Tumgik
#metanari hc
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Un Ragazzino
PROMPT : Ma un piccolo hc metanari di quando stavano alla partita? Con Marco che lo guarda giocare e poi dopo negli spogliatoi e dopo ancora che tornano a casa insieme?
Buonasera sono Milena e ho deciso di unire questa cosa a una cosa successa al raduno ovvero Marco che dopo aver subito una bella pacca sul sedere da Ermal l’ha apostrofato rassegnato come “un ragazzino”. Enjoy. ALSO E’ METANARI M E T A N A R I se non vi piace non leggete ed evitate di venirmi a scassare le palle nella inbox perché io sono buona e cara ma quando mi incazzo sono buona e cara e si per dio si vi metto il porno lo so che lo volete vi vedoh
Faceva freddo.
Marco se ne stava ad aspettare Ermal nel corridoio che portava agli spogliatoi, sfregandosi le mani l’una con l’altra, le dita rosse per il freddo e congelate che gli dolevano ad ogni movimento 
L’aveva accompagnato alla partita, subendosi durante il percorso tutti i suoi brontolii sul fatto che la gente avrebbe sicuramente iniziato a perculare la sua incapacità di giocare a calcio nel momento stesso in cui avrebbe messo piede in campo. Lui, del canto suo, aveva arricciato le labbra sempre tristi all’insù, pensando a quanti tweet si sarebbe letto in gran segreto ridendo alle spalle dell’amico.
Amico.
Ermal è sicuramente un suo amico, certo. Sarebbe stata una balla dire che non si volevano bene. Se ne volevano. Se ne vogliono. Solo che è anche un’altra cosa che inizia con la A e che contiene  la stessa parola ma inizia per S.
Amante. Scopamico. In qualsivoglia modo, il succo rimane quello. Hanno una sorta di relazione non pubblica che sotto alle coperte-ma anche in doccia, sul tavolo, sul divano, perfino per terra- si consuma anche in maniera sessuale, ecco.
Non che la cosa disturbi gli altri o Anna, se è solo per quello. Sono giunti alla conclusione, tempo addietro, che non gli importa se ogni tanto Marco finisce a rotolarsi a letto con quello che dovrebbe essere il suo collega e amico. 
E per Ermal fa lo stesso. Non gli interessa cosa Marco faccia con gli altri-o meglio, gli interessa da amico, ma non ne è geloso o preoccupato e l’altro-e d’altronde lui è l’ultimo che può parlare. Marco sa benissimo che ha una sorta di relazione con Fabrizio, ma le cose tra loro sembrano essere rimaste ancora molto aperte da quel punto di vista. 
Marco era sicuro che sarebbero finiti a letto dalla prima volta che si erano visti, ma di certo non aveva pensato che sarebbe stata una cosa regolare e continuativa e che, oltre all’amicizia, tra loro potesse nascere qualcosa come invece sembrava che stesse facendo. Solo che erano come due ragazzini scemi: preferivano cercarsi a letto e fuori dandosi però la libertà di lasciare al corpo molto più respiro che al sentimento. Tradotto, scopavano, va. Lui non era un poeta come Ermal non gli serviva di arrampicarsi molto sugli specchi. La verità era questa e basta.
Si vogliono bene, certo. Si vogliono bene e forse, Marco ammette, prova per lui un affetto un po’ più profondo di quello di un normale amico, ma le cose funzionano perfettamente anche così e nessuno se ne lamenta, tantomeno lui.
E quindi, eccolo lì. Lì ad aspettare il suo amicoamante, piazzato in un corridoio gelido e intirizzito fin nelle ossa.
Era rimasto fuori a bordocampo a guardarlo giocare, standosene dritto in piedi, rigido come un palo di ferro. Non tanto perché volesse, ma perché l’aria che gli soffiava addosso gli aveva completamente bloccato le giunture. Alla fine gli facevano persino male i nervi e i muscoli da quanto stava convulsamente tremando. 
Non che in quel momento non lo stesse facendo. Continuava a sentire tutto il suo corpo contrarsi in spasmi dovuti all’aria fredda precedente. 
Si sarebbe ammalato se avesse continuato così.
Ermal del canto suo aveva corso in giro come al suo solito, rendendosi più ridicolo che mai, cosa che gli aveva scaldato il cuore -almeno quello poteva evitare di esporlo al reparto surgelati dell’Esselunga per quel giorno dai-sopratutto per tutte le volte che si era voltato a sorridergli, facendoli cenni di saluto impercettibili a tutti tranne che a loro quando gli passava non troppo lontano. 
Proprio come un ragazzino, aveva pensato, scuotendo la testa con un sorriso.
Sicuramente aveva meno freddo di lui.
L’aveva osservato correre, saltellare, fare lo scemo.
Era una bella scena, vedere Ermal così. Sembrava ancora più giovane del solito, un adolescente scatenato che correva dietro al pallone e basta.
Marco del canto suo non aveva perso occasione per percularlo a causa dell’uniforme giallo evidenziatore, ovviamente. Era uno dei suoi compiti, quello. Era proprio scritto nel contratto della Mescal: “perculare Ermal è un diritto e un dovere morale”. Così, diceva. O almeno nella finta copia opportunamente modificata che aveva a casa diceva così.
Uniforme gialla che aveva visto in quel momento sbucare dal corridoio con una massa di ricci neri che rimbalzavano furiosamente a causa dei lunghi passi che l’altro stava facendo
Gli era venuto incontro di tutta fretta, solo per schiantarsi, prima ancora che Marco capisse cosa stava succedendo, contro di lui, premendo il viso contro al suo petto, stringendosi a lui
“Sto congelando Montanari” si era lamentato, tremando appena
Marco l’aveva stretto in automatico di rimando, guardandolo “E d-d-diob-bo Ermal” aveva balbettato, battendo i denti per il freddo “V-vai negli sp-spogliatoi” l’aveva sospinto dolcemente, sentendosi poi però tirare la giacca
Abbassando gli occhi aveva notato che l’altro gli aveva afferrato la giacca.
“Vieni anche tu però con me” gli aveva imposto “Altrimenti congeli, cretino. Guarda che ti ammazzo se ti ammali. Ti devo sempre minacciare Montanari”
Marco aveva sorriso mentre si era lasciato trascinare, scuotendo appena la testa: Ermal gli stava dicendo, a modo suo, che si stava preoccupando per lui e questo aveva ridato un po’ di colore alle sue guance ormai così smunte da avere lo stesso colore del gesso.
Una volta entrati, era rimasto sulla soglia immobile, godendosi l’improvviso calore che l’aveva avvolto. Si era lasciato poi cadere seduto su una panchina, sospirando per le ginocchia che avevano cigolato da tanto erano state irrigidite dalle basse temperature
Ermal aveva scosso la testa, anche se aveva iniziato a spogliarsi per lanciarsi di corsa sotto la doccia
Gli altri erano ancora tutti in giro, per cui Marco si era preso il permesso di lanciargli una lunga occhiata, scorrendo lo sguardo su ogni piccolo pezzo di pelle che l’altro man mano scopriva
Si era tolto prima le scarpe e i calzini, poi la maglia, poi i pantaloncini che gli aveva tirato dritto in faccia prima di scappare ridendo nelle docce, tirandogli anche le mutande che si era levato mentre lui se ne stava lì a levarsi di dosso la stoffa impregnata di sudore.
Era arrossito violentemente marco, sbuffando di finto fastidio.
“Diobo sei un cazzo di ragazzino!” gli aveva strillato, gettando le cose a terra.
Come se lui non gliele avesse mai levate, le mutande, o i vestiti zuppi dopo un concerto durante le sere estive, quando poi le lenzuola fresche erano un balsamo sulle loro pelli accaldate.
Nondimeno, si era accasciato contro al muro rosso in viso, aspettandolo
Per il tempo che ci aveva messo a fare la doccia a quella che Marco sapeva essere una temperatura che si avvicinava pericolosamente a quella che doveva avere il culo di Satana tra le fiamme dell’inferno (l’inferno è ghiacciato, Marco, non dire stronzate gne gne vaffanculo Ermal vaffanculo a te e a Dante) lui aveva pian piano riacquisto un minimo di calore corporeo e si era quindi rilassato
Era indolenzito, ma sicuramente stava meglio di prima, aveva pensato sbadigliando
“Montanari, che hai già sonno? Ti devo portare a vedere i cantieri domani?”
Aveva alzato lo sguardo, aprendo la bocca per ribattere un vaffanculo che però gli era morto in gola non appena aveva visto Ermal con l’asciugamano legato attorno alla vita e probabilmente nient’altro addosso a parte le goccioline d’acqua che gli scendevano lungo il petto e il collo
 Cazzo di ragazzino.
 Chi cazzo era che a trentasette anni si presentava così davanti agli altri a parte lui?
 Anche perché nel mentre era arrivata altra gente e lui non poteva nemmeno alzarsi e spingerlo contro quel cazzo di muro e baciarlo e-
Interrompe i suoi pensieri prima di ritrovarsi con un problema anche fin troppo evidente nei pantaloni.
Si era trattenuto dal dirglielo di nuovo, rinunciando, preferendo nascondere il viso arrossato nel bavero della giacca 
“Dai, vestiti che è tardi” aveva detto, attendendo poi che l’altro lo facesse e fosse quindi pronto per andarsene. 
Quando poi gli aveva picchiettato sulla spalla per fargli cenno che potevano andarsene, Marco si era alzato e basta, recuperando il borsone dalle mani dell’altro (che glielo aveva ceduto senza problemi dato che si vai fammi fa schiavo macco) e dirigendosi verso l’uscita
Ci avevano messo un attimo ad arrivare in macchina, ma quando finalmente ci erano saliti, Marco aveva sospirato, lasciandosi andare piano sul sedile del guidatore, allungando una mano per carezzare piano i ricci dell’altro
Ermal del canto suo aveva sorriso, girandosi verso di lui con un sospiro leggero
Sembrava stanco.
 Stanco con le occhiaie ancora più scuro del solito e il viso tirato e mogio
“Ti porto a casa?” gli aveva chiesto Marco, guardandolo scuotere  la testa “Posso venire da te?” gli aveva chiesto, la voce bassa e morbida come un panetto di burro al sole
“Ma certo” aveva risposto lui, facendogli un’altra carezza “Diobo, facciamo il pigiama party. Come i ragazzini”
Ermal aveva riso, sporgendosi per dargli un leggero bacio sulla guancia. 
“Che cosa farei senza di te Macco” aveva detto, scuotendo il capo riccioluto, lasciandolo poi mettere in moto la macchina e uscire dal parcheggio.
Marco aveva pensato che si faceva spesso la stessa domanda, ma non aveva detto nulla
Avava lasciato la musica della radio a colmare il silenzio e ci era voluta meno di mezz’ora perché, voltandosi, trovasse Ermal appoggiato al sedile, con la testa reclinata, le labbra leggermente aperte e gli occhi chiusi
Si era addormentato
Come un ragazzino dopo le sue prime partite a calcio
A volte Marco aveva l’impressione che Ermal avesse due anni in croce
Altre, che la sua età superasse decisamente l’aspettativa di vita media, e di parecchi secoli anche
Una volta arrivato a casa l’aveva delicatamente riscosso dal sonno, aiutandolo poi a trascinarsi verso la camera da letto.
Il tempo che si erano spogliati e infilati sotto le coperte, stava dormendo di nuovo, con il viso appoggiato al suo petto e un braccio a circondarlo
Marco gli aveva accarezzato piano la schiena, giocherellando poi con i ricci alla base della sua nuca, sospirando appena
Addormentarsi con il calore di Ermal addosso e il suo respiro sulla pelle era la cosa migliore della giornata
Anche se, a dirla tutta, si sentiva troppo un ragazzino pensando a quelle cose
Ma non importava, non se aveva Ermal stretto a sé
                                                 --------
Avere Ermal stretto a sé non era sempre una cosa tenera, anzi: in quel momento, con Ermal che lo preme contro al muro mentre lui se lo tira contro con i palmi posati sulla sua schiena, non c’è spazio per niente se non per i loro respiri intrecciati e alle loro bocche l’una sull’altra
Il raduno è finito da un bel po’ ormai. La gente se ne è tornata a casa e lui, dopo un po’ di sbattimento e un po’ di ore di macchina, è riuscito a raggiungere Ermal nell'albergo che hanno prenotato vicino all'aeroporto.
“Non mi va di tornare a casa” aveva detto lui, quando gli aveva chiesto perché avesse fatto quella scelta
Marco non aveva commentato: aveva ormai capito che quel posto di casa per lui aveva solo il nome e nient’altro. Preferiva quindi di gran lunga stare ovunque, tranne che lì. Per lui non faceva differenza, per cui era rimasto zitto
Non appena aveva bussato alla porta della stanza, Ermal gli aveva aperto e l’aveva trascinato dentro afferrandolo per il bavero della giacca
Non ne era rimasto stupito: quel pomeriggio aveva passato il tempo a insultarlo e a dirgliene di ogni-Marco ti devo uccidere Marco che chitarra hai Marco ha il polso cicciotto Marco ti devo sempre minacciare fisicamente-e alla fine si era anche divertito a dargli una pacca sul sedere, subito seguita da una risata.
Davanti a tutti, senza ritengo alcuno
Ciaff!
Lui si era voltato e Ermal cosi. Bravo. Complimenti. Proprio come un teenager in preda agli ormoni. Uguale. Stessa identica cosa.
“UN RAGAZZINO!” aveva detto ad alta voce, rimproverandolo bonariamente a modo suo
Si, era proprio nel mood del ragazzino scemo quella sera, tranne per la parte politica
L’aveva guardato fare il cretino da dietro le quinte, scuotendo appena il capo ogni tanto, le braccia incrociate al petto e un leggero sorriso sulle labbra, ascoltandolo mentre storpiava le melodie delle canzoni 
Aveva riso quando si era messo a storpiare New York, dicendogli che lui scriveva strofe difficili da capire e da ricordare e che non era possibile che lui scegliesse di impelagarsi a cantarle quando non aveva memoria
Stupido, stupido Ermal
L’aveva adorata quella canzone. Dopo che gliel’aveva presentata l’aveva abbracciato dicendo “E’ bellissima Marco, la dobbiamo fare”
Era in vena. Lo sapeva che lo sarebbe stato e infatti eccolo lì che lo bacia male, tirandolo e spingendolo, strattonandolo e scorrendo le mani ovunque può
Averle addosso è forse una delle cose che Marco preferisce, sopratutto nella fase in cui toccano ogni parte di lui che riescono a raggiungere, infilandosi sotto alla maglia per sfiorargli la pelle bollente dei fianchi, spogliandolo dei pantaloni e affondando poi nella carne con forza
Gli leva tutti i vestiti in pochi minuti e a lui viene quasi da sogghignare mentre gli slaccia la camicia bottone per bottone, senza fretta, lasciandolo a sbuffare, la sua testa che si posa contro al muro ora che si sono scambiati posizione
“Sei lento Marco” lo rimprovera Ermal con un sospiro, inclinando il capo indietro per lasciare che gli baci il collo e il pomo d’Adamo sporgente che poi l’altro mordicchia, strappandogli un flebile gemito. 
Gli leva anche i pantaloni, slacciandoli lentamente, lasciandolo in attesa.
A Marco piace, fare con calma. Gli piace spogliarlo lentamente, gli piace baciarlo con calma, assaporare e godersi ogni istante, ma quella sera non sembra davvero cosa
Sopratutto perché Ermal, per dispetto, gli ha infilato una mano dentro ai boxer scuri, iniziando così a toccarlo, strappandogli un gemito più che acuto
Dopotutto, ce l’ha già duro. La verità è che sarebbe un gran bugiardo a dire che Ermal non lo eccita, perché non è così. E’ bello, bello da togliere il fiato, e quando sorride ancora di più. L’ha sempre trovato bello, nonostante diverse persone non concordino sulla cosa.
Ermal è bellissimo sempre. Però è quando è nudo e con il viso arrossato e stravolto dal piacere che lo è ancora di più e la sola immagine mentale di lui con il collo inclinato indietro e un gemito sulle labbra gli fa sentire i pantaloni stretti giù normalmente, figuriamoci ora con Ermal che lo bacia e lo tocca ed è bello, bello davvero.
Lo tocca con foga, senza delicatezza, cosa che fa sospirare Marco mentre si sente le ginocchia molli già così. Lo tocca come farebbe un diciottenne con gli ormoni a palla che non può aspettare, che deve avere tutto e subito e consumare quella bramosia che altrimenti finirebbe per consumare lui
“Ragazzino” gli soffia sulle labbra, gemendo poi quando Ermal cattura il suo inferiore tra i denti, ridendo appena
“Ah essere giovani” sorride poi, lasciandolo andare per baciargli la mascella “E sentire il morso pungente degli ormoni” ridacchia, facendo scuotere appena la testa a Marco
“Diobo sei un cretino” mormora quando gli lecca piano la pelle sudata del collo, spingendolo verso il letto, smettendo così di toccarlo (con gran dispiacere di Marco)
“Perché?” chiede lui innocentemente, gli occhi scuri che lo studiano divertiti e luminosi “Sei salato”
“Sono sudato” precisa Marco, arricciando le labbra in una smorfia che anche l’altro ricambia mentre si lascia cadere sul materasso, sdraiandosi e tirando l’altro con sé.
“No” insiste Ermal, impuntandosi, testardo come un mulo come al suo solito mentre si mette addosso a lui “Sei salato. Come il mare” mormora, gemendo piano sulla sua pelle mentre si sfrega piano su di lui, facendogli sentire la propria erezione
Le mani di Marco corrono sui suoi fianchi, appoggiandovisi mentre Ermal continua a sfregarsi piano su di lui, ansimando leggermente.
Non dura molto
Non dura molto perché prima che possa rendersene conto anche le loro mutande sono volate da qualche parte della stanza e loro sono nudi, stretti l’uno all’altro e si baciano, le loro dita che percorrono ogni pezzo dell’altro che riescono a trovare mentre le labbra disegnano sentieri di baci e sospiri roventi sul viso, sul collo, sul petto
Prima che Marco possa anche solo pensare a quel che stanno facendo, si stanno toccando a vicenda, una sua mano stretta attorno all’erezione altrui e due dita di Ermal dentro di lui
Si toccano e si stringono e si baciano, senza fermarsi mai, a riempire l’aria i loro gemiti e sospiri, spezzati ogni tanto solo da parole tutte uguali che hanno la forma dei sì e dei loro nomi che sussurrano e pigolano e mugolano
Suoni che aumentano di volume man mano che vanno avanti,  iniziando a farsi più intensi quando ermal, con un gemito acuto, si è spinto dentro di lui, togliendogli per un secondo il respiro e la totale capacità di pensare e parlare
Non ha aspettato
Ha iniziato a spingersi dentro di lui con forza, velocemente, aggrappandosi alle sue gambe e affondando le ginocchia nel materasso, puntellandosi con quelle, incurante di tutto
Impone all'immediato un ritmo stretto, serrato, che Marco si chiede come possa mantenere già dopo mezzo minuto: è giù sudato, i riccioli che gli rimbalzano sul capo ad ogni movimento, il viso paonazzo per lo sforzo e il piacere
Non gli lascia tregua e mentre lui geme, incapace di ragionare, pensando solo a quanto sia bello Ermal visto così, sopra di lui, soddisfatto, perché Marco sa quanto gli piaccia scoparselo e anche a lui non dispiace per niente, sopratutto se può godersi quello spettacolo
Si aggrappa a lui, affondando le dita nella carne dei suoi fianchi e della sua schiena, andandogli incontro, alzando i fianchi e inarcando la schiena, il morbido letto in cui sono sprofondati che cigola piano e sbatte leggermente contro la parete
Il toc toc toc toc che produce e gli scricchiolii che fa sono decisamente inequivocabili, ma non cerca di fermare Ermal
Non quando è così preso bene e sta gemendo con il capo reclinato all’indietro
A volte Marco pensa che vorrebbe lasciare dei segni su quella gola, su quella pelle, ma sa che non può
Se potesse, lo farebbe
Si tirerebbe su e chiuderebbe i denti su quel lembo arrossato e sudato, succhiandolo e mordendolo fino a quando non sarebbe diventato libero
L’avrebbe fatto diventare peggio della zebra a pois della canzone o, considerato quanto era alto Ermal, di una giraffa (ogni riferimento non è puramente casuale)
Ma non può farlo, quindi si limita ad alzarsi appena per baciarlo, il suo collo, tornando poi a gemere con la testa posata sul cuscino
Una mano di Ermal corre di nuovo tra le sue gambe, iniziando a toccarlo al ritmo delle sue spinte
Stringe la mano attorno a lui e la muove, rapido, ogni tanto soffermandosi sulla punta o alla base, strappandogli ogni volta un gemito diverso in base a come muove la mano o a quale punto prende.
Lo guarda, nel mentre, e incrociando i suoi occhi Marco si chiede che cosa pensi in quel momento: è vero, le sue iridi non nascondono la sua eccitazione, ma per il resto rimane imperscrutabile 
Non che a Marco importi troppo in quel momento. 
Non con l’orgasmo che sente sempre più vicino e le sue gambe che tremano insieme alle sue mani strette su Ermal e sente il piacere attraversarlo onda dopo onda, ogni volta aumentando
Quando viene lo fa con forza, tremando e gemendo il suo nome, stringendosi a lui che, del canto suo, sente tremare a sua volta mentre si tende come la corda di un violino sul punto di spezzarsi e la cosa lo fa sorridere e lo eccita allo stesso tempo.
Vengono insieme, quella volta.
Non è nemmeno così raro che gli capiti, per la verità
Lo guarda-bocca schiusa, viso rosso e sudato, i ricci appiccicaticci alla fronte e un’espressione di estasi sul viso-venire e lo ascolta pure farlo. Con le orecchie, sentendo i suoi ansimi e gemiti, e dentro di sé 
Quando ha finito esce rapidamente da dentro di lui e gli si accascia addosso con un ultimo gemito, cosa che spinge in automatico Marco a stringerselo contro, rinchiudendolo in una sorta di gentile abbraccio
Rimangono lì, ansimanti e sudati, per qualche istante, prima che il brivido che li percorre li costringa a muoversi per infilarsi sotto le coperte
Una volta fatto questo si riaccomodano, una mano di Marco che subito va ad accarezzare l’altro, lentamente, le sue dita che scorrono sulla pelle accaldata e umida
Rimangono in silenzio nella stanza in penombra, per qualche istante, lasciando che siano solo i loro respiri a rompere la quiete
E poi Ermal alza il capo e gli sorride mentre si avvicina per baciarlo piano, sorridendo 
Marco ricambia sia il bacio che il sorriso.
Anche le labbra di Ermal sono salate ora.
Ermal che lo guarda e poi gli accarezza piano il petto, ridacchiando.
“Che dici Macco, pausetta e altro giro?” gli chiede divertito e al contempo malizioso, cosa che fa scoppiare a ridere l’altro, un suono incredulo che sbuffa direttamente dal naso
“Mi vuoi uccidere?” chiede, guardandolo poi alzare gli occhi al cielo
“Dai Montanari, non fare il melodrammatico. E poi lo sai come è, no? Io chiedo, tu dare” replica, divertito, usando la stessa frase che aveva usato precedentemente al raduno, cosa che fa scoppiare a ridere Marco
“Ermal” 
“Si?”
“Sei proprio un ragazzino, Diobo”
BHE CHE DIRE follettini e follettine siamo giunti al termine. Spero che vi sia piaciuto!  Also si, prompt ne prendiamo ancora e sì, siamo indietro, ma solo perché l’università e il lavoro e le feste e la patente e la vita ci stanno rubando un po’ troppo il fiato, scusate. Speriamo non abbandonerete la nostra nave per questo, che vi vogliamo bene
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mydemonicas · 6 years
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Discoteca!TEEN!AU
Ispirata al video del backstage di Ermal per Ermergency in cui si muove convulsamente balla. Dedico questo hc alle Maccomari, che speciali come sono mi hanno costretta spinta a scrivere questa cosetta immaginata in un misero messaggio! Spero che vi piaccia <3
AU in cui la gang di Ermal per festeggiare la maturità decide di andare in discoteca 
Cosa che Ermal critica in continuazione, la musica si gli piace, ma per rimorchiare non gli sembra il posto giusto visto che non riesce neanche a scambiare due parole senza urlare “EH?” a causa del rumore assordante 
“Ma mica devi parlare con le persone per rimorchiare” esordisce pacatamente Marco dall’alto della sua saggezza mentre guida 
E in parte Ermal si fa sfuggire un leggero sorriso perchè il suo migliore amico ha usato persone invece di ragazze
Marco era l’unico a cui aveva chiesto, in un pomeriggio in cui avrebbero dovuto solo studiare in vista degli esami, se era sbagliato provare attrazione per più di un genere, una confidenza sussurrata tra una pagina di storia e una di letteratura inglese
TORNIAMO A NOI (scusatemi ma i metanari sono la brotp del mio cuore)
“E come dovrei farlo?”
“Balla, ondeggia, fa qualcosa” 
“Ma mi hai visto? Molto meglio parlare” continua a rispondere restando fermo sulla sua idea 
Marco scrolla le spalle come a dire ma fa che cazzo ti pare, tanto sa che quando l’amico si impunta su qualcosa di certo non cambierà idea insistendo 
Arrivati in discoteca c’è un casino micidiale, roba che non sentono la loro stessa voce 
Ermal è: sconvolto 
Ok la gioventù, ma vogliamo confrontare una serata in discoteca a un concerto? Molto meglio il secondo
Inutile dire che già si pente ad aver acconsentito a questa cosa 
Poi si ricorda gli occhi da cucciolo abbandonato che gli ha fatto Vige per convincerlo e ci ripensa un attimo 
E si dice fai uno sforzo solo per questa sera, solo per loro 
Gli altri appena sono arrivati si sono letteralmente buttati in pista 
Andrea in primis, seguito a ruota da Pace, Emiliano e Marco 
Dino è fermo al banco del bar con Ermal, che ancora riluttante guarda i suoi amici rimorchiare sin da subito inaspettatamente 
In particolare Marco e Pace 
Tranne Vige, che appena adocchia qualcuna quella determinata ragazza vira sopra i ragazzi citati precedentemente (Vige tvb) 
Dino li guarda divertiti, scolandosi l’ennesima birra, mentre Ermal aveva bevuto letteralmente UNA fanta 
“Stiamo festeggiando la maturità e tu ti prendi una fanta? Ma sei serio?” 
“Non reggo l’alcool, preferisco rimanere qui ad aspettare” 
“Ma non puoi passare tutta la serata qua in pena, prenditi qualcosa e goditela” 
Come si ritrova con uno shottino tra le mani, Ermal non lo sa 
“Se lo bevi trovo un modo per andarcene via prima, rilassati un po’“ 
La proposta era decisamente interessante, motivo per cui Ermal decide di accettare
Fatto sta che neanche 5 minuti dopo si sente parecchio brillo e dopo qualche risata e spallata da parte dei suoi meravigliosi amici si ritrova letteralmente al centro della pista 
E cosa può fare un povero ragazzo accerchiato da gente che balla?
Si muove 
Inizia ad ondeggiare senza senso, cercando di seguire un minimo di ritmo senza successo 
Marco alla sola visione sghignazza mentre lo indica animatamente con Vige 
Ermal è upset perchè adesso vi dimostro che anche io posso rimorchiare 
Cerca di approcciarsi con più ragazze con scarso successo e nonostante l’ebrezza continua ad urlare “CIAOO!” nelle orecchie di qualunque persona gli si avvicini, ritrovandosi non pochi sguardi confusi 
Ci rinuncia e decide di ondeggiare spasticamente animatamente lì da solo tra la confusione, mentre osserva la gente intorno a se 
Solo ora ha notato un ragazzo -sicuramente più grande di lui- che balla li vicino
Balla per non dire che si sta strusciando contro una ragazza che è decisamente parecchio interessata all’altro 
Non riesce a vedergli il viso, ma Dio come si muove, le braccia tatuate che si flettono a ogni movimento, la camicia quasi totalmente sbottonata che scopre ritmicamente il petto dello sconosciuto, i capelli che vengono scompigliati da una mano che non sa bene dove andare 
Ermal si ritrova incantato a deglutire la saliva in eccesso osservando quella specie di visione 
Per non sembrare ancora più pazzo di quel che è, decide di prenderlo come riferimento 
Insomma, con un esempio davanti può cercare di imitare quei movimenti 
E questa non è assolutamente una scusa per fissarlo meglio 
Fatto sta che passano pochi minuti e continua a guardarlo, finchè non si rende conto di essere a sua volta fissato dallo sconosciuto che si è staccato leggermente dalla tipa con cui stava “ballando” (che lo guarda con aria interrogativa)
E si rende conto che forse può sembrare uno psicopatico visti anche quella sottospecie di movimenti che fa ed è pronto a tutte le scuse di questo mondo per giustificarsi 
Finchè non si rende conto che il suddetto tipo davanti a lui gli scoppia a ridere in faccia 
Ma proprio letteralmente, si piega dal ridere 
E quando cerca di riprendersi ha una mano sulla pancia e l’altra agli occhi chiusi cercando di trattenere le lacrime dalle risate, con tanto di collo arrossato e vene in rilievo dallo sforzo
Nella confusione, Ermal si ferma con gli occhi sgranati
La tipa è ancora più confusa 
???????? ma che sta succedendo ????????
“SCUS- SCUSA!” E Fab scoppia di nuovo a ridere 
Quando riesce a riprendersi un attimo si gira verso la ragazza con cui stava parlando, ancora rosso dalla risata, e dice qualcosa che Ermal non riesce minimamente a capire 
E se ne andrebbe, se non fosse che suddetto ragazzo subito dopo lo ha preso per il braccio trascinandolo fuori dalla folla diretto verso il bagno
Quando chiude la porta si rende conto di quanto rimbombo c’è dall’altra parte 
Ermal è ancora confusissimo 
“Scusami se t’ho trascinato qua, ma me stavo a scompiscià dalle risate! Ma come te movi? Ti giuro, non ridevo così de gusto da ‘na vita!” gli dice avvicinandosi al lavandino per aprire l’acqua e rinfrescarsi un attimo 
Ermal mica si incanta vedendo l’acqua scivolare sul collo del ragazzo, ma che pensate 
“I- io -dice schiarendosi la gola, cercando di guardare da tutt’altra parte- non sono molto un tipo da discoteca. Scusami se ti ho fissato dandoti fastidio, non volevo disturbare te e la ragazza” 
“Ma chi se lamenta, figurati! Tanto manco la conoscevo, ‘na risata ce voleva proprio invece stasera... non era manco er’ mio tipo” 
“E qual è il tuo tipo?” dice Ermal girandosi di scatto, rendendosi conto che era in realtà l’alcool a dargli quella spinta di coraggio 
Fab.exe che aveva lanciato l’amo ma non pensava di pescare effettivamente qualcosa, era un marpione e lo sapeva, ma quel ragazzo non gli dava quell’impressione 
Ma aò, si butta, ce prova no?
“Il tuo qual è?” e Ermal ridacchia, appoggiandosi al lavandino a sua volta, mentre Fabrizio si è appoggiato al muro per riprendere un po’ di fiato sorridengogli
“Non si risponde a una domanda con un’altra domanda, è scorretto” risponde Ermal, che è ancora mezzo incantato dal sorriso che si è ritrovato davanti, facendo una mezza smorfia 
“Io e la correttezza non semo proprio anime gemelle, diciamo che seguo un po’ il cuore- so’ Fabrizio, comunque” e gli porge la mano 
Ermal.exe perchè c’è davvero gente coetanea così da presentarsi con una stretta di mano? e dopo un attimo di disorientamento, gliela stringe a sua volta 
“E-Ermal. E cosa ti dice il tuo cuore adesso?” e continuano a tenersi le mani, ammorbidendo la presa senza effettivamente staccarle 
“Eh sapessi, mejo non dirlo” dice Fabrizio abbassando leggermente lo sguardo, mettendosi la mano libera tra i capelli 
E Ermal, che ha visto quella sua mossa ormai per la terza volta nel giro di 15 minuti, non ce la fa più
Insomma, probabilmente sarà la sua prima e ultima volta in discoteca, è mezzo brillo e di parlare ha parlato: tanto vale provare? 
Ristringe con più forza la mano dell’altro, tirandola verso di se per avvicinarlo 
Nel giro di mezzo secondo si ritrova schiacciato tra il lavandino e il bacino di Fabrizio che, con sguardo piacevolmente sorpreso, stacca la mano dalla sua per posargliela sul fianco 
“Ammazza oh, sei deciso per esse’ n’ pischello” ed è l’ultima cosa che dice prima di trovarsi le labbra tappate da quelle di Ermal, che dopo un attimo di esitazione in cui non sa se schiuderle o osservare la reazione dell’altro, decide di spingerlo maggiormente verso di lui prendendogli il viso tra le mani 
Fab.exe che dopo il momento di sorpresa prende letteralmente in mano il culo la situazione e solleva Ermal dalle cosce per farlo appoggiare meglio sul lavandino 
Ermal che letteralmente spalanca le gambe per far spazio a Fabrizio, che si infila tra loro facendo ancora più pressione sul bacino dell’altro mentre si sporge a baciargli il collo scoperto mentre con una mano cerca di tenerlo in equilibrio e l’altra gliela infila tra i riccioli 
Ermal -che ancora non riesce a realizzare quello che sta succedendo- si stacca leggermente per riaprire gli occhi liquidi di eccitazione, trovandosi a pochi millimetri di distanza gli occhi scuri di Fabrizio che si fermano ad osservarlo 
Tempo due secondi ed è un ammasso di lingue, denti, mani che premono e accarezzano, gemiti e movimenti senza un vero e proprio senso, spinte che cercano di prolungare e appagare quel piacere che entrambi sentivano crescere nei jeans dell’altro 
Ed era tutto bellissimo
Decisamente più bello del previsto 
Finchè non sentono la porta spalancarsi, facendo inondare quello squallido bagno dal frastuono assordante della sala accanto
Ed entrambi si staccano di colpo, ancora ansimanti e con le bocche semi-aperte, un rivolo di saliva che per mezzo secondo li unisce quando sono ancora vicini, voltandosi verso la porta 
Ermal sbianca 
“Ermal! Ti stavamo cerc-”
Marco è lì immobile, che spalanca gli occhi davanti alla scena che si ritrova a vedere 
E non se lo aspettava 
Fabrizio che alterna lo sguardo dallo sconosciuto alla porta a Ermal che nel giro di un millisecondo è diventato non rosso di più 
“Io- noi ci stavamo preocc-- beh ecco, non ce n’era il motiv- siamo di là, pensavamo di andarcene ma- fai con calma, si. Vado.” ed esce alla velocità della luce, roba che Barry Allen sei ‘na pippa in confronto 
Ermal è ancora mezzo sconvolto, improvvisamente totalmente lucido e cazzocazzocazzo
“Oh, tutt’apposto?” dice Fab mettendogli una mano sulla guancia, carezzandogli lentamente lo zigomo 
“Io- si, scusami. Forse è meglio che vada” e spinge leggermente l’altro col bacino per scendere dal lavandino
Fab che ancora preso alla sprovvista è tipo ???non sto capendo un cazzo???
“Dammi il telefono” e Fabrizio glielo da così, senza se e senza ma, mentre lo vede smanettare velocemente 
Glielo ridà 10 secondi dopo, stampandogli velocemente un bacio a stampo 
“Scrivimi” e improvvisamente si ritrova da solo nel bagno 
E Fabrizio è ancora spaesato, col telefono in mano, ancora col respiro affannato e con un’evidente erezione tra le gambe e se non fosse per la scritta “Ermal ballerino” con allegato un numero di telefono nella schermata del suo cellulare mezzo scarico, forse crederebbe di essersi immaginato quella ultima mezz’ora 
E AAAAAAAA CI SONO RIUSCITA 
PLZ ditemi che ne pensate e che non è una cazzata orribile uscita totalmente a caso, ma da oggi pomeriggio la scena in cui Fab rideva guardandolo mi ronzava nella testa e buttando giù la cosa a punti è uscito... questo, INSOMMA. 
Grazie a chiunque ha avuto il coraggio di arrivare fino in fondo! <3 se avete altre idee e prompt da sviluppare io sono apertissima come Ermal alle richieste!
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Much Ado About Nothing (Ish)
PROMPT : Non ho idea se sei d’accordo con prompt Metanari?? Se no, scusami e ignorami tranquillamente :3 Mi chiedevo se potessi scrivere una piccola cosina in cui Marco è geloso di qualcuno che ci prova spudoratamente con Ermal e mette il broncio ed Ermal che “ma Macco ma ti pare che sono interessato a quell* dai non fare il bambino geloso per favore” *boccuccia* e Macco non resiste (obv) a quella faccina tenera e non lo so, finale fluff o smut, come vuoi ???
by @la-suonatrice-jones
Ciao mi chiamo Milena e non posso fare a meno della Metanari perché mi rendono soft. Per cui senza indugi: Metanari teen au per voi!
Se volete leggere l’antefatto su come si sono messi insieme, prego:  Metanari Teen!Au - Pt. 1  MetaNari Teen!Au - Pt. 2  MetaNari Teen!Au - Pt. 3
Uscire con Ermal è sempre una grande impresa
Non perché non gli piaccia passare del tempo con lui, anzi, e spesso e volentieri è l’altro che lo trascina fuori casa con un sorriso e una pacca sulla spalla, ma da quando si sono messi insieme Marco non fa altro che farsi venire un embolo per tutte le persone che ci provano con il suo ragazzo ogni santa volta
Eh sì, chi l’avrebbe mai detto. Lui, l’insignificante Marco Montanari, era finito a mettersi con il suo migliore amico, il ragazzo probabilmente più ambito di tutto il liceo, Ermal Meta.
Incredibile ma vero, più che vero anche se ancora pure lui stentava a crederci
Il loro primo bacio ce l’aveva ancora ben stampato in testa, così come la sensazione dello svegliarsi e pensare ho un ragazzo è tutto vero non è un sogno ed è Ermal freaking Meta chiamate il 118
Ora, c’è una legge non scritta per cui non appena ti fidanzi tutti iniziano a provarci con te. Matematico proprio.
Il problema è che c’è un ulteriore legge non scritta per cui il karma e tutte le altre regole dell’universo con lui debbano funzionare esattamente al contrario 
Ciò significa che nessuno se lo fila di pezza come al solito, ma improvvisamente a Marco sembra che le persone che ci provano con Ermal siano esponenzialmente aumentate
Persone che ci provano con lui e nemmeno troppo sottilmente
Davanti ai suoi occhi, per lo più, come se lui non fosse lì
Ecco perché ormai uscire con Ermal significa vivere un’epopea in cui tutta la sua pazienza viene messa alla prova duramente, sopratutto quando si associa la parola uscita a quella di festa 
Festa a cui, a malincuore, si ritrova.
Seduto sullo sgabellino del bancone del bar con in mano un bicchiere di te freddo e il barista che gli lancia sguardi compassionevoli
Ora, quel diciottesimo era seriamente l’evento dell’anno
Non c’era quinta che non fosse stata invitata e il locale più spazioso che erano riusciti a trovare a malapena era sufficiente per il quantitativo di studenti che ci erano venuti, contando oltretutto che la metà erano infiltrati
Di altri licei, per giunta
Ma a nessuno sembrava importare
Nemmeno al festeggiato che, invece, si premurava di girare come una piccola ape operosa - metafora più che mai azzeccata visto che indossa una giacca color giallo accesso - per salutare tutti e, beh, provarci con chiunque 
Incluso il suo dannatissimo ragazzo 
Perché guarda un po’ chi ti arriva verso il bancone del bar? Ermal, naturalmente, con attorno alle spalle il braccio del dannatissimo e sorridentissimo diciottenne, re delle feste e indiscusso padrone del titolo di più casinista di tutta la scuola, detentore del record di chiamata dal preside e schivata della bocciatura e della sospensione, marpione inguaribile e quotatissimo scopamico nella lista di innumerevoli ragazze e ragazze, Francesco Gabbani
Che se lo stringe e spupazza, muovendo una mano mentre gli parla praticamente all’orecchio per sovrastare il volume della musica
Marco pensa che già così potrebbe saltargli una coronaria, figuriamoci l’embolo che sente partire quando dalla spalla il suo braccio va a cingergli il fianco
E non è nemmeno poi così sicuro, ma gli pare proprio che nello spostarsi abbia pure provveduto a dargli una bella palpatina al sedere
Che ok, il culo del suo ragazzo è magnifico, niente da obbiettare su questo, grazie tante, ma tecnicamente dovrebbe essere vagamente lui a palparlo, non quello stupido di Gabbani, con quei due peli che lui chiama baffi sulla faccia e i pantaloni attillattissimi che più che a vita bassa ormai sono direttamente a livello girochiappa 
Ermal, del canto suo, lo individua con lo sguardo e, appositamente, si dirige verso di lui, sempre però trattenuto da Francesco che, qualsiasi cosa gli stia dicendo, lo fa scoppiare a ridere
E lui è bello, quando ride, bello come il sole e dato il modo adorante e soddisfatto in cui l’altro lo guarda che non manca di essere anche marpione - ha praticamente scritto sulla fronte a caratteri cubitali un bel ora andiamo in bagno e vedi come ridi -  Marco sente l’improvviso istinto di alzarsi e immergere il bel faccino sorridente di Francesco nella ciotola del punch
Per tenercelo fino a quando non smette di muoversi, magari.
Lui non è mai stato un tipo particolarmente geloso.
Ma la verità è che è geloso, sì
Forse perché si rende conto di quanto Ermal sia tutto e lui sia... beh, niente e la paura che l’altro se ne renda un giorno conto per quanto irrazionale che sia a volte lo distrugge
Oggettivamente, Ermal potrebbe avere chi vuole eppure ha scelto lui
E non è che non ha fiducia nell’altro, anzi, non pensa che Ermal lo tradirebbe mai, ma lui lo guarda come se avesse appeso le stelle in cielo e Marco onestamente fatica a capire il perché
Nella sua ottica, lui non ha niente di speciale, mentre Ermal sì, eppure lui non manca di uscirsene con cose tipo “Marco, tu sei straordinario” che lo lasciano ad arrossire violentemente e con i neuroni intenti a fare molteplici frontali 
Comunque, vederli così vicini lo urta e ora che si sono avvicinati riesce anche a sentire sprazzi della conversazione, cosa che gli fa ribollire il sangue nelle vene come niente mai
“Dai, lascia che ti offra qualcosa da bere!” sta urlando Francesco “Un ragazzo bello come te non può restare solo per tutta la serata, che dici?” 
Ora glielo da lui il solo, dritto sulla faccia
Coglie da parte di Ermal un “Mi dispiace” e un “mio ragazzo” mentre accenna piano verso di lui, che si ritrova a guardare Francesco che lo squarda
“Beh” lo sente dire “Se cambi idea vienimi a cercare. Ce l’hai il mio numero?” 
Ermal scuote il capo, Marco è a tanto così dal chiedere l’intercessione dell’Inquisizione Spagnola
Sopratutto quando Francesco prende il cellulare dalla tasca del suo ragazzo, per poi scriverci qualcosa e infilarglielo in quella posteriore dei jeans “Ecco fatto! Tutte le persone carine devono avere il mio numero, mi dispiace ma è la legge” ride l’altro, guardando ancora Marco prima di dire qualcosa che lui non riesce a cogliere
Coglie solo la nuova risata di Ermal e il suo scuotere il capo e un vago “...ma non credo proprio...” buttato in mezzo a una frase che non capisce seguita da quello che gli sembra un “peccato!” da parte di Francesco, ma che potrebbe anche benissimo essere pizzocheri per quanto ci ha sentito
“Divertiti!” gli dice Francesco, scoccandogli un bacio a stampo sull’angolo delle labbra  prima di zampettare via, puntando alla ragazzina di terza del classico che Marco conosce di sfuggita, Annarita, Annalisa, una cosa così gli pare. Sa solo che è lei la rossa di cui parlano spesso nei corridoi con occhi sognanti
Ermal si accomoda al suo fianco, ridacchiando “Cazzo” dice, prendendogli il bicchiere di mano “Francesco è davvero appiccicoso quando ci si mette. Attacca bottone e chi lo ferma più” dice, prendendo un sorso di té.
“Marco” lo guarda poi “Tè? Davvero? Con tutto quello che puoi bere?”
“Devo guidare, Ermal”
“Hey!” l’altro richiama il barista “Un Mojito e...non lo so, qualcosa di analcolico e dolce per lui” dice, prima di voltarsi a guardarlo
E solo allora nota la faccia di Marco
“Che c’è?” chiede, prima di roteare gli occhi ali cielo “Non ho bevuto quasi niente, solo un quarto di un Long Island che Andrea non ha più voluto, sono un po’ brillo ma perfettamente in me, Marco. Lo so che ti ho promesso di non vomitare sulla tua macchina e non intendo farlo” gli dice, sporgendosi per dargli un bacino sulla guancia 
Bacino che lui accetta, passandogli il Mojito che il barista gli mette davanti e recuperando il proprio drink, sospirando appena e guardandolo solo di sfuggita
Non farà il geloso, nossignore. Non dirà niente. Si farà passare il broncio e starà zitto e-
“Macco” lo chiama ancora Ermal, dopo aver bevuto un sorso del suo cocktail, sporgendosi per guardarlo “Non sarà mica per Francesco, vero?”
Come cazzo faccia a leggergli nella mente lo sa solo lui
O forse è che ha ragione ed è davvero un libro aperto.
“Certo che no” dice, in finto tono noncurante, alzando le spalle e bevendo un sorso del drink. Dolce ma ben bilanciato. Almeno si può consolare così e mandar via l’amaro che ha in bocca
Peccato che Ermal non se la beva manco per scherzo, la bugia, al contrario del suo Mojito 
“Ma Macco aw” dice, guardandolo “Sei geloso di me? Che carino” 
Cosa a cui Marco risponde con uno sbuffo
“Io? ma quando mai” borbotta
“Io dico di sì. Non è vero, Macco? Sei geloso geloso geloso-”
Marco non lo regge. Si volta verso di lui, con il broncio, incrociando le braccia al petto “Sì, e allora? Ti stava appiccicato e ti ha pure palpato Ermal e- che cazzo hai da ridere?” brontola, guardandolo ridacchiare
“Oh Marco” ride, sporgendosi per posargli una mano sul ginocchio “Ma ti pare che sono interessato a Francesco? Dai, non fare il bambino geloso” lo riprende, divertito, chinandosi appena verso di lui “Certo, Francesco è carino-” e qui deve trattenere Marco prima che si giri, mettendogli l’altra mano sulla spalla “Ma che avrà poi di così bello o speciale da sorpassarti? Te lo dico io: niente” mormora, guardandolo negli occhi
Marco inizia a sentire le guance andare a fuoco, anche se prova a mantenere il broncio
“Dai, non essere geloso. L’ho lasciato fare per levarmelo di torno. E poi” ride “Quello voleva fare una threesome anche con te”
“Cosa?!” 
Ermal ride di fronte alla sua espressione scioccata, mordendosi il labbro
“Già” conferma “Gli ho detto che non era davvero una cosa a cui eri interessato per cui grazie ma no grazie” dice, procedendo poi a leccarsele quelle stesse labbra “Quindi, perché non la smetti di tenermi il broncio, mh? Dai su. Per favore? Guarda che sono triste se fai così” dice, sporgendo la boccuccia in fuori, rivolgendogli il suo sguardo da Bambi “E poi” aggiunge “Se la smettessi di essere così... immusonito con me, potremmo pensare ad altro... per favore?” dice, rimanendo con il labruccio fintamente sporto in fuori come un bambino “Mh?”
E la verità è che davanti a quel faccino Marco non può non cedere, arrendendosi con un sospiro e sciogliendo la presa delle proprie braccia al suo petto “Sei terribile” dice, guardando il sorriso che si dipinge sul suo viso a quel gesto, fingendo di rimanere ancora imbronciato però
“Altre cose?” aggiunge poi, inclinando appena il capo
Ed Ermal allarga il sorriso in quello che è più un ghigno bucchino che altro 
“Altre cose, sì” dice “per esempio, se tu togliessi quel broncio dalla bella boccuccia che ti ritrovi-” mormora, alzandosi lentamente per avvicinarsi a lui, finendo per infilarsi nello spazio tra le sue gambe per poterci stare e inclinandosi in avanti “potremmo adoperarla per... attività più piacevoli” sorride, leccandosi le proprie labbra e lanciando un’occhiata eloquente alle sue
“Tipo” continua, avvicinandosi ancora, sfregando appena il naso contro il suo “Baciare il bellissimo ragazzo che ti ritrovi di fronte che, guarda caso, è il tuo bellissimo ragazzo e vuole baciarti davvero tanto tanto tanto tanto ta-”
Sorride quando Marco gli mette una mano sul fianco, chiudendo la distanza che c’è tra di loro per coinvolgerlo in un bacio dolce ma sentito, che lui subito approfondisce inclinando il viso e stringendolo a sé, infilandogli una mano tra i corti capelli castani e mettendo l’altra sulla sua schiena
Si baciano così per qualche istante e dal modo in cui Ermal lo bacia Marco sa che ha voglia di fare altro, che non gli basta fermarsi lì, e quella consapevolezza manda un brivido lungo la sua schiena
Sopratutto quando, con il fiato che ormai gli manca, Ermal si stacca da lui, mormorandogli “Vieni con me” all’orecchio mentre lo prende gentilmente per il polso
Si alza, senza nemmeno la voglia di obbiettare, intrecciando le dita con le sue “Macchina?” propone, già cercando le chiavi mentre l’altro annuisce
E mentre attraversano la sala per andare verso l’uscita, Marco si accorge degli sguardi che gli vengono rivolti e anche se arrossisce, per una volta pensa che effettivamente non c’era bisogno di fare tanto rumore per nulla.
Dopotutto, non è lui che deve essere geloso degli altri. 
Semmai, pensa, mentre Ermal si volta ridendo per tirarselo contro e baciarlo di nuovo sull'ingresso, sono gli altri a dover essere gelosi di lui.
E niente, io la chiudo qui (per ora). Un po’ tante metaforiche pippe per Marco e un Ermal altrettanto bucchino che però ama tanto tanto tanto tanto tanto ta-vabbé, ci siamo capiti- il suo ragazzo.
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Yule Ball? a.k.a. l’arte del chiedere - Pt 2
Sì, lo so che il titolo della seconda parte è diverso, però ragazz* dai ci sta... Essere originali è bll
Allora, la parte 1 la trovate qui e scrivo a caratteri cubitali che è una METANARI. Così non ci sono problemi ed il mondo è bll e brv ✨🌸
Il setting e il contesto e il world di questa kosa invece non si trovano da nessuna parte, perché ancora non vedono la luce e chissà se la vedranno mai ✨✨✨ questo per dirvi che se doveste avere domande o voleste chiarimenti o anche solo soddisfare una curiosità, potete tranquillamente chiedere in un commento o direttamente nell’ask 
Detto questo, io sono Asia e sarò il vostro narratore per questa esperienza mistica nei meandri del mio cervello scemo
Manca una settimana al Ballo del Ceppo. E Marco ancora non ha invitato Ermal. 
Ergo, Ermal è nervoso, il che vuol dire che Annalisa è nervosa, il che vuol dire che Fabrizio non ha vita facile
Fabrizio che in tutte queste dinamica da regazzini non ha interesse. Lui ha interesse solo nelle mutande di Annalisa e se il migliore amico della sua ragazza (che si ostina a dire di non essere la sua ragazza) sta sempre lì, a reggere le candele e mangiarsi i gomiti perché è un ragazzino rincoglionito, Fabrizio a malapena vede le proprie di mutande, il che non va affatto bene
Certo Fabrizio non sa che nell’ottica di Ermal e Annalisa il terzo in comodo è lui ma dettagli 
E poi, sinceramente, anche all’infuori di ciò che muove le cose, a Fabrizio dispiace
e lui è Tassorosso doc, quindi se vede un problema, è ansioso di risolverlo
Quindi va da Marco
Lo trova nel solito posto, seduto sotto uno degli archi in cortile, nonostante faccia un freddo cane e il cielo prometta una bella nevicata. “Montanari?” chiede, quasi timoroso di fare una gran figura di merda 
Marco lo guarda, confuso “Sì, sono io. Tu sei Mobrici, vero? Quello che dice di essere il ragazzo di Annalisa” Fabrizio lo guarda gelido “Annalisa è la mia ragazza” “Lo sai che se non lo sa o non vuole esserlo non vale vero? Comunque, ti serve qualcosa?”
“In effetti sì” “Perfetto” fa Marco, battendo le mani “Io in genere chiedo poco ai nuovi ‘clienti’” gli dice, ridacchiando e facendo le virgolette con le dita
Fabrizio batte le palpebre un paio di volte “Come prego?” “Sì, dai, lo sai... Sconto novellino” e se il sorriso sornione sul viso di Marco sta bene, quell’occhiolino complice triggera Fabrizio
Insomma, è sorpreso. Di queste cose se ne intende, ne ha visti tanti di amici prendere questa strada a San Basilio. Fabrizio non aveva mai provato nulla, un po’ perché si conosce e sa che le sostanze eccitanti non fanno per un ipocondriaco come lui, un po’ perché non può perdere la testa, dato che per sicurezza è sempre andato in giro con la bacchetta. Non puoi essere strafatto con il corrispettivo di una testata nucleare nella manica o alla caviglia. O almeno questo è ciò che ritiene Romina. Bizio manco sa cosa sia una testata nucleare
ma qui, ad Hogwarts, è diverso. Magari qualcosa di non troppo forte. Chissà se Annalisa se la farebbe una canna con lui. Al limite, la regala a Gabba
“In realtà, non sono qui per questo” ammette, grattandosi la nuca “ma un po’ de erba non sarebbe male, o sbaglio?” ridacchia piano
E poi smette di ridere davanti all’espressione shockata di Marco
“Eh?” chiede il pykkolo ancyelo
“Eh?” gli fa eco il povero Bizio, aggiungendo “ma tu cosa vendi, scusa?”
“Informazioni. Io so tutto di tutti. E mi pagano in dolci” spiega Marco, pallido da far invidia al Frate Grasso
Fabrizio lo guarda ed è il meme della signora che fa i calcoli
e poi sputa “Sai tutto di tutti, ma non che Meta sta per Schiantarti”
“Ermal non lo farebbe mai” sbotta Marco, offeso
“Ci manca poco. Se aspetti un altro po’ ad invitarlo al ballo”
Marco batte le palpebre “Eh?”
“Hai capito bene” ed è soddisfatto Fabrizio, della serie che, alla Gabbani e sempre se sapesse cosa significa, sarebbe tutto “nailed it”
“Ma ma ma ma...” comincia a balbettare Marco, a cui Fabrizio risponde “cco cco cco cco sveglia sveglia sveglia sveglia” lo guarda meglio “Secondo te perché ha rifiutato tutti quelli che lo hanno invitato?”
“Perché aspetta l’invito di Pace” “Rifiutato tre giorni fa” “Di Dino” “Rifiutato settimana scorsa” “La Michelini?” “Lei e Mirtilla Malcontenta si fanno compagnia da quasi due settimane ormai”
Marco.exe has stopped working. Fabrizio non conosce una parola in inglese, quindi non sa cosa gli sia preso
“Regazzi’, tranquillo” gli dà un buffetto sulla guancia “Ti aiuta Fabrizio, er mejo der Colosseo”
“Annamo bene, annamo popo bene” mormora Marco, pensando che peggio non potrebbe andare 
Potrebbe piovere, ma in realtà nevica
Classica nevicata hogwartsiana (?) e ovviamente tutti si riuniscono fuori a giocare a palle di neve. Gli italiani devono farsi riconoscere e quindi organizzano un mega torneo. Inglesi, francesi e bulgari si perdono le migliori bestemmie del mondo e siamo tutti dispiaciuti per loro
Ermal e Annalisa stanno allungati a terra, a fare gli angeli nella neve, le teste vicine, ma i piedi in due direzioni diverse.
“Se Marco non mi invita nemmeno oggi, lo mando a cagare” esordisce Ermal, dopo diversi minuti di silenzio, in cui non avevano fatto altro che osservare i fiocchi di neve che scendevano lenti su di loro
Annalisa cerca di prenderne uno con la lingua ed Ermal la imita, in attesa di una risposta che non tarda ad arrivare “Chiediglielo tu”
Ermal sbuffa “La fai facile, a te è praticamente caduto in braccio e nemmeno mi hai ringraziato” “Ne avrei fatto volentieri a meno” sbotta Annalisa “è un figo, ma è tanto appiccicoso” “Non sembri dispiaciuta quando lo trascini da Madama Piedediburro, nonostante lui preferisca la Testa di Porco” “Vedi? Incompatibili” “Però lui almeno te l’ha chiesto” “Dopo averlo chiesto a te. E poi non era lui quello con cui volevo andare. Al contrario di te, ho avuto le palle di chiederglielo e lui ha rifiutato, fine” 
Ermal salta su, sconvolto ed indignato “Chi è sto stronzo?” Annalisa arrossisce “Un coglione, lascia perdere” lo liquida, perché Ermal è davvero un coglione “Non cambiare discorso. Perché non glielo chiedi tu? Metti da parte l’orgoglio e...” “Mettere da parte l’orgoglio? Se non mi rispetto da solo chi dovrebbe farlo?”
“Ermal!” è la voce di Marco quella che lo chiama, il che lo fa saltare in piedi e anche inciampare mentre si avvicina a lui
“Che fa con Fabrizio?” chiede ad Annalisa, che lo sta seguendo silenziosamente e gli risponde con una scrollata di spalle
“Ehi!” saluta i due, saltellando su e giù un po’ per il nervosismo, un po’ per il freddo, un po’ per la famigliare sensazione di vuoto allo stomaco che prova quando c’è Marco nei paraggi “Facciamo una cosa a quattro?” sputa fuori, riferendosi ad una partita a palle di neve
“OH! Ora parliamo seriamente” risponde Fabrizio, entusiasta, riferendosi ad una ‘partita’ in cui c’entrano tutt’altro tipo di palle 
“Sei disgustoso” commenta Annalisa, mentre Marco balbetta “No, no, io... volevo chiederti una cosa”
“Ok” dice Ermal nel panico, mentre Fabrizio si avvicina ad Annalisa, facendole l’occhiolino come a dire ‘guarda che bravo mentore che sono’
Marco volta le spalle ad Ermal, così che non possa vedere la sua faccia concentrata, mentre si morde la lingua e fa volteggiare la bacchetta
“Marco?” chiama Ermal, confuso per poi sussurrare un sorpreso “Oh”
Davanti a lui, i fiocchi di neve si sono raggruppati insieme fino a formare delle parole. Delle parole con tanto di punto di domanda.
“Yule ball?”
“Gliel’ho insegnato io” si vanta Fabrizio, orgoglioso, mentre Marco si volta a guardare Ermal speranzoso 
“Nemmeno sai che Yule Ball è Ballo del Ceppo in inglese” replica Annalisa, mentre si asciuga una lacrima di commozione e osserva Ermal che si avvicina piano a Marco
“Macco” balbetta, guardandolo incredibilmente sorpreso, senza sapere cosa fare o dire 
“Allora?” chiede l’altro, mordendosi le labbra e abbassando lo sguardo imbarazzato. Un secondo dopo sente le mani di Ermal sul petto e, con entusiasmo sfrenato, alza gli occhi sull’amico, per poi ritrovarsi a terra tra la neve
“Ermal, oh!” grida, schermandosi dalle palle di neve che continuano ad arrivargli addosso a ripetizione
“SEI. UN. IDIOTA. MARCO. MONTANARI.” grida il diretto interessato, accompagnando ogni parola con un veemente svolazzo della bacchetta, a cui seguono delle palle di neve addosso al povero Marco
“Fabrizio” chiama Annalisa, aggrappandosi al braccio del ragazzo, mentre Ermal abbandona la bacchetta e raccoglie a mani nude una mangiata di neve, lanciandola addosso a Marco “Fa qualcosa”
Fabrizio osserva la mano di Annalisa sul braccio con tant’occhi “è palesemente un sì” si spiega “Il mio lavoro qui è finito” completa, con un ghigno soddisfatto, mettendole quello stesso braccio attorno alle spalle “Ma...” “E va bene” concede, tirando fuori la bacchetta 
“Flipendo” sussurra, ridacchiando alla vista di Ermal che inciampa nel vuoto, per poi cadere addosso a Marco “Dovrei aprire una posta del cuore” sospira soddisfatto, portando via Annalisa
“Allora?” balbetta ancora Marco, rosso per l’imbarazzo, per il freddo e perché ha Ermal addosso, con il viso ad un centimetro dal suo
Lo stesso Ermal che è il suo migliore amico da più di un anno e per cui ha una cotta da altrettanto e che si sta chinando su di lui e lo sta baciando 
Ermal che nemmeno sa dove ha trovato il coraggio, ma che sorride quando sente la lingua di Marco sulle sue labbra, che schiude approfondendo il bacio
Insomma, stanno limonando davanti a tutta la scuola ed Ermal nemmeno ha dato una risposta
Si tirano indietro per prendere fiato e scoppiano a ridere quando dicono all’unisono “Immagino sia un sì” “Comunque è sì, eh”
“Vestiti di blu” gli chiede Marco, dopo un secondo o un’eternità passati a baciarsi “Mi piaci in blu”
“Ah?” “Ah ah” e ridono ancora, tutti felicetti 
And that’s it, folks! Questa parte è un po’ più breve, ma spero che non vi dispiaccia! Come chiedeva il prompt, vorrei fare anche la parte riguardante il ballo vero e proprio, ma ho deciso di dividerle per poter trashare ancora di più 😂
se la volete, battete un colpo ed arriverà il prima possibile 😘
Sayonara in questa notte amara mi perderooo nei borderooo scrivero il tuo nome in blu poi scappo in tooooour poi scappo in toooour
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Solo perché ci mettete Ermal e Fabrizio in mezzo non significa che dobbiate taggare la roba metamoro se la main ship otp quello che ve pare è metanari. Per favore, non mi pare una cosa così assurda
Ciao anon!Guarda e a me non pare così assurdo nemmeno leggere prima di ”giudicare”Mi era già stata fatta una domanda del genere e se ti vuoi leggere la risposta in inglese te la linko nei commenti di questo post.
Per risponderti cortesemente comunque ci sono tre cose taggate Metanari e Metamoro nel nostro blog e te le vado a elencare:
-La mia Metanari teen au che ha contenuti anche Metamoro dato che Ermal e Fabrizio in quella au sono stati a letto insieme ed è anche graficamente descritto accuratamente se mai volessi leggertela
-La mia ff teen au (o meglio i link alla stessa e basta) che è una Metamoro e una Metanari, con Ermal e Fabrizio che si innamorano e Marco che ha una cotta non ricambiata per Ermal e sta lì in un angolo a soffrire e quindi è una Metamoro a tutti gli effetti
-La au Yule Ball di Asia che nei tag ha “metamoro brotp” e non Metamoro dato che è a tutti gli effetti una Metanari con Ermal e Fabrizio che sono solo amici
In più c’è una bella lista nel blog con tutti gli Hc che sono Metamoro e quelli che sono Metanari ben distinti
Per cui anon che ti devo dire? Non voglio essere scortese ma più di così io non posso fare.C’è una bellissima cosa che si chiama “filtra i tuoi tag” su Tumblr se proprio ti da fastidio vedere i post Metanari puoi sempre oscurarli.
E onestamente, parlando in generale e non più solo con te personalmente anon, mi sono anche un po’ rotta il cazzo di questa cosa perché la Metanari non è il male del mondo, non porta via niente alla Metamoro e ad alcune persone piace, me inclusa.Anzi, a me piace pure la MetaMoroNari quindi è ovvio che mischiandoli si trovi il tag di ambedue le ship so… non so che dire più di questo, gua.A me piace anche la MetaxGabbani o la Metarone insomma ho i miei gusti ma questo non mi ha mai impedito di godermi la MetaMoro…
Quindi mi ripeto, io più di così che posso fa? Sono gusti, se a te non piace la Metanari è una cosa legittima ma nessuno ti obbliga a leggerla, tantomeno io e più che taggare le cose con cognizione di causa io non posso inventarmi nulla.
P.s. Milena ha parlato qui se Asia avrà da dire la sua lo farà dopo
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Note
I'll ask here so maybe more people will read: can you PLEASE avoid tagging other ship in metamoro tag? Like I get that we all ship what we like but it's kinda awful browsing the tag and find, i don't know, metanari stuff. Tags exists for a reason, that's all, and I like to maintain the peace at least in Tumblr
My dear anon I understand why you are asking this I do understand why you are annoyed and I promise you that speaking about my headcanon there’s a specific reason why I tagged Metamoro in my Metanari stuff. I can’t talk for other people, but I’ll try to explain at least myself (and my chat is always open if you want to talk about it)My English is a bit rusty so I’m sorry if this is going to be a bit confusing.Anyway:
Honestly, I sometimes tag Metamoro in my Metanari hc (or viceversa) for a reason : I do like angst and I do like mixing ship, so I have fun in putting them all together and see what happens if the poor Marco believes that Ermal is in love with Fabrizio or stuff like that. When it’s about Au, especially teen!au, I see them almost as an inseparable entity: ermal is what connects Fabrizio and Marco, but due to the fact that Marco is his best friend, it’s easy for me to think that he’s always pretty much around. Not that they have to be together as in a romantic relationship, but they are best friends.They are there to support each other and even if we left aside the fact that Marco (in my headcanon) has a huuuuge crush for Ermal, he will always be there for him, so in this context we can also consider Metanari not only as a ship but also as a brotp. My entire fanfiction for example revolves around the fact that Marco has a crush for Ermal but keeps hiding his feelings to be the friends Ermal deserves to have, while Ermal is slowly falling in love with Bizio.
In this specific case (if you are referring to my Metanari stuff and i think you might since I’ve posted just that headcanon about them) I’ve tagged Metamoro because I’m planning to add Fabrizio, and for once in a reverse situation: Ermal being so in love with Marco and Fabrizio being the friend who gives him really shitty advice but he’s supportive with Ermal because he has such a soft spot for that boy. part 3 is going to be a flashback situation in which we’ll see what ermal did before their date which surprisingly is: texting Fabrizio. I’ve tagged it before because I knew what I was going to do: I wanted Metamoro to be in there, but just in a friendship form.
So this are my reasons for that particular choice. In other cases, I’m sorry if I did that: I wasn’t trying to fight or something like that Maybe I was distracted (maybe because I’m used to tag them both) but I didn’t do that for specifically making someone uncomfortable
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