una nuova vita insomma. ora passa l'estate tranquillo, provaci.
Un giorno tutto ciò, le frustrazioni, la delusione, la rabbia anche, spariranno e sai cosa rimarrà?
Rimarrà semplicemente una bella pagina di vita, una delle poche forse, ma che ne è valsa la pena vivere.
Sono le 6:04
Lampioni spenti.
Ora vai, sfogarti ti ha fatto bene, forse non te ne rendi conto, ma buttare fuori ciò che pensi aiuta.
keep strong G.
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veronica-nardi · 4 years
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The Legends
"Even if I have to kill my way through the Underworld, I will still get you back."
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Una ragazza ingenua e onesta di nome Zhao Yao salva il Figlio del Re Demone, Mo Qing, dalle grinfie delle Sette Immortali che vogliono condannarlo a morte. Dopo che il nonno muore per riuscire a farla scappare, Zhao Yao apre gli occhi sull’ipocrisia del mondo, fonda una sua Setta e si prende la sua vendetta sigillando il corpo della Divinità Aurea Mingxuan. Per acquistare più poteri tenta poi di impadronirsi della spada Wanjun, ma rimane vittima di un’imboscata e perde la vita, convinta che Mo Qing sia dietro l’inganno. Cinque anni dopo torna in vita grazie all’aiuto inaspettato di Qin Zhi Yan, una ricca ragazza proveniente da una delle Sette Immortali con cui Zhao Yao è costretta a collaborare visto che ne assume magicamente l’aspetto. Torna alla sua Setta, e scopre che Mo Qing ne è diventato il leader. Piena di rabbia, giura di ucciderlo. Il tempo le farà vedere il silenzioso Mo Qing in modo diverso, le sue convinzioni vacilleranno, e la bella e impetuosa Zhao Yao metterà in discussione tutto quello in cui credeva.
Perché non ho sentito parlare prima di questo drama??? Perché mi è piaciuto tantissimo ed è di certo uno dei miei preferiti di quest’anno, so già che si porterà a casa alcune categorie nel quiz finale. Beh, forse non è così conosciuto come meriterebbe perché la storia viene narrata lungo la bellezza di cinquantacinque episodi, e immagino che quando qualcuno si trova davanti un numero del genere non è esattamente spronato a cominciare.
Ma a me questi innumerevoli episodi non hanno fermato per niente, anzi forse mi hanno addirittura entusiasmato, perché Arsenal Military Academy mi ha fatto talmente tanto innamorare di Xu Kai e Bai Lu - di loro due come attori, della loro bellezza, della loro fantastica chimica, insomma quasiasi cosa - che appena ho scoperto l’esistenza di questo drama con loro due insieme di nuovo, sono scoppiata di felicità e mi ci sono subito buttata.
Ho guardato The Legends nell’arco di un mesetto circa. e la prima cosa che mi sento di dire è che questo drama poteva davvero diventare il nuovo The Untamed, sia per me a livello personale che per il grande pubblico.
Voglio dire, è ovvio che The Legends non avrebbe potuto davvero conquistarmi quanto The Untamed, perché TU è semplicemente inarrivabile, ma fin dal primo episodio le vibrazioni che mi hanno ricordato TU sono state parecchie.
Non inizio nemmeno ad elencare le circostanze, gli eventi e le caratteristiche caratteriali dei personaggi simili a quelli di The Untamed, perché sono troppi e sarebbero spoiler.
Ma cosa intendo quando dico che The Legends “poteva diventare il nuovo TU”? Perché parlo al passato? E’ evidente che qualcosa non ha funzionato. Che cosa?
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Ci sono alcuni aspetti in cui The Legends regge molto bene il confronto con The Untamed o addirittura risulta superiore, come per esempio per i costumi o gli effetti speciali (non che ci voglia molto a creare qualcosa di migliore di quella specie di brutto cane gigante spelacchiato @dilebe06). The Untamed poteva vantare alcune bellissime scenografie - Gusu sempre nei nostri cuori - ma The Legends è una meraviglia per gli occhi: ogni singolo set è caratteristico e le inquadrature del mondo fantasy nel quale ci troviamo mi hanno incantata per tutto il tempo.
La colonna sonora di The Untamed rimane la mia preferita, ma The Legends sfoggia una soundtrack epica e bellissima, che va dai toni più potenti e badass, a quelli tragici, e a quelli dolci e romantici.
Anche la recitazione è meravigliosamente ottima, sopratutto quella dei due protagonisti, esattamente come The Untamed. Bai Lu ha fatto un lavoro eccellente nell’interpretare la sua Zhaoyao, un personaggio sfaccettato e che nel corso della storia cambia tantissimo presentando tre diverse evoluzioni: dapprima una ragazza allegra, innocente e spensierata, poi una giovane donna piena di rancore, combattiva e sfacciata, e infine una donna matura, consapevole, che impara ad amare e ad essere amata, che rivede totalmente i propri orizzonti e sogni. 
Xu Kai dal canto suo ha dovuto interpretare un personaggio forse più semplice a livello di caratterizzazione, ma che ha comunque richiesto una certa bravura recitativa: il suo amore per Zhaoyao è palese in ogni suo sguardo e gesto, la sua gentilezza mi ha toccato il cuore più volte, ma penso che i momenti di disperazione e quelli in cui deve lottare contro l’essenza demoniaca dentro di lui sono stati quelli in cui ha dato il meglio di sé. Mi ha inoltre molto stupita come sia riuscito a rendere così bene un personaggio così diverso dal Gu Yanchen che interpreta in Arsenal.
Bai Lu e Xu Kai ci regaleranno così tante soddisfazioni nei prossimi anni.
La storia d’amore portata in scena è ricca - nel senso che è proprio stra piena - di angst, proprio come quella di The Untamed. Romantica come sono, adoro le storie d’amore in cui i due innamorati sono destinati a stare insieme, ma ammetto che adoro ancora di più le storie in cui del destino non si fa nemmeno menzione, come in questo caso. Sono due persone le cui strade si incrociano per qualche motivo, si innamorano profondamente - lui per primo ed è fottutamente adorabile, mentre lei per l’80% del tempo NON SE LO MERITA - e lottano contro tutto e tutti, morte compresa, per stare insieme.
Lottano anche con se stessi, con gli errori del passato, le incomprensioni, le occasioni perse, con le proprie paure e gelosie. Una coppia che affronta mille sfide e pericoli, che impara a conoscersi e a combattere insieme, il tutto in un arco temporale di quindici anni. Non dirò come va a finire, ma al di là di quello è una storia costruita bene, una storia romantica, triste e tormentata, e in un mondo di drama in cui spesso non è ben chiaro per quale motivo i personaggi si innamorano o sembra che si mettano insieme in modo forzato, ho adorato come siano ben chiari i motivi che portano Lu Zhaoyao e Mo Qing a innamorarsi l’uno dell’altra.
Impossibile battere la Wangxian, ma The Legends mi ha regalato una stupenda storia d’amore.
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Venendo ai personaggi, nel mio cuore Wei Wuxian e Lan Zhan avranno sempre un posto specialissimo, e obiettivamente parlando sono davvero due gran bei personaggi. I protagonisti di The Legends fanno la loro bellissima figura, e ammetto che me li hanno ricordati tanto. Lu Zhaoyao è praticamente una Wuxian versione femminile - sarà per questo motivo che l’ho adorata così tanto? Chi sa. Cioè, ovviamente non è esattamente uguale a Wuxian, ma il modo in cui muore e ritorna in vita, certi suoi modi di fare, la fondazione di una setta odiata da tutti, non hanno potuto fare a meno di ricordarmelo. E l’amore silenzioso, incrollabile e fedele di Mo Qing mi ha ricordato tanto quello di Lan Zhan.
Per quanto mi riguarda, sono due protagonisti assolutamente promossi.
Per quanto riguarda i personaggi secondari invece, qui è dove The Legends non è riuscita assolutamente a sostenere il confronto con The Untamed. The Legends, come qualunque drammone cinese, è piena di personaggi e storyline diverse, e pensavo che, come in molti altri casi, tutti questi personaggi, se costruiti bene, potevano essere uno dei punti di forza della serie. Ma la verità è che, a conti fatti, i personaggi secondari di TL sono semplicemente carini. Sono caratterizzati bene, per carità, e anche le storyline che li riguardano trovano tutte il loro spazio, ma siamo ben lontani dalla bellezza di TU, dove i personaggi riuscivano a lasciare un potente segno anche se presenti in sole tre o quattro scene - Signora Yu sempre nei nostri cuori @dilebe06.
Attenzione: non sto dicendo che i personaggi secondari di TL fanno schifo, dico solo che sono meno belli di quelli di TU. La storia d’amore di Sima Rong e Yue Zhu ad esempio, è sì tragica, ma anche abbastanza banale.
Ci sono tuttavia alcuni personaggi che mi sono piaciuti molto e che voglio citare perché ritengo essere i più validi. Prima su tutti Zhi Yan, l’alter ego di Zhao Yao per metà serie: un personaggio che compie una bella evoluzione da ragazza ingenua, superficiale e spaventata, a donna forte, indipendente, sensibile, saggia e consapevole. Non solo uno dei migliori personaggi della serie, ma anche una delle migliori interpretazioni da parte dell’attrice Shane Xiao, che è riuscita a interpretare due personaggi molto diversi tra loro in modo splendido.
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C’è poi Jiang Wu, il coglione della serie a cui io non avrei dato due lire e che è finito per essere uno dei miei personaggi preferiti. Sborone, antipatico, ambizioso, astuto, infido - mai fidarsi di lui come alleato - nel corso della storia trova il suo perché e a mio parere spacca di brutto. Un personaggio di cui ci viene svelata la provenienza, ci viene mostrata la cattiveria, e ci vengono raccontati i suoi sentimenti e i suoi lati più umani in un modo che ti portano ad empatizzare anche per lui e magari anche ad amarlo (sì, io l’ho amato, non me ne vergogno).
La parte più bella di Jiang Wu è stato il suo amore per Zhao Yao, che io non credevo credibile ma che mi ha stupita non poco, non dico altro.
Nota di merito per Gu Han Guang, il medico tsundere della serie, che passa il 90% del tempo a sclerare dietro al lead minacciando di non curarlo più perché invece di riposarsi continua a farsi male, ma che alla fine è sempre al suo fianco a fasciargli le ferite ogni santa volta. Per non parlare di quando guarda schifato i due lead che fanno i piccioncini quando lui è il primo a fare il sentimentale e a guardare con occhi a cuore la sua amata. Mi ha sempre fatto morire dalle risate.
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È ora dei villain, e qui andiamo bene. Paragonarli con The Untamed è inutile, perché Jin Guangyao e Xue Yang sono dei mostri, ma ho adorato Liu Su Ruo, la mia “cattiva” preferita della serie. La metto tra virgolette perché una delle cose più belle di The Legends è che i personaggi sono tutti molto grigi, con pregi e difetti, che compiono errori e anche delle belle azioni, che provano emozioni molto umane.
Non so se sia piaciuto a tutti, ma ho adorato come si siano presi del tempo per raccontare la storia d’amore tra Su Ruo e Mingxuan. Anche se sono i cattivi della serie, perché non mostrarci il loro lato più amabile e dolce? Anche se sono quei personaggi che i protagonisti dovranno sconfiggere per completare la storia, rimangono comunque degli esseri umani con cui si può anche empatizzare.
Su Ruo fa cose orribili per risvegliare quello che per metà del tempo è il bell’addormentato della serie, non guarda in faccia nessuno, uccide persone, diventa egoista, ma allo stesso tempo ci viene mostrato che sa essere anche giusta e comprensiva. Le cattive azioni che compie non la rendono un mostro umano, in fondo stiamo parlando dell’uomo che ama, del marito con cui vorrebbe felicemente passare la vita e che invece è costretta a guardare mentre dorme un sonno dal quale forse non si risveglierà mai. E comunque devo farle i complimenti per la perseveranza e la fedeltà, non tutti avrebbero avuto la forza e la pazienza di aspettare così a lungo: il suo era vero amore.
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The Legends è pieno di storie d’amore - tutte molto tragiche perché il #maiunagioia deve sempre regnare sovrano - e mi sto accorgendo proprio ora che sono tutti amori veri, forti, potenti, che spingono le persone a fare qualsiasi cosa e a sopportare qualsiasi dolore.
Abbiamo poi la capitana Lin, la seconda cattiva femminile della storia e second lead poraccia della situazione, che è l’eccezione che conferma la regola. Sì, poraccia perché non c’è altro modo per definirla. Ammirevole la sua lealtà verso Mo Qing, mi cade però in basso quando si offende e si definisce delusa nel momento in cui lui in modo molto onesto non ricambia il suo amore. Semplicemente patetica negli ultimi episodi.
Cambiando argomento, mi sono resa conto scrivendo che The Legends manca di una dinamica per me molto importante: una parte politica entusiasmante e gioco del trono. In The Untamed quest’ultimo era giocato in modo feroce dal quel genio del male di Jin Guangyao - le sue fossette assassine sono indimenticabili - e la questione dei sopravvissuti Wen aveva davvero colorato le cose. Anche qui si parla di ipocrisia e di cosa è bianco e cosa è nero, ma la questione rimane abbastanza sul generale: mentre quella di Wei Wuxian era una lotta sociale, quella di Zhao Yao è più una battaglia personale di una ragazza ferita e desiderosa di vendetta.
Praticamente inesistente poi il gioco del trono all’interno delle Sette Immortali. L’unico che fa l’ambizioso della situazione è Jinxiu, che io speravo fosse il nuovo Nie Huaisang ma che non è riuscito a conquistarmi. Più interessante invece la questione del leader della Setta Wan Lu: una setta fondata da Zhao Yao ma di cui Mo Qing ha più palesi capacità per occuparsene. A una certa si fa avanti pure l’ambizione di Jiang Wu, e ammetto che in questo frangente le cose si sono fatte davvero divertenti. Senza spoilerare, dico solo che alla fine mi è piaciuto molto vedere quel personaggio sedere su quel trono.
Ho scoperto che Legends è tratto da una novel, come il 90% delle serie cinesi a quanto pare, e intendo leggerla. Ho letto in un commento che la serie ha reso i due protagonisti più deboli, a livello di poteri, rispetto alla controparte cartacea, dove lui era praticamente sempre invincibile e anche lei era super potente. Se ciò è vero, apprezzo moltissimo la scelta del drama di averli indeboliti, rendendoli quindi più vulnerabili e facilmente attaccabili, perché non vado molto d’accordo con i personaggi costantemente over power. E poi, sai, qualunque motivo è buono per aumentare un po’ l’angst XD.
Di cose da dire ce ne sarebbero ancora molte, ma non ho più la voglia per dilungarmi. Solo un paio di appunti ancora.
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Sono molto contenta perché The Legends mi ha regalato due buone bromance: la più bella e la più importante quella al femminile tra Zhao Yao e Qin Zhi Yan, e quella molto carina tra lo tsundere Gu Han Guang e il suo lontano compagno di Setta Jiang He.
La mia considerazione sul finale: senza rivelare nulla, posso dire che mi è piaciuto come è andata a finire, ma non il modo in cui l’hanno messo in scena. Avrei gradito un montaggio più comprensibile.
The Legends rimane un drama molto godibile, tragico, romantico, che parla di amore, di amicizia, di vendetta, delle scelte che facciamo e le loro conseguenze, i cui cinquantacinque episodi non risultano mai pesanti grazie a un ottimo mix di romanticismo, tragedia, un po’ di divertimento, tensione e combattimenti.
Punteggio: 8.2
Volevo chiudere il commento con la parte senza spoiler, ma non ce la faccio. Ci sono due o tre appunti che mi devo togliere, tipo sassolini nella scarpa.
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Voglio innanzitutto dire che ho adorato Zhao Yao, un personaggio grigio e sfacettato, ma mi ha fatto porconare non poco per oltre metà del tempo per il suo atteggiamento verso Mo Qing. Lo odia, lo vuole uccidere, lo manda in missioni altamente pericolose, sposa un altro perché preferisce la vendetta sull’amore (minchia i santi che ho tirato giù in quella scena), lo inganna fingendosi un’altra e prova pure a sedurlo, gli sparisce davanti agli occhi - facendo letteralmente puff - rischiando di farlo morire di crepacuore, e manco ricorda di aver passato una notte di passione con lui.
E lui non è che a un certo punto perde la pazienza, la manda a quel paese, o si arrabbia. Lui continua ad amarla profondamente, fedelmente, e la aspetta. Quest’uomo è un santo.
Battute a parte, riconosco che Zhao Yao ha sempre avuto le sue ragioni, e poi devo ammettere una cosa: Mo Qing l’avrà amata moltissimo, ma dopo che ha capito di essere innamorata anche Zhao Yao ha amato tantissimo lui, in modo altrettanto profondo e fedele. Ci vuole una grande forza d’animo e devi nutrire un vero amore se rimani al fianco dell’uomo che ami anche quando lui sta male e ha le sue crisi, anche quando diventa addirittura pericoloso. Un’altra avrebbe potuto abbandonare Mo Qing, soprattutto quando perde il controllo dell’essenza demoniaca e uccide le sue guardie. Voglio dire, avrebbe potuto uccidere la stessa Zhao Yao. Quindi l’ammiro molto per aver avuto il coraggio di essere rimasta al suo fianco, anche nei momenti più difficili.
Se questo non è vero amore non so cosa sia.
Ed è qui che mi collego alla seconda cosa che voglio dire. Quella di Zhao Yao e Mo Qing è una bellissima storia d’amore, ma dopo che l’amore scoppia più o meno a metà serie, i due diventano due piccioni che tubano: guardano la luna, parlano di stelle, e si dicono cose altamente sdolcinate. Ho proprio sentito il miele colare da tutte le parti.
Ora, la situazione era comunque piena di angst per via del problema di lui dell’essenza demoniaca e la presenza minacciosa del cattivo, e le loro scene romantiche non sono state troppe, quindi non sono mai risultati noiosi, ma c’è una cosa che voglio ammettere.
Jiang Wu è stato uno splendido second lead. Il dono del suo cuore e il sacrificio della sua stessa vita mi hanno colpito molto. Il rapporto tutto “sale e pepe” tra lui e Zhao Yao mi è piaciuto molto, e la scena di loro che scherzano e ridono insieme è stata davvero carina.
SÌ, IO UN PO’ LI HO SCIPPATI.
MO QING PERDONAMI.
L’ultima cosa che voglio puntualizzare riguarda il finale. Sono contenta del lieto fine, ma non del modo in cui ci siamo arrivati. Pensavo di essere stupida io, invece tantissimi commenti che ho letto hanno lamentato la poca chiarezza delle sequenze negli episodi finali.
Perché creare un montaggio così incasinato? E non ho davvero capito il senso della scena della visione in cui loro due combattono nella grotta e lei “per sbaglio” lo uccide. Era per farci vedere come sarebbero potute andare le cose se lui si fosse lasciato dominare dall’essenza demoniaca? Ma siccome non sarebbe successo, l’ho trovata una scena un po’ fine a se stessa e più che altro per far soffrire lo spettatore. E ammetto che ci sono riusciti: ho pianto disperatamente per dieci minuti.
La sera in cui ho finito il drama ho scoperto che il regista è lo stesso di The Untamed.
TUTTO TORNA.
La storia d’amore piena di angst, i parallelismi tra le due serie, la somiglianza tra Zhao Yao e Wuxian, il finale incasinato: tutto torna.
A quanto pare i finali incasinati sono il marchio di fabbrica di questo regista XD.
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vefa321 · 4 years
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Parlami dei libri che non hai letto...
Quelli che non sono stati ancora scritti e tutti quelli dimenticati sulle panchine dei giardini, sui sedili dei treni, abbandonati fuori stagioni come le novità.
Disegnami il loro volto, la copertina consumata, i bordi scoloriti o colorati dalle tante mani che hanno conosciuti, le dediche ed i ringraziamenti.
Quante pagine, quanti giorni, quanti paesi che non ho vissuto, come mille lingue straniere che potrei capire solo scoprendo posti che ancora non esistono.
Sono come l'alba che aspetta il tramonto, la meraviglia che tende la mano al capolavoro...
Sono un paio d'occhi che vede il mare per la prima volta e s'inabissa tra le onde, tra le righe nuove...
Sono nuvole bianche come il latte che velano il volto del cielo.
Sono i punti sul dorso delle coccinelle, piccoli nei che portano fortuna...
Sono i fiori ribelli che spuntano tra l'asfalto ed il cemento come a volere sottolineare una parentesi di vita.
Sono la curiosità che si fa complice dopo le prime virgolette come a rinchiudere l'anima fino all'ultima pagina.
Sono poche parole di un titolo che si presenta, nome e cognome, intima confessione...
Sono una facciata fatta a specchio, una finestra rotta dove sbirciare un mondo sconosciuto, disposto ad ospitarci il tempo del ristoro, il tempo di placare un po' di quella fame di pensieri messi in parole da chi ci conosce senza saperlo.
Sono tanti come i giorni a venire, incognita del destino, perché non ci è dato sapere in quale biblioteca sperduta troveremo la nostra ultima lettura.
@vefa321
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i-am-a-polpetta · 5 years
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"Sai, c'è una bellissima canzone di Gazzelle, uno di quegli artisti della playlist che ti avevo fatto, insomma uno di quelli che ti faceva schifo per capirci, che in una sua canzone dice 'Quando la luce si infrange sopra le tue guance// mi ricordi il Messico'.
L'ultima volta che abbiamo """""dormito"""" insieme, scritto tra mille virgolette perché abbiamo più che altro discusso tantissimo quella sera. Be', l'ultima volta che abbiamo passato la notte insieme ci siamo addormentate verso le 6:30 con te abbracciata a me. La luce cominciava a filtrare dalla tapparella della finestra e mi aveva svegliata un pochino prima di te: eri nella stessa posizione, con gli occhi chiusi e la luce caldina del sole ti illuminava il viso, le guance e cazzo, in quel momento ho pensato a quanto tu fossi estremamente bella ma veramente tanto, anche quando facevi qualcosa di spontaneo e semplice come riposare. Ti ho guardato con occhi malinconici perché dentro sapevo di averti già persa la sera prima e ho sospirato sperando che quel momento potesse durare per sempre.
Il vicino del piano di sopra ha cominciato a fare un casino allucinante e, con gli occhi ancora chiusi, hai tirato una grandissima madonna, da brava veneta mi verrebbe da aggiungere. Ti ho guardata, ti ho sorriso e tu mi hai abbracciata più stretta di prima e mentre mi facevi le coccole mi accarezzavi la fronte dicendo 'mi piace il tuo profumo. Profumi di buono, lo sai?'. Ti ho dato un bacino sulla fronte e ti ho stretta fortissimo come a dire 'non voglio per nulla al mondo lasciarti andare' e ci siamo addormentate di nuovo così, in modo del tutto spontaneo dove il solo suono dei battiti cardiaci era sufficiente a placare due animi fino a poco prima in faida tra loro. Mi manca tanto quel suono, sai? Che poi forse tu nemmeno te lo ricordi anzi sicuramente non te lo ricordi, sono io qui quella strana che ricorda tutto.
Mi sono appena svegliata, mi sono girata nel letto come a volerti cercare ma non ci sei nemmeno stamattina.
Quanti lunedì che sono passati dall'ultima volta... Tanti, tantissimi, forse troppi...
È stato uno dei momenti più dolci che io e te abbiamo condiviso insieme e tu non eri mai molto propensa a mostrare il tuo lato dolce, anche se, quando eravamo solo tu ed io, sotto questo aspetto, vincevi sempre tu a mani basse anche se so perfettamente quanto ti secchi ammetterlo...
Be' oggi mi manca questo e volevo che tu lo sapessi seppur consapevole che mai lo saprai..."
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lonelysmile · 2 years
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tralasciando l'aspetto calcistico non riesco a capire come certa gente possa odiare Pessina
a me è sempre sembrato un bravo ragazzo e mi ispira simpatia
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corallorosso · 5 years
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Locuste e incendi arriveranno anche da noi, ma continuiamo a parlare di Morgan e Bugo di Francesco Cancellato Doveva arrivare il coronavirus, sono arrivate le locuste. 100 o 200 miliardi di insetti – dura contarli – hanno invaso nelle scorse settimane il corno d’Africa. Sono partite dallo Yemen, in quella che è una migrazione con pochi eguali nella storia, e nel giro di pochi giorni sono diventate motivo di emergenza alimentare e sanitaria in un’area del mondo che solo pochi mesi fa è uscita da una terribile carestia. In questo momento, mentre state leggendo, ci sono 13 milioni di persone a rischio, che potrebbero diventare molti di più se le locuste arriveranno in Kenya e in Tanzania. Il direttore per le emergenze della Fao ha richiesto 76 milioni di dollari alla comunità internazionale per fronteggiare l’emergenza ma per ora ne ha raccolti solo 20. Più o meno quanto è costato il festival di Sanremo, edizione 2020. E no, non lo diciamo per fare della demagogia di bassa lega, ma per denunciare quanto poco ci stiamo curando delle piaghe bibliche – questa volta nel vero senso della parola – che stanno accadendo di fronte ai nostri occhi. Soprattutto, di quanto la nuova “coscienza green”dell’Occidente – virgolette d'obbligo: ci dispiace, Greta – alla prova dei fatti, si riveli poco più di una cannonata di coriandoli. Perché sì, c’è il cambiamento climatico dietro all’invasione delle locuste in Africa. Più precisamente, dipende dalla lunga fase positiva dello Iod, altrimenti detto Dipolo dell’Oceano Indiano, che altro non è che la differenza di temperatura tra le sue acque occidentali e orientali. Non ci addentriamo in particolari tecnici, che fareste meglio ad approfondire altrove: vi basti sapere che è questa particolare condizione climatica ad aver accentuato la siccità in Australia e la migrazione delle locuste in Africa Occidentale. E che tutto questo dipende dall’innalzamento della temperatura terrestre, quella che a giorni alterni neghiamo, o ce ne discolpiamo, o ne parliamo a vuoto, procrastinando ogni possibile risposta in merito. Nel frattempo gli animali muoiono, la gente muore, i migranti climatici si moltiplicano e ogni mese c’è una nuova catastrofe ambientale di cui dare testimonianza, o da nascondere sotto le chiacchiere sulla prescrizione o sulla lite tra Morgan e Bugo, che se no l’opinione pubblica si spaventa troppo. Fino a che, ovviamente, le locuste non arriveranno pure qua. O gli incendi non arriveranno pure qua. Allora ve ne serviranno mille di Morgan e Bugo, per evitare di parlare di emergenza climatica. E forse non vi basteranno nemmeno.
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gloriabourne · 4 years
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Non mi sono spiegata bene,quando ho detto che vive con Ermal non intendevo sempre, ma durante la quarantena. Quando mise il post dei panzerotti,qui dicevano che non li aveva fatti con lei perché lei sta da un'altra parte, che faceva videochiamate da casa sua, non da Ermal. Invece so che dalle storie ig di lei,lei stava impastando i panzerotti nella cucina di Ermal. In più nella diretta si sentiva rumore di piatti e stoviglie,quindi è ovvio che ORA siano lì insieme. Si arrampicano sugli specchi😅
Però posso permettermi di dire una cosa? Siete inquietanti 😂
Cioè la gente che si fa mille castelli mentali su dove sia lei, se sia a casa sua o a casa di Ermal... manco fosse lei quella famosa della coppia.
Io non voglio sembrare antipatica, ma qua si oltrepassa veramente un limite secondo me quando si arriva a essere attenti alle storie di lei quanto (o forse di più) lo si è alle storie di lui. E questa cosa io la dico da sempre, da quando erano uscite le prime storie su ig di loro insieme in Grecia e la gente aveva iniziato a seguirla in massa.
Non è un comportamento sano.
E non lo dico per fare la moralista. Io per prima ad esempio seguo la ex compagna di Fabrizio su ig, ammetto di aver iniziato a seguirla per pura curiosità. Ma non è che ogni secondo che pubblica una storia vado a vedere di che si tratta e ci sto più attenta di quanto sto attenta alle storie di Fabrizio. Nonostante i contenuti che pubblica mi piacciano a prescindere dal rapporto che la lega a Fabrizio.
Non so se è chiaro il mio ragionamento.
Secondo me seguire qualcuno e stare così attenti a ciò che pubblica solo perché è la fidanzata/amica/conoscente di un cantante famoso non è "normale". E lo metto tra virgolette perché so che non spetta a me decidere cosa è normale e cosa non lo è, però secondo me si oltrepassa un limite in questo modo.
Detto proprio fuori dai denti: ai miei occhi quelle che sono fanatiche della ship metamoro (fanatiche nel senso che arrivano a taggarli nelle ff, nei fotomontaggi e cose simili; non intendo quelle che ne parlano qua o che scrivono cose su di loro rimanendo nei limiti del rispetto) e quelle che sono fanatiche di ogni cosa che pubblica questa ragazza, stanno sullo stesso piano. Bisogna imparare a dividere le cose, a non superare certi limiti e a rendersi conto che in certi casi superarli non è sano né per noi, né per gli altri.
Ripeto, non voglio fare la morale a nessuno o risultare antipatica. Spero che si sia capito cosa intendo dire.
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cosmicfiasco · 7 years
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Mi danno fastidio le persone che spariscono nel nulla, non mi piacciono.        
Mi danno fastidio anche quelle persone che spariscono, poi all’improvviso ti scrivono, dicendoti che gli manchi, che vi dovreste vedere per un caffè,e mentre tu provi a trovare un giorno che vada bene ad entrambi l’altra persona neanche ci prova, e poi riscompare nel nulla, come se niente fosse.              Non mi fido di persone del genere, quelle che dicono di voler mantenere le amicizie, ma che neanche sanno che cosa voglia dire il termine “amicizia”, e che quando ti scrivono cominciano a “sbatterti in faccia” tutto quello che hanno fatto, le persone che hanno incontrato, i luoghi che hanno visitato o dove hanno studiato, e non gli passa neanche lontanamente nell’anticamera del cervello di chiederti come stai, che stai facendo, dove lavori, come vada il lavoro, ecc..
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manicomiourbano · 5 years
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il mio tarlo
Di frasi fatte riguardo a questo argomento ne abbiamo tutti sentite tante "lo scopo del'arrivo è il viaggio'' o baggianate simili, sono quindi arivata alla mia conclusione che non è molto distante da ciò che c'è scritto alla riga sopra tra virgolette ossia che, di ogni viaggio/spostamento/passeggiata, la cosa più bella, che più fa maturare, più fa crescere o migliorare è il viaggio. Certo, l'arrivo sarà di certo di obbligo, ma il viaggio potrebbe essere noioso, scomodo, pieno di rumori. ma potrebbe diventare entusiasmante, se inizi a spaziare con la mente. Questa ti porterà a pensare non solo all'arrivo, ma a tante cose di mezzo che possono riguardare te stesso o chiunue altro attorno a te, che siano le persone che vedi e hai tutti i giorni come la tua famiglia o gli sconosciuti in macchina sull'Autostrada mentre ad agosto si va al mare, o anche i volti che vedi mentre sei su un aereo, su uno stupido pullman o su un treno. Di certo un acuto viaggiatore non dorme, come dicono i Ministri "quanta fatica per far volar gli aerei, poi ci salgo io, ci salgo e cerco di dormire": di certo i fratelli Wright si sono fatti un culo gigante per inventarli, ma ora noi diamo tutto per scontato, quando non lo è: nemmeno un paesaggio che hai attorno è mai scontato, ci sono sempre cose nuove da vedere, anche sulle strade trafficate che si vedono tutti i giorni, magari per andare a lavoro, cose come graffiti o piccole cose -statiche o dinamiche che siano- come le persone che ogni agosto, nonostante il bollino nero per il traffico e il caldo asfisiante ogni anno di più, migrano verso lidi o montagne o ancora verso città d'arte alla ricerca della pace per quelle due settimane, per poi tornare alla solita vita frenetica e angosciante di sempre. A me succede tutti gli anni quando vado al mare con la mia ormai demolita famiglia, ogni anno trovo sempe qualcosa di nuovo, che sia un passo sulla montagna o delle riserve a valle, dei sentieri o delle persone con furgoni strani in giro, queste cose fanno pensare tantissimo se ti soffermi: al vivere delle persone che può essere diverso dal tuo e le rendi un po' più grandi e le fai entrare dentro di te, come mi hanno insegnato a fare a teatro con le emozioni altrui: bisogna internarle e farle crescere dentro sè stessi. Prendo l'esempio della spazzatura: le persone sono maleducate, lo sono sempre di più, e questo comporta anche l'essere menefreghisti, ed è una causa dell'ogni anno più caldo in agosto: tutti se ne fregano che la Terra stia marcendo sempre di più e sempre più da dentro, che siamo avvolti dal domopack che ci soffocherà solo per comprarci cose che non riempiono il nostro cuore o macchine nuove. Stiamo rovinando il mondo in modo irreversibile, ma nessuno ha mai il tempo di pensarci perchè siamo imbottiti si cose da fare, o meglo, ci imbottiscono di cose da fare, ma ancora il viaggio rimane un tempo libero per poter spaziare dalle solite cose a cui pensiamo a quelle più assurde o meno coumui quando si è seppelliti dalle cose da fare. Durante il viaggio puoi anche non avere nulla da pensare e chiuderti, ma sempre finirai per guardare le persone che a loro volta ti gurdano, provare a pensare perchè sono lì con te, come si sentono, se si sentono allegri o in ansia, o magari tristi o distrutti perchè stanno recandosi al paesello della loro origine a seppellire la povera madre rimasta vedova e abbandnata dai figli prima del dovuto, e qui rientra il menefreghismo delle persone, così come l'egoismo di un figlio che abbandona appunto la madre vedova al suo paesello e se ne va via per far carriera in una metropoli che gli brucia i polmoni con il materiale del suo cielo marcio per ncolpa nostra. io penso a me, penso a come potrei apparire alle persone nei loro viaggi, cosa posso essere io? Loro fanno lo steso lavoro su di me? di quanto possono sbagliarsi? quanto possono pensarla giusta? sarà cpsì difficile capirmi? percè non parlano con me? Non posso essere proprio così “gelatinosa” come Orwell che descrive Winston Smith al nono capitolo di 1984, non credo di essere trasparente, peró mi ci sento, sono svuotata completamente, non conto nulla per me, ma nemmeno per gli altri a quanto pare, contano sempre di più i loro soldi, le loro stupide macchine, il petrolio che svuota il ventre della terra e lo fa tremare, e il capitalismo, il possedere; metre noi respiriamo merda e beviamo acqua inquinata con merda e merda per cercare di disinfettare la merda che c'era primariamonte con cose chimiche e conservanti, così come tutti gli altri cibi o cose che mangiamo, mancano solo gli antidepressivi nell'acqua e un teleschermo che ci dice cosa fare e come reagire alle cose annientandoci ogni emozione eccetto quelle della finta felicità, del consumismo e del menefreghismo diventando succubi di chi c'è al potere, o succubi di noi stessi, quindi di qualcosa che non vale niente. Forse è eagerato, ma i viaggi dovrebbero tirari fuori questi pensieri, sprattutto ai potenti, a quelli che ormai ci gestiscono. sarebbe un bel passo avanti solo saperlo. Chissà quanta gente preferisce davvero il capolinea al viaggio... io mi tengo occupata così, l'arrivo dà solo ansia e paranoie, mentre nel viaggio non hai doveri, puoi fare e guardare quello che vuoi, non ci sono vincoli o cose da fare per forza, uno può scegliere cosa fare, cosa non fare, mentre quando arrivi diventa tutta una specie di dovere, bagagli, scendere, dirigersi da qualche parte, magari incontrare qualcuno o dover fare una buona impressione, mio dio che ansia gli arrivi... Anche se il capolinea potrebbe essere qualcosa di bello, il viaggio è sempre più entusiasmante secondo me; un po’ come la felicità: che “l'istante prima di essere felice è più importante del momento stesso intero di felicità” opppure "chi fa un viaggio rischia di arrivare" queste sono le frasi che più rappresentano un viaggio secondo me, quelle che hanno fatto scaturire tutti questi pensieri; in ogni caso io sto per arrivare, inizia a salirmi l'ansia e le mille paranoie, non farò buone impressioni, nessuno mi avrà calcolato, sarò stata gelatinosa, trasparente, proprio come Winston... Ora devo scendere dal pullman, al prossimo viaggio...
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