Tumgik
#cerchio e corda
State organizzando il vostro matrimonio?
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
klimt7 · 7 months
Text
Opere in Mostra
di Kira Kharchenko
Tumblr media
" SOGNATRICE "
[ 2023 ]
In questo quadro è rappresentata una ragazza sognatrice, che riassume in sè la mia autopercezione. Ha gli occhi chiusi perchè è concentrata sul.proprio mondo interno, sogna ed è seduta su una nuvola, che sottolinea ancora il suo distacco dalla realtà e dal mondo materiale. Sullo sfondo si trovano gli elementi blu, dipinti come i mosaici ed essi sono la raffigurazione dei suoi pensieri-sogni.
Tumblr media
"DANZA DELLA NINFA"
[ 2023 ]
Tumblr media
"SILENZIO DELLE ESPLOSIONI"
[ 2023 ]
La guerra non è solo esplosioni sul campo di battaglia, ma è esplosioni dentro ogni anima che ne soffre. La guerra non scolorisce la vita, ma la rende più acuta e psichedelica, perchè le emozioni sono così forti, da non poter più essere rappresentate a parole. Volevo rappresentare persone diverse: gli amanti, una credente, una mamma con i figli, un'allegoria di un'essenza divina ( colei che protegge la melagrana - il simbolo compattezza della nazione e del sangue versato ) e una bambina (mia cugina di secondo grado) che è morta per davvero all'età di 7 anni, quando la sua città fu bombardata nel 2022.
Tumblr media
AUTORITRATTO CON LILLÀ
[ 2023 ]
Ho realizzato il mio autoritratto con i fiori lillà in mano, perchè vedo me stessa, in questo periodo della mia vita come una immagine di lillà. Questa pianta è melanconica, timida, e in tutti i sensi è particolare. È consuetudine regalare lillà per la prima volta che ti innamori, ed io associo questo a un giovane che sta appena iniziando a capire questa vita. Siccome ho solo 17 anni, penso che questa pianta, al meglio dimostra il mio modo di pensare. Nonchè quì ho lo sguardo ispirato, pensieroso e poetico.
Tumblr media
GUARIGIONE
[ 2023 ]
L'opera rappresenta una donna che sta per entrare nell'acqua, così, simbolicamente lei inizia una nuova pagina nella vita, comincia la sua guarigione dalle sue paure. Quindi il tema principale è il credere nel meglio .
( speranza e futuro )
Tumblr media
R I C O R D I
[ 2022 ]
Questo lavoro rappresenta una persona che soffre dei suoi ricordi che la avvolgono, come una corda tutta intorno (a Lei). La ragazza ha capelli rosa e occhi rosa come simbolo della sua anima delicata, che si manifesta in una visione "romanticizzata" del mondo. L'immagine del cerchio sulla guancia, mostra la sua appartenenza al mondo spirituale ed è simbolo di spirito e carattere forte. Nonostante le emozioni ribollenti provate da lei, nel quadro è presente la fede nella liberazione dal passato
Tumblr media
S E N S I B I L I T Á
[ 2023 ]
Sensibilità come stato d'animo come modo di vedere e percepire le cose.
Apprendere tutto attraverso una forma di pensiero sentimentale, tale è il messaggio di questo lavoro.
Questa giovane ragazza ha un velo di fiori che le copre le spalle e la racchiude in un mondo di sensibilità: ha uno sguardo profondo, tenero e vivaci occhi verdi.
Tumblr media
C I C L I C I T À D E L L' E S S E R E
[ 2023 ]
Ho voluto rappresentare una "vanitas", con l' esempio di questa ragazza bella, lucente, fatta di rettangoli colorati, come simbolo del suo essere multiforme e poliedrica: perchè la sua bellezza e gioventù svaniranno col tempo.
Lei è viva ( è dato dallo sfondo verde dietro le sue spalle) e vede il suo futuro - la morte ( rappresentata dal teschio e dai rettangoli sbiaditi). Nasciamo, moriamo e di nuovo nasce qualcosa e muore: è la ciclicità dell'Essere.
Tumblr media
P E N S I E R I
[ 2022 ]
Il tema è la contrapposizione del mondo materiale con il mondo del pensiero.
La ragazza ha i pensieri cupi, oscuri e deprimenti, che catturano la sua mente, lo si può vedere dal suo sguardo rivolto verso i corvi neri. Allo stesso tempo, lei cerca di restare sulla terra, tenendo la mano sulla spalla. La ragazza si chiede se essere o non essere.
NOTE DI SERVIZIO :
La Mostra di pittura di Kira Kharchenko è aperta fino al 23 marzo 2024, nei locali dietro il Municipio, messi a disposizione dal Comune di Mercato Saraceno.
Tumblr media
.
36 notes · View notes
Text
Tumblr media
Quanto tempo era che non facevo uno shipping meme? (Un po'.) Pensavo fossero ormai una cosa vintage, e forse lo sono, ma mi piacciono quindi chissene.
OTP
Credo che solo con Yu-Gi-Oh! e parzialmente con Hetalia io sia andata su alcune coppie più bizzarre, perché di solito finiscono per piacermi le più ovvie/popolari.
Sì, so che state guardando la Radiostatic perché essendoci una freccia risalta di più, ma la mia OTP effettiva di Hazbin Hotel è più in alto.
Tumblr media
Ché per me Angel e Husk sarebbero andati più che bene anche come amici, ma l'ultimo episodio (E l'account ufficiale di Tw1tt3r, e quello dell'autrice, e quello del doppiatore di Angel, e-) hinta(no) subdolamente altro (Subdoli come le telecamere di Vox), mi si è accesa una lampadina (E l'ho spenta ché costa) e niente è stato più come prima (O qualcosa del genere).
Sono entrambi in situazioni diversamente piacevoli, il loro duetto in italiano si chiama "Fai schifo, baby", sono uno tsundere sessantenne e un angry teenager trentenne, quindi non potevano che essere una zolletta di zucchero ricoperta di miele con gocce di melassa. Consigliato un dentifricio di buona qualità, ma solo per rimandare l'inevitabile visita dal dentista.
È una specie di comfort ship, dato che la dinamica in cui li vedo è quella 100% casta, pura e hurt (offscreen)/(a lot of) comfort. [EDIT. (E, nelle established relationship, 100% p0rn0fluff.)] Angel ha bisogno di tempo e di far pace con se stesso, per non rischiare di buttarsi su Husk solo per scappare o per dipendenza emotiva, e mi fa piacere che la maggior parte del fandom l'abbia capito.
Bonus:
Nel delirio iperglicemico, ho realizzato che si tratta di un personaggio considerato bello bellissimo + un furry tsundere. Non salvatemi, sto bene così.
Il più giovane è alto letteralmente il doppio del più grande e ha quattro/sei braccia, quindi qualsiasi interazione deve e dovrà adattarsi di conseguenza. (Angel non potrà stare sul pavimento o sul divano per sempre.)
C'è un gatto-gufo, cioè un gatto al quadrato.
Ho passato mesi dietro alla Spamano, mi inoltro in un altro fandom e mi ritrovo frasi e imprecazioni in italiano perché uno dei due è italiano e l'altro parla italiano. CIOÈ DAI.
Tumblr media
L'altra mia OTP di HH è la Radiostatic, rigorosamente onesided, perché il contrario la renderebbe meno comica.
Io sono certissima, come il 99,9999999% degli spettatori (Anche se c'è da vedere se la seconda serie dirà il contrario), che la proposta di Vox ad Alastor fosse una proposta lavorativa come quella che ha con Valentino, ma Alastor non l'ha capito e pensa che Vox sia solo molto comicamente permaloso.
Sì, devo ancora capire perché Alastor sembri a sua volta un ex inacidito - O forse è solo boomer.
Bonus:
Si sprecano i post di confronto tra tutte le cose che fanno in pendant - A parte il celebre graffiare il tavolo, si arriva al "Ahah, cos'hai detto?", passando per i cosplay in coordinato (Lo sapevo che il pastorexsuora avrebbe fatto danni!) e pezzi di coreografia simili. E hanno pure il design complementare.
"Ti ha quasi sconfitto" implica che Vox ha vinto. Alastor ha perso contro Vox. Dopo che ha rifiutato la sua "proposta". La Radiostatic è un generatore universale di cazzate perché non è solo Vox ad essere il disagio.
La foto. Alastor si è fatto fotografare con Vox. Vox ha strappato la foto e si è tenuto la metà con Alastor. Spero vivamente l'altra metà non ce l'abbia Alastor. Si necessita backstory per maggiori bonus di disagio completo.
Può sembrare che shippare Radiostatic onesided equivalga a bullare Vox. In realtà, gli si sta solo dando corda.
Sto shippando un cervo con un televisore.
Mi piacciono
Tumblr media
La Chaggie ha tutte le qualità per entrare nel cerchio OTP, ma le manca ancora una piccolissima spinta che non so neanch'io cosa dovrebbe essere.
"Chaggie" e "Huskerdust" dovrebbero essere le uniche coppie ad avere solo i nomi dei componenti, e la seconda è pure uno scioglilingua. Se però alla seconda sembra andare bene così, in realtà la prima si chiamerebbe anche "Rainbowmoth". Perché pare che Vaggie fosse associata alle falene (Probabilmente perché lo era la sua versione beta nel fumetto Zoophobia). Ora, con plurimi milioni di specie di esseri viventi sul pianeta, con tutte le parole del vocabolario inglese, si è veramente andati a prendere l'unica specie animale che in HH è associata al Male Cosmico Ché RadiceDiOgniMale Levete? Allo stesso tempo, non le si può neanche associare la parola "angel", perché c'è un altro personaggio che si chiama così! /SaveVaggieShipNames2k24
Insomma, Charlie e Vaggie. Amo il loro rapporto e come viene presentato - Mostrato da dettagli come i nomignoli o il fatto che dormano insieme, il fatto che Vaggie sostenga Charlie sia nelle cose più assurde (Tipo i bellissimi esercizi) che in quelle più serie (Tipo Charlie che deve trovare la forza di chiedere aiuto a suo padre); al tempo stesso, Charlie cerca di darle più spazio possibile e integrarla con il gruppo (Tipo spronarla a decidere come impostare gli esercizi sulla fiducia, che tra l'altro è pure foreshadowing). Ho apprezzato molto com'è stato affrontato il segreto di Vaggie, da entrambe le parti - Per nessuna delle due è stato fonte di priorità discutibili quali incentrare tutto sul drama e dimenticare lo sterminio (Dubitate che altre opere non ne avrebbero approfittato?), Vaggie è sì rimasta in silenzio al Concilio, ma si è anche rifiutata di spalleggiare Adam, e Charlie l'ha perdonata dopo un sentitissimo periodo di dubbi e paure. È sempre un piacere vedere coppie che si comportano da coppie!
Bonus:
È una coppia il cui conflitto si basa sulla trama e non sul romance spicciolo e spesso squallido. Ciò non vieta a Vaggie di fare facce inorridite nel realizzare quanto la Rainbowsmile sarà popolare.
UNA COPPIA LESBO IN CUI ENTRAMBE HANNO I CAPELLI LUNGHI. Voi non capite, io ho da secoli un dramma in corso con gli yuri per cui le due tipe hanno rigorosamente i capelli lunghi+corti o lunghi+legati (di solito in codine) di modo che sembrino corti. Miku e Luka sono state per tanto tempo un'ancora di salvezza - Per quanto in realtà anche Miku ha i capelli legati, ma almeno rimangono lunghi. Sì, Charlie ha teoricamente i capelli legati, ma sono due nastri lentissimi e il design è in generale quello di una ragazza con i capelli lunghi.
La ragazza più arcobaleni e gioia e buoni sentimenti è una stangona in pantaloni e la tsundere armata è una nana con la minigonna e i fiocchetti. Di solito non mi fanno impazzire le coppie lesbo pantaloni+gonna, ma qui è tutto così a contrasto che fa il giro e diventa bellissima.
Tumblr media
La Radiorose funziona benissimo sia come coppia platonica che come coppia di amyketteh pettegole cinquantenni.
Trovo ammirevole come sia bastato un unico episodio per far amare Rosie, farla eleggere zia/madre adottiva di Charlie e convincere una buona fetta di pubblico (Me compresa) che sia la persona con cui Alastor ha maggiore chimica - Positiva. Vox e Luciano sono casi a parte, soprattutto Vox, con cui ha la chimica del clorato di potassio e alluminio in polvere. Soprattutto, è al momento l'unica che può redarguire Alastor e lo fa.
Pare che, nelle primissime versioni, la partner di Alastor fosse Mimzy. Sono cambiate un sacco di cose, quindi nessuno di loro è la versione originale, ma per me Alastor sta molto meglio con Rosie che con Mimzy.
È stato detto che dovrebbero avere un duetto tutto per loro, quindi vediamo se rimarranno "zio e zia", "vecchie comari", "coppia di Evil Overlord&Overlady" o "Alastor, sciocchino, smettila di provare a fare l'antagonista, il tuo destino è nel Team BuoniH".
Tumblr media
La Cherrisnake è così assurda che ha un sacco di potenziale.
A parte la gag del "E perché dovrei?", che non so come riesca a far ridere ogni singola volta, è oggettivamente una "disadattato socially awkward pseudogentiluomo di fine Ottocento" + "trucidona selvaggia che parla come la Vecchia Romana" che sembra pure stare funzionando.
Per quanto sarebbe carino se potessero stare insieme, mi accodo a chi spera che, nel caso, Cherri si redima per qualcosa di diverso dal "voglio stare col my luv <3<3<3".
Tumblr media
La Staticmoth è la diretta conseguenza dell'essere caduta nella tana del Bianconiglio, averci trovato le V e aver deciso di mangiare tutta la scatola di Eat me.
All'inizio pensavo fossero una poli, o che quantomeno Vox stesse sia con Valentino che con Velvette - E invece pare che Velvette sia tipo l'amykettah/figlia/animale domestico/unica detentrice di un neurone e custode del neurone condiviso che presta solo a Vox.
La Staticmoth è un'altra fonte di delirio comico, però implica due antagonisti (Cioè, uno che ci ha provato e, per il momento, è stato il maggiore aiutante del Team BuoniH, e l'altro che se il principale obiettivo degli spettatori non è scoprire cosa stia facendo Lilith o quale sia il patto di Alastor ma fare puntate su come morirà male c'è un motivo), quindi di solito sembra di vedere le disavventure del Team Rocket.
Al di là delle infinite vignette idiote, hanno una dinamica curiosa: in teoria stanno insieme, ma sono ossessionati da qualcuno che non li vuole. E se da una parte c'è Valentino che fomenta le esplosioni di Vox, dall'altra c'è Vox che sembra rodersi di gelosia - Per motivi sconosciuti e inspiegabili all'intera umana stirpe, dato che Valentino gli dà volentieri ciò che vuole e non credo nessuno voglia essere al posto di Angel. D'altra parte, Vox è l'unico che può placare Valentino senza diventare uno shanghai più o meno antropomorfo, e al momento non si sa perché Valentino gli dia retta (A parte per la sua affascinante luce blu).
La seconda serie dovrebbe parlare abbastanza anche delle V quindi, a parte scoprire l'origine del fallimento Radiostatic, spero si scopra qualcosa in più anche del perché, tipo, le V funzionino, la Staticmoth esiste e cosa c'entri Velvette in questo delirio.
Bonus più importante di tutti i bonus di questo post:
È una falena con un televisore.
Penso vadano bene (No romance)
Come da titolo, miscellanea di rapporti d'amicizia/inimicizia di cui mi piacerebbe vedere di più.
Tumblr media
Può sembrare strano, ma non shippo Radioapple. Vorrei vedere di più di loro, in rivalità o scontro effettivo - Perché è quasi ovvio che Alastor ci rivede suo padre, quindi chissà che prima o poi la cosa non esca fuori con legittimo dafaq? di Luciano. (Sì, Lucifero è Luciano, come già Verlaine era Paolino, Akutagawa è stato a lungo Vanessa, Judar era Giuditta e Malik era Merry. Stavolta però è colpa di Tayr.)
Andranno mai d'accordo? Luciano s'informerà mai su chi sia il demone della radio? Alastor la smetterà di intrufolarsi nelle canzoni altrui per farsi notare? Qualcosa mi dice che tutte e tre le risposte siano "no", e va benissimo così.
Bonus:
Tumblr smettila di spammarmi Radioapple.
Tumblr media
Ricordavo che Cherri avesse un gran screentime nel Pilot, ma Addict l'avevo vista una sola volta. A rivederla, è praticamente un OAV su Angel e Cherri.
In soli cinque minuti butta lì un sacco di cose interessanti - Cherri, con tutta la poca grazia e i suoi traumi? anche lei con relazioni abusive??, come unico conforto di Angel, entrambi messi malissimo che si sostengono a vicenda con uno stile di vita molto poco sano, ma che è l'unico modo che conoscono per stare meglio.
Nella serie Cherri avrà tipo venti battute, ma mi è piaciuto molto come, nonostante consideri l'hotel un'idiozia e pensi che ubriacarsi/dr0garsi sia bello e Angel scemo per volervi rinunciare, rispetti le sue scelte e rimanga con lui persino alla battaglia finale. Cherri è l'incarnazione della "cattiva compagnia", eppure risulta una vera amica. Sono sicura che dovesse avere più screentime, chissà che non rimedi nella prossima serie!
Tumblr media
La Rainbowsmile è piuttosto popolare, ma io le preferisco come amiche.
Probabilmente Emily avrebbe dovuto avere più screentime ma, in realtà, mi piace molto com'è risultato il loro rapporto: Emily e Charlie sono molto simili, è quasi sicuro avrebbero fatto amicizia a prescindere, ma il precipitare degli eventi ha portato i loro punti amicizia da 10 a 70 nel giro di una canzone - Il tutto perché entrambe mosse da un forte senso di giustizia, e hanno sentito nell'altra qualcuno di molto affine.
Nella quasi totalità dei casi i rapporti così sembrano e spesso sono rushati, ma qui è fatto talmente bene che mi piacciono e vorrei vedere più di loro - Magari in momenti meno pregni di trama e drama.
Tumblr media
Infine, Alastor e Niffty.
Non credo necessitino di paragrafi esplicativi, sono bellissimi e basta. Vorrei sapere come Niffty sia finita al servizio di Alastor - O meglio, perché Alastor abbia preso in servizio Niffty.
Chissà che non sia vera la teoria della "casalinga lobotomizzata con marito abusivo" e Alastor che ci ha rivisto sua madre. Sarebbe un'inaspettata svolta drammatica, ma non mi dispiacerebbe. Forse ci rimarrei un po' così, al contrario, se si scoprisse che lei è solo "CAOS GREMLIN LOL" e lui ha pensato fosse divertente-
Altre relazioni che mi incuriosiscono ma che non ho incluso nell'immagine, in ordine sparso, sono anche Alastor e Mimzy, Husk e Cherri, Luciano e Adam, Husk e Alastor, Emily e Ser Pentious, Luciano/Adam/Lilith/Eva.
Non mi piacciono
Nessuna! Ci sono coppie che non m'interessano, ma nessuna che non piaccia-
lol nope
Tumblr media
Perché la Mothdust ha un colore tutto suo, che ho aggiunto apposta per loro!
(Pensavate mettessi una gif esplicitamente Mothdust? lol nope.)
Okay, in realtà, a livello di storia, mi piace un sacco e vorrei che venisse sviscerata malissimo, a partire da com'è nata e perché Angel abbia firmato un contratto demenziale che implica nello studio dimmi che ti piace baby sono tuo fa ciò che più ti vaaaaAAAAAAHHHH - Soprattutto perché le firme sono tutte svolazzi e cuoricini, quindi sembra fosse più che d'accordo. Angel era un povero ragnetto ingenuo? Valentino era stronzo fin dall'inizio o si è incattivito? In realtà all'inizio erano norm- ahah, okay, no, non si spiegherebbe il contratto (A parte l'aver letto 50 sfumature di grigio e aver preso il bad end). Ma, soprattutto, Angel si ricorderà mai del corretto ordine della catena alimentare tra ragni e falene? Nel mentre, mi accodo a chi spera in uno sbagliatissimo duetto tra loro due.
Per quanto ami la Huskerdust Overlord!AU che circola da un po' e certi cliché mi piacciono tanto, non sono sicura di come nel caso prenderei Husk che, nel canon, vince il contratto di Angel. Non per questioni di "damsel in distress", ma perché preferirei fosse Angel a fanculizzare definitivamente Valentino. Se poi Husk insegna ad Angel come barare giocare a poker, Angel si riprende il suo contratto e incastra Valentino in una gigantesca ragnatela a cui poi dà accidentalmente fuoco come ben insegna Charlie, chi sono io per oppormi?
Grande esclusa?
Tumblr media
Luciano e Lilith. So che piacciono un sacco e ci sono tante fanart carinissime, ma non ho idea di come siano e come stiano, quindi per ora il giudizio è sospeso-
7 notes · View notes
boizdocry · 11 months
Text
Nnoitra scribbles - Afterlife AU
Basically, Nnoitra ejected into real world, kinda Sengoku period.
Will scribble down both by commenting this post and reposting with the addition of new snippets here and there - some SFW, some other not.
Unfortunately, I'll release the most part in Italian, since I don't feel confident enough to write them directely in English.
Hope that IA Bing and Google Translate might help, I know there is lot of Nnoitra fans out there.
Also, YT good stuff to hear while you read - namely, Secret Stairways' "What Lies Beyond the Door". Even if you want to jump over my scraps of fanfic, give the song a try, you'll thank me later.
Tumblr media
youtube
Lei, Mori, non aveva paura: non perché fosse coraggiosa in modo particolare e più di altre giovani donne della sua età ma, più semplicemente, perché viveva con tanto poco ed in tale isolamento, che tutto quel che la preoccupava erano il freddo, le intemperie e le bestie selvagge. Gli uomini la impensierivano assai meno: li vedeva di rado e, per lo più, quando si recava al mercato del più vicino villaggio per vendere oggetti intrecciati: ceste, sporte, stuoie, gioiellini fatti con corteccia e sassolini pescati dai torrenti che traversavano la foresta, oppure con le canne ed i vinchi che coglieva in riva al fiume.
La ragazza si era incamminata presto, quella mattina, chiudendo la porta della casupola con una sorta di lucchetto di corda e canniccio intrecciati.
Non si trattava di una serratura efficace: chiunque avrebbe potuto entrare facilmente, tagliando il laccio e sfondando il sottile pannello di legno che costituiva l'uscio della sua umile abitazione. Tuttavia, la ragazza - Mori, non aveva altro nome - non temeva intrusi: era l'unico essere umano che vivesse in quella foresta ed i suoi simili badavano a tenersene alla larga per non incorrere nello sdegno degli spiriti.
Dopo aver fatto un buon tratto di strada, quando si trovava ormai in una radura dove era solita sostare un poco prima di riprendere il cammino verso il torrente, dovette trattenere un grido di stupore alla vista di qualcosa che la colse del tutto alla sprovvista.
Quel giorno, un fresco e dorato giorno di settembre, era diretta per l'appunto al fiume e portava con sé, in una sporta di sua fabbricazione, un po' di panni da lavare e una coperta da rinfrescare prima che giungessero i primi freddi. Inoltre, era intenzionata a pescare qualche tinca da mettere in salamoia per l'inverno.
Poi, come sempre, si sarebbe data da fare a cogliere giunchi da disseccare e che le sarebbero tornati utili per i mesi più rigidi: con quelli meno solidi e flessuosi avrebbe foderato gli spifferi della sua casetta, mentre i migliori erano destinati alla creazione di oggetti che Mori barattava in cambio di sale, tessuti e olio per lampade.
A dire il vero la radura, che definire tale era eccessivamente generoso, non era più che un cerchio dal diametro di quasi cinque piedi, circondato da tre alberi dal tronco così ampio che Mori non sarebbe riuscita a circondarne uno con entrambe le braccia.
Si trattava, tuttavia, di splendide querce, più antiche della foresta stessa, tra le cui robuste radici l'erba cresceva più rada ma di un verde tenero e splendente. La luce filtrava a stento tra le meravigliose e folte chiome di quei vecchi giganti, disegnando mobili macchie di azzurro e di oro che il giuoco del vento dissolveva e ricomponeva senza sosta.
Tra quelle radici giaceva a terra un uomo - il che, già di per sé, costituiva un accadimento straordinario; ma la sua eccezionale presenza non era l'unica cosa che meravigliasse Mori.
La ragazza, addossatasi al tronco d'una quercia, si protese ad osservarlo meglio: anche il suo aspetto era fuori del comune... Fuori del comune, s'intende, per quel che la ragazza era abituata a conoscere degli altri umani nella regione.
Infatti, Mori sapeva di non appartenere allo stesso popolo con il quale, negli anni, si era abituata a commerciare: era più alta e forte di loro, aveva capelli chiari e mossi ed occhi verdi mentre loro erano minuti, eleganti, i capelli corvini perfettamente lisci.
Chiamavano il loro paese Ni-hon-gou e nutrivano, per chi appariva così diverso da loro, un misto di timore, sospetto e fascinazione.
Mori aveva imparato a proprie spese come misurarsi con il turbamento che suscitava negli altri; a loro volta, quelli che abitavano i villaggi circonvicini avevano appreso a fidarsi di lei e perfino ad ignorare la sua carnagione rosea e i suoi tratti esotici.
Tuttavia, quando alle fiere capitava qualche straniero, Mori cercava di starsene in disparte e non suscitare scandalo.
L'uomo che adesso giaceva a terra davanti a lei era simile agli abitanti del Ni-hon-gou per i tratti fini ed appuntiti e per la capigliatura d'un color nero lucido e freddo; le sue spalle, però, erano larghe quasi il doppio di quelle di Mori, che era già piuttosto robusta rispetto alla gente comune.
Mori si avvicinò ancora, troppo sorpresa ed incuriosita per tenere in considerazione le più basilari regole di prudenza: era una fortuna, in effetti, che l'uomo sembrasse profondamente assopito.
Lo guardò meglio: poteva avere trent'anni, un'età che, per quel che Mori sapeva di sé, era di almeno dieci anni più avanzata della sua. Anche riverso sul rado prato che, in contrasto con il terreo pallore della sua pelle, sembrava d'un verde violento, si capiva bene che doveva essere altissimo: con il suo grande corpo riempiva quasi interamente la lunghezza della radura.
Era magrissimo, al punto che Mori si sentì stringere il cuore all'idea della fame che doveva aver patito per essere tanto ossuto.
Il viso, già lungo, ed ancor più per la magrezza che lo rendeva scavato aveva tratti duri, sdegnosi, una bocca lunga dalle labbra sottili ed esangui. Non sembrava una bocca gentile, Mori sapeva di non sbagliarsi facilmente in questo genere di giudizi, ma di certo pareva la bocca di una persona disabituata a sorridere per qualcosa he lo rendesse sinceramente felice.
Gli occhi, a mandorla, erano strettamente serrati e ombreggiati da lunghe ciglia nere che ricadevano sulle profonde incavature delle occhiaie, illividite per il pallore. I capelli, lunghi e sottili, gli ricadevano scompostamente sulle spalle e attorno al capo reclinato: erano l'unica cosa autenticamente bella di quella fisionomia, per il resto acuminata fino ad avere qualcosa di esasperato, selvaggio.
Forse perché così cereo e smagrito, sembrava preda di una terribile spossatezza; lungo il torace, nudo, si vedeva chiaramente una lunga cicatrice simile alla traccia che avrebbero potuto lasciarvi un fendente, una frustata o un fulmine.
Quella cicatrice era paonazza, ma solo al centro: doveva essersi rimarginata molto velocemente e, sebbene fosse chiaro che la ferita doveva essere stata grave, nei suoi anni di vita solitaria nel cuore d'una foresta Mori aveva dovuto imparare abbastanza di medicina da giudicarla ben ristabilita.
Mentre meditava con rammarico sull'irreversibilità di quella deturpazione, notò che le mani dello sconosciuto - grandi, nodose e dalle dita molto lunghe, al punto da somigliare alle zampe d'uno strano predatore - tremavano.
A ben vedere, l'uomo tremava tutto.
Si affrettò a gettare la coperta addosso al giovane, poi, ritrattasi dietro l'albero, sollevata che lo sconosciuto dormisse tanto saporitamente da non accorgersi della sua presenza ma anche molto inquieta all'idea che potesse svegliarsi di lì a poco, scivolò via.
Mori credette di comprendere che lo straniero doveva avere freddo e pensò a quanto freddo lei stessa aveva patito negli anni.
Erano soli, in quella foresta: nessun altro viandante sarebbe passato di là e prestato soccorso allo sconosciuto.
Dubbiosa, cacciò la mano nella cesta e tastò la coperta.
Le dispiaceva separarsene con così poco anticipo rispetto ai primi freddi, ma non le rincresceva di meno vedere un suo simile debole e infreddolito: quante volte aveva rischiato di morire di polmonite, e quanto le sarebbe stato di conforto, oltre che di utilità, poter contare sulla compassione di qualche brava persona che potesse soccorrerla?
Sfortunatamente, Mori era sola da moltissimi anni e aveva dovuto sempre cercare di cavarsela da sola ma ricordava con emozione il tempo in cui suo padre era stato con lei e l'aveva protetta.
Era bello ricevere calore e tenerezza senza dover nulla in cambio e, per quanto le riuscisse duro pensare a uno sconosciuto prima che a sé stessa, sentiva che le sarebbe pesato passare oltre ed abbandonarlo al suo destino.
In fondo, ragionò con lo spirito pratico che l'aveva sempre sostenuta, c'era ancora un mercato da fare, di lì a pochi giorni: avrebbe preso un po' meno sale e una pezza di tessuto in più per rimpiazzare quella coperta.
E doveva mettersi di buona lena a raccattare più giunchi: se avesse potuto vendere qualche cesta in più, chissà!...
C'era solo da augurarsi che non si trattasse di qualcuno dal quale aspettarsi del male, pensò mentre, in salvo dietro a una fitta macchia di felci, affrettava il passo e prendeva poi a correre per mettere distanza tra sé e la radura. Del resto, era fiduciosa: la sua casa era ben nascosta. Al ritorno, poi, avrebbe percorso una strada diversa e più ampia, in modo che le digressioni la allontanassero ulteriormente da ogni possibile pericolo.
Resistette all'impulso di voltarsi a guardare verso la radura o tendere l'orecchio ai suoni della foresta ed ignorò anche il vago turbamento che l'immagine dell'uomo nudo e inerme tra i ciuffi di trifoglio risvegliava in lei.
Perciò, non si accorse che lo straniero si era mosso e aveva mormorato qualcosa in una lingua sconosciuta, ma in un tono che anche Mori avrebbe ben compreso.
Un tono di collera, sofferenza e disprezzo.
6 notes · View notes
yagobadstar · 2 years
Text
“Come va?”
1. Icaro: “Uno schianto”
2. Proserpina: “Mi sento giù”
3. Prometeo: “Mi rode”
4. Teseo: “Finché mi danno corda”
5. Edipo: “La mamma è contenta”
6. Damocle: “Potrebbe andar peggio”
7. Priapo: “Cazzi miei”
8. Ulisse: “Siamo a cavallo”
9. Omero: “Me la vedo nera”
10. Eraclito: “Va, va”
11. Parmenide: “Non va”
12. Talete: “Ho l’acqua alla gola”
13. Epimenide: “Mentirei se glielo dicessi”
14. Gorgia: “Mah!”
15. Demostene: “Difficile a dirsi”
16. Pitagora: “Tutto quadra”
17. Ippocrate: “Finché c’è la salute”
18. Socrate: “Non so”
19. Diogene: “Da cani”
20. Platone: “Idealmente”
21. Aristotele: “Mi sento in forma”
22. Plotino: “Da Dio”
23. Catilina: “Finché dura”
24. Epicuro: “Di traverso”
25. Muzio Scevola: “Se solo mi dessero una mano”
26. Attilio Regolo: “Sono in una botte di ferro”
27. Fabio Massimo: “Un momento”
28. Giulio Cesare: “Sa, si vive per i figli, e poi marzo è il mio mese preferito”
29. Lucifero: “Come Dio comanda”
30. Giobbe: “Non mi lamento, basta aver pazienza”
31. Geremia: “Sapesse, ora le dico”
32. Noè: “Guardi che mare”
33. Onan: “Mi accontento”
34. Mosè: “Facendo le corna”
35. Cheope: “A me basta un posticino al sole”
36. Sheherazade: “In breve, ora le dico”
37. Boezio: “Mi consolo”
38. Carlo Magno: “Francamente bene”
39. Dante: “Sono al settimo cielo”
40. Giovanna d’Arco: “Si suda”
41. San Tommaso: “Tutto sommato bene”
42. Erasmo: “Bene da matti”
43. Colombo: “Si tira avanti”
44. Lucrezia Borgia: “Prima beve qualcosa?”
45. Giordano Bruno: “Infinitamente bene”
46. Lorenzo de’ Medici: “Magnificamente”
47. Cartesio: “Bene, penso”
48. Berkeley: “Bene, mi sembra”
49. Hume: “Credo bene”
50. Pascal: “Sa, ho tanti pensieri…”
51. Enrico VIII: “Io bene, è mia moglie che”
52. Galileo: “Gira bene”
53. Torricelli: “Tra alti e bassi”
54. Pontormo: “In una bella maniera”
55. Desdemona: “Dormo tra due guanciali”
56. Newton: “Regolarmente”
57. Leibniz: “Non potrebbe andar meglio”
58. Spinoza: “In sostanza, bene”
59. Hobbes: “Tempo da lupi”
60. Vico: “Va e viene”
61. Papin: “Ho la pressione alta”
62. Montgolfier: “Ho la pressione bassa”
63. Franklin: “Mi sento elettrizzato”
64. Robespierre: “Cè da perderci la testa”
65. Marat: “Un bagno”
66. Casanova: “Vengo”
67. Goethe: “C’è poca luce”
68. Beethoven: “Non mi sento bene”
69. Shubert: “Non mi interrompa, per Dio”
70. Novalis: “Un sogno”
71. Leopardi: “Sfotte?”
72. Foscolo: “Dopo morto, meglio”
73. Manzoni: “Grazie a Dio, bene”
74. Sacher-Masoch: “Grazie a Dio, male”
75. Sade: “A me bene”
76. D’Alambert e Diderot: “Non si può dire in due parole”
77. Kant: “Situazione critica”
78. Hegel: “In sintesi, bene”
79. Schopenhauer: “La volontà non manca”
80. Cambronne: “Boccaccia mia”
81. Marx: “Andrà meglio”
82. Carlo Alberto: “A carte 48”
83. Paganini: “L’ho già detto”
84. Darwin: “Ci si adatta”
85. Livingstone: “Mi sento un po’ perso”
86. Nievo: “Le dirò, da piccolo”
87. Nietzsche: “Al di là del bene, grazie”
88. Mallarme’: “Sono andato in bianco”
89. Proust: “Diamo tempo al tempo”
90. Henry James: “Secondo i punti di vista”
91. Kafka: “Mi sento un verme”
92. Musil: “Così così”
93. Joyce: “Fine yes yes yes”
94. Nobel: “Sono in pieno boom”
95. Larousse: “In poche parole, male”
96. Curie: “Sono raggiante”
97. Dracula: “Sono in vena”
98. Croce: “Non possiamo non dirci in buone condizioni di spirito”
99. Picasso: “Va a periodi”
100. Lenin: “Cosa vuole che faccia?”
101. Hitler: “Forse ho trovato la soluzione”
102. Heisemberg: “Dipende”
103. Pirandello: “Secondo chi?”
104. Sotheby: “D’incanto”
105. Bloch: “Spero bene”
106. Freud: “Dica lei”
107. D’Annunzio: “Va che è un piacere”
108. Popper: “Provi che vado male”
109. Ungaretti: “Bene (a capo) grazie”
110. Fermi: “O la va o la spacca”
111. Camus: “Di peste”
112. Matusalemme: “Tiro a campare”
113. Lazzaro: “Mi sento rivivere”
114. Giuda: “Al bacio”
115. Ponzio Pilato: “Fate voi”
116. San Pietro: “Mi sento un cerchio alla testa”
117. Nerone: “Guardi che luce”
118. Maometto: “Male, vado in montagna”
119. Savonarola: “E’ il fumo che mi fa male”
120. Orlando “Scusi, vado di furia”
121. Cyrano: “A naso, bene”
122. Volta: “Più o meno”
123. Pietro Micca: “Non ha letto che è vietato fumare”
124. Jacquard: “Faccio la spola”
125. Malthus: “Cè una ressa”
126. Bellini: “Secondo la norma”
127. Lumiere: “Attento al treno!”
128. Gandhi: “L’appetito non manca”
129. Agatha Christie: “Indovini”
130. Einstein: “Rispetto a chi?”
131. Stakanov: “Non vedo l’ora che arrivi ferragosto”
132. Rubbia: “Come fisico, bene”
133. Sig.ra Riello: “Sono stufa!”
134. La Palisse: “Va esattamente nella maniera in cui va”
135. Shakespeare: “Ho un problema: va bene o non va bene?”
136. Alice: “Una meraviglia”
137. Dr. Zap: “Bene, la sai l’ultima?”
138. Verga: “Di malavoglia”
139: Heidegger: “Quante chiacchiere!”
140. Grimm: “Una favola!”
Umberto Eco
da “Il secondo diario minimo”
10 notes · View notes
Fine.
Ero indecisa se scrivere o meno, ma credo che sia giusto chiudere il cerchio. Sono passati 6 anni da quando mi hai detto ti amo e oggi, dopo sei anni, i nostri sguardi fanno fatica a incrociarsi. Ti ho amato così tanto e sofferto così tanto che non so più se la sofferenza è collegata all'amore o se, semplicemente, il tuo amore non fa per me. Quello che so è che ho preso la decisione che ritengo più giusta per me. Ho dovuto dirti addio con il cuore in frantumi mentre i tuoi occhi piangevano rugiada di cristalli di rimpianti, ho dovuto dirti addio per preparare la strada ad un cuore che sappia avvolgermi del tutto. Sei stato il mio primo amore e non ti dimenticherò mai, non importa quanto tu possa odiarmi, non cambierà il bene che ti voglio. Ti ho desiderato così tanto che alla fine ho dovuto lasciare la corda e precipitare verso il fondo per poter tornare in superficie.
4 notes · View notes
irissdragoo17 · 2 days
Text
01.12
Non alzare più la voce, basto io
Ho sempre paura che tu vada oltre
Hai distrutto tutto, ma ogni danno è mio
Circondati da difetti e malasorte
Non vedo futuro però vedo te
Stropicciando gli occhi, grazie al cazzo
Hai appena steso me
Ti detesto, ma controllo il demone che ho dentro
Tu hai la pelle dura ma la carne debole
Non so se posso andare avanti
Nemmeno un buco in testa vieterebbe di pensarti
Ti dedico parole quando tu vorresti i fatti
Dai, cosa vorresti farmi?
Se molli qualcuna, sembra quasi che la presti agli altri
È settembre, eppure ogni serata è fredda
Io tiro la corda, aspetta, stai tirando la coperta
Non cado più ai tuoi piedi ma raccoglimi da terra
Assomiglio a quell'impegno che cancelli dall'agenda
Sai, colmavi i miei silenzi accanto a te
Le parole non so riempirle
Se lo faccio sembrano finte
Stiamo insieme ma è solo un filler
Triste pure nelle foto a Saint-Tropez
Ora sì, è una scusa tra mille
Penso di essere un overthinker
Stiamo insieme ma è solo un filler
Sei pure corsa dal tatuatore
A scrivere il nostro nome all'altezza dell'addome
Solo perché è da lì che partirà il dolore
Se piove, dopo l'arcobaleno non ha colore
Meno sbaglio e più sembra di farlo
Se il magone scendesse in campo, sai, potrei tifarlo
Il tempo mi ha reso più agile di ogni platform
Guarda come ballo, saltello da un errore all'altro
Chi cazzo ha detto che a prescindere la colpa è mia
Solo perché sono da solo e tu hai la compagnia
Sto bene in questa casa vuota senza i tuoi discorsi
Per una volta almeno, nessuno potrebbe opporsi
Non sono tanto in quadro e vorrei chiudere il tuo cerchio
In questa gabbia piena di incubi col mostro dentro
Fossi in orario per riaverti non sarei mai in tempo
Tengo il manico dalla parte del coltello
Se vuoi restare resta, sapessi cosa ho in testa
Vedresti che ho una bestia che aspetta che tu esca
Pretendi che io cresca, io voglio che tu vada
Poi piango un'ora e mezza perché te ne sei andata
-Filler, Blue Virus
0 notes
scontomio · 11 months
Text
Tumblr media
💣 Forhome Manica a Vento Fantasma di Halloween, 120 cm Halloween Ghost Decorazione da Giardino con luci LED 🤑 a soli 3,99€ ➡️ https://www.scontomio.com/coupon/forhome-manica-a-vento-fantasma-di-halloween-120-cm-halloween-ghost-decorazione-da-giardino-con-luci-led/?feed_id=178181&_unique_id=65437d0460a10&utm_source=Tumblr&utm_medium=social&utm_campaign=Poster&utm_term=Forhome%20Manica%20a%20Vento%20Fantasma%20di%20Halloween%2C%20120%20cm%20Halloween%20Ghost%20Decorazione%20da%20Giardino%20con%20luci%20LED La Manica a Vento Fantasma di Halloween di Forhome è una decorazione da giardino spettrale e divertente. Realizzata in tessuto di poliestere resistente, può essere riutilizzata ogni anno. Facile da appendere grazie al cerchio e alla corda inclusi. Le luci LED colorate rendono il fantasma ancora più suggestivo di notte. Confezione da due pezzi, perfetti per decorare patio, prati, giardini e feste. Aggiungi un tocco unico e spaventoso alle tue celebrazioni di Halloween e Natale con questa decorazione da giardino unica. #coupon #forhome #addobbiedecorazioniperricorrenze #offerteamazon #scontomio
0 notes
lestreghedifenix · 1 year
Text
Nodi ...
Quando non
vuoi dimenticare
qualcosa fai un nodo
ad una corda e mettila
in tasca, non lo
dimenticherai mai.
Quando perdi qualcosa,
fai un nodo a ciascuna estremità di una corda; (due nodi),
quel che è scomparso
ti verrà in mente e lo ritroverai subito.
Se vuoi attrarre l'attenzione di qualcuno in particolare, fai tre nodi ad una
corda o ad una catena sottile e indossala,
una luce occulta ti illuminerà.
Prima di sostenere un esame, fai quattro nodi ad una corda fissandoli con l'intenzione di passare;
la tua memoria durante il test si attiverà,
i nervi si calmeranno,
la comprensione migliorerà e i risultati avranno maggiori possibilità di essere più che soddisfacenti.
Prima di recarti in un
luogo o un diverso ambiente, fai cinque nodi ad una corda e legala intorno al polso, le cattive energie che potresti incontrare non ti influenzeranno,
sarai protetto contro
di loro.
Se, vuoi rimanere incinta,
in un lunedì di luna crescente, lega intorno
alla vita una corda con sei nodi fatti da te e dal tuo
partner, e fai volare
la passione.
Se, vuoi che la tua
attività sia prospera e
di successo, per
una settimana con la luna crescente, fai un nodo al giorno ad una corda, appendi quella corda alla porta d'ingresso,
manterrai in ogni nodo la benedizione della luna,
di Marte, di Mercurio,
di Giove, di Venere,
di Saturno e del Sole.
Se, vuoi proteggere
un rituale, lega otto nodi
ad una lunga corda e crea con essa un cerchio di protezione in cui puoi entrare ed eseguire magie in totale tranquillità.
Se, vuoi proteggere la tua casa dai ladri, fai nove nodi ad una corda e
appendila alla finestra o alla porta d'ingresso.
Non noteranno la tua casa e tu eviterai di essere vittima della loro intrusione.
Non dimenticare che dopo aver terminato i rituali, i nodi devono essere
sciolti e quindi rilasciare quell'energia.
Quando si tratta di amuleti, i nodi possono restare legati per trenta giorni,
è consigliabile non andare oltre tale periodo.
Se necessario,
potrebbero essere ripetuti su una diversa corda.
#lestreghedifenixtarot #lestreghedifenixwitchtcraft
Tumblr media
1 note · View note
siciliatv · 2 years
Text
Ucciso in casa per pochi spiccioli: badante condannata a 23 anni
Tumblr media
Picchiato, legato e ucciso per sottrargli un’auto e pochi spiccioli. La Corte di Assise di Agrigento ha condannato a ventitre anni di reclusione Dana Mihaela Nicoletta Chita, badante rumena di 28 anni, per l’omicidio di Michelangelo Marchese, 89 anni di Palma di Montechiaro. La Procura di Agrigento, a margine della requisitoria, aveva chiesto la condanna all’ergastolo. Alla donna sono state concesse le attenuanti generiche ma dovrà risarcire, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 20 mila euro, tutte le parti civili. La Corte, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha altresì disposto l’espulsione dal territorio italiano una volta espiata la pena. L’efferato delitto, che ha sconvolto l’intera comunità di Palma di Montechiaro, si è consumato all’interno di un appartamento in via Piero Attardo l’11 luglio 2020. A trovare il cadavere di Michelangelo Marchese, insanguinato e con mani e piedi legati, sono stati i vigili del fuoco. Dell’anziano non si avevano più notizie da alcuni giorni. Già una prima ispezione del medico legale nell’immediatezza dei fatti aveva escluso la morte naturale. L’autopsia, poco dopo, aveva confermato l’omicidio. Le indagini, svolte dai carabinieri della compagnia di Licata e dai colleghi della stazione di Palma di Montechiaro, si sono fin da subito concentrate sulla badante che assisteva Marchese. La donna era stata peraltro sentita poco dopo il delitto. La svolta investigativa avvenne con il ritrovamento dell’auto della vittima in possesso di un pregiudicato di Canicattì che, messo alle strette, confermò di essere stato contattato dalla donna per far sparire l’utilitaria. Una serie di accertamenti tecnici, come quelli sui tabulati telefonici e il rinvenimento di tracce del dna della badante sulla corda utilizzata per legare Marchese, hanno poi chiuso il cerchio. L’imputata è difesa dall’avvocato Angelo Asaro mentre le parti civili sono rappresentate dagli avvocati Vito Cangemi e Giuseppe Fabio Cacciatore. (Live Sicilia) Read the full article
0 notes
State organizzando un evento davvero speciale?
State organizzando il vostro matrimonio? Avete già scelto la chiesa per il vostro rito religioso? Oppure il ristorante per il ricevimento? non avete tempo per scegliere la musica e o l’animazione per il vostro matrimonio? Ci pensiamo noi. Il nostro lavoro consiste nel proporvi i migliori musicisti in base al vostro budget di spesa, oppure a consigliarvi la migliore idea per stupire i vostri…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
sfumature-dime · 2 years
Text
“Come va?”
1. Icaro: “Uno schianto”
2. Proserpina: “Mi sento giù”
3. Prometeo: “Mi rode”
4. Teseo: “Finché mi danno corda”
5. Edipo: “La mamma è contenta”
6. Damocle: “Potrebbe andar peggio”
7. Priapo: “Cazzi miei”
8. Ulisse: “Siamo a cavallo”
9. Omero: “Me la vedo nera”
10. Eraclito: “Va, va”
11. Parmenide: “Non va”
12. Talete: “Ho l’acqua alla gola”
13. Epimenide: “Mentirei se glielo dicessi”
14. Gorgia: “Mah!”
15. Demostene: “Difficile a dirsi”
16. Pitagora: “Tutto quadra”
17. Ippocrate: “Finché c’è la salute”
18. Socrate: “Non so”
19. Diogene: “Da cani”
20. Platone: “Idealmente”
21. Aristotele: “Mi sento in forma”
22. Plotino: “Da Dio”
23. Catilina: “Finché dura”
24. Epicuro: “Di traverso”
25. Muzio Scevola: “Se solo mi dessero una mano”
26. Attilio Regolo: “Sono in una botte di ferro”
27. Fabio Massimo: “Un momento”
28. Giulio Cesare: “Sa, si vive per i figli, e poi marzo è il mio mese preferito”
29. Lucifero: “Come Dio comanda”
30. Giobbe: “Non mi lamento, basta aver pazienza”
31. Geremia: “Sapesse, ora le dico”
32. Noè: “Guardi che mare”
33. Onan: “Mi accontento”
34. Mosè: “Facendo le corna”
35. Cheope: “A me basta un posticino al sole”
36. Sheherazade: “In breve, ora le dico”
37. Boezio: “Mi consolo”
38. Carlo Magno: “Francamente bene”
39. Dante: “Sono al settimo cielo”
40. Giovanna d’Arco: “Si suda”
41. San Tommaso: “Tutto sommato bene”
42. Erasmo: “Bene da matti”
43. Colombo: “Si tira avanti”
44. Lucrezia Borgia: “Prima beve qualcosa?”
45. Giordano Bruno: “Infinitamente bene”
46. Lorenzo de’ Medici: “Magnificamente”
47. Cartesio: “Bene, penso”
48. Berkeley: “Bene, mi sembra”
49. Hume: “Credo bene”
50. Pascal: “Sa, ho tanti pensieri…”
51. Enrico VIII: “Io bene, è mia moglie che”
52. Galileo: “Gira bene”
53. Torricelli: “Tra alti e bassi”
54. Pontormo: “In una bella maniera”
55. Desdemona: “Dormo tra due guanciali”
56. Newton: “Regolarmente”
57. Leibniz: “Non potrebbe andar meglio”
58. Spinoza: “In sostanza, bene”
59. Hobbes: “Tempo da lupi”
60. Vico: “Va e viene”
61. Papin: “Ho la pressione alta”
62. Montgolfier: “Ho la pressione bassa”
63. Franklin: “Mi sento elettrizzato”
64. Robespierre: “Cè da perderci la testa”
65. Marat: “Un bagno”
66. Casanova: “Vengo”
67. Goethe: “C’è poca luce”
68. Beethoven: “Non mi sento bene”
69. Shubert: “Non mi interrompa, per Dio”
70. Novalis: “Un sogno”
71. Leopardi: “Sfotte?”
72. Foscolo: “Dopo morto, meglio”
73. Manzoni: “Grazie a Dio, bene”
74. Sacher-Masoch: “Grazie a Dio, male”
75. Sade: “A me bene”
76. D’Alambert e Diderot: “Non si può dire in due parole”
77. Kant: “Situazione critica”
78. Hegel: “In sintesi, bene”
79. Schopenhauer: “La volontà non manca”
80. Cambronne: “Boccaccia mia”
81. Marx: “Andrà meglio”
82. Carlo Alberto: “A carte 48”
83. Paganini: “L’ho già detto”
84. Darwin: “Ci si adatta”
85. Livingstone: “Mi sento un po’ perso”
86. Nievo: “Le dirò, da piccolo”
87. Nietzsche: “Al di là del bene, grazie”
88. Mallarme’: “Sono andato in bianco”
89. Proust: “Diamo tempo al tempo”
90. Henry James: “Secondo i punti di vista”
91. Kafka: “Mi sento un verme”
92. Musil: “Così così”
93. Joyce: “Fine yes yes yes”
94. Nobel: “Sono in pieno boom”
95. Larousse: “In poche parole, male”
96. Curie: “Sono raggiante”
97. Dracula: “Sono in vena”
98. Croce: “Non possiamo non dirci in buone condizioni di spirito”
99. Picasso: “Va a periodi”
100. Lenin: “Cosa vuole che faccia?”
101. Hitler: “Forse ho trovato la soluzione”
102. Heisemberg: “Dipende”
103. Pirandello: “Secondo chi?”
104. Sotheby: “D’incanto”
105. Bloch: “Spero bene”
106. Freud: “Dica lei”
107. D’Annunzio: “Va che è un piacere”
108. Popper: “Provi che vado male”
109. Ungaretti: “Bene (a capo) grazie”
110. Fermi: “O la va o la spacca”
111. Camus: “Di peste”
112. Matusalemme: “Tiro a campare”
113. Lazzaro: “Mi sento rivivere”
114. Giuda: “Al bacio”
115. Ponzio Pilato: “Fate voi”
116. San Pietro: “Mi sento un cerchio alla testa”
117. Nerone: “Guardi che luce”
118. Maometto: “Male, vado in montagna”
119. Savonarola: “E’ il fumo che mi fa male”
120. Orlando “Scusi, vado di furia”
121. Cyrano: “A naso, bene”
122. Volta: “Più o meno”
123. Pietro Micca: “Non ha letto che è vietato fumare”
124. Jacquard: “Faccio la spola”
125. Malthus: “Cè una ressa”
126. Bellini: “Secondo la norma”
127. Lumiere: “Attento al treno!”
128. Gandhi: “L’appetito non manca”
129. Agatha Christie: “Indovini”
130. Einstein: “Rispetto a chi?”
131. Stakanov: “Non vedo l’ora che arrivi ferragosto”
132. Rubbia: “Come fisico, bene”
133. Sig.ra Riello: “Sono stufa!”
134. La Palisse: “Va esattamente nella maniera in cui va”
135. Shakespeare: “Ho un problema: va bene o non va bene?”
136. Alice: “Una meraviglia”
137. Dr. Zap: “Bene, la sai l’ultima?”
138. Verga: “Di malavoglia”
139: Heidegger: “Quante chiacchiere!”
140. Grimm: “Una favola!”
Umberto Eco
da “Il secondo diario minimo”
36 notes · View notes
tma-traduzioni · 2 years
Text
MAG145 - #0090202 - “Dubbi contagiosi”
[Episodio precedente]
[Int. Istituto Magnus, Archivi, 2009]
[CLICK]
GERTRUDE
Non… ti spiace, vero?
[La voce dell’uomo che parla dopo è bassa, grave. Ogni parola è imbevuta di disdegno per Gertrude Robinson, e sembra che stia riuscendo a malapena a trattenersi dallo sputarle addosso. È Arthur Nolan.]
[Sospira.]
ARTHUR
Certo che mi spiace.
[Gertrude lo deride.]
GERTRUDE
Che peccato.
ARTHUR
Se davvero volessi ucciderti, niente mi potrebbe fermare.
GERTRUDE
Se quella fosse una possibilità, Arthur, difficilmente avrei accettato di incontrarti.
[È il turno di Arthur a deriderla.]
ARTHUR
Sì lo avresti fatto. Avresti orchestrato qualcosa. Cercato di beccare prima me.
GERTRUDE
Se ti volessi morto, Arthur, ci sarebbero maniere molto più semplici di farlo.
ARTHUR
Sì. Pensi di sapere come?
GERTRUDE
Sì, penso di sì. E lo farò volentieri, se è necessario.
ARTHUR
(secco) Oh, ne sono sicuro. Sto tremando nei miei stivali.
[Gertrude sospira: ora di dirlo chiaramente, allora.]
GERTRUDE
Guarda, Arthur, ho bisogno che tu capisca che non mi sto semplicemente vantando. Non vedo un modo in cui possiamo a fare andare avanti questa conversazione in modo significativo mentre hai l’impressione che le tue minacce significhino qualcosa per me.
ARTHUR
Parolone. Ma Agnes è morta. E non so se hai sentito, ma il tuo piccolo cerchio nel bosco è stato spezzato. Quindi, davvero non vedo niente che me lo impedirebbe, se volessi bruciarti la carne da quelle ossa sarcastiche.
GERTRUDE
Ah. (Risatina) Immagino che tu non abbia sentito, uh, Eugene, allora?
[Pausa.]
ARTHUR
Cosa?
GERTRUDE
Eugene. Beh, qualsiasi fosse il suo nome, Vanderbilt, o qualcosa. Lo hai mandato ad intimidirmi qualche anno fa. Devi ricordarti; certo che lo conosci. Viveva a Beckingham, ma si era trasferito in quell’appartamento a, uh, Ilford l’anno scorso.
ARTHUR
Sì.
GERTRUDE
Beh, non è venuto ai vostri piccoli incontri le ultime due settimane, vero? Immagino che nessuno abbia ancora indagato; non è sorprendente, sembrava un piccolo uomo tremendamente sgradevole.
ARTHUR
Stai - Cos - Hai -
GERTRUDE
Ti dico cosa; perché non fai qualche telefonata,
[Qualcosa, come un telefono, viene messo sulla scrivania.]
GERTRUDE
- dai un’occhiata, e poi possiamo continuare la nostra piccola discussione. Va bene?
[CLICK]
___________________________________
[CLICK]
GERTRUDE
Beh?
[Un basso sospiro, lo stesso rumore del telefono che viene messo sulla scrivania.]
ARTHUR
Come hai fatto?
[Gertrude ride.]
GERTRUDE
Non hai bisogno di saperlo. Quello che hai davvero bisogno di sapere è che posso farlo di nuovo, se devo. A te, o a qualunque dei tuoi tirapiedi, se devo.
ARTHUR
(hm) Non sono più miei.
GERTRUDE
No, no; me ne sono dimenticata - La tua autorità non è più quella che era, in questi giorni.
ARTHUR
Sì.
GERTRUDE
Beh, se un avvertimento da te non dovesse convincerli, fammi sapere. Sarei felice di fornire un ulteriore esempio.
ARTHUR
(tra i denti) Hai reso l’idea.
GERTRUDE
Bene.
ARTHUR
Eugene. Gli ha - fatto male.
GERTRUDE
(ride) Oh, sì. Sono sicura che il vostro padrone è stato deliziato da quanto - terribile è stata la sua morte.
ARTHUR
Non tirare la corda.
GERTRUDE
Sai, pensandoci, la quantità di dolore e perdita e vera e propria devastazione che ho provocato nel vostro piccolo culto durante gli ultimi, cosa, quarant’anni? Penso probabilmente di piacere molto alla Desolazione.
ARTHUR
È blasfemia, ecco cos’è.
GERTRUDE
Lo è? O forse hai solo scelto un pessimo dio.
ARTHUR
Stai zitta. Non devo ascoltare questo.
GERTRUDE
Mm, uh, allora… sentiti libero di provare ad andartene.
[Per un momento, non sentiamo altro che i respiri furibondi di Arthur.]
[Gertrude sogghigna in modo udibile.]
GERTRUDE
Hm. Ora, ecco un problema per te, Arthur. Per come la vedo io, sei venuto qui credendo che qualsiasi difesa o assicurazione potessi avere fosse morta con Agnes. O spezzata con il cerchio. E che tu mi avessi uccisa davvero o no, speravi davvero di usarmi per ripristinare il tuo status con la Fiamma Senza Luce.
Omicidio, rapimento, tortura, oh, qualcosa per impressionare il gruppo della chiesa. Sfortunatamente per te, ho avuto quasi quarant’anni per prepararmi per questo, e ora… beh… semplicemente non sai se Eugene è stato la fine della storia. (con gioia non trattenuta) Cosa, forse ho qualcosa di speciale preparato anche per te.
ARTHUR
(guardati un po’) Sei cosi dannatamente furba.
GERTRUDE
(interrompendo improvvisamente) E siete tutti sciocchi lazzaroni. Così abituati ad averla vinta facile, a fare fuori quelli vulnerabili e impreparati, che riuscite a malapena a concepire che qualcuno lavori attivamente contro di voi, che sia pronta.
Pensavate davvero che quando è morta sarei stata semplicemente instupidita dalla paura, aspettando solo che uno di voi finalmente trovasse il tempo per la vendetta, paralizzata dalla paura, perché siete sempre stati abituati così.
ARTHUR
Hai reso l’idea.
GERTRUDE
(hm) Sono lieta di sentirlo.
[Una pausa brevissima, e poi:]
ARTHUR
Ce l’hai?
GERTRUDE
Ce l’ho… cosa?
ARTHUR
Qualcosa per me. Per farmi finire come Eugene.
GERTRUDE
Perché non provi ad andartene e lo scopriamo?
[Pausa mentre Arthur presumibilmente cerca di fare proprio quello.]
GERTRUDE
Bene. Ora, possiamo avere una vera conversazione.
ARTHUR
Vuoi dire - mi fai delle domande, e io - io racconto tutto?
GERTRUDE
Non c’è bisogno di essere petulante, Arthur. Se ti potesse fare stare meglio, potresti farmi tu una domanda prima.
ARTHUR
Va bene. Agnes. Come hai fatto? Non l’ho mai capito, non veramente.
GERTRUDE
Ah. È una domanda abbastanza buona. È stata la Ragnatela. Non lo sapevo al tempo, ovviamente, e lo definivo un incidente, ma non lo è mai, con loro. È solo dopo il fatto che riesci a vedere tutte le sottili manipolazioni.
Mi era ancora tutto molto nuovo, ovviamente. Voglio dire, avevo, cosa, non potevo avere più di venticinque anni. Ci crederesti se ti dicessi che voi siete stati il primo vero e proprio tentativo di rituale che io abbia incontrato. (ride) Pensavo davvero che foste unici, speciali, (espirazione sbuffata, esagerata) un culto infernale che cresceva la sua messia demoniaca per portare l’inferno sulla terra. (heh) Puoi immaginare tutte le fantasie eroiche nelle quali giocava una parte.
Quindi, ho cominciato fare ricerche su quello che pensavo essere una sorta di contro-rituale. Come ho detto, ero giovane, ingenua. In qualche modo ho trovato proprio i libri giusti, ho fatto proprio i collegamenti giusti, e ho persino avuto quella che pensavo essere fortuna cieca quando ho trovato una scatola di latta nelle ceneri di Hilltop Road che conteneva dei suoi capelli tagliati conservati perfettamente.
Ovviamente, quello che pensavo essere un rituale di allontanamento si è rivelato non esserlo. Il cerchio che ho costruito era più un - (espira) - un invito.
Ha permesso alla Madre delle Marionette di legarmi ad Agnes, di intrecciare le nostre esistenze a qualche… livello metafisico, come aveva fatto con Fielding e la casa.
È stata l’esperienza più dolorosa della mia vita. Voglio dire, sono sicura che non sia niente per voi, ma io non avevo mai sentito i miei polmoni cercare di bruciarmi viva dall’interno prima.
Sono sopravvissuta, però. E conosci il resto. Non sono sicura di come esattamente si sia manifestato dal vostro lato. Certamente siete sembrati ricevere il messaggio.
Ho mantenuto il cerchio, durante gli anni, l’ho intrecciato con segni e simbologia della Desolazione per tenere alla larga i peggiori effetti collaterali, e tenere le sue attenzioni altrove.
[Arthur ride. Suona più come un rantolo.]
ARTHUR
Non invidio chiunque lo abbia spezzato.
GERTRUDE
Sì. È andata molto male per loro, infatti.
ARTHUR
Quindi dove era, alla fine? Ho passato anni a cercarlo.
GERTRUDE
(heh) In nessun posto speciale. Nel mezzo di una foresta nelle Highland scozzesi. Il posto più lontano che sono riuscita a trovare da qualsiasi cosa e chiunque.
[Arthur ride.]
ARTHUR
Sì. Ben fatto. Non che saremmo mai riusciti a trovare quello.
GERTRUDE
Quindi. È il tuo turno.
[Arthur si agita, sospira.]
ARTHUR
Fai pure.
GERTRUDE
Come era Agnes?
ARTHUR
Cosa?
GERTRUDE
Beh, per quanto la Ragnatela ci abbia legate insieme, non l’ho mai incontrata veramente. Come era?
ARTHUR
Io… io non lo so. Non veramente. Si avevano tante risposte quante… persone con cui si parlava. Non si sapeva mai veramente come si sentisse riguardo qualsiasi parte della storia, non veramente. Non con parole sue. Immagino che il problema con essere la… prescelta, o - voglio dire, Agnes è sempre stata sempre silenziosa, ma anche quando passi tutto il giorno, ogni giorno, a lanciare in giro comandamenti e a spargere parabole… alla fine di tutto, sei sempre solo un punto della storia di qualcun altro, tutti strepitano per dire che cosa fossi, cosa volessi dire, e i tuoi pensieri su tutto quanto non vogliono dire niente.
GERTRUDE
Ed eri così introspettivo quando era viva?
ARTHUR
Beh è questo il fatto riguardo ad una caduta in disgrazia, no? Ti fa guardare le cose da un… nuovo angolo. (pausa) Mi manca. (sbuffa) Te lo dico per niente. Vorrei - non lo so. Averla conosciuta davvero, quando era viva. (lunga inspirazione) Forse quell’idiota del cafè alla fine aveva davvero ragione. Non ti potrebbe dire cosa io abbia visto, almeno.
GERTRUDE
Che è?
ARTHUR
(inspirazione per calmarsi) Ho visto il sole. Così tanta - potenza e fuoco e furia dentro di lei, abbastanza da bruciare il mondo e lasciarlo nient’altro che un deserto. Ma guardarla, oh - Era troppo per la maggior parte delle persone. Ma sembrava così fermo, così stabile. Ma non era calmo. Era solamente - distante.
Non ci ha mai detto come si sentisse riguardo all’essere legata a te. Neanche ti ha mai chiamata per nome. Ti chiamava solamente la sua ancora. La cosa che la appesantiva, legandola a questo mondo e bloccando il suo destino.
GERTRUDE
Hm. Sono sorpresa che non siate venuti a cercarmi immediatamente.
ARTHUR
(rantolo) Venire a cercarti? Siamo finiti a proteggerti, la maggior parte delle volte. Diego era convinto che se tu fossi morta di morte violenta sarebbe stato catastrofico per Agnes. Mi ha persino convinto, e ho passato decenni a convincere gli altri ad aspettare. Non avresti potuto sfuggire alla tua età per sempre. E noi avevamo tempo. Ma non doveva essere per sempre, vero? Solo abbastanza a lungo perché una messia dubitasse. Il tipo di dubbi che si diffondono ai suoi discepoli.
Non hai mai davvero dovuto scomodartici tu, vero? Hai lui lassù a indicare la strada la maggior parte delle volte, e il resto del tempo capisci le persone. O le cose che un tempo erano persone.
Non cerchi mai di parlare con quel tuo Occhio. Non hai mai dovuto mettere in discussione un dio. Perché a questo che si riduce, no? Sentiamo la sua gioia e la sua rabbia. Ci avvolge e ci cambia e si nutre di noi. Anche se non nei modi che ci aspettiamo.
L’unica cosa che non fa mai è solamente… dirci cosa fare. Ci mette in testa questa… brama, desiderio impossibile di cambiare il mondo, di portarlo a noi. Poi ci lascia ad indovinare e battibeccare e litigare su come diavolo si possa effettivamente fare. Se è possibile.
A volte penso che ci capiscano - tanto poco quanto li capiamo noi. Non pensiamo come fanno loro.
GERTRUDE
(suono di discontento) Non sono veramente convinta che pensino affatto.
ARTHUR
Potresti avere ragione. Ma Agnes lo pensava. È questo il fatto riguardo un’incarnazione, vero? Era una bambina e - una persona tanto quanto era un dio. E quello l’abbiamo rovinato davvero per bene.
Mi ricordo ancora di quando Diego ci ha portato un libro sulla cura di un bambino. (risata secca) Il corpo di Roger era ancora nella sua stanza, annerito e fumante da quando aveva cercato di darle da mangiare. Pensavo che mi avesse portato un altro dei suoi dannati Leitner, ma no, era solamente un vecchio libro ordinario su come prendersi cura dei bambini.
Sono stato un idiota. L’ho visto come un… attacco alla mia guida. Ho bruciato la cosa. Diego non è stato felice. (più a voce alta) Beh, è lui a capo adesso. (più bassa) Di tutti quelli di noi che sono rimasti almeno. (di nuovo più alta) Può cercare risposte in tutti i libri che vuole, la cosa non mi riguarda.
GERTRUDE
In realtà non l’ho chiesto.
ARTHUR
(sospira) Immagino che se devi tirarmi fuori questa roba, tanto vale che me ne tolga un po’ il peso dalla coscienza in ogni caso. (risata rantolante) Non è che possa sfogarmi con gli altri su quanto Diego sia un idiota. Aveva un sacco di idee strambe. Chiama ancora la Fiamma Senza Luce Asag, come faceva quando la stava studiando all’inizio. Voglio davvero solo dirgli di farsene una ragione; Voglio dire Asag era tradizionalmente una forza di distruzione, certo, ma come una chiesa ci siamo veramente accordati sull’incendio in termini del - volto che adoriamo, e un qualche demone cuoci-pesci sumero non coincide veramente, vero? In più per Asag c’è molto simbolismo sulle malattie che credo essere troppo vicino alla Sporcizia per i miei gusti, ma no, lui lo ha letto in qualche antico tomo, quindi questo è quanto -
GERTRUDE
(sovrapponendosi) Beh, non potrei dire che -
ARTHUR
(continuando sopra di lei) - crede di saperne sempre di più lui, perché ha letto qualche libro, beh. Bella. Roba.
Per come la vedo io, se uno scrittore non riesce neanche a salvare se stesso, probabilmente non ha molto che valga la pena di sapere. Trovami un cosiddetto “esperto” di tutto questo che non abbia finito per rimpiangerlo.
È questo il problema con il pensare troppo a qualsiasi parte di questo: ignori il tuo istinto. E a parer mio, quella è l’unica parte che interessa a qualunque di loro oltre. Non gliene frega nulla delle tue regole, o sistemi. Gli interessa solamente di ciò che sembra giusto a sentimento, di ciò che ti ghiaccia lo stomaco di terrore.
GERTRUDE
(heh) Mi piace abbastanza pensare che io me la sia cavata.
[Arthur rantola-ride ancora.]
ARTHUR
Sì. Ma a te non interessa veramente di loro, vero? Non veramente. Ti dimentichi che ti abbiamo osservata per molto tempo, e che ti conosco, Gertrude. Non ti interessa veramente delle paure. Si troppo pratica. Tutta la tua energia è concentrata quaggiù, sui mostri, e sugli assassini, e su tutte le cose che fanno il lavoro sporco per loro oltre.
Ne sai un sacco, certo, ma non hai quella - ossessione, quello stupido bisogno di cercare di capire e classificare cose che usano la logica e la realtà come armi.
GERTRUDE
Hm. Fo-forse.
ARTHUR
(risatina) Ti ho sempre rispettato per questo. Ci vuole un bello stomaco per non fregarsene un cazzo.
GERTRUDE
(heh) Mi perdonerai se non sono pazza di gioia al complimento.
ARTHUR
Accomodati.
GERTRUDE
Quindi. Adesso Diego ha preso il controllo; questo dove ti lascia?
ARTHUR
(heh) A fare da proprietario di una catapecchia ad un nido.
GERTRUDE
Oh. Ad un nido di cosa?
ARTHUR
Ho trovato un ammasso del Marciume Strisciante che cresceva un po’ di tempo fa. Sono riuscito a prendere in mano la proprietà prima che diventasse troppo grosso. Dobbiamo aspettare che sbocci prima di poterlo bruciare.
Quindi fino ad allora… gioco solo al padrone di casa.
È a posto, immagino. Saresti sorpresa di quanta miseria e dolore puoi causare quando hai il controllo sulla casa di qualcuno. Se stai attento, se sei furbo, puoi ridurre la loro vita in cenere tanto a fondo quanto qualsiasi incendio - e nella peggiore delle ipotesi, puoi ancora farlo alla vecchia maniera.
Ho avuto un’inquilina anziana l’anno scorso, oh, era in uno stato terribile. L’avevo intrappolata, troppo povera e immobile per fare qualsiasi cosa oltre a - starsene lì. Poi ho rotto il suo boiler, così ha cominciato a prendersela il freddo.
Non esattamente il mio solito, ma… l’agonia è agonia. Ma poi suo figlio e sua moglie  si sono trasferiti con lei per aiutarla. Non potevo fare molto contro a quello. Così ho solamente aspettato che fossero tutti e tre a casa, e ho dato fuoco al posto.
Sono bruciati bene, urlando tutto il tempo mentre le fiamme hanno iniziato a raggiungerli. Le porte erano chiuse a chiave, e le maniglie erano bollenti, quindi non hanno avuto la possibilità di scappare -
GERTRUDE
Sì, è - abbastanza, penso.
ARTHUR
Oh, mi dispiace. E io che pensavo che ti piacessero i dettagli cruenti. Errore mio.
GERTRUDE
Penso che abbiamo quasi finito qui.
ARTHUR
Tutte le tue domande brucianti hanno avuto risposta?
GERTRUDE
Sono certamente convinta che tu non sappia nient’altro di utile.
ARTHUR
Quindi - sono libero di andare? Non farai… lo sai.
GERTRUDE
(ride, un po’ troppo gioiosa) Immagino che dovrai aspettare a vedere.
ARTHUR
...Immagino di sì.
GERTRUDE
Dillo agli altri. Assicurati che sappiano cosa è successo ad Eugene.
ARTHUR
Certo. Non posso fare nessuna promessa però. Soprattutto per Jude. Ti odia veramente.
GERTRUDE
Dille che è la benvenuta se vuole provare. Oh, ed estendo la mia protezione al giovane Mr. Barnabas. Gli fanno altro male, e quello che è successo ad Eugene sembrerà caritatevole.
ARTHUR
(a voce bassa, pericoloso) Stai davvero tirando la corda, lo sai?
GERTRUDE
(fa un udibile sorrisetto contenta di sé’) Hm. Sentiti libero di tirare a tua volta. (più dura) Ma fino ad allora, fuori dai miei Archivi.
[Arthur inspira per un bel po’.]
[CLICK]
___________________________________
[Int. Istituto Magnus, Archivi, ufficio di Jon, oggi]
[CLICK]
ARCHIVISTA
(sospira) Più ascolto, più sembra che stiamo tutti solamente - brancolando in giro, cercando disperatamente di scoprire cosa dovremmo veramente fare.
Queste cose che - incombono così enormi sulle nostre vite ci intrappolano e ci spingono e - a volte ci uccidono. Ma in realtà non ci dicono mai cosa dovremmo fare. Quindi macchiniamo e complottiamo, ci attacchiamo l’un l’altro senza mai sapere veramente perché.
Penso che Gertrude lo sapesse, che sapesse concentrare la sua attenzione su quelle parti che potevano essere comprese, e - beh. Uccise.
Ma sto davvero iniziando a preoccuparmi che non ci siano risposte. Non come vorrei che ce ne fossero. Non ci sono risposte a Ny-Ålesund; non ci sono risposte nel passato - sono stato dentro al Sepolto, e lì non c’erano risposte.
Elias sembrava sempre sapere cosa stava succedendo, sembrava avere un piano, ma… a volte mi chiedo quanto alcune parti fossero veramente orchestrate. (sospira) (più velocemente) Ora siamo tornati a Londra da poco più di una settimana. Mi sono - più o meno ripreso fisicamente; è solo questo opprimente senso di disagio che non mi lascia.
Ero... così sicuro che avrei trovato qualcosa lassù. Ma invece era solamente un’altra persona spezzata che cercava di venire a patti con il relitto della sua vita.
E qui? Mi sono allungato, ho preso un altro nastro, sperando in un po’ di indicazioni, ma - (breve sospiro) Ad essere sincero, non ha aiutato.
Ho fatto un po’ più di ricerca su Eugene Vanderstock. Pensavo che fosse ancora vivo, e - (inspira) - che lavorasse all’impianto siderurgico, ma sembra che sia solamente elencato in una delle vecchie pagine directory del loro sito web.
Mi manca davvero avere persone che sappiano usare un computer meglio di me.
[Lunga pausa.]
ARCHIVISTA
Qualche altra ricerca ha trovato un… caso piuttosto bizzarro. Sembra che sia scomparso alla fine del 2009, lasciandosi dietro solo una cosa: una statua di se stesso a grandezza naturale, fatta di cera e segatura. Alla quale mancava la testa.
Vorrei non sapere quanto debba essere doloroso essere vivi mentre tutto il tuo essere viene infuso di… agonizzante sabbia. Ma, mentre stavo investigando, mi è… venuto in mente.
Eugene è ancora vivo, congelato dov’è dalle particelle taglienti come rasoi che sono mescolate in quello che ha scelto invece della carne.
Non so dove Gertrude abbia conservato la sua testa. Ma so che vuole disperatamente urlare. (inspira) Forse ries-
[Toc-toc-toc sulla porta.]
[La porta si apre.]
GEORGIE
Toc-toc!
ARCHIVISTA
Oh - G-Georgie! C-cosa s - Tu… -
GEORGIE
(sovrapponendosi) Oh! Uh, scusami; Pensavo, um - Melanie è in giro?
GEORGIE
...Melanie? Uh - Sì, l’ho vista qualche ora fa - Uh, nell’altro ufficio, posso, posso farti vedere?
GEORGIE
Oh, sono - sicura di riuscire a trovarlo. Non ti preoccupare.
ARCHIVISTA
G-giusto. (rumore incomprensibile mentre si orienta) P,perché sei, uh, beh - qui? S-se non è troppo personale come domanda.
[Breve pausa.]
GEORGIE
Lo è, un po’. Davvero non dovrei discuterne io.
ARCHIVISTA
Ah, oh, terapia! La porti a terapia.
GEORGIE
Lei - te lo ha detto allora?
ARCHIVISTA
Uh, sì, sì.
GEORGIE
Beh, non devi suonare proprio così eccitato a riguardo. (fruscio di vestiti) Diventa - nervosa ad andarci da sola.
ARCHIVISTA
(inspira) Sì, c-c-certo. M-mi dimenticavo che voi due vi conoscete.
[Lungo silenzio, durante il quale all’archivista scappa dalle labbra un piccolo Um.]
GEORGIE
Quindi - (si interrompe, pausa) Come stai?
ARCHIVISTA
Sto… sto bene. Sto cercando di, uh, riposare un po’. Prendermela comoda.
[Espira.]
GEORGIE
Davvero? Perché - sono abbastanza sicura di aver sentito parlare di un cadavere urlante senza testa proprio adesso.
ARCHIVISTA
Oh - Oh, stavi… ascoltando? -
GEORGIE
Oh, um. Non volevo, sai. Le porte non sono così spesse.
ARCHIVISTA
Va bene. Ci sono dentro fino al collo. Ho avuto alcuni - incontri ravvicinati.
GEORGIE
(velocemente) Mi spiace sentirlo. Probabilmente dovresti fare anche tu un po’ di terapia.
[L’Archivista inspira velocemente, come se fosse sorpreso.]
ARCHIVISTA
Andresti anche con me?
GEORGIE
...No.
ARCHIVISTA
Sì. Come pensavo.
GEORGIE
È l’altro ufficio, dici.
ARCHIVISTA
Sì.
GEORGIE
Sì. Grazie. Prenditi cura di te.
ARCHIVISTA
(lungo sospiro) Anche tu.
[La porta si apre.]
ARCHIVISTA
Fine della registrazione.
[CLICK]
[Traduzione di: Cate]
[Episodio Successivo]
3 notes · View notes
montag28 · 3 years
Text
youtube
Tumblr media
“Sì, la bellezza.
Ma
ha sempre una vita così
breve
investita sotto un treno di lancette
illusa dall’amore che non è amore
morta ammazzata in un film porno
accecata dai flash e dalle luci a giorno
perde l’equilibrio e cade giù,
come corpo morto cade,
sfracellandosi al suolo.
A volte sopravvive al volo
allo schianto dell’ingenuità
per farsi poi massacrare dal denaro
o da quella stramaledetta vanità
che la svuota della sua essenza
come le milioni d’anime stomachevoli
che abitano certi corpi d’angelo
compiaciute e sciocche, dietro sorrisi di cera
come un volto che non c'era
un'aura nera contornata da bionde ciocche
un sigillo per contenitori lucenti
che non contengono niente
sguardi stanchi, così tristi e seducenti
come certe note di pianoforte
come funamboli sopra un filo
che danzano con la morte.
Ma quei sorrisi non sono musica
e non sono sorrisi
e gli angeli che non sono angeli
pure precipitano all'inferno
prima o poi.
Un cerchio d’asfalto si espande a macchia d’olio
spostando file concentriche di passanti
poi il tonfo sordo
un’insensata eco muta
una nota senza accordo
un abbaglio di tenebra.
La dimenticanza sciacqua via il sangue
e quel che resta del senso
divorato dall’abitudine o dalla paura
e ci si volta dall'altra parte,
fino alla più comoda indifferenza
un pezzetto in meno ogni giorno
di senso di sostanza di umana essenza
fino a che
questa esistenza ci apparirà
per quel che temevamo fosse:
una trappola
un’oscena mascherata
e non avremo nient’altro che
un orrore che non è orrore
un negativo senza positivo
orfano della sua definizione
come un raccapricciante vuoto
uno spazio senz’aria
in cui fluttuare, senza poter cadere o
planando, leggiadri, volare.
Nessun equilibrio e nessuna grazia
nessuna rete di sicurezza
né materassi o sacchi della monnezza
niente salvezza, niente
solo la deriva di una corrente invisibile
un'eco senza fine
un declino insostenibile
un guinzaglio di nulla
una corda deserta
tesa tra due palazzi crollati
dimenticata in un cielo sordido
ignorata da miliardi d’occhi polverosi
che più non si levan da terra
ubriachi di bassezza
e ormai spenti, nell'aria riarsa.
Charles Bukowski disse:
La cosa più immensa della bellezza
è capire che è scomparsa.”
(settembre 2009)
5 notes · View notes
de-preoundis · 3 years
Text
Alice was beginning to get very tired of sitting
Ok ok ok ok questo blog è stato aperto per caso in un momento di noia a caso e dubito che sarà mai letto da qualcuno ma non importa, voglio scrivere merlate MIO DIO già incominciamo male con il correttore automatico che cambia "merdate" con "merlate"; che c'è google, hai problemi con parole poco simpatiche?  Non banni un simpaticone con un cappello da ritardato che riprende un uomo impaccato in una foresta ma modifichi le parolacce portandomi alla soglia delle bestemmie? Ok ok ok ok.Comunqueeeeee stavo dicendo che voglio lanciare golose manate di merda nello spazio freddo e blu come le profondità dell'acqua del mio cesso quando mia madre lo inonda di sostanze chimiche sconosciute che prima o poi, quando sarò adulto (brrrrr che paura), mi toccherà imparare ad usare. Non sapevo neanche cosa fosse Blogger, questa roba è più vecchia di me, ma l'ho trovato ruzzolandomi a bocca spalancata nel fango infinito di internet, e mi è sembrato fantastico da subito! Un meccanismo semplice quanto una corda ed un tutorial su YouTube su come fare un cappio che mi permetterà di raccontare le mie storie oleosamente autistiche e di farle leggere a qualsiasi anima dannata che si troverà qua. Skkkkkk skaaaaaa skkkkkyyyyyy prova prova siamo sintonizzati? OK Computer, fammi scrivere che in questa storiella c'è una certa discrepanza temporale, ho incominciato a scrivere questo blog mentre ero così ubriaco di noia da vomitare inedia tra la testiera del mio laptop, precisamente, non ho idea che momento fosse, per quanto mi possa sforzare di stuprare con la lente di ingradimento il blocco di ambra in cui siamo tutti intrappolati, il  non afferrano proprio che giorno ora secondo fosse: la mia corteccia destra dorsolaterale é in vacanza a quanto sembra. So, o almeno intuisco, che ci sia il modo di smanettare un po' e capire quando ho messo piede per la prima vola in questo poligono di tiro virtuale incominciando a sparare colpi di inchiostro virtuale nelle vostre cervella virtuoreali, ma sono pigro. Lo dicevano sempre i professori a scuola, ma non ci credevo, non ci credo, mai creduto, lo giuro; mi piace dire che ero poco stimolato, come un prigioniero della CIA che viene inchiodato al muro della sua cella e costretto a cagarsi addosso in un pannolone di fortuna fatto con scotch da pacchi industriale ma che si ostina comunque a non parlare: poco stimolato. Brancolo nel buio, mi rotolo a bocconi sulle pareti delle mie tempie e stiro le braccia avanti in cerca di fortuna, effettivamente trovo qualcosa: posso diro con la sicurezza di un'ubriaco alla guida di un bolide che incominciai a scrivere prima della maturità.Ah, la maturità, divertente gioco di prestige della cultura italiana: come rendere una visita dal dentista l'evento più importante nella vita di migliaia di persone. Un' incombenza burocratica fine a se stessa, completamente inutile, che non avrà nessuna ripercussione sul futuro, eppure sembra questa grande serata di gala, ne parlano persino i TG.  Pasolini sarebbe divertito da un simile giochetto: una mano ti inganna con le carte, l'altra ti stupra il carattere. Comunque munque unque que ue eeeeeeeeeee........................ Un animale allo zoo, sì, ecco un animale allo zoo, questo volevo dire, questo non volevo essere: ero lì davanti la commissione seduta tutta in cerchio ed io al centro, un bukkake intellettuale, e incomincio a sciorinare la mia tesina scritta in fretta e furia in un giorno di cui non vado molto fiero, mi riferisco alla tesina, ma anche di quel giorno non sono particolarmente fiero a dire il vero. Invece di studiare mi ero fissato con una roba alquanto inquietante e alquanto da stalker, ma ne è valsa la pena, è stato divertente, ed ha inspirato una delle storie che ho in mente di scrivere. O forse è solo quello che mi voglio ripetere per giustificare il tempo perso e quel mio agrodolce comportamento da maniaco... Continuo a pensare che ne sia valsa la pena. Alla fine faccio quello che dovevo fare, i prof mi fanno sentire a disagio per il mio essere un allein Mensch perché non avevo portato alcun testimone (a dire il vero non ci avevo neanche pensato con il retro del mio cervello, ho realizzato di averne bisogno 5 minuti prima dell'inizio dell'esame) e insomma, entro, spaccano il mio Es, ciao.Torna a casa, raffica di domande dai miei, slalom tra i proiettili, mi strappo la puzza di dosso facendomi una doccia, mi vesto in maniera fantastica come faccio (quasi) sempre, e mi vedo con i miei amici di scout. C'è un tipo che amo (in senso etero, naturalmente) che se ne andato in Trentino e torna in questa fogna ogni tanto, ed ogni volta ci becchiamo con gioia, cioè con l'alcol. Quello era il giorno della gioia. Allora ci vediamo, ci incontriamo a subaugusta, prima ci sediamo sulle panchine lgbt lì vicino finché non arriva Polentone (il mio bro dal trentino) e quindi eravamo in 5: Io, Ste, Polentone, Giulia e Greta. I nomi sono fittizi, naturalmente: voglio mettere dei nomi, ma non so se sia legale scrivere i loro veri nomi senza il loro consenso, quindi nomi falsi nel dubbio (anche se questa roba non verrà letta da nessuno, probabilmente).La polenta è pronta e allora andiamo dentro al centro commerciale, CinecittàDue, il tempio del natale: quando addobbano l'alberone natalizio nel mezzo del centro commerciale, può dire che il natale è giunto a Roma. Ma non era Natale purtroppo (Inverno, ti amerò sempre), era estate e quindi siamo andati al baratto con terrazza all'ultimo piano di CinecittàDue e prendiamo da bere. Non preoccupatevi: 4 coca-cole e una Sprite, tutte rigorosamente annaffiate con cubettini di ghiaccio mordente.Parliamo del più, del meno, di nuovo del più e Polentone ci dice che a settembre ci sarà il suo 18esimo io e Ste proferiamo subito la fatidica domanda: "E le ragazze?".Allora ci sciorina i profili instagram e le foto delle tipe che saranno alla festa e analizziamo il tutto con rigore galileiano; un po' eravamo goliardici, un po' eravamo seri, come possono essere seri dei lupi davanti a dei cartonati a forma di pecore.Insomma, niente male, specialmente una di cui chiedo maggiori informazioni per motivazioni scientifiche e ottengo informazioni interessanti: alla tipa piace l'indie, non Phil Elverum (male) ma Calcutta (malissimo), e piace il black humor, così tanto che ha fatto un cosplay di Stefano Cucchi. Una personcina frizzante .
1 note · View note
novellevesperiane · 4 years
Text
Olozn’Orepar, una Favola Nera
Tanto tanto tempo fa, in un villaggio abbandonato nel bosco c’era un fosso in cui una povera bimbetta, passeggiando, cadde. Da allora i contadini di quelle parti sussurrano storie di fantasmi, di lamenti e di terribili apparizioni. Mai più nessuno nella foresta mise piede.
Così raccontò alla viglia d’Ognisanti una vecchina, addobbata da strega, al banchetto del Principe e lui ne rise. «Se un simile pozzo fosse nel regno, ben lo saprei!» «C’è invece. Mandate un araldo coraggioso e lo confermerà!» «E sembrar vigliacco? Mai! Io stesso andrò!» e senza indugio, partì. Cavalcò tutta la notte e al dì seguente, già s’era perso ben bene per la foresta. Stava giusto maledicendo la vecchia per avergli male indicato la fossa, quando la voce di una donzella, melodioso come il canto d’un usignolo, lo rapì.
Inseguì il dolce richiamo sino al centro di uno spiazzo coperto dalle erbacce e contornato da case diroccate. Dinnanzi a lui, solo una fossa larga qualche metro, ma il cui fondo, ammesso che ne avesse uno, non si vedeva.
«Passi leggeri odo al ciglio della mia prigione. Sei giunto per salvarmi e amarmi?» «Son sedotto dal tuo canto, ma per amarti serve ben altro» «Principe coraggioso, il mio corpo è armonioso, vergine e tuo. La fata mi disse di preservarmi solo per te!» «A me un traliccio da calarti dunque, poi salirai da me!» «Le mie mani son troppo sottili per sorreggermi. Cuor mio, t’invio il primo dei miei doni»
Dal fondo del pozzo fu scagliata una lunghissima treccia.
«Presto, lega il mio crine ad un appiglio. La tua voce mi ha incendiata: negami ancora i tuoi baci e il mio cuore sarà cenere».
Il principe, amando in quelle parole il tono voluttuoso, strinse le impazienti mani all’insolita corda e si calò. Nel buio, proseguire divenne faticoso. Mise il piede in fallo, scivolò e piombò sul morbido fondale.
«Mia bella, dove sei? Sento il tuo profumo».
Un sibilo, poi una luce spettrale. Il principe inorridì. Sotto i suoi piedi, un addome flaccido riempiva l’intero cerchio del pozzo. Due osceni, amorfi seni ricadevano su quella massa di carne e dietro di questi una testa glabra e senza collo s’attaccava a spalle minuscole. Sulla fronte una sacca bioluminescente brillava. Sotto stavano due piccoli occhi incavati e il taglio d’un sorriso largo e maligno.
La creatura incastrata tirò a sé la treccia e l’avvolse attorno all’ospite.
Il principe avvertì un’orrida mano tra i capelli. Urlò quando lo scalpo gli si strappò dal cranio.
Le fauci risero, poi, spalancate, inghiottirono quanto restava della testa.
Olozn’orepar intrecciò un nuovo crine alla sua treccia.
ILLUSTRAZIONE: https://www.instagram.com/p/CHdl8r7DOhH/
Tumblr media
4 notes · View notes