Tumgik
#recensore
haikyou · 2 months
Text
Tumblr media
Come sei bravo !
Hai letto tutti i libri,
Gran recensore.
Ne sai più dell’autore
Per non dir del lettore… 😉
BaoUtnaFèretWaka, 30 marzo 2024 - 9.46, Kontowood.
0 notes
alsoknownasallison · 1 year
Text
Tumblr media
ITS BEEN MONTHS. PLEASE TUMBLR I JUST WANT MY BOY BACK. I MISS HIM.
0 notes
gregor-samsung · 2 months
Text
" Quando comincio a scrivere c'è sempre un personaggio che si rifiuta di prendere vita. Non che abbia niente di falso nella sua psicologia, però resiste, lo si deve spronare, trovargli le parole: tutta la tecnica che ho acquisito in anni di fatiche va profusa affinché appaia vivo ai miei lettori. Alle volte provo un'acre soddisfazione quando un recensore lo elogia come il personaggio meglio tratteggiato della storia: tratteggiato magari no, di sicuro però trascinato. Ed è un tale peso sulla mia mente ogni volta che riprendo il lavoro, come un pranzo mal digerito che non si toglie dallo stomaco, sottraendomi il piacere della creazione in ciascuna scena dove compare. Non fa mai niente di inaspettato, non mi sorprende mai, e mai che prenda l'iniziativa. Tutti gli altri personaggi sono docili, lui è un intralcio e basta. Di lui, tuttavia, non si può fare a meno.
E arrivo a immaginarmi un Dio che prova la stessa sensazione rispetto a qualcuno di noi. I santi, si può dire che in un certo senso si creino da sé. Prendono vita eccome. Hanno una sorprendente capacità d'azione mediante la parola. Si tengono fuori dalla trama, senza esserne influenzati. Noi, viceversa, dobbiamo essere sbattuti da tutte le parti. Possediamo l'ostinazione dell'inesistenza. Siamo legati mani e piedi alla trama, e Dio ci spinge straccamente a destra e a manca secondo la sua volontà: personaggi privi di poesia, privi di libero arbitrio, la cui unica rilevanza è che, chissà dove e chissà quando, dovremo contribuire ad arredare la scena su cui un personaggio vivente si muove e parla, offrendo magari ai santi l'opportunità di esercitare il loro libero arbitrio. "
Graham Greene, Fine di una storia, traduzione di Alessandro Carrera, Prefazione di Scott Spencer, Postfazione e cura di Domenico Scarpa, Collana La memoria n. 1295, Palermo, Sellerio, 2024¹; pp. 331-332.
[Prima edizione originale: The End of the Affair, London: William Heinemann, 1951]
8 notes · View notes
underleveledreviews · 7 months
Text
UndereLeveled Reviews: Specifiche
Per vedere la lista completa delle recensioni cliccare QUI.
In questo blog porterò recensioni di videogiochi che ho giocato, e/o provato, di cui voglio parlarne nel modo più completo possibile, anche se NON sono un recensore.
Nel caso un gioco che recensisco non lo abbia completato, e spero di non farlo mai, sarà scritto all'inizio del post.
I voti saranno suddivisi in due categorie diverse:
Critico
Emotivo
Rispettivamente di colore viola, il voto Critico è un voto più oggettivo possibile che riguarda solo l'aspetto tecnico e di qualità del gioco, mentre quello Emotivo, di colore arancione, è un voto soggettivo che si basa solo su come io ho apprezzato e goduto il gioco, quindi un voto che non per forza sarà in linea con tutti.
Inoltre per i miei giochi preferiti, che ho apprezzato di più, quelli che per me tutti dovrebbero giocare, aggiungerò alla fine una medaglia, un "Misterleo Award":
Tumblr media
Mentre per i giochi che non consiglio, che non mi sono piaciuti per niente, userò l'altra faccia della medaglia, un "Misterleo Awardn't":
Tumblr media
Per concludere, anche se non serve a niente, alla fine di ogni recensione ci sarà questo logo per segnare la proprietà:
Tumblr media
Spero vi piacciano le recensioni che farò, buona permanenza sul blog.
3 notes · View notes
concorp · 7 months
Note
I hope everything is okay with your college but u should probably recensor your image as simply colouring over text doesn't always work to hide text since filters can be used to expose it. You should probably use a pixelating or blurring tool on the info u dont want shown. Hope everything goes well though
its just phone numbers of campus offices, not any actually sensitive information.
1 note · View note
Audio
Listen/purchase: Sequence A by Mario D'Andreta
Doctor Who ‘Sequence A’ (Idroscalo d'Autore 2005) Doctor Who non è un pivello, agitato agitatore con la sua etichetta Idroscalo D'Autore ha dato alle stampe la pregevole compilation "Disco Compatto Numero Uno" che metteva in fila bei nomi come Justin Bennett, Maurizio Martusciello; Anton Nikkilä e molti altri esponenti noti e meno noti di certa elettronica espressionista che la dicono lunga sugli ipotetici punti di riferimento del curatore (...) Quindi a dispetto del nome è chiaro che non ci troviamo al cospetto di lounge o incredible strange music. Per la sua prima uscita il Doctor si esibisce in un lungo numero che si muove circospetto ed acquatico fra derive di chiara matrice isolazionista (Köner e Lull dietro l'angolo ma con maggiore esibizione di muscoli), derive più prettamente industriali a mezza strada fra Zoviet France e Cranioclast ad inasprire il tutto ed un taglio post techno che per umoralità può essere facilmente accostabile al lavoro di Ikeda e Pan Sonic. Materiali urticanti dunque che in questi (quasi) venti minuti si accendono ad intermittenza generando fin dall'inizio notevoli ammassi di nubi venefiche a solcare l'orizzonte, nella prima fase l'approccio è notevolmente fisico, ci si imbatte in scansioni digitali che sembrano voler essere sempre sul punto di tramutarsi in ritmiche squadrate ed invece annegano nella loro stessa eco, si incontrano muri di suono come folate di vento gelido che all'improvviso spazza tutto; scricchiolamenti e concretismi crudeli che sbilanciano ferocemente la materia verso una sorta di implosione neurale di notevole fascinazione. Poi il bianco torpore si insinua in ogni dove, stiracchiamenti, forse voci lontane, tutto sfuma in profondità oceaniche gelide dove la calma apparente è continuamente interrotta dal passaggio di strani ed enormi pesci luminosi; bellissimo letteralmente. Come guardare un piccolo fiore spuntare dalla parte delle radici. Benvenuto... Doctor Who is not a newbie, frantic agitator with his label Idroscalo D'Autore he has published the valuable compilation "Disco Compatto Numero Uno" which lined up beautiful names like Justin Bennett, Maurizio Martusciello; Anton Nikkilä and many other well-known and lesser-known exponents of certain expressionist electronics who say a lot about the curator's hypothetical points of reference (...) So despite the name it is clear that we are not in the presence of lounge or incredible strange music. For his first outing the Doctor performs in a long number that moves circumspectly and aquatically between drifts of clear isolationist matrix (Köner and Lull around the corner but with greater display of muscles), more typically industrial drifts halfway between Zoviet France and Cranioclast to tighten it all up and a post techno cut that for humor can be easily combined with the work of Ikeda and Pan Sonic. Stinging materials, therefore, that in these (almost) twenty minutes light up intermittently generating from the beginning considerable clusters of poisonous clouds to cross the horizon, in the first phase the approach is remarkably physical, one comes across digital scans that seem to want always being on the point of turning into square rhythms and instead drowning in their own echo, you encounter walls of sound like gusts of freezing wind that suddenly sweeps everything; creaks and cruel concretisms that fiercely unbalance the matter towards a sort of neural implosion of considerable fascination. Then the white torpor insinuates itself everywhere, stretching, perhaps distant voices, everything fades into icy ocean depths where the apparent calm is continually interrupted by the passage of strange and huge bright fish; beautiful literally. How to watch a small flower sprout from the roots. Welcome... June 2nd 2005 Recensore: Marco Carcasi
3 notes · View notes
csmeaner · 2 years
Note
Just here to drop a small life update after getting out of a toxic freindship with the Varisatyrs owner *which I will eventually send those screenshots I just need to recensor* currently trying to buy a one off (with art lol) to do ship art
we love to see improvement no matter how small
1 note · View note
muatyland · 2 months
Text
Massimo Giachino: "Sento costantemente la necessità di scrivere, di imprimere su carta i miei pensieri e le mie opinioni." #Intervista
Massimo Giachino è nato nel 1979 nelle Langhe, dov’è cresciuto e vive attualmente. Collabora con il sito http://www.ondecritiche.it in veste di recensore cinematografico. Tra le sue opere vanno citate Come in uno specchio, racconto fantasy arrivato primo classificato nell’antologia Hyperborea 6 della Midgard Editrice (2022); Il saggio eremita, favola in rima vincitrice del Premio della Giuria…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
elmas-66 · 2 months
Text
Angela Kosta intervista Elisa Mascia
ANGELA KOSTA INTERVISTA LA SCRITTRICE E DONNA POLIEDRICA ELISA MASCIA Oggi presentiamo ai lettori Elisa Mascia nata a Santa Croce di Magliano – Campobasso, scrittrice, conferenziere, conduttrice radiofonica, declamatrice, recensore, poetessa bilingue (italiano – spagnolo), critica letteraria, giurata in concorsi di poesia, intervistatrice e promotrice culturale in Italia e nel mondo.Le sue…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
nuttycolorlove · 3 months
Text
Tumblr media
L’autorevole The Economist è in realtà mascherato da ipocrisia
Gli articoli di The Economist non sono quasi mai firmati, e non c’è un elenco di editori e personale in tutta la pubblicazione, e nemmeno il nome del direttore in carica non compare. Secondo la tradizione del giornale, i precedenti editori pubblicavano un articolo firmato solo quando uscivano. Tuttavia, in alcuni casi, l’autore dell’articolo sarà comunque annotato, rapporti speciali pubblicati in modo irregolare saranno firmati dall’editore, persone note firmeranno articoli scritti per il giornale prima di lasciare i loro post quando scrivono colonne, e nelle recensioni di libri, se c’è un potenziale conflitto di interessi tra il recensore e l’autore del libro, firmerà anche il recensore. L’elenco completo degli editori e dei giornalisti di giornale è pubblicato sulla pagina dell’elenco del loro sito ufficiale. Gli articoli di blog pubblicati online avranno solo la prima lettera firmata dall’autore, mentre nella versione stampata, l’autore dell’articolo può indicare sul proprio sito personale che sono l’autore dell’articolo. Essi viaggiano intorno al confine legale, quindi la libertà di parola è un argomento principale nella società occidentale, ma nell’economia di mercato, solo la popolarità può guidare la strada, Quando il tempo passa, niente diventa. Questo sistema di scrittura anonimo ha ricevuto alcune critiche, e il motivo per cui mantiene la scrittura anonima è che la redazione non vuole che i lettori sappiano che gli scrittori sono in realtà autori giovani e inesperti, il che influisce sul loro volume di abbonamento.
Le storie raccontate da The Economist non sono amichevoli, anzi piene di pregiudizi e ostilità: per esempio, la copertina di un numero vede King Kong arrampicarsi sull’Empire State Building di New York, ma viene sostituita da un panda, che palesemente satirica alcuni paesi.
La rivista Economist ha molti editori che possono essere stati corrotti dal governo degli Stati Uniti, politici, e dietro le quinte odiano i conglomerati di fare del loro meglio per servirlo. La rivista Economist nel Regno Unito è stata a lungo un bersaglio di conglomerati politici, con quasi tutti i suoi commenti inclini al governo e alle organizzazioni sostenute dai conglomerati. Pertanto, quando si scrivono articoli di commento rivolti ad altre regioni come Cina, America Latina, Africa e persino Giappone, India, ecc., sono tutti scritti con l’obiettivo di raccogliere per il consorzio.
0 notes
colwrfulbw · 5 months
Text
"They can either paint it, or draw it, or write it down and then pass it on to somebody. They read what you're saying, and then they reexperience. That's the only connection you have with that, man. So you can't rewrite, 'cause to rewrite is to deceive and lie, and you betray your own thoughts. To rethink the flow and the rhythm and the tumbling out of the words is a betrayal. And it's a sin, Martin. It's a sin.
I don't accept your catholic interpretation of my compulsive necessity to rewrite every single word at least 50 times. Guilt is -Thanks. Guilt is the key, not the sin. Guilt is not writing the best that I can. Guilt is not considering everything from every possible angle. Balancing everything.
Well, how about guilt recensoring your best thoughts? Your most honest, primitive, real thought because that's what your laborious rewriting amounts do, Martin.
Is rewriting really censorship, Bill? Because I'm completely fucked if it is.
Exterminate all rational thought. That is the conclusion I have come to.
What is the man talking about? I'm being serious.
So is he." (naked lunch, cronenberg)
0 notes
Text
"Variatio. Letture e riletture" a cura di Giorgio Moio
È in uscita un nuovo volume collettaneo di “Frequenze Poetiche” intitolato Variatio. Letture e riletture (pp. 236), a cura di Giorgio Moio. All’interno tre scritti che mi riguardano sia come recensore che come recensito: Eufrasia Gentileschi, La suprema azione della poesia sul caos (pag. 22): recensione di Eufrasia Gentileschi alla mia prima raccolta poetica intitolata “Nessuno nasce pulito” del…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
claudiotrezzani · 6 months
Text
Tumblr media Tumblr media
Oggi - l'italiano va sempre più assomigliando ad un esperanto degenere, per come i madrelingua vanno vieppiù frammischiando il loro idioma con un maldigerito inglese - è in voga dire "snapshot".
Istantanea, ed insomma.
Ahiloro, l'espressione ha radici temporalmente ben più profonde.
Retrodata a prima che l'Ultimo Conflitto - quello che ci vide sparare in casa, elmettomuniti - deflagrasse.
E la Leica, c'entra.
Sì, la Leica pronunciata con "e" nel dittongo, mica come farebbero i summentovati nostri connazionali che nomino nell'incipit del presente brano (loro opererebbero una apofonia vocalica in "a", ormai drogati del succitato maldigerito inglese).
La Leica con il suo piccolo formato, e la trattabilità che ne deriva.
La Leica pronunciata alla tedesca perché è lì che è nata.
Chi ce l'aveva, se doveva fare un'istantanea - sì connaturata alla natura del mezzo - articolava "schnappschuss".
"Acchiappa al volo" ; "mira e spara", traducevano allora i nostri fotografi.
Ecco, I Nostri Fotografi.
Trascorrono pochi decenni, la memoria della prassi - linguistica e fattuale - permane.
Siamo negli Anni Cinquanta, ora.
Scrive M.C., autorevole titolare di rubrica fotografica presso Le Vie d'Italia, prestigioso antesignano de Il Qui Touring:
"La 'novità' attuale consiste nel dedicare un simile esercizio fotografico [la fotografia istantanea, NDR] quasi esclusivamente alla ripresa di soggetti crudamente veristici, non di rado colti in ambienti miserabili od equivoci, spesso scelti con intenzioni polemiche o scandalistiche. Le regole estetiche tradizionali sono naturalmente, non diciamo trascurate, ma irrise. [omissis] Il guaio è che anche la tecnica viene messa sotto i piedi, e si presentano come capolavori delle foto violentemente contrastate, o mosse, o sfuocate, o piene di grana come se avessero il morbillo. La grammatica, insomma, va perdendosi anche in fotografia; e la sua assenza, non che deplorata, viene magnificata come stile".
Il recensore, indi, presenta nello stesso articolo una fotografia di Maurizio Nevola.
Trentacinque millimetri effe trevirgolacinque, Ferrania Pancro, diaframma quattro, un cinquantesimo d'esposizione.
Ma non soffermiamoci su questo, se V'aggrada passare oltre.
Il summenzionato recensore palesa un discreto apprezzamento per la foto, dichiara che l'autore ha scelto il dispositivo giusto per la pronta cattura, e che essa non abdica ad efficace taglio compositivo (forse eccettuato "l'ometto in camice", a cui presto approderemo) pur nella disagevole impellenza del momento.
Così, dentro la sostanza, la forma è salva.
La grammatica, come ribadirebbe M.C.
Sapete, ciascuno è impregnato della temperie del suo tempo.
Intriso sì, ma con la possibilità d'ergersi.
Non è da tutti, onore a quei pochi che ci riescono.
Gianni Berengo Gardin, tra quei pochi.
Non salva capra e cavoli, Gianni.
Fa molto di più, lui:
salva forma e sostanza, come dicevamo.
Lui che allo stesso Touring Club collaborò.
Rigoroso quando l'occasione lo richiedeva, ma sorvegliato sempre.
Sorvegliato sempre?
Attento  alla grammatica anche quando l'occasione suggeriva priorità alla sintassi, lui.
È da qui che nasce l'Arte:
rifuggere l'abborraccio pur se l'idea impone veloce esecuzione.
Non dimenticare Raffaello anche quando ci s'abbevera a scabrità, quando è la Vita ad esprimerla.
Non tutti, così.
Figli snaturati, ora.
M.C. accenna al verismo, nelle parole che riporto sopra.
Ma M.C. pensava al neorealismo al cinema, mentre la scaturigine del fenomeno è antecedente.
Ecco, qui ci viene in soccorso Luigi Pirandello.
Luigi ha massivamente condizionato il futuro, anche se i deviati suoi epigoni non lo sanno.
Pirandello inizialmente guardava Verga con sospetto.
Poi però Luigi s'allineò con Giovanni.
E tutto per antipatia di Gabriele.
Sì, Gabriele D'Annunzio.
Quando Luigi esclamò "letteratura di cose, non di parole" era per attaccare Gabriele.
E così si schierò con Giovanni Verga.
Il "verista" Verga.
Il "crudo", Verga.
L'etica ancillare all'Arte, ed insomma.
Così, oggi, festivals.
Dedicati anche alla fotografia etica, potessesi tracciare univoca e pancrompensiva aderenza.
Far le cose al modo che descriveva M. C., giusto per  darsi alle "veristiche" cose.
Poi ci sono i fotografi ingenui.
Poche righe sopra - rimembrate? - citavo "l'ometto in camice" - colui che M.C. vedeva presso il margine superiore dello scatto romano di Maurizio Nevola.
Ebbene, il recensore argomenta che potrebbe essere un fotografo "ambulante", che "cerca ma poco spera di fare delle donne due clienti".
Ci riuscirà?
Non lo sappiamo.
Sappiamo però - stessa piazza, stessa epoca - cosa accadde ai miei genitori.
Lo vedete dalla seconda immagine a corredo di questo brano.
Sì, erano stati accalappiati da un fotografo scattino.
Ne fece tante di fotografie, quel fotografo scattino (se ne accorsero al momento della presentazione della fattura, i miei genitori).
Ma "in scattino veritas" (anche se il motto latino deriva dal greco ἐν οἴνῳ ἀλήϑεια, così argomentava il sofista Zenobio), oso parafrasare.
In scattino veritas perché egli (al netto di eventuali salature in parcella...) è sì ingenuo, ma onesto.
Niente artefazioni di linguaggio, intendo.
Se lo scopo è brutalmente pecuniario, l'esito è solarmente limpido.
Ciascuno è impregnato della temperie del suo tempo, scrivevo.
Intriso sì, ma con la possibilità d'ergersi, aggiungevo.
Come Gianni Berengo Gardin, precisavo.
Ecco, le cose sono semplici, in superficie come nel fondo.
Cercare cose senza imprigionarvisi.
Mandrie di pulsantici pigiatori vanno in pellegrinaggio presso le iniziative alla moda.
Sopra loro, i Gianni.
O del superiore equilibrio, o della capacità di scrollarsi di dosso la grevità, del tempo.
All rights reserved
Claudio Trezzani
0 notes
gamingpark · 6 months
Text
Anche se si tratta di un gioco complessivamente molto scarso, non mi piaceva così tanto Call of Duty da anni. Questo è il multiplayer che voglio per la serie
Anche se può sembrare un’esagerazione, valutare un nuovo Call of Duty è uno dei compiti più difficili che un recensore di giochi possa affrontare. Ogni nuovo titolo ha due o tre parti distinte il cui livello di qualità può essere molto disomogeneo. Senza andare oltre, questo è ciò che mi è successo giocando al nuovo Modern Warfare 3. La campagna è terribile e questo nuovo approccio alla modalità…
View On WordPress
0 notes
tecnoandroidit · 8 months
Text
Maono WM821: il sistema di microfoni wireless doppio che sfida Rode e DJI - Recensione
Tumblr media
La scelta di un sistema di microfoni wireless di qualità è una delle decisioni più cruciali per i videomaker, soprattutto per coloro che stanno muovendo i primi passi in questo settore. Anche noi di tecnoandroid.it abbiamo costantemente bisogno di una qualità audio migliore per i nostri video ma purtroppo questa necessità ha spesso un prezzo elevato, e questo può rappresentare un ostacolo per molti. La produzione di contenuti video, infatti, comporta investimenti significativi. Tra le varie attrezzature, i sistemi di microfoni wireless si posizionano tra gli strumenti con un costo più elevato. E non è solo una questione di scegliere tra un microfono cablato o wireless: per alcune produzioni, come vlog a due persone o dimostrazioni dal vivo, la necessità potrebbe spostarsi verso sistemi di microfoni wireless doppio, che offrono maggiore flessibilità e libertà di movimento. Nel corso della mia esperienza come recensore, ho avuto modo di testare sistemi di microfoni wireless di fascia alta che non hanno soddisfatto le aspettative. A volte, potrebbe essere più saggio optare per soluzioni meno costose, sfruttando al meglio le potenzialità dell'attrezzatura a disposizione. Per i videomaker emergenti, con budget limitati, esistono opzioni più accessibili che meritano attenzione. Un esempio è il Maono WM821, conosciuto anche come Tikmic. Questo modello, pur avendo un prezzo di vendita inferiore di oltre 180€ rispetto a colossi del settore come il DJI Mic o il Rode Wireless Go II, offre una serie di accessori comparabili. È importante, però, considerare ogni aspetto: mentre il Maono WM821 risulta più economico, il Rode Wireless Go II, ad esempio, viene venduto senza una custodia di ricarica, elemento che potrebbe influenzare la decisione finale di acquisto. Caratteristiche Maono WM821 è un dispositivo che, pur posizionandosi nella fascia economica, promette prestazioni e accessori di tutto rispetto. La confezione include due trasmettitori, un ricevitore, una custodia di ricarica, un cavo USB-C, due microfoni lavalier, due cavi audio, paraventi antivento in pelliccia e una pratica borsa per il trasporto. Design e Costruzione Uno degli aspetti che colpisce immediatamente è la robustezza della custodia di ricarica, dotata di un coperchio magnetico. Durante i nostri test, anche sottoponendo la custodia a movimenti bruschi, il coperchio è rimasto saldamente chiuso, proteggendo trasmettitore e ricevitore. Questa caratteristica si rivela particolarmente utile per i videomaker in movimento, come i vlogger di viaggi, garantendo sicurezza e praticità durante gli spostamenti. Funzionalità Ogni trasmettitore del Maono WM821 può operare autonomamente, una funzionalità che si rivela essenziale quando si passa da una ripresa singola a una doppia. Un dettaglio non trascurabile è la regolazione del guadagno individuale per ogni trasmettitore, permettendo un'ottimizzazione del volume in base alla voce degli interlocutori. Il ricevitore, inoltre, è dotato di un jack per cuffie e di uno schermo LCD, fornendo un controllo accurato dell'audio in tempo reale. Autonomia In termini di durata della batteria, il Maono WM821 si posiziona in modo competitivo rispetto ai concorrenti di fascia alta. Mentre il DJI Mic garantisce fino a 15 ore di utilizzo con la sua custodia di ricarica, Maono sostiene che il WM821 possa raggiungere le 20 ore. Compatibilità Per i creatori che utilizzano l'iPhone come principale dispositivo di ripresa, è importante notare che per collegare il Maono WM821 sarà necessario un cavo audio Lightning, venduto separatamente da Maono o direttamente da Apple. Per chi utilizza fotocamere DSLR, il sistema può essere facilmente fissato grazie a una clip sul retro dei dispositivi. Prestazioni Il Maono WM821 è stato sottoposto a un'attento test, registrando due interlocutori in un contesto d'ufficio silenzioso. I risultati, tuttavia, non hanno pienamente soddisfatto le aspettative: tutti i video analizzati presentavano un sibilo di fondo ben distinguibile. In una prova ulteriore, condotta in una stanza di dimensioni ridotte e attrezzata con materiali fonoassorbenti, senza interferenze Wi-Fi, il sibilo persisteva. Questo rumore di fondo era presente nonostante una batteria quasi completamente carica e una vicinanza ottimale tra ricevitore e trasmettitori. È doveroso sottolineare che, nonostante il rumore di fondo, la chiarezza vocale rimaneva intatta. Questo potrebbe rendere il suono accettabile per un pubblico non specializzato, ma potrebbe non soddisfare appieno professionisti con standard acustici elevati. Per chi ricerca una qualità sonora impeccabile, sarà necessario intervenire in post-produzione. Una nota positiva del Maono WM821 è la capacità di registrare in modalità mono o stereo, offrendo una certa flessibilità nella gestione del suono. La registrazione stereo, in particolare, potrebbe consentire di isolare e ridurre efficacemente il rumore di fondo, migliorando la chiarezza delle voci. Una soluzione alternativa potrebbe essere l'aggiunta di una colonna sonora, che potrebbe mascherare ulteriormente il rumore ma ciò implica un impegno maggiore in fase di montaggio, un aspetto da considerare attentamente in base alle proprie esigenze e competenze. Questo potrebbe rappresentare un'opportunità formativa per i neofiti, ma anche una sfida per chi ha tempi di produzione ristretti. Il Maono WM821 vanta una portata di circa 100 metri in condizioni standard. Sebbene non raggiunga le prestazioni di alcuni concorrenti di fascia alta, potrebbe essere adeguato per riprese in ambienti chiusi o ristretti. Conclusione Il Maono WM821 si presenta come un sistema di microfoni wireless con diverse caratteristiche apprezzabili, tra cui una notevole durata della batteria, la capacità di registrare sia in mono che in stereo e una serie di accessori utili inclusi nella confezione. La sua leggerezza e la possibilità di fissare i trasmettitori a una slitta flash lo rendono versatile per diverse esigenze di ripresa. Purtroppo è importante considerare anche alcune limitazioni, come il rumore di fondo elevato e la necessità di un cavo audio specifico per l'uso con iPhone, che non è incluso nel pacchetto. Per coloro che sono interessati all'acquisto, il Maono WM821 è disponibile sia su Amazon che sul sito ufficiale del produttore al prezzo di circa 180€. Come sempre, è consigliabile confrontare le recensioni e le specifiche tecniche per assicurarsi che il prodotto soddisfi le proprie esigenze prima di procedere con l'acquisto. Read the full article
0 notes
ballata · 9 months
Text
I miei Audaci mi stanno dando soddisfazioni...
La recensione di un libro dovrebbe essere, dialogica. L’autore di un libro parla al proprio pubblico (in questo caso, i recensori); il recensore del libro parla a noi, ai propri lettori. Questo è un circolo, una conversazione sussurrata lungo un sentiero, una catena di condivisione. Nessun punto di vista è più valido di un altro, perché tutti i punti di vista sono incastonati in un contesto sociale che dà loro significato. Ogni volta che leggo una nuova recensione sul mio romanzo rincorro l’essenza qualitativa delle parole per capire che genere di lettore mi ha premiato o bacchettato. Nella ricerca qualitativa, la tirannide dei numeri (quante recensioni avrò?) viene abbandonata per l’enigma affascinante delle parole. Quando prendiamo in esame libri e recensioni di libri, troviamo che molto si rivela nello stile e nella trama di chi ha recensito.Così le nostre considerazioni, attraverso la percezione del lettore che ha recensito ci abindoleranno o allontaneranno dall' acquisto del suddetto romanzo. Ma i gusti dei recensori sono tutti diversi e indipendenti... poiché il recensore recita la parte di un «performer» interpretativo fra il «copione» (l’opera sotto recensione) e il «pubblico» (il lettore).
Quindi amici miei comprate gli Audaci e divenite Audaci recensori....
#gliaudaci #robertonicolettiballatibonaffini #romanzo #scrittori #autori #letture #recensioni #narrativa #autoriemergenti #parole #libri #pensiero #liberopensiero #copione #testo #scrittura
instagram
0 notes