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#le fic con il CAZZO
masakousuke · 8 months
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Aspetta che lo ripeto un attimo
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L M A O
Ok credo sia passato il messaggio.
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formulapookie · 18 days
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Amaaa tutti che ti danno la loro prima impressione DEVO PURE IO
tu sei stata la mia seconda mutual qui ma già quando stavo lurkando in giro per tumblr in super segreto ADORAVOOO il tuo blog. Per me eri tipo l’esperta per eccellenza sul bezz di tumblr (e lo sei ancora 👩‍❤️‍💋‍👩)
tra l’altro commentavo in tutti i tuoi post e mi dicevo questa mi blocca ora lol
ORA CHE DDIRE TUTTO SI RICONFERMA, literally il tuo blog e il tuo archivio foto del bezz sono la mia bibbia
Sei una di quelle a cui scrivo più spesso e amoo chiacchierare e sclerare con te di ogni cosa bez related e anche chiacchierare della vita ogni tanto lol
Inoltree tu la mia scrittrice prefe ogni volta che mi mandi un pezzo delle tue fic piango
ESPERTA PER ECCELLENZA DI BEZ😭
esperta dei suoi repost al massimo ahhahahahahha
nooo adoravo che tu commentassi perché nessuno lo faceva e mi stavi un botto simpatica già da subito giuro
foto di bezz soprattutto post podio con i ricci bagnati >>>>>>>
io adoro sclerare con te assolutamente credo di avere più foto di bez nei nostri DM che nella mia galleria
😭piango io perché ho sempre paura di dar fastidio a girare le mie fic sono tipo "si ma magari non je frega un cazzo"
love uuuuuuuu
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alwaysyouinmyheart · 7 years
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fic bastonella interamente basata su questa foto, enjoy!
Lorenzo si stava guardando intorno alla ricerca di un compagno con cui allenarsi, ma senza Ciro e Marco la scelta era difficile. Quando c'erano loro il problema non si poneva nemmeno, gravitavano naturalmente l'uno intorno all'altro senza doverselo chiedere, ma a quel ritiro mancavano entrambi, l'avevano lasciato solo.
Si voltò verso Jorginho, ma lui era già accoppiato con Emerson. Niente da fare neppure lì. Sembrava che tutti avessero già trovato un partner per l'allenamento. Quasi stava per rinunciarci e andare dal mister per chiedere a qualcuno dello staff di fargli da compagno, quando finalmente lo notò: in fondo al campo, lontano da tutti, c'era Bastoni nelle sue stesse condizioni, solo e con lo sguardo fisso davanti a sé. Lorenzo aveva parlato con lui ben poche volte, ma non sarebbe stato certo un problema. In una squadra tutti dovevano essere amici di tutti, e se c'era una cosa che a Lorenzo non mancava di certo quella era la capacità di far amicizia con un po' tutti.
Si avvicinò verso Bastoni, ma quello pareva non averlo nemmeno notato. Continuava a guardare qualcosa davanti a sé, senza muovere un muscolo. E ok che era basso, ma lì si stava esagerando.
Gli schioccò le dita davanti agli occhi. "Uè, Bastò, ci sei?"
L'altro trasalì e abbassò lo sguardo. "Lore, scusa, non ti avevo visto". Me n'ero accorto, pensò Lorenzo, voltandosi verso il campo per capire cosa aveva rubato così tanto la sua attenzione, ma tutto ciò che vide erano gli altri loro compagni che si stavano già allenando. Notò che il mister li stava guardando e che si stava picchiettando l'orologio. Lorenzo gli fece il segno del pollice in su per fargli capire di aver afferrato e tornò a rivolgersi a Bastoni. "Siamo gli unici rimasti soli, alleniamoci assieme".
L'altro lanciò un ultimo sguardo al di là della sua testa, e per un attimo sembrò essere deluso, ma poi subito tornò a rivolgersi a lui sorridente. "Ok, va bene".
Iniziarono a passarsi la palla a vicenda. Erano solo semplici esercizi di riscaldamento prima dell'allenamento vero e proprio, quindi l'atmosfera era rilassata. Ogni tanto Lorenzo interrompeva i passaggi per far saltellare la palla tra un piede e l'altro o per vedere per quanto tempo riusciva a tenerla in equilibrio sulla punta; gli piaceva fare giochetti del genere, gli ricordava di quando aiutava il padre al mercato e si metteva a giocare con le pesche per strada.
In quei momenti morti, però, notava che Bastoni si distraeva e iniziava a seguire con lo sguardo qualcosa alla sua destra, ma Lorenzo continuava a non notare nulla di insolito. Fermò la palla sotto la scarpetta. "Bastò, ma se po' sapè che staj guardann da mezz'ora?"
Bastoni si voltò all'istante come se l'avesse appena colto a fare qualcosa di imbarazzante. "Io? No, niente!" balbettò. Le sue orecchie si stavano facendo rosse.
Oh.
Lorenzo tornò a voltarsi verso i suoi compagno con più attenzione, e questa volta notò chi c'era sempre nella direzione dello sguardo di Bastoni: Barella, che in quel momento si stava allenando poco più avanti insieme a Cristante.
No, vabbè. "Ma che stavi guardando Barella?"
Se possibile Bastoni si fece ancora più rosso in faccia. "No! Cosa cazzo dici! Perché dovrei?"
Lorenzo non riuscì a resistere e iniziò a ridere. "Hai capito a Bastoncino, qua! Te piace Barellì, eh?"
L'altro sgranò gli occhi manco avesse visto un fantasma e iniziò a fissarsi le scarpe. Oddio, era pure timido. Troppo divertente.
Si avvicinò a Bastoni e gli pizzicò una guancia per fargli alzare la testa. "E bravo a Bastoni, mo ce penz ij".
L'espressione di puro orrore che gli si dipinse in faccia era impagabile. "In che senso? No Lorenzo, non fare stronz..."
"UÈ, BARELLÌ!"
Barella, sentitosi chiamare in causa, fermò il suo riscaldamento e si voltò verso di loro, indicandosi per essere sicuro che ce l'avessero proprio con lui. Lorenzo gli fece segno di avvicinarsi. "Vieni n'attimo cca!" gli urlò. Bastoni lo stava fulminando con lo sguardo. Lui continuò a sorridere. Quello sì che era intrattenimento.
Barella si avvicinò confuso. "È successo qualcosa?" chiese.
"Barellì, senti, chist è nu stangone, non mi trovo proprio ad allenarmi con lui, facciamo a cambio?"
Solo immaginare la faccia di Bastoni in quel momento lo fece ridere ancor di più.
Barella sembrava ancora confuso, ma accettò senza fare domande. Mentre Lorenzo si dirigeva verso Cristante, si voltò verso Bastoni, che lo stava guardando incredulo, ed alzò due pollici in su.
Troppo divertente.
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jojo-chan · 2 years
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A/N: I LOVE THE MYTH OF RED ROSES SO I WROTE A FIC ABOUT IT.
"Il fiore tinto del sangue della dea della bellezza, é l'unico degno di stare al tuo orecchio."
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Siedevi sul divano di casa tua, eri giù di morale, non proprio triste, ma non stavi al massimo. Volevi trovare un motivo per sorridere, per sentirti felice, ma proprio non ci riuscivi, era una giornata di quelle monotone, che non vedi l'ora finisca.
Sentì all'improvviso il campanello suonare, ti alzasti e apristi la porta, era lui, Tensing, non avevi idea del perché fosse venuto, però la sua visita non era sgradita. "Tu come stai (t/n)?" Non sapevi come rispondere, ma alla fine decisi di essere sincera "Bene dai, non proprio al massimo. Tu?"
Lui disse "Oh, posso farti un po'di compagnia? Magari ti senti meglio. Ho portato anche Rif." E appena fu chiamato, Rif sbucò da dietro alla coscia di Tensing e sorrise, era sempre adorabile quel piccoletto. "Ciao (t/n)! Come mai sei triste?" Disse con la sua vocina adorabile sorridendo.
"Non è che sono triste, semplicemente..non sto al massimo,tutto qui Rif." Risposi tu, poi ti spostasti e li lasciasti entrare. Rif si sedette sul divano tra te e Tensing, mentre tu accesi un film in TV. Il film era un film romantico, e quando le scene iniziarono a farsi più romantiche, Rif si alzò e con la scusa di andare in bagno uscì dalla stanza, lasciandovi soli.
Il film non era riuscito affatto a consolarti, e lui se ne era accorto, così ad un certo punto, mise pausa e si girò verso di te "Senti..vorrei raccontarti una cosa." Tu non avevi idea di cosa avrebbe detto, così, non avendo nulla da perdere dissi "Dimmi pure."
Lui prese un bel respiro, e iniziò a raccontare "Le rose rosse hanno uno dei più belli e romantici miti. La dea Afrodite aveva un'amante che amava con tutto il cuore, ma appena Ares lo venne a sapere, si infuriò e lo uccise. Afrodite, nel tentativo di salvarlo, si buttò in un campo di rose bianche, le spine le tagliarono braccia e gambe, e il suo sangue tinse i petali delle rose." Tu ascoltasti il mito in silenzio, e in effetti, dovevi ammettere che era bello.
Appena finito di raccontare, Tensing tirò fuori una rosa rossa e te la infilò nei capelli, spostandoti una ciocca dietro alle orecchie e ti baciò la punta del naso. Poi ti sussurrò "il fiore tinto del sangue della dea della bellezza, é l'unico degno di stare al tuo orecchio." E si tolse, aspettando una reazione.
Tuttavia, l'unica reazione che ebbe da te furono le tue guance rosse, così rosse che sembravano ciliegie. A vederti così, ridacchiò un pochino e sorrise e disse "Aww..Sei adorabile.". E ciò ti fece arrossire ancora di più.
Era una scena perfetta, Rif era nell'altra stanza, e voi eravate da soli, o così pensavate, finché la porta non si aprì con molta forza, come se fosse stata sbattuta malamente. "DOVE CAZZO É VEGETA?!" Urlò Bulma, ma appena notò come eravate messi voi due, cambiò completamente tono "Uh..scusatemi ragazzi, vi lascio alle vostre cose mentre cerco quel buon a nulla di mio marito, ciao." E poi scappò via imbarazzata.
La gente sembra avere un sesto senso per sapere quando tu e Tensing stavate vivendo un qualche momento romantico, e facevano di tutto, anche involontariamente, per rovinarlo.
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bibooozeta · 2 years
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Sweet Cherry Pie
aka: io che alla mia veneranda età ricomincio a scrivere fanfiction. 
Pairing: eddiemunson x oc
Summary: Tutti e tre sapevano che i genitori del ragazzo, John e Debra Smith, avrebbero dato più di matto per le amicizie che il loro figlio perfetto intratteneva, piuttosto che per i veleni che consumava. Edward Munson era uno svitato, Danielle Goodman era la figlia di un ubriacone. 
Disclaimer: tutti i personaggi e le vicende raccontate appartengono a Netflix.
Long fic, friends to stranger, stranger to lovers. 
WARNING: uso di sostanze, violenza, possibile futuro contenuto esplicito, turpiloquio.
I primi capitoli sono antecedenti alle vicende della quarta stagione, ma in seguito si metteranno a pari.
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I.
“Quindi? Hai deciso di lasciare il liceo?!” Ryan la fissava con i pugni stretti lunghi i fianchi. Dio, che stronzo. Dani decise di non starlo a sentire per più del dovuto, girandosi per andare verso la sua macchina a passi distesi “Di buttare la tua vita nel cesso?” Alzò la voce seguendola. “Hey, sto parlando con te! Dove vai?!
“Tu proprio non ci arrivi vero?” Dani urlò, sbattendo la portiera dal lato del guidatore dopo averla aperta. Si voltò puntando il dito contro il petto del suo ragazzo. Il suo migliore amico, che la conosceva da prima che imparasse ad andare in bicicletta senza rotelle. Non poteva in nessun modo accettare il fatto che non capisse che non c’era niente al mondo che desiderasse di più che andarsene via da Hawkins con lui, di diplomarsi a fine anno e partire per New York per studiare sceneggiatura, per laurearsi e andare a vivere assieme in un appartamento fatiscente, con una stanza in più per ospitare Eddie per tutto il tempo che gli ci sarebbe voluto a portare i Corroded Coffin ad avere il successo che meritavano. “Tu non capisci!! Io voglio andarmene da questo buco di culo di città più di ogni cosa, ma la mia famiglia ha bisogno di me.” Deglutì il nodo che le premeva in gola. “Come posso permettermi l’università, New York e tutto il resto se non abbiamo nemmeno i soldi per la benzina?!” 
“E allora chiedete un prestito, no? Un finanziamento per gli studi, come ho fatto io!”
“I finanziamenti vanno ripagati, ci voglio presupposti, garanzie, e soprattutto un futuro, cosa che in questo momento io non ho.” Era finita, le lacrime stavano già scendendo sulle sue guance, lasciando scie di mascara nero. “Mio padre è ricoverato in ospedale di nuovo. Ieri mattina non riusciva a ricordarsi il mio nome, Ryan! Gareth non parla da due settimane, mia madre sta facendo tre lavori per mettere da mangiare sulla tavola. Devo aiutarla, e non basta un lavoretto part time, devo trovarmi un lavoro vero, uno che porti a casa uno stipendio, e sinceramente non ho idea di come fare a diplomarmi quest’anno” Si voltò tirando una manata sul finestrino della macchina “Come cazzo faccio a preparare i test finali?! Come lo organizzo un trasloco dall’altra parte del paese?! Come lo pago il volo, come preparo la richiesta di ammissione?!” Non riusciva a respirare. Le capitava spesso ultimamente, il petto le si stringeva attorno ai polmoni, le braccia e le gambe si trasformavano in ghiaccio e le sembrava di affogare nella gelatina fosforescente della mensa. “COME PUOI NON CAPIRE, RYAN!”
“Hey, dai calmati” La abbracciò stringendola per le spalle. “Calmati, non dobbiamo parlarne ora, possiamo aspettare, vedere come evolve la situazione.” Dani non ricambiò l’abbraccio, si limitò a cercare di riprendere il controllo sul suo respiro abbastanza da poter andarsene. “Puoi sempre raggiungermi l’anno prossimo! O l’anno dopo, quando tuo padre starà meglio e ricomincerà a lavorare…” La voce di Ryan era rumore bianco ormai, il sole era tramontato definitivamente durante la loro litigata. “… Ci scriveremo, verrò a trovarvi durante le vacanze… Ma io non posso rinunciare a questo Dani, è il sogno della mia vita.”
Improvvisamente ogni punto di contatto tra lei e Ryan sembrava scottarle la pelle. Era ustionante. Si divincolò da lui spingendolo indietro. Lo fissò negli occhi. Si sentiva ferita, tradita e abbandonata, come se fosse già partito senza di lei, anche se doveva ancora diplomarsi. Lo vedeva appena dietro le lenti appannate e sporche degli occhiali, ma ad un tratto le sembrò di vederlo anche troppo. Si voltò, entrò in macchina e chiuse la portiera sbattendola. Ryan le stava urlando di uscire dalla macchina, di non guidare in quelle condizioni, ma lei non voleva stare lì, non voleva più sentire la sua voce, non più, non ora. Mise in moto, ed iniziò a guidare lasciandoselo alle spalle.
Guidò senza guardare la strada, aveva talmente tanti pensieri per la testa che le sembrava le annebbiassero la vista. Non sapeva quando aveva ricominciato a piangere, se ne accorse quando un singhiozzo più rumoroso degli altri le uscì dalle labbra. Accostò a lato della strada, iniziando a sbattere le mani con i palmi aperti sul cruscotto del Pick Up.
”Pezzo di merda! Brutto stronzo, maledetto, pezzo di schifo, egoista bastardo…!” Urlò fino a farsi venire il mal di gola, fino a quando non aveva più le forze di farlo. Cercò sotto al sedile del passeggero tirando fuori la sacca di stoffa piena zeppa di cassette, rovistando dentro di essa fino a quando non trovò l’album che stava cercando. Infilò la cassetta nello stereo e alzò il volume, abbastanza da non sentirsi pensare, lasciando che i Metallica la distogliessero dal casino che aveva in testa. Non sapeva quanto era rimasta li sul ciglio della strada, ma la notte era ormai calata completamente. Aveva bisogno di calmarsi, la sua mente stava ancora girando all’impazzata, così aprì il porta documenti dell’auto, tirò fuori la scatolina dove teneva gli spinelli che Eddie gli aveva lasciato “per le emergenze” e la aprì trovandola vuota. Grandioso. Lanciò la scatola sul sedile posteriore a sbuffò cercando di calmarsi senza l’aiuto dell’erba, ma era così maledettamente difficile. Chiuse gli occhi pensando a quello che Ms Kelley, la psicologa della scuola, le aveva detto di fare quando le sembrava di non avere via di scampo. Chiudi gli occhi, respira e pensa a quello che ti farebbe stare meglio.
Un concerto metal.
Il suo gatto, Gandalf, sdraiato sulle sue gambe.
Fumare.
Un bagno caldo.
L’ultimo album dei Warrants.
Un pomeriggio nella Contea a fare l’hobbit senza pensieri.
Una birra fredda.
Eddie.
Respirò di nuovo aprendo gli occhi, e seguì le istruzioni della consulente scolastica, razionalizzando le varie opzioni.
Un concerto metal e l’ultimo album dei Warrants erano infattibili, dato che entrambi non erano fruibili al momento, e in realtà nemmeno in futuro prossimo viste le sue quantomeno scarse qualità finanziarie.
Gandalf era sparito dalla circolazione ad Halloween, e non era più tornato a casa.
A casa sua aveva una doccia, non una vasca da bagno, e non poteva certo tornare indietro per chiedere a Ryan di farle usare il bagno.
Non si può fumare senza materia prima, idem per la birra, e dopo un paio di bombe magari non sarebbe finita nella Terra di Mezzo, ma sicuramente sarebbe stata una hobbit felice. 
Eddie. Avrebbero dovuto vedersi la mattina dopo per ripassare assieme, martedì avrebbero avuto un compito importante per il corso di storia, ma nel pomeriggio lo aveva avvisato che non sapeva se sarebbe andata a scuola il giorno dopo. Suo padre era ancora ricoverato, sua madre lavorava e qualcuno doveva badare a suo fratello. Eddie si era offerto di rimanere a casa con lei, potevano approfittarne per iniziare il giovane promettente metallaro al gioco di ruolo, e magari trovare un modo ingegnoso nel frattempo per copiare il compito il giorno dopo. Dani aveva sorriso al telefono e gli aveva detto di non preoccuparsi, che si sarebbero beccati nel pomeriggio. Era domenica sera, c'erano alte probabilità che fosse a casa, e suo zio aveva iniziato al lavorare da almeno due ore.
Eddie aveva sempre una buona scorta di erba in casa.
Mise in moto il Pick up, dirigendosi verso il campo roulotte di Forrest Hills.
To be continued...
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I'm a fucking wreck rn I haven't been sleeping for a week and I'm getting some rest from the bullshit factory that is my brain only now, but I just wanted to say that last year for me has been saved by tumblr and all the friends I made along the way.
Before you go below the cut, a special thanks goes to the Bee Movie Anon, who, rightfully, I can't tag so I have to say it here in the hope that they'll see it. Your hunger for chaos made me feel a lot of emotions, and I'd have never in any time or space thought that the Bee Movie would be such a prominent part of my life as it is now thanks (read it with a note of sarcasm) to you. Thank you for providing us an infinite amount of both entertainment and suffering, hell, some of the friends I made were because of YOU. I'm still not sure what was your drive to go and start this absurd crusade for the bee movie in the 80s metal fandom, but I don't know, I don't think bee so, I'm not gonna question your ways.
@arnold-layne being the first in line, you kept me sane somehow in the first phases of quarantine and dedicated a lot your time to talk with me and helped me enormously with creativity. If it wasn't for you, that Cyberpunk Comic That Is Kinda Inspired By The Crüe and Shout At The Devil would've been already down the drain. I would've given up probably, because I didn't know how to exted the concept and have an actual plot. A dream that I've been having for literal years wouldn't even have such cool characters with a rich storyline if it wasn't for you. I know I kinda left it after a month or so of intense brainstorming with you, I was literally drained at that point both physically and mentally, but oh boy I haven't forgot about the characters that WE created. How could I after all? Russ being the wreck of a tormented junkie protagonist that he is, Dylan the happy-go-lucky fuck up that seems to do nothing right but with the best intentions, Frankie the runaway sassy and wary androgynous teenager whose gender is a mystery even to themselves, and the epitome of the found family trope, ex gov agent part Japanese, part Russian, part cyborg Vik, whose story isn't still clear yet but we'll give him a very good one, eventually.
You gave me the curiosity to read fanfiction again after literally NINE YEARS of being distant from that part of the fandom and honestly I don't regret it one bit. In fact, I discovered literally my favorite writer in fanfiction. That is you, Arnold. I don't care how frequently you write, I don't care if sometimes you can't do your best. I'll always be there waiting for the next chapter and I'll always think that your art is sublime. I'll have to admit, I don't read your works as often as I should. But it's because I love them so much that I want to always save for later. It's like a drug, or a delicious cake that you want it to last as long as possible so you can enjoy it for much longer (I should be reading your fic more often either way tho like, at least so I can make more art for it. I'll make sure to change that this year and give you the recognition you deserve 🖤).
Everytime I make art, everytime I make a post, I always wait for your name to pop in my notifs. And fuck if I'm happy when I see it, and I rush to read your tags and it always makes my day. Like seriously, you mean so much to me and I admire how you can still be any amount of sane with all you're going through. You're strong as hell, keep going. 🖤
@i-dont-like-rice dude, how can I explain it. You're my best bud here. You're my chaotic sibling from another mother. The other braindead I share the single braincell I have with. The Nikki to my Tommy. Or the Tommy to my Nikki, I'm still not sure which of us is which (I guess I'm Nikki and you're Tommy? lmao it's ironic how even them are an italian and a balkanian) but you get the point. Every interaction we have, I laugh my ass off till my whole body hurts every time. I think I worried my mother and annoyed my sister at least a couple times for bursting out laughing for five minutes straight out of the blue, especially if it was late at night, and all the times, I swear it was because of you. You are as chaotic as you are kind, and it's always so disarming to see you worry or take care of others when you are definitely in a worse situation. Please, be more selfish, goddammit. For your own sake. And be more confident of your art. Draw shit and post it. Who cares if it's not perfect and you hate it and you don't want anybody to see it, it's tumblr, nobody will ever reblog it or give you the well deserved recognition anyway! So it's worth a try isn't it?
@no-stone-no-bone seriously, I'm so glad I met you. You're like the third element of chaos that holds me and Andi together. All three of us are literally unstoppable. You're extremely sweet too and I wish you the best, and DON'T HIDE SHIT IN THE TAGS GODDAMMIT 😂
@white-lightning-625 @viiinceneil I know we really haven't talked much, and we met through unfortunate times, but I'm so glad that something good came out of the chaos and drama, which is being able to talk to you and getting to know you both better. And the fics. My god, the fics. Frankie, I already told you this but MY GOD. I still find it incredible that I've read a fic about a band I didn't even know what they looked or sounded like and I was HOOKED from start to finish. And Katie, I should definitely read more of your works because I love what you've got going on. You're both very sweet and talented with a very distinct, beautiful way of writing and I can't wait to sink my teeth into the pulp of your work, because I know that by now I only scratched the surface.
@awrestlinggirlwholoves80sbands Bruh, conoscere una fan su tumblr the parla la MIA STESSA LINGUA (e che ha pure il mio stesso vero nome lmao cosa sta succedendo)??? Che concetto innovativo!!! Le nostre conversazioni sono sempre disgiunte, ma non importa, adoro ogni nostra interazione. Sei seriamente una delle persone più dolci e gentili che abbia mai conosciuto. La tua creatività stimola sempre la mia. Le tue moodboard sono sempre 👌👌👌 e ogni volta trovo sempre qualcosa che sì, ci avevo pensato, ma mai nel modo in cui lo poni tu, e di solito sono una persona che resta vicina alle proprie idee, ma tu riesci a farmi alterare prospettiva, e trovo questo meccanismo mentale molto affascinante. Ti ricordi lo swapped instruments AU, con Tommy come cantante, no? Giuro che è un concetto a cui penso ancora dopo mesi. Spero di avere la capacità mentale per tradurre quell'idea in arte il prima possibile, perché cazzo, lo adoro troppo
@tattooed-lies thank you for providing the fandom the best gifs in the fucking platform and thank you for giving us the vinikki content that everyone, even if they're not aware, deserves and needs. Thank you for being the only Vince stan that I know. Thank you for being the sweetest person alive 💖
@nbtommylee honestly, I wish I was cool like you. Your sense of humor is impeccable, much like your critical thinking. I have never read something from you that wasn't a valid point. You don't talk shit and that's extremely sexy of you, y'know? And having a "gender dysphoria buddy" to be jealous of our Rockstar Gender Of Choice with is always fun to have, so that's definitely a plus. Can't wait to see (and read!) more of your art, I just love your style so much and you deserve to be Known
@metalmelkor @emometalhead @polka-dot-duff I'm always so happy to see you in my notifs and y'all are oh so very sweet and cool, we haven't talked much but I love every interaction we have, sorry for having the social skills of a stale piece of white bread 🖤
A special thanks goes to @awesomgrlgr8job bc you're literally one of my very first mutuals since I made the decision to make this dumpster fire of a blog and holy shit it's crazy to think about that. I don't even know if we ever interacted that much but it's always such a joy to see you around, ily and I hope you're doing well and thanks for putting up with my clownery for so long 💖
Like seriously, thank you all. I don't even know where I would be without you. Here's to another year of chaos, but only of the good kind 💖
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lilith3218 · 4 years
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SilverV intro ita version
Chiedo scusa anticipatamente ma quando butto giù un’idea per una fic non riesco ad usare l’inglese,perciò sono costretta ad usare l’italiano e quello che scrivo risulta meno fruibile.
Ma se in italiano non va così male e la mano è rimasta quella di un tempo, ci lavorerò sulla traduzione, promesso.
Intanto per gli altri/e, buona lettura :) si accetta ogni suggerimento purchè costruttivo, Johnny e V mi hanno letteralmente monopolizzato i pensieri e non avevo altro modo di liberarmene se non iniziando a scrivere su di loro, affrontando il tutto dalla prospettiva di Johnny fin dalla fuga dal Mikoshi.
“Buio.
Da 50 anni non sentivo altro; buio dentro, tutto attorno a me, nelle immagini che vedevo riflesse tra le stringhe di codice del mio nuovo mondo, tra quello che una volta era un netrunner e l’altra, che ai tempi, dirigeva la sezione controspionaggio alla Militech fantasmi ormai vuoti divorati da quel nuovo dio.
Buio, su quelle che sembravano scale dove sedevo per fumare sigarette non sigarette, respirando l’amato tabacco anche se i polmoni erano da tempo un ricordo o sulla balconata, frutto dei miei ricordi, da dove quel figlio di puttana di Adam Smasher mi aveva fatto fare un volo di quasi 4 metri, prima di spararmi.
Buio.
Ed una fiamma nera che mi divorava l’anima, perché anche se ero stato bombardato con il SoulKiller, l’odio che mi bruciava dentro nell’attesa del fottuto non essere in cui ero stato scaraventato, non aveva mai smesso di ricordarmi quanto fossi incazzato per quello che era successo. Maledettamente incazzato.
Ne avessi mai avuto l’occasione, il collo di Saburo Arasaka tra le dita che lentamente cedeva alla pressione mentre lo soffocavo, sarebbe stato l’orgasmo più violento e intenso che mi sarei mai potuto concedere.
Un’occasione, non chiedevo altro.
L’unico pensiero che mi aveva tenuto assieme, che mi aveva permesso di non perdere lucidità durante quegli anni, di non lasciare loro il controllo e rimanere così lucido, era la speranza di avere l’occasione di vendicarmi della stramaledetta Arasaka che mi aveva portato via ogni cosa. Ormai avevo perso tutto, Alt, Rogue, Kerry, la mia musica …dio, la vita. Io ero morto, -credo, suppongo di sì- o almeno il mio corpo lo era ed ero morto solo, con un unico testimone il vecchio, gongolante della mia sconfitta.
Ma la voglia di vendetta, quella non avrebbero potuto togliermela nemmeno da morto e sepolto.
I primi anni rinchiuso nel Mikoshi a forza di piangere ed urlare come un forsennato, prendermi a schiaffi cercando di strapparmi una pelle che a conti fatti –ora che ci penso- non avevo più, mi avevano temprato e dove le lacrime ormai erano asciutte, la consapevolezza che io rimanevo sempre presente a me stesso nonostante tutto quello che mi avevano lanciato addosso, aveva fatto germogliare un’inquietante senso di pace a cui non ero abituato.
“Vi ammazzo, vi ammazzo, vi ammazzo, vi ammazzo…”, nella mia testa non faceva altro che ripetersi questo pensiero senza sosta, uno stupido disco rotto mi sentivo ormai, sembravo un maledetto psicopatico ma ehi, almeno si può dire che di ragioni per essere ridotto in quello stato ne avessi come nemmeno tutta Night City potesse dire.
Solo che tutto mi sarei aspettato di trovare alla fine del tunnel, semmai mi fosse stata alla portata una via di uscita, tutto, tranne una mano in grado di sollevare la puntina dal disco rotto che avevo in testa. Credevo di aver visto tutto, davvero, non mi aspettavo più niente da questo mondo di merda perché tanto sapevo che non c’era niente ad aspettarmi a parte un ciclo di sofferenza continuo, tradimenti, dolore, odio, ansia, rabbia che oltretutto non potevo nemmeno più mettere a tacere con alcool e droghe, perché non c’era più un maledetto cervello da annebbiare quindi qualcuno mi spiega come cazzo si fa a mandare al tappeto qualcosa che non c’è…?!?!?
Ok, un momento, ora torno in me.
Ma… V. Tu, dimmi come hai fatto a capitare nella mia esistenza, ora. Siamo sicuri che non mi trovi ancora nel Mikoshi?? Magari sei solo un costrutto che l’Arasaka ha programmato per costringermi ad abbandonarmi a loro??? Dio, forse sono solo paranoico.
E confuso.”
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Spero che tutti comprendiate che questi due, con me, finiranno nel fluff. Tanto, tanto fluff.
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fics-not-tragedies · 4 years
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Is this what you wanted?
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This fic is based on a request I got ages ago, that was submitted by @kollover24​​​and I hope this is what you had on your mind love!
SUMMARY: Santino sees how you sign to Ares that you’ve never had an orgasm and he tells you that he can easily resolve that issue. Words:  1725; Warnings: smut;
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Santino D’Antonio was the kind of man who had to be good at everything. He was the kind of man who had to be better than every other person in the room. You were lucky to be one of the people he worked with on a daily basis. Of course it took ages for you two to gain each other’s trust, but when it finally happened you two formed an unusual type of friendship that lasted.
Now you, along with his other associates, were having drinks at one of the bars he owned. He disappeared for a moment with the rest of his henchmen, while you and Ares were left in the booth patiently waiting for his return.
“Quite a wild night, eh?” Ares signed to you sliding another glass full of whisky across the table in your direction.
“I wouldn’t exactly call it that…” you signed back and accepted the drink lifting it up in the air and Ares clinged her glass with yours smiling widely.
“How’s your new guy?” She wiggled her eyebrows with the movements of her hands.
“My new guy?” You asked her, taking a long sip of the whisky, “Just like every previous one.”
“So… it’s not working this time too?” Ares scratched her forehead, “Have you tried that vibrator I recommended you?”
“I did…” you signed with a shrug and fiddled with the tumbler in your hands.
“And…?”
“And I still haven’t had an orgasm…”
“Is that true, bella?” You saw Santino emerge from behind where Ares was seated and you blushed furiously.
You wanted to sink into the ground knowing they were now looking at your flushed cheeks.
“Well… em… I-I…”
If you didn’t want the ground to open up and swallow you before, you definitely did now – your cheeks heated up again and you couldn’t bring yourself to meet eyes with neither of them.
“It’s late, we can deal with what’s left here alone. Go home, Ares” Santino signed to her and she mouthed a silent ‘sorry’ when she was walking away.
“Sorry… Do you want me to leave too?”
“No, please stay with me, bella…” he explained, while pouring himself another glass of whisky then sat close to you, your thighs pressed together, “Tell me… what you signed to Ares… was that true?”
“No… I mean… yes…” You sighed, getting frustrated.
“Oh” he breathed, eyebrows raised in shock.
“Don’t just say 'oh’, Santino. Oh, for fuck’s sake… I’m the one embarrassed here” you sighed, putting your face in your hands.
“But… haven’t you’ve done yourself? Using your hands, /bella? I bet you’ve done it” he tried to reassure you, his fingertips dancing on your naked arm.
The room was deadly silent.
“Wait… You mean that you’ve never, at all, had an orgasm? Not even one, bella?” Santino was shocked, this wasn’t a thing he was told about quite often.
“That’s what I’ve been trying to tell you, yes” you groaned, finally looking up at him with your red face.
“Why not?” He said, incredulously.
“Because there’s something not working properly in me apparently… It’s not like I haven’t tried!” You cried. That’s when you saw something change in his face, that wild sparkle visible in his eyes.
“I could try myself if you let me… I’ve never failed at satisfying my lover before, bella” he said, confidently.
“What makes you think you could do it?” You snorted, his arrogance was almost funny.
“I’m telling you I could. Potrei farlo con le dita, potrei farlo con la lingua e potrei farlo sicuramente con il mio cazzo!” You were used to hearing Santino say vulgar things, but you couldn’t help but get a little bit aroused at the thought of finally being able to understand what an orgasm feels like.
“Santino, just forget about it…” You took a sip from your glass, but he took it out of your hand and placed it back onto the table.
“It’ll happen tonight if you let me, bella” he challenged. Fuck, it was getting harder and harder to resist him.
“We can’t do it… not here… also… fuck you’re my friend after all” you sighed.
“Your friend, who is quite willing how good a woman can feel” he countered.
“For fuck’s sake, fine. Show me just how quickly Santino D’Antonio can make a woman cum with his Italian fingers.”
“Challenge accepted” he smirked.
Then you found yourself laying on your back, spread out across the table in the snug of his private booth, with your dress hitched up above your waist and your underwear thrown somewhere on the floor. Santino had lifted your legs up towards your shoulders and pinned them there with one hand, while his other hand worked on the task he had assigned to himself.
“Does that feel good, bella?” He asked stroking along your folds before dipping two fingers in and out of you at a reasonably slow pace.
“I don’t know, feels okay I guess…” you said, it didn’t feel much different to any of your other sexual encounters.
“What about now?” He asked, curling his fingers slightly more so they were dragging against you on the inside. Oh, well that was a little different.
“Yeah, a little better…” you sighed, it was getting better – still not enough to have you seeing stars.
Santino continued curling his fingers into you, ensuring he brushed against that spot inside you each time. It wasn’t until he brought his thumb up to press against your clit that you gasped in surprise, getting a little bit wetter around his fingers, “Hmmm, so you liked that then?”
“Yeah… it… it feels good” you sighed, “But I still don’t think it’s working how it should be, Santino.”
“Give it time, bella” he said softly.
After a couple more minutes, it felt good enough that you were moaning softly while he pressed his fingers into you before dragging them out at an excruciatingly slow but rough pace. This was definitely the most sexual gratification you had ever gotten… but you just didn’t know if you would reach your peak like this, feeling like you still needed more.
“Santino, this feels so good and I’m thinking maybe if you could…” you trailed off, annoyed at having to swallow your pride and ask your best friend to fuck you good and hard.
“Ask me…” he smirked, “Ask me properly, bella.”
“Santino, I think I could probably do it if you fucked me” you whined, moaning as his thumb circled against your clit just right.
“You really want that?” He asked, “Well, conveniently my cock is rock fucking hard for you, bella.”
And well… that did something to you, knowing that Santino D’Antonio himself was aroused by you. You groaned, grinding down against his hand, getting impatient.
“Cazzo” Santino moaned, watching you become even more desperate for an orgasm, “Yes, bella, I’ll fuck you.”
He let go of your leg, slipped his fingers out of you and made quick work of his suit pants, pulling them down just enough to free his aching erection. You whined at the loss of contact, but it was only seconds before he was pressing his hot member against your entrance and you were wrapping your legs around his waist to hold him close.  
“Oh f-fuck” you moaned, as he traced around your clit with the tip. It was like suddenly the room was filled with electricity, you were shaking with pleasure every time he slid his erection up and down your folds in an effort to tease you. It was right then, that you knew he would be the one to make you come eventually, “Stop teasing Santi, show me what you can do.”
His eyes darkened at your words and he slowly pushed into you, until he was filling you completely. He thrust in a few times before changing up the angle slightly, so every time he pushed into you he’d hit just the right spot – making you squirm around on the table and moan loudly.
“Tell me when you’re going to come, bella” he whispered against your neck, pressing open-mouthed kisses into your skin.
He brought a hand in between your bodies so he could rub your clit to the same rhythm that he was drilling his hips into you. You were beginning to feel like something was building inside of you, like you were finally going to get some relief.
“Santi, oh fuck… keep going… don’t stop…” You begged, “Don’t stop. Don’t stop.”
“I’m not going to fucking stop until your coming around my cock, /bella” he whispered into your ear, pulling out all the stops to try to get you there.
Tt felt so fucking good. Santino fucking into you roughly, rubbing you in all the right ways and whispering dirty words into your ear. Maybe this is what you had needed all along, some arrogant twat with a reputation for overachieving to make your orgasm his mission. You would never admit it but you had never been more grateful for his existence.
“Santino, I think… oh yes, Santi… I think I’m gonna…” you squeezed your eyes shut, mouth falling open in pleasure. You had no idea if words were even coming out of your mouth; all you knew was that this was the best feeling in the world.
“Go on. Come for me /bella” he whispered, on a particularly hard thrust and that was it. Your muscles contracted and your clit throbbed as finally, pleasure exploded inside of you. You felt yourself getting wetter as the world around you went white and stars exploded, dancing behind your closed eyelids.
“Oh cazzo bella… cazzo” you heard Santino moaning, when you were finally able to make sense of what was happening around you. He pulled out slowly, cock still extremely hard but clearly a little dazed at what had just happened.
“Santino, that was… the best. The best ever” you groaned, pushing your hair out of your sweaty face, “I’m sorry, do you want to finish?”
“I just need a moment” he whispered.
You reached down to guide his erection back into you, even though you were still shivering through aftershocks, “Do you want to come or do you want to reflect on what you just did to me?” You giggled.
“I can definitely do both, bella” he moaned, setting himself a new rhythm.
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doblondoro · 4 years
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Hi! 4, 8, 17 👀💙😊
4- How many fic ideas areyou nurturing right now? Care to share one of them?
Too many lol.
And now I’m kinda of obsessed wit the AntiSoulmate!AU (basically a “fuck the universe, I want to be with you” concept)
8- Share a snippetfrom one of your favorite dialogue scenes you’ve written and explain why you’re proud of it
 “Quindi oggi andrò in overdose da zuccheri. A meno che… Che cos’ha di diverso da quella tradizionale?”
“La marmellata. Non è di albicocche ma di mele verdi”
“Madonna, la morte!” disse Martino con un’espressione disgustata.
“E ti pareva! Ma quanto sei noioso Marti! È ‘na bomba invece, te lo dico! Quando distribuivano la fantasia mi sa che te facevi la fila coi cagacazzi!”
Martino lasciò la sacher sul cassettone e tornò sul letto.
“Grazie, comunque” disse, dando un bacino sul naso a Niccolò.
“Di niente” rispose lui sorridendo “Vedrai che ti piace”
“Ma che ne sai, che manco l’hai assaggiata!”
“Si invece. Questa è una piccolina per noi, ma Simona ne ha fatta un’altra per le sue amiche. È ‘na mina”
“Okay, vedremo”
“Che entusiasmo, oh. Fila dei cagacazzi, decisamente” 
“Senti, fammi capì, quindi oggi hai fatto il tuo solito giro e in più sei andato da mia mamma? 
[...]
“...ho esagerato e lo so, e da oggi in poi programmerò quel cazzo di smartwatch e non andrò...”
“Tu che programmi uno smartwatch. Molto realistico”
“Il contapassi. Chilometri. Oh, quel cazzo che è, hai capito”
“Ni, ma tu ci credi davvero a quello a dici? Perchè è stupefacente che sembri così convinto...”
“Marti, vaffanculo. Ho sonno, fammi dormire” disse Niccolò chiudendo gli occhi.
Martino rise “Quindi immagino che per oggi posso scordarmi il sesso estremo che avevo in mente, eh?”
Niccolò aprì un occhio. “La sacher”
“La sacher cosa?”
“È tutto il porno che avrai per le prossime ventiquattro ore. Fattela bastare”
(in realtà io scrivo molti dialoghi e non sono mai orgogliosa di niente, ma  questo è il primo che mi è venuto in mente che mi sembra particolarmente IC, c’è un pezzo tagliato nel mezzo e probabilmente non si capisce niente ma vabbè, ci sono affezionata 🙂)
17- Do you write your story from start to finish, or do you write the scenes out of order?
Generally from start to finish but sporadically if I’m in the mood for a particolar scene I write it and then i insert it in the fic.
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leojfitz · 5 years
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di telefonate pre-dj set
eccomi qua a rompervi l’anima con un’altra flash fic. ♥ (sennò oggi sembravo un po’ troppo polemica, un po’ di miele!) 
Il telefono squilla, pensa sia suo fratello che gli aveva detto che l'avrebbe chiamato in giornata. Ma no, è di nuovo Lauro. La voglia che avrebbe di prenderlo a pizze, in questi giorni. Sta per rispondere, ma pensa che lascerà squillare un altro po' giusto per farlo entrare un po' nel panico. "Oh, Edo," gli dice quando finalmente risponde, quel tono di voce ansioso che nell'ultimo periodo non lo lascia più. "Oh, Laurè. E' la terza volta che me chiami oggi, manco mi madre me chiama così spesso." "Ma tu madre non è manco simpatica quanto me." Edo sbuffa, alza gli occhi al cielo. "E sì lo so che hai alzato gli occhi al cielo e che non me reggi più." "Da mo che non te reggo più, saranno almeno dieci anni." "Me fa piacere sape' che almeno nei primi sei sette anni te so' stato simpatico." "Vabbè, m'hai chiamato pe' fatte insultà o c'avevi un motivo?" "Ce devo avè un motivo pe' chiamatte adesso?" Tira fuori la voce tenera, Edoardo vuole nuovamente prenderlo a pizze. Si chiede quando potrà farlo, finalmente. Non li sta contando apposta i giorni. "No che non ce lo devi avè, Là," gli risponde, incapace di mantenere il distacco per un momento. "Ecco, però in realtà me so' ricordato che non t'ho detto che stasera ce sto per il dj set." Lo può sentire attraverso il telefono, il sorriso di Lauro dall'altra parte. Lo percepisce dal suo tono di voce, ed anche Edo non può fare a meno di sorridere.  Lo può pure chiamare per dirgli che ha comprato i biscotti al supermercato, per quanto gli riguarda. Non glielo dice però, non vuole dargli strane idee. "Ma grazie al cazzo, c'avevi altri impegni forse?" "Beh co' tutte le dirette su instagram che stanno a fà tutti capace che c'avevo altro da vedè." Edo si mette a ridere, si immagina Lauro improvvisamente schiavo di Instagram, dopo che per anni gli aveva rotto il cazzo perché gli diceva che era troppo dipendente. "Me spoileri qualcosa?" "Non te lo spoilero un bel niente, guardi come tutti gli altri." "Manco 'na foto de te in pigiama?" "Solo se me la mandi prima te." "Lo sai che non me metto mai il pigiama, Edoà." Attimo di pausa. "Aaah. Vabbè, ok. Te la mando." "Se me ne mandi più di una pure l'intera scaletta te mando." "Vabbè ho capito, allora vado a fà 'sto book fotografico." Una pausa, di nuovo. "In realtà te avevo chiamato pe ditte 'n'altra cosa, poi te mo l'hai buttata sul porno e non vojo rovinà l'atmosfera."Edo si mette a ridere di nuovo, quanto è scemo Lauretto suo. S'è scordato già del buon proposito di volerlo prendere a pizze, dannazione.   "E dimmela, dai. Sennò poi me richiami un'altra volta dopo, non te vojo più sentì oggi." "Me manchi, me sa che ancora non te l'avevo detto da quando stamo in quarantena." "Non è che ce lo dobbiamo dì," gli dice. "C'abbiamo il collegamento telepatico, lo so pure se non me lo dici." Perché gli fa sempre così fatica quando non deve fare il cretino, con lui? Ci mette qualche secondo, a dirglielo. "Me manchi pure te, Laurè."
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a---fire---inside · 4 years
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giulia-liddell · 5 years
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Una dichiarazione
Parole: 1603
No beta, we die like men
Fandom: Sanremo RPF
Avvertimenti: probabili strafalcioni gramamticali dovuti a mancanza di sonno, sdolcinatezza, discussione molto vaga sull’omofobia italiana, menzioni della performance finale di Achille Lauro 
Ship: Domille/Bossille
Note autore: Ah. Io che non so niente né su Achille Lauro né su Boss Doms che provo a scrivere una fic su di loro perché sono #Iconic e perché della gente molto carina me lo ha chiesto... Perdonatemi se ci sono errori/cavolate varie/roba che non ci azzecca. Sono un po’ fuori dalla mia comfort zone. Tutti guardano questa ship e sono tipo “rough and kinky dads” e io sono tipo “patati loro”
La stanza d’albergo è illuminata dalla luce dell’alba quando Boss si sveglia con le lenzuola attorcigliate intorno alle gambe. Si prende qualche momento per stiracchiarsi e levarsi il torpore del sonno. Non si aspettava di alzarsi così presto e ha ancora gli occhi che bruciano. Non è facile dover sopportare i ritmi del festival di Sanremo: tutte quelle prove, le serate interminabili e i convenevoli a fine di ogni puntata… Per fortuna sono arrivati alla finale, dopo questa sera potrà dormire quanto vorrà.
Appena si sveglia abbastanza Boss si rende conto che l’altro lato del letto è vuoto. Possibile che Lauro si sia svegliato ancora prima di lui? Non si alza mai così presto, anzi, di solito Boss è costretto a prenderlo a cuscinate finché non si rianima. Boss si alza per cercarlo e barcolla leggermente sulle gambe ancora intorpidite.
Lauro è seduto sul terrazzino della loro camera, con addosso solo un paio di pantaloni, curvo sul tavolino e si mordicchia un dito mentre scrive qualcosa. Boss ammira la serenità che emana seduto in silenzio alla luce dell’alba ed ammira la concentrazione con cui si dedica alla scrittura: la fronte corrugata, le dita strette intorno alla penna come se stesse impugnando un’arma e quello sguardo illuminato negli occhi. È talmente concentrato che non sente nemmeno il chitarrista avvicinarsi. Boss si piazza alle sue spalle e fa scivolare le mani sul suo petto, poi si abbassa per baciargli il collo «’Giorno…» sussurra con voce roca appoggiando le labbra al suo orecchio.
Lauro si riprende all’improvviso dal suo stato di trance creativa e si volta per baciare il suo chitarrista sulle labbra «Ciao…» sussurra con un leggero sorriso sulle labbra «Finalmente sei sveglio anche tu.» aggiunge e subito Boss si tira indietro sorpreso «”Finalmente”? Lauro, non sono neanche le sette del mattino… Abbiamo dormito cosa? Due ore?» dice confuso mentre Lauro gli accarezza una guancia e sorride «Per essere precisi, tu hai dormito due ore e quaranta minuti e io non ho dormito affatto.» risponde il cantante. Boss strabuzza gli occhi per la sorpresa «Come non hai dormito? Lauro non va bene… Hai lavorato parecchio e ci aspetta un’altra giornata di lavoro intenso e… Non puoi…» Lauro lo zittisce con un altro bacio. «Edo, non abbiamo prove fino al tardo pomeriggio, posso dormire questa mattina se tu me lo permetti… E non ti preoccupare, so che è importante risposare… È solo che… Avevo voglia di scrivere e non riuscivo ad addormentarmi, quindi sono rimasto sveglio…» risponde Lauro indicando i fogli che sono impilati sul tavolino. Boss non può fare a meno di sorridere «Davvero sei rimasto sveglio per scrivere? Questa potrebbe essere la cosa più da te che ti abbia mai visto fare…» commenta il chitarrista e Lauro abbassa lo sguardo evidentemente in imbarazzo «Mi… Mi sentivo ispirato…» si giustifica.
«Posso leggere?» chiede Boss facendo un cenno in direzione dei fogli e Lauro annuisce lentamente «È… Non è veramente un testo… Non ancora… Solo una raccolta di idee… Dovrò sistemare poi tutto quanto… Sai la confusione che ho in testa a volte…» Boss gli lascia un bacio su una tempia e gli accarezza le spalle «Sono certo che sia meraviglioso.» dice e lo pensa davvero. Si sorprende a volte di quanto Lauro possa essere insicuro della sua musica mentre la sta creando. Una volta che rilascia una nuova canzone è sempre sicuro che sia esattamente quello che voleva e che sia perfetta, ma quando la sta ancora scrivendo continua a dubitare di ogni frase e di ogni nota anche se poi non cambia molto nel prodotto finale.
Il chitarrista prende uno dei fogli ed inizia a leggere in silenzio con Lauro che appoggia la testa contro la sua spalla. «Allora? Che ne pensi?» chiede il cantante con una punta d’ansia nella voce «Edo? Ci sei?». Boss si riprende, appoggia il foglio e prende il volto di Lauro tra le mani per baciarlo «È stupendo. Sei stupendo. Dio, come diavolo faccio a meritarmi uno come te?» commenta subito il chitarrista con un ampio sorriso «Il modo in cui descrivi la nostra relazione e… E tutta l’emozione che ci hai messo… Davvero io non so come fai… Sei magico.» continua sempre più entusiasta. Lauro si lascia scappare una risatina soddisfatta e bacia ancora Boss «Grazi-» inizia a dire, ma subito il chitarrista lo interrompe «Però voglio sapere una cosa… Sei sicuro?» chiede con l’espressione più seria che mai.
«Sicuro di cosa?» Lauro corruga la fronte «Tutti i tuoi testi sono intimi... Lo dici tu stesso che non si può scrivere una canzone senza metterci una parte di sé… E questo… Questo potrebbe essere il testo più personale che tu abbia scritto fino ad ora… Quindi ti chiedo se sei sicuro di voler trasformare questo in una canzone: sarà pubblicata, la ascolteranno tutti e…» Boss non finisce la frase, ma Lauro sa perfettamente cosa intende «… e tutti sapranno di noi.» conclude. «Esatto!» esclama il chitarrista «Per me non è un problema lo sai, anzi sarei felicissimo di non dover fare tutto di nascosto, di non dover mantenere i nostri contatti in pubblico limitati alle nostre performance, ma… Voglio che ne sia felice anche tu… Non voglio che tu ti senta costretto a caricarti di questo peso… Già non godi di una buona reputazione con chiunque non abbia una mente aperta, non vorrei che tutto il backlash che ci sarà per questo ti ferisca…» spiega Boss e la sua voce sembra leggermente disperata. Lauro sa che è sincero, sa che sta dicendo tutto questo solo perché tiene a lui.
«Edo… È proprio questo il punto… Io so che ti preoccupi e sono contento che ti interessi di come potrei gestire la cosa, ma… Non posso tenerlo nascosto per sempre e onestamente mi sento un ipocrita in questo momento… Ogni volta che ci intervistano dico sempre quanto sia importante per l’espressione della propria personalità, fare tutto quello che si vuole, non farsi condizionare dalla mascolinità tossica e non lasciar vincere tutte le cazzate omofobe che circolano nella musica italiana di oggi e poi… E poi non parlo di questo, non parlo di noi… Che cazzo la nostra canzone quest’anno si chiama “Me ne frego” e io cosa sto a fare? Lascio vincere i bigotti e gli omofobi che dico di voler sconfiggere!» mentre si agita sempre di più Lauro inizia a passeggiare da un punto all’altro della stanza, agitando le braccia.
«Lauro… Non è così semplice e tu lo sai… Sì è vero che dovremmo essere tutti aperti e che fai bene a predicare questo concetto, ma tutti quelli come me e te sanno benissimo che non è così semplice nella vita reale. Anche se non vivi in un ambiente ostile puoi comunque sentirti isolato una volta che “esci allo scoperto” … E nel mondo della musica spesso è anche peggio… Nessuno ti biasima e soprattutto io non ti biasimo.» cerca di confortarlo il chitarrista, ma senza ottenere grandi effetti.
Lauro si blocca in mezzo alla stanza e guarda Boss dritto negli occhi «Edo, non nascondiamoci dietro ad un dito. Io non ho detto niente fino ad ora ed ho forzato anche te in questo, non per qualche istinto di conservazione, ma perché ho paura. Ho paura e continuo a ripetere a tutti di non averne. Questa è la definizione da manuale di ipocrisia. Ho pensato che se avessi tenuto questa parte di me e quello che c’è tra noi solo per le performance sarei stato “più giusto”. Questa è la cazzo di verità, sono un cazzo di ipocrita e non voglio più esserlo. Santo Dio, guarda la gente che si è esibita a questo festival! Mika, Tiziano, la Nannini… Tutti artisti, come noi, che sono apertamente gay! La tua domanda è se sono sicuro di voler “uscire allo scoperto”? Ecco la mia risposta: Sì, sì, lo sono, cazzo è davvero l’ora.» Lauro ha gli occhi lucidi ed il labbro gli trama leggermente. Boss lo abbraccia subito più forte che può e gli stampa decine di baci in faccia «Perfetto! Ti amo! Ti amo! Dio, quanto ti amo!» esclama mentre continua a ricoprire Lauro di baci.
La loro giornata scorre tranquillamente, tra i preparativi e le prove per la finale ed insieme perfezionano la loro grande esibizione. Deve essere perfetta, devono fare in modo che nessuno se la possa dimenticare. Nel backstage, nei loro maestosi costumi, prima di essere chiamati sul palco Lauro sorride a Boss più radioso che mai «Siamo proprio fantastici stasera. Saremo fantastici.» commenta il cantante «Fiero di essere al vostro fianco, Vostra Altezza.» scherza Boss prima di avviarsi per entrare sul palco.
È davvero l’esibizione perfetta. Non c’è un singolo momento in cui Lauro si trattenga dallo stare addosso a Edo. È così evidente che non può esserci nessuno che non se ne sia accorto. Il modo in cui gravitano l’uno intorno all’altro, in cui si appoggiano per ogni passo e si stuzzicano per tutta la performance. Ma Lauro vuole chiudere davvero in bellezza, vuole fare qualcosa che gridi “Quest’uomo è mio.” e si appoggia alla sua schiena allungando una mano per stringergli il collo. Boss riesce per miracolo a mantenere la concentrazione sulla performance. Quando si ritrovano faccia a faccia sanno tutti e due che è il momento, ma boss vuole lasciare che sia Lauro a controllare tutto, vuole che sia lui a fare quel passo, quella decisione, perché tra loro è quello che ne ha più bisogno. Lauro stringe la faccia del suo chitarrista e lo bacia nel bel mezzo del palco. È il suo modo di dichiarare non solo al mondo, ma soprattutto a lui, ad Edo, che non ha più dubbi.
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len-scrive · 4 years
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Ci tenevo ad un post a parte per questa fic che mi è rimasta nel cuore anche per le modalità con cui la presentavo ogni settimana.
Per ogni capitolo una battuta o una frase di Aldo Giovanni e Giacomo.
LA CASA ACCANTO
Cap. 1
Ma possibile che come ti muovi pesti una merda?
Cap. 2
Io… Non sono pentito di quello che ho fatto. Se tornassi indietro lo rifarei.
Cap. 3
Gente che entra, gente che esce… La radiamo al suolo questa merda di casa!
Cap. 4
Puoi leggere tutti i libri che vuoi, cosa che mi guardo bene dal fare…
Cap. 5
Ma che cosa me ne frega a me della vostra privacy! Che cosa me ne frega se fate le porcate tra di voi!
Cap. 6
Finisco la peperonata e scendo.
Cap. 7
“Una sensitiva. Una sensitivona.”
“Ha origliato.”
Cap. 8
La tua fidanzata? Quella tipa che avevi per mano in libreria? Pensavo fosse un cocker. No, perché leccava i libri, dicevo: che strano approccio verso la cultura che ha questa ragazza.
Cap. 9
Posso abbracciarla? Tenga giù le mani, per favore, e non mi tocchi. Non mi tocchi! Non mi tocchi, neanche con l’intenzione, però. Posso abbracciarla? Ho bisogno di abbracciarla. Mi lasci le mani! Non mi metta le mani addosso!
Cap. 10
Ho visto un’ombra malvagia, una sagoma nera, inquietante, paraumana.
Cap. 11
In casa sua si annida il demonio. Il demonio si annida quasi sempre nel sifone, sotto il lavandino, oppure nel water nel caso lei non ha tirato l’acqua.
Cap. 12
Posso baciarti? Posso baciarti? Come si dice da voi? Adesso io mi avvicino piano piano, se tu non vuoi farti baciare mi discosti leggermente con la manina, non c’è bisogno di darmi una scarpata, hai capito?  
Cap. 13
Rimani fermo lì in quarantena, non ti muovere. E quando fai la doccia mettiti le ciabatte. Grazie! 
Cap. 14
Ho conosciuto una ragazza bellissima… Bionda. Più bionda che bellissima. 
Cap. 15
Allora, è facile. Ora tu andare di là, o di là, è uguale, comunque andiamo di là… E cammini, finché ti reggono le gambe, dopodiché chiedere, chiedere, o al limite chiamare un taxi.
Cap. 16
Tu sei… Te lo voglio sempre dire, sei un impiccione, non sai farti gli affari tuoi.
Cap. 17
Dove sono le mutande? Le mutande! Quando si cercano non si trovano mai!
Cap. 18
A volte dorme più lo sveglio che il dormiente.
Cap. 19
“E dunque questa sarebbe la casa.”
“È casa mia…”
“No bella bella… Ci mancherebbe, tutti i gusti sono gusti.”
Cap. 20
Guarda che ti smonto e ti rimonto a immagine e somiglianza di un frullatore. E adesso che ti guardo bene… Ci guadagni.
Cap. 21
Non si sono mai visti due cretini in uno spazio così esiguo.
Cap. 22
Ma cosa parlo a fare con voi che non capite un cazzo.
Cap. 23
“Facciamo l’amore, ti risparmio i preliminari. Però dopo aver fatto l’amore, non lo so…”
“Eh non si sa, in queste cose non si sa mai.”
“Lo so, ti sto dicendo… Non lo so è un modo di dire. Ti ho detto non lo so, però lo so. Non è che non lo so.”
Epilogo
Ma io non voglio lavorare tanto per lavorare. Io voglio fare un lavoro divertente.
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pinacotheque · 5 years
Note
Ieri ho letto la tua fanfic su lauro e edo e ti devo dire che ho provato cose che manco pensavo che avrei provato e intanto pensavo "ma che cazzo sto leggendo, ma come mi ritrovo a leggere certe cose, ma come ho fatto a spingermi così oltre" e niente, ti volevo ringraziare personalmente per le emozioni 🔥🔥💯💯🔥🔥🔥💯🔥💯💯🔥
se sostituisci “leggere” con “scrivere” è esattamente il mio stesso processo mentale mentre buttavo giù quella fic. OTTO GIORNI FA NON ERO SICURA DI CHE FACCIA AVESSE ACHILLE LAURO, AND LOOK AT ME NOW 🎉
grazie a te per il messaggio ♥ (e spero sia okay rispondere pubblicamente, sry, sono un’eremita e non so com’è la netiquette di tumblr *si nasconde*)
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lilium-in-blue · 4 years
Text
Skamit S4 Ep1 a caldo, supersoggettiva, spoilerosa, per niente coerente. Verso la fine smetto di commentare perché sono troppo assorbita, Bessegato ti amo con tutto il cuore
Le ragazze sono bellissime (ma vabb questa parte l'ho già vista stamattina)
Tutti insieme, piango. Love il disagio Silvia/Luchino e Gio/Eva durante i bacini. Sana che non bacia nessuno, amore
Da astemia: relatable. Molto relatable
IL CASSETTO. non vedo l'ora delle reazioni delle fic writer.
Scherzi del cazzo, love that
OMG ELIA (è stato troppo carino e dolce e mi è salito molto come personaggio - rip il mio headcanon tho)
Comunque Sana super relatable. Io per motivi non religiosi ma comunque quel disagio palpabile lo conosco
Sana che si sistema prima di entrare awww
La scena dove si cambia l'hijab 😍 che meraviglia
L'atmosfera con il fratello e gli amici è fantastica, lui stronzo come un vero fratello maggiore e la sfida al giochino mi ha ricordato le innumerevoli giocate del genere con i miei cugini, piango
No raga io me la sono fatta la vacanza in mezzo alle capre da piccolina, è stato bellissimo. Non sanno che si perdono.
LIZZO
N O io morta
Comunque in venti minuti di episodio già due scene di boni. Ehhhh Sanina!
scopamici, povero
Rami e i suoi amici sono dei PROVOLONI
Gli sguardi ❤️
Vabbè la scena dove prega è bellissima, mi sto commuovendo
Ludo noi dobbiamo parlare di questa cosa dell'Enel. Se hai bisogno le bollette te le paghiamo.
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