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#umanità perduta
libero-de-mente · 6 months
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La mia anima, nota per come ha naufragato tante di quelle volte che il Titanic è nulla, disillusa che Eurocrate a confronto rimane un saggio sognatore, è deceduta l'altro ieri, credo. Anche se l'agonia durava da un bel po'. È deceduta per le complicanze al fegato della vita, per l'ictus al senno della ragione e alla metastasi del cuore atrofizzato dalla mummificazione dei rapporti sociali, sempre più aridi o inesistenti. Era giovane. Si, la mia anima era giovane, diciamo che forse era ingenua. Si ingenua, sognava ancora qualcosa di bello nella sua vita. Anche qui dico un bel: almeno credo. Affabile, impegnata, sincera, timorosa la mia anima non aveva mai dato l’idea dell’inguaribile romantica (seee come no) ma, negli ultimi anni di vita, ha rivelato un lato oscuro della propria natura. Una sua mal celata personalità, quasi junghiana, simile alla temperamento freudiano ma con un pizzico di natura adleriana sotto certi punti di vista, tutte prospettive mentali logicamente. Dovevo comprendere questa sua accozzaglia psicologica, un grumo filisofico alla Kant, emersa durante le letture di Agatha Christie alla ricerca della giustizia. Quella dove i disonesti, gli assassini, pagano sempre pegno. La convinzione che alla fine i buoni trionfino sempre sul male. Purtroppo la sua prolungata esposizione a tali convinzioni si è conclusa l'altro giorno, con un fallimento totale. Non tenedno conto che oltre alle citate sfumature della negativa umanità, ci sono anche gli idioti. E sono una legione infinita. Seppur sconfitta, la coraggiosa anima ha tenuto accesa la fiamma della speranza per qualche attimo. Rimanendo aggrappata alla convinzione che la vita non sia una mera sequela di piccole persone che tendono ad approfittarne, sempre e comunque, di chiunque si pari dinnanzi a loro. Interpellato sulla scomparsa della sua anima, il sottoscritto, famoso imbonitore di sogni infranti nonché Gran Visir della fede perduta, descrivo la mia anima come una che salutava sempre. Che dipingeva la vita come Van Gogh. Ma oggi tutto mi è chiaro. La mia conclusione è che se vogliamo vivere in armonia con l’universo, dobbiamo possedere una fede incrollabile, nel fatto di incontrare meno grattatori di scroto e più persone sensibili. Vogliose, quest'ultime, di condividere sostegno e sogni con chi sia predisposto a tali solidarietà.
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susieporta · 6 months
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La Morte.
"La Coppia Sacra ritorna all'Origine".
L'Amore fa ritorno al suo luogo d'elezione: il Cuore.
E' un Amore violato.
Che si rigenera nell'incontro con l'Altro.
Attraverso un complesso e vibrante movimento di Purificazione del Corpo, sede incarnazionale delle antiche Memorie e Strumento Sacro di Integrità, Purezza e Grazia.
Tutto avviene ora. In questo istante.
Perché questo è il "Tempo Destinato".
Era questo il Sigillo che il Divino voleva imprimere nella Nuova Umanità. E lo voleva proprio adesso. In questa realtà e dimensione percepita. In questa Sacra Terra, da dove tutto si è interrotto. E da dove tutto rinascerà.
I Codici dell'Amore qui sono nati.
E da qui risorgeranno a Nuova Vita, alla piena Divinità.
Nel Corpo.
Custode fedele dei Simboli di Manifestazione, Tempio di Bellezza e Purezza, purificato dai Traumi generazionali e dimensionali, liberato per sempre della negazione, della mancanza, della perdita.
E dentro, nelle profondità delle nostre "sembianze fisiche", torna a sbocciare l'Amore.
Non se n'è mai andato veramente.
Era chiuso, serrato, protetto a doppia mandata dalla Chiave della Paura, alimentato e inquinato quotidianamente dal rancore, dal senso di tradimento, dalla rabbia.
Che ci ha reso ciechi. E spietati con noi stessi. E con l'Altro.
Nessun Amore, che sia esso animico, corporale o spirituale, cessa mai veramente di "esistere" veramente.
Mai.
E' una Memoria Divina impressa a fuoco nella nostra stessa Essenza.
Nemmeno quando violato, quando respinto o quando non riconosciuto fino in fondo, esso smette di produrre Fiamma e Ardore.
L'Amore non muore mai.
Si rigenera nell'incontro con il Perdono, con la Bellezza, con la Verità interiore.
Siamo portatori sani di Guarigione e alla Guarigione torneremo.
Alla Guarigione stiamo già tornando.
Da millenni. Di Corpo in Corpo, di Dimensione in Dimensione, di Anima in Anima.
Questo Tempo così forte e impattante ci riporta all'Essenza di questa Energia, di questa meravigliosa Frequenza.
Si rende cammino di iniziazione alla Gioia, alla Libertà, alla Vitalità, al mondo delle Opportunità della Realizzazione e della Manifestazione.
Per la prima volta, dopo una Vita di condanne, di sensi di colpa, di vergogna, oggi ci concederemo il definitivo Perdono.
E lo concederemo anche a chi non ci ha visti, non ha accolto la nostra Missione d'Amore, a chi non ci ha riconosciuti o accettati, a chi se n'è andato "troppo presto" o, tanto atteso, non è mai giunto su questa Terra.
A chi, stanco di negare, di violentarsi e di soffrire, ha scelto di Rinascere.
E lo concederemo anche alla Coppia Sacra, sede d'elezione dell'Alleanza Perduta.
Coinvolgendo il Corpo, espressione Divina di questo Viaggio, in una danza di piena Accettazione della sua naturale funzione creativa: il Maschile nel porre il seme della Vita, il Femminile nell'accoglierlo dentro al suo Ventre ed espandere il Sacro Atto generativo.
Questo movimento decreterà la "Riabilitazione del Contatto", non più impuro e strumentalizzato, non più conflittuale e respingente, non più simbiotico e possessivo, ma sincero, disarmato e svestito dall'ipocrisia della negazione.
Le Anime Antiche ora sono pronte. Sono radicate. E fiere.
Hanno protetto e secretato i loro Doni per anni, per millenni.
Non hanno Generato. Nè hanno concesso all'Altro di generare.
Sentivano l'impurità dell'Atto.
Non era Benedetto, non era Autentico. Era mediato dalle Ferite.
E non si sono concesse di esprimere e di portare nel Mondo la loro Originale Manifestazione, proteggendo i Doni e Talenti interiori dall'Impurità, dalla Strumentalità, dal Potere dell'Ombra.
Dimenticandosi troppo spesso di "vivere" e di "viversi" pienamente.
Ora il Cuore bussa alla porta.
Ed è una gioia risentirlo battere.
Ci ricorda che siamo tornati. Che nulla muore dentro di noi. Che l'Amore torna sempre, poiché ci appartiene. E' nostro.
E può esprimersi liberamente. Senza paura di essere respinto, non riconosciuto, non compreso, non accolto.
E se anche sperimentassimo l'illusoria sensazione che l'Altro non ci abbia veramente accolti, essa non è reale. Non più.
La paura del "non riconoscimento" è stata svelata, è crollata, si è dissolta.
L'Altro ci ha visti. Siamo stati riconosciuti.
Possiamo radicare definitivamente il "diritto all'Esistenza" ed esserne pienamente parte, esplorando e sperimentando la Bellezza di ogni sacro "ricongiungimento" animico e carnale.
Al posto del Buio, è tornata la Luce. Ad illuminare ogni Verità non detta, taciuta, negata per paura di non essere visti, compresi, amati.
E poiché ora il Cuore non può più essere imbavagliato, esso verrà "iniziato alla sua originale Funzione": quella di elevarsi attraverso l'Unione con il Corpo, con la Materia. Non più impura o considerata "poco degna dello Spirito", ma matura e sensibile, piena e autentica.
Il Sentimento di Condivisione dei Doni sigillerà la Sacra Unione tra le Anime.
Sarà un momento commovente.
Cadranno le ultime vestigia di un antico Patto Irrisolto e la "Reggenza" tornerà a splendere.
Nei sorrisi e negli abbracci di una Madre con il Figlio, del Padre con la Figlia, degli Sposi ri-sacralizzati, della Vita riportata alla sua Originale Bellezza e Passione.
Questo è l'Anno del Cuore.
Vuole battere. Vuole sentire tutto. Vuole Amare. Vuole esprimere tutta la sua innata Potenza primordiale.
Non siamo qui per negare la Vita, per anestetizzarci o nasconderci. Ma per esser-ci.
Per uscire allo scoperto!
Per abbandonarci fiduciosi ai Sentimenti.
Per smettere di barricarci dietro alle antiche Ferite, alle vecchie scuse o giustificazioni.
Affrontiamoci!
Senza giudizio o colpa.
Rendiamo onore al nostro Maschile Sacro. Alla sua immensa Forza, al suo impavido Coraggio, alla sua integra Onorabilità.
E smettiamola di punire costantemente il nostro martoriato Femminile, umiliandolo, privandolo della gioia del contatto, dei suoi straordinari Doni d'Amore, della sua Magia, della sua sacra potenza generativa.
Poniamo fine al massacro del "non sono abbastanza, non sono bello, non piaccio a nessuno, nessuno mi vede".
Rischiamo!
Usciamo dal nascondiglio.
E osiamo. Esprimiamo liberamente la nostra Verità. Senza bavagli, senza remore, senza timori.
Cosa potrà mai succedere?
La Morte ora non fa più paura.
Siamo qui per la Vita, nella Vita, con la Vita.
Siamo protetti. E guidati. Sempre.
Buon viaggio nell'ennesima "Fine interiore". E buona luminosa Rinascita!
Mirtilla Esmeralda
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nosferatummarzia-v · 9 months
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Nel Tenebroso baratro della Notte,il morbo della falsità si spande come una pestilenza,infettando le menti e le anime dei mortali. Come un veleno che si insinua nelle vene,la falsità corrode la verità,corrompendo la società e distruggendo le relazioni... Sono stanca di questi simulacri di umanità. Stanca di quelli che si fingono amici,ma in realtà non sono altro che entità abissali,creature malefiche che si nutrono della Ns.vulnerabilità. La falsità è un male metafisico,un'entità oscura che minaccia l'ordine cosmico. È una piaga che corrompe la realtà stessa,rendendola imperfetta e caotica... e rimembrate,er ogni amicizia perduta a causa della falsità,ne posso trovare mille.
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mancano-le-parole · 1 year
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Sto vedendo Demon Slayer ed è stupendo. La cosa più bella è che Tanjiro empatizza con i demoni quando stanno dissolvendosi, li rispetta e non dimentica che una volta erano umani (forse aiuta anche il fatto che la sorella è un demone che non ha dimenticato i suoi tratti umani). Grazie a lui, molti è come se ritrovassero la loro anima perduta, la loro umanità.
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mikuhatsune91 · 2 years
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🐺🌕            ㅤㅤ. • °•★°• . °   «Se quello che dici è vero, Leon, torna a casa…» gli disse, quando furono di nuovo l’uno di fronte all’altro, le lacrime a incorniciare il suo viso: per quanto volesse fingere, la sua umanità non era ancora perduta del tutto. «Non lasciarmi anche tu… senza di te io mi sento…». «Perso e incompleto» concluse Leonard, osservandolo con un misto di emozioni che non poteva spiegare: rabbia, rancore, amore… dolore.            ㅤㅤ. • °•★°• . °   ❓Capita spesso che un autore - io in primis - faccia uscire come intermezzo di una serie, anziché il volume successivo un prequel. Voi come la vedete a riguardo? Preferite avere i prequel alla fine di una serie o anche durante un volume e l'altro?   ★Impaginazione by @gf_servizi_editoriali ★Copertina by @annedgraphic               𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀: Elizabeth Heaterfield è ormai in età da marito da un po’ di tempo, quando i suoi genitori sembrano aver trovato il perfetto sposo per lei, il Duca Edmond Danneville. Nonostante il suo destino sembri già scritto, lei continua a sognare l’amore romantico narrato nei romanzi, ed è proprio prima di fidanzarsi che l’incontro con un uomo misterioso sconvolge la sua vita: con Erik Logan nasce una tenera amicizia, ma non è solo l'appartenenza a una diversa classe sociale a ostacolarli nel loro amore. Tutto viene messo in discussione, però, quando Erik sembra cambiare radicalmente, e un mondo segreto di creature oscure e pericolose sembra uscire allo scoperto agli occhi dei due sfortunati amanti. Riuscirà Elizabeth ad andare oltre quello che Erik è diventato, in nome del loro amore? E chi è il Re dei Vampiri, che sembra seguire con enorme interesse le vicende dei due amanti, e poi della loro famiglia? Può l’Amore vincere i limiti della… morte? https://www.instagram.com/p/Co1vv1SLzq-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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1-su-un-milione · 2 years
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A volte è così che ci si sente. A volte accadono cose che ci lasciano spiazzati, impietriti, increduli.. Rimani così, sospesa... Non riusciamo a respirare, non riusciamo a reagire... E ogni volta è peggio, ogni volta è un dolore che ci spezza... Non eravamo pronti oppure soltanto speravamo non succedesse ancora.... Ma non tutto il male viene per nuocere. Ci sono incontri, telefonate che ci fanno bene. Io personalmente mi rendo conto che esistono ancora brave persone, cuori buoni.. Non tutta l umanità è perduta, per fortuna...
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...un romanzo di rara intensità...sconvolgente nella durezza...una lettura che arricchisce, trascina e stupisce per la sua architettura complessa che ne enfatizza la bellezza ma coerente e necessaria per provare ad entrare in un tema così alienante come l'Olocausto...Un sensibile e sognante viaggio nell' Olocausto visto attraverso gli occhi di un bambino, che chiedono solo di poter fantasticare... "Vedi alla voce: amore racconta di una storia perduta, andata in frantumi. Molti personaggi sono alla ricerca di un racconto, spesso di una fiaba, perché, raccontandola ancora, possano tornare alla vita. Non vogliono raccontare una storia da bambini per ingenuità- in loro non c' è più innocenza- bensì per mantenere la propria umanità e forse un pizzico di nobiltà. Per credere nella possibilità di essere bambini in questo mondo e porsi così di fronte al cinismo assoluto. Raccontando quella storia con gli occhi di un bambino possono raccogliere brandelli di identità e ricomporre i cocci di un mondo distrutto..." (David Grossman)...da leggere...#ravenna #booklovers #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #consiglidilettura #librerieaperte #narrativa #davidgrossman (presso Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CkKhgECIAAY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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illsadboy · 3 years
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~Fossi un incapace avrei la faccia zeppa di tatuaggi tra dive televisive, Martini con quattro olive la vanità ti incide tra le tombe di Spoon River mentre Geova continua a dormire il mondo è in declino secondo le stime del bimbo col pigiama a righe~
DabZenStep
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sikomoro · 7 years
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Da questo post: https://piximus.net/fun/these-people-picked-the-weirdest-places-to-sleep — del 2014 — pieno di foto carine di persone che dormono nei modi e nei posti più inconsueti, i nostri involontariamente comici amici ultra-nazionalisti di tumblr hanno ripubblicato da un loro fidato di twitter questa sopra ⬆ rappresentante, secondo loro, un immigrato. Questi tizi, nella loro strumentale xenofobia, vedono nell'immigrato senza averi o rifugiato che sia, quello facile da attaccare (la storia dei grandi demagoghi del ‘900 insegna) ma non disdegnano le merci provenienti dai loro ricchissimi e saccheggiatissimi paesi, che disprezzano, come se i loro e i nostri avi non provenissero da quelle parti (odierna Etiopia e dintorni) Quindi hanno scritto più o meno: ecco cosa fanno le risorse che ci dovrebbero pagare le pensioni. Cioè…se dovete spararle sempre queste cazzate per farci prendere paura o disgusto che sia… almeno verificate, no? Che vi costa, scansafatiche! Tra l'altro, come capire la provenienza del tale in questione? Non sarà che siamo tutti un po’ uguali? D'accordo che qualcuno di voi ha scoperto la propria umanità e fratellanza :D solo dopo che uno della temibile famiglia Spada ha dato una terribile testata ad un cronista che l'ha mandato all'ospedale. La simpatia, però, va al picchiatore! Ma come? Mi fa piacere (mafia e casa pound a parte) che qualcuno di voi abbia riscoperto quella cosa misteriosa chiamata empatia… che se uno poi ne ha poca se non è proprio stronzo la rinforza con un goccio di etica, che non fa schifo… e la Famiglia Spada è di origine Sinti… e questo va finalmente a vostro favore (casa pound e mafia a parte). Non faccio nomi per non farvi pubblicità. I tempi sono strani. Grazie a chi ha scoperto l'inghippo, Rido 😀 perchè voi eravate seri.
https://piximus.net/fun/these-people-picked-the-weirdest-places-to-sleep Perchè questa volta non avete linkato l'articolo de Il Giornale che parlava della famiglia Spada?
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itsmyecho · 5 years
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Non siamo ancora una specie in via d'estinzione e questo è un vero problema.
Itsmyecho
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frugiperda · 6 years
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Paolo Crepet, L’autorità perduta
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In tanti stanno dando voce ad un credo che supera ogni religione, ogni vigliacca superiorità.
Il mondo chiede di smettere di usare la guerra, le persone, i bambini, la nostra vita, il nostro pianeta per biechi interessi, squallidi e subdoli poteri.
Siamo stanchi di sopportare soprusi e dittature che perseguitano ogni angolo della Terra.
Non potremo fermarvi ma non saremo mai e poi mai vostri complici. E penso che moltissimi di noi, come civili, in tutti i sensi di questa parola perduta, si scuseranno con me per gli scempi e il dolore profondo di questa e tutte le guerre che calpestano la dignità e la libertà umana.
Questa umanità deve imparare, vogliamo che si insegni a scuola, ai nostri figli, a non competere, al rispetto, alla solidarietà. Basta Guerre!! Basta!!
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Photo di Roma e Scicli 26/02/2022
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scogito · 3 years
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Transumanesimo
Una canea di esseri senza più volontà né ragione, sottratti diecimila anni fa al loro ambiente naturale, fisicamente fragili e piagati. Passati dallo stato brado in armonia con l’ambiente alla domesticazione coatta finalizzata allo sviluppo tecnologico esponenziale, oggi alla post-umanità.
Meteore impazzite, schegge di umanità senza futuro e senza speranza. Viventi già morti brancolanti nella più disperata solitudine, incerti del proprio sesso, del proprio essere, della propria origine usati in processi tecnologici distruttivi, schiavi e oggetti di consumo essi stessi per tenere in vita una folle economia che presto avrà distrutto l’intero pianeta.
Nati da ventri artificiali e dalla fecondazione di ovuli in provetta, lobotomizzati dalla nascita, selezionati in base alla predisposizione genetica, trascineranno la loro miserabile esistenza tra disperazione ed esaltazione finché alla sesta decade di vita, esaurita ogni capacità produttiva e riproduttiva saranno accompagnati con affettuosa misericordia a migliore vita. La dolce morte sarà accettata con gioia, desiderata e richiesta perché in cambio avranno la promessa del paradiso, la fierezza di avere aiutato la mostruosa società delle formiche ad avanzare verso la propria fine, saranno stati fondamentali per il progresso e per lo sviluppo tecnologico, il loro nome verrà inciso – in bodoni dorati – sul marmo bianco della storia. Lottando per tutta l’esistenza contro i tumori che la tecnologia intorno a loro avrà indotto a ritmo crescente, con nano-particelle di alluminio depositate nel cervello da luridi vaccini saranno antenne riceventi di impulsi comandati da altri, vivranno lo smarrimento di pronunciare parole che non avevano pensato, lo stupore di compiere gesti che non avevano voluto, di provare libidini che non appartengono al loro sentire.
Controllati in ogni secondo dell’esistenza, localizzati in ogni spostamento con precisione millimetrica, nutriti di spazzatura, saranno usati per fornire organi, incrociati con capre e maiali, ebeti smarriti in ambienti totalmente artificiali dove realtà e reality si rincorrono in un girotondo senza soluzione di continuità. Ogni definitivo rapporto col mondo naturale sarà totalmente interrotto, sterminate megalopoli, le smart city, saranno i loro lager, le loro prigioni. Sarà banale eliminarli a milioni premendo un pulsante al minimo accenno di protesta oppure semplicemente perché divenuti inutili e obsoleti. Avranno ancora un simulacro di autonomia, pagheranno tasse inaudite, saranno lupi tra i lupi, predatori dei propri simili senza misericordia.
Non saranno né gialli né bianchi né neri, saranno tutti uguali senza sesso e senza volto, anonimi, indefiniti. Le loro facce senza espressione saranno occultate da stracci puzzolenti sotto i quali si troveranno orifizi pronti a divorare aria malata, carne umana, sperma e feci.
Non avranno più anima, sarà perduta la naturale spiritualità di ogni vivente, cancellata da secoli di falsi profeti e innumerevoli, perverse ideologie che hanno imposto il materialismo ateo per ridurli a sola carne, sangue e merda, macchine biologiche senza libero arbitrio, servi perfetti, produttori – consumatori di una economia che la natura vuole praticata solo dalle formiche. Solidarietà, empatia, rispetto, tutti i sentimenti saranno presto dimenticati, in questa irrefrenabile deriva antropologica la post umanità non sarà più umanità. Sopravvivranno solo le emozioni, le libidini, le paure, la rabbia e l’ira. Per metà ectoplasma per metà androidi, imbottiti di farmaci, alcol, droga vagheranno in un deserto privo di anime, pilotati a distanza, eliminati con un click.
Le loro sofferenze – nascoste ma indicibili – nutriranno frotte di demoni, le loro anime perdute ancora più devastate dei loro corpi saranno cibo ghiotto per chi si alimenta del loro dolore.
Imploreranno la morte come oggi bramano la vita. - Giovanni Angelo Cianti.
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mikuhatsune91 · 2 years
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🐺🌕            ㅤㅤ. • °•★°• . °   «Se quello che dici è vero, Leon, torna a casa…» gli disse, quando furono di nuovo l’uno di fronte all’altro, le lacrime a incorniciare il suo viso: per quanto volesse fingere, la sua umanità non era ancora perduta del tutto. «Non lasciarmi anche tu… senza di te io mi sento…». «Perso e incompleto» concluse Leonard, osservandolo con un misto di emozioni che non poteva spiegare: rabbia, rancore, amore… dolore.            ㅤㅤ. • °•★°• . °   La scelta di rendere il secondo volume della trilogia un prequel con epilogo sequel è stata dettata come sempre da un mio folle desiderio: si dice che il miglior modo per leggere cosa vorresti è scrivertelo da solo, e l'ho fatto, rischiando bene per fortuna. Il secondo volume è stato scritto a distanza da dieci anni dal primo e questo dimostra una maturità e un cambio repentino tra pensieri, scrittura e azioni di cui sia io che i lettori ci siamo accorti, però devo dire che adoro questo distacco che rende tutto più reale. Voi che ne pensate?   ★Illustrazione color di Leon by @emygraphics_booktrailer ★Gadgets by @showtimegadget . ★Illustrazioni sketch by @ elenart_illustrator ★Impaginazione by @gf_servizi_editoriali ★Grafiche @annedgraphic               𝐓𝐑𝐀𝐌𝐀: Elizabeth Heaterfield è ormai in età da marito da un po’ di tempo, quando i suoi genitori sembrano aver trovato il perfetto sposo per lei, il Duca Edmond Danneville. Nonostante il suo destino sembri già scritto, lei continua a sognare l’amore romantico narrato nei romanzi, ed è proprio prima di fidanzarsi che l’incontro con un uomo misterioso sconvolge la sua vita: con Erik Logan nasce una tenera amicizia, ma non è solo l'appartenenza a una diversa classe sociale a ostacolarli nel loro amore. Tutto viene messo in discussione, però, quando Erik sembra cambiare radicalmente, e un mondo segreto di creature oscure e pericolose sembra uscire allo scoperto agli occhi dei due sfortunati amanti. Riuscirà Elizabeth ad andare oltre quello che Erik è diventato, in nome del loro amore? E chi è il Re dei Vampiri, che sembra seguire con enorme interesse le vicende dei due amanti, e poi della loro famiglia? Può l’Amore vincere i limiti della… morte? (presso London, United Kingdom) https://www.instagram.com/p/Cn30IckI0hW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gregor-samsung · 3 years
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“ Ogni vittoria umana deve essere riconciliazione, ritrovamento di un'amicizia perduta, riaffermazione dopo un disastro del quale l'uomo è stato la vittima; vittoria in cui non potrebbe esistere umiliazione dell'avversario, poiché in tal caso non sarebbe più vittoria, cioè gloria per l'uomo. Sì, perché lo scrittore cerca la gloria, la gloria di una riconciliazione con le parole, precedenti tiranne della sua potenza di comunicazione. Vittoria di un potere di comunicazione. Lo scrittore infatti esercita non solo un diritto richiesto dalla sua stringente necessità, ma anche un potere, una potenza di comunicazione che accresca la sua umanità, che porti l'umanità dell'uomo a limiti appena scoperti, ai limiti del valore umano, dell'essere umano, con l'inumano, ai quali lo scrittore giunge, vincendo nel suo glorioso incontro di riconciliazione con le parole tante volte traditrici. Salvare le parole dalla loro vanità, dalla loro vacuità, dando loro consistenza, forgiandole durevolmente, è lo scopo che persegue, anche senza saperlo, chi scrive davvero. C'è infatti uno scrivere parlando, quello che scrive «come se parlasse», e già questo «come se» deve farci diffidare, poiché la ragione d'essere qualcosa deve essere ragione d'essere questo e questo soltanto. Fare una cosa «come se fosse» un'altra la impoverisce e le sottrae tutto il suo significato, ponendo in dubbio la sua necessità. Scrivere diventa il contrario di parlare: si parla per soddisfare una necessità momentanea immediata e parlando ci rendiamo prigionieri di ciò che abbiamo pronunciato; nello scrivere, invece, si trova liberazione e durevolezza - si trova liberazione soltanto quando approdiamo a qualcosa di durevole. Salvare le parole dalla loro esistenza momentanea, transitoria, e condurle nella nostra riconciliazione verso ciò che è durevole, è il compito di chi scrive. “
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Brano tratto da Perché si scrive, testo raccolto in:
Maria Zambrano, Verso un sapere dell'anima, a cura e con introduzione di Rosella Prezzo, traduzione di Eliana Nobili, Raffaello Cortina, Milano 1996. (Raccolta di scritti apparsi tra il 1933 e il 1944) [Libro elettronico]
[ Edizione originale: Hacia un saber sobre el alma, Editorial Losada, Buenos Aires, 1950 ]
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paoloxl · 3 years
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eccidio di Via Fracchia | LA STORIA PERDUTA
Voci soffocate
occhi torbidi
pugni chiusi
Niente luce
Lampi da qualche parte
dentro i cuori
ma di luce non ne esce
tuoni singhiozzi
Fuoco si accenderà
verrà il tempo
da carne e sangue
nasce la luce
[Alekos Panagulis Agosto 1971]
Alle 2.42 di quel maledetto 28 marzo 1980 Lorenzo Betassa, Riccardo Dura, Annamaria Ludmann e Piero Panciarelli stavano dormendo all’interno 1 del civico 12 di via Fracchia, quando i carabinieri del nucleo speciale antiterrorismo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fecero irruzione sfondando la porta dell’appartamento.
I quattro compagni trucidati costituivano la colonna genovese delle Brigate Rosse ed i mercenari di Dalla Chiesa scoprirono il loro covo in seguito alle informazioni fornite al giudice Gian Carlo Caselli e a Dalla Chiesa da Patrizio Peci (ex militante pentito delle BR), dopo che questo si era ufficialmente rivolto al comandante dei servizi segreti Incandela di Cuneo, mentre era ancora nell’isolamento successivo all’arresto “coperto” da due mesi.
Erano gli anni in cui il pentitismo (e ancor peggio la dissociazione) mietevano tante vittime fra i compagni, alimentando un clima persecutorio, che era fondato spesso su accuse giudiziarie infondate e su teoremi inquisitori il cui scopo era terrorizzare e distruggere il movimento antagonista. Sul fronte della lotta di classe, le delazioni portarono all’arresto, alla tortura ed al massacro di molti militanti ad opera dei corpi speciali dei carabinieri dell’antiterrorismo, comandati da un generale senza scrupoli, Carlo Alberto Dalla Chiesa, orrida figura degna solo di essere paragonata ad un Pinochet.
Quella di via Fracchia non fu un’operazione di polizia, fu un eccidio, una mattanza: non ci furono arresti. solo esecuzioni.
Il comunicato ufficiale dei carabinieri parlò genericamente di conflitto a fuoco, ma l’ingresso nell’abitazione, dopo “l’operazione”, fu vietato alla stampa e alla televisione per diversi giorni.
Anche i giornalisti furono ammessi per la prima volta nell’appartamento il giorno 8 aprile. La “visita” permessa poteva durare solo tre minuti, i giornalisti poterono entrare uno solo alla volta, accompagnati da un ufficiale dell’arma. Molti di loro rilevarono che non tutte le cose riferite in forma ufficiale dai carabinieri combaciavano con ciò che i loro occhi poterono vedere.
Il 30 marzo con una telefonata all’ANSA, le BR avevano fatto trovare il volantino di commemorazione, datato sabato 29 marzo 1980.
Copie del volantino furono diffuse, nello stesso giorno, nelle maggiori città e, nei giorni successivi, a Genova, nell’Oregina, in via Napoli, a Granarolo e a Sampierdarena.
In un reparto dell’officina 76 dello stabilimento Fiat di Mirafiori, a Torino, nei giorni successivi la strage, comparve una stella a cinque punte con la scritta rossa: “Onore ai compagni caduti a Genova”.
I compagni assassinati erano:
– Annamaria Ludmann, nata a Chiavari (GE), 32 anni , di professione segretaria( in quanto intestataria dell’appartamento fu la prima ad essere identificata). Nel volantino commemorativo i compagni la ricordano col nome di battaglia “Cecilia”. La colonna veneta delle BR prese il suo nome: “Colonna Annamaria Ludmann”.
– Lorenzo Betassa, nato a Torino, 28 anni, di professione operaio. Nel volantino viene ricordato col nome di battaglia “Antonio”.
– Piero Panciarelli, “Pasquale”, nato a Torino, 25 anni, faceva l’operaio alla Lancia. Fu il penultimo dei quattro militanti uccisi in via Fracchia ad essere identificato.
-Riccardo Dura, “Roberto”, era nato a Roccalumera (ME), 30 anni, faceva anche lui l’operaio. Non fu identificato per molti giorni, e furono le Brigate Rosse, il 3 aprile 1980, con una telefonata all’Ansa, a dare pubblicamente il suo nome. Il 5 aprile ad accompagnare Riccardo Dura nel cimitero di Staglieno c’era soltanto la madre.
A PUGNO CHIUSO COMPAGNI. LA TERRA VI SIA LIEVE, QUANTO A NOI, NOI CHE SIAMO RIMASTI, NON DIMENTICHEREMO E NON PERDONEREMO FINO AL GIORNO DEL RISCATTO.
“Volantino di commemorazione dei quattro militanti uccisi in Via Fracchia a Genova”
Venerdì 28 marzo 1980 quattro compagni delle Brigate Rosse sono stati uccisi dai mercenari di Dalla Chiesa. Dopo aver combattuto, e trovandosi nell’impossibilità di rompere l’accerchiamento, dopo essersi arresi, sono stati trucidati. Sono caduti sotto le raffiche di mitra della sbirraglia prezzolata di regime i compagni:
* Roberto: operaio marittimo, militante rivoluzionario praticamente da sempre, membro della direzione strategica della nostra organizzazione. Impareggiabile è stato il suo contributo nelle guerra di classe che i proletari in questi anni hanno sviluppato a Genova. Dirigente dell’organizzazione dall’inizio della costruzione della colonna che oggi è intitolata alla memoria di Francesco Berardi, con generosità e dedizione totale ha saputo fornire a tutti i compagni che hanno avuto il privilegio di averlo accanto nella lotta un esempio di militanza rivoluzionaria fatta di intelligenza politica, sensibilità, solidarietà , vera umanità, che le vigliacche pallottole dei carabinieri non potranno distruggere.
*Cecilia: si guadagnava da vivere facendo la segretaria. Come tutte le donne proletarie la borghesia aveva destinato una vita doppiamente sfruttata, doppiamente subalterna e meschina. Non ha accettato questo ruolo aderendo e militando nella nostra organizzazione, dando con tutte le sue forze un enorme contributo per costruire una società diversa, dove la parola donna e la parola proletario non significano sfruttamento.
*Pasquale: operaio della Lancia di Chivasso.
*Antonio: operaio Fiat e dirigente della nostra organizzazione.
Sempre alla testa delle lotte della fabbrica e dei quartieri nei quali vivevano. Li hanno conosciuti tutti quegli operai e proletari che non si sono piegati all’attacco scatenato dalla multinazionale di Agnelli e dal suo Stato. Proprio perché  vere avanguardie avevano capito che lottare per uscire dalla miseria, dalla cassa integrazione, dai ritmi, dai cottimi, dal lavoro salariato, vuol dire imbracciare il fucile e organizzare il potere proletario che sappia liberare le forze per una società comunista. Imbracciare il fucile e combattere. Questi compagni erano consapevoli che decidendo di combattere avrebbero affrontato la furia omicida della borghesia e che avrebbero potuto essere uccisi. Ma la certezza per combattere per la vita, per la libertà in una posizione d’avanguardia, in prima fila, è un compito che i figli migliori, più consapevoli, del popolo devono assumere su di sé  per poter rompere gli argini da cui il movimento proletario spezzerà via la società voluta dai padroni. Per loro, come per molti altri operai, la scelta è stata precisa: combattere e vincere con la possibilità  di morire; anziché subire e morire a poco a poco da servi e da strumenti usati da un pugno di sciacalli per accumulare profitti. Oggi Roberto, Pasquale, Cecilia, Antonio, sono caduti combattendo. E’ grande il dolore per la loro morte, non riusciamo ad esprimere come vorremmo quel che sentiamo perché li hanno uccisi e non li avremo più tra noi. Ma nessuno di noi ha pianto, come sempre quando ammazzano dei nostri fratelli, e la ragione è una sola: altri hanno già occupato il loro posto nella battaglia. Proprio mentre ci tocca lo strazio della loro scomparsa e onoriamo la loro memoria, si rinsalda in noi la convinzione che non sono caduti invano come non sono morti invano tutti i compagni che per il comunismo hanno dato la vita.
Alla fine niente resterà impunito.
Brigate Rosse
29 Marzo 1980
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