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#pezzi da collezione
fashionbooksmilano · 1 year
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Le mie amate t-shirt
Murakami Haruki
Giulio Einaudi Editore, Torino 2022, 200 pagine, Rilegato, 14,3 x 22,4 cm, ISBN 9788806251826
euro 21,00
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Quasi tutti sanno che Murakami è un avido ascoltatore di musica, un determinato collezionista di dischi – possiede oltre diecimila vinili – o che è un patito della corsa. In pochi, però, sono a conoscenza di un’altra sua speciale e curiosissima passione: le T-shirt!   Sí, perché le magliette sono il capo d’abbigliamento che Murakami preferisce indossare in assoluto, e nel corso degli anni ne ha accumulate cosí tante che oggi il grande scrittore giapponese può vantare una vera e propria collezione, e tra le piú invidiabili. T-shirt a tema surf che arrivano dalle spiagge delle Hawaii oppure acquistate durante i viaggi negli Stati Uniti a ricordare uno speciale rituale gastronomico, le T-shirt mai indossate – scritte alquanto appariscenti o animali troppo carini -, quelle che le case editrici in giro per il mondo hanno fatto stampare in occasione dell’uscita dei suoi libri, o ancora l’emblematica T-shirt, con la sua storia affascinante, che ha ispirato il racconto Tony Takitani diventato anche un film. Dalla gioia di entrare in un negozio dell’usato pieno di dischi, all’emozione di ogni concerto, dalla gratificazione che deriva dal traguardo di una maratona allo sconfinato amore per la letteratura, Murakami ci guida alla scoperta della sua passione per le T-shirt attraverso le immagini dei suoi pezzi da collezione e i racconti a essi legati. Di fatto ci invita nel suo straordinario mondo quotidiano a passare un po’ di tempo con lui. Proprio come si fa con i vecchi amici.
08/01/23
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gregor-samsung · 5 months
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“ Il giorno prima, i combattimenti erano stati saltuari e senza esito. Nei punti di scontro il fumo della battaglia era rimasto sospeso tra gli alberi sotto forma di cortine azzurre finché non furono dissolte dal cadere della pioggia. Nella terra ammollata le ruote dei cannoni e dei carri di munizioni tagliavano profondi solchi irregolari, e i movimenti della fanteria sembravano impediti dal fango che si attaccava alle scarpe dei soldati quando, con le divise inzuppate e i fucili malamente protetti dalle mantelline dei cappotti, si trascinavano di qua e di là in linee sinuose per la foresta gocciolante e il campo allagato. Ufficiali a cavallo, col volto che spuntava sotto il cappuccio di tela gommata luccicante come un elmo nero, si facevano strada, isolatamente o a gruppetti casuali, andando avanti e indietro apparentemente senza meta e senza ricevere attenzione da nessuno tranne che dai colleghi. Qua e là qualche morto col vestito sporco di terra, la faccia nascosta da una coperta o all'aria, gialla e terrea sotto la pioggia, aggiungeva la sua influenza demoralizzante a quella degli altri squallidi elementi della scena e intensificava la desolazione generale con un particolare effetto depressivo. Erano molto ripugnanti, questi relitti d'uomini, niente affatto eroici, e nessuno sentiva il contagio del loro patriottico esempio. Morto sul campo dell'onore, sí; ma il campo dell'onore era tanto bagnato! Fa una certa differenza. La battaglia campale che tutti s'erano aspettata, non c'era stata; nessuno dei piccoli vantaggi derivati, ora a questa, ora all'altra parte, in scontri accidentali e isolati, avevano avuto seguito. Attacchi portati senza convinzione provocavano una resistenza ottusa che si accontentava di respingerli. Gli ordini venivano eseguiti con fedeltà meccanica, nessuno faceva niente di piú del suo dovere. — L'esercito è codardo oggi, — disse il generale Cameron, comandante della brigata federale, al suo aiutante maggiore. — L'esercito ha freddo, — rispose l'ufficiale al quale erano state rivolte quelle parole, — e poi... certo, non ha voglia di finire come quello lí. E indicò uno dei cadaveri che giaceva in una pozzanghera; il fango schizzato dagli zoccoli dei cavalli e dalle ruote dei cannoni gli aveva inzaccherato la faccia e i vestiti. Anche le armi da fuoco sembravano contagiate da questa neghittosità militare. Il crepitio dei fucili suonava apatico e poco convincente. Non aveva senso e non destava quasi attenzione né ansia da parte degli altri reparti non direttamente impegnati nella sparatoria e delle riserve in attesa. Uditi da vicino, gli scoppi dei cannoni erano fiacchi in volume e timbro: mancavano di mordente e di risonanza. Sembrava che i pezzi sparassero a salve con cariche ridotte. E cosi la futile giornata si trascinò alla sua tetra fine. Segui una notte di disagio, poi una giornata d'apprensione. “
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Brano tratto dal racconto Un tipo d’ufficiale raccolto in:
Ambrose Bierce, Storie di soldati, traduzione di Antonio Meo, nota introduttiva di Francesco Binni, Einaudi (collana Centopagine n° 41, collezione di narratori diretta da Italo Calvino), 1976; pp. 132-133.
[Edizione originale: Tales of Soldiers and Civilians, San Francisco: E.L.G. Steele, 1891]
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milleeunoframmenti · 5 months
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Oggi lo dico con orgoglio, sono una Persona Altamente Sensibile.
Una delle cose più importanti avvenute durante il mio percorso di crescita e' stata la scoperta degli studi della Dottoressa Elaine Aron e del tratto della personalità da lei descritto, l'Alta Sensibilità. Venni a conoscenza degli studi della Dottoressa Aron durante una delle mie innumerevoli ricerche personali, svolte online tra semplice Instagram e Google talvolta o PubMed e Nature altre volte. Un periodo molto intenso quello tra Marzo e Maggio 2023, quando ho avuto esperienza di un profondo Insight o presa di coscienza, se detto in termini psicologici, o Awaken e risveglio se invece vogliamo parlare in termini spirituali; magari di questo argomento specifico ne parlerò in un futuro post.
Sulla prima pagina del libro ho annotato il giorno in cui cominciai a leggerlo, 9 Aprile 2023. Proprio con questo libro ho preso l'abitudine di scrivere sulla prima pagina un messaggio che la me del post libro possa leggere. Ora lo faccio con ogni libro di crescita personale che leggo.
Ecco cosa mi scrissi.
In questo giorno di Pasqua entro con un cuore consapevole di aver perso tante cose per poter andare avanti. In questo giorno scelgo di iniziare questa lettura perché so di essere diversa e scelgo di iniziare ad amare questa mia diversità. Scelgo di accudirla, di comprenderla e darle una nuova forma. Cerco di accettare che sia un "superpotere" nelle mani di chi la sa usare. Scelgo di smettere di scappare e rinnegare una parte di me. Scelgo di prendermi la responsabilità di chi sono e imparerò a mostrarmi agli altri. Buon viaggio piccola Gaia. Ci vediamo dall'altra parte. In questo blog ripercorrerò pezzi del mio viaggio con un duplice obiettivo. Il primo è quello di continuare la mia collezione di frammenti, infatti solo vedendomi per intero posso progredire. Secondo e non meno importante, spero che la mia testimonianza possa essere da aiuto per chiunque lì fuori stia cercando delle risposte e si stia chiedendo se sia possibile, se c'è posto per persone come noi, se si può sopravvivere ad un mondo che ci fa sentire costantemente overstimolati e disallineati. Come resto accesa/o? Come resto in vita?
La risposta è sì, c'è posto anche per noi. Anzi per fortuna ci siamo noi. Noi Persone Altamente Sensibili.
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nadakhaderblogspost · 10 months
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L'Egitto annuncia misure per promuovere il turismo culturale
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Nel corso della riunione di martedì, presieduta dal Ministro del Turismo e delle Antichità Khaled Al-Anani, il Consiglio Supremo delle Antichità ha adottato misure per incoraggiare il turismo culturale in Egitto.
Una delle decisioni più significative, secondo Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, è stata la concessione di uno sconto del 50% sui biglietti d'ingresso ai musei e ai siti antichi che gli egiziani possono visitare con i nostri pacchetti di viaggio in Egitto.
Il Museo Egizio del Cairo ospita una delle più vaste collezioni di antichità egizie al mondo. Con i nostri viaggi in Egitto potrete ammirare mummie, gioielli, statue e altri manufatti che offrono uno sguardo sull'antica civiltà egizia.
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Il Grand Egyptian Museum (GEM) è un museo archeologico in costruzione a Giza, in Egitto. Situato accanto alle piramidi di Giza, il museo ospiterà oltre 100.000 manufatti appartenenti all'antica civiltà egizia, tra cui la collezione completa di Tutankhamon, e sarà il più grande museo archeologico del mondo. Molti pezzi della collezione saranno esposti per la prima volta e potrete visitarli con i nostri tour di un giorno al Cairo.
Ci sono molti tour di un giorno in Egitto che potete prendere in considerazione. Non importa quali siano i vostri interessi, troverete sicuramente qualcosa da apprezzare in Egitto.
La promozione, ha proseguito, fa parte della campagna "Godetevi l'inverno in Egitto" del Ministero del Turismo e delle Antichità. Questa campagna è stata lanciata in collaborazione con la Camera degli Istituti Alberghieri e il Ministero dell'Aviazione Civile.
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ei campionati mondiali di pallamano maschile del 2021 in Egitto riceveranno anche uno sconto del 50% sull'ingresso a musei e luoghi storici. A condizione che siano in possesso di un documento d'identità adeguato, questi biglietti saranno validi per il campionato tra il 13 gennaio e il 31 gennaio 2021, così come tutti i luoghi aperti alle visite nei governatorati del Cairo, di Giza e di Alessandria, che potrete visitare con i nostri tour classici dell'Egitto.
Inoltre, i nostri tour brevi del Cairo includono visite alle Piramidi di Giza, alla Sfinge, al Museo Egizio, al Cairo copto, al Cairo islamico e ad Alessandria, splendida città sulla costa mediterranea.
Per gli appassionati dell'evento che venivano in Egitto da oltreoceano, il Ministero del Turismo e delle Antichità ha offerto diversi programmi logistici e turistici.
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Il ministero ha anche dato istruzioni a tutti i musei e ai siti archeologici di continuare a prendere misure preventive, come mantenere la distanza sociale tra i visitatori, indossare maschere facciali e limitare i gruppi turistici a non più di 25 persone. Questo oltre a rispettare il numero massimo di visitatori consentito all'interno dei musei in un dato momento.
Waziri ha detto che il Consiglio ha anche deciso di concedere a tutte le caffetterie e i bazar nei musei e nei siti archeologici affiliati al Consiglio l'esenzione totale dal pagamento dei canoni di locazione.
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susieporta · 9 months
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Mi capita spesso di perdere o dimenticare oggetti di uso comune. Riuniti insieme formano una collezione di pezzi preziosi che acquisiscono un'importanza insperata. Ogni singolo oggetto diventa una sorta di storia, una metafora della vita. La mia vita, ma anche quella di chi mi circonda. Quando qualcosa si perde, è come se prendessi conoscenza di quanto quella cosa contasse per me; mi prende la voglia di ricominciare, di ritrovarla, di dare un senso a quel pezzo mancante. La perdita ci impone una solidarietà di fronte alla minaccia ed un ascolto da parte del silenzio. Siamo noi a dover prestare maggiore attenzione al mondo che ci circonda. #LeCoseMiParlano #NonLeHoMaiPerse #ImportanzaDellePerdite #AttenzioneAlMondo
https://www.nicolettacinotti.net/quante-cose-puo-dire-il-silenzio/
Il protocollo MBSR. Link in bio
#accettazioneradicale #meditazioneescrittura #scriverelamente #mindfulnessinterpersonale #mindfulness #meditazione #consapevolezza #reparenting #selfcompassion #protocollombsr #protocollombct
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principessa-6 · 1 year
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SI CHIAMA EGOIST, ED È LA TEIERA PIÙ COSTOSA AL MONDO... Questo esemplare è già entrato nel Guinnes dei primati e il suo prezzo si aggira intorno ai 3 milioni di dollari
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Egoist , ovvero l’egoista, è pensata per una sola persona, un capolavoro in oro 18 carati, rivestito con pietre preziose, capace di riscaldare il cuore con i suoi 1658 diamanti taglio brillante e ben 386 rubini. Il rubino posto al centro è di 6 carati e la pietra sul coperchio è di 20 carati. Per realizzare la teiera sono state impiegate 1730 ore di lavoro.
Presentata al Mosiman restaurant di Belgravia, è stata progettata e commissionata da Nirmal Sethia, il fondatore della N Sethia Foundation e di Newby Teas of London. Un uomo facoltoso che da anni colleziona oggetti legati al rituale del tè nella collezione privata Chitra, lo stesso nome della moglie defunta. Una collezione preziosa, circa 1700 pezzi, con un valore che si aggira sui 212 milioni di dollari, che l’uomo ha raccolto negli anni, un patrimonio voluto per celebrare la tradizione del tè e il ricordo dei bei momenti di relax del passato.
” Non ho potuto costruire il Taj Mahal per lei, così ho dato vita a questa collezione in suo nome”.
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stillucestore · 1 year
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Callimaco è una lampada di Ettore Sottsass realizzata nei primi anni Ottanta (1982): un oggetto ambiguo, ironico, che più che una piantana da terra sembra una scultura. ⁣⁣ ⁣⁣ Dedicata allo scultore e architetto greco Callimaco di Atene del V secolo a.c., questa lampada si mantiene a cavallo tra funzionalità e antifunzionalità.⁣ ⁣⁣ Sottsass nel 1981, con Cibic, Zanini, Michele de Lucchi, George Sowden e Nathalie du Pasquier fondò il gruppo Memphis, quello stesso anno partecipò al Salone del Mobile di Milano.⁣⁣ ⁣⁣ La prima collezione di Memphis — che comprendeva pezzi divenuti in seguito archetipi dello spirito postmoderno — ricevette un’accoglienza straordinaria, tra i quali la nostra Callimaco, presentata al tempo con sorgente alogena da 500 watt e variatore di intensità integrato.⁣⁣ ⁣⁣ Oggi Callimaco è stata rieditata utilizzando LED ad alta efficienza e touch dimmer per la regolazione dell’intensità luminosa.⁣⁣ ⁣⁣ Vista da spenta, Callimaco non lascia trapelare indizi circa la sua funzione; una volta accesa l’intensa luce si diffonde nell’ambiente sfruttando l’emissione indiretta 😍⁣⁣
Con Callimaco e tutta la Collezione Artemide puoi aggiungere AFRODITE per ottenere subito uno sconto extra nel tuo carrello. ⁣⁣ La Casa comincia dalla Luce.⁣
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #230 - Steve Vai, The Ultra Zone, 1999
Il sogno di ogni fan è di avere un contatto con il proprio idolo. Questo pensò un giovanissimo ragazzo di Long Island verso la fine degli anni ’70. Steven Siro Vai, figlio di immigrati del pavese, provetto e spericolato chitarrista, manda una registrazione amatoriale e la trascrizione di alcune complesse partiture per chitarra a Frank Zappa, suo mito: tra queste, trascritta nel 1978, quando aveva solo 18 anni, quella leggendaria di The Black Page ("la pagina nera" dovuta al fatto che la partitura presenta una incredibile concentrazione di segni musicali). Il genio di Baltimora, incuriosito ed impressionato da quel tipino, prima lo chiama a sé come trascrittore ufficiale, poi invece lo ingaggia nella sua band, a cui affida le leggendarie e super complicate parti di “Impossible guitar” o le famose “Strat Abuses” nei suoi dischi da Tinseltown Rebellion (1981) a Jazz From Hell (1986). In Them Or Us (1984) Zappa addirittura dedica un intero e iper sofisticato brano a Steve, l’iconica Stevie’s Spanking che inizia così: His name is Stevie Vai\And he's a crazy guy\Last November, I recall\ He needed a spanking.  Steve Vai è già una leggenda tra i chitarristi quindi quando nel 1984 pubblica Flex-Able, suo primo disco solista, pieno di acrobazie chitarristiche che infiammano gli appassionati: nel frattempo, dopo che una chitarra custom che gli piaceva si ruppe mentre suonava ad un concerto, siglò un contratto di collaborazione con la Ibanez, famosa casa di produzione di chitarre giapponese, che lo elegge a uomo immagine, e Vai disegnerà una propria linea di strumenti, la Jem 777, famosissima negli anni ’80 tra le migliori Super Strat anche per via della Monkey Grip, una maniglia intagliata sul corpo della chitarra, che permetteva legati più facili da eseguire e di non prendere la chitarra per il manico, che era molto sottile, con il rischio di romperlo. La carriera solista inizia a riempire di premi il giovane Vai, che vince numerose votazioni come chitarrista migliore del mondo sulle riviste specializzate. Ha il tempo per suonare con gli Alcatraz, fare due ottimi dischi di heavy metal con David Lee Roth che ebbero grande successo (soprattutto Skyscraper) e solo nel 1990 ritorna con l’album Passion And Warfare, dove la sua arte chitarristica inizia a prendere una forma più definita, tra virtuosismi, fusion e fraseggi di genio metal inarrivabili. Nel 1993 nuova band con cantante il canadese Devin Townsend: Sex & Religion ha belle canzoni in Deep Down Unto The Pain, Dirty Black Hole e la title track, che ebbe anche un certo airplay radiofonico, ma spesso la voce di Townsend è troppo sguaiata e mal si accorda con la metamorfosi spirituale che Vai intraprende in quel periodo. Pubblica pochissimo, si ritira in una sorta di rinascita religioso-filosofica, poi torna in grandissimo stile con una formazione a tre con Joe Satriani (che fu uno dei suoi primi maestri) e Eric Johnson, i G3. I tre virtuosi della chitarra elettrica fanno faville, per la gioia dei fan, e per tutto il 1997 e il 1998 è un susseguirsi di concerti. Parte di quelle esibizioni sono racchiuse in un pirotecnico e incredibile live, G3: Live in Concert, immancabile nella collezione di dischi per tutti i fan della chitarra elettrica. Nel 1999, il ritorno in grande stile per uno degli album chitarristici più belli di sempre: The Ultra Zone esce nel settembre del 1999 ed è un portento. Nelle parole dello stesso Vai, “L’Ultra Zone è quell’aria indescrivibile che si può raggiungere solo zittendo la mente e lasciando parlare l’anima, la musica può arrivare di aiutarti”. In scaletta ben 13 pezzi, metà strumentali e metà cantati da Vai, tranne Asian Sky dove canta Koshi Inaba, voce del gruppo giapponese B’z, il cui chitarrista leader,  Tak Matsumoto, suona anch’egli in questo brano. Gli strumentali sono superbi: The Blood & Tears campiona preghiere orientali, Voodoo Acid, con vocine in pieno stile zappiano e accreditate in pieno stile del Maestro come “spoken part” è lunatico e fantasioso, Oooo e la stupenda Windows To The Soul sono toccanti prove di tecnica chitarristica. Ma le due gemme sono due sentiti omaggi a due giganti dello strumento, ed amici di Vai, scomparsi da poco: Jibboom per il texano Stevie Ray Vaughan, ritmata e intrigante, e la solenne e splendida Frank, dedicata al grande Zappa. La sua carriera continuerà con ritmi meno severi, tra esibizioni live con la nuova G3, con Yingwie Malmsteen al posto di Johnson per incredibili scenari di assoli alla chitarra, e un riordino ricercato e intelligente dell’immenso archivio, e su questo punto bellissimo è The Elusive Light And Sound Vol.I, che raccoglie le idee e le registrazioni fatte per film, opere teatrali e televisione. Un gigante delle 6 corde e uno dei chitarristi più geniali e preparati di tutti i tempi. Zappa non sbagliò a dargli una possibilità.
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fashionbooksmilano · 6 months
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Aureo Ottocento
La Collezione di gioielli dei Musei Provinciali di Gorizia
Maddalena Malni Pascoletti
Xilo, Udine 1989, 176 pagine,Brossura, 21x30,3cm,
euro 25,00
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“La scelta di accostare i gioielli di questa mostra ai ritratti di Giuseppe Tominz (assieme a quelli di altri pittori ugualmente interessanti sotto l’aspetto documentario) è pertanto mossa, e quasi obbligata, da queste considerazioni sull’importanza che il pittore ha dato all’ornamento della persona e al gioiello, ciò che d’altra parte ne ha fatto la prima fonte per la datazione e l’analisi stilistica dei pezzi.”
12/11/23
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kyda · 2 years
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l'altra notte non riuscivo a dormire e ho ripensato a where the crawdads sing che avevo finito da qualche ora e mi dicevo non voglio dimenticarmi delle immagini della spiaggia che si sono create nella mia testa, della collezione esposta di piume e di conchiglie, della palude, dell'aula di tribunale con il gatto Sunday justice sul davanzale della finestra al sole, vorrei poter disegnare queste cose, disegnare le stesse luci e gli stessi dettagli che vedo io e che posso vedere solo io così, in questo modo. e allora mi sono messa a riflettere e mi sono accorta che in realtà queste cose non le dimentico, non le ho mai dimenticate. sono ritornata con la mente in tutti i posti che ho visitato in questi anni leggendo, dai palazzi inondati dal mare ai saloni cupi di una famiglia dell'Italia degli anni novanta, dai giardini alle strade notturne di una cittadina russa, dalla stanza con il tavolo ricoperto di libri ingialliti e polvere alle stanze con le pareti e le tende color pastello, dalle scale di un vecchio condomino alla casetta accanto alle rotaie, dall'auletta di filosofia al cimitero curato da una custode adorabile ma con il cuore a pezzi. mi sono accorta che la mia mente è piena di posti bellissimi e vividissimi, che è come se fossi veramente stata in quelle piccole librerie di paese e avessi davvero attraversato quelle piazze, come se fossi stata in quelle stanze dei motel in cui si sono consumate delle crudeltà e come se anche io avessi fatto quel giro di pub irlandesi sotto la pioggia. avevo paura di dimenticare e invece mi sono ricordata della signora sull'altro lato della strada, quella del primo libro che ricordo di aver letto, mentre ero seduta all'ombra di un albero, dopo averlo comprato nel supermercato di un centro commerciale e averlo tenuto in mano tutto il tempo aspettando i miei, così impaziente di leggerlo che lo iniziai immediatamente non appena salii in macchina. non mi ricordo lontanamente la trama né di questo né di altre decine di libri che ho letto, ma ricordo soffitte, laboratori, case di campagna e di città, camini accesi, giri in carrozza, musei e quadri, case sugli alberi e case sul mare come se avessi vissuto ognuno di questi posti sulla mia pelle e magari è proprio così
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jacopocioni · 1 year
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Rodolfo Siviero il detective dell'arte.
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Rodolfo Siviero Solitamente si ricorda un'opera d'arte o il suo creatore, l'artista, ma mai si ricorda chi quell'opera l'ha salvata. Esiste un personaggio di nascita pisana ma naturalizzato a Firenze che ha fatto del recupero di opere d'arte lo scopo della della sua vita. Il Signore in oggetto si chiamava Rodolfo Siviero e la sua base operativa esiste ancora sul Lungarno Serristori ed è possibile visitarla. Questo il link . Siviero è appassionato d'arte sin da giovane e le sue frequentazioni di ambienti artistici e letterari gli permettono di crescere e migliorare la sua competenza in campo artistico, addirittura ha ambizioni poetiche, nel 1936 pubblica una raccolta di poesie "La selva oscura". La sua passione va dall'antico al moderno fino a scoprirsi critico d'arte. In una fase iniziale aderisce al fascismo come molti giovani a quel tempo, ma è sufficiente poco tempo, e soprattutto la consapevolezza di quante opere d'arte vengono trafugate dall'Italia con la scusa di salvarle dai bombardamenti, per diventare un fervido antifascista. Si rende conto che queste opere finiscono nelle collezioni private dei gerarchi nazisti con il placido silenzio del fascismo italiano, tanto che dopo l'8 settembre del 1943 e l'occupazione tedesca in Italia il trasporto delle opere d'arte in Germania diventa un vero e proprio furto legalizzato continuativo. Con base logistica all'interno della palazzina oggi conosciuta come Casa Siviero comincia il suo lavoro da antifascista sia mediante collegamenti con i partigiani sia mediante collegamenti con le truppe dell'intelligence inglesi. Il suo lavoro si svolge soprattutto nel segnalare, per poter essere intercettati, i convogli che trafugano verso la Germania le opere d'arte. Il suo lavoro non passa però inosservato e nell'aprile del 1944 vine catturato, imprigionato e torturato presso Villa Triste di via Bolognese, poi rilasciato grazie ad ufficiali collaboranti con le forze anglo-americane. Questa sua conoscenza dell'arte e la sua attività serrata nel bloccare le "esportazioni" gli valgono, dopo la liberazione, incarichi di prestigio proprio a fronte del problema della restituzione delle opere d'arte trafugate prima e dopo la guerra, tanto da essere incaricato da De Gasperi nel 1953 per concludere un accordo con la Germania per la restituzione di tutte le opere d'arte ritrovate in suolo germanico. Tutti gli anni seguenti sono passati da Siviero come detective per ritrovare i tesori Italiani e riportarli in patria. Arriva a formare un ufficio preposto che con una fitta rete di informatori e la diplomazia riesce a scovare e recuperare innumerevoli pezzi d'arte.
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Roberto Siviero Ricordiamo il Discobolo Lancellotti, i capolavori dei musei napoletani portati via dall'Abbazia di Montecassino o ancora le Fatiche di Ercole di Antonio del Pollaiolo conservate ora agli Uffizi e poi ancora Annunciazione del Beato Angelico. Opera sua è il salvataggio dei quadri di De Chirico sottraendoli con stratagemma dalla villa di Fiesole dello stesso De Chirico costretto a scappare per rastrellamenti nazisti. Tutti i dipinti vengono nascosti in un deposito della Soprintendenza. Le sue segnalazione permettono di intercettare e recuperare le opere d'arte trafugate a Firenze dalla Galleria degli Uffizi e dal Museo dell'Opera di Santa Maria del Fiore. Addirittura la Madonna con Bambino del Masaccio riesce a recuperarla due volte, prima nel 1947 e poi nel 1973 dopo il suo furto avvenuto 1971. Negli ultimi anni della sua vita ricopre il ruolo di presidente della Accademia delle Arti del Disegno l'istituzione fiorentina fondata da Vasari e da Cosimo I dei Medici ma non smette mai il suo ruolo di "cercatore" anche se non più supportato dai successivi governi italiani come nei primi anni. Muore nel 1983 lasciando la sua collezione privata e la sua casa alla Regione Toscana perchè rimanga esempio di quanto siano importanti l'arte e la cultura nell'identificazione culturale di un popolo. Oggi è possibile visitare il piano inferiore di Casa Siviero, un viaggio all'interno di un'abitazione privata aperta al pubblico circondati di oggetti e mobili pregiati senza contare i quadri appesi che vanno da De Chirico a Pietro Annigoni.
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Jacopo Cioni Read the full article
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milleeunoframmenti · 5 months
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Mille e uno frammenti
Benvenuti in questo spazio di espressione. Questo post vuole essere una breve descrizione introduttiva e, in quanto tale, si evolverà con me. Indi per cui, se mai rileggendo queste righe le troverete cambiate, non dubitate di voi stessi, perché saranno effettivamente diverse. Cresceranno insieme a me.
Scrivere è da sempre la mia naturale forma di comunicazione, con me stessa e con gli altri. A volte le parole mi giungono in rima, sin da piccola sperimento la poesia. Nell'infanzia scrivevo per tutti, poi impaginavo quei piccoli versi, li ornavo di una cornice colorata e la consegnavo alla persona di interesse. A pensarci oggi, provo molto tenerezza per questa dolce parte di me, verso cui a volte sono stata negligente.
Negli anni dell'adolescenza purtroppo persi la mia capacità di mostrarmi vulnerabile agli altri, a volte persi persino le parole. Proprio in quel periodo iniziai a nominare le poche rime che riuscivo a comporre come frammenti, pezzi che si strappavano da me e cadevano lungo la via. Forse affinché un domani potessi guardare indietro e ritrovare la strada, come Gretel.
Negli ultimi tempi ho iniziato a collezionare tutti i miei scritti ed ho cercato di riconnettermi con la piccola Gaia cominciando a scrivere un diario o Journal. Trovo l'inglese molto più efficace per quanto riguarda gli studi di genetica e psicologia, per volta anche per esprimere meglio termini legati alla crescita personale, alla meditazione e alla spiritualità.
Come la collezione di caramelle mille gusti più uno, assemblo i miei preziosi milleeunoframmenti. Sì, sono anche io una inguaribile potterhead.
Da sempre dicono che le mie riflessioni possano smuovere forti sgomenti interiori. Io credo che se anche una sola delle mie parole può aiutare qualcuno a processare e unire i propri di frammenti, allora il mio dharma è compiuto. Credo profondamente che ognuno di noi possa dare forma al mondo e che quindi bisogna assumersi responsabilità dei propri pensieri e delle proprie azioni. Sfortunatamente non sono dotata dell'autostima necessaria per espormi pubblicamente sui temi che mi stanno a cuore. Però, in questa pagina, io proverò a dare il mio contributo. Condividerò non solo le mie riflessioni, ma anche i libri e gli eventi quotidiani e/o di cronaca che mi portano ad un profondo dialogo interiore.
Se anche solo uno di voi lettori troverà conforto nelle miei parole o uno stimolo per soffermarsi a migliorare sé stessi, semplicemente ne sarò felice.
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paolochermaz · 1 year
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La nostra collezione di papillon Shi-busa è la massima espressione della vanità maschile. Pezzi unici, realizzati con frammenti di kimono giapponesi del secolo scorso, abbinati a tessuti di drapperia biellese, reversibili, perché ognuno dei due tessuti dia risalto all’altro, e rigorosamente da annodare. Un piccolo oggetto prezioso da collezionare ed esibire in eventi speciali. . George’s uomo via del Pantheon 58 Roma 📞066794456 www.georges.it [email protected] Info e direct order Whatsapp & voice 📲3479604054. ——————————————— #menstyle #gentlemanstyle #menswear #georgesroma #georgesuomo (presso George's Roma) https://www.instagram.com/p/ClyIa7kqTRY/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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mezzopieno-news · 2 years
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L’ARTE DIVENTA UN LEGO E VICEVERSA
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La celebre casa di giochi danese Lego ha lanciato sul mercato un nuovo set per ricreare uno dei dipinti più famosi di tutti i tempi, Notte Stellata di Vincent Van Gogh.
Realizzato nel 1889 dal pittore olandese e conservato al Museum of Modern Art di New York, icona della pittura occidentale, il dipinto raffigura un paesaggio notturno di Saint-Rémy-de-Provence, poco prima del sorgere del sole. Il quadro fu ritratto dall’artista durante un furore creativo nel corso del suo soggiorno nella clinica psichiatrica dove visse lungo tempo per essere curato e dove creò molte delle sue opere più visionarie e affascinanti.
L’idea di utilizzare i mattoncini del Lego per far arte è stata di un fan che lo ha proposto alla casa di giocattoli la quale ha messo l’idea a progetto con il Museum of Modern Art (MoMA) di New York, dove è esposta l’opera originale, e dopo poco tempo l’ha fatta diventare una serie ufficiale per il mercato. Con questa serie il mondo dei mattoncini apre all’arte e diventa uno strumento educativo e di conoscenza per i giovani, connettendoli con le grandi opere e facendo conoscere loro i grandi capolavori attraverso il gioco.
L’opera è composta da 2.316 pezzi che riescono a ricreare il senso di tridimensionalità che scaturisce dalle vorticose pennellate utilizzate da Van Gogh nel quadro originale. Il quadro sembra avere profondità e ricrea perfettamente il cielo con le nuvole sinuose, il paesino e le grandi stelle. Oltre ad essere un gioco può diventare un oggetto d’arredo e di collezione.
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Fonte: Lego
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albertobellotti · 2 years
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REIECTA 2022 “ lieve un petalo sboccia sul muro riempie la stanza soffusa di marmo lucido o grezzo dolce nel sogno è cure di cera una candela di notte ” Progetto : Teatro L’INCONTRO TRA STORIA E MATERIALI DA VITA A QUESTA COLLEZIONE DI VASI E PORTACANDELE , PEZZI UNICI REALIZZATI A MANO, POTENTI VOLUMI DALLO SPIRITO CLASSICO. REIECTA HA RECUPERATO QUESTI MARMI ABBANDONATI DOPO IL RESTAURO DI UN TEATRO. . . . . 5VIE Design Week Prototyping Utopias / Design in Transition 6 to 12 June 2022 . . Reiecta: Teatro / Location: Digital exhibition @reiecta @5vie_milano 5VIE Design Week is part of Milan Design Week with the contribution of @regionelombardia.official . . #Reiecta #teatro #5viedesignweek #prototypingutopias #designintransition #milandesignweek #milandesignweek2022 #mdw2022 #5vieartdesign #regionelombardia (at Milano) https://www.instagram.com/p/CegvugYMv2d/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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cinquecolonnemagazine · 12 hours
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Notre Dame: le opere della cattedrale di Parigi in mostra
Notre Dame, le opere della cattedrale di Parigi in mostra prima di tornare a casa. Le opere scampate all'incendio del 2019 e restaurate sono il centro di una mostra allestita al Mobilier National di Parigi insieme ad altre opere contemporanee che saranno collocate della cattedrale probabilmente a fine anno. Quadri, arazzi, un tappeto e arredi sacri saranno in mostra fino a luglio. Notre Dame: simbolo di Parigi Il 15 aprile 2019, all'inizio della Settimana Santa, nel sottotetto della Cattedrale di Parigi, ha origine un gravissimo incendio. Le fiamme distruggono l'intero tetto in legno e la flèche, ovvero la caratteristica guglia in legno e piombo progettata dall'architetto Viollet-le-Duc. Dalle 18.53, l'incendio viene completamente domato alle 9.50 del giorno dopo. In quelle ore vengono distrutte alcune reliquie, come quelle di Santa Genoveffa, patrona della città, e molti arredi sacri in corrispondenza dell'altare. Restano intatti il Grande Organo, le campane e il rosone. Scampano alle fiamme anche molti quadri e arazzi che vengono prontamente portati via e sottoposti a una delicata opera di restauro. Dopo cinque anni, probabilmente l'8 dicembre, queste opere saranno nuovamente visibili all'interno della cattedrale riaperta al pubblico. Nel frattempo, fino al 21 luglio saranno esposte in una mostra allestita presso Il Mobilier National di Parigi. La mostra al Mobilier National di Parigi L'ente che cura gli arredi di palazzi pubblici quali ministeri, residenze ufficiali, ambasciate e musei, ha, infatti, organizzato una mostra in cui sono visibili le opere scampate all'incendio e opportunamente restaurate. Il restauro, durato due anni, ha riportato i veri colori, tra gli altri, dei simbolici dipinti Mays. I Mays venivano donati ogni anno nel mese di maggio dal 1630 al 1707. I 76 dipinti, di grandi dimensioni, trovarono posto sui pilastri della navata centrale. Con la Rivoluzione francese, molti di essi furono trasferiti al Louvre o donati ad altre chiese. Le 13 opere rimaste all'interno della cattedrale furono poi sistemate nelle cappelle laterali come pezzi di un mosaico incompleto. Con il restauro, oltre ad aver ritrovato i colori originali, saranno collocati secondo un criterio più rispettoso della loro storia. Gli arazzi e il tappeto Altro pezzo importante della collezione sono i 14 giganteschi arazzi dedicati alla Vergine Maria. Realizzati tra il 1638 e il 1657 da artisti come Pierre Damour e Philippe de Champaigne per il coro della cattedrale, furono trasferiti in un magazzino e nel 1738 acquistati dalla Cattedrale di Strasburgo che li ospita ancora oggi. Alla mostra saranno esposti a rotazione 7 alla volta a causa delle loro grandi dimensioni. Miracolosamente scampato alle fiamme e restaurato anche il monumentale tappeto della cattedrale. 30 metri di lunghezza per una tonnellata di peso fu commissionato dal re Carlo X di Francia nel 1825 e realizzato dal pittore Charles-Adrien Devertu. Il tappeto viene esposto solo nelle occasioni speciali come il matrimonio di Napoleone III nel 1853, la visita dello zar Nicola II nel 1896 o quella di Giovanni Paolo II nel 1980. La mostra ospita anche pezzi di arredo realizzati dallo scultore Guillaume Bardet e dalla designer Ionna Vautrin che riproducono fedelmente gli arredi liturgici della cattedrale andati distrutti dalle fiamme. Sono stati ricreati l'altare, la cattedra, il tabernacolo e l'ambone. In più sono state realizzate ex novo 1.500 sedie in rovere massiccio sempre progettate da Vautrin. In copertina foto di Luca da Pixabay Read the full article
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