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#grammelot
nofatclips · 2 years
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Carlo Bonomi dubbing Pingu [Full video here]
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Have you seen this childhood show: Shaun the Sheep (2007-2021), United Kingdom (Grammelot (just sounds))
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Commentary/Context/Memories: Stop motion is so cool, made me laugh so many times.
[Mod A: Loved this as well, though I’ve only really seen the movie (I also may have played a rip-off Shaun the Sheep video game in the 2000s lol). I love stop motion and Aardman Animations (studio that created this), because they also created Wallace and Gromit (which is ICONIC!!) and Shaun was a character from “A Close Shave” and “Shopper 13” (from Wallace and Gromit 2002 series). This show was a spin-off where Shaun was the main character as the leader of the flock. Shaun lives at Mossy Bottom in Northern England, with his flock mates and the sheepdog Bitzer. Shaun is fascinated by human culture and technology, and is always trying to introduce the other sheep to these technology in crazy ways while trying to keep their activities a secret from the farmer. Bitzer is sometimes an ally to the sheep, but depending on how dangerous the technology/activity is, he will also try to deter them from proceeding. This show occupies a similar spot in my mind to the “Barnyard” movie that came out a year earlier (2006), as it had a similar premise except that was about cows (I loved that movie as a kid, not sure how well it has held up haha). Very fun show/movie overall!]
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zampotta · 2 years
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Anna Oxa sta palesemente cantando in Grammelot. Non ho capito una singola parola.
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giraffa48-blog · 7 months
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Grammelot..!!!
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micro961 · 3 months
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Soul Kamikaze - Il nuovo e atteso singolo “Even”
Il brano dell’eclettica band sugli stores digitali e dal 24 maggio nelle radio
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“Even” è il nuovo singolo della poliedrica band dei Soul Kamikaze, sui principali stores digitali e dal 24 maggio nelle radio in promozione nazionale. Produzione impeccabile, dagli arrangiamenti ben strutturati ed estremamente curati che evidenziano una personalità prorompente, figlia di una maturità artistica raggiunta ormai a pieni voti. Stile, ricerca ed eleganza sono le parole d’ordine in questo nuovo progetto discografico dei Soul Kamikaze che continuano a stupire in un viaggio musicale che sembra non avere alcun limite o confine.
“Il singolo prende forma e si colora sopra ad un grammelot del produttore che indicava con questo la melodia. Le parole sono state rovesciate sul foglio di getto e Even ci mostra qualcosa di inaspettato, un tempo di reazione giunto al termine che ci porterà ad uno scontro finale dove, comunque, vada saremo sì perdonati, ma anche dimenticati se viene meno la passione.” Soul Kamikaze
Ascolta il brano
La storia
Il nuovo singolo “Even” del progetto Soul Kamikaze segna un momento di trasformazione per la band. Questo brano rappresenta un passo significativo verso la maturazione del loro suono, evidenziando un'evoluzione artistica che mescola una direzione decisa con sfumature blues e assoli frenetici di chitarra. L'uso di elementi musicali più complessi e sofisticati riflette una band che sta esplorando nuove frontiere sonore, arricchendo la propria identità musicale e creando un'esperienza d'ascolto più profonda e coinvolgente.
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCqruA2PvuZ3y1MQO598uAzA
Instagram: https://www.instagram.com/soul_kamikaze_band
Facebook: https://www.facebook.com/SoulKamikazeband
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tuanonnas-blog · 7 months
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agrpress-blog · 9 months
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Dal 20 al 31 dicembre 2023 la periferia della periferia di Roma inaugura eXtraFESTIVAL, più di 10 giorni di festival dedicati all’infanzia e all’adolescenza, con spettacoli, laboratori ed eventi all’insegna della musica, del teatro e della danza. eXtraFESTIVAL è una proposta formativa, educativa e performativa diretta alla fascia d’età dai 0 ai 18 anni. 10 giorni di festival nelle diverse aree territoriali del X Municipio, per un totale di 39 attività, di cui 6 spettacoli e 33 laboratori creativi, con diversi appuntamenti ognuna, che coinvolgono gli spazi teatrali e formativi del territorio. A Ostia sono numerose le attività che saranno coinvolte in eXtraFESTIVAL quest’anno. Uno dei primi appuntamenti è il 21 dicembre con i laboratori di didattica musicale che avranno luogo al Teatro Fara Nume fino al 29 dicembre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18, una serie di percorsi formativi di pianoforte e canto corale. I laboratori non finiscono qui. Dal 27 al 30 dicembre al Teatro Pegaso sono previsti il laboratorio intensivo di teatro in inglese “Acting Together” dalle 10 alle 13 e quello su Plauto e la commedia latina “Anche gli antichi romani ridevano” dalle 16:30 alle 19:00. Il 29 e 30 dicembre è il turno degli spettacoli nella Sala Paolo Poli, a cominciare da “Dalla parola scritta alla parola detta - il viaggio del teatro”, diretto da Blas Roca Rey il 29 dicembre. Il 30 dicembre sarà la volta di “La mia storia – tra improvvisazione e testo”, diretto da Giorgia Mazzuccato. Rimanendo a Ostia, ma spostandosi al Teatro Dafne, tornano i laboratori. Dal 21 al 23 dicembre sono previsti il laboratorio musicale per bambini dalle 16 alle 18 e il laboratorio di disegno musicale dalle 16 alle 19. Il Teatro Dafne ospita anche il laboratorio di Teatro Workshop sul “Canto di Natale” dal 21 al 31 dicembre, un breve percorso di recitazione teatrale e cinematografica il 27 dalle 10 alle 13 e due workshop il 20 dicembre: sulla psicomotricità e sulle tecniche di grammelot e di affabulazione. Al Teatroinstalla Ostia lo spettacolo “Fatti acqua e cambia” andrà in scena il 27 e 28 dicembre alle ore 10:00 alle ore 16:00, mentre al Centro Culturale Affabulazione il 20 dicembre alle ore 9:30 sarà il turno del format di riflessione sugli stereotipi di genere per le scuole superiori dal titolo “RI-GENERAZIONI”, a cura di Valdarda Teatro. Il 28 dicembre è il turno di una rinnovata modalità di fare musica attraverso “Drum Circle” alle ore 11, mentre il 23 dicembre c’è spazio anche per “Semi di musica”, il laboratorio per bambini e famiglie sui principi fondamentali della Music Learning Theory. L’ultima tappa di eXtraFESTIVAL ad Ostia è il Teatro del Lido, che ospiterà il 21 dicembre lo spettacolo riservato agli istituti scolastici “La storia di Aligaspù”, il giorno successivo alle 9:30 e alle 11:30 “Marco non c’è perché Laura se n’è andata” sempre riservato agli istituti scolastici. “Babbo e il natale riciclato” è lo spettacolo dell’Accademia Santa Rita per bambini del 23 dicembre alle ore 17, all’insegna del Natale e della condivisione. Il 27 dicembre è il turno di due spettacoli diversi, “il mostro dai lunghi peli” alle ore 11 e “H2ops!” alle ore 17:00. “Cuore di ghiaccio” sarà l’ultima rappresentazione del Teatro del Lido nell’ambito di eXtraFESTIVAL il 29 dicembre alle 11:00. Tra i laboratori più creativi si sottolinea Generazione Z il 22 dicembre dalle 14:30 alle 19:30 all’Infernetto, un’occasione per esplorare in profondità il mondo delle relazioni giovanili, offrendo spunti di riflessione sul mondo digitale. eXtraFESTIVAL si articola anche tra Dragona e Dragoncello. Il 23 dicembre arriva a Dragona “Recitando s’impara” il laboratorio di teatro dell’Accademia Santa Rita in orari diversi suddivisi per fasce d’etàfino al 28 dicembre. Dal 23 al 27 dicembre arriva anche il laboratorio coreografico dalle 17 alle 20, in replica il 30 dicembre dalle 10 alle 13. Gli ultimi appuntamenti a Dragona sono “Alla scoperta dello schiaccianoci” il
27 e 29 dicembre dalle 10 alle 13 e il 31 dicembre dalle 10 alle 12 e due lezioni sul metodo Strasberg il 28 e 29 dicembre dalle 14 alle 17. Sempre dal 23 al 30 dicembre dalle 10 alle 13 il laboratorio “Teatro in Festa” prende forma a “Essenza Teatro” a Dragoncello. Non possono mancare gli appuntamenti ad Acilia. A cominciare da Emozioniteatro, dove si svolgerà il lab “Carte in tavolo e…sul palco” dal 27 (ore 17/19) e 28 (ore 10/12) e dal 28 (ore 17/19) al 29 (ore 10/12 e 17/19) “Piacere…teatro”. Ancora di più gli appuntamenti al Teatro Domma, sempre ad Acilia, dove al 27 al 30 dicembre, si svolgerà Christmas Camp: una serie di laboratori di musical, prosa, musica, danza e di alcune maestrie del teatro, come scenografia, costumeria, audio e luci. I corsi saranno divisi per fasce di età, dalla fascia Kids (5-10 anni), alla fascia Young (10-13 anni) e Teen (13-17 anni). Per i Teen i corsi vanno dalle ore 9 alle ore 19, mentre per i più piccoli si prevedono laboratori dalle ore 15 alle ore 19. Tra un’attività e l’altra si potrà aspettare nella zona bar, nel campo di calcetto o si potrà studiare nella biblioteca.
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peacemore-springs · 11 months
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very cosmopolitan. very cuckoo. and only a little under 3 minutes long. what’s 3 minutes of your day?
is it only 0.2083%? or is it more?
onward to the kingdom of Grammelot! Noot noot!
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lamilanomagazine · 2 years
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Modena: "Mistero Buffo" di Dario Fo e Franca Rame al Teatro Fabbri di Vignola
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Modena: "Mistero Buffo" di Dario Fo e Franca Rame al Teatro Fabbri di Vignola. Al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola sabato 4 marzo alle 20.30 Matthias Martelli, vincitore dei premi Alberto Sordi, Locomix, Uanmensciò e del Premio Nazionale di Cultura Frontino-Montefeltro, riporterà in vita il grande lascito teatrale, politico e culturale di Dario Fo e rende omaggio al regista Eugenio Allegri scomparso nel 2022. La riedizione di Matthias Martelli di alcune delle più celebri "giullarate" del Mistero Buffo riporta in vita l'opera con la stessa veemenza artistica vista nella performance originale di Fo. La performance di Martelli è una celebrazione della lingua corporale e della gestualità dell'attore, che passa continuamente dalla narrazione all'interpretazione dei personaggi, trasformandoli al bisogno. Il popolo parla direttamente attraverso la voce del giullare, in opposizione alla storia ufficiale, utilizzando l'arma del riso e del grottesco. È un omaggio alla potenza teatrale di Dario Fo e alla sua capacità di utilizzare la satira politica per fustigare il potere e riabilitare la dignità degli umiliati. «Io e Matthias abbiamo fatto un patto – ha raccontato Allegri – il Mistero Buffo sarebbe stato lo stesso che avevo visto interpretare da Dario Fo, a Torino, nel 1974, nell’Aula Magna della Facoltà di Lettere, a Palazzo Nuovo. Con quelle stesse “giullarate” e con quella stessa veemenza artistica». Era il 1° ottobre del 1969 quando Dario Fo ha debuttato con la prima versione di quello che sarebbe diventato uno spettacolo storico del teatro di narrazione, Mistero Buffo. Un lavoro che ha consegnato il nome dell’artista alla storia, così come recita la motivazione del Premio Nobel attribuitogli nel 1997: «A Dario Fo… che nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati». Un atto unico composto da monologhi di ispirazione religiosa, riproposti in chiave fortemente satirica, concepito in una lingua inventata e onomatopeica, di ispirazione medievale e mescolata con i dialetti padani: il grammelot, un’invenzione di straordinaria potenza teatrale. L’opera ebbe un successo popolare enorme, fu replicata migliaia di volte (persino negli stadi) e conta numerose differenti versioni e integrazioni. Un atto di ribellione, un testo all’epoca “sovversivo”, un modello di satira politica che non smette di trascinare le platee. Matthias Martelli è un attore, autore e giullare che ha vinto numerosi premi per le sue qualità attoriali e i suoi meriti nel campo delle arti teatrali. Ha recitato in numerosi spettacoli teatrali, tra cui Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame, con la regia di Eugenio Allegri. Ha scritto e interpretato diversi spettacoli teatrali, tra cui Raffaello, il figlio del vento e Dante, fra le fiamme e le stelle, quest'ultimo con la consulenza scientifica del professor Alessandro Barbero e del presidente dell'Accademia della Crusca Claudio Marazzini. Ha inoltre scritto diversi libri, tra cui Il Mercante di Monologhi e FRED!. Nel dicembre 2022 debutterà con il nuovo spettacolo FRED!, diretto da Arturo Brachetti e con Roy Paci come coprotagonista. Eugenio Allegri è stato un attore, drammaturgo, regista e pedagogo italiano. Ha iniziato la sua carriera professionale con Nuova Scena di Bologna, lavorando con vari registi e compagnie teatrali, tra cui il Tag Teatro di Venezia. Nel 1998 ha fondato la Società Cooperativa ArtQuarium e ha prodotto diverse opere teatrali come Shylock di Gareth Armstrong. Ha anche partecipato a diversi film con registi come Carlo Lizzani e Mario Martone. Nel 2015 è diventato il direttore artistico del Teatro Fonderia Leopolda di Follonica. Ha curato la regia di spettacoli come La parola del silenzio e ha diretto la produzione di Mistero Buffo di Dario Fo. Nel 2019/2020 è tornato alla regia di Mistero Buffo e ha recitato in Nati sotto contraria stella. Informazioni e prenotazioni Teatro Ermanno Fabbri: Prezzi dei biglietti € 24 / 13 Biglietteria – via Pietro Minghelli 11, Vignola Orari apertura al pubblico: martedì, giovedì e sabato dalle 10.30 alle 14.00 [email protected] | http://vignola.emiliaromagnateatro.com | http://www.vivaticket.it Biglietteria telefonica – tel. 059 9120911... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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aitan · 3 years
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Ho appena assistito a un concerto in cui si riproponevano alcune delle composizioni poetiche raccolte nella “Gnòsi delle Fanfole” di Fosco Maraini musicate da Pasquale Vergara ed eseguite, chitarra acustica e voce, da lui medesimo, con il valido accompagnamento alla chitarra elettrica di Davide Festa e gli intermezzi recitati di Mimmo Postulando Giuliano.
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[...]
Ma cosa sono le fanfole?
Eh…
Cosa sono?
Si tratta di componimenti poetici (endecasillabi a rima alternata) consistenti, per lo più, di parole non presenti in nessun vocabolario. Eppure queste parole ci suonano familiari, anche perché fatte di fonemi tipici della nostra lingua ed inserite in strutture sintattiche e grammaticali facilmente riconoscibili. Insomma, parole che non esistono, ma potrebbero esistere e perfino significare, frammiste di espressioni italiane di senso più o meno comune che (come in una specie di grammelot) fanno da collante alle parole inventate e conferiscono un tono e una possibile chiave di lettura al resto.
Per esempio, le quartine iniziali e finali di Il giorno a urlapicchio dicono:
ci son dei giorni smègi e lombidiosi
col cielo dagro e un fònzero gongruto
ci son meriggi gnàlidi e budriosi
che plògidan sul mondo infrangelluto
[…]
è un giorno per le vànvere, un festicchio,
un giorno carmidioso e prodigiero,
è il giorno a cantilegi, ad urlapicchio,
in cui m’hai detto “t’amo per davvero”.
E poi c’è il famoso lonfo che molto probabilmente avrete sentito recitato da Gigi Proietti e che, come è risaputo,
[…] non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco e gnagio s’archipatta
Non so a voi, ma a me, stasera, sembrava di vederlo questo lonfo che sdilencava e s’archipattava tra gli alberi della villa comunale di Via Siepe Nuova, a Frattamaggiore, Napoli.
[...]
___________
L'immagine è tratta dalla copertina dell'edizione della Nave di Teseo delle Gnósi delle Fànfole, (2019).
Il resto del mio post è qua.
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marcogiovenale · 4 years
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oggi su antinomie: "sei trame asemiche", di ada de pirro
oggi su antinomie: “sei trame asemiche”, di ada de pirro
Ada De Pirro sulla pratica dell’asemic writing: Francesca Biasetton, Laura Cingolani, Mariangela Guatteri, Floriana Rigo, Tommasina Bianca Squadrito, Martina Stella antinomie.it/index.php/2021/03/08/sei-trame-asemiche/ _
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sinweichen · 4 years
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Grammelot, the fake language that the Penguinese in Pengu was apparently based on
A largely onomatopoeic and macaronic (mixing of languages) gibberisj
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omarfor-orchestra · 3 years
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I am once again thinking about Misha Collins in Che Tempo Che Fa
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dramalights · 7 years
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Mistero Buffo con Ugo Dighero
< Recensione > Il giorno 17 gennaio ‘18 è stato rappresentato all’auditorium “Le Fornaci” di Terranuova Bracciolini lo spettacolo “Mistero Buffo” di Dario Fo, interpretato da Ugo Dighero. Riproporre un'opera di uno dei più grandi drammaturghi italiani è sicuramente un'impresa, ma lo è ancora di più mettere in scena un testo da nobel. In questo si è cimentato Ugo Dighero scegliendo di rappresentare "Il primo miracolo di Gesù bambino" tratto da Mistero buffo e "La parpaja topola" da Il fabulazzo osceno. Entrambi i brani furono scritti e portati per la prima volta in scena da Dario Fo rispettivamente nel 1969 e nel 1982, presentando temi irriverenti e satirici arricchiti dall'uso del grammelot (lingua reinventata fortemente onomatopeica). Come era solito fare Dario Fo, anche Dighero, con un prologo, spiega al pubblico ciò che verrà rappresentato. "Il primo miracolo di Gesù bambino" narra un passo estrapolato dai vangeli apocrifi dove Gesù è protagonista e, in quanto bambino straniero, tenta di integrarsi compiendo il suo primo miracolo: farà volare statuine di fango e si vendicherà delle prepotenze subite. “La parpaja topola” invece, tratta alcune vicende della vita di Giavanpietro, un pastore che era stato convinto che le donne fossero pericolose. Una volta sposato è costretto ad affrontare la sua paura, che si trasforma in curiosità. Comincerà così la caccia alla parpaja topola (organo riproduttivo femminile). Alla fine dello spettacolo, Ugo Dighero propone al pubblico un testo di sua composizione, dal titolo “Ho deciso di esportare una merce nuova”, presentandolo come poesia. La rappresentazione ha coinvolto tutto il pubblico, dimostrando la bravura dell’attore e l’immortalità e l’attualità dei temi presenti nei testi di Dario Fo. Egli infatti è riuscito a mantenere un’atmosfera comica durante tutta la durata dello spettacolo, anche nei momenti di pausa in cui non stava recitando. Sorprendente è anche stata la sua capacità nell’evocare scenari diversi senza l’utilizzo di oggetti di scena, rendendo la sua interpretazione più interessante. Lo spettacolo è stato un connubio perfetto tra la presenza di tematiche forti e la leggerezza della comicità, questo sia nell’esecuzione di Dighero che nel testo di Dario Fo.
[ Alessia Gori, Elena Cucciatti e Haidi Myrtaj ]
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thedurvin · 2 years
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There is a word for using improvised gibberish that sounds kind of like language: Grammelot
It is used on “Pingu” and that one Whose Line sketch series where Ryan does sound effects while the others mime to it. HOWEVER it is not used by Minions, whose language is carefully scripted by the two creators translating words into various languages to see whose word most clearly expresses the concept they want to communicate.
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chez-mimich · 5 years
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MISERICORDIA. “Misericordia”, produzione del Piccolo Teatro di Milano, andata in scena per la penultima rappresentazione al Teatro Grassi, si potrebbe definire una “azione scenica”. L’azione scenica non deve dare tregua e “Misericordia”, scritta e diretta da un genio del teatro italiano quale è Emma Dante, non la dà. Come dice la stessa autrice, “Misericordia” ha a che fare con la pietà, quella pietà che fa sì che tre donne, di un non meglio definito “sud”, donne che abitano probabilmente in un “basso” forse napoletano, forse palermitano o forse qualcos’altro, si prendano cura di Arturo, bambino o ex-bambino problematico. Le tre donne non hanno una vita facile, sono delle prostitute, il cui mestiere però non ne ha indurito il cuore. Bettina, Nuzza e Anna, saranno le madri di Arturo fino a che non arriverà il tempo del distacco, quando Arturo verrà affidato a qualcun altro che non si vede (probabilmente un’istituzione o una struttura protetta, come si dice oggi). L’azione scenica è tutta qui, ma difficilmente si vede a teatro qualcosa di così intenso, tenero e feroce allo stesso tempo. Arturo non sta mai fermo, la sua condizione lo porta a muoversi in continuazione ed Emma Dante sceglie, per quel ruolo, l’eccezionale danzatore Simone Zambelli. Le tre donne sulla scena vivono solo attraverso il loro linguaggio ed Emma Dante idea per loro una specie di “grammelot” meridionale, un “sussurrato con brio”, fatto dalle inflessioni e dalle cadenze di tanti dialetti del sud d’Italia, mentre la lingua diventa compiuta con lo svilupparsi della vicenda. Nuzza (Manuela Lo Scicco) e Bettina (Italia Carroccio), parlano il dialetto siciliano, Anna (Leonarda Saffi), parla il dialetto pugliese. Ci sono quattro linguaggi sulla scena: il “grammelot” del sud, il siciliano, il pugliese e la danza, e, forse, anche un quinto, la mimica che ha la sua climax nella simulazione del rapporto sessuale delle tre donne con immaginari clienti. È un momento molto forte e di grande teatro. Non basterebbero le parole per definire l’interpretazione di Simone Zambelli, che dà vita ad un Arturo inarrestabile, quasi indemoniato. Lo spettacolo ha una morale semplice, cristallina, lampante: in un mondo dal cuore indurito, esiste ancora la misericordia, quella umana, che sussiste anche senza dover necessariamente pensare alla misericordia divina, dalla quale discende. Spetta al teatro ricordarcelo, quel teatro da dove, quando usciamo, non siamo più uguali a quando siamo entrati. Almeno, così dovrebbe essere.
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