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#terapia della scrittura
divulgatoriseriali · 1 year
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Lettera a sè stessi: un viaggio di riconciliazione con la vita attraverso la scrittura terapeutica
La lettera a se stessi rappresenta un potente strumento di scrittura terapeutica che soddisfa il desiderio di far sentire la propria voce. Attraverso la parola scritta, si condivide esperienze, sensazioni e sentimenti, cercando consolazione, risarcimento e cura. Continue reading Untitled
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Come hai potuto scivolare giù da sola
nella morte che ho desiderato così tanto e così a lungo,
la morte che tutte e due dicevamo di aver superato,
... la morte di cui parlavamo tanto, a Boston,
mentre ci scolavamo tre martini extra dry".
Anne Sexton "La morte di Sylvia"
Anne Sexton nei suoi versi ha indagato i sentimenti delle donne parlandone in maniera esplicita, spinta dal suo disagio interiore in un mondo pieno di convenzioni e dal disprezzo che nutriva per il destino noioso, deprimente e umiliante di una vita monotona imprigionata nei ruoli come quello della casalinga."Sono dentro i miei pensieri.
Sono rinchiusa nella casa sbagliata".
Lei sovversiva, non conforme alle regole, ha trattato temi considerati scomodi, scabrosi, visto la moralità dei tempi e il contesto sociale in cui viveva. L’aborto, l'amore e le sue implicazioni, le relazioni extra coniugali, l’autoerotismo, il ciclo mestruale.
Amica di Sylvia Plath, ne condividerà la costante ricerca di libertà dai ruoli imposti, ma anche una tragica fine.
La scrittura molte volte può aiutare la mente e può diventare una vera e propria terapia quando si lotta contro chi vuole instillare dentro di noi e nella nostra complessità i sensi di colpa per quell'essere costantemente considerate delle "donne cattive". Streghe moderne che trasgrediscono rompendo i tabù, le false armonie, la quiete e la sacralità non solo familiare sempre spinte da una incessante ricerca e richiesta di essere e di apparire per come sono, se stesse, donne. Liberamente donne.
" Un tempo ero bella, ora sono me stessa"
Anne Sexton, Comizi femministi
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neroegiallo · 2 years
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Emozioni e Affari di Stato
Il mercoledì vi porto tra le pagine del mio diario emotivo.
Ho intrapreso qualche anno fa un percorso di scrittura come terapia: viene comunemente chiamato “Journaling” e si tratta di mettere nero su bianco i propri pensieri e processi emotivi, al fine di portare luce e pace agli eventi, tra le ombre, seguendo diverse tecniche e tracce.
Per voi, dei piccoli estratti.
Affari di Stato
Considerazioni su ostacoli e paure
“Davanti a me si apre la possibilità di lavorare con più entusiasmo alla carriera di artista, che mi permette di prendermi maggiormente cura della schiena e in generale del corpo e di guadagnare più denaro.
E’ un’opportunità che mi permette di fare un lavoro creativo e sviluppare progetti artistici, con i quali posso esprimere la vocazione animica che sento da un pò: portare un messaggio.
Condividere la storia dei traumi e di come li ho alimentati, fino a quando ho iniziato a prendermene cura e celebrare il processo.
Ho iniziato un percorso di arte erotica e ora posso fare esperienza e migliorare come performer e modella, acquisendo più confidenza e consapevolezza, oltre che poter esprimere i mostri che divorano la mia anima.
Passando oltre gli ostacoli posso realizzare una vita migliore, per me e per le persone che amo; posso portare benessere psicofisico e finanziario a me e agli altri; posso studiare e approfondire tematiche che sogno da quando sono bambina.
Quello che succederebbe se non superassi gli ostacoli è continuare a fare la vita che faccio ora, senza una reale possibilità di crescita professionale e soprattutto bagattando ancora di più la schiena; emotivamente starei male e finanziariamente significherebbe continuare a lavorare tantissimo, mettendo a rischio la mia salute, per incassare poco denaro che basta a malapena a coprire le spese.
L’ostacolo principale è la scarsa fiducia nelle mie possibilità, handicap che trascino dall’infanzia: l’insicurezza, l’abitudine a procrastinare, insieme alla tendenza a buttarsi giù, sono le leve che alimentano questo ostacolo.
Quello che posso fare per andare ogni giorno un passettino più avanti è impegnarmi nella cura:
Terapia cognitiva per la mia salute mentale;
Esercizio fisico per il benessere sul lungo termine;
Trattamenti alla schiena per il sollievo immediato;
Lezioni di danza, teatro e approfondimenti di live performance per crescere come artista;
Giocare con gli outfit per fare spazio;
Coltivare relazioni oneste nelle quali esprimere veramente me stessa, per eliminare dalla mia vita le relazioni tossiche.
Ho usato spesso gli ostacoli come scusa per non andare avanti e mi sono anche sentita in colpa per non essere andata avanti con i progetti.
Le scuse/ostacoli più frequenti erano:
non ho abbastanza denaro per permettermi di prendere lezioni o collaborare con artisti professionisti; 
non ho abbastanza tempo perché lavoro tanto; 
ora mi fa troppo male la schiena etc. Ho imparato ad accettare la responsabilità nell’aver procrastinato dando la colpa agli ostacoli (o agli altri) e ci sto facendo pace.
Quelli che ho chiamato ostacoli sono in realtà scuse, apprese soprattutto in ambito familiare prima e nei contesti sociali poi. 
Alla base di questi ostacoli c’è la paura di non essere all’altezza, di non essere in grado o di non esserne capace; la convinzione non meritarsi il meglio. 
Sono paure radicate nell’infanzia che ho alimentato io stessa, interpretando molto male gli avvenimenti nel corso della vita; ho alimentato queste paure reagendo con paura e sconforto. Quelli che chiamo ostacoli sono realmente le paure che mi tengono ferma.
L’ostacolo perenne è quindi proprio la paura di non esserne all’altezza e, di conseguenza essere giudicata per ciò che faccio; una parte di me ha temuto tanto il giudizio degli altri, non solo per una questione di immagine ma soprattutto per paura di essere giudicata non brava abbastanza.
Le radici di questa paura/ostacolo, affondano nella proiezione del rapporto con mio padre.
I passi che affronto da alcuni anni e ogni giorno, per oltrepassare i limiti e gli ostacoli sono:
Terapia cognitiva con esercizi costanti, per comprendere i meccanismi alla base dei miei comportamenti e delle emozioni che mi hanno bloccata nel tempo.
Psicologia finanziaria, per apprendere le radici dei problemi legati al concetto di denaro e impostare diversamente il rapporto con esso, scoprendo anche qui che è il modello genitoriale ad essere completamente errato e che mi ha portato in conflitto; grazie a questo percorso imparo anche tecniche per risparmiare e investire nei progetti e sogni, oltre a dedicarmi benessere con le persone che amo.
Mi sto affidando anche a persone che, con il tempo sto imparando a stimare e apprezzare e che mi seguono nella comunicazione e mi stimolano nella creazione di contenuti.
I primi risultati si vedono e sono strepitosi, quello che posso fare è continuare a impegnarmi e crederci, restando più che mai presente a me stessa, lucida. Questa è una bella sfida perché i social sono stati fondamento di un disturbo mentale molto impattante.
La sobrietà è un altro elemento fondamentale. Il mio rapporto con l’alcol ha influenzato molto la non riuscita delle mie vocazioni e ha alimentato il sentimento di rabbia e paura. 
Non bere durante gli eventi e, in generale destinare le bevute a momenti leggeri di condivisione con gli amici è la cosa migliore.
Ho dentro una bambina incazzata, umiliata e ferita che vuole ammazzare, dilaniare e urlare. 
E’ la mia Mr Hyde e si sfrega le mani ogni volta che avvicino le labbra al bicchiere."
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monotonousgirl · 12 days
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12 settembre 20:55
Innanzitutto mi presento, sono - e ho 22 anni. Non ho nessun disturbo diagnosticato, anche perché non ho mai avuto il privilegio di poter andare da un terapista, ma sono convinta di avere la depressione stagionale e un gran disturbo alimentare. Molto probabilmente è solo la tiroidite di Hashimoto, ma anche per quello non ho mai approfondito di più.
Vivo tra quattro mura che non mi rappresentano, che giorno dopo giorno mi stringono e mi oppressano. Mio padre è la mia unica ancora di salvataggio, ma non è chissà quanto bravo ad esprimere le sue emozioni, anzi, non è proprio bravo ad esprimersi. Mia madre, beh lei avrebbe bisogno di andare in terapia più di quanto non ne abbia bisogno io. Purtroppo sono nati in un “epoca” che pur non essendo troppo lontana da noi, ha ereditato tutti i pensieri negativi e chiusi di quel che era “l’epoca” dei loro genitori.
Mio malgrado per loro, non sono proprio conforme ai loro standard di figlia perfetta, anzi. Il mio orientamento sessuale è più confuso di qualsiasi altra cosa esistente al mondo, il mio andamento scolastico era pessimo e si è concluso con un 61 alla maturità e un grande senso di vuoto. Ora lavoro, ma non sono soddisfatta, esattamente come loro.
Ho quasi 23 anni e non ho ancora capito cosa ne voglio fare della mia vita, non so dove io voglia andare, non so cosa ne voglia fare. Per il momento l’unica certezza che ho è di voler scappare da casa, quel luogo in cui dovresti poter essere te stesso, ma è l’unico posto in cui non lo sono. Sono figlia di un matrimonio che va avanti per abitudine, per paura, per la continua ossessione per il pensiero altrui. Di conseguenza ne deriva la mia scarsa capacità di relazionarmi con il prossimo, ciò comporta che nelle relazioni tendo a stare sempre non un passo indietro ma ben tre.
Non ho mai avuto il dono della scrittura, penso tu lo stia notando dato il mio continuo cambio di rotta, di conseguenza vado dritta al punto.
Come posso essere felice io se tutto quello che mi circonda è così fottutamente triste e cupo?
Sono sempre stata quella che si è presa carico di tutto, sono quella che ha visto morire una nonna che considerava madre, sono quella che fino all’ultimo respiro del nonno ci è rimasta assieme da sola, sono quella che cerca il più possibile di mantenere stabile papà, sono quella che pur di rendere felice le persone le allontana da sé stessa.
Nessuno si chiede mai se soffro, se sto male. Tutti pensano che dietro queste mie apparenti spalle forti e il mio sorriso, si celi una ragazza che non ha paura di nulla, capace di sfondare il mondo intero. Ma io non sono nulla di quello che ho fatto credere alle persone di essere. Io sono quella stupida bambina insicura, che dopo essere stata bullizzata fino all’essere stata picchiata, ha sorriso ed è tornata a casa raccontando di esser stata lei quella forte. Sono quella bambina che ha scoperto che i nonni fossero venuti a mancare tramite un messaggio whatsapp e che nonostante tutto abbia fatto da spalla ai propri genitori e parenti. Sono quella bambina che lo stesso giorno ha avuto due attacchi di panico, uno dietro l’altro, così forti da tremare per la paura di non riuscire più a respirare.
Come faccio, dopo tutto ciò, a mostrarmi per quel che sono? Come faccio ad essere felice se tutti credano io lo sia già quando sto lì, buttata sul fondo dell’abisso più lontano, con un masso sullo stomaco e con il sorriso sulle labbra?
Io, potrò mai essere felice?
#gm
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paolosala · 3 months
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Rigenerarsi attraverso le parole: la terapia della scrittura
Spesso il nostro benessere mentale passa attraverso uno strumento gratuito e a disposizione di tutti: la scrittura. Non importa se usi la penna o la tastiera, l’importante è scrivere. La scrittura ci offre uno spazio sicuro e privato per esplorare pensieri e preoccupazioni, dà sollievo, chiarezza e una sensazione di calma interiore. Esprimere emozioni, riflettere sulle proprie esperienze,…
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micro961 · 5 months
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Picciotto - Rapporti - Cap. 4 / Love vs. Love
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Il nuovo album di Picciotto
Picciotto presenta il suo settimo album, “Rapporti”, un concept di 20 canzoni suddivise in 4 capitoli. Una scelta controcorrente e provocatoria che prova a stimolare domande negli ascoltatori, le stesse sulle quali Christian ha riflettuto nella lunga gestazione del disco. Partendo dal classico scontro tra persona e personaggio (Christian vs. Picciotto) e attraversando temi sociali (Real vs. Fake), musicali (Music vs. Business) e sentimentali (Love vs. Love) i 4 blocchi composti da 5 canzoni ciascuno analizzano gli incontri/scontri da più punti di vista evidenziando una crisi tra le generazioni sempre più scollate dopo il periodo pandemico. Per Picciotto la musica è sempre stato volano di riflessione e sfogo, strumento salvifico che da quasi vent’anni porta sui palchi e tra i banchi di “scuole di frontiera” come educatore. Nell’album il sound è trasversale, accarezza l’old school senza sdegnare la trap, voli pindarici tra ritornelli indie e cassa dritta, rime crude e accenni cantautoriali, un mush up di contaminazioni sonore dove il leit-motiv sono i testi e gli spunti su come oggi ci rapportiamo a noi stessi e agli altri. Ghemon e Serena Brancale tra i featuring di spicco insieme a tutti i giovani talenti de Lo Stato Dell’Arte, label discografica a sfondo sociale creata da Picciotto all’interno di un bene confiscato alla mafia, produzioni affidate a Gheesa (così come mix e master) e collaborazioni con John Lui, Dnvr & Freccia e Dj FastCut. Da Marzo in tour con un live presentato sia in band che col dj a seconda dei contesti.
Christian Paterniti aka Picciotto, palermitano. Dopo 3 dischi e centinaia di concerti con la sua band GenteStranaPosse avvia un percorso come “Picciotto” producendo per l’etichetta Irma Records i dischi “Piazza Connection” (2015), “StoryBorderline” (2016) e “Terapia” (2019). Il suo è un rap di forte denuncia sociale, nasce e si sviluppa nei centri sociali occupati allargandosi e affinandosi negli anni su vari palchi della penisola ed essendo conseguenza naturale del suo impegno sociale. Da quindici anni infatti si occupa di laboratori di “scrittura creativa” incentrati sul rap e di progetti di contrasto alla dispersione scolastica lavorando nelle scuole e in diversi quartieri popolari di Palermo provando a sensibilizzare i minori, ex detenuti e i giovani “drop-out” all’arte della scrittura e della musica come mezzi espressivi di forte riscatto ed emancipazione. Vincitore del premio “Musica contro le mafie” nel 2017 con la canzone “Amarcord 2.0” e premiato a Casa Sanremo durante il Festival dove presenta “Capitale” canzone diventata inno di “Palermo Capitale della Cultura 2018”. Nello stesso anno Picciotto si reca in Libano ad esibirsi come rapper nei campi profughi di Beddawi,Tripoli e Nar Al Bared a dimostrazione ulteriore di quanto la musica supera i confini e le distanze mentali per divenire sempre di più arma di riscatto individuale e collettivo. Successivamente il tour suonato in band lo porta sui palchi di importanti Festival come il Carroponte a Milano, lo Sherwood a Padova e il Newroz a Napoli, aprendo importanti live come quelli di Salmo,Clementino e Manu Chao ed esibendosi anche come unico guest ad apertura del tour di Caparezza. Nel Luglio 2021 riceve il premio “Noise Symphony Indieffusione” alle finali del concorso “ Voci per la libertà” per Amnesty International con la canzone “Bimbi”. Da sempre attento a ciò che succede nella sua città, contribusice alla crescita di tanti talenti musicali attraverso il format Palermo Suona e l’organizzazione del Beat Full Festival e da Settembre 2021 lavora assiduamente alla formazione di un roster di giovani artisti creando l’etichetta “Lo Stato Dell’Arte” della quale è presidente ed editore. Il progetto discografico ha sede in un bene confiscato alla mafia riqualificato da una decina di giovani talenti individuati e prodotti da Picciotto e viene presentato in prima serata su Rai 3 nella trasmissione “Che ci faccio qui” condotta da Domenico Iannacone. Nel Maggio 2022 Picciotto viene premiato dal Sindaco Orlando con la preziosa tessera del mosaico di Palermo per il suo impegno musicale sociale. Il 2024 è l’anno di “Rapporti”, concept album che mischierà Yin e Yang di Picciotto attraverso quattro “capitoli” composti da canzoni che inquadreranno quattro incontri / scontri su vari argomenti affrontati da diversi punti di vista.
Etichetta: Orangle Srl - www.oranglerecords.com Lo Stato Dell' Arte - https://www.instagram.com/lostatodellartepa/
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/1WZ9a3U80W0lbwAFxlkFum?si=UMl1DFp9QaCJMSmXL-kMzg Youtube: https://www.youtube.com/@LoStatoDellArtePA
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marino222 · 5 months
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(Auto)biografia Si è soliti iniziare un percorso di psicosintesi, specialmente se terapeutico, chiedendo alla persona di scrivere la sua autobiografia. Assagioli considera la scrittura un processo dalle innumerevoli potenzialità, vario e complesso e, per una molteplicità di motivi, radicalmente diverso dal racconto orale solitamente privilegiato in terapia. Il momento dedicato alla stesura della propria autobiografia ha un ruolo fondamentale nel processo di 'conoscenza di sé'. Scrivere di se stessi permette di obiettivare la propria storia di vita, innescando processi cognitivi reputati di primaria importanza in questa fase iniziale: - favorisce lo sviluppo e il consolidamento della capacità di osservare sé stessi; - orienta il soggetto verso l'introspezione e la retrospezione; - promuove la riflessione e l'individuazione di nessi causali che hanno operato in passato e che potrebbero essere ancora operanti nel presente; - rafforza e incentiva la naturale tendenza della psiche alla sintesi, che è anche ricerca di coerenze e significati profondi. In altre parole, la scrittura autobiografica guida ad una maggiore 'comprensione di sé stessi', favorendo nuovi apprendimenti senza i quali sarebbe impossibile pensare a una reale trasformazione della personalità. Ma scrivere la propria autobiografia non comporta solamente una più approfondita comprensione di sé. Scrivere promuove anche l'acquisizione di una certa 'padronanza' di ciò che si è conosciuto. Favorendo un processo di disidentificazione (o distanziamento cognitivo), crea uno spazio psichico nel quale può avvenire l'elaborazione di ciò che si è appreso. La scrittura è considerata un mezzo per favorire lo sviluppo dell'attenzione, della capacità di concentrarsi, della disciplina e un esercizio ideale per l'allenamento della volontà: tutte qualità indispensabili alla gestione della vita interiore ed esterna. Infine, scrivere di sé può innescare e favorire i 'processi trasformativi'. Spiega il nostro autore che "quando si scrive, divengono operanti sia i fattori consci che quelli inconsci; perciò spesso accade che mentre il soggetto comincia a scrivere quello di cui è cosciente, affiorano mano a mano cose a cui non aveva pensato e che spesso, lo sorprendono". L'emergere di contenuti non previsti introduce a una dimensione considerata fondamentale ai fini della terapia, dell'educazione o della formazione: la meraviglia, lo 'stupor'. Molte volte accade che si comincia a scrivere qualcosa che si era già pensato, ma poi via via vengono nuove idee; il filo, la corrente del pensiero prende direzioni inattese, e vien fuori qualcosa che sorprende lo scrivente stesso. Petra Guggisberg Nocelli dal suo libro: "Conosci, Possiedi, Trasforma te stesso"
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elygoccedirugiada · 7 months
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Sono Ely, e sono entusiasta di condividere il mio mondo creativo con voi! Questo blog è il luogo dove la scrittura incanta, i tratti prendono vita e le riflessioni s'intrecciano con l'attualità.
Cosa Troverete Qui:
Parole Magiche: Racconti, poesie e riflessioni che vi porteranno in mondi immaginari- Riflessioni sull'Attualità: Pensieri su ciò che accade nel mondo, visti attraverso la lente della creatività.
Arte terapia per grandi e piccoli. Unitevi al viaggio! Lasciate un like, condividete e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Siete parte di questa avventura creativa!
Grazie per essere qui,
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parole-buttate · 8 months
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Diapason
Grazie ad S mi è capitato di riflettere sul dolore, o per meglio dire, sulla ricerca del dolore. Razionalmente non riesco a comprendere se la dicitura "ricerca" sia coerente rispetto a ciò che mi succede. Potrebbe essere, come no. Oggi, cenando con la mia coinquilina ho sorriso, scherzato, vissuto un momento di serenità. Adesso, a due ore e mezza di distanza, mi ha pervaso un leggero senso di malinconia, dunque scrivo, nel tentativo, spero non vano, di poter capire qualcosa sul mio sentire. Concretamente la prima cosa che ho fatto, è stato impugnare le cuffie, il cellulare e riprodurre delle canzoni che potessero essere sulle stesse onde del mio animo. Potrebbe essere teatrale forse, ma lo trovo naturale. Pensando al rapporto tra la musica ed il mio stato d'animo mi viene in mente una cosa molto specifica: il Diapason. Il Diapason è un oggetto affascinante, uno strumento acustico che una volta percosso produce un suono puro, privo di frequenze armoniche; per amplificarne il suono i musicisti lo mettono a contatto con la cassa armonica dello strumento a disposizione, che sia esso un violino, una chitarra o qualsiasi altro strumento con le stesse caratteristiche dei precedenti. Così sento che la musica, pura nelle sue vibrazioni, rimbombi nella mia cassa toracica, e la mia cassa toracica a sua volta la amplifichi. Così emozioni e meccanismo di coping si fondono per creare qualcosa di nuovo. Sono contemporaneamente strumento e musicista. Potrebbe essere un ragionamento contorto. Nella mia testa ha senso. Il punto è che non è razionale, non è ragionato, è ovvio, scontato, vero. D'altro canto questo mi porta a domandarmi, e la scrittura? La scrittura credo sia al contempo una forma di catarsi e il mio tentativo di fare qualcosa di bello quando tutto il resto è oscenamente brutto. La scrittura è una delle poche cose che non mi richiedono un eccessivo sforzo, non sono sicuramente un grande scrittore, e mai lo sarò, ma è appagante mettere alla prova le proprie capacità linguistiche, trovare il tempo per cancellare gli errori e non sembrare necessariamente impacciata come nella vita quotidiana. Il dolore mi concede l'introspezione necessaria per poter trasformare sentimenti brutti in belle parole. Dunque, cerco il dolore? Credo di no, credo che il dolore cerchi me, ed io lo abbracci, traendone profitto.
In terapia ho parlato della ciclicità delle mie emozioni, la verità è che ho la memoria troppo corta per poterne avere sufficiente consapevolezza. A volte provo, a volte no. In questo momento provo, e ne gioisco in qualche modo, perché l'unica verità che posso riconfermare dalla marea di stronzate che ho detto in terapia è: è meglio soffrire che venire annichiliti dalla grigia statica nebbia dell'appiattimento emotivo.
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Il potere della scrittura in psicologia: le parole che guariscono
In psicologia, la scrittura svolge un ruolo cruciale nell'esplorazione della mente umana, nella terapia e nella comprensione di sé. La scrittura è una forma di espressione umana che risale a migliaia di anni fa. Ma nel contesto della psicologia, va ben oltre la semplice comunicazione. È diventata una potente forma di terapia che permette alle persone di esplorare e affrontare le sfide della mente e delle emozioni. Strumento di esplorazione personale e catarsi La scrittura terapeutica è una pratica che incoraggia le persone a esplorare i loro pensieri e le loro emozioni attraverso la scrittura. Questo processo può aiutare a comprendere meglio se stessi, a identificare i modelli di pensiero dannosi e a trovare soluzioni ai problemi emotivi. Scrivere consente di mettere in parole ciò che altrimenti potrebbe rimanere confinato nella mente, rendendo le emozioni e i pensieri più tangibili e accessibili. La scrittura terapeutica può anche fungere da forma di catarsi, consentendo alle persone di esprimere emozioni rese inaccessibili dalla paura, dal dolore o dalla vergogna. Scrivere di esperienze traumatiche o difficili può essere un modo per iniziare il processo di guarigione. Questo tipo di scrittura può essere fatto in privato o sotto la guida di uno psicoterapeuta specializzato. Scrittura e psicologia: il diario personale Il diario personale è uno dei modi più comuni per praticare la scrittura terapeutica. Scrivere in un diario offre regolarmente un'opportunità per riflettere su eventi, pensieri ed emozioni personali. Questo processo può aiutare ad individuare schemi ricorrenti, identificare fonti di stress o ansia e persino tracciare il proprio progresso nel tempo. L'autoconsapevolezza è una componente fondamentale della salute mentale, e il diario personale offre uno spazio sicuro per esplorarla. Scrivendo i propri pensieri, si può ottenere una visione più chiara dei propri bisogni, obiettivi e desideri. L'Approccio della Scrittura Terapeutica in Psicoterapia Nel contesto della psicoterapia, la scrittura terapeutica può essere integrata in diverse modalità. Uno psicoterapeuta può incoraggiare i pazienti a scrivere tra le sedute come mezzo per esplorare i propri sentimenti e pensieri. Questi scritti possono poi essere discussi durante le sessioni per ottenere ulteriori insight e per sviluppare strategie di coping. In alcuni casi, la scrittura può essere utilizzata per specifiche terapie, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). Qui, i pazienti possono essere invitati a tenere un registro dei loro pensieri automatici negativi o ad esplorare i loro schemi di pensiero distorti attraverso la scrittura. La scrittura creativa è un altro strumento utilizzato in psicologia. Questo può includere la poesia, la narrativa o altre forme d'arte verbale. Scrivere in modo creativo può consentire alle persone di esprimere emozioni in modo simbolico, fornendo un'uscita per sentimenti complessi. Può anche essere utilizzato come forma di espressione personale e di autoesplorazione. In copertina foto di StockSnap da Pixabay Read the full article
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gaynerdsuperstar · 1 year
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Ragazzo interrotto
Dalle mie oppo encobuds (sono povera quindi le AirPods aspetteranno) suonano delicatamente i Cigarettes After Sex.
Vedo le foto di mia cugina, è a Parigi, in vacanza, forse sarà un giro di ricognizione per la sua vita futura, chi lo sa.
Ma lei è felice, lo si vede, ha un bel ragazzo, sorride sempre, è una ragazza a modo, l’unico stravizio che si concede è qualche angelo azzurro da sorseggiare con le amiche.
La differenza la fa la costanza.
E io? Dopo 3 anni in comunità, perché sì, sono finito in una comunità, ho solo capito di essere borderline, quindi di essere incostante quasi per definizione.
Ma così come ho affrontato i traumi della mia adolescenza adesso devo affrontare i DUBBI della mia tardoadolescenza, come? Con la scrittura.
Cari ragazzi sono tornato
Con una marea di cose da dirvi, argomenti di cui parlare, gente che vorrei conoscere, insomma sono tornato più forte che mai.
Adesso dopo anni (minchia ci sono voluti quindici anni per capire che io avessi dei problemi psichiatrici?) sono sotto una terapia “adeguata”? Chi lo sa, forse un’overdose di Valium era proprio quello di cui io avessi bisogno per capire meglio me stesso.
Ma tornando a noi.
Sono un una città vicino il mio natio borgo in libera ripresa dalla tossicodipendenza, anche se poi si è scoperto che tossicodipendenza non era, ma che la mia fosse solamente una problematica psichiatrica.
Sono anni che non scrivo, però molte persone speciali tra di voi mi hanno detto che io gli manco troppo e che magari fosse il caso che mi rimettessi in gioco rispolverando al pubblico le mie problematiche sociali, mentali, i miei sogni, le mie aspirazioni, le mie “frustrazioni”.
Ecco per esempio l’argomento di questo post potrebbero essere proprio le frustrazioni.
La frustrazione per me è sempre stata l’emozione di chi non lotta con le unghie e con i denti al raggiungimento dei propri sogni o desideri, quindi è qualcosa che non mi appartiene minimamente, almeno per ora, almeno in questo punto della mia vita.
Al massimo anziché essere frustrato mi lascio trasportare a tratti da un vago senso di insoddisfazione, poi mi ricordo delle mie capacità, prima fra tutte quella di riuscire a far breccia nel cuore e nelle menti delle persone grazie alle mie parole, alle mie fotografie, ai miei disegni e capisco che più che essere frustrato dovrei essere grato all’universo della mia melanconia, che è una cosa meno violenta della frustrazione, perché è grazie ad essa che riesco ad esprimere il meglio di me.
N.d. A
Melanconia
/me·lan·co·nì·a/
sostantivo femminile
Variante di malinconia, preferita nel linguaggio psichiatrico, per designare uno stato psichico caratterizzato da una alterazione patologica del tono dell'umore, nel senso di un'immotivata tristezza talvolta accompagnata da ansia.
Raga poi tornando all’argomento “crescita” sono arrivato all’alba dei 30, ho iniziato a scrivere su Tumblr che avevo 16 anni, è un’eternità. In più, la mia, è un’età problematica perché capisci che da adulti le cose non le puoi risolvere con un vaffanculo e basta, ci vuole tatto, grazia, saggezza e a volte anche una sana dose di egoismo e di ambiguità
Hey ho detto una “SANA DOSE”.
Il troppo stroppia, se una persona si dà troppo all’egoismo a all’ambiguità diventa qualcosa di obrobrioso, meglio lasciare qualche frase nell’indefinito, nel non detto, anziché sembrare la cugina manipolatrice e sociopatica di Selvaggia Lucarelli.
Comunque, sono borderline.
Con tratti narcisistici e anti-sociali
Una merda in pratica.
Grazie a dio che la mia psicologa mi ha rassicurato che non sono sociopatico perchè diciamo che c’è una netta differenza tra me ed Hannibal Lecter, ma andiamo avanti.
Piano piano sto capendo chi voglio essere, dovrò partire da una super gavetta nel mondo della moda (p.s. in tutto ciò mi sono laureato in Design nonostante le droghe).
Devo riprendere a correre, a scrivere, a disegnare più spesso, aprire un blog con i miei disegni.
Mandare curriculum come se fossero merde di piccione in Piazza San Marco.
Per stasera, come prima scrittura dopo anni direi che possa bastare, la notte porta consiglio, domani magari avrò qualcosa di più interessante da dire.
Un bacio dal vostro
Gay nerd superstar / ragazzo interrotto
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ilterzolivello · 1 year
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Emil Cioran
LA FILOSOFIA COME DE-FASCINAZIONE E LA SCRITTURA COME TERAPIA - Saggio di Vincenzo Fiore, 2018 Nulla Die edizioni
LA FILOSOFIA COME DE – FASCINAZIONE E LA SCRITTURA COME TERAPIA Saggio di Vincenzo Fiore, 2018 Nulla Die edizioni Caro diario sono al capolinea. Hai presente quando di un percorso hai saltato tutte le fermate, belle ma impegnative, e non sei sceso, e ti trovi a non sapere più dove andare? L’autobus è quello della fascinazione, i luoghi i romanzi e affascinanti le scritture. Ma sì è una bugia,…
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lamilanomagazine · 1 year
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Ed Sheeran: il nuovo album ‘-ʼ (Subtract) in uscita oggi
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Ed Sheeran: il nuovo album ‘-ʼ (Subtract) in uscita oggi. Ed Sheeran pubblica oggi il nuovo emozionante album ‘-ʼ (Subtract) su etichetta Asylum/Atlantic, "-" (Subtract), album che rivisita le radici cantautorali di Ed e che è stato scritto in un contesto di dolore e speranza personali, presenta una delle più grandi star del pianeta nella sua forma più vulnerabile e onesta. Prima dell'uscita dell'album, Ed ha pubblicato due tracce: la toccante "Eyes Closed", che gli è valso il suo 14° singolo numero 1 nel Regno Unito e il brano internazionale più trasmesso dalle radio italiane e "Boat". '-' rappresenta la sfida di Ed Sheeran di superare i confini della sua arte cantautorale, dando prova di una profondità di scrittura mai raggiunta prima. Ed ha collaborato con Aaron Dessner (The National) alla scrittura e alla produzione, dopo che Taylor Swift li ha fatti incontrare. I due hanno unito le loro menti creative nel febbraio dello scorso anno, incominciando a lavorare all’album. Hanno composto oltre 30 canzoni in un solo mese passato in uno studio del Kent, nel Regno Unito, e quattordici sono andate a formare l’album, legate insieme da una produzione squisita che passa da scarne trame di ispirazione folk ad arrangiamenti più audaci e orchestrali. Parlando dell'album, Ed ha dichiarato: “Ho lavorato a Subtract per un decennio, cercando di scolpire l'album acustico perfetto, scrivendo e registrando centinaia di canzoni con una visione chiara di ciò che pensavo dovesse essere. Poi, all'inizio del 2022, una serie di eventi ha cambiato la mia vita, la mia salute mentale e, in definitiva, il modo in cui vedevo la musica e l'arte. Scrivere canzoni è la mia terapia. Mi aiuta a dare un senso ai miei sentimenti. Ho scritto senza pensare a quali sarebbero state le canzoni, ho solo scritto quello che è successo. E in poco più di una settimana, ho sostituito un decennio di lavoro con i miei pensieri più profondi e oscuri. Nel giro di un mese, a mia moglie incinta è stato detto che aveva un tumore, senza cure fino a dopo il parto. Il mio migliore amico Jamal, un fratello per me, è morto improvvisamente e mi sono ritrovato in tribunale a difendere la mia integrità e la mia carriera di cantautore. Stavo attraversando una spirale di paura, depressione e ansia. Mi sentivo come se stessi annegando, con la testa sotto la superficie, guardando in alto ma non riuscendo a risalire per prendere aria. Come artista, non volevo far uscire un insieme di brani che non fossero esattamente lo specchio di me stesso ora e di come voglio parlare di me stesso a questo punto della mia vita. Questo album è tutto ciò. Sta aprendo la botola nella mia anima. Per la prima volta non sto cercando di creare un album che piaccia alla gente, sto semplicemente pubblicando qualcosa che sia onesto e fedele a dove mi trovo nella mia vita adulta. Questo è il racconto dello scorso febbraio e il mio modo di dargli un senso. Questo è Subtract.” Mercoledì prossimo, 10 maggio, Ed darà il via alla seconda stagione di Apple Music Live. Con un’intima esibizione dal vivo, mostrerà "-" per la prima volta insieme a una band di 12 elementi tra cui Aaron Dessner. I fan di tutto il mondo possono assistere in streaming alla performance on demand sia su Apple Music che su Apple TV+ a partire dalle ore 19:00 del 10 maggio. Per celebrare l'uscita di '-ʼ, Ed presenterà oggi in anteprima 14 video musicali ufficiali su YouTube alle ore 17:00 locali. Dopo la premiere, i fan potranno partecipare all'After Party su YouTube, dove offrirà un'esclusiva performance acustica di "Eyes Closed". Ed Sheeran è apparso sulla scena musicale inglese nel 2011 con il suo album di debutto "+". Affermandosi rapidamente come artista, ha pubblicato poi gli album "x", "÷", "No.6 Collaborations Project" e "=", grazie ai quali Ed è diventato una delle più grandi star musicali di successo al mondo. Solo in Italia la sua carriera vanta 1 disco di Diamante ( Shape of you), 76 Platini, e 15 Oro, ed è l’artista internazionale più certificato nel nostro Paese, oltre ad essere quello con la maggior presenza nelle classifiche italiane, sia Album che Singoli e un record di presenze in Top 10. ‘-‘ (Subtract) Tracklisting: Boat Salt Water Eyes Closed Life Goes On Dusty End Of Youth Colourblind Curtains Borderline Spark Vega Sycamore No Strings The Hills of Aberfeldy... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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martinaditrapani · 2 years
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Martina Di Trapani, pittrice e artista | INTERVISTA
By Andrea Giostra
Ciao Martina, benvenuta e grazie per avere accettato il nostro invito. Ai nostri lettori che volessero conoscerti quale artista delle arti visive, cosa racconteresti di te?
Per me la pittura è un dono, il mio linguaggio pittorico si fa racconto che scaturisce sempre da un’intima ispirazione. Racconti di quotidianità, ricordi e desideri, di affetti e sentimenti come pagine di un diario o di un album familiare che li accoglie e li raccoglie. Racconto la mia storia, e in qualche modo quella di ognuno di noi.
… chi è invece Martina Donna della quotidianità? Cosa ci racconti di te della tua vita al di là dell’arte e del lavoro?
La mia quotidianità è incentrata sull’arte ed il lavoro. Da parecchi anni mi occupo anche di laboratori artistici e creativi per bambini, un progetto di accoglienza e socializzazione che favorisce le attività educative e dona ai più piccoli il valore della creatività affinchè si possano sviluppare le proprie abilità artistiche, la capacità di osservazione, conoscendo gli strumenti, i colori, le tecniche pittoriche come nuovo linguaggio.
Come è nata la tua passione per l’arte e per le arti visive in particolare? Qual'è il tuo percorso professionale, esperienziale, accademico e artistico che hai seguito?
Fin da piccola avevo le idee molto chiare sul fatto che nella vita avrei disegnato. Passavo interi pomeriggi cercando di sperimentare e creare nuovi mondi, sono sempre stata una sognatrice. Il disegno come gesto d’istinto e anche come momento di analisi e di approfondimento. Mi ha aiutato l’aver studiato Pittura e gli anni Accademici senz'altro mi hanno permesso di acquisire una maggiore consapevolezza del mio lavoro. Uno studio che necessita ricerca, dal disegno quale territorio intimo ad uno più grande come la Pittura.
Come nasce invece il tuo lavoro di disegnatrice di copertine di riviste molto importanti o per libri illustrati?
Il disegno e l’illustrazione sono alla base del mio lavoro. Ogni illustratore, ogni artista ha le proprie caratteristiche, punti di forza e stili inconfondibili. La curiosità e il legame alla scrittura mi ha permesso di intraprendere questa ulteriore posizione, creando degli alias e delle rubriche illustrate che mi hanno dato modo di essere conosciuta anche come Martina Love o Amos Klein. Ho creato diverse rubriche su tematiche quali amore, cinema e arte e illustrato il tutto secondo un vero e proprio storyboard.
Come definiresti il tuo linguaggio artistico e il tuo stile? C’è qualche artista al quale ti ispiri?
Arte come terapia dell’anima. Versatilità e passione come tratti distintivi di un’arte in continua sperimentazione. L’arte è ricerca, un potente strumento di rielaborazione di noi stessi e di ciò che ci circonda. Il mio lavoro ha un filo conduttore con le cariche emotive, gli impulsi, i desideri.In ogni dipinto sembra celarsi una filosofia di vita. Tutto parla attraverso il lavoro dei pittori, è un mondo talmente ampio da ispirarci a vicenda. “Il potere dei ricordi”; guardi tutta la pittura e impari da tutto. Come per me con altri mezzi come la fotografia ed il cinema.
Il colore ha un ruolo chiave all’interno della mia produzione artistica. Sia forma che dettaglio.
Tu hai partecipato a molte mostre, sia personali che collettive. Ci racconti di questi successi, quali quelli più importanti, sia quelli recenti che quelli passati? Insomma, raccontaci qualcosa della tua carriera artistica e professionale.
Sono tutte importanti per me, seguono il loro tempo in cui le ho realizzate. Ho sempre avuto un legame tra pittura e cinema, o pittura e scrittura, quindi le mie esposizioni personali sono legate da questo filo conduttore. Ricordo “Ai confini della realtà” come “My Dreams” su base fantascientifica, con proiezioni da Rod Serling a David Lynch, mentre “Rescue Remedy” spiega l’immenso lavoro svolto per anni come editorialista sulle tematiche dei sentimenti tra la pittura e l’amore come cura. Progetto molto ampio, fatto di tanta ricerca che si completa successivamente con una residenza a Palermo e la pubblicazione di un libro illustrato.
Cosa vuol dire per una Donna artista lavorare in Sicilia? Cosa vuol dire aver fatto una scelta di vivere del tuo lavoro di artista in questa isola bellissima ma che non sempre riesce a riconoscere i pregi dei suoi talenti e dei suoi artisti?
Palermo ha un cielo che non trovi da nessun'altra parte. Lavorare con ciò che ti fa stare bene, la luce, le persone, il clima per cui fa sviluppare meglio il proprio lavoro. Ogni luogo ha una sua vibrazione. La Sicilia è un'isola presente nella mia pittura, ma geograficamente scomposta visto che vivo da molti anni in un’altra città. Una città che ho reso più colorata come con il mio lavoro.
«… mi sono trovato più volte a riflettere sul concetto di bellezza, e mi sono accorto che potrei benissimo (…) ripetere in proposito quanto rispondeva Agostino alla domanda su cosa fosse il tempo: “Se nessuno me lo chiede, lo so; se voglio spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so.”» (Umberto Eco, “La bellezza”, GEDI gruppo editoriale ed., 2021, pp. 5-6). Per te cos’è la bellezza? Prova a definire la bellezza dal tuo punto di vista. Come si fa a riconoscere la bellezza secondo te? E cosa è la bellezza nelle arti visive?
Dare una risposta non è facile, come testimoniano generazioni di filosofi. Mi viene in mente quello che ha fatto l’uomo artista nel corso dei millenni, partendo dalla rappresentazione della natura, dei suoi simili e di se stesso. L’artista ha fatto proprie le “regole” di bellezza e abbiamo cosi visto che il senso di bellezza non è mai lo stesso. Ha assunto funzioni, significati diversi nel corso dei secoli e delle varie culture.
Anche l’orrore, il caos, il dramma possono diventare motivo di rappresentazione artistica quindi oggetto di bellezza. Ognuno si può riconoscere o meno in uno stile, o in un tipo di bellezza, trovando delle affinità e compatibilità con il proprio mondo.
«Io vivo in una specie di fornace di affetti, amori, desideri, invenzioni, creazioni, attività e sogni. Non posso descrivere la mia vita in base ai fatti perché l’estasi non risiede nei fatti, in quello che succede o in quello che faccio, ma in ciò che viene suscitato in me e in ciò che viene creato grazie a tutto questo… Quello che voglio dire è che vivo una realtà al tempo stesso fisica e metafisica…» (Anaïs Nin, “Fuoco” in “Diari d’amore” terzo volume, 1986). Cosa pensi di queste parole della grandissima scrittrice Anaïs Nin? E quanto l’amore e i sentimenti così poderosi sono importanti per te e incidono nella tua arte e nelle tue opere?
Un mare delle menzogne, un diario quello di Anaïs Nin come esplorazione di sentimenti e sessualità. L’amore e i sentimenti sono in ogni mio lavoro, a volte malinconici, a volte ironici e senza dubbio pieni di gioia e di quello che il sentimento dell’amore può trasmettere.
Ci parli dei tuoi imminenti impegni professionali, dei tuoi lavori e delle tue opere in corso di realizzazione? A cosa stai lavorando in questo momento? In cosa sei impegnata?
Da poco si è conclusa una mia esposizione a Torino, durante la settimana dell’arte contemporanea, e la presentazione di un nuovo ciclo di lavori. Attualmente sto preparando la presentazione per una nuova mostra personale e collaboro con un’Agenzia francese per un progetto di arti visive e moda. Lavoro tra Torino e la Francia e continuo oltre la mia ricerca artistica il mio lavoro di Docente.
Presto tornerò in Sicilia e in Campania per nuovi progetti.
Martina Di Trapani
http://martinaditrapani.tumblr.com/
http://Instagram.com/martina_ditrapani
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paolosala · 4 months
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Rigenerarsi attraverso le parole: la terapia della scrittura
Spesso il nostro benessere mentale passa attraverso uno strumento gratuito e a disposizione di tutti: la scrittura. Non importa se usi la penna o la tastiera, l’importante è scrivere. La scrittura offre uno spazio sicuro e privato per esplorare i propri pensieri e preoccupazioni, dà sollievo, chiarezza e una sensazione di calma interiore. Esprimere le emozioni, riflettere sulle proprie…
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micro961 · 5 months
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Picciotto – “Rapporti - Cap. 1 / Christian vs. Picciotto”
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Il nuovo album di Picciotto - In radio dal 12 aprile
Picciotto presenta il suo settimo album, “Rapporti”, un concept di 20 canzoni suddivise in 4 capitoli. Una scelta controcorrente e provocatoria che prova a stimolare domande negli ascoltatori, le stesse sulle quali Christian ha riflettuto nella lunga gestazione del disco. Partendo dal classico scontro tra persona e personaggio (Christian vs. Picciotto) e attraversando temi sociali (Real vs. Fake), musicali (Music vs. Business) e sentimentali (Love vs. Love) i 4 blocchi composti da 5 canzoni ciascuno analizzano gli incontri/scontri da più punti di vista evidenziando una crisi tra le generazioni sempre più scollate dopo il periodo pandemico. Per Picciotto la musica è sempre stato volano di riflessione e sfogo, strumento salvifico che da quasi vent’anni porta sui palchi e tra i banchi di “scuole di frontiera” come educatore. Nell’album il sound è trasversale, accarezza l’old school senza sdegnare la trap, voli pindarici tra ritornelli indie e cassa dritta, rime crude e accenni cantautoriali, un mush up di contaminazioni sonore dove il leit-motiv sono i testi e gli spunti su come oggi ci rapportiamo a noi stessi e agli altri. Ghemon e Serena Brancale tra i featuring di spicco insieme a tutti i giovani talenti de Lo Stato Dell’Arte, label discografica a sfondo sociale creata da Picciotto all’interno di un bene confiscato alla mafia, produzioni affidate a Gheesa (così come mix e master) e collaborazioni con John Lui, Dnvr & Freccia e Dj FastCut. Da Marzo in tour con un live presentato sia in band che col dj a seconda dei contesti.
Christian Paterniti aka Picciotto, palermitano. Dopo 3 dischi e centinaia di concerti con la sua band GenteStranaPosse avvia un percorso come “Picciotto” producendo per l’etichetta Irma Records i dischi “Piazza Connection” (2015), “StoryBorderline” (2016) e “Terapia” (2019). Il suo è un rap di forte denuncia sociale, nasce e si sviluppa nei centri sociali occupati allargandosi e affinandosi negli anni su vari palchi della penisola ed essendo conseguenza naturale del suo impegno sociale. Da quindici anni infatti si occupa di laboratori di “scrittura creativa” incentrati sul rap e di progetti di contrasto alla dispersione scolastica lavorando nelle scuole e in diversi quartieri popolari di Palermo provando a sensibilizzare i minori, ex detenuti e i giovani “drop-out” all’arte della scrittura e della musica come mezzi espressivi di forte riscatto ed emancipazione. Vincitore del premio “Musica contro le mafie” nel 2017 con la canzone “Amarcord 2.0” e premiato a Casa Sanremo durante il Festival dove presenta “Capitale” canzone diventata inno di “Palermo Capitale della Cultura 2018”. Nello stesso anno Picciotto si reca in Libano ad esibirsi come rapper nei campi profughi di Beddawi,Tripoli e Nar Al Bared a dimostrazione ulteriore di quanto la musica supera i confini e le distanze mentali per divenire sempre di più arma di riscatto individuale e collettivo. Successivamente il tour suonato in band lo porta sui palchi di importanti Festival come il Carroponte a Milano, lo Sherwood a Padova e il Newroz a Napoli, aprendo importanti live come quelli di Salmo,Clementino e Manu Chao ed esibendosi anche come unico guest ad apertura del tour di Caparezza. Nel Luglio 2021 riceve il premio “Noise Symphony Indieffusione” alle finali del concorso “ Voci per la libertà” per Amnesty International con la canzone “Bimbi”. Da sempre attento a ciò che succede nella sua città, contribusice alla crescita di tanti talenti musicali attraverso il format Palermo Suona e l’organizzazione del Beat Full Festival e da Settembre 2021 lavora assiduamente alla formazione di un roster di giovani artisti creando l’etichetta “Lo Stato Dell’Arte” della quale è presidente ed editore. Il progetto discografico ha sede in un bene confiscato alla mafia riqualificato da una decina di giovani talenti individuati e prodotti da Picciotto e viene presentato in prima serata su Rai 3 nella trasmissione “Che ci faccio qui” condotta da Domenico Iannacone. Nel Maggio 2022 Picciotto viene premiato dal Sindaco Orlando con la preziosa tessera del mosaico di Palermo per il suo impegno musicale sociale. Il 2024 è l’anno di “Rapporti”, concept album che mischierà Yin e Yang di Picciotto attraverso quattro “capitoli” composti da canzoni che inquadreranno quattro incontri / scontri su vari argomenti affrontati da diversi punti di vista.
Etichetta: Orangle Srl - www.oranglerecords.com Lo Stato Dell' Arte - https://www.instagram.com/lostatodellartepa/
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/1WZ9a3U80W0lbwAFxlkFum?si=UMl1DFp9QaCJMSmXL-kMzg Youtube: https://www.youtube.com/@LoStatoDellArtePA
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