Tumgik
#febbraio 2013
dolianet2022 · 1 year
Text
Tumblr media
#IL COMMENTO ALLA NOTIZIA | Il solo Papa fino a oggi era Ratzinger. In estrema sintesi#nel 2013 Ratzinger rinunciò non al titolo di Papa ma al suo esercizio: in termini tecnici#rinunciò al ministerium ma non al munus. Semplificando#un avvocato che rinunci a esercitare non cessa di essere avvocato.#Analogamente#un papa che rinunci a esercitare il ruolo di Papa non cessa di essere Papa. Ma mentre di avvocati ce ne possono essere molti#di Papa ce ne può essere solo uno: secondo la dottrina cattolica#Pietro è uno e soltanto uno. Sicché nel 2013#rinunziando all'esercizio ma non al titolo#Ratzinger produsse non già la sede vacante#poi occupata - come i più credono - da Bergoglio: produsse invece la sede impedita#rimanendo egli stesso Papa pur non esercitando più la funzione di Papa. Lo disse apertamente#allorché affermò che rinunciava a essere “pontefice sommo”: non disse “sommo pontefice”#ma “pontefice sommo”#con ciò lasciando intendere che continuava a essere Papa anche se in una posizione marginale#non più centrale.#A suffragio di quanto detto#si consideri questo passaggio dell’ultimo discorso pubblico ufficiale tenuto da Ratzinger il 27 febbraio del 2013: “il ‘sempre’ è anche un#La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo”. Proprio così#la rinuncia all'esercizio attivo del ministero non revoca il ministero in quanto tale: appunto#si rinuncia all'esercizio del ministero mantenendo però il ministero stesso in qualità di Papa. Ecco perché oggi#31 dicembre 2022#è morto il solo e unico Papa#Benedetto XVI.#(Diego Fusaro)
0 notes
nellarw95 · 4 months
Text
Tumblr media
Happy Heavenly Birthday Lee 🎂 💔
Buon Compleanno in Paradiso 🎂💔
February 1,1984 - August 19,2013🙏🏾
1 Febbraio 1984 - 19 Agosto 2013🙏🏾
We Miss You So Much 🕊️♾️
Ci Manchi Moltissimo 🕊️♾️
7 notes · View notes
superfuji · 1 year
Quote
Del resto, Fratelli d’Italia nasce esattamente per sfruttare questa finestra di opportunità. Prendiamo i suoi tre fondatori ufficiali: Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni. Il primo rappresenta (in modo perfino caricaturale) la fedeltà al fascismo storico, e la militanza nel torbido e sanguinario neofascismo del dopoguerra. Il secondo rappresenta la garanzia di totale organicità ai dogmi del liberismo economico e alle esigenze del sistema militare-industriale e dunque della guerra. La terza rappresenta l’apertura all’ideologia dell’estrema destra internazionale (da Orban a Bolsonaro a Trump). Quest’ultimo punto merita qualche parola in più. Nonostante l’affettuosa deferenza per Giorgio Almirante e alcune giovanili dichiarazioni di entusiasmo per Mussolini, Meloni è attenta a smarcarsi dal fascismo nostalgico alla La Russa. La ragione è la volontà di essere, e apparire, in sintonia con un nuovo fascismo che – pur nella sostanziale continuità ideologica con le idee di Hitler o di Evola – non ha bisogno di un apparato simbolico storico, e costruisce nuovi simboli e nuovi miti. In questo 25 aprile, prendetevi un momento per guardare un terribile video del 2013 (in francese, con sottotitoli in inglese: https://www.youtube.com/watch?v=XA5S5Qrg6CU). È la ‘dichiarazione di guerra’ alle democrazie lanciata da Génération Identitaire, un movimento politico nato in Francia (e lì sciolto dal governo nel 2017) che fa della ‘questione etnica’ il fulcro di una politica fondata sulla paura e sull’odio. La linea è quella del suprematismo bianco: e in concreto quel movimento ha organizzato una serie di attacchi anche fisici contro le Ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo. I simboli non sono le svastiche: ma, come si spiega nell video, i ‘lambda’, cioè le lettere greche che figuravano tra gli emblemi degli Spartani (‘lambda’ è la lettera iniziale di Lacedemoni, altro nome degli Spartani). La scelta cade sulla grande antagonista della democratica Atene: una città governata da una minoranza (gli Spartiati) che dominava attraverso la violenza e il terrore su una maggioranza (gli Iloti) etnicamente diversa. Un modello atroce, fatto proprio dall’organizzazione studentesca di Fratelli d’Italia. Un esempio eloquente: il percorso formativo di Azione studentesca si chiama ‘agoghé’, come quello dei giovani spartiati, che in esso si formavano alla resistenza fisica, e alla violenza (anche attraverso uccisioni rituali e impunite degli Iloti). Una ricca documentazione iconografica mostra come i ragazzi italiani che crescono all’ombra della Presidente del Consiglio non ricorrano ai fasci o alle svastiche (anche se la croce celtica rimane il simbolo ufficiale di Azione studentesca), ma ai simboli dell’antica Sparta: un mimetismo formale che mette i giovani di estrema destra italiana al riparo dalle accuse di fascismo nostalgico, e in connessione con i loro camerati di tutta Europa, consentendo una perfetta, e indisturbata, continuità con gli ‘ideali’ fascisti e nazisti. Vale la pena di ricordare che è stata proprio Azione studentesca la responsabile, nel febbraio scorso, del pestaggio dei ragazzi del Liceo Michelangiolo, a Firenze: e che nello stesso palazzo fiorentino hanno sede Fratelli d’Italia, Casaggì (nome locale di Azione studentesca) e la casa editrice “Passaggio al bosco” (etichetta esplicitamente jüngeriana che allude alla ribellione contro la democrazia), il cui catalogo è ricco di testi su Sparta, e sulla sua mistica del razzismo violento. È in questo quadro che si deve leggere l’uscita sulla ‘sostituzione etnica’ del ministro Lollobrigida, cognato di Meloni. Lungi dall’essere frutto di “ignoranza”, come penosamente asserito dall’interessato, si tratta della maldestra esibizione della parola d’ordine chiave per questa nuova-vecchia destra europea che fa della questione razziale e migratoria il centro di un intero sistema di pensiero e azione. Negli ultimi decenni si possono documentare decine e decine di uscite di Salvini, Meloni e molti altri leader della destra italiana sulla sostituzione etnica: e ora la tragedia di Cutro mostra come proprio quell’ideologia ispiri le azioni e le omissioni dell’attuale governo della Repubblica. Un nuovo fascismo, dunque: che non ha necessariamente bisogno dei labari del Ventennio. Ma che quel progetto comunque resuscita e persegue: soprattutto in una mistica della violenza e della morte che ha nei neri, nei musulmani, nei diversi i propri eterni obiettivi. Lo dimostra il fatto che la politica di questo governo fascista attacca frontalmente alcuni principi fondamentali della Costituzione antifascista
Il 25 aprile con un partito fascista al governo
49 notes · View notes
lucaf2019 · 1 year
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Madame Figaro Giappone, febbraio 2013
📷 Dominique Issermann
27 notes · View notes
wolfman75 · 1 month
Text
Tumblr media
Richard Ramirez, all'anagrafe Ricardo Leyva Muñoz Ramírez (El Paso, 29 febbraio 1960 – Greenbae, 7 giugno 2013), è stato un serial killer statunitense.
Soprannominato dai media "Night Stalker", il cacciatore della notte, uccise almeno 16 persone dal 10 aprile 1984 al 24 agosto 1985.
Il 31 agosto 1985 è stato catturato ed affidato nelle mani della giustizia. È stato condannato nel 1989 alla camera a gas per 41 crimini, tra cui 16 omicidi. La sua esecuzione doveva avvenire tramite gas letale nell'estate 2006, ma la Corte suprema nel 2007 ha accolto l'ultimo appello di Ramirez, facendo slittare l'esecuzione in data da designarsi, esecuzione mai avvenuta vista la prematura morte dell'assassino. Anche Ramirez ha trascorso gli anni in prigione, come John Wayne Gacy, dipingendo quadri.
Julian e Mercedes Ramirez ebbero cinque figli, e il quinto nato fu Richard Ramirez. La madre era cattolica, e suo padre un ex poliziotto in seguito passato a lavorare come operaio sull'autostrada di Santa Fe. Il padre di Richard credeva fermamente nelle punizioni corporali come metodo educativo. Era molto legato alla sorella Ruth Ramirez.
Ramirez potrebbe essere stato influenzato verso l'assassinio da suo cugino, Mike, un veterano della Guerra del Vietnam che spesso si vantava con lui di aver ucciso e torturato decine di nemici, mostrandogli anche delle foto Polaroid delle vittime. Queste includevano immagini di svariate teste decapitate di donne vietnamite, con le quali in altre foto Mike praticava del sesso orale. Ramirez era presente la notte in cui Mike sparò alla moglie, uccidendola. Richard aveva 13 anni all'epoca.
Il 10 aprile 1984 qualcosa fece scattare nella mente di Ramirez voglia di uccidere e di intraprendere una lunga mattanza che lo vede come protagonista fino al 31 agosto 1985, giorno della sua cattura. Nell'hotel dove lavorava vide una bambina con il fratello più piccolo che piangeva perché aveva perso una banconota. Ramirez attirò la bambina nel seminterrato facendole credere di aver visto la banconota, la violentò, la uccise e appese i suoi vestiti su un tubo di aerazione. Il caso non fu preso in considerazione ma, dopo l'arresto di Ramirez, nel 2009 gli investigatori attribuirono l'assalto come responsabilità di Ramirez, portando il numero delle vittime a 16.
Il 28 giugno 1984 Ramirez decise di intraprendere la furia omicida nuovamente e di spostarsi a Glassell Park, una zona a nord di Los Angeles. Forzò una porta e fece così spaventare Jennie Wincow, una anziana donna. La assalì, la torturò, la uccise e scappò di fretta. A causa della poca risonanza mediatica questo caso fu poco preso in considerazione e, ancora oggi, sono in corso accertamenti dalla parte della polizia per cercare di attribuire questo delitto atroce a Ramirez.
Il 20 febbraio 1985 Ramirez attaccò due donne in età avanzata nella loro casa a Telegraph Hill nella contea di Los Angeles, pugnalandole a morte.
Il 17 marzo 1985, Ramirez attaccò la ventiduenne Maria Hernandez fuori dalla sua abitazione, sparandole prima di entrare nella casa della ragazza. Dentro trovò Dayle Okazaki, 34 anni, che Ramirez uccise immediatamente. La Hernandez invece sopravvisse. Il proiettile sparatole da Ramirez era rimbalzato sopra le chiavi di casa che la ragazza aveva istintivamente portato al petto per proteggersi dal colpo.
Dopo circa un'ora dall'omicidio della Okazaki, Ramirez colpì nuovamente all'interno del Monterey Park. Sulla scena del delitto fu ritrovato un cappellino da baseball con il logo degli AC/DC.
Assalì la trentenne Tsai-Lian Yu, trascinandola fuori dalla sua auto e sparandole due colpi di arma da fuoco prima di fuggire. La ragazza venne ritrovata ancora in vita da un poliziotto, ma spirò poco prima dell'arrivo dell'ambulanza. I due omicidi ebbero una grossa risonanza nei media locali, scatenando il panico tra i residenti delle zone colpite.
Il 27 marzo Ramirez sparò a Vincent Zazzara, 64 anni, e a sua moglie Maxine, 44. Il corpo della signora Zazzara fu violentato e mutilato con diverse coltellate e le venne incisa la lettera T sul seno sinistro, mentre le furono cavati anche gli occhi. I cadaveri di Vincent e Maxine furono scoperti nella loro abitazione di Whittier dal figlio della coppia, Peter. L'autopsia determinò che le varie mutilazioni erano avvenute post-morte. Ramirez lasciò delle impronte di scarpe da ginnastica marca Avia sul luogo del delitto, che la polizia fotografò ed archiviò. All'epoca questi erano gli unici indizi in possesso della polizia. I proiettili trovati sulla scena del crimine furono confrontati con quelli rinvenuti durante i precedenti omicidi, e gli agenti capirono di trovarsi di fronte ad un assassino seriale. Gli omicidi erano infatti opera della stessa persona.
Due mesi dopo l'uccisione degli Zazzara, Ramirez attaccò una coppia di cinesi: Harold Wu, 66 anni, e sua moglie, Jean Wu, 63. L'uomo venne ucciso con un colpo di pistola alla testa, mentre la donna venne picchiata, legata, e ripetutamente violentata. Per ragioni sconosciute, Ramirez decise di lasciarla in vita. Gli impulsi omicidi di Ramirez si facevano di giorno in giorno più violenti. Lasciava dietro di sé sempre più indizi, e fu in questo periodo che venne soprannominato "The Night Stalker" dai mass media. Le vittime sopravvissute descrivevano il killer come un uomo alto di etnia ispanica con lunghi e ricci capelli neri, il viso scarno e allungato e la dentatura in pessime condizioni.
Il 29 maggio 1985 Ramirez assaltò Malvial Keller, 83 anni, e la sorella disabile di lei, Blanche Wolfe, 80 anni, picchiandole entrambe con un martello. Ramirez cercò anche di violentare la Keller, senza però riuscirvi. Utilizzando un rossetto disegnò un pentacolo sulla parete della stanza da letto e su una coscia dell'anziana donna. Blanche sopravvisse all'attacco. Il giorno seguente, Carol Kyle, 41 anni, fu legata, picchiata e sodomizzata da Ramirez, mentre il figlioletto undicenne della donna era stato rinchiuso nell'armadio dal killer.
Durante giugno e luglio, altre tre donne furono uccise. Due ebbero la gola tagliata, una picchiata a morte, tutte e tre furono assalite nelle loro case. Il 26 giugno Ramirez rapì di notte prelevandola dalla sua stanza la piccola Anastasia Hronas, una bambina di 6 anni; dopo averla ripetutamente violentata la lasciò libera abbandonandola nei pressi di un benzinaio.
Il 5 luglio Whitney Bennett, 16 anni, e Linda Fortuna, 63, furono attaccate da Ramirez, ma riuscirono entrambe a sopravvivere. Il 20 luglio Ramirez colpì addirittura due volte nello stesso giorno. A Sun Valley sparò, uccidendolo, a un uomo di 32 anni, Chitat Assawahem, mentre la moglie Sakima, 29 anni, fu picchiata e costretta ad un rapporto orale. Ramirez sodomizzò anche il figlioletto di 8 anni della coppia davanti agli occhi della madre. Più tardi lo stesso giorno assalì una coppia a Glendale, Maxson Kneiding, 66 anni, e sua moglie Lela, anche lei 66 anni; entrambi furono uccisi e i cadaveri mutilati.
Il 6 agosto Ramirez sparò sia a Christopher Petersen, 38, sia alla moglie di lui, Virginia, 27. Miracolosamente, sopravvissero entrambi. L'8 agosto seguente, Ramirez colpì a Diamond Bar, uccidendo Ahmed Zia, 35 anni, e poi violentò la moglie dell'uomo, Suu Kyi, 28 anni.
Successivamente Ramirez lasciò la zona di Los Angeles, e il 17 agosto, uccise un uomo di 66 anni a San Francisco, picchiando e sparando anche alla moglie dell'uomo. La donna riuscì a sopravvivere e fu in grado di identificare il suo assalitore dagli identikit preparati dalla polizia. Sulla scena del crimine, Ramirez utilizzò un rossetto per disegnare un pentacolo e scrivere le parole "Jack the Knife" sul muro della stanza da letto, poi, dopo aver rubato del cibo dal frigorifero, vomitò sul pavimento in cucina e si masturbò sul tappeto del salotto.
La svolta decisiva nel caso ebbe luogo il 24 agosto 1985, Ramirez viaggiò per cinquanta miglia dal sud di Los Angeles a Mission Viejo, ed irruppe nell'appartamento di Bill Carns, 29 anni, e della fidanzata, Inez Erickson, 27. Ramirez sparò in testa a Carns e violentò Erickson. La costrinse ad inneggiare a Satana e poco dopo, la forzò ad un rapporto orale. Poi la legò e se ne andò. Erickson riuscì a strisciare fino alla finestra e a scorgere l'auto di Ramirez, una Toyota station wagon di colore arancio. Fu inoltre in grado di dare una descrizione dettagliata del criminale alla polizia. Un adolescente identificò l'auto della quale aveva sentito parlare al notiziario, e si segnò la targa del veicolo. L'auto rubata venne rinvenuta il 28 agosto, e la polizia riuscì ad ottenere le impronte digitali dell'assassino prelevandole dal finestrino di una portiera dell'auto. Le impronte si rivelarono quelle del già schedato Richard Muñoz Ramirez, descritto come un venticinquenne ispanico con una lunga serie di precedenti per stupro e spaccio di droga.
Due giorni dopo, la sua foto segnaletica venne trasmessa in televisione e stampata sui principali quotidiani della California. Ramirez fu riconosciuto, circondato e quasi linciato da una folla di passanti a East Los Angeles mentre stava cercando di rubare un'auto. Gli agenti accorsi sul posto dovettero disperdere la folla per impedire che i cittadini inferociti uccidessero Ramirez.
L'udienza preliminare per il caso iniziò il 22 luglio 1988, e si concluse il 20 settembre 1989 con Ramirez ritenuto colpevole di 13 omicidi, 5 tentati omicidi, 11 violenze sessuali, e 14 furti con scasso.
Durante la fase penale del processo, il 7 novembre 1989, Ramirez fu condannato a 19 pene di morte. Il processo di Richard Ramirez fu uno dei più lunghi e complessi procedimenti giudiziari della storia americana. Più di 100 testimoni furono chiamati a deporre durante i dibattimenti, e mentre alcuni faticavano a ricordare precisamente avvenimenti accaduti quattro anni prima, altri si dissero sicuri che l'assassino fosse proprio Richard Ramirez, il quale si presentò in aula con un pentacolo tatuato sul palmo di una mano esclamando "Ave Satana!".
Il 3 agosto 1988 il Los Angeles Times riportò la notizia che alcune guardie carcerarie avevano raccontato di aver sentito Ramirez che diceva di voler sparare al procuratore distrettuale in aula, con una pistola che intendeva contrabbandare in tribunale di nascosto.
Di conseguenza, venne installato un metal detector all'entrata dell'aula e furono disposti severi controlli. Il 14 agosto il processo fu interrotto perché uno dei giurati, tale Phyllis Singletary, non si presentò in aula. Più tardi quello stesso giorno la donna venne rinvenuta cadavere nel suo appartamento, uccisa da un colpo di arma da fuoco. La giuria rimase terrorizzata dall'evento; nessuno sapeva se Ramirez aveva avuto indirettamente qualcosa a che fare con l'omicidio, orchestrando il tutto dalla sua cella. In realtà Ramirez non era responsabile della morte della Singletary: la donna era stata uccisa dal suo fidanzato, che in seguito si suicidò.
All'epoca del processo, Ramirez aveva numerose fan che gli scrivevano appassionate lettere d'amore in carcere. A partire dal 1985, la giornalista freelance Doreen Lioy gli scrisse circa 75 lettere durante la sua incarcerazione. Nel 1988 Ramirez le propose di sposarlo, e il 3 ottobre 1996 la coppia si sposò nel carcere di San Quintino. La Lioy ha ripetutamente affermato che si sarebbe suicidata il giorno in cui Ramirez fosse stato giustiziato.
Richard Ramirez è morto per insufficienza epatica nel giugno 2013 all'età di 53 anni, mentre era detenuto nel Carcere di San Quintino.
youtube
4 notes · View notes
fashionbooksmilano · 1 month
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Alfa Castaldi
Progetto grafico/ Graphic design Claudio Dell'Olio assistito da Alessandro Marchesi
testi di Giuliana Scimé e Susan Bacheider, foto di Paolo Castaldi
Carla Sozzani Editore, Milano 2013, copia n.0313, 50 pagine, ISBN
9788879428507
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
Stampato da NAVA Milano in occasione della mostra "Alfa Castaldi" Galleria Carla Sozzani Febbraio 2013
Fotografo curioso e completo, Alfa Castaldi nella sua carriera professionale ha esplorato vari generi e tutti con grande passione e competenza. La mostra alla Galleria Carla Sozzani è un’esauriente retrospettiva arricchita da una sezione di ritratti alla moglie, la giornalista Anna Piaggi.Ad Alfa Castaldi, brillante allievo dello storico dell’arte Roberto Longhi, risultano fatali i tavolini del bar Jamaica in quel di Brera. Rientrato a Milano all’inizio degli anni ’50 dopo gli studi a Firenze, prende a frequentare l’ambiente intellettuale ed artistico che ruota attorno all’Accademiadi Belle Arti, soffermandosi spesso nel locale che, ancor’oggi, è punto di ritrovo per artisti ed intellettuali. In quegli anni, nelle sale del Jamaica piene di fumo e modelle in cerca di ingaggio, il giovane Alfa conosce Cesare Peverelli, Gianni Dova e Piero Manzoni ma anche un gruppo di fotoreporter – Ugo Mulas, Mario Dondero e Carlo Bavagnoli: per inciso, quelli che si sarebbero poi rivelati i migliori della loro generazione – che si struggono per essere considerati artisti alla stessa stregua di pittori e scultori. Stimolato da queste nuove conoscenze, Castaldi si avvicina alla fotografia ed inizia a fare sperimentazioni, indagando il mondo attraverso l’obiettivo. Tra gli anni ’50 e ’60 viaggia moltissimo, soprattutto all’estero, documentando stili e movimenti culturali; attingendo al ricordo dei viaggi nell’Italia del dopoguerra, ancora povera e rurale, nel 1980 realizza per Uomo Vogue il servizio Compagnia di Stile Popolare, passato alla storia del costume come un reportage antropologico sulle radici popolari dello stile maschile piuttosto che come mero servizio di moda.
15/04/24
5 notes · View notes
venicepearl · 1 year
Photo
Tumblr media
Teresa Mattei, detta Teresita (Genova, 1º febbraio 1921 – Usigliano, 12 marzo 2013), è stata una partigiana, politica e pedagogista italiana.
Combattente nella formazione garibaldina Fronte della Gioventù (con la qualifica di comandante di compagnia), prese parte all'organizzazione dell'uccisione del filosofo Giovanni Gentile, di cui era stata allieva. Fu anche la più giovane eletta all'Assemblea Costituente, dove assunse l'incarico di segretaria dell'ufficio di presidenza.
Dirigente nazionale dell'Unione Donne Italiane, fu insieme a Teresa Noce e a Rita Montagnana l'inventrice dell'uso della mimosa per l'otto marzo: Luigi Longo le chiese se sarebbe stato opportuno scegliere le violette, come in Francia, per celebrare quel giorno; Teresa Mattei gli suggerì la mimosa, un fiore più povero e diffuso nelle nostre campagne.
15 notes · View notes
principessa-6 · 1 year
Text
Tumblr media
Il leopardo nebuloso di Formosa è stato dichiarato estinto nel 2013 dopo non essere stato visto dal 1983. Nel febbraio 2019, è stato avvistato per la prima volta dopo quasi 40 anni.
9 notes · View notes
Text
16 aprile 1927: nasce Joseph Alois Ratzinger a Marktl am Inn, Germania, ultimo dei tre figli di Joseph e Maria Ratzinger.
1943-1945: Assistente nella difesa antiaerea della Germania e soldato di fanteria;  imprigionato nel 1945 nel campo di prigionia americano a Neu-Ulm.
29 giugno 1951: ordinato sacerdote insieme al fratello Georg Ratzinger a Frisinga.
1969-1977: Professore all'Università di Ratisbona.
25 marzo 1977: nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga.
27 giugno 1977: creato cardinale da papa Paolo VI.
25 novembre 1981: Nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede da Papa Giovanni Paolo II;  assume l'incarico nel marzo 1982.
2 aprile 2005: muore Papa Giovanni Paolo II.
8 aprile 2005: da decano del collegio cardinalizio, Ratzinger presiede i funerali di Giovanni Paolo II.
19 aprile 2005: eletto 265esimo papa in uno dei conclavi più veloci della storia.  Scegliendo il nome Benedetto XVI, dice di essere solo un “semplice, umile lavoratore nella vigna del Signore”.
24 aprile 2005: insediatosi come papa con la messa.
18-21 agosto 2005: Primo viaggio all'estero, alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia, Germania.
24 settembre 2005: incontro con il teologo dissidente Hans Kung nella residenza estiva papale.
25 dicembre 2005: Firma della prima enciclica “Dio è amore”.  Rilasciato il 25 gennaio 2006
28 maggio 2006: durante un viaggio in Polonia visita il campo di concentramento di Auschwitz.
12 settembre 2006: durante una visita in Germania, tiene un discorso all'Università di Ratisbona che fa infuriare i musulmani;  citando un imperatore bizantino che caratterizzò alcuni degli insegnamenti del profeta Maometto come "malvagi e disumani", in particolare "il suo comando di diffondere la fede con la spada".
16 aprile 2007: Primo volume di “Gesù di Nazaret” completato nel giorno del suo 80° compleanno.  Rilasciato il 13 aprile.
27 maggio 2007: firma una lettera ai cattolici cinesi, esortandoli a unirsi sotto la sua autorità.  Pubblicato il 30 giugno.
7 luglio 2007: Rimosse le restrizioni sulla celebrazione della vecchia Messa in latino come gesto importante per i cattolici tradizionali.
20 aprile 2008: durante una visita negli Stati Uniti, prega per le vittime degli attacchi dell'11 settembre 2001 a ground zero.
19 luglio 2008: durante la visita in Australia per la Giornata Mondiale della Gioventù, incontra le vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti e durante una messa si scusa per le loro sofferenze.
21 gennaio 2009: revoca la scomunica del vescovo che nega l'Olocausto Richard Williamson e di altri tre vescovi ultra tradizionalisti della Fraternità San Pio X, suscitando indignazione.  Decreto rilasciato il 24 gennaio.
10 marzo 2009: riconosce gli errori del Vaticano nell'affare Williamson, afferma che il Vaticano deve fare un uso migliore di Internet per prevenire future controversie.  Lettera pubblicata il 12 marzo.
17 marzo 2009: in viaggio verso il Camerun, racconta ai giornalisti a bordo dell'aereo papale che i preservativi non sono la soluzione all'Aids e possono peggiorare il problema, suscitando critiche diffuse.
11 maggio 2009: durante una visita in Terra Santa, depone una corona al memoriale di Yad Vashem a Gerusalemme, afferma che le vittime dell'Olocausto "hanno perso la vita ma non perderanno mai il loro nome".
29 giugno 2009: firmata la terza enciclica “La carità nella verità”.  Rilasciato il 7 luglio 2009.
17 luglio 2009: si rompe il polso destro in autunno a tarda notte nella casa delle vacanze estive.
20 ottobre 2009: il Vaticano annuncia che il papa sta facilitando la conversione in massa degli anglicani al cattolicesimo.
19 marzo 2010: rimprovera i vescovi irlandesi per “gravi errori di giudizio” nella gestione degli abusi sessuali da parte del clero, ma non fa menzione della responsabilità del Vaticano nella lettera ai fedeli irlandesi.  Rilasciato il 20 marzo.
28 febbraio 2013: partenza dalla Città del Vaticano in elicottero diretto a Castel Gandolfo, dove inizia il suo ultimo viaggio da “semplice pellegrino”.
23 marzo 2013: Riceve a pranzo Papa Francesco a Castel Gandolfo;  i due uomini pregano fianco a fianco e Francesco insiste: “Siamo fratelli”.
28 aprile 2014: si unisce a Francesco sull'altare per canonizzare San Giovanni Paolo II e San Giovanni XXIII, la prima volta che un papa regnante e uno in pensione celebrano insieme la Messa.
11 aprile 2019: in un saggio, incolpa lo scandalo degli abusi sessuali del clero sulla rivoluzione sessuale degli anni '60 e sull'assenza di Dio.
Gennaio 2020: Contribuisce a un libro che riafferma il celibato per i sacerdoti in un momento in cui Francesco stava considerando un'eccezione, suscitando richieste di regole che governino i futuri "papi emeriti"
8 febbraio 2022: chiede perdono per eventuali "colpe gravi" nel trattamento dei sacerdoti di Monaco, ma nega illeciti personali o specifici.
28 dicembre 2022: Papa Francesco annuncia che Benedetto è “molto malato”, chiede preghiere speciali e lo visita a casa sua.
31 dicembre 2022: Benedetto muore alle 9:34 nella sua casa nei Giardini Vaticani all'età di 95 anni.
Curiosità:
-Sa come far volare un elicottero ma non sa guidare una macchina
-Conosce 7 lingue
-Parla fluentemente il tedesco, l’inglese, l’italiano, il francese, lo spagnolo, il latino
-Gli piace prendersi cura dei gatti randagi
-Per molto tempo è stato un amante di cani e gatti
-E’ il sesto Papa nella storia della Chiesa a rinunciare
-L’ultima rinuncia di un Papa fu quella di Gregorio VII, agli inizi del XIV secolo
-Possiede due peluche che sua madre gli regalò quando era bambino
-Il cibo preferito di Benedetto XVI sono i ravioli di patate bavaresi. Inoltre, nel libro del 2016 "The Vatican Cookbook" scritto da tre guardie svizzere, è stato rivelato che anche a Benedetto XVI piace il Kirschenmichel (NELLA FOTO), un dessert tedesco a base di pane, cannella, chiodi di garofano, vaniglia, mandorle e ciliegie; Maiale al forno con i dumolings (un panino cinese) e insalata di salsiccia di Regensburg. Il fratello Georg ha rivelato che ama lo strudel di mele.
-Predilige te, limonata, la radler (una spuma locale) e da buon tedesco non disdegna la birra "bionda" tedesca.
-Una Birra in suo onore
-Weideneder Brau Vertriebs GmbH, un birrificio a conduzione familiare nella città di Tann, in Germania, ha creato una birra speciale chiamata Pabstbier (Birra del Papa). L’etichetta dice: “Dedicato al Grande Figlio della nostra Patria, Papa Benedetto XVI”
-E' stato ordinato sacerdote nello stesso giorno del fratello
Nel 1947 entro in seminario a Monaco di Baviera, insieme al fratello: entrambi ne uscirono ordinati come sacerdoti il 29 giugno 1951. Il Papa emerito lo ha sempre definito "Il giorno più importante della mia vita".
-Voleva fare l'imbianchino
Ha raccontato suo fratello Georg, che da piccolo, «a Tittmoning Joseph aveva ricevuto la cresima dal cardinale Michael Faulhaber, il grande arcivescovo di Monaco. Ne era rimasto impressionato e aveva detto che sarebbe voluto diventare anche lui cardinale. Ma, solo qualche giorno dopo quell’incontro, osservando il pittore che tinteggiava i muri di casa nostra, disse anche che da grande avrebbe voluto fare l’imbianchino…»
-Fece parte della Gioventù Hitleriana
Dopo i 14 anni, nel 1941, Ratzinger fu iscritto nella Gioventù hitleriana, come previsto dalla legge Gesetz über die Hitlerjugend (Legge sulla gioventù hitleriana), emendata il 6 marzo 1939 e in vigore dal 25 marzo 1939 fino al 1945, che obbligava tutti i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni ad arruolarvisi. Dopo la chiusura del seminario continuò le sue presenze obbligatorie alla Gioventù hitleriana contro la sua volontà, per non ricevere sanzioni pecuniarie sulle tasse scolastiche del Gymnasium.
-E' stato il primo Papa su twitter
Nel dicembre del 2012 il Vaticano ha annunciato che anche il pontefice era sbarcato sui social network e precisamente su Twitter con l'account @Pontifex. Il suo primo tweet è stato fatto il 12 dicembre col testo: "Cari amici, sono contento di stare in contatto con voi tramite Twitter. Grazie alla vostra generosa risposta. Vi benedico tutti con tutto il mio cuore".
-E' un grande "fan" di Mozart
Benedetto XVI è noto per essere profondamente interessato ed attratto dalla musica classica, oltre ad essere un noto pianista. Il suo compositore preferito è Wolfgang Amadeus Mozart.
Personalità:
la sua personalità è meglio descritta come tranquilla, studiosa e umile.
È un uomo introverso, libresco e gentile.
Religione:
Cristiano cattolico
18 notes · View notes
Text
Tumblr media
RAY MANZAREK
Raymond Daniel Manzarek Jr.
(12 febbraio 1939 - 20 maggio 2013)
Le porte
Jim Morrison e Ray Manzarek dei The Doors all'originale Hard Rock Cafe, 1969.
3 notes · View notes
Text
Papa Benedetto XVI (latino: Benedictus XVI; nato Joseph Aloisius Ratzinger; 16 aprile 1927 – 31 dicembre 2022) è stato il capo della Chiesa cattolica e sovrano dello Stato della Città del Vaticano dal 19 aprile 2005 fino alle sue dimissioni il 28 febbraio 2013. come papa si è verificato nel conclave papale del 2005 che ha seguito la morte di papa Giovanni Paolo II. Benedetto ha scelto di essere conosciuto come "Papa emerito" dopo le sue dimissioni e ha mantenuto questo titolo fino alla sua morte nel 2022.
Joseph Ratzinger soldato e la seconda guerra mondiale
Nel 1941 Ratzinger fu comunque costretto ad aderire alla Gioventù hitleriana perché, in quell'anno, i nazisti resero obbligatoria l'adesione all'organizzazione. Aveva 14 anni all'epoca. Tuttavia, ottenne rapidamente una dispensa grazie alla sua formazione in seminario. Eppure due anni dopo, all'età di 16 anni, non riuscì a sottrarsi al servizio militare obbligatorio. Fu inviato a Monaco per sottoporsi ad addestramento come "aiutante antiproiettile", e divenne uno delle migliaia di giovani arruolati nell'esercito durante le fasi finali della guerra. Poco dopo, fu inviato ai margini della capitale bavarese per unirsi a un'unità che proteggeva una fabbrica BMW che produce motori per aerei. Ratzinger insiste di non aver mai preso parte a un combattimento o sparato un colpo, a causa di un dito gravemente infetto. Successivamente è stato inviato in Ungheria dove ha piazzato trappole per carri armati. All'inizio del 1944, decise improvvisamente di lasciare la sua unità, ben sapendo che le unità delle SS avevano l'ordine di sparare a vista ai disertori. Ha registrato il suo terrore quando, dopo aver disertato la sua unità, è stato fermato da altri soldati: "Grazie a Dio erano quelli che ne avevano abbastanza della guerra e non volevano diventare assassini", ha scritto nelle sue memorie. Non ci sono prove che la famiglia Ratzinger si sentisse incline ad aiutare i pochi ebrei rimasti in città, o l'infarinatura di combattenti della resistenza antinazista che osarono opporsi al regime.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
6 notes · View notes
micro961 · 5 days
Text
Miriam - “Almeno di notte”
Tumblr media
Il nuovo singolo della cantautrice romana, con le sue sonorità indie pop elettroniche, unisce freschezza estiva e un tocco di reggaeton
Miriam, con la sua voce fresca e coinvolgente, cattura l’essenza dell’estate e invita gli ascoltatori a ballare a piedi scalzi sopra l’asfalto bollente. “Almeno di notte” è il brano da inserire nella tua playlist estiva e da cantare a squarciagola mentre vivi ogni attimo di questa stagione.
Il nuovo singolo della cantautrice romana, con le sue sonorità indie pop elettroniche, unisce freschezza estiva e un tocco di reggaeton. Le percussioni latine, sottilmente alluse nel brano, aggiungono un elemento di sorpresa e familiarità, creando un paesaggio sonoro unico. Questo nuovo singolo rappresenta un momento di passione e vitalità, proprio come la Gen Z insegna ogni giorno.
Miriam è una cantautrice romana del ’99 che ha fatto della sua passione per la musica il suo rifugio, e ora, il suo modo di far sentire “a casa” chiunque ascolti le sue canzoni. Ha iniziato la sua carriera musicale nel 2013 come cantante solista e cantautrice. Tuttavia, è agli inizi del 2021 che ha veramente trovato la sua strada come artista. Ha abbracciato il ruolo di cantante solista, chitarrista, tastierista e compositrice nel suo progetto musicale personale, semplicemente chiamato “Miriam”. Ha inciso il suo primo brano e si è esibita in numerosi concorsi nazionali, conquistando il pubblico romano con le sue esibizioni dal vivo. Ora, sta portando avanti la promozione delle sue canzoni anche attraverso i social media, sotto il nome “Je suis Miriam” su Instagram e TikTok, con format e contenuti che sottolineano il suo forte legame al cantautorato italiano. Per Miriam, cantare è più di una passione, è una chiamata. A novembre 2023 esce il suo primo EP “A squarciagola” anticipato dal singolo “Cinema” uscito a metà settembre. Il prodotto vede la luce grazie a una raccolta fondi che a seguito della risposta positiva del suo pubblico nel giro di un mese riesce a concludere per finanziare il suo progetto musicale.  Il rilascio dell’EP è accompagnato dalla release organizzata da Miriam e il suo team presso l’Atelier Montez di Roma, a fare da protagonista alla serata, oltre alla musica, sono le numerose attività interattive che raccontano ogni singolo brano, catapultando l’ascoltatore dentro di essi.  A febbraio 2024 si reca a Sanremo durante il Festival per promuovere la sua musica nei vari eventi della città e nelle emittenti radio tv presenti. Il 15 marzo esce il singolo “Tu non te ne andare”, seguito il 10 maggio da “Almeno di notte”.
CONTATTI E SOCIAL Instagram   YouTube Spotify  
0 notes
ecoamerica · 2 months
Text
youtube
Watch the 2024 American Climate Leadership Awards for High School Students now: https://youtu.be/5C-bb9PoRLc
The recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by student climate leaders! Join Aishah-Nyeta Brown & Jerome Foster II and be inspired by student climate leaders as we recognize the High School Student finalists. Watch now to find out which student received the $25,000 grand prize and top recognition!
17K notes · View notes
lucaf2019 · 4 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Izïa Higelin e Léa, Etam live show lingerie, Parigi 26 febbraio 2013
📷 Dominique Charriau
6 notes · View notes
realnews20 · 5 days
Text
Mondo Rivoluzione nei Boy Scouts of America. L’organizzazione fondata in Texas 114 anni fa ha deciso di cambiare nome per essere più inclusiva e accogliente nei confronti delle ragazze. Dall’8 febbraio del prossimo anno, giorno del suo 115esimo avversario, l’associazione dei piccoli esploratori diventerà ‘Scouting America‘, “un’evoluzione naturale volta a garantire che tutti i giovani americani si sentano riconosciuti”, ha dichiarato Roger A. Krone, presidente e amministratore delegato. In realtà, si tratta anche di una mossa strategica dopo che negli ultimi tempi l’organizzazione, da sempre roccaforte del conservatorismo del sud degli Stati Uniti, è stata travolta da oltre da decine di migliaia di denunce di abusi sessuali che l’hanno portata, nel 2020, a dichiarare bancarotta e accettare un piano di ristrutturazione per 2,4 miliardi. E l’anno scorso, gli Scouts hanno iniziato a risarcire migliaia di vittime attraverso il Victims Compensation Trust che si prevede pagherà 2,4 miliardi di dollari a più di 82.000 ragazzi che hanno subito abusi. Da allora l’organizzazione ha imposto una serie di protocolli per evitare altre violenze. Tra questi, una formazione obbligatoria sulla protezione dei giovani per volontari e dipendenti, un processo di screening che include controlli dei precedenti penali per i capi e il personale adulto e una politica che richiede che almeno due adulti che abbiano seguito il training siano sempre presenti con i giovani durante le attività. Ma gli scandali hanno comunque dato un grande scossone alla sua fama. Come altre organizzazioni, inoltre, durante la pandemia gli Scout hanno perso molti membri, un vero e proprio crollo rispetto al picco raggiunto nel 2018 con oltre 2 milioni di iscritti. Attualmente il numero si è assestato su poco più di un milione di cui 176.000 ragazze. Peraltro alle giovani esploratrici non era permesso accedere ai ranghi più alti dell’associazione fino al 2017, una forma di discriminazione che ha colpito anche i soci gay che non sono stati ammessi fino al 2013. Quando le porte si aprirono per la prima volta per le ragazze, la spiegazione ufficiale fu che era un modo per aiutare le famiglie nella gestione dei figli, ora i vertici dell’associazione sostengono che il cambiamento debba essere rappresentato anche nel nome. “E’ giunto il momento per l’organizzazione di avere un nome che rifletta meglio i giovani attualmente iscritti – ha spiegato Krone – tanto più che quasi il 20% dei membri sono ragazze o giovani donne”. Il rebranding, ha sottolineato il presidente, non cambierà la missione di preparare “i giovani a fare scelte etiche e morali in base ai principi scout. I valori dell’America sono valori di scouting”. Nello Stato tra i più conservatori d’America c’è tuttavia chi storce già il naso definendolo un cambiamento “non necessario”, mentre le Girl Scouts – un’organizzazione separata dai Boy Scouts of America – hanno contestato che questa apertura in nome della parità di genere potesse creare confusione e danneggiare i loro sforzi di reclutamento. Hanno quindi presentato una denuncia alla Corte federale di Manhattan. Ma alla fine, un giudice ha stabilito che entrambe le associazioni possono usare parole come “scout” e “scouting”.
Articolo Precedente Olimpiadi di Parigi, oltre un migliaio di contestatori a Marsiglia all’arrivo della fiaccola: “Disastro ecologico e sociale”
0 notes
alephsblog · 15 days
Text
Il Cremlino in realtà non ha inventato nulla. Quello di Putin nasce infatti non come sistema ancorato ad una idea, bensì come regime cleptocratico criptomafioso basato sulla competizione predatoria di clan oligarchici rivali tenuti insieme unicamente dalla forza, allo stesso tempo coercitiva e lottizzatrice, della cupola. In altre parole una accolita di capibastone emersi dai meandri dell’apparato post-sovietico, basicamente privi di ideologia ma ben disposti ad assecondare per tornaconto qualsiasi elucubrazione del leader e della sua cerchia ristretta.
Nessun regime tuttavia, può sopravvivere a lungo senza una ideologia che faccia da collante interno e da catalizzatore verso i nemici esterni.
Da qui la necessità, percepita dal Cremlino, di dotarsi ad un certo punto di una propria mistica ideologica, utile a dare al regime una identità intellettuale, al paese una missione sacra ed alla massa una distrazione, oltre che a Putin un posto nella Storia.
Erano i tempi del definitivo consolidamento del regime, allorché con la pubblicazione nel febbraio 2013 del programma Concezione della politica estera della Federazione di Russia, veniva di fatto acquistato dal Cremlino il pacchetto completo della teoria eurasiatista, che concepita negli anni 20 del ‘900 era stata via via riscoperta dopo la caduta dell’URSS e rielaborata in forma disorganica da vari pensatoi e settori dell’intellighenzia russa: dalle influenze dei dissidenti di rientro come Solzenichyn, alle elucubrazione politiche degli Zjuganov (il rosso) e Zhirinovskij (il nero), ai lavori del Club Valdai, alle concettualizzazioni dell’apparato (dottrina Primakov), fino alla completa teorizzazione filosofica di Dugin avvenuta con la sua Quarta teoria politica, pubblicata già nel 2009.
0 notes
lamilanomagazine · 18 days
Text
Reggio Calabria: restituite allo stato 248 monete archeologiche, 4 reperti archeologici ed 1 paleontologico sequestrati
Tumblr media
Reggio Calabria: restituite allo stato 248 monete archeologiche, 4 reperti archeologici ed 1 paleontologico sequestrati Nella mattinata dell'8 maggio presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza ha consegnato al Soprintendente A.B.A.P. per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia 253 beni culturali recuperati nell’ambito di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palmi (RC). L’evento si è svolto alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria, del Procuratore Capo della Repubblica di Palmi (RC), del Comandante Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, del Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria nonché delle Autorità civili, militari e religiose. L’indagine, che ha consentito il recupero dei beni archeologici e paleontologici per un valore complessivo stimato nell’ordine di 300.000,00 euro circa, è stata condotta nel 2013 dai Carabinieri del Nucleo TPC di Cosenza, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi (RC), ed ha avuto origine da un controllo doganale presso l’aeroporto di Reggio Calabria sul bagaglio di due passeggeri italiani provenienti dal Messico. A seguito degli approfondimenti investigativi si procedeva al sequestro di 648 monete in argento e bronzo di epoca magno greca, romana e medioevale nonché di 37 reperti di presumibile interesse storico archeologico risalenti alla Magna Grecia e alle civiltà dell’America Centrale, custoditi presso l’abitazione di un professionista reggino. Con la collaborazione dei funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologica della Calabria e del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” di Roma, si accertava che 28 reperti archeologici sequestrati erano indiscutibilmente autentici, collocabili al periodo “preclassico antico (1100-900 a.C.) e postclassico (1300-1521 d.C.)” e provenienti dalle culture dell’altipiano centrale e dalla Costa del Golfo del Messico. Per nove beni archeologici, custoditi nel bagaglio intercettato a Reggio Calabria, i funzionari del Ministero della Cultura messicana nel 2016 ne richiedevano ed ottenevano la restituzione in quanto pertinenti al patrimonio culturale di quello Stato. Per i restanti 253 beni culturali, a seguito della sentenza passata in giudicato il 20 febbraio 2024, il Tribunale di Palmi (RC) disponeva la confisca e la restituzione all’avente diritto, individuato nello Stato Italiano, tramite consegna alla Soprintendenza A.B.A.P. di Reggio Calabria. Tra questi figurano: un gruppo di 240 monete autentiche in rame ed 8 in argento attribuibili ad età greca e medievale, la cui maggiore concentrazione è individuabile nelle coniazioni di epoca romana; due “dressel” - databili tra il I sec. a.C. ed il II sec. d.C. - ovvero contenitori vinari da trasporto molto diffusi nella prima metà imperiale, la cui prima origine si colloca in Grecia (isola di Rodi) ma che si è estesa in seguito anche in varie località della Magna Grecia tra cui la Calabria; una lucerna fittile, databile alla prima età imperiale romana, con decorazione sul disco; un frammento di vaso, databile al IV sec. a.C., a figura rossa di produzione italica; un dente di un proboscidato estinto della Famiglia dei Gomphotheriidae (comunemente conosciuti come “mastodonti”), diffusi in Africa, Asia, Europa e Nord-America. In Italia è conosciuta la specie Anancus arvernensis, diffusa tra la fine del Miocene (10 milioni di anni fa) e le fasi iniziali del Pleistocene (circa 1,5 milioni di anni fa). La restituzione al patrimonio dello Stato dei beni culturali recuperati è frutto di attività complesse, compiute in stretta sinergia con gli organi centrali e periferici del MiC, nonché dell’impegno e la professionalità di donne e uomini, militari e civili, altamente specializzati nello specifico settore, che hanno consentito di salvare importanti testimonianze dell’identità collettività che ci raccontano la loro storia e, di riflesso, la nostra.    ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
ecoamerica · 2 months
Text
youtube
Watch the American Climate Leadership Awards 2024 now: https://youtu.be/bWiW4Rp8vF0?feature=shared
The American Climate Leadership Awards 2024 broadcast recording is now available on ecoAmerica's YouTube channel for viewers to be inspired by active climate leaders. Watch to find out which finalist received the $50,000 grand prize! Hosted by Vanessa Hauc and featuring Bill McKibben and Katharine Hayhoe!
17K notes · View notes