Tumgik
#e mi è piaciuto davvero tanto
sayitalianolearns · 4 months
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after having taken a look at the tv schedule of this week and having noticed no Korean movie will be broadcasted this time as well
me @ R*I: 왜 한국어로 영화를 상영을 중단하셨나요? 진짜 재미있었다아앙~
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idettaglihere · 1 day
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Riflettevo sulla mia reazione subito dopo aver terminato il nuovo tatuaggio. Credo sia un pò la sintesi di come affronto un qualsiasi cambiamento repentino nella mia vita. Mentre lo facevo ero presa dalla paura che poi non mi sarebbe piaciuto, appena finito ho iniziato a pensare "oddio è per sempre davvero, non lo voglio più", tanto da andare in crisi e piangere come una deficente come se non lo avessi voluto io fra le altre cose. Ora lo guardo e ne sono innamorata, lo sento come parte di me. Però vorrei solo vivere le cose con più tranquillità, ma la cosa che ho notato è che mi tranquillizzo solo se c'è qualcun'altro a mettermi con i piedi per terra e a farmi ragionare. Ci potrà essere sempre qualcuno che lo fa? No, vorrei dunque imparare da sola.
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diceriadelluntore · 3 months
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L'ideologia
Raramente chi cambia convinzioni cambia ideologia.
Stanisław Jerzy Lec
Come ogni volta è stato necessario dal conseguimento dei miei 18 anni, anche ieri sono andato a votare. Dalle prime lezioni Europee, la percentuale di partecipazione dei votanti è calata di quasi 20 punti percentuali.
È molto bello leggere qui le considerazioni che scorrono in dash sull'argomento, e vorrei portare la mia particolare attenzione per tre temi che trovo affascinanti ma spesso brutalmente semplificati.
I primi due sono collegati. L'aumento a livelli mai visti dell'astensione, pone in cattiva luce coloro che non hanno esercitato il proprio diritto di voto, in una posizione alquanto intrigante nell'indagine sui perché non siano andati a votare. Sulla questione, sebbene a mio parere è più importante votare che non farlo, sono molto meno estremista di chi sostiene che a)non ci si può poi lamentare e b) si fa un favore a certe fazioni politiche (questo punto sarà la partenza della seconda questione). L'articolo 48 della Costituzione Italiana stabilisce che il voto è personale, uguale, libero e segreto e che il suo esercizio è un «dovere civico». Sull'ultimo punto, che è ambiguo, la doverosità si lega solo all'espressione del vincolo politico di appartenenza al popolo, che vuol dire che se non si vota non ci sono sanzioni civili o penali, e l'unico vincolo esistente è morale. Siccome essa è varia e per fortuna non viviamo ancora in uno Stato Etico, credo che sia doveroso essere meno istintivi e più riflessivi sul punto, per lo stesso principio per cui, e ne sono fermamente convinto, è inopportuno e insensato chiedere alle famiglie di fare più figli per sostenere la natalità.
Seconda questione: i motivi del non voto. Il più sentito è la mancanza di corrispondenza tra i propri ideali e quelli proposti dalle compagini politiche. È un punto inattaccabile, lo ammetto. Ma mi chiedo a questo punto se esista davvero qualcosa che possa essere esauriente nella corrispondenza tra i nostri ideali e la realtà. Avendo avuto mezza famiglia impegnata in politica negli anni precedenti, ho avuto la fortuna di leggere i verbali delle assemblee delle sezioni del Partito Comunista Italiano della mia città e della mia provincia. Già allora esistevano le contestazioni su cosa fosse o meno di sinistra (accusando immancabilmente gli altri di non capirlo), con argomentazioni a volte di una sottigliezza politica ed intellettuale ammirevole, ma il tutto si discuteva e si "risolveva" (il più delle volte) all'interno della sezione, che poi guidava il voto, che era compatto per ideologia di partito oltre le differenze individuali, a volte dal punto di vista politico anche profonde (tanto che poi non si rinnovava la tessera, per esempio). Finita l'ideologia partitica, per motivo storici a volte validi e altri del tutto costruiti prima dal berlusconismo, poi dal populismo dilagante, non vorrei che si spingesse gli elettori a scegliere le proprie idee con la stessa mentalità con cui scegliamo un bene di consumo, attenti alle parole slogan, a particolari che politicamente sono inutili ma nella propaganda efficaci e soprattutto ad un modo di pensare che ormai, per ogni questione, polarizza l'attenzione sugli estremi delle posizioni, fa di tutto per rendere inutile il dialogo, e mette sempre le questione ad un bivio, questo si etico, per cui se non sei così non sei buono e viceversa. Dando solo una sempre più incontenibile potenza all'individualismo.
In un post che mi è piaciuto molto, @biggestluca pone l'accento sull'importanza di riprendere un discorso di cultura politica di base che, e lo condivido in pieno, è del tutto scomparsa. Anche in questo caso, il ruolo delle strutture del partito o di quelle che nella scienza politica venivano detti "corpi intermedi", si è dissolto lasciando uno spazio desolante di mancanza di riferimento, solo in parte sostituita, a volte unica via, dall'informazione personale. Che se da un lato è percorso formativo necessario, dall'altro rischia di travolgere i concetti e di definirli secondo le dinamiche del punto secondo. Faccio un esempio recentissimo: le bellissime immagini delle vittore dei ragazzi e delle ragazze dell'Atletica italiana ai recenti Europei di Roma, con la loro bellezza multiculturale (che quindi in parte è già viva e presente, sebbene impedita con norme oscene dallo Stato) sono quasi tutte descritte come una risposta anti-Vannacci, issando un pensiero che rimane pur sempre minoritario (che è quello di questo tizio, stando ai numeri), dandogli maggior importanza di quello che è. La questione gioiosa, che da un lato nasconde problematiche annose e politicamente rilevanti, finisce per essere una sorta di sfottò al personaggio salito alla ribalta delle cronache.
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chouncazzodicasino · 3 months
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qual è stato l'ultimo libro che hai letto che ti ha emozionato tanto? quanto tempo fa l'hai letto? lo consiglieresti?
L'ultimo libro che ho letto che mi ha fatto emozionare tanto è stato Circe di Madeline Miller. L'ho letto l'estate scorsa e l'ho finito stesa sui ciottoli della mia spiaggia preferita fin da piccolissima (questo dettaglio ai miei occhi è importante). Lo consiglierei. Se si è anche solo un po' appassionati di mitologia greca trovo che sia molto interessante. Le descrizioni, le storie dei miti, la scrittura, a me è piaciuto davvero tanto. Avevo sete di pagine.
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Mamma, Sono passati due anni da quando te ne sei andata, eppure il tempo sembra ancora confuso, come se non sapessi davvero in quale direzione stia andando. A volte mi sembra che siano passati secoli, altre volte mi sembra che tu sia ancora qui, che possa sentire la tua voce, il tuo profumo. Il dolore non svanisce, cambia forma, si nasconde tra le pieghe dei giorni, ma torna, qualche volta, quando meno me lo aspetto. Due anni... Sono stati pieni di vuoti. Il tuo vuoto. Un'assenza che pesa ogni volta che cerco di parlarti e mi accorgo che non posso. Ci sono stati momenti in cui avrei voluto chiamarti solo per raccontarti qualcosa di banale, per sentire i tuoi consigli, per ridere insieme come facevamo. Ci sono domande che non posso fare a nessuno tranne a te, e la tua assenza le lascia senza risposta. Ma, mamma, voglio anche dirti che sto bene. Ho trovato qualcuno, una persona speciale che mi ha fatto ricominciare, che mi ama davvero, e che è stata una luce nei miei giorni più bui. È stato come rinascere, trovare una nuova speranza, una nuova ragione per andare avanti. Quanto vorrei che tu potessi conoscerlo... sono sicura che ti sarebbe piaciuto così tanto. Ha quella gentilezza e quella profondità che mi fanno pensare che, in qualche modo, tu ci abbia messo lo zampino, che tu mi abbia guidato verso di lui. Sai, quando lo guardo, a volte mi viene da pensare a quanto sarebbe stato bello vedervi insieme, vedere il modo in cui avreste riso e parlato. Mi mancano i tuoi abbracci mamma, ma oggi, sento che la vita mi sta restituendo un po' di quella felicità che credevo perduta per sempre. Se chiudo gli occhi, posso ancora immaginarti accanto a me. Cerco di ricordare ogni dettaglio: la tua voce, le tue mani, il modo in cui mi guardavi quando sapevi che qualcosa non andava, anche quando non dicevo nulla. Ecco, forse è proprio questo che mi manca di più: il modo in cui mi capivi, senza bisogno di parole. So che, in qualche modo, sei ancora qui con me. Lo sento in quei momenti in cui trovo la forza di affrontare le sfide, nei gesti che mi ricordano te, nei sorrisi che nonostante tutto riesco ancora a fare. Ma non posso fare a meno di desiderare di averti ancora qui, in carne ed ossa, solo per un momento, per poterti dire quanto mi manchi e quanto ti voglio bene. Ti porto sempre con me, in ogni pensiero, in ogni battito. La tua assenza è dolorosa, ma il tuo amore è la mia guida. Spero che tu possa sentire tutto ciò che non riesco a dire a parole, tutto quello che il mio cuore vorrebbe comunicarti, ma che resta sospeso tra il cielo e la terra. Ti amo, mamma. E mi manchi. Per Sempre Tua M
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raffaeleitlodeo · 16 days
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S'è dimesso. Ce l'ha fatta finalmente. Non ce la facevo più a vederlo così, ero in imbarazzo per lui.
Piccola postilla: ho letto in queste ore tante persone che ironizzavano sul fatto che la destra predica (e strapredica) di famiglia tradizionale, e poi razzola tutt'altro. Come nel caso di Sangiuliano.
Vorrei far sommessamente notare che in questo caso siamo perfettamente dentro la cornice (di destra?) della famiglia tradizionale, tanto che le sue dimissioni sono state respinte in prima istanza. Perché nella visione della famiglia tradizionale una cosa come questa c'è sempre stata: se sei uomo ti sposi e, arrivato a una certa età, pur rimanendo all'interno del matrimonio, cerchi una donna più giovane e attraente di tua moglie che ti faccia sentire meno vecchio. Se sei uomo di potere le donne possono essere anche più di una, e soprattutto se sei uomo di potere la cosa non si fa di nascosto: le donne possono essere beneficiate col potere stesso ed esibite (perché ti ritorni anche a livello sociale l'immagine di uomo che promuovi). E' stato il leitmotiv del berlusconismo, i cui risultati abbiamo tutt* sotto gli occhi.
Allora come adesso, c'erano e ci sono tante persone a sinistra che dicevano e dicono che queste sono quisquilie, è gossip, che bisognerebbe cacciare via uno come Sangiuliano per "ben altro", per motivi DAVVERO "politici". Ecco, io penso che sì, ci sono tanti e vari motivi per cui mi sarebbe piaciuto vedere cacciati via a calci nel sedere tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, e mi piacerebbe veder sparire questo governo in carica più che mai. Tuttavia ero convinto ai tempi di Berlusconi, e sono convinto anche oggi, che questi siamo temi politici eccome! Riguardano il nostro modo di vivere insieme, il rapporto tra uomini e donne, il rapporto col potere. Cosa c'è di più politico di queste cose?
E infatti, alla fine, Sangiuliano deve dimettersi. E anche Berlusconi entrò in grosse difficoltà su questi temi a causa degli impicci che gli derivavano dall'aver costruito una corte in cui pubblico e privato non si distinguevano più; e si salvò più volte per il rotto della cuffia, grazie a un parlamento di maggiordomi strapagati grazie a lui (o proprio da lui). Una forza che, chiaramente, un più modesto Sangiuliano non ha.
Faccio notare che, allora come oggi, l'elemento che fa saltare il gioco dell'uomo di potere è la donna che prende parola. Perché, nel quadro della cornice della famiglia tradizionale, tutto l'impianto si regge sul fatto che - tradizionalmente - le donne stanno zitte. Le mogli tacciono per salvaguardare la loro reputazione, sperando che la cosa passi sottotraccia. Le amanti tacciono, in quanto beneficiate e miracolate mediante soldi o quote di potere che, altrimenti, non avrebbero mai raggiunto.
Allora come oggi il fatto nuovo è che le donne prendono pubblicamente parola, non si fanno mettere alla porta, propongono le loro versioni dei fatti, spingono l'uomo di potere di fronte alle proprie responsabilità (e alle bugie di cui riempiono i media). Allora come oggi l'informazione pubblica dà voce solo all'uomo e cerca di screditare la donna che parla. Allora come oggi una Veronica Lario che va presso una grande testata giornalistica e batte i pugni sul tavolo denunciando il grottesco sistema (bio)politico messo in piedi dal marito, o una Maria Rosaria Boccia che ad ogni fandonia del ministro (ex ministro) risponde con un post o un'intervista dove porta le prove che lo smentiscono: questo è quello che fa saltare il banco.
Cari ometti di potere, l'unico motivo per cui avete un ruolo istituzionale è perché questo paese non ha mai avuto una classe dirigente più scarsa della vostra, da trent'anni in qua: invece di giocare a fare i signorotti rinascimentali, ringraziate il cielo e volate bassi. Può darsi che 'ste poltrone durino un po' di più 🧡
P.s. - uno dei motivi per cui credo valga ancora la penna vivere in occidente è che le donne hanno possibilità di parola (e spero ne abbiano sempre di più). Urbano Grandier, Facebook
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Come ti sei avvicinato alla pasticceria? Ti è sempre piaciuta? Quale dolce ti riesce meglio?
Beh mi è sempre piaciuto mangiare dolci. 😋 Stavo sempre accanto a mamma quando faceva le torte dei nostri compleanni (siamo 4 figli, ho 3 sorelle) o semplici "panettoni" (li chiamiamo così ma sarebbero le classiche torte margherita/i plumcake). Stavo lì per mangiare l'impasto. Ovviamente ignorando il rischio di mangiare uova non cotte e non pastorizzate, e non ero minimamente toccato dal pensiero di mangiare troppo.
Ho consacrato questa mia passione lavorando dall'estate del 2018 all'autunno del 2020 nel laboratorio di pasticceria sotto casa mia. Prima come tirocinante poi come apprendista aiuto pasticciere.
Non posso definirmi più di un apprendista aiuto pasticciere. Quindi io sono al livello di uno che impara ad aiutare i pasticcieri veri e propri, non so fare chissà cosa, sono ancora alle preparazioni di base. Penso che il Pan di Spagna sia ciò che mi viene meglio. Metto qua sotto alcune foto di dolci fatti da me, accumulate negli anni.
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A sinistra una torta Fiesta che vorrei rifare tantissimo perché era buonissima e io che sono vegetariano non potrei mangiare le Fiesta confezionate, per il siero di latte se non sbaglio. A destra un Pan di Spagna con la panna.
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Una torta della nonna fatta non ricordo per quale occasione con gli amici.
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Un melon pan venuto decente ✨ la pasta frolla si era aperta sopra. Vorrei tanto mangiarne uno vero. Più di uno immagino.
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Vorrei saper rifare anche questi pan goccioli, quanto mi erano venuti morbidi, erano venuti benissimo.
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I miei amici adorano i miei pancake. Questi saranno da una delle tante occasioni in cui li ho portati come dolce per una cena con loro. Quest'anno in montagna una mattina ci hanno portato dei pancake che mi sembravano davvero fatti bene.
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mewscarrafone · 7 months
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TOKYO MEW MEW REWATCH EP 43
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- Che t'importa di perdere un compagno di squadra?
In linguaggio psicoanalitico, questo si chiama 'proiettare peggio che in un drive-in anni 50'.
Comunque questa scena si conclude in niente. Kisshu spiffera tutto di Deep Blue alle Mew Mew, chiede in modo molto vago a Zakuro di unirsi a lui, e poi se ne va piantandola in un cantiere. Boh? Io quando ho visto questa scena per la prima volta a sette anni mi aspettavo/speravo che Kisshu si alleasse con le Mew Mew per trovare un modo di salvare la sua gente senza ricorrere a Deep Blue, e ci rimasi abbastanza stranita quando di quella scena non se ne fecero nulla. Ho il sospetto che agli sceneggiatori sarebbe piaciuto andare in quella direzione, visto come hanno sviluppato il personaggio rispetto al manga, ma si siano dovuti trattenere per non discostarsi troppo. Il risultato sono scene molto belle e interessanti che però non sfociano da nessuna parte.
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Adoro quando mostrano le altre ragazze, oltre a Ichigo, comunicare con animali loro affini.
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La pesomortaggine si diffonde in fretta da queste parti!
Pace, almeno Minto ha cambiato idea ... Letteralmente un secondo dopo rispetto a quando sarebbe stato utile.
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Ryou che come al solito si sente tutte le responsabilità addosso. Certo che quando il suo personaggio è usato bene funziona alla grande: non può condividere la situazione delle ragazze Mew per quanto lui voglia, non riesce davvero a capire i loro problemi perché poveretto è pure presissimo dai suoi e immedesimarsi negli altri non gli viene facile, e al contempo si addossa tutte le colpe non appena qualcosa va male. Un piacevole disastro umano.
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E rissa! Minto effettivamente dimostra una certa forza morale nell'affrontare quella che è sempre stata il suo idolo, ma con il suo atteggiamento Zakuro, come le ribadisce Ichigo, sta davvero passando il limite. Come ho letto da qualche parte, Minto si è quasi sacrificata per salvarla mentre faceva il peso morto; non avrebbe imparato una grande lezione se fosse morta disciolta da un getto d'acido.
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Questo sarebbe stato un ottimo momento per fare usare il Mew Aqua Rod a Minto! Era il suo momento, il focus di questa scena è il suo coraggio e la sua forza d'animo. Perché il vecchio anime stava tanto in fissa con Ichigo?
Altra cosa in cui New fa di meglio, lasciando a ognuna delle ragazze il suo momento.
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- Ero arrabbiata perché avete creduto alle notizie senza prima consultarvi con me.
L'hanno fatto! È stata la prima cosa che Ichigo le ha chiesto, una conferma! Le uniche a crederci erano Minto e Purin!
Okay, d'altronde capisco che il punto di questi episodi sia che Zakuro abbia veramente esagerato. Quelle briciole del suo passato accennano a un evento traumatico che coinvolge qualcuno che non le ha creduto, e quello che le è sembrato un ripetersi della situazione ha probabilmente fatto da trigger per una reazione sproporzionata e totalizzante. Alle fine, il personaggio resta coerente con sé stesso, e alla fine riesce a svilupparsi in positivo ammettendo di aver avuto torto.
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filorunsultra · 11 months
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Gare 2024: Pine to Palm? Trans d'Havet?
Ieri ho messo il nome per la lottery di WS. Partendo dal presupposto che non mi prenderanno mai passo subito agli scenari più verosimili. Vorrei tornare negli Stati Uniti, naturalmente, ma vorrei andare in un posto che non ho ancora visto. Mi piacerebbe vedere il sud, in particolare Memphis e Nashville, ma a parte Arkansas Traveller non ci sono molte gare che mi ispirano da quelle parti, quindi sarà per un'altra volta magari. Vorrei vedere la NorCal e il Pacific Northwest, e mi resta il desiderio di partecipare a una gara fuori dai radar, zero seguita, con una dimensione comunitaria forte; alla fine ho optato per Pine To Palm 100, è la gara organizzata da Hal Koerner, che mi sta super simpatico, e da Rogue Valley Runners, il negozio di Koerner in cui ha lavorato Laney, e hanno bazzicato i fratelli Skaggs e Timothy Olson. La gara non è molto storica, si tiene dal 2010, ma la cosa che mi attrae di più è il mood della partenza e dell'arrivo. Guardando i tempi medi di percorrenza ho il sospetto che correrei per 80 miglia da solo. Credo che l'unico italiano ad averla corsa sia stato il Riki Tortini. Al contrario di Javelina, dove ho mancato il suo record italiano per 9 minuti, dubito che riuscirei ad avvicinarmi al suo tempo di Pine To Palm, in cui aveva chiuso terzo, ma tant'è. Aspetti negativi: non è un qualificante per Hardrock, ma non ho mai scelto le gare perché erano qualificanti per qualcos'altro. Hardrock è in cima alla mia bucket list ma non sacrificherò la mia vita per essa: come dice Blake Wood, ci sono tante altre bellissime gare là fuori. Quindi boh, questa è l'intenzione ma poi chissà con quali soldi dovrei riuscire ad andare in Oregon. Intanto ci penso, magari una soluzione salta fuori.
Non penso che farò il Passatore, potrei farlo tanto per farlo ma sarebbe uno po' uno spreco, quindi penso che pagherò 15 euro per rimandarlo all'anno dopo. Vorrei rifare invece Trans d'Havet. TDH è stata la mia prima gara e l'ho fatta due volte, ma sono cambiato molto come corridore e vorrei farla bene. Mi piacerebbe stare sotto le 12 ore. Mi manca il profumo delle Piccole Dolomiti in estate, l'alba sul Pasubio e la notte sul Novegno. Mi manca invece meno la risalita alla Selletta Nord Ovest e la salita in Carega. Ma è davvero una vita che non vado da quelle parti, credo circa tre anni, troppo tempo per essere state le mie montagne di casa tanto a lungo. Vorrei tornare sui miei passi, back on my miles, per fare il conto di cos'è cambiato.
Inizierò l'anno con dei cross, per il resto non penso che farò una gara in primavera: mi piacerebbe anche ma non trovo nulla che mi interessi, e non mi è mai piaciuto fare gare tanto per fare. Per cui penso che ne farò due, poi si vedrà.
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Joe Grant, Anton Krupicka and Dakota Jones on the top of the First Flatiron
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idettaglihere · 5 months
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oggi è il compleanno della mia collega preferita e una settimana fa mi ha invitata alla festa che fa questa sera in un locale a milano molto carino, mi sarebbe tanto piaciuto andare ma ho dovuto rifiutare perché il costo della cena è davvero eccessivo e ho già speso troppo tra veterinario/bollo della macchina/benzina; ho solo partecipato al regalo che le hanno fatto e probabilmente si sono anche dimenticati di scrivere il mio nome sul biglietto quindi come sempre finisco per essere la fessa di turno. mi rende molto triste dover rinunciare a queste cose ma poi mi rendo conto che non ho alternative essendo io a mantenere la famiglia ora, quindi butto giù e vado avanti. credo che la frustrazione derivi dal fatto che non ho mai vissuto un'adolescenza "normale" ed essere catapultata nel mondo degli adulti senza aver fatto esperienze o aver vissuto una certa spensieratezza mi porta a cercarla ora anche se non posso averla per l'appunto. mi viene spontaneo chiedermi: perché a me questa vita? poi non riesco a rispondermi e mi limito a piangere
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dhufflebee · 1 year
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appena uscita coi miei amici dal concerto dei Pinguini a San Siro 💚
serata piena di energia con tanti momenti super belli – in particolare mi è piaciuto davvero tanto quando hanno cantato Bergamo e poi hanno sfumato direttamente su Hikikomori
(e c'è stata anche una proposta di matrimonio!)
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nusta · 1 year
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Ieri sera sono finalmente riuscita a tornare a correre dopo un sacco, ne avevo un gran bisogno e sono stata contenta. Come sempre ho pensato assai, questa volta sulla rappresentazione del sé, un mosaico di varie idee alimentate in questi giorni, forse più un caleidoscopio per come si spostavano un passo dopo l'altro, e provo a mettere qualche pezzetto qui nero su bianco, giusto per non lasciare tutto al vento.
Tra una cosa e l'altra erano due mesi che non correvo e ne sentivo davvero la mancanza. Incrociando le dita mi dovrebbe essere passata la tosse e c'è stato anche un calo della temperatura sotto i 30° C e sono uscita in orario dall'ufficio e la mia amica che un anno e passa fa mi aveva chiesto consiglio mi aveva raccontato che aveva cominciato a correre sotto casa in questi giorni e mi aveva fatto salire ancora di più la voglia e insomma la combinazione di elementi era perfetta.
Ovviamente come sempre dopo una pausa manco 10 minuti di seguito riesco a fare, quindi su 6 km ne avrò corsi 5, ma vabbè. Per me quello che conta non è tanto la distanza o la velocità, ma la soddisfazione finale, e quindi sono andata avanti senza troppe remore un po' correndo e un po' camminando, come avevo consigliato di fare anche alla mia amica in effetti. E intanto ho pensato a ruota libera alle varie cose che mi venivano in mente, sulla scia degli eventi di questi ultimi giorni.
Ho pensato al teatro e alla narrazione biografica, dato che ho fatto di recente un regalo legato a entrambe queste cose, e sono pure stata a vedere uno spettacolo pseudo-autobiografico che mi è piaciuto molto. La biografia effettivamente è uno dei generi che preferisco, anche se non è facile a volte capire quanto ci sia di romanzato nelle storie raccontate e non è la stessa cosa se è qualcun altro a raccogliere una storia invece che parlare di sè, ma alla fine tutte le narrazioni e le trasposizioni sono sempre mediate, anche da sé stessi e dal ricordo che abbiamo degli eventi passati, alla fine è comunque una "nostra" interpretazione. Mi sono chiesta quale sarebbe la storia che io racconterei di me stessa, con quale media potrei mai essere in grado di farlo: scrivere e illustrare forse sono gli unici in cui potrei provare, ma ci sono tanti altri modi anche all'interno di questi due campi e credo che non verrebbe mai fuori la stessa storia, non agli occhi di qualcun altro e forse neppure miei. Chissà se un giorno rileggendomi mi riconoscerei, cosa ricorderei, cosa rinnegherei, in quale abisso finirei persa, a volte mi capita con i vecchi diari, anche con i vecchi post, a volte mi capita anche con gli oggetti che mi passano tra le mani quando sistemo le mie cose, fare il trasloco infatti è stata un'impresa emotivamente pesantissima anche per questo.
Ho pensato a quanto sia difficile eppure importante conoscere le storie degli altri, a quanto i monologhi siano un genere che molti non apprezzano, perchè forse ne hanno visti di noiosi e hanno perso fiducia, ma a me piace molto, anche se effettivamente è difficile tenere viva l'attenzione di un pubblico quando sei da solo in scena o quando parli in prima persona per oltre 300 pagine. Ho pensato alle difficoltà che ha incontrato una mia amica, l'autrice del testo teatrale/biografia che ho regalato, nel gestire una carriera "in solitaria" e a quanto sia complicato come mondo quello del teatro e in generale quello dell'arte, dell'espressione artistica qualunque sia il media scelto per dare vita alle proprie creazioni. Siamo in un periodo storico strano e pieno di contraddizioni.
Ho pensato alla buona dose di narcisismo che ci vuole per mettersi in scena e in mostra, paradossalmente in questo momento di sovraesposizione del sé con i social, e quanto ci sia di artificiale e di autentico, in quello che raccontiamo di noi. Un esibizionismo paradossalmente timido, chissà quanto consapevolmente selettivo. Anche ora che scrivo la scelta delle parole è ovviamente soppesata, anche se sto andando abbastanza a ruota libera, tra il ricordo di quello che ho pensato ieri e quello che ne viene fuori ora, sul filo della logica delle frasi e della rilettura prima di pubblicare questi miei pensieri più o meno sparpagliati. Chissà come sarebbe una AI basata sulla mia produzione letteraria.
Ho pensato ai compromessi che facciamo quando ci esponiamo agli altri, in questa narrazione pubblica o semiprivata, ai confronti che siamo disposti ad accettare e a quelli che preferiamo evitarci, o che magari preferiremmo evitare ma siamo comunque costretti a subire.
Non è un caso che io pensi a queste cose nel mese in cui si sono sposati in pompa magna due miei colleghi, ciascuno per conto suo, mentre io sto cercando di capire come organizzare un matrimonio in cui non vorrei invitare nessuno, ma non so come sottrarmi alla pubblica opinione rispetto quello che si dovrebbe fare in questo genere di circostanze e alle reazioni di offesa di parenti vari. Ho pensato anche a questo ieri sera, dopo aver passato qualche minuto online a confrontare modelli e prezzi delle fedi nuziali, giusto per non presentarmi da completa ignorante in gioielleria, per poi sbirciare un paio di articoli random di consigli per una buona organizzazione del matrimonio dei sogni. Io non li ho mai avuti questi sogni, pensavo correndo, l'ennesima cosa generalmente considerata femminile che non mi appartiene, e chissà cosa dice questo di me, chissà se sono sbagliata in qualche senso. Ogni tanto lo penso, mi chiedo se ci sia qualcosa che non torna, poi mi dico che non importa, rispetto a tante altre cose che sono, che faccio, che voglio, questo è il genere di cose che non importano. Il femminile, il maschile, sono qualifiche che non importano granché. A me, perlomeno. E se non importano a me, per quanto riguarda me stessa va bene così. Però ogni tanto mi devo fare un appunto mentale, perchè è facile dimenticarlo e tornare nel dubbio. L'autostima va coltivata costantemente, mi dico, a costo di sforare a volte nel narcisismo.
A prescindere dal maschile e dal femminile e da qualsiasi attribuzione più o meno anacronistica, comunque, l'idea del matrimonio mi inquieta. Non il fatto di essere sposati, quello sarebbe la parte bella che viene dopo e in cui vorrei già ufficialmente essere e in cui di fatto mi trovo da diversi anni, ma proprio l'evento nozze, l'organizzazione e la programmazione e gli acquisti e gli appuntamenti, mi mettono molto nervosismo. Non fanno per me e vorrei vivere in un modo e in un mondo in cui poter sorvolare allegramente tutto questo e invece sento già lo sguardo altrui sulle mie scelte. Anche quello premuroso di chi vuole il mio bene, eh, anche quello è un poco pesante in questo frangente. Che poi spero di riuscire a fare quello che voglio e non di più, ma intanto mi sale lo stesso il nervoso. Che pazienza. Intanto correre aiuta, al di là delle endorfine, basta incrociare un cane buffo e l'umore si alza e il filo dei pensieri si snoda più leggero.
Alla fine avrei potuto stare in giro anche di più, ma non ho voluto rischiare, e i postumi di oggi sono abbastanza contenuti. Chissà se domani riesco a uscire di nuovo.
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meimi-haneoka · 1 year
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Ciao cara! Mi è piaciuto una sacco il cap. 75 per molteplici fattori, ma credo che quello che mi ha fatto più effetto è stato come Touya ha confortato Akiho ♥ Volevo chiederti, se la "battaglia" finale sarà quella di riportare indietro Kaito, i Calamari e l'Associazione resteranno un finale aperto? O pensi che risolveranno in qualche modo anche quella questione?
OOOH ma che bello, un ask in italiano una volta ogni tanto! xD Ciao cara!! Ti capisco, mi chiedevo già dai capitoli precedenti se lui avrebbe mostrato un qualche tipo di dimostrazione di affetto (o almeno empatia) per Akiho: già il fatto che fosse arrabbiato e che abbia menzionato che non la fa passare liscia a chi ferisce le sue persone care mentre si parlava di Akiho, suggeriva che anche Akiho comunque era entrata a far parte del suo "circolo di famigliari"! Ma con questo capitolo proprio si è capito che, anche se Akiho non è davvero sua sorella, non significa che l'abbandona così, lui ci sarà sempre per lei....e questo è davvero rincuorante specialmente considerato che Akiho quasi sicuramente riacquisterà i ricordi precedenti...sapere che ora ha tante persone che non la lasceranno sola aiuterà a sopportare meglio il contraccolpo di ricordare tanto schifo tutto in una volta. Poi siccome sappiamo BENISSIMO che Kaito non è mai stato una figura fraterna per lei, avere Touya che ricopre quel ruolo è una bella cosa! e mette i puntini sulle i riguardo a cosa sia una figura fraterna per Akiho
Per quanto riguarda "la battaglia" finale, io sono dell'idea che molto si concentrerà sul liberare Kaito e riportarlo da Akiho (e contrastare gli effetti della magia del tempo su di lui). La questione dei Calamari e l'Associazione è troppo complicata: sono tanti, sono potenti e senza scrupoli. Non è cosa che una coppia di tredicenni può affrontare da sola. Senza contare che, anche se chiamassero i rinforzi, l'unico esito possibile è che li sterminino tutti. Perchè sono talmente assorbiti dalla loro sete di potere che non basta sconfiggerli "magicamente". E' proprio il loro animo che è marcio. E dato che non credo esista un "carcere" per i maghi... Io onestamente non vedo CCS come il "teatro" ideale per una cosa del genere. Stride con i valori che rappresenta.
Come ho detto alcune volte in precedenza, sono sempre più convinta che il fatto che sia i Calamari che l'Associazione siano sempre coperti e non ne abbiamo mai visto neanche uno in faccia è voluto e intenzionale. Una mia mutual giapponese su Twitter tempo fa fece un discorso molto bello al riguardo: dato che uno dei temi di questo arco è il pregiudizio, se vedessimo le loro facce ci concentreremmo a odiare la persona piuttosto che le loro azioni, e a giudicarla in quanto tale, mentre loro sono qui in questa storia per simboleggiare un concetto molto più ampio, le famiglie tossiche e la società più in generale, che ti umilia e ti ferisce se non rispondi ai loro standard o ciò che è considerato "normale", e ti sfrutta se invece hai qualcosa che fa loro comodo, disumanizzandoti. Io davvero vorrei che il fandom si rendesse più conto di quanto importante è la loro rappresentazione. E siccome loro rappresentano elementi che non puoi semplicemente "sconfiggere" nella vita reale (fa male dirlo ma certe cose purtroppo esisteranno sempre perchè la luce è sempre accompagnata dall'oscurità), io credo che quello che le CLAMP ci vogliano dire è che anche se queste cose esisteranno sempre e purtroppo potranno far male, quello che è importante e che conta davvero è trovare la forza di scappare e sopravvivere a quelle situazioni, e che si può avere una vita felice e degna di essere vissuta anche se si ha subito abusi in passato (e qua ci ricolleghiamo a Kaito e alla sua poca voglia di vivere).
Io penso che se l'intenzione era di eliminare/mettere fuori gioco le due parti malefiche, probabilmente Kaito si sarebbe già mosso in quella direzione. Cavoli, lui è rappresentato come quello "che non ha scrupoli" e in grado di fare tutto, del resto. Ma nemmeno lui l'ha fatto perchè non è nella visione del mondo di questa storia. E anche lui comprende che la cosa importante è che lascino stare Akiho d'ora in poi.
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Questo è un post a mo'di vera blogger stile Gemma Stone alias Jessica Jupiter la protagonista della saga "Segni d'Amore", una serie di libri meravigliosi a dir poco e romantici che fanno davvero sognare ad ogni sfogliar di pagina e forse inconsciamente anche la lettura di questi romanzi mi ha spinto a voler aprire un blog tutto mio: anch'io voglio avere uno pseudonimo come lei! E paradossalmente nel corso di questi anni su Tumblr ne ho avuti perfino due XD persa-tra-i-miei-pensieri e pensieri-per-la-testa, ma non ho mai scritto un post pensandolo effettivamente come un articolo di un blog tematico, con rubrica, titolo e sottotitolo e quindi vista l'ispirazione di oggi durante il consueto giretto in libreria eccovi qui cari lettori AFFEZIONATI (nome che avete votato voi stessi e finalmente utilizzo) un post dedicato ai bookslovers: affezionati collezionisti di libri e divoratori di racconti, sniffatori di libri vissuti e proprietari di librerie arcobaleno ordinate come il più prezioso dei tesori o come il punto focale della propria casa da far vedere con immenso orgoglio ad ogni ospite e arricchire sempre più.
Rubrica di persa-tra-i-miei-pensieri
BOOKSLOVERS
La scelta di un nuovo libro: le metodologie
Ho notato sia in base ad esperienze personali che sbirciando e origliando altre persone tra gli scaffali della libreria che ognuno utilizza un determinato metodo per scegliere il prossimo libro che gli terrà compagnia.
📖 Il passaparola: oh guarda questo è il libro che mi aveva suggerito tizio oppure di cui ha tanto parlato tizio, perché può esserci un passaparola anche indiretto
📖 La moda del momento: il libro di cui si parla di più sul web
📖 Il cinefilo: dopo aver visto il film ho scoperto essere ispirato a questo libro ma sai che è quasi quasi gli do una letta così da fare un bel confronto con il film (al 90% ci saranno grosse differenze e omissioni nel film il che significa che magari nel relativo libro sono risolte delle questioni lasciate in sospeso nel film). Un altro tipo di cinefilo (lo ammetto sono colpevole vostro onore) è quel lettore che scarta i libri in quanto ha già visto il film relativo e non gli è piaciuto (scusami Sophie Kinsella ma quel film "Sai tenere un segreto?" non mi è proprio piaciuto il che mi rende restia dal voler leggere il libro che l'ha ispirato e devo chiedere scusa anche a "Tutte le volte che ho scritto ti amo" e il seguito "P.S. Ti amo ancora" e l'ultimo capitolo della trilogia "Tua per sempre, Lara Jean" di Jenny Han perché mi sono bastati i film relativi quindi smettila per piacere di comparirmi sugli scaffali dei mercatini tanto non cedo nel comprarti ahah)
📖 Gli youtuber: a quanto pare ormai è diventata una moda che gli youtuber non solo scrivano libri autobiografici ma anche romanzi, addirittura un intero scaffale è dedicato a loro. Quindi può davvero chiunque scrivere un libro se ha una storia da raccontare (ne so qualcosa ihih. PS. Questo messaggio è per i miei carissimi affezionati ci vorrà del tempo perché devo dedicarci un vero e proprio studio approfondito su varie tematiche ma tra idee che sbucano come funghi e ispirazione da altre fonti che mi capitano a tiro presto tornerò a pubblicare gli appunti della Setta degli Elementi, il mio secondo romanzo fantasy)
📖 Le pagine: la scelta del libro può essere data anche dalla sua voluminosità, ci sono lettori che vanno a periodi e quindi può capitare che in un determinato momento per spronarsi a ricominciare a dedicare del tempo alla lettura scelgano di acquistare dei libricini di poche pagine giusto per riabituarsi gradualmente
📖 Il titolo: farsi attirare dal titolo è forse banalmente il metodo più utilizzato, se non incuriosisce minimamente quel titolo lo sguardo è già passato al prossimo libro
📖 La copertina: il colore, lo stile, l'eventuale illustrazione, il font del titolo ed anche la rigidità o flessibilità della copertina sono elementi da poter tenere presenti nella scelta di un libro, magari vedendo una copertina rosa con sfumature azzurre (il riferimento al mio libro preferito "Con un po' di magia" è solo casuale, forse ahah) si è maggiormente attirati dal voler estrarre quel volume dallo scaffale e dargli una possibilità rispetto a copertine anonime o a tinte unite
📖 Suggerito: il fatto di trovare determinati libri girati con il davanti della copertina verso il possibile lettore o negli scaffali posti all'ingresso della libreria può essere un metodo di scelta soprattutto per il lettore che va di fretta e non ha voglia di cercare di leggere ogni singolo titolo che si trova sugli scaffali
📖 Il genere: ovviamente ogni lettore anche il più propenso a variare letture ha dei generi che proprio non leggerà mai nemmeno se costretto, quindi il genere fantasy, fantascienza, horror, giallo, rosa, narrativa per ragazzi, romanzo, saggio, ma anche generi che si stanno affermando sempre più che posso definire rispettivamente: riscatto di una vita, intreccio di storie, libri che parlano di libri, risulta essere un elemento fondamentale nell'ardua scelta che accompagna il lettore
📖 La sinossi: leggere la prima pagina interna della copertina per avere una minima idea di cosa tratta il libro, se c'è una sottotrama differente rispetto a quella immaginata leggendo il solo titolo, spesso il titolo da solo può ingannare portando la mente del lettore da tutt'altra parte rispetto all'effettiva trama che viene trattata al suo interno per cui leggere la sinossi è particolarmente importante durante la scelta
📖 Il retro della copertina: spesso nel retro della copertina o viene fatto un riassunto della sinossi, o viene riportato un passo del libro oppure le recensioni fatte da esperti in tale ambito, in ogni caso dargli una letta chiarisce meglio sia i dubbi sul genere magari leggendo "ricco di colpi di scena, pieno di magia e mistero" oppure "con un finale struggente lo amerete in ogni singola pagina e vi farà versare lacrime alternate a piccoli istanti di ironia", ma anche "romanzo d'esordio che ha conquistato mezzo mondo" sono tutte informazioni che possono spingere o meno un lettore a scegliere proprio quel libro
📖 Il prezzo: banalmente il prezzo è un fattore da tenere presente nella scelta di un libro, magari un libro di sole 60 pagine che costa 25€ non è molto allettante anche se ho notato che i libri si trovano quasi tutti in un range che va dai 12 o 15 ai 18 o 22 euro
📖 L'autore: magari l'essersi affezionati ad un determinato autore dopo ad esempio aver letto una saga o un romanzo di quel determinato autore e aver dovuto dire addio ai personaggi che erano diventati degli amici immaginari può spingere un lettore a voler scoprire altre storie scritte da quell'autore sia per curiosità che per rendere meno amaro il distacco con le precedenti storie, cercando somiglianze tra i nuovi e vecchi personaggi
📖 Il seguito: l'attesa del libro successivo di una saga o trilogia può durare davvero tanto tempo quindi il lettore quando passeggiando tra gli scaffali della libreria nota con suo stupore o cerca proprio quel libro che gli manca per dare un seguito alla storia non se lo lascia di certo scappare e se lo abbraccia come il più prezioso dei tesori
📖 Spoiler: ci sono due tipi di lettori che rientrano in questa categoria entrambi non temono di spoilerarsi la storia e sono rispettivamente colui che legge l'ultima riga o parola del libro a mo'di manga e colui che apre il libro ad una pagina a caso e legge le prime righe che gli balzano allo sguardo a suo rischio e pericolo
📖 Somiglianze: questo metodo è del lettore che ha talmente amato un certo libro che non si capacita all'idea che la storia sia finita e quindi cerca un libro con una trama simile per illudersi in una continuità delle storie
📖 Il pirata: è il lettore che ha già scelto quale libro vuole ma non lo compra in libreria si segna soltanto il titolo o gli fa una foto con l'intento di scaricarlo gratuitamente da internet in formato ebook
📖 Il colpo di fulmine: il lettore in questo caso si affida completamente al destino, si posiziona davanti ad uno scaffale chiude gli occhi li riapre e sceglie il primo libro sul quale si posa lo sguardo
📖 Audiolibri: sono per i lettori che amano i racconti ma preferiscono immergersi a pieno nell'atmosfera suscitata da quel racconto narrato da qualcun altro attraverso musiche di sottofondo attinenti al tema. Un po' anche per tornare bambini coccolati dai genitori durante la favoletta della buonanotte
📖 Parere altrui: per il lettore anche il parere degli altri può essere il motivo per cui scegliere questo o quel libro, se un libro ha tutte recensioni negative meglio lasciarlo lì oppure essere talmente curiosi da dire ora voglio capire perché tutti lo ritengono un fiasco e una volta capito rivenderselo ad un mercatino dell'usato, il che ci porta al metodo successivo
📖 Mercatino: si può essere lettori accaniti e allo stesso tempo non ritrovarsi con il portafoglio vuoto in continuazione? Sì! Facendo un giretto in un mercatino dell'usato si possono trovare tanti libri alcuni ingialliti dal tempo ma altri chiaramente nuovi letti solo una volta e poi forse perché non troppo apprezzati o per necessità di spazio portati ad un mercatino per dargli nuova vita. Se si è fortunati possono capitare tra le mani libri con appunti a matita di cose che non c'entrano nulla tipo una ricetta, una lista della spesa, una dedica d'amore e dal fatto che si trova lì quel volume si può dedurre essere un amore ormai finito. In sintesi attraverso questo metodo si possono anche scoprire aspetti della persona che l'ha posseduto prima ed è una cosa troppo forte!
Per ora mi vengono in mente questi metodi, e voi affezionati quali metodi utilizzate? Lasciate un commentino qui sotto, intanto vi auguro una buona ricerca o lettura e a presto!
La vostra blogger persa-tra-i-miei-pensieri 🌻
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Hi Tumblr long time no see but guess what it's always about the boring old stuff
Trovo incredibilmente interessante il fatto che i miei genitori siano davvero convinti di poter dimostrare qualcosa ti poter imporre il loro modo di vivere in quanto loro nella loro vita hanno fatto molto. Fatto molto: comprato, lavorato, per quanto è riguardo mia madre speso una vita su un divano a piangersi addosso perché la sua vita le fa schifo perché ha deciso di vivere in un paese che non le è mai piaciuto perché ha deciso di lasciare un lavoro che amava per cui aveva studiato per fare un lavoro che odia. Ma ehi, loro hanno comprato una casa, un giardino, comprato macchine, insomma hanno comprato. E non puoi non essere un esempio da seguire se nella tua vita non hai fatto altro che recluderti tutto per fare quello che la società si aspetta che tu faccia:lavorare, e se sei donna, essere madre e moglie. Ogni volta che torno a casa mi trovo catapultata in un era distante anni luce dalla mia quotidianità dove non si perde occasione per farmi capire di quanto sia vincente questo stile di vita, che devo decidermi ad adeguarmi, a seguire il buon esempio, a fare quello che ci si aspetta da me. D'altronde a venticinque anni sarebbe ancora ora passata di chiudersi in ufficio di merda per minimo cinquanta ore alla settimana di trovarmi un uomo e di imparare finalmente a cucinare e di non lasciare il bucato sulla scrivania ad asciugare perché una vera donna deve per lo meno saper stendere il bucato. Lo sapevate che c'è un modo per stendere il bucato? Un modo preciso fatto di regole ben chiare le quali a quanto pare sono conosciute a tutte, tranne a me. Bè io trovo tutto questo mondo estremamente interessante dal punto di vista sociale. Lo trovo interessante perché non capisco come una persona estremamente insoddisfatta della propria vita, una persona che nella vita si sia negata tutto e abbia vissuto solo per gli altri nella speranza che boh? Forse un giorno qualcuno le desse un premio e le dessero finalmente quella tanta sperata attenzione che non ha mai ricevuto da nessuno? Non capisco come questa persona non possa vedere tutto questo e anzi ti porti il suo tragitto di vita come esempio assoluto da seguire nella vita. Almeno per quanto riguarda mio padre lui ha il suo lavoro. Che è poi l'unica cosa che ha sempre avuto nella sua vita, ma una persona che vive da 60anni come una macchina senza porsi domande semplicemente ignora il fatto che questo non sia normale ed è felice. E va bene così. Sono felice per te. Anzi a dirla tutta ti invidio perché so che veramente ami quello che fai e io non mi capacito di come si possa amare qualcosa chiamato "lavoro". Io posso amare uno sport, una amica, un cane,un gatto,un momento, un ricordo ma un lavoro? Dio se solo potessi essere invidiose delle cose materiali. Non ricordo ci sia mai stata una volta in cui sia stata invidiosa di qualcosa. Una maglia, un concerto. Forse perche venendo da una famiglia benestante ho sempre potuto avere tutto. Ma le cose immateriali, ahia, la fa male. A scuola era la popolarità. Grazie a Dio anni dopo ho capito che se solo avessi avuto un quarto della popolarità che tanto volevo ci sarei morta da quando mi sarei trovata a disagio ad essere al centro dell'attenzione. Invidia per la tua spensieratezza. La tua felicità. L'amore per il tuo lavoro. L'amore tra voi due. Invidia per i 105kg di panca piana. Dio se solo fossi una persona stupida e banale e mediocre come i tre quarti di questa popolazione del cazzo invece no dovevo nascere intelligente così intelligente da passare la vita a pormi domande su cose che la maggior parte della gente neanche nota. Su cose che la gente interpreta come automatismi sociali e decide semplicemente di dire: si. Io non so dire si. Ma so mandarvi molto bene a fanculo, uno dopo l'altro, voi e i vostri preconcetti del cazzo che non avete mai messo in discussione in 50 passati solo perché vi sono stati insegnati come "giusti". Per me siete tutti scemi e pazzi a vivere così
#io
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ginevra40002004 · 1 year
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La mia psicologa mi diceva sempre che ogni volta che sentivo che le cose attorno a me non stessero andando bene nonostante i miei sforzi per cambiarle, regredivo, nel comportamento, negli atteggiamenti e tornavo anche mentalmente al passato. Ed è vero.
Non so quanto sia sbagliato a questo punto, perché esso è l’unica certezza che abbiamo, di cui sappiamo cosa potremmo o meno cambiare però ho quasi 19 anni e sento che non mi piacciono le cose come sono evolute.
Rebelde Way è il mio rifugio, il Machu Picchu, il sogno della mia vita come hippie tra le montagne lontano da tutti.
Stranamente adesso, sto addirittura pensando, con una strana nostalgia, a quando nella mia vecchia chiesa, andava tutto bene, quando ancora sentivo un po’ di pace.
Ricordo, mentre cantavamo lodando il Signore, ho aperto gli occhi per un attimo di secondo, ho avuto alla vista un’intera chiesa, come un unico coro, una massa uniforme la quale aveva un’unico scopo comune.
Omologarmi non mi piace e non mi è mai piaciuto, sento sempre la necessità di differenziarmi ma in quel frammento di secondo non volevo essere in nessun posto diverso da quello.
Se le cose fossero andate diversamente, se Patrizia non fosse arrivata prorompente nella mia fragile vita di quel periodo o semplicemente se fosse stata normale, adesso sarei diversa (?)
Non lo so, so solo che mi mancano momenti di felicità, cosciente o meno.
Mi manca il 2019/2020 quando mi sentivo amata da lui e pensavo che niente ci avrebbe separato perché eravamo un solo corpo e una sola anima e ogni volta che lo stringevo a me sentivo non potesse mai scapparmi dalle mani.
Mi manca quando guardavo alle 11:00 di sera a 8 anni Rebelde Way, seduta sul tavolo della cucina, l’episodio 100, quando sconfissero la loggia e non volevo mai che finisse perché sentivo di poter fare davvero qualcosa di bello anche io.
Mi manca quando Catapano entrava e si sedeva con me assicurandomi che tutto il male che mi circondava sarebbe passato, quando mi dava le mani sentivo che non sarebbe mai andato via.
Mi manca quando Martina mi vide tra la folla di 1100 alunni e si rese conto di me e mi chiedeva se potesse abbracciarmi, per paura che rifiutassi il contatto. Sentivo che quell’abbraccio anche se spesso li rifiutavo, potesse aggiustarmi.
Mi manca amare Dio come prima.
Mi manca quell’unità della Chiesa che vidi in quel frammento di secondo.
Mi manca sapere che le cose, le persone e i momenti che amo non se ne andranno.
Mi manca perfino l’abbraccio di Cami nel sogno di ieri notte, perché tanto so, che ogni cosa bella finisce e che mi spezzerà il cuore, basta aprire gli occhi, chiuderli o semplicemente tornare a casa.
Non mi fido più delle persone e della vita.
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