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chiarettakiki · 4 years
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ROCKETMAN
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Il film altro non è che la storia e la nascita del personaggio di Elton John: da giovane ragazzino odiato dal padre, preso in giro per via del suo fisico (ma dotato e amante della musica) alla vera rock star famosa in tutto il Mondo. Come potrete immaginare, la sua vita è stata costellata da qualsiasi tipo di droga, alcool, party sfrenati, spese folli, amori impossibili… Il giovane Taron Egerton interpreta il folle cantante inglese: si cala perfettamente nel ruolo e canta davvero (e bene), ma chissà perché c’è qualcosa in tutta la pellicola che non mi convince appieno. Capisco perché il film non sia stato candidato agli Oscar 2020: Egerton è davvero bravissimo, nulla da obbiettare, ma la performance non è degna di meritare un premio, così come tutta la storia, che risulta a tratti stucchevole. Incredibili i costumi ricreati: per quanto eccentrici, davvero notevoli. Il cast è stellare, come spesso accade in questi grandi Blockbuster americani, ma anche qui c’è sempre qualcosa che manca…
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Non voglio fare paragoni con il precedente film del regista Dexter Fletcher, ma Bohemian Rapdsody ha quel qualcosa in più che, invece, non caratterizza questa pellicola: si, è vero, Rami Malek non cantava davvero (non avrebbe comunque mai potuto eguagliare la voce del grande Freddy Mercury), ma l’interpretazione è assai più convincente di quest’ultima. Nel complesso, il film è godibile, scorrevole e con qualche colpo di scena.    
VOTO: 6-
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chiarettakiki · 4 years
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PICCOLE DONNE
 Jo, Meg, Amy e Beth sono sorelle e vivono insieme alla madre, ognuna con un carattere decisamente diverso dall’altra. Jo è la scrittrice di casa e la sognatrice, vorrebbe l’emancipazione della donna nel mondo, Meg è semplice e buona d’animo che preferisce amare ed essere ricambiata, anche a costo di vivere in povertà, Amy sogna di sposare un uomo facoltoso e Beth, oltre ad essere una musicista senza eguali, è innocente e dolce. Le sorti delle giovani cambiano con l’arrivo di un ricco ragazzo Laurie, che guarda caso è anche il loro vicino di casa, e con la necessità di dover far fronte alle spese che la famiglia richiede per poter vivere dignitosamente. Riusciranno le nostre giovani fanciulle a poter realizzare i propri sogni?
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Ecco l’ennesima trasposizione cinematografica di un romanzo assai famoso, quello appunto delle “Piccole Donne” di Louisa May Alcott, stavolta realizzato per mano della capace Greta Gerwig, che è anche autrice della sceneggiatura. Il film è assai scorrevole, anche se è fatto da continui flashback che portano lo spettatore a vivere la storia a ritroso rispetto a quella narrata nel libro. Il cast, composto da attrici quali Saoirse Ronan, Emma Watson, Laura Dern (che altri non è che la madre delle giovani) e anche la nostra amatissima Meryl Streep (nel ruolo della bisbetica zia March) è perfetto e le donne creano un connubio perfetto tra di loro. Il ruolo dell’uomo nel film è, a mio parere, abbastanza secondario, difatti i personaggi maschili sono privi di spessore psicologico: viene preferita la bellezza esteriore rispetto a quella interiore. L’unico salvabile tra loro è il povero Friedrich Bhaer che, viene banalizzato inizialmente dalla protagonista, riscoprendo in realtà un amore e un’intensità per lui senza limiti.
 VOTO: 6,5
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chiarettakiki · 5 years
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I “famosi soldi” citati da Mahmood
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Oggi, cari lettori, torno a scrivere sul mio blog, parlando non di cinema, bensì di musica e dopo aver ragionato attentamente sulla questione, scrivo cosa penso della canzone vincitrice della 69esima edizione del #FestivalDiSanremo.
A distanza di una settimana, ho riascoltato la canzone "Soldi" di #Mahmood e voglio esprimere il mio giudizio, assolutamente non da musicista, ma da semplice ascoltatrice: inizialmente non mi ha colpito per niente. Temevo fosse l'ennesimo cantante uscito fuori da chissà quale talent show con un motivetto mezzo pop e mezzo rap, con dei terribili gusti in fatto di camicie. Poi, mi sono concentrata sul testo: per nulla banale. Mahmood si mette a nudo in questo brano, completamente. Ai più, verrà da dire "Chissene frega della vita di un ragazzo della periferia milanese" ed è qui che vi sbagliate cari espertoni dei miei stivali: quello descritto è un pezzo di vita vissuta che ci fa sentire tutti parte integrante. E' tristezza, ma è anche realtà. Inutile poi parlare dei commenti razzisti fatti nei confronti del giovane... Cari signori miei, il ragazzo è italiano al 100% e, anche se così non fosse, non capisco cosa ci sia di male a mescolare la nostra cultura con altre. Il Mondo è bello proprio perchè è vario! Ricordatevelo sempre (non è un semplice detto). Quindi, sveglia! Patetico poi è , secondo me, il tentativo di Ultimo di mettere "in cattiva luce" la canzone del collega, solo perchè grazie alla votazione di una GIURIA COMPETENTE IN MATERIA, ha superato di gran lunga il voto espresso dagli italiani. Gente, nessuno è esperto di musica, a meno che non la si studi, ed è inutile sentirsi dei professoroni se per voi la musica italiana è rimasta ai tempi di Nino D'Angelo. Il Mondo si evolve, ma sfortunatamente, noi (mi metto in mezzo anche io) italiani non l'abbiamo ancora compreso e il putiferio scatenato dal televoto sanremese è la solita dimostrazione di quanta strada ancora dobbiamo percorrere.
Mahmood complimenti e... respect! ✌
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chiarettakiki · 6 years
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RAMPAGE
George è un giovane gorilla albino, salvato dalle grinfie dei bracconieri per mano del primatologo Davis Okoye, legatosi da un profondo sentimento di amicizia e gratitudine.
Le sorti del povero animale sono destinate a cambiare: un “asteroide” caduto dal cielo, non è altro che il risultato di un esperimento genetico fallito, i cui vapori avveleneranno il gorilla facendolo crescere a dismisura e donandogli un aggressività senza limiti.
I cittadini di Chicago non sanno, però, quello che li aspetta: George, infatti, non è l’unico animale che è stato investito dalla nube tossica…
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Dwayne – The Rock- Johnson torna al cinema con un film ad alto budget di quelli che si possono tranquillamente definire un’americanata: la storia è legata al videogioco Rampage della Midway Games, dove ovviamente sono state apportate delle modifiche sui personaggi rispetto all’originale. La trama è scontata, anche se potrebbe sorprendervi, ma in generale la pellicola è decisamente godibile: due ore di azione, ben strutturate, dove ci si ritrova a contatto con un mondo totalmente di fantascienza. Consiglio, se ne avete voglia e possibilità, la visione in 3D: la grafica merita davvero. Il cast è basato sostanzialmente su poche figure chiave, ma Johnson sovrasta senza ombra di dubbio sugli altri interpreti: quell’uomo è nato per l’azione! Il film va visto con la consapevolezza che non siete davanti ad un kolossal, ma se avete presente il genere (su una scala da 1 a 10 questo vale sicuramente un 7/8), sapete benissimo a quello a cui andate incontro.
VOTO: 7
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chiarettakiki · 6 years
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LA FORMA DELL’ACQUA – THE SHAPE OF WATER
Elisa è una giovane affetta da mutismo da quando era una bambina e lavora come addetta delle pulizie presso un laboratorio governativo statunitense, dove vengono eseguiti esperimenti di varia natura per contrastare la Russia durante il periodo della Guerra Fredda. Elisa ha solo due amici che, come lei, vivono una vita emarginata e sono la collega di lavoro afroamericana Zelda e il vicino di casa omosessuale Giles; Un giorno al laboratorio viene portata una cisterna contenente una creatura anfibia dall’aspetto umanoide utilizzata per esperimenti scientifici. Elisa, incuriosita dalla cosa, s’intrufola di nascosto nella stanza e instaura, all’oscuro dei superiori, una relazione di amicizia con la creatura, insegnandogli a parlare con la lingua dei segni e dandogli del cibo.
Le sorti della creatura però sono destinate a cambiare, a meno che Elisa non riesca in qualche modo a salvarla dal terribile destino che l’aspetta…
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Guillermo Del Toro ci riprova: dopo il Labirinto del Fauno, ci riporta in un mondo tipicamente burtoniano, fatto di creature fantastiche, storie d’amore impossibili e quel senso di gotico che affascina tanto lo spettatore. A differenza del precedente film, questo ha una trama di facile comprensione e, per certi versi, abbastanza scontata, ma così magica e dolce che è impossibile non amarla. La protagonista, una bravissima Sally Hawkins, è affetta da mutismo, ma la sua gestualità riesce a trasmettere le emozioni molto più di mille parole, così come l’interpretazione di Richard Jenkins, nei panni di Giles – l’inquilino gay di Elisa: l’attore riesce a trasmettere un senso di tenerezza assoluta, tanto da provare compassione per la vita che il protagonista conduce. La creatura, interpretata dal camaleontico Doug Jones, riesce ad entrare nel cuore della ragazza e del pubblico, tanto da tifare per le sue sorti dall’inizio alla fine della pellicola. La scenografia è curata nei dettagli, a partire dagli abiti fino alle pubblicità che i protagonisti trovano in giro per la città appese sui muri e la colonna sonora è un vero e proprio accompagnamento di questa meravigliosa favola dolce-amara. Vedendo il film ci si sente di vivere davvero negli anni ’60 insieme ai protagonisti e ci si immedesima facilmente nei panni di Elisa e in quello che prova nei confronti della creatura: chiunque avrebbe fatto la stessa cosa!
La pellicola, già vincitrice della 74 edizione del festival del cinema di Venezia, è candidata agli Oscar con ben 13 nomination, tra cui miglior film e regia e noi, cari lettori, non possiamo far altro che fare il tifo per questa dolce storia d’amore!
VOTO: 9
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chiarettakiki · 7 years
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IT
In un piovoso pomeriggio nella cittadina di Derry, il piccolo Georgie porta la barchetta di carta, costruitagli dal fratello Bill, in strada facendola navigare lungo la strada, finché non gli cade in uno scarico fognario. Qui, chinatosi per recuperarla, troverà la sua fine per mano di un clown che si fa chiamare Pennywise: egli non è altro che un essere diabolico che infesta la città, nutrendosi delle paure dei bambini. Bill, non rassegnandosi alla morte del fratellino, insieme ai suoi migliori amici, il Club dei Perdenti, cercherà di scovare il nascondiglio di Pennywise, dimostrando che l’unione fa la forza e che le paure possono essere sconfitte…
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Era il lontano 1990 quando uscì la miniserie televisiva che fece conoscere al grande pubblico il temibile Pennywise (interpretato da un magistrale e trasformista Tim Curry), ma la serie non ebbe particolare wuccesso né tra la gente né con la critica, e si rivelò un flop. Il regista argentino Andrés Muschietti ci riprova oggi realizzando un film elettrizzante: il cast di giovani attori è stato scelto con saggezza e, anche chi non ha letto il romanzo, trova che gli interpreti, con le loro espressioni, siano perfetti per impersonare i ruoli dei poveri sfigati, presi in giro costantemente dai bulli più grandi e più fighi. Bill Skarsgård impersona il clown più temuto nel mondo del cinema da vero psicopatico, creando suspense e ansia dall’inizio alla fine della pellicola. Tutti gli appassionati del romanzo di Stephen King ameranno la sua interpretazione! Il film dura 135 minuti e lo spettatore li vivrà con gli occhi incollati allo schermo: il finale, ovviamente, lascia presagire al secondo capitolo (che vedremo nel 2019), quello in cui i giovani si ritroveranno dopo ventisette anni a Derry per far fede al giuramento stretto in passato: dovranno distruggere IT una volta per tutte.
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chiarettakiki · 7 years
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47 METRI
Due sorelle decidono di dedicarsi una vacanza in Messico, lontano dai problemi che una delle due sta affrontando a causa del fidanzato. Considerata noiosa da quest'ultimo, viene convinta ad affrontare un’immersione in gabbia al largo dell’Oceano Atlantico per poter ammirare i grandi squali bianchi. Le cose non potrebbero essere più eccitanti di così, se non fosse che la gabbia, nella quale le due ragazze si trovano, si rompe e precipita nelle profondità marine, lasciando le due ad un destino crudele…
Film prodotto dalla Dimension Films (i veri patiti del cinema conosceranno bene le case di produzione e sanno che questa notoriamente produce sempre film horror/thriller), affida la regia ad un cineasta abbastanza sconosciuto nel panorama cinematografico. La pellicola, inoltre, è piena di cliché che ormai lo spettatore è stanco di vedere:
-      Il cast (composto in “47 Metri” da 5 attori in totale) è destinato a soccombere e, caso strano, l’unica a sopravvivere è l’eroina sfigata che partecipa all’immersione controvoglia.
-      Le scene cosiddette di tensione non mettono alcun tipo di ansia: nessun salto dalla sedia, nessuna suspense, né colpi di scena. Tutto è estremamente prevedibile dall’inizio alla fine.
-      Il finale è solo uno degli ennesimi cliché: il regista e gli sceneggiatori non si impegnano minimamente per concludere la pellicola con una scena che lascia il dubbio o che faccia prevedere un sequel (e qui dovremmo dire “Grazie a Dio!”).
-      Mandy Moore e Matthew Modine ridotti a film di serie B sono gli improbabili protagonisti della pellicola.
Noia mortale, non lo consiglio neanche da vedere a casa. Se siete appassionati dei grandi re del mare, spendete 124 minuti del vostro tempo per guardare il capolavoro indiscusso e cult di Steven Spielberg del 1975 “Lo Squalo”.
VOTO: 3
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chiarettakiki · 7 years
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GUARDIANI DELLA GALASSIA VOL. 2
I guardiani della Galassia sono ormai ricercatissimi per le missioni di salvataggio: per questo vengono assoldati dalla regina del regno dei Sovereign. Terminata la missione, i 5 fanno ritorno sulla loro navicella, scoprendo però di essere inseguiti dall’esercito dei Sovereign: Rocket ha, infatti, rubato delle batterie dal popolo ospite. Tentando invano di scappare agli inseguitori i guardiani vengono salvati da un'altra navicella, quella comandata da Ego, che rivela essere il vero padre di Peter Quill alias Star Lord. Il giovane rimane scioccato nell’apprendere la notizia e, inizialmente, tenta un approccio affettivo col padre mai conosciuto. Peccato che questi abbia qualche piccolo segreto da nascondere…
Promesso e realizzato: dopo tre anni, il gruppo di eroi più pazzi dell’intera Galassia torna sul grande schermo col botto! La trama è semplice ed è facile capire dove voglia andare a parare: come si suol dire “non è oro tutto quello che luccica” e l’ingresso di un nuovo personaggio nel Mondo Marvel (sto parlando di Ego, interpretato dal grande Kurt Russell) crea scompiglio nel gruppo di eroi improbabili quali sono i guardiani. Spassosissimi i dialoghi (anche se, a mio parere, hanno un po’ esagerato con le frasi scurrili) tra Star Lord e Rocket, così come quelli di Drax e la new entry Mantis. Il personaggio re del fantasy è però a tutti i costi il piccolo Groot: in ogni scena in cui compare non si può fare a meno di provare affetto per il tenero alberello, ingenuo ma forte e leale. Questa seconda pellicola non è a pari livello con la precedente, anche perché si ha la sensazione di guardare qualcosa di già visto, dove le novità introdotte non fanno impazzire lo spettatore più di tanto e non ci si aspetta niente dai nuovi personaggi. Le aspettative sono tutte puntate sul gruppo di strampalati eroi intergalattici e non ci sono occhi per nessun’altro! Non posso non concludere questa breve recensione se non mostrando una delle scene più divertenti in assoluto del film ed è quella che ha come protagonisti Rocket e baby Groot, la cui vita di tutti è racchiusa nelle sue piccole frondose mani:
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Un consiglio per concludere: i veri fans Marvel non devono assolutamente alzarsi dalla poltrona durante i titoli di coda! Aspettate che lo schermo sia completamente nero prima di lasciare la sala: ne rimarrete piacevolmente sorpresi!
 VOTO: 7-
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chiarettakiki · 7 years
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LA BELLA E LA BESTIA
Il principe Adam ha tutto ciò che si possa desiderare dalla vita: un castello, la servitù disposta ad esaudire ogni sua richiesta e ricchezza. Una sera, durante uno degli ennesimi ricevimenti, si presenta alla sua porta una vecchia mendicante, che chiede riparo dal freddo pungente della notte. Il giovane, dopo averla derisa, la caccia via senza preoccuparsi delle conseguenze del gesto; la donna, che in realtà non è altri che una maga, si trasforma rivelando il proprio vero aspetto, ma a quel punto per il principe è troppo tardi: ella, infatti, dopo aver constatato che non c’è amore nel suo cuore, decide di trasformarlo in un’orrenda bestia e getta un incantesimo sul castello e su tutti i suoi abitanti. Una rosa è l’unico dono che gli offre, in modo da ricordargli quanto possa essere cangiante la propria condizione: se Adam, infatti, fosse riuscito ad innamorarsi ed essere ricambiato da una giovane prima che l’ultimo petalo fosse caduto, l’incantesimo si sarebbe spezzato, ma in caso contrario sarebbe rimasto una bestia per sempre. Con il passare del tempo il principe cade nello sconforto e perde ogni speranza, ma del resto chi avrebbe mai potuto amare una bestia?
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Ho citato volutamente la frase del narratore della storia nell’originale classico Disney del 1991 per farvi capire quanto conosco bene il film e quanto gli sono affezionata, quindi la recensione che vi apprestate a leggere non potrà che contenere belle parole. Consiglio caldamente a tutti di visionare il film d’animazione prima di aver visto questa trasposizione, perché, al di là della trama, l’intera vicenda è fedele al 100% alla versione del ‘91. La pellicola, inizialmente, non doveva essere un musical, ma il regista Bill Condon (si, è lo stesso degli ultimi Harry Potter) ha insistito per farne una commedia musicale e scelta migliore non è mai stata fatta: questa storia nasce, ed è a tutti gli effetti, fatta per essere cantata dall’inizio alla fine. Credetemi, c’è gente che in sala l’ha fatto! La scelta del cast è, senza dubbio, azzeccata e qui è doveroso spendere qualche parolina in più su quelli principali:
1)   Belle, interpretata da Emma Watson, è una delle poche eroine Disney ad avere un ruolo attivo nella vicenda: qui, segue anche le orme paterne, diventando inventore della lavatrice. La Watson ha creato con la sua interpretazione un personaggio delizioso: spontaneo, falsamente ingenuo, ma forte e coraggioso, pronto a fronteggiare pericoli più grandi di lei.
2)   Gaston, interpretato da Luke Evans, è uno dei pochi villain per i quali si prova una certa simpatia: ex soldato tornato in patria, è l’idolo di tutte le ragazze del villaggio di Villeneuve, anche se ignorantotto, è amato e rispettato da tutti, in particolar modo dal suo fido amico Le Tont (che nel film è palesemente omosessuale, cosa che ha vietato l’uscita nelle sale di diversi Paesi del Mondo).
3)   La bestia/ il principe, interpretati da Dan Stevens, sono i due protagonisti in opposizione fra loro: uno brutto e spaventoso, l’altro bello e aitante. La bestia, interamente creata in grafica computerizzata, inizialmente animalesca nei modi, torna a riacquisire i comportamenti umani grazie alla bontà di Belle. Il principe, che nella pellicola, vediamo brevemente nelle parti iniziali e finali, ha tutto fuorché l’aspetto di un uomo reale: so che nel ‘700 l’uso della barba non era in voga tra la nobiltà, ma il volto glabro e l’aspetto fanciullesco dell’attore non aiutano a renderlo più affascinante e più bello dell’antagonista che, qui, è una spanna sopra rispetto a lui.
4)   Maurice e la servitù del castello: se dovessi fare i nomi delle star scelte per interpretare i personaggi secondari, rimarremmo qui per lungo tempo. Vi basti sapere che tra loro c’è Kevin Kline (fondamentale nella storia, ma alla quale ormai vengono relegate parti sempre più marginali negli ultimi film), che ha avuto modo di riscattarsi, portando in scena un padre di Belle affettuoso, ma scaltro (cosa che nel film d’animazione non è), Lumière impersonato dallo scozzese Ewan McGregor (e qui vi consiglio di vedere la versione in lingua originale per sentire l’accento utilizzato che dovrebbe essere tipicamente francese), Tockins, interpretato da sir Ian McKellen, che altri non è che l’orologio brontolone e concierge del castello e, per concludere, la deliziosa Emma Thompson nel ruolo di Mrs Bric, la teiera buona, dispensatrice di consigli.
Impossibile sostenere che questo live action della Bella e la Bestia non l’abbia amato dall’inizio alla fine, cantando, ridendo e, a volte, commuovendomi nelle scene più drammatiche, ecco perché lo consiglio davvero a tutti: avrete sicuramente modo di tornare bambini per 129 minuti.
VOTO: 10
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chiarettakiki · 7 years
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LOGAN
C’è stata un’epoca in cui i mutanti erano considerati una minaccia per gli umani, ma grazie alle azioni eroiche degli X-Men, sono stati accettati benevolmente dalla società, anche se visti sempre con un po’ di timore a causa delle loro doti paranormali. Oggi, nel 2029, i mutanti sono quasi estinti e quelli ancora in vita, lo fanno nel più totale anonimato: Logan (alias Wolverine) è uno di quelli. Fa l’autista, cercando di mantenere segreto l’ormai anziano professor Xavier, paralizzato e affetto da una malattia mentale degenerativa. La vita scorre tranquilla, anche se Logan non è più quello di una volta: i suoi poteri rigeneranti si stanno affievolendo sempre di più e il giovane vigoroso si sta lentamente trasformando in un uomo di mezza età (anagraficamente superata da un bel po’). I suoi problemi diventeranno ancora più seri quando si ritroverà a dover fare i conti con una ragazzina aggressiva, ricercata per le sue capacità alquanto particolari…
Sono passati 17 anni dalla prima volta che abbiamo visto sul grande schermo il personaggio di Wolverine, interpretato sempre magistralmente da Hugh Jackman. Molti non sanno che, inizialmente, il ruolo non venne affidato all’attore australiano: la primissima scelta di Bryan Singer cadde su Russell Crowe (che abbandonò subito il progetto perché non gli venne concesso il lauto compenso richiesto), per poi finire su Dougray Scott, che ad inizio riprese rifiutò il ruolo poiché impegnato sul set di un’altra grande saga (quella di Mission Impossible). La sorte ha, quindi, voluto che la terza opzione fosse proprio il giovane attore quasi sconosciuto al mondo hollywoodiano, “pescato” nei teatri di Sidney che lo resero celebre nel suo paese per aver interpretato il personaggio di Gaston nel musical “La bella e la bestia”. Jackman viene quindi catapultato da un mondo che lo ha sempre visto un cantante e ballerino a quello legato all’azione pura: ed è proprio questa la caratteristica di quest’ultima pellicola. Non a caso, il film è vietato ai minori di 14 anni: il regista, James Mangold, ha dichiarato infatti che questo capitolo “è adatto ad un pubblico di adulti perché volevo che, per la prima volta, si vedesse la vera forza e anche crudeltà che rappresenta il personaggio di Logan, buono sì, ma anche feroce: una vera e propria bestia!”. La prima parte della pellicola è, a parere mio, molto lenta: l’azione si concentra in una o due scene, neanche particolarmente importanti per lo svolgimento della vicenda. Nella seconda, invece, assistiamo ad un vero e proprio cambiamento radicale ed è qui che tutta la rabbia celata da Wolverine esce fuori e appassiona lo spettatore, creando anche quel giusto pathos che non ci si aspetta. Mi sono ripromessa, almeno questa volta, che non spoilerò né il finale né scene che portano ad un cambiamento della trama: voglio che il pubblico si goda appieno i 137 minuti della figura migliore che il mondo degli X-Men (creati dalla mano del grande Stan Lee) abbia mai portato sul grande schermo.
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Che dire per concludere? Sapendo che comunque questa è, a tutti gli effetti, l’ultima volta in cui vedremo Hugh Jackman in questi panni, non possiamo far altro che apprezzare l’interpretazione che nel corso degli anni l’attore ha voluto regalare al suo pubblico e a tutti i fans del Mondo e per farlo, voglio condividere un video che, cari lettori, avrete sicuramente visto circolare in rete. Alla prossima!
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VOTO: 9
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chiarettakiki · 7 years
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KONG: SKULL ISLAND
Nei primi anni ’70 una società scientifica conosciuta con il nome di Monarch entra a conoscenza di un’isola misteriosa ancora incontaminata e, grazie alle sovvenzioni del Governo degli Stati Uniti d’America, il professor William Randa riunisce un piccolo gruppo di uomini (militari, scienziati e civili) pronti a partire per esplorare questa terra. Arrivati a destinazione, non sanno però che le insidie che li attendono sono parecchie: l’isola è comandata da un enorme gorilla alto 30 metri, noto come Kong. Tuttavia, il vero problema da affrontare non sarà di certo lo scimmione, quanto altre creature inimmaginabili…
“Ci risiamo” mi sono detta, quando sono stata invitata alla prima milanese di questo fanta-kolossal visto e rivisto in tutte le salse! Fortunatamente, per questa volta, ho avuto modo di ricredermi e vi spiego brevemente perché:
1)   La trama è essenzialmente quasi sempre la stessa: l’uomo entra nel territorio di Kong e, “giustamente” che fa? Tenta di distruggere tutto e tutti, compreso il povero gorilla. Questa volta però lo sguardo alle bombe americane è molto più duro e, in qualche modo, politico. Messaggini subliminali per Trump?
2)   Gli effetti speciali sono davvero notevoli e ben realizzati: il green screen sembra quasi essere assente, tanto magistralmente viene utilizzato nelle scene di incontro tra il cast e le creature realizzate in CG.
3)   Il cast è stellare, come ormai di consueto con queste grandi produzioni hollywoodiane. Vediamo nei panni dei protagonisti principali Samuel L. Jackson, il villain di turno, Tom Hiddleston, il bel cacciatore senza paura, Brie Larson, fresca di Oscar, la fotografa pluripremiata alla ricerca di nuove emozioni (che altri non è che la bionda Jessica Lange di cui Kong si innamora nel film del 76).
4)   Finale commovente (che non spoilererò!), ma purtroppo abbastanza scontato, il che penalizzerà un po’ la pellicola nel momento del giudizio finale.
VOTO: 6
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chiarettakiki · 7 years
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CINQUANTA SFUMATURE DI NERO
Sono passati solo pochi mesi da quando Anastasia Steele ha rotto il suo legame sentimental-sadomaso con il ricco imprenditore Christian Grey, eppure la ragazza non riesce a toglierselo dalla mente. Durante una mostra fotografica del caro amico Josè, Ana non sa che rivedrà il giovane tenebroso e che quello sarà solo l’inizio di una nuova storia d’amore, in cui le fruste e le manette non c’entreranno niente…
Dopo due anni di attesa, esce nelle sale italiane il secondo (attesissimo!) capitolo della trilogia Cinquanta Sfumature, ormai famoso in tutto il Mondo, soprattutto grazie ai libri (scritti, tra l’altro, veramente male) dell’autrice E.L. James. Alla fine del primo episodio la regista Sam Taylor- Johnson ci aveva lasciato con l’amaro in bocca: i due personaggi prendevano due strade separate, dandoci l’illusione di non doversi mai più vedere! Sciocchi! In una città come Seattle, in cui c'è un uomo che colleziona dossier su tutte le donne su cui mette gli occhi, è impossibile pensare che la bella e innocente Anastasia non possa imbattersi nuovamente nel suo Mr Grey… La cosa che mi fa sorridere è che, ho avuto modo di verificare di persona, tante spettatrici davvero credevano che potesse andare così… Andiamo ragazze! Vi pare possibile? Tutto, ma dico TUTTO, nella trilogia di Cinquanta Sfumature è scontato al 100%:
1)   I due protagonisti sono assolutamente inverosimili: è il sogno di tutte le ragazze (innocenti e verginelle) incontrare un uomo RICCO, BELLO, GIOVANE e SENSUALE che possa iniziarle alla vita amorosa e che possa poi davvero innamorarsi di loro!
2)   La trama è banalmente banale: un uomo, che ha sempre avuto un certo gusto per la perversione sessuale (fino a raggiungere il sadomaso), incontra una giovane totalmente inesperta e cosa fa? Dopo che questa lo lascia, decide di chiudere con le sue abitudini e iniziare a fare solo del semplice sesso “alla vaniglia” (come è definito nei libri e anche in questo secondo film)? È il sogno che si avvera per le giovani pulzelle, ma niente di tutto ciò è vagamente verosimile!
3)   Caso strano, tutti gli antagonisti della storia altro non sono che persone alla quale il bel Christian Grey ha cambiato (in diversi modi) la vita e qui, dovrei MA NON POSSO, spoilerare il terzo e ultimo capitolo. Le fan accanite sanno già a cosa mi riferisco, ma come ho avuto modo di constatare, molti sono andati al cinema totalmente ignari di ciò che li aspettava. A tal proposito apriamo una piccola parentesi: questi romanzi, che sono tra i più letti al Mondo, sono diventati un vero e proprio caso mediatico. Se ne parla e si vedono dappertutto, se fermi per strada la gente e gli chiedi cosa sanno su Cinquanta Sfumature, tutti ti sanno dare una risposta, che sia vaga o meno, e tu vai al cinema e trovi quelle sciocche donnicciole (ma anche uomini) che rimangono allibite quando Grey propone ad Ana di sposarlo! Davvero! Oltre a essere scontato il finale, come diavolo hai fatto a non aver mai sentito parlare di un libro, che si può tranquillamente finire in un’ora e leggere senza alcun tipo di difficoltà? (Sostengo nuovamente che i romanzi sono ripetitivi e scontati).
4)   Tutte aspettavate con ansia il nudo integrale di Jamie Dornan e lo attenderete per 118 minuti: mettetevi l’animo in pace! Niente si vedrà! L’unica (come sempre) ad apparire in tutte le sue grazie sarà la povera Dakota Johnson, la quale temo non riuscirà a togliersi facilmente di dosso la “fama” creata da queste pellicole.
5)   Il finale: non fate finta di essere sorprese, care spettatrici, lo sappiamo benissimo che la storia del secondo capitolo si conclude con un happy ending, ma che fa anche presagire che nell’ultima parte, ci sarà qualche piccola tribolazione per i due giovani innamorati. I libri li avete letti! Cosa state a battere le mani ad uno schermo e a degli attori che non possono neanche rispondervi!
Detto questo, una piccola considerazione è comunque doverosa: la seconda parte è molto meno ridicola della prima. Si, ti scappa qualche sorriso, ma non ridi a crepapelle per le assurdità dei dialoghi o per l’imbarazzo delle scene. La trama è stata trasformata in qualcosa di estremamente melenso (e questa è spesso una caratteristica dei film girati da James Foley), ma nel complesso godibile. Il carisma di Mr. Grey è pari a zero e qui le vere intenditrici non avranno occhi se non per il capo bastardo di Ana, Jack Hyde (toh, anche qui notate il lampo di genio dell’autrice nello scegliere un cognome che altri non è la traduzione dall’inglese del verbo nascondere, appunti "to hide").
A questo punto, miei cari lettori, non posso far altro che attendere con ansia di farmi quattro risate con l’ultimo appuntamento della “travagliata” storia d’amore tra Christian Grey e Anastasia Steele! Alla prossima!
VOTO: 5
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chiarettakiki · 7 years
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SPLIT
Kevin ha 23 personalità differenti racchiuse dentro di sé: rapisce tre adolescenti e le nasconde al Mondo, senza alcun motivo apparente. Le ragazze, però, non sanno con chi avranno a che fare e si troveranno a fronteggiare donne delicate e sagge, bambini innocenti che non pensano ad altro che a giocare, ma anche uomini meticolosi e calcolatori, artisti e tanto altro… Questo è quello che Kevin cela nella sua persona, ma attenzione, mai fidarsi dell’apparenza…
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In anteprima italiana ho avuto l’occasione di partecipare alla visione del dodicesimo  film del regista di origine indiana M.Night Shyamalan, famoso ai più per il suo “Sesto Senso” e tante altre pellicole thriller. Come con quelli precedenti, Split è un film angosciante: l’ansia la fa da padrona per tutta la durata della trama e il protagonista assoluto, il famoso “Professor X” James McAvoy, dà vita ad un interpretazione spaventosa. Il suo Kevin è afflitto da un disturbo della personalità di tipo egosintonico, quello per la quale la persona difficilmente si rende conto di essere “affetta” da un disturbo e più frequentemente considera i sintomi come tratti peculiari del proprio stile di vita. La recitazione, vista in lingua originale, permette allo spettatore di apprezzare al meglio la bravura dell’attore, che ha dovuto cimentarsi con 23 differenti personaggi tutti racchiusi nella stessa figura. La regia è, come sempre, meticolosa: nulla di quello che Shyamalan ci mostra è lasciato al caso, e lo si può notare anche dalla particolare attenzione che dà ai dettagli (le stanze dove vengono rinchiuse le ragazze sono differenti tra loro e , in un certo senso, fanno capire l’importanza che viene data ad ognuna nella storia). L’assenza quasi totale di colonna sonora, se non nelle scene finali, non fa altro che connotare la tensione che permane per tutta la durata (volutamente) della pellicola. Esordio della giovane Anya Taylor-Joy, che presto vedremo sul grande schermo nel ruolo di Magik negli X-Men.
Da vedere!
 VOTO: 8,5
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chiarettakiki · 7 years
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SING
Per cercare di salvare il suo teatro dal fallimento, il koala Buster Moon indice una gara canora dove verrà promesso un premio in denaro. La sbadata segretaria di Buster però stamperà tutti i volantini indicando una somma molto più alta di quella pattuita e sarà questo a far si che tutta la città deciderà di partecipare alle audizioni, sperando di mettere le mani sul goloso premio. La dura realtà per il gruppo di cantanti scelti  per lo show sarà parecchio amara, ma l’amicizia farà sì che i rapporti umani diventino più importanti di qualsiasi altra cosa.
Ho assistito all’anteprima di questo film d’animazione quasi un mese fa, ma non potendo far alcun tipo di spoiler sulla trama, decido di scrivere oggi la mia recensione: la pellicola è spassosa dall’inizio alla fine. Non ero molto entusiasta all’idea di vederla, ma, cari lettori, sono felice di essermi ricreduta! La colonna sonora è composta da canzoni note ( e consiglio a tutti di acquistarne il CD) e i personaggi creati sono divertenti, ma reali, anche se come ben avete visto, si tratta di animali parlanti. Il film è un vero e proprio spettacolo canoro che piace, non solo ai bambini, ma anche agli adulti e vi permette di trascorrere un ora e mezza in assoluta spensieratezza. La casa di produzione Illumination Entertainment e tutto lo staff di animatori hanno creato una pellicola degna avversaria della più temuta casa Disney.
 VOTO: 8
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chiarettakiki · 7 years
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ASSASSIN’S CREED
Nel 1492 Aguilar De Nerha viene introdotto nella Confraternita degli Assassini per proteggere il Principe di Granada e ciò che egli cela ai suoi peggiori nemici: la Mela dell’Eden. Questa altro non è che l’oggetto tanto ambito dall’uomo moderno per poter controllare il libero arbitrio di tutto il Mondo… È qui che entra in scena Callum Lynch: siamo nel 2016 e Lynch è un condannato a morte per l’omicidio di un pappone. La sua esecuzione, però, non è altro che una messa in scena, difatti verrà salvato dalla Fondazione Abstergo che lo porterà a confrontarsi con il suo passato e col suo avo Aguilar, per poter recuperare la Mela e porre fine una volta per tutte alla violenza che contamina il genere umano.
Pellicola attesissima quella della saga di videogiochi di “Assassin’s Creed”, eppure riesce a deludere come non mai: la trama potrebbe anche essere interessante, così come la grafica e i costumi. Michael Fassbender, l’interprete di Aguilar e del giovane Callum, è identico ai personaggi dei giochi! Quando si è catapultati nel lontano 1492, sembra davvero di essere all’interno di una partita e le scene sono state studiate nei minimi dettagli. Vi starete chiedendo, allora, come mai il film alla fine risulta un fallimento?
1)    La trama è completamente slegata e il salto temporale che il personaggio di Callum compie, confonde non solo lui, ma anche lo spettatore (e non poco!).
2)    La lentezza è disarmante: la prima parte della pellicola è monotona, mentre la seconda cerca di raggiungere il finale tagliando dei passaggi che, a mio parere, dovevano essere mostrati per permettere a chi guarda di capire meglio (e il punto uno sopracitato non aiuta in questo).
3)    L’interpretazione di Fassbender è, come sempre, ottima, ma chissà perché qui non sembra altro che un burattino (e non mi riferisco al personaggio che interpreta) sbattuto da un posto all’altro, senza alcun tipo di senso.
4)    Il finale (ATTENZIONE ALLO SPOILER!) lascia presagire che ci sarà un sequel e, onestamente, l’idea non è allettante quanto dovrebbe (considerando che nei videogiochi siamo arrivati al nono capitolo).
Il film sta avendo degli incassi record nei cinema italiani, ma secondo me altro non è che un fuoco di paglia Quando poi si è in sala e ci si rende conto di che film si sta vedendo, la reazione all'uscita è sempre la stessa: delusione.
 VOTO: 4
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chiarettakiki · 8 years
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ANIMALI FANTASTICI E DOVE TROVARLI
Newt Scamander sbarca a New York con l’intenzione di portare una delle sue creature magiche nel ruolo di origine. Il giovane mago, però, non sa che il suo breve viaggio sarà costellato di disastri, causati proprio dalle sue creature, e dovrà far fronte, grazie al supporto del MACUSA (il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), alla minaccia del mago oscuro Gellert Grindelwald…
Il primo di tre episodi (così è stato promesso dal regista David Yates) del magico mondo dei maghi sbarca al botteghino italiano: la pellicola è tratta dal romanzo breve di J.K.Rowling dall’omonimo titolo, che altri non era che una semplice guida, o taccuino del suo autore, Newt Scamander, dove vengono descritte tutte le creature magiche esistenti nel Mondo dei Maghi. Yates decide di farne una vera e propria storia romanzata, che nulla ha a che fare con il famoso Harry Potter: il mondo descritto è l’unica nota che accomuna Harry con Scamander, ma se vi aspettate di vedere un prequel del famoso maghetto vi sbagliate di grosso! Nonostante il cast sia di tutto rispetto e la sceneggiatura pure, anche se completamente distaccata da quella del romanzo, la pellicola non mi convince appieno: Newt Scamander, interpretato dal grande Eddie Redmayne, si dimostra un mago stralunato, pasticcione e tipicamente british che poco si accosta all’idea che mi ero fatta leggendo la guida. Molto probabilmente, ripeto, il libro non è stato scritto per poi trarne un film, e difatti la stessa Rowling ha dovuto mettere mano sulla sceneggiatura, inventando di sana pianta la storia. A questo punto, visto che il finale rimane chiaramente aperto, non aspettiamo altro che il sequel, sperando che il nostro beniamino arrivi a fronteggiare il temibile mago oscuro (che vediamo solo per pochi minuti ed altri non è che il famoso Johnny Depp) Gellert Grindelwald, il precursore di Lord Voldemort.
VOTO: 6
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chiarettakiki · 8 years
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DOCTOR STRANGE
La vita di Stephen Strange non potrebbe essere migliore: neurochirurgo di successo, amato e stimato da tutti i colleghi e pazienti, salva vite ogni giorno. Eppure è la sua stessa esistenza quella che, a causa in un banale incidente dovuto alla distrazione, gli sarà fatale, compromettendo seriamente la sua intera carriera. Il dottore, invalido e senza più soldi, sarà costretto a ricorrere a tutti i metodi di sua conoscenza possibili per riacquisire l’utilizzo delle sue preziose mani, persino viaggiando per il Nepal. Lì entrerà a contatto col mistico Mondo di Kamar-Taj e la sua vita non sarà più la stessa…
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Finalmente arriva sul grande schermo il personaggio più complesso dell’Universo Marvel: qui interpretato magistralmente dal mio attore preferito in assoluto, il grande Benedict – Sherlock – Cumberbatch. L’attore ha dichiarato “di aver prestato particolare attenzione all'aspetto fisico e gestuale del personaggio” e difatti a detta dei veri fans, la somiglianza tra l’eroe di carta e quello dello schermo, è impressionante. Cumberbatch è noto per il suo eclettismo e per la sua dedizione alla parte,  oltre che per il suo spiccato senso dell’umorismo, cosa che nel mondo del cinema, è eguagliata solo da Russell Crowe, noto ad Hollywood proprio per queste sue qualità. Voglio condividere con voi, cari lettori, un video nella quale mi sono imbattuta in internet, dove viene mostrato un Cumberbatch- Strange esilarante e ridicolo: 
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Una nota di apprezzamento va assolutamente rivolta anche al resto del cast, e qui non stiamo parlando di attoruncoli da strapazzo, ma di veri e propri professionisti: Tilda Swinton, nel ruolo dell’Antico, stregone supremo, che ormai caratterizzata la sua scelta in parti prettamente misogine (sarà anche per via del suo stesso aspetto fisico), Rachel MacAdams, che nel film è la ex fidanzata e collega di lavoro di Strange, Christine Palmer, alla quale hanno relegato tuttavia in ruolo secondario, tralasciando anche la parte romantica che ci si aspettava di vedere; Il villain della situazione qua è rappresentato dal noto volto di Mads Mikkelsen, attore danese, noto per le sue interpretazioni da spietato assassino, che qui altri non è che il mago Kaecilius, discepolo dell’Antico. La trama, a mio giudizio, non è di semplice comprensione, soprattutto per chi come me, non ha mai letto i fumetti, anche se godibile nel complesso delle due ore di film. Finale volutamente aperto che lascia presagire ad un sequel (speriamo a breve!) e consueta scenetta extra alla fine dei titoli di coda che consiglio caldamente a tutti gli amati fans della Marvel.  
VOTO: 8,5 
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