#ingegneria genetica
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Grano con meno gliadine e migliore qualità: l'ultima sfida dell'Università della California
Il grano è una delle principali fonti di calorie, carboidrati e proteine in tutto il mondo, e le sue caratteristiche proteine del glutine sono ciò che conferisce consistenza ed elasticità all’impasto di pane e pasta. Ma può anche causare reazioni autoimmuni come la celiachia, la cui prevalenza è in aumento in tutto il mondo. I ricercatori dell’Università della California, Davis, hanno…
#celiachia#frumento#gliadina#glutine#impatto economico#industria alimentare#ingegneria genetica#intolleranza#panificazione#salute pubblica
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(via BLOOD FREE)
In un futuro non troppo lontano, la società BF (Blood Free), fondata da Ja Yoo Yoon insieme a On San, è diventata leader mondiale nella coltivazione della carne coltivata artificialmente e domina il mercato.
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Curare il cancro con nanoparticelle in oro

Chirurgia genetica, nanoparticelle d’oro riparano il Dna. Un progetto italiano premiato dall'Ue promette di rivoluzionare la cura di gravi patologie grazie all'ingegneria genica che agisce direttamente sul Dna: ecco come funziona e quali sono i vantaggi. Un'altra rivoluzione in campo medico parla italiano. ricercatori dell'Università di Pisa sono stati premiati dall'European Innovation Council (il Consiglio europeo per l'innovazione) per aver portato avanti il progetto "I-Gene" dall'alto contenuto innovativo. Grazie a un nuovo concetto di ingegneria genetica, tramite l'attivazione laser di un nano vettore si potrà rompere o scindere il Dna laddove ci siano problematiche genetiche che vanno "riparate". Cos'è I-Gene Gli esperti spiegano che è stata fatta una sperimentazione di nanoparticelle d'oro (giù impiegate anche per scovare specifici biomarcatori nel caso di malattie cardiache, tumori e agenti infettivi) sia in vitro che in vivo sugli embrioni di pesce zebra, studiando malattie come il Covid-19 e il melanoma e su quest'ultimo si è adoperato il laser e la fotoattivazione. Rispetto a quanto avvenuto fino a oggi, questa nuova metolodologia avanzata è superiore alle attuali riuscendo a migliorare l'editing genomico, una tecnologia altamente innovativa che funge come fosse una sorta di "correttore di bozze" del Dna agendo con precisione assoluta per scovare e sistemare gli errori genetici all'interno dell'intero genoma. Una nuova era In questo senso, un'enorme mano d'aiuto la danno queste nanoparticelle d'oro i cui principi attivi sono in grado di entrare all'interno delle cellule agendo sul Dna ed eliminando le mutazioni pericolose che possono dare origine alle malattie più gravi.

"Siamo un’epoca in cui possiamo editare i genomi e questo significa che se ci sono degli errori, noi tendenzialmente li possiamo correggere, ma per trasformare tutto questo in terapie e applicazioni utili c’è un collo di bottiglia", ha spiegato la prof. Vittoria Raffa, Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e coordinatrice del progetto. Quali sono i vantaggi "I principi attivi che fanno questo editing sono infatti degli enzimi che da soli non riescono a penetrare nelle cellule per risolvere la questione noi abbiamo inventato dei vettori che sono delle nanoparticelle d’oro. Rispetto ai vettori attualmente utilizzati che impiegano virus presentano alcuni vantaggi: non sono tossici, il che consente un loro utilizzo più ampio senza controindicazioni, e si attivano con la luce", ha spiegato Raffa. Alla realizzazione di questo progetto che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte dell'Ue hanno partecipato anche la prof. Chiara Gabellini del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa, il prof. Mauro Pistello e il dottore Michele Lai del dipartimento di Medicina Traslazionale e il professore Francesco Fuso del dipartimento di Fisica. Read the full article
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MIRCO SAPIA, PROFESSORE, BIOLOGO, ESPERTO IN SELEZIONE. Prezzo delle fragole Miracle berry homebred.
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1+1= complottismo genico.

(link ANSA)
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Una ricerca di alcuni scienziati italiani, pubblicata sulla rivista “Nature Cell Biology”, ha rivelato le conseguenze del passaggio di Sars CoV2 nel nostro organismo: bloccherebbe il processo di riparazione e ricostruzione del Dna. “In questo modo il genoma accumula danni”, evidenziano i ricercatori. Secondo gli studiosi il virus costringe la cellula a bloccare la produzione di deossinucleotidi, che sono considerati un po’ i “mattoni” del Dna, per farle produrre i ribonucleotidi, utili invece a sintetizzare l'Rna della cellula e, soprattutto, quello del virus. Una conseguenza drammatica di tale sfruttamento dei meccanismi cellulari da parte del virus risulta essere la carenza di deossinucleotidi. A ciò si aggiunge il blocco della riparazione delle cellule, causato sempre dal Covid. Due processi che hanno effetti drammatici sulla cellula. “In questo modo non riesce più a replicare adeguatamente il proprio Dna e accumula danni nel proprio genoma”, sottolineano i ricercatori. La ricerca, pubblicata su "Nature Cell Biology", è stata coordinata da Fabrizio d'Adda di Fagagna, dell'Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare (Ifom) e dell'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ign-Cnr), e condotta in collaborazione con il Centro Internazionale di Ingegneria genetica e Biotecnologie (Icgeb) di Trieste, San Raffaele di Milano, Università di Padova, Istituto Neurologico Besta e Università di Palermo
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Ilaria Mogno, la scienziata che ha fatto a pezzi l’inchiesta di Report sui vaccini: “Solo sensazionalismo”

Ilaria Mogno, originaria di Latina, è laureata in ingegneria informatica in ambito biomedico e da dieci anni dirige insieme al marito il laboratorio di genetica dell’ospedale Mount Sinai di New York. Dopo aver visto “tutta la famosa puntata di report” su Rai3 la scienziata ha fatto un vero e proprio report scientifico, quasi una radiocronaca, appuntandosi “minuto per minuto tutte le balle che hanno detto. Ma poi ho cambiato idea, e ho pensato solo di fare una specie di riassunto delle balle”, sottolineandone i punti oscuri e le incongruenze.
“Tralasciamo le bellissime frasi che hanno detto che includono espressioni come ‘siero vaccinale’, ‘concorso a premi’ e altre. Non tutte le informazioni riportate sono false, molte sono vere, ma sono proposte con uno scopo ben preciso, dimostrare la loro tesi”, ha detto Mogno. “Il giornalismo investigativo dovrebbe partire da una tesi e cercare prove per dimostrarla o confutarla. Report invece cerca solo prove per dimostrarla e quando la realtà mostra una storia diversa o non la riportano o la girano nel modo che vogliono loro hanno sempre fatto così“.
ANTICORPI – “Misurare gli anticorpi non è il modo corretto per verificare se un vaccino perde efficacia o no. Si deve monitorare la popolazione vaccinata e si deve vedere se nel tempo il numero di infezioni tra i vaccinati aumenta, tenendo presente due fattori importanti, che il vaccino non è efficace al 100% e che più si vaccina, più aumentano i casi tra i vaccinati. Se mi intervisti gli infermieri contagiati ma non mi dici quanti sono rispetto alla popolazione generale e come variano nel tempo non stai facendo giornalismo, ma sensazionalismo“.
I CASI – “Se mi prendi UN caso di una festa in cui c’è stato un outbreak e non vai a contare tutte le feste in cui non c’è stato un outbreak sei intellettualmente disonesto. Se mi dici che in una festa di un paese in cui il 90% sono vaccinati, il 75% dei contagiati era vaccinato, non sai fare i conti. Secondo voi se nel paese fossero stati tutti vaccinati, quale percentuale di vaccinati ci sarebbe stata tra i contagiati? I casi tra gli infermieri (tra cui uno che ancora chiede il sierologico!!!) e la festa in Massachusetts sono appunto casi rari. Usarli per suggerire che il virus si sparge tra i vaccinati come tra i non vaccinati è disonesto”
CARICA VIRALE E TRASMISSIBILITÀ – “È vero che in alcuni casi RARI i vaccinati possono risultare positivi, una piccola percentuale anche con sintomi, ed è anche vero che tra quelli, alcuni hanno carica virale alta. Ma la carica virale alta NON è correlata alla trasmissibilità. In casi ancora più’ rari i positivi vaccinati possono trasmettere l’infezione. La chiave è la parola RARI. Per di più, a me sembra quasi che vogliano colpevolizzare chi è tornato alla vita normale”.
PFIZER/FDA – “La storia tra Pfizer e l’FDA è veramente ridicola, i documenti sono tutti pubblicati sia sul sito dell’FDA che del CDC, non c’è niente di segreto. Negli USA non si è notata una crescita di casi tra i vaccinati, è solo per questo che il booster è stato consigliato solo per chi per motivi di salute rischia che le prime due dosi non abbiano funzionato, gli immunodepressi e gli anziani, appunto. Già detto altre volte”.
PFIZER/ISRAELE – “La storia di Israele e Pfizer neanche è segreta, si sa da tempo ed è un accordo conosciuto da tutti. Presentarlo come una rivelazione è scorretto”.
FLORIDA – “I casi in Florida sono aumentati questa estate perché in Florida era TUTTO aperto, con nessuna restrizione. La popolazione anziana é coperta dal vaccino, ma come abbiamo detto mille mila volte il vaccino per gli anziani ha un’efficacia più bassa del 90% medio. E sono pochi i giovani vaccinati in Florida. Quando facciamo vedere le curve dei contagi (sia della Florida sia di Israele) facciamo anche vedere le età”.
MODERNA – “La storia del vaccino Moderna a dose piena o metà è proprio falsa. Basta guardare ancora una volta i report dei meeting, tutto documentato, nessun complotto“.
I VOLTI OSCURATI – “Le star del servizio poi sono meravigliose, tra i ‘pentiti’ con la voce camuffata, a Crisanti sul divano dorato (non poteva mancare) fino ad arrivare a Peter Doshi, molto famoso tra i complottisti. Peter Doshi evidentemente non sa come funziona un trial clinico, visto che non solo non capisce che Pfizer a 6 mesi ha finito il trial avendo ottenuto full authorization COME DA PROTOCOLLO ma addirittura suggerisce che chi aveva preso il placebo doveva continuare ad andare avanti non vaccinato! Ci sono regole etiche per i trial che non permettono una cosa del genere. Peter Doshi rimandato a settembre“.
DOMANDE SBAGLIATE – “Le domande, sono tutte sbagliate, al medico si chiede del Green Pass, al pentito oscurato si chiede se il vaccino dura 6-9-12 mesi, al coordinatore della campagna vaccinale ASL1 Roma si chiede se la dose Moderna ‘non è un po’ troppo’. Ma che domande sono?”.
LE CASE FARMACEUTICHE FANNO PROFITTI – “E basta con questa storia che le case farmaceutiche devono essere aziende che fanno beneficienza. Fanno profitti, e’ il loro lavoro. E il lavoro dei regolatori è quello di mettere un freno e trovare un equilibrio tra l’interesse sanitario e la casa farmaceutica.
TERZA DOSE – “Ma allora sta terza dose serve o no? DIPENDE. Se siete tra quelli per cui le prime due dosi potrebbero non aver funzionato, allora si che serve, non perché l’immunità scende, ma perché forse non si è mai sviluppata e il booster ne aumenta la probabilità. Se siete in salute e più giovani probabilmente ancora non serve, ma sicuramente non c’è nessuno svantaggio a farla. La dovremo fare tutti gli anni come l’antinfluenzale? Forse, ancora non si sa”.
CONCLUSIONE – “Una cosa certa è che il covid non va da nessuna parte, quindi nei prossimi 1-2 anni le autorità sanitarie dovranno studiare bene i dati e sviluppare politiche vaccinali. Cosa che ancora non si può fare adesso. Quindi parlarne ora, a Novembre 2021, non ha senso”.
https://www.ilriformista.it/chi-e-ilaria-mogno-la-scienziata-che-ha-fatto-a-pezzi-linchiesta-di-report-sui-vaccini-solo-sensazionalismo-259034/
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Capitolo Primo - Non è facile essere una Stark
Sembra tutto più facile quando sei la figlia di un genio che ha salvato il mondo, ed è questo quello che pensano tutti.
La verità?
La verità è ben diversa, perché in realtà è tutto molto più difficile quando sei la figlia di un uomo irraggiungibile ma non per la sua intelligenza... no, io non parlo di quella, io parlo della forza del suo cuore, della grandezza delle sue azioni e del peso enorme del suo sacrificio.
Quando sei figlia di un uomo così, ogni cosa che fai è più difficile perché sai che non sarai mai in grado di eguagliarlo e lui è l'unica cosa che ti manca di più al mondo e con la quale sai saresti più forte, migliore forse. Ma l'unica cosa che so per certo è sono la figlia di un uomo che ha ribaltato il suo destino e la sua esistenza e dunque il minimo che io possa, anzi no, che io possa accettare da me stessa è di tentare ogni giorno di essere la mia miglior versione e se un giorno dovessi rendermi conto di valere un grammo dell'uomo che era mio Padre, allora... allora potrò dire di aver fatto il mio lavoro.
Ma nel mondo in cui vivo io, in un mondo che vive grazie agli Stark, per tutto quello che vi ho appena detto non vi è spazio, in questo mondo posso solo essere l'erede dell'impero che mio nonno e mio padre insieme a mia madre, hanno costruito e che gli Avengers hanno protetto e salvato e in questo mondo credetemi, non c'è spazio per le riflessioni a cuore aperto, puoi solo agire, agire con decisione e senza la minima esitazione, come se tu fossi quel Dio che credevano di aver perso quel giorno in cui Thanos è tornato per distruggerci una seconda volta.
Quindi dunque eccomi qui, su quella poltrona logora cimelio di famiglia sopravvissuto alla guerra con una vista mozzafiato su Malibù da far invidia... ed è da qui che inizia la mia storia, almeno quella che voglio raccontarvi, perché ormai dovreste saperlo, noi Stark non amiamo molto parlare di quello che sentiamo dentro.
"Signorina Stark, sta bene?"
La segretaria le posò una mano sulla spalla, Morgan fissava quei fogli da firmare da troppo tempo, con un colpetto di tosse annuì, certo che stava bene, lei stava sempre bene, eppure quella firma... riaprire dopo tutto quel tempo la sezione bellica delle industrie chiuse da suo padre più di trent'anni prima... era davvero la cosa giusta?
"Certo che lo è, stupida idiota. La gente ha bisogno di sicurezza, noi siamo la sicurezza."
Morgan si ritrovò a borbottare a bassa voce mentre prendeva la penna sulla scrivania, lasciando perplessa la segretaria, che si chinò su di lei.
"Signorina Stark?"
Morgan firmò i fogli velocemente, scarabocchi svolazzanti appena leggibili e li rifilò alla biondina.
"Sto bene, sto bene come sempre... dica a mia madre che pranzo con lei e a al signor Parker che vedrò i suoi progetti nel pomeriggio e che mi deve una rivincita a poker e per favore, invii per me tutte le lettere di ringraziamento che ho già firmato questa mattina, per la nomina... non è bene far attendere per queste cose, questa gente si aspetta sempre tante attenzioni e anche subito."
"Gli impegni di domani?"
"Confermi l'ospedale, la visita al sindaco a NY e l'inaugurazione della biblioteca Mrs Potts, mia madre ci tiene, tutto il resto... incarichi lei qualche membro del nostro consiglio di presenziare e dia loro degli extra e si occupi dei loro spostamenti e ovviamente... - sorrise alzandosi dalla poltrona – li ringrazi profondamente da parte mia e dica loro di portare i miei saluti e ringraziamenti per qualunque cosa abbiano deciso di invitarci o dedicarci o in cui siamo stati coinvolti."
La segretaria scrisse tutto velocemente sul taccuino senza alzare mai gli occhi dal foglio mentre Morgan si dirigeva alla finestra.
"Serv..."
"Il mio caffè, da portare in laboratorio non appena pronto, prenda lei le mie chiamate e mi interrompa solo se è urgente."
La segretaria non fiatò, cercò di avvicinarsi per porgerle il camice ma con un gesto della mano Morgan la fermò, poteva fare da sola e da sola digitò il codice d'ingresso dando cenno alla donna di andarsene senza salutarla realmente, la porta si chiuse ermeticamente dietro di sé e il silenzio insieme alla vista sulla città e sul mare furono le uniche cose ad attorniarla.
Grata per quell'improvviso silenzio si avvicinò al banco di lavoro, aveva trovato dei campioni che suo padre aveva tenuto da parte, campioni di tessuto e dna degli avengers e da quelli era partita creando la novità che gli Stark avevano introdotto in questa nuova era: dei sieri capaci di guarire dalle malattie più gravi e curare i traumi più severi, salvando così parecchie vite che altrimenti sarebbero andate perse. Morgan aveva regalato così la possibilità a molti genitori di veder crescere i propri figli e ai figli di non essere orfani come lo era stata lei. Ora stava lavorando sui tessuti di Wanda Maximoff, Scarlett Witch, voleva comprendere come la pietra della Mente aveva operato su di lei, risvegliandone i poteri e rendendola la strega che negli anni era diventata. Per lei era questo il futuro, cercare di capire come un umano potesse essere potenziato a partire dalle sue stesse cellule, suo padre aveva creato un'armatura, lei voleva che l'uomo del domani non avesse bisogno di nessuna armatura se non il suo stesso corpo.
Per questo aveva un dottorato in biochimica e uno in ingegneria genetica e due lauree in medicina e se quello studio fosse andato in porto forse, avrebbe potuto aprire la strada ad un terzo dottorato o chissà fare altro, quel che realmente contava è che i progressi in campo medico per le cure e le strumentazioni da una decina d'anni portavano il nome degli Stark e il suo.
E allora perché riaprire il mercato della morte dopo tutta la speranza e la vita?
"Perché gli avengers non ci sono più, non ci sono più eroi per un mondo in cui ognuno si è adagiato sugli allori senza rendersi conto che non sono allori ma cadaveri e il sangue di chi è venuto prima di noi." Ripeté a se stessa con un sospiro, quasi che sentirlo ad alta voce potesse in qualche modo alleggerire la sua coscienza.
E la lista era lunga, l'Hydra, poi tutti i nemici di suo padre, gli alieni, quel maledetto di Thanos... ognuno di loro aveva tentato di togliere la serenità a questa gente, la sua gente e ora quella stessa gente preparava una guerra, l'ennesima, tra Nazioni. Ci sarebbe stata una terza guerra mondiale? Lei sarebbe stata lo Stark della nuova bomba atomica?Non lo sapeva, sapeva soltanto che non poteva lasciare il suo paese indifeso, ma allo stesso tempo avrebbe scongiurato ad ogni costo la possibilità di una guerra mondiale, a qualunque costo.
Passarono delle ore, tra provette e formule matematiche poteva anche perderci giorni e sonno senza esser stanca, mai... ma c'era qualcuno le ricordava sempre che era l'ora di fermarsi. Due colpi al vetro, come sempre.
"James." James Bucky Barnes entrò grazie al cartellino d'accesso, ne esistevano pochi in giro e tutti per la famiglia o per Happy, la sicurezza prima di tutto.
"Il pranzo con tua madre."
"E' già ora?"
"Ci aspetta in auto."
"Ci?"
"Ha invitato anche me e mi ha chiesto di venirti a prendere."
Morgan lo guardò dritto negli occhi blu, era rimasto uguale... aveva 136 anni ed era rimasto uguale, quel dannato siero dell'Hydra funzionava perfettamente se alimentato a dovere e negli anni, grazie all'ingegneria del Wakanda quel siero era riuscito a mantenere giovane il soldato d'inverno, lei stessa se ne era occupata ed era stato in quell'occasione che si erano incontrati e poi per un gioco del destino, innamorati.Istintivamente strinse la mano in cui portava l'anello di fidanzamento.
"Non penso voglia farci fretta sulle nozze, sta serena. Penso voglia parlarci del suo futuro."
"Non ha abbandonato l'idea eh..."
"Vuoi biasimarla? E' tutto nelle tue mani adesso, il suo tempo... e poi c'è il ragazzino ragno, Mor... suvvia, siete voi le Stark Industries, ora. Dopo tuo padre, dopo tutto lei..."
Morgan strinse la mano destra di Bucky, il braccio in vibranio, lui ricambiò la stretta sorridendole.
"Hai ragione, come sempre."
Rubò un bacio frettoloso e sfilò via il camice ma non prima di aver salvato, sistemato e spento ogni cosa, il suo lavoro, anzi il suo progetto era solo in pausa.
"A cosa stai lavorando?"
"A qualcosa di diverso dal solito, sto studiando Wanda e come la pietra della Mente sia riuscita a darle dei poteri o a risvegliarli, lei è in grado di influenzare le menti, l'Hydra era riuscita a controllare la tua e quella di tanti altri e riportarti indietro non è stato semplice, se Wanda riuscisse a fornirmi una soluzione per aiutare altri come te..."
Bucky si irrigidì lasciandola passare per prima, lei lo guardò sapeva quanto era complicato affrontare anzi anche solo sentire quella storia.
"E pensi sarebbe utile?"
"Ogni cosa usata con l'idea di aiutare, proteggere e salvare può essere utile."
La porta si chiuse dietro di loro e quell'ultima frase pur avendola pronunciata lei stessa le risuonò estranea per la prima volta, era sempre stata la sua massima preferita, il motto che aveva guidato la sua vita: un'idea giunta un pomeriggio nell'aula di scienze all'inizio del liceo e che aveva preso voce durante il discorso del diploma tra applausi e gente commossa. Nonostante fossero passati degli anni, la gente continuava a condividere sui social il video del suo discorso, a scrivere ovunque quella frase a lasciarsi ispirare, e in qualche modo ad alleggerire la coscienza quando qualcosa non iniziava nel migliore dei modi, perché lo sapeva lei e lo sapevano tutti, il fine non sempre giustifica i mezzi, ma quanto meno quella frase, quell'idea permetteva a molti, lei compresa di alzarsi la mattina e potersi guardare allo specchio con serenità. ��
"Hai notizie di Strange?"
La mano di Morgan tentennò appena nel premere il pulsante dell'ascensore per chiamarlo, la sua mano tentennò ma non la sua voce che uscì pulita e sicura.
"Non recenti, perché?"
"Perché pensavo di andare a trovarlo uno di questi pomeriggi... dopo tutto buona parte dei miei studi sono riusciti grazie a lui."
"E' stato un buon mentore."
"Lo sarà per sempre, James. Avrò sempre bisogno di lui perché..."
"...non vi è mente che conosca tutto, chi dice di conoscere ogni cosa è solo uno sbruffone che ha già segnato la sua condanna nel ridicolo di una folla che lo deriderà nel giorno in cui penserà di ricevere la gloria che merita. – le sorrise – Bisogna esser umili e aperti ad ogni tipo di conoscenza, solo così si è davvero dei geni."
"Impressionante. Ti stai preparando a scrivere la mia biografia sergente Barnes?"
"Mi sto preparando a vivere una vita intera con te."
L'ascensore arrivò in quell'istante, la musichetta sancì l'apertura delle porte in cristallo e accompagnò il sospiro di Morgan, che socchiuse gli occhi, lo sguardo di Bucky se lo sentiva addosso. Non era il tipo da rimandare certe cose.
"Quindi hai deciso."
"Ho smesso di prendere il siero una settimana fa. E prima che tu lo dica, sono già monitorato a dovere dal tuo staff, non serve che mi rivolti come un calzino come ti piace tanto fare."
"Lo faccio per il tuo bene, Buck."
Stizzita premette il codice per far sì che l'ascensore salisse al piano indicato, non lo stava guardando e aveva tenuto volutamente il tono basso, ma questo non lo fermò dall'attrarla a sé e stringerla cingendole la vita con entrambe le braccia.
"Stare con te mi fa bene, Mor. Non mi serve altro. Solo..."
"Una vita da umano, lo so. Sono anni che me lo dici e sono anni che..."
"Che hai paura."
"Non dovrei? Non sappiamo come reagirà il tuo corpo alla mancanza del siero, hai centotrentasei anni, non trenta come il tuo aspetto suggerisce, Buck. Che cosa dovrei fare se per disgrazia qualcosa andasse storto e l'invecchiamento delle tue cellule fosse irreversibile?"
"Nulla. Lasceresti alla natura il suo spazio finalmente."
I numeri scorrevano lentamente, forse troppo per i gusti della Stark, che respirò più lentamente.
"Non esiste."
"Sì invece."
Fu quello il momento in cui ne incrociò lo sguardo azzurro, ostinato come il proprio ma mai freddo, erano considerati come due delle persone più distaccate e riservate nel loro ambiente, non aveva preso, l'atteggiamento istrionico di Tony, aveva ereditato il suo carisma, il suo charme certo, ma i riflettori Morgan Stark li odiava. Per troppi motivi.
L'unica persona con cui non era mai fredda era quel soldato che la stringeva tra le braccia, l'unico ad esser riuscito a buttar giù il muro che s'era costruita negli anni dopo la morte del padre.
"Non succederà oggi, Morgan. E nemmeno domani, tu stessa l'hai detto: ho così tanto siero in corpo che ci vorranno anni per consumarlo tutto... avrò quello che mi è sempre stato negato: una vita normale. E non sono irragionevole, tuo padre e anche Steve hanno desiderato e ottenuto quello che voglio anche io."
"Sono morti, Buck."
"Com'è giusto che accada ad ogni essere umano su questa terra. E prima che tu dica qualunque cosa, vorrei solo ricordarti quello che mi hai detto sulla soglia della capsula d'ibernazione in Wakanda: Possono avertii tolto per anni il controllo della tua mente e averti fatto fare delle cose orribili, ma su una cosa non hanno e non avranno mai potere, sei tu che deciderai il tuo finale perché è nelle tue mani, Sergente Barnes: puoi scegliere il finale oppure puoi scappare in un sonno di ghiaccio eterno e lasciare che loro vincano."
"Non hanno mai vinto, sergente."
"E' vero, ma fino a quel giorno non lo sapevo... ma ora non soltanto lo so, Morgan... posso provarlo. Posso sentire sulla mia stessa pelle che nessun elettroshock è stato così forte da avermi strappato anche l'ultimo frammento d'anima, perché è ancora mia e io sono ancora vivo. Padrone."
"Dannazione..."
Morgan rise, rise appoggiando la fronte contro la sua spalla.
"Vorrei tanto che tu non avessi ragione, sergente. Ma devo riconoscere che ce l'hai e che devo abitarmi all'idea che possa accadere, che possa perderti. Ti ho strappato a quella dannata Capsula e al controllo mentale dell'Hydra affinché giungessi a questo punto e ora che ci sei... - la voce venne meno per qualche secondo, ma nonostante questo sorrise – devo lasciarti fare, perché le cose devono seguire il loro corso, anche quando non ci piacciono."
Bucky non potè fare a meno di sorriderle e baciarla sulla fronte respirandone il suo profumo.
"Ti ho odiata in quei mesi, ti trovavo arrogante come tuo padre e non comprendevo come Steve potesse anche solo essere così legato a voi Stark. Eppure più passavo del tempo con te, più non potevo far a meno di ammirare la tua forza, la tua determinazione, la fierezza con cui portavi le tue ferite e quel cognome, una corona troppo pesante e grande per la tua testolina delicata."
Morgan sorrise accarezzandone lo sguardo, i numeri sul display scorrevano normalmente, adesso e lei respirava di nuovo in maniera regolare.
"Secondo mia madre è questo il fascino di noi Stark: ci facciamo odiare e nell'odio vi insegniamo ad amarci, perché non ti aspetti affatto che una creatura così spregevole in apparenza sia così capace di sentimenti puri e veri. Papà mi raccontava sempre che era il lupo il vero buono in cappuccetto rosso."
Bucky non potè far a meno che strabuzzare gli occhi chiari a quell'affermazione.
"Che razza di favole ti raccontava da piccola, quel matto?"
"Quelle che si raccontano a tutti i bambini, sergente, ma con la verità che nessuno vuole sentire: Cenerentola era una sfaticata che ha avuto bisogno di un dannato ballo per uscire fuori da una situazione orribile, Biancaneve non aveva forza d'animo ed è per questo che ha mangiato la mela e i nani l'hanno salvata, se ne avesse avuto credi che la strega sarebbe riuscita a fregarla? Nossignore. E la bella addormentata nel bosco... buon Dio. Vivi tra pizzi e merletti e ti convinci a toccare un lurido fuso? Ragazza mia, hai stuoli di servitori che lo fanno per te, se sei nata ricca dovresti restare in camera tua a pettinarti le chiome e lasciar ai plebei il lavoro e invece no, tocchiamo il fuso, addormentiamo tutto il reame per cent'anni. La curiosità bisogna dosarla non abusarne."
"E della sirenetta non ha mai detto nulla?"
"No."
Bucky rise. "Perché?"
"Perché a parer suo, rischiava di rendermi indisciplinata e lui si sentiva troppo Sebastian per fare la parte di Tritone. In realtà penso temesse un po' la figura di Eric."
"Del principe?"
"Le porta via la figlia quell'umano. L'amore per lui la porta lontana da Atlantica e Ariel era la figlia prediletta. La più amata e la più attesa. Non dev'esser stato facile per Tritone."
"Non lo è mai per nessun genitore."
"Potrebbe non esserlo nemmeno per te un giorno."
"Oh non capiterà."
"E perché?"
"Perché gli incidenti capitano e forse mia figlia sarà solo fortunata a non finirci mai di mezzo."
Non diede il tempo a Morgan di replicare la precedette con una risata fuori dall'ascensore tenendola per la mano, istintivamente portò la mano al ventre, forse stava davvero rischiando troppo.
Il pranzo in compagnia di Pepper fu come al solito piacevole e leggero, verso la metà li raggiunse Peter trafelato e pieno di progetti da visionare nel pomeriggio, si ostinava ad averli ancora cartacei per poterli passare poi sul suo server personale, c'era gente alle Stark industries che non era proprio felice della politica di Mr Parker, ma nessuno osava mettere in discussione le decisioni sue o di Morgan, le industrie Stark vivevano grazie a loro due e sempre grazie a loro due molta gente aveva un lavoro e l'America poteva dormire sogni tranquilli.
"Mi hanno detto che hai firmato."
Morgan posò il bicchiere d'acqua tonica, Pepper l'osservò a lungo e in silenzio, non aveva commentato circa la scelta di non prendere il solito vino ma quel silenzio strappò alla vedova Stark una lunga occhiata silenziosa.
"Sì Peter, era la cosa più giusta da fare. Ma è solo una misura cautelativa."
"Non c'è nulla di cautelativo in delle armi, sorellina."
Morgan non potè fare a meno di sorridergli, non riusciva a fare diversamente quando la chiamava in quel modo, dopo la morte di Tony avevano legato, diventando inseparabili, in lui, lei aveva trovato quel che le mancava del padre e lui in lei, aveva trovato una seconda famiglia, quella che non aveva mai avuto e che Tony Stark era riuscito a dargli negli anni.
"Meglio essere temuti che amati... è troppo chiedere entrambe le cose, fratellone? Io dico di no. Nessuno userà le nostre armi in maniera impropria, il tuo... come devo chiamarlo? Zio..? E' a capo di tutto e nulla sfugge all'occhio del nostro Happy... non è vero mamma?"
"No è vero tesoro, però rifletterci ancora un po' credo sarebbe stato saggio."
"Saggio... dobbiamo erigere una nuova stele commemorativa come quella per le torri gemelle per dire poi che sarebbe stato più saggio cautelarci prima? Devo lasciare che l'America pianga i suoi figli affinché la mia coscienza si senta saggia, Mamma?"
"Oh via non siamo ancora a quel livello, Maguna."
Maguna.
Le labbra di Morgan ebbero un fremito, per un secondo la vista s'offuscò e lei aveva di nuovo cinque anni e si nascondeva dentro la sua tenda con il casco della Mark88 blu, l'armatura di Pepper durante lo scontro finale con Thanos. Rivide il volto di suo padre, rilassato e il sorriso divertito mentre fingeva di avere paura delle sue minacce.
Raccolse il bicchiere d'acqua tonica e ne bevve un sorso annuendo con calma.
"Hai ragione, ma basta un soffio per esserci e non c'è più nessun Iron Man a sacrificarsi per salvare il culo di tutti. – posò il tovagliolo sul tavolo e si alzò. - Non più ormai. Per questo ho firmato: perché nessuno debba sacrificarsi più, non ci sarà più una bambina orfana e una vedova stoica a guidare un colosso mondiale mentre sua figlia cresce e ne prende le redini affinché tutto non finisca. E quando dico che non ci sarà nessun uso improprio di quelle fottute armi, mammina... puoi giurarci che sarà così. Nessuno si trastulla con i miei giocattoli senza il mio permesso, sono io la Stark ora."
Mentre parlava le teneva gli occhi azzurri incollati addosso, famelici e predatori, l'aveva ereditato dal Padre e nemmeno lo sapeva.
"In questo momento lo sei più che mai, in effetti. Hai il suo sguardo."
"Oh. Dovrei commuovermi, Mamma? Sentirmi orgogliosa? O che ne so metterti una mano sulla spalla e con gli occhi umidi dirti che sì manca anche a me ogni giorno? - e prima che Peter o Bucky potessero solo pensare di trattenerla indietreggiò abbandonando la seduta – Cos'è che vuoi da me?"
Pepper per la prima volta vide sua figlia sotto una luce diversa, rendendosi conto di non conoscerla davvero o per lo meno di non conoscere ogni sua sfumatura come credeva e anche in questo era così simile a Tony: una creatura del tutto imprevedibile capace di tirar fuori qualcosa di realmente impensabile.
"No tesoro, non ho mai voluto questo né da te né da tuo padre. Ma ho l'ardire di sperare che cosi come tu sia una Stark ti ricordi d'esser anche una Miss Potts."
Le due donne si guardarono in silenzio, ma fu Morgan a chinare il capo in segno d'assenso.
"Ho un impegno, sarà meglio che vada... ti riaccompagnano Peter e James. Prometto d'esser di ritorno per dopo cena al massimo, niente lavoro a casa ma dovremmo giocare a Risiko sta sera, è da troppo che non lo facciamo."
Non attese oltre, non li lasciò replicare richiamando l'auto con due tocchi sul proprio orologio da polso, i nuovi giocattoli degli Stark.
Baciò sua madre e Peter sulla guancia e Bucky sulle labbra, osservandolo negli occhi per un momento in più e poi si allontanò, abbandonando il ristorante per saltare sull'auto verso la sua nuova destinazione
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Sto tenendo il conto di chi mi ha chiesto delucidazioni sul Coronavirus creato in laboratorio nel 2015 e ora mancano solo Johnny il Bassotto Poliziotto e mia nonna in una seduta spiritica.
Esistono due modi per spiegarvi le differenze tra i due virus a confronto...
Quella facile:
E quella in cui non vi fidate dei Poteri Forti™ e andate voi a studiarvi:
Per cominciare cosa sia un virus (no, non è un batterio molto piccolo)
Cosa siano la biologia molecolare, la bio-ingegneria e l’ingegneria genetica.
Questi tre semplici documenti https://www.nature.com/articles/s41591-020-0820-9 https://www.nature.com/articles/s41579-018-0118-9 https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0168170214002408?via%3Dihub
E poi condividete con me e con tutto l’intertumblr le vostre conclusioni.
Perché aldilà di un bellissimo e interessantissimo mondo in cui ci siamo noi, Pistoleri Solitari, che lottiamo contro Illuminati, Rettiliani, Abitanti del Mondo Cavo oppure Piatto e Intelligenze Artificiali, posso anche capire che per un non addetto ai lavori guardare in piena pandemia una puntata di Leonardo del 2015 in cui dicono di star manipolando un Coronavirus sia abbastanza prequenziale a un orgasmo panico ma se persino io - che NON sono un addetto ai lavori di cui sopra - posso comprendere a tratti e a tratti fidarmi di chi ne sa più di me, non vedo perché questo sforzo non lo possiate fare pure voi.
Fatelo, per favore...
E capite una volta per tutte che riusciamo benissimo a incasinarci da soli con i nostri comportamenti irresponsabili senza bisogno di scomodare alcun scienziato cinese... pazzo o con le mani di pastafrolla che sia.
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Salve, oggi vi presento un esemplare di uomo ben noto nella comunità dei morti di figa.
Per esemplificare questo potrebbe essere semplicmficato come il "duro della domenica" generalmente il tipo in questione posta foto in pose molto mascoline in luoghi come: piscina, palestra, lavoro rigorosamente macho.
Peccato che non si inquadri mai dalla vita in giù: ciò metterebbe in mostra dei week end passati a birra e patatine piuttosto che a pesi, corsa e massacranti allenamenti.
Questi tipici soggetti che dicono di aver avuto centinaia di donne: generalmente votano lega nord o casapound e sono un po' appassiti sia fisicamente che intellettualmente, questo quando non tifano ancora più apertamente per una dittatura che garantisca la "scopata di cittadinanza".
Molto spesso hanno degli occhiali da top gun, i classici Ray-Ban a goccia.
Se li vedete piangere in un angolino probabilmente è perché nessuno gli ha mai spiegato che annegare i propri complessi nel machismo spicciolo non porta al supemento degli stessi.
Sono iscritti a centomila siti di incontri, ma le donne li ritengono raccapriccianti fallimenti di ingegneria genetica, sono imitazioni mal riuscite di icone del cinema di azione anni 80. Ma queste imitazioni non riescono perché Rocky Balboa, John Rambo, sono personaggi di fantasia.
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Red Mars
Sto leggendo Il Rosso di Marte, primo tomo di una trilogia marziana di Kim Stanley Robinson. Breve inquadratura dell’opera: si tratta di tre romanzi sulla terraformazione di Marte (sì, quella roba di cui blatera Elon Musk, ma può sparare razzi quanto gli pare, resta un uomo ricco, annoiato, perennemente sull’orlo del delirio). I titoli sono eloquenti: Il Rosso di Marte (il pianeta così com’è, con la sua ecologia - yes, ecologia, think about it), Il Verde di Marte (siamo riusciti a impiantare della vegetazione su Marte) e Il Blu di Marte (con l’acqua allo stato liquido in superficie).
Il tutto concepito negli anni ‘90, nel primo libro infatti ho incontrato le videocassette, ma tutto il resto è come se lo avesse scritto oggi. È la stessa ingegneria genetica, la stessa ingegneria nucleare, la stessa chimica dei materiali. Mi ha fatto pensare che in realtà, alla fine, se ci pensi, non è che dagli anni ‘90 in qua abbiamo fatto chissà che progressi. L’unico progresso a rotta di collo è stato in quello delle tecnologie del rincoglionimento, chiamiamole così, perché legate direttamente al profitto. Già questo un cortocircuito che rende il libro meritevole di esser letto. Ma io sempre prevenuta restavo... Fantascienza, pff. Lo avevo trovato citato verso la fine di Helgoland di Rovelli e l’avevo subito preso, anzi presi, tutt’e tre. La puzza sotto al naso mi saliva lo stesso, ma data la fonte era chiaro che se un approccio volevo tentarlo, con la fantascienza, quello doveva essere. Rovelli è un fisico di frontiera ma ha anche una cultura immensa e raffinatissima (più del Boncinelli, di cui parlavo sotto, molto molto più fine). Ovviamente i libri sono stati lì in attesa di un miracolo che mi mettesse la voglia di approcciarli. E quale migliore input dello sbarco di Percy (Perseverance) su Marte? Ammartaggio non si può leggere, diciamo tranquillamente atterraggio perché è su terra che “mettiamo piede”. Sicché la sera stessa (giovedì scorso, 18 febbraio) ho cavalcato l’onda dell’entusiasmo (certo contenuto eh) e ho attaccato il libro. Già la copertina richiede uno sforzo perché è troppo fantasy, troppo “pe’ ragazzi”, nonostante riesca a creare quel piccolo moto di suggestione in chi la guarda. Io sarei più per l’estetica Urania, ma vabbè, questo è Fanucci.

Superato lo scoglio copertina, le prime pagine non sono state entusiasmanti, nonostante un colpo di fioretto proprio all’inizio: siamo l’unica coscienza che Marte abbia mai avuto. E l’accenno ad Omero che mi faceva pensare a un’epica spaziale piena di interrogativi esistenziali e riflessioni sull’uomo come l’Odissea (nello spazio, appunto). Il fatto è che dopo si è passati a una fugace descrizione di un rapporto sessuale (pure molto asettico) in assenza di gravità al limite del fantozziano. E poi dopo ai battibecchi tra gruppi nazionali su Marte con i sauditi che si impuntano per costruire una moschea. Il romanzo infatti parte dallo stato di fatto della terraformazione e poi va a ritroso per raccontare tutto dall’inizio in tre agili tomi da 5-600 pagine l’uno. Lì ero sul punto di mollarlo perché mi scocciava dover perdere molti giorni su un libro così quando ci sarebbe chessò, il libello di Geroch sulla relatività dalla A alla... B. Ma invece ho resistito, dicendomi che mi sarei accontentata anche solo di qualche descrizione suggestiva di un paesaggio marziano come quello in copertina. E bene ho fatto. Perché nonostante il centinaio di pagine che descrivono le dinamiche umane del truppone di scienziati imbarcati sull’Ares per un viaggio di 7 mesi, appena si sbarca sul rosso pianeta bolscevico e traditor, la musica cambia.
Citazione guzzantiana pertinente perché c’è un personaggio, il russo Arkady Bogdanov, che è un caparbio antifascista pure su Marte e sogna di realizzare sul pianeta vergine un’epopea sociale come quella che la Rivoluzione d’Ottobre doveva essere ma non fu, visto le storture e le brutture vere e proprie che produsse (quell’architettura utilitarista con spregio dell’estetica che oggi chiamiamo brutalismo). Arkady è un sognatore testardo e un burlone ingegnoso, la (prima) centrale nucleare che impiantano su Marte la battezza Chernobyl. Ha il barbone rosso e questo fa subito simpatia, al lettore, o almeno alla lettrice qui presente. Non è un personaggio conflittuale, non cerca il litigio, ha solo questa fissa appassionate della terrafromazione di Marte come esperimento di ingegneria anche sociale, di un sistema che facesse a meno della fatica del vendere e del compare. È un comunista insomma! Ma allegro. Non è conflittuale ma nell’architettura concettuale del romanzo è lui una delle due travi portanti, almeno fino a che ho letto (sto a 1/3 dell’opera), l’altra è Ann. Non sono i personaggi con più presenza in assoluto, per ora c’è molto di Nadia, russa bassa e tonda come una zucca, praticamente un meccanico, e Maya, che invece è quella bella e si finisce a immaginarla come la Murph di Interstellar, visto che l’attrice ormai fa tutti questi ruoli (Interstellar, The Martian). Ma sono lì a reggere. Ann è una sorta di pre-Greta marziana, ha l’animo dilaniato per lo stupro che sta per mettersi in atto su Marte. E qui le rotelle nel cervello cominciano a girare. È stupro se lo stuprato è sostanzialmente un cadavere? È comunque un gesto etico, anche se è un cadavere? Tra l’altro la certezza che su Marte non vi siano forme di vita primordiali, il gruppone di scienziati lì non ce l’ha. Per alcuni non importerebbe, per altri invece sarebbe sufficiente a desistere, altri ancora sono convinti (o fanno finta) che possano essere preservate anche terraformando. Qualcuno in questi ragionamenti infila Dio (non ce ne libereremo mai). Ecc. Insomma il romanzo decolla. Sto appena a 1/3, ma dovevo dirlo. Io sto prendendo il partito di Ann. Credo che la diversità vada preservata, anche quella interplanetaria. Una Terra 2 (che poi avrebbe la vivibilità della Siberia nei peggiori inverni, al massimo), a che pro? Ovviamente al pro di rifugirarsi in caso di fuck up totale del pale blue dot. L’esplorazione e la sperimentazione su Marte vegono portate avanti anche per trovare strategie applicabili sulla Terra contro i disastri climatici, si racconta nel romanzo. Ann si commuove davanti ai paesaggi marziani, davanti agli immensi ghiacciai dove sotto la superficie eburnea dell’acqua ghiacciata si intravedono bolle di bianco accecante (anidride carbonica) e striature di rosso pulsante come sangue (l’ossigeno su Marte è penetrato nelle rocce e nel loro pulviscolo, di qui il colore, e da lì andrebbe estratto per terraformarlo). Si imparano anche molte cose reali della geologia e della geografia di Marte, il libro è anche istruttivo. Sì, sono del partito di Ann. Questo luglio dalla NASA sono arrivate delle straordinarie immagini di questi paesaggi marziani prese dall’alto, come questa. A luglio non conoscevo Ann e il libro ma ecco, ho trovato nelle descrizioni e nelle emozioni di Ann qualcosa di quelle che ho provato io a vederle. A luglio ritoccai un po’ le foto per dargli la parvenza di quello che vedevo io nella mia mente. Forse meno vere del reale, ma più aderenti alla mia visione. E sono venute fuori immagini bellissime. Tipo questa:

Le altre qui. Funzionano benissimo come sfondi. A volte guardo i miei schermi con queste immagini irreali e mi scorre un brivido a pensare che sono reali. Insomma ho scoperto che Marte mi piace. Resta una domanda di fondo, sempre, anche quando leggo dei geni omeotici di Boncinelli: questa è tutta contingenza (l’accidente della vita biologica e le sue conseguenze fino all’uomo che guarda Marte da vicino) e apre un sacco di problemi di ordine etico, morale, esistenziale... Problemi e anche angosce. La vera pace la trovo quando leggo di relatività e meccanica quantistica, di matematica, che sono la vera ontologia dopo la morte (accettiamola) della filosofia. Mi piacciono gli orizzonti dove l’essere umano scompare del tutto. Dove non c’è più il male e la sofferenza. Tutto il resto è permeato di male e sofferenza. L’abbiamo portata persino su Marte, e non è fantascienza.
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Trauma spinale: dal farmaco mirato alle staminali ingegnerizzate per "riconnettere i ponti"
Trauma spinale: dal farmaco mirato alle staminali ingegnerizzate per “riconnettere i ponti”
Secondo il National Statistic Injury Statistic Center dell’Università dell’Alabama, circa 291.000 persone vivono con lesioni del midollo spinale (SCI) negli Stati Uniti e circa 17.700 casi si verificano ogni anno. Non è possibile invertire il danno al midollo spinale e nessuna terapia a base di cellule staminali è stata ancora approvata dalla FDA per le lesioni, che sono attualmente gestite con…
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Vogliono rubare la biodiversità

di Ruchi Shroff* L’apparato militare americano, grandi compagnie private e fondazioni stanno investendo centinaia di milioni di dollari sulla tecnologia “gene drive”, che prevede, fra le varie applicazioni, l’estinzione mirata di specie viventi reputate dannose per l’uomo. Questo è quanto emerge dalla pubblicazione di più di 1.200 emails, i cosiddetti “Gene Drives Files”, dai quali si evince…
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Comprare a casa fragole di bosco tutto l anno ⏩⏩⏩ https://kahgo.ru/xM7cVxw
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SCONSIGLIO NUMERO 17 - ALIMENTI OGM -
SCONSIGLIO NUMERO 17 – ALIMENTI OGM –
Definizione di OGM:
“UN ORGANISMO GENETICAMENTE MODIFICATO E’ UN ORGANISMO VIVENTE CHE POSSIEDE UN PATRIMONIO GENETICO MODIFICATO TRAMITE TECNICHE DI INGEGNERIA GENETICA, CHE CONSENTONO L’ AGGIUNTA, L’ ELIMINAZIONE O LA MODIFICA DI ELEMENTI GENICI”.
Definizione di alimento OGM:
“ALIMENTO ( ANIMALE O VEGETALE ) A CUI SIA STATO MODIFICATO DIRETTAMENTE IL GENOMA O INDIRETTAMENTE TRAMITE LA…
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