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#Il Batman che ride
stefanoavvisati69 · 2 years
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BATMAN: DEATH METAL – Un’Anti-Crisi ad opera di Scott Snyder & Greg Capullo (Recensione)
LO PUOI LEGGERE SU: Batman: Death Metal nn.1-7( Spillati, Panini ), Batman: Death Metal, Batman: Death Metal Omnibus ( volumi, Panini ) AUTORI: Scott Snyder (storia), Greg Capullo (disegni) (more…) “”
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lettieriletti · 10 months
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Batman – Death Metal
Torna in un unico volume l’evento che ha rivoluzionato il Multiverso DC! La Terra è stata inglobata dal Multiverso Oscuro e la Justice League è alla mercé dello spaventoso mostro noto come il Batman che Ride… Sarà pronta Wonder Woman a compiere una scelta che potrebbe costarle ciò che ha di più caro? Scott Snyder e Greg Capullo, autori di storie come La Corte dei Gufi, L’ultimo cavaliere sulla…
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lamilanomagazine · 2 years
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OSCAR 2023: Annunciate tutte le nomination
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OSCAR 2023: ANNUNCIATE TUTTE LE NOMINATION. L’Academy Awards ha deciso. Alle 14.30 del 24 gennaio, sono state annunciate le nomination agli Oscar 2023, giunte ormai all’edizione numero 95. La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 12 marzo presso la storica location del Dolby Theatre di Los Angeles e sarà condotta da Jimmy Kimmel per la terza volta. Andiamo a vedere nel dettaglio tutte le nomination che rincorreranno la memorabile statuetta: Miglior film straniero, (ahimè nessun italiano) L'Academy Awards di Los Angeles ha assegnato cinque nomination per il miglior film straniero: All Quiet on the Western Front (Germania); Argentina, 1985 (Argentina); Close (Belgio); EO (Polonia) The Quiet Girl (Irlanda). MIGLIOR FILM Niente di nuovo sul fronte occidentale Avatar: La via dell'acqua Gli spiriti dell'isola Elvis Everything Everywhere All at Once The Fabelmans Tár Top Gun: Maverick Triangle of Sadness Women Talking MIGLIOR REGISTA Martin McDonagh (Gli spiriti dell'isola) Daniel Kwan, Daniel Scheinert (Everything Everywhere All at Once) Steven Spielberg (The Fabelmans) Todd Field (Tár) Ruben Östlund (Triangle of Sadness) MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA Austin Butler (Elvis) Colin Farrell (Gli spiriti dell'isola) Brendan Fraser (The Whale) Paul Mescal (Aftersun) Bill Nighy (Living) MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA Cate Blanchett (Tár) Ana de Armas (Blonde) Andrea Riseborough (To Leslie) Michelle Williams (The Fabelmans) Michelle Yeoh (Everything Everywhere All at Once) MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA Brendan Gleeson (Gli spiriti dell'isola) Brian Tyree Henry (Causeway) Judd Hirsch (The Fabelmans) Barry Keoghan (Gli spiriti dell'isola) Ke Huy Quan (Everything Everywhere All at Once) MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA Angela Bassett (Black Panther: Wakanda Forever) Hong Chau (The Whale) Kerry Condon (Gli spiriti dell'isola) Jamie Lee Curtis (Everything Everywhere All at Once) Stephanie Hsu (Everything Everywhere All at Once) MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE Pinocchio Marcel the Shell With Shoes On Puss in Boots: The Last Wish The Sea Beast Red MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D'ANIMAZIONE The Boy, the Mole, the Fox, and the Horse The Flying Sailor Ice Merchants My Year of Dicks An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It MIGLIORI COSTUMI Babylon Black Panther: Wakanda Forever Elvis Everything Everywhere All at Once La signora Harris va a Parigi MIGLIOR CORTOMETRAGGIO An Irish Goodbye Ivalu Le Pupille Night Ride The Red Suitcase MIGLIOR TRUCCO Niente di nuovo sul fronte occidentale The Batman Black Panther: Wakanda Forever Elvis The Whale MIGLIORE COLONNA SONORA Niente di nuovo sul fronte occidentale Babylon Gli spiriti dell'isola Everything Everywhere All at Once The Fabelmans MIGLIOR SONORO Niente di nuovo sul fronte occidentale Avatar: La via dell'acqua The Batman Elvis Top Gun: Maverick MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE Niente di nuovo sul fronte occidentale Glass Onion: Knives Out Living Top Gun: Maverick Women Talking MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE Gli spiriti dell'isola Everything Everywhere All at Once The Fabelmans Tár Triangle of Sadness An Irish Goodbye MIGLIORE FOTOGRAFIA All Quiet on the Western Front Bardo Elvis Empire of Light Tár MIGLIOR DOCUMENTARIO All That Breathes All the Beauty and the Bloodshed Fire of Love A House Made of Splinters Navalny MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO The Elephant Whisperers Haulout How Do You Measure a Year? The Martha Mitchell Effect Stranger at the Gate MIGLIOR MONTAGGIO Gli spiriti dell'isola Elvis Everything Everywhere All at Once Tár Top Gun: Maverick MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE Niente di nuovo sul fronte occidentale Argentina, 1985 Close EO The Quiet Girl MIGLIORE CANZONE ORIGINALE Applause (Tell It Like a Woman) Hold My Hand (Top Gun: Maverick) Lift Me Up (Black Panther: Wakanda Forever) Naatu Naatu (RRR) This Is a Life (Everything Everywhere All at Once) MIGLIORE SCENOGRAFIA Niente di nuovo sul fronte occidentale Avatar: La via dell'acqua Babylon Elvis The Fabelmans MIGLIORI EFFETTI SPECIALI Niente di nuovo sul fronte occidentale Avatar: La via dell'acqua The Batman Black Panther: Wakanda Forever Top Gun: Maverick... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Vedere Leone che sorride e ride quando il babbo gli fa ascoltare i vocali dei doppiatori di Iron Man, Spider man e Batman.
Fedez sta facendo un lavoro stupendo
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sfumature-dime · 5 years
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I CINESI.
Oggi parliamo del NEGOZIO DEI CINESI.
Al negozio dei cinesi ci siamo stati tutti, è quel posto dove all’entrata c’è la scritta: LASCIATE OGNI SPERANZA DE QUALITÀ O VOI CHE ENTRATE.
Dice: “Ma che vende il negozio dei cinesi?” Tutto.
Vende tutto. Dal sapone pe’ i piatti al teletrasporto de Star Trek che cambia colore col sole. Tutto
Oggi se non c’hai un negozio de cinesi vicino casa sei rovinato, non poi fa più niente.
C’hanno fili e adattatori de cose che ancora devono inventà. Un caricatore costa tipo 1€ e dura 48 ore.
Se voi er telefono carico ne devi comprà uno al giorno. A te te sembra de risparmià, in realtà te ne stai a comprà uno normale a rate.
È come se vai da na Escort e invece de fatte na scopata da 50€ te fai fa 33 pippe da 1,50€.
Il concetto è quello.
Il negozio dei Cinesi è quel posto dove tutti i dipendenti stanno a tempo indeterminato, nel senso che una mattina attaccano al lavoro e poi non staccano mai più.
Per questo c’hanno gli occhi a mandorla, perché ogni tanto se poggiano de nascosto a ‘no scaffale co le mani alle tempie e sussurano: “Ehhh, vita di Melda”.
In confronto i dipendenti de Amazon lavorano a Disneyland.
Se tu entri de corsa e urli: “CGIL !!!” je metti più paura de n’attentato dell’Isis.
È come sparà col fucile dentro a un pollaio, escono settanta persone da sotto gli scaffali e urlando: “Colli! Colli! Scappa!”, che pure gli scarafaggi corrono confusi: “Che cazzo è successo oh! Ma che è venuta l’Asl?”, e er cinese je risponde: “No peggio! Sindacato! Colli! Colli!”
Da fuori, la porta del negozio non se vede. Davanti ce stanno na serie de impedimenti.
Uno: la muraglia de tovaglie de plastica. Quelle a rotolo, che se comprano al metro.
Non se sa de che materiale so fatti, però na volta un’ape ce s’è posata sopra e è morta de tetano.
Mo je n’ho regalato un mazzo a mi socera, voglio vedè se funziona pure co lei.
Tre: la cascata de zaini scrausi. So quegli zaini che se te li compri alle 10 de mattina, a mezzogiorno te s’è rotta la zip, alle due te se so staccati i manici e alle 5 te tocca portallo in braccio tipo neonato in guerra, pe’ non perdete quello che c’hai messo dentro.
Le cuciture non ce stanno, so solo appoggiate.
Se starnutisci mentre cammini cominci a cacà block notes.
Superato tutto questo entri, e pure se è la prima volta, te sembra de essece già stato, perché i negozi dei cinesi, so come i cinesi, tutti uguali.
Appena entri senti subito quell’odorino de genocidio de massa misto a candeggina al limone.
Subito a destra ce stanno i vestiti. Lo stile va da “Cugini de Campagna 81/82” a “Orietta Berti mignotta”.
So comodi perché te li vendono che già puzzano.
Le taglie le scrivono a caso, così un po’ per gioco.
La cosa comoda è che quella che c’è scritta sopra, è sicuramente quella che non è.
Ce stanno pure i completini sexy da donna.
So talmente sintetici che se fai l’amore senza spogliatte dopo la prima strusciata prendi fuoco tipo diavolina: FFFFFFUM!
Finito.
Al muro in fondo ci sono sempre i giocattoli per bambini, ma anche quelli di dubbia provenienza.
Le Barbie finte, con gli occhi dipinti all’altezza del naso, la bocca su na zinna e i vestiti da porno bulgaro, che invece de Barbie se chiamano: Jessica, Osvalda e Filomena Maria.
Poi ce stanno gli altri giocattoli, ma pure quelli coi nomi tutti mischiati.
C’è Jurassik Dumbo, Il trono di Spiderman e Conan il barman.
Poi c’è Superman sul cavallo de Zorro co la faccia de Terminator che se chiama Super Zorrinetor.
E batman col vestito de Candy Candy che se chiama Candyman - L’uomo pipistrano.
Se ne compri uno a tu fijo, a scuola lo piano p’er culo fino al master de ingegneria.
Non fatelo.
Veramente.
Vicino la cassa c’è sempre ‘na signora de n’età indefinita tra i 30 e i 60 anni, la proprietaria, che con te e gli altri clienti è gentilissima, ma se capisce lontano un miglio che è una grandissima stronza.
Quella è ‘na sorta de Adolf Hitler col Mein Kampf in vendita a 2,90€. Sicuro.
Se giri dietro al bancone invece, c’è sempre uno seduto su ‘na scatola che se sta magnà 15 ravioli e sei etti de riso alla cantonese. È sempre lo stesso, non lo finisce mai perché co le bacchette prende un chicco pe’ volta. Quel riso è scaduto nel 91, prima era in bianco, i piselli ce so cresciuti dopo.
Se lo becchi a magnà te guarda intimorito, co lo stesso sguardo del gatto quando lo sgami che se sta a lecca il culo.
Il negozio dei cinesi è il posto più democratico del mondo: qualsiasi lingua parli, loro non te capiscono, manco se parli cinese.
La lingua ufficiale è il linguaggio dei segni, e comunque ce vogliono tre ore:
- Buongiorno, vorrei dello scotch
- Ah tu vuole spillatlice!
- No, no spillatrice. Lo scotch!
- Ah vuole omblello!
- No, ombrello signora, scotch.
- Fello da stilo?
- No, lo scotch.
- Ah dici viblatole di massaggio?
- NO VOGLIO LO SCOTCH! Quello grande trasparente!
E nel frattempo gli fai il gesto con le mani.
Quella vede il gesto e ti fa: “Allola vedi che volevi viblatole!” Vabbè, vaffancina.
Comunque una volta che hanno capito quello che volevi, ridono e ti dicono che non ce l’hanno, ma poi se lo cerchi ce l’hanno e loro se rimettono a ride.
Nel negozio dei cinesi prendere qualcosa dagli scaffali è tipo gioco di abilità, puoi prendere quello che vuoi a patto che riesci a non fa cascà tutto quello che c’è sopra. Se sbagli scatola muori sepolto e finisci nei ravioli de quello dietro al bancone.
Mentre cammini nel negozio però, c’hai come la sensazione de sentitte osservato.
Se sei abbastanza veloce a giratte noti che ce stanno 15 cugini cinesi clonati che fanno finta de sistemà scatole de legno a fiori pe controllatte a te.
So na sorta de ninja de vigilanza.
Appena te giri è tipo un due tre stella: uno se nasconde nei detersivi, uno fa na capriola sotto i cacciaviti e n’altro s’attacca sul soffitto alle borse false de Luis Vuitton.
Te seguono co talmente tanta insistenza che pure se non rubi niente te senti la coscienza sporca.
Sei entrato che eri un cittadino onesto esci che te senti Ciro de Gomorra.
Tu vai via, ma già lo sai che il giorno dopo sarai costretto a tornarci, perché ti servirà un cd vergine, un rastrello da giardinaggio o una confezione di ministilo.
Ed è così che l’impero cinese conquisterà il mondo: novanta centesimi alla volta.
Scritto da: Emiliano Luccisano
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pangeanews · 4 years
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“Basta una brutta giornata per immergere il più saggio degli uomini nella follia!”. Joker compie 80 anni. Ovvero, elogio del caos, ode al mondo capovolto
Nato nella primavera del 1940, Joker avrebbe dovuto morire nell’arco di un albo – è ancora tra noi e la sua risata rischia di seppellire il pipistrello energumeno. Di Joker, piuttosto, icona della ‘Matta’, del mondo capovolto, del caos in ghingheri e capelli verdi, di ciò che vorremmo ma non sappiamo essere, sorriso sardonico, che morde, va analizzata la trasmutazione. Da personaggio surreale, una specie di mostro uscito da Alice nel Paese delle Meraviglie (Jack Nicholson nel “Batman” di Tim Burton), a cattivo totale, sadico, anticapitalista (Heath Ledger nel “Cavaliere oscuro” di Christopher Nolan; dove pure Batman, però, è eroe della tenebra, mentitore, contraddittorio, feroce al fallire), fino al ‘puro folle’ martoriato dalla società nell’edizione secondo Todd Phillips e Joaquin Phoenix. In ogni caso, è l’idolo del sovvertimento – galvanizza i sogni, nonostante la nostra funesta obbedienza quotidiana. Certo, quando un personaggio diventa innegabilmente pop, ‘di massa’, perde l’energia marziale, diventa moda – cioè feticcio: faccia lui ciò che a me è impedito. Qui traduciamo parte di un articolo di Tommaso Koch, “Joker, el villano más carismático”, pubblicato su “El País”.
**
Un’ultima, fragorosa risata. Poi il silenzio. Il pagliaccio giaceva immobile, a terra. Il visto ostinato nel sorriso. La carriera di Joker sarebbe dovuta durare appena 30 pagine. Il tempo di avvelenare Gotham, rapire Robin, dare uno schiaffo a Batman urlandogli, “Ti ucciderò”. Nel finale del primo albo di Batman, “l’orribile buffone” ha la sorte che merita la sua spietata ironia: inciampa, il pugnale gli si conficca nel petto. Così avevano deciso e disegnato i suoi padri, Bill Finger, Bob Kane, Jerry Robinson. Eppure, fin dalla prima avventura il carismatico criminale ha dimostrato un enorme talento nel ribellarsi agli ordini costituiti.
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Joker ha compiuto 80 anni, gode di ottima salute, i decenni non lo hanno ingentilito né hanno placato la sua sete di rivoluzione. Al contrario. Dedizione alla decadenza, caos, sadismo: in questi anni abbiamo visto di tutto. Su Joker sono sorti dibattiti filosofici: c’è chi lo considera un marxista chi un esistenzialista, chi l’incarnazione del superuomo teorizzata da Nietzsche. “È il cattivo più affascinante, l’unico in grado di competere con eroi come Superman, Spiderman, Batman: è un esempio di pura libertà”, ha detto Robert G. Weiner, coautore, con Robert Moses Peaslee, del saggio, The Joker: A Serious Study on the Clown Prince of Crime.
*
Nato come gangster – ispirato al film L’uomo che ride (1928), di Paul Leni, interpretato da Conrad Veidt – Joker ha indossato molte identità. Sembrava un hippy nella serie tivù degli anni Sessanta, poi è stato un hacker, un genio della chimica, un terrorista. “Incarna tutte le paure che non sappiamo controllare, è l’idolo dell’imprevisto. Se Batman combatte per l’ordine, Joker porta il caos”. La sua risata fu meno contagiosa negli anni Settanta, quando fallì il tentativo di dedicargli una serie a fumetti indipendente. Ma l’incubo di cui è latore non passa mai di moda, si adatta ai tempi.
*
Joker può essere qualsiasi cosa. Una teoria suggerisce che la sua identità nasconda Alfred, il celebre maggiordomo di Batman. “Va al di là delle classificazioni, delle integrazioni in qualsiasi struttura di potere”, recita l’antologia Riddle Me This, Batman!: Essays on the Universe of the Dark Knight. Per i fumettisti, Joker è l’eden della libertà. Per altro, è lui stesso a diffidarci dal credere al suo passato. Per questo, ogni nuovo artista lo trucca a propria scelta: è, alternativamente, un uomo distrutto dalla morte della moglie incinta, una vittima di abusi da parte dei genitori, uno squilibrato senza scrupoli, la dimostrazione vivente della follia della società. Joker è una mente indecifrabile e per questo affascina, Joker è uno scherzo tremendamente perturbante. “Può ucciderti o farti vivere. Non paga i collabori. Se gli va, li ammazza. Eppure, trova sempre qualcuno che voglia stare dalla sua parte”.
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Qualcuno lo compara, per la tenace difesa della libertà, a Jean-Paul Sartre. Per altri è un anarchico, per altri ancora l’uomo alimentato da una insana volontà di potenza. La visione più terrificante, però, è quella di The Killing Joke. Nel fumetto di Alan Moore, Joker è soltanto un ragazzo afflitto dalla mala sorte. “Basta una brutta giornata per immergere il più saggio degli uomini nella follia!”, dice il cattivo. E chi non ha mai avuto una brutta giornata…
Tommaso Koch
L'articolo “Basta una brutta giornata per immergere il più saggio degli uomini nella follia!”. Joker compie 80 anni. Ovvero, elogio del caos, ode al mondo capovolto proviene da Pangea.
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arcadiashop · 5 years
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jaysreviews · 6 years
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Partiamo subito da un fatto: Aquaman è divertente. In modo diverso rispetto a Suicide Squad o Wonder Woman e molto più azzeccato rispetto a Justice League. Questo film è colorato, senza desaturazione, diverso da Man of Steel e Batman V. Superman. Ho voluto mettere subito in chiaro questo perché dal DCEU uno si aspetta subito il peggio. Stavolta però il prodotto è molto, molto diverso. La cosa più bella: non è un film Marvel mascherato da DC.
Potrei chiudere la recensione così ma è un po’ breve e, soprattutto, manca la… TRAMA!!
Arthur Curry l’avete conosciuto in Justice League (sigh!) come un tamarro mezzo atlantideo tutto muscoli, tatuaggi e cazzotti. La realtà è molto più complessa: figlio del guardiano di un faro e della regina di Atlantide, dietro alla sua durezza si nasconde il dilemma di un uomo diviso tra due mondi in cui fa fatica a trovare a trovare il suo posto, visto con diffidenza da entrambi. Dovrà mettere da parte i suoi dubbi quando il destino di Atlantide ed il mondo di superficie si scontreranno violentemente, costringendolo a fare i conti con il suo retaggio.
Ve lo ripeto molto serenamente: Aquaman è un bel film, intrattenimento più che piacevole, si ride di gusto senza fare il verso ai film Marvel, ha un gusto per l’avventura classica stile Indiana Jones, offre un’Atlantide che non ha nulla da invidiare ad Asgard o Wakanda. Anzi non ha nulla a che vedere con i due mondi Marvel (beh, un pizzico di Asgard c’è) ed è affascinante la resa del mondo sottomarino, ho passato tutto il tempo a guardare i capelli dei personaggi fluttuare.
Uno dei punti di forza è quel gigione di Jason Momoa che piace al pubblico femminile per il fisico e a quello maschile perché è il perfetto compagno di bevute, il “bro” per antonomasia! Il pubblico maschile invece può seguire Amber Heard nei panni sottomarini della tosta e intraprendente Mera. Fa la sua bella figura.
Se si volesse trovare un difetto per forza può essere nella trama, molto basilare e semplice. Eppure ho preferito questa scelta rispetto ad una trama complessa ma fatta male.
Insomma, gran bel film, molto sopra lo standard a cui ci aveva abituato la DC cinematografica.
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nonsololibristore · 4 years
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Buon Martedì amici della Non Solo Libri, nuovo giorno nuovi meravigliosi arrivi in Fumetteria: EDIZIONI STAR COMICS: - A CERTAIN MAGICAL INDEX 21 - CARD CAPTOR SAKURA CLEAR CARD 6 - GINTAMA 64 - HARMONY 3 - ONE PIECE PARTY 6 - RECORD OF RAGNAROK 1 - YOTSUBA &! 7 PANINI COMICS: - AGENTE 008 N.3 - AVENGERS - RICERCA CELESTIALE - BEASTARS 16 - BLACK CLOVER 24 - CHAINSAW MAN 1 ( NORMAL E VARIANT ) - GUNSLINGER GIRL 11 (DI 15) - HIKARI MAN 6 - L'IMMORTALE COMPLETE EDITION 11 - IRON MAN 2020 SPECIAL VOL.1 - I NUOVISSIMI X-MEN 85 - MARAUDERS 7 - LA COSA - LA CORONA DEL SERPENTE - LA VENDETTA DEL GHOST RIDER COSMICO - MAGUS OF THE LIBRARY 2 - NANA - RELOADED EDITION 15 - NON SONO UN ANGELO 3 - SUMMER WARS - COMPLETE EDITION - THE KILLER INSIDE 3 - TRILOGIA TERRA X -OMNIBUS COFANETTO COMPLETO - VITA E MORTE DI CONAN - WE NEVER LEARN 5 - WINTER SOLDIER L'INVERNO PIÙ LUNGO - WOLVERINE 406 PANINI COMICS - DC: - ARKHAM ASYLUM - DC ABSOLUTE - BATMAN/SUPERMAN 5 - BATMAN - HUSH - BATMAN DI GRANT MORRISON OMNIBUS 1 - BATMAN - IL LUNGO HALLOWEEN - HELL ARISEN - INFERNO SULLA TERRA 1 - IL BATMAN CHE RIDE - JOKER 1 - DC CLASSIC - JUSTICE LEAGUE 5 - ODISSEA COSMICA - EVENTI DC - SUPERMAN 10 - THE TERRIFICS 3 - DC COMICS SPECIAL VI ASPETTIAMO XD #fumetterianonsololibri #fumetti #manga #comics #bandai (presso Non Solo Libri - Store) https://www.instagram.com/p/CGkSETJJUGP/?igshid=6s543c0vuvgw
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Il Batman che ride con la sua schiera di Robin malvagi. Attualmente su Dark Knights Metal 
Titans 12
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stefanoavvisati69 · 5 months
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L'uomo che ride: il romanzo che ispirò il Joker diventa graphic novel
Nel vasto universo dei fumetti, alcuni personaggi lasciano un’impronta così profonda che si legano indissolubilmente alla cultura popolare. Tra questi, c’è il Joker, l’arcinemico di Batman, il principe pagliaccio del crimine. Ma quale è stata l’ispirazione dietro a questa figura iconica? La risposta risiede nella graphic novel “L’uomo che ride”, un’opera affascinante che ha plasmato le origini di…
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tomhardyitalia · 7 years
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n32 di GIOIA 10/08/2017 intervista a Tom Hardy: Vi sembro un duro? https://www.pressreader.com/italy/gioia/textview Tom Hardy. Vi sembro un duro? Sì, verrebbe da rispondere vedendolo al cinema con la divisa da pilota della Royal air force nel kolossal Dunkirk (e prima nei panni del cattivo in The Revenant e ne Il cavaliere oscuro). Ma poi si legge la lettera d’addio al suo cane Woodstock, che ha sc GIOIA10 Aug 2017 Ha la fama di essere un duro, e in effetti quando te lo trovi davanti, con quelle braccia muscolose, la camicia che lascia intravedere i tatuaggi e la mandibola pronunciata, ti mette un po’ soggezio ne. Poi, come per magia, sorride e gli occhi gli si illuminano. E il ghiaccio è rotto. Tom Hardy è così: al cinema gli piace fare il cattivo, come in The revenant, dove è stato lo spietato antagonista di Leonardo DiCaprio in odore di Oscar; sdoppiarsi, come nel thriller Legend; mettere su una montagna di muscoli per diventare Bane, l’arcinemico di Batman in Il cavaliere oscuro - Il ritorno. Ma è lo stesso Tom Hardy che poi, nella vita, si tatua le scritte (in italiano) “padre fiero” sul torace e “figlio mio bello” sul bicipite. E dedica al suo cane Woodstock – che lui stesso aveva salvato da cucciolo in autostrada ed è poi scomparso a sei anni per una malattia nel giugno 2017 – la più commovente e tenera delle lettere d’addio, condivisa in Rete come estremo atto d’amore per il suo «angelo, il miglior amico di sempre». Dal 31 agosto lo rivedremo al cinema, alla sua terza prova con il regista Christopher Nolan: dopo Inception e Il cavaliere oscuro è uno dei protagonisti di Dunkirk, il kolossal bellico – già campione d’incassi al botteghino negli Stati Uniti – ambientato nel 1940, che racconta l’evacuazione della città di Dunkerque, in Francia. Si è detto che Dunkirk sia un progetto che le è personalmente caro. Dove l’ha sentito? ( Sorride, ndr). Voci di corridoio… Be’, in effetti devo ammettere che è vero. E poi, la mia è la generazione che ha ascoltato i racconti dei nonni sulla guerra fin da quando eravamo bambini. Questo film mi ha coinvolto molto ed emozionato tantissimo: spero davvero che piaccia e che diffonda un grande messaggio di memoria collettiva tra il pubblico. È una storia epica e al tempo stesso una grande avventura. Una di quelle vicende che ti prendono, ti tirano dentro e non riesci a uscirne fino a che non si accendono le luci in sala e il film è finito. Si lascia coinvolgere dalla passione nel suo lavoro? Non potrei vivere senza: che vita sarebbe? Lei ha lavorato insieme al regista Christopher Nolan diverse volte. Sì, mi trovo bene con lui, perché affronta tutti i suoi progetti con la stessa mia dedizione, che potremmo anche chiamare irresistibile ossessione. Nel caso di Dunkirk, per raccontare la vicenda Chris ha approfondito così tanto le sue ricerche sugli Anni 40 e ci si è immerso al punto tale che mi pareva di recitare in teatro invece che su un set. Ha scelto un approccio molto particolare, come è nel suo stile: ha voluto raccontare la vicenda da diverse prospettive, cioè dal cielo, dalla terra e dal mare. Io nella storia interpreto Farrier, un pilota della Royal air force, e dunque sono uno dei protagonisti della linea narrativa dedicata all’aria. «Nei personaggi metto sempre una parte di me. È come se i diversi uomini a cui presto il volto di film in film diventassero un’estensione della mia persona» Sta lavorando senza tregua in questo periodo. È anche la star di Taboo, la serie tv della Bbc ambientata nel 1814 in cui interpreta James Delaney, un avventuriero inglese che torna in patria per il funerale del padre e si ritrova a dover difendere la propria eredità ( in Italia in onda su Sky Atlantic, ndr). È un’altra vicenda avventurosa in cui ho creduto fin dal principio, avendo contribuito a crearla dal nulla. Ci ha lavorato molto con suo padre ( lo scrittore, commediografo e comico Edward “Chips” Hard; Tom ha studiato fin da giovanissimo recitazione in diverse scuole di arte drammatica a Londra, dove è nato, ndr). Confesso che adoro lavorare con lui. L’idea del protagonista Delaney è venuta a me e mi ha subito affascinato: spesso le idee nascono all’improvviso, ma mi manca il “contorno”, non so dar loro una direzione. Come in questo caso: amavo questo personaggio, ma non avevo una storia per lui. E allora è arrivato papà ad aiutarmi ( ride, ndr). Dal momento che lo ha creato personalmente, lei avrà sicuramente molte cose in comune con il personaggio che interpreta. Io lo vedo come la metafora di un cambiamento, e in effetti pure a me piace evolvere. Delaney come me ha lati oscuri e altri più luminosi, conosce la felicità ma anche la sofferenza e dunque è capace di inoltrarsi nella sua parte più dark. È complesso, e proprio per questo interessante ( Tom ha sofferto di dipendenza da alcol e droga, da cui è uscito completamente nel 2003 anche grazie al rehab: ha ammesso di aver toccato il fondo, al punto tale da ritenersi fortunato per non essere essere finito male, ndr). Della serie tv è stato anche produttore: pensa di ripetere l’esperienza? Devo confessare che mi ha divertito molto questo tipo di lavoro, forse perché mi piacciono le sfide e amo sondare i miei limiti, ma non medito certo di cambiare professione. Tv e cinema: in quale ambito preferisce lavorare? Amo la tv tanto quanto il teatro e la radio, ma mi piace anche il set. Il vero problema sa qual è? Amo recitare. A volte mi sento come un pesce rosso in un vaso di vetro. Lo sa, i pesci crescono, le loro dimensioni aumentano e quindi a un certo punto per non soffocare hanno bisogno di una vasca più grande dove nuotare. È per lo stesso motivo che ama “esplorare” ruoli diversi? È stato memorabile in Mad Max: Fury Road del 2015: la vedremo ancora nei panni dell’ex poliziotto Max Rockatansky, il ruolo in cui è subentrato a Mel Gibson? Ho firmato per fare tre capitoli della saga, si tratta solo di sapere quando saranno realizzati. Tutti quelli che sono coinvolti nel progetto sono stati superimpegnati, ma sono convinto che ci ritroveremo presto. Ormai ho capito che le cose devono accadere quando è il momento giusto. Adesso che ha raggiunto il grande successo e tutti gli occhi sono puntati su di lei, si sente mai sotto pressione? Tutto può creare un certo grado di stress. Capita quando si hanno delle responsabilità, ma è normale, è la vita. Ogni volta che si investe in prima persona in qualcosa, può essere un film ma anche, per esempio, una relazione, si rischia. E io ho spesso la sensazione che sia colpa mia se qualcosa va male. Cosa caratterizza maggiormente il suo modo di recitare? Nel personaggio che interpreto metto sempre una parte di me stesso, è come se i diversi uomini a cui presto il mio volto, di film in film, diventassero un’estensione della mia persona, perché ci tengo siano il più veri possibile. E a volte mi sento come un testimone dell’evoluzione della storia. Di lei si dice che sia una persona che intimidisce, lo sa? Anche questo è evidentemente parte di quello che sono, è qualcosa che gli altri notano in me e non posso farci nulla. Se solo ci penso mi pare orribile, ma è il gioco dell’esistenza, con cui tutti dobbiamo confrontarci. Lei dà l’idea di essere una persona a cui piace analizzare la natura umana, e farlo in profondità. Mi interessa approfondire la diversità, le sfumature di un determinato comportamento, come le persone differiscano l’una dall’altra. Come si vede in futuro? Resto aperto a tutte le possibilità che mi si presenteranno, ma di certo voglio imparare, migliorare. È come suonare il violoncello: più ci si esercita, più si diventa bravi. Lei dice di essere un duro, ma con sua moglie, l’attrice Charlotte Riley ( che l’ha reso papà nel 2015, ndr) è sempre tenerissimo. E poi con il dolore per la morte del suo cane ha commosso il mondo intero. Confessa di essere anche dolce, quindi? Quello è un altro dei lati più “oscuri” della mia personalità! ( Ride, ndr). G
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newsintheshell · 3 years
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Star Wars: Visions, svelato il trailer per l’anime antologico di Disney+
La serie di cortometraggi arriverà in streaming sulla piattaforma dal 22 settembre.
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Durante l’Anime Expo Lite, Lucasfilm ha dato un primo assaggio La serie di corti animati “Star Wars: Visions” torna a mostrarsi nel trailer ufficiale, che ci dà un primo vero assaggio dell’antologia, che il il 22 settembre celebrerà il mondo di Star Wars, approdando globalmente in streaming in esclusiva su Disney+.
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Nove episodi, realizzati da sette dei miglior studi giapponesi. Ognuno di essi ha messo la propria firma in fatto di animazione e stile narrativo, al fine di realizzare una visione quanto più personale della celebre galassia lontana, lontana.
IL DUELLO
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L’episodio è stato diretto da Takanobu Mizuno (Tokio of the Moon’s Shadow) presso KAMIKAZE DOUGA (Sound & Fury, Batman Ninja). Il character design è ad opera di Takashi Okazaki (Afro Samurai, Batman Ninja).
LOP & OCHO
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L’episodio è stato diretto da Yuuki Igarashi (direttore d’episodio in Keep Your Hands Off Eizouken! e direttore d’animazione in Jujutsu Kaisen) presso GENO STUDIO (Golden Kamuy, Kokkoku).
RAPSODIA SU TATOOINE
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L’episodio è stato diretto da Taku Kimura (assistente di regia in A Place Further Than the Universe) presso STUDIO COLORIDO (Penguin Highway, Burn the Witch).
I GEMELLI
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L’episodio è stato diretto da Hiroyuki Imaishi (Promare, Kill la Kill) presso lo studio TRIGGER (SSSS.Dynazenon, BNA).
IL VECCHIO
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L’episodio è stato diretto da Masahiko Otsuka (assistente di regia in Sfondamento dei cieli Gurren Lagann), sempre presso lo studio TRIGGER (Promare, Kill la Kill).
LA SPOSA DEL VILLAGGIO
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L’episodio è stato diretto da Hitoshi Haga (assistente di regia in Made in Abyss) presso KINEMA CITRUS (Shoujo Kageki Revue Starlight, Made in Abyss). Le musiche per la colonna sonora sono state composte da Kevin Penkin (Tower of God, Made in Abyss).
AKAKIRI
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L’episodio è stato diretto da Eunyoung Choi (assistente di regia in Ping Pong the Animation e in Kick-Heart) presso lo studio SCIENCE SARU (Ride Your Wave, Keep Your Hands Off Eizouken!).
T0-B1
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L’episodio è stato diretto da Abel Góngora (direttore d’animazione in Super Shiro) sempre presso lo studio SCIENCE SARU (Devilman: Crybaby, Lu e la città delle sirene). Del character design si è occupato Takafumi Hori.
IL NONO JEDI
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L’episodio è stato diretto da Kenji Kamiyama (Ghost in the Shell: Stand Alone Complex, Napping Princess) presso gli studi PRODUCTION I.G (Haikyu!! L’asso del volley, Moriarty the Patriot). Le musiche sono firmate da Nobuko Toda (Ghost in the Shell: SAC_2045, Sweetness & Lightning) e il produttore esecutivo dietro il progetto è Mitsuhisa Ishikawa ( FLCL Alternative, FLCL Progressive).
Per come era stato presentato inizialmente, il progetto doveva comprendere anche un decimo cortometraggio, ma negli ultimi aggiornamenti non se ne fa più menzione.
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Autore: SilenziO)))
[FONTE]
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Batman V Superman - Recensione Fatta Male
Partiamo indicando subito l'elefante nella stanza: non ritengo che il film sia una merda totale. Mi spiego meglio. Il problema che ho avuto con i Batman di Tim Burton è che i film erano troppo vicini allo standard del regista e poco al fumetto in sé; il problema che ho avuto con i Batman di Nolan è che erano troppo presi sul serio e realistici a tutti i costi per essere credibili versioni dell'uomo mascherato da pipistrello; il problema che ho avuto con i film di Joel Schumacher manco ve lo sto a dire, erano delle cacate colossali. Qual è il problema di Batman V Superman, tentativo di Zack Snyder di tornare alla ribalta con un cinecomics dopo lo strambo adattamento di Watchmen di Alan Moore? Il problema è che c'è troppa carne al fuoco, il problema è che, per inserire tre personaggi e due nemici in tre ore scarse di film, si parla a malapena di tutti e cinque, e lo si fa male. Il problema, in definitiva, è il tentativo folle e sconsiderato di raggiungere quanto fatto da Marvel Studios in anni e anni di Iron Man, Thor etc etc con un singolo film.
Vediamo i personaggi...mi sta benissimo Ben Affleck nei panni di Batman: il mascellone? C'è. La panza muscolosa dell'over 40? C'è. Lo sguardo amerrrigano? C'è. Il fascino di Ben Affleck, dico la verità, l'ho sempre subito... sarà quel viso costantemente basito, quella parlata al limite del balbuziente, ma ai tempi di Armageddon probabilmente gli avrei pure dato una botta. In più, il suo Batman invecchiato e inaridito mi ricorda tremendamente quello di Frank Miller, il mio preferito, e di questo non sarò mai grato abbastanza allo sceneggiatore. Tutto perfetto? No. Potevano evitare di fargli uccidere la gente in maniera così stupida, non serve in alcuna scena a conti fatti. Strana scelta ma apprezzabile l'inserimento di Jeremy Irons nei panni di Alfred, se non altro per la novità che rappresenta... ma anche qui, dirà una decina di battute in croce per via della necessità di fare spazio ad altro, e quindi finisce che la sua presenza è un altro motivo di rammarico.
E arriviamo a Superman. Superman è forse l'idea più imbecille del mondo del fumetto, troppo perfetto per provare empatia, troppo stupido per tifare per lui. Ma Henry Cavill quantomeno da dignità al personaggio, ha il ciuffetto, ha un corpo che non avrò nemmeno dopo aver venduto dieci volte l'anima al diavolo, e riesce a non sembrare stupido con la tutina aderente blu. Però? Però sta sempre a piagne, Cristo santo, ok che la DC è meno giocosa della Marvel, ma non può essere che ogni scena con Superman mi faccia venire voglia di tagliarmi la pelle! Pure quando mena i tagliagole ha quel viso da cane bastonato, non se po'! E aggiungiamo Amy Adams che a me non piace affatto per far arrivare la parte Superman APPENA alla sufficienza (anzi, un filo sotto la sufficienza perchè ancora sto a ride per la morte di papà Kent/ Kevin Costner nel film precedente).
E Wonder Woman, lei ci piace. Ci piace l'attrice, ci piacciono le poche cose che dice, ci piace il costume e ci piace l'ignoranza nel gettarsi in mezzo alle esplosioni. Forse la parte più riuscita del film.
Ma giriamo la nostra barchetta e puntiamo dritti verso i nuvoloni, dove si annida una tempesta di merda: i cattivi. Lex Luthor è un uomo deciso a sfidare Superman, il Dio tra gli uomini. Fa già ridere così, ma se il suo piano ruotasse attorno al ricatto e al cercare di screditare la figura dell'uomo d'acciaio, mi riterrei davvero soddisfatto. La prima parte del film funziona alla grande, i metodi usati per gettare Superman in pasto all'opinione pubblica e a Batman sono efficaci e credibili (considerando che Luthor è ricco e potente)... poi ecco, in due minuti va tutto in vacca perchè decide di resuscitare un antico nemico morto in versione mostruosa e di scatenarlo nella sua città. Boh, io non ci potevo credere. A cosa doveva servire quel piano ridicolo? Lo scontro finale mi è sembrato più una scusa per cacciare fuori qualche esplosione degna di Michael Bay strafatto di acidi più che un espediente narrativo sensato.
Per quanto concerne aspetti più tecnici, oltre a ricordare a tutti che non capisco un emerito cazzo di come si gira un film, ammetto di aver apprezzato più le scene girate in ambienti notturni rispetto a quelle girate in esterno di giorno.... Sarà la solita pretesa di vedere Gotham City lurida e tenebrosa, ma ho comunque apprezzato maggiormente la fotografia e il taglio dato al film quando le zone d'ombra davano una mano all'insieme.
Morale della storia ? Se il film si fosse concluso col duello tra Batman e Superman che poi fanno pace (magari senza la vaccata di mamma Martha) e insieme pestano Lex Luthor, io avrei detto proprio Yeah in maniera incondizionata. Ma dal mostrone in poi no, non ce la faccio, e che cazzo. Diciamo che se con Watchmen Zack Snyder ha girato un film che non serviva a niente, con Batman V Superman è finito nell'esatto contrario, in un'orgia di situazioni ed episodi troppo approssimativi, troppo carichi di significato e spesso troppo cupi per poter rispondere ai canoni del fumetto. Ma io la sufficienza gliela do.
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italianaradio · 5 years
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The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film
Nuovo post su italianaradio https://www.italianaradio.it/index.php/the-batman-8-villain-che-vorremmo-vedere-nel-film/
The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film
The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film
The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film
Secondo quanto riportato nelle ultime settimane, la galleria di antagonisti di The Batman sembrerebbe ufficialmente allineata e nel film di Matt Reeves, ideato per riavviare le sorti del crociato di Gotham al cinema dopo il tentativo di Zack Snyder con Ben Affleck, vedremo ben quattro villain affiancare il protagonista Robert Pattinson.
Ma oltre ai confermati Catwoman, Enigmista, Pinguino e Firefly, quali altri cattivi ci piacerebbe avere nel cinecomic?
Il Batman che ride
Una scelta fuori dal comune potrebbe ricadere sul Batman che Ride dell’omonimo fumetto,  versione alternativa del personaggio che funge da ibrido tra Batman e Joker: ha infatti l’intelligenza e la forza di Bruce Wayne combinata al senso dell’umorismo deformato del clown principe del crimine, e la cosa più interessante è che considera il detective del nostro mondo come meno efficace…
Clayface
Clayface, meglio noto come Faccia di creta o Faccia d’argilla, è il personaggio creato da Bill Finger e Bob Kane che ha esordito sulle pagine di Detective Comics vol.1 nel 1940. In realtà si tratta di un nome utilizzato da numerosi supercriminali, tutti nemici di Batman, e ognuno possiede un corpo fatto d’argilla con capacità di mutare la propria forma.
Victor Zsasz
Victor Zsasz è uno degli antagonisti di Batman dal retroscena particolarmente oscuro e uno dei serial killer più letali in circolazione: ogni anima uccisa gli provoca però una profonda ferita da qualche parte del suo corpo sfregiato, dunque la sua pelle è completamente ricoperta da cicatrici. Nei fumetti viene raccontata la tragica trasformazione di questo uomo d’affari di successo di Gotham che si gioca il tutto per tutto, perdendo, contro Pinguino.
Posion Ivy
Poison Ivy è stata già ritratta al cinema da Uma Thurman nell’adattamento di Joel Schumacher, per molti deludente rispetto al materiale originale, ma se non avremo il personaggio in Birds of Prey, allora perché non inserirlo in The Batman come elemento a sorpresa della galleria di villain? Magari in veste di alleata di un altro supercriminale…
Hush
Hush, alter ego di Thomas “Tommy” Elliot, è il personaggio creato nel 2002 protagonista dei dodici episodi di Batman: Hush, dove ricopre il ruolo di un ex-chirurgo divenuto uno dei nemici più spietati e pericolosi del crociato di Gotham. Amico d’infanzia Bruce Wayne e anche lui rampollo di una ricca famiglia, odia i suoi genitori (il padre era un violento alcolizzato, la madre sopportava i soprusi del marito), cosa che lo spinge a provocare un incidente d’auto in cui il padre perde la vita.
Hugo Strange
Il professor Hugo Strange è uno dei più noti avversari ricorrenti di Batman, oltre che il più vecchio in termini di apparizione. Complesso e pericoloso, è un folle psichiatra ossessionato dalla figura di Batman, di cui conosce l’identità segreta. Il suo obiettivo è quello di sostituirsi a lui come protettore di Gotham e questa idea l’ha portato a elaborare bizzarri piani che implicavano la genetica e la manipolazione mentale per poter sconfiggere il Cavaliere oscuro.
Corte dei gufi
La Corte dei gufi non è nient’altro che un gruppo di criminalità organizzata e società segreta di Gotham City che agisce nella città da più di secolo prima dell’incontro con Batman. Questo team ha la particolarità di scegliere e catturare giovani circensi per trasformarli, dopo un duro allenamento, nei suoi letali assassini, i cosiddetti Artigli.
Cappuccio Rosso
Cappuccio Rosso è un altro supercriminale antagonista di Bruce Wayne sotto la cui maschera si sono celate diverse identità. Esordisce nel 1951 nell’albo 168 di Detective Comics, ed è lì che viene raccontato di come sotto questo artificio si celi l’uomo che poi diventerà Joker: Cappuccio Rosso fugge dal crociato di Gotham tuffandosi in un condotto fognario di una fabbrica di prodotti chimici, che lo trasformano nel clown a noi noto.
Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson
Fonte: Screenrant
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film
Secondo quanto riportato nelle ultime settimane, la galleria di antagonisti di The Batman sembrerebbe ufficialmente allineata e nel film di Matt Reeves, ideato per riavviare le sorti del crociato di Gotham al cinema dopo il tentativo di Zack Snyder con Ben Affleck, vedremo ben quattro villain affiancare il protagonista Robert Pattinson. Ma oltre ai confermati […]
Cinefilos.it – Da chi il cinema lo ama.
Cecilia Strazza
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Batman che Ride: un Batman carnefice in un paio di fantastiche tavole!
Batman che Ride: un Batman carnefice in un paio di fantastiche tavole!
Lungo il Comic-Con di San Diego non vengono naturalmente annunciati solo film e anticipazioni varie riguardo al cinema, ma sopratutto un mucchio di diversi nuovi aggiornamenti sul mondo fumettistico, ed uno di quelli più attesi era proprio lo sconvolgimento in arrivo nell’universo DC.
Lo sceneggiatore Scott Snyder ha annunciato infatti il suo prossimo progetto: “The Batman Who Laughs“, una breve…
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