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#persone nuove mi fanno conoscere cose nuove
fraanzina · 1 year
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Non volevamo intrometterci
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unsognoallavolta · 7 months
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Persona in cerca di amic* ☀️✨️
Ehi ciao!
Sono Benny (o Ben), she/they, ho 23 anni. Mi sono appena laureata all'Accademia di Belle Arti e tra poco inizierò un master riguardo i videogame e il mondo 3d.
Sono un'ottimista, amante della vita e delle esperienze, di qualsiasi tipo, dal viaggio in macchina improvvisato alla serata tranquilla a guardare film e chiacchierare. Tra l'ascoltare e il parlare preferisco decisamente il primo: adoro poter conoscere le persone attraverso i racconti delle loro esperienze di vita.
La mia chiacchierata ideale è stesi sul letto, sul pavimento o su un prato, a guardare il soffitto o il cielo e chiedersi il perché delle cose, parlare di sogni, delle esperienze passate e di quelle che ci piacerebbe vivere. Senza vergogna o giudizio. Uno spazio sicuro di condivisione.
Sto cercando persone con cui chiacchierare della vita, commentare serie tv insieme, viaggiare e sognare, scoprire nuovi interessi e passioni, riscoprire ogni giorno quanto, nonostante tutto, siamo fortunati ad essere vivi.
Mi ritrovo spesso (quasi sempre) sola. Mi sono accorta che le persone buone molto spesso vengono usate e poi dimenticate. Attraverso questo blog mi piacerebbe trovare qualcuno che almeno una volta si sia sentit* così. Nessuno è destinato a rimanere solo, combattiamo insieme la solitudine 🌻
Qui vi lascio un elenco delle cose a cui sono interessata, spero potremo avere qualche interesse in comune 😊:
Serie Tv: Heartstopper, Good Omens, Loki, One Piece, Arcane, The Dragon Prince, The Owl House, Jujutzu Kaisen, Attak on Titan (e molte altre. Accetto volentieri consigli su nuove serie da vedere).
Film: mi piacciono tutti i generi tranne l'Horror (mi fanno troppa paura 😂). Sono un'appassionata dei film d'animazione.
Libri: non leggo molto ma sono super disposta a leggere qualche libro insieme. Alcune mie letture correnti sono: La casa sul mare celeste, La canzone di Achille e Finché il caffè è caldo.
Videogiochi: Genshin Impact e Honkai Star Rail (ma spero di ampliare la mia lista al più presto).
Hobby: giardinaggio (amo le piante 🌱), disegno, fotografia, mondo 3d e animazione digitale, passeggiare immersa nella natura, viaggi.
Altri hobby a cui spero di avvicinarmi a breve: imparare a cucire e a usare l'uncinetto, dipingere sia su carta che su tessuti, imparare a scolpire con l'argilla e realizzare vasi e tazzine. Sono aperta ad imparare qualsiasi tipologia di arte 🎨
Se siete arrivat* fin qui vi ringrazio e se siete interessat* potete anche solo lasciarmi un 🩷, vi scrivo io 🥰
(Il mio main è @thinkingaboutminds, potete trovarmi anche lì)
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susieporta · 2 years
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QUANDO UNA FERITA TI CAMBIA LA VITA
Un'amica mi ha parlato di una cosa che le è successa l'altra sera.
Dopo essersi isolata per tanto tempo, decide di andare a una festa.
Si sente bene e inizia a conoscere nuove persone.
Poi rimane affascinata da un uomo. Si scambiano degli sguardi e tutto sembra essere leggero.
Finché, nel corso della serata, quell'uomo le chiede di spostare più in là un oggetto.
Ecco che per lei arriva il buio.
Eh sì, perché, essendoci la musica alta, lei capisce tutt'altro.
Lei capisce di doversi spostare lei, non l'oggetto.
La sua mente inizia a creare scenari negativi.
Proprio perché ha sempre creduto di essere in più, che la sua esistenza fosse di troppo, che non dovesse farsi troppo sentire o non dovesse disturbare eccessivamente, questa sembrava un'altra conferma.
Quelle parole non le permisero più di godersi la serata. Si allontana da tutti e inizia a guardare i vari invitati con sospetto.
Finché non decise di andarsene. Era meglio stare sola. "La mia presenza non è gradita qui".
La realtà dei fatti, però, è ben altra.
Sì, perché poco dopo viene a sapere che quell'uomo era davvero interessato a lei e stava cercando un modo per conoscerla.
Ci rinunciò proprio quando la vide allontanarsi così velocemente da lui dopo che aveva tentato di parlarle.
Sicuro che lei non volesse avere a che fare con lui.
Non solo, la mia amica scopre anche che molti suoi vecchi amici avevano smesso di invitarla proprio perché la vedevano sempre così distaccata da loro.
Pensavano fosse lei a non voler stare in loro compagnia.
Questo è il potere del nostro materiale inconscio irrisolto.
Vecchie ferite emotive, non guarite, che ci fanno fraintendere e percepire il mondo e gli altri secondo la loro influenza.
Ci fanno credere cose che non ci sono.
Quelli non siamo noi.
Ecco perché è così importante ripulirsi dentro e guarire.
Per non perdersi attimi di vita preziosa.
Roberto Potocniack
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perlenerenelvuoto · 1 year
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Un nuovo lunedì, cominciare da capo. In piedi. Fai il caffè, fuma quella sigaretta profondamente, come per darti la spinta per iniziare la giornata. Paradossale. Mi sento pesante, come quando fumo troppo la sera prima e la mattina mi sveglio con la gola che chiede un po’ di pietà. Mi sento persa dentro me stessa, senza sapere verso dove sto camminando o di cosa ho bisogno. Vorrei tutto quello che mi fa sentire viva, che mi fa vibrare l’anima, che mi fa sentire libera. Vorrei sentirmi libera. Se mi guardo indietro, non penso di esserlo sempre stata. Delle volte ci riempiamo la vita di cose, idee, per costruire una presunta quotidianità, impalcature di bisogni fittizi, di amicizie e emozioni artificiali, ma sono tutte cose che non mi appartengono. Vorrei davvero poter parlare di tutto, senza freni e filtri, di ogni cosa che si desidera. Vorrei conoscere nuove storie, nuovi mondi, sorridere ed emozionarmi, divertirmi e accogliere il dolore altrui. Voglio l’autenticità delle persone, invece di questo rumoroso niente che mi circonda. Sono stufa di star lì davanti ad un aperitivo, a parlare di cose di cui non mi frega niente, ad ascoltare le storie di qualcuno, che poi nel narrarle le modifica, per poter continuare ad alimentare l’apparenza, per poter aderire a ciò che socialmente è accettato. Giustificarsi per le proprie azioni. Se solo ci guardassimo tutti dentro, un po’ più spesso, scopriremmo che siamo tutti marci e con delle ferite evidenti che cerchiamo solo di mettere sotto il tappetto come la polvere e fingere che non esistano, o ancora tentiamo di conviverci al meglio come quando si vive con dei coinquilini con cui ogni tanto si discute e si fanno i conti. Sono stufa di tutta questa finzione, di tutto questo volersi mostrare in un certo modo solo per potersi conformare alla società. Piuttosto raccontami dei giorni in cui ti senti poco tollerante verso l’umanità o di quella volta che hai provato un’emozione fortissima per qualcosa di bello o di doloroso, oppure di quanto è alienante vivere nel tempo storico in cui viviamo, raccontami di quando ascolti quella canzone che ti piace tanto e ti carica moltissimo e ti fa stare bene, male, ti fa emozionare. Ti crederei di più, sentirei di avere difronte una persona reale non una costruzione di scuse, giustificazioni e sovrastrutture fittizie. Voglio solo un po’ di sincerità e autenticità. Chiedo troppo? Non mi importa essere letta qui, voglio solo scrivere, che poi è quello che fa stare bene me. 
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seraphjcs · 6 months
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ehi.
vorrei scriverti ma so che non posso. so che non è una cosa giusta, che tutti mi direbbero che sto facendo una cazzata, che non mi farebbe bene per niente.
quindi sono qui.
dopo un anno che ormai tutto è andato a fanculo, ti chiederai com'è possibile che ancora non smetta di pensarci? perché non ci passo sopra e basta? me lo chiedo anche io tutti i giorni, tutte le notti in cui ti sogno, tutte le volte in cui ti nominano e mi viene quel groppo in gola tremendo.
non so più cosa provo esattamente. ti odio, ti voglio ancora bene, voglio picchiarti, ma voglio saperti al sicuro, spero tu sia felice, non voglio saperlo però, ho voglia di parlarti, spero di non vederti mai più.
se potessi farlo ti chiederei solo una cosa. perché? perché non mi hai più risposto? so che hai detto ad altri "non ne vale più la pena" ma questa come risposta non basta. perché non l'hai detto a me? perché non ne vale più la pena? perché hai deciso proprio di lasciarmi appesa per sempre?
forse ho fatto cose tremende che manco ho mai realizzato e quindi anche tu, odiandomi, hai voluto mandarmi a quel paese.
ma perché non farlo realmente? perché non rispondermi con un vaffanculo potente e lasciare che la cosa si chiudesse così? voglio capire perché non mi hai ritenuta degna di una risposta. dopo tutta la nostra amicizia, che sembrava una di quelle che non finiscono mai. avremmo potuto parlarne, lavorarci su, prenderci del tempo e riavvicinarci. invece mi hai lasciato appesa a questo filo trasparente, invisibile, che vedo solo io e nessuno intorno a me, che mi fa sembrare una pazza appesa al vuoto. ma quel filo c'è e lo sai bene, perché l'hai lasciato proprio tu nel momento in cui hai deciso di non scrivermi più.
mi chiedo tante cose. mi chiedo come stai ora. mi chiedo se mi pensi mai. mi chiedo cosa provi nei miei confronti, se ti manco oppure sei più felice senza di me. mi chiedo se ormai mi hai dimenticata per sempre, o se ti senti mai in colpa per non avermi mai dato risposta. ma non penso, o mi avresti riscritto anche mesi dopo. o forse no.
mi chiedo quale sarebbe la cosa giusta da fare.
perché io ci ho provato.
ad andare avanti.
a far finta di nulla.
a conoscere nuove persone.
a passarci sopra.
non ci riesco. e mi sento stupida. le persone intorno a me mi fanno sentire stupida. "ormai è passato un sacco di tempo, perché non la smetti con sta storia?".
ma davvero, io mi chiedo, come potrei? condividevamo tutto. eravamo due corpi e una sola persona. ed è stato così per anni. e poi mi hai appesa. è questo che crea tutta la rabbia dentro di me. non aver ricevuto un punto. doverlo mettere io, da sola, quando neanche avrei voluto.
non ho mai dubitato della nostra amicizia fino a quel momento. non voglio cancellare le cose belle che hai fatto per me, ma ammetto di averne dubitato. quando ho visto che non ero abbastanza importante per il tuo tempo o per una tua risposta. mi sono chiesta se ti fossi stancata di me e da quanto tempo ormai non vedevi l'ora di liberarti. mi sono chiesta se ti fossi semplicemente accontentata di me nell'attesa di conoscere qualcuno di più interessante. mi sono chiesta se eri felice finalmente di buttarmi fuori dalla tua vita. e non so più ormai distinguere la linea tra quello che è nella mia testa e quello che eri realmente. perché ormai non so cosa sei, o chi sei, dato che non ti riconosco più. e forse neanche tu riconosci più me.
quello che eravamo non lo saremo mai più. è perso per sempre, buttato via e distrutto. ingiustamente, a mio parere.
si spesso mi sento patetica. continuo a dare tutte le mie energie verso cose che non la meritano, verso persone a cui non interesso. e mi sento in colpa, perché ho paura di trascurare chi mi sta intorno perdendomi a pensare a chi mi ha abbandonata. rischiando di perdere pure loro.
cerca di capirmi, non è facile vivere nella mia testa. do tutta me stessa alle cose sbagliate, me ne rendo conto troppo tardi, ci sto male e non riesco a dimenticarle, ad estirpare tutte le radici di quei semi velenosi, che continuano a farmi male. mi odio per questo. mi chiudo in me stessa per questo. ma non odio quanto amore do, anche se mi faccio male. ne sono felice, perché significa che sono pura. non mi mantengo, nonostante abbia paura di essere ferita, non mi do limiti.
alcuni penseranno io sia stupida. forse lo sono. o forse sono loro ad essere stupidi, a passare la vita limitandosi. magari nessuno ha torto invece, perché tanto si finisce per farsi del male in entrambi i modi.
un po' ironico, ma forse questo dubbio non avrà mai risposta. un po' come me, perché non ho il coraggio di scriverti ancora, perché non hai interesse a scrivermi ancora.
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tempi-dispari · 7 months
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IMO: basta inutili salti nel passato
Tra tutti i generi musicali il rock e, meglio ancora, il metal, è forse quello più autoreferenziale. Ma che cosa vuol dire? Significa che rimanda sempre agli stessi esempi, agli stessi artisti, come la si gira gira. Loro sono quelli bravi e insuperabili. Quelli sono i migliori. Dopo di loro, il nulla. Ma qual è l’impatto di questo pensiero sugli artisti contemporanei? Su alcuni ha un effetto immobilizzante. Su altri no. Chi si immobilizza ha la tendenza a reiterare stili e modelli all’infinito.
Tanto meglio dei classici non si può fare. Tanto vale emularli. Si e no. Si perché è vero. Meglio dei classici è difficile fare. Certo si può cercare di proporre musica differente però, pur nei limiti delle possibilità. Che senso ha strutturare una band per suonare come il mio gruppo preferito? Molto meglio e più onesto creare una band tributo.
Sarò identico all’originale. Un altro aspetto che non si tiene presente quando ci si vuole rifare ad un preciso genere, per non dire ad una precisa e ad un disco tra tutti, è l’evoluzione stessa del gruppo preso a riferimento. Che i cambiamenti possano non essere di nostro gradimento ci sta. Tuttavia non si può fare finta di nulla. La band che abbiamo scelto ad esempio col tempo ha ridefinito gli schemi del proprio stile, se non di tutto il genere proposto.
Chi è riuscito ad ‘arrivare in alto’ sa molto bene che proporre le fotocopie dei dischi con cui è stata effettuata la scalata al successo sarebbe controproducente. E infatti, cambia. Nello stesso pop, nessuno suona come ad inizio carriera. Perché i gusti sono mutati, le persone sono cambiate, gli stessi artisti non sono più gli stessi. Per i Van Halen non avrebbe avuto senso scrivere un disco identico a 1984.
lo sapevano, hanno cambiato. E nei dischi successivi hanno mutato ancora direzione. Se lo fanno i grandi, perché non dovrei farlo io, artista indipendente? Lo stile c’è e rimane. Ma si evolve. Deve evolvere. Quindi si torna alla domanda originale: perché una band nel 2023 dovrebbe proporre musica che sembra arrivare direttamente da un’altra epoca? Per catturare l’attenzione di un pubblico nostalgico?
Ma non è quel pubblico che muove l’economia musicale. Non sono loro i referenti ultimi. E non è una questione di marketing. È proprio un fatto pragmatico. Le stesse band storiche dell’underground non suonano più la stessa musica di quando sono nate. Perché una band neonata dovrebbe suonare come una di 40nni fa?
Qualche giorno fa è arrivato un comunicato stampa che sponsorizzava una band la cui proposta è un power metal che sembra arrivare direttamente dalla fine degli anni ’90 inizio 2000. La domanda si ripete: perché? Se voglio quei suoni vado ad ascoltarmi chi a quei suoni ha dato i natali. Non seguo dei cloni. Seguo chi mi dice qualcosa di diverso. Forse è questo uno dei maggiori difetti dell’underground.
Prima ancora della carenza di pubblico o la crisi della musica. Il voler ripetere se stessi fino ad annullarsi. Qui si inserisce di nuovo la domanda: perché? Per paura di ammettere che il tempo passa a prescindere da noi? Che la società cambia? Per cercare di mantenere il controllo su una qualcosa di cui controllo non abbiamo? Pare la medesima difficoltà che c’è a capire le nuove generazioni.
La frase: ‘ai miei tempi era meglio’, non aiuta. Si dovrebbe dire semplicemente che era diverso. Dovremmo avere quell’apertura mentale e quella consapevolezza che ci spinge a capire, non a chiuderci. Invece facciamo vincere la aura. Crediamo che ripetere le stesse cose ad libitum possa fermare il tempo pur sapendo che così non è. Ovviamente non si sta parlando di gusti personali.
Tuttavia è pur vero che se amo un determinato genere ascolterò le band che me lo hanno fatto conoscere. Il resto è solo ripetizione. Sono solo copie. Il dubbio viene nel momento in cui me le faccio andare bene. Tutto cambia, tutto evolve, che lo si voglia o no. Anche noi. Pure i nostri gusti, la nostra sensibilità. Ascoltare un vecchio disco è più un discorso emotivo prima che musicale.
Il disco x mi dà sempre emozione. Una copia non avrà lo stesso effetto. E allora perché ce la facciamo andare bene? Se amo i Led Zeppelin ascolto anche ciò che da loro è scaturito. La monotematicità è sinonimo di chiusura. Il che va in contraddizione con la definizione stessa di underground. Ergo, tornando alla nostra domanda, ha ancora meno senso che qualcuno voglia reiterare stilemi già sentiti, modelli già sfruttati, brani già sentiti.
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Inizio del 2023. Oggi è già il primo, ma io, non essendomi ancora addormentato alle 7 e 36 sono ancora nel 2022. Il tempo vola ma davvero tanto velocemente, e questo perché ho una vita frenetica dove devo strizzare ogni singolo secondo per renderlo utile. Mi spinge la società ad essere così, ma realmente è la cosa giusta? Realmente devo vivere una vita piena? Non sarebbe spesso meglio una vita noiosa, dove non si ha idea di cosa fare, né si faccia realmemte qualcosa? La mia noia ha la capacità di rallentare il tempo. Magari così mi riuscirei a godere di più questi pochi anni di vita che mi sono concessi. In un anno sono successe molte cose, e mi aspetto che ne succederanno di altrettante in questo venturo,ma realmente voglio cbe accadano? Fondamentalmente sono cose più o meno monotone, non sono cose impossibile o quasi surreali, per cui, bho, vorrei che mi stimolassero di più di quel che fanno. Spero vivamente che nel 2023 riesca a finire il secondo anno di scienze motorie, il primo di ingegneria, riesca a rimanere a lavorare in palestra, che soprattutto riesca a trovare la ragazza con cui potrò stare realmente bene per anni, essere felice e spensierato, riuscire nei miei piccoli progetti ed obiettivi. Per esempio voglio aprire ed affrontare meglio le due pagine Instagram, sul dizionario e la geografia. A proposito di questa impararmi tutti gli stati del mondo con annesse capitali e bandiere. Imparare lo spagnolo e il giapponese discretamente, nel mentre che miglioro il mio inglese e l'italiano. Leggermi diversi libri, circa 25 almeno. Vorrei fare 2 viaggi all'estero, che non siano però per andare da mi sorella, quelli non conterebbero. Voglio giocare ai giochi da tavolo con gli altri molto più spesso, e fare esperienze nuove, conoscere altre nuove persone e innovarmi. Voglio imparare riguardo le intelligenze artificiali, data scienze. Imparare a dipingere miniature, usare bene blender. Non lo so neanche più io cosa effettivamente voglio da me stesso.
Mi viene da sorridere quando per il 2018-2019 circa avevo come obiettivi quelli di finire videogiochi, oppure riuscire a giungere le mani in preghiera dietro la schiena. Ero piccolo e troppo nascosto dietro la piccolezza del mio paese. Vediamo cosa mi offrirà sto 2023, spero vivamente cose belle, mi auguro tanta felicita e soddisfazione. Buonanotte e buon anno❤️✨
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cuor-trasparente · 1 year
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Sfoghiamoci
quando mi sento overwhelmed, uno dei principali rimedi per me è scrivere.
Ho il grandissimo desiderio questo 2023 di conoscere nuove persone: ho bisogno di cambiare aria. Voglio conoscere nuove persone, nuove amicizie, nuove ragazze e nuovi ragazzi, o banalmente, approfondire le mie conoscenze. Voglio levarmi le etichette di "migliori amici", perché negli ultimi mesi sono le persone da cui mi sono sentita più ferita. Da un lato mi sono chiesta perché a volte mi venisse più facile uscire con amici appena conosciuti, rispetto ai miei amici più stretti e la verità è semplice: perché mi fanno stare meglio. A distanza di tanto tempo ho capito e ho compreso la mia tendenza a tenere separati i gruppi, un po' perché alcuni miei amici non c'entrano niente gli uni con gli altri, un po' anche per poter preservare quel senso di benessere che solo alcune persone sono riuscite a darmi negli ultimi mesi. assenza di giudizio, bene incondizionato, desiderio di passare tempo con me, affetto, è questo che desidero più di tutto. Da un lato mi mancano le mie migliori amiche, quelle con cui passavo il tempo e le ore a non fare niente. Quelle che mi ispiravano a diventare una persona migliore, quelle che mi parlavano per ore di cose che le appassionavano e che ascoltavo stra volentieri perché mi arricchivano e le amavo anche per questo. Negli ultimi mesi mi sembra di essere ricaduta in dinamiche che ho sempre criticato: tutte senza rendercene conto siamo passate dall'essere quello che eravamo all'essere boh, forse superficiali? A passare le ore a parlare del ragazzo X che da attenzioni, al ragazzo Y, a quello ancora, a quello che ha detto che sono una figa a quell'altro che mi ha scritto quella cosa. E poi non so come si è trasformato tutto in usciamo per parlare delle attenzioni ricevute da x persone senza però chiederci come stiamo. di cosa abbiamo bisogno. quali sono le nostre aspirazioni. i nostri sogni. i nostri desideri.
mi manca sapere la nuova opinione controversa detta da x persona che alice trovava su youtube e discuterne per ore, mi manca sapere di quell'artista giapponese che ha fatto follie, di quel libro che parla di alchimia o esoterismo, di quella serie che è super bella, di quel libro che è fantastico.
e per questo conservo con cura e ringrazio michael, che mi ha fatto venire il dubbio 1500 volte su cosa fare del mio futuro, dei baci e dei drink durante discorsi su fisica della materia, di rio, che mi regala il fumetto appena uscito di zerocalcare, e mi racconta della musica. conservo ester, che è forse l'unica persona che ad oggi non mi ha mai fatto sentire giudicata, nonostante io l'abbia ferita, in passato, per anto. le voglio un sacco di bene e vorrei che riconoscesse il suo valore, perchè la capacità di ascoltare gli altri senza giudizio, esserci, e saper confortare e dire le cose giuste non è da molti.
le persone cambiano, cambiamo tutti. ci si vuole bene, ma potrebbe anche essere che non si è più compatibili.
sentirsi voluti bene a condizione, sentirsi lo psicologo che ti ascolta parlare dei tuoi drammi mentre dentro vorresti solo piangere, sentirsi appositamente abbandonati, sbolognati, messi da parte è una sensazione che mi voglio lasciare in questi ultimi mesi.
io nel 2023 sarò egoista. buona e gentile, non mi permetterei mai di far soffrire qualcuno di proposito, ma sarò egoista. penserò prima a me stessa e la smetterò di stare in ambienti che mi stanno stretti, con persone che mi fanno sentire di troppo, o troppo poco, io voglio stare con persone che nutrono la mia anima, che mi rendono piena, che mi arricchiscano e soprattutto, che ci siano sempre, non solo quando hanno bisogno di qualcuno con cui sfogarsi. mi voglio bene, ho un cuore grandissimo, e mi amo per questo. ho un cuore grandissimo perchè altrimenti non avrei passato così tanto tempo a soffrire per altre persone, a combattere con me stessa e a dirmi "non posso pensare questo di loro".
continuerò ad amare, continuerò a voler bene incondizionatamente, continuerò a lasciarmi andare e non permetterò più che le insicurezze altrui riflettano la mia persona
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yomersapiens · 3 years
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Uscire dalla tana.
Nel nuovo ufficio sto cercando di pormi come un uomo diverso. Voglio tagliare col passato fatto di sette anni di quasi totale solitudine così sto esplorando nuove parti di me. Ad esempio, sto socializzando a pranzo. Capita spesso che vada in cucina mentre tutti mangiano e mi metta pure a parlare. L'altro giorno ero con la Social Media Manager, una ragazza giovane che si veste sempre benissimo. Talvolta troppo bene per quello che facciamo là dentro. Noto che cercava qualche argomento di conversazione. - Sei italiano? - Eh sì. - Cosa pensi di questa pizza che sto mangiando? Va bene anche se ha il tonno e la cipolla? - Se a te piace mi va benissimo. - Perché non la trovo molto saporita. Forse ci metto su del pesto di basilico. Cosa pensi? - Penso che devi fare quello che credi. Non giudicherò. Mette il pesto. La addenta. Mi guarda. - Adesso sì che è proprio buona! Devi provarla! - Ti ringrazio ma preferisco di no. - È perché sei italiano? - Vero. Apprezza lo sforzo che sto facendo nel non urlarti addosso per aver messo del parmigiano sopra il tonno. - Infatti, sei molto calmo riguardo al cibo, per essere un italiano. - Voglio scappare da certi cliché. Qualche anno fa sicuro mi sarei messo a farti la paternale sul destino del povero tonno che non solo muore ma viene pure umiliato da cadavere cosparso di formaggio. Invece oggi sono felice per te. Noto che come sfondo del telefono ha la foto del giorno del suo matrimonio. Io non capisco sta cosa degli austriaci, che si sposano sempre. Convivono subito. Fanno figli come hobby e divorziano e vanno avanti fino al prossimo matrimonio. - È stato un bel giorno? - Quale? - Quello del tuo matrimonio - Ah sì, molto bello - Ti sei divertita? - Molto! - Quindi lo rifaresti di nuovo? - Non capisco... in che senso? - No niente, pensavo a certi cliché che ho nella testa io di voi austriaci... - Tu non sei uno che parla molto con le persone, vero? - Per niente. Parlo tantissimo. Qua mi trattengo perché non voglio farmi conoscere. O spaventare. O forse solo perché non ne ho voglia. Mi sembra sempre di dover riiniziare da capo oramai. Conosci una persona nuova, racconti quello che sei e speri che ci creda subito così poco dopo puoi andartene avendo lasciato un'immagine di te che funziona. Come una bella storia. Ecco alla fine penso che oggi conoscere persone sia diventato un ripetere costante la propria storia. Bella o brutta che sia, è solo quello che vuoi venga percepito, perché non abbiamo più tempo reale per metterci a conoscere qualcuno. E se poi ci stanchiamo? Si va avanti. Posso mettermi a parlare e conoscere un centinaio di persone in un pomeriggio quasi senza fatica. È un potere immenso che mi annoia. Così adesso sto tranquillo e cerco di comunicare il meno possibile, ripetendo la storia di me che mi piace di più. - Wow. Sei davvero uno che parla tanto. - Eh lo so. - Hai figli? - No. - Ne vorresti avere? - Non mi piaccio così tanto da volermi vedere riprodotto in formato minore. Cioè, guardo i nostri colleghi che hanno 3, 4 figli e penso "Cazzo, devi proprio credere in te stesso se vuoi che ci siano tre versioni di te ulteriori sul pianeta". Io credo in me stesso per altre cose, però forse se lascio qualcosa sul pianeta dopo di me, deve essere qualcosa che lo migliora sto posto. - Ah ok. Capito. Per me invece è ancora troppo presto. - Quanti anni hai? Se posso chiedere. - 25. - Sì sei molto giovane. - Perché chiedi il permesso per ogni cosa? - Tipo? - Mi hai chiesto il permesso per sapere la mia età. - Ah. Non lo so. Questione di privacy? Rispetto? Magari non ti andava. So che ci tenete molto alle distanze voi. - Voi? - Voi giovani. - Quanti anni hai? - Vado per i 38. - Come? Te ne avrei dati massimo 30! - Eh. Ci provo davvero tantissimo a sembrare giovane. Tatuaggi, piercing, colori pastello. È uno sforzo notevole. - Ti manca l'Italia? - Tutti i giorni. - E pensi mai di tornarci? Per me è bellissima. Ci vado sempre in vacanza. - Ecco per le vacanze è ottima, ma non credo tornerei mai a viverci. L'ho lasciata quasi 10 anni fa oramai, non ce la facevo più, non facciamo altro che
litigare tra di noi. Lo facevamo ai tempi di Roma. Tra Guelfi e Ghibellini. Tra città, ducati, regni. Nord e Sud. Oggi per i vaccini. - E per l'ananas sulla pizza - Ecco meno male che hai messo il pesto, io cerco di trattenermi e fare il bravo ma ho anche io un limite - Dovresti venire più spesso a pranzo tra noi, non sei così antipatico come credi - Ti ringrazio, ma facciamo un po' alla volta. Oggi è stato un esperimento. - Vuoi un pezzo di biscotto? - Adesso no, più tardi magari sì - O adesso o me lo mangio tutto. - Vaffanculo. Se fossi mia amica ti direi che morirai da sola. - Ah. Ok. Ora capisco perché ti trattieni qua dentro. - Eh. Che ci vuoi fare. Dai tu sei sposata, se fai meno l'austriaca sicuro avrai qualcuno al tuo capezzale dovesse andare male. Ci salutiamo, prima di tornare a lavorare vado in bagno. Sulla scrivania trovo metà biscotto. Sono fottuto. Ha capito come tirare fuori l'orso dalla tana.
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ultimaluna · 2 years
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Che bello il tuo ragazzo che ti racconta e spiega cose 🥺 ma in generale che belle le persone che ci fanno scoprire cosa nuove che non sapevamo
sì concordooooo, io gli faccio conoscere le canzoni dei sonohra lui mi spiega come funziona il mondo e a vivere è bellissimo (ps: un bacino che carina/o che sei 🤍)
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verox145 · 3 years
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Avevo persino scordato la password di questo profilo. Stasera ho deciso di riattivarlo, dopo aver guardato un episodio di The Walking Dead (quello in cui Glenn e Maggie vedono per la prima volta il bebè nell'ecografia a Hilltop).
Mi ha ricordato quanto sono sola. Non sono più una ragazzina, ma soffro davvero tanto per la brusca separazione che ho avuto con i miei genitori. Non sono figlia unica, è vero, ma mio fratello non vive in Italia. Quindi, cosa mi è rimasto? Cosa mi lega a questo posto? Non lo so. Non sono nemmeno più sicura di esservi legata.
Mi mancano solo due esami per finire il mio corso di laurea. Poi dovrò sperare di trovare un lavoro al più presto. Il vero problema in campo accademico e lavorativo è che sento di non valere proprio niente.
Ho anche paura di conoscere persone nuove: alle domande come "e la tua famiglia?" o "e i tuoi genitori di che si occupano" non saprei davvero cosa rispondere. Potrei semplicemente usare un verbo al passato: "mio padre era uno strutturista, mia madre insegnava inglese, negli anni '80 ha gestito un albergo, fino a inizio 2000 ha lavorato presso un ragioniere". E se poi dovessero chiedermi "E ora cosa fanno, sono in pensione?" dovrò trovare la forza per rispondere senza distogliere lo sguardo da quello dell'interlocutore. Dovrò trovare la forza per dirgli che mia madre non c'è più e mio padre sta venendo rapidamente divorato dall'Alzheimer. In qualunque modo io dica queste cose, nel prossimo suscito adesso e susciterò in futuro solo pietà.
Io vorrei essere ben voluta e trattata bene non per pietà, ma per quello che sono. O forse sono davvero una semplice orfanella, vittima di una infausta sorte, che l'unica cosa che merita è pietà per la mia condizione. Quindi, davvero non valgo niente, non è solo una sensazione.
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theshitiseverywhere · 3 years
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mi sento sotto pressione dal punto di vista sentimentale, in realtà da sempre ma in particolare ultimamente. la maggior parte delle persone lo considera un aspetto fondamentale della vita e quindi pensa automaticamente che lo sia per tutti, sentendosi sempre in diritto di giudicare, continuando a fare domande e dicendo cose che mi fanno solo stare ancora più male, tipo "sei bella/intelligente quindi sicuramente sei fidanzata o hai la fila" ma nessuno pensa che essendo introversa abbia delle difficoltà a relazionarmi oppure semplicemente potrebbe non interessarmi. poi il fatto di vedere coetanei o anche persone più piccole essere sicuri di sé, sistemati e contenti mi fa solo pensare che quella è la normalità e sono io in difetto. (per non dimenticare il fatto che mio padre è da quando ho 15 anni che mi dice continuamente di trovarmi un moroso come se dipendesse solo da me e dovessi solo scegliere, con l'aggiunta di mia madre che lo appoggia, e nonostante lo sappiano che mi da fastidio continuano a farlo lo stesso perché sono stronzi, ma questo è un altro discorso). non saprei neache da dove partire perché non sono a mio agio, mi sento sempre impacciata e sono troppo influenzata dalle aspettative. lo so che non è una competizione, non ci sono tempi da rispettare e che in parte è una questione di fortuna, ma il fatto che non abbia mai avuto buone occasioni per iniziare mi fa sentire fuori dal mondo e sbagliata. mi chiedo cosa avrei potuto fare di diverso ma in realtà, a parte alcune occasioni perse in cui avrei potuto conoscere nuove persone, non penso di aver sbagliato, ho sempre fatto quello che mi sentivo di fare senza sforzarmi troppo ad essere una persona che non sono. forse mi devo solo rassegnare al fatto che paragonarsi agli altri e giudicarsi in base a questo è un istinto stupido che mi fa e farà solo stare male, sicuramente legato alla mia insicurezza ma che non ha niente a che fare con quello che sono. mi sento stupida a pensare a tutte queste cose e mi vergogno delle mie insicurezze perché so che sono infondate ma anche se ne sono consapevole non trovo mai il coraggio di smettere di autocommiserarmi e dare la colpa agli altri. tutto questo condito dalla solita paura di fallire e dalla mania di perfezionismo, che peró alla fine sono le uniche cose che riesco a gestire.
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videohddipornhubs · 3 years
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Pornhub La preghiera è parlare e ascoltare Dio. Ogni volta che ti imbatti in un pensiero pornografico lussurioso che attraversa la tua mente, concentrati invece su Dio e prega. La tua dipendenza dal porno non può resistere al potere della preghiera.
 Youporn Dì a Dio che hai bisogno di aiuto con la tua dipendenza dal porno. Non importa quanto tu pensi di essere turbato, senza speranza o perso, Dio vuole una relazione con te. Dio ti vuole libero dal porno.
 XNXX La preghiera ti avvicinerà a Dio. La preghiera ti insegnerà la connessione. Memorizza le scritture e le tue preghiere preferite. Ripetili ancora e ancora quando sei tentato di cedere alla lussuria e al porno.
 Una preghiera ben nota nel movimento di recupero è "La preghiera della serenità".
 "Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, di cambiare le cose che posso e la saggezza per conoscere la differenza."
 Quello che puoi cambiare è la presa che la tua dipendenza dalla pornografia ha su di te. Quello che puoi cambiare è il tuo isolamento. Quello che puoi fare è impegnarti per la tua guarigione. Puoi eliminare il porno dalla tua vita oggi.
 Puoi cambiare il modo in cui usi i tuoi doni e talenti. Puoi cambiare quello che fai con il tuo tempo. Puoi cambiare il modo in cui tratti le persone che ami. Puoi dare un calcio alla tua dipendenza dal porno con la preghiera.
 Non puoi cambiare gli altri o le opinioni degli altri su di te. Non puoi cambiare il tempo, i vicini o il tuo partner. Puoi cambiare la presa che il porno ha su di te.
 I tossicodipendenti si rovinano la vita, le relazioni e le finanze. Puoi cambiare le tue relazioni, le tue finanze e la tua vita con l'aiuto di Dio e la preghiera. Impegnati a pregare.
 Quando preghi, la tua vita cambierà. Sarai guidato in nuove direzioni. Altri saranno lì per aiutarti in ogni fase del processo. Ma devi essere disposto. Una vita di preghiera è una vita piena di miracoli! preghi puoi aspettarti miracoli!
 Gli psicologi variano in accordo sul fatto che il porno su Internet sia una dipendenza, ma ha tutti i componenti della dipendenza. La maggior parte dei tossicodipendenti prova sensi di colpa e vergogna dopo le sessioni su Internet. Inoltre negano come il loro comportamento malsano abbia devastato il loro matrimonio. Potrebbero anche negare che abbia danneggiato il loro matrimonio, pensando che sia qualcosa che fanno tutti, che nessuno si faccia male e che non interferisca con il loro lavoro. Gli psicologi che credono che sia una dipendenza sottolineano il fatto che la dipendenza dal porno si intensifica man mano che il tossicodipendente trascorre periodi di tempo sempre più lunghi alla ricerca di siti più hardcore.
 Se il tuo coniuge era dipendente dal porno, ti ha influenzato negativamente psicologicamente e potresti pensare che a causa degli stigmi della società su questo problema non ci sia nessuno a cui rivolgersi per capire o sostenere.
 Inoltre, è improbabile che tu ne parli con i membri della famiglia a causa della vergogna ad esso associata.
 La cosa più importante che puoi fare per te stesso dopo il divorzio da un tossicodipendente è riconoscere che non ha nulla a che fare con te. Era un problema di tua moglie. Potresti aver provato vari modi per influenzare il tuo partner a cambiare o interrompere la loro abitudine senza alcun risultato. Potresti aver provato nuove tecniche sessuali, pensando che avrebbe distratto l'attenzione dal porno. Potresti aver cercato di influenzare il tuo coniuge ad andare in chiesa con te, o potresti aver provato a vergognarti, anche questo senza alcun risultato.
 Se la dipendenza dal porno è stato un fattore importante nel tuo divorzio, l'impegno e l'esclusività dei tuoi voti matrimoniali sono stati infranti nella stessa misura dell'infedeltà perché è un evitare l'intimità sia emotivamente che fisicamente. Molti siti Internet e programmi sulla dipendenza da pornografia si concentrano principalmente sul tossicodipendente e non forniscono aiuto sufficiente per il coniuge.
 La buona notizia per te è che ci sono 12 programmi di supporto per i coniugi per parlare di questi problemi e mantenere l'anonimato, proprio come con Alanon. Questi gruppi anonimi sono S-ANON, COSA e CODA e forniscono eccellenti informazioni sulla dipendenza che si applicano a ogni sua forma. Forniscono anche informazioni su come è stato influenzato il tuo benessere e cosa devi fare per ritrovare la tua sanità mentale. Devi essere comprensivo con te stesso nel riconoscere che hai un duplice problema nel recupero del divorzio. Come coniuge di un tossicodipendente potresti aver creduto che ci fossero risposte che avresti potuto fornire. Ora che il tuo matrimonio è finito sai che non è così.
 Come con altre forme di dipendenza, i tossicodipendenti alla fine possono riprendersi, ma devi distaccarti e permettere loro di trovare la propria strada. Per quanto riguarda i tuoi figli, non devi dire loro di questo problema. Puoi semplicemente affrontare il divorzio dicendo loro che è un problema da adulti e che mamma e papà saranno ancora lì per loro e li ameranno ancora.
 Copyright di Merlene Bishop
 La mia missione è quella di raggiungere e aiutare gli altri con problemi di recupero del divorzio. Ho insegnato recupero del divorzio in un college locale per cinque anni e negli ultimi tre mesi ho tenuto un blog sul recupero del divorzio. Ho un master in consulenza e ho lavorato con le famiglie in contesti di salute mentale.
 Il tuo matrimonio ha problemi a causa del porno e della masturbazione? Puoi facilmente riconquistare tuo marito dal male gemello della masturbazione e del porno. È stato osservato che un problema con la pornografia è più comune tra gli uomini che tra le donne. È molto difficile vedere una donna così dipendente dal porno o che preferisce fare sesso di qualità con un partner. Cosa ne pensi?
 Se i tuoi problemi matrimoniali sono causati da tuo marito che preferisce masturbarsi davanti a siti porno su Internet invece di fare l'amore con te, devi prima imparare a riconquistarlo facilmente per apprezzare di nuovo il tuo corpo. Esistono diverse risorse che possono insegnarti come convincere tuo marito ad amarti e ad accettarti di nuovo. Te ne consiglierò uno che ha davvero aiutato molte donne a riaccendere la passione nella loro storia d'amore e nel loro matrimonio.
 C'è già una preoccupante tendenza di uomini che preferiscono l'uso solitario del porno invece di fare sesso di qualità con le loro mogli e questo da solo è responsabile di molte separazioni matrimoniali e divorzi. Devi agire in fretta per salvare il tuo matrimonio.
 È un fatto sorprendente, ma molte donne fanno cose che vanno contro la loro stessa pace. Organizzano battaglie in ordine e combattono vigorosamente dentro di sé.
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simple-alex · 3 years
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i VALORI della VITA
È strano.. Ma a volte ci chiedono perché conoscere nuove persone... Perché conoscere sguardi, cuori, o semplicemente conoscere la testa di una persona...
Nella nostra vita ci hanno insegnato sin da piccoli dei valori, chi di più e chi di meno.
I valori fanno una persona o anche più persone in alcuni casi...
E questi valori non hanno età, non hanno sorrisi e nemmeno complicità...
Questi valori siamo noi. Più valori aggiungiamo alla vita e più ne conosciamo sempre di più, li conosciamo finché qualche valore si sovrasta arriva talmente vicino a un altro valore che hai da fare una scelta, credere nel tuo valore e perderne uno.
Oppure trovare un alterazione dei valori così da avere più valori nello stesso tempo e automaticamente complicare il quadro generale.
Una cosa che molte persone non sa, è che i valori nella vita non possono essere cambiati o ridefiniti quando vivi una persona o un valore lo vivi in tutte le facce. Lo vivi da triste, da felice magari anche da innamorato lo vivi in tutto e per tutto.
E non può avere un numero perché abbiamo così tante cose a cui pensare che se dessimo un numero a tutte le persone con cui interagiamo allora non ne avremmo più fine.
Arrivati a questo punto, i più attenti avranno una domanda spontanea...
Allora perché noi perdiamo le persone? Perché ci allontaniamo da certe persone? E perché alcune persone ci fanno star male per questo motivo?
La risposta è semplice è perché quella persona non l'hai mai persa. Hai perso il valore da quella persona ma se ci pensi, se stessi 10 minuti in silenzio, se ti isoli dal mondo per 10 minuti e trascorri i tuoi pensieri in quelli più piccoli troverai la felicità di quel valore, i gesti, le parole di quel valore che oramai da tempo non senti più perché perdendo di vista la persona perdi il suo valore, e se ciò è vero perdi te stessa/o valore.
La vita ci da tanto, ci può dare sempre di più se solo noi volessimo capire cosa siamo davvero noi stessi, e soprattutto chi sono davvero gli altri.
Con questo concludo... spero di non esser stato troppo ambiguo, mi scuso se molti sono scettici ma penso che ognuno di noi abbia dai valori nella vita e nessuno di questi deve essere messo da parte. Anche il valore più basso può compensare un valore alto.. semplicemente accettando sé stesso e le sue imperfezioni così da poter crescere con una persona che renderà il futuro bello da morire.
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ioincognito · 3 years
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When you see this, reply with 5 things that make you happy, and then send it to the last 10 people in your notifications 🌞
1- Passare del tempo con un mio amico in particolare, ci divertiamo davvero tanto e riusciamo a parlare davvero di tutto;
2- Vedere e sapere che mia sorella è felice, che sia con me, col suo ragazzo, o con amici/amiche, l'importante è che sorrida sempre (nonostante litighiamo spesso);
3- Viaggiare, vedere e conoscere cose nuove, mi mette veramente tanto di buon umore, non vedo l'ora si possa tornare a spostarsi tra regioni e all'estero;
4- Le sorprese, in generale, non avendone ricevute quasi mai in vita mia, mi fanno commuovere involontariamente, mi lasciano veramente senza parole;
5- Sapere di riuscire a lasciare sempre qualcosa di buono alle persone a cui tengo, che sia un'emozione, un ricordo o un semplice sorriso.
Non mi aspettavo mi arrivasse sinceramente ahaha, grazie 🌗
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artide · 4 years
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Qual è la tua opinione sulla soka gakkai? Mi farebbe piacere conoscere il tuo punto di vista, io ho avuto modo di conoscere diverse persone prese da quella filosofia (religione?) ma non ho mai sentito desiderio di farne parte, per quanto ci siano alcuni modi di vedere le cose che, parzialmente, condivido
Ciao Anon,
Mi poni una questione molto spinosa alla quale rispondere. Se hai letto qualche post forse sai già come la penso ma cercherò di essere il più preciso e meno vago possibile.
Ho avuto modo di conoscere la soka gakkai dieci anni fa tramite un collega di conservatorio che mi parlò di questo buddismo con molto trasporto, portò me ed un mio amico ad un meeting.
Non fu una bella impressione quella che ne ebbi sia a livello organizzativo che delle persone che ci stavano dentro. Premetto che venivo da una esperienza totalmente diversa. Praticavo già meditazione da tempo, quella silenziosa che senza troppe teorie, meeting, giornali ed esperienze, mi aveva portato a vedere alcune cose e notarne delle altre. Dopo quella riunione non andai più semplicemente perché un mantra recitato guardando il cellulare, senza una postura, senza attenzione al respiro per me non era qualcosa di mistico, ma di qualcosa di molto pericoloso che poteva creare dei varchi ad un sottile lavaggio del cervello che purtroppo ho visto ripetuto in tutte le persone che ho conosciuto che hanno fatto parte, o purtroppo fanno ancora parte di quella organizzazione.
A parte questo la stessa pratica di recitare per obbiettivi o mettere dei desideri (la bestemmia più grande è i desideri sono causa di illuminazione, le quattro nobili verità del Buddha asseriscono che i desideri causano sofferenza) è un modus operandi che porta l'adepto a ricorrere incessantemente il suo ego, portandolo ad un circolo infernale. Recitare per i propri desideri, addirittura per passare esami, trovare lavoro, avere successo, ossia tutte questione basate sull'io, non è certo di spiritualità della quale parliamo, ma di materialismo spirituale di bassa lega. Proprio grazie a questo lavoro sull'ego mascherato da spirituale non ci si eleverá mai, non si abbandonerà la zattera come racconta la favola zen, ma rimarrai imbrigliato in una grande illusione.
Perché nonostante le grandi parole, gli incoraggiamenti di un Sensei che nessuno vede e si venera, i meeting e gli incontri studio che sanno di catechesi, questo è anche il motivo per il quale in Italia è molto sviluppato, è una sovrapposizione per tanti versi al rito cattolico, questa società non è fatta per nobili scopi ma per trarre dall'adepto il suo portafogli. Senza inoltrare tanto nella figura controversa del suo leader, ti rimando a diversi articoli che puoi trovare, ed anche al libro Occulto Italia nel quale si spiegano le manovre e pressioni politiche atte per avere l'intesa con lo stato italiano e quindi la pioggia dell'otto per mille. Ci sarebbe da chiedersi se si proclamano buddisti perché non entrano a fare Parte dell'Ubi che già esiste e raccoglie il buddhismo in varie forme in Italia.
la soka è un trust economico che fattura con le sole offerte prima dell'ottonpernmille due milioni di euro l'anno al netto delle spese, soldi che non vengono riportati in bilancio l'anno dopo, ed intorno ad essa ruotano case editrici, giornali e riviste, che aumentano a dismisura il capitale. È una società piramidale in cui il culto funge da motore propulsore per trovare nuove vittime nella speranza di un kosen rufu mondiale, ossia la conversione e la propagazione della legge, una fanta dittatura mondiale buddistica, alla stregua dei ragazzi che vanno di casa in casa a fare contratti, è la stessa politica. Da notare che l'identikit del primi contatti sono sempre persone in cerca, spesso sole, tantissimi studenti fuori sede, che, in momento di difficoltà si accostano a questo culto. Dentro di sé ha infatti tutte le caratteristiche della setta: culto del leader, società piramidale, lessico specifico, love bombing, formula magica, promesse di felicità, ed un discreto apparato di lavaggio sistematico del cervello tramite mantra, sempre le stesse frasi, prendi in mano un nuovo rinascimento o un buddismo e società, responsabilizzazione dei membri più deboli.
È forte parlare in questi termini e non troverai tanto in rete proprio perché ha un ufficio stampa potentissimo oltre che di hackeraggio di tante risorse no soka.
A parte ciò, se approfondisci un po' capisci che ciò che predica è un qualcosa che col buddismo tradizionale ha poco a che fare, manca la meditazione che è il caposaldo di ogni pratica buddhista, che ti permetterebbe semplicemente di smantellare il sistema e risvegliarti, manca un maestro vero, in carne ed ossa che vive la quotidianità con te la pratica e sopratutto la dottrina sono ridotte all'osso, per me volutamente, tramite delle traduzioni a capo di una sola casa editrice.
Potrei parlare a dismisura, esempio su tutti la campagna senza atomica. Grande specchio delle allodole. Mi chiedo quanti sappiano che esistono le università Soka, in Giappone, che hanno partnership con Mitsubishi ed altre ditte che fabbricano testate nucleari.
A parte questo delle persone che ho conosciuto e che dicono di avere cambiato la loro vita inscatolandosi in un rito, come possono non credergli, ma non è il mantra, ma qualsiasi dottrina che porti comunque a vedere le cose in un modo diverso, a darti seppur diversi altri strumenti per leggere la realtà, cambia il modo stesso di vedere le cose, ma dopo un riassetto iniziale gli ho osservati sempre nelle stesse dinamiche, negli stessi problemi,.nonostante anni di pratica. Questo perché qualsiasi cosa che non è in contatto con l'essenza e che non permette un lavoro profondo sull'io ma sottilmente lo alimenta ti fornirà una nuova vernice della cella, ma non ti darà la chiave per uscirne.
Il fondatore dopotutto era un pedagogo, che, in principio, vedeva la soka che allora si chiamava diversamente, alla stregua di una società di mutuo aiuto, basata su valori pedagogici ed educativi, poi si è andata a mischiare con il rito buddismo intravedendone le potenzialità. Vygotsky ci può insegnare molto a riguardo, e più ho approfondito pedagogia più mi sono reso conto che la soka è una gran furbata, Ma parlare di religione, è un azzardo che non mi sento di compiere.
Parlare con un membro è difficile perché non va oltre quello che ha studiato dalle pochissime risorse a disposizione e spesso mi sono trovato con le stesse domande a ricevere risposte fotocopia. Questo la dice lunga su tante cose.
Spero di essere stato esaustivo.
Il dibattito ovviamente è aperto.
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