#approccio creativo
Explore tagged Tumblr posts
Text
L'importanza del pensiero dei responsabili scolastici nell'organizzazione dei corsi di belle arti.
Annotazione: Lezioni industriali raffinate Mantieni un importante oralista nella formazione delle capacità di pensiero creativo e analitico dei gouts scolastici.
Annotazione: Lezioni industriali raffinate Mantieni un importante oralista nella formazione delle capacità di pensiero creativo e analitico dei gouts scolastici. Queste classi sviluppano la creatività ed espandono la portata dei bambini e formano un approccio unico in loro. Nel processo di creazione di opere di setta, c’è un consolidamento, come i lettori, concentrandosi su equilibrio e dieta.…
#accesso all&039;istruzione#Alessandria today#approccio creativo#Arte e creatività#arte e formazione scolastica#arte e leadership#arte e società#arte nelle scuole#arti visive.#belle arti#Borse di studio#carriera femminile#Creatività#Crescita economica#Cultura e Istruzione#cultura giapponese#design e educazione#Diritti delle donne#disegno e pittura#diversificazione economica#donne in leadership#donne in scienza#educazione artistica avanzata#educazione e progresso#educazione e tecnologia#educazione estetica#educazione giovanile#educazione nelle aree rurali#educazione superiore#educazione tecnica
0 notes
Text
CIRQUE ITALIA 2025: DAGLI USA TUTTE LE NOVITA'

CIRQUE ITALIA 2025: DAGLI USA TUTTE LE NOVITA' Dagli USA continuano ad arrivare interessanti news su Cirque Italia, quella che oramai possiamo definire come una catena di circhi, fondata e diretta dall'italiano Manuel Rebecchi. Con molto piacere vi proponiamo qui di seguito un nuovo comunicato stampa che illustra tutte le ultime significative novità. Cirque Italia: un’eccellenza dell’intrattenimento dal vivo che continua a crescere. Nuovi spettacoli, nuovi tendoni e una strategia di marketing all’avanguardia per un 2025 da record. Sarasota, Florida – Maggio 2025: Nato con l’obiettivo di portare una visione innovativa del circo nel panorama internazionale, Cirque Italia è oggi una delle realtà più dinamiche e riconosciute dell’intrattenimento dal vivo in Nord America. Fondato da Manuel Rebecchi, il progetto ha saputo evolversi negli anni, distinguendosi per la qualità artistica delle produzioni, l’originalità delle ambientazioni e una forte capacità di connessione con il pubblico. Oggi, Cirque Italia rappresenta un connubio perfetto tra tradizione circense e sperimentazione contemporanea, con tournée attive negli Stati Uniti e in Canada e una reputazione in costante ascesa. Dopo un 2024 memorabile, che ha registrato il superamento del traguardo simbolico di 1 milione di spettatori, il 2025 si è aperto con uno slancio ancora più ambizioso. Solo nel primo trimestre dell’anno, oltre 400.000 spettatori hanno scelto Cirque Italia, dimostrando un legame sempre più profondo tra il pubblico e un brand sinonimo di qualità, emozione e innovazione. Un successo costruito su basi solide e su una visione strategica chiara, che oggi si rafforza con l’integrazione di una nuova strategia di marketing focalizzata su performance, dati e ottimizzazione continua. Un approccio moderno, orientato ai risultati, capace di valorizzare ogni spettacolo e amplificare l’interazione con il pubblico su ogni touchpoint.

IL 2025: Nel corso del 2025, Cirque Italia ha ampliato anche la propria capacità operativa grazie all’arrivo di due nuovi tendoni da 3.000 posti ciascuno, concepiti per offrire uno standard elevatissimo in termini di accoglienza, impatto scenico e comfort. Parallelamente, il calendario degli spettacoli si arricchisce con due nuove produzioni originali: Water Platinum e Paranormal 4, che portano a sette il numero di circhi attivi oggi sotto il marchio Cirque Italia. Ogni produzione è pensata per stupire, coinvolgere e lasciare un segno duraturo nella memoria degli spettatori. Attivo con tournée regolari in tutti gli Stati Uniti e in Canada, Cirque Italia continua a portare la magia e l’eccellenza dell’arte circense a un pubblico sempre più ampio e variegato, fondendo tradizione e avanguardia in ogni performance. LA DIREZIONE ARTISTICA: L’identità unica e l’atmosfera coinvolgente degli spettacoli di Cirque Italia sono il frutto della direzione artistica di Ryan Christopher Combs, Steven Daniel Copeland e James de Bianchi. In qualità di Direttori Artistici, curano ogni dettaglio con straordinaria visione e precisione: dai costumi alle luci, dalla scelta degli artisti alle musiche, garantendo un’esperienza immersiva e mozzafiato per il pubblico di tutte le età. “Cirque Italia nasce da un sogno: portare nel mondo uno spettacolo capace di emozionare in profondità, ogni sera, in ogni città. Vedere oggi sette circhi attivi, tendoni da 3.000 posti e oltre un milione di spettatori l’anno è una conferma di ciò che si può costruire con visione, dedizione e passione.”

Manuel Rebecchi – Fondatore di Cirque Italia: “La crescita che stiamo vivendo è frutto di un lavoro meticoloso, di un controllo costante delle performance e di un approccio creativo ma fortemente guidato dai dati. L’obiettivo non è solo espandersi, ma farlo con qualità, velocità e precisione, curando ogni aspetto dell’esperienza, dall’advertising all’applauso finale.” Matteo Clava – Chief Marketing Officer: Cirque Italia Il 2025 si prospetta come un anno chiave per Cirque Italia: nuove sfide, nuove emozioni, stesso DNA di eccellenza. Il viaggio continua. Scarica il biglietto sconto speciale amici di Circusfans Italia: ritaglia l’immagine qui sotto e consegnala alle casse del circo prescelto

Per raggiungere il gruppo l'Impresario Circense su Facebook cliccate sull'immagine sottostante

Iscriviti ai nostri canali social: Facebook, Instagram, Twitter, Pinterest, Tumblr, Flickr e Tik Tok E ..... per non perderti neanche una news iscriviti al canale Telegram di Circusfans Italia. Per raggiungerlo inquadra il QR Code con il tuo cellulare oppure clicca direttamente sull’immagine qui sotto.

Visita le nostre sezioni ARCHIVIO STORICO TOURNEE' Per rimanere sempre aggiornati sulle tappe dei circhi italiani CIRQUE ITALIA 2025: DAGLI USA TUTTE LE NOVITA' Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui di seguito Read the full article
#circo#cirqueitalia#jamesdebianchi#jamesgiroldini#manuelrebecchi#matteoclava#paranormalcirqueitalia#ryanchristophercombs#stevendanielcopeland#waterplatinumcirqueitalia
2 notes
·
View notes
Text
[✎ ITA] VOGUE Japan : Questo È Solo l'Inizio per JIN dei BTS | 24.10.24⠸


VOGUE Japan - dicembre 2024
__ 25° ANNIVERSARIO __
INTERVISTA di YUI SUGIYAMA, EMI KAMEOKA, MASAYO UGAWA, ASA TAKEUCHI
Questo è solo l'inizio per JIN dei BTS
“Mi sento veramente me stesso quando faccio ridere il prossimo”
ORIGINALE JPN | Twitter / X
In quanto membro della band da record dei BTS, JIN è uno dei volti più noti e riconosciuti in Asia. Con il suo ammiccante senso dell'umorismo—non per nulla, il suo soprannome è ‘Worldwide Handsome’—e la sua voce inconfondibile, il 31enne sta rapidamente diventando un'icona globale a pieno titolo. Dopo che, quest'estate, è stato congedato dal servizio militare – obbligatorio in Corea del Sud -, è ora nel pieno delle sue promozioni soliste. In onore di questo suo entusiasmante nuovo capitolo, VOGUE JAPAN ha incontrato JIN per fare il punto della situazione, filmare un photoshoot esclusivo e scoprire che cosa aspetta ora la nostra star.

Un carattere solare Dopo il congedo dall'esercito sud-coreano, a giugno, la fama di JIN non ha fatto che crescere, anche grazie alle tante apparizioni a varietà nonché sul canale YouTube dei BTS. Nella foto, JIN indossa un lavorato a maglia firmato Sacai, che unisce le caratteristiche di una camicia ed un maglione in un solo capo.
──C'è qualche differenza nel tuo approccio alle performance e produzione musicale in quanto solista, rispetto a quando ti esibisci con i BTS?
JIN: Quando lavoro come solista devo occuparmi di tutto da solo. Ciò vuol dire che ho più libertà e posso fare quello che voglio, ma allo stesso tempo non posso che sentirmi un po' sotto pressione. Quando sono in gruppo, anche dovessi avere alcune mancanze, sono tranquillo perché so che ci sono gli altri membri con me, quindi posso rilassarmi di più.

Enorme sensualità JIN è noto per il suo senso dell'umorismo ma anche per la sua grande dedizione al lavoro, e fa sempre del suo meglio per rendere felici le/gli ARMY. Qui lo vediamo indossare un completo cardigan e pantaloncini di Gucci, accompagnati da un cravattino in crÃape
──Che cos'è che ti rende più felice nella vita, e qual è la cosa che consideri più importante nel tuo lavoro?
JIN: Ciò che ha più importanza nella mia vita è la felicità. Le persone che mi rendono più felice in assoluto sono i miei fan, le/gli ARMY. Siamo fonte di gioia l'uno per le/gli altrə. Non posso fermarmi, devo continuare a fare ciò che faccio per loro (ride).

Uno stile personale unico JIN indossa un completo pantaloncini e cardigan più un paio di calzettoni al polpaccio, tutte creazioni facenti parte della collezione Gucci Resort 2025; Jin è il nuovo Global Ambassador del brand. “Sono davvero felice di poter accogliere JIN come nostro nuovo Global Brand Ambassador”, ha dichiarato il direttore creativo Sabato de Sarno. “Il suo calore ed affabilità sono davvero magnetici, ed il suo stile è semplicemente unico.”
──Quand'è che ti senti più “te stesso”? Quali pensi siano i tuoi punti di forza, e cosa ti piace di te?
JIN: Mi sento veramente me stesso quando riesco a far ridere il prossimo. Quando qualcuno sorride per merito mio, la cosa mi fa sentire vivo. I miei punti di forza? Immagino potremmo dire che uno sia il mio viso! (ride) Ovviamente ci sono tante altre persone più affascinanti di me, ma mi piace il mio viso.

Potenziale sconfinato JIN indossa una giacca con risvolti a punta di Yohji Yamamoto. Degne di nota le tasche asimmetriche—design, questo, che si sposa perfettamente con la sua personalità spiritosa.
──Che tipo di persona ammiri maggiormente?
JIN: Le persone cui cerco di ispirarmi sono coloro che danno il massimo in ciò che fanno. Ho incontrato persone di tutti i tipi, nel corso della mia vita, ed ognuna di loro si è sempre dimostrata profondamente dedita e fiera del proprio lavoro. È un aspetto che invidio molto, vorrei essere come loro. È un modo di vivere che rispetto tantissimo.

Alla ricerca di nuovi modi in cui sbocciare Con l'andare degli anni, JIN ha imparato a comprendersi meglio. Qui lo vediamo indossare una tuta firmata Gucci. Elegante, ma dinamica ed audace!
──Quest'anno, 『VOGUE JAPAN』 festeggia il suo 25° anniversario! Intorno al 2016-2017, quando tu avevi 25 anni, i BTS hanno iniziato ad ottenere fama globale. Qual è il ricordo che ti è rimasto più impresso di quel periodo? Quale consiglio daresti adesso al te stesso di allora?
JIN: Quando avevo 25 anni, ero talmente carico di lavoro che spesso me ne lamentavo. Vorrei poter dire al me stesso di allora che ragionare così non è di alcun aiuto, ma, in ogni caso, non credo avrebbe fatto molta differenza. Crescendo, ovviamente, il mio modo di pensare è cambiato. Sono sicuro che tra 10 anni avrò di nuovo una cosetta o due da dire al me stesso di adesso (ride).


“Il mio punto di forza? Immagino potremmo dire che sia il mio viso!” “Ovviamente ci sono tante altre persone più affascinanti di me, ma mi piace il mio viso”, ci dice JIN ridendo. Indossa un lavorato a maglia giallo, abbinato a pantaloncini dello stesso colore, tutte creazioni di Sacai.
──In precedenza, hai menzionato che cerchi sempre di vivere alla giornata e di evitare lo stress. Cosa fai per il tuo benessere mentale e come cerchi di rendere sia la tua vita privata che quella lavorativa il più soddisfacenti possibile?
Inoltre, sappiamo che hai tanti hobby, come la cucina, il tennis, i videogiochi e la pesca—ci sono forse altri hobby o attività che ti piacerebbe provare, in futuro?
JIN: In passato, ero sempre piuttosto stressato, ma più di recente ho imparato a lasciarmi andare e a vivere giorno per giorno, quindi non sono più così teso. Ormai sono abituato a lavorare [in studio e sul palcoscenico], quindi sono più sereno e rilassato. Le mie passioni mi aiutano a sbollire un po'. Non saprei cos'altro provare, immagino col tempo lo scoprirò. Tutti i miei hobby attuali sono attività che ho iniziato per caso o grazie al lavoro, quindi spero di trovare altre passioni con l'andare del tempo (ride).

Un eroe in continua evoluzione JIN è assolutamente soave in giacca di cotone e pantaloni abbinati firmati Yohji Yamamoto. “Con l'andare del tempo, la mia resistenza fisica non potrà che diminuire, ma anche allora intendo lavorare tanto sodo quanto sto facendo adesso”, confida.
──Qual è il tuo obiettivo principale, al momento?
JIN: Il mio sogno è rendere i membri dell'ARMY felici. Se le/gli ARMY sono felici, posso anche continuare a lavorare fino allo sfinimento. Ora come ora, sto lavorando alla realizzazione di quel sogno.

JIN x VOGUE Japan - dicembre 2024
__ Domande & Scatti EXTRA __
04. 11. 2024 | Twitter / X | Articolo

──Negli 11 anni dopo il vostro debutto, i BTS sono diventati alcuni tra gli artisti più famosi al mondo. Che tipo di gruppo vorresti che foste nei prossimi 5-10 anni? E in che modo tu vorresti maturare personalmente?
JIN: Vorrei che il tempo non passasse mai. Anche quando sarò vecchio e con i capelli grigi, voglio lavorare tanto sodo quanto sto facendo adesso. Voglio assicurarmi che le/gli ARMY continuino a trarre gioia nel vedermi. Non so per quanto ancora potrò farlo, ma voglio fare del mio meglio.


──Che cos'è che ti ha ispirato maggiormente, negli ultimi tempi?
JIN: Il blu. Quando vedo questo colore, penso a cose vivaci e positive


──Come descriveresti il tuo stile?
JIN: Ciò che sto indossando ora, è questo il mio stile.

──Interagisci con l'ARMY non solo durante i concerti, ma anche attraverso diverse piattaforme – come Weverse, Instagram, X ecc. Come abbiamo visto quest'anno alla BTS FESTA, trovi sempre nuovi modi per intrattenere le/i tue/oi fan. Qual è l'aspetto che ti piace di più di questi scambi con il fandom? E che cosa significano le/gli ARMY per te?
JIN: Mi piacciono le sorprese! Mi piace riceverne, ma sono ancor più felice quando riesco a sorprendere il prossimo e vedere le reazioni. Ultimamente, trovo più difficile farmi venire nuove idee. Se non dovessero venirmene più tante, spero il pubblico capirà che non è semplice ideare sempre trovate nuove ed inaspettate. Ma voglio continuare a sorprendervi!


──Se si presentasse l'occasione per un viaggio in Giappone, cosa ti piacerebbe fare?
JIN: Mi piacerebbe fare due passi in città di notte. Trovo che il Giappone sia bellissimo, la sera.

──Qual è stata l'ultima volta che hai riso e perché?
JIN: Rido tutti i giorni, quindi non saprei dire di preciso quand'è stata l'ultima volta. Sto ridendo anche ora, mentre parliamo (ride). Sono felice!

⠸ ENG: © Ashley Ogawa Clarke | ITA : © Seoul_ItalyBTS ⠸
#TradITA#Seoul_ItalyBTS#Traduzione#BTS#방탄소년단#Intervista#VOGUEJapan#JIN#KimSeokjin#진#JINxGucci#JINxVOGUEJapanxGQJapan#241024#Instagram
2 notes
·
View notes
Text
Quante volte, nel corso di una conversazione, ci siamo ritrovati a interpretare le parole degli altri attraverso la lente delle nostre esperienze e delle nostre aspettative? Attribuiamo ai loro discorsi intenti che potrebbero non esserci, generando malintesi e incomprensioni. Questo fenomeno è particolarmente evidente quando si affrontano temi delicati, come quelli legati alla crescita personale, alla spiritualità o alle convinzioni politiche. Spesso tendiamo a valutare le idee altrui in base a quanto si allineano con le nostre, piuttosto che cercare di comprenderne le ragioni profonde. Ci chiediamo se ciò che l'altro dice sia "giusto" o "sbagliato", trascurando il fatto che ogni individuo ha un proprio percorso e una propria visione del mondo.
Proiettare le nostre convinzioni sugli altri spesso innesca dibattiti infruttuosi e ci impedisce di cogliere le opportunità di crescita che nascono dal confronto. Immaginiamo, ad esempio, che un amico ci racconti di aver deciso di intraprendere un lungo viaggio zaino in spalla. Potremmo essere tentati di giudicare la sua scelta in base alle nostre esperienze: se amiamo i viaggi avventurosi, potremmo incoraggiarlo e condividere le nostre emozioni; se, al contrario, preferiamo vacanze più tranquille, potremmo esprimere perplessità o preoccupazione.
Invece di focalizzarci sulla nostra personale reazione, dovremmo cercare di comprendere le motivazioni che hanno spinto il nostro amico a prendere questa decisione. Forse desidera uscire dalla sua zona di comfort, alla ricerca di nuove esperienze e di una maggiore consapevolezza di sé. Forse sente il bisogno di staccare dalla routine quotidiana e di connettersi con altre culture.
Ogni individuo ha un percorso unico e ha il diritto di sbagliare, di cambiare idea e di crescere a modo suo. Quando giudichiamo gli altri, stiamo in realtà cercando di controllare il loro percorso, di plasmarlo secondo i nostri desideri. Imponiamo così un limite alle loro possibilità, costringendole a muoversi all'interno di un perimetro prestabilito da noi. È un’azione pericolosa che può minacciare la loro autonomia e la loro integrità.
È fondamentale fermarsi un momento e riflettere sulle conseguenze dei nostri giudizi. Quando etichettiamo le scelte degli altri, stiamo in realtà esercitando un potere sottile, spesso incosciente, che può avere un impatto profondo sulla vita delle persone. I nostri giudizi affrettati possono spegnere entusiasmi, soffocare la creatività e spingere gli altri a conformarsi alle nostre aspettative, rinunciando ai propri sogni e desideri.
Pertanto, è fondamentale coltivare una maggiore consapevolezza dei nostri giudizi e delle loro potenziali conseguenze. Prima di esprimere un'opinione, dovremmo fermarci a riflettere: stiamo davvero cercando di comprendere l'altro o stiamo semplicemente cercando di affermare la nostra superiorità? Le nostre parole stanno costruendo o distruggendo?
Quando ci troviamo di fronte a scelte diverse dalle nostre, è fondamentale sospendere il giudizio e cercare di metterci nei panni dell'altro. Solo in questo modo possiamo apprezzare la ricchezza e la diversità delle esperienze umane e costruire relazioni più profonde e significative. Questo approccio non significa rinunciare alle proprie convinzioni o fingere di essere d'accordo con tutto ciò che gli altri dicono. Significa semplicemente riconoscere che esistono molteplici prospettive valide e che ciascuna di esse ha il diritto di essere ascoltata e rispettata. Quando riusciamo a superare le nostre proiezioni e a comprendere le ragioni profonde che motivano le azioni degli altri, apriamo le porte a un dialogo autentico e costruttivo. Un dialogo che ci permette di crescere insieme, imparando gli uni dagli altri e arricchendo la nostra visione del mondo.
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare
#tumblr#blog#newpost#conoscitestesso#spiritualità#meditazione#consapevolezza#anima#misticismo#riflessioni#pensieri#citazioni#filosofia#psicologia#introspezione#attivismo#sociale#giustizia#uguaglianza#arte#creatività#pittura#musica#scrittura#poesia#digitalart#universo#fiamme gemelle#fiammegemelle
6 notes
·
View notes
Text
The Maze Runner - Il Labirinto (2014)
E’ arrivata su Netflix una saga letteraria young adult di successo, con elementi che rimandano in maniera più o meno diretta al mondo delle serie TV e dei videogame.
Quando Thomas si sveglia all'interno dell'ascensore che lo porta in superficie verso la Radura non ricorda ancora il suo nome, non sa chi è, dove si trova e perché è lì. Nulla del proprio passato, come tutti gli altri ragazzi che trova ad aspettarlo: la comunità vive senza memoria e secondo le proprie regole in questa valle selvaggia, circondata dalla mura di un misterioso labirinto le cui porte si aprono di giorno e si chiudono di notte.
Nessuno è mai riuscito ad attraversarlo, e nessuno è mai riuscito a vedere i misteriosi Dolenti che lo popolano e a restare vivo. Thomas è l'unico che sembra voler provare a capire, frammenti di ricordi affiorano durante i sogni, una sigla, una voce… "WCKD è buono". Ma le domande non sembrano avere una risposta, fino a che un giorno dall'ascensore sale una ragazza, Teresa: anche lei non ricorda nulla, tranne il nome di Thomas.
Lost in the maze

Maze Runner - Il labirinto: una scena tratta dal film fantascientifico
nel suo anno di uscita, IL 2014, c’era da parte dei produttori una ricerca compulsiva di un nuovo franchise rivolto al pubblico young adult, ma poco importava quale sia la derivazione del genere, da quello sci-fiction al soprannaturale o urban fantasy, quello che contava era creare il fenomeno trovando la storia giusta che riuscisse a diventare un successo cinematografico oltre che letterario.
Presentato come il nuovo Hunger Games (come del resto era stato per Divergent) Maze Runner - Il labirinto, dai romanzi di James Dashner (ovviamente una trilogia, più un prequel), si differenzia dagli altri sci fiction distopici essenzialmente per tre ragioni: un inconsueto approccio sostanzialmente più dark e meno patinato, la mancanza della descrizione, di solito posta come assunto iniziale, del nuovo ordine sociale distopico che ha portato allo svolgersi degli eventi, e soprattutto (almeno per questo film) si fa a meno dell'imprescindibile componente romantica.

Maze Runner - Il labirinto: una suggestiva scena del film
Già di per se questi tre fattori sarebbero sufficienti a conferire una certa dignità al film dell'esordiente Wes Ball, che nonostante vari difetti ha avuto il pregio di riuscire bene o male a mantenere desta l'attenzione dello spettatore fino alla fine, ma soprattutto di suscitare la curiosità di vedere come prosegue la storia. Se non fosse però per la durata eccessiva, potremmo trovarci davanti al perfetto pilot di un serial tv, sul cui impianto il film è costruito: in puro stile Lost, che ne costituisce il riferimento seriale più evidente, è scritto in maniera intelligente, dissemina enigmi e rimanda qualsiasi tipo di spiegazione: perché i protagonisti sono lì e chi ce li ha messi? Perché fanno quello che fanno? Bisogna arrivare alla fine del labirinto per avere le risposte, ma sono comunque parziali e (volutamente) insoddisfacenti, perché aprono le porte a nuovi scenari e nuovi quesiti che verranno chiariti nella prossima puntata.
Al livello successivo

Maze Runner - Il labirinto: una delle prime foto ufficiali del film post apocalittico
Nobili echi letterari che rimandano a Il Signore delle Mosche, la comunità di ragazzi isolata in un contesto selvaggio, la società adulta fatta di gerarchie e regole a volte brutali, il tentativo di ritrovare l'identità perduta e di far fronte alla paura che spinge a sentire la propria prigione come l'unico luogo sicuro: temi da sociologia di gruppo reinterpretati in chiave young adult, riproposti dunque in ottica da serial tv (dai quali infatti provengono i due interpreti Dylan O'Brien e Kaya Scodelario) e non ultimo contaminati da una forte estetica da videogame.
Non a caso, insieme alle serie televisive, l'altra forma di intrattenimento che è più tributaria nei confronti del cinema è proprio quella dei videogiochi, sia a livello creativo che di produzione. Al di là delle scene di inseguimento nel labirinto, con salti e scivolate, le porte che si chiudono e i mostri che inseguono in perfetto stile runner game, anche in questo caso ritroviamo soprattutto la filosofia multilivello: si è spinti ad andare avanti e a finire lo schema per sbloccare quello successivo, cambiare scenario e vedere quali sorprese riserva. La fine non è la fine, ma è un nuovo inizio, e in questo senso il film non potrebbe essere più esplicito: "La fase uno è finita, ora comincia la fase due".

Maze Runner - Il labirinto: una scena corale del film
Conclusione
Non è alla fine risultato essere il nuovo Hunger Games, ma è un passo avanti rispetto a Divergent. Strutturato come il pilota di una serie tv induce alla serialità, contaminandola con l'estetica e la filosofia del videogame: magari non così riuscito ed avvincente da rigiocarlo da capo, ma tutto sommato la voglia di vedere cosa c'è al livello successivo rimane.
#the maze runner#the maze runner imagines#the maze runner il labirinto#dylan o'brien#kaya scodelario#the scorch trials
4 notes
·
View notes
Text



Nell’ultimo anno e mezzo l’Intelligenza Artificiale è diventata una realtà che influisce nella vita di tutti. L’incontro organizzato dall’Ordine degli Architetti di Torino su pratica architettonica e intelligenza artificiale è stata l’occasione per fare il punto su come l’AI sta cambiando il lavoro dell’architetto.
Partendo da sette casi studio, il dibattito ha affrontato temi come la spinta alla miniaturizzazione degli Studi professionali, l’analisi predittiva, l’integrazione dell’AI nel processo progettuale, la psicologia della progettazione e la qualità di vita.
Una domanda però è rimasta inespressa e pertanto senza risposta: se domani l’attività umana si limiterà alla selezione degli output artificiali, affidando alla AI la funzione creativa, quale futuro ci attende quando, nel suo continuo processo di auto apprendimento, l’AI finirà per attingere ai suoi stessi elaborati, in una iterazione continua che potrebbe non essere percepita criticamente dall’uomo?
Ho girato la domanda a ChatGPT e questa è la risposta:
“Hai ragione, poni la questione in modo appropriato. Se l'attività creativa dovesse essere completamente delegata all'AI, senza un effettivo controllo umano sul processo, allora emergerebbero alcuni rischi significativi:
- Come dicevi, l'AI potrebbe cadere in un loop di auto-apprendimento che la porterebbe a generare soluzioni sempre più autoreferenziali, basate sui propri precedenti output e prive di originalità. Questo processo potrebbe sfuggire al controllo umano.
- Si rischierebbe di perdere progressivamente la capacità di comprendere e valutare criticamente il lavoro dell'intelligenza artificiale. Siamo ancora lontani dall'avere sistemi di AI pienamente trasparenti e spiegabili.
- Verrebbe a mancare il contributo umano di sensibilità estetica, empatia ed etica, fattori imprescindibili soprattutto nel campo dell'architettura e del design.
- Si creerebbero le condizioni per un'omologazione e standardizzazione delle soluzioni progettuali, in contrasto con i principi di sostenibilità, innovazione e contestualizzazione.
In definitiva, in assenza di un effettivo controllo umano sul processo creativo, delegato completamente alle macchine, i rischi di "derivazione" dell'intelligenza artificiale sarebbero concreti e difficilmente governabili.
Per un futuro sostenibile sarà fondamentale un approccio prudente che preservi il ruolo dell'uomo, integrando e guidando le potenzialità dell'AI, senza mai delegarle il libero arbitrio progettuale.”
Uomo avvisato…
L’immagine principale non è collegata all’evento dell'Ordine degli Architetti ma è stata generata da Stable Diffusion XL attraverso un prompt basato sul testo del post e successivamente reiterata un certo numero di volte
#intelligenzaartificiale#intelligenzaartificialegenerativa#iaart#IAGenerativa#AIarchitecture#CreativityandAI#DigitalDesign#architecture
2 notes
·
View notes
Text
Michele Tecchio pubblica il romanzo “L’odore dell’aria”
Lo scrittore debutta nel fantasy con un libro epico, viscerale e sorprendente

Lo scrittore Michele Tecchio pubblica il romanzo “L’odore dell’aria” con Altromondo Edizioni. Si tratta di un fantasy di ampio respiro, realistico nei toni e profondo nei temi, che racconta il crollo di un mondo e il risveglio delle coscienze, in un intreccio che unisce elementi epici, riflessione politica e tensione da romanzo investigativo. Nel continente dei Quattro Regni, un’isola soggiogata si ribella, innescando una catena di eventi che frantuma l’equilibrio geopolitico del mondo conosciuto. Due sovrani cadono, uno per vecchiaia, l’altro assassinato. Il giovane erede di quest’ultimo, Mark, parte alla ricerca del mandante dell’omicidio del padre, accompagnato dall’amico e consigliere Adlard. Intanto i ribelli, guidati dal misterioso druido Tolan, si fanno forza con la morte dell’oppressore. I regni superstiti chiudono i confini, il Consiglio dei Re si dissolve, e ciò che sembrava stabilito si trasforma in una valanga di cambiamento e caos. Nel suo viaggio, Mark scoprirà che la verità può essere più sconvolgente dell’inganno, e che l’odore dell’aria può portare con sé i segni invisibili della rivoluzione.
Il romanzo si distingue per il suo approccio “realistico” al fantasy: c’è poca magia, un’unica razza (gli umani), rare creature e solo accenni di divinità. Ma c’è tensione politica, conflitti interiori, tradimenti, lutto e memoria. Una narrazione matura, capace di fondere elementi epici e introspezione personale. La forza del libro sta anche nella sua origine: i personaggi principali sono ispirati agli amici dell’autore, che ne hanno scelto i nomi. Alcune scene si rifanno a eventi realmente vissuti.
Acquista il libro
Michele Tecchio è nato nel 1974 a Vicenza, dove vive e lavora. Appassionato fin da giovane di fantasy, fantascienza, cinema fantastico e giochi di ruolo, ha sempre amato la narrativa epica, traendo ispirazione da autori come Bernard Cornwell e Joe Abercrombie. Ha iniziato a scrivere nel 2000, quasi per caso, e dopo un lungo percorso creativo ha pubblicato il suo primo romanzo, “L’odore dell’aria”, con Altromondo Edizioni nel 2024.
Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=61557908450420
Instagram: https://www.instagram.com/tecchiomichele/
Tik Tok:https://www.tiktok.com/@fortunello3
0 notes
Text
Vapsoloit
Ciò che distingue Vapsolo è la varietà e l’innovazione. Il marchio propone dispositivi unici come le serie Viking, Twins e Triple, ognuna con un numero impressionante di puff e funzionalità intelligenti. Alcuni modelli includono serbatoi doppi o tripli, permettendo di gustare più aromi con un solo dispositivo senza dover cambiare pod. Questo approccio creativo al design rende Vapsolo molto apprezzato da chi ama sperimentare sapori diversi e desidera un prodotto più duraturo.
1 note
·
View note
Text
Dharma laico: come la meditazione e la pratica spirituale si adattano al mondo moderno (Stephen Batchelor)
Nel mondo contemporaneo, sempre più persone si avvicinano alla pratica del dharma e alla meditazione senza legarsi a tradizioni religiose specifiche. Questo approccio laico, libero da dogmi e strutture gerarchiche, permette di esplorare gli insegnamenti buddhisti in modo flessibile e creativo, adattandoli alle esigenze della vita moderna. Attraverso la meditazione e la consapevolezza, i…
#buddhismo#compassione#consapevolezza#Dharma#insegnamenti#meditare#meditazione#pratica#religioni#risveglio#sofferenza#spiritualità#Stephen Batchelor#tradizioni
0 notes
Text
Galleria Comunale d’Arte: un giugno tra scoperte, laboratori e incontri
Alla Galleria Comunale d’Arte è possibile ammirare la Collezione Ingrao e una parte della Collezione Civica di Artisti Sardi, con le sculture di Francesco Ciusa. L’imponente Collezione Ingrao è costituita da oltre cinquecento opere, le quali coprono un arco cronologico che va dal 1840 al 1980, con i nomi più importanti dell’arte italiana del XX secolo, come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Filippo De Pisis, Mario Mafai e Giorgio Morandi. Tra le sculture di Francesco Ciusa spicca il gesso originale con “La madre dell’ucciso”, che nel 1907 fu esposto alla Biennale di Venezia ottenendo un grande successo di pubblico e di critica.
Legastorie | mercoledì 11 giugno ore 16.00
I bambini dai 6 ai 10 anni ascolteranno il racconto di una interessante storia, cui seguirà un momento ludico con l’utilizzo di mattoncini colorati attraverso i quali potranno modellare le loro idee e i loro pensieri per creare un finale unico.
Costo del biglietto: € 4.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Arte e poesia | giovedì 12 giugno ore 16:00
Quinto appuntamento con la poesia dedicato ai giovani e alle giovani di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, dove potranno scoprire il variegato mondo dell’arte poetica e delle sue infinite forme.
Costo del biglietto: € 4.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Caccia al tesoro | venerdì 13 giugno ore 10.30
Primo di sei appuntamenti in programma che si svolgerà all’interno delle sale del museo, dove i partecipanti e le partecipanti, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, dovranno raggiungere gli obiettivi del gioco attraverso un’avvincente gara alla scoperta delle bellezze museali.
Costo del biglietto: € 4.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Conferenza divulgativa “Il passato cede il posto al presente: la modernità del MOMA di Alfred H. Barr Jr.” | sabato 14 giugno ore 16.30
L’incontro, a cura dello storico dell’arte Davide Ciscì, avrà come oggetto il Museum of Modern Art di New York, tra i principali musei di arte contemporanea del mondo, il cui immediato successo è dovuto al rivoluzionario approccio del suo primo direttore Alfred H. Barr Jr.
Costo del biglietto: € 6.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Visita guidata speciale | domenica 15 giugno ore 11.00 e 16.00
I partecipanti verranno guidati dagli storici dell’arte dei Musei Civici alla conoscenza delle collezioni permanenti del primo museo civico della Sardegna.
Costo del biglietto: ingresso + € 3.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Letture a tema artistico | mercoledì 18 giugno ore 16.00
I bambini e le bambine di età compresa tra i 3 e 5 anni, ascolteranno la lettura del libro di Barroux “Ti voglio bene, Blu”, avente come protagonisti il guardiano del faro Jonas e la balena gentile Blu.
Seguirà un laboratorio didattico a tema.
Costo del biglietto: € 4.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Laboratorio creativo | giovedì 19 giugno ore 16.00
I partecipanti e le partecipanti di età compresa tra i 6 e i 10 anni, prenderanno parte a un creativo laboratorio dove con l’utilizzo di materiali di riciclo dovranno creare un paesaggio marino.
Costo del biglietto: € 4.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Caccia al tesoro | venerdì 20 giugno ore 10.30
Secondo dei sei appuntamenti in programma che si svolgerà all’interno delle sale del museo, dove i partecipanti e le partecipanti, di età compresa tra i 6 e i 12 anni, dovranno raggiungere gli obiettivi del gioco attraverso un’avvincente gara alla scoperta delle bellezze museali.
Costo del biglietto: € 4.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Conferenza divulgativa
“Il Museo del Novecento a Milano. Un viaggio tra rivoluzioni visive, pensiero moderno e creatività del XX secolo” | sabato 21 giugno ore 16.30 L’incontro, a cura della storica dell’arte Roberta Sonedda, si soffermerà sull’unicità di questa importante realtà museale italiana e sulle opere al suo interno contenute, lavori di importanti artisti presenti anche nella Collezione Civica Ingrao della Galleria Comunale d’Arte di Cagliari.
Costo del biglietto: € 6.00
Prenotazione obbligatoria: Galleria Comunale d’Arte – Musei Civici Cagliari
Galleria Comunale d’Arte tel. 070 6776454
Vuoi scoprire altri eventi in città?
Consulta la sezione Eventi su Vivere a Cagliari per restare aggiornato su concerti, spettacoli, manifestazioni culturali e appuntamenti imperdibili.
#GalleriaComunaleCagliari#MuseiCiviciCagliari#EventiGiugno i#ScopriCagliari#mostrecagliari#visiteguidatecagliari#laboratoricagliari#eventicagliari#conferenzecagliari
0 notes
Text

Un Acquario nato il **3 febbraio** presenta molte delle caratteristiche tipiche del segno, ma con alcune sfumature particolari dovute alla data specifica all'inizio del mese. Ecco una descrizione dettagliata:
---
### 🌌 **Profilo generale**
**Segno zodiacale:** Acquario
**Elemento:** Aria
**Pianeta dominante:** Urano (innovazione, cambiamento)
**Pianeta co-dominante:** Saturno (struttura, introspezione)
**Data specifica:** 3 febbraio – più influenzata da Urano, con una punta di Saturno.
---
### 🧠 **Personalità**
Chi è nato il 3 febbraio è **brillante, originale e indipendente**. Ama pensare fuori dagli schemi, spesso ha idee geniali che gli altri non riescono subito a comprendere. È curioso, osservatore e tende a vedere il mondo in modo non convenzionale.
Ha una **forte volontà di cambiamento**, sia personale che collettivo. È attratto da cause sociali o da idee che possano migliorare la vita degli altri. Questo lo rende spesso un po’ “fuori dal coro”.
---
### ❤️ **Relazioni e affetti**
In amore, un Acquario del 3 febbraio può sembrare **distaccato o sfuggente**, ma è solo perché ha bisogno di sentirsi libero. Non sopporta la possessività.
Quando si innamora, però, è **leale, affettuoso e molto stimolante**: cerca una connessione mentale prima che fisica. È attratto da partner indipendenti, intelligenti e fuori dal comune.
---
### 🎓 **Lavoro e talenti**
Ha **un approccio visionario e creativo** nel lavoro. Può eccellere in ambiti come:
* Tecnologia e innovazione
* Scienze
* Arte e design non convenzionale
* Psicologia o sociologia
* Attivismo o cause umanitarie
Spesso non sopporta ambienti troppo rigidi o strutturati: **ha bisogno di libertà e stimoli mentali continui**.
---
### 🌿 **Punti di forza**
* Visionario e lungimirante
* Altruista
* Intellettualmente stimolante
* Indipendente e autentico
---
### 🌩️ **Punti deboli**
* Tendenza al distacco emotivo
* Ostinazione nelle proprie idee
* Può essere imprevedibile o ribelle solo per principio
* Difficoltà con la routine
---
### 🔮 Curiosità sul 3 febbraio
Essendo nei primi giorni del secondo decano dell’Acquario, chi nasce il 3 febbraio è particolarmente influenzato da **Urano**, il che accentua l’originalità e l’istinto rivoluzionario. Spesso queste persone sentono di **non appartenere completamente alla realtà che li circonda**, e questo li spinge a cercare la loro tribù o il proprio “mondo ideale”.
0 notes
Text
La fotografia anarchica di Kati Horna

La fotografia mi ha in qualche modo permesso di non sprofondare nella tristezza, perché ho recuperato la mia storia, la mia identità, attraverso quello che vedo.
La fotografia è stata la forma di espressione politica e artistica di Kati Horna, attivista anarchica e femminista dalla peculiare maniera di captare la realtà.
La sua vita è stata militanza, contro il regime nazista, quello franchista, ha ridicolizzato Hitler disegnandolo come un uovo alla coque, ha manifestato nelle piazze e utilizzato l’obiettivo come strumento per cambiare la prospettiva dalla quale osservare il mondo.
Definendosi un’operaia dell’arte, non ha mai rincorso la fama.
Sebbene sia principalmente nota per essere stata reporter durante la guerra civile spagnola tra il 1937 e il 1939, il suo lavoro è stato profondamente influenzato da surrealismo, rituali antichi e macabro.
Ha privilegiato il racconto invece che la notizia, con un modo completamente diverso di mostrare la violenza. Anche quando fotografava i soldati lo faceva lontano dal combattimento, amava concentrarsi sulla gente comune, soprattutto le donne, e sul loro quotidiano contatto col conflitto, ma anche sugli ambienti devastati, gli oggetti, i simulacri del corpo umano.
Nata col nome di Katalin Deutsch il 19 maggio 1912 a Szilasbalhás, in Ungheria, in un’agiata e colta famiglia ebrea. Sin da adolescente si era interessata alla politica, affascinata dalle idee di Lajos Kassák, intellettuale convinto che l’arte fosse uno strumento fondamentale per cambiare la società.
Trasferitasi a Berlino per studiare politica, l’ascesa al potere di Hitler l’aveva costretta a tornare in patria.
Aveva partecipato a diverse proteste popolari contro la dittatura e, in contemporanea, consolidato la sua formazione intellettuale e artistica insieme a pionieri della fotografia moderna come Làszlo Moholi-Nagy (membro e professore della Bauhaus) e Jòzsef Pécsi da cui ha imparato la tecnica fotografica nella sua officina a Budapest nel 1932.
Suo compagno di apprendistato era l’amico d’infanzia Endre Friedman, diventato il celeberrimo Robert Capa, le cui strade si sarebbero poi spesso incrociate.
A vent’anni, nel 1932, si era trasferita a Parigi dove aveva cominciato a fare foto per il cinema o ritocchi di moda prima di realizzare i suoi primi reportage grafici il Mercato delle pulci (1933) e I Caffè di Parigi (1935) in cui rianima gli oggetti grazie a un costante sguardo creativo che scruta l’insolito nel quotidiano.
Entrata in contatto con il gruppo surrealista di Montparnasse, insieme all’amico Wolfgang Burger (vignettista e rifugiato tedesco discepolo di Max Ernst), ha creato la potente serie satirica Hitlerei, piccole storie dove i protagonisti erano uova, verdure ed altri oggetti umanizzati che facevano la caricatura del dittatore nazista, ridicolizzando il personaggio e la terribile situazione politica, opponendo alla tragedia un macabro umore sottile e acuto.
Agli inizi di 1937, durante la guerra civile spagnola si è trasferita a Barcellona, con l’incarico di compilare un album per il Comitato di Propaganda Estera del governo repubblicano.
Ha testimoniato il conflitto mostrando la vita quotidiana sia al fronte che nelle retroguardie, con scatti che rivestono l’immagine con una nuova identificazione e recuperano tutta l’integrità umana.
In un approccio intimista che ha ritratto donne di ogni età, bambini, gente comune, contadini, la sua narrazione del dramma umano, allontanandosi dalla crudeltà diretta della guerra, trasferisce il dolore e la morte in un campo immaginario.
Nell’ambiente anarchico aveva conosciuto il marito, l’artista andaluso Jose Horna (da cui aveva preso il cognome) da cui ha avuto la figlia Norah.
In quel periodo ha realizzato collage e fotomontaggi che sintetizzano la sua visione personale. Ha collaborato con diverse riviste e militato per la causa anarchica e femminista come redattrice della rivista Umbral e con Libre Studio, Tierra y Libertad, Mujeres Libres y Tiempos Nuevos.
Con la vittoria dei fascisti in Spagna la coppia è andata a Parigi per poi rifugiare in Messico, dove sono rimasti fino alla fine dei loro giorni.
Nella comunità di artisti europei in esilio di cui è stata una grande ritrattista, rilevante è stato il sodalizio e l’amicizia con le pittrici Leonora Carrington e Remedios Varo. Insieme sono state autrici di esplorazioni artistiche e manipolazioni di negativi per onirici fotomontaggi.
Per revocare le norme tradizionali dell’arte e della società, aveva creato la rivista S.nob che ospitava storie, reportage e interviste fittizie, beffandosi del convenzionale, desacralizzando tutto, arte compresa.
Nella sua sperimentazione surreale, ha prodotto serie in cui gli oggetti avevano forza evocatrice in un ambiente d’irrealtà e stranezza. Cose quotidiane che si trasformano, si rielaborano e acquisiscono un’altra dimensione.
Ha collaborato con Alejandro Jodorowsky e insegnato alla Escuela Nacional de Artes Plásticas de la Università nazionale autonoma del Messico e alla Universidad Iberoamericana.
Si è spenta a Città del Messico il 19 ottobre 2000.
Il suo lavoro fotografico non è molto noto perché si è sempre rifiutata di pubblicizzare e partecipare a mostre.
Alla fine della guerra civile, le sue fotografie insieme ad altri documenti, erano state spedite in casse di legno all’Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amsterdam e ne aveva venduto una parte al Ministero della Cultura Spagnola.
Un altro corpo è stato donato al Centro Nazionale per la Diffusione e la Ricerca delle Arti Plastiche Messicano.
Dopo 80 anni sono stati ritrovati oltre cinquecento negativi, mai pubblicati con immagini della guerra civile spagnola ma anche tante sperimentazioni surrealiste che sono andate a costituire la sua prima mostra a Madrid nel 2022.
0 notes
Text
Inaugurata la mostra di Italo Cammarata alla Galleria il Castello di Imperia
youtube
Skip to Main Content
GALLERIA DEL CASTELLO
galleria d'arte contemporanea




“La stagione dei lamponi”
Mostra Personale di Italo Cammarata
Galleria del Castello, Piazza San Francesco 3, Imperia
Dal 17 maggio al 7 giugno 2025
Vernissage sabato 17 maggio alle ore 18:30
Orari: 10.00-12:30, 16:00-20:00 ( + alcune aperture serali) - tutti i giorni, escluso il lunedì.
Ingresso libero
Dopo il successo della mostra dedicata a Ugo Nespolo, la Galleria del Castello di Imperia torna ad aprire le porte al pubblico con un nuovo allestimento. “La stagione dei lamponi” è la personale di Italo Cammarata che si svolgerà dal 17 maggio al 7 giugno 2025.
La mostra, che vede la direzione artistica e la curatela di Federica Porro e Marco Bravo, della Galleria del Castello, prevede l'esposizione di circa cinquanta opere uniche e di una serie di grafiche d'autore in edizione limitata, realizzate in esclusiva per la Galleria. I lavori sono accompagnati da un'intera sezione trasversale dedicata al percorso creativo e professionale dell'artista, che approfondisce il suo approccio creativo, influenzato e ispirato dalla fusione delle numerose esperienze professionali.
EVENTI
No posts published in this language yet
Once posts are published, you’ll see them here.
A breve aggiornamenti
«Rispetto all'esposizione di Nespolo, che ha visto un'affluenza notevole di pubblico e un forte apprezzamento da parte della comunità, “La stagione dei lamponi” rappresenta un progetto molto diverso e un momento significativo per la Galleria del Castello – sono le parole di Federica Porro – Sarà un evento più intimo, e inviterà il pubblico a scoprire il materiale ricco di profondità umana di un artista straordinario. Sarà un'occasione unica per mettere in luce tutti gli aspetti della creatività e della sensibilità di Italo Cammarata, rendendo un meritato omaggio alla sua opera».
“La stagione dei lamponi” vanta il patrocinio del Comune di Imperia e della Rete Museale della città, con cui la Galleria del Castello collaborerà nuovamente, offrendo spunti significativi per approfondire un aspetto più introspettivo della ricerca artistica dell'autore. Contemporaneamente alla sua personale alla Galleria del Castello infatti, Italo Cammarata sarà presente con una selezione di opere negli spazi del MACI Villa Faravelli, dal 17 maggio al 7 giugno. L'esposizione, dal titolo “La stagione all'ombra dell'eterno ritorno”, propone un percorso dal carattere intimo e meditativo, in cui il tema del viaggio, con le sue complessità e sfide, diventa il filo conduttore della narrazione visiva. Apre la serie un ciclo di sei opere ispirate all'Odissea, che si conclude con un'intensa riflessione sulla tragedia contemporanea dei migranti attraverso un'opera dal forte impatto simbolico e sociale.
«Il panorama artistico di Imperia si amplia sempre di più - è il commento dell'assessore alla cultura del Comune di Imperia, Marcella Roggero - dopo la mostra dello scorso anno del maestro Nespolo sarà esposta “La stagione dei lamponi”, personale dell'artista Italo Cammarata che si svolgerà dal 17 maggio al 7 giugno alla Galleria del Castello, una mostra che vede il Patrocinio del Comune e sigilla una sinergia tra l'Ente e la Rete Museale, che ospiterà in parallelo, negli spazi del MACI, la selezione di opere che andrà a costituire “La stagione all'ombra dell'eterno ritorno”».
«La collaborazione e la creazione di un dialogo con il territorio sono fondamentali per la Rete Museale - così Valentina Dionisi, responsabile di produzione per la Rete museale, di cui fanno parte Municipia e Solidarietà e Lavoro - sono azioni che vengono portate avanti con attenzione da parte di Municipia e Solidarietà e Lavoro, operativi nei musei di Imperia per valorizzarli e renderli sempre più accessibili. Nello specifico, la proposta di ospitare le opere di Cammarata al MACI Villa Faravelli è stata accolta con entusiasmo: ci offre infatti la possibilità di valorizzare la preziosità del contesto architettonico e della collezione Invernizzi, ma anche di rafforzare la contemporaneità e la potenza del nucleo principale della mostra, in cui il viaggio è occasione identitaria di riscatto e di salvezza».
L'accesso all'esposizione al MACI sarà gratuito; resta invece a pagamento, secondo le consuete modalità, l'ingresso alla Collezione Invernizzi. La mostra sarà visitabile nei giorni e orari di apertura regolare del museo, a partire dal 17 maggio: informazioni su www.imperiamusei.it
La stagione dei lamponi
Il titolo, “La stagione dei lamponi” evoca l'immagine vivida di un'estate lenta e sospesa, in cui il tempo si dilata, restituendo spazio alla scoperta e alla libertà. È il momento in cui i bambini, senza l'ingombro della tecnologia moderna, sono liberi di vagabondare, correre, sudare, di sbucciarsi le ginocchia e arrampicarsi sugli alberi. È anche il tempo della noia che, lontano dalle distrazioni tecnologiche, diventa terreno fertile per l'immaginazione. I lamponi, dolci e succosi, simboleggiano quella spontaneità e freschezza di un tempo che non esiste più, ma che è custodito nella memoria di chi ha vissuto quegli spazi di gioco e di infinito. “La stagione dei lamponi” diventa così un inno alla libertà dei bambini, al loro essere protagonisti di un tempo tutto loro, dove la noia è il punto di partenza per viaggi di fantasia senza fine. Allo stesso tempo, è la promessa, rivolta ai bambini del nostro tempo, di restituire loro quella stessa libertà oggi così compromessa.
Tra le opere in mostra, una serie di dipinti che rievocano l'infanzia, l'estate, la libertà e la spensieratezza: disegni e schizzi, ma anche una sezione dedicata ai progetti pubblicitari, industriali e di design, i quaderni dell'artista, con progetti e idee che si trasformano in immagini e ricordi in visioni artistiche, nonché una selezione di testi e riflessioni personali, che raccontano l'approccio dell'artista al lavoro e alla creatività, oltre a premi e riconoscimenti.
«La selezione di opere pittoriche, schizzi, progetti e materiali di archivio è pensata per far rivivere un'epoca d'infanzia libera e spensierata, riflesso del lavoro di Cammarata, ma anche sua personale visione del mondo – spiega Federica Porro - La stagione dei lamponi rappresenta esattamente quel periodo dell'anno in cui si percepisce un'intensità particolare, una magia nell'aria, una bellezza fragile che sappiamo essere destinata a svanire, ma che vive nella memoria e nello sguardo che l'artista non ha mai smesso di portare con sé. Abbiamo scelto questo titolo perché era un filo conduttore perfetto tra la memoria dell'infanzia, il gusto della lentezza, il desiderio di libertà e la contrapposizione con la frenesia e l'alienazione a cui la contemporaneità ci ha nostro malgrado abituati».
Italo Cammarata
Nato a Marina di Massa nel 1947, Italo Cammarata vive e lavora a Pino Torinese. Con un percorso che abbraccia l'evoluzione del design industriale e della pubblicità, porta con sé un bagaglio di esperienze che si riflettono inevitabilmente nelle sue opere. Inizia la sua attività professionale giovanissimo, lavorando con alcune delle migliori agenzie pubblicitarie di Torino, prima fra tutte quella di Armando Testa, e partecipando a campagne importanti. Negli anni '80 approda al design, ottimizzando le sue esperienze e creando progetti industriali per aziende come Yamaha, Subaru, Piaggio, GVC, Seiko, Barilla, Porsche. L'attività gli vale nel 1984 il prestigioso premio internazionale “Compasso D'Oro” conferitogli dall'ADI -Associazione Design Industriale - per la realizzazione del suo progetto, ciclomotore pieghevole Tender. Dall'inizio degli anni 2000 la sua prima occupazione diventa la pittura. Intuisce un enorme potenziale artistico nella memoria, specialmente quella legata all'infanzia, e instaura un dialogo fertile tra ricordi e quotidiano, assecondando un proprio moto interiore verso un linguaggio artistico espressivo libero da condizionamenti e consegne, e ampliando così la sua padronanza tecnica e creativa di nuovi linguaggi pittorici.
Inaugurazione il 17 maggio alla presenza dell'artista - gli orari
È stata inaugurata la mostra La Stagione dei Lamponi dell'artista Italo Cammarata, maestro del design e illustratore pubblicitario, lavorando nel tempo con grandi marchi come Piaggio, Nutella, Yamaha. Nella mostra l'artista esplora il mondo dell'infanzia attraverso un tratto del tutto originale.
La visione e la storia dell'artista si è potuta scoprire durante l'inaugurazione grazie all'introduzione a cura di Claudia Andreotta, storica dell'arte, e di Francesca Bogliolo, critica d'arte.
La mostra, a ingresso libero, resterà visitabile tutti i giorni escluso il lunedì, dalle 10.00 alle 12.30, dalle 16.00 alle 19.30 (sabato 17 maggio e sabato 7 giugno compresi). Il 7 giugno è previsto un momento di festa per ripercorrere il viaggio e salutare l'evento.
Durante le tre settimane di esposizione la Galleria del castello si farà teatro per eventi in sinergia con numerose realtà locali. Nell'intento di coinvolgere un pubblico quanto più trasversale, torneranno collaborazioni già testate, ma entreranno anche nuove realtà. Ci sarà spazio per i bambini, protagonisti a pieno titolo della mostra, ma anche per scuole e appassionati di arte, con talk, laboratori creativi, di lettura, disegno, musica, tango, giochi di una volta, ma anche con visite guidate in compagnia dell'artista e di critici e storici dell'arte. La maggior parte degli eventi organizzati durante la mostra sarà a offerta libera, in favore della OdV il Cuore di Martina. In concomitanza con il calendario di iniziative che accompagnerà la mostra, gli orari potrebbero subire qualche variazione che sarà comunicata tempestivamente sui canali ufficiali della Galleria.
Ad accompagnare “La stagione dei lamponi” sarà pubblicato un catalogo con immagini delle opere in mostra, testi critici, fotografie dell'artista e del suo percorso professionale e creativo: un documento di riferimento prezioso per comprendere appieno la visione dell'artista.
Il team curatoriale si avvale delle professionalità di Federica Porro e Marco Bravo curatori della mostra, Veronica Cicirello responsabile del progetto grafico e impaginazione del catalogo, Claudia Andreotta e Francesca Bogliolo, curatrici dei testi e delle presentazioni critiche, Silvia Novaro responsabile dei contenuti social, Alessandra Chiappori responsabile ufficio stampa, Pierre Cristiani responsabile dell’impianto video.
0 notes
Link
0 notes
Text
Studi di architettura Trento: eleganza, sostenibilità e visione con Burnazzi Feltrin
Tra i più stimati studi di architettura Trento, Burnazzi Feltrin Architetti unisce design, funzionalità e sostenibilità in ogni progetto. Dall’interior design all’architettura urbana, lo studio realizza opere uniche grazie a un approccio creativo e personalizzato. Con il “Libro dei Sogni” ogni idea prende forma, diventando uno spazio su misura che racconta chi sei.
0 notes
Text
Massimo Severoni: Un Pioniere nella Finanza, nel Turismo e nella Leadership
Il successo non è solo questione di competenza; è anche avere una visione chiara, essere flessibili e saper innovare. Massimo Severoni incarna tutte queste qualità, lasciando un segno in diversi settori grazie al suo approccio creativo. Che si tratti di finanza, turismo o sviluppo del team, il suo lavoro è sinonimo di eccellenza. I suoi progetti generano un valore concreto per clienti e aziende, dimostrando l’importanza dell’innovazione e di strategie intelligenti nel mondo di oggi.
Competenza Finanziaria per la Crescita
Nell’attuale economia complessa, garantire la sicurezza finanziaria richiede pianificazione, intuizione e una guida esperta. Con Massimo Severoni Servizi Finanziari, individui e aziende possono usufruire di soluzioni finanziarie su misura, pensate per la crescita e la stabilità. Dagli investimenti all’ottimizzazione delle risorse, fino alla gestione delle difficoltà economiche, Massimo offre strategie semplici ed efficaci che portano a risultati tangibili. Il suo lavoro non si limita alla pianificazione finanziaria, ma punta a costruire un futuro in cui le persone possano avere fiducia nella propria situazione economica.
Esperienze di Viaggio Esclusive e Personalizzate
Il turismo non è solo visitare nuovi luoghi, ma vivere esperienze coinvolgenti e memorabili. Con Massimo Severoni Turismo, i viaggiatori possono scoprire lusso, autenticità e profondità culturale in ogni avventura. Dalle destinazioni selezionate con cura agli itinerari personalizzati, l’esperienza turistica di Massimo trasforma il viaggio in una vera e propria arte. Che si tratti di avventura, relax o un mix di entrambi, il suo approccio garantisce un’esperienza unica, senza stress e indimenticabile.
Potenziare i Team per Elevare il Successo
Un team solido è il pilastro di ogni impresa di successo. Massimo Severoni Team è dedicato a sviluppare la leadership, promuovere la collaborazione e ottenere prestazioni elevate. Attraverso mentoring, crescita professionale e strategie di team-building, Massimo aiuta aziende e individui a sbloccare il loro massimo potenziale. Il suo metodo va oltre la gestione tradizionale: è una filosofia basata sulla costruzione di squadre resilienti e motivate, pronte ad affrontare qualsiasi sfida.
Un’Eredità di Innovazione ed Eccellenza
Ciò che distingue Massimo Severoni è la sua capacità di combinare competenze in diversi settori, dando vita a progetti che ridefiniscono gli standard. Il suo impatto nella finanza, nel turismo e nello sviluppo aziendale non riguarda solo il successo, ma la creazione di un futuro innovativo. Con un impegno costante verso la qualità, la visione e il progresso, continua a ispirare, innovare e guidare il cambiamento.
Se cerchi consulenza finanziaria, un’esperienza di viaggio straordinaria o strategie per costruire un team vincente, Massimo Severoni è il nome su cui contare per l’eccellenza in ogni ambito.
#MassimoSeveroni#Finanza#Investimenti#GestioneDelDenaro#Turismo#Viaggi#SuccessoFinanziario#Avventure#PassioniEProfessione#PianificazioneFinanziaria#Versatilità#StorieDiSuccesso#StrategieAziendali
0 notes