Tumgik
#esclusione sociale
gregor-samsung · 2 months
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" Nel 1925, un manifesto di artisti francesi che si firmavano la « revolution surrealiste », indirizzato ai direttori dei manicomi, cosi concludeva: « Domattina, all’ora della visita, quando senza alcun lessico tenterete di comunicare con questi uomini, possiate voi ricordare e riconoscere che nei loro confronti avete una sola superiorità: la forza ». Quarant’anni dopo - legati come gran parte dei paesi europei, ad una legge antica ancora incerta fra l’assistenza e la sicurezza, la pietà e la paura - la situazione non è di molto mutata: limiti forzati, burocrazia, autoritarismo regolano la vita degli internati per i quali già Pinel aveva clamorosamente reclamato il diritto alla libertà… Lo psichiatra sembra, infatti, riscoprire solo oggi che il primo passo verso la cura del malato è il ritorno alla libertà di cui finora egli stesso lo aveva privato. La necessità di un regime, di un sistema nella complessa organizzazione dello spazio chiuso nel quale il malato mentale è stato isolato per secoli, richiedeva al medico il solo ruolo di sorvegliante, di tutore interno, di moderatore degli eccessi cui la malattia poteva portare: il valore del sistema superava quello dell’oggetto delle sue cure. Ma oggi lo psichiatra si rende conto che i primi passi verso la « apertura » del manicomio producono nel malato una graduale trasformazione del suo porsi, del suo rapporto con la malattia e col mondo, della sua prospettiva delle cose, ristretta e rimpicciolita, non solo dalla condizione morbosa, ma dalla lunga ospedalizzazione. Dal momento in cui oltrepassa il muro dell’internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale… viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità, come luogo della sua totale oggettivazione… "
Franco Basaglia, Le istituzioni della violenza, in:
AA. VV., L'istituzione negata. Rapporto da un ospedale psichiatrico, (a cura di Franco Basaglia; collana Nuovo Politecnico, n° 19), Giulio Einaudi editore, 1974⁷ [1ª edizione 1968]; il brano citato si trova alle pp. 129-130 (corsivi dell’autore).
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medicomunicare · 2 months
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Autoironia: la difesa contro rabbia e disagio
Le battute autoironiche sono le migliori – a meno che non le crei. “Vedi cosa ho fatto lì? A giudicare dal mio umorismo (o dalla sua mancanza), potresti pensare che non sono una persona molto sicura di sé o che ho la tendenza a essere triste”. Secondo alcuni studi, tuttavia, nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Qualche anno fa, ricercatori dell’Università di Granada in Spagna si sono…
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magecian86 · 8 months
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La spasmodica ricerca della felicità
In questi ultimi giorni di Agosto sono a casa in smart working, rientrato da una 10 giorni di mare, e tornato operativo sul mio quotidiano. C’è parecchia calma, almeno per quanto riguarda il mio settore, e le giornate scorrono abbastanza lente, segnate più dal caldo afoso che toglie le forze e che se ne andrà nel peggiore dei modi. Nei momenti morti della giornata mi perdo a scrollare home e…
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alessandrovilla1982 · 2 years
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Ne hanno parlato tutti del caso #CloeBianco: la prof #transgender che si è suicidato dandosi fuoco nel camper dove viveva. Si è tanto discusso sulle teorie secondo le quali, dopo essere stata vittima di #bullismo, ha trovato come una soluzione alla sua situazione di #esclusione e #discriminazione, ha deciso di togliersi la vita. Per l'ennesima volta, parlando di questo caso (diventato il cavallo di battaglia della propaganda politica del #Pd in favore del #ddlzan e del consenso elettorale) voglio ribadire il concetto che trovo sia di tutti il #diritto di vivere serenamente la propria vita senza farsi disturbare, offendere of ostacolare da chi non condivide il tuo modo di #essere e di #vivere, però devo anche ammettere che trovo disgustoso, dato che ormai è morta, che ci si permetta di continuare a parlarne in toni polemico ed inquisire per poter stabilire chi sia il colpevole attribuendo volpe a destra ed a manca. Detto questo, se volete, qui di seguito, vi lascio il link al mio post nel quale non ho parlato di CLOE BIANCO per parlare semplicemente di lei, bensì, ho colto l'occasione di portare la mia #testimonianza in merito ad un triste momento (non ancora superato) risalente ad Ottobre 2018 nel quale, a seguito della fine di un rapporto di #amicizia (che, per me, anche se è durato poco, è stato importante perché mi ha aiutato a capire cosa desiderassi davvero dalla mia vita), mi ha portato sull'orlo del baratro fino a farmi pensare di essere arrivato "all'imbrunire dei miei giorni": un brutto momento che, anche se in seguito mi è stato d'isoirazione per costruire un progetto di #sensibilizzazione sulle tematiche legate al #sociale, non auguri a nessuno di vivere perché mi ha fatto capire che, quando hai davvero bisogno, non hai vicino praticamente nessuno (oltre alla #famiglia, in alcuni casi), per il resto, nemmeno le istituzioni hanno saputo darmi il supporto che chiedevo ed, anzi: nel mio specifici caso, ho dovuto anche pagare le spese per quel gesto, lasciandomi solo con i miei guai. È così per tutti! https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02kQonSkLPok3b6t1FPiFiPWkaXPcU56RYpFMSseAAN7ZyC5atDPBaXuJabbadKQWCl&id=100063568211726&sfnsn=scwspwa https://www.instagram.com/p/CfOW7FisbV3/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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raffaeleitlodeo · 4 months
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Visto che molti giornali stanno riprendendo la campagna contro l'istruzione pubblica e per una scuola "meritocratica", bombardandoci quotidianamente con improbabili storie di fantomatici geni laureatisi a 15 anni solo grazie alla forza di volontà, vorrei riportare un breve aneddoto personale. Alcuni mesi fa sono stato accettato per un dottorato (PhD) in Relazioni Internazionali dall'Università di Cambridge. Il processo di selezione, più che meritocratico, mostra come le università più conosciute ("d'eccellenza", direbbero quei giornali) siano sempre più luoghi inaccessibili per chi non ha un privilegio di classe. Per potersi candidare sono necessari una serie di pre-requisiti ufficiali, come le certificazione linguistiche, e ufficiosi, (per esempio, è quasi impossibile essere presi senza aver fatto esperienze di studio all'estero). Tutte cose estremamente dispendiose a cui solo una minoranza può avere accesso. Uno studente che va in Erasmus, per esempio, riceve circa 300€ mensili come borsa di studio, una cifra con la quale in una grande città europea si può a malapena coprire il vitto. Tutto il resto è a spese proprie. Per non parlare di esperienze lavorative utili al curriculum ma sottopagate o non pagate affatto (l'ONU, per nominarne uno, offre tirocinii di 6 mesi a New York senza prevedere alcuna remunerazione). Chi viene da una condizione abbastanza agiata e si può permettere alcune di queste cose, con un po' di fortuna e un po' di bravura, può riuscire a venire accettato in un'università conosciuta e rinomata. Le disuguaglianze più rilevanti e i maggiori privilegi, però, non si mostrano durante il processo di selezione dei candidati, ma dentro l'università stessa. Molte delle "università d'eccellenza", infatti, non forniscono stipendio ai loro dottorandi/ricercatori e anzi chiedono loro un'ingentissima retta. Di fatto, i dottorandi (che nella pratica sono lavoratori dell'università) devono pagare per poter lavorare gratis in cambio della nomea dell'università. È vero che esistono alcune borse di studio, ma queste sono generalmente poche, spesso esterne all'università, e non di rado portano a una commisitione moralmente discutibile coi più variegati gruppi privati. Il loro criterio di assegnazione è infine generalmente opaco e spesso finiscono paradossalmente per essere vinte dagli studenti più benestanti e altolocati che meno ne necessiterebbero. Per ritornare alla mia esperienza personale, io non ho vinto borse di studio. L'Università di Cambridge ha stimato che per affrontare il dottorato, tra retta e costi di vita, avrei dovuto pagare di tasca mia 52 000€ l'anno, ossia più di 200 000€ per i quattro anni di studio/lavoro. Poiché non dispongo di tale cifra (e anche avendola, non la regalerei a un'università con un patrimonio di 20 miliardi di € che semplicemente non vuole pagare i suoi dottorandi) ho rifiutato l'offerta di dottorato. In futuro forse farò altre domande di dottorato, anche se in università con una maggiore attenzione alle condizioni dei suoi studenti/lavoratori. Tuttavia, questa esperienza pratica mi ha confermato alcune cose: che l'unico modello universitario veramente di eccellenza è quello pubblico, gratuito e accessibile a tutti, anche e soprattutto ai più svantaggiati. Che nel modello della fantomatica "università del merito", sempre più privatizzata e a pagamento, la norma non sarebbero gli scintillanti adolescenti geniali rallentati dalla burocrazia dell'istruzione pubblica (una minoranza statisticamente inesistente), bensì i ricchi ereditieri ed emiri che si possono permettere un diploma dal costo di una Maserati per fare bella figura in alta società. E che, in quel modello, cultura e istruzione non sarebbero degli straordinari fattori di emancipazione sociale e collettiva, quali dovrebbero essere, bensì puri e semplici strumenti di disuguaglianza, esclusione e oppressione. Alessandro Maffei, Facebook
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arcobalengo · 11 months
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Apro il libro scolastico e comincio a leggere.
"Allontanamento dagli impieghi pubblici; divieto di esercitare attività economiche e commerciali; esclusione dalle scuole pubbliche e dalle università; allontanamento dai mezzi di comunicazione...".
Poi chiedo: "A quale periodo storico fanno riferimento questi provvedimenti restrittivi?".
Una alunna alza la mano: "Al periodo del Covid". Altri concordano.
No. Stiamo parlando delle leggi di Norimberga e delle azioni repressive contro gli ebrei.
Gli alunni sembrano un po' disorientati.
Non faccio vittimismo, non confondo e non distorco gli eventi storici con banali semplificazioni.
Non sono mai stata nei campi di concentramento. Ma posso dire, e lo dico, di aver sperimentato l'esclusione dal lavoro, dagli impieghi pubblici, dalle attività economiche e commerciali, dai mezzi pubblici, dalle banche, dai ristoranti, dalle università e da qualsiasi forma di vita sociale. Posso dire che mi è stato tolto qualsiasi mezzo di sostentamento economico e di essere stata condannata alla fame. Posso dire di essere stata esclusa dai pranzi, dalle feste, di essere stata insultata, minacciata e accusata di mettere in pericolo la vita degli altri. Nonché di aver passato una serata ai piani alti della Digos (Divisione investigazioni generali e operazioni speciali), per aver organizzato un pranzo a casa di amici... E che di notte mi svegliavo di soprassalto per qualsiasi rumore, temendo che fosse entrata la polizia. La stessa polizia che avevo visto agire violentemente contro manifestanti pacifici, durante le legittime rivendicazioni dei diritti fondamentali.
Non vivevo nella Germania del 1935, ma nell'Italia del 2022.
Non sto paragonando la mia situazione personale a quella degli ebrei durante il nazismo. Sono una professoressa di storia. Ma in quanto tale, e per questo a maggior ragione, continuerò a raccontare ciò che è accaduto in Italia negli ultimi tre anni, fino al resto della mia vita.
Arianna Fioravanti
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2stelle · 3 months
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"Geolier è il primo a puntare su un fanatismo identitario, dunque incondizionato. Dice di essere lì solo per Napoli, grazie a Napoli, in quanto napoletano. È comprensibile, legittimo, a me fa un po’ mancare il fiato. Le logiche della terra, del sangue, del debito infinito verso la famiglia, facilmente avvelenano.
Nelle storie in questi giorni chiede in loop ai fan un supporto intensivo e senza esclusione di colpi, invitando a usare più sim del cellulare per massimizzare il voto. Si pone come rappresentante di una mentalità precisa, che si potrebbe definire in tanti modi. Io credo lui abbia molto talento, ma l’esibizione di ieri sera era piatta, vecchia e tutta basata sul campanilismo e modulata su un’alleanza tra capobranco.
Le reazioni ostili, e scomposte, arrivano anche da qui, dal fatto di essere davanti un progetto che mischia la musica con una serie di altre cose discutibili, e pretende di farsi strada non solo con le armi della creatività. Dato questo sfondo, l’infiltrazione di schifo antimeridionalista purtroppo si può prevedere: sta dentro un gioco retorico che si accetta di cavalcare, più o meno consapevolmente, per costruire un fortino di protezione attorno a un progetto che potrebbe essere più libero, volare più alto
Anche Ghali ha una forte componente identitaria mana differenza di Giolier vuole descotruire l'idea che la terra di provenienza ci imprigioni in un modo di essere"
Però prego bambini di Tumblr cresciuti a pane e vittimismo, continuane la vostra eterna narrazione del mondo che ce l'ha con Giolier e Napoli
Bambini di Tumblr 😭 ti stai umiliand* da sol*, credimi. Non vuoi capire, non capire, non mi interessa minimamente ciò che pensa una persona che si nasconde dietro pensieri altrui e soprattutto che non ha il coraggio di metterci la faccia e mette l’anonimo.
Ciò che noi condanniamo sono i commenti fatti sul fatto che canti napoletano. Che si alluda al fatto che possa aver “comprato”/“corrotto” i voti.
Non stiamo difendendo Geolier a prescindere perché napoletano. Altrimenti dovrei fare lo stesso discorso per qualsiasi artista di Napoli a prescindere.
Qui si tratta di ciò che è accaduto in sala stampa. Ciò che si legge sui social.
Difendo Geolier come difendo Ghali come difenderei qualsiasi altro artista che va incontro a un trattamento simile.
La tua è una lotta personale contro Napoli e contro Geolier a questo punto. Non mettermi in mezzo perché non me ne frega nulla del tuo odio e del tuo antimeridionalismo sottile.
Prova a informarti di più su ciò che è successo che secondo me non hai colto il punto. Prova a leggere i reblog al mio post/le risposte date sotto e forse capirai perché le persone si sono sentite offese da queste accuse sottili a Napoli e napoletani.
Al prossimo messaggio ignorante che mi mandi ti blocco, buona serata.
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luposolitario00 · 1 year
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Ansia sociale
Presunzione di avere tutti gli occhi puntati contro
Timore di pregiudizi con il solo contatto visivo (non è solo una paranoia perchè riconosco apertamente chi è più propenso a farlo in quel momento oppure no)
Lievi attacchi di tachicardia per un evento (programmato) in arrivo
Difficoltà di espressione in argomenti non a mio agio
Scarso interesse nel parlare per esclusione indiretta dalla conversazione
Sensazione di continuo imbarazzo per il fisico o per ciò che dico ad alta voce
Disagio nell'essere continuamente vittima di critiche mentre faccio gli affari miei
Paura di essere aggrediti per qualcosa che si è fatto o detto
E molti altri
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LupoSolitario00
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arkfluomelly · 9 months
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CONFRONTI
- Gente da ogni dove. Un sacco di stranieri. E non solo stranieri. Bizzarri, capito? C'e' un tipo che va in giro con un kilt ed un poncho. -
- Non dovrebbe? - chiese ansiosamente il signor Weasley.
- È come una specie di... non so ... come una specie di raduno - disse il signor Roberts - Hanno l'aria di conoscersi tutti.-
In quel momento, un mago con i pantaloni alla zuava apparve dal nulla vicino al signor Roberts.
- OBLIVION! - disse in tono secco, puntandogli contro la bacchetta. Immediatamente gli occhi del signor Roberts diventarono vacui, le sue sopracciglia si spianarono e uno sguardo di sognante indifferenza cadde sul suo viso. Harry riconobbe gli effetti dell'Incantesimo di Memoria.
( ...) Il mago con i pantaloni alla zuava (...) Sembrava sfinito (...) - Il signor Roberts mi sta dando un sacco di problemi. Ha bisogno di un Incantesimo di Memoria dieci volte al giorno per starsene tranquillo -
(Bagman e il signor Crouch, capitolo 7 di Il calice di fuoco.)
I babbani (persone senza poteri) sono succubi dei maghi. È in corso una colonizzazione vissuta senza dubbi, come normale amministrazione. La manipolazione di noi comuni mortali non e' in discussione, ma lo è che un mago abbia il permesso di farlo oppure no.
Siamo letteralmente trattati come animali.
< Piton aveva gia' puntato la bacchetta contro James: ne scaturi' un lampo di luce, e su una guancia di James comparve un taglio che gli schizzo' la veste di sangue. James ruoto' su se stesso, parti' un secondo lampo di luce e un attimo dopo Piton penzolava per aria all'ingiu', la veste che gli ricadeva sopra la testa mostrando le pallide gambe ossute e un paio di mutande grigiastre.
Un applauso si levo' dalla piccola folla; Sirius, James e Codaliscia si rotolavano dalle risate.
- Mettilo giu'! - grido' Lily. La sua espressione furiosa aveva per un momento ceduto il posto al sorriso.
(...)
- Non mi serve l'aiuto di una piccola schifosa sanguemarcio! - grido' Piton.
Lily trasali'.
- Molto bene. - replico' freddamente. - Vuol dire che in futuro non mi prendero' piu' la briga di aiutarti. E se fossi in te mi laverei le mutande, Pivellus. - >
(Il peggior ricordo di Piton, capitolo 28 di L'Ordine della Fenice).
Assistiamo a veri e propri episodi di bullismo e nonnismo, che pero' non sembrano toccare le ragazze. L'oltraggio, infatti, non e' che uno studente possa essere malmenato o umiliato, ma che lo si faccia alle studentesse.
Piton è stato coinvolto per ben due volte in fatti di questo tipo.
Non ha nessuna importanza che l'insulto sia frutto della concitazione del momento, che sia estorto. James ha ottenuto cio' che voleva. Dimostrare che Piton - brutto, timido e intelligente, nato povero - è inferiore anche moralmente.
Si noti che un'offesa di questo genere non avverra' mai da parte di uno studente della stessa classe sociale di James. Non con le stesse modalita' con cui è venuto da Piton. Sembra naturale per la Rowling immaginare che i poveri si danno al turpiloquio e sono razzisti. Anche se, di fatto, abbiamo visto uno studiato fenomeno di esclusione sociale di Piton da parte di James, il quale povero non e'.
Piu' o meno consapevolmente, l'autrice di Harry Potter descrive una forma di razzismo di classe, facendo in modo che lo status quo non venga mai modificato nella narrazione. Saranno i protagonisti stessi a difenderlo.
E non si puo' dire che lei si nasconda: questo è il mondo che lei vede. Se le piaccia, non lo sappiamo. È vero pero' che un certo fandom vede solo cio' che vuol vedere.
Disse Benjamin Disraeli:
"Due nazioni che non hanno reciproche relazioni e non provano reciproche simpatie. Ciascuna di esse ignora i pensieri e i sentimenti dell’altra, come se vivessero in diverse regioni o abitassero diversi pianeti: i ricchi e i poveri”.
Sybil, 1845.
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lamilanomagazine · 12 days
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Verona. 1° edizione di Sottoriviera, una festa per il quartiere. 
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Verona. 1° edizione di Sottoriviera, una festa per il quartiere.  Immaginatevi una versione vintage di via Sottoriva, in stile riviera. Rigorosamente senza auto, per una festa di quartiere aperta a residenti, famiglie e a tutti i cittadini e cittadine. Succede sabato 20 aprile, dalle 11 alle 17, grazie alla prima edizione dell'iniziativa dell'associazione VeroCentro che con i suoi volontari propone 'Sottoriviera', una festa di quartiere che trasformerà la via del centro storico in un vivace spettacolo di arte, musica, cibo e divertimento, un evento d'inclusione sociale, un momento conviviale di quartiere con attività coinvolgenti e intrattenimento di qualità. "Dopo l'avvio dal parte del Comune delle Domeniche della sostenibilità, sono ora gli stessi quartieri che si fanno promotori di iniziative che vanno nella direzione di trasformare spazi pubblici in luoghi di aggregazione – ha detto l'assessore all'Ambiente -. Il tutto attraverso la sinergia tra diverse realtà che fanno squadra per il bene del territorio". "Un evento a cui i volontari dell'associazione e i vari partner che collaborano stanno lavorando con impegno ed entusiasmo – ha aggiunto il presidente di VeroCentro Michele Abrescia -. Per noi rappresenta una doppia sfida, da un lato realizzare un evento accogliente e inclusivo, dall'altro rendere più vivibile il centro storico". Presenti in conferenza stampa Giovanna Freschini, volontaria di VeroCentro, il presidente della Circoscrizione 1^, il dirigente del Terzo Settore del Comune Paolo Martini e gli organizzatori delle iniziative in programma. Appuntamenti I Pittori e la Via - dalle ore 11 alle 17 Artisti veronesi sono stati invitati a colorare la via e a esporre una selezione di opere. Previsto inoltre, un laboratorio di pittura per i bambini durante il corso della giornata. La Musica in Riviera Dal jazz alle sonorità boogie & calypso, la musica sarà protagonista con concerti live e DJ set per accompagnare l'intera giornata. Alle ore 13.30 suoneranno i The Uppertones, prima di loro ci saranno gli Studenti del Conservatorio di Verona e nel pomeriggio dj set con Fabio Rocco Casarotti dei Nuovi Cedrini Pupi e Portici - Tre turni: ore 11, 15 e 16:15 I più piccoli potranno dare voce alla loro creatività e riempire la strada di aquiloni durante un laboratorio dedicato Archeonaute in Sottoriva Per chi ama la storia e la cultura, sono previsti tour guidati su Via Sottoriva e Sant'Anastasia. Un'occasione davvero unica per scoprire le identità passate di questa zona di Verona Pedali e Ponti - dalle ore 11:30 alle 16 Gli amanti della bicicletta avranno la possibilità di testare le ultime novità in fatto di biciclette elettriche e gravel grazie all'esposizione e prove organizzate da 3TBike Le Osterie Lungo l'intera Via Sottoriva, le osterie e le loro cucine saranno a pieno regime con delizie ad hoc per l'evento!   Per consentire la riuscita dell'evento, sono previste alcune modifiche alla viabilità. Divieto di sosta con rimozione su ambo i lati: · dalle ore 8 alle ore 17.30, in via Sottoriva nel tratto compreso tra di fronte il civico n. 22 e il civico n. 15A (escluso il posto disabili), lato civici dispari, e dal civico n. 22 al civico n.36, lato civici pari compresi i due posti auto presenti nella traversa individuata tra il civico n. 24 ed il civico n. 26° Divieto di transito ad esclusione dei mezzi di pronto intervento e soccorso, dei veicoli dei frontisti e dei veicoli diretti ai passi carrai ivi ubicati dalle ore 10 alle ore 17.30, in: via Sottoriva, nel tratto compreso tra via Don Bassi e l'intersezione con via Ponte Nuovo o vicolo Due Stelle, nel tratto compreso tra l'intersezione con via Sottoriva e l'intersezione con via San Pietro Martire.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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medicomunicare · 3 months
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Lo stigma dell'epilessia: i risvolti sociali, scolastici e lavorativi, tra difficoltà e possibilità
Nel 1968 il sociologo statunitense Erving Goffman definì lo stigma come un “fenomeno in base al quale una persona è screditata o respinta dalla società a causa di un particolare attributo che ne danneggia la normale identità”. Tutti avranno sentito o percepito questa sensazione o problema anche oggi riguardo a condizioni mediche e non, come coloro che sono affetti da AIDS, i grandi obesi, gli…
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bitcoinreportitalia · 29 days
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🌕 Occidente democratico, si dimostra peer quello che è!
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🍎 Parigi 2024: La discriminazione olimpica contro atleti russi e bielorussi Parigi, 1 aprile 2024 - Le Olimpiadi di Parigi 2024 si avvicinano, ma la loro ombra è offuscata da una crescente polemica: la discriminazione degli atleti russi e bielorussi.
🍎 La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha recentemente dichiarato che gli atleti di queste due nazioni "non sono benvenuti" ai Giochi. Una posizione che stride con i principi di universalità e inclusione che dovrebbero fondare lo sport.
🌕 Esclusione dalla cerimonia di apertura e bandiere neutrali:
🍎 Il Cio ha deciso di ammettere un numero limitato di atleti russi e bielorussi (54 e 28 rispettivamente) sotto bandiera neutrale. Saranno inoltre esclusi dalla cerimonia di apertura e le loro medaglie non saranno conteggiate nel medagliere ufficiale.
🌕 Paradossi e ipocrisie:
🍎 Mentre l'Occidente si erge a paladino della democrazia accusando la Russia di nazismo, applica una politica di discriminazione che ricorda i tempi bui del Ventennio fascista. Allora, alle Olimpiadi di Berlino del 1936, atleti di colore e di ogni nazione poterono partecipare liberamente.
🌕 Un precedente pericoloso:
🍎 Escludere atleti per la loro nazionalità è un precedente pericoloso che mina alle fondamenta lo spirito olimpico. Lo sport dovrebbe essere un terreno di incontro e di confronto, non di divisione e ostracismo.
🌕 Sotto la bandiera della politica:
🍎 La decisione del Cio di ammettere alcuni atleti con restrizioni è un compromesso al ribasso, frutto di pressioni politiche e non di principi sportivi. La "politicizzazione dello sport" è stata giustamente criticata e non si può combattere un'ingiustizia con un'altra.
🌕 La voce degli atleti:
🍎 La protesta degli atleti russi e bielorussi, discriminati unicamente per il loro passaporto, è sacrosanta. Le loro parole risuonano come un monito contro la deriva totalitaria che sta prendendo piede.
🌕 Un futuro incerto:
🍎 Le Olimpiadi di Parigi 2024 dovrebbero essere un momento di festa e di unità per il mondo intero. Ma l'ombra della discriminazione oscura questo sogno, lasciando un sapore amaro e un futuro incerto per lo sport internazionale.
🌕 La resistenza contro l'ingiustizia:
🍎 In un mondo dominato dalla propaganda e dalla censura, la voce di chi denuncia l'ingiustizia è fondamentale. Come giornalisti liberi e indipendenti, continueremo a batterci per la difesa dei principi di universalità e inclusione nello sport, contro ogni forma di discriminazione.
🍎 Non possiamo permettere che le Olimpiadi di Parigi diventino un simbolo di divisione e odio. Lo sport deve essere un ponte tra le culture, non un muro di separazione.
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alessandrovilla1982 · 2 years
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Dopo essere recentemente (e per la prima volta, stato citato da Sammy Varin nel suo programma in onda sulle frequenze di Radio Libertà sul tema della #disabilità e dell'esposizione mediatica che NON hanno rispetto alla comunità LGBTQIA+), quest'oggi mi ritrovo addirittura sul portale inFormazione Cattolica il quale, dopo quella "citazione", l'altro giorno mi ha chiesto se volevo fare un articolo a mia firma per parlare della realtà dell'handicap per cercare di fare un quadro della situazione il più sincero possibile. Ho accettato e questo è il link per andare a leggere l'articolo... <<Con il DDL Zan vogliono davvero promuovere la “cultura del rispetto”?>> https://www.informazionecattolica.it/2022/06/23/con-il-ddl-zan-vogliono-davvero-promuovere-la-cultura-del-rispetto/ #ddlzan #rispetto #diritti #handicap #emarginazione #esclusione #società #informazione #trend #lgbtqia #gender #cloebianco #malgioglio #luxuria #matano #massmedia #genderfluid #pride #società #sociale #zan #politichesociali https://www.instagram.com/p/CfJYU7GsKA8/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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newsnoshonline · 2 months
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I luoghi di lavoro stanno fallendo. Donne nere; devono fare meglio Le sfide delle donne nere nei luoghi di lavoro Come accademica esperta in politica sociale e razza, la recente esperienza di Claudine Gay dimostra come le donne nere nei ruoli di leadership possono lottare per essere supportate adeguatamente. Le sfide affrontate da Antoinette Candia-Bailey, con preoccupazioni di molestie e mancanza di sostegno prima del suo tragico destino, mettono in luce un problema sistemico. Esclusione nel mondo accademico Studiose e personale di colore continuano a scontrarsi con l’esclusione e le barriere nel mondo accademico, spesso ignorate e sottovalutate. Le testimonianze di molestie razziali e discriminazioni nel contesto accademico evidenziano la necessità
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Napoli, formazione audiovisual per giovani a rischio esclusione
Un percorso di formazione professionale, gratuito, nel settore della produzione audiovisiva e cinematografica, rivolto a 80 giovani a rischio di marginalità sociale, culturale ed economica, neet tra i 18 e i 29 anni, che risiedono nei Comuni della Città Metropolitana di Napoli. E’ il progetto Audiovisual Napoli Hub, presentato oggi al Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di…
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bergamorisvegliata · 3 months
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L'ANGOLO DI RITA
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L'Olocausto è stata una delle forme di Paranoia e Panico Sociale-Collettivo. Prima e dopo ce ne sono state altre, alcune ancora attive nel mondo.
Sono forme di:
- COERCIZIONE
- PREVARICAZIONE ATTRAVERSO L'USO DELLA VIOLENZA E DEL RICATTO
- SEGREGAZIONE ED ESCLUSIONE delle Persone DAI GRUPPI SE NON SI DISPONE DEGLI STATUS PER FARNE PARTE
Ne ricordo SOLO qualcuna:
- la persecuzione degli Indiani d'America
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- la persecuzione del popolo Africano (attiva)
- la persecuzione delle Donne ritenute "streghe"
- la persecuzione delle Donne in generale (attiva)
- la lotta contro le classi meno abbienti
- il disprezzo per i "terroni" e gli immigranti (attiva)
- la corsa alla prostituzione minorile (attiva)
- la corsa all'arruolamento dei Bambini-soldato (attiva)
- lo sfruttamento sul lavoro di minori e adulti
- la feroce propaganda contro gli etichettati "no-vax" durante il cov-19 
La lista potrebbe continuare.
La Paranoiagenesi (termine tecnico!),
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usato per descrivere come nascono i fenomeni sociali di massa come quelli elencati sopra nei quali la folla e le masse seguono leader dittatoriali-normativi contro gruppi di persone che fungono da "capro espiatorio" di tensioni interne ed esterne le società stesse, è ben trattata da diversi autori e testi in letteratura.
Ne hanno parlato Foucalt, Kernberg, Freud, ecc.
Ciò che desidero condividere con voi è che è poco utile commemorare, se non scegliamo di CAMBIARE e TRASFORMARE la Storia, davvero.
Se teniamo gli occhi chiusi.
Se in ogni nuova occasione, compiamo gli stessi errori.
Non serve una commemorazione.
Serve Silenzio.
... Mio nonno è stato in campo di concentramento.
Alla mia famiglia è stata consegnata la medaglia al suo valore "per il servizio alla patria".
Ma NON è stata la "patria" ad averlo salvato.
Si è salvato da solo.
La "gloria" che lo stato italiano ha riconosciuto a mio nonno, NON sta nel servizio militare che ha reso.
La Gloria sta nel fatto che, NONOSTANTE le atrocità che ha visto, ha CONSERVATO L'UMANITÀ e L'AMORE.
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E lo ha TRASMESSO.
Ed è questo che io, COMMEMORO.
È questo che io, Ricordo.
Buona Riflessione.
@pedagogistarita
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