#oliver onions

[alexlacquemanne]

…più forte ragazzi! (1972)

Directed by : Giuseppe Colizzi

Cinematography : Marcello Masciocchi

[derangedrhythms]

[…] a little too redolent of long-dead and morbid things […]

Oliver Onions, Ghostly: A Collection of Ghost Stories; from ‘The Beckoning Fair One’

[movietonight]

Italians in the 70s were so good at lyrics

[basicallyanotherwitchesthing]

Oliver Onions - The First Book of Ghost Stories - Dover - 1971

[folkhorrorrevival]

The Beckoning Fair One: Film Review

The Beckoning Fair One: Film Review

Following 2017’s Holy Terrors (review here) the excellent film adaptation of various tales by the mystical author Arthur Machen, the directorial duo of Julian Butler and Mark Goodall return with a tale from another past master of the mysterious and macabre – Oliver Onions* and an adaptation of his short tale ‘The Beckoning Fair One’. The premise of the story follows a writer as he moves into a…

[krebstar3000]

Oliver Onions - Dune Buggy

[sustainable-art-magazine]

Grande successo della performance di Guido De Angelis al Teatro Comunale di Nardò con la direzione artistica di Marco Eugenio Di Giandomenico

Sabato, 16 marzo 2024, presso il Teatro Comunale di Nardò (LE) si è svolto con grande successo l'evento dal titolo "UN VIAGGIO NELLA BELLEZZA LUNGO UNA VITA. L’arte di Guido De Angelis tra musica, cinema, scrittura e tanto altro", organizzato da Ethicando Association di Milano in collaborazione con il Comune di Nardò (LE), con la curatela artistica e scientifica di Marco Eugenio Di Giandomenico.

E’ stato presentato il libro di Guido De Angelis dal titolo "IL SOGNATORE. Io, gli Oliver Onions e tutta una vita", edito da Mondadori Editore (2023).

L'iniziativa ha costituito un tribute all'artista Guido De Angelis, che negli anni settanta fonda insieme al fratello Maurizio il duo musicale Oliver Onions, noto al grande pubblico per la creazione di colonne sonore di successo, oltre a produrre molteplici pellicole cinematografiche e sceneggiati televisivi di rilevante riscontro mediatico.

La carriera di Maurizio e Guido De Angelis inizia nel 1970 con l’arrangiamento del pezzo “Tanto pè cantà” composto nel 1932 da Ettore Petrolini (musica) e Alberto Simeoni (testo). L’anno successivo compongono la colonna sonora del film “Per grazia ricevuta”, scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, presentato in concorso al 24º Festival di Cannes, dove vince il premio per la miglior opera prima.

Nel 1972 firmano le musiche del film “... Più forte ragazzi!”, per la regia di Giuseppe Colizzi, con la coppia Bud Spencer e Terence Hill, vincendo l’anno successivo (1973) il Nastro d'argento per la migliore colonna sonora.

Per più di un ventennio compongono le colonne sonore di vari film di successo in Italia e all’estero e collaborano con i più famosi musicisti dell’epoca (Lucio Dalla, Claudio Baglioni, etc.).

Alla fine degli anni novanta inizia la loro carriera di produttori cinematografici e televisivi con “Incantesimo”, la soap opera italiana trasmessa in prima visione tra il 1998 e il 2008 su Rai Due e su Rai Uno.

Seguono “Sotto il cielo dell’Africa” (1999), diretto da Ruggero Deodato, con Carol Alt e Tomas Arana, “Diamond Hunters” (The Diamond Hunters), la miniserie televisiva del 2001 diretta da Dennis Berry e interpretata da Alyssa Milano, Sean Patrick Flanery e Roy Scheider, “Giulio Cesare”, miniserie televisiva drammatica statunitense del 2002, diretta dal regista tedesco Uli Edel (premio oscar per i Ragazzi dello Zoo di Berlino).

Producono “Elisa di Rivombrosa”, la serie televisiva italiana, trasmessa dal 17 dicembre 2003 al 1º dicembre 2005 in prima serata su Canale 5. La fiction, partita con il 24% di share e un seguito in valori assoluti di oltre 5 milioni di telespettatori, arriva a toccare il 41% con oltre 12 milioni di telespettatori, rappresentando uno dei più grandi successi televisivi degli anni 2000.

Seguono altre fiction e film TV tutti di successo.

«Nel libro "IL SOGNATORE. Io, gli Oliver Onions e tutta una vita" - commenta il critico d’arte Marco Eugenio Di Giandomenico - Guido De Angelis epiloga il percorso artistico e umano con sguardo disincantato e al contempo di meraviglia, ricostruendo, senza eccessiva dovizia di particolari, una miriade di aneddoti personali legati al suo universo affettivo (famiglia, amici) e alle situazioni artistiche vissute in quasi sessant’anni di instancabile attività. E’ un libro che si legge tutto di un fiato, dove il testo dialoga con le bellissime immagini senza tempo».

All'evento sono intervenute varie personalità del mondo delle istituzioni, della cultura e dell'arte, tra cui: Sen. Roberto Marti (Presidente della 7ª Commissione permanente - Cultura e patrimonio culturale, istruzione pubblica), Giuseppe Mellone (Sindaco del Comune di Nardò), Antonio Matarrelli (Presidente della Provincia di Brindisi e Sindaco del Comune di Mesagne-BR), Luigi De Luca (Coordinatore Poli Biblio-Museali Brindisi-Lecce-Foggia), Valentino Nicolì (Presidente Confindustria Lecce), Ernesto Toma (Sindaco del Comune di Maglie-LE), Fabio Vergine (Sindaco del Comune di Galatina-LE), Giuseppe Tanisi (Sindaco del Comune di Taviano-LE), Giorgio Salvatore Toma (Sindaco del Comune di Matino-LE), Giovanni Mauro (Sindaco del Comune di Aradeo-LE), Silvia Tarantino (Sindaco del Comune di Porto Cesareo-LE), Graziano Scorrano (Sindaco del Comune di Sannicola-LE), Flavio Filoni (Sindaco del Comune di Galatone-LE), Andrea Vito Barone (Sindaco del Comune di Alezio-LE), Antonella Miccoli (Assessore Lavori Pubblici e Ambiente Comune di Torchiarolo-BR), Giulia Puglia (Assessore alla Cultura del Comune di Nardò-LE), Roberta Iasella Vilei (Assessore Cultura, Turismo e Istruzione del Comune di Maglie-LE), Georgia Tramacere (Vice Sindaco del Comune Aradeo-LE), Barbara Paladini (Assessore al Turismo e alla Cultura del Comune di Porto Cesareo-LE), Davide Miceli (Consigliere del Comune di Galatina con delega alla Cultura), Saulle Cavalera (Presidente del Rotary Club di Nardò - Distretto 2120), Elisabetta Branco (Operatrice culturale).

Hanno dialogato con l'artista e il curatore anche due esponenti del mondo imprenditoriale salentino, quali Fernando Nazaro (Imprenditore turistico) e Luciano Barbetta (imprenditore).

L'evento è stato patrocinato da: Provincia di Lecce, Provincia di Brindisi, Polo Biblio-Museale di Lecce, Museo Sigismondo Castromediano di Lecce, Confindustria Lecce, Comune di Gallipoli (LE), Comune di Galatina (LE), Comune di Maglie (LE), Comune di Galatone (LE), Comune di Taviano (LE), Comune di Matino (LE), Comune di Aradeo (LE), Comune di Porto Cesareo (LE), Comune di Sannicola (LE), Comune di Alezio (LE), Comune di Mesagne (BR), Comune di Torchiarolo (BR), Rotary Club di Nardò (LE), Associazione Caffè Letterario Neritonensis di Nardò (LE).

L'iniziativa è supportata mediaticamente dalla piattaforrma di comunicazione internazionale Betting On Italy (BOI) e da Estro Digitale di Milano.

Antonella Stifani ha curato le relazioni pubbliche dell'evento.

[prince-rat]

tom kenny the man you are

[paladinbaby]

returning home

no light no light, florence + the machine / gallant, v.e schwab / @arunima / where does the temple begin, where does it end? mary oliver / @doomed-bythe-narrative / caitlin conlan / @wolfythewitch / tired, langston hughes / hum hum, mary oliver / nine lives, ursula k le guin

[Image description: a collection of ten texts mostly on white backgrounds.

1: “Would you leave me / If I told you what I've done?

And would you leave me / If I told you what I'd become”

2: “Perhaps you are haunting me. / What a comforting thought. / Maybe it's you in the darkness. / I swear I've seen it move.” The first two lines are highlighted in pale green.

3: “in summer wounds fester and in winter they ache. another one of life's classic no win scenarios”

4: “I look; morning to night / I am never done with looking.”

5: “some people are taking “doomed” to mean “dead”. this is actually a misconception! you can be doomed even if you don't die! it's sometimes worse if you don't die!”

6: “It was never so romantic to become so obsessed with the past that I put my whole life on hold just to spend more time thinking about it.” Block capitals written in purple marker on pale blue paint chips.

7: “Constantly obsessed with the concept of a man forced to be a myth. What do you do when every step you take is embedded into the text. Every word you say prose to read. You're part of something bigger than yourself. The narrative tugs you along lime water currents. There is no time to rest, to be human. You must be great, you must be legend”

8: “I am so tired of waiting, / Aren't you / For the world to become good / And beautiful and kind?”

9: “Some wounds never vanish

Yet little by little / I learned to love my life.” The second two lines are highlighted leaf green.

10: “We're each of us alone, to be sure. What can you do but hold your hand our in the dark?” End ID. ]

[morethansalad]

Creamy Tomato Soup with Chakalaka Spiced Chickpeas (Vegan)

[foodfuck]

brussels sprouts pistachio pizza with caramelized onions · how sweet eats

[imactuallyreallyshort]

[fattributes]

Greek Cucumber Salad

[thegothicviking]

I agree with Flake that this should have been on Rosenrot instead....makes me cry everytime!

@marimayscarlett if you haven't listened to this already...

Edit: here are one with the lyrics (a much earlier upload) in both german and translated to english (but the quality is much worse so I suggest you mute this one and play the one above on top of it/in the background to sync with the lyric video!)

[oracleofdiscord]

interesting revelations in the latest John Oliver

[oeuvrinarydurian]

It’s Morsestache Monday!

I love this scene.

The Morsestache is lush, vibrant and present, glowing in the fluorescent luminescence of his bunker and the vending machines. It’s a standalone character, part Tom Selleck, part Sean Connery, part Sweeney-era, all 1969.

The rest of Morse is tentative and shy, almost childlike, even a little apprehensive-not quite sure what response he is going to receive at this overture to resume their collaboration. 

For his part, Thursday is feeling his years, is embarrassed to find himself benched and demoted in front of his young protégé, and doesn’t quite know how to lead him with these debits on his ledger sheet.

Where you might expect at least a manly handshake, and a shoulder clap to reestablish connection, instead, you have a scene shot with a lot of vertical lines, indicating separation, distance, isolation, and a somewhat truncated, non-linear flow of conversation between them, with awkward gaps and silences, and unnatural speech patterns for them both. Fred doesn’t entirely turn around, and Morse hasn’t fully emerged from his cave. He reminds me of an eel, ready to dart back under a rock. We don’t see them truly face each other. They’re both protecting themselves.

It’s bittersweet and painfully awkward, as the two of them try to navigate this new reality without hurting the other or harkening back to better times which surely both of them miss terribly.