Tumgik
#ancora non c'è una trama
keikko · 7 months
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Catastrofi Innocenti #3
Fecero la versione di greco e al termine delle tre ore i ragazzi non si reggevano in piedi. Fiamma vide il compagno di banco alzarsi con le gambe tremanti e chiedere con un filo di voce alla prof di andare in bagno. Le due compagne di fronte a lei erano colte dalla trepidazione post-versione e si parlavano sopra per convincersi a vicenda di aver tradotto meglio dell'altre questa e quella frase. Fiamma sedeva sfinita al suo banco, con le gambe divaricate e le braccia penzoloni come un cristo morto, lasciando che tutto il suo peso venisse sostenuto da quel maledetto strumento di tortura moderno. Qualcuno aprì la finestra sotto l'ordine del professore della sesta ora, che era entrato e si era subito tappato naso e bocca indicando vagamente con un gesto frenetico della mano libera in direzione della finestra. Fiamma si alzò molleggiando, attraversò dall'ultima fila il corridoio e scambiò con il prof un'occhiata di intesa, che avrà espresso una stanchezza e uno smarrimento tali che il professore non osò richiamarla quando uscì dalla classe senza pronunciare parola. Percorse i corridoi della scuola con passo strascicato, percependo l'aria più fredda e lasciandosi sciacquare di dosso il calore della fatica appena passata. Voleva andare in bagno, ma un esigenza più forte e profonda le indirizzò i piedi verso la macchinetta. La macchinetta del caffè era il punto di ritrovo di tutti gli studenti di tutta la scuola. Attirava gli sguardi più famelici e demoralizzati e seduceva col suo borbottio incessante la folla demoralizzata. Fiamma si trovò di fronte quel simbolo di pace e speranza e decise di prendersi un cappuccino prima di cadere dalle nuvole e ricordarsi che non si era portata gli spiccioli. Rimase qualche secondo a fissare la macchina, in bilico tra le lacrime o le risate, e allora rimase ammaliata dal rumore borbottante che sembrava massaggiarle il cervello. Comprese che stava delirando e si dette forza per tornare in classe sconfitta quando senti dei passi alle sue spalle e una botta sulla schiena. Ahi, disse penosamente, e si girò per essere investita dal sorriso splendente di Andrea che non si sa perché non rimaneva mai sconvolta da cataclismi collettivi. Le disse che le aveva preso i soldi perché non l'aveva vista molto lucida, e prima che Fiamma potesse contestare e accusare nella mente un possibile furto e una violazione della proprietà personale, Andrea le dette un bacetto sulle labbra e le passò davanti per prendersi un caffè.
Nuovamente Fiamma rimase stordita da tale evidente forma di affetto e stette in silenzio dietro di lei a contemplare il formicolio che sentiva sulle labbra. Le leccò una volta, e poi una seconda volta più lentamente, quasi ingoiandosela quando di scatto Andrea si voltò e la salutò. Fiamma prese il cappuccino e rientrò in classe. Si sentiva ancora debole nonostante avesse ingerito una buona dose di caffeina e per calmare il mal di testa che le scoppiava nelle tempie pigiò le dita sulle vene pulsanti e appoggiò un attimo la fronte sul banco. Si destò dal sonno al suono della campanella e ringraziò il professore di storia per la sua infinita empatia e compassione verso i suoi studenti.
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yomersapiens · 16 days
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Smettere di dormire per sognare meglio
Sono al nord e mi sto beccando la prima pioggia ufficiale dell'autunno, non perché l'autunno sia già iniziato, certo che no, è che tra una notte insonne e l'altra, è apparso settembre che come ben sappiamo è il mese che citofona e tu vai a rispondere e chiedi "Chi è?" e lui fa la voce strana "Signora, sono l'ultimo spiraglio di estate, mi fa entrare?" e tu gli credi e apri ma quando te lo ritrovi sull'uscio di casa ha fatto ingiallire tutte le foglie, ti sei dovuto mettere un pulloverino e piove, piove tantissimo, piove solo come in autunno piove. Se hai il videocitofono questo problema non si presenta perché gli puoi dire "Eh no caro ragazzo mio, io lo vedo che sei settembre, io mica ti faccio entrare, io voglio godermi ancora un po' di estate" però settembre sa essere davvero convincente "Signora, lo so che mi vede, guardi io volevo solo rinfrescare, mica avevo altre intezioni..." e allora cedi "Va bene ma limitati con la pioggia ché un paio di gitarelle io vorrei ancora farmele!" "Certo signora, non si preoccupi, faccio il bravo!".
Piove e sto in casa. Maledetto settembre. Non so neanche dove stanno gli abiti autunnali. Quest'anno mi sono sbarazzato di un sacco di cose inutili date le alte temperature: i vestiti in lana, i vestiti lunghi, i vestiti in generale e le ore di sonno. Non sto più dormendo e quando dormo sono seminudo. Non un grande spettacolo per la mia famiglia che oramai conosce a memoria i nei sulle mie chiappe e mia madre mi ha anche già prenotato una visita dal dermatologo. Ho eliminato i vestiti perché io in estate voglio mi si vedano non solo i tatuaggi (visto quanto li ho pagati) ma pure le cosce lunghe e quelle zone dove un giorno, quando finalmente attuerò ciò che dico e mi metterò a fare sport, compariranno i muscoli. C'è grande fermento per l'arrivo dei muscoli. Tutti ne parlano (solo alcune tra le mie personalità). Ce la farà? Arriveranno sul serio? Dopo tante promesse, si metterà a fare sport? I bagarini dicono che è più probabile lo stretto sul ponte di Messina rispetto ai miei muscoli post quarantanni di nullafacenza. Dannati bagarini. Hanno ragione.
Ho passato parecchi giorni sul terrazzo del nonno questa estate. Sono scappato da un'altezzosa Vienna e mi sono rifugiato nel caldo abbraccio familiare. Non avevo mai dormito in terrazzo. Da un lato si vede il golfo di Napoli mentre dall'altra parte c'è il mio più acerrimo nemico: il Vesuvio. Colui che se ci penso mi viene male. Ogni tanto gli do le spalle, poi mi giro all'improvviso per coglierlo sul fatto: "Ah! Ti vedo che vuoi eruttare!" urlo indicandolo ma lui niente, dormicchia. Io non voglio che erutti un po' perché non mi piace come la lava rende la mia pelle, ho una pelle delicata io, preferisco una sostanza meno abravasiva e deturpante che non incenerisce. Non mi piace perché poi i miei parenti me li ritrovo a Vienna a chiedere ospitalità e stanno sotto casa e mi citofonano e io non posso fare come faccio con settembre, che cedo alle sue lusinghe, io posto in casa per un centinaio di napoletani non ce l'ho. Io ho le mie piante. Non mi piace perché poi si realizzerebbe quella canzone che mi cantavano fin da bambino, quella che non capivo, quella dove mi domandavo ma perché mai vogliono che un disastro naturale uccida i miei nonnini e ditrugga la loro casuccia? Ora mia nonna non c'è più e il nonno si sta avviando verso la fine, però è uguale io non voglio dare ragione a quelli che hanno reso la mia infanzia una merda.
Mio nonno una volta aveva un migliaio di storie da raccontare. Poi le storie sono diventate cento, poi una dozzina, poi sempre meno. Ora sono le stesse tre storie che alterna spesso unendole alla trama di qualche film che ha visto di recente. Credo che quando si sarà dimenticato pure di queste tre semplicemente sparirà nel nulla, come una tecnologia dimenticata. Come quell'iPod che avete da qualche parte in una scatola in garage senza più batteria ma con una playlist che avete volutamente dimenticato.
Sul terrazzo del nonno si sente di tutto, principalmente si sente la vita. C'è un sacco di gente che vive al sud. Paragonato a casa mia a Vienna dove durante gli anni del Covid ho pensato di essere l'unico umano vivo sul pianeta (ero molto molto solo, non avevo ancora Ernesto e il mio appartamento affaccia su un cortile interno che mi isola da ogni rumore esterno, sento solo il respiro affannato dei vicini quando salgono le scale). A Napoli andavo a dormire verso le 22, alle 23 venivo svegliato dai primi festeggiamenti. Un matrimonio, un battesimo, un gol di qualche squadra di calcio, un gratta e vinci da 5 euro, tutto vale la pena di essere festeggiato. Alle 24 i botti, soprattutto se il gratta e vinci era da 10 euro. Dalle 1 alle 2 un po' riuscivo a chiudere occhio, tra un brano e l'altro della discoteca sul litorale che dubito abbia davvero i permessi per pompare musica a quel volume. Alle 3 silenzio totale, dormivo. Verso le 4 un bambino piangeva, ininterrottamente, forse perché il dj della festa in spiaggia non gli ha messo la sua canzone preferita. Alle 5 attaccava a cantare il primo gallo, poi un altro gallo e infine pure un terzo più distante che desiderava manifestare la sua gallosità chicchiricchiando un motivetto stridente. Cosa urlano i galli? Qualcuno ha mai capito cosa si dicono? Deve essere importante se si sentono in dovere di urlarlo ogni alba. Alle 6 era il turno delle risse tra felini. Io speravo che i miei amici gatti si prendessero la responsabilità di corcare di legnate i galli e invece no, bisticciavano tra di loro. Alle 7 si svegliava mio nipote e quando si sveglia lui nessuno è più autorizzato a dormire. Era compito mio giocarci, dato che tanto ero già sveglio dal giorno precedente. Poco prima mi godevo il cinguettare di alcuni volatili della zona, probabilmente estinti in altre parti del mondo, poco dopo cercavo di spiegargli la differenza tra charmander e squirtle e perché non ha senso un attacco fuoco contro acqua. Mio nipote mi guardava e con la sua vocina tenera mi diceva "Tu zio sei proprio uno scacciafiga" e ha ragione.
Non ho accennato ai pensieri che mi assillano. Quando non scrivo è perché ho troppa roba in testa e ho paura a farla scendere dalle nuvole. Non dormo perché sto cercando di capire cosa fare con la mia vita. Ci provo da quaranta e passa anni ok ma ultimamente sento l'avvicinarsi della fine e questi pensieri sono aumentati. No, non la fine dell'estate, la fine di tutto. Non mi ci vedo a invecchiare. Ho come la sensazione che sarà qualcosa di orribile e inaspettato. Spero solo che sia veloce e indolore anche se ho il sospetto che sarà come le notti insonni di questa estate, praticamente interminabile. Quando conti ogni minuto che passa e in quei sessanta secondi ogni paranoia possibile viene a trovarti il canto dei tre galli partenopei sembra una via d'uscita rassicurante. Non so dove sbattere la testa, vorrei solo vivere sul terrazzo di casa dei nonni per sempre e rimanere cristallizzato nelle mie indecisioni senza che esse feriscano nessuno, senza che nessuno abbia pretese o aspettative. Voglio restare esposto alle intemperie e lasciare che scavino la pelle e facciano solchi tra i tatuaggi e i miei muscoli (in questo scenario io sono davvero forzuto) oppongano resistenza ma poi si lascino andare sciogliendosi come blocchi di cera. Lascio che il muschio cresca sulla mia schiena. Dai piedi si espanda la ruggine. In testa, gli uccelli tropicali della zona ne approfittano per nidificare. Nelle cavità oculari ha scavato la sua tana un topolino. Sulla pancia dormono i gatti che hanno smesso di lottare. Ecco come vedo il mio futuro. Ho deciso di non fare niente e ho lasciato che tutto accada a mio discapito. Essere stati felici è un fardello insopportabile.
Fuori piove, non ha ancora smesso. Le temperature sono in rapido calo. Dell'autunno e poi dell'inverno non mi preoccupa molto né il freddo né tantomeno la diminuizione delle ore di luce. Mi preoccupano le notti. Ancora più lunghe e prive di vita. Senza galli e gatti. Senza discoteche in spiaggia. Senza festeggiamenti e umani rumorosi. Se vince il silenzio, non mi resterà altro che confrontarmi con i miei pensieri. Ancora e ancora. Finché non darò retta a uno di questi pensieri e lo trasformerò in un sogno e poi mi dannerò per realizzarlo e quando ci sarò riuscito mi incazzerò per esserci cascato di nuovo. Ancora a fare quello che ti dice la testa. Ma quando imparerai e ti deciderai a bombardarti di sonniferi.
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omarfor-orchestra · 5 months
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Allora siccome ci sto ancora pensando e sto riflettendo su come parlarne a lezione più tardi vi dico di nuovo andate a vedere Gloria! Se ne avete la possibilità non aspettate che esca in streaming perché non rende allo stesso modo (già ascoltando la colonna sonora nelle cuffiette perde tantissimo). È un film diretto, profondo e pieno di dettagli e sfumature ma senza che siano cose superflue, tutto è giustificato ma non nel senso che tratta lo spettatore come fosse stupido, più proprio che esci dalla sala e non c'è stato un momento in cui hai pensato "vabbè quello poteva anche non esserci", ha una trama interessante e non banale, riesce a stupire senza deludere e vorrei dire una cosa sul finale ma non voglio fare spoiler, però dico che sono uscita soddisfatta. Se lo guardate fate attenzione a come vengono usati i silenzi in contrapposizione alla musica e lasciatevi emozionare, che ne vale sempre la pena
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nusta · 8 months
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Oggi sono stata al cinema con una mia amica, abbiamo visto il nuovo film di Miyazaki, "Il ragazzo e l'airone", che nella versione originale si chiama "How do you live?" e forse il titolo così è più appropriato al film. È stato strano, perché è stato lento più di quanto siano già solitamente lenti alcuni film dello studio ghibli, ma è stato anche uno dei primi film che non mi hanno commosso come invece spesso mi succede, e nonostante la trama sia una di quelle che si presterebbero molto alla commozione, dato che parla di lutto e sofferenza e rinascita. Forse è anche perché non sono più abituata a vedere film al cinema e l'atmosfera è diversa, o forse era l'abbiocco post pranzo o forse semplicemente il ritmo di questo film è tale che una seconda visione è più godibile di una prima, quando ancora non sai cosa aspettarti e pensi che sta passando un sacco di tempo e ancora non è successo niente di particolarmente strano. Mi ha ricordato in molti momenti degli altri film di Miyazaki, il viaggio onirico de La città incantata, le porte su altri mondi de Il castello errante di Owl, la malattia e la fuga/smarrimento della famiglia de Il mio vicino Totoro, la distruzione della guerra di Si alza il vento. Ci sono anche  le vecchine e le creaturine e la natura che ci sono in tantissimi altri film di Miyazaki, sembrava proprio una citazione continua, ma forse è semplicemente il suo universo che è popolato di questi elementi e, una volta che li conosci, li riconosci inevitabilmente in ogni film.
Tornata a casa, dopo averne parlato un po' con la mia amica per condividere impressione e frustrazione, perché anche per lei a livello emotivo non ha avuto l'impatto che ci aspettavamo, ho cercato un po' di opinioni online e ho salvato qualche post di tumblr. A quanto pare, oltre alla lettura più immediata dell'elaborazione del lutto e della condizione di malattia, c'è una metafora generazionale e anche una estremamente personale di Miyazaki rispetto al suo mestiere e alla sua storia con il suo mentore. Alcuni la leggono anche verso l'altra direzione, con suo figlio. In ogni caso sono ancora più convinta che a una seconda visione piacerà di più anche a me. Commuovermi però non lo so, vedremo quando sarà il caso, credo sia proprio una questione di ritmi e di investimento emotivo nei personaggi, non so se questi sono riusciti ad entrarmi nel cuore con la stessa immediatezza degli altri che di solito sono raccontati nei suoi film e in generale nei film dello studio ghibli.
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lisia81 · 3 months
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La migliore scelta di sempre.
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Viki 37 puntate.
Oggi mi è stato chiesto: cosa ti ha spinto a guardare questo drama? Il trailer? la trama?
I realtà no. Volevo vedere se Yang Zi usciva dal suo solito schema con un ruolo non da brava e perfetta figlia e volevo vedere Xu Kai.. perchè Soso di solito ci sta sempre bene dove lo metti.
Di solito.. è stato tanto criticato Dylan Wang per il ruolo del CEo in Only for Love, ma vi assicuro che Soso in quel ruolo è un pesce fuori d'acqua molto peggio di Wang. E a me Wang non piace.
Recupera benissimo quando è fuori dall'ufficio, fantastico nelle scene drammatiche quando mangia quel piatto di noodles mentre sta piangendo e gli fuoriescono dalla bocca sembra veramente una scena di vera disperazione, tenere, spiritose, dolci, riflessive .. ma non mettetegli giacca e cravatta!
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Per quanto riguarda Yang Zi è perfetta. Ma anche questo sembra un ruolo cucito su di lei. La vedrò mai fare un qualcosa di diverso dalla ragazza della porta accanto o la più amata dai cinesi? Forza Yang Zi un ruolo da perfida!!! provaci una volta!
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Di cosa parla quest drama di 37 puntate? di una storia familiare. Di rapporti, affetti, interazioni in una normale famiglia cinese.
Il drama non è una storia d'amore, la storia c'è, ma è un contorno, anche se dalle varie gift su Tumblr sembra tutt'altro.
Vengono tirati fuori i temi del matrimonio, del dovere dei figli verso i genitori, l'essere quasi loro proprietà. Il desiderio di diventare migliori tramite la realizzazione dei propri discendenti. lo staus sociale ed economico.
Emerge il desiderio di libertà, di vivere la propria vita, prendere decisioni al di là dell'amore familiare.
Tramite la figura della madre di Chenghuan (colei che deve essere sostegno ai genitori ) vi è una denuncia di tutti quegli stereotipi che si vedono nei drama. Si mette in risalto che il genitore deve essere un supporto per il figlio quando lui ne ha bisogno, ma lasciarlo volare con le prioprie ali e affrontare il mondo. Dare amore e sostegno reciproco. E che la famiglia è comunque una parte importante per una vita serena.
Menzione a parte per la nonnina del mio cuore che avevo adorato anche in meet Yourself. L'adoro e basta.
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A mio parere lo scopo del drama è questo. Sociologicamente parlando i temi sono parecchio interessanti. Ti mostrano uno spaccato della società nella sua completezza.
E' tutto trattato bene? ni.
Vale la pena vederlo? si se volete dare un occhiata ad alcuni aspetti della società cinese.
Ma più di 7-7.5 non riesco a dargli. Nonostante la bravura degli attori,le ambintazioni, la musica, soffre un po di lunghismo come tanti cinesi.
Arrivata a puntata 27 ho pensato: cosa potrà ancora accedere?
Per carità il brodo non lo hanno allungato così a cavolo. Quello che ci hanno messo ha un senso e completa il quadro di questa famiglia e dei vari personaggi. Ma a mio parere con qualche accorgimento, dentro le 30 puntate ci si poteva stare lo stesso.
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junjourt · 9 months
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Mimmo: un bel personaggio, ma con troppe scopiazzature
A differenza del sentire comune, sapevo fin dall'inizio che io non avrei odiato Mimmo, perché già basandomi sulle sue comparse nella prima stagione avevo intuito del potenziale e Domenico Cuomo è troppo bravo.
Ma questo potenziale è stato davvero sfruttato?
La sua trama è stata costruita abbastanza bene, sicuramente meglio di molte altre. È un personaggio sfaccettato che, nonostante l'inclinazione alla violenza dovuta al suo background, sa essere anche dolce e divertente. La firma di Domenico ha dato, inoltre, quel tocco in più. Ma i problemi sono tanti.
Partiamo dalla forzatura di trama: nella prima stagione è stato detto esplicitamente che Mimmo, a Nisida, era stato condannato al carcere e non c'era la possibilità di avere uno sconto di pena. Nella nuova stagione, però, lo ritroviamo improvvisamente a Rebibbia e in semilibertà. Quando è successo? Come? Non ci è stato spiegato in alcun modo, forse perché una spiegazione non c'è proprio. Si vocifera di un suo ritorno nella terza stagione che mi chiedo come giustificheranno, visto ciò che comporta un programma di protezione testimoni.
Il legame con Mare Fuori: dai numerosi riferimenti e paragoni fatti dal pubblico e dai giornali è diventato evidente che questo personaggio, il suo prestavolto e la sua trama criminale volessero richiamare questa serie nella speranza di portare un pubblico ancora più numeroso. Una mossa che si inserisce nella generale ossessione di paragonare qualunque prodotto Rai rivolto a un pubblico più giovane a Mare Fuori. Ma preferire forzare tale paragone al creare una storia coerente e di qualità non ha giovato (lo dimostrano le numerose critiche alla seconda stagione di Un professore).
Il rapporto con Simone: i Mimmone hanno conquistato una discreta parte di pubblico, soprattutto chi ha iniziato a vedere la serie per Domenico e chi non ha guardato la prima stagione. A me NON è piaciuta per niente, per diversi motivi: prescindendo da pareri personali, quale il fatto che per due anni ho sperato in uno sviluppo dei Simuel e il fatto che, per quanto Domenico e Nicolas siano attori eccezionali, non ho percepito alcuna chimica romantica tra di loro (tanto che, tolti baci e "dichiarazioni d'amore", mi sembravano fratellini), resta un problema che oserei definire oggettivo.
La storia dei Mimmone ha ripreso troppo le dinamiche e addirittura LE FRASI ("vengo con te") dei Simuel della prima stagione, come a volerli a tutti i costi sostuire in tutto e per tutto: Simone che si mette in mezzo a brutti giri per aiutare, l'altro che gli dice che dovrebbe stare lontano da certe situazioni perché è un bravo ragazzo, Simone che nasconde qualcosa per loro a casa propria, loro che vanno in moto insieme, 2 baci con il secondo seguito da un rapporto intimo (censurato) ecc. Anche la questione del fato che avrebbe fatto incontrare Mimmo e Simone (che poi quale fato, la forzatura di trama?) è una brutta copia del fato che ha fatto incontrare Manuel e Simone (Anita e Manuel che erano in ospedale il giorno in cui Jacopo è morto, il dinosauro di Jacopo che Dante regala al piccolo Manuel quello stesso giorno, tutta la storia della metà mancante con la scena di Manuel e Simone sulla tomba di Jacopo, che segna un passaggio di testimone).
Mimmo ha sostituito Manuel anche nelle dinamiche con Dante, che sì, ci sono sempre state ed era giusto che ci fossero ancora, ma non al punto da lasciare completamente da parte il rapporto tra Dante e Manuel, che nella s2 è stato quasi inesistente. Ciò, probabilmente, anche a prescindere da Mimmo, ma la trama è stata quella: Mimmo/Manuel si mette nei guai, Dante lo scopre, indaga e si rivolge a Er pantera. L'unica differenza è che Manuel si è rivolto a Dante di sua spontanea volontà, per Mimmo ci ha dovuto pensare Simone. Per il resto, però, anche qui la dinamica è stata uguale. Potevano creare un personaggio molto più autonomo e invece in tanti aspetti lo hanno reso molto legato al Manuel (e ai Simuel) della prima stagione. E la fetta di pubblico (quella di gran lunga più grande) che ha seguito la serie sin dall'inizio, si è appassionata a essa per Manuel e Simone e sperava di vedere l'evoluzione romantica del loro rapporto e una degna rappresentazione della bisessualità attraverso Manuel, quel pubblico che per due anni ha mantenuto vivo l'interesse sui social, si è visto ripropinare la stessa trama con uno dei personaggi cambiato e si è sentito profondamente preso in giro.
Forse lo scopo degli autori era proprio riproporre la trama che ha portato loro un grande successo pensando che bastasse cambiare uno dei personaggi? In parte sembrano esserci riusciti, ma è una parte minima. La storia era praticamente già scritta, bastava proseguire la linea dettata dalla prima stagione. Invece hanno preferito inserire un altro personaggio e dargli una trama simile a quella di Manuel quando Manuel era già lì.
Se comunque hanno deciso di mostrare una coppia omosessuale, che bisogno hanno avuto di andare a cercare un'altra persona quando Manuel era già lì e aveva delle potenzialità enormi e si sapeva che il pubblico non aspettava altro che vedere tali potenzialità espresse?
Dobbiamo ringraziare Domenico che è riuscito a dare un tocco diverso alla storia di Mimmo, perché altrimenti questa storia rischiava di essere un fallimento su tutti i fronti.
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dilebe06 · 7 months
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The Lost Tomb 2
Come quando vendi la tua casa per avere dei soldi con cui comprare all'asta un oggetto fondamentale per mandare avanti la trama... ma poi acquisti un vaso antico perché non puoi accettare che se lo comprino degli stranieri.
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E' difficilissimo. Scrivere un commento di questi 40 episodi mi porterà via quel poco di sanità mentale che la visione di questa serie mi aveva ancora lasciato.
Prima di iniziare però, ringrazio @veronica-nardi e @lisia81 per aver visto questa serie con me. Rega' ve lo dico con il cuore in mano: Lost Tomb va visto rigorosamente in compagnia. Mai da soli. Solo unendo più menti sarete capaci di dare un senso a tutto il bordello che vi viene messo davanti ed anche riderne assieme.
Perché sì, Lost Tomb è un drama unico nel suo genere: riesce ad essere difficilissimo da seguire (almeno 5 Lauree) ed allo stesso tempo è la cosa più rilassante di sempre. 😐
Siccome la serie mi ha rincoglionito tantissimo, farò un commento casuale. E pace se sarò caotica: d'altronde manco Lost Tomb è stato attento, figurati se lo sarò io!
Ovviamente sarà pieno di spoiler e richiami a Mystic Nine ed il primo Lost Tomb!
La prima cosa da dire è sul cambio degli attori. Per aumentare la confusione, ogni stagione di Lost Tomb cambia gli attori principali - ma anche gli altri - con il risultato che non fai in tempo ad affezionarti a qualcuno di loro che già lo devi salutare. Puoi ricordare un personaggio da una stagione all'altra, solo in base al nome e non alla faccia dell'attore...il che è una gioia considerando che certe volte cambiano pure i nomi dei personaggi con soprannomi, nomignoli o nomi formali. un disastro
Sarò sincera però: trovo che gli attori di Fatty, Poker Face e Wu Xie abbiano fatto il loro sporco lavoro molto bene. Wu Xie ha quella ingenuità, quella faccia da cucciolo da adottare che viene narrata anche nel romanzo mentre Poker Face pur non avendo gli statuari addominali di Yang Yang, compensa con un Poker Face laconico e misterioso ma capace anche di qualche sorriso. un miracolo
Ma chi davvero mi ha stupito è Fatty. Nella prima stagione lo avrei preso a vasate in testa e abbandonato nella prima bara disponibile. Qui invece è stato simpatico, divertente senza essere fastidioso e irritante.
Se c'è infatti qualcosa che Lost Tomb 2 ha fatto bene è stata la bromance tra i ragazzi del Triangolo di Ferro. Come proteggono Wu Xie , lo salvano, lo cercano quando sparisce... si vede che si prendono cura uno dell'altro ed è davvero una gioia vederli andare a caso per tombe solo loro tre che chiacchierano, bisticciano, scherzano... Se Lost Tomb riguardasse solo questi tre disgraziati che vagano per i sepolcri, me li vedrei in loop.
Fatty ,nel Triangolo sopracitato, in realtà regge il lume. Perché se ad un occhio disattento Lost Tomb può sembrare una serie incentrata su bare, cadaveri, mostri strani e artefatti da recuperare ma in verità è una struggente storia d'amore. ❤️
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Guarda sti due come se guardano. ❤️
Wu Xie e Poker Face ci regalano angst romantico a palate. Manco i BL riescono a buttarci in faccia tutta questa tensione sentimentale. Ogni volta che li vedi assieme, preghi che si imboschino dietro una colonna funeraria, per limonare come se non ci fosse un domani. La presenza di Poker Face riesce addirittura a distrarre Wu Xie dal suo amore per la storia e per la trama principale. ahinoi
Ma d'altronde, dopo la storia e Poker Face, l'altro grande amore del nostro lead sono i buchi. In tutti i sensi. Pure in quelli volgari.
Madonna ragazzi!! Appena Wu Xie vede un buco, uno spiraglio in mezzo alla terra, una fessura tra le fratte...lui ci si deve infilare dentro. Ha questa smodata passione per imbucarsi in questi pertugi in mezzo al nulla....😏
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Naturale quindi vederlo fare gli occhi a cuore ogni volta che Poker Face è nei paraggi. Buchi, tombe e Poker Face: un trittico imperdibile per il nostro Wu Xie.
Altri due personaggi degni di nota sono Xie Yu Chen e Hei Yan Jing. Il primo irriconoscibile rispetto al Lost Tomb 1 - anche perché è cambiato attore e quindi ci ho messo secoli a fare l'associazione tra i personaggi - qui molto più simpatico e alla mano rispetto alla stagione precedente. Ha anche più spazio, rivelandosi come un vero boss, intelligente e acuto ed unico uomo al mondo che sta bene vestito di rosa. Certo, va in montagna, a fare la scarpinate tra fango, melma e terra con le scarpette da ginnastica bianco latte ma d'altronde è così carino che gli si perdona tutto.
Hei Yan Jing invece è stato meno presente nella storia ma quel poco che si è fatto vedere, è stato simpatico. Le sue schermaglie con Fatty sono esilaranti e vedere qualcuno capace di combattere alla pari di Poker Face mi ha tranquillizzato molto.
Rimane da capire come facciano TUTTI i personaggi a conoscerlo ma questa è una domanda che mi sono fatta così tante volte lungo tutta la storia di Lost Tomb che ormai ha perso di qualsiasi significato. 😐
Chi invece si prende lo scettro di personaggio più insopportabile dopo Fatty nella prima stagione, è Ning.
Santo Cielo, l'avrei buttata in un burrone un episodio sì e l'altro pure.
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Il suo crimine? Essere una figurina. Se al posto di Ning ci mettevamo un cartonato con le sue sembianze avremmo avuto lo stesso risultato. Non ha carattere, carisma, personalità. Sta in questa serie per farsi dare ordini da "suo padre" e seguirlo come un cagnolino. Sembra provare qualcosa per Wu Xie ( mado' ho i brividi a pensarci) ma non si fa problemi a metterlo nei casini, nascondergli le cose, usarlo...
La cosa ancor più grave è il tentativo da parte degli autori di suggerire una love story tra lei e Wu Xie. Una cosa così forzata e poraccia che Fatty è costretto a dirlo proprio ad alta voce perché altrimenti non ti verrebbe MAI in mente che sti due possano essere una coppia.
E vogliamo parlare del suo plot armor?! cade da dirupi senza farsi un graffio, volteggia nel cielo aggrappata ad una liana sparando come fosse Lara Croft. Riesce a percorrere le stesse strade dei nostri eroi senza farsi quasi mai un graffio. Più la serie me la osanna come badass girl e più mi sta sul cazzo. Solo Poker Face può osare tanto ed essere credibile.
Ora che abbiamo sviscerato i personaggi della storia andiamo alla trama. Alla narrazione e a come esse viene messa in atto. 😶‍🌫️
Io, per carità, me lo aspettavo. Su Mystic Nine e Lost Tomb 1 tutto si può dire tranne che non siano coerenti con se stesse. Non con la trama - quella la puoi sfragnare in mille modi - ma rimanendo costante nelle sue brutture:
buchi di logica, montaggio strano, motivazioni incomprensibili, contraddizioni, dialoghi surreali, bipolarismo, esposizione inutile...
E' perciò confortante sapere che anche Lost Tomb 2 si mantiene fedele a questo mood. Senza andare troppo nello specifico la serie si perde in mille cazzate inutili e perdi tempo, riuscendo a toccare la vera trama principale, il fulcro della storia, solo nell'ultimo episodio. E contando che sono 40 in tutto, ti chiedi cosa hai visto fino a mo' e perché tu l'abbia visto.
Mi domanderò per sempre, ad esempio, perché abbiamo perso 3 minuti di puntata a discutere se il drago che abbiamo visto dentro una tomba fosse un drago candela o no, sviscerandone le caratteristiche, colore e occhi, mentre non abbiamo dedicato nemmeno 2 minuti a dire a Poker Face di aver trovato, dentro una tomba, un cadavere esattamente uguale a lui.
Abbiamo perso 20 minuti di puntata a vedere i nostri scalare la montagna sommersi nella neve fino alle ginocchia ma nemmeno 3 minuti a studiare il pesce rame che TUTTI sembrano così disperatamente volere.
A Lost Tomb piace divagare, fare mille giri inutili, darci informazioni che per carità sono anche carine da sapere ma che nulla c'entrano con la trama principale. Alla fine della puntata sei rincoglionita dalla mole di informazioni che hai ricevuto e non sai quali di queste tenere perché oh, possono sempre servire, e quali invece buttare perché fanno solo contorno.
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Se poi ci aggiungiamo che certe volte le informazioni si contraddicono tra loro, il dramma raggiunge livelli da TSO. 😵‍💫
Prendi lo zio di Xie Yu Chen che andò a fare un esplorazione anni prima con lo zio di Wu Xie e non tornò mai. Prima ci dicono che hanno trovato il suo cadavere nella barriere corallina - anche se quelli sono scogli rega' ! - e che lo hanno seppellito. Qualche puntata dopo, Xie Yun discute con altri che vuole cercare lo zio perché non hanno mai trovato il corpo. Ma quindi, sto cadavere c'era? Lo hanno seppellito?!
Poi va beh, sul discorso dello zio e di cosa è successo dentro la tomba sottomarina ci sono ben 2 versioni differenti della vicenda che si contraddicono palesemente e quindi all'inizio cerchi di capire ma poi per mantenere la sanità mentale, cali il velo dell'ignoranza e fingi di non aver mai sentito nulla e che nulla sia mai accaduto.
Questa è la bellezza di Lost Tomb. Amo questa serie. <;3
La narrazione è così brutalizzata che i personaggi fanno cose e vanno in determinati posti senza che tu abbia esattamente capito il perché. Li vedi partire e girovagare per ste tombe, rischiando vari arti e dopo un po' ti domandi :-" ma noi, qui, che ci siamo venuti a fare? che cercavamo? e perché non lo stiamo cercando ma sembriamo un gruppo di turisti al museo?
In questa seconda stagione visitiamo ben 3 tombe. Una sottomarina, una con un albero di bronzo ed una con l'esercito del Muti. E vi giuro, ricordare il motivo per cui le siamo andate a visitare mi richiede uno sforzo sovraumano. Oddio, in realtà la motivazione mi viene anche in mente - Ning e le sue manipolazioni - ma il perché sentiamo il bisogno di andare a fare una capatina alla tomba dell'albero di bronzo per via di una campanella che appare spesso in queste tombe ma che non ci fermiamo mai a studiare, mi sfugge.
Andiamo alla tomba sottomarina perché ci hanno detto che lo zio di Wu Xie è sparito mentre era lì ma non lo cerchiamo mai attivamente. Giriamo a vuoto per le stanze, ci facciamo terrorizzare dai fantasmi, ammiriamo vasi di terracotta, commentiamo estasiati l'abilità dello zio di Xie Yu di scavare gallerie di 2 metri per 3 in mezza giornata, pontifichiamo per ore sul modellino di Bruno Vespa nella sala principale, leghiamo mummie di scimmie con conveniente esplosivo al loro interno alle colonne, che però tornano magicamente in vita, ( che la mummia si sia rifiutata di farsi esplodere un po' la capisco) , sfidiamo la fisica pensando di far saltare in aria una cupola sott'acqua senza che il peso dell'acqua ci affoghi...ma sto zio non lo abbiamo manco chiamato.
Anche perché poi ce ne andiamo - dopo aver annegato tutto peggio del Titanic - e quindi ipoteticamente affoghiamo pure lo zio. 👏👏👏
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In queste tombe poi ci trovi di tutto. Da animali modificati a animali che si incastrano tipo Lego: scimmie con in faccia dei parassiti giganti, fanciulle fantasma, eserciti di gente verde fluorescente che non muore, comodi uffici, modellini di Bruno Vespa, bare a fischio, Thanos, stanze padronali, bozzoli di cadaveri che dovrebbero far esaudire i desideri... pensa a qualcosa e Lost Tomb te lo darà. In questa stagione abbiamo anche tirato in ballo lo spazio/tempo, le linee parallele... mancano solo gli alieni. e i due leocorni.
Io qui lo dico e qui non lo nego: se nelle prossime stagioni, in una di queste tombe scopriremo le mummie di Godzilla e King Kong morte mentre prendevano un caffè assieme, io non mi stupirei.
Perché questo è il bello di Lost Tomb: non puoi prevedere mai cosa accadrà. Mai. E' impossibile. E non perché sia fatto così bene da nascondere allo spettatore i suoi colpi di scena ma perché è fatto in un modo così fuori da ogni logica che tutto può davvero succedere.
I personaggi sanno cose Dio solo sa come. E' tutto un "si dice", "si narra", " ho sentito dire" che onestamente è la cosa più paracula e poraccia che io abbia mai visto per esporre delle informazioni. La gente non sa cose perché le ha studiate prima o perché le ha cercate ma te le dice come se avessero la scienza infusa. Conoscono la funzione di oggetti antichi, dove si trovino e come fare ad arrivarci ed ad una certa smetti pure di domandarti come la gente le sappia queste cose.
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Seguire la storia di Lost Tomb quindi è un lavoro da RIS. Mettere assieme le briciole di trama principale, scartare la caterva di informazioni inutili, decidere quale ipotesi seguire anche se si contraddice con altre, cercare di indovinare le motivazioni dei personaggi che spesso hanno comportamenti incomprensibili e bipolari...non è un lavoro facile.
Tutto questo è reso ancor più difficile dal fatto che siccome mi sono andata a leggere la storia originale facendomi grossi spoiler, ho sofferto come una bestia nel rendermi conto che la trama orizzontale - quella che copre tutto l'arco di Lost Tomb - viene tirata in ballo, praticamente a 10 minuti dalla fine della stagione. Certo, ci sono delle piccole cose lungo la stagione, ma sono cose che si perdono nel marasma di informazioni.
E' memorabile poi, se ci pensi, come Wu Xie sia andato in giro per tombe per tutto sto tempo anziché studiare il pesce rame che aveva in casa, come invece ha sapientemente fatto il Monaco che sta con Chen Pi. Forse se al posto di distruggere tutti i sepolcri della Cina si fosse preso mezza giornata a guardalo attentamente sto pesce, non avremmo dovuto aspettare 40 episodi e passa per svelare il perché tutti lo vogliono così spassionatamente. 😶
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Ma se c'è una cosa che racchiude ciò che penso di Lost Tomb 2 è la sua musica. Bellissima. Come bellissima è tutta la saga di Lost Tomb.
Peccato che in alcune scene la musica non ci azzecchi un cazzo. Perché quando i nostri scalano la montagna in mezzo alla neve parte sta musica epica con il canto gregoriano delle fate? Perché quando Ning, nella tomba sottomarina, entra nella stanza rossa con l'albero di campanelle si sente una musichetta spagnoleggiante che manco Ibiza ad agosto? Che ci azzecca?!
Questa domanda potrei applicarla a molte scene di Lost Tomb 2:
E' curiosa la vicenda del drago candela o anche tutta la vicenda dell'amico di Wu Xie che si rivela essere già morto prima ancora di averlo incontrato - a spasso con i cadaveri - ma ai fini della trama orizzontale, tutto questo che ci azzecca?
Esattamente come la sua musica, Lost Tomb inserisce nella sua storia cose potenzialmente interessanti ma che "stridono" con l'economia generale della serie perché senti che sono un po' inutili.
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Chiariamoci, tutto ciò è il grande motivo del perché io adori la saga di Lost Tomb. D'altronde, se mi sto vedendo tutte queste stagioni non è certo per spirito masochista. E' perché mi piace. Mi attirano queste tombe grandi come centri commerciali e sempre strapiene di gente come le spiagge ad agosto. Amo come siano piene di cose strane e assurde, come una volta che ci sei entrato dentro, tutto può realmente succedere. Stimola la mia voglia d'avventura e la mia fantasia.
Adoro la poraccittudine e gli errori da quattro soldi da parte degli sceneggiatori, la loro adorabile disattenzione verso una coerenza narrativa o logica. Rimango morbosamente affascinata dalla ragnatela di spiegazioni contraddittorie che costringono il mio cervello a ragionare a 4 corsie nel tentativo di stare dietro a quello che stanno spiegando i personaggi.
Solo per citare un messaggio che @lisia81 mi ha inviato verso il finale della serie, dove si discuteva sul pesce rame e su come fosse finito in mano a certi personaggi: Rubato da Chen Pi, dato allo zio di Wu Xie che lo vende al padre di Ning e che viene successivamente preso da Xie. che al mercato mio padre comprò.
Adorabile. ❤️🤣
Concludendo: una seconda stagione più bella delle precedenti, grazie ad uno splendido lavoro di bromance e di love story bl tra Wu Xie e Poker Face. Carini anche gli altri personaggi che danno quel tocco di interesse in più alla storia. Come sempre si pecca dal punto di vista narrativo e di messa in atto della storia...ma ragazzi, questo è il bello di Lost Tomb! E' la sua particolarità, la sua firma, il suo autografo. Solo i veri amanti del caos, dell'occulto e dell'inspiegabile, possono apprezzare tale capolavoro. ❤️❤️
Voto: 7
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Alcuni appunti sparsi:
Tutta la vicenda del nostro Poker Face mezzo addormentato nella bara. Giuro, io ci ho provato ha capire questa cosa dell'immortalità. Sia io che @lisia81 ci siamo messe d'impegno nel tentativo di comprendere a cosa si stessero riferendo i personaggi ma ancora oggi tutta questa vicenda rimane per me un glorioso buco nero.
Lo Zio di Wu Xie che probabilmente non è suo zio. La serie gioca con lo spettatore facendoti pensare che sto tizio non sia davvero il parente del nostro lead. Per fare ciò, fa comportare il personaggio nel modo più bipolare possibile aumentando la confusione a livelli da galera.
Domanda: ma Chen Pi A Si è il Chen Pi di Mystic Nine? No perché se è lui sarei curiosa di sapere come si è salvato dal finale della stagione sopracitata. L'ultima volta che lo abbiamo visto nel finale, lo avrei dato per morto 10 a 1.
Tutta la vicenda del gruppo d'esplorazione sottomarina di tanto tempo fa, ha una rilevanza con la trama principale? Perché questa stagione sembra parlare di questo, ma all'atto pratico, nessuno sembra dedicarci abbastanza studio sopra. L'unica che ha scoperto realmente qualcosa è la nipote della Nonna Hua mentre Poker Face e lo zio raccontano l'evento della sparizione del gruppo in modo contradditorio per poi lasciarlo cadere e non pensarci più.
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multiverseofseries · 1 month
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Ahsoka: Star Wars torna a splendere su Disney+
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L'hype può essere uno strumento incredibilmente pericoloso, in particolar modo quando ci si confronta con franchise od in generale realtà dalla lunga storia. Prendiamo ad esempio la Marvel, post-Endgame, diversi aspetti relativi al Multiverso - come abbia realmente avuto inizio, quali siano le reali conseguenze e dove prima o poi sfoceranno - stiano creando una confusione terrificante per i fan, che quasi ad ogni nuovo film o serie tv vengono introdotti a regole e funzionamenti piuttosto in contrasto tra di loro. Dopo la saga dell'Infinito, quanta attesa c'era per il prossimo grande arco? Dopo Thanos, quanta spasmodica voglia di ammirare l'inedito villain? Che spada di Damocle graverà sulla testa di The Kang Dynasty e Secret Wars, dopo Infinity War ed Endgame? Star Wars non è in una situazione tanto differente.
E dunque è comprensibile perché Andor abbia avuto l'incredibile successo di critica ma anche di pubblico che ha avuto, in fondo nessuno si aspettava chissà cosa da uno spin-off prequel di Rogue One. Che Ahsoka sia riuscita ad offrire un livello qualitativo molto simile con le enormi aspettative della fanbase è, invece, un capolavoro targato Lucasfilm ancora superiore ed una commovente dimostrazione di cosa possa essere Star Wars a quasi 50 anni da Una Nuova Speranza.
Far, far away…
Cerchiamo però di ricapitolare brevemente dove si colloca questa serie e cosa vuole raccontare: ambientata dopo gli eventi della terza stagione di The Mandalorian e prendendo tuttavia inizio dal quinto episodio della sua seconda stagione (che a questo punto possiamo considerare un vero backdoor pilot), Ahsoka narra le gesta dell'omonima protagonista (Rosario Dawson) mentre cerca di capire dove sia finito il Grand'Ammiraglio Thrawn (un perfetto Lars Mikkelsen), dopo aver sentito voci di un suo possibile ritorno nella galassia come erede dell'Impero, e di conseguenza anche lo scomparso Ezra (Eman Esfandi).
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In The Mandalorian l'avevamo vista alle prese con Morgan Elsbeth (Diana Lee Inosanto), alleata chiave di Thrawn, e qui veniamo a scoprire l'esistenza di una mappa che indica la posizione proprio del Chiss dagli occhi fiammeggianti, ma per aprirla avrà bisogno dell'aiuto della sua ex-apprendista Sabine (Natasha Liu Bordizzo) e presto scoprirà di non essere la sola interessata a questa ricerca. Ora, credo sinceramente sia il caso di indicare subito l'elefante nella stanza, reso già evidente da questa semplice sinossi, ovvero che Ahsoka non è una serie aperta a tutti. Con ciò intendo che pezzi fondamentali della sua trama nonché le caratterizzazioni, i rapporti e i comportamenti della maggior parte dei personaggi non sono purtroppo accessibili a chi non ha visto determinate produzioni. Dispiace, eppure non c'è modo di addolcire la pillola in quanto la serie non fa assolutamente nulla per colmare simili mancanze come ad esempio faceva The Mandalorian.
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E forse Filoni e soci non hanno neppure tutti i torti, perché sarebbe stato impossibile inserire qualche dialogo chiarificatore riguardo personaggi dalla storia su schermo tanto lunga. Insomma, è necessaria la conoscenza pregressa di alcuni archi di The Clone Wars e della quasi interezza di Rebels, altrimenti proprio sul piano narrativo ed emotivo la serie rischia di non trasmettervi nulla. Ma, una volta scansata tale problematica, com'è Ahsoka?: Ahsoka è Star Wars al 100%, che non ha paura di usare le sue armi migliori e soprattutto non teme di espandere la lore di un franchise monumentale.
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È una serie che catapulta lo spettatore immediatamente al centro dell'azione - proprio perché è una continuazione diretta e come tale non necessita di un prologo - e, escluse alcune pause a dir poco clamorose, non si ferma mai fino all'ultimo minuto disponibile. Però paradossalmente la narrativa è forse la componente meno importante, d'altronde non è altro che una lunga missione di ricerca e/o salvataggio, una sfrenata corsa contro il tempo dalle poste in gioco estremamente alte e delicate. Narrativamente non c'è altro - se non giusto qualcosina di intrigante sul finale - e perciò le luci della ribalta vengono occupate dai protagonisti, che bucano in continuazione lo schermo.
Il vero show
Rosario Dawson, Natasha Liu Bordizzo, Eman Esfandi, Mary Elizabeth Winstead - che interpreta Hera Syndulla - e Lars Mikkelsen sono stati semplicemente straordinari nel dare vita, dalle movenze ai modi di parlare, a personaggi preesistenti, a catturare perfettamente le loro peculiarità, che sia la giovialità in qualunque situazione di Ezra o la sfacciataggine di Hera. Così come sono stati clamorosi il compianto Ray Stevenson e Ivana Sakhno nei panni di due Jedi Oscuri, delle new entry tra le più interessanti in Star Wars nell'ultimo decennio. Sono letteralmente loro a fare lo show: il rapporto complesso tra Ahsoka e Sabine e, di riflesso, quello tra la Togruta e il suo vecchio maestro Anakin, l'irraggiungibile carisma e freddezza spietata e calcolatrice di Thrawn predominante in ogni scena che lo vede presente, i dilemmi morali che il ritrovamento di Ezra comporta, la disturbante aura di magia sinistra intorno alle Sorelle della Notte, la dialettica maestro-allievo presente anche in Baylan Skoll e Shin; Ahsoka esegue magistralmente tutti questi punti, inondando lo spettatore con un maremoto continuo di misteri, emozioni, sorprese.
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Un risultato stupendo esaltato infine da delle sequenze d'azione - come in Andor e in The Mandalorian, - ben realizzate, tra cui uno scontro tra astronavi in volo che non si conclude in 10 secondi o finisce per diventare un amalgama indistinto di laser ed esplosioni casuali. Se c'è da trovare un difetto nella nuova serie Star Wars, è la sua natura di ponte perlomeno in questa prima stagione, perchè in fondo non è altro che un ulteriore passaggio verso il film crossover che intende realizzare Filoni. Con un'ipotetica seconda stagione, però, le potenzialità di espandere il materiale di base sarebbe meravigliosamente infinite.
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persefonebooks · 2 months
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Trama: Hannah è la protagonista femminile, ha una cotta per il giocatore di football, Justin Khol. Però lui non sa nemmeno che lei esiste, ma non ci soffermiamo su questo, perchè non è lui il nostro protagonista principale, ma è Garrett, giocatore di Hockey. Si perchè alla Briar ci sono ben due squadre. Lui è un ragazzo ricco, figlio di uno dei giocatori più famosi della storia, ma odia suo padre. Mentre lei non proviene da una famiglia benestante ma la vogliono molto bene. Hannah la lasciato la sua città perchè è successa una cosa molto grave, è stata stuprata, ecco il motivo per il quale si è trasferita da sola in massacchussets. Garrett è bravo in quasi tutte le materie, ma c'è una sola materia in cui ha bisogno di recuperare o non può giocare la partita più importante di hockey, ed essendo il capitano e la pressione del padre che ha addosso lui non può tirarsi indietro. Quando scopre che Hannah è brava in quella materia cerca in ogni modo di farsi aiutare, all'inizio con scarsi risultati, perchè i giocatori non vengono ben visti, hanno la nominata di stare con tutte le donne e poi scaricarle, ma Garrett non è così, lui non fa ubriacare le donne per portarsele a letto, lui va solo con le donne che sono consensienti. Un giorno a una festa lui capisce che Hannah ha una cotta per Justin il giocatore di football, quindi si avvicina a lei e dice di fare un patto, lei aiuta lui a studiare e in cambio lui si finge il suo ragazzo, in modo da darle la popolarità e finalmente Justin sicuramente la noterà. All'inizio lei non accetta, ma quando vede che comunque ogni volta che lei è vicina a Garrett tutti la notano e anche Justin. Quindi inizia a dargli ripetizioni, ma quando iniziano a frequentarsi anche come amici Hannah avrà una strada da scegliere. Perchè c'è un capitolo in cui Justin la invita a cena, ma c'è anche un bacio tra lei e Garrett e qualcosa in più, perchè dopo lo stupro Hannah non riesce più a stare con nessun ragazzo, quindi Garrett si offre ad aiutarla anche in questa situazione. Il punto è che Hannha non dice niente del proprio appuntamento con Justin a Garrett, ma lo viene a sapere grazie a un suo amico di squadra. Dico solo che Garrett si arrabbierà moltissimo. Quindi si presenta da lei chiedendo se effettivamente è la verità. Cosa succederà dunque quando sarà il momento di uscire con Justin? Lei sceglierà di andarci ugualmente o sceglierà Garrett? Sta a voi scoprirlo leggendo il libro.
Voto: 5 stelle.
Mi è piaciuto moltissimo come libro, si lascia leggere e non stanca. Ho adorato Garrett ma anche Dean uno dei suoi migliori amici e come voto gli do un bel 4.5 anche per Hannah è lo stesso voto, la sua evoluzione con l'aiuto di Garrett e qualcosa di meraviglioso solo che non mi è piaciuto il fatto che non ha detto nulla del suo appuntamento con Justin. Quindi vi consiglio questo libro se non ancora l'avete letto.
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C'è ancora domani ((2023))
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𝐂𝐁𝟎𝟏 𝕘uarda C'è ancora domani (2023) 𝕗ilm 𝕔ompleto, C'è ancora domani 𝕤treaming 𝕚ta, C'è ancora domani 𝕤treaming 𝕒ltadefinizione, C'è ancora domani 𝕤enzalimiti, C'è ancora domani 𝕤carica
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:: Trama C'è ancora domani ::
Delia è "una brava donna di casa" nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però "ha il difetto che risponde", in un'epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua "mancanza". La figlia Marcella sta per fidanzarsi con il figlio del proprietario della pasticceria del quartiere, il che le darebbe la possibilità di migliorare il suo status e allontanarsi dalla condizione arretrata in cui vive la sua famiglia, nonché da quella madre sempre in grembiule e sempre soggetta alle angherie del marito. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato: un meccanico che le vuole bene, un'amica spiritosa che la incoraggia, un soldato afroamericano che vorrebbe darle una mano. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa.
E proprio pensando a loro anche C'è ancora domani ripropone il suo format vincente tutto incentrato sulle vicende di Sofì e Luì alle prese con il cattivo di turno. La costruzione della sceneggiatura di Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna, Sofia Scalia e Gianluca Leuzzi, che dirige come sempre il film, è in questo senso emblematica: viene svelato il pericolo incombente, Sofì e Luì partono, insieme a Chicco, Tara e Ajar, per l'avventura nel tentativo di risolvere il problema, tornano infine al punto di partenza una volta che il pericolo è scongiurato con tanto di morale della favola - perché tutti rincasano un po' cambiati e scoprono che essere diversi ci arricchisce - e di immancabile cliffhanger per l'episodio numero 6.
Il regista Gianluca Leuzzi si diverte ancora una volta a mettersi completamente al servizio di Luigi Calagna e Sofia Scalia le cui invenzioni linguistiche non sembrano avere mai fine anche perché, avendo come stella polare il pubblico dei più piccoli, sia la recitazione che i passaggi cruciali della storia sono di una elementarità alla fine ipnotica. Esattamente come gli incantatori dei serpenti, Sofì e Luì, con le loro faccette, mossette, vocali aperte, occhi che strabuzzano, posizioni marionettistiche del corpo, si rivolgono a un pubblico che non aspetta altro che la conferma di tutti questi elementi che costituiscono una vera e propria zona di comfort per i piccoli spettatori (non sappiamo per gli adulti che li accompagnano…). Il tutto confezionato con un preciso stile confettoso e fumettistico a cui il montaggio aggiunge i giusti tempi.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Monkey Man
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:: Trama Monkey Man ::
Kid è un giovane lottatore che si batte sul ring di un circuito di scommesse clandestine gestite, dal sudafricano Tiger. Ha origini rurali e indossa una maschera di scimmia, ispirandosi alla divinità Hanuman, esempio di virtù quali lealtà, forza e saggezza. Il suo vero obiettivo però non è farsi strada come lottatore, bensì vendicare la morte della madre, uccisa in un raid contro la comunità dov'è cresciuto. Dietro questo crimine c'è una speculazione edilizia che vede i potenti della città alleati a un santone e Kid intende infiltrarsi nel loro mondo, prima come lavapiatti e poi come cameriere, fino ad arrivare loro abbastanza vicino da poter mettere in atto la propria vendetta. Dovrà però prima assaggiare la sconfitta e ritrovare la purezza dello spirito.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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omarfor-orchestra · 8 months
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sei catastrofista perché ti ricolleghi a tutta la questione che non accettano che i 🏳️‍🌈 portino sulle spalle una buona fetta del successo della loro serie o proprio un fatto di trama? io un po’ temo che simone finisca per stare da solo come il finale della seconda. magari ti fanno pure rivedere mimmo ma non succede nulla. so che shippi anche loro, ma l’idea che la simuel sia endgame per me è pure peggio. 💔 quindi forse accetto simone single a quel punto 🥲 poi va beh stiamo parlando di qualcosa che vedremo tra un anno e mezzo e che scrivono nella pausa caffè…
Sì cioè penso a Eros e Fabio di Volevo fare la rockstar (spoiler). Eros ancora più complessato di Simone, casini di ogni tipo, trova finalmente uno che lo ama e poi Fabio parte per Berlino, finita lì la serie. Magari rimangono insieme nel senso che si amano, però si separeranno. Non so per quale motivo odino così tanto l'idea di avere delle persone queer felici, solo le sposine dei bastardi però lì c'è un altro discorso da aprire, perché indubbiamente le coppie saffiche sono viste meglio all'occhio maschile che spesso è l'unico che conta (e se ci penso troppo uccido qualcuno, quindi sorvoliamo)
Al di là delle ship anon, se dovessero costruire un po' meglio il loro rapporto e soprattutto il personaggio di Manuel sarebbe un conto, ora come ora onestamente non me la sento manco io di lasciare Simone nelle sue mani (poi nella mia testa Simone ama entrambi, come Pol amava sia Bruno che Tania nella originale, quindi manco riuscirebbe a scegliere uno piuttosto che l'altro, ma questo lo pensiamo probabilmente solo io e NicolasMaupas)
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Monkey Man 2024 In Italia
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:: Trama Monkey Man ::
Kid è un giovane lottatore che si batte sul ring di un circuito di scommesse clandestine gestite, dal sudafricano Tiger. Ha origini rurali e indossa una maschera di scimmia, ispirandosi alla divinità Hanuman, esempio di virtù quali lealtà, forza e saggezza. Il suo vero obiettivo però non è farsi strada come lottatore, bensì vendicare la morte della madre, uccisa in un raid contro la comunità dov'è cresciuto. Dietro questo crimine c'è una speculazione edilizia che vede i potenti della città alleati a un santone e Kid intende infiltrarsi nel loro mondo, prima come lavapiatti e poi come cameriere, fino ad arrivare loro abbastanza vicino da poter mettere in atto la propria vendetta. Dovrà però prima assaggiare la sconfitta e ritrovare la purezza dello spirito.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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lisia81 · 3 months
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Questo mini drama Koreano di 7 puntate uscito da poco su Netflix sta dividendo il web. Chi ne è entusiasta, chi lo etichetta come la copia koreana di Gossip Girls, di Elite, chi dice che prende spunto da Hana Yori Dango.
Degli elementi in comune di ci sono: studenti che fanno parte di una cerchia prestigiosa, studenti borsisti entrati in questa cerchia per loro altrimenti irraggiungibile. Pettegolezzi, tradimenti, mistero, pathos. Ma c'è anche molto altro e per questo mi schiero dalla parte di quelli che dicono che vale la pena guardarlo.
La trama è molto semplice. Un borsista viene misteriosamente investito da un auto. Il ragazzo era amico di Jae Yi, la bella e intelligente reginetta della scuola la prestigiosa Jooshin High School. Era però bullizzato dagli altri studenti e Kim Ryan, fidanzato di Jae Yi, dominatore incontrastato per richezza e abilità dell'Istituto. Questa storia viene insabbiata, un colpevole non è stato trovato per cui si iscrive al liceo il fratello del ragazzo ucciso Kang Ha.
Gentile, sbruffone, menefreghista degli equilibri e delle dinamiche presenti fra gli studenti e fra gli studenti e professori cercherà di indagare e ottenere giustizia per il fratello.
Lo so, non sembra nulla di innovativo. Ma a mio parere non è a livello di trama che bisogna andare a cercare le novità:
ATTENZIONE SPOILER COME NON CI FOSSE UN DOMANI!
La presentazione della società koreana. Qua siamo in presenza di ragazzi ricchi che hanno acquisito uno stile di vita occidentale. Sesso, alcool, droghe alle feste. Vi è addirittura un aborto.
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Lo studio per lo studente liceale è in secondo piano. Anche per i genitori. Questo esclusivo liceo da possibilità di apprendimento è una nursery per bambini cresciuti. Che vanno protetti. Al papà di Jae Yi non importa nulla che la figlia finisca la scuola. Anche se è la prima del suo anno. Meglio che si sposi e vado oltreoceano per tessere accordi economici. La mamma di Kim Ryan, fondatore della Jooshin, usa la Preside per controllare ogni mossa del figlio in modo che cresca come l'erede perfetto. Chi entra in questa scuola lo fa per tessere rapporti che in un domani saranno utili per la propria carriera. Uno studente con un libro in mano, in pratica è un fotogramma più unico che raro.
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Kang Ha è un borsista, ma è anche uno studente brillante. Non è un Cenerentolo. Appartiene alla borghesia coreana. Sa suonare il piano, fa canoa e scherma. Punta ad essere il primo nel suo corso. Il suo non è desiderio di rivalsa sociale. E' di giustizia sociale. Non è il classico ragazzo povero in canna, che deve lavorare per mantenersi gli studi, che spesso ci propinano. Sa quello che vuole e a differenza dei suoi compagni, non ha paura dell'elite. Si mette al loro stesso livello sempre. Gli piace la bella della scuola? Giustamente la corteggia senza se e senza ma.
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Come ci vengono mostrati i protagonisti. I loro pregi e i loro grandi difetti.
Jae Yi è sicuramente il personaggio più complesso, e sfacettato. Cresciuta con un padre che la considera un bel soprammobile, privata della madre, aveva trovato un ancora di salvezza del suo amore con Kim Ryan. Un amore che però che come una favola era racchiuso in una bolla. La lead si è trovata in breve tempo a dover gestire un ricatto psicologico, la paura di ripercussioni da parte del padre, il senso di colpa per la morte del fratello di Kang Ha e una gravidanza. Ammetto che ad un certo punto si è colpevolizzata così tanto che mi sembrava la buona samaritana, ma mi è piaciuta la consapevolezza in se stessa che ha preso. Della sua necessità di crescere, il suo percorso nel far pace con il suo dolore e il capire che l'amore, che provava per Kim Ryan, è bellissimo ma ha bisogno di uscire da quella bolla. Solo in quel caso potrà avere un futuro. Non a caso porta nell'ultima puntata il ragazzo a fare le stesse attività che aveva fatto con Kang Ha. Io l'ho vista come una ricerca di normalità per capire se per loro in un domani ci possa essere o no un futuro. Con Kang Ha questa normalità ci sarebbe. E lei lo sa.
Visti i presupposti devo dire che non so se questo futuro ci sarà. Ho visto un Kim Ryan sforzarsi a prendere la giusta strada. Ma uno sforzarsi che non viene da un proprio desiderio ma più spinto dai sentimenti che prova per Jae Yi. La sua è una presa di coscienza ma fino ad un certo punto. Lui rivuole quella bolla e cerca di migliorsi per riaverla.
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Yoon He Ra e Lee Won Jung: il duo Gianni e Pinotto. Sono simili. hanno nel profondo molto nel profondo un qualche senso del giusto. Ma ci impiegano 30 secondi a distruggere amici di una vita per i loro scopi. Per poi pentirsene e cercare di mettere una pezza. Però insieme mi sono piaciuti assai.
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Kang Ha pur essendo il lead di questo drama secondo me ha dei lati poco sviluppati. Non riesco a capire se sia una scelta degli autori per approfondirlo in eventuali seconde stagioni o una qualche mancanza. Piace perchè è fatto per piacere, ma mi ha laciato un qualcosa indefinito nel sottofondo.
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Possibile seconda stagione. Chi è la preside nuova (signora in rosa)? Chi è il tipo stramazzato dissanguato al suolo? il fratello? l'amico palestrato di Kim Ryan? il figlio della ex preside?
il viso di Kym Ryan vi sembra scosso? a me ha fatto sorridere..
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Voto Finale 7 1/2
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kyda · 6 months
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do con cautela una possibilità a un libro che dopo un paio di pagine sembra ancora carino ma poi compare L'UOMO SCRITTO DALLA DONNA e arrivo a quella parte in cui era li, l'uomo che stava per rivoluzionarle la vita era lì e lei non voleva vederlo né parlarci [...]. semicosciente lei passa di viso in viso fino a capitare sul petto di un orso polare (contesto: aveva una pelliccia suppongo ma mi fa veramente troppo ridere scritto così). inebetita non reagì quando l'orso polare mormorò un "buonasera" , gelido, da lassù, molto sopra la sua testa e mi sembra ovvio che il prossimo passo è cancellare immediatamente il suddetto libro dalla mia libreria e aggiungerlo alla lista dei libri non finiti perché troppo cringe ma perché comunque qua il problema allora non è più solo l'uomo scritto dalla donna ma la donna scritta dalla donna. mi sbaglio? o boh a questo punto sarò io troppo alta che non riesco a immedesimarmi ma veramente? cioè: è normale che la scrittrice ritenga necessario e indispensabile alla trama che l'orso-uomo da seduto in carrozza deve piegarsi perché sfiora il tetto con la testa? ed è necessaria l'ostentazione di questa ossessione per cui la ragazza deve obbligatoriamente essere piccolina bassina magrolina carina (ma ritrosa ovviamente!) di fronte alla montagna d'uomo/orso polare gelido in questo caso che si ritrova davanti, altrimenti non c'è piacere? non la smetterò mai di ridere di questa cosa e deridere questi libri è veramente troppo ridicolo e non riesco a prenderli sul serio e scusate se vi piace leggerli, non lo capisco ma non giudico (troppo) i gusti di lettura, è che non posso rimanere indifferente se libri così piacciono così tanto e nella testa di chi li legge queste cose sono quelle che piacciono di più probabilmente e magari le ragazze pensano che dovrebbe essere così o che se fosse così sarebbe stupendo o un sogno o perfetto e io non posso, non posso non posso ignorare mi dispiace, pura ricerca sociale se mi si passa il termine. continuerò a leggerli e criticarli tutti (anche se dopo fourth wing non ne finirò mai più nessuno perché con quello mi sono avvelenata e non lo rifarò)
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dilebe06 · 2 months
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Scarlet Heart
... e fuori due!
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Ohibò.
Si poteva evitare la versione cinese, nonché l'originale di Moon Lovers?! Certo che no! e per essere ancora più precisi vedremo, quando uscirà, anche la versione tailandese di questa storia!! #tuttecelevediamo #tutte
Scrivere questo commento per me non è facile, perché mi è piaciuta molto la sua versione coreana che ho visto prima di questa e quindi automaticamente il mio cervello attua confronti tra le due serie.
Metto subito le mani avanti, dicendo che la versione made in Korea mi è piaciuta molto di più nonostante Scarlet Heart abbia molte cose interessanti e che lo rendono a mio parere una serie da vedere.
La trama di Scarlet Heart è la stessa di Moon Lovers e vorrei iniziare facendo un plauso proprio a quest'ultimo per aver ripreso la storia rendendola simile ma non uguale. Rispetto alla sua controparte cinese cambiano i personaggi, le relazioni tra essi, gli eventi...ma di base rimane la stessa storia. E questo l'ho apprezzato: sapevo già come sarebbe andata a finire ma Scarlet Heart è riuscito comunque un po' a sorprendermi.
Detto ciò, questo sarà un super commento breve e casuale perché fa troppo caldo e perché sono troppo pigra per analizzare con un osservazione lucida la serie.
Ovviamente casuali perché sono pigra e fa troppo caldo.
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Prima di tutto, ho apprezzato Il realismo. A differenza della versione coreana, Scarlet Heart ha una storia più concreta e "semplice". E' molto più tranquilla rispetto alla versione made in Korea ed offre uno spaccato più vero dell'epoca storica presa in esame dalla serie. C'è uno studio più profondo dei dettagli e delle relazioni, dove la serie fa uno grande sforzo nel costruire "un mondo" dove i nostri personaggi si muovono, il più veritiero possibile.
E se da una parte ciò è per me meritevole, poiché più legato alla realtà, dall'altro lato è però meno avvincente. In Moon Lover, il dramma scorreva potente ogni 5 minuti ed arrivati ad una certa si faceva il toto morti di puntata. La versione koreana è riuscita a tenermi incollata allo schermo dalla tensione, mentre Scarlet Heart per buona parte della sua storia non è riuscita invece a coinvolgermi.
Ho trovato la storia portata in scena in modo piatto e poco intrigante, coerente sì con la vera storia ma per questo tenuemente avvincente. Ci sono state tantissime scene dove non succedeva niente: si prendeva il thè, si chiacchierava e commentava il senso della vita, si andava a trovare altra gente, ci si faceva complimenti a vicenda, si chiacchierava con toni aulici e con enormi panegirici... ma solo con la morte dell'Imperatore finalmente la serie alza il livello di tensione e le cose si muovono veramente. Infatti per ben più di 25 episodi il contesto, i personaggi non si muovono mai in avanti. Non succede mai nulla di sconvolgente che smuove le vite dei personaggi. Manca quindi la tensione per gran parte del drama, dando alla serie quell'effetto da "documentario" che non mi ha permesso un grande trasporto emotivo. ( cit @lisia81)
Mi è mancata anche la tensione romantica tra i due lead ed ho trovato davvero difficoltà nel sentirmi coinvolta da questa coppia. Li ho trovati freddi, compassati, con un sacco di chiacchiere ma poche scene veramente sentimentali...di quelle che ti strappano il cuore.
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Veniamo poi ai Lead. Il quarto principe nella versione coreana era un uomo da romanzo. Scritto appositamente perché lo spettatore empatizzasse con lui, grazie ad un background ed ad una storia tragica. Per dirla in modo molto brutto: era finto. Ma non per questo non si è amato! Ho adorato il 4° principe della versione coreana!
Scarlet Haert invece, presenta un protagonista "normale" con una grandissima intelligenza, pazienza e con un ancora più grande ambizione. Mi è piaciuto tantissimo che fosse ordinario, con una vita ordinaria come i suoi fratelli, poiché l'ho trovato molto più veritiero e degno di ammirazione. Ha giocato il gioco del trono perché voleva essere Imperatore ed è stato così bravo da vincere. Punto. Di contro però, era anche un po' noioso. O meglio, non ha brillato per particolarismo o caratterizzazione, rimanendo per me, sullo sfondo. Ed essendo il protagonista, non è proprio una bella cosa.
Sulla lead invece, si potrebbe aprire un dibattito che durerebbe per anni. Voglio solo dire che ha molti punti in comune con la sua versione coreana con l'aggravante tuttavia, di esser ancora più bipolare e ancor più poco coerente. Ma questo credo che sia insito nel personaggio: secondo me la lead non è scritta proprio benissimo. in nessuna versione
crei un personaggio che viene dal futuro e si ritrova nel 1700, in un epoca di morte facili e di punizioni corporali per qualsiasi errore e dove uomini potevano avere harem interi di donne e dopo più di vent'anno che ormai vivi lì e dovresti averci fatto il callo, decidi che quella vita è troppo barbara ed insopportabile per te e te ne vuoi andare.
Che poi, ste lead mai che pensino alla vita che hanno lasciato. I genitori, la famiglia, il lavoro, gli amici... niente.
Nella versione koreana potevo anche accettarlo in virtù di tutte le angherie subite e le enormi tensioni di palazzo che sin dall'inizio gravavano sulla psiche della protagonista.
Ma nella versione cinese, Ruoxi serve il thè all'Imperatore per anni. E' tenuta in grande considerazione da tutti e ancor più dal Sovrano Supremo che la adora come una figlia. Addirittura vuole darla in sposa al suo figlio preferito. Viene però punita con le bastonate e mandata a lavare i panni con la servitù. Lavoro umile e a lei poco congeniale, che la vede impegnata per ben 2/3 puntate, dove riesce comunque a farsi delle amiche, bere il thè con i Principi ecc ecc.. poi il 4* diventa imperatore e la riporta a corte come amante. C'è enorme tensione tra il nuovo Imperatore ed i fratelli e già le cose tra loro cominciano a scricchiolare. Il quarto comunque la ama e capendo che vuole essere libera, non le da titoli per lasciarla vagare come vuole. Anche la moglie dell'uomo che ama la spinge nel letto del marito. Tutti la trattano con i guanti di velluto e con il massimo rispetto. Ma lei è infelice perché i Principi amici suoi sono infelici e se continueranno a far danni perderanno la testa. Se ne vuole quindi andare e non si capisce bene il perché:
Prima di tutto, Ruoxi sapeva benissimo sin dall'inizio che una volta salito al trono il Quarto, i suoi fratelli avrebbero fatto una brutta fine. Quindi che ora si stupisca e che colpevolizzi l'Imperatore per comportarsi come un Imperatore non ha senso. Come sapeva benissimo la qualità della vita di corte. Ci ha lavorato per anni e si è messa con un uomo il cui futuro prevedeva altra vita lì a corte. Quindi che adesso il palazzo le sembri una gabbia, di nuovo non ha senso. Ma allora che ti ci sei messa a fare con il quarto? La domanda ovviamente ha la sua risposta semplice: era così innamorata che era disposta a soffrire pur di stare con il suo uomo. Solo che, poiché io questo grande e straziante amore non l'ho visto, ho trovato tutti i panegirici di Ruoxi tremendamente assurdi.
Cominciano poi a cadere teste ( tutti morti giustamente eh) ed improvvisamente Ruoxi si ricorda che proviene da un mondo moderno dove queste cose sono inaccettabili. Non tollera che la gente venga bollita viva.
Mi fa tagliare come la lead non abbia detto nulla quando il Vecchio Imperatore l'ha fatta pestare e poi sbattere a lavare i panni per aver rifiutato di sposare il 14° fratello ed anzi gli abbia dato ragione perché aver offeso l'imperatore, ma si sia arrabbiata a morte con il suo uomo quando a mandato a morire la sua amica che la spiava da anni. Due pesi e due misure.
Il grande contrasto con questo personaggio in tutte le versioni è che per gran parte della sua vita nel passato, accetta un sistema culturale, legale e sociale ben diverso da quello a cui è abituata. Salvo poi, nel finale, trovarlo insopportabile e decidere che non gli sta più bene.
Si potrebbe ribattere che ciò accade perché le vittime sono amici suoi, gente a cui lei vuole bene. (incentivando dunque che delle altre non gliene frega nulla) Tuttavia, non è che questi "amici" vengono puniti a caso. Mettono in dubbio l'autorità dell'Imperatore, complottano contro di lui, si rifiutano di eseguire i suoi ordini. Seriamente Ruoxi: sei lì da più di vent'anni e non sai quali siano le conseguenze per tali azioni?!
Ancor più confusionaria è la questione della fine della relazione della lead con l'ottavo principe:
In un episodio si rotolano tra le fratte giurandosi amore eterno e spruzzando passione reciproca da tutti i pori e nell'episodio successivo Ruoxi, fredda come la Barriera, chiude la relazione perché lui non sceglie lei ed il loro amore piuttosto che il trono. Ma perché, non le può avere tutte e due? perché deve scegliere? si chiede giustamente un perplesso ottavo principe che già sognava il matrimonio e che invece si ritrova a dover rispondere a queste domande ed a vedere finire la relazione senza capire manco il perché.
Comunque sia, la protagonista di questa storia non mi fa morire in nessuna delle due versioni.
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Ma c'è una cosa che ho amato tantissimo in questa versione: le caratterizzazioni e le relazioni tra i Principi. Con una menzione d'onore al Tredicesimo, mio eroe personale e mio personaggio preferito dell'intera serie.
I personaggi sono infatti ben distinti e ben strutturati: nessuno è buono o cattivo ma giocano le loro carte con umanità, cadendo preda delle loro paure, debolezze o mostrando grande dignità. Come la moglie dell'ottavo Principe, donna con due balls incredibili ma che ahimè è crollata nella mia considerazione per come ha agito nel finale.
Il tredicesimo invece, rimane coerente dall'inizio alla fine della storia ( @lisia81) tenendo botta per più di trenta episodi senza mai farmi calare l'interesse per lui. Fenomenale! La sua amicizia con Ruoxi era splendida e molto naturale così come la fedeltà al quarto fratello. L'ho amato tanto. Così tanto che è l'unico personaggio che mi ha fatto commuovere nel finale. Voglio anche io un tredicesimo principe nella mia vita!
Ci sarebbe tantissimo altro da dire su questa serie:
La fotografia era stupenda così come la musica e l'attenzione per i dettagli. Meno fantastica la CGI ed il montaggio che certe volte mi hanno fatto pensare di aver perso qualche scena. Ma nel complesso, credo che gli autori, su questo frangente, abbiano fatto un buon lavoro. Meno convincente per me invece è stata la recitazione, soprattutto dei due protagonisti.
Concludendo: credo che Scarlet Heart debba essere visto a prescindere dalla versione coreana. E' tratto da una storia vera ed offre davvero uno spaccato di quell'epoca. Ha delle cose encomiabili che possono far apprezzare la serie ad amanti della storie più veritiere possibili. A me non ha fatto impazzire, finendo nella categoria del "godibile" ... ma sono comunque felice di averlo visto.
Voto: 7.6
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