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#Valle di Diano
mezzopieno-news · 2 years
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IL CILENTO VINCE: È IL MIGLIORE BIODISTRETTO D’EUROPA
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Il bio-distretto Cilento è il migliore d’Europa, aggiudicandosi la prima edizione del premio europeo per la produzione biologica.
I vincitori del EU Organic Awards, premiati a Bruxelles dal Comitato europeo delle Regioni, simboleggiano la crescita e l’innovazione del settore biologico europeo e della rispettiva catena del valore e il contributo del settore alla riduzione dell’impatto dell’agricoltura sul clima e sull’ambiente mondiale.
Il bio-distretto Cilento comprende quasi 100 Comuni campani, con 40 membri a cui si sommano 55 Comuni che usufruiscono dei suoi servizi, coinvolgendo una popolazione di circa 270.000 abitanti. Situato all’interno del Parco nazionale del Cilento, Valle di Diano e Alburni, nella provincia di Salerno, il bio-distretto raccoglie oltre mille imprese agricole biologiche certificate, con una superficie agricola utilizzata di quasi 14.000 ettari.
I rappresentanti delle principali istituzioni e associazioni di categoria dell’UE hanno sottolineato come “Il bio-distretto del Cilento è pioniere e modello per altri bio-distretti a livello internazionale. Riunisce produttori e trasformatori biologici, consumatori, operatori turistici e autorità pubbliche attorno a iniziative comuni. Supporta inoltre lo sviluppo di filiere corte, mercati locali e appalti pubblici verdi, aumentando il consumo di cibo prodotto localmente. Collega tutto questo alle iniziative turistiche a vantaggio della creazione di posti di lavoro, della coesione sociale e del rilancio delle aree rurali. Ha ispirato la rete IN.N.E.R dei bio-distretti”.
“Il bio-distretto Cilento è stato il primo bio-distretto europeo, fondato nel 2004 ha supportato a livello internazionale la costituzione di tante nuove realtà“, ha commentato Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.
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Fonte: Rete IN.N.E.R; Commissione Europea
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corallorosso · 4 years
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I Badoglio milanesi sono molto peggio di De Luca sceriffo
Il mio orgoglio nordista sta subendo duri colpi. Non abbiamo mai creduto alla narrazione trionfalistica della Milano-place-to-be, unica metropoli europea in una Italia disfatta: conosciamo i campioni della città, da Roberto Formigoni a Silvio Berlusconi, da Matteo Salvini a Giuseppe Sala. Ma certo non abbiamo mai negato che a Milano si vive bene, che i trasporti funzionano, che la sanità è un’eccellenza, che gli aperitivi sono buoni. Poi è arrivata la pandemia e ci viene voglia di fare la ola a Vincenzo De Luca, il governatore-sceriffo di Salerno e della Campania intera, altro che o mia bela Madunina. Qui a Milano gli ultimi aperitivi sono stati quelli di Sala con Cattelan e Zingaretti, instagrammati #milanononsiferma, hashtag subito contraddetto da #iorestoacasa. Quanto alla sanità d’eccellenza, stiamo assistendo alla più colossale disfatta italiana dopo Caporetto, al più bruciante disastro dopo il terremoto di Messina. Diecimila morti in Lombardia; il cluster infettivo di Alzano Lombardo lasciato aperto; gli ospedali trasformati in luoghi per infettare i pazienti, i parenti, i medici e il personale sanitario; le case di riposo diventate luoghi per morire come mosche; i positivi al virus trasferiti dagli ospedali sovraccarichi alle residenze per anziani (come mandare i vampiri a rieducarsi nelle sedi dell’Avis); il personale sanitario abbandonato senza protezioni; i piani antipandemici inesistenti; il tracciamento dei contagi neppure tentato; i medici di famiglia lasciati senza strumenti e senza indicazioni; le mascherine (rese obbligatorie) promesse ma non consegnate; i ventilatori polmonari mancanti; i tamponi più rari del fluido magico di Harry Potter. Tutto questo in un sistema in cui alla sanità pubblica sono stati sottratti negli anni milioni di euro, con un dimezzamento dei posti letto. I Badoglio della situazione – Attilio Fontana e Giulio Gallera – invece di chiedere scusa e tentare di raddrizzare la barra, stanno in diretta tv a pavoneggiarsi per un ospedale in Fiera che ha promesso 600 posti e ha accolto finora tre (3) pazienti. Invece d’intervenire per tempo a monte, Fontana e i suoi prodi hanno sbandierato come risolutivo un prodigioso intervento a valle, con il progetto (comunque non realizzato) di fermare la palla di neve quando è ormai diventata valanga. E Gallera accarezza perfino il sogno di candidarsi sindaco di Milano, al prossimo giro, per fare concorrenza agli aperitivi sui Navigli di Sala. E allora viva De Luca. Invece di dedicarsi alle fritture di pesce, questa volta ha fatto quello che Fontana e Gallera e Sala non hanno saputo fare. Certo, è pittoresco. Ma ha fatto restare a casa i cittadini che amministra, invece di postare foto di aperitivi al Gambrinus o di passeggiate al Crescent. Ha fatto chiudere in zona rossa, con tre successive ordinanze, Ariano Irpino, quattro Comuni del Vallo di Diano e Lauro (mentre Fontana stava per giorni a rimpallarsi con il governo la responsabilità di scontentare Confindustria di Bergamo per chiudere il cluster infettivo più devastante d’Italia, quello di Alzano Lombardo). Certo, i numeri dell’attacco virale in Lombardia sono imparagonabili a quelli della Campania. Ma resta il fatto che, questa volta, il Pittoresco ha fatto le cose giuste, l’Eccellente non ne ha imbroccata una. E mentre molti ospedali lombardi diventavano focolai d’infezione, il Cotugno di Napoli – ci ha raccontato Sky News Uk – si è organizzato in modo da non infettare neppure uno dei suoi medici, con l’utilizzo di tute e maschere da fantascienza, e ha cominciato a sperimentare contro il Covid-19 (pare con successo) l’uso di un farmaco contro l’artrite. Questa volta, Campania batte Lombardia 2 a 0. di Gianni Barbacetto
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jakecarson90 · 5 years
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Samsung Galaxy S6 Taken on 27/04/2019. 'Valle Argentina' ('Argentina Valley') possesses a multitude of beautiful towns and villages – some situated along the river Argentina, others nestled among the mountains – from Taggia to Triora. Leaving from Taggia, you'll soon come across the fortified town of Badalucco – and boy is it beautiful! Popular not just with Italian visitors but also contemporary artists, Badalucco possesses stone houses and narrow lanes embellished with wonderful works of art rarely seen in this area of Italy. The town is best known for its imposing castle overlooking the valley as well as its fascinating medieval bridge. Night time is, in addition, a great opportunity to wonder the dimly lit cobbled streets and imagine you're stepping back in time, knowing you're always safe. Of all four provinces making up Liguria – La Spezia, Genova, Savona and Imperia – for me the latter is the most interesting and worthwhile. Public transport in this province is fairly efficient and is managed by the company 'Rivieratrasporti' — not to be confused with 'Riviera Trasporti Piemonte'. It's best to explore the province of Imperia valley by valley using the coastal towns as reference points: Diano Marina and followed by Imperia, Porto Maurizio, Arma di Taggia, Sanremo, Bordighera, Vallecrosia and Ventimiglia. ________________________________________ #ig_imperia #lamialiguria #badalucco #italia #italy #ilikeitaly #italygram #traveldiaries #travel_drops #ig_italia #yallersitalia #volgoitalia #ig_liguria #yallersliguria #volgoliguria #doyoutravel #travelblogger #finditliveit #living_destinations #travelawesome #adventuretravel #borghiditalia #italianvillages #kings_villages #orgoglioliguria #prettylittleitaly #beautifulmatters #neverstopexploring #bbctravel #natgeotravel (at Badalucco) https://www.instagram.com/p/B9XIjk9q9Bp/?igshid=5mh8cwizbbmv
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thekitchentube · 4 years
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🌱 ᴛᴏʀᴛɪɴᴏ ᴅɪ ᴀɢʀᴇᴛᴛɪ , ғᴀᴠᴇ ᴇ ᴘᴀʀᴍɪɢɪᴀɴᴏ⁣ ⁣ ⁣Ebbene si ! E’ ancora una volta Lunedì 🙄, il giorno probabilmente più odiato della settimana per tutti coloro che sfortunatamente non vivono di rendita o grazie ad indovinato matrimonio con ricco/a ereditiera/a 😜. Bisogna farsene una ragione, il lunedì esiste, è sempre esistito e continuerà ad esistere, quindi meglio scenderci a patti e anzi farci amicizia piuttosto che continuare con gli ormai consueti mugugni e sfigolagne (che direbbe il buon @antoniocapitani. D’altra parte, per parafrasare il vecchio ma sempre attuale Giulio “Si non potes inimicum tuum vincere, habeas eum amicum”⁣ 😉 ⁣ Un metodo per cementare questa bella ed auspicabile nuova amicizia è anche quello di preparare piatti allegri e colorati💫, che ci diano la spinta giusta per affrontare tutte le sfide della nuova settimana. Presi dall’euforia per la bellissima fioritura delle piante di Sambuco, che qui ora creano uno spettacolare stacco di bianco nel verde acceso della valle, ci siamo lasciati prendere la mano dalla preparazione di un tortino tiepido realizzato con Agretti e Parmigiano 12 mesi, con l’aggiunta di Fiori di Sambuco💮💮 e Fave. Un poco di grissini grattugiati danno la giusta croccantezza ad un piattino veramente sfizioso e tanto primaverile🌷.⁣ ⁣ Noi abbiamo accompagnato questo tortino con Carote condite con succo di Zenzero, Limone, Olio di Lino ed Aceto di Melograno, ma potete abbinargli qualsiasi fresca e speziata insalata vi venga in mente per preparare un branco leggero ed appetitoso.⁣ ⁣ Che ne dite ? È adatto ad una ripartenza super allegra e frizzante ? Ricettina sul Blog, se vi va di provare a farvi amico questo giorno della settimana così scontroso e ritrosetto. Un buon calice di Gewurtztraminer aiuta 😂 A presto e buona settimana a tutti voi !⁣ 🙋🏻‍♂️🙋🏼‍♀️😘 ⁣ #TheKitchenTube #mahlzeit #Frühling #agretti #barbadifrate #instagnam #solocosebuone #ilovecooking #ricette #instagourmet #recipes #rezepte #loveinfood #cucinare #fattoincasa #ricettadelgiorno #gnamgnam #gnammy #ricettesemplici #gesundundlecker #veganfoodpics #veganfoodshare #veganfood #vegan #leckerschmecker #cookingideas #cookingwithlove (presso Merano, Trentino Alto Adige, Südtirol) https://www.instagram.com/p/CACYWTDFuTF/?igshid=18rnlahh838y1
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portalinowebblog · 6 years
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Casa Vacanze La Residenza Tochiara Torchiara Salerno distante solo 5 Km dal mare Immersa nel verde del Parco nazionale del Cilento e di Valle di Diano www.laresidenzatorchiara.it Casa Vacanze La Residenza Tochiara, Torchiara, Salerno. La Residenza Torchiara vanta una posizione ottimale per raggiungere agevolmente le splendide località del Cilento, distante solo 5 Km dal mare.
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adrianomaini · 2 years
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La meta del Distaccamento partigiano Catter è la valle di Diano
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baccoperbaccoit · 6 years
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#BaccoReunionVda 25-26-27 Maggio 2018 per festeggiare la decima Bacco Reunion ,oltre ad assaggiare i vini DOC Valle d'Aosta nelle cantine, i partecipanti potranno gustare 9+1 VINI da tutte le localita' che abbiamo visitato dal 2012 al 2017, 10 Vini suddivisi in 2 serate (durante la cena e Aperitivo) #VinidiBacco VINI PROVENIENTI DA : Val d'orcia SI -Toscana Noli SV-Liguria Valchiusella TO- Piemonte Montefalco PG -Umbria Terricciola PI – Toscana Verona -Veneto Castelli Romani -Roma -Lazio Porto Tolle – Delta del PO' -Rovigo – Veneto Langhe-Monferrato -Roero – Piemonte + 1 Vino a Sorpresa di una Località dove si svolgerà il prossimo Evento : #ViaggidiBacco nel Prossimo Autunno 2018 BACCO REUNION VALLE D'AOSTA #ValledAosta #baccoperbaccoitalia #ViaggiatoridelGusto VINI Lumassima Colline Savonesi IGP – Liguria - [vino bianco ] Erbaluce di Caluso DOCG – Piemonte - [vino bianco ] Frascati Superiore DOCG - Lazio -[vino bianco] Valdobbiadene Prosecco DOCG – Veneto [vino bianco ] Valpolicella DOC – Veneto - [vino rosso] Diano d'Alba DOCG -Langhe – Piemonte [vino rosso] Montefalco Rosso DOC – Umbria [vino rosso ] Orcia DOC – Toscana [vino rosso ] Terricciola - IGT Toscana [ vino rosso] * 1 Vino a Sorpresa della Località Autunno 2018 #ViaggidiBacco → Programma Completo BLOG http://baccoperbaccoitalia.blogspot.it/2018/03/baccoreunionvda-il-programma-completo.html?m=1 → Evento Facebook https://www.facebook.com/events/1062106010594478/ Posti LIMITATI Prenotazione Obbligatoria Entro il 24 Aprile 2018 Mail: [email protected] WhatsApp 3920393932 3292168784
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jakecarson90 · 4 years
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⁣ Canon Powershot SX730 HS⁣ Taken on 27/04/2019.⁣ ⁣ The Argentina Valley, in Italian 'Valle Argentina', possesses a multitude of beautiful towns and villages – some situated along the river Argentina, others nestled among the mountains – from Taggia to Triora. Leaving from Taggia, you'll soon come across the fortified town of Badalucco – and boy is it beautiful!⁣ ⁣ Popular not just with Italian visitors but also contemporary artists, Badalucco possesses stone houses and narrow lanes embellished with wonderful works of art rarely seen in this area of Italy. The town is best known for its imposing castle overlooking the valley as well as its fascinating medieval bridge.⁣ ⁣ Night time is, in addition, a great opportunity to wonder the dimly lit cobbled streets and imagine you're stepping back in time, knowing you're always safe.⁣ ⁣ Of all four provinces making up Liguria – La Spezia, Genova, Savona and Imperia – for me the most worthwhile and least busy is Imperia. Public transport in this province is fairly efficient and is managed by the company 'Rivieratrasporti' — not to be confused with 'Riviera Trasporti Piemonte'.⁣ ⁣ It's best to explore the province of Imperia valley by valley using the coastal towns as reference points: Diano Marina and followed by Imperia, Porto Maurizio, Arma di Taggia, Sanremo, Bordighera, Vallecrosia and Ventimiglia.⁣ ⁣ 𝗛𝗼𝘄 𝘁𝗼 𝗴𝗲𝘁 𝘁𝗵𝗲𝗿𝗲:⁣ ⁣ Take a bus from Ventimiglia, Sanremo, Arma di Taggia or Taggia train station. ⁣ ______________________________________⁣ ⁣ #Ig_Savona_Imperia #Badalucco #Italia #Italy #TravelItaly #ItalyTravel #ItalyTour #Divine_Villages #Alluring_Villages #ThrowbackThursday #Liguria #LaMiaLiguria #Hinterland #RoughGuides #Total_Italy #Italian_Places #CharmingItaly #AdventureMore #BeMoreItalian #TreasureItaly #NeverStopTravelling #TravelMore #ItaliaInFoto #OrgoglioLiguria #YallersItalia #VolgoItalia #YallersLiguria #Ig_Liguria #VolgoLiguria #IgersLiguria (at Badalucco) https://www.instagram.com/p/CFOhF7XlKFS/?igshid=b49p0efi1nto
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#COMPLOTTO
Ciao a tutti non utenti e non lettori di questa pagina. :) Oggi volevo iniziare la giornata nella maniera migliore; eliminando ogni pensiero diverso da quello relativo allo studio matto e disperato per la preparazione di un esame.
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Prima di immergermi nei libri, volevo parlare al volo di Supernatural!
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Ve lo dico subito, non si parlerà della Destiel in alcun modo (perchè io sono vecchietta e al massimo i personaggi li shippo con me stessa eheheheh XD)
No, volevo parlare del finale di stagione. Un finale sicuramente che nessuno si aspettava! Per quanto mi riguarda è stata una valle di lacrime.. io purtroppo mi attacco facilmente ai personaggi secondari, in quanto sono convinta che diano sempre quel qualcosa in più alla storia. Quando poi inizi ad amare o ad odiare un determinato personaggio, vuol dire che hanno fatto centro.
Iniziamo dai “Brits”, Mr Ketch e Mick Davies.
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La fine del povero Mick l’abbiamo già affrontata qualche episodio fa e devo dire la verità, non sono rimasta troppo male. Soprattutto quando ha iniziato la sua transazione da rompiballe a pentito, per arrivare ad essere uno dei buoni, avevo già capito che il povero Mick ci avrebbe lasciato a breve.
Cosa che invece non mi aspettavo, almeno non così presto, è stata la morte di quello psicopatico bello come il sole di Mr Ketch. Che io mi prenda delle cotte assurde per i personaggi più psicopatici e dannati delle serie tv è un’altra storia, che un giorno affronterò per il mio solo diletto di spiattellare un elenco dei “sexyspyco” del mio cuore <3
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(uhuhuhuh cercherò di non mettere una gif di ketch ogni 4 righe giuro).
Tornando a noi, la morte di Ketch mi è sembrata prematura per un semplice motivo: aveva del potenziale per essere un Cattivo con la C maiuscola! In qualche modo rappresentava la figura del cacciatore, senza sentimenti e senza una coscienza, che eseguiva gli ordini in maniera efficacie. Inoltre rappresentava una vera minaccia per la famiglia, da poco riunita, dei Winchester. Il suo flirt con Mary era una mossa bastarda che poteva rilevarsi un’arma contro i nostri amati Sam e Dean (o almeno gli faceva rodere un bel po il culo che non è poco ahahah).
Quindi pensavo che il suo personaggio per almeno un’altra mezza stagione poteva reggere, anche perchè a parte il ritorno di Mark Pellegrino con il suo Lucifer, era da un bel po che non ci stava qualcuno che dava del filo da torcere ai Winchester e che, allo stesso tempo, fosse un personaggio ben costruito.
Quando poi vidi la fine del povero Ketch non rimasi sorpresa, ma dispiaciuta. Mi ero affezionata a quello psicopatico dall’accento sexy! <3
Ma parlando di accento SEXY... 
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Allora, cerco di dilungarmi il meno possibile, perchè per me Mark Sheppard è un nervo scoperto. Lo amo alla follia, lo trovo sexy da morire e, da quanto ho potuto constatare a 2 convention, una persona dolcissima (almeno con me lo è stato) e divertente. 
Crowley... Crowley è.... Crowley è il CATTIVO CHE TI PIACE AMARE/ODIARE.
Ancora mi ricordo la sua epica entrata nel mondo di Supernatural; un personaggio fantastico, pieno di sfumature e carattere. Crowley per molto tempo è stato il mio personaggio preferito! E’ grazie a lui che sono tornata a guardare Supernatural dopo un periodo di stanca (verso la settima stagione; anche se pure lì il personaggio è sempre stato al top).
Immaginate quindi come ci sono rimasta di merda quando ho visto il finale!
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Non potevo crederci! Alla fine in quella stramaledetta serie nessuno muore definitivamente no? E invece in questo caso hanno voluto proprio farci capire che fosse finita per lui, con la scena di qualche episodio fa (quando lucifero lo pugnala e lui scappa dal topo).
Era un po come “guardate che questa volta è diverso”!
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S E N Z A - S E N S O Il mio primo pensiero è stato questo.
E poi ho capito... o almeno ho cercato di dare un senso alla faccenda; ed è qui che entrano in gioco i tweet di Mark Sheppard. Per comodità non metto screenshots, anche perchè sono sicura che voi siete tecnologici e riuscite sicuramente a recuperarli (se non li avete già visti..cosa molto probabile).
Mark non ha subito commentato il finale; ha aspettato qualche giorno e poi è uscito un suo tweet dove ringraziava tutti e dicendo che voleva fare qualcosa di nuovo.
Successivamente pubblica la campagna represent.com con la maglietta “even when I lose I win”, e nel post scrive che questa frase, pensata da lui, era stata tagliata dal montaggio finale della sua scena (aggiungendo un “sorpresa sopresa”). Ha palesemente rosicato! 
Dopo un paio di giorni, il produttore Jim Michaels risponde ad suo tweet ringraziandolo, scrivendo in maniera velata che non si poteva sapere se un giorno crowley sarebbe tornato. E qui arriva Mark, che con la sua acidità che lo contraddistingue (lo amo anche per questo) risponde subito dicendo di non far sperare o credere ai fan in un ritorno di crowley, in quanto non era previsto da nessuna parte.
Su twitter la reazione a questo scambio di tweets è stata più o meno la stessa per tutti..
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Tralasciando questo, ho una teoria sulla morte del personaggio. E’ innegabile che ultimamente Crowley avesse perso un po della sua stronzaggine.
Mi spiego: Crowley nasce come cattivo; che poi lui facesse accordi e alleanze anche con i buoni è irrilevante, in quanto ogni sua mossa era finalizzata al raggiungimento dei suoi interessi. E questo per un “diversamente cattivo” va bene, Non può essere quindi considerato dalla parte dei giusti. 
Dopo la stagione in cui cercano di umanizzarlo per chiudere i cancelli dell’inferno, gli sceneggiatori hanno iniziato secondo me a occuparsi sempre meno della bastardaggine che caratterizzava crowley, facendolo trasformare sempre più in un servetto dei cacciatori. Quest’ultima stagione poi è stata imbarazzante da questo punto di vista!
Ripeteva 4 battute in croce, quasi sempre uguali, e inoltre lo facevano apparire un rammollito! Speravo in una sua vera rivincita con tutta la storia di lucifero e invece è andata a finire diversamente. 
Quindi penso che Mark proprio per questa mancanza di attenzione verso il suo personaggio abbia deciso di andarsene, perchè forse aveva già capito che di lì a poco il povero crowley era destinato a fare comunque quella fine. (Inoltre girano voci sul fatto che mark non vada molto a genio a nessuno del cast.. boh sarà vero?)
In ultimo Mark per dare una morte decente al suo personaggio scrisse quella frase “Even when I lose I win”, che secondo me ci stava! Crowley non l’avrebbe mai fatto per salvare la terra, ma anzi lo avrebbe fatto proprio per fregare lucifero! Della serie “alla fine ti ho battuto e sono meglio io” XD
La produzione per non so quali motivi ha deciso di tagliare la scena e ciao ciao.
Sinceramente potevano fare di meglio; potevano dargli una morte molto più gloriosa! Un’uscita di scena col botto!!! Cosa che non è avvenuta anche per colpa della finta morte di Castiel (non ci crede nessuno che anche Misha abbandona la serie!!!).
Non so se a questo punto la morte di Crowley era evitabile, però quello di cui sono sicura è che un personaggio simile negli ultimi tempi è stato sprecato e la sua morte è stata inverosimile.
Basta potrei parlare in maniera così sconnessa per ore. Vi lascio liberi di leggere cose più interessanti. ;)
Ciao.
RIP CROWLEY
Hail to the KING
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sciscianonotizie · 5 years
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novalistream · 4 years
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I Badoglio milanesi sono molto peggio di De Luca sceriffo
Il mio orgoglio nordista sta subendo duri colpi. Non abbiamo mai creduto alla narrazione trionfalistica della Milano-place-to-be, unica metropoli europea in una Italia disfatta: conosciamo i campioni della città, da Roberto Formigoni a Silvio Berlusconi, da Matteo Salvini a Giuseppe Sala. Ma certo non abbiamo mai negato che a Milano si vive bene, che i trasporti funzionano, che la sanità è un’eccellenza, che gli aperitivi sono buoni. Poi è arrivata la pandemia e ci viene voglia di fare la ola a Vincenzo De Luca, il governatore-sceriffo di Salerno e della Campania intera, altro che o mia bela Madunina. Qui a Milano gli ultimi aperitivi sono stati quelli di Sala con Cattelan e Zingaretti, instagrammati #milanononsiferma, hashtag subito contraddetto da #iorestoacasa. Quanto alla sanità d’eccellenza, stiamo assistendo alla più colossale disfatta italiana dopo Caporetto, al più bruciante disastro dopo il terremoto di Messina. Diecimila morti in Lombardia; il cluster infettivo di Alzano Lombardo lasciato aperto; gli ospedali trasformati in luoghi per infettare i pazienti, i parenti, i medici e il personale sanitario; le case di riposo diventate luoghi per morire come mosche; i positivi al virus trasferiti dagli ospedali sovraccarichi alle residenze per anziani (come mandare i vampiri a rieducarsi nelle sedi dell’Avis); il personale sanitario abbandonato senza protezioni; i piani antipandemici inesistenti; il tracciamento dei contagi neppure tentato; i medici di famiglia lasciati senza strumenti e senza indicazioni; le mascherine (rese obbligatorie) promesse ma non consegnate; i ventilatori polmonari mancanti; i tamponi più rari del fluido magico di Harry Potter. Tutto questo in un sistema in cui alla sanità pubblica sono stati sottratti negli anni milioni di euro, con un dimezzamento dei posti letto. I Badoglio della situazione – Attilio Fontana e Giulio Gallera – invece di chiedere scusa e tentare di raddrizzare la barra, stanno in diretta tv a pavoneggiarsi per un ospedale in Fiera che ha promesso 600 posti e ha accolto finora tre (3) pazienti. Invece d’intervenire per tempo a monte, Fontana e i suoi prodi hanno sbandierato come risolutivo un prodigioso intervento a valle, con il progetto (comunque non realizzato) di fermare la palla di neve quando è ormai diventata valanga. E Gallera accarezza perfino il sogno di candidarsi sindaco di Milano, al prossimo giro, per fare concorrenza agli aperitivi sui Navigli di Sala. E allora viva De Luca. Invece di dedicarsi alle fritture di pesce, questa volta ha fatto quello che Fontana e Gallera e Sala non hanno saputo fare. Certo, è pittoresco. Ma ha fatto restare a casa i cittadini che amministra, invece di postare foto di aperitivi al Gambrinus o di passeggiate al Crescent. Ha fatto chiudere in zona rossa, con tre successive ordinanze, Ariano Irpino, quattro Comuni del Vallo di Diano e Lauro (mentre Fontana stava per giorni a rimpallarsi con il governo la responsabilità di scontentare Confindustria di Bergamo per chiudere il cluster infettivo più devastante d’Italia, quello di Alzano Lombardo). Certo, i numeri dell’attacco virale in Lombardia sono imparagonabili a quelli della Campania. Ma resta il fatto che, questa volta, il Pittoresco ha fatto le cose giuste, l’Eccellente non ne ha imbroccata una. E mentre molti ospedali lombardi diventavano focolai d’infezione, il Cotugno di Napoli – ci ha raccontato Sky News Uk – si è organizzato in modo da non infettare neppure uno dei suoi medici, con l’utilizzo di tute e maschere da fantascienza, e ha cominciato a sperimentare contro il Covid-19 (pare con successo) l’uso di un farmaco contro l’artrite. Questa volta, Campania batte Lombardia 2 a 0. di Gianni Barbacetto
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lospeakerscorner · 5 years
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Segreti d’Autore, IX edizione del festival dell’Ambiente, delle Scienze, delle Arti e della Legalità ideato da Ruggero Cappuccio e con la direzione artistica di Nadia Baldi  si terrà nella provincia di Salerno dall’1 al 14 agosto
Segreti d’Autore si propone anche quest’anno come osservatorio civile dei rapporti tra il patrimonio culturale italiano e studiosi, scrittori, associazioni, musicisti, attori  impegnati per la sensibilizzazione del connubio uomo – territorio. Un Festival tra gli affascinanti borghi storici del Cilento che apre un’indagine sull’ambiente, sulla legalità, sulle scienze e sulle arti. Una manifestazione aperta gratuitamente al pubblico che coinvolge le bellezze paesaggistiche dei comuni di Sessa Cilento, Serramezzana, Stella Cilento, Laureana Cilento, San Mauro Cilento e Montecorice.
Ruggero Cappuccio
Tra gli appuntamenti più significativi si segnalano a Serramezzana, magico luogo sospeso nel tempo, l’1 agosto, Terrore e terrorismo: il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e Franco Roberti , Parlamentare Europeo, dialogano con lo scrittore e regista Ruggero Cappuccio.
Nadia Baldi
2 agosto,  Una vita tra le stelle: la regista Nadia Baldi dialoga con l’astronauta Paolo Nespoli sui suoi viaggi nel cosmo.
7 agosto, a Stella Cilento, Una vita d’attore: Giovanni Esposito racconta la sua carriera d’attore cinematogafico, televisivo e teatrale.
A Valle/Sessa Cilento  il settecentesco Palazzo Coppola ospita l’11 agosto La scena della libertà, un appuntamento d’eccezione con Maurizio De Giovanni e Vinicio Marchioni. Lo scrittore e l’attore raccontano le loro esperienze tra il palcoscenico e la settima arte. Ai due ospiti è conferito il Premio Segreti d’Autore 2019, scultura realizzata da Mimmo Paladino.
Il 12 agosto A memoria: Daniele Ciprì narra  il suo percorso artistico dalla regia, alla sceneggiatura e la direzione della fotografia.
Affascinante la sezione musica, il 7 agosto, a Stella Cilento, La sindrome di Wanderlust,  ultimo album dei Gatos Do Mar, arpa celtica, voce femminile e percussioni.
A Ortodonico/Montecorice il 10 agosto, Musica Nuda: il duo Petra Magoni, voce, e Ferruccio Spinetti, contrabbasso.
Il 13 agosto Incontri con il jazzista Ivo Parlati.
Ricchissima quest’anno la sezione degli spettacoli teatrali nazionali ospitati da Segreti d’Autore. Il 2 agosto, a Serramezzana, Rusina, di e con Rossella Pugliese; il 3, a Valle/Sessa Cilento, A testa sutta, diretto e interpretato da Giovanni Carta; a San Mauro Cilento, il 4, Gea Martire con Il motore di Roselena regia di Nadia Baldi, e il 5, Ellis Island, ideato, scritto, diretto e interpretato da Maurizio Igor Meta; a Valle/Sessa Cilento, il 6, “Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori e…25 59 e 70…” di e con Ciro Pellegrino, e l’8, EXIT (Grazie dei fiori) con Giovanni Esposito e Susy Del Giudice; il 9, a Laureana Cilento, Ulisse Mentitore: gli apologhi di Alcinoo, di e con Enzo Marangelo, e la partecipazione dell’astrofisica Claudia Mignone e del filologo classico Angelo Meriani; a Valle/Sessa Cilento, il 12, Aspettando Medea, regia Nadia Baldi, con Franca Abategiovanni e Antonella Ippolito e il 14 Io ho paura, con Andrea Renzi che conclude la sezione e il Festival.
Segreti d’Autore, nel suggestivo Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, si arricchisce degli incontri culturali con Patrizia Del Puente, Callista Fragetti, Frate Modesto Fragetti, Francesco Forte, Carmen Lucia, Sandra Pagliuca, Massimo Perrino, Maria Pagano e Silvio Perrella.
Associazioni di studiosi ed esperti di natura, difesa del territorio, legalità e geologia, Edoardo Leggieri, Michele Buonomo, Amilcare Troiano, Roberta Beolchi, Dionisia De Santis, completano il quadro del Festival che si articola nei comuni del Cilento storico.
Durante l’intero arco della manifestazione sono proposti percorsi naturalistici, passeggiate guidate nella natura: Le piante Spontanee nell’arte erboristica Mediterranea, a cura della professoressa Dionisia De Santis.
Tra le iniziative collaterali:
PATER la residenza teatrale integrata con attori e attrici dall’Africa e dall’Italia a cura di Manovalanza, regia di Adriana Follieri;
il laboratorio musicale a cura di Ivo Parlati; il cortometraggio Un giorno di Legalità a cura di Renato Salvetti;
la mostra Salernitani con la valigia a cura di Antonio Corbisiero.
Degustazioni cilentane al Dopofestival, è la sezione che accompagna ogni evento con la degustazione di prodotti locali provenienti da aziende a chilometro zero.
Segreti d’Autore si avvale della partecipazione di Radio Siani e  in collaborazione  con il Montecorice diWine Jazz Festival | Sinestesia sensoriale di jazz e vino d’autore.
Segreti d’Autore, Festival dell’Ambiente delle Scienze delle Arti e della Legalità è  co-finanziato dal POC CAMPANIA 2014 – 2020.
L’ingresso agli spettacoli e ai percorsi naturalistici è gratuito.
Per maggiori informazioni: www.festivalsegretidautore.it
Fb: Festival “Segreti d’autore”
Twitter: @segreti_d
Instagram: @segretidautorefestival
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Segreti d’Autore nel Cilento Segreti d’Autore, IX edizione del festival dell’Ambiente, delle Scienze, delle Arti e della Legalità ideato da Ruggero Cappuccio e con la direzione artistica di Nadia Baldi  si terrà nella provincia di Salerno dall’1 al 14 agosto…
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Storie di briganti
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Storie di briganti
Costa da Ponteccio, il Pelegrin del Sillico, Virgilio da Castagneto, Filippo Pacchione, Battistino e Bernardello da Magnano, nonchè Bastiano Coiaio. Questo elenco di persone non si riferisce certo a dei pii uomini di qualche ordine francescano, tutt’altro, erano fra i più spietati briganti che la Garfagnana abbia mai conosciuto. A guardare oggi la nostra valle e a coloro che la abitano è difficile pensare che la Garfagnana sia stata secoli fa terra di briganti. La pacifica gente che ora vi dimora sono i discendenti dei sopra citati manigoldi, che niente avevano da invidiare agli attuali seguaci delle associazioni a delinquere che sono in Italia. Eppure era così, così come è vero ed è giusto dire che l’apice di questo fenomeno fu toccato ben 500 anni or sono. Semmai vi fossero ancora dubbi su quanto la Garfagnana fosse una regione ostile ed al quanto difficile da gestire, possiamo citare la testimonianza di Guido Postumo, governatore della Garfagnana nel 1512. La lettera fu inviata al cardinale Ippolito d’Este:
“Quella Vostra Signoria mi mandò qua per le occurrentie de questa provincia, la quale ho gubernato cum sincera fede et non ho manchà in cosa alcuna, in modo che, o per la fatica o per altro, mi sono infirmato di una febra continua, trista, che non me movo da lecto, che invero non sono più bono per lo paese per la infermità mia, e più presto sono per nocere per la fama ch’io sia malato; et perché etiam io vado di male in pezo, et certo in pochi dì, per li gran fastidi ch’io ho da questi homini inobedienti, e per lo mal grande io ho, gie lasserò la vita, se Vostra Signoria non mi remove da qua”.
Il governatore è malato e la causa della sua malattia sono “questi homini inobedienti” e se qualora non venisse rimossò da queste terre “gie lasserò la vita“. Ma perchè eravamo così tremendi e terribili? Quali furono le cause che ci portarono a diventare dei briganti crudeli e spietati? Analizziamo allora dove ebbe origine il male. Il brigantaggio garfagnino affonda le sue radici nella povertà e nella miseria più nera. All’inizio ci fu una forte complicità fra il misero e il signore locale, un’intensa connivenza che con il tempo assunse una forza tale da vincere lo Stato stesso, tanto da permettere a questa gente di farsi leggi e regole per conto proprio. Uno stato debole dunque, che con gli anni capì che questa gente era meglio farsela (segretamente) amica, anzichè nemica… questo atto fu “la benedizione” del brigantaggio garfagnino che cominciò a spadroneggiare in lungo e largo. Qualcuno al tempo nella corte estense si accorse dell’errore e invece di battersi il petto  e recitare il “mea culpa” cercò di “lavarsi l’anima” come meglio poteva. Certe relazioni di funzionari, infatti tentarono di attribuire il fenomeno all’indole della popolazione, non accorgendosi poi che la politica che stavano portando avanti avrebbe ancor di più ingrossato le fila di questi biechi malviventi. D’altronde le tasse erano diventate altissime e cieche, e andavano a colpire proprio una popolazione già di per sè povera, la stessa amministrazione della giustizia aveva grandi lacune, si mostrava infatti forte con i deboli e debole con i forti e in più esisteva un forte pregiudizio sul garfagnino, la sua terra dallo stato stesso era considerata un territorio di serie B, abitato da semplici montanari e da ignoranti pastori, senza dire poi che la conformità della montagna era luogo ideale per imboscate e allo stesso tempo era l’ambiente perfetto per nascondersi o rifugiarsi. Insomma, nonostante qualsiasi analisi fosse stata fatta al tempo, si può dire che il gioco era fatto: da uno parte avevamo uno stato complice e dall’altra c’era un popolo scontento del proprio governo. A godere a pieno di questa situazione erano i briganti che per i popolani erano dei giustizieri e dei vendicatori di un’inetto stato, come pure dei benefattori che sapevano furbescamente ingraziarsi la gente facendo delle regalie (sopratutto cibarie)distribuendole a destra e a manca. Dall’altra parte invece quali potevano essere i vantaggi che il governo estense poteva ottenere da questi farabutti? Naturalmente l’impunità di questi ribaldi aveva un prezzo. Giust’appunto molti briganti nostrali furono assoldati come mercenari nell’esercito estense, più di una volta i briganti non esitarono a difendere le effigia ducali, come nel caso della guerra che consentì ai duchi estensi di riappropriarsi di Reggio Emilia, o perchè non ricordare di quando i briganti difesero la Fortezza delle Verrucole dagli attacchi delle truppe di Papa Leone X?
La fortezza delle Verrucole che i briganti difesero per conto degli Estensi
Mettiamoci allora nei panni di quei poveri governatori della Garfagnana che erano costretti a negoziare continuamente con il duca i margini della propria autorità. Nella maggior parte dei casi il duca invitava proprio ad una certa moderazione su questi personaggi e quando il governatore calcava (giustamente) un po’ la mano ci pensava proprio il duca in persona, come quella volta che nel 1523 il Moro del Sillico fu arrestato e poco dopo fatto evadere con la complicità delle guardie, ottenendo poi dal regnante di casa estense, prima la grazia e poi un nuovo contratto da mercenario. Malgrado questi intrighi e raggiri è giusto delineare bene la figura del brigante. Era un criminale o un Robin Hood? Per sgombrare ogni dubbio il brigante era colui che viveva di rapine, era un bandito, un masnadiere, un soldato mercenario che imperversava nella valle, ognuno nella sua zona di appartenenza.
La reggia estense di Ferrara
Tutto questo lo capì perfettamente e più di qualsiasi altra persona Messer Lodovico Ariosto, governatore di Garfagnana dal 1522 al 1525.In Garfagnana però non c’era tempo per fare il poeta, il suo compito principale fu quello di estirpare il brigantaggio da queste terre e si può dire senza ombra di dubbio che cercò di fare il possibile e anche di più per assolvere al meglio il suo dovere. Con il dovuto rispetto lo potremmo paragonare ad un Giovanni Falcone “ante litteram”, fu un’attento analista dei (mis)fatti garfagnini e delle dinamiche politiche e sociali che lo circondavano: “Ogni terra in se stessa alza le corna, che sono ottantre, tutte partite, da la sedizion che ci circonda” . Ottantatre comunità “in sedizion“, ovvero lo scontro fra le parti, è il primo e principale problema con cui si scontrò l’Ariosto al suo arrivo in Garfagnana e in una sua lettera inviata agli anziani di Lucca il poeta aveva già ben chiaro il quadro della situazione:
Ludovico Ariosto
“Di tutte queste montagne li assassini et omini di mala conditione sono signori, e non il papa, nè i fiorentini, nè il mio Signore, nè vostra Signoria”.
Significativa è la lettera che scrisse poi al Duca, è il 29 novembre 1522: “
… questo poveromo che è stato rubato, prima che sia venuto da me, è stato dal figliolo e dal nipote di Bastiano Coiaio (n.d.r: noto brigante) e da Ser Evangelista, a provare se per mezzo loro potesse riavere la sua roba, non avendo potuto far niente è ricorso da me”.
I garfagnini quindi sapevano bene e bene avevano chiaro quali erano i rapporti di forza. Rapporti che erano regolati dai leader di fazioni opposte che regnavano incontrastati per l’assenza di un’aristocrazia radicata capace di controllare il territorio. Un vuoto di potere assordante che se associato agli scarsi mezzi repressivi messi a disposizione dagli ufficiali del governo consegnò di fatto ai capi delle famiglie (di briganti) più importanti il ruolo di regolatori di conflitti e di garanti della pace. Queste famiglie costituirono con il passare degli anni una vera e propria mappa del potere, ogni famiglia era suddivisa in bande (composte più o meno da una quindicina di elementi) e ognuna di queste bande controllava una parte di territorio, naturalmente come sempre succede anche questa volta il connubio politica-potere andò a braccetto, ogni fazione era legata ad una parte politica a cui fare riferimento. Tutto questo lo svelò (proprio come fece Falcone 500 anni dopo con le cupole mafiose) Ludovico Ariosto che delineò un rigoroso quadro delle famiglie (di briganti) presenti in Garfagnana, suddividendole proprio per fazioni politiche. Esistevano quindi due parti, una denominata “italiana”, favorevole alla Chiesa e a Firenze e una cosiddetta “francese”, favorevole agli Estensi, che era tradizionalmente legata alla politica francese. La parte “italiana” era guidata da Pierino Magnano, Tommaso Micotti e Bastiano Coiaio e aveva il suo braccio armato in diverse bande, fra le quali spiccava quella del Moro del Sillico e dei suoi fratelli.
Il Sillico il paese del Moro
Altre bande armate invece erano all’interno della giurisdizione estense e sia nei territori di Firenze che in quello della Chiesa curavano gli affari delle fazioni più lontane. La parte “francese”, era altresì guidata dai Ponticelli e dai Sandonnini. Per ben capire, entrambi le parti agivano su diversi livelli, da quello puramente criminale a quello istituzionale, dove cercavano di ricoprire il più possibile cariche pubbliche attraverso una miscela di consenso e minacce. Di fronte ad un quadro generale così disperato non rimaneva che un’unica soluzione, repressione totale e così l’Ariosto scriveva: 
“Metter le mani addosso a’ loro padri, fratelli e parenti, e non li lasciare che non diano sicurtà che non torneranno li malfattori nel paese. A quelli che non hanno padre, saccheggiare le case, e poi arderle e spianare, tagliar le viti e gli arbori (n.d.r.: alberi) e distruggerli loro luoghi, ch’ogni modo non si potria trovar chi li comprasse. Poi saria bene battere per terra tutti li campanili, o vero aprirli, di sorte che potessino dar ricorso alli delinquenti et similiter le  rocche che vostra eccellenza non vuol far guardare”.
Certo, il duca nascondeva questi malfattori nelle proprie fortezze e come fare allora se oltre a questo al povero governatore venivano negati anche i soldati per attuare questo drastico piano?: 
“Io non cesso di pensare e di fantasticare come senza spesa del Signore Nostro io possi accrescere le mie forze, per fare che almeno questi ribaldi abbian paura di me”.
La richiesta di fanti fu esplicita, peraltro molto più utili di quei solo dodici balestrieri che erano a disposizione, questi fanti nei terreni accidentati e nelle profonde gole garfagnine infatti erano i più adatti, ma non furono inviati negli uni e ne gli altri. Per l’Ariosto questa mutilazione della sua autorità fu un problema non solo politico ma anche umano, senza l’appoggio del duca la sua figura perdeva di valore, essendo così alla mercè dei fuorilegge. Il suo morale era quindi “sotto i tacchi”, tanto che arrivò ad ipotizzare di fuggire di notte per trovare rifugio a Ferrara. Non lo farà, ma in una lettera del 15 gennaio 1524 fece come il suo predecessore Guido Postumo, la richiesta fu la medesima che il suo collega aveva fatto dodici anni prima:
“Se vostra eccelenzia non mi aiuta a difender l’onor de l’officio, io per me non ho la forza di farlo; che se bene io condanno e minaccio quelli che mi disubidiscano, e poi vostra eccellenzia li assolva, o determina in modo che mostri di dar più lor ragione che a me, essa viene a dar aiuto a deprimere l’autorità del magistro. Io vo’ gridare a farne istanzia, e pregare e suplicare vostra eccelenzia che più presto mi chiami a Ferrara, che lasciarmi qui con vergogna”.
Francesco Saverio Sipari (politico, poeta e scrittore del XIX secolo) parlando del brigantaggio in generale ebbe a dire che tale fenomeno si sarebbe esaurito con la rottura dell’isolamento delle regioni dimenticate, che in buona parte era dovuto dall’assenza di una rete infrastrutturale adeguata, di strade, di ferrovie e sopratutto d’istruzione. Così fu per la Garfagnana, man mano che i secoli passavano la valle cominciò ad aprirsi al mondo e più si apriva e più i briganti sparivano. Così il libro vinse per sempre sullo schioppo…
Bibliografia
Dalla corte alla selva e ritorno: Ariosto in Garfagnana La Garfagnana: relazioni e conflitti nei secoli con gli Stati e i territori confinanti. Atti del Convegno tenuto a Castelnuovo di Garfagnana, Rocca Ariostesca, 9 e 10 settembre 2017, a cura di G. Bertuzzi, Modena, Aedes Muratoriana, 2018
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marcoizzofoto-blog · 6 years
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Le Gole del Calore sono una serie di cinque profonde incisioni scavate nella roccia dalle acque correnti del fiume Calore Lucano. Sono situate nella parte alta della Valle del Calore, nel territorio del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e sono caratterizzate da suggestive escavazioni con pareti rocciose che si abbassano a picco. (presso Gole del Calore) https://www.instagram.com/p/Bqaoyenl4fV/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=1coalmqs6j19n
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enricocassi · 6 years
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Camminando in collina, tra le vigne, si conosce il territorio attraverso i sensi: i colori, i profumi e il piacere di perdersi nell’osservare il paesaggio… e infine tutto questo racchiuso in un calice di vino.
Diano d’Alba, per la sua posizione ideale e per la sua altezza che supera i 500 metri sul livello del mare, può essere considerato il balcone ideale dal quale ammirare il paesaggio collinare.
Dalle Langhe occidentali e orientali, alle colline del Monferrato e del Roero e, a corona di questo magnifico scenario, l’arco Alpino delle montagne di Piemonte e Valle d’Aosta.
L’itinerario che vi proponiamo si sviluppa a oriente e a occidente del territorio di Diano d’Alba, attraversa i pettinati e ordinati vigneti dei “Sorì” e in alcuni tratti segue la linea superiore delle suggestive rocche.
Al termine della camminata potrete degustare ottimo vino accompagnato da prodotti del territorio presso i suggestivi locali della Bottega Comunale dei Sorì.
Consigliato a
amanti del paesaggio e della fotografia
amanti del vino
allegre combriccole di amici
romantiche coppie
famiglie
Maggiori informazioni
Ritrovo: ore 9:30 Partenza: ore 10.00 da Diano d’Alba, Piazzale Parrocchia San Giovanni Battista Rientro: ore 12:30
Lunghezza percorso: 9 km Dislivello: 300 m
Ritrovo: Piazzale Chiesa San Giovanni Battista, 12055, Diano d’Alba (Cuneo)
https://ift.tt/eA8V8J
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dallaswzue165-blog · 6 years
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Organisation d'Événements
Dans le coeur du Chianti Classico, à 15 km de Sienne et 5 km du Château de Brolio, entouré par les vignes, les bois et les oliviers, le Podere Santa Cristina est une Agriturismo construite sur les ruines d'une église romane. L'Agriturismo I Moresani est d'abord et avant tout une Agriturismo biologique, géré par une famille, situé dans le Parc National du Cilento, Vallo di Diano et Alburni, qui, géographiquement, est un prolongement de la Côte de Sorrente, Amalfi et de Salerne.
Doriana, Standard et Santino, sera heureux de vous accueillir dans la structure, vous invitant à vous détendre dans un cadre calme et desserrer, dégustation de tous les sons et les odeurs d'une campagne riche de valeurs d'une époque. La Agriturismo des Racines offre à ses hôtes un accueil chaleureux et familial de l'environnement dans les belles montagnes de la Valle Intelvi dans la province de Como.
L'agriturismo est immergé dans la nature et ce qui est transmise même dans les recettes traditionnelles, cuit uniquement avec les meilleurs ingrédients de saison, couplé avec les vins et tout aussi fine de la production. L'agritourisme en Ligurie, continuer la lecture Immergé dans le Vert des centaines d'Arbres vieux de plusieurs siècles d'Oliviers, à seulement 400 mt. par la mer, et grâce à la situation favorable, il offre un climat enviable.
En Italie, l'exercice des activités agricoles, de la part des entreprises agricoles, est autorisée qu'en conformité avec des normes spécifiques qui régissent la connexion avec l'"activité agricole" et le nom "la Agriturismo". À 1 km du lac d'Iseo,dans la Franciacorta, pour un autre séjour, plein de relaxer et se détendre mais aussi les sports, le divertissement, la culture et bien sûr la gastronomie et produits typiques.
Agriturismo dans la campagne de Pavie, propose un hébergement dans des chambres et des appartements entouré par un parc et équipée avec espace bien-être, piscine extérieure et d'un restaurant. L'ancien manoir de 1500 sur les collines morainiques, entouré par le Parco del Mincio et 8 Km du Lac de Garde, propose un hébergement dans des appartements et des chambres.
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